Da Leonardo da Vinci a Bill Clinton: Quando i vegani sono anche famosi

Il vegetarianismo non è certo una novità di questo secolo. Già il Budda, vissuto tra il 566 a.c. e il 486 a.c., aveva tra i suoi insegnamenti fondamentali proprio il rispetto alla vita di tutti gli esseri senzienti. Zarathustra, profeta Persiano vissuto attorno al 600 a.c., predicava il vegetarianismo ed era contrario a qualsiasi tipo di violenza. La pratica vegetariana costituiva una componente centrale nella corrente religiosa dell’orfismo. Un movimento, che nato in Grecia attorno al VI secolo a.C. si basava sulla figura mitica di Orfeo, che proprio per la sua vicinanza al mondo animale e per il suo rapporto con la natura, ha rappresentato un importante punto di riferimento per i successivi teorizzatori del vegetarianismo. Pitagora (570-495 a.c.), icona del vegetarianismo dell’antica Grecia, vietava ai suoi discepoli di mangiare la carne e fino al XIX secolo, coloro che non si nutrivano di carne venivano chiamati “pitagorici”.

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LEONARDO DA VINCI” di Alison restrepo quirogaOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.

Naturalmente, non si può non citare Leonardo da Vinci, che anche grazie alla sua visione illuminata della vita, aveva compreso, che l’alimentarsi di carne animale costituiva una inutile barbarie, come chiaramente espresso in questo passaggio tratto dai Quaderni di anatomia: “…se realmente sei, come ti descrivi, il re degli animali – direi piuttosto re delle bestie, essendo tu stesso la più grande! – perché non eviti di prenderti i loro figli per soddisfare il tuo palato, per amor del quale ti sei trasformato in una tomba per tutti gli animali?”
Albert Einstein da parte sua, ha sempre sostenuto che scegliere di vivere secondo i principi del vegetarianismo, avrebbe avuto un’influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell’umanità, anche solo per i benefici effetti di tale scelta sul temperamento umano.

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Bill Clinton, Yitzhak Rabin, Yasser Arafat at the White House 1993-09-13” by Vince Musi / The White House – gpo.gov – Archived here. Site with better credit info here.. Licensed under Public Domain via Commons.

Altri vegetariani importanti, (alcuni di loro hanno scelto di essere anche vegani) sono Bill Clinton, Margherita Hack, Carl Lewis, Umberto Veronesi, Jovanotti, Leonardo Di Caprio.
Esiste poi chi prende delle posizioni più estreme, come il noto cantante inglese Morrisey, che ai propri concerti, a seguito di simpatiche perquisizioni, sequestra dalle borse del pubblico, tutto ciò che è contrario alle teorie del vegetarianismo.




Una dieta povera di carne

Da tempo alcuni scienziati sostengono che seguire una dieta povera di carne abbia effetti positivi sulla salute, in particolare prevenga tumori e malattie cardiovascolari. Ma il dibattito resta aperto. Di recente uno studio condotto nel Regno Unito su 45mila persone –studio Epico Oxford – ha dimostrato che il 34% dei partecipanti, vegani o vegetariani, comunque con una dieta priva di carne, avevano un terzo delle possibilità in meno di ammalarsi di patologie cardiache. Il cuore di chi non mangia carne sembra essere più sano, a causa dei ridotti livelli di colesterolo e pressione arteriosa, due fattori di rischio molto importanti per questo tipo di malattie.§

dieta vegana

Un altro studio, questa volta americano condotto su circa 70mila persone e pubblicato su Jama internal medicine, aveva mostrato come i vegetariani aderenti allo studio, avessero una mortalità per tutte le cause inferiore del 12% rispetto ai non vegetariani. Con risultati simili anche per vegani e semi vegetariani (meno 15 e 8% rispettivamente). C’è da sottolineare però che in generale i vegetariani sono più attenti alla salute e hanno uno stile di vita più sano, con consumi minori di alcol, fumo e maggior attività fisica,  rispetto ai non vegetariani.

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Nello specifico, la carne, soprattutto se rossa, stimola la proliferazione delle cellule malate in alcuni tumori e aumenta il rischio generale di malattia cardiovascolare e tumorale. Consumare carne aumenta la presenza di sostanze inquinanti nel corpo. Dall’atmosfera molti agenti pericolosi ricadono sul terreno e vengono poi ingeriti dal bestiame – sotto forma di foraggio o mangime – per poi essere accumulati nei depositi di grasso degli animali. Da lì poi, finiscono direttamente nel piatto. Questo per quanto riguarda la salute dell’uomo. Rinunciare alla carne è tuttavia anche una scelta etica e legata alla sostenibilità ambientale. Non c’è dubbio che molte malattie siano legate all’alimentazione, in particolare alla sovralimentazione e al consumo eccessivo di carne. È certo anche che l’età avanzata è comunque il fattore di rischio più importante per molte patologie, come il cancro.

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Tuttavia ci sono prove che un’alimentazione corretta aiuti a ridurre il tasso di mortalità e dunque allunga la vita. Per Okinawa in Giappone, l’area geografica più longeva al mondo, segue due regole: la prima è ishokudoghen (il cibo è una medicina) che li conduce a seguire una dieta scarsa in calorie, a base di frutta, verdura, soia, pesce e alga knobu; la seconda è Yumaru e indica il senso di appartenenza degli anziani alla società attiva. Concludendo Umberto Veronesi dice: ricordo che i capisaldi della dieta mediterranea sono comunque pasta, olio d’oliva, pomodori e pesce.