Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend

di Benedetta d’Argenzio

Esiste un’insalata talmente pregiata da essere l’ingrediente principe di un intero menù stellato? Un ingrediente che vive d’inverno e domina le tavole con il suo colore unico e la sua particolare sagoma: il radicchio di Treviso. Buono in tutte le salse, crudo o cotto, può far parte di qualsiasi tipo di portata (dal salato al dolce) grazie alla sua lunga e controllata coltura. Un sapore amarognolo inconfondibile che contraddistingue non solo la cicoria, ma anche il territorio che popola, il trevigiano. In questa area geografica veneta, ricca di bellezze di ogni tipo, infatti avere il radicchio in frigo è quasi d’obbligo nelle stagioni più fredde. Un ingrediente talmente unico da riuscire a coniugare bellezza e gusto. Ecco la nostra guida: 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Coltura del radicchio di Treviso IGP, immersa in una pregiata tradizione costruita in questa regione di generazione in generazione

Il nostro weekend alla scoperta del radicchio di Treviso

Il nostro weekend con gusto parte dal ristorante ai Brittoni in centro a Treviso che offre un intero menù a base di radicchio: dalle casatelle in carrozza (formaggio trevigiano) al risotto, fino ad un dolce di cioccolato con spuma di liquore al radicchio. Con una vista sul canale tipico di questa città, riesce a comunicare tanto della storia di Treviso. Insieme alla sognante Venezia, Treviso emerge prorompente sui canali d’acqua, suo elemento prediletto, che donano alla città un’aria magica. Ricca di storia e aneddoti che, senza troppe difficoltà, posso rientrare in un vero e proprio weekend all’insegna del gusto e del bello. Dall’imponente Piazza dei Signori, al Duomo fino ad arrivare alla fontana delle tette e al parco degli alberi parlanti. La scelta è vasta e di certo non vi annoierete!

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Piazza dei Signori: la più importante piazza di Treviso e sede dell’antica signoria trevigiana

Facile parlare del centro e di una città famosa per le sue meraviglie, il nostro weekend adesso si sposta verso la campagna, verso la natura. Appuntamento da non perdere è l’oasi di Cervara, riserva naturale di grande bellezza a pochi chilometri da Treviso e ultima palude del Sile che si estende per 25 ettari. È un luogo ideale per passeggiare, fotografare e praticare birdwatching. Per i più raffinati invece è impossibile non passare per il Golf club Ca’ amata che offre un eccellente ristorante e passeggiate nel verde (anche per i non appassionati di golf). Tra flan con fonduta di Asiago e tagliatelle fatte in casa, scoprirete i sapori del radicchio come mai gli avete assaggiati. Ciliegina sulla torta per un weekend perfetto è il soggiorno all’hotel Fior di Castelfranco veneto: una struttura a quattro stelle celebre in tutto il trevigiano per eleganza e sfiziosità da osservare e gustare. 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Viaggio culinario offerto dal ristorante Hotel Fior**** con: l’uovo che non c’è, tegola di patata americana robiola e radicchio, frittella di polenta con stravecchio “oro”

Il nostro weekend con gusto termina qui, se seguirete qualche nostra dritta non esitate a taggarci sui nostri canali social (Facebook, Instagram, Youtube, Tiktok)! Siamo attivi tutti giorni per nuove guide in tutta l’Italia. 

Ecco il nostro mini vlog del weekend! Se vi piace fatecelo sapere con un like e un commento!

 

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Thanks to @radicchioditrevisoigp @fruttaeverduraigp per il fantastico weekend!

Collab @ristoranteaibrittoni @oasidicervara @glofclubcaamata @hotelfior

Volete scoprire altre meraviglie di Treviso? Leggete la nostra precedente puntata su questa unica terra (link)..buon divertimento!




Caorle, un weekend dove il campanile è pendente e il mare sempre green

Caorle è un borgo per tutte le stagioni. Annoverato tra i Borghi Storici Marinari – Gioielli d’Italia, in estate spicca per i suoi 18 km di spiagge Bandiera Blu e Bandiera verde, mentre in autunno e in primavera, ma anche in inverno, dal momento che le temperature sono miti, accoglie i visitatori con la sua tradizione peschereccia, che fonde cultura ed enogastronomia, itinerari ciclabili, aree naturalistiche protette, arte moderna e architetture medievali.

Le case di CaorleCaorle è anche chiamata la “piccola Venezia”, e il perché lo si capisce passeggiando tra le minuscole calli e i campielli, tra case dai colori vivaci, mentre il porto e la laguna raccontano il passato di un antico villaggio di pescatori.  Scopriamola insieme!

Caorle, arte e storia nel centro storico

Cominciate la visita del centro storico da piazza Vescovado, dove sarete subito colpiti dal campanile pendente, che si erge di fronte al duomo. La sua forma cilindrica richiama i modelli ravennati di tradizione bizantina con elementi romanici. Alto 48 metri, ha una lieve pendenza verso est che salta subito all’occhio. L’interno è stato recentemente ristrutturato e le scalinate di legno consentono di raggiungere la cima per ammirare il panorama della spiaggia, della laguna e della diga.

L’edificio più antico della città è invece il Duomo, dedicato a Santo Stefano Protomartire, eretto nel 1038. Splendida la facciata, divisa in tre parti dalle lesene e con il bel portale centrale con due bassorilievi di impronta bizantina.

All’interno, conserva invece due tesori di grande valore. La Pala d’Oro, posta dietro l’altare maggiore, risale al periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo. Finemente cesellata, si pensa sia stata realizzata a Venezia per gli elementi di influsso bizantino e la leggenda vuole che sia stata donata dalla regina Cornaro ai cittadini di Caorle come segno di ringraziamento per averla salvata da un naufragio.

Alla base del tabernacolo nell’abside alla fine della navata sinistra si trova invece un’ara funeraria romana del I sec d.C, appartenuta alla famiglia Licovi. Uscendo dalla cattedrale, vale una visita il Museo del Duomo, dove sono esposti oggetti liturgici, paramenti sacri e altri cimeli della millenaria storia vescovile.

La passeggiata Scoglieraviva e il Santuario della Madonna dell’Angelo

Da Piazza Vescovado prendete poi la scalinata che porta alla diga per una delle passeggiate più belle dell’Alto Adriatico. La diga ha origini molto antiche ed è stata costruita sulle rovine delle mura medievali che proteggevano il borgo dai pirati e dai nemici. Sui massi di trachite che ricoprono lo strato più antico, oggi si possono ammirare le opere d’arte di Scoglieraviva, un vero e proprio museo a cielo aperto, scolpite negli anni da artisti di fama nazionale e internazionale.

Imperdibile una visita al Santuario della Madonna dell’Angelo, che sembra emergere dalla scogliera, all’inizio della spiaggia di Levante. Le sue origini risalgono al VI o al VII secolo, quando viene dedicata a San Michele Arcangelo. Secondo la leggenda, alcuni pescatori videro galleggiare una statua della Madonna con il Bambino in braccio posta su un pesante piedistallo di marmo. Provarono a trasportarla in duomo, ma non ce la fecero.

il mare di CaorleImpresa che riuscì invece ad alcuni bambini. Tuttavia, il giorno dopo, la statua venne ritrovata nella chiesetta sul promontorio, che da allora venne chiamata Chiesa della Madonna dell’Angelo. L’aspetto attuale risale al 1751 e spicca per la navata unica con il bel portico in stile palladiano.

In via Strada Nuova si trova anche il Museo Nazionale di Archeologia del Mare, che custodisce reperti compresi tra la preistoria e l’età contemporanea che raccontano la storia di Caorle.

Caorle e la tradizione della pesca

Un’altra buona, anzi, buonissima occasione per visitare Caorle in ogni stagione, o per organizzare un weekend fuori porta, è la sua tradizione marinara. Il borgo è ancora abitato dai pescatori e ogni pomeriggio, in qualsiasi stagione dell’anno, dalle 15.30, si può assistere all’arrivo delle barche cariche di pesce freschissimo che entrano nel Rio Interno ed entrano nel Porto Peschereccio.

Il pesce viene poi portato nel vicino Mercato Ittico Comunale, dove ha luogo la tradizionale “asta a orecchio”. Ogni potenziale acquirente sussurra all’orecchio dell’astatore la propria proposta. Alla fine, l’asta viene aggiudicata al miglior offerente, annunciato ad alta voce. Un altro spettacolo assai suggestivo è quello che consente di ammirare lungo il Rio Interno i pescatori intenti a preparare le reti e le barche per la giornata successiva.

…scopri la migliore tradizione enogastronomica di Caorle, gli itinerari green e gli eventi d’autunno nella 2° pagina…

Caorle, borgo gourmet

Grazie al progetto Gusta Caorle, il borgo marinaro è diventata una delle mete gourmet dell’Alto Adriatico. Durante tutto l’anno, infatti, un ricco programma invita a conoscere i sapori e i saperi locali, a gustare le specialità tipiche e i prodotti a KM zero, con eventi nei ristoranti e appuntamenti culinari.

A fare la parte del leone nella cucina caorlotta è ovviamente il pescato freschissimo, tra cui spicca il moscardino, un piccolo polpo perfetto per gli antipasti, il canestrello, un mollusco dal sapore delicato ottimo alla griglia, le vongole di mare bio (una certificazione unica in tutta Italia) allevate e raccolte nell’area antistante Vallevecchia, zona naturalistica protetta e Sito di Interesse Comunitario. Tra i piatti imperdibili troviamo i classici spaghetti alle vongole, i moscardini in umido con la polenta, il risotto ai canestrelli bianchi, le sarde in saor, i bigoli in salsa e le grigliate di pesce.

Ottimi anche i prodotti dell’entroterra, tra cui il formaggio Montasio DOP, il riso superfino carnaroli, il miele di barena, la birra artigianale e i vini locali.

L’esperienza gastronomica caorlotta si può poi vivere tutta l’anno. Per esempio si parte con un tour dal Porto Peschereccio e si continua con una degustazione dei tipici cicchetti nel vicino Bacaro. Oppure si può prendere parte al Tour Aperitivo Caorlotto, con tappa nei locali aderenti all’iniziativa per scoprire il borgo e le sue prelibatezze.

A Caorle il turismo è green e slow

Soprattutto in autunno, il litorale di Caorle offre la possibilità di vederne un aspetto inedito, fatto di dune sabbiose, pinete secolari e aree naturalistiche protette, da esplorare attraverso percorsi a piedi o in bicicletta.

La laguna di Caorle, infatti è una delle più grandi dell’Alto Adriatico ed è stata dichiarata Sito di Interesse Comunitario per la ricchissima flora, gli uccelli migratori e stanziali e la grande varietà di pesci.

Sull’Isola dei Pescatori, da non perdere una visita ai Casoni, le antiche abitazioni delle famiglie dei pescatori, costruite in legno e canne palustri. Oggi, molte sono di proprietà privata, mentre altre ospitano ristoranti e locali. Costruzioni talmente affascinanti da colpire la fantasia di Ernest Hemingway, che li descrisse in alcune pagine del suo romanzo “Di là dal fiume tra gli alberi” del 1950.

Nel territorio di Ca’ Corniani, a pochi km da Caorle, è in dirittura d’arrivo una pista ciclopedonale di 32 km, molti dei quali già percorribili, che si collega al borgo e al percorso Giralivenza, attraversando aziende agricole, boschi, vigneti ed edifici storici.

Sempre da Caorle si può poi raggiungere Duna Verde attraverso una pista ciclabile illuminata di 10 km, passando per le località di Porto Santa Margherita e Altanea.

Nell’area bonificata di Vallevecchia, di grande interesse ecologico, un percorso ciclabile, ma percorribile anche a piedi o a cavallo, consente di esplorare la pineta, una zona agraria, le splendide dune e il suggestivo litorale sabbioso. Qui si trova anche il bel Museo Ambientale (MAV), che vale una sosta.

Gli eventi in autunno da non perdere

Tra gli eventi d’autunno da non perdere a Caorle c’è la tradizionale Festa del Pesce, in programma dal 18 al 20 settembre. Sulla spiaggia della “Sacheta”, adiacente al Santuario della Madonna dell’Angelo, di potrà degustare pesce fritto o alla griglia, comodamente seduti in riva al mare. Il venerdì e il sabato dalle 18 alle 22, la domenica solo a pranzo dalle 11.30. Per l’occasione in spiaggia sarà presente la ricostruzione di un Casone. Fitto anche il programma di eventi collaterali.

Nello stesso weekend, nel centro storico di Caorle si tiene anche lo Street Wine Caorle, a partire dalle 17, e il Caorle Independent Film Festival.

COME ARRIVARE

In auto: A4 Venezia – Trieste, con uscite San Donà di Piave, San Stino di Livenza o Portogruaro. Poi indicazioni per Caorle.

DOVE DORMIRE

*Villa Roma***, viale Falconara 49, Caorle (VE), tel 0421/81152, www.hotelvillaroma.com. In posizione strategica, a pochi passi dal centro storico e a pochi minuti dalla spiaggia di levante, dispone di 30 camere con bagno, TV satellitare, frigobar, wifi.

*Savoy***S, via Pascoli 1, Caorle (VE), tel 0421/81879, www.savoyhotel.it In posizione centralissima, la struttura si affaccia direttamente sul mare. Le camere sono provviste di balconate con sedie e sdrai. Piscina con idromassaggio. Colazione a buffet e menù con piatti locali, nazionali e internazionali di carne e di pesce.

DOVE MANGIARE

*Da Bepi, Piazza Veneto 6, Caorle (VE), tel 0421/81123, www.sarahotel.it/ristorante/ Ricco menù alla carta con piatti di pesce sempre fresco. Anche piatti di carne, vegetariani e gluten free. Ampia carta dei vini.

*Cason Grottolo, via dei Casoni, Caorle (VE); tel 338/2684686. Per chi vuole vivere l’esperienza unica di mangiare in un antico casone. Si mangia all’aperto il pesce appena pescato e cucinato sulla griglia, accompagnato dai vini locali, come il Prosecco o il Bianco di Lison.

INFO

www.caorle.eu