I 10 monumenti vista mare più belli d’Italia

Da qualunque parte la si guardi, la nostra Italia regala perle di bellezza. Qualunque luogo della nostra penisola, infatti, offre al visitatore un concentrato di storia, arte, culture, architettura, tradizioni, buoni sapori. Questa settimana, nella nostra rubrica TOP 10, siamo andati alla scoperta dei 10 monumenti vista mare più belli d’Italia, un’impresa assai ardua, lo sappiamo, quindi ci limitiamo ad aggiungere “secondo noi”. Li abbiamo scelti da Nord a Sud.

1.Castello Vecchio di Duino (Trieste, Friuli Venezia Giulia)

Sicuramente è uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi d’Italia. Apre la nostra TOP 10 il Castello Vecchio di Duino, a pochi chilometri da Trieste che, secondo la leggenda, ospiterebbe ancora il fantasma di una nobildonna che ancora oggi appare di tanto in tanto ai visitatori tenendo tra le mani una candela. Dal mare si vede anche lo scoglio velato, che ricorda questa tragica figura. Tuttavia, il castello, nel corso dei secoli, ha ospitato personalità di spicco della politica, della cultura e persino teste coronate, come la famosa principessa Sissi. Ma anche lo scrittore Rainer Maria Rilke, che amava questo luogo, al quale è dedicato il sentiero panoramico che costeggia le scogliere a picco sul mare e porta proprio al castello.

2. Campanile di San Marco (Venezia)

Il Campanile di San Marco è uno dei simboli di Venezia e uno dei monumenti più famosi d’Italia. Non solo, con i suoi 98,6 metri è anche uno dei più alti d’Italia. Con la sua forma semplice e squadrata, sembra dare il benvenuto a chi arriva dal mare, tanto che i veneziani lo chiamano affettuosamente El paròn de casa (Il padrone di casa). Infatti, la sua prima versione, quella del IX secolo, era quella di torre di avvistamento e di faro. Nel corso dei secoli, poi, è stato rimaneggiato diverse volte fino ad assumere l’aspetto odierno. Il campanile come lo conosciamo oggi è stato inaugurato nel 1912, in occasione della Festa di San Marco. Nel 1932, poi, lungo la canna è stato installato un ascensore che permette ai visitatori di ammirare dall’altro il panorama di Venezia e raggiunge la cella campanaria in appena 30 secondi.

3. Il Gigante di Monterosso (Monterosso, La Spezia, Liguria)

Il Gigante di Monterosso è forse uno dei monumenti più particolari d’Italia. Si trova nell’omonima località delle Cinque Terre, in provincia di La Spezia. La statua, alta ben 14 metri e pesante 1700 quintali, raffigura il dio del mare Nettuno ed è stata realizzata nel 1910 per decorare Villa Pastine. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, il colosso è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti ma continua ancora oggi a vigilare sulla villa e sulla spiaggia, dalla quale è ben visibile in tutta la sua imponenza.

4. La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro (Pesaro, Marche)

Dall’arte classica a quella moderna. La “Sfera con sfera” di Arnaldo Pomodoro si può trovare in diverse città del mondo, tra cui New York, San Francisco, Dublino e Tel Aviv. Ebbene, anche l’Italia ne ha una. Si trova in Piazzale della Libertà, a Pesaro, ed è posizionata sulla superficie dell’acqua di una fontana affacciata sul Mar Adriatico. La Sfera, realizzata in bronzo fuso, rappresenta il dualismo della realtà: è infatti lucida e levigata all’esterno e ricca di meccanismi e arzigogoli all’interno. È uno dei simboli della città e luogo di ritrovo per pesaresi e visitatori.

5. La Villa di Tiberio (Sperlonga, Latina, Lazio)

Nel cuore della Riviera di Ulisse, a Sperlonga, in provincia di Latina, si trova la splendida Villa di Tiberio, dimora estiva dell’imperatore romano. La villa, che comprende diversi ambienti, tra cui quelli residenziali, le terme e le stalle è un capolavoro architettonico della Roma antica e comprende anche il Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, che custodisce i reperti rinvenuti in loco e anche le statue che in origine si trovavano all’interno della meravigliosa Grotta di Tiberio, anch’essa collegata alla villa imperiale.

6. Castel dell’Ovo (Napoli, Campania)

La sua famosissima sagoma spicca nel panorama del Golfo di Napoli, di cui è uno dei simboli. Castel dell’Ovo è il più antico della città e deve il suo nome a una leggenda assai curiosa. Si racconta infatti che il poeta Virgilio avrebbe nascosto nei suoi sotterranei un uovo magico, che aveva non solo il potere di mantenere in piedi la stessa fortezza, ma anche di proteggere l’intera città da sventure e guerre. Al punto che, nel XIV secolo, al tempo di Giovanna I, il castello subì ingenti danni a causa di un parziale crollo dell’arco sul quale è poggiato e, per evitare che tra la popolazione si diffondesse il panico su eventuali future catastrofi, la sovrana dovette giurare di avere messo l’uovo in sicurezza. Il castello si trova tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia, di fronte a via Partenope, sull’antico isolotto di Megaride.

7. Chiesa di Santa Maria dell’Isola (Tropea, Vibo Valentia, Calabria)

È una delle chiese sul mare più belle d’Italia. Santa Maria dell’Isola, a Tropea è uno dei luoghi simbolo della Calabria e deve il suo nome al fatto che, in origine, lo scoglio su cui sorge era interamente circondato dal mare. Le sue origini risalirebbero a un insediamento di eremiti greci prima dell’anno Mille. All’epoca, infatti, Tropea era sotto la giurisdizione ecclesiastica di Bisanzio e il santuario rimase di rito ortodosso fino all’arrivo dei Normanni, nel 1040 d.C. Nel 1066 la chiesa fu donata da questi ultimi all’abate di Montecassino Desiderio, poi divenuto Papa con il nome di Vittore III. Ancora oggi, sia la chiesa che l’isola su cui sorge appartengono all’abbazia di Montecassino.

8. Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae (Santa Maria di Leuca, Lecce, Puglia)

Un nome assai suggestivo per questa basilica santuario. Santa Maria de Finibus Terrae si trova infatti proprio sulla punta del “tacco” dello stivale italico, in un punto panoramico incredibile che consente di ammirare “l’abbraccio” tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. La chiesa, che si trova nella nota località turistica di Santa Maria di Leuca, perla del Salento, si affaccia direttamente sul mare e regala scorci e tramonti di rara bellezza.

9. Il Teatro Antico di Taormina (Taormina, Messina, Sicilia)

Costruito dai greci nel III secolo a.C, il Teatro Antico di Taormina offre ai visitatori e agli spettatori che ogni anno assistono ai numerosi spettacoli che ancora vanno in scena un panorama unico al mondo. Si affaccia infatti sia sull’Etna che sul Mar Ionio e può ospitare ben 10 mila posti a sedere. È una delle tappe obbligate per chi visita Messina e la Sicilia Orientale.

10. Antica Città greca di Tharros (Cabras, Oristano, Sardegna)

Chiude la nostra TOP 10 l’antica città greca di Tharros, che sorge all’estremità meridionale del golfo di Oristano, nella parte centro occidentale della Sardegna, nella penisola del Sinis. Qui, con una splendida vista mare, si concentrano più di due millenni di storia. Tharros, infatti, fu prima un insediamento nuragico, poi un emporio fenicio, fortezza cartaginese, urbs romana, capoluogo bizantino e, fino al 1070, capitale del Giudicato di Arborea. Oggi, tutto questo si concentra in un anfiteatro naturale affacciato sul mare e delimitato dell’istmo di capo San Marco e dai colli del borgo di San Giovanni in Sinis. Gli scavi sono ripresi dalla metà del XX secolo e vanno avanti ancora oggi, regalando continuamente nuove scoperte.




Le nuove Bandiere Blu a Savona, Tropea (VV) e Melendugno (LE)

Servizi efficienti, iniziative per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, interventi per migliorare il territorio, progetti educativi e, soprattutto, un mare cristallino. Sono questi alcuni dei criteri che hanno fatto meritare alle spiagge italiane la Bandiera Blu. Continua il nostro appuntamento alla scoperta delle new entry. Vi portiamo a Savona, a Tropea, in Calabria e a Melendugno, in Salento, alla scoperta delle spiagge più belle.

A Savona, doppia Bandiera Blu alla Vecchia Darsena e alla spiaggia delle Fornaci

La Liguria si conferma al primo posto, nel 2020, per numero di spiagge insignite della Bandiera Blu, ben 32. Primo posto anche per gli approdi, che salgono a 14. Nuova entrata in questa categoria per la Vecchia Darsena di Savona, cuore pulsante del porto, sintesi perfetta di tradizione e modernità.

Da non perdere la banchina riservata all’ormeggio delle barche dei pescatori, che ogni giorno forniscono pesce fresco ai mercati e ai ristoranti locali. Per un tutto tra presente e passato, potete osservarli mentre si occupano del pescato o delle barche di legno colorate, tra gesti antichi e volti segnati dal sole. Nel porto turistico, invece, ci sono circa un centinaio di posti barca, mentre banchine, moli e piazzette durante la bella stagione si animano con spettacoli, concerti e manifestazioni sportive.

La Vecchia Darsena si trova poi a pochi passi dal centro storico di Savona, piccolo e a misura d’uomo, da visitare tranquillamente a piedi. Da vedere assolutamente c’è la Fortezza del Priamar, uno dei simboli della città. Costruita nel Cinquecento dai genovesi a protezione della città, è stata poi un carcere che ha ospitato detenuti celebri, tra cui Giuseppe Mazzini. Oggi, invece, al suo interno di trovano il Museo Archeologico e il Museo “Pertini”, mentre in estate diventa un teatro all’aperto.

Da non perdere una visita alla Torre del Brandale, trecentesca, la cui campana suona ogni volta che a Savona si verifica un evento importante. Accanto alla torre c’è il Palazzo degli Anziani, un museo lapidario che custodisce lapidi e iscrizioni provenienti da edifici andati distrutti nel centro storico.

Nel centro storico, invece, meritano una visita la cattedrale di Santa Maria Assunta, accanto alla quale c’è la Cappella Sistina, fatta costruire, come quella di Roma, da papa Sisto IV che aveva studiato proprio in questo convento.

Per un bagno rinfrescante, raggiungete poi la Spiaggia delle Fornaci, anch’essa Bandiera Blu da più di dieci anni, che si trova a pochi metri dal centro. L’arenile, lungo circa 1 km, è bagnato da un mare cristallino con fondali sabbiosi, con un tratto di spiaggia libera e diversi stabilimenti.

INFO: https://turismo.savona.it/

…scopri le altre Bandiere Blu nella 2° pagina…

A Tropea (VV) sventolano tre Bandiere Blu

Non solo è uno dei borghi marittimi più belli e fotografati d’Italia per la sua splendida posizione sopraelevata, ma Tropea, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria, vanta diverse nuove entrate nella categoria delle Bandiere Blu e altrettante conferme.

Tra storia, paesaggi mozzafiato e ottima cucina locale spiccano le sue meravigliose spiagge, come la Spiaggia del Convento, tra le più famose della Costa degli Dei. L’arenile spicca per la sabbia bianca, alternata a ciottoli argentei che regalano ai fondali un colore azzurro chiaro. I fondali non sono molto profondi e sono l’ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Da non perdere un’escursione ai Missaggi, gli splendidi faraglioni che separano la Spiaggia del Convento a quella della Linguata. La spiaggia, poi, deve il suo nome al Santuario di Santa Maria dell’Isola, che sembra vigilare sulla costa.

Dalla Spiaggia della Rotonda si accede invece alla più piccola spiaggia di Marina dell’Isola, seconda Bandiera Blu di Tropea, sovrastata da un suggestivo sperone di roccia bianca. La sabbia qui è bianca e fine, caraibica, e lambita da un mare cristallino. Terza Bandiera Blu, invece, per la piccola, ma attrezzata, spiaggia di Rocca Nettuno.

INFO: www.vacanzeincalabria.it/vacanze-a-tropea.html

Melendugno (LE) fa il pieno di Bandiere Blu

Un litorale costellato da spiaggette, insenature, calette, isolotti e faraglioni fanno di Melendugno, nella parte centro orientale del Salento, un concentrato di Bandiere Blu, oltre che premiato anche dalle Cinque Vele di Legambiente. Il suo litorale si estende per 15 km, da Torre Sant’Andrea a Torre Specchia, entrambe Bandiere Blu.

La prima si trova a pochi passi dal borgo marittimo ed è caratterizzato da sporgenze, cavità nascoste, grotte e da imponenti Faraglioni, tra cui il meraviglioso Arco degli Innamorati, che svettano da un mare con tutte le sfumature del blu e del verde. Fascino aumentato dalla torre difensiva cinquecentesca e dal piccolo porticciolo dove approdano le barche colorate dei pescatori.

Torre Specchia è invece la più a nord delle Marine di Melendugno, caratterizzata da mare calmo e cristallino, su cui si affacciano piccoli lidi e ristoranti. Molto frequentato dagli amanti del kitesurf, deve il nome alla Torre Specchia Ruggeri, costruita nel 1568 a scopo difensivo. A circa 1 km si trova l’Oasi “Le Cesine”, una splendida riserva naturale dove effettuare passeggiate ed escursioni.

Bandiera Blu anche per la spiaggia della cittadina di San Foca, un pittoresco borgo di pescatori che ancora oggi utilizzano le grotte per depositare i loro strumenti di lavoro.

A Roca Vecchia, altra Bandiera Blu, invece, si trova la meravigliosa Grotta della Poesia, che, secondo la leggenda, era il luogo preferito da una bellissima principessa per fare il bagno. E i poeti la raggiungevano per farsi ispirare alle sue grazie per i loro componimenti.

Proseguendo ancora lungo il litorale, si arriva alla notissima Torre dell’Orso, località anch’essa insignita della Bandiera Blu. È caratterizzata da spiagge candide e un mare cristallino e circondata da dune sabbiose e da una rigogliosa pineta dai profumi mediterranei.

INFO: www.visitmelendugno.com




ITALIA DEL GUSTO. Egna (Bz), Castiglione della Pescaia (GR) e Tropea (VV), tre borghi da gustare per ripartire nel weekend. Con tre TOP RICETTE regionali

Egna (Bz), Castiglione della Pescaia (GR) e Tropea (VV), tre borghi da gustare.

Ci siamo! Dal 3 giugno, ci si potrà ci si potrà di nuovo spostare in tutte le regioni italiane. È il momento di pensare a vacanze e weekend dopo il lungo lockdown e tornare a visitare, respirare e gustare la nostra Italia.

Complici le belle giornate, preludio dell’estate imminente, possiamo andare alla scoperta dei borghi più belli della nostra penisola e gustarne le specialità per aiutare a ripartire anche le piccole attività come ristoranti, agriturismo e trattorie, ma anche alberghi, locande e B&B. Ecco allora tre proposte weekend a nord, centro e sud, con tre gustose ricette regionali.

Egna (BZ), il borgo di Mozart e Dürer. Con la ricetta dei canederli all’albicocca

Se amate la montagna e i borghi pittoreschi e ricchi di storia, potete programmare un weekend a Egna (BZ), incluso nella lista dei “borghi più belli d’Italia”, che affascinò anche il pittore Dürer e un Wolfgang Amadeus Mozart appena tredicenne.

Egna è conosciuta anche come “la città dei portici” per la sua antica vocazione mercantile. Nel XIV secolo, infatti, la cittadina prosperò grazie ai commerci tra il nord e il sud Italia, in particolare era molto attiva per il trasporto del legname per via fluviale.

Allo stesso periodo risale il nome Newenmarcht, da cui deriva, oggi, l’attuale nome tedesco di Egne-Neumarkt. La maggior parte delle “trattative” avveniva infatti, sotto i portici che ancora oggi sono la caratteristica del borgo.

La visita al borgo può partire da via Andrea Hofer dove, al civico 50, si trova il Museo di Cultura Popolare, che conserva oggetti di uso quotidiano di una famiglia borghese databili tra il 1815 e il 1950. Poco più avanti si trova la Chiesa di San Nicolò, del XII secolo.

Splendidi anche i palazzi, tra cui Palazzo Zenobio, dimora dei conti che amministrarono il distretto giudiziario tra il 1648 e il 1830. Percorrendo via Bolzano e via Val di Fiemme si incontrano poi esempio l’Hotel Posta, la sede del Municipio, in stile barocco, e la chiesa dei Quattordici Santi Ausiliatori, databile tra il 1618 e il 1621. Prendendo sempre via Val di Fiemme si incontrano invece il maso Seeberhof, casa Recordinpalazzo Longo e la residenza Griesfeld, mentre lungo via Bolzano si trova il sito archeologico della mansio Endidae.

Particolare e gustosa, poi, la cucina di Egna che fonde sapori tirolesi, trentini e mediterranei. Tra le specialità troviamo i canederli, nelle varianti con formaggio, speck o fegato. Con gli squisiti formaggi locali si accompagna anche la polenta, mentre i vegetariani potranno apprezzare i tipici Schlutzkrapfen, la pasta ripiena con ricotta e spinaci a forma di mezzaluna. Tra i secondi troviamo il corposo spezzatino di carne e funghi e le Gröstl, patate arrosto con pezzetti di carne.

Il “piatto forte” sono i dolci, tra cui il tipico Strudel, ripieno di mele, pinoli e uvetta. Da provare gli Strauben, un impasto di latte, uova e farina che viene servito con marmellata di mirtilli rossi. Tra le specialità troviamo anche i Topfenknödel. i canederli dolci alla ricotta, i Kaiserschmarren, omelette in pezzi con l’uvetta¸e i Marillenknödel, ravioli dolci ripieni di marmellata di albicocche o di prugne, serviti con una spolverata di zucchero e cannella, di cui trovate la ricetta.

Canederli di albicocche

Ingredienti

  • 1 kg di patate
  • 180 gr di burro + 80 di burro morbido
  • 50 gr di semolino
  • 1 uovo intero + 2 tuorli
  • 250 gr di farina
  • 150 gr di pangrattato
  • Marmellata o composta di albicocche
  • Sale, zucchero, cannella q.b.

Mettete a bollire le patate con la buccia. Scolatele, sbucciatele, poi passatele nello schiacciapatate. Lasciatele raffreddare poi mescolate con il burro, il pangrattato, il sale, l’uovo intero e i due tuorli. Setacciate poi la farina sopra l’impasto e lavoratelo fino a ottenere un composto liscio. Fatelo riposare per circa 30 minuti. Cospargete il piano di lavoro con la farina, poi stendete la pasta con uno spessore di circa ½ cm. Ricavate dei quadrati di circa 7 cm di lato. Riempite ogni quadrato di pasta con la marmellata di albicocche e richiudetelo su se stesso. Mettete a cuocere i canederli in abbondante acqua salata per circa 10 minuti. Scolateli, poi in una padella sciogliete 80 gr di burro e mettete i canederli a saltare. Sgocciolateli, girateli nel pangrattato e servite con una spolverata di zucchero e cannella.

INFO: www.comune.egna.bz.it

Castiglione della Pescaia (GR), tra mare, vestigia etrusche e la ricetta del baccalà alla maremmana

Per il nostro secondo suggerimento di viaggio, ci spostiamo a Castiglione della Pescaia, splendido borgo medievale in provincia di Grosseto, tra i “borghi più belli d’Italia” per il suo centro storico medievale e Bandiera Blu del Touring Club per il suo mare cristallino.

Prima di regalarvi qualche ora di relax in spiaggia, visitare il centro storico partendo dal Castello di Castiglione, che domina la collina di Poggio Petriccio e dalla quale si ammirano splendidi panorami della Maremma toscana.

Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma.

Rilassatevi poi in spiaggia percorrendo il litorale di sabbia chiara si divide in Spiaggia di Levante e Spiaggia di Ponente. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.

Da non perdere, poi, se amate la storia e l’archeologia, una deviazione a Vetulonia, che si raggiunge da Castiglione in circa 30 minuti. Qui si trova infatti una delle più importanti e vaste necropoli etrusche. Le tombe monumentali sono disposte lungo la Via dei Sepolcri che si inoltra nella campagna costellata di uliveti e vegetazione a macchia.

Passando invece alla tradizione gastronomica: da Castiglione della Pescaia passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana, di cui trovare qui sotto la ricetta.

Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale.

Baccalà alla Maremmana

 Ingredienti

  • 800 gr di baccalà
  • 4 cucchiai di farina
  • 300 gr di pomodorini
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 rametti di prezzemolo
  • Sale e pepe
  • Olio EVO
  • Olio per friggere

La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.

INFO: www.turismocastiglionedellapescaia.it

….continua nella seconda pagina…

Tropea, la perla della Calabria, e la sua frittura di surici

È uno dei borghi di mare più fotografati su Instagram e uno dei borghi marittimi più belli della Calabria e d’Italia. Tropea, in provincia di Vibo Valentia, si affaccia sul tratto chiamato Costa degli Dei, che si affaccia sul Mari Tirreno meridionale, tra Pizzo Calabro e Nicotera e spicca per la sua posizione rialzata, quasi scolpita, nella roccia che si affaccia sul mare. Insomma, Tropea è un concentrato di storia, ottima cucina locale e spiagge meravigliose.

Potete cominciare dal centro storico, che si affaccia su una rupe a strapiombo sul mare, a circa 60 metri dall’acqua. Partite da Porta Nuova e camminando fino a Corso Vittorio Emanuele fino a incontrare Palazzo Toraldo, tra i palazzi nobiliari più belli ed eleganti del borgo, oggi sede di un hotel.

Prendendo Piazza Ercole, si incontrano le belle chiese di Santa Caterina e San Giuseppe. Nella piazza, invece, si trova il Sedile di Portercole, del XVIII secolo, sede del Parlamento dei Nobili. Subito dietro si trova Piazza Mercato con le Tre Fontane in marmo di Carrara.

Da non perdere invece una visita al Duomo di Tropea, splendido esempio di architettura normanna, edificato tra il XII e il XIII secolo, che conserva al suo interno il “Crocifisso nero” del XV secolo e spicca per il bellissimo rosone. Accanto si trova anche il Museo Civico Diocesano.

Non perdetevi una foto da alcuni dei punti panoramici, detti “affacci”. Tra i più belli di sono l’Affaccio di Largo Galluppi, da cui si ammira lo Scoglio di San Leonardo e il porto turistico, l’Affaccio dei Sospiri, in via Lauro, da cui si ammira la spiaggia cittadina e il Santuario di Santa Maria, l’Affaccio del Cannone, che offre splendide sfumature soprattutto all’alba e al tramonto.

Fiore all’occhiello di Tropea sono poi le sue spiagge, come il tranquillo Litorale del Cannone e il suggestivo Arenile della Rotonda. Nei pressi dell’Isola Bella si trova invece la Spiaggia Marina dell’Isola dalla sabbia cristallina mentre a 1 km dalla città la Spiaggia Passo Cavalieri è la preferita dagli appassionati di immersioni per i suoi splendidi fondali.

Atmosfere romantiche si respirano invece tra le calette della Spiaggia l’Occhiale, con la splendida Grotta Azzurra. Splendide anche la Spiaggia ‘a Linguata e la Spiaggia del Convento, che prende il nome dalla costruzione che la sormonta.

Naturalmente, non può mancare il buon cibo. Per esempio una bella frittura di surici, i pesci che si pescano nelle acque che circondano la Calabria e in poche altre zone del Sud Italia, dove sono conosciuti come pesci pettine, di cui vi lasciamo la ricetta.

Frittura di surici

Ingredienti

  • 20 surici
  • 300 gr di farina
  • Sale q.b
  • ½ litro di olio di semi per la frittura

Pulite bene i pesci e lasciateli asciugare per qualche minuto. Disponete la farina in una teglia e rigirate bene i pesci. Lasciate riposare per 5 minuti. Nel frattempo, portate a ebollizione l’olio in una padella antiaderente. Quando sarà ben calda mettete a friggere i pesci per circa 3 minuti per lato. Preparate un vassoio con abbondante carta assorbente e mettete i pesci a scolare quando saranno ben dorati. Salate e lasciate intiepidire.




Inseguendo l’estate a Tropea: la frittura di Surici

L’estate è ormai alle spalle e diamo il benvenuto all’autunno con i suoi colori caldi. Non per questo bisogna farsi scoraggiare, anzi si può organizzare un bel weekend all’insegna del bel mare e delle ricette tipiche di Tropea: i surici.

Una delle ragioni per sceglierla come meta per le vacanze sono le sue spiagge, come il tranquillo Litorale del Cannone e il suggestivo Arenile della Rotonda. Nei pressi dell’Isola Bella si trova invece la Spiaggia Marina dell’Isola dalla sabbia cristallina mentre a 1 km dalla città la Spiaggia Passo Cavalieri è la preferita dagli appassionati di immersioni per i suoi splendidi fondali. Atmosfere romantiche si respirano invece  tra le calette della Spiaggia l’Occhiale, con la splendida Grotta Azzurra. Splendide anche la Spiaggia ‘a Linguata e la Spiaggia del Convento, che prende il nome dalla costruzione che la sormonta.  Vale una visita anche il centro storico con le sue atmosfere romantiche e i palazzi del 700 e dell’800 arroccati sulla rupe. Il cuore della città è Piazza Ercole, da cui si parte per visitare il Duomo normanno del IV secolo, la chiesa cinquecentesca di Santa Maria della Neve e Santa Maria dell’Isola, un santuario benedettino situato su un grande sperone di roccia e diventato il simbolo di Tropea nel mondo. Il buon cibo è una delle ragioni per soggiornare a Tropea.
Per la nostra ricetta ci serviamo dei surici: essi si trovano nelle acque che circondano la Calabria e in poche altre zone del Sud Italia, dove sono conosciuti come pesci pettine. In Calabria, invece, si chiamano surici. Il corpo piatto e allungato, la carne bianca e la quasi assenza di spine li rende particolarmente adatti alla frittura.

Dove mangiare
– Osteria del Pescatore – via del Monte 7, Tropea.
Tel: 0963/603018

– Porta Vaticana – via Regina Margherita 4, Tropea.
Tel: 0963/ 603387 – www.ristoranteportavaticana.it

Dove dormire
– Hotel Villa Antica**** –
Via Pietro Ruffo di Calabria, 37 – Tropea.
Tel: 0963/603245 – www.villaanticatropea.it

– Hotel Tropis**** – Contrada Fontana Nuova, Tropea. Tel: 0963/607162 – www.tropis.it

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La frittura di surici

Ingredienti
– 20 surici
– 300 gr di farina
– Sale q.b.
– ½ litro di olio di semi per la frittura

Preparazione
Pulite bene i pesci e lasciateli asciugare per qualche minuto. Disponete la farina in una teglia e rigirate bene i pesci. Lasciate riposare per 5 minuti. Nel frattempo, portate a ebollizione l’olio in una padella antiaderente. Quando sarà ben calda mettete a friggere i pesci per circa 3 minuti per lato. Preparate un vassoio con abbondante carta assorbente e mettete i pesci a scolare quando saranno ben dorati.
Salate e lasciate intiepidire.
Il tutto può essere accompagnato da un Greco Bianco Igp come il Refulù
della Cantina Comerci.

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I borghi più romantici d’Italia

In occasione della festa degli innamorati abbiamo deciso di creare una galleria che possa raccontare i borghi più romantici della nostra bellissima Italia. Da nord a sud, da est a ovest, lasciatevi affascinare da queste bellezze di cui è impossibile non innamorarsi…

Alberobello – Puglia

Alberobello

Al centro della Valle d’Itria, quando scende la sera e i visitatori in giornata lasciano il paese, sembra di essere in un presepe, in una magia, l’aria calda e profumata, il cielo di stelle, le case bianche. Quando dal XV secolo i conti di Conversano imposero agli abitanti della zona di costruire abitazioni senza malta (in modo che apparissero “precarie” e quindi non soggette alle tasse), non avrebbero mai immaginato di porre le basi per la nascita di un architettura così peculiare (con tetto a cupola autoportante) e suggestiva.

Aci Trezza – Sicilia

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Il piccolo centro di pescatori in provincia di Catania è considerato uno dei luoghi dell’isola dove è impossibile non innamorarsi. Non tutti sanno che proprio ad Aci Trezza è ambientata una delle leggende più poetiche di tutta l’antichità, quella che narra la passionale vicenda della bella Ninfa Galatea, figlia del Dio marino Nereo, e del suo innamorato, un bellissimo pastore di nome Aci. Il ciclope Polifemo, invidioso del giovane perchè a sua volta innamorato della ninfa, non riuscendo ad attirarla a se scagliò un  masso enorme che uccise Aci: come viene raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi Galatea, per tenere in vita il suo amore, trasformò il sangue di Aci in una sorgente e lui stesso divenne un dio fluviale.

Borghetto sul Mincio  – Veneto

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Cascate e mulini lungo il fiume, b&b su un isolotto al centro del corso d’acqua o nascosti tra gli alberi del bosco: Borghetto Valeggio sul Mincio (Verona) è un romantico rifugio nella natura. Ogni anno, il terzo martedì del mese di giugno, sul ponte visconteo (collegato al Castello Scaligero) si svolge la Festa del Nodo d’amore in cui si mangiano i tortellini che danno il nome all’evento. Ma il nodo d’amore richiama anche una leggenda, il fazzoletto annodato simbolo dell’amore tra una ninfa e un soldato.

Gradara – Marche

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“Amor, ch’a nullo amato amar perdona…”. Secondo la tradizione è proprio nella rocca di questo borgo, uno dei meglio conservati, che si svolse la vicenda amorosa di Paolo e Francesca narrata nella Divina Commedia. Oltre al castello, si possono visitare le antiche grotte sotterranee del Museo Storico e il Giardino degli Ulivi di via Cappuccini. Durante la settimana di San Valentino ogni notte Gradara rimane illuminato solo dalla luce di 1.000 candele. Le coppie vengono accompagnate in un itinerario romantico nel borgo tra poesie, serenate, cene e spettacoli.

Lucignano – Toscana

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Qui ci si sente avvolti da una dimensione intima, dove godersi, lentamente, il fascino delle piccole cose, il trascorrere lento del tempo passeggiando, dolcemente, nell’intricato labirinto di una realtà senza tempo, strade dalla forma ellittica che ha saputo conservare un’immagine tranquilla e serena. Le coppie troveranno in questa deliziosa realtà un’isola felice in quanto, proprio qui, custodito in una teca di cristallo tra le mura del Museo Comunale, in quel di in Piazza del Tribunale, là dove, al centro della Sala delle Udienze, si trova il famoso l’Albero dell’Amore un capolavoro d’arte orafa gotica, portafortuna che suggella le promesse d’amore di tutti gli innamorati tanto che, tra gli sposi aretini, è tradizione promettersi fedeltà davanti al reliquiario. Superstizioni o verità?!

Porto Venere – Liguria

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Affacciato sul Golfo di La Spezia (detto anche Golfo dei Poeti), Porto Venere fa parte dei siti Patrimonio Unesco dell’Umanità. La leggenda vuole che la dea dell’amore fosse nata dalla spuma del mare dove sorgeva il tempio dedicato alla Venere Ericina (e dove oggi si trova la chiesa di San Pietro). Sotto lo stesso sperone si trovano le grotte Byron, dove il poeta inglese trovava ispirazione per i suoi componimenti. Poco lontano dal borgo delle tipiche case colorate sorge ilCastello,esempio di architettura militare genovese.

Tropea -Calabria

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La leggenda racconta che a fondare questa minuscola località calabra (tra i comuni più piccoli d’Italia) sia stato Ercole dopo aver vinto la battaglia contro i Giganti. Ma sono tante le storie nate intorno al borgo e ai suoi scogli, come quello chiamato “a Pizzuta” dove si dice fosse legato il Ciclope d’Ulisse. Tropea haspiagge e mare da sogno, chiesee suggestivi palazzi normanni. Si possono fare escursioni in mare tra calette e grotte oppureimmersioni secondo l’itinerario subacqueo che va dal relitto di una nave della II Guerra Mondiale alla Secca del Monaco dove le acque sono profonde 80 metri.