10 luoghi imperdibili per ammirare il foliage in Italia

Boschi, foreste, colline e montagne, in autunno, si accendono di caldi colori che spaziano dal viola al rosso, dall’arancione al marrone al giallo, con miriadi di sfumature intermedie. È il foliage, un fenomeno naturale che in questa stagione dell’anno dipinge paesaggi di rara bellezza. E la nostra bella Italia è ricchissima di luoghi dove ammirarlo. Ve ne suggeriamo 10, da nord a sud.

1. Paganella e Val di Non (Trentino)

 Il Trentino è splendido in autunno. Sull’Altopiano della Paganella, che tocca di Comuni di Andalo, Molveno, Vallelaghi, Cavedago e Terre d’Adige, i colori autunnali infiammano il panorama grazie alla presenza dei boschi di faggi, che si colorano di sfumature che vanno dal giallo al rosso fuoco. Da non perdere uno sguardo anche sulla Valle dell’Agide, in Val di Cembra, sul Latemar e sulla Vigolana, con i loro spettacolari colori autunnali. Un altro dei posti più belli in cui ammirare il foliage è la Val di Non, famosa per le sue mele. Lo spettacolo è assicurato da alberi di diverse specie, ma anche da meli e vigneti. Da non perdere una passeggiata nei dintorni dei laghi di Tovel e di Santa Giustina, per ammirare uno spettacolo unico al mondo.

2. Langhe (Piemonte)

Per gli amanti dell’autunno e dei suoi colori, le Langhe sono una meta imperdibile. Il territorio che si estende tra le province di Cuneo e di Asti, al confine con l’Astesana, il Monferrato e il Roero, regalano un’esplosione di colori tra le colline e i vigneti. In autunno, poi, inizia la vendemmia e un weekend nelle Langhe offre anche la possibilità di gustare le eccellenze gastronomiche del territorio, in primis il tartufo.

3. Foresta del Cansiglio (Friuli Venezia Giulia e Veneto)

 L’Altopiano del Cansiglio si trova sulle Prealpi Bellunesi, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, e si estende nelle province di Treviso, Belluno e Pordenone. La foresta millenaria di faggi e abeti rossi si estende nella Marca Trevigiana per più di 7000 ettari. Dalla fine di settembre, coniferi e faggi creano un meraviglioso contrasto di colori che spaziano dal rosso al giallo all’ocra. Ma l’autunno è anche la stagione degli amori per i cervi e la foresta risuona dei caratteristici bramiti, lanciati dai maschi per il rituale di accoppiamento. Pian del Cansiglio e Pian Osteria sono i punti di partenza per una bella escursione nella Foresta dei Dogi. Obbligatoria una tappa gustosa per degustare le specialità autunnali, tra cui formaggi, funghi, polenta e selvaggina.

4. Altopiano di Asiago (Vicenza)

In autunno l’Altopiano di Asiago, o Altopiano dei Sette Comuni, in provincia di Vicenza, si ammanta di mille colori grazie alla massiccia presenza di faggi, larici e abeti. Vanta ben 700 km di sentieri che si snodano tra pascoli e prati, tutti da percorrere armati di macchina fotografica per immortalare paesaggi e colori mozzafiato. Ogni anno, poi, si tiene “Asiago Foliage”, (quest’anno il 21 e 22 ottobre), un lungo weekend per celebrare l’autunno, con passeggiate guidate, degustazioni ed eventi a tema. Inoltre, le tavole dei ristoranti propongono piatti a base di speck, funghi, castagne, selvaggina e il famoso formaggio Asiago. La zona è rinomata anche per il miele, prodotto da apicoltori locali, tra cui quello di tarassaco, dal sapore amarognolo, il millefiori e il miele di alta montagna, scuro e intenso.

5. Parco Regionale del Beigua (Varazze, Liguria)

Tra la fine di settembre e i primi giorni di novembre, i boschi del Parco Regionale del Beigua, inserito nella lista Global Geopark dall’UNESCO nel 2015, si trasformano in un caleidoscopio di colori che dal giallo virano all’arancione, dal rosso cupo alle tonalità del marrone. I sentieri ricoperti di foglie si inoltrano tra boschi di castagno, rovere e roverella, oppure nelle meravigliose faggete. Si può, per esempio, percorrere la strada che parte da Alpicella (Varazze) e si inoltra in uno splendido bosco, o salire verso Forte Geremia da Masona o al Bric del Dente da Campo Ligure o, ancora, passeggiare nella Foresta della Deiva a Sassello, ammirando i contrasti incredibili di colore che si stagliano contro il blu del cielo.

6. Parco delle Foreste Casentinesi (Emilia Romagna e Toscana)

Le foreste del Parco delle Foreste Casentinesi, Falterona e Campigna, nel periodo del foliage sono considerate le più colorate d’Italia, per la varietà di specie diverse che regalano intensi effetti cromatic-i per sette settimane, da fine settembre a novembre inoltrato. Le forgli este si dividono in due fasce, una montana, sopra gli 800-1500 metri, e una collinare, dai 500 agli 800. Nella prima dominano i faggi, ma si trovano anche abeti bianchi, frassini, tigli e olmi, nella seconda querce e carpini. Per ammirare il foliage si può percorrere il sentiero che porta alla cima del Monte Penna, che domina la Foresta della Lama. Il monte si raggiunge dal Passo dei Fangacci, camminando sulla strada che collega Badia Prataglia all’Eremo di Camaldoli. Dall’abitato di Passo Calla, invece, si può raggiungere la Foresta di Campigna. Nei weekend di ottobre, invece, si tiene il Festival del Fall Foliage: a Campigna (1 e 2 ottobre), Bagno di Romagna (21, 22 e 23 ottobre) e a Badia Prataglia (23 ottobre), in provincia di Forlì-Cesena.

7. Monte Amiata (Toscana)

Tra le province di Siena e Grosseto, in Toscana, si estende la faggeta più grande d’Europa, che si estende sulle pendici del Monte Amiata, che domina il paesaggio con i suoi 1738 metri. I sette paesi tra le due province: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castell’Azzara, Castel del Piano, Piancastagnaio, Roccalbegna e Santa Fiora celebrano i colori dell’autunno con una grande festa tra zucche, castagne, funghi, vino rosso e olio nuovo. Già percorrendo le tortuose stradine di montagna che collegano i paesi alla valle si possono ammirare incredibili panorami dei colori dell’autunno. Altri splendidi percorsi sono i cinque nuovi sentieri del progetto Le vie dell’Acqua, che collegano le sorgenti del Monte Amiata e che si snodano nella fascia montana dei castagni, tra i 700 e i 950 metri.

8. Parco Nazionale della Majella (Abruzzo)

Tra le province di Pescara, Chieti e l’Aquila si estende il Parco Nazionale della Majella, in cui dominano le faggete che, estendendosi verso il cielo, sembrano creare un tetto colorato. Tra i punti più suggestivi del parco per ammirare il foliage e i suoi incredibili colori c’è la Foresta di Lama Bianca, a pochi km da Sant’Eufemia a Maiella (PE). Nei pressi di Pescocostanzo (AQ) si trova invece il Bosco di Sant’Antonio, con i suoi faggi monumentali dalla forma di candelabro. A Caramanico Terme (PE) si trova invece Pianagrande uno degli affacci più belli del parco. Ci si arriva percorrendo i sentieri panoramici che consentono di ammirare anche il Morrone, il Gran Sasso e le vallate che cambiano colore a seconda della vegetazione in quota.

9. Foresta Umbra (Puglia)

Anche se il nome può trarre in inganno, la Foresta Umbra si trova sul promontorio del Gargano, in Puglia, ed è compresa nella provincia di Foggia. Si trova a 800 metri di altezza e comprende una ricca varietà di specie arboree, tra cui faggi, tassi, cerri, aceri, agrifogli e carpini che all’arrivo dell’autunno regalano colori mozzafiato, a pochi passi dal mare. Diverse le escursioni che si possono fare per addentrarsi nel cuore della foresta, come il trekking che parte dal Museo Naturalistico del Centro Visitatori del Parco. E, durante il cammino, si possono facilmente incontrare caprioli, faine, picchi e gufi. Da non perdere, sulla strada tra Peschici e San Miniato, lo Zeppino dello Scorzone, un pino di Aleppo di 700 anni.

10. Parco Nazionale della Sila (Calabria)

Il Parco Nazionale della Sila si estende per 150 mila ettari tra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone e custodisce un patrimonio arboricolo fatto di faggi, abeti, pioppi, e boschi secolari con alberi monumentali che in autunno regalano emozioni indimenticabili grazie a una straordinaria esplosione di colori su cui spiccano l’oro, il rosso e il mattone. L’ altopiano calabrese è anche ricco di funghi e castagne, di cui abbondano i menù dei ristoranti locali. Si può scegliere di visitare il parco in auto, percorrendo i tracciati panoramici, ma anche in mountain bike, a piedi o a cavallo, lungo splendidi sentieri tracciati.

E c’è anche “Il treno del foliage”

Anche nel 2023, dal 14 ottobre all’11 novembre, torna il Treno del Foliage, che percorre la storica linea ferroviaria Vigezzina – Centovalli, tra Piemonte, Canton Ticino e Svizzera, attiva fin dal 1923. Il trenino percorre 52 km, attraversa 83 ponti e 31 gallerie in meno di due ore, attraversando paesaggi mozzafiato ammantati dei colori dell’autunno. Il treno collega tutti i giorni i due capolinea, Domodossola e Locarno.




È il weekend della Notte Rosa, ma anche di motori e gusto

L’estate entra nel vivo. Il prossimo weekend, quello dell’8 e 9 luglio, si celebra in Romagna la Notte Rosa, il grande evento considerato il Capodanno estivo, quest’anno ancora più significativo perché compie 18 anni, ma anche perché la Romagna si sta risollevando dall’alluvione. Per chi ama i motori, a Sestriere c’è la Cesana – Setriere, ma non mancano nemmeno gli eventi dedicati alla musica, al vino, al gusto e alle passeggiate. Ecco quelli che abbiamo selezionato per voi nel nostro consueto appuntamento settimanale dedicato a che cosa fare e dove andare nel weekend.

In Valsugana per Lagorai d’InCanto

Nel weekend dell’8 e 9 luglio, i più bei paesaggi del Lagorai, perla della Valsugana, in provincia di Trento, fanno da sfondo alla rassegna musicale Lagorai d’InCanto. Sullo sfondo della Catena del Lagorai e del Gruppo di Cima d’Asta le note musicali si incontrano con i suoni della natura e con tutte le sfumature del verde.

La rassegna è anche l’occasione per recuperare la memoria della Grande Guerra le cui intense testimonianze riemergono tra le rocce e le forre. Sabato 8 luglio, alle 13, l’appuntamento è in Località Furet Panarotta con Daniele Groff e Caterina Cropelli, Mentre domenica 9, sempre alle 13, i Marlene Kuntz si esibiranno in Località Marcesina – Grigno. Ingresso gratuito.

INFO: www.lagoraidincanto.it

A Sestriere (TO) passa la Cesana – Sestriere

Dal 7 al 9 luglio sulla Strada Provinciale 23 a Sestriere (TO) si tiene la blasonata Cesana-Sestriere, la corsa in saluta che in 62 anni ha scritto pagine memorabili della storia dell’automobilismo sportivo. La gara, valevole per il Campionato Europeo e il Campionato Italiano per la velocità in salita di auto storiche, è famosa per il percorso unico, irripetibile, selettivo e spettacolare: un tracciato di 10 km e 400 metri sui tornanti e sulle curve velocissime della montagna olimpiche da dai 1300 metri di Cesana Torinese salgono fino ai 2035 metri del Colle di Sestriere.

Per vedere le auto e assistere al loro passaggio, questo è il programma: le verifiche sportive si tengono venerdì 7 luglio dalle 13.30 alle 19 e sabato 8 luglio dalle 8 alle 9.30 in piazzale Giovanni Agnelli a Sestriere. Le verifiche tecniche, invece, si svolgerenno dalle 15 alle 19.30 di venerdì 7 e dalle 8 alle 9.30 di sabato.

Sempre sabato, le prove ufficiali inizieranno alle 13, dopo la fine della prima parata di auto storiche Cesana-Sestriere Experience. La partenza della prima vettura della “Experience” è fissata per le 11 da pizza Mercato a Cesana, mentre l’arrivo è previsto in piazzale Giovanni Agnelli. La gara competitiva partirà invece domenica 9 luglio alle 11, mentre la premiazione è prevista alle 14.30 in Piazza Giovanni Agnelli a Sestriere.

INFO: www.cesanasestriere.com/

La Notte Rosa illumina Milano

Chi non ha la possibilità di andare in Romagna, dove è nata la Notte Rosa, può fermarsi a Milano. Il capoluogo lombardo, infatti, dal 6 all’8 luglio, dalle 18 all’una di notte, ospita una “succursale” del grande evento della riviera. La Notte Rosa milanese si tiene in Piazza Città di Lombardia che, per l’occasione, si trasforma in una grande discoteca a cielo aperto. Il colore dominante, ovviamente, sarà il rosa, che farà da sfondo a notti di gioia, amore e divertimento senza confini.

La Notte Rosa milanese è promossa da Arte del Vino che regalerà ai Milano Lovers che in estate restano in città un’esperienza tutta da vivere per un lungo weekend indimenticabile. Sul palcoscenico urbano più grande della città si alterneranno alla consolle i Dj dei migliori club milanesi. Tantissimi anche gli ospiti, tra cui, venerdì 7 luglio, lo Zoo di 105. Non mancherà nemmeno un’area cocktail, dove assaporare i grandi classici e le birre. Ci sarà poi un corner dedicato alla degustazione di gin, il distillato estivo per eccellenza.

INFO: www.notterosamilano.it

La Romagna rinasce con la Notte Rosa

Il lungo weekend che va dal 6 all’8 luglio sarà quello della Notte Rosa anche in Romagna. Mille sfumature di rosa illumineranno Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, in quello che è ormai considerato il Capodanno estivo. Non solo, quest’anno la Notte Rosa compie 18 anni e, per l’occasione, si chiamerà “Pink Fluid” per lanciare un forte messaggio di libertà e inclusione, empatia e condivisione. Questa edizione, curata da Claudio Cecchetto, è infatti ispirata alla libertà di essere chi desideriamo essere per sentirsi accolti in una terra ospitale come la Romagna, quest’anno duramente provata dall’alluvione.

Tuttavia, il richiamo è anche ai Pink Floyd per i 50 anni del loro iconico album “The dark side of the moon” per creare un ponte tra le generazioni di ieri e quelle di oggi, accumunate dall’amore per la musica e la libertà. Quest’anno, poi, la Notte Rosa dedica diverse iniziative proprio ai neo maggiorenni. Ricchissimo il programma, tra spettacoli, concerti, performance, happening, musica e atmosfere. Diversi, poi, i luoghi che, per l’occasione, saranno illuminati di rosa, tra cui la Torre San Michele, il Palazzo Comunale, la fontana di Piazza Garibaldi e la Rotonda I maggio a Milano Marittima.

INFO; www.lanotterosa.it

A Ostia (Roma) la 5° edizione di “Un Mare diVino”

Sabato 8 luglio, dalle 18 all’una di notte, il lungomare di Ostia, in piazza Anco Marzio, ospita la 5° edizione di “Un Mare diVino”, la grande kermesse che celebra i vini laziali di qualità, ma anche i piatti tipici della cucina regionale. L’evento si propone come un grande convivio per chi ha “sete di qualità” con assaggi di vini e bollicine provenienti dalle migliori cantine del Lazio, ma non solo, con incursioni gastronomiche tipiche del territorio. Non mancheranno nemmeno performance culinarie “live” tenute dagli chef dei locali più rinomati della regione. Tuttavia, “Un mare diVino” è anche un importante momento di incontro tra i produttori, che puntano sulla qualità.

Si parlerà infatti anche delle sfide lanciate dai cambiamenti climatici, tra aumento delle temperature e rovesci tropicali, dell’anticipazione della vendemmia ai rincari energetici che coinvolgono il comparto enologico. Nei giardini adiacenti piazza Anco Marzio, poi, sarà allestito un wine&food village che ospiterà degustazioni, show cooking e approfondimenti. Ad accompagnare le degustazioni di vino, poi, ci saranno alcune eccellenze gastronomiche come la Tiella di Gaeta, tipicità laziali e liquori come Gin e Vermut.

Ingresso: è previsto un kit degustazione dal costo di € 15 che comprend un calice, una tasca porta bicchiere, cinque gettoni per altrettante consumazioni, un assaggio gastronomico. Per successive degustazioni con 10 euro si possono acquistare altri 5 gettoni.

INFO: www.unmaredivino.com

A Palermo si va alla scoperta di “Panelle e cazzilli”

Sabato 8 luglio, alle 18, si parte da Piazza Marina per un aperitivo itinerante tra la storia e lo street food della Palermo “manciatara”. Sarà una vera e propria esperienza sensoriale per conoscere e assaporare il celebre cibo di strada palermitano senza tralasciare il patrimonio artistico che si attraverserà durante la passeggiata. Un vero e proprio tour tra storia e gusto, alla scoperta delle prelibate ricette delle cucine dei palazzi nobiliari che arrivavano al popolo reinterpretate con ingredienti poveri, ma saporiti.

Si ascolteranno le storie delle monache di clausura che preparavano sfincioni e dolci prelibati, ma si scopriranno anche le origini del panino ca meusa (panino con la milza) e delle arancine, si conteranno poi insieme le calorie di panelle e cazzilli. Il ritrovo per la partenza è alle 17.45 in Piazza Marina, davanti a Palazzo Chiaramonte, accanto al ficus secolare. La durata della passeggiata è di circa 2 ore.

La quota di partecipazione è di € 20 per gli adulti, di € 15 per i ragazzi 10-17 anni, di € 10 per bambini 5-9 anni e gratuito per i piccoli 0-4 anni. Include: guida abilitata, sistema di radioguide, degustazioni di panelle, crocché, arancinette, sfincione, pane cunzato siciliano, polpette di melanzane, pani ca meusa, birra è bevanda analcolica, zibibbo. Prenotazione obbligatoria.

INFO: esplorasitisicilia@gmail.com

 




Il bello a Cividate Camuno

Testo e foto di Raffaele d’Argenzio

Nella prima puntata del nostro viaggio in Valcamonica, il Buono lo abbiamo trovato nel cibo e nel vino e credo che nel troveremo ancora, ma il bello?

Panorama di Cividate Camuno

Ci appare a Cividate Camuno, un borgo che non avevo mai sentito, ma che il collega Riccardo Lagorio mi ha suggerito, anche se mi pare sia più esperto in vini e prelibatezze che in arte e antichità. Ma la sua segnalazione è ben accetta, anche la strada che mi ha indicato per arrivarci, come si suol dire tutte le strade portano a ROMA.

L’anfiteatro romano nel Parco Archeologico

E mai come in questa occasione questa strada, via Tovini n.1, mi porta davvero a Roma. Certo l’Anfiteatro che vedo non è il Colosseo ed il Teatro non è quello di Taormina, ma l’emozione è tanta per aver trovato in Val Camonica i Romani, oltre che i Camuni.  Ci arrivarono nel 15 a.C, quando Augusto sottomise i popoli alpini, che credo gli diedero tanto da torcere, al punto che, in seguito, Roma decise di concedere loro la Civitas Cammunorum, facendoli diventare cittadini dell’impero con una certa autonomia.

Ricostruzione dell’antica Civitas Cammunorum con il teatro, l’anfiteatro e il foro

Il Museo Archeologico, scrigno di arte e di storia

Da via Tovini 1, andiamo in piazzale Giacomini 2, dove appare l’ingresso del Museo Archeologico. Entro con reticenza, temendo un colpo di noia ferale, ma dopo il primo attimo mi accorgo che è ben fatto e organizzato, e poi accanto c’è anche un bar. Oggi pare che ci sia mancanza di personale, ma per fortuna la direttrice ha contattato il signor Stefano Damiola che si offre di farci da guida… chiarisce subito che non è una guida, è soltanto un uomo che ama la storia, l’arte e soprattutto la Val Camonica. E sono sicuro che la farà amare anche a noi.

Affreschi romani

Infatti ci racconta anche che tanti reperti sono stati trovati per caso, e lui stesso ne ha dato uno al museo.I pezzi più importanti trovati in questo territorio? Un Dioniso ragazzo con foglie di vite, una statua d’uomo chiamata “Nudo eroico” (strano nome) e poi l’opera più importante: la Minerva, copia di un’Atena Greca molto bella e importante: ce ne sono solo tre in tutto il mondo.

Da sinistra: il Dioniso con Foglie, il “Nudo eroico” e la statua di Minerva

Non mancano utensili, armi, gioielli anche d’oro, mosaici, affreschi e anche nove monete d’oro d’epoca bizantina rinvenute da operai mentre scavavano per un lavoro. Erano in un contenitore di piombo…ma pare che forse ce ne fosse qualcuna in più.

Un mosaico e un’urna funeraria di epoca romana

Il bello del panorama e della “Cappella Sistina” della Val Camonica

La Chiesa di Santa Maria Assunta è a un passo. La porta è sempre aperta, basta spingere. Qui non si ruba, semmai si prega, o si dà una mano per aiutare. Cinquanta centesimi per la luce: e luce fu. L’effetto è commovente, sì mi commuovono questi affreschi di Pietro da Cemmo del 1491, sono così diretti, sinceri, arrivano al cuore. Senza fare paragoni, solo per citare, Michelangelo affrescò la vera Cappella Sistina nel 1508.

La chiesa di Santa Maria Assunta

Ma di fronte al museo ancora una cosa “bella”, una vecchia casa in rovina che però fa parte della storia di questo borgo. Una casa dall’architettura spontanea dai canoni locali. Una casa che per me è un monumento che va conservato e preservato. Già lo offende aver messo un parcheggio proprio lì davanti. Sì, vecchia casa, sei bella anche tu.

Una vecchia casa in rovina

Un saluto “bello e buono” da Ponte di Legno

Il weekend è finito. Ma non può mancare una puntata a Ponte di Legno, lì dove finisce la Val Camonica. Oltre il Passo del Tonale si arriva in Trentino. È una delle stazioni sciistiche più famose e attrezzate, ma anche d’estate è molto frequentata.

Ponte di Legno

Il paesaggio rispetta bene le aspettative, il torrente che passa e rinfresca, il Wine Bar “La Rasega” che ci offre del buono da mangiare e da bere: salumi e formaggi stagionati in grotta. Si riparte, si scende verso il lago d’Iseo, verso Ospitaletto dove ci aspetta la A4.

 

 

 

 

 

 




In Valsugana la neve è un’arte

Di Edoardo Stucchi

Valsugana, ovvero “il posto del cuore”: è il territorio trentino con la più estesa varietà paesaggistica e culturale, che spaziando da due laghi “Bandiera Blu” alla wilderness incontaminata della catena montuosa del Lagorai, dalla land art di Arte Sella alla più alta fonte termale d’Europa, fino al richiamo delle fortezze asburgiche sugli altipiani.

Panorama di Levico

Una caratteristica che è valsa ad ottenere, prima destinazione a livello mondiale, la certificazione di sostenibilità assegnata dal GSTC (Global Sustainable Tourism Council); questo riconoscimento è importante tassello di un progetto che punta ad elevare gli standard di sostenibilità – non solo ambientale ma anche energetica, economica, sociale – della zona, seguendo i 17 obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 dettati dell’ONU.

Passo Vezzena in inverno

Neve in Valsugana

Circondati dallo splendido paesaggio naturale delle Catene del Lagorai e Ortigara-Cima 12, in Valsugana è possibile divertirsi sugli sci, ciaspolare nella neve e passeggiare tra le meraviglie invernali in questo angolo ancora poco conosciuto di Trentino. Una località che vanta incantevoli impianti sciistici a misura di famiglia: Funivie Lagorai – Passo Brocon e Panarotta 2002.

Sci alpinismo a Roncegno

La skiarea Panarotta 2002

Con i suoi 18 km di piste a soli 12 km da Levico Terme, è un punto di riferimento per chi vuole passare una giornata in alta quota all’insegna del divertimento. Ideale per una tranquilla e sicura esperienza sulla neve, la skiarea Panarotta 2002 offre piste dalle delicate pendenze e panorami mozzafiato, con la vista che spazia addirittura fino alle Dolomiti di Brenta.

La skiarea Panarotta

Per i più piccoli non manca, presso la Scuola Italiana di Sci Panarotta 2002, un Baby Park movimentato da spettacoli di animazione a tema durante le festività natalizie, per trascorrere giornate indimenticabili per tutta la famiglia. Novità 2020/2021 è la pista per slittini da 1800 metri servita da seggiovia per la risalita!

La skiarea Lagorai

All’altro capo della valle si trova un’altra stazione sciistica con lo stesso motto: divertimento in sicurezza. Il comprensorio Funivie Lagorai è situato sul Passo Brocon, al confine con il Veneto, e offre piste sempre ben imbiancate grazie a un efficiente sistema di innevamento programmato, che ricopre i 15 km di percorsi offerti.

Il comprensorio funivie Lagorai – Passo Brocon

Dalla pista per bob e slittini servita da un comodo tapis-roulant per la risalita, alla pista gommoni, dal tracciato dotato di cronometro per competizioni adrenaliniche tra amici ai percorsi più impegnativi come la nera Strafaiole o le numerose rosse. Sul passo Brocon si scia anche di sera, ogni mercoledì e venerdì fino alle 22:30 il comprensorio offre la possibilità di sciare sotto le stelle e di effettuare risalite di scialpinismo con le pelli.

La pista dedicata agli slittini nella skiarea del Lagorai

In Valsugana non solo sci

Certamente gli sci da discesa rappresentano uno mezzo perfetto per godere della montagna, ma la Valsugana nella sua veste invernale può essere vissuta in tanti altri modi. Numerosissimi sono infatti i percorsi adatti a ciaspole e ramponcini tra i boschi e le radure del Lagorai: dalle dolci passeggiate in Val Calamento, Val Campelle e Valle dei Mocheni alle viste impagabili dalle cime del Pizzo di Levico e del Dosso di Costalta, la scelta di certo non manca.

Escursione con le ciaspole nei pressi di Levico

Tappa d’obbligo sono inoltre i rifugi disseminati in quota come i Rifugi Sette Selle, Serot e Malga Conseria, che sanno rinfrancare anche i più freddolosi con la loro calda accoglienza e i rinvigorenti piatti della tradizione trentina. Per chi infine agli sci non vuole proprio rinunciare, ma preferisce pendenze meno estreme, gli anelli di sci da fondo della Val Campelle e della Val di Sella (oltre ai centri fondo presenti sugli Altipiani di Vezzena e Marcesina) sono sicuramente un’ottima alternativa.

Arte e cultura della Valsugana

Arte e cultura fra antiche chiesette, gli affascinanti borghi alpini e le imponenti fortezze asburgiche, che raccontano la storia del primo conflitto mondiale sul fronte del Trentino Orientale. Le stelle possono essere ammirate dalle piste del Passo del Brocon ma anche, e soprattutto, dall’Osservatorio Astronomico del Celado: un’occasione da non perdere per conoscere meglio la nostra galassia.

L’Osservatorio Astronomico del Celado

Scoprite la magia di Arte Sella, la fusione perfetta tra arte e cultura: un’esposizione internazionale di arte a cielo aperto, dove le opere sono realizzate prevalentemente con materiali naturali come sassi, tronchi, alberi e dove la mano dell’uomo è solamente passeggera, ciò che deriva dalla natura con il passare del tempo infatti vi ritornerà.

Arte Sella è uno spettacolo che non smette mai di stupire; aperta 365 giorni l’anno, rivela sfumature sempre nuove a ogni visita e il silenzio della neve invernale rende la passeggiata tra le opere un’esperienza difficilmente dimenticabile.

Pizzo di Levico al tramonto

DOVE DORMIRE

*Albergo Passo Brocon*** Loc. Passo Brocon, Castello Tesino (TN), tel 0461/594364 www.brocon.it info@brocon.it Comodo per raggiungere le piste, è provvisto di un piccolo centro benessere, colazione con prodotti tipici e utilizza energia rinnovabile.

*Albergo Pizzo degli Uccelli***, Loc. Passo Brocon, Castello Tesino (TN), tel 0461/594365, www.hotelpizzodegliuccelli.it In posizione panoramica. Cucina con specialità altoatesine.

*Garnì and Wellness Anderle, località Compet, 3/A, Vignola Falesina, tel 0461/ 706467, www.aurora-anderle.com  info@garnianderle.it

L’albergo Passo Brocon

DOVE MANGIARE

*Chalet Paradiso, loc. Marande (TN), c/o Funivie Lagorai, tel 0461/1866060

*Ristorante L’Istciot,  località Compet 28, Vignola Falesina (TN), tel 0461/706467,  info@auroracompet.it, www.aurora-anderle.com

*Ristorante Al Cacciatore, località Prati di Monte, Levico Terme (TN), tel 348/ 4437692, www.albergoalcacciatore.eu

INFO

Ufficio turistico Valsugana, tel. 0461. 727700, info@visitvalsugana.it, www.visitvalsugana.it




Caderzone Terme, il “borgo della salute” è tutto green

Lo abbiamo scelto come borgo “green” per la sua aria pulita, per l’energia rinnovabile e le coltivazioni biologiche, ma anche perché proprio il verde, in tutte le sue sfumature e declinazione, è il colore dominante del territorio di Caderzone Terme (TN).

Caderzone, cinquanta sfumature di…verde!

Prati, pascoli, malghe e boschi circondano il piccolo borgo della Val Rendena, mentre il bianco dei ghiacciai del comprensorio dell’Adamello – Presanella, mentre le affilate guglie delle Dolomiti del Brenta spiccano per le stupefacenti sfumature del tramonto, che spaziano dal rosa, al rosso, all’arancione. Come arancione è il colore della “bandiera”, il prestigioso riconoscimento del Touring Club Italiano conferito a Caderzone per le sue peculiarità turistiche e ambientali.

Buona parte del territorio di Caderzone Terme, poi è compreso nel Parco Naturale Adamello-Brenta, il più esteso parco naturale del Trentino. L’istituzione dell’area a parco naturale, infatti, è sinonimo di tutela ambientale, conservazione di attività tradizionali, come l’alpeggio, che in quest’area ha segnato la storia del paese.

Nel territorio si trovano poi gli splendidi laghi di San Giuliano e Garzoné, e le malghe di San Giuliano e di Campo. Senza dimenticare la vocazione di Caderzone a “cittadina termale”, che le è valso l’appellativo di “borgo del benessere”, grazie alla fonte di Sant’Antonio, che sgorga appena sopra il paese.

Un paese e le sue acque curative

Le origini di Caderzone risalirebbero all’Età del Bronzo, quando un primo insediamento si stabilì della piana alluvionale del fiume Sarca. Nel XIV secolo la potente famiglia Lodron diede forte impulso alla storia e all’economia del paese. A raccogliere il “testimone” è poi la famiglia Bertelli, la cui ultima discendente, Elisabetta, lascia alla cittadinanza il palazzo Lodron-Bertelli.

Il complesso, attorno al quale si è poi sviluppato il centro storico, comprende una cappella gentilizia dedicata a Sant’Antonio, realizzata nel 1677 da Don Giacomo Bertelli che custodisce all’interno uno splendido altare di legno dorato.

Le scuderie, distrutte parzialmente da un incendio nel 1976, sono state oggetto di un importante intervento di restauri che le hanno trasformate oggi in una sala polifunzionale, una parte della quale ospita il Museo della Malga.  Qui si possono ammirare gli strumenti che, nel tempo, hanno portato avanti e perfezionato la lavorazione del latte e derivati, ma testimonia anche l’identità di tante generazioni che si sono susseguite in queste valli.

Palazzo Lodron Bertelli fa parte del complesso delle Terme Val Rendena, che include un albergo, l’edificio dove si svolgono i trattamenti curativi e un altro edificio dove ha sede il nuovo centro benessere. Le terme sono state ufficialmente aperte nel 2004, ma le proprietà curative delle acque termali erano note da secoli, come testimoniano i documenti conservati negli archivi comunali e parrocchiali, i più antichi dei quali risalgono al 1635.

Un Golf Club tutto green

Un’altra “sfumatura di verde” che caratterizza Caderzone, poi, è il Golf Club Val Rendena, che si estende su una superficie di 250 mila mq e comprende 9 buche par 35, un campo pratica, putting green, pitchin Green e una club house con ristorante, solarium e e pro shop.

La peculiarità del Golf Club, che si sviluppa in parte sul comune di Caderzone Terme e in parte su quelli di Strembo e Bocenago, è quella di sfruttare al massimo le caratteristiche del terreno, presentando dislivelli naturali, lambiti o attraversati da corsi d’acqua e laghetti, ampi green e fairways ondulati. Verde, di nome e di fatto, insomma…

 La razza Rendena e i suoi “monumenti”

Buona parte dell’economia del borgo si basa su una particolare razza di bovini, la razza Rendena, frutto della sapiente lungimiranza e perizia dei contadini del luogo. Nel 1700, infatti, un’epidemia decimò le mandrie della valle. I contadini, allora, acquistarono in Svizzera nuovi capi, che incrociarono con quelli sopravvissuti nella valle.

Nacque così la Razza Rendena, alla quale è stato dedicato anche un monumento in ferro battuto, realizzato da Luciano Zanoni nel 1996 e che raffigura una vacca intenta ad allattare il suo vitellino.

Strettamente legato all’attività di pascolo e allevamento è la Via Vecchia, un sentiero di acciottolato delimitato su entrambi i lati da muretti a secco, recentemente dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Questa caratteristica mulattiera era realizzata per raggiungere i pascoli e i boschi in quota, anche con l’uso di animali da soma, per portare a valle legname e frutti del raccolto.

La Piana e il Maso Curio

Vale una bella escursione la Piana di Curio, una grande area agricola che anche oggi è destinata al pascolo. Qui si trova il Maso Curio, le cui origini risalgono al XIV secolo e rappresenta un pregevole esempio di architettura rurale.

Si presenta con uno zoccolo in muratura sormontato da una struttura in legno, con un porticato sostenuta da grandi colonne di larice che appoggiano su pietre di granito, sotto alle quali si trovano le porte delle stalle.  Di fianco si trova la casina per la conservazione del latte, la casera e due piccole fontane. Sulla facciata orientale del maso si può scorgere un affresco che rappresenta Sant’Antonio, protettore degli animali, e Santa Barbara, protettrice dagli incendi.

Una festa per vivere il borgo

Se vi trovate a Caderzone nel periodo estivo, non perdetevi la Festa dell’Agricoltura, che si tiene ogni anno la prima settimana di Agosto. Dedicata alla razza Rendena, trasforma le vie del paese in un palcoscenico dove ammirare pittoresche rappresentazioni e testimonianze della transumanza, con carri allestiti con fieno, paglia e attrezzi per la lavorazione del latte e dei suoi derivati.

Al tramonto, cittadini e visitatori si radunano poi nella piana di Curio per assistere all’accensione di un grande falò, accompagnato dalla musica della banda che accompagnano i bovini attraverso le strade cittadine. La festa è anche un’occasione perfetta per gustare i prodotti tipici e i piatti locali. Qui sotto, vi lasciamo una ricetta golosa.

TORTA DI FREGOLOTI

Ingredienti

·        250 gr di farina bianca

·        250 gr di burro

·        250 gr di zucchero

·        250 gr di mandorle

·        1 tuorlo

·        1 bicchiere di mandorle e pinoli a fettine

·        Latte q.b

·        1 pizzico di sale

Su una spianatoia mescolate la farina, il burro, lo zucchero e le mandorle macinate. Riducete l’impasto in “fregoloti”, cioè piccoli cilindri, palline e briciole. Metteteli poi in un recipiente e aggiungete il tuorlo, un po’ di latte, zucchero e sale. Mescolate il tutto con una forchetta, facendo attenzione a non disfare i fregoloti. Ponete il tutto in una tortiera foderata di carta da forno; lo spessore dell’impasto deve essere di circa 2 cm. Cospargete la superficie con le mandorle e i pinoli tagliuzzati. Infornate a 180°C per circa 40 minuti.

COME ARRIVARE

In auto: A22, prendere l’uscita Trento Sud, poi seguire le indicazioni per Trento cento e imboccare lo svincolo SS45 bis in direzione di Riva del Garda/Val Rendena. Arrivati a Sarche, prendere lo svincolo per Madonna di Campiglio e continuare sulla SS 237. Superato Spiazzo Rendena, proseguire per circa 3 km fino a Caderzone Terme.

DOVE MANGIARE

*Rustik Ristorante Caderzone, via Regina Elena 67, Caderzone (TN), tel 0465/806021, www.rustikristorante.com. Ogni piatto una storia in questo ristorante a conduzione familiare, dove gli ingredienti sono accuratamente selezionati da produttori del territorio e a seconda della stagionalità.

*Ristorante La Voglia, via Nuova 1, Bocenago (TN), tel 0465/805005, www.ristorantelavogliapinzolo.it. Nella splendida cornice della Val Rendena, questo locale offre cucina tipica trentina e nazionale, con prodotti e ingredienti fatti in casa. Specialità carne alla griglia. Buona scelta di vini dalla cantina.

DOVE DORMIRE

*Hotel Regina Elena***, via Regina Elena 35, Caderzone (TN); tel 0465/804722, www.reginaelena.com . Bella struttura in stile chalet con splendida vista sulle Dolomiti. Le camere sono arredate in modo accogliente e con opere d’arte, dispongono di wi fi e balconcino. Colazione a buffet e parcheggio incluso. Doppia da € 54 a persona in pensione completa nel periodo estivo.

*Albergo Palazzo Lodron Bertelli****, Piazza Sant’Antonio 8, Caderzone (TN), tel 0465/804959, www.palazzolodronbertelli.it Ricavato in una dimora storica, offre undici sistemazioni tra camere, suite e junior suite, all’interno dello splendido Borgo della Salute. Doppia da € 128.

INFO

www.caderzone.net




NEL TEATRO-IGLOO GRAN SUCCESSO PER L’ICE MUSIC FEST

Grande successo per il concerto inaugurale dell’Ice Music Festival, la kermesse musicale promossa dal Consorzio Pontedilegno-Tonale e dall’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi, in collaborazione con Trentino Marketing, eseguita con strumenti realizzati interamente con il ghiaccio.

A esibirsi, al Mercedes Benz Bonera Ice Dome, un teatro igloo da 200 posti realizzato totalmente con il ghiaccio sul ghiacciaio Presena, è stato il gruppo rock dei Bastard Sons of Dioniso, band trentina scelta per dare il via al calendario musicale che durerà fino alla prossima primavera. E la particolarità è che tutti gli strumenti utilizzati dalla band, ma anche nei concerti successivi, sono anch’essi realizzati con il ghiaccio.

“Ogni settimana, ci saranno quattro concerti, il giovedì e il sabato, fino al 30 marzo”, ha spiegato Corrado Bungaro, direttore artistico del festival. “I concerti del giovedì saranno eseguiti dall’Ice Music Orchestra, una formazione di sei artisti, che proporranno al pubblico un repertorio che spazia dalla musica classica al folk, dal contemporaneo alle scritture originali. I concerti del sabato, a cui si aggiungono due appuntamenti domenicali, vedranno la presenza di progetti musicali di valore, una serie di appuntamenti in cui si alterneranno vari linguaggi, dal jazz al pop, dal rock alla musica tradizionale. Ogni interprete porterà il proprio linguaggio e si confronterà con questi strumenti originalissimi”.

Sia il teatro igloo che gli strumenti musicali sono stati realizzati dell’artista americano Tim Linhart.

INFO

I biglietti dell’Ice Music Festival sono disponibili on line sul sito www.pontedilegnotonale.com o presso le biglietterie di Ponte di Legno, del Passo del Tonale e di Temù.

Il costo è di 20 euro per il solo concerto e di 30 euro con biglietto a/r per gli impianti di risalita. Ai concerti del sabato è possibile abbinare anche una cena tipica al rifugio Passo Paradiso al costo complessivo di 50 euro (60 con il biglietto a/r per gli impianti).

Foto: Phototeam – Gabriele Debetto -Francesca Padovan




Da Rango a Canale di Tenno con Opel Grandland X (2° giorno)

Nella seconda giornata del nostro weekend alla scoperta di due tra i borghi trentini annoverati tra “i più belli d’Italia” ci spostiamo da Rango a Canale di Tenno, percorrendo con la nostra Opel Grandland X nella versione Ultimate, la SS421. I due borghi, veri gioielli storico-naturalistici, distano appena 16 km. L’accesso a Canale, tuttavia, è precluso alle auto dei non residenti, che in stagione non turistica sono appena una cinquantina, perciò lasciamo la nostra compagna di viaggio nel parcheggio gratuito che dista appena 100 metri.

In questo periodo, tuttavia, il borgo è molto frequentato dai turisti poiché, come Rango, è sede di uno dei Mercatini di Natale più belli e unici del Trentino, allestiti tra antiche mura medievali perfettamente conservate, vicoli di ciottoli e locande scavate nella pietra.

Il borgo degli artisti

Canale di Tenno sorge su una collina sul versante trentino del Lago di Garda, a 428 metri di altezza ed è uno dei borghi medievali meglio conservati di tutto il Trentino. La sua struttura è ancora quella originale, con due vie principali che si incrociano formando una piazzetta centrale, mentre, tutt’attorno si dipanano intricati vicoli, case in pietra e archi.

Le prime testimonianze sono attestate attorno al 1211, ma è a partire dal Secondo Dopoguerra che diventa meta di artisti, che arrivano qui ispirati dal magnifico paesaggio circostante, ma anche dai pittoreschi scorci del borgo. A “lasciare il segno” forse più di tutti, tuttavia, è stato il pittore torinese Giacomo Vittone, che, innamorato di Canale, ne ha fatto il soggetto di molti suoi quadri.

A lui si deve la fondazione, negli anni Sessanta, della Casa degli Artisti, un luogo pensato per accogliere gli studenti di accademie e istituti d’arte, organizzare laboratori e corsi estivi di diverse discipline artistiche, oppure mostre e convegni.

Vale una sosta anche il bel Museo degli Attrezzi Agricoli, una collezione di oggetti di uso quotidiano raccolti nel tempo per valorizzare il passato contadino di Canale e delle frazioni vicine, oltre che il patrimonio rappresentato dagli antichi utensili conservati dalle famiglie del paese.

Il fascino antico dei Mercatini di Natale

Turisti da ogni parte d’Italia arrivano a Canale per visitare i suoi Mercatini di Natale, che si svolgono durante tutti i fine settimana dalla fine di novembre e per tutte le festività natalizie.

Come quelli di Rango, anche i mercatini di Canale si svolgono nelle cantine e negli antichi anfratti. Le bancarelle con oggetti di artigianato artistico, realizzati da artigiani e hobbisti, addobbi natalizi, abbigliamento e prodotti tipici dell’enogastronomia locale sono immerse in un’atmosfera unica nel suo genere.

Tre imperdibili appuntamenti coinvolgono tutto il borgo, oltre ai mercatini, nel periodo delle festività natalizie. Il 24 dicembre, dalle 22, nella notte della Vigilia si tiene il tradizionale Corteo dei Pastori, che accompagna la Sacra Famiglia fino alla Chiesa di Ville del Monte, dove, durante la Messa di Mezzanotte, si aspetta la nascita del Bambinello.

Il 26 dicembre, dalle 14, Canale si trasforma per un giorno nella cornice della Natività, grazie a uno splendido Presepe Vivente. Oltre ai pastori, ai loro animali, e alla Sacra Famiglia, nelle stalle, sotto i portici e gli archi rivivono gli antichi mestieri, le usanze e le tradizioni di una volta. I festeggiamenti si concludono il 6 gennaio, con la Festa della Befana, quando, dalle 14, la Vecchietta amata dai più piccoli “atterra” con la sua scopa nella piazzetta per donare ai bambini dolci e regali.

In viaggio con Opel Grandland X

Durante questo itinerario, abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare la guida su Opel Grandland X. L’auto, a tratti minimale, ha però tutto il necessario per garantire comfort e praticità nei lunghi viaggi, dimostrando una certa attenzione verso dettagli che fanno la differenza. Opel ha prestato molta cura nella realizzazione dei sedili. Quelli anteriori sono, infatti, ergonomici AGR e sono certificati dall’associazione tedesca esperti di ergonomia. Sono inoltre riscaldabili e ventilabili, adatti per le lunghe percorrenze, specialmente in autostrada.

Sempre per fare riferimento all’attenzione ai dettagli di Opel, al momento di parcheggiare la vettura, oltre alla telecamera a 360 gradi con indicazione dell’angolo di sterzata, arriva in aiuto un particolare di cui forse non ci si accorge immediatamente le prime volte, ma risulta estremamente utile e ingegnoso. Si tratta degli specchietti retrovisori che si inclinano automaticamente verso il basso, per prestare attenzione alla distanza delle ruote dal marciapiede e non rovinare i cerchi impattandolo. Una volta finita la manovra, ritornano all’inclinazione originaria.

Sicuramente questa vettura è pensata per essere pratica e funzionale, forse sacrificando un po’ il design interno. Ma è proprio questa sua razionalità il motivo per cui ci si può innamorare di Grandland X. Si puó scegliere tra quattro versioni di allestimento: Advance, Business, Innovation e Ultimate. La nostra Grandland X è una Ultimate, che oltre a comprendere tutti i comfort delle versioni inferiori, ha sedili anteriori e posteriori riscaldabili, i pacchetti di sicurezza e assistenza al parcheggio Advance park assist. Il prezzo della vettura parte da 26.500 euro nella versione benzina 1.2 130 CV Advance e arriva nella versione top di gamma della nostra compagna di viaggio a 39.100 euro.

I sapori del borgo

Il piatto più tipico di Canale è la carne salada, carne di manzo di prima scelta che viene condita con spezie e servita o cruda, come un carpaccio, o cotta. Viene tradizionalmente accompagnata dai fasoi (fagioli) e la tradizione risale addirittura al 1500. Non si può quindi perdere l’occasione di assaggiare questa squisitezza locale (di cui vi sveliamo anche la ricetta).

Oltre ai tipici canederli, troviamo anche la polenta e peverada, preparata con farina di granoturco e pane raffermo grattugiato, che viene cotto nel brodo di carne pepato. Si serve con il cotechino e una spolverata di formaggio grana. Tra i prodotti tipici da portare a casa troviamo invece l’olio extravergine di oliva del Garda, la grappa, il miele, i marroni.

Carne salada e fasoi

Ingredienti

  • 600 gr di carne salada
  • 200 gr di fagioli secchi
  • 1 cipolla bionda
  • Salvia e rosmarino q.b.
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe

Mettete in ammollo i fagioli secchi per almeno 12 ore in acqua fredda. Affettate la cipolla, poi mettetela a soffriggere nell’olio d’oliva. Appena si sarà ammorbidita, unite i fagioli, la salvia e il rosmarino tritati. Poi coprite il tutto con acqua tiepida, aggiustate di sale e di pepe e portate a cottura. A parte, scottate le fettine di carne salada e conditela con olio extravergine di oliva. Servitela insieme ai fagioli.

COME ARRIVARE

In auto: A22 del Brennero, uscire a Rovereto Sud, seguire poi le indicazioni per Riva del Garda, poi prendere la direzione Tenno-Madonna di Campiglio. A Ville del Monte girare a destra seguendo le indicazioni per Canale, che dista circa 10 km da Riva del Garda.

DOVE MANGIARE

*Trattoria dal Bacon, Loc. Lago di Tenno 5/A, Tenno (TN), tel 347/9461159, www.trattoriadalbacon.it Locale che offre un menù di piatti tipici trentini, tra cui strangolapreti e canederli, secondi a base di polenta e coniglio al forno, costine, goulasch, stinco di maiale con crauti e dolci della casa.

*Ristorante Castello, via per San Lorenzo 29, Tenno (TN), tel 0464/500638, www.ristorantecastellotenno.com In atmosfera familiare e tranquilla, nel borgo antico di Tenno, offre una splendida vista panoramica sulla vallata adiacente e menù di piatti tipici trentini, come “carne salada e fasoi” e canederli.

DOVE DORMIRE

*La Piazzetta di Canale B&B, Villa Canale 35, Canale di Tenno (TN), tel 366/3421338, www.lapiazzettadicanale.it Ricavato in una casa di origini medievali e recentemente ristrutturata, offre camere di diversa tipologia e dimensioni, situate al primo piano, mentre al secondo c’è la sala per la colazione, sempre inclusa nel prezzo. Doppia da € 84.

*Hotel Antica Croce***, via dei Laghi 1, Tenno (TN), tel 0464/500620, www.gardaslowemotion.it. Situato lungo la SS421, di fronte al Castello di Tenno, offre camere confortevoli, con vista sulle colline. Doppia da € 77.

INFO

www.comune.tenno.tn.it

www.gardatrentino.it




A Rango, il borgo-presepe, con Opel Grandland X (1° giorno)

Un borgo che sembra un presepe, e non solo nel periodo natalizio, anche se è in questo momento dell’anno che offre una splendida visione di sé, grazie ai suoi Mercatini di Natale, un unicum, perché si svolgono nei vòlt, le antiche cantine e gli anfratti dove, in un passato contadino non tanto distante, si mettevano a essiccare la legna e il fieno, oppure fungevano da deposito per le patate e altre provviste invernali.

Questa settimana vi portiamo a Rango, nel Comune di Bleggio Superiore, in provincia di Trento, zona di produzione delle Noci del Bleggio, di cui è presidio Slow Food, un vero gioiello delle nostre montagne. Prendiamo quindi l’A22 del Brennero e la percorriamo fino al casello di Trento Sud, dove usciamo, per poi seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio, fino a giungere a Comano Terme. Da qui, proseguiamo per Bleggio fino a raggiungere Rango.

Opel Grandland X, la nostra compagna di viaggio

La compagna di viaggio che abbiamo scelto per questo weekend è Opel Grandland X. A prima vista la vettura non è appariscente, ma ha il suo perché. Avvicinandosi al frontale, lo stile Opel è immediatamente riconoscibile dalla calandra, così come dalle tipiche venature del cofano e dalla firma dei fari.

Le dimensioni di 4,47 metri di lunghezza la fanno rientrare nel segmento C dei SUV. Una volta saliti a bordo, si percepisce una certa coerenza con il look esterno, nella volontà di essere funzionale e solida senza troppi fronzoli. Tutto ciò è esemplificato dalla forma semplice della plancia, al cui centro è ospitato un display da 8 pollici.

Facendo i primi metri al volante di Grandland X scopriamo come va il motore diesel 2.0 ECOTEC da 177 cavalli e 400 Nm di coppia, con cambio automatico AT8 8 rapporti. Partendo dal presupposto che questa vettura non è nata con una vocazione sportiva, il motore è abbastanza reattivo ai bassi giri, ma pecca forse un po’ di rumorosità. Nell’ambiente cittadino però possiamo apprezzare il sistema Start/Stop tarato molto bene, del quale quasi non ci accorgiamo.

È in autostrada, però, che le doti di comfort del SUV tedesco emergono. Ovviamente, è in queste situazioni che fanno la differenza dei sedili molto comodi, ma anche tutte quelle tecnologie volte ad assistere il guidatore in situazioni in cui è più facile distrarsi. Oltre all’Automatic Cruise Control che mantiene la velocità e decelera, se necessario, fino a fermare il veicolo, è molto utile il Lane Keep Assist per mantenere il veicolo dentro la sua corsia, e il sistema di rilevamento di stanchezza del guidatore.

Grandland X grazie al sistema Inteligrip, che permette di avere la massima tenuta di strada in tutte le situazioni, è la giusta compagna di viaggio per percorrere le curve delle strade di montagna, anche se si percepisce un leggero rollio a certe velocità. Si può scegliere, infatti, tra 5 modalità di guida, in base alla superficie: neve, fango e sabbia e le due modalitá ESP on e ESP off.  

Piccolo borgo antico

Parcheggiamo la nostra Opel Grandland X e chi incamminiamo per le vie di Rango. Le case di pietra ci colpiscono per la loro fattezza: addossate le une alle altre, strette come in un abbraccio, collegate da portici, cortili interni, corti, androni, fino ad assomigliare a un’unica roccaforte compatta.

Spiccano i vòlt, le tipiche architetture contadine situate a piano terra, un tempo occupate dalle stalle, e i pont, le aree di accesso all’aia coperta, dove si depositava la legna o la biada. Sono ancora visibili le antiche rastrelliere in legno adibite all’essiccazione dei prodotti.

Alcune vie sono ancora caratterizzate dal salesà, l’acciottolato originale con cui erano un tempo costruite tutte le strade del borgo. Ci fermiamo nella Piazza della Fontana, dove un tempo venivano radunati gli animali per farli abbeverare prima di condurli al pascolo in montagna, e dove le donne del paese si trovavano per lavare i panni e scambiare quattro chiacchiere.

Gli orti, i terreni e le strade sono ancora delimitate dalle caratteristiche lastre o filagne, pietre di granito disposte l’una accanto all’altra per formare dei muretti. Arriviamo poi alla Chiesa di Santa Lucia, un piccolo gioiello in stile barocco, con annesso il piccolo cimitero del paese, tipico dei paesaggi alpini.

Accanto, vale una visita il Museo della Scuola (www.museoscuolarango.it), dove sono custoditi i materiali didattici e oggetti di uso quotidiano scolastico della prima metà del Novecento.

I Mercatini di Natale, unici nel loro genere

Tutti i weekend di novembre e dicembre, ogni anno si rinnova la tradizione del Mercatini di Natale, che costituiscono un unicum  in tutto il panorama alpino. Il perché è presto detto. Anziché essere costituiti dalle tipiche casette di legno, “sfruttano” i vòlt, gli anfratti, le antiche cantine, dove vengono posizionate le classiche bancarelle, dove trovare prodotti dell’artigianato artistico, mostre di presepi, addobbi natalizi.

Qui si tengono anche spettacoli, rievocazioni di antichi mestieri e allestimenti artistici, ma si può anche fare una sosta golosa presso gli stand gastronomici, dove poter gustare i piatti tipici e i prodotti della cucina trentina.

E l’atmosfera è davvero unica, perché le luci e i colori del Natale si “fondono” con le abitazioni di pietra, con le antiche architetture contadine, come un grande, caldo presepe. Per la prima parte del nostro itinerario ci fermiamo a Rango per assaporare le sue atmosfere. Domani ci sposteremo con la nostra Opel Granland X a Canale di Tenno, altro borgo gioiello del territorio trentino.

Le noci del Bleggio

Il territorio di Bleggio Superiore, di cui Rango fa parte, è zona di produzione delle noci del Bleggio, e, grazie all’opera della Confraternita della Noce del Bleggio, nel 2016 ha ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food.

Coltivate sull’altopiano fin dal 1500, le noci del Bleggio sono di piccole dimensioni, di forma leggermente allungata, con il guscio facile da rompere. Hanno un gusto leggermente speziato e sono utilizzate sia per la preparazione di prodotti salati che dolci.

Da assaggiare il Noceto, il salame con le noci, oppure il pane alle noci, che ancora si prepara a Rango, nel tipico forno a legna. Con gorgonzola e noci si condisce anche una pasta fresca ripiena di pere Williams e formaggio di malga.

Infine, non dimentichiamo il nocino e la squisita torta o crostata di noci, di cui vi proponiamo la ricetta

La Torta di Noci del Bleggio

Ingredienti per la pasta

  • 220 gr di farina
  • 150 gr di zucchero
  • 120 gr di burro
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito
  • ½ bicchierino di grappa

Per il ripieno

  • 200 gr di noci di Bleggio tritate
  • 200 gr di zucchero
  • 2 uova intere

Preparate l’impasto unendo la farina setacciata con le uova, il burro, lo zucchero, la bustina di lievito e la grappa. Amalgamante fino a ottenere una pasta morbida ed elastica. Disponetela in una teglia di circa 26-26 cm di diametro. Preparate il ripieno sbattendo insieme le uova con lo zucchero, aggiungete poi le noci tritate. Disponetela al centro della pasta, rimboccate i bordi e infornate a 180° per circa 40 minuti.

COME ARRIVARE

In Auto: A22 del Brennero con uscita Trento Sud. Dopo il casello seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio fino a Comano Terme-Ponte Arche. Poi seguire le indicazioni per Bleggio fino a Rango. Per chi viene da Brescia, prendere la SS del Caffaro fino a Comano Terme -Ponte Arche e seguire poi per Bleggio e Rango.

DOVE MANGIARE

*Osteria Il Catenaccio, Loc. Rango 102 (TN), tel 0465/779317, www.catenaccio-rango.it Locale che fa parte delle “Osterie tipiche trentine” con menù a base di prodotti rigorosamente locali. Tra i piatti proposti, carne salada, canederli, fiocchetti di pere e formaggio con salsa di gorgonzola e noci, strudel di mele, torta di noci e di ricotta.

*Bar Ristorante Passo Durone, loc. Passo Durone, Bleggio Superiore (TN), tel 0465/779296. A circa 2 km da Rango, locale accogliente ricavato in una baita di montagna, offre piatti tipici della cucina trentina e dolci fatti in casa., tra cui la torta di mele e di noci.

DOVE DORMIRE

*Garnì La Bifora***, Fraz. Rango 117, Bleggio Superiore (TN), tel 340/2851170, www.garnilabifora.it. Splendida sistemazione ricavata in una tradizionale casa in pietra e legno di epoca rinascimentale. Doppia con colazione da € 100, doppia uso singola € 80, letto aggiuntivo bambino € 30.

*Agriturismo Maso Alle Rose, Fraz. Cavrasto 1, Cavrasto (TN), www.masoallerose.com,  aperta tutto l’anno, la struttura è realizzata con tecniche di isolamento ad alta efficienza termica e a bassissimo inquinamento ambientale. Ogni camera è ispirata a un tipo di rosa. Doppia con colazione da € 90; accetta animali con supplemento di € 10 al giorno.

INFO

www.rango.info

www.mercatinidirango.it

 




ESTATE IN MONTAGNA: In Trentino tra arte e natura

Immersa in un paesaggio alpino bucolico, si arriva ad Arte Sella attraversando boschi e prati e visitando l’esposizione permanente dedicata all’Art in Nature, nata nel 1986 e gestita ancora oggi dall’omonima associazione culturale, che offre un percorso artistico nella natura. I progetti che Arte Sella produce e sostiene si inseriscono in un processo creativo in cui l’artista abbandona il ruolo di protagonista e si affianca alla natura, sua alleata nella creazione e nella conservazione dell’opera. Ciascun artista sceglie insieme alla direzione artistica il luogo in cui collocare la propria opera, senza apportare modi che radicali del territorio, ma rispettandolo e agendo in sinergia e in sintonia con esso. Una volta individuato lo spazio e ideato il progetto, l’artista crea e consegna la sua opera alla natura, utilizzando materiali naturali affini al luogo; la mutazione del lavoro è continua, costante e sottomessa alle condizioni atmosferiche e allo scorrere delle stagioni.

Lee Jaehyo

Arte Sella è costituita da due percorsi espositivi, geograficamente vicini e concettualmente legati. Ogni anno il direttore artistico di Arte Sella Emanuele Montibeller seleziona ed invita alcuni artisti a trascorrere un periodo di residenza presso Malga Costa, da cui scaturisce nel periodo successivo l’idea progettuale che verrà in seguito concretizzata. Nascono così, da condivisione, confronti e discussioni, le opere di Arte Sella. Nel corso di questi trent’anni, numerosi artisti di fama nazionale e internazionale si sono avvicendati ad Arte Sella. Circa cinquanta opere sono visibili lungo i percorsi e cambiano con il trascorrere delle stagioni, tra cui l’imponente Cattedrale Vegetale, realizzata nel 2001 dall’artista Giuliano Mauri e divenuta nel tempo uno dei simboli di Arte Sella.

 

DA NON PERDERE

Domenica 15 luglio alle ore 14.00 viene inaugurata una nuova opera ad Arte Sella: una nuvola inaspettata nel bosco della Val di Sella, una massa eterea sospesa tra gli alberi e mossa dal vento. L’opera vive letteralmente in funzione di come la natura ne modifica la forma, gocce d’acqua che si insinuano nella sua struttura o neve che ne muove le masse. Il cambiamento continuo mette in relazione il visitatore con i ritmi della natura, operando un continuo mutamento nella percezione del luogo, delle sue forme e della sua essenza. Ad accompagnare la presentazione della nuova opera ci sarà la performance di danza in collaborazione con Operaestate Festival.

Info www.artesella.it




La Principessa Sissi e gli Asburgo tornano a Levico

Nella città di Levico, in Trentino, torna la corte degli Asburgo, che la scelsero in passato come dimora estiva. Il 7 e l’8 luglio infatti la principessa Sissi e la Belle Epoque saranno in questa splendida cittadina termale, per un weekend estivo davvero unico. L’iniziativa prevede una grande rievocazione storica che rappresenterà una festa per tutti quanti. Sabato 7 luglio la principessa Sissi sfilerà verso il centro con tutto il corteo, percorrendo l’antico stradone imperiale, e le vie della zona pedonale arrivando in Piazza intorno alle 21. La Corte Imperiale danzerà alternando coreografie a balli liberi, coinvolgendo la gente del pubblico che potrà danzare con i personaggi in costume. Domenica mattina invece la Corte animerà le vie di Levico addobbate a festa per l’occasione e si parteciperà alla Santa Messa. Per concludere la rievocazione storica si brinderà in piazza con un aperitivo tipico trentino.

Il passato sembrerà tornare nel cuore del Trentino. Lo splendido castello è ora però il Grand Hotel Imperial, un hotel 4 stelle di lusso che mantiene il suo antico splendore, impregnato di storia. Nel Grand Hotel tutto riporta al fascino del 1900: il giardino all’italiana, con la grande fontana circolare al centro, le aiuole di fiori, i sentieri di ghiaia e il pergolato disegna un quadro spettacolare. La Sissi Suite è la stanza più magica del Grand Hotel Imperial: arredamento regale, dettagli principeschi e atmosfera d’altri tempi.

Gli ospiti del Grand Hotel Imperial si possono rilassare nel reparto termale e alla spa dell’hotel: nel reparto termale, così come in tutto il resto della struttura, ci si immerge nella Belle Époque, con i corridoi e le stanze per i trattamenti termali decorati come una volta. Oltre alla grande piscina c’è anche una vasca idromassaggio, sauna finlandese e bagno turco. Highlight dell’hotel è proprio l’acqua termale curativa di Vetriolo e Levico, un’acqua dotata di grandi proprietà curative (ad esempio per disturbi dermatologici, del sistema muscolo-scheletrico e del sistema respiratorio), e anti-infiammatorie, stimola la circolazione, agisce sul sistema nervoso con un effetto calmante ed è anche utilizzata con successo per curare le condizioni di paura e di stress.

A voi lettori di Weekend Premium consigliamo di non lasciarvi sfuggire questo pacchetto estivo di 7 giorni al prezzo di 6, con una notte in regalo e tante sorprese. Ecco qualche dettaglio:

– 7 pernottamenti al prezzo di 6, in mezza pensione

– Aperitivo di benvenuto estivo

– Un light lunch in piscina

– Un giorno noleggio bicicletta o bicicletta elettrica, inclusi la mappa delle vie ciclabili e pranzo al sacco

– Ingresso gratuito al centro benessere: piscina interna e vasca idromassaggio, sauna finlandese e bagno turco

– Trentino Guest Card con l’ingresso gratuito a oltre 40 attrazioni e l’uso gratuito dei mezzi pubblici

– Il tutto a partire da € 599 per persona

Per ulteriori informazioni:
Grand Hotel Imperial Levico Terme
Via Silva Domini
Levico Terme, IT
+39 0461 700512
info@hotel-imperial-levico.com
www.hotel-imperial-levico.com




Da oltre cent’anni i fiori più belli sbocciano a Bolzano

Dal 29 aprile al 1° maggio, come ogni anno, ormai da 130 anni, la piazza principale di Bolzano si trasforma in un immenso giardino variopinto che anima la città e attrae turisti. Da vedere.

Come ogni anno, torna la più che centenaria festa dei fiori in Piazza a Bolzano. L’appuntamento durerà tre giorni, dal 29 aprile – giorno dell’inaugurazione ufficiale -, al 1° maggio: i suoi protagonisti saranno floricoltori locali che coloreranno Piazza Walther, emozionando e stupendo i visitatori con le loro migliori creazioni.

I floricoltori saranno disponibili per dare consigli ai visitatori più appassionati certamente in attesa di suggerimenti da parte degli esperti. Oltre ai fiori saranno esposte anche piccole piante di verdure ottime per ornare piccoli orti cittadini.

Gli eventi in occasione della festa

Sono programmati numerosi eventi come esibizioni musicali e danze popolari: le bande cittadine si esibiranno nella Piazza del Municipio il 30 aprile e il 1° maggio, nel giorno dell’inaugurazione invece in Piazza Walther, tra i fiori esposti, si esibirà il gruppo di danze popolari di Gries.

Verranno proposte inoltre iniziative dedicate ai bambini, come laboratori creativi dedicati al tema della festa, che permetteranno ai più piccoli floricoltori di piantare una piantina da portare con sé a casa.

 

Piazza Walther, Bolzano. www.bolzano-bozen.it

 

Per i più golosi

Non mancheranno proposte culinarie dedicate ai più golosi. Sarà infatti allestito uno stand gastronomico per degustare non solo i piatti tipici della regione, ma anche particolari pietanze e cocktail reinterpretati e preparati con fiori ed erbe fresche, protagonisti assoluti della festa.

www.bolzano-bozen.it

Per un weekend unico:

La festa dei fiori sarà un’occasione per passare un weekend unico nel capoluogo trentino, di seguito vi proponiamo alcune strutture che renderanno la vostra permanenza piacevole.

Dove alloggiare:
  • Designhotel Greif ****, Piazza Walther – entrata Via della Rena 28, Bolzano –  www.greif.it
  • Parkhotel Laurin ****, Via Laurin 4, Bolzano – www.laurin.it
  • Hotel Figl ***, Piazza del Grano 9, Bolzano – www.figl.net
Dove mangiare:
  • Hopfen&Co. , Piazza delle Erbe/Obstplatz 17, Bolzano
  • Haselburg Castel Flavon, Via Caste Flavon –Kuehpachweg 48, Bolzano
  • Wirtshaus Voegle, Via Goethe Staße 3, Bolzano

 

Un appuntamento imperdibile

Sarà dunque una festa suggestiva dal sapore magico, che per un weekend vi immergerà tra le bellezze paesaggistiche e cittadine del Trentino combinate all’eleganza delle esposizioni floreali. L’imperdibile evento vi farà vivere un’esperienza sensoriale preziosa per l’anima e il cuore, risvegliando le vostre emozioni con una primaverile ondata di colori e profumi.

 

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.bolzano-bozen.it/




San Lorenzo in Banale, colori e sapori d’autunno

Porta di accesso al Parco Naturale Adamello Brenta e balcone sulla Val d’Ambiez, San Lorenzo in Banale è uno splendido paese che dista appena 40 km da Trento. Nato dalla fusione di sette ville -frazioni, è uno splendido agglomerato di case di pietra, stretti vicoli e suggestive piazzette decorate con fontane e lavatoi, che gli hanno valso l’inserimento nella lista dei “Borghi più belli d’Italia” del Touring Club Italiano.

San Lorenzo è Presidio Slow Food per la ciuìga, un salame preparato con carne di suino, rape bianche e spezie, la cui origine risale al 1875. A “inventarlo” fu il macellaio Palmo Donati, che sperava così di ottimizzare gli avanzi della carne di maiale mescolandolo agli ortaggi. Come tutte le cose nate per caso, è stato un successo e oggi, la ciuìga è il prodotto tipico di San Lorenzo in Banale. Dalla forma allungata e simile a una pigna, si produce solo da ottobre ad aprile e viene celebrata con la tradizionale sagra nel mese di novembre.

L’itinerario comincia con la visita del borgo e alle sue caratteristiche costruzioni, che rivelano l’antica origine rurale. Ancora oggi, infatti, è possibile riconoscere la zona un tempo dedicata alle stalle e la rimessa per gli attrezzi. Sono presenti anche sette piccole chiese, una per ogni villa-frazione.

Tra queste, merita una visita la Chiesa di Sant’Apollonia, che risale al XVII secolo. Tra gli edifici storici di maggior pregio, invece, c’è Casa “Osei”, risalente al Settecento e recentemente restaurata. Al suo interno ospita la “Casa del Parco – C’era una volta”, una mostra etnografica permanente che conserva i ricordi e le tradizioni delle genti di questi luoghi.

Con una piccola passeggiata lungo un’antica strada di montagna si possono raggiungere anche i piccoli centri abitati delle Moline e di Deggia, immersi in uno splendido paesaggio. Nel pomeriggio, invece, ci spostiamo a Stenico, che dista circa 14 km, percorrendo la SS421 e poi la SP34. Qui, infatti, si trova lo splendido Castello del Buonconsiglio (www.buonconsiglio.it), uno dei più antichi del Trentino. Arroccato su un dosso roccioso che sovrasta la Conca delle Giudicarie, risale al XII secolo. Al suo interno, si possono ammirare gli arredi, le opere e una collezione di antiche serrature, oltre che una sezione archeologica sull’area delle Giudicarie e, in particolare, sulla zona palafitticola di Fiavé.

SECONDO GIORNO: Foliage sul Lago di Molveno

Appena 7 km separano San Lorenzo dallo splendido Lago di Molveno. Lo si raggiunge percorrendo la SS 421. Lasciata l’auto, ci incamminiamo a piedi dalla spiaggia, lambita da una fitta vegetazione che in autunno assume le colorazioni del rosso, del giallo e dell’arancione. Camminando lungo il sentiero che si inoltra nel bosco, arriviamo a Ponte Romano, una costruzione di pietra conduce a un anfratto roccioso, da cui si può ammirare la cascata che dal Rio Ceda si getta nel lago.

Proseguiamo seguendo le indicazioni per i Fortini di Napoleone, un gruppo di cinque strutture che sorgono in prossimità del Doss del Corno. Nei primi anni dell’Ottocento erano presidi austriaci per monitorare l’avanzata francese ma, per uno strano scherzo del destino, sono passati alla storia con il nome del comandante dell’esercito nemico

Risotto con la ciuìga

Una ricetta a base dell’originale salume, inventato nel 1875 dal macellaio di San Lorenzo in Banale Palmo Donati, mescolando carne di maiale e rape. Oggi San Lorenzo è Presidio Slow Food per la Ciuìga, che viene prodotta solo da ottobre ad aprile e si festeggia ogni anno con la sagra ad essa dedicata.

Ingredienti

  • 250 gr di riso carnaroli
  • 300 gr di ciuìga
  • 150 gr di burro
  • 3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 1 cipollotto
  • 2 bicchieri di brodo
  • Sale q.b.

Tritate il cipollotto e mettetelo a soffriggere in una casseruola con 70 gr di burro, mantenendo bassa la fiamma. Unite poi il riso e lasciatelo tostare, mescolando di tanto in tanto. Versate un bicchiere di vino rosso, alzate la fiamma e fate sfumare. Regolate di sale, poi aggiungete un mestolo di brodo caldo e continuate ad aggiungerne una volta assorbito. Private della pelle, spezzettate e sbollentate la ciuìga con un po’ di vino rosso in un tegame a parte. Quando il riso sarà quasi cotto, unite il resto del burro e il parmigiano grattugiato e mescolate. Spegnete, fate riposare un paio di minuti e servite il risotto con la ciuìga calda nel suo sugo di cottura.

COME ARRIVARE 

In auto, A22 de Brennero. Uscita Trento Nord: seguire le indicazioni per Val di Sole/Val di Non/Altopiano della Paganella. Uscire in direzione Altopiano della Paganella e seguire per Andalo e Molveno. Da qui SS 421 in direzione San Lorenzo in Banale. Uscita Trento Sud: Tangenziale in direzione centro, uscita n°6 e seguire idicazionei per Riva del Garda/Madonna di Campiglio fino a Sarche. Proseguire per Ponte Arche/Terme di Comano e poi per San Lorenzo in Banale

DOVE MANGIARE

Ristoro Dolomiti del Brenta, loc. Baesa 1, San Lorenzo in Banale, tel 0465/734052, www.ristorodoomiti.com.

*Baita I Fortini di Napoleone, loc. Dosso Corno, San Lorenzo in Banale, tel 340/2202722, www.baitafortini.lago-di-molveno.it.

DOVE DORMIRE  

*Hotel Miravalle***, via Strada Noa 22, San Lorenzo in Banale, 0465/734028, www.hotelmiravalle.info.

*Hotel San Lorenzo***, via Per Promeghin, San Lorenzo in Banale, tel 0465/734012, www.hotelsanlorenzo.net.




Merano: a Villa Eden la ricetta del vivere sano

Le vostre vacanze non sono ancora iniziate o desiderate finirle in bellezza? Torniamo a Merano dopo qualche settimana per parlare nuovamente di benessere e per consigliarvi un weekend all’insegna di una vita sana.

A Villa Eden Leading Park Retreat, top Medical Spa a 5 stelle, situata appunto a Merano, l’obbiettivo è quello di riscoprire il piacere di vivere e prendersi cura di sé. Questo avviene grazie ad una proposta di trattamenti che mirano ad eliminare lo stress e le tossine accumulate con lo stile di vita contemporaneo, frenetico e caotico, che spesso non lascia il tempo di pensare alla salute della propria persona. L’equipe medica di Villa Eden Leading Park Retreat si prende cura degli ospiti creando programmi personalizzati e i suoi consigli sono preziosissimi.

Il soggiorno a Villa Eden è allo stesso tempo una pausa rigenerante e un’occasione per imparare come prendersi cura del proprio benessere. Attraverso un’alimentazione equilibrata, trattamenti specifici, cure estetiche, leggera attività fisica si è in grado di prendere confidenza con il proprio corpo e le proprie necessità, ristabilendo quell’equilibrio che è alla base della salute in senso olistico.

Una tipica giornata a Villa Eden potrebbe svolgersi in questo modo: la sveglia suona presto, in modo di avere il tempo di dedicarsi con calma alla cura del corpo e a qualche minuto di meditazione o alla lettura di un libro o del giornale. La colazione è a base di prodotti freschi e naturali: pane integrale, marmellata fatta in casa o miele, succo fresco da estrattore o succo d’arancia accompagnati da tè verde o infuso senza zucchero. Al lavoro ci si ritagliano dieci minuti di pausa per uno spuntino a base di frutta, noci e mandorle, mentre il pranzo ideale è a base di cereali integrali e verdure. Il luogo di lavoro è quello dove trascorriamo più tempo, ed è importante riuscire a creare un ambiente sereno con il buon umore. La merenda è a base di frutta fresca, e durante il pomeriggio o la sera è consigliato dedicare un’oretta all’attività fisica: è sufficiente una bella passeggiata all’aria aperta o un po’ di palestra. La cena è leggera e digeribile, preferibilmente a base di verdure cotte e crude, accompagnate da porzioni di pesce. Il sonno infine è un cosmetico naturale: dormire in modo corretto, nell’ambiente e alla temperatura giusta per un numero di ore adeguato è rigenerante per il corpo e la mente.

 

Per maggiori informazioni:

Villa Eden Leading Park Retreat

via Winkel 68/70

39012 Merano (BZ)

Tel. 0473.236583

www.villa-eden.com

info@villa-eden.com




A Rovereto la 37° edizione del Festival Oriente Occidente

Oriente e Occidente è uno dei più importanti Festival europei di danza contemporanea e di teatrodanza che da trentasette anni si occupa della promozione di un approccio interculturale alla danza e al teatro. Si svolgerà dal 30 agosto al 10 settembre a Rovereto, in Trentino, dove il festival è nato. È un periodo perfetto per trascorrere un weekend unico prima della completa ripresa della quotidianità dopo le vacanze estive. Il festival è un evento imperdibile e portatore di importanti valori e inoltre Rovereto è una città piena di cultura, un esempio è il Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Arte, cultura, valori: un’interessante combinazione di motivazioni per organizzare una gita in Trentino.

L’edizione 2017 del Festival vede la collaborazione tra coreografi e artisti di Paesi e culture differenti, i quali interpretano temi che intersecano l’attualità e il tema dell’interculturalità: il corpo, la libertà di movimento e di espressione, i confini del proprio Paese, il confronto tra modernità e tradizione.

In particolare il tema del corpo, nella cultura musulmana e in quella laica, è al centro di Wonderful one, l’opera del coreografo francese e dalle origini algerine Abou Lagraa, una prima mondiale che aprirà il Festival il 30 agosto. Un esempio di come l’arte sia un linguaggio che supera, senza negarle ma ponendole su un piano di dialogo, le distanze geografiche e soprattutto culturali.

Venerdì 1 settembre il coreografo di fama internazionale di origine tibetana, Sang Jijia, e lo Spellbound Contemporary Ballet, una delle compagnie indipendenti di danza contemporanea più attive nel panorama italiano, portano in scena Pa|Ethos, fusione degli aristotelici concetti di Pathos ed Ethos.

Ruo-Yu Liu e Chih-Chun Huang insieme alla compagnia U-Theatre presentano Beyond Time. Domenica 10 settembre si incontreranno pratiche orientali (dalle arti marziali alla meditazione) e teatro totale occidentale.

Infine, venerdì 8 settembre Angelin Preljocaj e il Ballet Preljocaj, propongono La Fresque, un’antica storia cinese che narra di un uomo innamorato del ritratto di una donna, che decide di raggiungerla varcando il confine tra realtà e rappresentazione.

Per maggiori informazioni: www.orienteoccidente.it; www.visittrentino.it




Ricette di viaggio: dal nostro contest, l’insalata di cavolo cappuccio del Trentino

Una delle ricette che ci sono state inviate per partecipare al contest “Ricette di Viaggio” è quella dell’INSALATA DI CAVOLO CAPPUCCIO, tipica del Trentino.

La lettrice che ha proposto questo piatto è stata ispirata da un pranzo nel ristorante Martinelli di Ronzo-Chienis, in provincia di Trento, dove l’ha assaggiata per la prima volta. Di seguito la ricetta, spiegata direttamente dallo chef del Martinelli.

Ingredienti (per 6 persone)

– mezzo chilo di cavolo cappuccio
– 1 etto di speck
– pane raffermo
– olio, sale e pepe q.b

Preparazione: la preparazione è piuttosto semplice e in 20 minuti la vostra insalata sarà pronta.
Dopo aver pulito il cavolo cappuccio, lavatelo, asciugatelo e tagliatelo a strisce sottili da porre in un recipiente. Condite poi con olio extravergine d’oliva, preferibilmente del Garda Trentino, sale e pepe q.b.
Tagliate dunque lo speck a pezzetti e il pane a dadini e ripassate insieme in una casseruola con un goccio d’olio.
Attendete che il pane diventi croccante e amalgamate il condimento all’insalata di cavolo.

Volete partecipare anche voi al contest “Ricette di Viaggio”? Per maggiori informazioni cliccate sul link: https://www.weekendpremium.it/wp/contest-ricette-di-viaggio-2/




A Riva del Garda Musica per il Palato: la IV edizione della grande Festa del Cioccolato Artigianale

Riva del Garda sarà per quattro giorni il centro della passione per il cioccolato. Ogni giorno maestri cioccolatieri coinvolgeranno i visitatori con la loro arte pasticcera e tanti saranno gli appuntamenti che avranno come filo conduttore il cioccolato artigianale. Un grande gazebo ospiterà la “Fabbrica del cioccolato” con tutti i macchinari destinati alla lavorazione, dove si potrà seguire in diretta l’intero processo creativo: dalla tostatura della fava di cacao alla creazione del cioccolatino. 

L’inaugurazione della IV edizione della Festa del Cioccolato Artigianale è prevista per domani, venerdì 14 aprile, e il programma per la giornata prevede: degustazioni, show cooking dei maestri pasticcieri con spettacolari e coinvolgenti attività. Domenica 16 un team produrrà la Tavoletta di cioccolato da Guinness lunga 25 metri, che verrà poi distribuita gratuitamente al pubblico. Lunedì 17 la tradizionale Rottura dell’uovo gigante chiuderà festosamente il programma.

Per gli adulti (su prenotazione) si terrà un corso per scoprire tutti i segreti del cioccolato (bianco, fondente, al latte) e i procedimenti spiegati dagli esperti per creare praline e cioccolatini. Verrà dedicato spazio anche ai più piccoli con laboratori giornalieri.

Chocomusic è un evento unico grazie anche all’abbinamento tra cioccolato e musica, sono previsti infatti numerosi concerti in piazza. Il Corpo bandistico Riva del Garda e i suoi gruppi di musica moderna accompagneranno con un sottofondo musicale l’evento in tutta la sua durata. A Pasquetta si terranno lo spettacolo dell’Accademia di danza e ballo Roncher, esibizioni hip-hop, danza moderna e balli da sala.

Imperdibile la Caccia al tesoro social organizzata nel centro di Riva del Garda fino al sentiero della Ponale. Per partecipare saranno necessari smartphone o tablet per fare riferimento a una pagina Facebook denominata “genitori e dintorni”, o a un profilo Instagram, nei quali verranno fornite domande e indicazioni per proseguire nella caccia. Buon divertimento!