Esplorando il benessere sostenibile: Un weekend etico sul Renon

Weekend etici, perché Weekend Premium siamo cocciuti e continua a pensare che nel nostro viaggiare siano importanti i nostri comportamenti e le nostre scelte. Un gesto di responsabilità verso ambiente, luoghi e genti, ma anche verso noi stessi e il nostro desiderio di conoscere viaggiando. Ecco quindi la nostra proposta di oggi: un weekend a Renon per fine settimana all’insegna della sostenibilità.

L’anima green del Renon

È piena di piacevoli sorprese un weekend sul Renon, affascinante balcone panoramico sulle Dolomiti, raggiungibile in meno di 12 minuti di funivia da Bolzano. Un altipiano che, dopo avere recentemente ottenuto la certificazione internazionale di sostenibilità GSTC (Global Sustainable Tourism Council), il più alto e prestigioso riconoscimento worldwide per il turismo sostenibile, ha conquistato anche la certificazione “Marchio Sostenibilità Alto Adige Level 3”, il più alto standard altoatesino di sostenibilità che premia l’impegno del territorio per il turismo slow ed eco-friendly.

Da vedere. La Freud Promenade, una facile passeggiata sulle tracce di  Freud che porta da Soprabolzano a Collalbo, con le panchine che riportano informazioni e  aforismi del filosofo austriaco, al cui pensiero sono dedicati alcuni incontri estivi. E poi i luoghi energetici, identificati dall’ingegnere Bernd Traber, esperto in geomanzia (scienza che studia e misura i flussi di energia vitale presenti in un determinato luogo), carichi di energie positive, dove vale la pena fermarsi e meditare.

Da fare. L’apiterapia proposta da unpiccolo albergo biologico, il Rinner, che suggerisce di respirare, in singole sedute di mezz’ora, l’aria interna di un alveare per assorbire l’armonia del mondo delle api. Ai dubbiosi e agli scettici rimane comunque il piacere di scoprire i tanti prodotti creati in loco utilizzando la produzione di 200 apiari, in parte nomadi.

 www.ritten.com.

Ecco uno dei nostri Weekend etici consigliati. Per altri consigliate da noi segui la rubric WeekendItalia e seguici anche su Facebook!




WEEKEND GREEN AWARDS 2024 (PRIMA PARTE) – ECCO COME VOTARE!

 

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WEEKEND GREEN AWARDS 2024 – SCEGLI ANCHE TU CHI VOTARE!

Lanciato nel 2015, il Weekend Green Award si propone di premiare le località e le strutture a vocazione green, all’insegna della tutela dell’ambiente e della sostenibilità. A questi si aggiunge la premiazione dei mezzi di trasporto, anch’essi ecologici e sostenibili, che permettono al turista di godere di queste eccellenze italiane in comodità e sicurezza.

Le votazioni dell’Edizione 2024 del Weekend Green Awards avranno termine il giorno 30 Aprile. La proclamazione dei vincitori avverrà nel corso di un evento all’Enterprise Hotel di Milano.

Proclamazione vincitori ultima edizione durante l’evento a Milano

CATEGORIE E CRITERI DI PREMIAZIONE:

Ogni categoria avrà dieci candidati, che saranno votati dalla giuria degli esperti e da quella social web attraverso un sondaggio sul Web.

Il 1° premio sarà assegnato, per ogni categoria, alla realtà che avrà dimostrato di possedere i criteri richiesti e di avere il più alto punteggio.

Ecco le categorie di premiazione con i rispettivi criteri di valutazione delle giurie:

BORGO GREEN 2024

  • Il contesto naturale
  • Il contesto paesaggistico
  • La salvaguardia di flora e fauna del territorio
  • La promozione e lo sviluppo del territorio
  • L’impiego di energia rinnovabile
  • La presenza di piste ciclabili e aree pedonali
  • Le produzioni biologiche
  • Allevamenti sostenibili
  • Piazzole per turismo outdoor
  • Servizi e mezzi di trasporto ecologici

1° classificato ultima edizione: Pesariis (UD)

GREEN RESORT & HOTELS 2024

  • Il contesto paesaggistico ed architettonico
  • La fornitura di energia elettrica per le auto
  • Energie rinnovabili per la struttura
  • La gestione sostenibile
  • La disponibilità di prodotti tipici, biologici, a filiera corta.
  • L’applicazione di protocolli di qualità, marchi, certificazioni
  • La presenza di attività e servizi a ridotto impatto ambientale
  • Servizi e mezzi di trasporto ecologici

1° classificato ultima edizione: Adler Lodge Ritten (BZ)

AGRITURISMO PREMIUM 2024

  • Il contesto paesaggistico ed architettonico
  • La fornitura di energia elettrica per le auto
  • Energie rinnovabili per la struttura
  • La gestione sostenibile
  • La disponibilità di prodotti tipici, biologici, a filiera corta
  • L’applicazione di protocolli di qualità, marchi, certificazioni
  • La presenza di attività e servizi a ridotto impatto ambientale

1° classificato ultima edizione: Al Rocol (BS)

TOP CAMPING PREMIUM 2024

  • Il contesto paesaggistico
  • I servizi offerti ecologici
  • La disponibilità di prodotti a filiera corta, biologici e tipici
  • La cartellonistica
  • La fornitura di energia elettrica per auto e camper

1° classificato ultima edizione: Camping Baia Domizia (CE)

E-WEEKEND CAR 2024

  • La facilità e la comodità di utilizzo
  • Riduzione emissione di CO2
  • L’innovazione
  • L’utilizzo di energia rinnovabile
  • L’autonomia
  • La durabilità
  • La sicurezza
  • Le prestazioni
  • Gli optional

GREEN IN THE WORLD 2024

  • Politiche ambientaliste
  • Investimenti in progetti di sostenibilità
  • Iniziative green

1° classificato ultima edizione: Seychelles

LE GIURIE:

Giuria di esperti

La giuria di esperti è presieduta da Raffaele D’Argenzio, ideatore del Premio. Essa è composta da giornalisti, firme delle più importanti testate della stampa turistica e da personalità ed esperti del settore turistico e agroalimentare. La giuria di esperti è responsabile della selezione delle candidature più conformi ai requisiti inserite nel sondaggio. Dopodiché ciascun membro esprimerà normalmente la sua votazione.

Il giudizio della giuria è insindacabile e non appellabile.

Giuria social web

La giuria social web è formata dalle persone che esprimeranno il loro voto attraverso il sito web.

Sarà possibile votare sul sito weekendpremium.it con piattaforma Survey Monkey.

Weekend Green Awards – Menzione Speciale

La Giuria di esperti si riserva la facoltà di assegnare una “menzione speciale” ad una struttura, un progetto o un evento, il quale si è particolarmente distinto nell’ambito della sostenibilità ambientale.

LE CANDIDATURE:

La segreteria organizzativa di Weekend Green Awards farà una prima valutazione delle candidature che presenterà alla Giuria di esperti. Questa esaminerà le proposte, valuterà le candidature da inserire nel sondaggio e la loro validità con un eventuale sopralluogo.

Le candidature sono già aperte, vi invitiamo a segnalarci eventuali località, strutture e mezzi qualora li riteneste meritevoli di tale premio mandandoci una mail all’indirizzo: comunicazione@premiumcounseling.it

 

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Arriva Natale, quale sarà il look-moda dell’albero?

L’ ALBERO PIU’ FAMOSO DEL MONDO: ROCKFELLER CENTER, NEW YORK @ Tishman Speyer-Foto:Bart Barlow

Arriva Natale! Pronti a dedicare il weekend al vostro albero?
Il sabato sarà per le ricerche: albero, luci, decorazioni, ornamenti e quant’altro vi passerà per la mente…no limits. La domenica sarà dedicata all’allestimento che potrà essere semplice o laborioso, classico o moderno a secondo dei vostro mood.

CLASSICO, ELEGANTE, IN UNA LOCATION PRESTIGIOSA: VILLA NECCHI, MIILANO

Quale sarà il look-moda dell’ albero 2023 ?
Tradizionale o alternativo, ricco o essenziale, super decorato o minimalista?

VERO O FINTO?
Nulla è più magico del profumo degli alberi veri.
Certo, procurarseli e disfarsene può esssere complicato e poi… che noia gli aghi dei rami che invadono il pavimento
SOSTENIBILITA’
Anche se qualcuno potrebbero pensare che abbattere un albero sia simile alla deforestazione, gli alberi natalizi, solitamente conifere sempreverdi, come abeti, abeti rossi o pini, sono in effetti una coltura sostenibile, tipicamente coltivata in un ciclo di raccolto di nove anni. Per ogni albero abbattuto per Natale, uno o più verranno piantati al suo posto.

NUOVE TENDENZE: L’ ALBERO “UPSIDE DOWN” QUANDO SI HA POCO SPAZIO SUL PAVIMENTO

GRIFFATISSIMI ALBERI “HAUTE COUTURE” RALPH LAUREN, GUCCI, DOLCE & GABBANA (Foto © Cesare Zucca)

L’ALBERO VERO TIENE D’OCCHIO L’ECOLOGIA
Dopo le festività, può essere ridotto in pacciame per delimitare i bordi di un giardino o i sentieri dei boschi, affondato può favorire un ambiente sano per i pesci (ottimo se abiti vicino a un lago)  Hai il mare a due passi? Verifica se il tuo albero può essere utilizzato per supportare il ripristino delle dune e fagli fare un bel tuffo.

BOTTIGLIE E CRAVATTE… PERCHE’ NO? (Foto © Cesare Zucca)

Cuscini, fiori freschi o Baci Perugina… che il vostro albero sia unico e creativo!

Non sottovalutiamo però gli alberi finti, spesso più economici, ignifughi, riciclabili, li riutilizzi l’anno dopo. Look insolito, grazie ai rami colorati di  bianco, oro, argento o rosa, la tonalità piu di moda quest’anno.

SCATOLE, SCATOLONI, VALIGIE (GRIFFATE O NO…) COSTRUITE UN “BOX TREE” COME QUELLO DI DIANE VON FURSTEMBERG, VUITTON E JOE MALONE (Foto © Cesare Zucca)

BUDGET ZERO? CARTA, TAPPI, PERFINO MOZZICONI… SCATENATE LA FANTASIA !

Gli alberi sintetici sono generalmente realizzati con una plastica chiamata cloruro di polivinile, o PVC, che produce gas serra durante la produzione e non è biodegradabile. Inoltre, secondo il Carbon Trust, un albero artificiale di due metri produce circa 40 kg di anidride carbonica equivalente (CO2e), mentre un vero albero produce 3,5 kg di CO2e – più di 10 volte meno.

ESSENZIALE E MAGICO, QUANDO L’ ALBERO E’ SPARITO…

CAVOLI, FRAGOLE, SUSHI… PER UN NATALE” GOURMET”

 QUINDI, VERIO FINTI? UN’ALTERNTIVA C’E’
Alberi in vaso: l’opzione più sostenibile e intelligente perché assorbirà naturalmente CO2 e rilascerà ossigeno. Possono essere traslocati in terrazzo (beato chi ce l’ha) o ripiantati in un giardino per essere riutilizzati l’anno dopo.

ALBERO IN VASO, “OUTDOOR TREE” LUNGA VITA AL PIU’ RIUTILIZZABILE !

DECORAZIONI E COLORI 2023
Evviva il riciclo!
In soffitta, in cantina o in qualche scatolone nascosto, scovate gli addobbi di una volta e rispolverate pezzi vintage per il vostro albero anti-inflazione. Le decorazioni più attuali sono ispirate alla natura: pigne, foglie, fiori secchi, spighe di grano, ornamenti rustici in legno, ghirlande di ramoscelli e bacche rosse, mentre, in ambienti tradizionali, sono consentiti i classici ornamenti in oro e argento.

PIGNE, GHIANDE, ELEMENTI DELLA NATURA E TANTO ROSA: LE TENDENZE DELL’ ALBERO 2023

L’IMPORTANTE E’ FARLO “STRANO”…
Utilizzate di tutto, riciclate alla grande e, in piena sintonia con la filosofia “No Waste” non buttate via nulla, potrebbe tornarvi utile per l’albero !

TUTTO FA ALBERO: LIBRI, GUANTI DI GOMMA, PERFINO I CONTENITORI DELLE UOVA…

L’ORIGINALITA DALLA TESTA…AI PIEDI: LE MITICHE SUOLE ROSSE DI LOUBOUTIN E I DIVERTENTI SANDALONI CROCKS (Foto© Cesare Zucca)

DIVERTIAMOCI !

Colori
Ancora protagonisti il rosso e il verde, in tutte  le loro gradazioni, dal rosso melograno al verde salvia o muschio. Tra le nuove tendenze spuntano i toni di cipria,  sfumature sul beige scuro, tenerii pastelli e tutte le tonalità di rosa e viola, mentre l’azzurro e il bianco richiamano l’incanto della neve e l’azzurro  le scarpette di Cenerentola.

PER UN ALBERO DAVVERO FIABESCO: LA SCARPETTA AZZURRA  DI CENERENTOLA, I MULTICOLOR PERSONAGGI DISNEY, I MORBIDI  ORSACCHIOTTI DI PELUCHE (Foto © Cesare Zucca)

A QUESTO PUNTO, A VOI L’ARDUA DECISIONE…
Vero o finto, tradizionale o innovativo, l’albero regalerà ricordi e momenti magici che vivranno  in quegli attimi a lui dedicati. Qualunque stIle adottiate sarà per sempre il vostro meraviglioso albero di Natale che condividerete con tutti i vostri cari, con gioia, allegria e tanto amore.

L’ALBERO E’ SERVITO !
Festivo, allegro e ghiotto, potete rallegrare la tavola con un dolce davvero facile da preparare, ecco la ricetta.
ALBERO DI NATALE DI PASTA SFOGLIA E NUTELLA

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

For the recipe in english, Click Next>

THE TREE IS SERVED!
Festive, cheerful and tasty, you can brighten up the table with a dessert that is really easy to prepare, here is the recipe.
PUFF PASTRY AND NUTELLA CHRISTMAS TREE

Ingredients
2 rolls of puff pastry
1 egg yolk
Nutella or Crema Altalanga

Preparation
Place the pastry sheets on the work surface and cut out two tree shapes.
Spread one sheet of dough with Nutella and cover it with the other sheet. If you want to give a “gourmet” tone you can use Altalanga Pasta or Crema bio Altalanga   a cream with cocoa and Piedmontese hazelnuts, gluten-free.
With a knife, cut many strips of about an inch on both sides of the tree, leaving at least 2/3 cm in the centre.
Twist the strips with your fingers and brush them with the egg yolk
Bake in a preheated oven at 180° for about 20 minutes until the pastry is golden.
Remove from the oven and let cool.

Merry Christmas!

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 



Per i parchi il Corriere della Sera è con noi

Di Raffaele d’Argenzio

Certo è una soddisfazione avere per compagno un quotidiano di tale importanza. Quando abbiamo visto in prima pagina il pezzo di Gian Antonio Stella, ci siamo sentiti in compagnia, sulla strada giusta. È da tanto che ci occupiamo dei Parchi, delle riserve, di quelle che io chiamo “Isole verdi in un mare grigio”. È da quelle isole che deve partire ed espandersi la rivoluzione verde, che non deve essere fatta di parole e proclami, ma da fatti.

I parchi non devono essere musei verdi

Anche il Corriere, a 30 anni dalla legge che tutelava i Parchi, dice che lo Stato deve dare più fondi ai Parchi per sostenerli nella loro battaglia quotidiana, ma io voglio aggiungere che i Parchi non devono essere MUSEI VERDI tutelati, non devono avere soltanto uno scopo conservativo, ma anche, e soprattutto, promuovere lo sviluppo per il territorio in cui sono inseriti. E invece, purtroppo, per ora ci sono soltanto pochi esempi in tal senso.

Uno scorcio del Parco Nazionale della Sila

Quando la cosa più importante è l’area pic-nic

La scintilla mi venne quando, in qualche Parco, notai che la cosa che i dirigenti raccontavano d’avere fatto era quella di avere creato un’area picnic, o di aver segnato un punto dove con il binocolo si poteva vedere un muflone, un corvo o uno stambecco.

Perché accade questo? Perché spesso i parchi sono stati invasi dai politici o meglio da galoppini dei politici, che dei parchi amano soltanto le poltrone e i proclami sul verde e il ritorno del lupo o delle quaglie.

Green manager e non poltrone per politici

Invece, ci vogliono dei green manager, seguendo l’esempio che il ministro Franceschini ha dato chiamando manager anche dall’estero per i Musei (vedi gli Uffizi, Pompei e Paestum, Brera) che sappiano dare spinta ed energia a queste isole verdi da cui salpare per obbiettivi costruttivi, che sappiano anche produrre reddito ed opportunità green di lavoro per i giovani che sentono molto il problema della sostenibilità per la salvezza del proprio territorio e del nostro pianeta.

San Martino di Castrozza, le Pale di San Martino

Green Energy

La nostra sezione WEEKEND GREEN si occupa di questo da anni e continuerà a farlo sempre più profondamente I green manager non hanno certo bisogno dei nostri consigli, ma qualche esempio vogliamo suggerirlo lo stesso.

Panorama della Val di Fundres

Lo studio per produrre energia rinnovabile, la creazione di piazzole di sosta per camperisti non inquinanti, le coltivazioni di prodotti bio, salvare la biodiversità locale, riprodurre semi di piante commestibili dai sapori perduti, coltivare piante per avere buoni frutti e non frutti belli, produrre miele sia per salvare le api sia per trarne reddito.

Val Rendena, panorama delle Dolomiti del Brenta

Realizzare strutture biosostenibili per un turismo sostenibile e responsabile. Ma soprattutto trasformare l’energia dei giovani in GREEN ENERGY, creando seminari, master, e poi cooperative e opportunità di lavoro per fargli amare il proprio territorio e non farglielo abbandonare.

Giovani escursionisti con le racchette da neve




Al Pantelleria Youth Forum un futuro di sostenibilità per i Parchi Nazionali

La splendida isola di Pantelleria ha ospitato, nei giorni scorsi il Pantelleria Youth Forum per la presentazione di un progetto triennale per un futuro sostenibile rivolto ai giovani. Nato dalla sinergia tra il Parco Nazionale Isola di Pantelleria, SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno, il forum ha presentato obiettivi e progetti per un futuro di sviluppo sostenibile da pensare e pianificare insieme alle giovani generazioni.

Terrazzamenti a Pantelleria

L’obiettivo è quello di trasmettere una coscienza ecologica partecipata, in particolare da parte della “next generation”, grazie all’attivazione di comunità d’interesse che animeranno i prossimi forum partecipatici. Si tratta di network sia extrascolastici che scolastici, composti da studenti, attori istituzionali e associativi, dagli enti parco nazionali ai referenti culturali e scientifici.

Le “best practicies” di Pantelleria

Durante il forum è emerso come Pantelleria abbia una storia di esperienze sinergiche e produttive che abbracciano diversi ambiti e che sono state presentate come best practicies. Tra queste un laboratorio di innovazione ed educazione digitale rivolto ai giovanissimi delle scuole primarie e secondarie; un progetto di attività strategiche nel campo delle bioplastiche, della tutela e conservazione della biodiversità; un gruppo di ricerca “Morenergy” grazie alla disponibilità di energia del moto ondoso.

Un progetto didattico rivolto alle scuole

“La biodiversità di Pantelleria è la sintesi di un adeguamento naturale alle condizioni limitative dettate dalla posizione geografica, dalla carenza di risorse naturali e di contatti, dalle difficoltà climatiche.  Ma la comunità è stata capace di creare una cornice territoriale sorretta da un sistema produttivo agrario perfettamente sostenibile tipico della sobrietà dell’isola e la vite ad alberello, patrimonio UNESCO, ne è l’esempio per eccellenza”, ha detto il prof. Giuseppe Barbera, che ha presentato i progetti.

La vite ad alberello, Patrimonio UNESCO

Nel suo intervento, invece, la presidente del WWF Donatella Bianchi, ha ricordato l’importanza “dell’istituzione dell’area marina protetta di Pantelleria. In Sicilia ce ne sono ben sette ma l’Isola è una lacuna che deve essere colmata rapidamente”.

Donatella Bianchi, Presidente WWF

Da Pantelleria le proposte per un futuro green

A conclusione del Pantelleria Youth Forum, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dettato le parole chiave per il futuro. “Nella legge di stabilità”, ha dichiarato, “è previsto un fondo per Parchi e aree marine che prima non c’era. Si finanziavano caso per caso. Si riparte dall’ecosostenibilità, nella legge di stabilità abbiamo dato nuovi paradigmi: compostaggio di prossimità, tariffa puntuale, vuoto a rendere in prossimità dei parchi nazionali. Chi vive lì ha un senso di responsabilità fondamentale e anche una grande opportunità: green e ambiente possono parlare la stessa lingua a partire dai parchi nazionali e dalle aree marine protette“.

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa

“È necessario”, ha concluso Costa, “ragionare sul futuro e in particolare sui i tre assets: climate change, biodiversità, desertificazione. Siamo il paese che nel 2021 ospiterà il G20 su ambiente, clima ed energia: è in questi luoghi che si disegna il futuro. Il tempo nuovo che ci aspetta è arrivato. È il momento di sbrigarsi”.




Il futuro? Nei borghi più green d’Italia (1° puntata)

Di Antonella Andretta e Nicoletta Toffano

Un viaggio alla scoperta dei borghi che gestiscono il territorio nell’ottica della sostenibilità insieme a una guida d’eccezione: Giorgio Vacchiano, ricercatore in scienze forestali all’Università di Milano, membro della SISEF e divulgatore scientifico (in libreria da pochi giorni il suo nuovo libro La resilienza del bosco, Mondadori): «In queste pagine vi illustreremo una serie di progetti sostenibili, tutti diversi tra di loro, che generano processi virtuosi grazie ai quali, oltre a salvaguardare l’ambiente, si evita lo spopolamento dei monti e delle campagne”.

“Ripensare ai borghi e alla loro vita, visitarli, può essere interessante non solo come esperienza turistica – e i borghi prescelti appositamente ben si prestano a questo scopo – ma anche come viaggio nei “luoghi del futuro”. Soprattutto le montagne tra qualche decina d’anni rappresenteranno un importante rifugio climatico per le persone che oggi vivono nelle città destinate a diventare sempre più ostili a causa dell’effetto amplificatore delle isole di calore, della pessima qualità dell’aria, degli eventi estremi”.

“Quindi già da oggi si crea la necessità di mantenere una presenza sul territorio extra urbano cercando di sviluppare tutte le sinergie possibili. In quest’ottica boschi e foreste, dove sono inseriti molti dei borghi dei quali parleremo, rappresentano delle vere e proprie risorse, oltretutto in forte aumento nel nostro paese, con una crescita di 50.000 ettari di bosco ogni anno. Un patrimonio a cui si può attingere attraverso una corretta gestione selviculturale, che significa indirizzare l’evoluzione del bosco in una certa direzione, senza forzare la mano alla natura ma lavorando insieme a lei per trarne le risorse necessarie (come ad esempio il legno che si trasforma in materiale energetico ed edile) e aiutando a sviluppare attività in grado di sostenere le economie locali”.

“E senza dimenticare che anche noi esseri umani siamo parte della natura. Preservare economicamente e socialmente questi territori significa costruire un ponte tra l’oggi e quelle che saranno le nostre esigenze di domani. Un conto infatti è andare a vivere in un territorio fiorente, dove si sono già sviluppati progetti sostenibili, un altro è arrivare in un territorio abbandonato, non solo dal punto di vista ecologico, ma anche culturale e sociale, perché anche noi esseri umani siamo parte integrante della natura».

Ostana (CN): pietre da ammirare

Iniziamo da Ostana, nella Valle del Po, una sorta di mondo incantato formato da borgate in pietra che affacciano sul gruppo del Monviso, luogo ideale per passeggiate e punto di partenza di sentieri alpini. A partire dalla metà degli anni Ottanta il Comune ha iniziato a riflettere sul valore di una montagna autentica da fare rinascere grazie a un programma di sviluppo sostenibile che, attraverso nuove attività produttive, aiutasse il reinsediamento delle famiglie.

I primi interventi sono stati il recupero del patrimonio architettonico, attraverso un mix di utilizzo di materiali e tecniche tradizionali in abbinamento alle nuove tecnologie. Tra le eccellenze che qui hanno trovato casa: il Centro Culturale Lou Portoun, e il Monviso Institute, una scuola di sostenibilità con laboratori di sperimentazione e didattica di livello universitario. Oggi Ostana punta, grazie a nuovi investitori, al recupero della borgata Ambornetti in chiave ricettiva.

INFO

Ostana (CN), Piemonte – Valle del Po

Abitanti: 81. Altitudine: 1282 m slm

Progetto in progress: recupero borgata abbandonata Ambornetti come insediamento “tecnorurale” dedicato alla ricettività: alimenti a chilometro zero, economia circolare e materiali di costruzione tratti dal territorio.

www.comune.ostana.cn.it

A Elva (CN) la spa è nel bosco

Elva è un tipico paese diffuso, i cui borghi sono incastonati in una conca tra le montagne cuneesi della valle Maira. Questo territorio è stato proprio quest’anno oggetto di un approfondito studio relativo alla promozione del suo sviluppo sostenibile.

Nell’incipit dell’articolato progetto è espresso chiaramente il primo obiettivo: “Permettere a una famiglia giovane di vivere e lavorare a Elva dando ai figli pari opportunità dei giovani che abitano a valle”. Il piano, strutturatissimo, che tra le altre tematiche tratta anche i capitoli finanziamenti e governance, si sta costruendo attraverso il metodo della progettazione partecipata.

Tra le azioni proposte (alcune già messe in atto da settembre): valorizzazione delle risorse naturali (soprattutto idriche) per la produzione energetica, il riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine per i prodotti agroalimentari presenti nel territorio (caseari, erbe aromatiche, liquori e piatti tipici), attivazioni di filiere di produzioni agricole abbandonate come la segale, introduzione di biciclette con pedalata assistita per rendere accessibile anche alle persone anziane la rete dei sentieri montani, progetto di albergo diffuso, attraverso la riqualificazione dell’edilizia rurale, promosso dall’attuale proprietà del bellissimo resort con spa presente nel borgo.

INFO

Elva (CN) – Piemonte – Valle Maira

Abitanti: 94. Altitudine: 1637 m slm

Progetto in progress: azioni finalizzate alla promozione dello sviluppo del borgo in coerenza con un modello di sviluppo sostenibile.

www.comune.elva.cn.it

La legna di Giaglione (TO)

Giaglione è considerato il belvedere della valle di Susa. Il particolare microclima consente una ottima produzione di vino, frutta e castagne, qui l’agricoltura è un settore ritenuto indispensabile per mantenere l’aspetto del territorio ed essere la giusta integrazione al turismo slow. Giaglione fa parte del Consorzio Comunità Montana Alta Valle Susa, ossia 14 comuni nei quali la gestione delle foreste di proprietà comunale è regolata da una pianificazione capillare e gode di certificazione di sostenibilità PEFC che certifica tutta la filiera del legno.

Inoltre il comune ha aderito alla comunità energetica del Piemonte, che mira ad autoprodurre e distribuire sul posto tutta la propria energia, partendo da fonti rinnovabili. Tra le pratiche virtuose avviate in tema di sostenibilità: il progetto con la cooperativa La Foresta per un impianto di riscaldamento comunale a legna, la realizzazione della compostiera comunale, il progetto Coeur solidale (una macchina fornita gratuitamente per i servizi agli anziani). In tema di turismo sono allo studio i progetti di albergo diffuso e di cammino dolce.

INFO

Giaglione (TO) – Piemonte – Alta val di Susa

Abitanti: 609. Altitudine: 774 mslm

Progetto in progress: in fase di studio il progetto albergo diffuso e in in fase di definizione il progetto per la promozione di sentieri escursionistici che prevedono un “cammino dolce” tra mandorli, viti e fontane.

www.comune.giaglione.to.it




The Brando: un resort esclusivo a basso impatto ambientale

Durante la BIT, Borsa Internazionale del Turismo, è stato consegnato il Green Travel Award, ormai alla sua quinta edizione. Si tratta di un riconoscimento da parte del GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica, che premia quelle realtà dell’organizzazione turistica particolarmente attente al tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Quest’anno per la categoria Green Accomodation Estero ha ottenuto il premio The Brando – Eco Resort di Tetiaroa Island (Polinesia francese), ispirato da una visione originale di sviluppo sostenibile, volta a promuovere l’opportunità di conoscere sia i luoghi sia la popolazione della Polinesia francese.

L’atollo privato di Tetiaroa è composto da una dozzina di piccole isole (motu) che circondano una laguna cristallina e si trova a circa 60 km a nord dell’isola di Tahiti. Marlon Brando visitò per la prima volta Tetiaroa in occasione delle riprese del film “L’ammutinamento del Bounty” e ne rimase totalmente affascinato, tanto che nel 1967 decise di comprare l’isola pensando alla realizzazione di un resort esclusivo ed eco sostenibile. Ecco come nasce il The Brando.

Le 35 villette che lo compongono, ognuna delle quali dotata di spiaggia e piscina privata, sono armoniosamente inserite all’interno del contesto ambientale e gli accorgimenti tecnologici all’insegna della filosofia green sono molteplici: il sistema di air conditioning utilizza l’acqua dell’oceano; per spostarsi sull’atollo è possibile utilizzare biciclette o veicoli elettrici alimentati a energia solare; vengono impiegati biocarburanti a base di olio di cocco. La filosofia green del resort si ritrova anche a tavola, dove non mancano prodotti freschi e bio, coltivati direttamente dallo chef, in pieno rispetto dell’ambiente. Il menù dei ristoranti propone il meglio della cucina polinesiana e francese.

Il resort offre una sontuosa spa polinesiana, un bar con vista sulla laguna, un bar sulla spiaggia, una piscina, un orto e un frutteto biologico, una biblioteca, una boutique, una scelta variegata tra diversi sport d’acqua e una stazione di ricerca ambientale con programmi educativi per gli ospiti.

The Brando è la meta perfetta per chi vuole celebrare la natura e difendere il patrimonio culturale polinesiano e tante sono le attività green che il resort propone per immergersi nella natura incontaminata dell’atollo di Tetiaroa, conoscerlo e proteggerlo.

La missione di The Brando è la tutela dell’abbondante fauna ittica tropicale e dell’ecosistema marino. Il fondale marino che circonda l’atollo è popolato da ben 167 specie di pesci tropicali e da un’immensa varietà di coralli che aspettano soltanto di essere scoperti. Fare snorkeling nella laguna alla scoperta del Coral Garden o le lezioni di scuba diving in mare aperto in compagnia delle guide naturalistiche, regaleranno esperienze uniche.

Le guide portano anche alla scoperta di The Brando e Motu Onehati in bicicletta o a piedi, seguendo dei percorsi naturalistici. Tanti gli uccelli marini che qui trovano rifugio e il Birds Discovery Tour vi permetterà di scoprirli. Un fotografo professionista vi accompagnerà in un Photo Safari, alla scoperta degli altri animali che popolano questo atollo. E infine, per rilassarsi in spiaggia, c’è The Night of the Stars, osservazione guidata del cielo polinesiano, alla scoperta dei suoi misteri.

La prestigiosa Varua Spa di The Brando propone, infine, trattamenti di benessere e relax in perfetto stile polinesiano, riprendendo le antiche tradizioni tahitiane e utilizzando solo prodotti naturali, senza agenti chimici, come l’olio di cocco o la sabbia dell’atollo e il mitico monoi, l’olio di bellezza delle isole polinesiane.




Norvegia: le prime autostrade per le bici.

In Europa esistono grandi esempi dei ecosostenibilità, e sopratutto di eco-mobilità. L’Olanda ne fa parte con un grandissimo numero di biciclette marcianti e km di piste ciclabili. Ma il governo Norvegese, che punta entro il 2050 a divenire un Paese e emissioni zero, ha preso la cosa molto seriamente. Ha infatti in programma di stanziare 8 miliardi di corone norvegesi (poco meno di 847 milioni di euro) nella costruzione di 10 autostrade a due corsie dedicate esclusivamente alle biciclette, e distribuite per tutto il Paese, dalle città alle aree extraurbane. helgeland-seven-sisters-1400
Certo, il clima e la morfologia non aiutano, e questo spiegherebbe la non popolarità in merito alle due ruote.
Questo invito a pedalare dovrebbe avere come risultato la crescita degli spostamenti in bicicletta tra il 10 e il 20% e quindi diminuire considerevolmente le emissioni di gas serra dovuti ai trasporti.
Inoltre il governo sta progressivamente aumentando le tasse sui veicoli, con l’obbiettivo, in circa 14 anni, di fermare la crescita nell’impiego di autovetture.
Per concludere, la costruzione di ponti tra i fiordi è ultimo dei provvedimenti che dovrebbero diminuire ulteriormente lupo di combustibili fossili, diminuendo drasticamente anche gli spostamenti via mare.bike-ride-in-balestrand-1400-1400
Certo non mancano i movimenti contrari che sostengono: “siamo già troppo impegnati a liberare le nostre auto dalla neve”.




Se i giornali che leggiamo diventassero fiori?

gioCosa succederebbe se da ogni giornale che buttiamo crescesse un giardino? Ci ha pensato la casa editrice Giapponese The Mainichi Newspapers Co. Ltd che, con 4,6 milioni di copie al giorno migliora non solo la sostenibilità del giornale che produce, ma anche il verde cittadino.giornale
Tutto questo accade in Giappone: il “Green News Paper” vuole sensibilizzare sull’importanza dell’ecosostenibilità con un prodotto che concretamente agisce, ed è parte di essa.
Alla carta riciclata vengono aggiunti semi, artefici poi della “fioritura” delle parole scritte sulle pagine con uno speciale inchiostro vegetale. Ciò che questa idea ha di straordinario, però, non è semplicemente lo sbocciare fisico di fiori dalla carta, ma la nascita e la crescita di idee e di una cultura ecosostenibile nei più piccoli e la consapevolezza nei più grandi.Web E’ anche una grandissima idea imprenditoriale che spinge a cercare di fare cose nuove, di rivoluzionare oggetti millenari come l’inchiostro e la carta, di impegnarsi nella ricerca di innovazioni, anche tra gli oggetti più semplici.
Speriamo che questa idee si sviluppi e si espanda in tutto il mondo.




“Progetto Energia”: le mele più “green” in Val di Non

In Trentino, nella culla delle “melinda” possiamo ammirare come la sostenibilità si stia trasformando in priorità. Dieci comuni si sono uniti per mettere in atto un progetto “green” unico in Italia che vuole rendere una valle completamente autosufficiente dal punto di vista energetico: il progetto “energia”.

13253110 La tutela dell’ambiente vede come prima applicazione lo sfruttamento dell’energia solare, l’intera Val di Non sarà infatti cosparsa di pannelli fotovoltaici e termici su tutti gli edifici, pubblici e privati. Per gli acquedotti del territorio è stata considerata la possibilità di realizzare impianti sovracomunali, e l’istallazione di turbine idroelettriche per uno sfruttamento energetico dell’acqua. Tutto questo al fine di ottimizzare al meglio e più efficacemente possibile le risorse e per ridurre al minimo i costi. La grande presenza di capi di bestiame (circa 3.000), ha portato a considerare anche la costruzione di impianti di biocogenerazione, che sfrutterebbero la grande energia prodotta grazie ai biogas sprigionati dai reflui zootecnici.
Per quanto riguarda gli scarti legnosi, invece, si sfrutterà un nuovo impianto di biomasse legnose.lunga

Questi grandi progetti prendono un valore doppio pensando allo sfruttamento non intensivo: il progetto prevede infatti una considerazione particolare dell’habitat della valle, che comprende flora e fauna.

Centro di ricerca Eurac, Bolzano
Centro di ricerca Eurac, Bolzano

Il progetto riguarderà, infine, la mobilità sostenibile, legata al potenziamento delle proposte turistiche dell’alta valle, che grazie ad un’ottica sostenibile, lascerebbe la possibilità d’iscrizione ai comuni dell’alta valle alle Perle Alpine, un’associazione di località esempio di turismo sostenibile riconosciuta a livello internazionale.valdinon1
Tutto questo è stato realizzato del centro ricerca di Eurac di Bolzano, e i comuni coinvolti sono 10: Amblar, Don, Cavareno, Dambel, Fondo, Malosco, Romeno, Ronzone, Rufrè Mendola, Sarnonico.




Cosa EXPO ci lascia di GREEN?

Cosa EXPO ci lascia di GREEN? Sostenibilità è la parola che oramai ricorre in qualsiasi progetto che riguardi la collettività, ed Expo è certamente uno di questi. Ma che cosa ha effettivamente apportato Expo sul piano della sostenibilità? Bio4expoBio4Expo ad esempio è un progetto, che attivato tramite un portale, ha proposto una vasta gamma di prodotti italiani in bioplastica, destinati al foodservice, offrendo un servizio dedicato agli espositori di Expo Milano 2015. Diversamente dalle plastiche ricavate da idrocarburi, le bioplastiche sono ottenute da biopolimeri e quindi sono biodegradabili e compostabili. Ma non è tutto: possono anche essere smaltite come rifiuto umido e avviate al compostaggio industriale diventando fertile humus.Bio4expo-EcommerceDiversi le tematiche trattate nell’ambito degli eventi Expo che riguardano la sostenibilità nelle sue numerose sfaccettature, uno di queste è certamente la valorizzazione del territorio. In questo senso sono stati assegnati i premi del concorso Oscar Green 2015, nell’ambito della giornata dell’innovazione, presso il Padiglione Coldiretti. Il premio per la categoria Fare Rete è stato assegnato a Borgobrufa SPA Resort a Torgiano, una realtà nel cuore dell’Umbria. Il  primo agriwellness d’Italia e il più grande dell’Umbria: una proposta innovativa che ha trovato l’approvazione degli agricoltori del territorio che hanno accettato di portare i loro prodotti all’interno della Spa, realizzando così l’isola della bottega italiana, attivando un interessante relazione tra i prodotti del territorio, la manualità necessaria per produrli e gli ospiti della SPA.borgobrufa (2)Non meno importante è il tema della mobilità sostenibile. Una proposta vincente, discussa nell’incontro promosso da Alleanza delle Cooperative Italiane della Lombardia è stata lo scooter elettrico: una risposta valida alle esigenze di sostenibilità nella mobilità cittadina. Nascerà così un  progetto lombardo per il nuovo scooter elettrico “ME”, frutto dell’alleanza tra la Cooperativa Scalvenzi e un polo di aziende bresciane nei settori ingegneria, design e comunicazione (ME Group). Un’idea che unisce stile e ricerca tecnologica in un veicolo leggero e robusto, progettato e prodotto in Italia.scooter_meNella medesima ottica si muove anche la storica azienda motociclistica italiana Fantic motor, che nel 2014 è stata acquisita da Venetwork, una rete di imprenditori veneti con la missione di investire in attività imprenditoriali del Nordest per rilanciare l’economia e l’occupazione nel territorio. La nuova Fantic nell’ambito di Expo 2015 ha presentato la collezione di FAT BiKE elettriche a pedalata assistita. Due i modelli di Fat Bike presentati, la Fantic Fat Sport, studiata per le attività outdoor, permette di sostenere le imprese più ardite e arrivare in luoghi che non tutti riescono a raggiungere.ebike-fantic-bikes-01La Fantic Seven days Urban Lifestyle è la versione metropolitana, con prestazioni comparabili a quelle della sportiva ma che, nell’ambiente cittadino si trasforma in una instancabile macina chilometri senza l’ansia di finire la scorta di elettricità.




Un mega impianto solare nello Spazio per combattere lo smog

La Cina tenta di abbattere l’inquinamento con una soluzione avveniristica

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Già alla fine degli anni ’60 si ipotizzava la realizzazione di stazioni spaziali in orbita per diversi scopi. Nel 1968 veniva realizzato da Stanley Kubrick il film-capolavoro “2001, Odissea nello spazio” che prevedeva una soluzione simile. La riduzione di Co2 è da anni una sfida planetaria e la Cina è certamente una delle nazioni che più sentono l’urgenza di affrontare il problema, anche a causa delle numerose centrali a carbone tutt’ora in funzionamento. Questo progetto fantascientifico, in fase di elaborazione da parte di scienziati cinesi della Chinese Academy of science (CAS), prevede la realizzazione di un super impianto fotovoltaico in orbita, a 36.000 km di altitudine sopra la Terra. Le sue dimensioni saranno all’incirca come 12 volte piazza Tienanmen a Pechino e quasi il doppio del Central Park di New York e sarà realizzato con pannelli ultraleggeri. L’energia solare captata verrebbe poi convertita in microonde o laser e quindi trasmessa ad un collettore sulla Terra. Si tratta di un meccanismo simile a quello descritto nel 1941 dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov nel libro “Reason”.
Wang Xiji, 93 anni, membro del CAS e della Accademia Internazionale di Astronautica, spiega che una stazione spaziale solare redditizia dovrebbe avere una superficie di pannelli di 5 o 6 km quadrati; sfruttando inoltre l’assenza del ciclo terrestre di “giorno-notte”, si avrebbe un impianto con una efficienza nell’arco delle 24 ore, vicina al 99%. Questi collettori solari spaziali, a parità di superficie, potrebbero generare un’energia dieci volte superiore rispetto a quelli installati sulla terra e ciò darebbe un grosso contributo alla soluzione della crisi energetica e a quello dell’inquinamento. La Cina ha intenzione di costruire una centrale solare sperimentale nello spazio entro il 2030 e una centrale commercialmente attiva entro il 2050. Tutto ciò dovrà avvenire prima dell’esaurimento dei combustibili fossili, o meglio prima che la loro estrazione venga abbandonata a causa degli elevati costi di estrazione derivanti dalle alte profondità a cui si dovrà ricorrere.
Secondo il CAS, ad oggi una centrale commercialmente valida peserebbe più di 10.000 tonnellate, ma pochi razzi sopportano un carico superiore alle 100 t., l’obbiettivo è quindi quello di realizzare pannelli solari sottili e leggeri, con un peso inferiore a 200 grammi/mq.

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Transito lunare davanti al sole – Foto: Nasa

In copertina: Tramonto sul mediterraneo – Foto: Nasa

 
Come afferma Wang Xiji: “…quando l’energia solare dallo spazio diventerà la nostra energia primaria, la gente non dovrà più preoccuparsi dello smog e dell’effetto serra”.




KLIMAHOUSE 2015, IL MEGLIO PER L'EFFICIENZA ENERGETICA

29 gennaio – 1 febbraio 2015 – Fiera Bolzano – Piazza Fiera 1

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Anche quest’anno vi è l’immancabile appuntamento con una interessantissima fiera, portavoce di una cultura del vivere consapevole, che bene rappresenta gli aspetti più innovativi nel settore edilizio in fatto di materiali, impianti, sostenibilità e risparmio energetico.

Giunta alla sua decima edizione, Klimahouse 2015 è la vetrina per oltre 400 aziende che espongono le ultime novità nei prodotti e nei servizi più all’avanguardia del settore.

Propone un ricco programma di appuntamenti formativi: congressi, convegni, workshop, seminari mostre e visite guidate, utili e stimolanti sia per i tecnici, che per i privati.

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Occasione anche per visitare una bellissima città e per chi volesse approfondire, vi è la possibilità di visitare le numerose realizzazioni all’avanguardia in fatto di sostenibilità. Klimahouse, infatti già da alcuni anni offre il Klimahouse City Parcour, una vera e propria “living experience”, dedicata a tutti i visitatori della fiera, in particolare a famiglie e privati, che possono accedere ad abitazioni energeticamente riqualificate secondo gli standard CasaClima. Gli inquilini illustrano personalmente ai visitatori gli interventi di risanamento, raccontando le sfide affrontate, i costi sostenuti e soprattutto il modo in cui è cambiata la qualità di vita in termini di comfort abitativo e di risparmio energetico.

Esistono inoltre gli “Enertour”, interessanti escursioni alle più moderne architetture altoatesine.

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In programma 16 visite guidate sul territorio a edifici nuovi costruiti secondo alti standard di efficienza energetica e a edifici riqualificati energeticamente secondo gli standard CasaClima.

https://enertour.bz.it/it/news-it/nuovo-programma-enertour-per-klimahouse-2015-2013-iscriviti-adesso

Visto il successo riscontrato l’anno scorso, ritorna Go to Klimahouse per i visitatori che desiderano godere di una visita in fiera in pieno relax senza preoccuparsi dell’organizzazione del viaggio e dell’intera giornata. Klimahouse, offre un servizio  agevolato “all inclusive” comprensivo di trasferimento in pullman da diverse città del nord Italia, Italia (Milano, Bergamo, Brescia, Bologna, Mantova, Verona) con ingresso ai padiglioni espositivi e visita guidata al quartiere ecosostenibile “Le Albere” di Trento, progettato da Renzo Piano Building Workshop.

Nei giorni centrali della Fiera, Venerdì 30 e Sabato 31 Gennaio, saranno presenti tre ospiti d’onore: l’Arch. Mario Cucinella con il suo intervento “Architettura sostenibile: un cambiamento rivoluzionario”, il Prof.Dr.Wolfgang Feist, precursore internazionale delle Case Passive e l’Architetto Chiara Tonelli, professore all’università ROMA TRE.

Come arrivare a Klimahouse

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In auto:

– Autostrada Brennero A22, uscita Bolzano Sud.
– Strada statale SS 12 da Trento e Brennero.
– Strada statale SS 38 da Passo Resia.
– Superstrada MeBo Bolzano – Merano.
– Seguire sempre le indicazioni “Fiera – Messe”

In treno:

– Stazione Centrale di Bolzano-Bozen (in centro a Bolzano a 2,5 Km dalla fiera).

– Stazione di Bolzano Sud-Fiera, sulla linea Bolzano – Merano (informazioni e orari)

In aereo:

– Aeroporto di Bolzano a 1,5 Km dalla sede di Fiera Bolzano.
ABD Airport Bolzano Dolomiti
Airport Verona, a 1 ora e 15 minuti d’auto da Bolzano
Airport Innsbruck, a 1 ora e 30 minuti d’auto da Bolzano
http://www.fierabolzano.it/klimahouse