CARA PRESIDENTE TODDE, VOGLIAMO UNA SARDEGNA PIU’ VICINA

Di Raffaele d’Argenzio

Ogni volta che sbarco o atterro in Sardegna, mi sembra d’arrivare in una terra sospesa sul mare del tempo. Il tempo si dilata, la luce è più limpida, le rocce più rosse e la sabbia più bianca. Il sorriso sardo è più raro, ma più sincero. È come una strana astronave di roccia arrivata nel Mediterraneo da un cielo lontano.

Cagliari vista dall’aereo

E mi sento diverso anche io, più leggero, come se per magia mi togliessi gli orpelli appiccicosi di una vita complicata e masochistica, i pesi di mille lacci e lacciuoli che ti tengono a terra senza permetterti di volare.

Sì, in Sardegna ti senti più leggero, più pulito, più essenziale, più vero, più autentico.

Anche tu roccia, anche tu sabbia, anche tu mare, anche tu vento.

Una terra meravigliosa in cui la natura ti partorisce e ti accetta.

Ne abbiamo sentito parlar tanto di Sardegna nei giorni passati, chi ha vinto e chi ha perso, perché ha vinto e perché ha perso.

La cosa più importante è che vincano i sardi e la Sardegna. E anche chi li ama.

Le parole non servono se non sono seguite subito dai fatti. Il futuro è un imbroglio.

Dai verbi il futuro lo toglierei: faremo, diremo, sarete, saranno…

A me piace il presente: dico, faccio, amo, odio, aiuto, siete, sono…

Cala Luna (Dorgali)

Cara Alessandra, cara neo Presidente, la Sardegna ha bisogno di essere più VICINA,

Non con un PONTE, che mi sembra una sorta di Piramide utile non per il popolo, ma solo per fare una comoda tomba per il Faraone. Ma con comodi traghetti accessibili, con aerei che arrivino e partano tutto l’anno. Per fortuna, non credo che ci possa essere qualcun’altro che ci torturi i padiglioni con parole e parole su un ponte da Civitavecchia a Olbia. Nel resto d’Italia, si è fatta l’Alta velocità, con le Frecce Rosse. Per la Sardegna, cara Governatrice Alessandra, faccia fare le Frecce Blu.

Nuraghe Losa (Abbastanta OR)

Noi vogliamo una Sardegna più vicina tutto l’anno. Per poterla vivere di più, oltre che amarla da lontano.

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Frecce Blu per la Sardegna

LETTERA APERTA ALLA NEO PRESIDENTE DELLA REGIONE SARDEGNA

Alessandra Todde, candidata del centrosinistra, ha vinto le regionali in Sardegna ed è la prima presidente donna a governare una delle regioni per la cui bellezza il mondo ci invidia. Per il suo mare cristallino e incredibile, che non ha nulla da invidiare a mete più lontane ed esotiche, per la ricchezza storica e culturale dei borghi, delle tradizioni e dell’enogastronomia. Weekend Premium si occupa da anni di turismo, invitando i  lettori a conoscere in ogni viaggio il buono, il bello e le mille sfumature e prospettive che ogni meta può regalarci, quelle meno scontate e lontane dalle “solite mete”.

Castelsardo

Che cosa ci aspettiamo e che cosa vorremmo chiedere, allora, di mettere in agenda alla nuova Governatrice?

Partiamo da uno dei nodi cruciali: i trasporti. La Sardegna è un’isola e non c’è altra alternativa che raggiungerla o in aereo o in nave. Spesso però, i sardi e gli stessi turisti lamentano prezzi troppo alti, che impediscono a chi è nato nell’isola di fare ritorno a casa, e fanno scegliere ai turismi mete più economiche. Ascoltando i nostri lettori, da un lato vorrebbero prezzi più accessibili, in ogni stagione, con sconti e vantaggi (la cosiddetta continuità territoriale) più incisivi rispetto a quelli attuali, dall’altro collegamenti costanti tutto l’anno o, per lo meno, più frequenti di quelli in essere nel periodo invernale. Se, infatti, da Pasqua a settembre/ottobre entrare e uscire dalla Sardegna è relativamente facile, negli altri mesi i collegamenti si diradano e muoversi è più difficoltoso. Sarebbe forse utile l’istituzione di un collegamento marittimo gestito dallo Stato, con prezzi calmierati, da affiancare alle compagnie private, il costo dei biglietti.

Stagno di Cabras

La Sardegna, poi, al di là del turismo estivo, è una regione che ha molto da offrire in tutte le stagioni. Pensiamo, per esempio, al turismo culturale e capillare, che valorizzi gli splendidi borghi, i siti nuragici, le città, da Cagliari ad Alghero, da Nuoro a Sassari, tutte con la loro storia e le loro peculiarità. Pensiamo ancora al turismo enogastronomico, al turismo del vino, a quello dei parchi e delle zone verdi.

Pecorino sardo, eccellenza gastronomica dell’isola

Fonni, il Gennargentu, in inverno si coprono di neve con paesaggi di rara bellezza, che meritano di essere valorizzati con escursioni, ciaspolate e sport invernali. Le strade della Sardegna ben si prestano al turismo lento, alle escursioni in bicicletta, anche in autunno e in inverno, grazie alle temperature miti. Da valorizzare anche il turismo legato alle vecchie miniere, per permettere ai visitatori di conoscere anche questo pezzo di storia dell’isola.

Porto Flavia (Parco Geominerario)

C’è poi il turismo legato ai grandi eventi sportivi, che non significa aumentare i prezzi dei trasporti in concomitanza di essi, ma anzi, abbassarli per permettere a tutti di poterne godere. Un turismo capillare e annuale consentirebbe poi di mitigare il fenomeno del lavoro stagionale, evitando a tanti giovani, e non solo, di dover “migrare” in continente per garantirsi uno stipendio continuativo per dodici mesi all’anno.

Porto Cervo, Rolex Cup

La Sardegna, poi, ha un ambiente unico e delicatissimo, da rispettare e tutelare, per preservare la biodiversità e l’integrità del paesaggio. Un’attenzione particolare alla sostenibilità delle strutture ricettive, prediligendo un’accoglienza diffusa, quella degli agriturismi, degli stazzi, dei B&B con incentivi per favorire l’uso di risorse rinnovabili, ma senza stravolgere l’ambiente naturale.

Fenicotteri vicino a Olbia

Cara Presidente, nell’augurarle buon lavoro, siamo sicuri che farà quanto possibile per valorizzare la Sua splendida isola, magari cominciando proprio da quelle Frecce Blu per renderla sempre più vicina.

 

La Redazione di Weekend Premium




Un weekend d’arte al mese: ecco i 12 TOP del 2024

Il 2024 si prospetta come un anno ricco di opportunità per gli amanti dell’arte e della cultura, con una serie di destinazioni straordinarie in Italia che offrono esperienze uniche. Questo itinerario artistico promette di trasportare i viaggiatori in un affascinante viaggio attraverso secoli di storia, architettura e creatività. Scopriamo insieme le 12 tappe imperdibili da includere nei tuoi weekend del 2024. Come? Lo abbiamo chiesto alla redazione, a validi esperti e a illustri firme* di Weekend Premium, che da sempre promuove le eccellenze scegliendo le destinazioni migliori. Abbiamo letteralmente “messo ai voti” alcune mete della nostra bella Penisola: ecco i 12 TOP Weekend d’arte del 2024, uno per ogni mese.

*Hanno votato i TOP Weekend (in ordine alfabetico): Rosanna Bianchi Andreotti, Benedetta d’Argenzio, Francesca Binfaré, Marina Cioccoloni, Damiano De Crescenzo, Giovanna Ferrari, Manuela Fiorini, Antonio Marangi, Beba Marsano, Giuseppe Ortolano e Cesare Zucca.

1. AOSTA, COGNE E GRAN PARADISO (VALLE D’AOSTA)

Se amate la montagna, la storia e gli spazi verdi, o innevati in inverno, regalatevi nel 2024 un weekend in Valle d’Aosta. Dedicate il primo giorno per vedere Aosta, la “Roma delle Alpi”, suo primo nome latino, essendo stata fondata dai Romani nel 1158 a.C. in posizione strategica per accedere alla Via delle Gallie. Tantissime le vestigia romane da ammirare in città, su cui spicca l’Arco di Augusto, del 25 d.C. Impossibile non notare poi la Porta Pretoria, ingresso orientale alla città, e l’anfiteatro romano sono testimoni della sua antica grandezza. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, con i suoi affreschi e opere d’arte, aggiunge un tocco di spiritualità al tuo weekend. Per un’esperienza completa, passeggiare per il centro storico è un viaggio nel tempo tra case medievali e botteghe artigianali.

Splendido anche il Criptoportico forense, nell’area del foro romano, che congiungeva il tempio di Auguro e quello dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Superbo il Teatro Romano, oggi inglobato nel Monastero delle Suore di Santa Caterina. Cuore dello shopping è invece la centrale Piazza Cavour, con negozi e locali. Alle spalle della piazza, si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista. Tra i musei da non perdere, invece, c’è il MAR – Museo Archeologico, insieme all’Area Megalitica. Da Aosta spostatevi poi nel delizioso paese di Cogne, a circa 40 minuti dal capoluogo, porta di Accesso al Parco Nazionale del Gran Paradiso.

2. AQUILEIA E GRADO (FRIULI VENEZIA GIULIA)

 Aquileia e Grado, patrimonio mondiale dell’UNESCO, sono gemme nascoste nel nord-est dell’Italia. Aquileia, con i suoi maestosi mosaici romani, è una finestra aperta sul passato, è una delle mete da mettere in lista per un weekend nel 2024. Con Ravenna e Brescia, Aquileia è il più importante sito archeologico dell’Italia settentrionale. La sua storia è veramente tutta da scoprire. Fondata nel 181 a.C. dai Romani come colonia militare, è diventata presto una delle principali città dell’Impero, grazie alla sua posizione strategica sulle rive del fiume Natisone, che all’epoca era navigabile, e a pochi chilometri dal mare. Fulcro del sito UNESCO è il foro romano con la splendida Basilica.

Da non perdere il Porto Fluviale, uno degli esempi meglio conservati nel mondo romano. Tra i Musei da non perdere c’è poi il Museo Archeologico Nazionale, che racconta la storia della città dalla sua fondazione. Durante una visita ad Aquileia, poi, imprescindibile un assaggio del Prosciutto di San Daniele Dop. Tra gli altri prodotti tipici c’è anche il salam tal aset, un salame fresco cotto nell’aceto e nelle cipolle. A 14 km da Aquileia si trova poi la bellissima Grado, con le sue spiagge e gli sport acquatici, ma bella anche in inverno con i suoi presepi galleggianti. 

3. CASERTA CON LA REGGIA E SAN LEUCIO (CAMPANIA)

Se non ci siete ancora stati, Caserta vale certamente un weekend nel 2024. La città infatti ha molto da offrire, a partire dalla celeberrima Reggia, a cui dedicare un’intera giornata. Gareggia in bellezza con la famosa reggia di Versailles ed è un inno al Barocco, al Neoclassico e alla sontuosità, tempio dell’arte e della bellezza con gli splendidi Giardini Reali e i parchi del complesso Vanvitelliano.

Tuttavia, lasciati gli sfarzi della reggia borbonica, vale la pena dedicare il secondo giorno alla visita di Casertavecchia, che dista circa 10 km da Caserta, splendido borgo medievale di origine longobarda. Qui, Pier Paolo Pasolini ambientò il suo Decameron, nel 1971. Si trova a 400 metri di altezza alle pendici dei Monti Tifanini e si presenta come un dedalo di case e antichi palazzi, sovrastati dal campanile del Duomo e dalle vestigia del suo castello. Un’altra frazione di Caserta che vale una visita è San Leucio, a 3,5 km dal centro. Nata come città utopistica, fondata da Ferdinando IV di Borbone per ritirarsi dalla vita di corte dopo la morte del primogenito, rispettava criteri urbanistici rigorosi, con case dotate di servizi igienici e acqua corrente. Qui c’era anche una fiorente produzione industriale di seta, apprezzata in tutto il mondo. Anche oggi, si può vedere quello che resta del setificio.

4. CASTELSARDO (SARDEGNA)

Situata sulla costa nord della Sardegna, Castelsardo è un affascinante borgo medievale con una vista spettacolare sul Mar Mediterraneo. In posizione superba al centro del golfo dell’AsinaraCastelsardo è splendida città per un weekend d’arte (da vedere la smagliante pala del Maestro di Castelsardo nella concattedrale di Sant’Antonio Abate), famosa nel mondo per i riti della Settimana Santa, una tradizione secolare, portata avanti dalla confraternita di Santa Croce fin dal XVI secolo.

Giornata cruciale è quella del lunissanti, durante la quale si effettua un affollato pellegrinaggio alla vicina basilica di Tergu. Castelsardo si distingue per una cucina spiccatamente di mare. Fiore all’occhiello l’aragosta e il tipico Sa Cassola, una zuppa di pesce del golfo. Tutto da accompagnare con un buon Vermentino di Sardegna.

 5. LUCCA (TOSCANA)

Lucca, circondata da mura cinquecentesche perfettamente conservate, è una destinazione toscana ricca di arte e cultura. Nel 2024 Lucca celebra i cent’anni della morte del suo concittadino più celebre, Giacomo Puccini, con un fitto calendario di eventi. È quindi l’occasione giusta per un weekend nella città toscana, che quest’anno si è anche aggiudicata l’Oscar Italiano del Cicloturismo, assegnato alle ciclovie e alle città che promuovono il turismo sostenibile per la Ciclopedonale Puccini, lunga 58 km, che collega Lucca a Torre del Lago.

Ma Lucca colpisce anche per il suo impianto urbano, la sua arte e i suoi monumenti, tra cui l’anfiteatro romano del I sec. d.C, la Cattedrale di San Martino e i suoi tesori, tra cui la reliquia del Volto Santo, custodita in un tempietto nella navata sinistra. Nella sagrestia, invece, si trova una delle opere più famose di Jacopo della Quercia, il Sarcofago di Ilaria del Carretto. Da non perdere poi una visita al Museo dell’antica zecca, all’Orto Botanico e, naturalmente, alla Casa Museo di Giacomo Puccini, in cui il compositore visse fino a 22 anni. Noleggia una bicicletta e percorri il perimetro delle mura per una vista panoramica della città.

6. MANTOVA E SABBIONETA (LOMBARDIA)

Entrambe Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Mantova e Sabbioneta hanno fatto parte dei domini della potente famiglia dei Gonzaga e si possono visitare entrambe in un weekend. Fondate secondo l’ideale di “città perfetta rinascimentale” hanno visto alternarsi i più grandi artisti del suo tempo, tra cui Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Giulio Romano. Mantova è anche la città natale del poeta Virgilio (è infatti di origine romana).

Un itinerario ideale parte da Ponte San Giorgio per poi arrivare nel cuore della città, il centro storico e ammirare, la Rocca di Sparafucile, il Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna. In Piazza Sordello si affacciano lo splendido Duomo e il maestoso Palazzo Ducale, simbolo della potenza della famiglia Gonzaga. Di fronte, si trova il più modesto Palazzo Bonacolsi, abitazione signorile dei primi signori di Mantova. Imperdibile, invece, la visita a Palazzo Te, una delle più belle ville italiane capolavoro di Giulio Romano. 

Sabbioneta, la piazza

Dedicate il secondo giorno alla visita di Sabbioneta, accedendovi da Porta Vittoria o da Porta imperiale. Arrivate a Piazza Ducale per ammirare la facciata del Palazzo Ducale, fulcro della vita politica di Vespasiano Gonzaga. Da non perdere, infine, le delizie della cucina mantovana, tra cui il risotto alla pilota, i tortelli di zucca, gli agnoli, i tortelli amari, il bollito accompagnato dalla celebre mostarda, il cotechino e la torta sbrisolona.

7. MATERA (BASILICATA)

Matera, con i suoi caratteristici sassi e le grotte scavate nella roccia, è una delle destinazioni più affascinanti d’Italia. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Matera offre un’esperienza unica nel suo genere. Dedicare un weekend a Matera significa visitare la terza città più antica del mondo. La città della Basilicata, infatti, si piazza al terzo posto, con 10 mila anni di storia, dopo Aleppo, in Siria, che ne ha 13 mila, e Gerico, in Cisgiordania, che ne ha 12 mila. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è famosa per i suoi Sassi, su cui il sole si riflette meravigliosi giochi di luce a ogni ora del giorno.

Colpisce il colpo d’occhio di questa città unica, scavata nel tufo e che si sviluppa lungo i pendii della Gravina, una valle profonda. Oggi, tra i Sassi si possono ammirare residenze, locali, botteghe artigiane ristrutturate. Incamminatevi nella zona più antica, costituita dai rioni di Sasso Barisano Sasso Cavernoso, divisi dal Colle della Civita. Qui si trovano il Duomo, le chiese scavate nel tufo, tra cui la Chiesa di San Giovanni e di San Domenico, le più antiche. Lungo “Il Piano” si sviluppa invece la città nuova, con i rioni più moderni ed eleganti. Non mancate di fermarvi ad ammirare il tramonto.

8. PAESTUM (CAMPANIA)

Paestum, antica città greca, è celebre per i suoi tre maestosi templi dorici. Un weekend a Paestum, da mettere in calendario in primavera vuol dire regalarsi un tuffo nella storia. Nota anche come Pesto, fino al 1926, la città è stata fondata dai coloni Achei nel VI secolo a.C.  La sua storia, tuttavia, continua ancora oggi, poiché offre la possibilità di visite archeologiche che ne testimoniano la sua unicità. In particolare è possibile ammirare zone sacre, come il santuario settentrionale e meridionale, ma anche il Foro d’epoca romana (l’antica agorà greca) con le sue strutture pubbliche, l’area abitativa, l’area termale e le mura difensive.

Il museo invece è organizzato in sezioni diverse che, tramite racconti ed immagini, raccontano la storia di Paestum a partire dall’età preistorica e protostorica, la Poseidonia d’epoca greca per poi finire con la colonia romana. Inoltre è possibile ammirare le metope arcaiche del favoloso Tempio di Hera collocate presso la foce del Sele.

9. PESARO (MARCHE)

Affacciata sull’Adriatico, coniuga la bellezza artistica con la splendida costa marchigiana. Pesaro, patria di Gioacchino Rossini, Città creativa per la musica Unesco, è Capitale italiana della cultura, teatro per tutto il 2024 di un cartellone di circa mille eventi (perfetto per tutti i weekend d’arte in programma). Due su tutti? Il Rossini Opera Festival in una super edizione e la mostra evento su Federico Barocci ai Musei Civici, scrigno della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini.

Un capolavoro del Rinascimento maturo, che incanta per le misure monumentali, il minuzioso lavoro di carpenteria, l’impalcatura prospettica, la luce di una pittura capace di trasformare in smalto i colori. Da vedere, ancora, il Museo nazionale Rossini, che racconta il grande compositore in chiave multimediale, e Villa Imperiale, progettata da Gerolamo Genga e decorata, tra gli altri, da Bronzino e Dosso Dossi per gli svaghi estivi di Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino.

10. SPELLO (UMBRIA)

Un borgo medievale immerso tra colline verdi, è noto per la sua bellezza e tranquillità. Un weekend a Spello, splendido borgo dell’Umbria, in  provincia di Perugia, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, consente di unire arte, storia e gusto. Il periodo migliore? La nona domenica dopo Pasqua per assistere alla celebre Infiorata del Corpus Domini, un evento molto suggestivo per il quale il borgo umbro è famoso in tutta Europa.

Durante la notte, gli infioratori tappezzano le vie del centro storico di tappeti floreali per consentire a tutti di ammirarli fin dal mattino successivo. Durante la visita, entrate dalla grandiosa Porta Consolare e percorrete i suggestivi vicoli, ammirando scorci e panorami, e fermandovi per ammirare i beni artistici, come la chiesa Santa Maria Maggiore con affreschi del Pinturicchio, Sant’Andrea e San Lorenzo. Uscendo da Porta Venere, poi, si ammirano le belle Torri di Properzio. Da non perdere i piatti della tradizione, tra cui gli gnocchi di patate al sugo d’oca, gli strangozzi al tartufo nero e la Torta al Testo, di antica origine romana.

11. TORINO (PIEMONTE)

Torino, città elegante e raffinata, è un paradiso per gli amanti dell’arte e circondata dalle Alpi, offre un mix irresistibile di cultura, storia e gastronomia. Compie duecento anni il Museo Egizio di Torino, nella top 10 delle attrazioni turistiche più amate d’Italia. Per il bicentenario si presenta con un nuovo look, che riempie d’orgoglio questa superba città d’arte, che brulica di musei d’eccezione meno mediatici e tutti da scoprire. Esempi? La Galleria Sabauda, pinacoteca con collezioni da capogiro.

Il Museo Civico in Palazzo Madama, 70mila opere dall’Alto Medioevo al Barocco, tra cui quel Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, vertice della ritrattistica rinascimentale. La Biblioteca Reale, custode di un corpus inestimabile: ben tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci, tra i quali il celeberrimo Autoritratto, e un manoscritto, il Codice sul volo degli uccelli.

12. URBINO (MARCHE)

Urbino, città natale di Raffaello, è un gioiello rinascimentale. In pieno centro storico, per esempio, si trova l’Oratorio di San Giovanni con il suo meraviglioso ciclo di affreschi quattrocenteschi, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino, tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano. A circa 2 chilometri da centro, in piena campagna, sorge invece la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro.

Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura. Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo.

Questo itinerario artistico attraverso l’Italia nel 2024 promette non solo di soddisfare la tua sete di bellezza artistica ma anche di immergerti in viaggi di storia, cultura e autenticità. Ogni tappa offre un’esperienza unica, un viaggio attraverso i secoli che ti lascerà con ricordi indelebili e una profonda connessione con il patrimonio artistico italiano. Preparati a essere affascinato, ispirato e a vivere un’avventura culturale senza pari. Buon viaggio!

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CONCORSO POESIA DI VIAGGIO 2023: “Festa in città”

Ecco un’altra poesia che partecipa alla Seconda edizione del Concorso letterario “Poesia di Viaggio”.  Pubblichiamo “Festa in città” di Irene Puddu, che fotografa un momento, durante la splendida Sartiglia di Oristano, in Sardegna.

Per inviare la vostra Poesia di Viaggio trovate qui il bando completo

Festa in città

È festa in città, tra un battito di ciglia, un’emozione,

colori, suoni, sapori e batticuori

E tu cavaliere fiero, con la tua spada, trionfi di felicità.

Con il calore della folla, ti inebri d’amore e accarezzi il cuore,

con maestria e signorilità.

Essenza viva di un tempo lontano che la storia ci ricorderà,

ed è realtà.

Tu, grande emozione, sei dentro ognuno di noi.

SARTIGLIA nel cuore.




Un weekend di giochi, magia e storia

Ricchissimo il calendario degli eventi di settembre. Quello del weekend del 17 e 18 settembre si arricchisce di fiere, sagre e feste dedicate al vino e ai sapori, ma anche di manifestazioni in cui protagonisti sono la fantasia, il gioco e l’avventura. Torna anche questa settimana la nostra rubrica dedicata agli eventi da non perdere che abbiamo selezionato per voi.

A Torino arriva “Giocattorino

Sabato 17 settembre, sotto i portici di Piazza Statuto, a Torno, si tiene la prima edizione di Giocattorino, la mostra mercato dedicata al mondo del gioco. Dalle 9 alle 18 si potranno trovare negli stand vecchi balocchi di legno e latta, bambole antiche, Barbie, trenini e macchinine da collezione e altri giocattoli vintage, ma anche giochi moderni, da tavola, action figures e super eroi. Non mancheranno neanche i giochi di carte e di ruolo, figurine e fumetti, stampe, libi e collezionismo, ma anche vinili e uno spazio dedicato alla musica.

Sotto i portici di Corso Beccaria e Corso San Martino saranno allestite due aree gioco e verrà organizzato un torneo di Pokemon. Presso il draft di Magic Gathering sarà poi possibile provare vari giochi da tavolo. Ospite anche il gruppo ispirato alla serie TV Doctor Who. Si potrà anche partecipare al torneo di scacchi grazie all’Associazione Scacchistica Torinese, mentre il Centro Modellistico Torinese esporrà riproduzioni di velivoli aeronautici, mezzi militari, civili, miniature da gioco e figurini storici.

Da non perdere La fucina dei giochi, un’area dedicata ai giochi inventati, da promuovere o da brevettare. Qui sarà possibile conoscere il gioco a tema ambientale “iBoschi” per capire l’ecosistema del bosco e imparare a tutelarlo.

INFO: www.casamalta.it

A Malpensa Fiere torna Milano Comics&Games

Nel weekend del 17 e 18 settembre si tiene nei padiglioni di Malpensa Fiere la 14° edizione di Milano Comics&Games, punto di riferimento per nerd, cosplayer e gamers, con tanti ospiti e novità per gli amanti della cultura pop, del fantasy e sci-fi. Un’intera area sarà dedicata all’Intrattenimento digitale con postazioni di PC Gaming, Playstation 5 e la storia del gaming a partire dagli anni 90. Per la prima volta, poi, sarà presente Mattocinando, un evento dedicato agli appassionati di mattoncini Lego con creazioni originali ispirate al fumetto, al fantastico e al fantasy. Non mancheranno nemmeno incontri a tema, e stand di rivenditori.

Non può poi mancare la grande mostra mercato di fumetti, manga, anime, modellini, action figure, giochi da tavolo, card game, accessori e gadget di ogni tipo. Presso l’Artist Alley si potranno incontrare illustratori, disegnatori e fumettisti delle più importanti scuole e case editrici.

Tante anche le attività dedicate al mondo dei cosplay e alle nuove tendenze che arrivano da Giappone e Corea con la K-Area Pop e l’attesissima gara Cosplay. Tra gli ospiti di questa 14° edizione ci saranno: Il Capitano Giorgio Vanni (sabato 17 alle 19 sul palco principale) voce delle sigle dei cartoon degli anni 90, Giovanni Muciaccia (domenica 18 alle 16, palco principale), celebre conduttore di Art Attack, Angelo Maggi (domenica 18 alle 17), doppiatore di Iron Man e del Commissario Gordon.

Si potranno poi incontrare dal vivo alcune delle Cosplayers più famose, tra cui Jannet Incosplay, tra le più celebri al mondo. Non mancherà nemmeno un’area food con specialità asiatiche, internazionali e italiane. Sabato orario prolungato fino alle 21. Ingresso: giornaliero € 9, per due giorni € 17, fino a 6 anni gratis.

INFO: www.fieredelfumetto.it

Torna la magia di Mantova Medievale

Nel fine settimana del 17 e 18 settembre, il centro storico di Mantova torna ai fasti del Medioevo con l’edizione 2022 di Mantova Medievale. L’appuntamento è in piazza Leon Battista Alberti dove si potrà camminare tra le bancarelle del mercato storico e assistere a spettacoli di vario tipo e dimostrazioni di antichi mestieri. I rievocatori storici, poi, proporranno attività e laboratori didattici per i più piccoli, tra pittura e sessioni di tiro con l’arco In programma anche conferenze, incontri culturali, mostre, spettacoli teatrali a tema e musica. Ingresso gratuito.

INFO: www.facebook.com/mantova.medievale/

A Dozza (BO) c’è FantastikA

Dal 16 al 18 settembre, nello splendido borgo medievale di Dozza, in provincia di Bologna, torna FantastikA – Il tesoro del drago, la biennale di illustrazione di genere fantastico in tutte le sue declinazioni e interpretazioni con interventi ti ospiti, artigiani, illustratori. Non mancheranno nemmeno laboratori, attività a tema e street food che animeranno la Rocca e l’intero centro storico. Ospite letterario d’onore sarà Tom Shippey, professore di inglese e scrittore che ha ereditato la cattedra di Tolkien a Oxford, che terrà alcune conferenze sull’immaginario fantasy e le energie della natura.

L’ospite artista sarà invece lo scultore faentino Carlo Zoli, con la mostra di sculture epiche “Anima e spirito” che sarà allestita nella cornice scenica del piano nobile della rocca. Gli illustratori che partecipano all’edizione 2022 della Biennale invece si esibiranno in performance live, workshop e firmacopie. Ingresso: € 8 per una giornata, ridotto 10-16 anni € 4; bambini fino a 9 anni gratis.

INFO: www.fantastikadozza.com

A Riolo Terme (RA) per la storica Sagra Provinciale dell’Uva

Nel weekend del 17 e 18 settembre, nello splendido borgo collinare di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, si tiene la 70° edizione della Sagra Provinciale dell’Uva per celebrare i protagonisti assoluti di questo generoso territorio, il vino e l’uva elementi distintivi della vita rurale e contadina. Da non perdere una passeggiata sulle colline circostanti il borgo, per osservare i numerosi filari di viti che abbracciano la vallata, simbolo di un territorio costellato da decine di cantine e aziende vitivinicole.

La sagra coinvolge tutta la città dando la possibilità ai visitatori di perdersi tra i mercatini di prodotti del territorio e stan gastronomici che offrono piatti che hanno il vino e l’uva come ingredienti principali. Da non perdere, poi, lo spettacolo di fuochi pirotecnici presso le antiche mura medievali.

INFO: tel 331/4313195, prolocorioloterme@gmail.com

A Teti (NU) per Autunno in Barbagia

Sabato 17 e domenica 18 settembre, a Teti, in provincia di Nuoro, torna Autunno in Barbagia con un ricco calendario di eventi. Si comincia sabato, alle 17, con l’inaugurazione della XV Estemporanea di Pittura Scorci di Teti, Ambiente e Archeologia. Alle 17.30, laboratori didattici di panificazione, pasta fresca, buffulittu (il dolce nuragico) e tessitura della lana. Alla stessa ora apriranno anche la mostra all’aperto “Sos Bronzettos” con bronzi giganti. Alle 18, Aperitivo del demone guerriero, in omaggio all’Eroe simbolo dell’archeologia sarda ritrovato a Teti nel Santuario di Abini. Alle 20, accensione del fuoco e alle 22, spettacolo musicale con i Nottambuli.

Domenica 18, oltre alle mostre e ai laboratori didattici si potrà prendere parte al Nuragic Tour, una visita guidata al villaggio nuragico di S’Urbale (dalle 10 alle 19 ogni ora). Alle 10.30 nella sala convegni del Museo Archeologico si tiene la tavola rotonda “Teti, paese dei bronzi nuragici, patrimonio da scoprire”, mentre alle 10.45 partirà il Mandrolisai Wine Tour, con degustazione di vini nelle cantine. Alle 11, laboratorio didattico di archeologia sperimentale per bambini presso il Museo Archeologico e il Tour Murales, guidato da Riccardo Pinna, con replica alle 17.30.

Nel pomeriggio, si riprende alle 15 con i laboratori didattici, mentre alle 15.30, sfileranno le maschere tradizionali e alle 17.30 ci sarà un’esibizione del gruppo etnico. Conclusione dei lavori alle 18.30 con la premiazione della XV Estemporanea di Pittura.

INFO: tel 0780468023, info@comune.teti.nu.it




CONCORSO POESIA DI VIAGGIO: “SARO’ ALITO DI VENTO“ (TERRA SARDA)

Stanno arrivando le prime poesie per il concorso “Poesia di Viaggio”. Pubblichiamo “Sarò alito di vento” che ci ha inviato Cinzia Manetti, ispirata alla splendida Sardegna.

Se volete vedere la vostra poesia pubblicata, partecipare al concorso gratuito e avere la possibilità di vincere un fantastico weekend per due persone, qui trovate il bando completo, inclusa la sezione speciale “Poesie in Mongolfiera” riservato ai ragazzi diversamente abili o con patologie, che avranno la possibilità di realizzare un sogno.

Sarò alito di vento

Sarò alito di vento nella luce del mattino,

che accarezza lieve le pieghe dell’anima,

quando miri quieto e immobile l’orizzonte della dolce e aspra terra Sarda.

Tu mi sentirai.

 

Sarò nelle onde che s’infrangono negli antichi graniti

Là dove si respira ancora l’aurea infinita del mare,

nei lunghi silenzi dispersi negli ampi cieli azzurri,

Tu mi sentirai.

 

Vivrò ancora nelle pietre color miele,

conficcate nella cruda terra,

sarò turgida, viva, senza limiti e confini .

Tu mi sentirai.

 

Non ricordarmi tra inanimate e pallide pareti,

nei meandri di dolore accecanti,

nei letti vuoti e freddi, senza forza né fiato

Non sono lì.

 

Tra orizzonti desolati,

impermanenti e senza futuro,

nelle strade che raccolgono i passi stanchi.

Non sono lì.

 

Cercami nel calore che riscalda mani sincere,

nell’onda di sorrisi di sarde genti dalle ali rosse, fiere e umili, 

che incontrerai lungo il cammino.

Io per sempre sarò lì .

 

Sarò Amore e nuova Luce nel Cuore.

Abiterò in te, in ogni sorriso, nelle danze di fenicotteri al tramonto,

nelle orme d’Amore che diffonderai.

Sarò alito di vento 

e Luce diffusa del mattino.

che adesso e per sempre in te vivrà.

Luce infinita, oltre Noi.




Alghero e l’aragosta alla catalana

Viene chiamata anche Barceloneta per la sua storia, ma anche per le architetture e persino nel dialetto, retaggio della dominazione spagnola. Alghero è una delle perle della Sardegna, tra monumenti, paesaggi mozzafiato, un mare da sogno e una cucina che risente degli influssi regionali e spagnoli, come la celebre aragosta alla catalana.

La visita alla città comincia con una passeggiata lungo i Bastioni, per ammirare le torri difensive tra cui San Giacomo, San Giovanni, Vincenzo Sulis e della Maddalena. Dopo aver ammirato il panorama dalla Torre di Sant’Elmo, una scalinata conduce alla Piazza Civica, sulla quale si affacciano Palazzo de Ferrera, Casa de la Ciutat, e la Duana Real.

Nel centro storico si trova la Cattedrale di Santa Maria, in stile catalano. Tra gli edifici religiosi, meritano una sosta anche la Chiesa di San Michele con la cupola policroma e la Chiesa della Misericordia. Da visitare anche il suggestivo Museo del Corallo, ospitato nell’elegante Villa Costantino. Splendida anche la passeggiata serale sul Lungomare Dante e Valencia, circondati da ville in stile liberty.

Tra le escursioni da non perdere c’è quella alle Grotte di Nettuno, formazioni naturali di origine carsica, che si raggiungono scendendo una scalinata di 654 gradini chiamata la Escala del Cabirol. In alternativa, dal porto turistico partono i traghetti che consentono di raggiungere le grotte via mare.

Le Grotte di Nettuno si snodano per 4 chilometri sotto il Promontorio di Capo Caccia, un’altra eccellenza naturalistica da non perdere, ma non solo. Qui, infatti sono stati rinvenuti importanti reperti archeologico, mentre i fondali sono un paradiso per gli amanti delle immersioni. Sotto le acque cristalline si trova infatti la Grotta di Nereo, la più estesa grotta sommersa di tutto il Mediterraneo, culla del prezioso corallo rosso. Il promontorio fa parte dell’Area Marina di Capo Caccia che ha tra i suoi “abitanti”, il regale grifone.

Tra le bellezze naturali da non perdere c’è anche Punta Giglio, un promontorio di roccia calcarea dove si trovano diverse roccaforti con postazioni per i cannoni usati durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui si trovano alcune grotte marine, che si possono visitare con un’immersione. Se amate il mare, dirigetevi invece verso Porto Conte, che fa parte di un parco naturale di oltre 5000 ettari e ospita diverse specie di animali.

Tra le spiagge più famose ci sono Le Bombarde, Il Lazzaretto, Mugoni, Cala Dragunara, la Spiaggia della Speranza, Punta Giglio e la Spiaggia del Porticciolo.

Non dimentichiamo, poi, che la zona è ricca di complessi nuragici, come quello di Palmavera, che include insediamenti successivi. La parte più antica è stata realizzata tra il 1600 e il 1300 a.C, la seconda tra il 1300 e il 1150 a.C, mentre la più recente attorno all’anno 1000 a.C.

Da non perdere anche una visita alla Necropoli di Anghelu Ruju, la più grande necropoli della Sardegna con 31 tombe a ipogeo. L’altra sua caratteristica è quella di essere una Domus de Janas, cioè una “casa delle fate” (o delle streghe) con la tipica forma a pozzetto.

Durante gli scavi per costruire l’acquedotto di Alghero, poi, è emersa la Necropoli di Santu Pedru, composta da dieci tombe, tra cui spicca la Tomba dei Vasi Tetrapodi, composta da nove celle. Di seguito, invece, vi sfidiamo a preparare la celebre aragosta alla catalana.

Aragosta alla catalana

Ingredienti

  • 2 aragoste da 500 gr cadauna
  • 300 gr di cipolle
  • 600 gr di pomodori
  • 1/3 di litro di olio extravergine di oliva
  • Succo di limone q.b
  • Sale e pepe nero macinato

Mettete a bollire le aragoste in acqua bollente per circa 45 minuti. Affettate le cipolle, mettetele a bagno in e tagliate i pomodori a spicchi. Preparate la vinaigrette sbattendo l’olio, il limone, il sale e il pepe macinato. In una pirofila mettete uno strato di cipolle e pomodori e versate sopra una parte della vinaigrette. Tagliate l’aragosta in pezzi ed eliminate il carapace. Versate sull’aragosta il rimanente delle vinaigrette. Lasciate riposare un paio d’ore prima di servire.

INFO

www.algheroturismo.eu




Sardegna: tour “gourmet” nell’ isola incantata. Chef stellati, ristoranti top, piatti tipici e una ricetta del ” Re del Tonno”

(in (in (Italian and English versions)

Incomparabile!

Forse l’ aggettivo che meglio descrive questa isola che sa incantare con le terre dalla luce intensa, le fantasmagoriche scogliere scolpite dal vento, le lunche spiagge, le baie nascoste, i gigli bianchi sulle dune e le infinite tonalità di turchese, di verde, di blu in un mare… incomparabile.

E a tavola?
Una meravigliosa cucina di terra e di mare, antica e contemporanea

Siete pronti? Partiamo per un tour “gourmet” attraverso questa terra incantata.
Si parte da una cucina antica, povera e essenziale, che affonda le proprie radici nella cultura pastorale, rivelando ricette semplici e saporite, ereditate dai pescatorie dalla cultura contadina.Basterà citare lo storico pane frattau a strati a base di pane carasao immerso brevemente in acqua e brodo di carne poi coperto con salsa di pomodoro e pecorino grattugiato eventualmente arricchito da un uovo in camicia.

“pane frattau”

I culurgiones sono tipici ravioli dell’Ogliastra, ripieni di patate, formaggio e menta, solitamente serviti con pomodori freschi e pecorino grattuggiato, un condimento molto popolare anche sulla fregola, piccola pasta sferica, spesso arricchita di frutti di mare.

Un ricco piatto con la fregola

I piatti di pesce sono squisiti! Dalle orziadas, frittele di anemoni di mare passati in semola di grano duro, al burrida, tranci di pesce lessati in acqua salata, ricoperti con salsa a base di aglio, aceto, noci e pinoli,. fino al saporito muggini sa marca, muggine lessato poi avvolto nelle foglie di salicornia e conservato in salamoia per tre o quattro giorni.
Nell’entroterra (e se mangiate la carne) preparatevi a gustare la cordedda, treccia di budello di capretto, il saporito agnello alla griglia o allo spiedo, mentre a Pasqua lo si accompagna ai carciofi spinosi. Per i palati più esigenti arriva il delizioso porcetto, maialino da latte arrostito allo spiedo insaporito con gocce di lardo e sale Infine le ispinadas, spiediini di carne di pecora, nutrivano ai pastori durante le lunghe ore trascorse al pascolo con il gregge. E permettere loro di mangiare un po’ di carne: si tratta, infatti, di spiedi su cui vengono infilzati bocconcini di carne di pecora

Terra e Mare: il porcetto e la burrida

Protagonisti indiscussi della cucina sarda sono i malloreddus, gnocchetti di pasta di semola, acqua e sale, schiacciati con il pollice fino a ottenere una forma di conchiglia.  Ne esistono molte versioni, dai malloreddus a casu furriau, con pecorino fuso, i malloreddus a mazza frissa, con salsa di panna, oppure de orgiu  conditi con ricotta grattugiata. piatto della tradizione, infatti un antico rito sardo vuole che la futura sposa attraversi il paese con il costume tipico e una cesta di malloreddus da offrire agli invitati.

La futura sposa e i malloreddus

Siamo al dolce! Tornano in tavola i ravioloni fritti in versione dolce, farciti con formaggio fresco si chiamano seadas e vengono cosparsi di miele di corbezzolo, ingrediente comune nei dolci sardi, come nelle tradizionali orilletas, costituite da una sfoglia di pasta tagliata a listarelle poi intrecciate a motivi floreali. Vengono  fritte e ricoperte di miele sardo.

Culurgiones e orilletas

Le stelle nel cielo sardo

Chef Stefano Deidda, Dal Corsaro, Cagliari  (Stella Michelin)

Chef Stefano Deidda

Locale elegantemente adornato da archi, quadri e specchi, conosciuto ed apprezzato grazie all’entusiasmo e all’impegno della famiglia che lo gestisce.  iIl menu propone due percorsi degustazione a “sorpresa”, che raccontano il territorio attraverso i prodotti che  offre la natura e i piatti tipici sardi reinterpretati con fantasia, cura dell’ impiatto, ottimo equilibrio e ricchezza nel gusto. Tra gli “amori” di Stefano primeggia un piatto storico: i culurgiones con ripieno di cipolla e pecorino.

Stile e design nelle presentazioni di Diedda, a confema della sua passione per le arti visiva. “Se non fossi diventato uno Chef – conferma Stefano – probabilmente avrei seguito la carriera di graphic designer”

Chef Italo Bassi, ConFusion , Porto Cervo (Stella Michelin)

Chef Italo Bassi e una creazione di “ConFusion”

Paladino di una “confusione” creativa e contemporanea, Il ristorante ha portato una sferzata di novità nella zona rialzata antistante il porto. La cucina a vista è pascoscenico dove Chef Bassi e la sua brigata sfoggiano cura del dettaglio, grande tecnica nelle precise cotture, equilibrio e raffinatezza. Ai prodotti sardi fanno eco i crudi di mare, le ottime carni, passando da ostriche e caviale, accompagnati da buoni vini e soprattutto da una forte passione per i grandi champagne.

Due meravigliose creazioni di Bassi

Ottimi o ottimissimi…

Al Tuguri, Il Pavone, Alghero
Il Portolano,
Porto San Pietro
Li Lioni,
Porto Torres
Bacchus L’Officina del Gusto, L’Essenza, Dulchemente,
Olbia
Il Fuoco Sacro,
San Pantaleo
Terza Spiaggia,
Golfo degli Aranci


S’Andira ,
Santa Reparata
La Gritta,
Palau
Phi Beach ,
Baia Sardinia
Lu Pisantinu,
Arzachena
Finger’s , Porto CervoIl Cormorano, Baga Baga
, L’incantu , Castelsardo

Il meravigioso mare della Sardegna a Castersardo

Cucina Machrì, Pula
Belvedere, Santa Margherita
Moderno di Achille , Sant’Antioco
Su Barchile, Orosei
Ispinigoli, Dorgali
Il Pescatore, Cala Gonone

L’incanto di Cala Gonone

Enis, Oliena
La Bitta, Tortoli
Corsano Nero , Marina Arbus
Sarti del Gusto, Dal Corsaro, Stella di Montecristo, Locanda dei Buoni e cattivi , Cagliari
Cucina.eat,  Cagliari. Stuzzicanti tapas estive per poi riprendere con la cena a Settembre.
Tra utensili casalinghi, qualche alimento da dispensa, ricettari ed enoteca, vi fanno navigare verso un delizioso orizzonte di una cucina con piatti ispirati al mercato San Benedetto di Cagliari, il più grande mercato coperto d’Italia e uno dei maggiori mercati d’Europa.

Alessandra Meddi e Giuseppe Carrus, Il loro Ristorante Cucina.eat è segnalato dalla Guida Bib Gourmad di Michelin, quale locale interessante per il rapporto qualità-prezzo

… e le osterie?

Su Carduleu, Abbasanta
Su Tzilleri e su Doge, Cagliari
Santa Rughe , Gavoi
Su Recreu, Ittiri
Il Portico, Il Rifugio, Nuoro
Letizia, Nuxis
Antica Dimora Gruccione . Santu Lussurgiu

Lo “Chef del tonno”

Ristorante Luigi Pomata, Cagliari.
Chef Luigi Pomata è al timone del suo ristorante nel cuore della città, nel viale Regina Margherita: tre saloni e una splendida terrazza con una suggestiva vista sul porto. Gli ambienti sono silenziosi, gli arredi sobri e minimalisti, impreziositi da numerose foto e quadri alle pareti.

Luigi Pomata

Lo hanno saprannominato  “Re del Tonno” non per niente è nato Carloforte, patria del tonno rosso, conosciuta per la mattanza e sede annuala dello spettacolare Girotonno, nato proprio da un’idea di Pomata per celebrare la gastronomia tradizionale e innovativa dei piatti di mare.

l’annuale “Girotonno” in un paesaggio di incompabile bellezza

Purtroppo, causa Covid, l’evento è saltato negli ultimi due anni, ma certamente vogliamo esserci nel’l’edizione 2022. Auguri Girotonno!

La mattanza

Beh, a Re Luigi  quindi non potevo fare a meno di chiedere una ricetta “tonnosa”. Pomata ha scelto un piatto a base di ventresca di tonno, una ricetta ‘semplice’ anche se richiede una certa attenzione nella preparazione, sopratutto nell’uso delle tre spezie, che devono essere dosate con un giusto equilibrio.

… e nel calice?

Pomata suggerisce Entemari, un bianco della Azienda Agricola Pala che affonda le sue radici nella terra di Sardegna, passando da padre in figlio, con continuità da quattro generazioni. In questi luoghi della tradizione, in queste solitudini e silenzi, nel 1950, con la prima vendemmia, iniziava questa straordinaria avventura che ancora oggi continua sotto la guida di Mario Pala e della sua famiglia.

Entemari in sardo significa vento del mare (ent ‘e mari)

Colore paglierino vivace e consistente con striature verdognole, brillante.Profumo intenso e persistente, fine ed elegante con note fruttate di mela acerba e vegetali. Sapore secco, di notevole struttura e spessore e persistenza. Di piacevole morbidezza, pieno ed equilibrato. Entemari in sardo significa vento del mare (ent ‘e mari), quasi una brezza che vibra di note mediterranee e suggestioni marine. Perfetto per accompagnare una cene estiva a base di pesce.

VENTRESCA DI TONNO, BIETOLE, CREMA WASABI

Il piatto di Chef Luigi Pomata

INGREDIENTI
per 4 persone
700 gr Ventresca di tonno
100 gr Pane grattuggiato
150 gr Prosciutto crudo
1 Kg bietole selvatiche
2 gr wasabi in polvere
Pepe misto q.b.
Olio,  sale, pepe q.b.
1 Limone

PROCEDIMENTO
Pulire la ventresca e privarla delle parte filamentose. Ricavarne 4 porzioni.
Mettere il prosciutto su una teglia con carta forno e far essiccare a 60 °C per una notte. Tritare il prosciutto. Preparare il trito mettendo il pane, il prosciutto, pepe misto a piacere e buccia di limone.
Lavare le bietole e sbollentarle per qualche minuto in acqua salata. Raffreddarle subito. Eliminare i gambi e frullarli assieme a qualche foglia, il wasabi e olio evo sino ad ottenere una salsa verde e cremosa. Panare la ventresca.
In una padella in ferro con olio, far dorare il tonno ambedue le parti, mettere in forno a 180°C per 5 minuti.
Tagliare la ventresca in due parti
Lasciar riposare in ambiente caldo.
Saltare le bietole in padella con olio.
Impiattare e Servire

INFO
Turismo Carloforte
SardegnaTurismo

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

Info & Recipe in English
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THE MICHELIN STAR ON THE SARDINIAN SKY

Chef Stefano Deidda, Dal Corsaro, Cagliari  (Stella Michelin)

Chef Stefano Deidda

Restaurant elegantly adorned with arches, paintings and mirrors, known and appreciated thanks to the enthusiasm and commitment of the family that runs it. iThe menu offers two “surprise” tasting itineraries, which tell the story of the territory through the products offered by nature and typical Sardinian dishes reinterpreted with imagination, care of the dish, excellent balance and richness in taste. Among Stefano’s “loves” a historical dish stands out: culurgiones stuffed with onion and pecorino cheese. Style and design dazzle in Diedda’s presentations, confirming his passion for the visual arts. “If I hadn’t become a Chef – confirms Stefano – I would probably have followed a career as a graphic designer”

Stile e design nelle presentazioni di Deidda, a confema della sua passione per le arti visiva. “Se non fossi diventato uno Chef – conferma Stefano – probabilmente avrei seguito la carriera di graphic designer”

Chef Italo Bassi, ConFusion , Porto Cervo (Stella Michelin)

Chef Italo Bassi e una creazione di “ConFusion”

Paladin of a creative and contemporary “confusion”, the restaurant has brought a burst of innovation to the raised area in front of the port. The open kitchen is a past-stage where Chef Bassi and his team show off attention to detail, great technique in precise cooking, balance and refinement. Sardinian products are echoed by raw seafood, excellent meats, including oysters and caviar, accompanied by good wines and above all by a strong passion for great champagnes.

Due meravigliose creazioni di Bassi

And now a great recipe by Chef Luigi Pomata ( known as “The Tuna’s King”) straight from his restaurant Luigi Pomata in Cagliari. Luigi says that it is a ‘quite simple’ recipe, even if it requires some attention in the preparation, especially in the dosage of the three spices, which must be balanced properly.

The “King of Tuna” Luigi Pomata and his recipe TUNA BELLY, BEETS, WASABI CREAM

TUNA BELLY, BEETS, WASABI CREAM

INGREDIENTS for 4 people
700 gr Tuna belly
100 gr Grated bread
150 gr Raw ham
1 Kg wild beets
2 gr wasabi powder
Mixed pepper to taste
Oil, salt, pepper to taste
1 Lemon
METHOD
Clean the belly and deprive it of the filamentous parts. Obtain 4 portions. Place the ham on a baking sheet with parchment paper and dry at 60 ° C overnight. Chop the ham. Prepare the mince by putting the bread, ham, mixed pepper to taste and lemon peel. Wash the chard and blanch them for a few minutes in salted water. Cool them immediately. Remove the stems and blend them together with a few leaves, wasabi and extra virgin olive oil until you get a green and creamy sauce. Bread the belly. In an iron pan with oil, brown the tuna on both sides, put in the oven at 180 ° C for 5 minutes. Cut the belly into two parts Let it rest in a warm environment. Sauté the chard in a pan with oil.
Serve
INFO



Ecco le ultime novità e le offerte per le vostre vacanze e weekend

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica che vi propone offerte, pacchetti e novità per le vostre vacanze e weekend. Ecco quelle che abbiamo selezionato per voi questa settimana.

A Bolzano un nuovo Parco Bioenergetico

Bolzano, città che da sempre si distingue per la sua vocazione green, ha inaugurato un nuovo Parco Bioenergetico, uno spazio ricreativo per gli amanti delle terapie naturali e un polmone verde per cittadini e visitatori. Il nuovo “polmone verde” si estende per 130 ettari ed è distribuito lungo le passeggiate storiche del Guncina e di Sant’Osvaldo. Si tratta di un’area unica nel suo genere che grazie all’innovativa tecnica del Bioenergetic Landscapes ha permesso di rilevare campi bio-elettromagnetici creati da una serie di alberi lungo la passeggiata del Lungo Isarco, tra Ponte Roma e via Bassano del Grappa.

Il parco è quindi carico di energia positiva, con un effetto terapeutico su corpo e mente. Le frequenze generate dagli alberi, infatti, possono entrare in risonanza con organi e sistemi del corpo umano portando grandi benefici. Il percorso, che si sviluppa su 14.360 mq, invita a scaricare lo stress attraverso una semplice passeggiata, momenti di riflessione o abbracciare un albero (tree hugging), da soli o in compagnia, seduti su una delle tante panchine colorate posizionate accanto a uno dei giganti verdi per rigenerarsi e caricarsi di positività. L’ideale è una sosta di almeno 10-15 minuti.

INFO: www.bolzano-bozen.it

Lazise, al Quellenhof Luxury Resort il “Giro del mondo il 80 giorni”

Una proposta esclusiva quella del Quellenhoff Luxury Resort di Lazise, il 5 stelle che si affaccia nella splendida cornice del Lago di Garda, per viaggiare con la mente e con lo spirito. Il programma estivo “Around the World in 80 days” abbina cocktail d’autore e trattamenti wellness ispirati alle tappe de “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Sono inclusi massaggi esotici, tutti da provare nella rinomata Onda Spa di 2000 mq tra saune, piscine e zone relax e raffinate creazioni mixology a cura del Bar Manager Mario Esposito, da gustare presso il bar del resort o nel Poll Bar panoramico.

Per esempio, si ispira a Parigi il trattamento French Nails con smalto semipermanente (25 min, e 30), mentre è un omaggio a Bombay il massaggio alla schiena con olio di sesamo caldo abbinato a un impacco allo zenzero (50 min, € 89). A San Francisco si ispira invece il Massaggio Californiano con movimenti lenti e oli (50 min € 89, 80 min € 125), mentre è dedicato a Londra il Cream Tea, uno scrub al tè Earl Grey e miele bio (50 min e 98). Infine, omaggia la Sicilia e Brindisi il trattamento Cannoli Siciliani che inizia con un peeling delicato all’arancia e sale marino, seguito da un impacco alla vaniglia e un massaggio al cacao (100 min € 135).

Si ispirano sempre alle avventure del protagonista del romanzo di Verne gli 80 cocktail internazionali rivisitati da Mario Esposito e dal suo staff, dal Cosmopolitan, al Cardinale, all’Old Cuban, realizzati a partire da una vasta lista di rinomati gin, whisky, rum, vodka, agave, vermouth e vini.

INFO: www.quellenhof-lazise.it

Al Bas Moos Dolomites Spa Resort di Sesto (BZ) percorsi benessere nella natura

Un’estate per rilassarsi, ricaricare le energie e ritrovare l’armonia con se stessi, il partner e la natura. Sono i percorsi benessere proposti dal Bad Moos Dolomites Spa Resort di Sesto, che sorge tra gli splendidi panorami della Val Fiscalina, in Alto Adige.

Per esempio, “Benessere qui e ora” è un percorso in tre tappe per ritrovare l’equilibrio e la pace interiore. La prima tappa consiste nel camminare e immergersi nel bosco, alternando cammino e riposo, contemplando suoni e colori della natura. La seconda tappa consiste in un esercizio di equilibrio e concentrazione: mettere i sassi in equilibrio uno sull’altro. Infine, l’ultima tappa consiste in una sosta nella sauna della Spa, guidati dal Maestro di sauna Charly. L’esperienza è pensata per un minimo di 6 persone, dura complessivamente 5 ore e va prenotata entro il giorno precedente.

L’esperienza “Benessere per due”, invece, è pensata per ritrovare l’armonia di coppia. Si comincia dalla piscina riscaldata esterna, immersi nella natura, si continua poi nella bio sauna per un primo massaggio rilassante, per poi spostarsi nella Relax Grotta Sulfurea, per un massaggio con olio di mandorle e acqua di rose. Infine, la coppia potrà rilassarsi nella Panoramic Sauna St Valentin e nella Sala Relax Old Stube con stuzzichini e calici di vino. Durata 5 ore (dalle 11 alle 16). Prenotazioni alla reception.

Il pacchetto “Wellness per corpo e anima, invece, valido per tutta l’estate, comprende 4 pernottamenti in mezza pensione con prima colazione e merenda altoatesina, cena con menù a scelta di 4-5 portate + 1 buono Wellness del valore di 60 euro da utilizzare nella Spa Termesana con piscine e saune. Il tutto a partire da € 570 a persona. Prolungando il soggiorno, aumenta anche il valore del buono: sarà di € 80 per 5 giorni e di € 100 per 6 pernottamenti.

INFO: www.badmoos.com

All’Ecovillage “Baia delle Ginestre” di Teulada (CA) la Sardegna più autentica

La Sardegna più autentica, tra mare, natura, tradizioni, nel rispetto dell’ambiente, si può vivere all’Ecovillage Baia delle Ginestre di Teulada (CA), nel sud dell’isola.  La nuova gestione, dal 1° luglio 2021, fa rinascere la struttura con una veste rinnovata sia nel nome che nel logo, mettendo in evidenza la formula di eco village, rispetto alla precedente di albergo residenziale. Il villaggio si trova sul promontorio di Capo Teulada e si affaccia sulla suggestiva Baia delle Ginestre, tra macchia mediterranea, acque turchesi e villini immersi nel verde. Dalla vicina foresta di Gutturu Mannu, ricca di mirto, ulivo e ginepro, l’occhio spazia alle maestose scogliere di Capo Teulada fino alle spiagge esotiche di Porto Zafferano, tra scorci luminosi di rara bellezza e paesaggi mozzafiato, da visitare anche grazie ai numerosi percorsi ciclabili che si snodano nella natura incontaminata.

Non solo. Il Sud della Sardegna è stata terra di conquista da parte dei Romani, dei quali conserva numerosi reperti immersi nei fondali. Ma è stata anche terra di scorribande dei corsari spagnoli. E proprio a quel periodo risalgono le antiche torri aragonesi, che si affacciano sulle coste a difesa degli invasori. Il percorso tra queste torri, che consente di ammirare anche alcuni nuraghi, costituisce uno splendido tragitto di trekking o mountain bike.

A pochi chilometri dal villaggio, nel basso Sulcis, si trovano poi le misteriose Domus de Janas, le “case delle fate”, scavate dalla roccia e abitate, si narra, da fiabesche figure di donne alte come il palmo di una mano. Si dice che, ancora oggi, escano durante le notti di luna piena per donare un pizzico di follia a chi ancora crede nelle fiabe. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una vacanza rilassante ma, al tempo stesso, per andare alla scoperta dei riti, miti, tradizioni e storia della Sardegna più autentica.

INFO: www.baiaecovillage.it




Il sogno segreto di Martina, ragazza disabile e Weekend Dreamer

È arrivato in redazione il racconto di Martina, una ragazza di 19 anni che vorrebbe visitare la Sardegna. In queste righe ci racconta il suo sogno

Mi chiamo Martina, ho 19 anni e sono una ragazza come tante. Anzi no, sono una ragazza speciale, perché al posto delle gambe mi muovo grazie a un paio di ruote, quelle della mia carrozzina. Ho avuto un incidente in motorino che mi ha fatto perdere l’uso delle gambe. Quando mi hanno detto che non avrei camminato più ero disperata. Invece, giorno dopo giorno, grazie alla riabilitazione, alla mia famiglia e ai miei amici, che non mi hanno mai lasciata sola, ho cominciato a capire che, se volevo, potevo continuare a fare molte cose che facevo prima, come studiare, viaggiare, uscire. Dovevo solo farlo in modo diverso e da un’altra prospettiva.

Così, ho finito il liceo, mi sono iscritta all’Università, ho continuato a uscire con i miei amici e sto prendendo una patente speciale che mi consente di guidare un mezzo adattato per i disabili. E non ho intenzioni di fermarmi perché credo che ai sogni non debba essere mai messo un limite. Anzi, siamo proprio noi che ci mettiamo gli ostacoli, che decidiamo che non siamo in grado di farli diventare realtà.

Sono una ragazza a cui piace viaggiare e conoscere il mondo, per questo da tempo seguivo Weekend Premium, perché posso leggere di mete lontane, ma anche dei magnifici luoghi che ci sono in Italia, “viaggiare” ammirando le bellissime foto, leggere di curiosità e di tante cose che non sapevo.

Golfo Aranci visto da Capo Figari. Visitare la Sardegna è il sogno di Martina

Ho letto dell’iniziativa Weekend Dreamers – Young Reporter e…eccomi qua a raccontarvi il mio sogno di viaggio. Fin da piccola ho avuto la curiosità di visitare la meravigliosa Sardegna, perché avevo un compagno di classe che veniva da lì. Così, ho sfogliato libri, ho guardato documentari e quando conoscevo qualcuno che c’era stato, l’ho assillato per farmi raccontare che cosa ha visto, che cosa ha provato…

Perché la Sardegna? Prima di tutto perché è un’isola, e a me le isole piacciono in generale. Poi perché ha un mare bellissimo, che non ha niente da invidiare ai Caraibi e alle Maldive.

Le acque spettacolari della Spiaggia della Pelosa a Stintino

Poi ci sono i nuraghi, qualcosa di unico, che nessun altro ha. Costruzioni così non ci sono da nessun’altra parte in Europa o nel mondo.

Non solo mare, Martina vorrebbe visitare anche i nuraghi

La storia della Sardegna, poi, è bellissima. Lo sapete che il sardo non è un dialetto, ma una lingua? E poi il folklore. Il mio sogno sarebbe assistere a una di quelle manifestazioni con le maschere agresti, a forma di animali, che ricordano gli antichi riti legati alle stagioni o alle messi.

Mi piacerebbe ascoltare il canto a tenore, che è un’altra tradizione della Sardegna che è diventata Patrimonio dell’UNESCO, e visitare la Casa di Garibaldi a Caprera e i forti lasciati dagli inglesi che combattevano contro Napoleone.

La Casa Museo di Garibaldi a Caprera

Eh, sì, so tante cose sulla Sardegna, ma dal vero non l’ho mai vista. Per ora rimane un sogno, ma visto che ci si deve impegnare per fare diventare i sogni realtà, vi ho rivelato il mio. E prometto che, se si realizzerà, vi racconterò tutto! Mi trasformerò in una Weekend Dreamer – Young Reporter!

Ciao a tutti da Martina di Milano

 

Se volete diventare Weekend Dreamer – Young Reporter e vedere pubblicati i vostri articoli, qui trovate tutte le indicazioni 




L’estate 2020? In Italia e barca a vela

Vivere il mare in piena libertà, spostandosi fra isole mitiche e tratti di costa fra i più belli d’Italia, toccando baie e spiagge solitarie. Ecco il tema conduttore dell’estate 2020. La barca a vela è uno dei mezzi più sicuri e sostenibili per vivere una vacanza attiva, coinvolgente, entusiasmante, a contatto con la natura. A noleggio senza o con skipper e, se volete, equipaggio. In famiglia o con amici, in totale sicurezza e social distancing garantita, lungo le coste e le isole italiane. Magari iniziando con un weekend e poi con una o più settimane.

Il tour operator, Mondovela, leader nel settore, ha molte proposte di barche a noleggio adatte a famiglie o gruppi di amici consolidati per crociere di varia durata, dal weekend, a una o più settimane nel Mediterraneo.  Ecco alcune rotte.

In Liguria weekend e crociere settimanali

Nell’area del Golfo di La Spezia si trovano alcune basi d’imbarco molto comode. Da qui, a seconda del tempo a disposizione, è possibile navigare tra Mar Ligure e Alto Tirreno. Oltre a paesaggi incantevoli e località marine universalmente celebrate, qui si trova un importante santuario dei cetacei ed è abbastanza facile incrociare balenottere, capodogli, grampi, delfini e stenelle che non di rado si affiancano alle barche e inscenano evoluzioni spettacolari.

In un weekend rigenerante si può navigare verso Ponente e la meraviglia delle Cinque Terre o scoprire il tratto di mare che va da Lerici a Portovenere, abbracciando tra due promontori spiagge, coste frastagliate e le perle di Tellaro, San Terenzo, Fezzano, Le Grazie, l’isola Palmaria con il Tino e il Tinetto. Il Golfo dei Poeti prediletto da Shelley, Petrarca, Montale e soprattutto Byron, soggiogato dal fascino di Portovenere.

Con qualche ora di navigazione (30nm) si raggiungono luoghi famosi come Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, San Fruttuoso con il Cristo sommerso (visibile mettendo la faccia in acqua dalla superficie) e la sua Abbazia, che tutto il mondo ci invidia e che dalla barca sono ancora più suggestivi.

Con una o due settimane la crociera può puntare a ovest, toccando Capraia, Arcipelago della Maddalena e Corsica meridionale. Oppure rotta sud, per esplorare l’Arcipelago Toscano.

Compagna di viaggio

Mondo X è un Sun Odyssey 45, monoscafo di oltre 14 metri dotato di 4 cabine doppie. Comodo, spazioso, molto vivibile. Grazie alla sua concezione intelligente, è la barca a vela ideale per condividere momenti di divertimento e relax in navigazione e all’ancora. Base: Fezzano (SP). Costi: Weekend a partire da 1450 euro, settimana a partire da 3.060 euro per l’intera barca, escluso skipper (150 euro al giorno)

La magia delle Isole Pontine in barca a vela

Dalla terra della maga Circe si salpa verso l’arcipelago laziale. Una settimana per conoscere Zannone, Ponza, Palmarola, Gavi, Ventotene, Santo Stefano, fra rade selvagge e borghi marinari che invitano a lasciarsi alle spalle noie e stress e a ritrovare allegria e serenità. Si coglie anche nella parlata l’impronta partenopea, lascito dei Borbone che qui governarono per lungo tempo. Tutto un godimento in più, per l’influenza sulla notevole cucina locale e per la proverbiale sagacia degli isolani.

Fra le isole primeggiano Ponza e Ventotene. Ponza appare come l’opera di un pittore divino, con straordinari scorci e baie famose, da Cala dell’Acqua a cala Feola, e Chiaia di Luna, protetta dall’inconfondibile parete di tufo alta 60 metri. Di Ventotene basti dire che venne scelta dall’Imperatore Augusto per costruire la sua villa estiva a Punta Eolo. Un altro concentrato di bellezze, anche se piccola e piuttosto aspra. Di grande impatto il porto romano e i vecchi magazzini scavati nel tufo e il sovrastante borgo borbonico dominato dal castello.

Compagna di viaggio

Wild Salmon è una CBN64 di 20 metri. Un sailor yacht con prestazioni uniche sotto tutti gli aspetti. Spaziosi e accoglienti gli interni, ampie e confortevoli le aree esterne. Tre le eleganti cabine doppie tutte con bagno privato, di cui una matrimoniale armatoriale con terzo letto. Due i membri dell’equipaggio e programmi di fitness e dj set per animare le crociere. Base: Gaeta (LT). Costo a settimana a partire da 7.000 euro. Questa estate disponibile anche per la Sardegna.

La dolce vita: isole Campane, Penisola Sorrentina, Cilento, Isole Eolie

Qui bisogna fare scorta di aggettivi, perché non è facile sintetizzare la ricchezza in natura, storia, folclore, enogastronomia e mondanità di questi angoli di Sud contesi da celebrities, artisti, letterati. In Campania parliamo di località ormai mitiche, da Vietri a Sorrento, da Positano ad Amalfi, che paiono presepi incastonati sulla costiera.

E ancora le isole, Capri, Ischia, Procida, Nisida, ciascuna diversa, eppure acclamate come un unicum indissolubile nel repertorio delle bellezze del mondo. L’atmosfera sognante di questo mare invita al relax, anche se ogni sosta stimola l’attività e la scoperta e, di sicuro, la voglia di divertirsi. Tuttavia, la vera rivelazione possono essere le coste cilentane, con spiagge solitarie, ben 13 Bandiere Blu, grotte, promontori imponenti a picco su di un mare trasparente dagli straordinari fondali, paesini caratteristici e tanti prodotti da gustare.

Immerse in un mare dall’intenso color blu cobalto, le Isole Eolie sono lo scenario per una vacanza indimenticabile. Panarea, Vulcano, Stromboli, Lipari, Salina, Alicudi e Filicudi: la potenza delle profondità terrestri dei due vulcani si stempera nella dolcezza del clima, delle cale appartate, dei villaggi marinari e della Malvasia. Intensi profumi di macchia mediterranea, del cappero e dell’elicriso, descrivono sia la tipicità dei coltivi, sia un ambiente naturale intatto e a volte selvaggio. Sette isole, una per ogni giorno, ma perdendo la nozione del tempo.

Compagne di viaggio

New entry – Summertime, catamarano Bali 4.1, oltre 12 metri di lunghezza e 6 di larghezza, di proprietà Mondovela. Con quattro cabine doppie, quattro bagni e spazi godibilissimi sia all’esterno sia in dinette.  Appena uscito dai cantieri di La Rochelle, è come un salotto flottante, con arredi e dotazioni di alto livello, ideale anche per i bambini e momenti di festa open air. Il catamarano è sicuramente il tipo di imbarcazione più adatta per vivere il mare in pieno relax. Dotato di ogni confort ma dalle prestazioni tecniche elevate e ottimi requisiti di sicurezza, navigherà tra Isole CampanePenisola Sorrentina e Costiera CilentanaBase di imbarco: Salerno. Costo a settimana a partire da 4.750 euro. Escluso skipper.

Blue Oyster, un Dehler 60 (18 metri) dal design raffinato e grintoso, un connubio perfetto tra eleganza, lusso e qualità veliche. Ha 4 cabine matrimoniali per gli ospiti, più quelle per l’equipaggio, interni in teak e finiture di pregio che garantiscono il massimo comfort. Perfetta per famiglie e gruppi di amici, sa regalare grandi emozioni anche agli autentici appassionati di vela quando esprime tutta la sua potenza e agilità di barca da regata, come quando partecipa alla famosa Rolex Cup. Sarà in mare tra Penisola Sorrentina e Isole Campane, con possibilità di week end. Su richiesta può raggiungere rapidamente le Eolie, mentre da agosto sarà in Sardegna. Basi di imbarco: Napoli, Capri. Costo a settimana a partire da 9.750 euro.

Un’idea alternativa e intrigante di vacanza può essere abbinare un soggiorno a terra in hotel e ristoranti stellati, per esempio in Costiera Amalfitana, a un weekend o settimana in barca. Mondovela può organizzare anche la combinazione hotel più crociera.

Le prossime aperture dei confini consentiranno di noleggiare con Mondovela anche in Grecia, Spagna, Croazia, ma raggiungendo le basi di partenza nel Paese con mezzi propri e non su imbarcazioni da diporto provenienti dall’Italia.

Si veleggia in tutta sicurezza

Tutte le barche proposte posseggono i requisiti richiesti dalle norme igienico sanitarie di settore a contenimento della pandemia Covid-19 e a bordo, in navigazione e in porto, vengono attuate le misure precauzionali previste. (A questo proposito rammentiamo che ad oggi le nuove disposizioni non permettono di dormire nella stessa cabina con persone non di famiglia o conviventi). Skipper ed eventuali equipaggi posseggono attestazioni di idoneità sanitaria. Inoltre, a garanzia dei clienti Mondovela dispone di coperture assicurative adeguate anche in caso di annullamento.

INFO

www.mondovela.it




UNESCO con Gusto. Alla scoperta del misterioso Su Nuraxi di Barumini (3000 a.C.)

Si legge nelle motivazioni che hanno confermato il riconoscimento: “I nuraghi della Sardegna, dei quali Su Nuraxi è il più importante, costituiscono una risposta eccezionale a delle condizioni politiche e sociali particolari. Mettono in luce l’utilizzo immaginativo e innovativo dei materiali e delle tecniche a disposizione di una comunità insulare preistorica”. Conosciamo allora meglio Su Nuraxi.

Visitiamo il nuraghe più famoso della Sardegna

Su Nuraxi sorge a circa un chilometro dal centro di Barumini, sull’altopiano basaltico della Giara. La sua scoperta si deve all’archeologo Giovanni Lilliu, nativo di Barumini, che intuì che su quell’altura doveva celarsi qualcosa di importante non solo per estensione, ma anche per la storia della Sardegna. La sua intuizione si è dimostrata giusta: gli scavi, condotti tra il 1950 e il 1955 portarono alla luce una grande fortezza eccezionalmente conservata e un intero villaggio che sorgeva attorno a essa.

Il complesso, il cui nucleo originario risale all’Età del Bronzo, è realizzato in basalto ed è costituito da un mastio e da quattro torri angolari, unite da un bastione. Intorno a esso si sviluppa un “labirinto” di cinquanta capanne.

La torre principale era alta in origine più di 18 metri e composta da tre camere sovrapposte e comunicanti tra loro e una copertura a tholos, cioè a falsa cupola. Tra il XIV e il XII secolo a.C al mastio vennero aggiunte quattro torri alte circa 14 metri orientate secondo i punti cardinali e composte da due camere sovrapposte e la copertura a tholos.

Il villaggio di capanne

In questo periodo nasce anche il nucleo più antico del villaggio e viene innalzata la cinta muraria. Le capanne sono caratterizzate da una pianta circolare, un ambiente unico e un tetto di legno a forma di cono. Tra esse spicca la “Capanna 80” o “delle riunioni”, con un sedile disposto lungo il perimetro e cinque nicchie sulle pareti, dove sono stati rinvenuti ornamenti, armi, utensili e immagini votive.

All’inizio dell’Età del Ferro, (tra il IX e il VI secolo a.C) il villaggio venne quasi del tutto distrutto e venne ricostruito con edifici e tecniche all’avanguardia. Le nuove capanne avevano mura circolari e vani quadrangolari che convergevano attorno a un cortile. Ogni capanna era provvista di una piccola stanza rotonda con una copertura a tholos e un bacile per raccogliere l’acqua piovana. Questa disposizione rappresenta un unicum in tutta l’isola.

L’arrivo dei Fenici, nel V secolo a.C fece sì che la cultura punica e quella nuragica si fondessero, anche se il villaggio non riportò trasformazioni sostanziali. Con l’arrivo dei Romani, nel II-I secolo a. C alcuni ambienti vennero utilizzati per le sepolture. Il sito è stato abitato fino al III secolo d.C e ci sono tracce fino all’Alto Medioevo.

Nei pressi dell’Area Archeologica di Su Nuraxi si trova anche il Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”, che ospita mostre temporanee e permanenti, laboratori didattici e una mostra mercato periodica con prodotti dell’artigianato locale.

Una visita al centro storico di Barumini

Sicuramente da non perdere a Barumini è il polo museale sorto attorno a Casa Zapata (www.fondazionebarumini.it/it/polo-museale-casa-zapata/), una villa nobiliare fatta erigere alla fine del Cinquecento dagli omonimi marchesi aragonesi, giunti in Sardegna nel 1323, in stile spagnolo con ispirazioni rinascimentali.

Durante le operazioni di scavo, sotto le fondamenta della villa sono stati rinvenuti i resti di un nuraghe, oggi conosciuto come Nuraxi ‘e Cresia, oggi visitabile grazie a pavimenti in vetro e passerelle aeree sistemate all’interno dello stesso palazzo.

Dal 2006, Casa Zapata, il suo giardino e la sua corte fanno parte di un polo museale che include, nella sezione Archeologica, circa 180 reperti del vicino sito di Su Nuraxi, una sezione storico-archivistica e una etnografica, dove si trova il Museo delle Launeddas, i tradizionali strumenti sardi a tre canne.

Tuttavia, Barumini conserva anche importanti esempi di architettura religiosa, risalenti al periodo in cui venne annessa al Giudicato di Arborea. Meritano una visita la seicentesca chiesa dell’Immacolata Concezione, in stile tardo gotico, con la sua grande cupola e la torre campanaria a pianta quadrangolare. Al suo l’interno, si trova un bell’altare decorato con marmi policromi del Settecento, un organo anch’esso Settecentesco, due campane di scuola napoletana e un trittico del XVI secolo con scene della vita di Gesù.

Tra gli edifici religiosi degni di menzione ci sono anche la trecentesca Chiesa di San Giovanni, quella dedicata a San Nicola, in stile arcaico pisano, databile tra il XI e il XII secolo e, ancora, la chiesa di Santa Tecla del XV secolo con due rosoni gotici e il pavimento di pietra, la chiesa di Santa Lucia, del XVI secolo, e la Chiesa di San Francesco, del XVII secolo, con accanto il Convento dei Monaci Francescani.

Consigliamo infine un’escursione nei vicini altopiani della Giara per ammirare i famosi cavallini, una razza autoctona la cui origine è ancora misteriosa. Affabili e mansueti, si lasciano ammirare mentre pascolano tra la macchia mediterranea, querce da sughero, lecci e roverelle.

A tavola nel Medio Campidano

Una forte cucina di terra caratterizza le tavole di questa regione della Sardegna. Tra i primi piatti spiccano le paste, tra cui i celebri malloreddus alla Campidanese, (di cui trovate la ricetta), gnocchetti al sugo di salsiccia, e i culurgiones, ravioli ripieni di ricotta ed erbette. A queste paste si uniscono forme tipiche locali, come i marraconis fibaus, spaghetti fatti a mano, le tallutzas, orecchiette preparate con pasta avanzata.

Tra i formati tipici della Marmilla troviamo invece le crogorittas, una pasta a forma di cresta, e le caòmbas, dalla singolare forma di colomba, utilizzate per preparare le minestre di Pasqua. Le paste vengono spesso condite con sugo di pomodoro, zafferano, oppure a base di galletto, salsiccia o agnello, con una spolverata di pecorino.

Ottime anche le minestre a base di legumi e cereali, insaporite con il guanciale o con osso di prosciutto. Da assaggiare le Fave con il lardo e la minestra di finocchi selvatici e formaggio fresco. Tra i secondi, troviamo piatti a base di agnello, pecora e capra, oppure il tipico maialetto. Si preparano in genere facendole arrostire a lungo su braci di legna aromatica. Fanno parte della tradizione anche le lumache.

Tra i dolci, abbondano quelli a base di mandorle, che si affiancano alle tradizionali seadas, pardulas e papassinas. Da non perdere la golosa e semplice torta alla ricotta. Un dolce tipico di Barumini è invece su callau in drucci, un budino preparato con latte, caglio, zucchero e buccia di limone.

Malloreddus alla Campidanese

Ingredienti

  • 400 gr di gnocchetti sardi
  • 300 gr di salsiccia
  • 200 gr di pecorino sardo
  • 50 gr di cipolla
  • 300 gr di passata di pomodoro
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale

Soffriggete la cipolla nell’olio di oliva lasciandola imbiondire. Aggiungete poi la salsiccia a pezzetti, saltate e unite anche la passata di pomodoro. Regolate di sale e lasciate cuocere per circa un’ora. Cuocete i malloreddus in acqua salata. Scolateli e conservate l’acqua di cottura. Mescolate il pecorino grattugiato all’acqua di cottura e frullate il tutto fino a ottenere una crema. Regolate la quantità di acqua a seconda della consistenza che desiderate ottenere. Girate i gnocchetti nel sugo, poi unite alla fine la crema di pecorino. Servite caldo.

COME ARRIVARE

Si può raggiungere Cagliari da Civitavecchia in traghetto. Tra le compagnie che effettuano la traversata ci sono Grimaldi (www.grimaldi-lines.com) . Moby (www.moby.it) e Tirrenia (www.tirrenia.it). Da Cagliari si può poi raggiungere Barumini in auto prendendo la SS 131 con uscita Villasanta. Da qui si prende la SS197 e si superano i paesi di Villamar e Las Plassa seguendo le indicazioni per Barumini.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Cavallino della Giara, viale Su Nuraxi 2, Barumini (CA), tel 070/9368122, www.ristorantecavallinodellagiara.com Vicino al complesso di Su Nuraxi, offre piatti della cucina locale e sarda, dolci tradizionali e pizze preparate con forno a legna. Prezzo medio € 25.

*Trattoria pizzeria Su Pasiu, via Roma 23-25, Barumini (CA); tel 371/3651480, www.facebook.com/SuPasiu/ Ambiente informale, offre piatti della cucina sarda e una buona scelta di pizze. Prezzo medio € 18-20.

DOVE DORMIRE

*Hotel Su Nuraxi***, viale Su Nuraxi 6, Barumini (CA), tel 070/9368305, www.hotelsunuraxi.it Ricavato in un edificio in stile classico sardo, dispone di 11 camere con bagno, riscaldamento, aria condizionata, telefono, TV e frigobar. Situate tutte e piano terra, godono di una vista spettacolare sulla Giara di Gesturi, sulla Reggia nuragica e sul Castello di Las Plassas. Doppia con colazione da € 80.

*B&B Casa Piras, Traversa II Principessa Margherita 12, Barumini (CA), tel 070/9368372, http://web.tiscali.it/casapiras/ Circondato da un rigoglioso giardino, il B&B sorge in una zona tranquilla e silenziosa. Dispone di tre camere da letto, una sala e una veranda dove viene servita la colazione. Tariffa per persona con colazione da € 30.

INFO

www.sardegnaturismo.it/it/esplora/barumini

www.fondazionebarumini.it

 




Alla scoperta della Gallura, da Olbia a Baia Sardinia (1° parte)

Di Manuela Fiorini

Lo avevano detto anche a me: “Per una volta, in Sardegna ci devi proprio andare”.  Ho seguito quel consiglio. Non avevo tenuto conto che per l’isola, e per la Gallura in particolare, avrei avuto un vero e proprio “colpo di fulmine”, al punto da tornarci un’altra volta e un’altra ancora, per scoprire a ogni viaggio qualche angolo nascosto, qualche spiaggia poco frequentata, le fioriture fuori stagione. E, ancora, i suoi sapori e i suoi profumi, il miele dal gusto unico, prodotti con il cisto, il corbezzolo, la lavanda, i suoi mercatini, le chiese campestri e le feste più autentiche, i costumi tradizionali e le musiche che rievocano una storia antica e unica.

Il mare e le spiagge, poi, sono note in tutto il mondo per la loro bellezza un po’ selvaggia, per il vento che soffia pressoché costantemente, per i colori unici, che non fanno temere la concorrenza con mete più esotiche. Se potete, andateci fuori stagione, quando le rocce e le montagne che abbracciano le spiagge si colorano di fioriture multicolori.

Cominciamo con un po’ di storia. La Gallura, la regione nord orientale della Sardegna, è la più vasta dell’isola. Si pensa che il suo nome derivi dall’ebraico Galil, ossia “paese della alture”, probabilmente per i monti che sembrano nascere direttamente dal mare, percorsi da strade e sentieri, muri a vista e recinti e costellati di rocce di ogni dimensione e scolpiti dal vento in forme bizzarre, che conferiscono a questi paesaggi un po’ aspri un fascino unico.

Da Golfo Aranci a Capo Figari, sulle tracce di Guglielmo Marconi

La nostra porta di ingresso alla Gallura è Olbia, sede dell’aeroporto Costa Smeralda per chi arriva in aereo e della Stazione Marittima, per chi sceglie invece il traghetto. Da qui in auto si prende la SS 125 in direzione di Golfo Aranci, fondata alla fine dell’Ottocento da alcuni pescatori provenienti da Ponza. In origine, doveva chiamarsi Golfo dei granchi (li ranci), ma un errore nella traduzione del termine gallurese fece sì che i crostacei si trasformassero in aranci, sebbene di questi agrumi non ve ne sia traccia! Ci sono due cose da fare “per una volta” a Golfo Aranci che vi consiglio.

Il lungomare a Golfo Aranci

La prima è un’escursione in barca per un incontro ravvicinato con i delfini. Le escursioni si effettuano al largo di Golfo Aranci e all’interno dell’Area Naturale Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda di Cavallo (www.amptavolara.com) attorno alle isole di Tavolara e Molara, con soste per fare il bagno. In questa zona sono stati censiti circa 180 tursiopi, che si muovono in gruppi di 8-10 esemplari e che, abituati alle “visite”, si fanno vedere volentieri.

Golfo Aranci è dominato dall’imponente Capo Figari, che guarda il minuscolo isolotto di Figarolo, sede di un’oasi naturalistica. È proprio qui che qui che comincia “l’avventura” che vi consiglio di non perdervi. A Golfo Aranci, cercate via Cala Moresca e percorretela fino in fondo. Lasciate poi l’auto a ridosso dei binari e cominciate a percorrere la strada bianca che conduce al Semaforo di Capo Figari, a 344 metri di altezza.

Panorama di Golfo Aranci da Capo Figari

Inaugurato come “faro” nel 1890, deve la sua fama alla figura di Guglielmo Marconi, che l’11 agosto 1932, dopo diversi sopralluoghi, realizza da qui un ponte radio a onde corte tra un’apparecchiatura installata appositamente nei pressi del vecchio faro e un’altra situata a Rocca di Papa. A ricordare l’evento c’è oggi una targa e ogni anno, dal 1995, alla fine di aprile si tiene l’International Marconi Day, un raduno di appassionati radioamatori.

La strada che conduce al semaforo è lunga più di tre chilometri, da percorrere in salita e su sterrato. Se decidete di seguire le orme di Marconi, vi consiglio la primavera o l’autunno, e di indossare scarpe da ginnastica o pedule, oltre ad avere con sé una buona scorta di acqua. Vale la pena fare questo piccolo sforzo per ammirare gli splendidi panorami.

Le acque trasparenti di Cala Moresca

Appena partiti si incontrano le trasparenze di Cala Moresca, una delle spiagge più belle, dove potete fermarvi anche per fare il bagno. Si sale poi lentamente sulla collina, mentre si svela il profilo della costa e si ammira la sagoma dell’isolotto di Figarolo.

Vista su Figarolo da Capo Figari

Poco più avanti, si incontra anche il Cimitero degli Inglesi, con appena tredici tombe, di cui la maggior parte di marinai italiani che fecero naufragio su queste coste nel 1887. Il cimitero, però, è noto come “inglese” per la presenza di un’imponente croce celtica che domina la sepoltura di un cittadino britannico, più grande di tutte le altre.

Dal Golfo di Marinella alle spiagge della Costa Smeralda

Proseguendo in direzione Nord, a 4 km da Golfo Aranci si incontra il Golfo di Marinella con l’omonima spiaggia a forma di mezzaluna. La sabbia bianca e soffice si affaccia su un mare trasparente e dalle acque basse. Sulla spiaggia si trovano diversi bar dove poter fare uno spuntino durante la giornata “marittima”. Da Marinella si possono ammirare anche suggestivi scorci delle isole di Soffi e Mortorio.

Le acque trasparenti della spiaggia di Marinella

L’itinerario prosegue lungo la costa, fino ad arrivare all’esclusiva Porto Rotondo, che merita senz’altro una visita per il suo suggestivo centro, con la piazzetta realizzata in pietra locale e progettata dall’architetto Andrea Cascella. Attorno alla piazza gravita un complesso di stradine animate da boutiques, negozi, bar all’aperto. Non perdetevi una passeggiata al porto, dove potrete ammirare gli enormi yacht ormeggiati.

Uno scorcio di Porto Rotondo

Tra il Golfo di Porto Rotondo e il Golfo di Cugnana, a Punta Nuraghe, si incontra la bella Spiaggia Ira, lambite da incredibili acque turchesi. Poco distanti, si trovano anche la piccola spiaggia di Punta Asfodelo e, verso Punta Volpe, la Spiaggia dei Sassi e la Spiaggia delle Alghe. Proseguendo ancora in direzione Porto Cervo, si incontrano alcune belle spiagge, come la sabbiosa Rena Bianca e, poco distante, Razza di Juncu e Liscia Ruja. Quest’ultima, è una distesa di sabbia bianca che si estende a mezzaluna per 500 metri, circondata da cespugli di cisto e corbezzolo.

La spiaggia di Liscia Ruja

Seguendo ancora la costa in direzione Abbiadori e poi Romazzino-Capriccioli, si arriva a Cala di Volpe, dominata dalle architetture moresche dell’omonimo hotel di lusso e protetta dal verde promontorio di Capriccioli. Nelle vicinanze si trova anche la spiaggia sabbiosa di La Celvia e la deliziosa Capriccioli, un luogo da cartolina, in cui due piccole spiaggette di sabbia candida, suddivise da rocce ammantate di macchia mediterranea, si affacciano su acque talmente chiare da assomigliare a quelle di una piscina.

Capriccioli, una spiaggia da cartolina

Continuate ancora seguendo le indicazioni per il Piccolo Romazzino, dove, dalla strada che porta all’Hotel Romazzino, si raggiunge solo a piedi la splendida spiaggia di Portu li Cogghj, nota come la Spiaggia del Principe, una distesa di sabbia bianca e macchia mediterranea, dalla quale spuntano grandi massi di granito.

La Spiaggia del Principe, la preferita dell’Aga Khan

Il nome, assai romantico come i tramonti che si godono da qui, deriva dal fatto che questa spiaggia sarebbe stata la preferita del principe arabo Karim Aga Khan IV, che negli anni Sessanta si innamorò di questa costa della Gallura e, attraverso il Consorzio Costa Smeralda, ne fece il paradiso dei Vip provenienti da tutto il mondo.

Nel cuore della Costa Smeralda

Spesso, la Gallura viene identificata con la celebre Costa Smeralda, paradiso del jet set e meta della vacanza di attori, sportivi e politici. In realtà, per Costa Smeralda si intende quel tratto di circa 50 km incluso nel Comune di Arzachena, che comprende le località di Porto Cervo, Baia Sardinia e Cannigione e che si estende fino al confine con il Comune di Olbia, all’altezza della spiaggia di Rena Bianca, in località Portisco.

Una sosta a Porto Cervo, capitale del jet set internazionale, è d’obbligo, anche se siete solo di passaggio. Fermatevi nella celebre piazzetta e camminate tra le boutiques delle maggiori griffes internazionali, distribuite su un sistema di piani concentrici, sui quali si arrampicano deliziose stradine di pietra.

Merita una visita anche la chiesa di Stella Maris e Porto Cervo Marina, per ammirare gli enormi yacht ormeggiati. Non dimenticate la macchina fotografica: è molto facile, infatti, avvistare qualche personaggio famoso in vacanza!

Lasciandosi Porto Cervo alle spalle, a pochi km di distanza si incontra la bella Cala Granu dalla sabbia candida e dal mare smeraldino. Seguite poi le indicazioni per Baia Sardinia. Lungo il percorso, fate una sosta per visitare Liscia di Vacca, nota come “la piccola Venezia” per le sue stradine e il suo centro attraversato dai canali, per le sue case dai balconcini fioriti e dai colori rosa salmone e pastello, per i suoi portici cesellati. E, al centro del paese, c’è il celebre teatro “Il Bagaglino”.

Uno scorcio di Liscia di Vacca, la “piccola Venezia”

Continuate poi fino a Baia Sardinia, ultima tappa di questa prima parte. Appena prima di entrare in paese, all’altezza di un piccolo ponte di ferro, si trova lo svincolo per Porto Sole, dove c’è la bella spiaggia attrezzata di Li Mucchi Bianchi.

Baia Sardinia “by night”

Entrate poi in paese, lasciate l’auto e incamminatevi lungo la passeggiata che costeggia la spiaggia. Arrivate poi all’altezza del monumento al mare, simboleggiato da due vele stilizzate, e fermatevi ad ammirare il panorama sull’arcipelago della Maddalena.

Fermatevi per un aperitivo o per cena in uno dei locali che si affacciano sulla piazzetta con vista mare. E godetevi la serata! Domani il nostro viaggio prosegue verso nord, dove andremo alla scoperta dei nuraghe, delle cantine e dei mercatini più pittoreschi. E ci spingeremo fino a toccare con lo sguardo il profilo della Corsica!

CHI È MANUELA FIORINI

È nata a Modena, solo per caso. Con una mamma nata ad Alessandria D’Egitto, sangue italiano, greco-cipriota e britannico, zii in Australia e Canada, si considera cittadina del mondo. È giornalista freelance e scrittrice. Scrive di turismo, enogastronomia, salute e benessere. Come narratrice ha pubblicato alcuni romanzi e racconti in diverse antologie e riviste. Con la Sardegna ha un rapporto particolare, perché qui si è trasferita la sua famiglia e ci torna almeno due volte l’anno. La sua pagina Facebook è https://www.facebook.com/manuelafioriniauthor/

COME ARRIVARE

In nave: A Olbia, arrivano i traghetti da Genova, Livorno, Piombino e Civitavecchia con le compagnie Moby Lines (www.moby.it), Tirrenia, (www.tirrenia.it), Grimaldi Lines (www.grimaldi-lines.com). A Golfo Aranci è presente un altro porto turistico con collegamenti da Livorno e Civitavecchia con Corsica – Sardinia Ferries (www.corsica-ferries.it).  In aereo: Olbia è servita dall’aeroporto Costa Smeralda. Tra le compagnie che volano da Milano, Bologna e Roma ci sono Air Italy (www.airitaly.com) e Alitalia (www.alitalia.com).

DOVE MANGIARE

*Al Gambero Ghiotto, via Oristano 4, Golfo Aranci, tel 339/7579086. Per chi ha l’imbarazzo della scelta tra piatti di terra e di mare. Il menù offre piatti della cucina locale e mediterranea, tra cui spaghetti vongole e bottarga, paccheri ai frutti di mare, culurgiones al ragù di agnello, grigliate di pesce e dolci. Prezzo medio a persona € 30-45.

*La Rosa dei Venti, via Porto Rotondo 62, Porto Rotondo, tel 347/0813318, nel centro del paese, offre un vario menù con piatti di pesce e di carne, tra cui diversi piatti a base di carne di pecora. Ampia scelta di piatti di pesce, tra cui fritto misto, grigliate e tartare di tonno. Anche gluten free.

*Sole e Mare, Piazza Ventaglio, Baia Sardinia, tel 0789/99022, www.pizzeriaspaghetteriasolemare.it). Pizzeria spaghetteria con vista mare nel centro del paese. Offre un ricco menù di primi piatti e pizze con un buon rapporto qualità prezzo. E la vista è impagabile.

DOVE DORMIRE

*Colonna Beach Hotel & Residence****, loc. Golfo di Marinella, Golfo Aranci, tel 0789/300994, www.beachhotelresidence.it  Hotel e Residence con piscina e spiaggia privata, comodo alle principali attrazioni e spiagge. Doppia da € 189.

*Hotel Palumbalza****, Golfo della Marinella 52, Porto Rotondo, tel 0789/32005 www.hotelpalumbalzaportorotondo.it immerso nella macchia mediterranea, tra il Golfo di Marinella e Porto Rotondo, dispone di ambienti e arredi realizzati in materiali naturali. Dal piccolo porto privato partono escursioni e gite. Doppia da € 159.

*Club Hotel Cormorano****, via Cala Batistoni, Baia Sardinia, tel 0789/99020, www.hotelcormorano.it, ad appena 4 minuti a piedi dalla spiaggia, dispone di un’ampia piscina e giardini dove passeggiare in totale relax. Doppia da € 136.

INFO

www.sardegnaturismo.it

www.arzachenacostasmeralda.it

 




Sfide storiche e gustose, festival storico filosofici e giardini fioriti. Ecco dove andare nel weekend del 1° e 2 giugno

Ancora indecisi su che cosa fare nel weekend? Il prossimo del 1° e 2 giugno è ricco di appuntamenti da nord a sud. Per esempio, a Roddi (CN), porta di ingresso delle Langhe, si festeggia il Barolo, mentre Venezia torna ai fasti delle Repubbliche Marinare con lo storico Palio. A Mirandola (MO), la città dei Pico, si parla di identità con il Pro-Memoria Festival, mentre a Spello (PG) si celebrano le rose. Infine, per chi si trova in Sardegna, a Carloforte, sull’Isola di San Pietro, si danno appuntamento i migliori chef nazionali e internazionali per l’edizione 2019 di Girotonno. Ecco il dettaglio delle proposte che abbiamo pensato per voi.

A Roddi (CN), alla scoperta di “Io Barolo”

Un viaggio gustoso e multisensoriale alla scoperta del “Re dei Vini”, il Barolo, che sabato 1° giugno viene celebrato a Roddi (CN), porta di ingresso della Langa del Barolo, con “Io Barolo”, una degustazione itinerante nel centro storico tra vini rinomati e piatti di grandi chef.

In questa settima edizione, in programma dalle 17 alle 22, circa trenta produttori incontreranno gli appassionati di Barolo e dei paesaggi delle Langhe, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, lungo le strade e le piazze del centro medievale di Roddi, da piazza Umberto I fino ai piedi del Castello. Ogni produttore proporrà in degustazione cru e annate differenti. I partecipanti, poi, possono contare su un’ampia scelta di piatti caldi e freddi, preparati dallo chef Danilo Lorusso del ristorante La Crota, che potranno essere acquistati anche singolarmente.

Non mancheranno, per gli appassionati, anche laboratori e Masterclass per approfondire la conoscenza del Barolo e degli altri grandi vini delle Langhe. In particolare, con la Food & Wine Experience si potranno sperimentare abbinamenti gourmet fra una selezione di vini piemontesi ed eccellenze agroalimentari.

Si potranno anche scoprire i vini attraverso le proprie percezioni sensoriali attraverso il percorso interattivo Wine Tasting Experience 4.0 in cui ogni partecipante valuterà i vini in degustazione, ricostruendone il profilo sensoriale attraverso il proprio smartphone.

Infine, novità di questa edizione, la Masterclass in italiano e inglese a cura di Canrina Social dedicata agli spumanti Metodo Classico da uve Nebbiolo. Il biglietto per partecipare a “Io Barolo” costa € 30 (€ 25 in prevendita on line) e comprende un pass per degustare i vini di tutti i produttori presente (fino a tre etichette di Barolo e Nebbiolo ciascuno).

INFO: www.stradadelbarolo.it

A Venezia per il 64° Palio delle Antiche Repubbliche Marinare

Nei giorni in cui si tiene anche la Biennale, Venezia celebra il suo glorioso passato di Repubblica Marinara con il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, che quest’anno coincide con i festeggiamenti per la Festa della Sensa (Ascensione) uno degli eventi più antichi e sentiti della tradizione veneziana.

Nel weekend del 1° e 2 giugno chi si reca nella Serenissima potrà assistere a un ricco programma, che culminerà, sabato 1°, con il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare e domenica 2 con il corteo sull’acqua e la cerimonia dello Sposalizio di Venezia con il Mare. Nella regata si sfideranno i rappresentanti delle antiche Repubbliche Marinare, oltre a Venezia, Livorno, Pisa, Amalfi e Genova. Ogni vogatore si farà portavoce della storia e delle imprese della città che rappresenta.

La partenza sarà all’altezza della Biennale, mentre l’arrivo, novità di questa edizione, è stato spostato nei primi 200 metri del Canal Grande, all’altezza della Madonna della Salute, per consentire al pubblico di assistere alla manifestazione.

Altra novità, il corteo storico non attraverserà più riva degli Schiavoni, ma verrà fatto transitare lungo le vie della città per coinvolgere sia i veneziani che i visitatori. Anche la presentazione degli equipaggi, poi, sarà aperta al pubblico, che potrà ammirare così i costumi storici.

INFO: www.repubblichemarinare.org

A Mirandola (MO), torna il Pro-Memoria Festival

Da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno, a Mirandola, nota come “la città dei Pico”, torna il Pro-Memoria Festival, che per l’edizione 2019 avrà come filo conduttore l’identità personale e collettiva con un ricco programma di incontri, spettacoli e approfondimenti che si terranno nei luoghi “storici” della città.

Il festival parte dal concetto che l’identità di ognuno di noi, ma anche quella dei popoli, delle nazioni e appartenenze, è figlia della memoria: i ricordi individuali, le tradizioni, i costumi, i miti fondatori, il passato collettivo, sono tutti tasselli del mosaico. Si parte venerdì 31, alle 17, con un ricordo di Leonardo Sciascia a trent’anni dalla sua scomparsa. Alle 19, lo storico Alberto Melloni e l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi riflettono sull’identità religiosa. La serata si conclude alle 21 con la proiezione del film “Le monde de Sorrentino”.

Tra gli appuntamenti di sabato 1° giugno, alle 11 il filologo Maurizio Bettini dialoga con Ernesto Franco sul concetto di “umanità”. Alle 16.30, Gian Piero Brunetta dialoga con la regista Francesca Archibugi sul tema del “Cinema che ho incontrato, amato e vissuto”. Si parla invece del concetto di identità in amore (alle 17.30) con la scrittrice e critica letteraria Nadia Fusino e l’antropologo Marino Niola. Alle 21, viaggio musicale con il concerto Sfrimma con i compositori e polistrumentisti Enzo e Lorenzo Mancuso.

L’ultima giornata, domenica 2 giugno, è dedicata alla letteratura con Lina Bonzoni, docente di letteratura italiana alla Scuola Normale di Pisa che dialoga con il poeta Franco Marcoaldi (alle 11) sul tema della lettura come incontro personale e dialogo con gli autori che si leggono. Nel pomeriggio, alle 15, lo storico Giuliano Albarani dialoga con Alberto De Bernardi sul racconto di un secolo di vicende italiane, dal 1919 a oggi, tra storia, memoria e identità.

Alle 18, il candidato al Premio Strega Marco Missiroli passa in rassegna insieme a Ernesto Franco le declinazioni dell’idea di fedeltà. Alle 21.30, l’attore e regista Ivano Marescotti e la Filarmonica C.e G Andreoli propongono il concerto “Musica e identità nazionale. Verso una nuova identità europea”.

INFO: www.memoriafestival.it

A Spello (PG) tornano “I giorni delle rose”

La splendida Villa Fidelia di Spello (PG) è la location della VII edizione de “I giorni delle rose” che si tiene dal 31 maggio al 2 giugno. Padrino della manifestazione sarà Carlo Pagani, il Maestro Giardiniere che in TV e nei suoi libri ci ha fatto scoprire i segreti dei giardini e delle piante e che accompagnerà i visitatori in un’eccezionale passeggiata guidata tra le rose.

Il tema dell’edizione 2019, invece, è “La rosa indiana” e rende omaggio all’India, paese ospite, che sarà rappresentata dall’ambasciatrice Viru Vararaghavan e dal maestro Ricchizzi, formatosi a Benares, che condurrà il concerto per sitar “Raga del mattino”.

Saranno due le rose protagoniste: la Rosa Antica di Pompei, che dopo duemila anni è pronta a rinascere, e la Rosa Romanov, legata alla storia e al destino dell’ultimo zar. Non mancherà nemmeno la mostra mercato con oltre 130 espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero, che animerà il giardino della villa. In programma anche un corso di Design Multispecie che si terrà “en plain air” a Villa Fidelia. Grazie al progetto Moda in fiore, invece, si potrà assistere a una sfilata di diversi marchi sullo sfondo del tappeto erboso antistante la villa.

Tornano anche i concorsi legati alla manifestazione, come il Concorso nazionale di poesia, il Concorso nazionale di progetti di giardini di rose, il Concorso nazionale di arte fotografica e, soprattutto, il più atteso e glamour, “La Rosa in testa, che premia i migliori cappelli e acconciature indossati dai visitatori. Nell’ambito della manifestazione sarà assegnato ance il premio “Roseti d’Italia” a un roseto della regione Umbria.

Non mancheranno nemmeno gli appuntamenti gastronomici, con assaggi del “Rosolio dei giorni delle rose”, offerto dall’antica liquoreria Sant’Andrea di Collepardo, il paese delle erbe. La Limonaia della villa ospita invece laboratori e conferenze a tema. Per l’occasione, gli appassionati di archeologia potranno visitare i resti del Sacello di Venere, a cui si accede direttamente dal parco. A poca distanza si trova anche la Villa dei Mosaici di Spello, sito di età imperiale unico nel suo genere.

INFO: www.igiornidellerose.it

A Carloforte (SU) torna la sfida gustosa di Girotonno

È una delle manifestazioni più importanti e caratteristiche, che per la sua 17° edizione, in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Carloforte, sull’Isola di San Pietro (Sardegna), prevede un ricco programma con una competizione tra chef stellati da quattro diversi paesi, una sfida a colpi di ricette della cucina carlofortina-sarda e di quella internazionale, ma anche spettacoli, concerti sotto le stelle e tanti eventi collaterali.

Stiamo parlando di Girotonno, la rassegna dedicata alla valorizzazione e promozione della cultura legata all’economia del tonno e delle tonnare, da secoli legata strettamente al territorio. Proprio a Carloforte, infatti, è ancora attiva una delle più antiche tonnare del Mediterraneo, la cui attività + iniziata nel 1738.

Tra gli eventi più attesi, il Tuna Competition, tra Italia, Ecuador, Giappone e Tunisia, che schierano i loro migliori chef per una gara di cucina internazionale. Ogni giorno, gli chef di ogni paese propongono piatti a base di tonno. A tenere in alto la tradizione culinaria italiana ci sono Rocco Pace e Stefano di Gregorio.

Torna anche il Girotonno Live Cooking, che vede esibirsi dal vivo i maggiori interpreti della cucina italiana nelle loro migliori ricette, che saranno poi degustate dal pubblico. Presso il Tuna Village, un vero e proprio villaggio gastronomico dedicato al tonno, invece, si potranno gustare specialità carlofortine e internazionali.

Ricchissimo anche il calendario degli spettacoli, tra musica e concerti gratuiti “sotto le stelle” sul palco di Corso Battellieri. Giovedì 30 maggio si tiene la finale di Arezzo Wave Band Sardegna 2019. Venerdì 31 maggio, serata con Provenzano Dj e Sandro Bit. Sabato 1° giugno a salire sul palco sarà la cantante sarda Bianca Atzei, mentre domenica 2 giugno sarà la volta della rock band cipriota Minus One.

INFO: www.girotonno.it




Nuraghe di Sirai di Carbonia (CI), in aprile aperture straordinarie per visitare un sito unico

Un ‘occasione davvero unica per visitare il Nuraghe di Sirai di Carbonia, in provincia di Carbonia Iglesias, in Sardegna. La straordinaria fortezza sardo fenicia sarà aperta al pubblico, in via eccezionale, tutte le domeniche di aprile (7-14-21 e 28), il giorno di Pasquetta, 22 aprile, e in occasione dell’Anniversario della Liberazione (25 aprile). Le visite si svolgeranno a orari stabiliti e con cadenza oraria: alle 9.30, 11.30, 15.30 e 17.30. La quota di partecipazione è di € 5 a persona ed è consigliata la partecipazione.

Grazie all’iniziativa “Domeniche al nuraghe” il pubblico potrà accedere agli scavi, da quelli finora condotti a quelli ancora in corso d’opera. L’area archeologica, infatti, fa parte del Parco Archeologico di Monte Sirai-Nuraghe Sirai ed è compresa del Sistema Museale di Carbonia.

Allo stato attuale, il Nuraghe Sirai è un cantiere di lavoro e ricerca e non è normalmente aperto al pubblico. La visita guidata consentirà di ammirare le fortificazioni, la porta pedonale, l’area sacra, l’officina del vetro, l’area di lavorazione delle pelli e le cortine esterne del Nuraghe vero e proprio.

Un nuraghe unico

La civiltà nuragica ha lasciato molte testimonianze in Sardegna e, sotto diversi aspetti, c’è ancora molto da scoprire. Il Nuraghe Sirai, tuttavia, si presenta unico per alcune sue caratteristiche. Prima di tutto si tratta dell’unico sito in cui la fase più recente della civiltà nuragica (750 – 550 a.C) è documentata da un panorama completo e visibile, attraverso l’architettura, la produzione ceramica, la tecnica.

Il secondo aspetto è la tipologia di insediamento. Si tratta infatti di una fortezza, la sola del suo periodo (625-550 a.C) cinta da terrapieni e specializzata in attività artigianali, tra cui la produzione del vetro, di metalli, pelli e ceramica. Al punto che gli archeologi suppongono si tratti di una sorta di “area industriale” al servizio del comprensorio del Monte Sirai.

La tesi è supportata dal ritrovamento della più antica officina del vetro di tutta la Sardegna, fino al recente ritrovamento di un sistema di canalizzazione delle acque piovane che dalla raccolta dell’acqua la trasportava dalla cima dell’insediamento ai piedi della collina.

Un’altra caratteristica che rende questo nuraghe eccezionale è la presenza e la convivenza di una comunità mista, composta da nuragici e fenici, ben documentata durante la visita da fortificazioni in stile orientale, fino all’area sacra costruita in continuità con la tradizione architettonica e ai nuovi isolati dove la tradizione sarda si evolve in forme innovative.

INFO

Nuraghe Sirai – SS126, Carbonia (CI)

Tel 0781/1867304

www.carboniamusei.it

carbonia@sistemamuseo.it

 




Luogosanto, alla scoperta della nuova “Città del Vino” della Gallura (1°giorno)

Chi la Sardegna la conosce bene sa che l’isola non è solo sinonimo di belle spiagge e mare cristallino, ma anche custode di tradizioni millenarie, antiche vestigia, civiltà misteriose e, soprattutto di un ricco patrimonio enogastronomico. E il momento migliore per godere di tutta questa “ricchezza” è fuori stagione, quando il clima mite e un ridotto flusso turistico consentono di visitare in libertà e senza fretta gli angoli e i borghi forse meno conosciuti, ma non meno interessanti.

Questa settimana vi portiamo a Luogosanto, un borgo medievale di poco meno di duemila abitanti nella provincia di Olbia-Tempio, nel cuore della Gallura. E la buona ragione in più per andarci è il riconoscimento di “Città del Vino”, che di fatto lo fa entrare nel prestigioso network che riunisce i luoghi che rappresentano le eccellenze vitivinicole italiane. I percorsi enogastronomici, tra cantine e degustazioni guidate nella culla del Vermentino, si aggiungono quindi al turismo religioso (Luogosanto è un importante luogo Mariano), ma anche ai percorsi archeologici e culturali. Seguiteci!

Nostra Signora di Luogosanto, il cuore del borgo

Chi arriva a Luogosanto avrà l’impressione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo, dove tutto scorre lento e domina il silenzio. Il centro abitato sorge ai piedi del Monte Juanni, che ha fornito, nei secoli, il robusto granito con cui sono costruite le case, le chiese e le strade. Spicca su tutto la sacralità del luogo, meta, nei secoli, di pellegrinaggi per la sua importante storia religiosa e per la presenza di ben 22 santuari dislocati sul territorio del Comune, oltre a cappellette ed eremi per accogliere i pellegrini.

La fondazione di Luogosanto risale al XIII secolo, quando in questo luogo della Gallura sperduto tra i monti arrivarono i frati francescani, che vi istituirono il loro convento, uno dei primi in Italia realizzato quando il santo di Assisi era ancora in vita. I monaci costruirono poi la basilica di Nostra Signora di Luogosanto, la chiesa più importante del paese, realizzata in stile romanico e in conci di granito. La leggenda vuole che la basilica sia stata eretta nel luogo dove la Madonna è apparsa a due frati, indicando loro il luogo dove erano nascoste le reliquie dei santi martiri Nicola e Trano.

I frati ritrovarono le reliquie in una grotta situata su un rilievo roccioso e lì, nel 1227, innalzarono il santuario oggi noto come Eremo di San Trano, che spicca per il suo altare di pietra e per l’abside “naturale”, formato dalla grotta dove vivevano i due santi.

Tornando alla basilica, essa è il fulcro della devozione religiosa mariana e custodisce una la Madonna lignea nota come la “Regina di Gallura”. Nel XVIII secolo ha ricevuto il privilegio della Porta Santa, che dagli anni Settanta del XX secolo è una porta bronzea, opera di Luca Luchetti, che viene aperta ai pellegrini ogni sette anni e rimane aperta per un anno intero.

Accanto alla basilica, vale una visita anche il Museo della Natività della Beata Vergine Maria, ricavato negli antichi locali del convento francescano, che espone le testimonianze delle vicende storico-religiose del Medioevo gallurese e gli ex voto donati alla Vergine Bambina. Si possono visitare anche le celle dei monaci.

Dai briganti ai turisti “slow”

I primi anni dalla fondazione non furono i migliori per Luogosanto. Nel 1338, infatti, venne concessa in feudo a Raimondo di Senesterra, che tuttavia non si curò molto del borgo, limitandosi a spremere gli abitanti con tasse e gabelle che li impoverirono. Le epidemie e la scarsa conoscenza delle tecniche agricole lo spopolarono e ne fecero terra di briganti e pastori di passaggio.

Nel corso del XV secolo passò diverse volte di mano a nobili famiglie di origine spagnola, e per una ripresa si deve attendere fino al XX secolo, quando la zona tornò a popolarsi grazie agli stazzi, gli insediamenti rurali che ancora oggi costituiscono una delle testimonianze ancora “vive” del passato della Gallura.

Dopo aver visitato la basilica e il Museo, dal centro del borgo, caratterizzato da strette vie lastricate e palazzi signorili con balconcini di ferro, ci si può incamminare per diversi itinerari che portano alla scoperta di castelli, cappellette agresti e siti medievali, da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, su sentieri immersi nella natura e dai quali si ammirano scorci memorabili, tutti da fotografare.

Tra castelli e chiese rupestri

Uno degli itinerari più belli è quello che porta al Castello di Balajana, sulla strada che porta ad Arzachena, che sarà la tappa della nostra seconda giornata. Il castello era la residenza estiva del giudice di Gallura. Per raggiungerla si deve lasciare l’auto ai piedi del colle e salire un sentiero di gradini di pietra.

Accanto al castello, risalente al Duecento, sorge la piccola Chiesa di San Leonardo, in stile romanico e costituita da un’unica sala con un’abside e un soffitto a botte, realizzata in granito.

Lungo la strada che, invece, conduce a Santa Teresa di Gallura, dalla parte opposta al centro, si incontra invece il Castello di Re Baldo, dimora del governatore, di cui non rimangono che pochi ruderi. Accanto, si trova la Chiesa di Santo Stefano, databile tra il XVII e il XVIII secolo.

Le zone archeologiche

Un altro bell’itinerario, in alternativa a quelli proposti, o da fare se decidete di fermarvi di più nella zona, è quello che porta nella zona compresa tra Monte Juanni, Monte Casteddu e Monte Ruju, che sembrano vegliare sul borgo di Luogosanto. Qui si possono trovare alcune importanti vestigia della civiltà nuragica, tra cui un intero villaggio formato da 50 capanne, tra cui la Capanna delle Riunioni, risalente all’Età del Bronzo, tra il 1200 e il 1900 a.C.

Spostandosi di circa 3 km, nella zona di Canaili, si possono invece ammirare i resti delle Tombe Megalitiche a circolo risalenti alla civiltà Prenuragica. Per visitare altre testimonianze di questa misteriosa civiltà, che ha lasciato tracce nella sola Sardegna, ci sposteremo, domani, nel territorio di Arzachena. Intanto, vi lasciamo con la ricetta delle seadas, i tipici dolci galluresi, e vi suggeriamo alcune cantine della zona dove degustare e acquistare i celebri vini sardi, tra cui il Vermentino e il Cannonau.

Seadas

Ingredienti

  • 150 gr di farina 00
  • 90 gr di farina di semola di grano duro rimacinata
  • 280 gr di pecorino dolce grattugiato
  • 85 ml di acqua
  • 60 gr di strutto
  • 2 cucchiai di scorza di limone grattugiata
  • 1 pizzico di sale
  • Miele di arancio q.b.

In un recipiente abbastanza ampio mescolate le due farine, poi aggiungete lo strutto, l’acqua a filo e un pizzico di sale. Lavorate bene l’impasto con la punta delle dita e quando sarà liscio e omogeneo formate in panetto. Copritelo con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per circa 20 minuti. In una tazza mescolate il pecorino dolce grattugiato e la scorza di limone grattugiata. Togliete l’impasto dal frigo e stendetelo su un piano di lavoro infarinato con un mattarello dandogli una forma rettangolare e uno spessore medio.

Mettete al centro della sfoglia tre cucchiai di pecorino e scorza di limone, poi ripiegate la pasta su se stessa unendo i lati, togliendo l’aria in eccesso in modo da vedere bene le “montagnole” con l’impasto. Con una formina per pasta o dolci premete sulla forma e staccate l’impasto. Schiacciate i bordi per non farlo uscire dalla sfoglia. In una padella capiente scaldate una buona quantità di olio per friggere e quando sarà bollente immergete le seadas, rigirandole finché non saranno dorate da entrambe le parti e si saranno formate delle bollicine. Scolatele sulla carta assorbente, poi servitele con una colata di miele d’arancia, buccia di limone o arancia, oppure con una spolverata di zucchero a velo.

COME ARRIVARE

Si può arrivare in Sardegna in aereo o in traghetto. Nel primo caso gli aeroporti più vicini a Luogosanto sono quelli di Olbia o di Alghero. Per chi arriva in nave, i porti più vicini sono Olbia o Golfo Aranci. Proseguendo in auto, da Alghero si prende la direzione di Sassari, poi si prosegue sulla SS131 fino a Tempio Pausania e, da qui, si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Luogosanto. Da Olbia o Santa Teresa di Gallura, prendere la SS125 fino a Palau e poi seguire le indicazioni per Luogosanto.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Pizzeria da Tommy, via Cristoforo Colombo 9, Luogosanto (OT), tel 079/652495. Per guastare ottimi piatti della cucina tradizionale sarda di terra e di mare, ma anche ottime pizze. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Vermentino.

*Ristorante pizzeria il Girasole, via San Trano 31, Luogosanto (OT), tel 079/652552. Pizza cotta nel forno a legno e piatti della cucina tradizionale sarda. Ottime le seadas. Anche piatti di mare, tra cui cozze alla marinara, orata al forno e antipasti di mare.

DOVE DORMIRE

*Hotel San Trano***S, via Caprera 19, Luogosanto (OT), tel 079/6573026, www.hotelsantrano.it. In splendida posizione, su una collina circondato da querce secolari e macchia mediterranea, dispone di 64 camere doppie con arredamento in stile gallurese, tutte con TV, telefono con linea diretta, aria condizionata, bagno privato e asciugacapelli. A disposizione bar ristorante, solarium, saletta TV e parcheggio privato. Doppia con colazione da € 62.

*Agriturismo Fioredda, loc. Fioredda 89, Luogosanto (OT), tel 333/7959406, www.fioredda.com. Inaugurata nel 2016, la struttura dispone di tre ampie camere doppie o matrimoniali, arredate con ogni comfort, con aria condizionata, riscaldamento autonomo, veranda privata e vista sul giardino. Splendida la posizione su una collina che offre una magnifica vista su Aglientu, sul Monte Limbara e fino a San Pantaleo. Doppia da € 60.

LE CANTINE

*Cantine Siddùra, loc. Siddura, Luogosanto, (OT), tel 079/6573027, www.siddura.com. Azienda vitivinicola immersa in una valle circondata dal granito e protetta dai venti di Maestrale, che creano l’ambiente adatto alla viticoltura. Tra innovazione e tradizione, produce vini di alta qualità che hanno ottenuto diversi riconoscimenti.

*Vigneti Piero Mancini – Tenuta di Balajana, Strada Provinciale 14, km 4, Luogosanto (OT), tel 346/5939675, www.vignetipieromancini.it L’azienda sorge in un antico stazzo gallurese restaurato che offre al visitatore la possibilità di effettuare tour guidati nei 18 ettari in cui vengono coltivate le uve selezionate con la degustazione di sei eccellenti etichette. I vini si possono acquistare direttamente in loco.

INFO

www.comuneluogosanto.gov.it

www.stradavermentinogallura.it




Panettone da Guinness: Villacidro (CA) batte il record di Milano

Milano non ha fatto in tempo a festeggiare il suo “Panettone più grande del mondo”, con tanto di certificazione del Guinness World Record, e festa, lo scorso 17 dicembre, nella cornice della Galleria Vittorio Emanuele, che il primato gli è stato soffiato dalla Sardegna.

Arriva infatti da Villacidro, in provincia di Cagliari, un altro “superpanettone”, dal peso di ben 404 kg, e 200 mila calorie, che ha battuto quello milanese, di appena 332 kg! Lo ha realizzato il pasticcere di Sarroch Emanuele Pinna, 47 anni, ed è stato presentato pochi giorni prima di Natale presso la Galleria Sant’Ignazio di Villacidro nell’ambito di una grande festa, che celebrava anche i 40 anni di Topolino e ha visto la “partecipazione” di tanti personaggi Disney, per la gioia dei bambini. Il superpanettone è stato poi affettato e distribuito ai presenti.

Per realizzare il panettone da record, un prodigio di uvetta e canditi, secondo la ricetta tradizionale, ci sono voluti quindici giorni di preparazione e quaranta ore di cottura. Un record battuto anche questo, dal momento che il “rivale” milanese è stato realizzato dal maitre chocolatier Davide Comaschi in 100 ore.

E, siccome un panettone deve essere soprattutto buono, in tutti i sensi, nello svelare la sua opera, Emanuele Pinna ha spiegato come il colore rosa della copertura voleva essere un omaggio alle donne vittime di violenza, mentre una dedica speciale è andata ai suoi due bambini adottivi disabili e a tutti coloro che si prendono cura delle persone con disabilità.

Potete leggere qui la storia del panettone milanese con la ricetta tradizionale.

Ma, vedendo come sono andate le cose, c’è da scommetterci che qualcun altro tenterà di battere il primato sardo con un panettone ancora più grande!

Sa Turri ‘e Su Scogliu, la località che ha ispirato il panettone da record

Il suo creatore ha dichiarato per la forma del superpanettone si è ispirato a “Sa Turri ‘e Su Scogliu”, uno dei luoghi più belli e suggestivi di Sarroch, che esprime bellezza e salute, proprio come il grande panettone.

Nota anche come Torre del Diavolo, è una torre di avvistamento risalente al XVII secolo che domina il promontorio di Punta Zavorra e si affaccia sullo splendido Golfo degli Angeli. Secondo quanto riporta la Carta di Francesco Vico, la torre fu costruita nel 1639 a 50 metri sul livello del mare, con materiale di roccia vulcanica, andesite e fregi di arenaria calcarea. Ha la forma di un tronco di cono con una volta a cupola con un foro di accesso al terrazzo.

Costruita per volontà della Corona di Spagna, fa parte del complesso di fortificazioni che dall’Alto Medioevo alla metà del XIX secolo hanno costituito un efficiente sistema difensivo, oltre che di comunicazione e avvistamento, in tutta la fascia costiera della Sardegna.

Oggi la “Torre del Diavolo” si può raggiungere attraverso uno splendido trekking con sentieri immersi nella macchi mediterranea e a picco sul mare. Il sentiero si raggiunge percorrendo la strada litoranea di Sa Punta, con punti panoramici sul Golfo degli Angeli e della costa verso Pula. Una volta arrivati al cospetto della torre, oltre al panorama del Golfo, si possono scorgere anche la Torre di Nora e la Torre di San Macario.

INFO: www.visitsarroch.it