Le 10 saline più belle del mondo

Fondamentali per l’economia del passato e del presente, ma anche in grado di disegnare paesaggi mozzafiato, sono le saline, i bacini in cui avviene l’evaporazione naturale dell’acqua di mare trasformandola in sale marino, poi raffinato e utilizzato per insaporire i cibi e conservarli. Ma quali sono le 10 saline più belle del mondo? Eccole nella nostra TOP 10 di questa settimana.

1. Salar de Uyuni (Bolivia)

Il Salar de Uyuni, con un’estensione di quasi 12 mila kmq, è la più grande salina del mondo. Si trova tra Potosì e Oruro, nel sud est della Bolivia, al confine con il Cile a 3656 metri sul livello del mare. Si presenta come un infinito deserto di sale dai riflessi argentei, in cui spiccano piramidi bianchissime, popolate da colonie di fenicotteri rosa. La sua origine risale alla preistoria, in seguito al prosciugamento di un grande lago salato. Una leggenda narra, invece, che la sua formazione sia il risultato delle lacrime di Tunupa, una donna a cui rapirono la figlia. Inconsolabile, pianse così tanto da formare un lago salato. Durante il periodo delle piogge la distesa di sale si trasforma in un grande specchio d’acqua che riflette il cielo, dando la sensazione di essere sospesi in una dimensione onirica e surreale. Qui il riverbero della luce solare è così forte da non resistere senza un paio di occhiali da sole.

2. Salinas Grandes (Argentina)

Le seconde saline più grandi della Terra sono le Salinas Grandes, che si trovano nella parte nord est dell’Argentina, a quasi quattromila metri di altezza. Situate tra i villaggi di Purmamarca e San Antonio de los Cobres, nella provincia di Jujuy, hanno un’estensione di 6000 mq e disegnano un paesaggio lunare, ai piedi della catena montuosa della Sierras de Cordoba. Il periodo migliore per ammirarle in tutto il suo magico splendore va da febbraio a marco, quando il bianco del sale si fonde con l’azzurro del cielo. Tra novembre e dicembre, invece, i venti andini trasportano sulla superficie uno strato di terra bruna. Tantissimi gli itinerari per ammirarle in tutto il loro abbagliante splendore. Uno dei migliori è quello che conduce al belvedere di Abra de Potrerillos, da cui si possono ammirare dall’altro, lasciando spaziare la vista.

3. Salar de Atacama (Cile)

Terze al mondo per estensione, le saline del Salar de Atacama, si trovano nella regione di Antofagasta de la Sierra, in Cile, nel deserto omonimo, considerato il più arido del mondo. Si estendono su una superficie di circa 3000 kmq e si trovano a 2300 metri sul livello del mare. Al centro si trova la meravigliosa e lunare Lagura Cejaré. La salina si è formata in seguito alla dissoluzione dei sali minerali presenti nel suolo vulcanico, portati a loro volta dalle precipitazioni sulla catena delle Ande. L’effetto ottico è fenomenale e le acque del lago sono così salate che chi si immerge ha la sensazione di fluttuare.

4. Saline di Gozo (Malta)

Tra le meraviglie della natura da visitare almeno una volta nella vita ci sono le Saline di Gozo, che si trovano a Qbaijar, nella parte nord dell’Isola, quella che guarda verso la Sicilia. Hanno la forma di una scacchiera formata da vasche rettangolari di diversa misura, che caratterizzano il paesaggio. Risalgono a più di duemila anni fa e furono i Romani a costruire le saline all’epoca in cui il commercio di sale stava iniziando in tutto il Mediterraneo. Ancora oggi, le saline di Gozo garantiscono una produzione di diverse tonnellate annue, tutte destinate a un uso commerciale. Il paesaggio, invece, è davvero spettacolare.

5. Devil’s Golf Course (California, USA)

Molto amate dai fotografi, queste saline si trovano nel territorio del Death Valley National Park, in California, e hanno un nome assai singolare: Devil’s Gold Course, cioè “campo da golf del Diavolo”. Deriva da un trafiletto di una guida turistica del 1934, in cui l’autore descriveva questa distesa di cristalli come un terreno “così accidentato che solo il diavolo potrebbe giocarci a golf”. L’area, infatti, è un’immensa distesa di salgemma che il vento e la pioggia ha scolpito in tante guglie aguzze e frastagliate. E, se si affina l’udito, si possono sentire dei piccoli schiocchi, provocati dai minuscoli cristalli di sale che scoppiettano mentre si espandono e si contraggono a causa del calore emanato dal terreno.

6. Salina di Margherita di Savoia (Puglia, Italia)

Ebbene sì, una delle saline più belle del mondo è in Italia! È la Salina di Margherita di Savoia, che si trova nel Tavoliere delle Puglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, e si estende per un tratto di costa lungo 20 km e largo 5. Con una produzione di 6 milioni di quintali di sale all’anno sono anche le saline più grandi d’Europa. Risalgono al III secolo a.C e furono i Romani a sfruttarle per primi per i loro commerci. Tanto è che la via che collega la Puglia a Roma ha preso il nome di Salaria. I grandi specchi di colore rosa sono la dimora di fenicotteri, uccelli e altri animali e vegetali di specie protetti, tanto che qui è stata creata la Riserva Naturale Salina di Margherita di Savoia, una meta da non perdere per la bellezza strabiliante del paesaggio, ma anche per conoscere la storia e le antiche tecniche di estrazione e lavorazione del sale.

7. Saline di Maras (Perù)

Le Saline di Maras si presentano come un mosaico formato da tremila piccole vasche, incastonate tra le montagne. Si trovano nella Valle Sagrado, considerata sacra dagli Incas, nella provincia di Cusco, in Perù. Nelle vasche viene conservata l’acqua salata che sgorga da una fonte di acqua calda e salata, chiamata Qoripujo, che si trova all’inizio della valle. Secondo una leggenda inca, le saline sarebbero state create da Ayar Cachi, fondatore dell’impero Inca che, disperato per non essere riuscito a fondare la città che sognava, si lasciò andare a un pianto dirotto, al punto da morire piangendo. Il dio del Sole, impietosito, asciugò le sue lacrime dando vita alle saline. Qui, ancora oggi, il sale viene estratto secondo tecniche antichissime.

8. Saline di Etosha (Namibia, Africa)

Decisamente mozzafiato è l’Etosha, uno dei deserti di sale più suggestivi del mondo, che si trova nel nord della Namibia. Si estende per 4800 kmq ed è ciò che rimane di un enorme lago salato. Meta tra le preferite dai fotografi di tutto il mondo, si presenta come una vasta distesa bianca ed è compresa nell’Etosha National Park, una zona protetta in cui è possibile ammirare leoni, zebre, giraffe, antilopi e altri animali.

9. Saline di Sicciole (Slovenia)

Le Saline di Sicciole, si trovano a Pirano, in Slovenia, e sono, oltre che una delle principali attrazioni turistiche della zona, anche un prodigio della natura. In questo ecosistema unico si trovano diverse varietà di piante alofite, che crescono in ambienti particolarmente salini, tra cui spicca l’assenzio marino, da cui si ricava un ottimo liquore digestivo. Inoltre, qui viene prodotto il fior di sale, un tipo di sale particolarmente bianco che viene estratto con una tecnica tramandata da 700 anni che fa sì che questo sale abbia il 5% in meno di cloruro di sodio rispetto ai sali comunemente presenti sul mercato.

10. Sambhar Salt Lake (India)

Chiudono la nostra TOP 10 le saline del Sambhar Salt Lake, nello Stato indiano del Rajasthan. Qui viene prodotta la maggior parte del sale di del Rajasthan, circa 196 mila tonnellate all’anno, pari al 9% di tutto il sale del Paese. Mozzafiato anche il paesaggio, colorato da alghe particolari che donano alle acque colori sorprendenti. Senza contare che questo è l’habitat di diverse specie di uccelli, tra cui migliaia di fenicotteri rosa che migrano dal nord dell’Asia alla Siberia.




Cinquanta sfumature…di sale

Troppo sale fa male, ma un pizzico  dona gusto e sapore alle pietanze. Il più comune è quello che si ottiene dall’acqua di mare, mediante un processo di evaporazione e raffinazione. Recentemente, però, si ricerca la qualità anche nel sale e sulle tavole di ristoranti più famosi hanno fatto la loro comparsa sali ricercati e rari, ognuno con le loro proprietà, gusto e sostanze, che cambiano a seconda del mare da cui sono ricavati, ma possono essere ricavati anche da ghiacciai, miniere, isole vulcaniche e persino fiumi.

Tra i più famosi sali italiani c’è il Sale di Cervia, un sale integrale per produrre il quale non si utilizzano additivi. Anche il processo di essiccazione avviene in maniera naturale, quindi preserva tutti i minerali presenti nel mare, tra cui iodio, potassio, zinco e rame. Si trova sia a grana fine che a grana grossa. Tra le varietà c’è il pregiato Salfiore. Il Fior di Sale di Trapani è raccolto rigorosamente a mano nei mesi estivi.

I sali che vengono dall’Europa

In Europa, sulla costa atlantica della Bretagna, la cittadina francese di Guerande dà i natali al raro e pregiato Sale grigio bretone. Si raccoglie da giugno a settembre secondo un antico metodo di origine celtica basato sull’azione del vento. Non subisce alcuna raffinazione, da qui il suo colore grigio. Sempre in Francia, ma nella Camargue, si ricava il Sale di Camargue, detto anche “caviale di mare” per il suo costo e le caratteristiche uniche, date dalle particolari condizioni climatiche. Si usa per le marinature di carne o pesce, per le cotture “in crosta” e le vinaigrette.

Dalla Gran Bretagna arriva invece il Sale di Halen Mon, che si raccoglie sulla costa orientale del Galles e si adatta bene alle carni crude. Dalla cittadina di Maldon, sulla costa sud orientale dell’Inghilterra, arriva l’omonimo sale dal caratteristico aspetto a scaglie particolarmente friabili, che lo rendono adatto a dolci e bistecche. Dal Portogallo arriva La flor de sal de Algarve, un sale pregiato ricco di magnesio e potassio, ha un colore bianco avorio e si abbina bene a qualsiasi piatto. Da Cipro arriva il Sale Nero, colore dato dall’abbondanza di carbone vegetale. I granelli sono di forma piramidale ed è adatto a chi ha problemi digestivi.

E i sali dal mondo

Dalle Hawaii arriva il Sale Nero Black Lava che si raccoglie sull’isola vulcanica di Molokai. Dall’isola di Alea arriva invece il sale rosso, il cui colore è dato dalla presenza di argilla rossa e dall’alto contenuto di ferro. Dall’Australia arriva invece il sale rosa di Murray River, l’unico “sale di fiume” al mondo, che ha la forma dei cornflakes e un color pesca dato dalle alghe ricche di carotene.  Tra i Sali di roccia ricordiamo infine il sale rosa dell’Himalaya, il più puro del mondo, che si ricava dalle miniere millenarie di Kewra, il sale rosa di Maras, in Perù, estratto sulle Ande a 3000 metri di altitudine, il sale blu di Persia che si ricava dalle miniere millenarie dell’Iran e il sale viola di Kala Namak, in India, usato da millenni nella medicina ayurvedica.

Bocconcini di maiale al pepe rosa e sale nero delle Hawaii

 Ingredienti:

  • 360 gr di filetto di maiale
  • Lardo di Colonnata a fette
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 spicchio di aglio
  • Pepe rosa in grani
  • Sale fino q.b.

Per la salsa:

  • 200 ml di panna fresca liquida
  • 70 gr di yogurt greco o bianco
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • Sale nero delle Hawaii q.b.

Eliminate il grasso esterno dal filetto di maiale e tagliatelo a fette spesse circa 3 cm. Avvolgete ogni bocconcino in una fetta di lardo di colonnata rivestendo bene i bordi. Fissateli con dello spago da cucina e aggiungete qualche grano di pepe rosa in superficie. Preparate la salsa mettendo in un tegame la panna liquida, lo yogurt e il concentrato di pomodoro e stemperate il tutto a fuoco lento. Aggiustate di sale e fate addensare. In una padella scaldate un cucchiaio di olio di oliva e fate poi rosolare lo spicchio d’aglio e il rosmarino, poi aggiungete i bocconcini e lasciate cuocere per 5/6 minuti. Quando saranno cotti, unite la salsa, amalgamate il tutto e lasciate riposare per un minuto. Cospargete i bocconcini con il sale nero delle Hawaii e servite caldi.