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Weekend in Auto N.2/2017

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Weekend In Auto N.5/2016




VICENZA, TRA PALLADIO E IL BACCALÀ

Una città sorprendente, che conserva gioielli come le architetture palladiane. Qui, infatti, Andrea Palladio ha lasciato numerose testimonianze della sua arte. Vicenza è anche la città in cui gustare il prelibato baccalà alla vicentina, magari in una pausa dalla visita al centro storico. Un fine settimana a Vicenza può iniziare da Piazza dai Signori, al cui ingresso stanno due colonne, sormontate una da un leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia,di cui vicenza entrò a far parte nel 1404, e l’altra della statua di Cristo Redentore.

Vicenza

Costeggia la piazza la Basilica Palladiana, capolavoro del grande architetto rinascimentale, dalle forme classiche ed eleganti. Qui si trova anche la Torre Bissara. Sotto i portici della Basilica si trovano le più importanti oreficerie della città. La sua storia, infatti, è intimamente connessa con l’arte orafa.

L’altro fiore all’occhiello è il Teatro Olimpico, progettato da Palladio nel 1580,  ma realizzato dal suo allievo Jacopo Scamozzi. Dal lato sud di Piazza dei Signori di accede a Piazza delle Erbe, con la medievale Torre del girone o del tormento, dove fu imprigionato Silvio Pellico. Vale una visita anche a Palazzo Chiericati, altro capolavoro palladiano e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che si trova in Piazza Matteotti, che ospita una splendida pinacoteca.

In Piazza Duomo si trova anche la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, che porta anch’essa la firma del Palladio. Nella Chiesa di Santa Corona, invece, si trova la tomba del grande architetto.

 

 

 

BACCALÀ ALLA VICENTINA

INGREDIENTI

  • 1 kg di stoccafisso secco, 250 gr di cipolle
  • ½ litro di olio extravergine di oliva
  • 3 sarde sotto sale, ½ litro di latte fresco
  • farina bianca q.b., 50 gr di parmigiano grattuggiato
  • Prezzemolo tritato, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Ammollate lo stoccafisso, togliete la lisca e le spine e tagliatelo e pezzi. Affettate finemente le cipolle e rosolate in un tegame con un bicchiere d’olio, poi aggiungete le sarde sotto sale tagliate a pezzetti e, a fuoco spento, il prezzemolo tritato. Infarinate i pezzi di stoccafisso, irrorateli con il soffritto preparato a disponeteli l’uno accanto all’altro in un tegame di cotto, dopo aver versato sul fondo un po’ di soffritto. Ricoprite il pesce con il resto del soffritto e aggiungete il latte, il parmigiano grattuggiato, il sale e il pepe. Unite il resto dell’olio e cuocete a fuoco dolce per circa 4 ore e mezzo, senza mai mescolare, ma muovendo il tegame in senso rotatorio. Servite con polenta alla brace.

I VINI: tra i bianchi il Vespaio di Breganze DOC e il Lessini Durello, oppure il Rosso di Barbano, dal color rubino e il sapore fruttato. dove acquistare: Casa Vinicola Zonin, via Borgolecco 9, Gambellara (VI), tel 044/64160-0444/640174 (enoteca), www.zonin1821.it




DAL MARE CHIC AI BORGHI STREGATI

DALLA COSTA SUL MARE, CON ALASSIO, IMPERIA, SANREMO, DOVE NEGLI HOTEL A 5 ★ SOGGIORNANO I VIP NEL RICORDO DELLE STAR DEL FESTIVAL, ALL’ENTROTERRA CON BORGHI COME BUSSANA VECCHIA E TRIORA, DOVE VIVONO ARTISTI E… STREGHE

Provenendo dalla pianura padana e superate le ultime due gallerie per immettersi sull’autostrada dei fiori A10, questo lembo di Liguria che si slancia verso la Francia appare segnato dall’opera dell’uomo, che si rivela nei numerosi centri storici arroccati sui rilievi e nelle vaste estensioni di serre per colture floreali. Per il nostro itinerario, tra mare ed entroterra, conosceremo una parte della provincia di Imperia, e ci sorprenderà per la fonte inesauribile di sorprese paesaggistiche ambientali e storiche. Il paesaggio, generalmente montuoso, supera i 2000 metri col monte Saccarello, ha i fianchi solcati da torrenti impetuosi come l’Argentina, il Nervia o l’Impero, tutti con sorgenti che nascono dal baluardo naturale che protegge questa parte della Liguria dai venti freddi del nord. Con la nostra compagna di viaggio, la dinamica DS3 cabrio benzina, incontreremo una gran varietà di paesaggi dove mettere alla prova i 130 cv, comodamente seduti con tutti i comandi ben posizionati: sembra davvero nata per queste strade, belle, panoramiche, ma strette e piene di curve.

ALASSIO E IL SUO MURETTO

Quando usciamo dal castello di Albenga ci appare dall’alto l’unica vera ampia pianura del ponente: il suolo fertile e il clima ideale favoriscono coltivazioni specializzate, i cui prodotti (famosi i carciofi) hanno da sempre sostenuto l’economia locale. Seguiamo le indicazione per Alassio sfiorando il centro storico di Albenga, caratterizzato dalle due torri comunali e lo svettante campanile della cattedrale. Qualche chilometro e, dopo una galleria, poco più avanti, appare in tutta la sua bellezza l’arcuata baia di sabbia bianca di Alassio e Laigueglia chiusa in fondo dal promontorio di Capo Mele. Oltre la spiaggia tutto è densamente costruito con ville e giardini, e poco è rimasto dei centri storici con le strette vie sovrastate da archivolti, qui chiamati caruggi. A poca distanza, in mare a fare da sentinella l’isola di Gallinara, proprio di fronte ad Alassio.

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Furono gli inglesi a metà Ottocento a frequentarla assiduamente, e ancora oggi il mare rappresenta per Alassio, la risorsa più importante. Da non perdere una passeggiata nel centro storico, detto “budello” per via delle viuzze molto strette, oggi animato da svariati negozi, tra cui la pasticceria la Riviera, che fa ottimi “baci di Alassio”. Negli anni 50/60 Alassio era famosa capitale della vita mondana internazionale. I grandi nomi del cinema e della cultura si davano appuntamento al Caffè Roma, davanti al quale sfilavano auto da sogno di vecchi vip. Di fronte al bar, un anonimo muretto scolorito, che arginava un giardinetto, colpì l fantasia di Mario Berrino, proprietario del locale, e in occasione dell’incontro con Ernest Hemingway, abituale ospite, prese forma l’idea del Muretto di Alassio. Ogni tanto, da allora, Berrino pose una piastrella colorata e autografata da un vip. Oggi sul muretto, abbellito anche da una scultura bronzea, sono state apposte circa 1000 piastrelle firmate da Christian Barnard, Gino Bartali, Walter Chiari, Salvatore Quasimodo, Jean Cocteau, Piero Chiara e tanti altri.

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Passeggiate sul lungomare ha un fascino tutto particolare, e tutti possono goderselo, per sedersi a bere qualcosa è meglio spostarsi verso Laigueglia se si ha un budget contenuto. Dall’estremità del pontile, il colpo d’occhio sulla piazzetta di Laigueglia è un’immagine da cartolina con le case  color pastello dominate dalla chiesa, mente sulla spiaggia alcuni pescatori tirano a riva un gozzo appesantito del pescato. E’ un piacere passeggiare per le viuzze di Laigueglia con tante piccole botteghe artigiane e qualche forno per comprare la focaccia croccante. Riprendiamo l’Aurelia e superiamo il promontorio di Capo Mele sormontato da un faro, la strada molto larga e panoramica  permette di guidare in modo rilassato, scendiamo e attraversiamo il piccolo borgo di Andora, con il suo porto pieno di barche e dopo qualche chilometro l’incantevole inquadratura su Cervo dominata dall’elegante “chiesa dei corallini” perchè le spese di costruzione furono pagate dai proventi della pesca del corallo, una volta molto florida. Una strada di due chilometri con qualche tornante porta agevolmente all’entrata del borgo alto, dove si può parcheggiare a pagamento. Le mura cingono le poche case e appena entrati nella piccola piazzetta dominata dal torrione, troviamo a destra il noto ristorante San Giorgio, ricca di centinaia di etichette, con una grande scelta di vini liguri.

Il capoluogo, Imperia, è oramai a pochi chilometri, s’intravede laggiù nella leggera foschia marina. Attraversiamo San Bartolomeo a mare e Diano Marina con a sua bella passeggiata ombreggiata da splendidi esemplari di palme e araucarie, e dopo essere saliti a Capo Berta profumato di resina dei pini, una ripida discesa ci porta a Imperia. La città, divisa in due parti dal torrente Impero, è il risultato della fusione di due comuni avvenuta nel 1923: Porto Maurizio e Oneglia. Il primo, votato per lo più alla pesca, è dotato di un attrezzato porto turistico, Oneglia invece è da sempre nota per l’industria alimentare (pasta e olio di oliva). Ogni due anni qui si tiene la manifestazione ” vele d’autore”, una kermesse coreografica di quattro giorni, di regate e barche d’epoca. Nella scorsa edizione a settembre 2014, oltre 70 imbarcazioni di lunghezza varia, compresa tra i 7 e gli 85 metri, si sono sfidati in queste acque ricche di storia.

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Altro dettaglio di non poco conto, qui a Porto Maurizio è nato il premio Nobel per la chimica Giulio Natta. La parte più antica della città è quella più in alto sul promontorio abbellita con la chiesa di San Maurizio, la più grande della Liguria, eretta nel 1781 dal Cantoni. Scendendo lungo vie decorate con bei palazzi nobiliari si arriva a Oneglia e tutte le strade portano alla piazza dedicata allo scrittore imperiese Edmondo De Amicis. Il lungomare ci regala splendide visioni di Imperia leggermente velata dagli spruzzi di mare mosso che polverizza le onde. Qui non dovete perdervi un pranzo al forno trattoria U Papa moto noto a Oneglia. Tra i vicoli, di fronte al mercato coperto, la trattoria offre piatti strettamente del territorio e la sera, peccato solo la sera, si può assaporare la farinata tipica ligure croccante e molto apprezzata. Esattamente 50 passi e ci si ritrova a calata Cuneo, animata da tanti locali e “sciamadde” trattorie tipiche. Il molo, dove alle tre di ogni pomeriggio i pescherecci scaricano cassette di acciughe e pesce azzurro, è dedicato a Giovnni Battista Cuneo, nato qui nel 1809, marinaio di professione, patriota. e’ sua la prima biografia di Giuseppe Gribaldi.




Il viaggio trendy è esperienziale

Alcuni di questi viaggi sono proposti da CarteOrange – Viaggi su misura (www.cartorange. com) la più grande azienda di consulenti per viaggiare attiva in Italia da oltre 15 anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Ebbene con il progetto Viaggi nel Tempo, Carte Orange aggiunge una dimensione nuova al viaggio: gli itinerari infatti sono pianificati da storici e archeologi che curano lezioni preparatorie e accompagnano i partecipanti di persona con un e-book dedicato.

Fra le varie proposte per i vostri viaggi “esperenziali” noi ne abbiamo scelto un paio che ci sembrano particolarmente accattivanti. La prima prevede di pernottare all’interno del Museo Archeologico Antonini (avenida de la Cultura 600, Bisambra, tel. 056.523100; orario: lun-dom 9-19; visite guidate con il tour operator locale Mystery Perù, tel. 0051.56.956691155, info@mysteryperu.com) di Nazca, uno dei più bei musei del Perù. Al suo interno si può dormire nelle camere lasciate libere dai ricercatori.

Da non mancare una visita al giardino botanico, una vera oasi nel deserto per piante e animali esotici. Naturalmente non può mancare una visita a Nazca, cittadina diventata famosa in tutto il mondo per la presenza delle famose linee di Nazca: circa 300 figure sparse in un territorio desertico di circa 500 chilometri quadrati, tanto grandi da essere riconoscibili solo dall’alto al punto che qualcuno ha attribuito questi disegni agli extraterrestri. I disegni sono in genere figure geometrice, rombi, cerchi, quadrati, triangoli e trapezi e raffigurazioni di animali fino alla figura di un astronauta. Nel 1994 le linee di Nazca sono state dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Un’altra idea proposta da CarteOrange è il pernottamento sugli alberi presso il Resort 98 Acres (Greenland Estate, Ella – Passara Rd, Ella, tel. 0094 57 2 050050, www.resort98acres.com; doppia con colaz. a partire da 195 dollari, € 172)  a Ella, sui monti dello Sri Lanka. Il resort è immerso fra piantagioni di tè e cascate, a contatto con la natura incontaminata ed è formato da diversi chalet in legno. Da vedere a Ella il  Demodara Nine Arch Bridge, l’Halpewatte Tea Factory, a pochi minuti di tuk tuk da Ella, è una bella fabbrica di tè dove si può fare la visita guidata di circa mezz’ora. Per ammirare i paesaggi meravigliosi del posto val la pena fare un tour in treno da Ella a Nano Oya (110 rupie a persona in 2a classe, € 1,50): il treno percorre un tratto fra montagne e piantagioni di tè. Infine da non mancare anche una visita allo Ella Spice Garden (Main Street, Ella, tel. 94752363636) , un giardino delle spezie piccolissimo ma interessante che si visita in mezz’ora.




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