A Bellaria Igea Marina la spiaggia libera è Safety Beach

A Bellaria Igea Marina, rinomata località balneare della riviera romagnola, in provincia di Rimini, è partita una sperimentazione che farà scuola e già si presenta come un esempio da seguire per garantire vacanze al mare in tutta sicurezza.

Il progetto si chiama Safety Beach ed è nato da un’idea dell’agenzia 7Events di Milano, che l’ha realizzata in collaborazione con la Fondazione Verdeblu. Ma in che cosa consiste, in concreto? Nella porzione di spiaggia libera posta al confine sud dell’area del Beky Bay si accede tramite una registrazione. Steward e hostess accolgono poi la clientela e vigilano sul regolare svolgimento degli accessi e delle permanenze, oltre a informare i frequentatori della spiaggia sulle condizioni d’uso dei servizi.

A tutti gli ospiti registrati, poi, sarà consegnato un braccialetto che consentirà allo staff di verificare che tutti i presenti si siano regolarmente registrati.  Nell’area sono presenti diversi “stalli”, distanziati e delimitati da un cordone, che potranno accogliere ognuno un nucleo familiare di massimo quattro persone, per una capacità complessiva di 800 persone, per garantire il distanziamento sociale nel rispetto delle norme anti Covid. Il servizio è arricchito dalla possibilità di verificare la disponibilità di “stalli” attraverso l’App www.safety-beach.it

Non solo. Il profetto Safety Beach ha anche altri aspetti positivi, come la possibilità di un lavoro offerto a due persone in cassa integrazione e a un ragazzo inoccupato.  Infine, Safety Beach si pone come un modello per migliorare anche in futuro la gestione e la fruizione della spiaggia libera.

INFO

www.safety-beach.it




“Un mare anche per me”. In Emilia Romagna un progetto regionale per aprire le spiagge ai cani

Ormai in tutta la penisola abbondano le cosiddette “dog beach”, aree balneari, spesso promosse e gestite dagli stabilimenti, dove è possibile portare con sé il proprio cane. Si tratta di zone limitate, che tuttavia sono dotate di ogni comfort, dalle ciotole alle piscinette, dalle docce dedicate ai quattro zampe ai box.


Ora, però, l’Emilia Romagna potrebbe essere la prima regione italiana a consentire ai cani l’accesso a tutte le spiagge della riviera. È stato infatti presentato il progetto regionale “Un mare anche per me”, che ha lo scopo di modificare l’Ordinanza balneare 1 del 2018 della Regione, cioè quella che indica le “prescrizioni sull’uso delle spiagge” e, in particolare, detta le linee guida relative alla conduzione degli animali domestici, non permettendo che questi circolino liberamente.


Il progetto è nato da una petizione lanciata on line sulla piattaforma Change.org che in breve tempo ha raccolto più di 5000 firme e ha avuto anche il supporto di associazioni animaliste e turistiche, ma anche di imprenditori di area balneare, albergatori, avvocati, medici veterinari e professori universitari, molti dei quali hanno fornito il loro contributo affinché l’accesso dei cani alle spiagge della riviera romagnola abbia una giusta regolamentazione, sia dal punto di vista sanitario che legislativo.

Come già avviene in altri luoghi pubblici, dai ristoranti ai bar, fino ai supermercati, alcuni dei quali sono provvisti di appositi carrelli per portare con sé il proprio amico peloso mentre si fa la spesa.
Secondo i promotori, sarebbero molti i vantaggi del progetto, tra cui la lotta al randagismo e l’incremento dei turisti sulle spiagge romagnole.

Chi vive con uno, o più, amici a quattro zampe, infatti, li considera veri e propri membri della famiglia e, di conseguenza, programma le vacanze tenendo conto anche e soprattutto delle loro esigenze.

Dal punto di vista legislativo, poi, il testo di legge proposto favorisce il rispetto e il riconoscimento dei diritti degli animali e ne incentiva l’accoglienza, oltre, naturalmente, a regolare la normativa fornendo un assetto comune a tutti gli enti locali che si affacciano sul mar Adriatico. Sarebbero quindi univoche le regole sul tempo di permanenza in spiaggia, eventuali orari di accesso al mare, ma incrementerebbe anche la nascita di servizi dedicati agli animali domestici.