I nostri weekend azzerati da quelli che…il virus era una bufala

E invece il virus non era una grossa bufala con le corna, ma era un essere piccolissimo che sa fare molto più male. Un essere che – anche se non lo vedi – ti spedisce a letto e a volte purtroppo al cimitero.

Quelli che quest’estate hanno detto che bisognava aprire le discoteche, sennò l’Italia perdeva tanti soldi. Ed ora  mentre loro (vedi Briatore) vanno al “San Raffaele” e li rimettono in piedi, tanto poveri cristi loro dipendenti chissà dove sono finitI, e se sono ancora vivi. E da quelle discoteche tanti giovani, e meno giovani,  hanno poi infettato l’Italia. Ed ora sì che si perdono tanti soldi.

Quelli che “vieni, bambino, vieni dallo zio che il virus non esiste, respira forte, non dar retta a quei porta nella, vieni bambino, vieni…”.

Quelli che sono medici e dicevano “Ma togli la mascherina, che non serve a nulla, te lo dico io che sono medico…”.

Quelli che sono professoroni e quest’estate sentenziavano in tv: “Il virus è clinicamente sparito”.

Quelli che “Abbassa quella mascherina, che altrimenti respiri anidride carbonica”.

Quelli che “A noi con la testa rasata il virus non fa nulla, è solo un’influenza…sono tutte balle come quando ci dicono che la terra è tonda, e invece è piatta”.

Quella che voleva fare affari comprando e vendendo mascherine che non esistevano. Quelli che negli anni scorsi hanno tagliato i medici di base e che ora vogliono fare affari vendendo camici.

Quelli che prima dicevano che il governo esagerava per farci paura…e ora dicono che doveva far di più.

Vergognatevi e chiedete scusa a noi e a tutto il tessuto economico del weekend.