Un weekend di festival, gusto e tradizioni popolari

Il prossimo weekend che va dal 17 al 19 gennaio, in molte zone d’Italia si festeggia Sant’Antonio. Una delle manifestazioni più suggestive sono i “fuochi” di Mamoiada, in Sardegna. Chi invece preferisce il cinema d’autore, può partecipare invece al Trieste Film Festival.

Gli amanti dei sapori di qualità, e del prosciutto in particolare, troveranno soddisfazione alla rassegna “Prosciutto prosciutto” che si tiene a FICO Eataly World di Bologna. Se invece siete attenti a salute e benessere, a Vigevano c’è la IV edizione di Vivi Bene Festival. Infine, per chi ama andare alla scoperta dei misteri e delle leggende, a Catania si tiene un suggestivo tour notturno nei luoghi più misteriosi della città. Ecco i dettagli.

Al via il Trieste Film Festival

Trentunesima edizione per il Trieste Film Festival, che quest’anno si tiene dal 17 al 23 gennaio. Si tratta del più importante appuntamento con il cinema dell’Europa centro orientale che porterà in cartellone produzioni di autori spesso poco noti al pubblico italiano e tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari, di cui sarà il pubblico a dichiarare il vincitore.

Alle proiezioni si affiancherà un ricco programma di incontri con gli autori, workshop, esposizione ed eventi per grandi e piccini. A fare da teatro alle proiezioni e agli eventi saranno il Teatro Politeama Rossetti, il Cinema Ambasciatori e il Teatro Miela, ma anche altre location della città.

Veniamo ora agli ospiti più attesi. Tra questi il regista Marco Bellocchio, che vedrà premiato come “Miglior film 2019” il suo “Il traditore”. Al festival anche l’attrice di origine polacca Kasia Smutniak, che riceverà l’Easterne Star Award. Atteso anche l’eccentrico regista rumeno Corneliu Porumboiu, che terrà una masterclass.

Tra le proiezioni degne di nota, la versione 2018 de “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani, come omaggio all’attore Omero Antonutti, scomparso da pochi mesi, e “L’uomo che bruciava i cadaveri” di Juraj Herz in versione restaurata.

Tantissime anche le anteprime, come “La vita nascosta” di Terrence Malick, che aprirà il festival, e il remake polacco di Perfetti sconosciuti del regista Tadeusz.

In occasione dei cento anni della nascita di Federico Fellini saranno invece proiettati “E la nave va”, l’”Intervista al maestro Federico Fellini” di Matej Mináč e “Fantastic Mr Fellini – Intervista con West Anderson” di Francesco Zippel.

Conclude il festival “La Gomera – Fischia” di Corneliu Porumboiu accolto calorosamente dalla critica al Festival di Cannes dello scorso anno.

INFO: www.triestefilmfestival.it

A Vigevano (PV) c’è il Vivi Bene Festival Benessere

Domenica 19 gennaio, dalle 10 alle 20, il Castello Sforzesco di Vigevano (PV), in via Rocca 1, ospita la quarta edizione del Vivi Bene Festival Benessere, dedicata al prendersi cura di sé, alla cultura olistica e vegan.

Ben 42 stand selezionati proporranno prodotti naturali, servizi etici, cosmesi, alimenti vegan, trattamenti benessere. Sarà poi possibile incontrare esperti per consulti astrologici, di channelling e tarocchi evolutivi, ma anche rappresentanti di scuole di formazione, associazioni del settore, e tanto altro.

Per tutta la giornata, poi, sul palco della Cavallerizza si alterneranno dieci eventi tra conferenze, workshop, meditazioni e un concerto di mantra yoga. I punti ristoro offriranno prodotti vegan. L’ingresso è gratuito.

INFO: www.vivibenefestival.weebly.com

A FICO Eataly World (BO) due giorni dedicati al prosciutto

Il prosciutto crudo non è tutto uguale. Ma per capire e conoscere le differenze potete partecipare alla rassegna mercato Prosciutto prosciutto, che si tiene nel weekend del 18 e 19 gennaio a FICO Eataly World, a Bologna.

Dedicata alla migliore produzione norcina italiana, la rassegna vedrà protagonisti i famosi “San Daniele” e “Parma”, ma anche i prosciutti di Norcia, il prosciutto nero di Nebrodi, quello irpino, il prosciutto di cinta senese, il valdostano Jambon des Bosses e altre eccellenze regionali.

Presso il Teatro Arena di FICO si potranno imparare i segreti della salatura del prosciutto secondi il “metodo Parma” e quello “San Daniele” con la Norcino Experience della Prosciutteria Ruliano, che si conclude con una degustazione guidata di prosciutti (quota 10 euro a persona).

Un esperto del Consorzio San Daniele poi sarà a disposizione per spiegare al pubblico la fase della “puntatura” del prosciutto. Mentre un norcino di Madeo farà assaggiare i pregiati prosciutti di Suino Nero Madeo tagliati al coltello.

Infine, si potrà soddisfare pienamente la gola con una degustazione verticale di Prosciutto di Norcia a cura di Renzini (quota di partecipazione € 15 a persona).

INFO: www.eatalyworld.it

A Mamoiada (NU) si festeggiano i Fuochi di Sant’Antonio Abate

La Festa di Sant’Antonio Abate è una delle celebrazioni più sentite della Sardegna. A Mamoiada (NU), per esempio, come ogni anno si tengono i celebri “Fuochi di Sant’Antonio”, una manifestazione religiosa e folkloristica che coinvolge tutto il paese.

I preparativi iniziano già qualche settimana prima, quando le donne preparano i dolci tipici, come popassinu biancu e nigheddu, coccone ‘in mele e sas caschettas, mentre gli uomini vanno alla ricerca di legna, soprattutto radici di alberi già tagliati per rispettare l’ambiente, e la sistemano nei vari punti dove saranno accensi i fuochi. Ogni famiglia, poi, dà il suo contributo, versando una quota o portando vino, dolci e altre vivande da consumare tutti insieme dei tre giorni di festa.

Si comincia poi il 16 gennaio, alle 16.30, con la benedizione del fuoco nella chiesa della Beata Vergine Assunta. Il sacerdote gira per tre volte attorno al fuoco con la statua del santo e i fedeli in processione. Al termine, si accendono tutti i fuochi nei vari rioni, circa una quarantina, e la festa ha inizio. Per tutta la notte, le persone si spostano nei vari rioni per ballare, cantare e gustare insieme vino e dolci.

Il giorno seguente, 17 gennaio, alle 14.30 ha inizio la vestizione dei Mamuthones e degli Issohadores, che subito dopo partono in una processione danzata e visitano tutti i rioni in cui è stato acceso un fuoco, ricevendo in cambio vino e dolci. La festa dura tutta la notte.

Il 18 gennaio, infine, la festa si chiude con gli abitanti di ogni rione che si riuniscono attorno agli ultimi tizzoni e consumano insieme quello che è avanzato, affinché non vada sprecato.

INFO: www.mamoiada.org

Misteri e leggende di Catania by night

Una Catania inedita, misteriosa, intessuta di miti, storie e leggende. E quella che si potrà scoprire, sabato 18 gennaio, dalle 20 alle 22.30 circa, nell’ambito della passeggiata guidata notturna Catania, tra misteri e leggende by night.

Il ritrovo è alle 20 presso la Chiesa di San Gaetano alle Grotte, in Piazza Carlo Alberto 74. Dopo aver visitato la basilica, si scende fino all’altare sotterraneo, ascoltando storie e leggende nel silenzio della notte.

Si prosegue poi con il portale della chiesa di Sant’Agata al Carcere e la sua misteriosa simbologia. Si passa poi da Stesicoro, da Villa Cerami, in via Crociferi, davanti al cavallo senza testa per cercare di carpire i suoi misteriosi segreti. Il tour prosegue fino alla statua di Bellini, e fino in Piazza Università, si ascoltano le leggende dei candelabri e la tragica storia di Rosalia, di cui ancora, si dice, si sente echeggiare lo spirito.

Ci si sposta poi verso Piazza Duomo e si arriva al cospetto del Liotru, un elefante di pietra custode di mistero e magia. Sull’arco di trionfo Ferdinandeo, sul lato che guarda la Cattedrale di Sant’Agata, si osserva poi la Fenice, simbolo di immortalità. Altre leggende, storie e misteri saranno svelati nel corso di questa entusiasmante passeggiata notturna.

La quota di partecipazione è di € 12 per gli adulti e di € 2 per i bambini dai 12 agli 8 anni. Minori di 8 anni gratis. Numero minimo 15 persone, massimo 40.

INFO: Prenotazioni via WhatsApp al 391/3953279, indicando nome, cognome, numero di persone e recapito telefonico e indicando come oggetto “Catania Misteriosa”.




Storia e sapori a San Daniele del Friuli: un imperdibile itinerario lungo la Strada del Prosciutto

GIORNO 1:

Seguiamo le indicazioni per San Daniele del Friuli ed eccoci qui, nella capitale del Prosciutto, anzi del persùt, dove nasce il celebre “crudo” di San Daniele, fiore all’occhiello delle tavole gourmet di tutto il mondo. Basti pensare, infatti, che un quinto dei 2.750.000 prosciutti prodotti ogni anno è destinato al mercato estero.

Cosce di suini italiani e sale marino sono i soli ingredienti del Prosciutto di San Daniele Dop, che segue un rigido disciplinare che vieta l’aggiunta di qualsiasi tipo di conservanti e additivi. Ingrediente di piatti raffinati, è anche un goloso spuntino da mangiare con il pane appena sfornato, come si trova nelle “prosciutterie” del paese, che conta 8200 abitanti ed è fa parte delle Città Slow. E, se il Prosciutto è il re di San Daniele, la regina è sicuramente la trota, che prospera nelle acque del Tagliamento, da gustare fresca o affumicata.

Quattro passi nel borgo

Il percorso di visita, a cui si può dedicare la mattinata, parte dal quattrocentesco Palazzo del Comune, sede della Biblioteca Guarnieriana (www.guarnieriana.it) che conserva quasi 120 mila volumi antichi, centinaia di manoscritti, incunaboli e Cinquecentine. Proseguendo lungo via Roma, si arriva alla Casa del Trecento, l’unica abitazione originaria del borgo medievale giunta sino ai giorni nostri, che ospita al suo interno un piccolo museo con cimeli della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Nelle immediate vicinanze si trova la Chiesa di Santa Maria della Fratta, del 1350, che conserva dipinti quattrocenteschi e una campana dello stesso periodo.

 

Alla fine di via Roma si trova il Parco del Castello con l’imponente Palazzo Ticozzi – De’ Concina e la Chiesa di San Daniele in Castello, un complesso risalente al Settecento. Solo il campanile è originario del 1486. Degno di nota il bassorilievo esterno alla chiesa raffigurante l’Adorazione dei Magi. 

Procedendo in direzione del centro storico, attraversiamo prima Piazza Pellegrino e poi Piazza Cattaneo, dove ammiriamo la fontana cinquecentesca di Giovanni da Udine e, a poca distanza il Portonàt, la porta di accesso alla città, realizzata nel 1579 su disegno di Andrea Palladio. In via Garibaldi merita una sosta la Chiesa di Sant’Antonio Abate, detta “la Cappella Sistina del Friuli”. In stile gotico veneziano, ha pareti in pietra d’Istria, un rosone con l’effigie della Madonna con il Bambino e, al suo interno, un ciclo di affreschi di Martino da Udine.

In piazza Vittorio Emanuele si affaccia invece il maestoso Duomo dedicato a San Michele Arcangelo, realizzato da Domenico Rossi con ispirazione palladiana, con i suoi portali in bronzo di Nino Gortan e il fonte battesimale di Carlo da Corona. Alle spalle della cattedrale si trova il bel campanile progettato da Giovanni da Udine e il Santuario della Madonna di Strada nel XVI secolo, considerato uno degli edifici barocchi più belli di tutto il Friuli.

 

GIORNO 2: lungo la Strada del Prosciutto e dei Castelli

San Daniele è il punto di partenza della Strada del Prosciutto e dei castelli, un percorso di circa 100 km che si snoda tra colline, antichi manieri e botteghe del gusto. Imbocchiamo la strada panoramica per Fagagna fino a incontrare la deviazione per il Castello di Arcano Superiore più volte distrutto e ricostruito dalla prima edificazione anteriore al X secolo. Il castello è a tutt’oggi abitato e conserva al suo interno alcuni dipinti ed eccellenze artistiche, tra cui il curioso ritratto del servitore Angelo con la dedica goliardica “Angelo Candussio, serve fedelmente, beve terribilmente. Nato 1730”.

Riprendiamo la strada panoramica per Fagagna e dopo pochi chilometri raggiungiamo l’Oasi Naturalistica dei Quadris (www.oasideiquadris.it) che ospita circa 60 esemplari di cicogna bianca e rappresenta la prima area di nidificazione in Europa per il raro ibis eremita, di cui esistono sono 400 esemplari al mondo. Proseguendo ancora verso sud arriviamo infine a Fagagna, culla del formaggio di Fagagna Dop che si produce solo con latte di vacche locali, nutrite con il fieno proveniente dai campi della zona. Si produce in tre varietà: fresco, dal sapore delicato, mezzano, dal sapore più deciso, e vecchio, più piccante. In paese merita una visita il Museo della Vita Contadina Cjase Cocél (www.museocjasecocel.it) che dedica una stanza ai merletti a tombolo realizzati dalle allieve della scuola voluta dalla contessa Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà.

 

Da Villalta al Lago di Cornino

Percorrendo la Sp10, da Fagagna si arriva a Villalta, dove si trova uno dei castelli più belli della regione (www.castellodivillalta.it) con la sua imponente cinta muraria, i camminamenti di ronda, il ponte levatoio, le torri di difesa e i romantici cortili interni. Attestato fin dal 1158, è stato più volte assediato, distrutto e ricostruito tra il 1200 e il 1400.

Ci immettiamo sulla SP100 e dopo circa 10 km arriviamo a Colloredo di Monte Albano e al suo castello, dove, nell’Ottocento, Ippolito Nievo compose “Le confessioni di un italiano”. Rimettendosi sulla SP100 in direzione est arriviamo poi a Cassacco dominata dall’omonimo castello dall’imponente struttura medievale. Continuando ancora verso nord-est tocchiamo i borghi di Treppo Grande, Zegliacco e Buja, dove, presso la frazione Borgo San Lorenzo in Monte, ci fermiamo per una visita al Museo d’arte della Medaglia e della città di Buja che espone un ricco medagliere artistico.

Infine, ci immettiamo su via Buja e in circa 5 minuti arriviamo a Osoppo, per una sosta alla sua celebre fortezza, dichiarata Patrimonio Nazionale del 1923. Riprendendo in direzione San Daniele, si toccano i borghi di Marajano, Susans, che vanta uno splendido castello caratterizzato da quattro poderose torri, e Muris.

Da qui imbocchiamo una strada panoramica da cui godere di una splendida vista sul Tagliamento. A ridosso del greto del fiume si sviluppa la Riserva Naturale del Lago di Cornino (www.riservacornino.it) che prende il nome dall’omonimo lago dalle acque verde azzurro. Qui si possono avvistare grifoni, cicogne bianche e nere, uccelli migratori provenienti dai Balcani e dal Quarnero e rapaci come il nibbio reale, il gheppio, lo sparviero e il capovaccaio. Il nostro itinerario si conclude con il ritorno a San Daniele.

 

 

LA RICETTA: Frico friulano con Prosciutto San Daniele

Ingredienti

  • 1 kg di patate
  • 50 gr di cipolla
  • 600 gr di formaggio Latteria a dadini
  • Olio EVO, sale e pepe
  • Prosciutto di San Daniele Dop

Pelate le patate e grattugiatele, poi mettetele a cuocere con un po’ di olio. Salatele e pepatele. Fate soffriggere la cipolla tagliata sottile e aggiungetela alle patate. Mescolate, poi unite anche il formaggio Latteria a dadini. Amalgamate il tutto a fuoco lento, fino a fare fondere il formaggio. Lasciate dorare da entrambe le parti e servite caldo, guarnito con Prosciutto San Daniele a fette.

COME ARRIVARE

In auto: A4 Venezia-Trieste, con uscita Portogruaro, poi proseguire in direzione Villotta e San Vito al Tagliamento. In alternativa A23 in direzione Gorizia-Palmanova con uscita Udine Sud, poi proseguire per Spilimbergo e San Daniele del Friuli.

 

DOVE DORMIRE

*Relais Picaron***, via Astemio 3, San Daniele, tel 0432/940688, www.relaispicaron.it

*Agriturismo Contessi, via Regane 12, San Daniele, tel 0432/940988, www.agriturismocontessi.com

 

DOVE MANGIARE

*L’Osteria, via Trento Trieste 71, San Daniele, tel 0432/942091, www.osteriasandaniele.it

*Al Dolcenero, via Fagagna 1, tel 0432/957871, www.aldolcenero.it

 

INFO

Ufficio Turistico San Daniele, tel 0432/940765, www.infosandaniele.com

Consorzio del Prosciutto, www.prosciuttosandaniele.it

Comunità Collinare del Friuli, www.tourismfriulicollinare.it

Consorzio Castelli Storici del Friuli, tel 0432/288588, www.consorziocastelli.it

 




San Daniele, lungo la Strada del Prosciutto con la Fiat 500X

Continua la nostra ricerca dei borghi dove l’autunno regala le ricette più “calde”. La natura dipinge gli alberi di color oro e ci regala atmosfere e sapori particolari, pieni di magia e di poesia. Per la ricerca di questi luoghi e di questi sapori, abbiamo scelto un compact suv italiano, nato per le nostre colline, per i nostri borghi antichi, che non si ferma mai, neppure quando l’autunno lascia il posto a all’inverno. È la fiat 500X, il piccolo suv più venduto in italia.

Le caratteristiche del nuovo modello 2018

È tempo d’introdurre il modello del nuovo anno: sono stati infatti avviati gli ordini per la Fiat 500X 2018. Gli aggiornamenti riguardano principalmente i dettagli estetici e l’apparato tecnologico, soprattutto nuovi colori e più funzionalità di comunicazione. Le novità nel design si concentrano sui colori. Si estendono all’intera gamma le livree Bronzo Donatello e Verde Alpi Opaco. Gli allestimenti ora seguono la classificazione inaugurata con la nuova serie della 500L: due “anime”, cioè le versioni cittadine e quelle in cui sono accentuate le caratteristiche da fuoristrada.

Le motorizzazioni a benzina della Fiat 500X 2018 partono dal 1.6 E-Torq da 110 cavalli, seguite dal 1.4 MultiAir turbo da 140 cavalli. La variante Cross a trazione integrale ha il 1.4 MultiAir da 170 cavalli e il cambio automatico. Le versioni diesel prevedono il 1.3 MultiJet da 95 cavalli, il 1.6 Multijet da 120 cavalli, poi per City Cross e Cross il 2.0 Multijet da 140 cavalli, questo sempre con trazione integrale, mentre il cambio può essere manuale o automatico a 9 rapporti. Esiste anche la versione benzina/GPL col 1.4 T-Jet da 120 cavalli. I prezzi di listino chiavi in mano della Fiat 500X 2018 vanno da 19.000 a 31.250 euro.

Verso la “capitale del Prosciutto”

Con la nostra Fiat 500X seguiamo l’A4 da Venezia a Palmanova, poi deviamo lungo la A23 in direzione di Tarviso e usciamo al casello di Udine Sud. Seguiamo le indicazioni per San Daniele del Friuli ed eccoci qui, nella capitale del Prosciutto, anzi del persùt, dove nasce il celebre “crudo” di San Daniele, fiore all’occhiello delle tavole gourmet di tutto il mondo. Basti pensare, infatti, che un quinto dei 2.750.000 prosciutti prodotti ogni anno è destinato al mercato estero.

Cosce di suini italiani e sale marino sono i soli ingredienti del Prosciutto di San Daniele Dop, che segue un rigido disciplinare che vieta l’aggiunta di qualsiasi tipo di conservanti e additivi. Ingrediente di piatti raffinati, è anche un goloso spuntino da mangiare con il pane appena sfornato, come si trova nelle “prosciutterie” del paese, che conta 8200 abitanti ed è fa parte delle Città Slow. E, se il Prosciutto è il re di San Daniele, la regina è sicuramente la trota, che prospera nelle acque del Tagliamento, da gustare fresca o affumicata.

Quattro passi nel borgo

Il percorso di visita, a cui si può dedicare la mattinata, parte dal quattrocentesco Palazzo del Comune, sede della Biblioteca Guarnieriana (www.guarnieriana.it) che conserva quasi 120 mila volumi antichi, centinaia di manoscritti, incunaboli e Cinquecentine. Proseguendo lungo via Roma, si arriva alla Casa del Trecento, l’unica abitazione originaria del borgo medievale giunta sino ai giorni nostri, che ospita al suo interno un piccolo museo con cimeli della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Nelle immediate vicinanze si trova la Chiesa di Santa Maria della Fratta, del 1350, che conserva dipinti quattrocenteschi e una campana dello stesso periodo.

Alla fine di via Roma si trova il Parco del Castello con l’imponente Palazzo Ticozzi – De’ Concina e la Chiesa di San Daniele in Castello, un complesso risalente al Settecento. Solo il campanile è originario del 1486. Degno di nota il bassorilievo esterno alla chiesa raffigurante l’Adorazione dei Magi. 

Procedendo in direzione del centro storico, attraversiamo prima Piazza Pellegrino e poi Piazza Cattaneo, dove ammiriamo la fontana cinquecentesca di Giovanni da Udine e, a poca distanza il Portonàt, la porta di accesso alla città, realizzata nel 1579 su disegno di Andrea Palladio. In via Garibaldi merita una sosta la Chiesa di Sant’Antonio Abate, detta “la Cappella Sistina del Friuli”. In stile gotico veneziano, ha pareti in pietra d’Istria, un rosone con l’effigie della Madonna con il Bambino e, al suo interno, un ciclo di affreschi di Martino da Udine.

In piazza Vittorio Emanuele si affaccia invece il maestoso Duomo dedicato a San Michele Arcangelo, realizzato da Domenico Rossi con ispirazione palladiana, con i suoi portali in bronzo di Nino Gortan e il fonte battesimale di Carlo da Corona. Alle spalle della cattedrale si trova il bel campanile progettato da Giovanni da Udine e il Santuario della Madonna di Strada nel XVI secolo, considerato uno degli edifici barocchi più belli di tutto il Friuli.

Secondo giorno: lungo la Strada del Prosciutto e dei Castelli

San Daniele è il punto di partenza della Strada del Prosciutto e dei castelli, un percorso di circa cento km che si snoda tra colline, antichi manieri e botteghe del gusto. Imbocchiamo la strada panoramica per Fagagna fino a incontrare la deviazione per il Castello di Arcano Superiore più volte distrutto e ricostruito dalla prima edificazione anteriore al X secolo. Il castello è a tutt’oggi abitato e conserva al suo interno alcuni dipinti ed eccellenze artistiche, tra cui il curioso ritratto del servitore Angelo con la dedica goliardica “Angelo Candussio, serve fedelmente, beve terribilmente. Nato 1730”.

Riprendiamo la strada panoramica per Fagagna e dopo pochi chilometri raggiungiamo l’Oasi Naturalistica dei Quadris (www.oasideiquadris.it) che ospita circa 60 esemplari di cicogna bianca e rappresenta la prima area di nidificazione in Europa per il raro ibis eremita, di cui esistono sono 400 esemplari al mondo. Proseguendo ancora verso sud arriviamo infine a Fagagna, culla del formaggio di Fagagna Dop che si produce solo con latte di vacche locali, nutrite con il fieno proveniente dai campi della zona. Si produce in tre varietà: fresco, dal sapore delicato, mezzano, dal sapore più deciso, e vecchio, più piccante. In paese merita una visita il Museo della Vita Contadina Cjase Cocél (www.museocjasecocel.it) che dedica una stanza ai merletti a tombolo realizzati dalle allieve della scuola voluta dalla contessa Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà.

 Da Villalta al Lago di Cornino

Percorrendo la Sp10, da Fagagna si arriva a Villalta, dove si trova uno dei castelli più belli della regione (www.castellodivillalta.it) con la sua imponente cinta muraria, i camminamenti di ronda, il ponte levatoio, le torri di difesa e i romantici cortili interni. Attestato fin dal 1158, è stato più volte assediato, distrutto e ricostruito tra il 1200 e il 1400.

Ci immettiamo sulla SP100 e dopo circa 10 km arriviamo a Colloredo di Monte Albano e al suo castello, dove, nell’Ottocento, Ippolito Nievo compose “Le confessioni di un italiano”. Rimettendosi sulla SP100 in direzione est arriviamo poi a Cassacco dominata dall’omonimo castello dall’imponente struttura medievale. Continuando ancora verso nord-est tocchiamo i borghi di Treppo Grande, Zegliacco e Buja, dove, presso la frazione Borgo San Lorenzo in Monte, ci fermiamo per una visita al Museo d’arte della Medaglia e della città di Buja che espone un ricco medagliere artistico.

Infine, ci immettiamo su via Buja e in circa 5 minuti arriviamo a Osoppo, per una sosta alla sua celebre fortezza, dichiarata Patrimonio Nazionale del 1923. Riprendendo in direzione San Daniele, si toccano i borghi di Marajano, Susans, che vanta uno splendido castello caratterizzato da quattro poderose torri, e Muris.

Da qui imbocchiamo una strada panoramica da cui godere di una splendida vista sul Tagliamento. A ridosso del greto del fiume si sviluppa la Riserva Naturale del Lago di Cornino (www.riservacornino.it) che prende il nome dall’omonimo lago dalle acque verde azzurro. Qui si possono avvistare grifoni, cicogne bianche e nere, uccelli migratori provenienti dai Balcani e dal Quarnero e rapaci come il nibbio reale, il gheppio, lo sparviero e il capovaccaio. Il nostro itinerario si conclude con il ritorno a San Daniele.

LA RICETTA: Frico friulano con Prosciutto San Daniele

Ingredienti

  • 1 kg di patate
  • 50 gr di cipolla
  • 600 gr di formaggio Latteria a dadini
  • Olio EVO, sale e pepe
  • Prosciutto di San Daniele Dop

Pelate le patate e grattugiatele, poi mettetele a cuocere con un po’ di olio. Salatele e pepatele. Fate soffriggere la cipolla tagliata sottile e aggiungetela alle patate. Mescolate, poi unite anche il formaggio Latteria a dadini. Amalgamate il tutto a fuoco lento, fino a fare fondere il formaggio. Lasciate dorare da entrambe le parti e servite caldo, guarnito con Prosciutto San Daniele a fette.

COME ARRIVARE

In auto: A4 Venezia-Trieste, con uscita Portogruaro, poi proseguire in direzione Villotta e San Vito al Tagliamento. In alternativa A23 in direzione Gorizia-Palmanova con uscita Udine Sud, poi proseguire per Spilimbergo e San Daniele del Friuli.

DOVE DORMIRE

*Relais Picaron***, via Astemio 3, San Daniele, tel 0432/940688, www.relaispicaron.it

*Agriturismo Contessi, via Regane 12, San Daniele, tel 0432/940988, www.agriturismocontessi.com

DOVE MANGIARE

*L’Osteria, via Trento Trieste 71, San Daniele, tel 0432/942091, www.osteriasandaniele.it

*Al Dolcenero, via Fagagna 1, tel 0432/957871, www.aldolcenero.it

INFO

Ufficio Turistico San Daniele, tel 0432/940765, www.infosandaniele.com

Consorzio del Prosciutto, www.prosciuttosandaniele.it

Comunità Collinare del Friuli, www.tourismfriulicollinare.it

Consorzio Castelli Storici del Friuli, tel 0432/288588, www.consorziocastelli.it




A Sauris il prosciutto si sposa con la Spa

Nel cuore della Val Lumiei è custodita una piccola perla, un borgo dalle caratteristiche uniche che per anni, data la sua posizione, è rimasto isolato conservando le sue origini: Sauris. A 1.200 metri d’altitudine, è la valle più alta di tutto il Friuli Venezia Giulia. Questo piccolo centro è particolarmente vivace, tanto che tutti gli anni presenta un ricco calendario di appuntamenti che variano da quelli invernali, dedicati soprattutto alle tradizioni locali, a quelli estivi, maggiormente legati alla natura e alla gastronomia.

sauris_Albergo diffuso Sauris SPA@Albergo diffuso Sauris

Per conoscere meglio la cultura e le tradizioni di questo affascinante borgo, vi consigliamo di soggiornare presso l’Albergo Diffuso: l’unica soluzione che assicura di “abitare” in case caratteristiche, di entrare veramente in contatto con lo spirito schietto e cordiale montano e con i ritmi, gli odori e i sapori del luogo. Novità di quest’anno è l’apertura di una mini Eco-SPA: un angolo di puro relax nel pieno rispetto della natura che propone massaggi mattutini per liberare il flusso energetico, attività all’aria aperta, escursioni nei boschi limitrofi, sauna, bagno turco e molto altro.

DA VEDERE

saurisulderica da pozzo por fesr 2007- 2013
Particolari le architetture delle case tradizionali di Sauris in perfetto stile alpino, sviluppate solitamente su due piani: quello inferiore in pietra, il seminterrato, e quello superiore in legno, realizzato con la tecnica dei block bau (tronchi di legno sovrapposti e incastrati agli angoli) con tetto rivestito da scandole di legno. Notevoli anche la Chiesa di S. Lorenzo in stile gotico austriaco, risalente al XIV secolo, e quella di S. Osvaldo, santuario e meta di numerosi pellegrinaggi.

DA PROVARE

enogastronomia
Per tutti coloro che decidono di recarsi a Sauris, consigliamo di provare innanzitutto il prosciutto locale che ha un sapore davvero unico. La particolarità di questo prodotto è data dal metodo utilizzato per l’affumicatura, che viene ottenuta dal legno di faggio dei boschi locali utilizzando un ben determinato tipo di caminetto. Ottimi anche i prodotti caseari: formaggio di malga e ricotta affumicata. Tra le bevande, invece, ricordiamo la birra artigianale di alta qualità, integrale, non pastorizzata e non filtrata, come la Pilsen Chiara, la Vienna Rossa o la Birra di Canapa.

INFO
Ufficio Turistico di Sauris

Tel. 0433.86076
info@sauris.org
Ufficio Turistico Friuli Venezia Giulia
www.turismofvg.it

DOVE DORMIRE
Albergo Diffuso Sauris

info@albergodiffusosauris.com
Tel. 0433.86221