La primavera d’arte è pronta ad esplodere: tornano i weekend in arte

Finalmente dopo mesi oggi, speranzosi, torniamo a parlare di weekend d’arte. Le proposte nel mondo artistico per la primavera sembrano essere a dir poco rigogliose. Infatti musei, fondazioni e sedi espositive programmano l’apertura di nuove mostre per tutta la prossima stagione. Dopo una lunga pausa, le vostre future mete per i weekend torneranno ad essere città d’arte e musei ricchi di cultura. Quindi non ci resta che dare il via alle danze. Ecco le principali mete d’arte italiane che aspettano solo voi!

 

PARMA

Ad aprire la fitta serie di aperture di mostre da troppo tempo rinviate e di altre di nuova programmazione, è la Nuova Pilotta di Parma. Qui il direttore Simone Verde ha scelto di aprire la pubblico il prossimo 26 febbraio. Intorno ai quattro capolavori del Correggio La Madonna con la scodella e la Madonna di San Girolamo più le due tele provenienti dalla Cappella del Bono (con il Secondo Trattato di Parigi nel 1815 restituiti a Parma dal Louvre). La mostra presenta anche il meglio della produzione ottocentesca del Ducato, nell’epoca in cui Correggio diventa l’eroe della pittura nazionale parmigiana negli antichi saloni dell’Accademia. Qui una generazione di artisti si confronta con Correggio, traendone suggestioni che traguardano nelle loro originali opere, per la prima volta svelate al grande pubblico.

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A sinistra: Correggio, Madonna di San Girolamo o Il Giorno, pittura a olio su tavola, 1528
A destra: Correggio, La Madonna della Scodella, olio su tavola, 1528-1530 circa

Dallo stesso 27 marzo ma sino al 4 luglio, la Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo mette in scena Modigliani. Opere dal Musée de Grenoble. L’esposizione, grazie alla collaborazione col Musée de Grenoble, di sei opere: tutti ritratti di Modigliani. Fra pittura e disegno, consente di analizzare il rapporto fra grafica e pittura e di cogliere i principali riferimenti culturali nel suo lavoro di ritrattista. Vengono esposti il dipinto Femme au col blanc raffigurante Lunia Czechowska, moglie dell’amico Léopold Zborowski, mercante d’arte e mecenate di Modigliani. Ma anche cinque ritratti a matita di personaggi della capitale francese degli anni Dieci, al tempo all’avanguardia internazionale.

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A sinistra: Modigliani, Femme ou col blanc, 1917, olio su tela
A destra: Modigliani, portrait d’homme, 1915, matita su carta

VERONA 

La serie delle grandi mostre per il Settimo Centenario Dantesco è aperta dai Musei Civici di Verona, che dal 6 marzo al 3 ottobre, nella sede di Castelvecchio propongono Michael Mazur. L’Inferno. Mazur, incisore statunitense tra i maggiori del Novecento, illustra il viaggio di Dante con sconvolgente forza. La sua è un’interpretazione agghiacciante ed indelebile, decisamente originale. Ad emergere da questa esperienza è un audace confronto tra il grande interprete contemporaneo e l’immaginario medievale.

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A sinistra: Michael Mazur
A destra: Michael Mazur, Canto III – Caronte, acquaforte e acquatinta, 1996

 

TORINO

A Torino, Camera  Centro Italiano per la Fotografia risponde con una doppietta: Camera doppia. Horst P. Horst e Lisette Model e, in parallelo, a Camera project room, Roberto Gabetti fotografo. Horst P. Horst e Lisette Model: genio della fotografia di moda lui, ironica e dissacrante street photographer lei. Entrambi punti di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico ed ispiratori di intere generazioni. Il loro atteggiamento nei confronti dei soggetti ritratti è totalmente opposto. Se per l’autore tedesco le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria. I soggetti ritratti dall’austriaca diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente.

E, appunto, in parallelo alla mostra su Horst e Lisette Model, CAMERA ospita nella project room dal 24 marzo al 4 luglio, un centinaio di fotografie scattate dal celebre architetto Roberto Gabetti (Torino, 1925-2000). La mostra, curata da Sisto Giriodi, ripercorre momenti della vita privata e professionale di Roberto Gabetti (a venti anni dalla sua scomparsa). Viaggi in Italia e all’estero sulle orme dei maestri dell’architettura, scatti di progetti che esprimono un gusto unico nel suo genere. 

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Boris Mikhailov: Senza titolo, dalla serie Superimpositions, 1968–75. © Boris Mikhailov Courtesy Camera – Centro Italiano per la Fotografia

 

NUORO 

Dal 29 marzo al 20 giugno, il Museo Nivola ad Orani (Nuoro) propone Peter Halley, figura chiave del Neo Concettualismo americano affermatosi negli anni Ottanta. Realizza al Nivola un progetto site-specific diretto a trasformare lo spazio espositivo del museo, un antico lavatoio pubblico dalle forme e proporzioni simili ad una chiesa. Halley riveste interamente l’ambiente con le sue composizioni digitali, creando un’esplosione di colore fluo che investe il visitatore, producendo un forte contrasto con il candore abbagliante del cortile e degli edifici del museo. Un’ottima meta per il vostro weekend d’arte!

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Valeria Cherchi, Anatomia del silenzio, 2020, Museo Nivola, Orani, foto di Valentino Congia

TREVISO

Evento doppio, anzi triplo, a Treviso per un weekend d’arte speciale. Dove dal 28 marzo apre al pubblico l’attesa nuova sede del Museo Nazionale della Collezione Salce, apre la grandiosa mostra omaggio a Roberto Casaro, l’ultimo dei cartellonisti del cinema internazionale. Da Sergio Leone ad Amadeus, all’Ultimo Imperatore, Casaro ha firmato i manifesti per molti dei capolavori del cinema, da Cinecittà a Hollywood, riuscendo a trasporre l’anima di un film in un manifesto. Non utilizzando l’immagine fotografica di un personaggio o di una scena ma disegnandola. Una selezione di sue 300 opere è esposta, appunto. al nuovo Museo Salce a Santa Margherita, alla sezione del San Gaetano e ai Musei Civici di Santa Caterina. L’occasione per questa grande mostra è, come si diceva, offerta dall’apertura da parte del Mibact del nuovo Museo Nazionale Collezione Salce nell’ex Chiesa di Santa Margherita. Dopo due secoli di totale abbandono, si ha nel 2021 la rinascita come uno dei più interessanti nuovi musei italiani. Al suo interno, sono conservati i quasi 50 mila manifesti della Collezione Salce, una delle più importati al mondo. Tutto intorno uno spazio immersivo che, grazie alle nuove tecnologie, consente di rivivere l’edificio come quando vi si ammiravano gli affreschi di Tommasi da Modena. Tutto questo intorno ad un ampio spazio espositivo.

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Museo Nazionale Collezione Salce

ROVIGO

Completamente diverso il racconto di Quando Gigli, Pavarotti e la Callas..I Teatri Storici del Polesine, mostra proposta da Fondazione Cariparo dal 13 marzo al 27 giugno in Palazzo Roncale, a Rovigo. Il Polesine fu terra di teatri. Tra Otto e Novecento, ne erano attivi almeno una cinquantina, tutti o quasi dedicati alla musica e al bel canto. Numero stupefacente se si tiene conto di com’erano questi territori al tempo. Nelle stagioni del passato, i pochi denari e la molta competenza hanno spinto i gestori a puntare su cantanti giovani ma di cui intuivano le potenzialità: qui debuttò Beniamino Gigli, qui cantò, appena trentenne, Luciano Pavarotti. E poi Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato. Senza dimenticare Katia Ricciarelli, figlia di queste terre.

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Rovigo. Teatro Sociale, foto Giovanni Hänninen

Chiude il mese di marzo e apre quello di aprile (il 31 marzo è in programma la vernice per la stampa, mentre il primo aprile apre al pubblico) Vedere la Musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie, che si potrà ammirare al Roverella, a Rovigo sino al 4 luglio. È il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee. Esempi emblematici di questa fusione delle arti creano una mostra-spettacolo di assoluto fascino.

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Paul Ranson, L’Iniziazione alla musica, 1889, collezione privata.

Aprile e maggio si presentano ancora più ricchi di proposte, non meno originali e stimolanti. I weekend d’arte in primavera aspettano solo voi!

Per coloro che desiderano programmare un weekend d’arte nel capoluogo lombardo, avete ancora poco tempo per andare a visitare il Cenacolo. Proprio oggi, 21 febbraio, è l’ultima vostra occasione! Ecco i dettagli.