COURMAYEUR GETS GREEN!

L’estate ai piedi del Monte Bianco é più “verde” che mai: a Courmayeur chi guiderà un mezzo elettrico o ibrido non pagherà la tassa di soggiorno, e potrà usufruire delle nuove colonnine per le ricariche di auto elettriche

Le Valli di Courmayeur in Mountain bike

Courmayeur tra i comuni italiani, adotta per prima una soluzione che premia il turismo sostenibile e sensibile al territorio. L’idea è semplice, chiara e innovativa: chi meno inquina, meno paga. A partire da quest’estate saranno esentate dal pagamento dell’imposta di soggiorno – normalmente versata direttamente all’albergatore – tutte le persone che arriveranno e soggiorneranno a Courmayeur a bordo di automezzi alimentati con motore elettrico o ibrido (benzina-elettrico o metano-elettrico). Lo ha stabilito una delibera del Consiglio comunale, che entrerà in vigore con la stagione estiva, il 1° luglio 2015. Nel centro abitato saranno posizionate delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e nelle sue splendide vallate laterali, la Val Ferret e la Val Veny, saranno invece installate quelle per la ricarica delle e-bike. Le biciclette elettriche sono una delle principali novità dell’estate 2015: diversi operatori, infatti, implementeranno la loro offerta e-bike e durante i mesi estivi saranno organizzati appuntamenti e iniziative aperte a tutti per promuoverne l’uso. L’e-bike, un mezzo silenzioso, veloce e leggero, permette a chiunque, anche ai non allenati, di raggiungere senza eccessiva fatica i luoghi più incantevoli del Monte Bianco, un territorio ricco sentieri panoramici, corsi d’acqua e vallate. Tra i percorsi imperdibili, si segnalano quello che conduce al rifugio Elena, in Val Ferret, oppure quello verso le baite di Peuterey e del Freney, nella più selvaggia Val Veny.

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Val Ferret – Foto: Rollopack

Il rispetto per l’ambiente, a Courmayeur, è una filosofia che si declina in mille modi, anche attraverso l’architettura e il design. A partire dai rifugi e i bivacchi, sempre più spesso veri e propri case history, frutto dell’esperienza dell’azienda italiana LEAPfactory: dal modulo S2 utilizzato dal rifugio Bertone, in Val Ferret, per il trattamento delle acque reflue, al futuristico bivacco Gervasutti, installato sul ghiacciaio del Fréboudze, di fronte alla parete Est delle Grandes Jorasses, fino all’ecosede della Scuola di Sci e Snowboard Cormayeur. Edifici dal basso impatto ambientale, che hanno adottato soluzioni tecnologiche capaci di sfruttare energia pulita e ridurre la produzione di rifiuti. Un ulteriore impulso è stato dato dal progetto Alcotra Eco Innovation en altitude, realizzato nell’area del Monte Bianco con l’obiettivo di diffondere una gestione ambientale esemplare, delle strutture di accoglienza in quota: tra gli interventi, la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione per la Casermetta, centro transfrontaliero di educazione ambientale in Val Veny. Anche Skyway Monte Bianco, ovvero le nuove funivie che collegano Courmayeur al tetto d’Europa e che saranno inaugurate a giugno, sono da considerare esemplari dal punto di vista della sensibilità ambientale dal momento che impiegano, ad esempio, materiali ad alto isolamento, ampie superfici fotovoltaiche, pompe di calore ad alta efficienza. Una delle novità dell’estate 2015 sono le offerte targate Alpineadventures.Travel: il tour operator di Courmayeur ha in programma vari pacchetti, da 3 e da 6 notti, su misura.

Courmayeur - Foto: Flickr
Courmayeur – Foto: Flickr

Chi preferisce le due ruote può aderire alle offerte che comprendono, oltre alla mountain bike e all’e-bike (sulla balconata della Val Ferret e nei più bei bike park valdostani) tour gastronomici alla scoperta dei prodotti locali, soggiorni alle Terme di Pré-Saint-Didier e molto altro. Gli appassionati di hiking potranno invece scoprire le due vallate di Courmayeur, la Val Veny e la Val Ferret, e poi praticare rafting, divertirsi al Parco Avventura, salire fino a Punta Helbronner, a bordo delle nuove funivie Sky Way Monte Bianco, l’Ottava meraviglia del mondo, rilassarsi alle Terme di Pré-Saint-Didier e imparare a conoscere i prodotti gastronomici valdostani.




Donna in moto: il Vespa Fud Tour di Antonietta Pasqualino di Marineo

Che siano due o quattro, le ruote di un qual si voglia mezzo di trasporto sono pur sempre spinte da un motore, motore che ha spinto anche la passione di Antonietta Pasqualino di Marineo per la sua Vespa Piaggio Primavera del 1975, e per il cibo, che per lei non è solo una passione ma anche un lavoro. E così, per unire le due cose, Antonietta, chef e foodblogger, è partita da Milano alla volta di Napoli per il suo primo Vespa Fud Tour.

Antonietta Pasqualino di Marineo

Un’occasione, per una donna così autonoma e avventurosa, di andare alla ricerca delle eccellenze del nostro Bel Paese, e testare di persona prodotti e produttori d’Italia. Noi l’abbiamo scovata e intervistata, e speriamo che dia anche a voi nuove ispirazioni, in cucina… e nella vita.

Come ti è venuta l’idea del viaggio? Sei partita come noi, in modo autonomo, alla ricerca delle eccellenze?

L’idea del viaggio in Vespa l’avevo fin da ragazzina, e l’estate scorsa sono finalmente riuscita a ricavarmi qualche giorno di tempo. La mia Vespa era a posto e sono partita. Con la scusa di andare a trovare un’amica, ho incontrato diversi foodblogger e cercato produttori di eccellenze. Il network di Gente del Fud mi ha subito appoggiato in questa “impresa”.

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Anche per te sono quindi importanti cibo e motori. Come sono nate queste due passioni?

In realtà io nasco architetto, il che mi dà la possibilità di viaggiare e scoprire diverse opere architettoniche sulle quali lavorare. Però fin da bambina ho cominciato e poi imparato a cucinare, e nel tempo mi sono ritrovata a farlo per lavoro. Per quanto riguarda la Vespa, invece, mi è da subito piaciuto l’oggetto in sè, e volevo provare l’esperienza delle due ruote.

Che esperienze ti ha dato questo viaggio?

La Vespa mi ha permesso di conciliare la passione per il buon cibo e per i motori, e di raggiungere in maniera diversa i produttori di eccellenze che rendono unica questa nostra Italia. Il cibo, infatti, caratterizza fortemente ogni regione, ed è tutto da scoprire. Allo stesso tempo la Vespa mi ha regalato l’emozione di raggiungere il cuore di tanti appassionati, incontrati per caso lungo le strade, che volentieri mi hanno aiutata quando mi è capitato di dover affrontare qualche problema tecnico. Alla fine è stato un viaggio dal grande fascino.

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Che progetti hai per il futuro?

Mi piacerebbe portare avanti il concetto di food tour, dato anche il successo che ha riscontrato. Viaggi di un weekend, tour nelle singole regioni italiane… E perché no… anche all’estero… Avendo il tempo!

 

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