ARRIVA L’UOVO DI PASQUA! Scopriamo le capitali del cioccolato

ARRIVA L’UOVO DI PASQUA!

di Cesare Zucca —
Che sia bianco, al latte o fondente, all’arancia o ai lamponi, al pistacchio o alle nocciole… l’uovo pasquale è da sempre un’ irresistibile delizia per il palato e un simpatico divertimento nello scoprire la sua sorpresa all’interno.
Cosa ne pensate di un weekend “del bello e del gusto”, visto che. oltre le bellezze artistiche del luogo, potrete scoprire meravigliose capitali del cioccolato, come Torino, Perugia, Zurigo, Vienna, Brussels, Parigi, senza dimenticare eccellenti mete ” cioccolatose” nel mondo come Argentina, Messico, Perù.

UN PO’ DI STORIA
La storia racconta che l’ arte di decorare le uova risalga al Trecento. Erano rivestite da una foglia d’oro e costituivano un prezioso regalo tipico della Pasqua, A raffinare l’arte della decorazione, Peter Carl Fabergé, orafo alla corte dei Romanov creò delle uova dipinte con smalti e abbellite con pietre preziose, diventate poi oggetto di collezionismo. Le prime uova di cioccolato furono realizzate da David Chaillou, primo mâitre chocolatier francese, su ordinazione di Luigi XIV. Da allora l’uovo ne ha fatta di strada… fino al 1823 , quando Francois Luis Cailler rese il cioccolato più manipolabile, mentre Daniel Peter riuscì a combinare il cioccolato con il latte. L’olandese Coenrad Van Houte nel 1825, infine, inventò la tecnica del dutching: un procedimento in grado di separare i grassi dal cacao dando ufficialmente il via alla produzione di uova di cioccolato.

UOVO INTERNATIONAL
Senza dubbio l‘usanza paquale di allietare la tavola con le uova (di cioccolato e non solo) è una delle tradizioni più amate al mondo: In Polonia troviamo le cosidette pisanki, uova sode dipinte in maniera davvero originale e abbellite con la cera, a Bariloche, Argentina troviamo Mamushka, la casa dei deliziosi ovetti cremosi mentre ogni anno.viene preparato un gigantesco uovo di cioccolato alto 10 metri, In Messico furoreggiano i cascarones. uova svuotate  e riempite di coriandoli colorati, mentre tuorlo e albume vanno a finire in ricche tortillas alla carne o ai legumi.
A Oaxaca spiccano cioccolaterie artigianali , come La Soledad, El Mayordomo, La Casa del Chocolate .Gli abitanti di Washington DC (Presidente compreso) animano la Pasquetta con The White House Easter Egg Roll un antico gioco che premia l’abilità di far scivolare le uova sull’erba enza romperle. Non è di meno la Svizzera che a Rougemont espone gigantesche uova di cioccolato , come fossero delle sculture, Berna ospita la sfida eierütschen che consiste nel rompere con la punta di un uovo sodo il guscio delle uova degli avversari, mentre Zurigo festeggia zwänzgerle dove gli adulti provano a rompere le uova colorate dei loro bambini lanciando una monetina contro il guscio. Controbatte la Germania con Schokoladenmuseum per offrirti un’esperienza sensoriale,interattiva con tanto di fontana da cui zampillano chili di cioccolato! Girando nel centro storico di Vienna non ti sarà certo difficile imbatterti in deliziose cioccolaterie. Richiestissimo l’uovo dell’Imperatrice Sissi.

La “caccia all’uovo” diventa globale
In Inghilterra, in epoca vittoriana, è nata  Easter Egg Hunt una festa dedicata ai più piccoli, che li vede impegnati un una vera caccia al tesoro per trovare minuscole uova, nascoste  qua e là dai familiari, camuffati da Coniglietti Pasquali.

Questo gioco, è diventato popolare in tutto il mondo, anche a San Candido, nello splendore delle Dolomiti, dove il Coniglietto ha nascosto delle uova rosse nelle vetrine dei negozi. Tanti premi per chi le trova. La “caccia all’uovo” quest’anno sarà celebrata anche online con il Worldwide Hide dove chiunque può “nascondere” digitalmente un uovo in qualsiasi parte del mondo che potrà essere trovato usando Google Maps.

San Candido, Dolomiti, Caccia all’uovo in vetrina

IN ITALIA
Benvenuti nella Chocolate Valley, “cioccolatosa” vallata tra le provincie di Prato, Pisa e Pistoia ospita prestigiose aziende cioccolatiere artigianali dislocate a Cascine di Buti, Agliana e Monsummano Terme.  Puntiamo sull’Umbria: a Perugia la Casa del Cioccolato Perugina vi porterà in un magico viaggio alla scoperta del “cibo degli Dei” Il percorso ha inizio dal Museo Storico, prosegue nella dolce sosta degli assaggi ed arriva nel cuore della Fabbrica. Per un dolce ricordo il fornito gift shop propone alcune creazioni esclusive.

Perugia. Foto © Cesare Zucca

Eccoci a Torino, certamente capitale storica del cioccolato, qui infatti nacquero il Bicerin, settencesca bevanda a base di cacao, i cioccolatini gianduiotti abbinati a una particolare nocciola delle Langhe e l’iconica Nutella, crema di gianduia ideata dalla famiglia Ferrero, molto probabilmente, uno dei marchi Made in Italy più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

Torino, lo storico bar Al Bicerin

Gran finale a Milano,dove i Maitre Chocolatier fanno a gara per proporre l’uovo più bello.più originale e più gustoso. Fabrizio Galla, Pasticceria Marchesi, Cova, Martesana, Gattullo, Olivati, solo per nominarne alcuni.

Il titolo di “Re del Cioccolato” spetta al grande Maitre Chocolatier Ernst Knam che nella sua boutique milanese sforna uova sublimi, idee mozzafiato e vetrine da Oscar che esponfono piccole opere d’arte che deliziano il palato ma anche la vista.
Secondo voi, mi sono fatto mancare una visita al suo negozio milanese di Via Anfossi e soprattutto un’intervista tutta “uovo pasquale”?

Ciao Ernst, qual è il tuo primo ricordo dell’uovo pasquale?
Avevo 6 anni, In Germania. Papà era un fioraio e avevano un’enorme serra. Il giorno di Pasqua papà nascondeva qua e là degli ovetti di cioccolato e al suo fischio iniziava la “caccia”. Eravamo cinque bambini, ricordo le corse per quei bei campi pieni di tulipani e la felicità di trovare le uova.
La “caccia” continua ?
Si, è una tradizione che ho voluto riprendere per i miei figli qui a Milano, dove purtroppo il giardino è più piccolo ma il divertimento è assicurato
Sogni mai il cioccolato?
Praticamente tutte le notti…probabilmente per chè sono dentro al cioccolato dalla mattina fino alla sera. Lo sogno spesso come un simbolico treno, emblema di salute ma anche simbolo sexy, un treno che corre su questi due binari che finiscono per incontrarsi in un momento di amore.
Hai un sogno nel cassetto?
Si, vorrei riavere 35 anni con l’esperienza di oggi.
Le tue “mete del cioccolato” preferite?
In primis il Perù, il 90% delle mie creazioni sono a base del meraviglioso cioccolato della zona di Cuzco, Machu Picchu a 4000 mt di altezza.
Qualche meta europea?
Il Belgio: nella piazza centrale di Bruxelles ci sono i più famosi cioccolatieri belgi e poi Parigi in dove posso incontrare Patrick Roger, che considero una vera eccellenza ho molti punti in comune, per esempio pochi coloranti e la fantasia delle sue meravigliose vetrine, beh, anche le mie non sono niente male… E come meta finale..(sorride) aggiungerei Milano, da Knam….
Come sono le tue uova per la Pasqua 2024?
Con molto sense of humour, buffi galletti, coniglietti, ranocchie, pecorelle e giochi trompe-l’œil, come il nuovissimo  “Uovo Knam” decorato con sfumature rosate e con la tecnica del Pollock, alla cui cima troviamo un ovetto realizzato con una sfera con camicia in cioccolato bianco e ripieno al caramello salato, il tuorlo dipinto di giallo con colori naturali In vetrina ho voluto l’Uovo Kactus (con la K….) in cioccolato fondente a forma di cactus, spruzzato con sfumature di verde e grattato con la tecnica effetto legno. molto messicano, decisamente ironico. Penso che oggi  l’ironia sia elemento importante, già viviamo già vivamo in un mondo triste e cattivo, per me il cioccolato deve sempre portare un senso di serenità e io sono una persona estremamente positiva.
Ernst, si ricicla tutto, come riciclare pezzi avanzati dall’uovo?
Possiamo fare una mousse al cioccolato o una Sacher oppure, se vogliamo andare sul semplice,  una buona cioccolata calda.
Ci regali la ricetta?
Certo. Portate a ebollizione 200 ml di latte, unite 150 g di pezzetti di cioccolato fondente, fate sciogliere fino a ottenere la densità voluta, se è troppo liquida aggiungete del cioccolato, un pizzico di cannella. Serviite in tazza con un top di panna montata. Ecco un’ottima cioccolata calda con gli avanzi delle uova di Pasqua. Buone Feste!




Le 10 rocce più strane del mondo

Chi non si è mai meravigliato di fronte a una roccia dalla forma bizzarra o dai paesaggi “lunari” disegnati da pietre scolpite dalla natura? In questo appuntamento settimanale della rubrica TOP 10 siamo andati alla ricerca delle 10 rocce più strane del mondo, scegliendole tra quelle naturali, frutto dell’estro artistico del mare, del vento e della terra. Ecco quasi sono, secondo noi.

1. The Golden Rock (Myanmar)

Apre la nostra TOP 10 la “Roccia d’Oro”, una singolare formazione che sembra che stia per cadere nel vuoto e che si trova nella regione di Mon, in Myanmar. Da centinaia di anni, la roccia è meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli buddisti che, nei secoli, l’hanno completamente coperta di foglie d’oro in segno di devozione. Non solo: sulla cima nella roccia è stata costruita la pagoda Kyaliiyo, di appena 1,55 metri che rende la roccia ancora più “strana”. Ma i tramonti che si ammirano al suo cospetto sono davvero mozzafiato.

2. Le rocce del Deserto Bianco (Egitto)

Tra le formazioni rocciose più belle e particolari del mondo ci sono quelle che si possono ammirare nel Deserto Bianco che si trova a poche ore dal Cairo e 45 km a nord di Farafra, in Egitto. Già la visuale del deserto candido è spettacolare, così in contrasto con quello “giallo” del Sahara. Qui il vento ha scolpito singolari rocce calcaree che assumono le forme più particolari, dai “funghi” ai “coni di gelato”, fino a quelle più monumentali come il “Monolito”.

3. Foresta di Pietra di Shilin (Cina)

Questo straordinario capolavoro della natura si trova nelle vicinanze di Kunming, nella regione di Yunnan, nella Cina meridionale. Qui le rocce sembrano emergere dalla terra, dando l’illusione di sembrare alberi ghiacciati. Da qui l’appellativo di “Foresta di pietra”. Le formazioni sono distribuite su una superficie di 24 mila ettari, ma sono 80 solo fruibili al pubblico. Gli studiosi hanno ipotizzato che, circa 270 milioni di anni fa, queste rocce sono state “sollevate” dal fondo del mare, dove si trovavano sotto forma di sedimenti, spinti dal movimento tettonico. Gli strati morbidi, poi, sono stati “scolpiti” dal vento e dall’acqua, che hanno plasmato queste formazioni calcaree, alcune delle quali possono raggiungere anche i 100 metri di altezza. L’UNESCO ha inserito la Foresta di Pietra di Shilin nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

4. Giant’s Causeway (Irlanda del Nord)

Tra i siti più visitati dell’Irlanda del Nord c’è la Giant’s Causeway, il Selciato del Gigante”, che stupisce per le sue colonne poligonali di basalto stratificato dalle forme particolarissime. Secondo gli scienziati, è il frutto dell’attività vulcanica risalente a milioni di anni fa. Tuttavia, una leggenda narra che sia stato il gigante Finn McCool a costruire questo “ponte” tra l’Irlanda e la Scozia per andare a combattere contro un suo rivale. Anche questa bellezza naturale è sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, l’unico dell’Irlanda del Nord.

5. The Wave (Arizona, USA)

“The Wave”, cioè l’Onda, è una delle formazioni rocciosi più sorprendenti del mondo. Si trova al confine tra Arizona e Utah ed è fatta di pietra arenaria colorata, dalle sfumature che vanno dal rosa, all’arancione al rosso, dalla tipica forma ondulata e rigonfia, al punto che sembra di trovarsi in un oceano quando, invece, si è in mezzo a un deserto. Per arrivare qui si deve percorrere un sentiero di 4,8 km che porta a 107 metri di altezza. Vi si accede a numero chiuso per salvaguardare il delicato ambiente naturale di questo capolavoro unico al mondo.

6. Ayers Rock (Australia)

Non può mancare nella nostra TOP 10 una delle formazioni rocciose più famose del mondo, Uluru, nota anche come Ayers Rock, un gigantesco monolito di arenaria che si trova nella regione di Northern Territory, nell’Australia centrale, a 470 km dalla città di Alice Springs. La sua superficie liscia è dovuta al fatto che, milioni di anni fa, era completamente sommersa dal mare che l’ha levigata. La sua particolarità è che la roccia cambia colore, passando dal rosso acceso al marrone, a seconda dei momenti della giornata e dell’anno. Uluru è un luogo sacro per gli aborigeni Anangu, che ancora oggi vivono nella zona circostante. Qui si trovano anche sorgenti, grotte rupestri e dipinti e graffiti con simboli misteriosi. Anche Ayers Rock è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

7. Camini delle Fate (Cappadocia, Turchia)

I Camini delle Fate sono forse l’attrazione più famosa della Cappadocia, regione della Turchia Centrale, e sono un connubio perfetto e riuscito tra l’arte della natura e azione dell’uomo. Questa formazioni che assomigliano a pilastri di roccia sono il risultato della millenaria azione dell’acqua e del vento, che hanno scolpito due distinti strati vulcanici. Gli esseri umani, poi, fin dai tempi più antiche hanno ricavato all’interno dei “camini” abitazioni e luoghi di culto, decorandoli con finestre e porte, creando qui uno dei paesaggi più caratteristici e belli del mondo.

 8. La Mela Spaccata (Nuova Zelanda)

Assai singolare anche la Split Apple Rock, cioè la roccia della Mela Spaccata, che si trova nel Parco Nazionale Abel Tasman, a 50 metri dalla costa nord di South Island, tra Kaiteriteri e Marahau, in Nuova Zelanda. Il granito di cui è formata la roccia risale al periodo Cretaceo e si pensa che il perfetto taglio che ha diviso la roccia in due sia stato causato da una crepa, formatasi nel tempo a causa dell’erosione dell’acqua. Secondo una leggenda Maori, invece, a tagliare in due la “mela” sarebbero stati gli Dei. È una delle attrazioni turistiche più visitate del Parco Nazionale.

9. Bryce Canyon (Utah, USA)

Alcuni sostengono che il Bryce Canyon National Park, nello stato dello Utah, sia addirittura più bello del celebre Grand Canyon. E secondo noi è una bella lotta, considerati gli incredibili panorami roccioso davvero mozzafiato. Qui si concentrano straordinarie formazioni calcaree, scolpite nei millenni da fiumi e corsi d’acqua sotterranei. Quando poi il sole sorge o tramonta, i suoi raggi si riflettono sulle formazioni rocciose e colorano il canyon di colori caldi e brillanti. Per ammirare questo spettacolo della natura si può percorrere la strada di circa 20 km che costeggia tutto il canyon regalando panorami unici al mondo.

10. Huayllay Stone Forest (Perù)

Chiude la nostra TOP 10 la Huayllay Stone Forest, la più grande foresta di pietra del mondo, che si trova nel cuore dell’altopiano andino, in Perù, a 4000 metri sul livello del mare. Si trova a 350 km a est di Lima e vicino alla città di Cerro de Pasco il più importante distretto minerario del Paese. Si estende su 6815 ettari e comprende più di quattromila formazioni rocciose scolpite dal tempo che assomigliano a profili umani, come le celebri rosse del “Pensatore” o del “Viandante” o ad animali, tra cui l’Elefante, il Condor, l’Alpaca o la Tartaruga. Un vero e proprio zoo, ma di pietra.

 




MILANO: ANDREA BERTON, I VIAGGI, I RISTORANTI, IL BRODO, UNA RICETTA SORPRESA E L’UOVO AFFOGATO CHE “LO FA MEGLIO MIA MOGLIE…”

  1. -di Cesare Zucca-
    Inarrestabile. Due stelle Michelin, una al Berton Milano, una al Berton Lago di Como e i due DRY Milano per un’accoppiata insolita: pizze & cocktail.
    Due maestri eccellenti, Marchesi e Ducasse. Cosa hanno significato per lei?
    Con Marchesi sono entrato nel mondo cucina ed è lui che mi ha fatto capire l’importanza del percorso che stavo per intraprendere. Ducasse è stata l’ispirazione, ne condividevo lo stile e il suo modo di interpretare la professione e l’evoluzione a imprenditore e manager.


Svoltiano sul ‘Ristorante degli Chef’, il recente TV talent in cui lei è stato giudice.
Un’indagine tra i giovani afferma che 50% sognano di diventare chef televisivo.
Cosa ne
pensa?
Prima della TV è necessaria un’intensa esperienza in ristorante. Solo impegno, serietà e studio  potranno arrivare a grandi risultati.
Cosa ne pensa di certi scontri televisivi tra chef?
Se costruttivI e tollarabili, ben vengano, L’importante è sapersi mettere in discussione.
Quasi sempre lo chef TV è arrabbiatissimo. Io in cucina sono serio e esigente, ovvio che lo sia anche in TV.
Dove le piace passare il weekend?
In luoghi dove si possano scoprire delle realtà sconosciute e dove possa arricchirmi professionalmente. Tra le città, direi New York e Londra, tutte e due pullulano di ristoranti interessanti.
Cucine internazionali: quale paese le piacerebbe visitare?
Instanbul, la Turchia e poi il Perù, un paese dalla cultura gastronomica molto evoluta e in grande movimento.
Qual è stato il suo viaggio preferito?
In Giappone, per lavoro e piacere. Dal punto di vista gastronomico mi hanno colpito Osaka e Tokyo, due capitali del food. Sono affascinato dalla loro tradizione culinaria, del grande rispetto e valorizzazione dei loro piatti, del cibo tradizionale e innovativo e dellla grande attenzione al prodotto. Non a caso il mio menù è un tributo al brodo, alle sue qualità aromatizzanti in combinazione a carne, pasta, pesce proprio come accade nella cucina orientale che considero un’ identità ben amalgamabile allo stile della cucina itaiiana.


A proposito di brodo, mi parla del suo ultimo libro?
Si intitola ‘Non è il solito brodo’. E’ un libro che interpreta la mia cucina in due angolazioni diverse: da un lato i racconti delle mie ricette pensate e realizzate nei miei ristoranti, dall’altro, letteralmente capovolte, le stesse ricette in ‘versione casa’ alla portata di tutti gli appassionati.


Qual è invece il ‘solito brodo’?
La mancanza di originalità.
Cosa c’è sempre nel suo frigo di casa?
Qualche ingrediente per uno snack, prosciutto cotto alla brace, dello yogurt, dell’ottimo grana padano. Bottiglie di Ferrari, Ca’ del Bosco e champagne sono sempre presenti .
Un cibo che non troveremo mai?
Prodotti in scatola.
C’è un cibo che ama solo se cucinato da un altro?
(sorride) L’uovo affogato di mia moglie… ineguagliabile!


La sua ricetta ‘risotto alla pizzaiola’. Perché ha scelto questo piatto?
È un piatto che rispecchia l’Italia, una fusione tra nord e sud, dove il riso incontra i tipici ingredienti della pizza. Si, un risotto che sembra una pizza!

RISOTTO ALLA PIZZAIOLA
Ingredienti e preparazione

Per 4 persone

Per l’acqua di mozzarella
500 gr di mozzarella di bufala
Tagliare a pezzi la mozzarella, metterla in un contenitore con il suo siero e schiacciare bene tra le mani. Lasciare riposare per 3 ore a temperatura ambiente. Scolare e recuperare l’acqua di governo.
Per i cubi di mozzarella
2 mozzarelle di bufala da 250 gr ciascuna
Tagliare a cubi regolari le mozzarelle della dimensione di 1,5 cm. Riporre in un piatto su carta assorbente.
Per il pomodoro
1kg di pomodori datterino
100 gr di olio extravergine
2 gr di sale
Pepe
Lavare i pomodorini e tagliarli. Versarli in un frullatore con gli altri ingredienti, frullare bene e riporre in un contenitore.
Per i capperi fritti
50 gr di capperi dissalati
½ l di olio di semi di arachidi
Portare l’olio di arachidi alla temperatura di 150° in una casseruola e versare i capperi. Friggere per 2 minuti circa e appoggiare su carta assorbente
Per il risotto
320 gr di riso Carnaroli
1/2 l di brodo vegetale
½ l di acqua di governo della mozzarella
100 gr di olio extravergine di oliva
20 gr di Grana Padano
Sale
Preparare il risotto, facendo prima tostare il riso con un filo di olio extravergine di oliva continuare la cottura con il brodo vegetale e l’acqua della mozzarella.
Dopo 15 minuti, togliere dal fuoco e far riposare 2 minuti coperto.
Mantecare con olio extravergine, poco Grana Padano e salsa di pomodoro.
Correggere di sale e pepe.
Per le olive taggiasche
200gr di olive taggiasche
Tagliare le olive in 4 parti eliminando il nocciolo interno. Riporre in un contenitore.
Altri ingredienti
16 capperi sott’olio
16 foglie di basilico piccole
20 gr di basilico secco
Per l’impiattamento
Stendere il riso su di un piatto.
Appoggiare sopra le olive tagliate, i capperi fritti, i cubetti di mozzarella, il basilico e i capperi sott’olio.
Terminare con una spolverata di origano secco

INFO
Berton, Milano
Via Mike Bongiorno 13, Milano
Berton, Lago di Como
Via Torrazza, 10, Torno (Como)
https://www.ristoranteberton.com/
Dry Milano
Viale Vittorio Veneto 28, Milano
Via Solferino 33, Milano
http://drymilano.it/




Ricette di viaggio: il lomo saltado del Perù

Il Perù è un paese dell’America Latina meraviglioso, dal popolo caloroso e pieno di cultura e tradizioni. Il suo territorio è stato sede di antiche civiltà, come quella dell’Impero Inca, che ci ha lasciato in eredità il sito archeologico di Machu Picchu, considerato Patrimonio dell’Umanità ed eletto come una delle Sette Meraviglie del Mondo.

La tradizione di cui vorremmo parlare oggi è però quella culinaria. Un piatto che appartiene alla tradizione peruviana da secoli è il lomo saltado, una pietanza che si presta a numerose variazioni ma sempre deliziosa e molto saporita. La storia del lomo saltado attraversa tre diversi continenti: gli spagnoli introdussero per primi la marinatura nel peperoncino ed altre spezie per preparare la carne, ma fu solo con l’arrivo di immigranti cinesi a metà del XIX secolo che questo metodo divenne popolare. L’influenza orientale in questo piatto è palese per l’utilizzo della padella orientale stile wok. Il lomo saltado è uno dei piatti più consumati in tutto il Perù.

Di seguito la ricetta (per 4 persone)

Ingredienti:

1 kg di filetto

1/4 tazza di vino rosso

1 pomodoro (grande)

1 cipolla

1 peperone (rosso)

pepe

sale

1 aglio

2 cucchiai di cedro (succo)

1/4 tazza di cilantro

5 patate

1 cucchiaio di olio di oliva (extravergine)

Preparazione: tagliate la carne a striscioline e conditela con sale, pepe, un po’ di olio d’oliva, succo di cedro e l’aglio sminuzzato. Lasciare marinare per almeno 30 minuti

Cuocete poi la carne a fuoco alto finché avrete rosolato tutta la parte esterna. Abbassate la temperatura e aggiungete la cipolla che avrete tagliato a fettine. Cuocete per 1 minuto mescolando di tanto in tanto. A questo punto aggiungete il pomodoro e il peperone rosso tagliato a strisce. Continuate a cuocere fino a quando le cipolle non saranno ammorbidite. Friggete le patate tagliate a striscioline e aggiungetele agli altri ingredienti. È il momento di aggiungere il vino rosso e il cilantro. Dopo qualche minuto togliete dal fuoco e servite.

Buon appetito!




Perù, un Paese dal sapore piccante

Prosegue il nostro viaggio alla ricerca di paesi lontani che meritano attenzione per essere considerati luoghi paradisiaci ma anche paesi ricchi di tradizioni gastronomiche. Scoprire nuovi sapori, gustare piatti particolari significa conoscere appieno la cultura locale.

Il pisco sour è il cocktail ufficiale del Perù

In questo articolo vi parliamo del Perù perché la cucina Gourmet del paese è da poco stata dichiarata Patrimonio delle Americhe.

La cucina peruviana ha influenze asiatiche ed europee ed è molto ricca e variegata. La vastità del territorio diversifica in modo cospicuo i cibi. Sulla costa ad esempio, si mangiano frutti di mare, nelle regioni montuose si cucina carne mentre nella regione della Foresta Amazzonica si consumano soprattutto frutta e verdura tropicale. Ma molti sono gli ingredienti che sono in comune nei piatti delle varie regioni in primis le patate, pensate che se ne contano ben trecento tipi diversi per forma, colore, dimensione e gusto. Poi ci sono il mais e il riso e altri ingredienti un po’ più……esotici che farebbero rabbrividire non solo i vegetariani ma anche qualche europeo un po’ schizzinoso: tartarughe e piranha.

Ceviche pesce e frutti di mare marinati nel succo di lime, cipolla e spezie

Altri piatti di questa cucina sono Il ceviche conosciutissimo piatto e facile da reperire come street food si tratta di pesce e frutti di mare marinati nel succo di lime, cipolla e spezie. Un’altra zuppa dal gusto forte, che viene servita fredda, è il leche de tigre. Quest’ultima invece non è facile da trovare ma vale la pena riuscirvi per gustare qualcosa di veramente unico. Altra zuppa di pesce è la chupe provatela solo se siete amanti del piccante perché il prodotto caratteristico del Perù è l’Aji un peperoncino piccantissimo che all’interno di questa zuppa la fa da padrone.

Non da meno sono la chupe de camarones (zuppa di gamberi e quella de pulpo di polpo).

Generalmente apre ogni pasto una zuppa molto buona e conosciuta, la zuppa di quinoa un cereale che ha origini antichissime già dai tempi degli Inca veniva utilizzata. Non perdete nel vostro viaggio anche il causa rellena uno sformato di pollo e patate.

In questi ultimi anni la cucina peruviana ha avuto molto successo in tutto il mondo pensate che Lima ha due tra i migliori ristoranti al mondo: il Central e Astrid y Gastón.

Se volete scoprire comunque le tradizioni culinarie del paese potete andare nel centro storico di Lima e visitare la Casa de la Gastronomía inaugurata nel 2013 oppure contattare CartOrange (www.cartorange.com), la più grande azienda italiana di consulenti di viaggio, specialista in viaggi personalizzati ed esperienziali, che da sempre seleziona in tutto il mondo tante “chicche” per i viaggiatori foodies che vi potrà ritagliare un itinerario alla scoperta delle tradizioni gastronomiche peruviane oppure seguire un itinerario proposto da Evaneos, www.evaneos.it, la prima piattaforma che mette in contatto i viaggiatori con le agenzie di viaggio locali selezionate in tutto il mondo. Potete contattarli al 0289877718 o scrivere a: contatto@evaneos.it. Qui di seguito uno dei loro tour:

Giorno 1: Arrivo a Lima

Arrivati all’aeroporto sarete trasferiti in hotel e avrete un briefing di presentazione del viaggio da parte di un responsabile dell’agenzia.

Giorno 2: Prima giornata di visita gastronomica nella Lima coloniale

Parteciperete ad un tour gastronomico di Lima. Conoscerete il centro coloniale ed antico della città assaggiando stuzzichini tipici peruviani ricchi di gusto e tradizione. Visiterete il Museo della Gastronomia e parteciperete ad una degustazione in un ristorante bohemien storico della capitale, famoso per i suoi “piqueos” (aperitivi o stuzzichini). La cena sarà libera.

Giorno 3: Giornata di visita gastronomica nella Lima moderna

In questa giornata toccherà alla Lima moderna con i quartieri di Barranco, Chorrillos e Miraflores. Potrete notare, accompagnati dalla guida, i forti contrasti che caratterizzano questa metropoli latinoamericana. Avrete un pranzo gourmet a base di pesce fresco, il ceviche, vero gioiello e bandiera della cucina peruviana nel mondo, in uno dei migliori e più “quotati” ristoranti di pesce della città. Il pomeriggio sarà libero ed in serata vi trasferirete alla stazione dei bus per prendere il bus per Arequipa.

Giorno 4: Arrivo e giornata libera ad Arequipa

Una volta arrivati sarete trasferiti all’Hotel e avrete la giornata libera per visitare autonomamente Arequipa.

Giorno 5: Tour gastronomico di Arequipa e lezione di cucina con lo Chef

Visiterete il mercato di San Camillo, dove conoscerete i differenti prodotti alla base della cucina arequipeña. Avrete anche una visita del bellissimo centro storico. Durante la camminata avrete un assaggio dei prodotti tipici della “gustosa” Arequipa: cioccolato, empanadas, gelato di formaggio, etc. Il pranzo è previsto nel ristorante di un chef locale che ci darà lezioni di cucina peruviana e pranzerete con quello che avrete preparato sotto la sua supervisione. Il pomeriggio sarà libero.

Giorno 6: In viaggio sugli altipiani verso Puño

In mattinata avrete un trasferimento alla stazione dei bus per dirigervi a Puno, dove sarete trasferiti in hotel. Disporrete del pomeriggio e della cena liberi.

Giorno 7: Escursione alle isole Taquile e Uros 

Dopo la prima colazione di prima mattina partirete alla scoperta del Lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo. Innanzitutto visiterete le isole galleggianti di Uros. Successivamente vi dirigerete a Taquile, la più grande delle isole del lago. Attraccherete nella parte nord e da li verrete trasferiti fino al porticciolo di Huayllano. Le famiglie di Huayllano vi accompagneranno alla scoperta delle usanze e delle ancestrali tradizioni dell’isola, sarete loro ospiti, proverete i loro cibi tipici e per una notte vivrete come veri “comuneros”. Cenerete e dormirete con la famiglia ospitante.

Giorno 8: Passeggiata sull’isola di Taquile

Dopo aver fatto colazione, esplorerete i dintorni della baia, la spiaggia ed alcune rovine archeologiche. Poi raggiungerete a piedi il paesino di Taquile e dopo pranzo scenderete fino al porto. Ritornerete a Puno nel tardo pomeriggio.

Giorno 9: In viaggio sugli altipiani verso Cusco

Inizierete di buona mattina il viaggio per raggiungere la città di Cusco. Il bus turistico effettuerà una serie di fermate durante il viaggio: Pukara, Rajchi e Andahuaylillas. All’arrivo sarete trasferiti in hotel.

Giorno 10: City tour gastronomico di Cusco

Inizierete dal mercato di San Pedro, dove entrerete in contatto con sapori, colori e aromi tipici delle Ande. Durante la passeggiata assaggerete delle specialità della città imperiale: causa di patate con pollo, empanadas, rocoto relleno, e molto altro. In serata avrete una cena di degustazione in un ristorante gourmet di Cusco.

Giorno 11: Visita delle rovine inca nei dintorni di Cusco

Dopo la colazione, con un trasporto privato, andrete a visitare le rovine inca di Sacsayhuaman, Kenko, Puka Pukara e Tambomachay nei dintorni di Cusco. Successivamente raggiungerete Pisaq, famosa per il suo vivace e colorato mercato artigianale e per il complesso archeologico.

Giorno 12: La cucina cusqueña

In questa giornata avrete un’altra lezione di cucina. Inizierete andando a comprare – assieme ad uno dei più riconosciuti chef del Perù – gli ingredienti al mercato locale di Urubamba. Dopodiché dietro le sue indicazioni preziose imparerete a cucinare alcuni piatti tipici della regione a base di verdure, legumi e erbe organiche della Valle Sacra degli incas. Nel pomeriggio avverrà il trasferimento a Ollantaytambo, l’unico paese inca ancora abitato al giorno d’oggi, straordinario esempio di pianificazione urbana, ed in serata prenderete un treno per Aguas Calientes per iniziare l’avventura “Machu Picchu”

Giorno 13: Visita di Machu Picchu

All’alba un bus da Aguas Calientes vi porterà all’ingresso a Machu Picchu, la “città perduta”. Per i più intraprendenti c’è anche la possibilità di salire in cima al Wayna Picchu. Nel pomeriggio prenderete il treno e poi il bus per fare ritorno a Cusco.

DRGiorno 14: I paesini della Valle Sud

Partirete dopo la colazione per la Valle del Huatanay a sud del Cusco. Visiterete le rovine inca di Tipon, il paesino di Piñipampa, la splendida chiesa di Andahuaylillas, Pikillaqta e le sue rovine ed infine al paesino di Huasao per farvi predire il futuro attraverso la lettura delle foglie di Coca. Il tutto sarà accompagnato da assaggi culinari di cui la valle sud é famosa: chiccharron (maiale fritto), anatra, cuy (porcellino d’india), etc.

Giorno 15: Giornata libera a Cusco e tour “miti e leggende”

Avrete la giornata libera, ideale per passeggiare e conoscere la bellissima Cusco. In serata farete una camminata culturale ed alternativa alla scoperta di una Cusco sconosciuta con una suggestiva passeggiata sotto le stelle per le stradine del centro ascoltando leggende e racconti sui fantasmi e i Santi della tradizione.

Giorno 16: Trasferimento per Lima

In mattinata prenderete un volo per Lima e al vostro arrivo sarete trasferiti in Hotel.

Giorno 17: Trasferimento in aeroporto

Sarete trasferiti in aeroporto per il vostro volo di rientro a casa o per la prosecuzione verso nuove destinazioni. Se il volo si effettuerà in serata si consiglia la partecipazione ad un City Tour guidato facoltativo della città.

Il tour costa Circa € 2.520 per 17 giorni voli internazionali esclusi

E per finire vi proponiamo qui di seguito una ricetta tipica del paese il Lomo Saltado:

Lomo Saltado (per 4 persone)

1 kg di filetto

1/4 tazza di vino rosso

1 pomodoro (grande)

1 cipolla

1 peperone (rosso)

pepe

sale

1 aglio

2 cucchiai di cedro (succo)

1/4 tazza di cilantro

5 patate

1 cucchiaio di olio di oliva (extravergine)

Preparazione

Tagliate la carne a striscioline e conditela con sale, pepe, un pò di olio d’oliva, succo di cedro e l’aglio sminuzzato. Lasciare marinare per almeno 30 minuti

Cuocete poi la carne a fuoco alto finché avrete rosolato tutta la parte estera.

Abbassate la temperatura   ed aggiungete la cipolla che avrete tagliato a fettine.

Cuocete per 1 minuto mescolando di tanto in tanto. A questo punto aggiungete il pomodoro e il peperone rosso tagliato a strisce.

Continuate a cuocere fino a quando le cipolle non saranno ammorbidite.

Friggete le patate tagliate a striscioline ed aggiungetele agli altri ingredienti.

E’ il momento di aggiungere il vino rosso e il cilantro. Dopo qualche minuto togliete dal fuoco e servite.




Perù, una vacanza etno chic

Per gli amanti dei viaggi alternativi alla scoperta di esperienze a diretto contatto con le popolazioni locali per conoscerne usi, costumi, tradizioni e storia, potete optare per una vacanza tra i gioielli naturalistici ed archeologici del Perù organizzata da Vuela.

Il tour organizzato che dura 17 giorni, vi porterà alla scoperta delle tradizioni peruviane alloggiando presso una comunità andina per conoscerne usi e tradizioni ma anche cucina e i segreti della loro antica arte tessile. Molte le località da visitare durante il tour: LimaParacas, Nazca, Arequipa, Colca, Puno, TaquilePuno, Cusco, Patabamba, Valle Sacra, Aguas CalientesCusco, con la possibilità di estendere il viaggio di tre giorni nella foresta di Pacaya Samiria che si raggiunge in barca da Iquitos. Ammirerete fauna e flora bellissime. Proverete l’ebrezza di sciare sulla sabbia del Deserto di Ica con il sandboard e ammirare uno dei più bei tramonti mai visti.

peru, ica, huacachina, the oasis
peru, ica, huacachina, the oasis

Ma Perù è storia con tutti i misteri degli Nazca, Arequipa, Colca (il canyon più profondo al mondo), le isole Galleggianti degli Uros, il Lago Titicaca. Senza dimenticarci del Machu Picchu: solo la sua vista merita il viaggio.

17 giorni/15 notti da 2.625 euro, voli intercontinentali e tasse inclusi.

Estensione a Pacaya Samiria Amazon Lodge 3 giorni/2 notti da 802 euro, voli domestici e tasse incluse.




Il viaggio trendy è esperienziale

Alcuni di questi viaggi sono proposti da CarteOrange – Viaggi su misura (www.cartorange. com) la più grande azienda di consulenti per viaggiare attiva in Italia da oltre 15 anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Ebbene con il progetto Viaggi nel Tempo, Carte Orange aggiunge una dimensione nuova al viaggio: gli itinerari infatti sono pianificati da storici e archeologi che curano lezioni preparatorie e accompagnano i partecipanti di persona con un e-book dedicato.

Fra le varie proposte per i vostri viaggi “esperenziali” noi ne abbiamo scelto un paio che ci sembrano particolarmente accattivanti. La prima prevede di pernottare all’interno del Museo Archeologico Antonini (avenida de la Cultura 600, Bisambra, tel. 056.523100; orario: lun-dom 9-19; visite guidate con il tour operator locale Mystery Perù, tel. 0051.56.956691155, info@mysteryperu.com) di Nazca, uno dei più bei musei del Perù. Al suo interno si può dormire nelle camere lasciate libere dai ricercatori.

Da non mancare una visita al giardino botanico, una vera oasi nel deserto per piante e animali esotici. Naturalmente non può mancare una visita a Nazca, cittadina diventata famosa in tutto il mondo per la presenza delle famose linee di Nazca: circa 300 figure sparse in un territorio desertico di circa 500 chilometri quadrati, tanto grandi da essere riconoscibili solo dall’alto al punto che qualcuno ha attribuito questi disegni agli extraterrestri. I disegni sono in genere figure geometrice, rombi, cerchi, quadrati, triangoli e trapezi e raffigurazioni di animali fino alla figura di un astronauta. Nel 1994 le linee di Nazca sono state dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Un’altra idea proposta da CarteOrange è il pernottamento sugli alberi presso il Resort 98 Acres (Greenland Estate, Ella – Passara Rd, Ella, tel. 0094 57 2 050050, www.resort98acres.com; doppia con colaz. a partire da 195 dollari, € 172)  a Ella, sui monti dello Sri Lanka. Il resort è immerso fra piantagioni di tè e cascate, a contatto con la natura incontaminata ed è formato da diversi chalet in legno. Da vedere a Ella il  Demodara Nine Arch Bridge, l’Halpewatte Tea Factory, a pochi minuti di tuk tuk da Ella, è una bella fabbrica di tè dove si può fare la visita guidata di circa mezz’ora. Per ammirare i paesaggi meravigliosi del posto val la pena fare un tour in treno da Ella a Nano Oya (110 rupie a persona in 2a classe, € 1,50): il treno percorre un tratto fra montagne e piantagioni di tè. Infine da non mancare anche una visita allo Ella Spice Garden (Main Street, Ella, tel. 94752363636) , un giardino delle spezie piccolissimo ma interessante che si visita in mezz’ora.




Una mini suite a 120 metri d’altezza

Dormire sospesi in una suite a 120 metri d’altezza è possibile? Ebbene si inseritelo tra le cose da fare almeno una volta nella vita!! Queste capsule che spuntano dalle montagne nella Valle Sacra degli Incas sulle Ande Peruviane sono decisamente un weekend alternativo e va subito detto però che questa esperienza non è per tutti: servono molto coraggio e spirito d’avventura e soprattutto se soffrite di vertigini non fa per voi.

skylodge-2

Partendo da Cuzco, la capitale dell’Impero Inca si giunge alla cittadina di Ollantaytambo in un’ora di macchina. È proprio vicino a Ollantaytambo,che sono state costruite le tre capsule Skylodge. Per raggiungerle, si può scegliere la via dell’arrampicata sulla montagna oppure servirsi di una teleferica.

SKYLODGE0715-peru-6

Una volta all’interno, vi troverete sospesi in una piccola, ecologica suite di 7 metri di lunghezza e 2,5 di larghezza, fatta di policarbonato e alluminio, dotata di pannelli solari che alimentano le lampade interne e di sei grandi vetrate oscurabili per la privacy. A disposizione degli ospiti ci sono quattro letti e un bagno. Il pacchetto per i turisti prevede anche una cena gourmet già pronta da gustarsi con una bottiglia di vino sotto il cielo stellato delle Ande. Costo di una notte sospesi sulle Ande? 320 euro a testa, non molto economico , ma neanche così eccessivo se ci pensate visto l’esclusività della location.