CARNEVALE IN BASILICATA: MASCHERE. FOLLIA, I SAPORI DELLA TRADIZIONE

di Cesare Zucca —


Alberi viventi, diavoli danzanti e maschere cornute: benvenuti nel mondo horror dell’universo fantastico del Carnevale lucano

Smoderatezza, esagerazione, intemperanza, da secoli in quell’unica occasione annuale vi era permesso di lasciarsi andare senza freni inibitori… Il Carnevale, sfrenata kermesse annuale, le cui origini vanno ricercate nella religione pagana, nei Saturnali della Roma antica e nelle feste dionisiache della classicità greca.
Da secoli la kermesse si rinnova nella terra della Basilicata, tra le proviince di Potenza e Matera, dove i dove i nove comuni che.costiuiscono la “Rete dei Carnevali con valenza antropologica e culturale”. fanno rivivere lo stretto legame tra popolazione e risorse paesaggistiche e naturalistiche, attraverso coloratissimi travestimenti si rivivranno le più suggestive e antiche tradizioni lucane, arcaiche e contadine.
Un ottimo motivo per una tappa in quelle terre e incontrare figure allegoriche, dall’aspetto grottesco. Dall’all’Orso (Urs) e la Quaresima (Quaremma) ai Rumit, alberi che camminano, a diavoli che ballano in piazza, mentre paventose maschere bussano alla porta per chiedere cibo al suono cupo dei campanacci
San Mauro Forte
Le feste sono state aperte da un suono cupo e assordante che si propaga lungo le strade e i vicoli, fino alla torre normanna, in un’atmosfera misteriosa; sono i campanacci “maschi” e “femmine” che invocano la fecondità , incoraggiano la buona riuscita del raccolta e allontanano il male.
Teana
Istinto, curiosità, umorismo: Il Carnevale di Teana è rappresentato dall’”Orso”, una delle maschere più seguite , mentre in paizza viene ambientato il “processo”, parodia della “Passione di Gesù”.
Satriano
Un Carnevale green vi trascinera nella “Foresta che cammina” dove gli alberi diventano uomini e gli uomini: una foresta umana, celebrando non solo un rito antichissimo, ma infondendo anche un attualissimo messaggio green.
Cirigliano
Si festeggiano le 4 stagioni dove Pulcinella e maschere declamano versi della tradizione orale locale, che omaggiano i frutti della terra e la primavera. “I mesi dell’anno” e “le quattro stagioni” scortano in processione la bara del Signor “Carnevale”, fino al momento di massimo climax, dove verrà arso su un falò.
Lavello
Let’s party! Tutti coinvolti nei tipici “Festini” dove si balla fino al mattino con il Domino, la maschera caratterizzata dalla lunga tunica in raso rosso.
Tricarico
Comune capofila che ha proposto di condividere con gli altri comuni lucani un cammino condiviso che punta al coordinamento dei singoli percorsi. Non stupitevi di essere circondati da una mandria di “tori” e “mucche” dal look davvero suggestivo: cappellaccio nero coperto da un foulard e un velo bianco, decorato con nastri multicolori fino alle caviglie.
Aliano
Questo minuscolo villaggio nella provincia di Matera, insignito del riconoscimento di Parchi Letterari Italiani e’ senza dubbio uno degli scenarii più magici della Basilicata. Tra paesaggi argillosi, caratterizzato da specie di canyon, chiamati calanchi si aggirano maschere “cornute” e maligne, fatte di cartapesta e dotate di corna enormi e nasi pendenti. Sono indossate dagli uomini del villaggio, che sfoggiano fantasmagorici cappelli di stelle filanti, e pantaloni adornati da campanacci, mentre marciano lungo la strada principale, muovendosi al suono di fisarmoniche e cupa-cupa e lanciando generose manciate di farina. Non vestitevi di nero…
Stigliano
Alziamo i calici! Siete tutti invitati dal “Pagliaccio” con in mano un fiasco di vino e il cupa cupa, simbolo del contatto mai spezzato con il passato.
Montescaglioso
Ci regala due celebrazioni: il “Carnevale Montese”. con imponenti carri allegorici e il “Carnevale Tradizionale” del Martedi Grasso, capitanato da una famglia alquanto bizzarra: il Signor Carnevalone, personaggio dalla una doppia faccia e doppia anima al suo fianco , la tenebrosa moglie “Quaremma” che regge il pupazzo in fasce “Carnevalicchio” e “U’ Fus’”, una sorta di “Parca romana” che tesse i fili del Destino… altro che gli Addams….
A queste feste “storiche” ogni comune lucano ama celebrare il proprio “Signor Carnevale”.che nei comuni di 
Armento, Pietrapertosa, Picerno e Tursi viene condotto al rogo. .A Oppido la tradizione voleva che gli abitanti rappresentassero i braccianti agricoli e il loro lavoro dei campi.A Trecchina la “cupa – cupa” porta il ritmo delle rime del “Contacronze”, vestito con cappellaccio scuro e giubba dei pastori. Tra i vicoli si svolge il corteo di Pomarico, capitanato da Pulcinella e la moglie Zeza, che viene beffata con canzoni non proprio gentili mentre a Accettura campanacci, zampogne e ciaramelle accompagnano la festa di S. Antuono.

Vi è venuta una fame “diabolica”?
Il Carnevale della Basilicata porta a tavola piatti semplici che rispettano la tradizione culinaria lucana, dai gustosi salumi, alle abbondanti zuppe di verdure fresche, all’agnello, alla polenta chiamata anche “frascatala” con sugo di salsiccia e pezzi di pancetta, ai calzoni ripieni di zucchero e ricotta, conditi con sugo di maiale, alle strascinate ai ferricelli, e i cavatelli,.spolverati da mollica di pane sfritta e “conzata “ con polvere di peperone.
A Carnevale si preparano le polpette di pane, pauppett, cuculicchie, cocole, rummuledd’, con aggiunta di patate, pecorino, salsiccia e soppressata, in alcune case arricchite di uva passita.

i tradizionali “strascinati” con funghi e peperone crusco

Non chiamatelo peperoncino!
Lo chiamano “Appuntito”, Tronco” e “Uncino”, viene piantato tra febbraio e marzo e raccolton in agosto. Assomiglia proprio ad un peperoncino ma è dolce, sottile  adatto a essere essiccato. Ricco di vitamine A, E, C, K , insomma un gustoso toccasana !
E’ protagonista assoluto di un piatto tipico lucano: fritto in olio bollente e salato diventano “crusco”, cioè croccanti (Zafaran’ Crusk), e accompagna molto bene la pasta (Rasccatell cu Zifft), carni rosse e baccalà ma anche formaggi e verdure fresche come fave o insalate. Con l’olio di frittura poi ci si condisce lo stoccafisso locale ma anche le uova fritte, all’occhio di bue o strapazzate, a cui si può aggiungere la sausizz (salsiccia).
Il migliore peperone crusco ?
Beh, io sono un “crusco maniac”,  l’ho gustato in tante localitò e in mille ricette, ma devo dire che , secondo me, il vero “re crusco” è quello IGP di Senise, località vicina a Teana.
Di colore rosso intenso e dal sapore dolce, ha una polpa sottile, viene raccolto i primi di agosto e viene disposto per qualche giorno su teli di stoffa in un luogo buio e asciutto. Successivamente, i peperoni vengono legati con uno spago a formare delle collane note come serte (o nserte), dalle dimensioni che possono raggiungere anche 2 metri di lunghezza.
Come da tradizione, le serte vengono appese ai balconi e all’interno di serre o locali areati per la corretta essiccazione dei peperoni. Può essere ridotto in polvere come fosse una spezia con la quale arricchire di gusto, profumo e colore impasti di focacce, pizze, paste e salumi o in alternativa può essere fritto e diventare crusco ovvero croccante, La produzione di peperone crusco è il fiore all’occhiello  dell’ Agricola Libone nei pressi di Teana, anche in versione bio e ultimamente riscoperto dagli chef in combinazioni dolci, abbinato al cioccolato.

Curiosi di sperimentare un piatto al crusco?
Ecco una ricetta tradizionale: patate e peperoni cruschi
Ingredienti per 4 persone
800 g di patate
100 g di peperoni di Senise IGP essiccati
olio extra vergine di oliva
sale
Procedimento
Fate bollire le patate in acqua salata per 10 minuti. Scolatele, sbucciatele, tagliatele a fettine spesse 5 mm e tenetele da parte. Nel frattempo pulite i peperoni, eliminate i semi e il picciolo. Mettete in una padella due cucchiai di olio extra vergine di oliva e friggetevi i peperoni per pochi secondi o fino a che non assumeranno un colore rosso acceso. Scolateli su carta assorbente per fritti e tenete da parte. Nella stessa padella in cui avete cotto i peperoni cruschi versate anche la patate e fate cuocere fino a che non saranno ben dorate. Aggiustate di sale e aggiungete i peperoni cruschi ridotti a pezzi grossolani. Saltate il tutto per un paio di minuti e servite subito.
DOLCI MOMENTI IERI E OGGI
A conclusione della grande abbuffata di Carnevale, non può mancare una nota dolce. Immancabili a fine pasto gustatevi i taralli al naspro aromatizzati all’anice, ricoperti da una glassa di zucchero e le celebri chiacchiere, aromatizzate con liquore, fritte imbiancate di zucchero a velo. Tradizione e attualità. tipico delle festivita è lo storico sanguinaccio: una mousse originariamente composta da sangue di maiale cioccolato, mandorle tostate e tritate, cannella, latte e scorza di limone. Oggi l’utilizzo del sangue di maiale è vietato, ma è pur sempre una squisitezza…

INFO
Carnevale della Basilicata fino al Martedi Grasso del 13 febbraio
www.basilicataturistica.it
www.aptbasilicata.it

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’



Viaggio “gourmet” in Basilicata: dai Sassi di Matera ai calanchi di Aliano

(Italian and English version)

Basilicata: partiamo per un tour dove primeggiano ingredienti selvaggi e piatti veraci, proprio come questa terra.

Dal rafano selvaggio, conosciuto anche come “tartufo dei poveri” alla melanzana rossa di Rotonda, piccante e amarognola,  ottima sott’olio, fritta, grigliata, al formaggio canestrato di Moliterno squisitamente piccante. I piatti  sono ricchi, saporiti e solari: le strascinate (pasta con cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi (involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline, pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino, peperoncino e tante verdure).

Basilicata: partiamo dal firmamento Michelin

A Lavello, sotto il cielo stellato della Guida Michelin troviamo
Don Alfonso 1890  San Barbato
(Stella Michelin)
Il leggendario Alfonso Iaccarino, la moglie Livia e i figli Ernesto e Mario hanno portato al San Barbato la stessa filosofia e la stessa passione che hanno reso il Don Alfonso 1890 uno dei più importanti ristoranti al mondo, un tempio dell’ospitalità: cucina d’autore, accoglienza impeccabile e calore umano. Al timone lo Chef Donato De Leonardis . Ogni suo piatto è caratterizzato dalla cura maniacale dei dettagli e dalla ricerca di materie prime della migliore qualità.

Don Alfonso San Barbato , Adagiato tra le pendici dell’antico vulcano Monte Vulture e la valle del fiume Ofanto,

La cena diventa così un’esperienza culinaria interattiva offrendo alla vista lo spettacolo di una brigata di cucina gourmet immersa nel proprio affascinante lavoro, con suggestivi giochi di luce che accompagnano le preparazioni e le mise en place, dagli antipasti ai dessert.

Donato de Leonardis

Sapori e colori sulla Terrazza di Don Alfonso , San Barbato

Lasciamo Lavello e puntiamo verso l’incredibile.
Pronti? Chiudete gli occhi e adesso riapriteli… siamo a Matera!
L’incanto inenarrabile di una città a cui foto, disegni o video non rendono minimamente  giustizia al meraviglioso impatto e alla superlativa bellezza che ci circonda.


Matera va raggiunta, vista, vissuta …e assaggiata…

Molti viaggiatori gourmet conoscono da tempo questa città di montagna, unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera.
Autentiche ricette contadine composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. per non citare il pane di Matera, celebre in tutto il mondo

La storica cucina cucina povera.di Matera

Indiscutibile leggenda della cucina materana è il  dolce peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1 Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli).

Peperone crusco, il protagonista

Matera, Ristorante Vitantonio Lombardo  (Stella Michelin)

Vitantonio Lombardo è lucano di origine. Il suo è stato un viaggio con illustri maestrii come Paolo Teverini, Gianfranco Vissani e Fabio Barbaglini. Amante del suo territorio,ha voluto ridare vita ad una grotta abbandonata per proporre due menu :“Frammenti,  cucina della nostra storia e “Battiti, piatti in continua evoluzione”

Lo chef stellato Vitantonio Lombardo

Dalla cucina di Chef Vitantonio

 ll Terrazzino  
Vista, ambiente, cibo vero, menu ricco, prezzi moderati e… ho menzionato la vista? Benvenuti a Il Terrazzino di Matera, uno dei più antichi ristoranti a terrazza dei Sassi. Eustachio Persia mi ha accolto con un piatto di salumi nostrani, tra cui i miei lampascioni preferiti, bulbi di un fiore di campo comune del sud Italia, poi ho ordinato l’agnello, e…sorpresa! E  arrivato avvolto in carta paglia gialla.

l’agnello “incartato” del Terrazzino

Baccus
Situato nella zona dei Sassi, semplice ma elegante, noto per il suo Chef Carlo Pozzuoli che ama reinterpretare in chiave moderna i piatti tipici locali e i sapori e le tradizioni di una volta, come il minestrone con tagliolini ai ceci bianchi e neri, considerato ideale per le donne in gravidanza, poiché contiene molto ferro. Il menu dedica un’attenta ricerca delle erbe locali, come la cicoriella, il sivone utilizzate nelle insalate, nelle minestre, come ripieno di ravioli e pansotti o semplicemente lessate con olio e limone.

Matera: Carlo Pozzuoli e sua moglie Mariella: ospitalità e piatti veraci, come la loro zuppa con ceci bianchi e neri

Dolce finale… sporcamuso
Sorprendevi con un assaggio di un dolce sporcamuso a forma di cuore, un dessert strapieno di crema pasticcera calda che inevitabilmente vi finirà su tutta la faccia.

lo Sporcamuso

Da Mario
‘Rappresentiamo la tradizione. La mia famiglia gestisce questo ristorante dagli anni ’50’ mi racconta Anna, titolare del Ristorante Pizzeria Da Mario. ‘Da allora siamo sempre stati amati dai materani e da tutto il mondo. Molte celebrità hanno mangiato qui: Richard Gere, Mel Gibson solo per citarne alcuni” Tra i sui piatti forti: le  gustose orecchiette alle rape con acciughe e pangrattato tostato e i suoi famosi strascinati fatti in casa con funghi cardoncelli e guarniti con il tipico croccante di peperone crusco fritto.

i tradizionali “strascinati” con funghi e peperone crusco

Scelti per voi in Basilicata

La Locandiera, Bernalda
La Villa, Melfi
Luna Rossa, Terranova di Pollino
Forentum
, Lavello
Al Baliaggio, L’ Incanto, Venosa
Al becco della Civetta, Castelmezzano
Ego, Le Bubbole, Matera
Fandango, Scalera
Cibò, Massimo Carleo Home Restaurant , Potenza

Lo splendido artigianato locale

Le  migliori osterie

Pezzolla, Accettura(MT)
Gagliardi, Avigliano (PZ)
Da Beppe, La Rotonda (PZ)
La mangiatoia, Rotondella (MT)

… e per finire, ovviamente un Amaro Lucano!

Al mare

La Basilicata è bagnata dal Tirreno e dallo Ionio e il suo mare è considerato uno dei più puliti d’Italia. Nelle località di  Maratea, Acquafredda, della Spiaggia di Mezzanotte, Cersuta, Fiumicello, Spiaggia Nera, le Secche, Castrocucco e in molte altre, troverete lunghe spiagge sabbiose, calette nascoste, pittoresche grotte e sopratutto un mare cristallino. Per non parlare degli ottimi piatti di pesce…

Mare cristallino e ottimi piatti di pesce. La Basilicata vi aspetta!

Scelti per voi

La Locanda di Nettuno, Ohana, Taverna Rovita, Il Sacello , Maratea
L’approdo, Catrocucco
Hemingway, Bell’agio Bistrò, La Lampara Jonica, Scanzano Jonico
Essenza, Policoro
Le Vele, Acquafredda
Imperiale, Nova Siri

Maratea

Scopriamo Aliano

Destinazione per molti sconosciuta, Aliano è un piccolo villaggio nella provincia di Matera, insignito del riconoscimento di Parchi Letterari Italiani e situato in uno dei luoghi più insoliti, panoramici, magici e spirituali della Basilicata.
Il paesaggio argilloso circostante è caratterizzato da specie di canyon, chiamati calanchi.

Basilicata: we leave for a tour where wild ingredients and authentic dishes stand out, just like this land.
From the wild horseradish, also known as “poor man’s truffle” to the red aubergine of Rotonda, spicy and bitter, excellent in oil, fried, grilled, to the exquisitely spicy Moliterno canestrato cheese. The pastas are rich, tasty and sunny: strascinate (pasta with turnip tops from Matera and cruschi peppers), gnummareddi (rolls of lamb entrails, liver, lung, heart and sweetbreads tied by a thin natural casing), cod with cruschi peppers, cutturiddi (lamb with onions, tomatoes, bay leaf and rosemary), pignata (mutton or mutton seasoned in terracotta with spicy salami, pecorino, chilli and many vegetables).

Let’s start from the stars…
In Lavello, under the starry sky of the Michelin Guide we find Don Alfonso 1890 San Barbato (Stella Michelin) The legendary Alfonso Iaccarino, his wife Livia and their children Ernesto and Mario brought to San Barbato the same philosophy and the same passion that made Don Alfonso 1890 one of the most important restaurants in the world, a temple of hospitality: signature cuisine , impeccable hospitality and human warmth. At the helm the Chef Donato De Leonardis. Each of his dishes is characterized by the obsessive attention to detail and the search for raw materials of the best quality.

Don Alfonso San Barbato , Adagiato tra le pendici dell’antico vulcano Monte Vulture e la valle del fiume Ofanto,

Dinner thus becomes an interactive culinary experience offering the spectacle of a gourmet kitchen brigade immersed in their fascinating work, with suggestive plays of light that accompany the preparations and mise en place, from appetizers to desserts.

Donato de Leonardis

Sapori e colori sulla Terrazza di Don Alfonso , San Barbato

We leave Lavello and head towards the incredible. Are you ready? Close your eyes and now reopen them … we are in Matera!
The unspeakable charm of a city whose photos, drawings or videos do not do the least justice to the wonderful impact and the superlative beauty that surrounds us.

MATERA MUST BE REACHED, VISITED, LIVED AND… TASTED
Many gourmet travelers have long known this unique mountain town, dotted with caves, ancient dwellings carved into the rock, its poor Sassi inhabited by families and cattle, stories, legends and art. Matera, long isolated from the rest of Italy, remains one of the last true bastions of poor cuisine. Authentic peasant recipes composed of very poor ingredients that give life to a delicious, healthy and nutritious dish, such as the spectacular soups of local legumes and those with black chickpeas. not to mention the bread of Matera, famous all over the world

La storica cucina cucina povera.di Matera

The indisputable legend of Matera cuisine is the sweet crusco pepper, which is first dried in the sun and then fried to turn into a crunchy and tasty explosion of taste, delicious in all seasons. Starting from August 1st, between dances, songs and laid tables, the crapiata (traditional convivial dish with wheat, spelled, lentils, chickpeas, beans, broad beans, potatoes and peas) will be celebrated.

Peperone crusco, il protagonista

Matera, Ristorante Vitantonio Lombardo  (Stella Michelin)
Vitantonio Lombardo is originally from Basilicata. His was a journey with illustrious masters such as Paolo Teverini, Gianfranco Vissani and Fabio Barbaglini. Lover of his territory, he wanted to revive an abandoned cave to propose two menus: “Fragments, cuisine of our history and” Battiti, dishes in continuous evolution

Lo chef stellato Vitantonio Lombardo

Dalla cucina di Chef Vitantonio

 ll Terrazzino  
View, ambiance, real food, rich menu, moderate prices and … did I mention the view? Welcome to Il Terrazzino di Matera, one of the oldest terrace restaurants in the Sassi Eustachio Persia welcomed me with a plate of local cured meats, including my favorite lampascioni, bulbs of a common wildflower in southern Italy, then I ordered the lamb, and … surprise! It came wrapped in yellow straw paper.

l’agnello “incartato” del Terrazzino

Baccus
Located in the Sassi area, simple but elegant, known for its Chef Carlo Pozzuoli who loves to reinterpret in a modern key the typical local dishes and the flavors and traditions of the past, such as the minestrone with tagliolini with white and black chickpeas, considered ideal for pregnant women, as it contains a lot of iron. The menu devotes careful research of local herbs, such as chicory, sivone used in salads, soups, as a filling for ravioli and pansotti or simply boiled with oil and lemon.

Matera: Carlo Pozzuoli e sua moglie Mariella: ospitalità e piatti veraci, come la loro zuppa con ceci bianchi e neri

Dolce finale… sporcamuso
Final surprise with a taste of a sweet heart-shaped sporcamuss, a dessert filled with hot custard that will inevitably end up all over your face. a.

lo Sporcamuso

Da Mario
‘We represent tradition. My family has been running this restaurant since the 1950s, ‘Anna, owner of Ristorante Pizzeria Da Mario, tells me. ‘Since then we have always been loved by the people of Matera and by the whole world. Many celebrities have eaten here: Richard Gere, Mel Gibson just to name a few “Among his main dishes: the tasty orecchiette with turnips with anchovies and toasted breadcrumbs and his famous homemade strascinati with cardoncelli mushrooms and garnished with the typical crunchy pepper fried crusco.face.

i tradizionali “strascinati” con funghi e peperone crusco

Chosen for you

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Cibò, Massimo Carleo Home Restaurant , Potenza

Lo splendido artigianato locale

Pezzolla, Accettura(MT)
Gagliardi, Avigliano (PZ)
Da Beppe, La Rotonda (PZ)
La mangiatoia, Rotondella (MT)

… e per finire, ovviamente un Amaro Lucano!

By the sea
Basilicata is bathed by the Tyrrhenian and Ionian and its sea is considered one of the cleanest in Italy. In the localities of Maratea, Acquafredda, Spiaggia di Mezzanotte, Cersuta, Fiumicello, Spiaggia Nera, le Secche, Castrocucco and many others, you will find long sandy beaches, hidden coves, picturesque caves and above all a crystalline sea. Not to mention the excellent fish dishes …

Mare cristallino e ottimi piatti di pesce. La Basilicata vi aspetta!

Selected for you

La Locanda di Nettuno, Ohana, Taverna Rovita, Il Sacello , Maratea
L’approdo, Catrocucco
Hemingway, Bell’agio Bistrò, La Lampara Jonica, Scanzano Jonico
Essenza, Policoro
Le Vele, Acquafredda
Imperiale, Nova Siri

Maratea

Discovering Aliano
Destination unknown to many, Aliano is a small village in the province of Matera, awarded the recognition of Italian Literary Parks and located in one of the most unusual, scenic, magical and spiritual places in Basilicata. The surrounding clayey landscape is characterized by species of canyons, called badlands.




Basilicata: alla scoperta di ALIANO. Non è facile da raggiungere, è una destinazione per molti sconosciuta, un luogo che ha ispirato il capolavoro di Carlo Levi, dove il tempo si è fermato e perfino Cristo non è arrivato…