È il weekend di Pasqua!

Ci aspetta il lungo weekend di Pasqua. Un momento da condividere con la famiglia o con gli amici. Magari in occasione della tradizionale “gita di Pasquetta”. E non può mancare anche questa settimana il nostro appuntamento con i consigli e gli eventi da non perdere. Ecco i nostri suggerimenti dal 30 marzo al 1° aprile.

A Milano per visitare il Museo della Scienza

Dal 28 marzo al 1° aprile, Il Museo della Scienza e della Tecnica, in via San Vittore 21, a Milano, sarà aperto per tutto il weekend di Pasqua con un fitto calendario di attività per grandi e piccoli, incluse nel biglietto di ingresso. Per esempio, nel laboratorio Base Marte, si potrà partire per una divertente missione e divertirsi con un gioco di ruolo.

Nel iLab Alimetazione, invece, si potrò giocare con gli ingredienti e sperimentare la ricetta perfetta per il gelato. E, ancora, nel laboratorio ILab Viaggi si potrà salire a bordo di una caravella del Cinquecento per solcare i mari in tempesta, tra il rollio delle onde e simpatici topolini in cambusa. Nel iLab Bolle di Sapone, invece, si potrà scoprire il magico mondo creato dall’incontro di acqua e sapone giocando con la schiuma e creando bolle di tutte le forme e dimensioni.

INFO: www.museoscienza.org/it

Al Castello di Roccabianca (PR) una due giornate con i rapaci

Domenica 31 marzo e lunedì 1° aprile, lo splendido Castello di Roccabianca, in provincia di Parma, dedica due giorni all’affascinante tema della Falconeria in occasione delle festività Pasquali. All’interno della corte della rocca i falconieri sveleranno i segreti di questa antica arte venatoria in compagnia dei loro rapaci.

Grande passione dei nobili di un tempo, la caccia con il falcone era un passatempo molto amato anche dal Marchese di Roccabianca Ludovico Rangoni, che amava cacciare nei fitti boschi attorno al suo maniero, nella Bassa Parmigiana, in compagni dei suoi rapaci. Prenotazione obbligatoria.

INFO: info@castellidelducato.it , www.castellidelducato.it

A Firenze una caccia al tesoro “botanico”

Lunedì 1° aprile, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, nella splendida cornice del giardino di Villa Bardini, in Costa San Giorgio 2, a Firenze, è in programma una divertente Caccia al tesoro botanico, per i bambini e per gli adulti che li accompagneranno. Si andrà quindi alla scoperta della natura, dei luoghi e delle curiosità legati alla villa e al suo giardino.

All’ingresso, tutti i partecipanti riceveranno una mappa con cui esplorare il giardino e raggiungere punti particolari di osservazione. Per trovare il tesoro, poi, si dovranno risolvere quesiti e superare alcune prove. Una volta completato il percorso, i partecipanti otterranno il certificato botanico e un premio a sorpresa. L’iniziativa è rivolta a bambini dai 6 ai 10 anni. La partecipazione è gratuita e la prenotazione obbligatoria.

INFO: edu@stazioneutopia.com

A Roma una visita guidata tra fontane e giochi d’acqua

Domenica 31 marzo, a Roma, è in programma uno splendido tour urbano guidato alla scoperta delle fontane e dei giochi d’acqua della Capitale, dalle più nota quelle meno conosciute. Si potrà così ammirare la loro straordinaria architettura e le loro poderose sculture, ma sarà anche un’occasione per raccontare storie, aneddoti e curiose leggende che si celano dietro la maestosità e l’eleganza delle fontane romane.

Lungo il percorso si avrà poi la possibilità di ammirare gli edifici più importanti posti nelle vicinanze. Dalla celebre Fontana di Trevi alla Barcaccia di Piazza di Spagna ai Dioscuri al Quirinale, ma anche tante altre meno note e più particolari. Il ritrovo per la partenza è alle ore 16 in Piazza del Quirinale, davanti alla Fontana dei Dioscuri. Durata circa un’ora e mezzo. Quota di partecipazione: € 12. Prenotazione obbligatoria.

INFO: Ass. Culturale l’Asino d’Oro, tel 346/5920077, info@lasinodoro.it

A Pasquetta a Napoli si sale sul Vesuvio

Lunedì 1° aprile, a Napoli, torna l’eco escursione nel Parco Nazionale del Vesuvio all’insegna della sostenibilità della natura e del trekking su uno dei sentieri più belli e verdi della Riserva Forestale. Il percorso attraversa il famoso Piano delle Ginestre, per lo più pianeggiante e adatto anche ai bambini dai 6 anni in su. Sarà possibile osservare scenari differenti e una variegata biodiversità. Il sentiero è fiancheggiato da muretti a secco e permette di attraversare uno dei tratti più belli e panoramici dell’intero parco, dominati dalla veduta del Gran Cono del Vesuvio. Si potranno poi osservare bellissime formazioni vulcaniche tra tunnel lavici e lave a corda, si incontreranno poi tre colate laviche risalenti all’eruzione vulcanica del 1944, colonizzate da diverse specie botaniche, tra cui il famoso lichene del Vesuvio.

La meta finale è un meraviglioso piazzale panoramico che si affaccia al centro del Golfo di Napoli, dove sembrerà di poter toccare con mano l’Isola di Capri, abbracciata da un lato dalla penisola sorrentina e dall’altro da Napoli e dai Campi Flegrei. Sono previste due partenze: una al mattino, con partenza alle 10 e ritorno alle 13, e una al pomeriggio, con partenza alle 14.30 e rientro alle 17.30. Quota di partecipazione: adulti € 20, bambini e ragazzi fino a 18 anni € 10. Prenotazione obbligatoria indicando nome, numero di persone e telefono.

INFO: info@econote.it, www.econote.it

A Palermo una Pasquetta con i rapaci e gli asinelli

Lunedì 1° aprile, presso la Tenuta Volpignano, in strada Provinciale 78 a Bagheria (PA), è in programma una Pasquetta in compagnia degli asinelli e dei rapaci. Durante l’esperienza, si imparerà a conoscere l’asino, un animale fondamentale, in passato, per il lavoro e i trasporti, interagendo con esso e conoscendo la sua natura. Compagno di avventure sarò Hope, un giovane rapace con cui si andrà alla scoperta dell’antica arte della Falconeria. Dopo una breve passeggiata nel Bosco di Volpignano si visiterà l’azienda agricola di Manfredi Colombo e la mattinata si concluderà con una grigliata in compagnia.

Il ritrovo per la partenza è presso il Bar Diva, svincolo autostrada di Bagheria, alle 9. Rientro previsto per le 18. Indossare abbigliamento sportivo adatto alla stagione. Quota di partecipazione: adulti € 30, ragazzi fino a 10 anni € 20. La quota comprende: cura degli asinelli, spettacolo di falconeria e grigliata. Prenotazione obbligatoria tramite WhatsApp o sms indicando numero dei partecipanti ed età dei bambini/ragazzi e contatto telefonico.

INFO: www.facebook.com/FalconWalks/




Le 10 tradizioni di Pasqua più strane nel mondo

L’uovo di cioccolato per i più piccoli, le uova dipinte, le processioni e le celebrazioni religiose. Sono tante le tradizioni legate alla Pasqua nel nostro paese, ma quali sono le tradizioni di Pasqua più strane del mondo? Siamo andati a cercarle in questo appuntamento della rubrica TOP 10.

1.Malta diventa un grande teatro

A Malta le celebrazioni cominciano il Venerdì Santo, quando viene osservato il silenzio, le campane non suonano nelle chiese e in alcuni villaggi nel nord dell’isola si suonano grandi sonagli di legno, chiamati Cuqlajta, che riproducono un sinistro tic-tac. Nel tardo pomeriggio, nelle città e nei piccoli paesi, si tiene una processione con statue a grandezza naturale, che rappresentano le diverse stazioni della via Crucis. Anche le persone indossano costumi da antichi romani, oppure di personaggi biblici, e sfilano come su di un grande palcoscenico.

Processione a Malta

La domenica di Pasqua, invece, l’atmosfera cambia radicalmente. Le campane suonano a festa, la statua di Cristo risorto viene portata a braccia in chiesa e le bande musicali intonano inni pomposi. Per i più piccoli, invece, al posto dell’uovo di cioccolato viene donato un dolce chiamato Figolla, a base di pasta di mandorle, ricoperto di glassa e a forma di coniglietto, pulcino o uovo.

Le figolle, dolci tipici di Malta

2. In Finlandia si accendono i falò

In Finlandia, la tradizione pasquale ricorda un po’ quella della vigilia di Ognissanti. Si crede infatti che il sabato prima di Pasqua, gli spiriti maligni vaghino liberamente sulla terra. Per questo vengono accesi grandi falò e grandi e piccini si vestono da streghe per spaventarli e tenerli lontani dalle case. La domenica di Pasqua, invece, i più piccoli si divertono con una “caccia al tesoro”, andando alla ricerca delle uova di cioccolato nascoste nelle case o nei giardini.

Falò di Pasqua in Finlandia

Per quanto riguarda le tradizioni culinarie, in Finlandia a Pasqua si mangia il mämmi (rondine), un dolce corposo a base di farina di segale, melassa e scorzette di arancia la cui preparazione richiede diverse ore. Deve poi essere mantenuto al freddo per tre o quattro giorni prima di essere servito con crema e zucchero.

Il mammi, il dolce finlandese di Pasqua

3. In Germania si fa l’”Albero di Pasqua”

Si chiamano Osterstrauch e in Germania sono gli “alberi di Pasqua”, decorati con uova colorate, fiori, nastri e tutto quanto ci sia di colorato. Decorano non solo le case, ma anche i giardini e le strade in un tripudio di colori.

Un Albero di Pasqua in un giardino tedesco

Per quanto riguarda invece le celebrazioni, si inizia il Giovedì Santo, dove, secondo la tradizione, di consumano solo cibi verdi. Non manca mai in tavola la “zuppa alle sette erbe” preparata con erba cipollina, prezzemolo, crescione, dente di leone, porro verde, spinaci e acetosella. Al posto delle uova di cioccolato, invece, si consuma l’Osterlamm, un dolce a forma di agnello spolverato di zucchero, che viene cotto in un recipiente di argilla che gli dona un aroma particolare.

L’osterlamm, il dolce tedesco a forma di agnello

4. In Repubblica Ceca la Pasqua si festeggia…a frustate!

Oltre alle tradizionali uova colorate, una tradizione della Repubblica Ceca vuole che il Lunedì di Pasqua ragazzi e uomini adulti vadano di casa in casa a chiedere in regalo le uova colorate, colpendo scherzosamente donne e ragazze con la pomlazka, una “frusta” fatta di ramoscelli di salice intrecciati e nastri colorati. La “frustata” ha anche la funzione di regalare alle donne bellezza e giovinezza. Alcune ricambiano con le uova colorate, altre invece con un bicchiere di acqua fredda sulla testa!

La pomlazka ceca

Un’altra tradizione molto antica consiste nel girare per le strade, dal Giovedì Santo al sabato, scuotendo dei sonagli di legno in modo da richiamare le persone in chiesa. L’usanza risale a quando le chiese non avevano le campane e si procedeva…manualmente.

5. In Romania c’è il Campionato delle Uova

Anche in Romania le protagoniste della Pasqua sono le uova, in un divertente campionato che coinvolge tutta la famiglia. Si prepara una grande quantità di uova sode. Ogni concorrente colpisce quella dell’avversario e vince l’uovo con il guscio più duro. Il perdente deve mangiarsi tutte le uova che vengono rotte. Un’altra tradizione, invece, vuole che la mattina di Pasqua ci si lavi la faccia con l’acqua dove la sera prima sono state messe in ammollo un uovo, simbolo di salute, e una moneta d’argento, simbolo di prosperità.

Campionato delle uova in Romania

Infine, il pranzo di Pasqua è molto corposo e include generalmente la ciorba, una zuppa dal sapore acido, sottaceti, agnello al forno con insalata, una torta salata a base di fegato d’agnello e prezzemolo e uova dipinte.

La ciorba, zuppa tipica della Pasqua rumena

6. In Svezia Pasqua assomiglia ad Halloween

In Svezia prevale la tradizione nordica ed è fonte di divertimento per i più piccoli che si travestono da påskkärringar, cioè da “streghe di Pasqua”, con il viso dipinto e una scopa in mano.

Piccole påskkärringar svedesi

Si recano di casa in casa per riscuotere dolci, uova al cioccolato e caramelle, in una sorta di “dolcetto o scherzetto” pasquale. Le famiglie, invece, decorano la casa con rami di salice e betulla. La tradizione culinaria, invece, prevede un pranzo a buffet prevalentemente a base di carne e pesce tra cui aringhe, salmone, uova, polpette, salsiccia e patate.

7. In Danimarca si brinda con la birra di Pasqua

In Danimarca la Pasqua si festeggia brindando con la Påskebryg, la “birra di Pasqua” che viene venduta solo in questo periodo dell’anno. Si tratta di una birra di produzione danese leggermente più forte della “bionda” normale.

La Påskebryg danese

Un’altra curiosa tradizione danese è spedire lettere misteriose e anonime. Il destinatario deve indovinare il mittente e in palio c’è un uovo di cioccolato. La lettera è sempre accompagnata da un fiore di bucaneve. Le case, invece, vengono decorate nei colori giallo e verde, con rami fioriti e gigli. La tradizione culinaria prevede in tavola uova cucinate in diverse ricette, ma anche pollo, pesce e agnello.

Lettere “misteriose” pasquali

8. Nel Sud della Francia si prepara una frittata gigante!

Una tradizione pasquale assai curiosa è quella che ricorre ad Haux, una cittadina del sud della Francia. Il lunedì di Pasqua, nella piazza principale si prepara una frittata gigantesca, con più di 4500 uova, che poi viene distribuita a più di mille persone. Si dice che l’iniziatore di questa tradizione sia stato Napoleone Bonaparte che si fermò con il suo esercito ad Haux per fare una sosta. Gli venne servita una frittata così buona che subito ordinò che venissero radunate tutte le uova e che si preparasse una frittata in grado di sfamare tutto il suo esercito.

Nel resto della Francia, invece, le campane restano mute dal venerdì Santo alla Domenica di Pasqua in segno di lutto per la morte di Cristo. Ai bambini viene detto che le campane “sono volate a Roma”. La mattina di Pasqua, i più piccoli corrono per le strade e guardano in cielo per scorgere le campane che ritornano (e che tornano a suonare nel giorno di festa). Nel frattempo, i genitori nascondono le uova di cioccolato, da trovare in una divertente caccia al tesoro.

Caccia alle uova a Parigi

9. Nelle Filippine ci si crocifigge

La Pasqua nelle Filippine si festeggia con una rappresentazione tradizionale chiamata Sinakulo e processioni che sfilano per le vie delle città. Durante queste sfilate molto sentite e partecipate, alcuni si autoflagellano e si crocifiggono per partecipare alla Passione di Cristo. La Domenica di Pasqua, invece, si portano in chiesa grandi foglie di palma, che vengono benedette e poi utilizzate per decorare le case.

La tradizione del Sinakulo nelle Filippine

10. In Salvador sfilano i diavoli

A Texistepeque, una città del Salvador, in occasione della Pasqua si tiene una singolarissima tradizione che ricorda quella dei Krampus. Uomini travestiti da diavoli, chiamati talcigüines rivisitano i riti cattolici secondo le influenze pagane e sfilano per le strade frustando tutti coloro che incontrano lungo il loro cammino. Questo rito simboleggia la lotta di Gesù contro le tentazioni.

Alla fine, giunge proprio Gesù e i talcigüines si prostrano sconfitti ai suoi piedi in segno di sottomissione e vittoria del bene. Tuttavia, i “diavoli”, rimangono stesi a terra per diverse ore sotto al sole cocente per penitenza, e i loro familiari spruzzano su di loro acqua fresca per impedire che abbiano malori e mancamenti.

I “diavoli” del Salvador, prima bellicosi, poi prostrati a terra e “annaffiati” dai familiari per evitare malesseri




ARRIVA L’UOVO DI PASQUA! Scopriamo le capitali del cioccolato

ARRIVA L’UOVO DI PASQUA!

di Cesare Zucca —
Che sia bianco, al latte o fondente, all’arancia o ai lamponi, al pistacchio o alle nocciole… l’uovo pasquale è da sempre un’ irresistibile delizia per il palato e un simpatico divertimento nello scoprire la sua sorpresa all’interno.
Cosa ne pensate di un weekend “del bello e del gusto”, visto che. oltre le bellezze artistiche del luogo, potrete scoprire meravigliose capitali del cioccolato, come Torino, Perugia, Zurigo, Vienna, Brussels, Parigi, senza dimenticare eccellenti mete ” cioccolatose” nel mondo come Argentina, Messico, Perù.

UN PO’ DI STORIA
La storia racconta che l’ arte di decorare le uova risalga al Trecento. Erano rivestite da una foglia d’oro e costituivano un prezioso regalo tipico della Pasqua, A raffinare l’arte della decorazione, Peter Carl Fabergé, orafo alla corte dei Romanov creò delle uova dipinte con smalti e abbellite con pietre preziose, diventate poi oggetto di collezionismo. Le prime uova di cioccolato furono realizzate da David Chaillou, primo mâitre chocolatier francese, su ordinazione di Luigi XIV. Da allora l’uovo ne ha fatta di strada… fino al 1823 , quando Francois Luis Cailler rese il cioccolato più manipolabile, mentre Daniel Peter riuscì a combinare il cioccolato con il latte. L’olandese Coenrad Van Houte nel 1825, infine, inventò la tecnica del dutching: un procedimento in grado di separare i grassi dal cacao dando ufficialmente il via alla produzione di uova di cioccolato.

UOVO INTERNATIONAL
Senza dubbio l‘usanza paquale di allietare la tavola con le uova (di cioccolato e non solo) è una delle tradizioni più amate al mondo: In Polonia troviamo le cosidette pisanki, uova sode dipinte in maniera davvero originale e abbellite con la cera, a Bariloche, Argentina troviamo Mamushka, la casa dei deliziosi ovetti cremosi mentre ogni anno.viene preparato un gigantesco uovo di cioccolato alto 10 metri, In Messico furoreggiano i cascarones. uova svuotate  e riempite di coriandoli colorati, mentre tuorlo e albume vanno a finire in ricche tortillas alla carne o ai legumi.
A Oaxaca spiccano cioccolaterie artigianali , come La Soledad, El Mayordomo, La Casa del Chocolate .Gli abitanti di Washington DC (Presidente compreso) animano la Pasquetta con The White House Easter Egg Roll un antico gioco che premia l’abilità di far scivolare le uova sull’erba enza romperle. Non è di meno la Svizzera che a Rougemont espone gigantesche uova di cioccolato , come fossero delle sculture, Berna ospita la sfida eierütschen che consiste nel rompere con la punta di un uovo sodo il guscio delle uova degli avversari, mentre Zurigo festeggia zwänzgerle dove gli adulti provano a rompere le uova colorate dei loro bambini lanciando una monetina contro il guscio. Controbatte la Germania con Schokoladenmuseum per offrirti un’esperienza sensoriale,interattiva con tanto di fontana da cui zampillano chili di cioccolato! Girando nel centro storico di Vienna non ti sarà certo difficile imbatterti in deliziose cioccolaterie. Richiestissimo l’uovo dell’Imperatrice Sissi.

La “caccia all’uovo” diventa globale
In Inghilterra, in epoca vittoriana, è nata  Easter Egg Hunt una festa dedicata ai più piccoli, che li vede impegnati un una vera caccia al tesoro per trovare minuscole uova, nascoste  qua e là dai familiari, camuffati da Coniglietti Pasquali.

Questo gioco, è diventato popolare in tutto il mondo, anche a San Candido, nello splendore delle Dolomiti, dove il Coniglietto ha nascosto delle uova rosse nelle vetrine dei negozi. Tanti premi per chi le trova. La “caccia all’uovo” quest’anno sarà celebrata anche online con il Worldwide Hide dove chiunque può “nascondere” digitalmente un uovo in qualsiasi parte del mondo che potrà essere trovato usando Google Maps.

San Candido, Dolomiti, Caccia all’uovo in vetrina

IN ITALIA
Benvenuti nella Chocolate Valley, “cioccolatosa” vallata tra le provincie di Prato, Pisa e Pistoia ospita prestigiose aziende cioccolatiere artigianali dislocate a Cascine di Buti, Agliana e Monsummano Terme.  Puntiamo sull’Umbria: a Perugia la Casa del Cioccolato Perugina vi porterà in un magico viaggio alla scoperta del “cibo degli Dei” Il percorso ha inizio dal Museo Storico, prosegue nella dolce sosta degli assaggi ed arriva nel cuore della Fabbrica. Per un dolce ricordo il fornito gift shop propone alcune creazioni esclusive.

Perugia. Foto © Cesare Zucca

Eccoci a Torino, certamente capitale storica del cioccolato, qui infatti nacquero il Bicerin, settencesca bevanda a base di cacao, i cioccolatini gianduiotti abbinati a una particolare nocciola delle Langhe e l’iconica Nutella, crema di gianduia ideata dalla famiglia Ferrero, molto probabilmente, uno dei marchi Made in Italy più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.

Torino, lo storico bar Al Bicerin

Gran finale a Milano,dove i Maitre Chocolatier fanno a gara per proporre l’uovo più bello.più originale e più gustoso. Fabrizio Galla, Pasticceria Marchesi, Cova, Martesana, Gattullo, Olivati, solo per nominarne alcuni.

Il titolo di “Re del Cioccolato” spetta al grande Maitre Chocolatier Ernst Knam che nella sua boutique milanese sforna uova sublimi, idee mozzafiato e vetrine da Oscar che esponfono piccole opere d’arte che deliziano il palato ma anche la vista.
Secondo voi, mi sono fatto mancare una visita al suo negozio milanese di Via Anfossi e soprattutto un’intervista tutta “uovo pasquale”?

Ciao Ernst, qual è il tuo primo ricordo dell’uovo pasquale?
Avevo 6 anni, In Germania. Papà era un fioraio e avevano un’enorme serra. Il giorno di Pasqua papà nascondeva qua e là degli ovetti di cioccolato e al suo fischio iniziava la “caccia”. Eravamo cinque bambini, ricordo le corse per quei bei campi pieni di tulipani e la felicità di trovare le uova.
La “caccia” continua ?
Si, è una tradizione che ho voluto riprendere per i miei figli qui a Milano, dove purtroppo il giardino è più piccolo ma il divertimento è assicurato
Sogni mai il cioccolato?
Praticamente tutte le notti…probabilmente per chè sono dentro al cioccolato dalla mattina fino alla sera. Lo sogno spesso come un simbolico treno, emblema di salute ma anche simbolo sexy, un treno che corre su questi due binari che finiscono per incontrarsi in un momento di amore.
Hai un sogno nel cassetto?
Si, vorrei riavere 35 anni con l’esperienza di oggi.
Le tue “mete del cioccolato” preferite?
In primis il Perù, il 90% delle mie creazioni sono a base del meraviglioso cioccolato della zona di Cuzco, Machu Picchu a 4000 mt di altezza.
Qualche meta europea?
Il Belgio: nella piazza centrale di Bruxelles ci sono i più famosi cioccolatieri belgi e poi Parigi in dove posso incontrare Patrick Roger, che considero una vera eccellenza ho molti punti in comune, per esempio pochi coloranti e la fantasia delle sue meravigliose vetrine, beh, anche le mie non sono niente male… E come meta finale..(sorride) aggiungerei Milano, da Knam….
Come sono le tue uova per la Pasqua 2024?
Con molto sense of humour, buffi galletti, coniglietti, ranocchie, pecorelle e giochi trompe-l’œil, come il nuovissimo  “Uovo Knam” decorato con sfumature rosate e con la tecnica del Pollock, alla cui cima troviamo un ovetto realizzato con una sfera con camicia in cioccolato bianco e ripieno al caramello salato, il tuorlo dipinto di giallo con colori naturali In vetrina ho voluto l’Uovo Kactus (con la K….) in cioccolato fondente a forma di cactus, spruzzato con sfumature di verde e grattato con la tecnica effetto legno. molto messicano, decisamente ironico. Penso che oggi  l’ironia sia elemento importante, già viviamo già vivamo in un mondo triste e cattivo, per me il cioccolato deve sempre portare un senso di serenità e io sono una persona estremamente positiva.
Ernst, si ricicla tutto, come riciclare pezzi avanzati dall’uovo?
Possiamo fare una mousse al cioccolato o una Sacher oppure, se vogliamo andare sul semplice,  una buona cioccolata calda.
Ci regali la ricetta?
Certo. Portate a ebollizione 200 ml di latte, unite 150 g di pezzetti di cioccolato fondente, fate sciogliere fino a ottenere la densità voluta, se è troppo liquida aggiungete del cioccolato, un pizzico di cannella. Serviite in tazza con un top di panna montata. Ecco un’ottima cioccolata calda con gli avanzi delle uova di Pasqua. Buone Feste!




PASHA, UN BUON GIORNO PER RINASCERE

Di Raffaele d’Argenzio

Oggi, ieri o domani? È, era o sarà il mio compleanno, o anche il tuo, e pensi che a volte pensi che sei poca cosa. Invece, poi, ti accorgi che tanti trilli, un augurio dopo l’altro, ti dicono che qualcuno ti stima e, forse, ha anche dell’affetto per te. E allora sorridi e guardi ai grattacieli di fronte alla redazione, non come a macigni verticali che ti schiacciano, ma a come frecce di cristallo che ti indicano una strada che porta verso l’alto. Sorridi e ti mangi una brioche, intera.

SI’, È UN BUON GIORNO PER RINASCERE.

D’altronde è, era o sarà, anche PASQUA e, se leggiamo il suo significato, scopriamo che non siamo soli, che siamo in compagnia del nostro futuro, dei nostri progetti. Infatti Pasqua viene dall’antica parola aramaica pasah, che vuole dire “andare oltre”, superare. E fu la parola che anche Mosè gridò agli Ebrei quando li guidò nella marcia dall’Egitto, dove erano schiavi, verso la Terra Promessa.

PASHA! E li liberò dalla schiavitù del Faraone.
Se noi oggi ci sentiamo ancora schiavi di un virus, della solitudine, gridiamo anche noi PASHA e saremo in compagnia dei nostri progetti, per superare i nostri momenti più duri.

Pasha!  E come disse Gesù, e riprese Dante, “separiamo il grano dal loglio”, (detto anche zizzania)”, le parole dai fatti, lo show dalle cose concrete, dal far vedere al fare vero. Oggi possiamo non essere soli, perché possiamo essere insieme al nostro futuro, alla nostra missione del superare, dell’andare oltre. Ognuno di noi ha una terra promessa.

BUONA PASHA!

 




PASQUA “MUSIC-GOURMET”: il Re del Cioccolato incontra Beethoven

di Cesare Zucca

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Pasqua in arrivo: musica e cioccolato non sono mai stati così vicini!
Auditorium Milano, il Maestro Ruben Jais dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano nell’esecuzione della meravigliosa Sinfonia N. 7 di Beethoven osando un’insolito esperimento, un’ esperienza “sinestetica” accosta ’ascolto della musica alla degustazione di quattro praline (una dedicata a ciascun movimento della sinfonia), studiate e create appositamente dall’illustre Maitre Chocolatier Ernst Knam, già Maestro Pasticcere da Gualtiero Marchesi, e stupefacente interprete del cioccolato, attraverso capolavori dolci e salati, abbinati a spezie , frutta e… musica.

I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

Pasqua a tavola: sinonimo di sereni weekend che inneggiano alla pace, alla serenità e all’allegria delle tavolate pasquali dove vengono serviti i piatti della tradizione: dall’ agnello ai dolci tipici come colombe, pastiere, cassate e cantucci, alle specilità regionali come la genovese torta pasqualina,  il casatiello napoletano, l’impanata ragusana . Dovunque, dal Nord e al Sud, il vero protagonista è l’iconico uovo di cioccolato.
Knam, il “Re del Cioccolato” ha il suo regno a Milano in Via Anfossi, dove si trovano i suoi 4 laboratori, la scuola di pasticceria e i suoi negozi.
Dopo aver assistito all’affascinate performance all’Auditorium, l’ho incontrato per una piacevolissima intervista.

Ernst Knam

Buongiorno Ernst, ci parla della sua accoppiata “Musica & Cioccolato”?
Ho voluto “spiegare“ la Settima Sinfonia di Beethoven con quattro praline di cioccolato il cui ripieno voleva descrivere le sensazioni dei quattroi movimenti della sinfonia.
Perché ha chiamato “Coccole” la pralina che commenta il famoso “Secondo Movimento” ampiamente usato al cinema in momenti drammatici, come il funerale di Ludwig o il discorso dI Re Giorgio VI ?
Ho voluto sottolineare quella drammaticità partendo dal colore del cioccolato. E’ l’unica pralina di colore nero, mentre le altre sono rallegrate da grafiche e screziature. L’ho voluta chiamare “coccola” perché penso che anche nei momenti più drammatici della nostra vita ci sia sempre bisogno di una coccola di conforto da parte di chi ci vuole bene. Così come nella tradizione tedesca dopo un funerale, ci si ritrova al ristorante per mangiare tutti insieme e ricordare in maniera affettuosa la persona che ci ha lasciato perché la vita va avanti.

Le praline “musicali” di Knam, per “gustare” al meglio la Settima Sinfonia di Beethoven

Ricorda il suo primo dolce?
Certo, il mio primo tiramisù fatto a casa, avevo 10 anni e poi i biscotti, mia mamma era un’esperta ne conosceva almeno 50 tipologie diverse. Ricordo che nella cittadina dove abitavo, le persone iniziavano a preparare i biscotti fino dalla fine di Novembre, per conservarli fino alle Festività Natalizie.
Quando è scattata la scintilla professionale?
Volevo diventare ornitologo e mio papà .che era un fioraio, mi aveva costruito una grande voliera che conteneva più di 200 uccellini africani e australiani, Ben presto ho capito che quando si hanno degli animali da accudire, diventa complicato viaggiare, quindi ho regalato tutto a mio fratello ho cominciato a meditare su cosa avrei potuto fare. Mi ha aiutato mamma, che mi ha suggerito la carriera di pasticciere cosi’ (ride) avremmo potuto avere sempre un dolce per la domenica… Una nota pasticceria sul Lago di Costanza mi ha assunto come apprendista: è nato tutto d lì.
E se non fossi diventato pasticciere?
Forse un gioielliere, visto che mi piace creare piccole creazioni di gioielleria, per esempio i gioielli per mia moglie li disegno io e penso di avere una buona mano e un’ampia fantasia.
C’è un dolce che mangia solo se preparato da un’altra persona?
Si, la torta “Foresta Nera” di Frau Hildebrandt, la mia tata. Era una torta altissima che Frau preparava per il mio compleanno e di cui ne mangiavo metà… Frau mi ha dato la ricetta, ma devo ammettere che non sono riuscito mai a farla uguale alla sua…
La sua colomba pasquale?
(ride) Eccola, e’ atterrata qui, dopo circa 36 ore di levitazione, niente di artificiale, arance siciliane fresche, limone fresco, vaniglia di Tahit, ha riposato incartata per una notte incartata e normalmente dopo 4/6 giorni è perfetta.
Può essere messa nel congelatore ?
Assolutamente no, la colomba va tagliata e mangiata, al limite può restare qualche giorno nel suo sacchetto ben chiuso, evitando l’aria che la rinsecchisceArriva la Pasqua: le tue nuove uova di cioccolato?
Ogni anno abbiamo un tema quest’anno è la natura: sensibilizzare il riscaldamento globale e ho sottoineato la devastante mancanza di pioggia creando un uovo “ senza colori” L’ho chiamato Multichocolate e, usando la “brush technique”, l’ ho spennellato con le sfumature tipiche del cioccolato bianco, al latte e fondente. L’ uovo bonsai rappresenta un elogio alla bellezza della vita. Dall’uovo, realizzato in cioccolato Perù Pachiza 70% grattato effetto legno, fiorisce prorompente un bonsai con foglioline in pasta di zucchero

Le uova ” Multichocolate” e “Bonsai”

E tanti buffi animali
Si, l’uovo lumaca, l’uovo ape, l’uovo pecorella dal mantello di cocco. Sono gli amici in di un mondo perfetto per i bambini ma devo dire anche per noi grandi, visto che è bello rimanere bambini
E poi c’è l’uovo “Sedere”…
L’idea mi è venuta da una mostra di Fernando Botero e dalla sedia di Fabio Novembre, due artisti che amo molto. Se lo capovolgi diventa un cuore, infatti dietro all’uovo c’è un progetto benefico: infatti è una tiratura limitata e numerata i cui ricavati andranno agli amici della Fondazione TOG che offre cure gratuite ad oltre 100 bambini e ragazzi affetti da gravi patologie neurologiche.

Gli ironici “lati B ” dell’uovo che capovolto diventa un cuore

Ottima causa, ma una forma, beh un po’ insolita… Qualche polemica?
Eccome…. Anche in famiglia: FrauKnam mi ha detto che si sarebbe dissociata dal nome, ah per chi non sapesse FrauKnam è mia moglie, Alessandra, con la quale lavoro e condivido tutto.
Cosa mi racconta di Alessandr Mion, sua moglie?
Alessandra è diventata la mia assistente-apprendista durante il lockdown e ho scoperto di avere in casa una futura pasticcera di tutto rispetto.
Insieme abbiamo fatto tante cose: siamo stati giudici nel programma TV Dolce Quiz condotto da Alessandro Greco, abbiamo condotto la Rubrica Dolceria nello show I Fatti Vostri.

Ultimamente Alessandra…pardon FrauKnam, ha aperto la sua pasticceria qui accanto curandone l’indirizzo molto femminile:  tenere paperelle e coniglietti, macaroon mignon dalle tonalità dal rosa al magenta, praline e un paradiso di bigneè  dolci e salati, dai gusti più tradizionali come zabaione e crema pasticcera, a insolite proposte alla frutta, come mango e frutto della passione oppure albicocca e timo, fino a bignè salati come tonno e capperi o mela e gorgonzola.

Le creazioni di Frau Knam

Le vostre mete preferite?
Siamo innamorati del Giappone, dove ho lavorato a Tokyo, Kyoto e Osaka.
Sono un seguace della teoria del “ far viaggiare senza muoversi” nel senso che quando un cliente viene in pasticceria, è bello portarlo altrove e basta un assaggio, chiudere gli occhi e buon viaggio….
Un viaggio che le è rimasto nel cuore?
S
ono più di uno…. tra i tanti il Canada  quando la delegazione del Quebec Italia mi ha invitato a visitare la provincia del Canada e a scoprire lo sciroppo d’acero, simbolo del Paese , Poi Montreal, dove ho  soggiornato all’Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec (ITHQ), una delle più importanti istituzioni nell’ambito dell’insegnamento eno-gastronomico in Canada e ho tenuto una masterclass davanti a professori e alunni della École hôtelière de la Montérégie.

Knam In Canada

So che si è innamorato del Perù… mi racconta?
Nel 2018 l’ufficio commerciale del Perù in Italia mi ha invitato a scoprire le sue varie tipologie di piantagioni di cacao dalla raccolta alla sua lavorazione. Ho visitato molte città: Tarapoto, dove ha sede l’Istituto di Colture Tropicali e l’azienda Tesoro Amazónico, Juanjuì con la sua cooperativa Acopagro e la Nativos Chocolate: che regala l’importanza di toccare, vedere, sentire e odorare in prima persona questo elemento, che io considero cardine della mia pasticceria .

Knam in Perù

A Lima ho incontrato la grande cucina peruviana e i suoi protagonisti, tra cui Mitsuharu Micha Tsumura, Astrid e Gaston e Virgilio Martinez il cui Centro di Ricerca studia come utilizzare e indagare le proprietà degli ingredienti e degli elementi tipicamente peruviani, in un ambiente quanto mai favorevole alla loro coltivazione e prosperazione, quasi incontaminato, poi ancora Cusco e naturalmente non poteva poi mancare la visita al Machu Picchu, una delle 7meraviglie del mondo.meraviglie del mondo e simbolo del Perù.

Che cosa rende il Perù un Paese così favorevole a coltivazioni e prodotti particolari? Sicuramente la biodiversità e i tanti diversi contesti che si avvicendano all’interno dei suoi confini. Il perù è stata un’esperienza che ha molto segnato il mio avoro , che ho voluto raccontare nel libro, “La mia storia con il cioccolato”, che raccoglie la storia del “Cibo degli dei” e 70 ricette inedite di torte che hanno come base questo elemento.

Ernst, cosa significa per lei il cioccolato?
Il tutto! Il cioccolato è l’unica materia prima al mondo con una lavorazione è a 365°. permette di essere morbido, liquido, in polvere ,caldo, freddo. Può passare attraverso la cucina salata oppure essere dolce, posso fare una scultura se non mi piace la faccio sciogliere.

In uno dei labratori Knam, nascono le uova tendemza della Pasqua 2023 . le uova decorate solo con i tre colori del cioccolato per un effetto astratto o Pollock

Insomma, “chocolate  everytime, everywhere” parodiando il film dell’Oscar …
( ride) Certo, diventa perfino elemento moda, tempo fa a un Salone del Cioccolato, ho creato un abito da sposa con fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco… è stato accolto da un applauso fragoroso ed è stata una bella soddisfazione.

L’abito da sposa di Knam, con fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco

Maestro, posso chiederle una ricetta (non troppo difficile…) per i nostri lettori? Certamente, una ricetta con pochi ingredienti che tutti possono fare, basta leggere attentamente. Una torta che chiamerei Perù, fatta con solo due ingredienti su una base di pan di Spagna senza glutine decorata con lamponi freschi.
Grazie e un’ ultima domanda: un suo pensiero sul cioccolato?
Se in paradiso non c’è il cioccolato… io non ci vado!

MOUSSE CIOCCOLATO FONDENTE E LAMPONI

Per la mousse al cioccolato fondente:
200 g cioccolato fondente
400 ml panna di soia semi montata
In una bowl unite la panna con il cioccolato e create la mousse.
Per la marquise
100 g tuorli
100 g zucchero a velo
225 g albumi
200 g zucchero a velo
90 g cacao amaro
30 g fecola di patate
QB. zucchero semolato per spolverizzare
Preparazione
Con una frusta sbattete i tuorli con 100 g di zucchero a velo e, in una ciotola a parte, montate a neve ferma gli albumi assieme ai restanti 200 g di zucchero a velo. Unite i due composti; setacciate la fecola ed il cacao ed aggiungeteli al composto mescolando delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto per non smontare i bianchi. Su una placca foderata di carta da forno, versate la marquise ad uno spessore di 5 mm circa. Infornate per 10-12 minuti a 200°C; trascorso questo tempo togliete la marquise dal forno e spolverizzate immediatamente la superficie con zucchero semolato.
Per la decorazione:
q.b. codette di cioccolato
q.b. lamponi freschi
Gelatina neutra
Assemblaggio:
In un anello di diametro 22-24 cm disponete il disco di marquise, versate la mousse al cioccolato fondente e livellate bene la superficie. Mettete la torta in frigorifero per circa 2 ore. Togliete la torta dal frigorifero, rimuovete l’anello e ricoprite i bordi della torta con la granella di cioccolato. Ricoprite la superficie con della gelatina neutra e decorate con lamponi freschi.

                              BUONA PASQUA !

INFO
Knam
Frau Knam
Bignè di FrauKnam
Auditorium di Milano

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

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EASTER “MUSIC-GOURMET”: the King of Chocolate meets Beethoven

Le praline “musicali” di Knam, per “gustare” al meglio la Settima Sinfonia di Beethoven

Knam’s “musical” pralines, to better “taste” Beethoven’s Seventh Symphony

Easter is coming: music and chocolate have never been so close!
Auditorium Milano, Maestro Ruben Jais conducts the Milan Symphony Orchestra in the performance of Beethoven’s marvelous Symphony No. 7, daring an unusual experiment, a “synesthetic” experience combining listening to music with tasting four pralines (one dedicated each movement of the symphony), specially studied and created by the illustrious Maitre Chocolatier Ernst Knam, former Master Pastry Chef at Gualtiero Marchesi, and astonishing interpreter of chocolate, through sweet and savory masterpieces, combined with spices, fruit and… music.

I concerti da gustare, gli appuntamenti nati dalla partnership tra l’Orchestra Sinfonica di Milano e lo Chef e Maître Chocolatier Ernst Knam

CONCERTS & TASTE, the events born from the partnership between the Milan Symphony Orchestra and the Chef and Maître Chocolatier Ernst Knam

Easter at the table: synonymous with peaceful weekends that praise the peace, serenity and joy of the Easter tables where traditional dishes are served: from lamb to typical desserts such as colombe, pastiere, cassata and cantucci, to regional specialties such as the Genoese cake pasqualina, the Neapolitan casatiello, the ragusana breadcrumbs . Everywhere, from the North to the South, the real protagonist is the iconic chocolate egg.
The Italian King of Chocolate “has his kingdom in Milan in Via Anfossi, where his 4 laboratories, the pastry school and his shops are located.
After attending the fascinating performance at the Auditorium, I met him for a very pleasant interview.

Ernst Knam

Hello Ernst, can you tell us about his combination of “Music & Chocolate”?
I wanted to “explain” Beethoven’s Seventh Symphony with four chocolate pralines whose filling was intended to describe the sensations of the symphony’s four movements.
Why did he call the praline that comments on the famous “Second Movement” widely used in cinema in dramatic moments, such as Ludwig’s funeral or King George VI’s speech, “Coccole” (Cuddles)?
I wanted to underline that drama starting from the color of the chocolate.
It is the only black praline, while the others are enlivened by graphics and streaks. I wanted to call it “cuddle” because I think that even in the most dramatic moments of our lives there is always a need for a comforting cuddle from those who love us. As in the German tradition, after a funeral, we meet at the restaurant to eat all together and affectionately remember the person who left us because life goes on.
Do you remember your first cake?
Sure, my first home-made tiramisu, I was 10 and then biscuits, my mum was an expert, she knew at least 50 different types. I remember that in the town where I lived, people started making biscuits from the end of November, to keep them until the Christmas holidays.
When did the professional spark strike?
I wanted to become an ornithologist and my dad, who was a florist, had built me a large aviary that contained more than 200 African and Australian birds. I soon realized that when you have animals to look after, it becomes complicated to travel, so I gave everything to my brother I began to ponder what I could do. Mum helped me, who suggested a career as a pastry chef so (laughs) we could always have a dessert for Sunday… A well-known pastry shop on Lake Constance hired me as an apprentice: it all started from there.
What if I hadn’t become a pastry chef?
Maybe a jeweler, as I like to create small jewelery creations, for example I design the jewelery for my wife and I think I have a good hand and a large imagination.
Is there a dessert that you only eat if prepared by another person?
Yes, the “Black Forest” cake by Frau Hildebrandt, my nanny. It was a very high cake that Frau prepared for my birthday and of which I ate half … Frau gave me the recipe, but I must admit that I have never been able to make it the same as hers…
What about your Easter  ” colomba” (dove) ?
(laughs) Here it is, it landed here, after about 36 hours of levitation, nothing artificial, fresh Sicilian oranges, fresh lemon, Tahit vanilla, it rested wrapped up for one night and normally after 4/6 days it is perfect.
Can it be keep it in the freezer?
Absolutely not, the dove must be cut and eaten, at the very least it can remain for a few days in its tightly closed bag, avoiding the air that dries it upEaster is coming: can you tell me something about new chocolate eggs?
Every year we have a theme this year it’s nature: raising awareness of global warming and I underlined the devastating lack of rain by creating a “colorless” egg I called it Multichocolate and, using the “brush technique”, I brushed it with the typical nuances of white, milk and dark chocolate.
The bonsai egg represents a praise to the beauty of life. From the egg, made in 70% Peru Pachiza chocolate scratched with a wood effect, a bonsai with sugar paste leaves bursts forth

Le uova ” Multichocolate” e “Bonsai”

And so many funny animals…
Yes, the snail egg, the bee egg, the sheep egg with a coconut coat. They are friends in a world that is perfect for children, but I must also say for us grown-ups, since it’s nice to remain children
And then there is the egg “Butt”…
The idea came to me from an exhibition by Fernando Botero and from Fabio Novembre’s chair, two artists that I love very much. If you turn it upside down it becomes a heart, in fact behind the egg there is a charity project: in fact it is a limited and numbered edition whose proceeds will go to the friends of the TOG Foundation which offers free treatment to over 100 children and young people suffering from serious neurological pathologies .

Gli ironici “lati B ” dell’uovo che capovolto diventa un cuore

The ironic “B sides” of the egg that turns upside down into a heart

Great cause, but that shape, well, it is a little bit unusual… Any controversy?
Here I am…. Even in the family: FrauKnam told me that she would dissociate herself from her name, ah for those who don’t know FrauKnam is my wife, Alessandra, with whom I work and I share everything.
What can you tell me about your wife, Alessandr Mion?
Alessandra became my assistant-apprentice during the lockdown and I discovered that I had a respectable future pastry chef at home.
We have done many things together: we have been judges in the TV program Dolce Quiz presented by Alessandro Greco, we have presented the Dolceria Show in the TV show I Fatti Vostri.

Alessandra Mion “FrauKnam”

Recently Alessandra… sorry FrauKnam, opened her pastry shop next door, taking care of its very feminine address: tender ducks and bunnies, mignon macaroons in shades from pink to magenta, pralines and a paradise of sweet and savory cream puffs, with more traditional flavors such as eggnog and custard, to unusual fruit dishes, such as mango and passion fruit or apricot and thyme, up to savory cream puffs such as tuna and capers or apple and gorgonzola.

Le creazioni di Frau Knam

Frau Knam’s creations

Your favorite destinations?
We are in love with Japan, where I have worked in Tokyo, Kyoto and Osaka.
I am a follower of the theory of “making travel without moving” in the sense that when a customer comes to the pastry shop, it is nice to take him elsewhere and a taste is enough, close your eyes and “have a good trip …”
A journey that has remained in your heart?
I am more than one…. among many Canada when the delegation from Quebec Italy invited me to visit the province of Canada and to discover maple syrup, the symbol of the country , Then Montreal, where I stayed at the Institut de tourisme et d’hôtellerie du Québec (ITHQ), one of the most important institutions in the field of food and wine education in Canada and I held a masterclass in front of professors and students of the École hôtelière de la Montérégie.

Knam In Canada

I know you fell in love with Peru… can you tell me little more about it?
In 2018 the commercial office of Peru in Italy invited me to discover its various types of cocoa plantations from harvesting to its processing. I have visited many cities: Tarapoto, where the Institute of Tropical Crops and the Tesoro Amazónico company are located, Juanjuì with its Acopagro cooperative and Nativos Chocolate: which offers the importance of touching, seeing, hearing and smelling firsthand this element, which I consider the cornerstone of my pastry.

Knam in Perù

In Lima I met the great Peruvian cuisine and its protagonists, including Mitsuharu Micha Tsumura, Astrid and Gaston and Virgilio Martinez whose Research Center studies how to use and investigate the properties of typically Peruvian ingredients and elements, in a very favorable environment to their cultivation and prosperity, almost uncontaminated, then again Cusco and of course a visit to Machu Picchu, one of the 7 wonders of the world and symbol of Peru, could not be missed.

What makes Peru such a favorable country for particular crops and products?
Definitely biodiversity and the many different contexts that alternate within its borders. Peru has been an experience that has greatly marked my work, which I wanted to tell in the book, “My story with chocolate”, which collects the story of the “Food of the Gods” and 70 unpublished recipes for cakes that have base this element.

Ernst, what does chocolate mean to you?
The whole! Chocolate is the only raw material in the world with a 365° process. allows it to be soft, liquid, powder ,hot, cold. It can go through the savory cuisine or be sweet, I can make a sculpture if I don’t like it, I’ll melt it. It even becomes a fashion element, some time ago at a Chocolate Salon, I created a wedding dress with flowers, embroideries, earrings and a white chocolate bouquet… it was greeted by thunderous applause and it was a great satisfaction.

L’abito da sposa di Knam, ccon fiori, ricami, orecchini e bouquet di cioccolato bianco

Knam’s wedding dress, with flowers, embroidery, earrings and a white chocolate bouquet

Maestro, can I ask you for a recipe (not too difficult…) for our readers?
Certainly, here’ s a recipe with few ingredients that everyone can make, just read carefully. A cake I would call Peru, made with only two ingredients on a gluten-free sponge base decorated with fresh raspberries.
Thank you and one last question: any thoughts on chocolate from you?
If there is no chocolate in heaven… I’m not going there!

DARK CHOCOLATE AND RASPBERRY MOUSSE

For the dark chocolate mousse:
200 g dark chocolate
400 ml semi-whipped soy cream
In a bowl, combine the cream with the chocolate and create the mousse.
For the marquise
100 g yolks
100 g icing sugar
225 g egg whites
200 g icing sugar
90 g bitter cocoa
30 g potato starch
QB. granulated sugar for dusting
Preparation
With a whisk, beat the egg yolks with 100 g of icing sugar and, in a separate bowl, whip the egg whites until stiff together with the remaining 200 g of icing sugar. Combine the two compounds; sift the starch and cocoa and add them to the mixture, stirring gently with movements from bottom to top so as not to disassemble the whites. On a baking sheet lined with baking paper, pour the marquise to a thickness of about 5 mm. Bake for 10-12 minutes at 200°C; after this time, remove the marquise from the oven and immediately sprinkle the surface with granulated sugar.
For decoration:
to taste chocolate sprinkles
to taste fresh raspberries
Neutral jelly
Assembly:
Arrange the marquise disc in a 22-24 cm diameter ring, pour the dark chocolate mousse and level the surface well. Put the cake in the refrigerator for about 2 hours. Remove the cake from the refrigerator, remove the ring and coat the edges of the cake with the chocolate chips. Cover the surface with neutral jelly and decorate with fresh raspberries.

INFO
Knam
Frau Knam
Bignè di FrauKnam
Auditorium di Milano

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 

 

 

 




A Pasqua gli italiani scelgono il treno

A Pasqua gli italiani viaggiano in treno. È quanto emerge da una ricerca di Trainline, la piattaforma europea indipendente per la prenotazione dei biglietti ferroviari.

Nell’anno della riapertura e dell’eliminazione di tutte, o quasi, limitazioni o restrizioni, le prenotazioni sono quasi decuplicate rispetto allo stesso periodo del 2021, sia in Italia che in Europa. Analizzando i dati relativi alle prenotazioni sulla piattaforma, Tranline ha stilato anche una classifica delle destinazioni più popolari, scelte nel periodo compreso tra il giovedì prima di Pasqua e il Lunedì di Pasquetta.

  1. Roma
  2. Milano
  3. Napoli
  4. Firenze
  5. Parigi
  6. Bologna
  7. Venezia
  8. Torino
  9. Genova
  10. Verona

Nella classifica spicca Parigi, unica città fuori dell’Italia nella TOP 10, grazie al lancio del collegamento Alta Velocità di Trenitalia sulla tratta Milano-Parigi lo scorso mese di dicembre, che ha fatto registrare un incremento record del 216% in entrambe le direzioni. E la capitale francese non manca di affascinare i turisti italiani anche nel weekend di Pasqua. Nel periodo preso in considerazione, infatti, Parigi risulta essere nelle TOP 3 delle destinazioni più popolari con partenza da Milano.

I dati raccolti da Trainline, poi, hanno permesso di evidenziare anche la durata media dei soggiorni nel lungo weekend di Pasqua. Il 56% dei viaggiatori il soggiorno va da 1 a 3 notti, mentre per 1 italiano su 3 i soggiorni si allungano fino a 7 notti. Per quanto riguarda il giorno scelto per la partenza, quelli più quotati sono giovedì 14 e venerdì 15, scelti rispettivamente dal 30% e dal 29% dei viaggiatori. Le partenze last-minute per sabato 16 dicembre, invece, sono state scelta dal 21% dei viaggiatori.

INFO

L’App di Trainline è disponibile gratuitamente sia per iOS che per Android




Nel weekend di Pasqua ultima neve a Cortina

Gli amanti dello sci possono approfittare del weekend di Pasqua per vivere le ultime giornate sulle piste. Gli impianti Tofana – Freccia nel Cielo di Cortina, infatti, saranno aperti dal 15 al 18 aprile all’insegna dello sport, del divertimento e del gusto.

Dal centro di Cortina d’Ampezzo si possono raggiungere in pochi minuti Col Druscié e Ra Valles dove, dalle due terrazze panoramiche che regalano una vista mozzafiato sulla valle ampezzana, si trovano il Masi Wine Bar al Druscié, il Ristorante Col Druscié 1778 e Capanna Ra Valles.

La terrazza del Ristorante Col Druscié 1778

Quest’ultima, con la sua forma circolare, è un rifugio dove concedersi un semplice snack, una delle pizze più alte delle Dolomiti e un menu di piatti tipici all’insegna della semplicità e della tradizione. Il Ristorante Col Druscié 1778, un tipico chalet in legno con terrazza panoramica esterna, è invece il punto di riferimento per l’alta cucina in quota, con un menu che unisce tradizione e innovazione. Il Masi Wine Al Druscié, infine, è un wine bar raffinato che concilia stile ampezzano e design contemporaneo tra un’ampia selezione di vini MASI e non solo, abbinati a piatti gourmet.

Il Masi Wine Al Druscié

Gli impianti aperti: Ra Valles

Per arrivare da Cortina ai 2475 metri di Ra Valles si può prendere la moderna cabinovia che collega il centro a Col Druscié e poi il tratto di funivia che raggiunge i primi costoni di roccia della Tofana di Mezzo a Ra Valles, ammirando un panorama di rara bellezza. Giunti a capolinea si trovano poi piste olimpiche riconosciute a livello internazionale per l’alto livello tecnico, tra pendenze sostenute e tracciati che accarezzano le pendici della montagna fino a valle.

La seggiovia quadriposto di Bus Tofana

A Ra Valles, poi, la nuova seggiovia quadriposto di Bus Tofana rende ancora più piacevole sciare a partire dai 2746 metri, su un manto nevoso in gran parte naturale. Da qui parte poi la famosa Forcella Rossa, una “nera” tra le più difficili di Cortina e celebre tra i cosiddetti “All Blacks”, un gruppo di appassionati che si sfidano a percorrerla il più volte possibile a ogni stagione.

La Forcella Rossa, la “nera” più famosa

I tracciati di Col Druscié

Arrivando a Col Druscié, invece, si trovano i tracciati Col Druscié A, che ha ospitato gli slalom durante i Mondiali, e Col Druscié B, una pista ristrutturata e valorizzata dagli allenamenti delle squadre nazionali. Inoltre piste Blu, Rosse e Nere vanno a tessere una fitta rete di collegamenti anche con le vicine discese delle Tofane.

Al cospetto della Tofana di Mezzo, gli impianti Freccia nel Cielo offrono poi una combinazione ideale adatta sia agli sportivi che alle famiglie. Qui si trova una terrazza panoramica riscaldata dal clima mite delle giornate primaverili per salutare la stagione invernale in vista dell’estate. Il testimone passerà poi a escursioni, ferrate, visite all’Osservatorio Astronomico e pause gourmet in uno dei luoghi più belli e affascinanti di Cortina.

INFO: www.freccianelcielo.com




É il weekend di Pasqua!

Il prossimo weekend, quello del 16 e 17 aprile, sarà quello di Pasqua, con possibilità di regalarsi una gita fuori porta seguendo la tradizione anche a Pasquetta. Ecco, allora, nella nostra rubrica dedicata agli eventi del fine settimana, qualche idea su che cosa fare e dove andare.

A Bardolino (VR) una crociera all’Isola del Garda

Sabato 16 aprile, si parte da Bardolino per una minicrociera che porterà i partecipanti su un’esclusiva isola privata, l’unica abitata del Lago di Garda. La proprietaria dell’isola da più di un secolo, la famiglia Cavazza, accompagnerà gli ospiti in una passeggiata alla scoperta degli splendidi giardini in fiori e racconterà la strabiliante storia della piccola isola, tra pirati, monaci, personaggi illustri e misteriosi segreti.

E, per concludere la giornata in bellezza, è in programma un aperitivo al tramonto sulla terrazza panoramica della villa. Il ritrovo per la partenza è alle ore 16 di fronte alla Gelateria Cristallo di Bardolino, il ritorno è previsto per le ore 20 circa. Quota di partecipazione € 38, comprensivi di noleggio barca, guida durante la crociera, guida sull’isola, ingresso alla villa e aperitivo. L’escursione si effettua con un numero minimo di 30 persona. Prenotazione obbligatoria.

INFO: tel 338/3800491, info@infoverona.it

Venezia, a Pasqua e Pasquetta i Musei sono aperti

Dal 15 al 18 aprile, i Musei Civici di Venezia saranno aperti e si potranno visitare in occasione della Pasqua e della Pasquetta. In particolare, il 18 aprile si potranno visitare, in via del tutto eccezionale, anche la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (dalle 10 alle 17), il Museo di Palazzo Mocenigo con il suo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo (dalle 10 alle 17), il Museo di Storia Naturale di Venezia “Carlo Ligabue” (dalle 10 alle 17) e il Museo del Merletto di Burano (dalle 10 alle 16), normalmente chiusi di lunedì.

A Palazzo Ducale (dalle 9 alle 18) si potrà visitare la splendida mostra Venetia 1600. Nascite e Rinascinte, dedicata ai 1600 anni della Serenissima, ospitata nell’appartamento del Doge fino a giugno. Nella Sala dello Scrutinio, invece, si può ammirare lo straordinario intervento contemporaneo di Anselm Kiefer, un ciclo di dipinti creati appositamente per il Palazzo nel 2021 e 2022.

Imperdibile, poi, una visita a Palazzo Fortuny (10-17), finalmente riaperto dopo i danni causati dall’acqua alta nel 2019. Il palazzo, ora spazio espositivo, ospita la Collezione Panza di Biumo di Arte contemporanea. Il costo dei biglietti varia a seconda dei musei, le biglietterie chiudono un’ora prima della chiusura. Le visite sono gratuite per i nati e residenti a Venezia.

A Parma la Pasqua è al Castello

Al Castello di Contignaco, nel parmense, dal 16 al 18 aprile i bambini possono prendere parte a divertenti “Cacce al tesoso Pasquali – Favole Antiche”, alla ricerca delle morali più belle delle favole più famose per l’infanzia. I piccoli avventurieri, accompagnati dai loro genitori e dotati di mappa e taccuino del viaggiatore, saranno impegnati in una divertente caccia al tesoro all’aperto e, seguendo una serie di indizi, dovranno scoprire gli antichi racconti. Dai 5 ai 14 anni. Prenotazione obbligatoria.

Per gli adulti, sempre negli stessi giorni, sono in programma Visite guidate e degustazioni dei vini del castello – Tra Storia e sapori nel Castello degli Aldighieri. Secondo alcune leggende, infatti, anche Dante Alighieri avrebbe soggiornato al Castello di Contignaco durante gli anni dell’esilio.

INFO: info@castellidelducato.it

A Pasquetta torna “2000 fiori a Scarperia” (FI)

Lunedì 18 aprile, nel fiorentino torna l’evento di Pasquetta “2000 fiori a Scarperia”, una grandiosa esposizione di piante e fiori colorati nel centro storico. Si potrà passeggiare tra le antiche mura medievali, acquistare e ammirare piante fiorite, da frutto e aromatiche, oppure ammirare oggettistica di vario tipo e prodotti di artigianato, antiquariato e modernariato.

Nella centrale Piazza Vicari saranno allestiti gli stand con piante da interno ed esterno e fiori delle specie più belle e rare provenienti dai migliori vivai toscani. Inoltre, si potranno trovare anche oggetti in terracotta e ceramica e arredi per la casa e per il giardino.

INFO: www.prolocoscarperia.it

A Roma, Pasqua al Giardino della Ninfa

Lo splendido Giardino della Ninfa, uno dei più belli di tutta Europa, apre le sue porte ai visitatori nel lungo weekend di Pasqua, da sabato 16 a lunedì 18. Sarà possibile visitare la meravigliosa oasi naturale e immergersi nei colori e nei profumi della Primavera. Per visitare il giardino è obbligatoria la prenotazione sul sito. La visita dura circa un’ora e viene effettuata per fasce oraria assegnate al momento della prenotazione. Per la visita al Castello Caetani di Sermoneta è necessario essere in possesso del Green Pass.

INFO: www.giardinodininfa.eu

A Napoli Pasquetta sul Vesuvio

Lunedì 18 aprile, torna la tradizionale escursione sul Vesuvio all’insegna del trekking, della sostenibilità e della natura su uno dei sentieri più belle e verdi del Parco Nazionale del Vesuvio. Il percorso è molto semplice e adatto a tutti, a partire dai 6 anni di età, è per lo più pianeggiante e si snoda nella splendida Piana delle Ginestre.

Fiancheggiato dai muretti a secco, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, si procede tra tratti di macchia mediterranea alternati a zone ombreggianti. Si incontreranno affascinanti formazioni vulcaniche, tra tunnel lavici e lave a corda, colate laviche del 1944, ma anche più antiche. Il percorso è di circa 4 km e il tempo di percorrenza tra andata e ritorno è di circa 3 ore. La quota di partecipazione è di € 15 a persona dai 10 anni in su. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.econote.it , info@econote.it

A Linguaglossa (CT) la Pasquetta è wild

Lunedì 18 aprile a Linguaglossa, nel catanese, è in programma una passeggiata avventurosa dal torrente Quarantore alla Grotta dei Rotoli, tra colate laviche, fitti boschi e scenari di rara bellezza. Si parte dal bivio per Piano Provenzana e si prosegue lungo la discesa che costeggia la colata lavica del 2002. Si attraversa poi un piccolo bosco e il torrente Quarantore, un letto di lava dove, per alcune settimane all’anno, si osserva il fenomeno della formazione di un vero e proprio torrente, tra piccole cascate e salti d’acqua.

Si continua ancora fino alla colata dei Monti Sartorius, dove si ammirano i sette crateri allineati e, da qui, si segue un breve sentiero fino alla Grotta dei Rotoli, meta finale dell’escursione. Ci si ferma poi per il pranzo al sacco tra colate laviche e paesaggi incontaminate. Lunghezza di circa 7 km, difficoltà medio facile. Il ritrovo per la partenza è alle 9.30 al parcheggio del bivio Mareneve, da qui ci si sposterà in auto fino all’inizio del sentiero. Quota di partecipazione: adulti € 15, minori di 12 anni € 5. Prenotazione obbligatoria.

INFO: tel 391/3953279, www.sharingsicily.com




20 dolci italiani per una Pasqua davvero…buona!

I dolci di Pasqua per eccellenza sono le uova di cioccolato e la colomba. Donare uova a Pasqua, infatti, era in uso fin dal Medioevo. Esse rappresentavano infatti la risurrezione di Cristo dal sepolcro. La colomba, invece, nella tradizione cristiana è un simbolo di pace e speranza nel futuro.

La colomba pasquale ha le sue origini nella pasticceria lombarda ed è ottenuta dalla fermentazione di una pasta acida, a cui si aggiungono canditi, mandorle e una glassa a base di albume, zucchero, granella di zucchero e mandorle, intere o a scaglie. Dalla Lombardia, poi, la colomba si è diffusa in tutta Italia. Ogni regione, tuttavia, ha la tradizione e i suoi dolci. Vediamo allora di tracciare…una dolce geografia pasquale!

Buona Pasqua…al Nord!

Cominciamo con la Valle d’Aosta, dove a Pasqua si prepara il Mecoulin, una versione regionale del panettone a base di farina, zucchero, uova e panna. Ha una lievitazione di 15 ore e viene infine cotto e glassato con un mix di acqua e miele. Si può gustare da solo, oppure guarnito o farcito con crema pasticcera, panna o cacao.

In Piemonte, invece, in tavola ci sono le ciambelle pasquali, preparate con un impasto di farina, burro, zucchero che dopo la lievitazione viene arricchito con anice, pinoli e limone. Dopo aver ricavato la forma delle ciambelle, i dolci vengono prima immersi nell’acqua bollente, poi cotti al forno, da cui escono profumate e fragranti. Da gustare con un bicchiere di spumanti.

Andiamo poi in Trentino Alto Adige, dove tra i dolci tradizionali troviamo la Corona Pasquale. Si tratta di un impasto di farina, zucchero, burro, uova, zucchero e latte, che viene impastato, intrecciato e disposto a corona. Dopo la cottura al forno, la corona viene abbellita con uova colorate o di cioccolato.

Se la Lombardia è la madre patria della Colomba, non è il solo dolce tradizionale legato alla Pasqua. Dalla zona del Lago di Como, infatti, la Resca, che si consuma la Domenica delle Palme. Questa elaborata focaccia dolce prevede ben tre impasti a base di acqua, farina e lievito a cui vengono aggiunti burro, uvetta e canditi. Dopo un’ulteriore lievitazione viene dato al dolce una forma arrotolata, si lascia lievitare un’ultima volta, poi la si cuoce nel forno. Si consuma così, oppure farcita con crema o cioccolato.

Spostandosi in Friuli Venezia Giulia, troviamo la Pinza pasquale, che dalla città di Trieste si è diffusa in tutta la regione. Anche qui la base è molto simile: si impastano farina, zucchero, burro, 6 uova e 2 albumi, poi si sottopone la Pinza a una doppia lievitazione e, prima di cuocerla al forno, si aggiunge un bicchierino di rum per aromatizzarla.

Andiamo poi in Veneto, dove il più antico dolce pasquale è la fugassa. Si prepara con farina, burro, zucchero e lievito, arricchiti con mandorle e vaniglia. Viene lasciato lievitare per molte ore, poi spennellato con albume d’uovo e cotto al forno.

In Emilia Romagna i dolci di Pasqua sono i più vari. In Romagna, per esempio, si prepara la Zambela, che può essere tradotto con “ciambella”, ma in realtà è una specie di pane dolce…senza buco! Si ottiene da un impasto di farina, lievito, uova, latte e strutto, che viene cotto e guarnito con granella di zucchero. Esistono diverse versioni con canditi, marmellata o miele. Si consuma intingendola nel latte o nel vino.

Il viaggio tra le regioni del Nord termina il Liguria, dove dalla provincia de La Spezia si sono diffusi in tutta la regione i Cavagnetti, ottenuti da un impasto di farina e lievito, a cui vengono aggiunti burro, zucchero e anice. Dopo aver lasciato lievitare la pasta, la si suddivide in piccole porzioni e si dà loro una forma a cestino. Una volta cotti, si dispone al suo interno un uovo colorato.

Dolce Pasqua…al Centro

Passiamo ora alle regioni del Centro. In Toscana si festeggia la Pasqua con la schiacciata, un dolce della tradizione povera, la cui ricetta tradizionale arriva dalla provincia di Pisa. Si prepara con la pasta di pane, a cui si aggiungono burro e zucchero. Si lascia lievitare, poi si aggiungono anche semi di anice bagnati nel succo d’arancia, scorze di limone, mezzo bicchiere di sambuca e un paio di cucchiaini di vin santo.

La tradizione pasquale nelle Marche è la Pizza pasquale, nata nella zona di Camerino e poi diffusasi in tutta la regione. Si prepara con la base di pasta di pane, a cui si aggiungono uova, zucchero e burro. Dopo la lievitazione, si mettono anche uvetta, canditi e un cucchiaio di maraschino. Una volta cotta, diventa una focaccia dolce molto morbida, che viene glassata con zucchero e albume montano a neve.

Dall’Umbria arriva sulle tavole di Pasqua il Torcolo, un ciambellone che si ottiene da un impasto di farina, uova, latte e zucchero, a cui vengono aggiunti uvetta, canditi, pinoli, anice e scorza di limone. Si può anche dare alla pasta un colorito rosato aggiungendo qualche cucchiaino di alchermes. Dopo averlo cotto in forno, si glassa con zucchero e albumi montati a neve e bastoncini colorati di zucchero.

Nel Lazio ogni provincia ha il suo dolce, ma alcuni sono diffusi in tutta la regione. Per esempio, in Ciociaria troviamo la pigna dolce, un pane a cui si aggiungono canditi, uvetta, vaniglia e un mix di spezie, soprattutto cannella e anice. In provincia di Viterbo, invece, si prepara la Pizza di Pasqua, a base di un impasto di pane, ma con molte uova, alta e soffice, che viene cotta nel forno a legna dopo essere stato messo a lievitare e rimpastato più volte per diversi giorni.

I dolci di Pasqua al Sud

Il nostro “dolce” viaggio continua tra le regioni del Sud. In Abruzzo, tra gli altri, si preparano i Cavalli e le Pupe, biscotti di pasta frolla a cui si possono aggiungere cacao e mandorle tritate. Al loro interno nascondono un uovo sodo. I biscotti venivano poi donati ai bambini: ai maschietti il cavalluccio, alle bambine la bambolina. Un altro squisito dessert di Pasqua sono i fiadoni, ravioli dolci ripieni di miele e ricotta, di cui esiste anche una versione salata.

In Molise si consuma invece la Treccia dolce, che si prepara con un impasto di farina e uova. Si lascia lievitare, poi si impasta una seconda volta con altre uova, burro, zucchero, olio e patate lesse schiacciate, per conferire una consistenza alta e soffice. Si aggiunge anche un cucchiaino di limoncello e scorza di limone per aromatizzare. La pasta viene poi composta in una lunga treccia e la si richiude a corona.

In Campania, il dolce di Pasqua per eccellenza è la celeberrima Pastiera. Ogni famiglia la prepara secondo la sua tradizione, ma, in genere, si parte da una base di pasta frolla preparata con lo strutto. Il ripieno di questa base di crostata viene preparato mescolando ricotta di mucca e di pecora, grano ammollato, scorza candita di cedro, acqua di fiori d’arancio, cannella, scorzette di arancio, limone e vaniglia. Alcuni aggiungono anche una conserva dolce alla zucca. La preparazione è lunga e laboriosa, ma il risultato è davvero sublime.

Andiamo quindi in Basilicata, dove a Pasqua il pasto si conclude con le pannarelle, cestini di pasta dolce intrecciata e chiusa a cerchio, che vengono poi riempite con uova di cioccolato e altre dolci, per la gioia dei bambini.

Assai simili sono le scarcelle che si gustano in Puglia, ottenute da una frolla a base di farina, zucchero, uova, olio, latte e scorza di limone a cui vengono date le forme più varie. Vengono sempre accompagnate da un uovo sodo.

Andiamo poi in Calabria, dove, tra i dolci di Pasqua, troviamo le pitte con niepita, favolosi ravioli dolci cotti al forno e ripieni con marmellata, cannella, cacao, liquore e noci tritate.

I dolci delle Isole

Il nostro viaggio alla scoperta delle dolci tradizioni pasquali termine nelle isole. Il Sicilia si prepara lo zuccotto pasquale, un vero e proprio “monumento” dalla forma di uovo, per preparare il quale si ricorre a uno stampo apposito. Lo stampo viene poi ricoperto con pan di Spagna bagnato nel Grand Marnier, a cui si aggiunge un ripieno di cioccolato, panna e canditi. Il tutto viene poi ricoperto con glasse di diversi colori o marzapane decorato con zucchero colorato o gocce di cioccolato.

Ultima tappa la Sardegna, dove si preparano le pardulas, o casadinas, dolcetti a base di pasta sfoglia preparata con farina e burro. Per il ripieno, a base di formaggio, ci sono diverse versioni. Uno di questi prevede pecorino, uova, strutto, zucchero, e scorza di arancio. Un’altra versione, invece, mescola ricotta, limone, uvetta e zafferano. Dopo essere stati cotti, si gustano caldi con una spolverata di zucchero a velo.




Pasqua e Pasquetta, un weekend a Villa Eden per la remise en form

Nonostante a Pasqua e a Pasquetta tutta l’Italia sarà “rossa” è comunque possibile spostarsi per motivi di salute. Si può quindi cogliere l’occasione per regalarsi un weekend di remise en forme o relax presso i centri termali o resort con Medical Spa che rimangono aperti.

Tra questi c’è Villa Eden Leading Park Retreat di Merano (BZ) che propone un soggiorno di 3-4 giorni per staccare la mente e dedicarsi alla cura del corpo all’insegna dell’esclusività e della sicurezza. Villa Eden, infatti, è il primo Covid Safe Hotel d’Europa e da sempre adult only. È inoltre possibile richiedere alla struttura un certificato sanitario per gli spostamenti da altre regioni, grazie ai trattamenti da effettuarsi nella Medical Spa certificata.

I pacchetti benessere…

Per Pasqua e Pasquetta, Villa Eden propone due pacchetti. La Short Remise en Form ha come obiettivo quello di donare nuova vitalità ed energie grazie a una consulenza medica esclusiva e trattamenti mirati. Il programma prevede una visita medica inziale, una valutazione analitica con misurazione e valutazione della composizione corporea e del Body Mass Index (BMI), consulenza nutrizionale, visita finale per discutere di obiettivi, progressi e risultati. Prescrizione della terapia di mantenimento e consigli alimentari. Sono incluse 6 ore di trattamenti individuali a scelta su consulto medico per 3 giorni (8 ore per 4 giorni). Quota: € 1160 a persona per 3 giorni, € 1390 a persona per 4 giorni (soggiorno escluso).

Il pacchetto Just Relax di 3 giorni, invece, si propone di allentare le tensioni e aiutare il corpo a liberare nuova energia. Oltre alla visita medica iniziale e diagnostica del BMI uguale al pacchetto precedente, sono inclusi: 2 massaggi corpo da 55 minuti, 1 stimolazione dei punti chakra con musicoterapia (55 min), 1 fitoalgheterapia a base di Sali del Mar Morto (55 min), 1 trattamento viso ossigenante da 55 min. Quota: € 1050 a persona per 3 giorno (escluso soggiorno).

…e le coccole di benvenuto

Oltre ai pacchetti benessere, chi deciderà di trascorrere la Pasqua a Villa Eden potrà contare in tante coccole e sorprese. Sarà accolto con un aperitivo all’arrivo e riceverà uno spa voucher di 50 euro a persona, da utilizzare a piacere. Inoltre, potrà godere della formula Retreat dining per prendersi cura di sé al Mindful Restaurant. Ma non è finita, perché si potrà anche usufruire di sessioni personalizzate di yoga e personal fitness oltre che di escursioni guidate.

La cena del 3 aprile, poi, sarà la Diamonds Dinner, un’esclusiva serata di gala, in collaborazione con la gioielleria “Tiroler Goldschmied”, in cui tra una portata e l’altra verranno serviti piatti particolari con le creazioni di gioielli con brillanti e diamanti. Il 4 aprile, invece, ci sarà la tradizionale Cena di Pasqua.

Al Villa Eden Leading Park Retreat gusto e benessere

Immersa in un parco secolare nella più esclusiva zona residenziale di Bolzano, Villa Eden è un vero a proprio Small Luxury Hotel of the World e un luogo ideale per godersi un soggiorno all’insegna di tranquillità e benessere. Dispone di sole 29 suite ed è il primo Covid-Safe Hotel 5 stelle in Europa.

Gli ospiti potranno passare dai trattamenti benessere e medicali alle delizie del ristorante gourmet interno, capitanato dal giovane chef Philipp Hillebrand, recentemente insignito del Premio Godio 2020 come “Miglior Chef dell’Alto Adige”. Inoltre, ha ricevuto il premio “Due forchette” dalla guida Gambero Rosso e 2 cappelli da Gault Millau.

Momenti di relax si potranno vivere anche dalla bella terrazza panoramica e nello Cheminée Lounge Bar, elegante e frizzante luogo d’incontro, presso il rinomato centro benessere e nelle sale del Mindful Restaurant.

Benessere in tutta sicurezza

A Villa Eden si può accedere solo con un test coronavirus negativo, che può essere effettuato anche all’arrivo. Tutti gli ospiti riceveranno il Covid Kit, che include: 1 mascherina in tessuto griffata Villa Eden, 1 mascherina certificata FFP2, 2 mascherine chirurgiche, 2 paia di guanti in nitrile e 1 flacone di gel igienizzante per le mani.

INFO

Villa Eden Leading Park Retreat*****, via Winkel 68/70. Merano (BZ), Tel. 0473/236583, www.villa-eden.com , info@villa-eden.com




BUONA PASQUA: MA CHE COSA SIGNIFICA QUESTA PAROLA?

 

di Raffaele d’Argenzio

Se leggiamo il suo significato, scopriamo che non siamo soli, che siamo in compagnia del nostro futuro, dei nostri progetti. Infatti Pasqua deriva dall’antica parola aramaica pasha, che vuole dire “passare oltre”, “superare”.

E fu la parola che anche Mosè gridò agli Ebrei quando li guidò nella marcia dall’Egitto, dove erano schiavi, verso la Terra Promessa. PASHA! E li liberò dalla schiavitù del Faraone.

Charlton Heston nel ruolo di Mosè nel film “I dieci comandamenti” di Cecil B. DeMille del 1956

Se noi oggi ci sentiamo schiavi di un virus, della solitudine, gridiamo anche noi “PASHA!”. E saremo in compagnia dei nostri progetti, per superare questo momento durissimo.

Pasha!  E come disse Gesù, e riprese Dante, “separiamo il grano dall’olio, (detto anche zizzania)”, le parole dai fatti, lo show dalle cose concrete, dal far vedere al fare davvero. Oggi possiamo non essere soli, perché possiamo pensare insieme al nostro futuro, alla nostra missione del “superare”, dell’“andare oltre”. Ognuno di noi ha una Terra promessa da raggiungere.

BUONA PASHA!

DISTRATTA PRIMAVERA

Prima s’affaccia

Il sole e poi si gela.

Un regista pazzo

come a marionette

ci dà vita e poi la leva.

 

In folle trista stagione

Siamo formiche rinchiuse

in schermi come prigione.

 

Distratta primavera che invita

a balli che non si ballano,

a concerti di violini senza corde

a cori e canti senza voce.

Anche le chiese senza processioni

sono piene solo di una Croce.

 

Distratta primavera

che ignava non s’accorge

che i fiori tornano a fiorire

e anche Cristo sempre risorge.

Raffaele d’Argenzio

 




PASQUA: ANDREA BERTON CI PROPONE UN MENU DA REALIZZARE FACILMENTE A CASA E LANCIA I SUOI ‘RESTAURANT BONDS’

DI CESARE ZUCCA
La Pasqua è vicina: Andrea Berton, patron dell’omonimo ristorante stellato in Porta Nuova a Milano, ci propone un menu pasquale da realizzare facilmente a casa e ci parla della sua iniziativa che permette di “investire” sul suo ristorante acquistando un voucher per una cena per due persone che comprende un calice di aperitivo e un menù degustazione realizzato per l’occasione dallo chef al costo di 150€. I bonds sono utilizzabili dal momento della riapertura del Ristorante Berton e fruibili entro il 20 dicembre 2020:

Lo slogan è “Acquisti oggi una cena per una persona, per poter mangiare domani in due”
Mi parla della sua iniziativa ‘restaurant bond’?
Ho pensato che con la vendita di questi voucher potevamo ridurre l’impatto economico causato dalle necessarie misure di prevenzione adottate. Acquistare un voucher non è solo una questione di investimento, bensì un modo per lanciare un messaggio di fiducia sul fatto che questa crisi finirà e il settore della ristorazione si riprenderà.”
Un’ iniziativa-messaggio?
Si, un messaggio che afferma “noi non ci arrendiamo” e che vuol essere un segnale positivo in questo periodo di grande incertezza per tutti noi.
Ci racconta il suo menu pasquale?
Ho pensato a quattro piatti piatti che potessero rappresentare questa festività.
In alternativa alla colomba ho voluto proporre la meringa, facile da realizzare.
Un suggerimento per il vino? 
Un’ottima bollicina italiana, da Ca’ del Bosco a Ferrari,… beviamo italiano!
Un suo speciale ricordo legato alla Pasqua? 
Quando ero bambino mi piaceva prendere la colomba, arrostirla sul fuoco per caramelizzare i canditi e lo zucchero…
Ecco il menu pasquale firmato Andrea Berton (e facilmente realizzabile a casa vostra)

CODE DI GAMBERETTI CON LATTUGA E SALSA ROSA

Ingredienti per 4 persone
PER I GAMBERETTI:
28 gamberetti
Sale
Pepe
Olio extravergine di oliva
Pulire i gamberetti dai carapaci, eliminare l’intestino e rosolarli con olio in padella, solamente da un lato. Condire con sale e pepe e appoggiare su di un piatto.
PER LA LATTUGA:
4 piccoli cespi di lattuga
Sale
Pepe
Olio extravergine di oliva
Lavare le lattughe. Condire con sale, pepe ed olio extravergine di oliva.
PER LA SALSA DI POMODORO:
200 gr di pomodorini
10 foglie di basilico
1 cipolla bianca piccola
50 gr di olio extravergine di oliva
Lavare e tagliare finemente la cipolla, rosolare in casseruola con un filo di olio extravergine di oliva. Aggiungere i pomodorini tagliati a metà e lasciare cuocere per 15 minuti. Regolare di sale, frullare fino ad ottenere una crema molto liscia.
PER LA MAIONESE:
2 tuorli d’uovo
3 gr di aceto
25 gr di succo di limone
250 gr di olio di semi di arachidi
Sale
Pepe
Prendere le uova a temperatura ambiente e dividere i tuorli dagli albumi. mettere i tuorli in una ciotola dai bordi alti, salare e pepare. Versate l’aceto e incominciate a lavorare gli ingredienti con uno sbattitore elettrico. Mentre state montando le uova, versare anche l’olio di semi molto lentamente, creando un filo sottile d’olio e mescolando sempre nello stesso senso fino ad ottenere una salsa densa (per non far impazzire la maionese bisogna evitare di aggiungere troppo olio in una volta, impedendone il corretto emulsionamento con il tuorlo). Quando la maionese è montata, terminate aggiungendo il succo di limone; lavorate ancora con le fruste fino ad ottenere una consistenza omogenea e compatta.
PER LA SALSA ROSA:
80 gr di crema di pomodoro
300 gr di maionese
Unire entrambre le salse. Riporre in un contenitore e conservare in frigorifero.
PER LIMPIATTAMENTO:
Appoggiare su un piatto liscio la lattuga condita, mettere dei ciuffetti di salsa rosa sopra la lattuga e completare con le code dei gamberi.

PARMIGIANA DI MELANZANE

Ingredienti per 4 persone
PER LA SALSA DI POMODORO:
1 spicchio di aglio
2 scalogni
20 pomodorini pelati
50 gr di olio extravergine di oliva
2 gr di sale fino
0,3 gr di pepe
10 foglie di Basilico
Tagliare a fettine lo scalogno, versarlo in casseruola e aggiungere l’aglio in camicia e l’olio,stufare qualche minuto e aggiungere i pomodorini precedentemente pelati. Lasciare cuocere per 10 minuti e aggiungere le foglie di basilico, salare e pepare.
PER LE MELANZANE FRITTE:
2 melanzane viola già pelate
1 l di olio di semi di arachidi
3 uova
80 gr di Grana Padano
100 gr di farina
sale
pepe
Tagliare le melanzane a fette dello spessore di 2 cm. Salarle e metterle sotto un peso per almeno 12 ore, scolarle e asciugarle con la carta assorbente alimentare. Rompere le uova in una ciotola,aggiungere il grana Padano, mescolare il tutto, salare e pepare. Passare le fette di melanzana prima nella farina e poi nell’uovo. Friggerle nell’olio di semi, scolarle e asciugarle su carta assorbente alimentare.
PER LA MOZZARELLA:
250 gr di mozzarella fior di latte
Tagliare la mozzarella a fette sottilissime e appoggiarle su carta assorbente.
200 gr di Grana Padano
20 foglie di basilico
Mettere su una teglia da forno a strati prima le fette di melanzana, poi la crema di pomodoro, le fette di mozzarella,il Grana Padano ed il basilico. Ripetere la stessa operazione altre due volte, per creare gli strati. Cuocere in forno per 20 minuti a 180 gradi.
PER L’IMPIATTAMENTO:
Prima di tagliare la parmigiana attendere qualche minuto che si abasdsi la temperatura, quindi tagliare delle porzioni a forma quadrata e impiattare con della salsa pomodoro.

COTOLETTA DI AGNELLO CON GUACAMOLE E CHIPS DI PATATE

Ingredienti per 4 persone
PER L’AGNELLO:

2 carré di agnello da 400 gr cadauno
100 gr di olio extra vergine d’oliva
2 rametti di timo
2 spicchi di aglio
100 gr di burro
Rosolare i carré in padella con dell’olio e burro, aggiungere l’aglio in camicia schiacciato, il timo e continuare la cottura nappando con un cucchiaio i carré, terminare la cottura in forno a 180° per 15 min.
PER L’AVOCADO:
2 avocado molti maturi
1 cipollotto
Succo di lime
Sale
Olio extravergine di oliva
5 gocce di Tabasco
Pulire e tagliare molto sottile il cipollotto. Ricavare la polpa dell’avocado e metterlo in una scodella, aggiungere il succo di lime, il cipollotto ed il tabasco. Aggiustare di sale e olio.
PER LE CHIPS DI PATATE:
3 patate grosse
1 l di olio di semi di arachidi
Sale
20 gr di aceto
Pelare le patate e tagliarle a fette sottilissime. Sbollentare in acqua, con sale e aceto per 20 secondi e raffreddarle in acqua e ghiaccio. Asciugare su carta assorbente e friggere. Appoggiarle su carta per eliminare l’olio in eccesso.
IMPIATTAMENTO:
Mettere la costoletta d’agnello tagliata nel piatto aggiungere la crema di avocado. Appoggiare sopra le chips di patate fritte e completare con il sugo di cottura.
E  P E R   F I N I R E…
M E R I N G A T A   C O N   C R E M A   D I   G I A N D U I A   E   G E L A T O   A L   P A N E
IngredientI per 4 persone
PER LA MERINGA:
250 gr di albume a temperatura ambiente
350 gr di zucchero semolato
280 gr di zucchero a velo
Montare tutti gli ingredienti in planetaria. Formare 8 dischi del diametro di 8 cm e spessore 0,8cm. Con il resto del composto fare dei bastoncini lunghi 8 cm.
Disidratare in forno per 7 ore a 60°. Staccare e appoggiare su un piatto.
PER LA CREMA DI GIANDUIA:
300 gr di latte
20 gr di glucosio
15 gr di gelatina
445 gr di cioccolato gianduia
20 gr di burro di cacao
625 gr di panna
Portare a bollore latte e glucosio, aggiungere la gelatina precedentemente reidratata, versare sul cioccolato gianduia e il burro di cacao. Portare a 45° e aggiungere la panna, mescolare e lasciare riposare 24 ore in frigorifero a 4°. Montare in planetaria fino ad ottenere una consistenza cremosa e solida
PER IL GELATO AL PANE:
250 gr di latte
250 gr di panna
7 tuorli
50 gr di zucchero
250 gr di pane tostato
Mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il latte e la panna dopo verli fatti bollire e cuocere sempre mescolando delicatamente fino a quando il composto non arriva alla temperatura di 82°, quindi passare la salsa ad un colino e lasciarla raffreddare 12 ore a 4°. Quindi frullare la crema con il pane tostato e metterla a mantecare in gelatiera.
PER L’IMPIATTAMENTO:
Sovrapporre i dischi di meringa con al centro la crema di gianduia, appoggiare a fianco i bastoncini di meringa e completare con il gelato al pane.

INFO

Berton, Milano
Via Mike Bongiorno 13, Milano
https://www.ristoranteberton.com/
Per informazioni o  acquisto deI bonds scrivete a info@ristoranteberton.com

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’




Pasqua in Abruzzo, una settimana di…Passione

La Regione Abruzzo punta sul turismo esperienziale, per andare alla scoperta delle tradizioni, dei riti, dell’autenticità e della cultura che identificano il territorio. In occasione della Pasqua, l’offerta turistica è dedicata alla Settimana Santa e alle sue manifestazioni. Un modo per vivere un’esperienza unica e coinvolgente, dimenticando per un attimo, tra le montagne, i borghi e i paesaggi di questa splendida regione, le tensioni causate dal coronavirus. Vediamo allora di scoprire di più.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale e internazionale, come la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, risalente secondo una documentazione certa al 1650 circa, anche se alcune ipotesi fanno risalire le sue origini all’842, o come “La Madonna che scappa che si tiene la Domenica di Pasqua a Sulmona, saranno proposti alcuni itinerari pensati per far conoscere un patrimonio culturale e religioso davvero straordinario.

Basti pensare alla Scala Santa di Campli, di cui pochi giorni fa è stato celebrato il 248° anniversario, o alla Basilica di Collemaggio di L’Aquila e alla Perdonanza Celestiniana, recentemente dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Ecco allora le proposte per vivere la “Pasqua in Abruzzo”, secondo un “racconto – itinerario esperienziale che va dal Mercoledì Santo al martedì della settimana successiva.

A Gessopalena (CH), la Sacra rappresentazione della Passione di Cristo (Mercoledì 8 aprile)

La sera del Mercoledì Santo nel borgo medievale di Gessopalena (CH) che si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell’Aventino, si consuma in un’atmosfera di struggente pathos la Crocifissione del Signore, scena madre della celebre Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta alla XXXVII edizione con la regia di Claudio Di Scanno.

Si tratta di un’antica tradizione interrotta bruscamente a fine Ottocento per una sommossa popolare che prese di mira figuranti ebrei e soldati romani colpevoli della crocefissione del Cristo. Nel 1965 il parroco del tempo, Don Angelo De Ritis, si adoperò per ripristinarla, dividendola in due tempi: tre o quattro scene in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio), e la Crocefissione sulla sommità del Paese Vecchio distrutto dalla guerra e oggi del tutto disabitato. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo oggi è teatro, musica, arte grafica e pittorica, ma con la sua base intatta di fede e devozione popolare.

La parte più antica del paese, autentico museo a cielo aperto, è scavata nel gesso ed è chiamata Petra Lucente. Può essere interessante visitarla, osservando come le abitazioni di un tempo avessero nel sottosuolo nicchie, scale, camini, ricavati scavando la roccia di gesso.

A Lanciano per la Processione degli Incappucciati (Giovedì 9 aprile)

La sera del giovedì santo a Lanciano (CH) si ripete la suggestiva Processione degli Incappucciati, uno dei riti della Settimana Santa più solenne e commovente la cui origine risale al XVI secolo. Per i cristiani è l’Ultima Cena, la sera del tradimento.

I Confratelli di San Filippo Neri procedono in corteo, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, vivendo un atto di penitenza per il tradimento di Cristo. Il corteo avanza a passo lento, attraverso le vie del centro storico, accompagnato dal suono mesto della banda che propone toccanti brani di musiche sacre mentre il “Cireneo”, cammina al centro del corteo, scalzo e incappucciato, portando sulle spalle la pesante Croce del Calvario. Nessuno, tranne il Priore della Confraternita che annualmente effettua la scelta, conosce l’identità del Cireneo.

Una rappresentazione suggestiva che si svolge in una vera e propria culla d’arte, Lanciano, per la presenza di numerosi monumenti di straordinaria bellezza a cominciare dalla Chiesa di San Francesco, che conserva la testimonianza del più antico Miracolo Eucaristico del mondo cattolico.

Da Lanciano poi ci si può spostare sulla meravigliosa Costa dei Trabocchi, impreziosita da antiche macchine da pesca in legno che, come sentinelle, “custodiscono” questo splendido tratto del litorale abruzzese.

Sulle colline di Fossacesia (Ch), quasi a dominare la Costa dei Trabocchi, si erge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, autentico capolavoro di architettura sacra medioevale, eretta dai monaci benedettini sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.

A Chieti c’è la Via Crucis (Venerdì 10 aprile)

La Via Crucis a Chieti è intimamente legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte. Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto.

Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce.

La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene adagiato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita (composti, rispettivamente, da 150 cantori e da 160 musici) eseguono il celebre Miserere composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy.

A Chieti merita una visita il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, che racconta la storia di Chieti e dell’Abruzzo, dalla Preistoria all’Ottocento, in modo originale e coinvolgente con allestimenti moderni che si avvalgono di proiezioni multimediali, giochi di luce e musiche.

…la Pasqua in Abruzzo continua nella seconda pagina…

A Barrea (AQ) si rivive la Passione di Cristo (sabato 11 aprile)

Il Sabato Santo a Barrea (Aq) va in scena la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, facendo rivivere, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della passione e della morte di Gesù. Ogni edizione è diversa dalle precedenti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi, si migliorano gli effetti speciali e i dialoghi.

Oltre ad assistere alla suggestiva rappresentazione, un soggiorno nel delizioso borgo di Barrea non può non includere una visita all’omonimo Lago, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e tra le vette incontaminate dell’Appennino, su cui si affacciano, oltre a Barrea, i borghi di Villetta Barrea (AQ) e Civitella Alfedena (AQ).

Il Lago è il luogo ideale per vivere in armonia con la natura incontaminata in un ambiente salubre e suggestivo. Le sue sponde sono costeggiate da percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta e un punto ristoro con una piccola spiaggia.

A Sulmona per “La Madonna che scappa” (domenica 12 aprile)

Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della Domenica di Pasqua a Sulmona (AQ) in una Piazza Garibaldi gremita di folla per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere.

In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’interno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio.

Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti. Ancora una volta si è compiuto un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana.

Tra i punti di interesse da visitare nei dintorni di Sulmona, sicuramente da non perdere l’Abbazia celestiniana di Santo Spirito a Morrone in località Badia Morronese. Le origini del complesso sono legate a Fra Pietro Angeleri, eremita e fondatore dell’ordine dei Celestini, oltre che pontefice con il nome di Papa Celestino V, noto per il “gran rifiuto” cantato da Dante nella sua Divina Commedia.

Alla figura del Santo è legato anche uno degli eremi più spettacolari della regione. Incastonato su una grande parete rocciosa del Monte Morrone, sorge in località Badia l’Eremo di Sant’Onofrio, luogo di grande spiritualità e suggestione. Noto per la spettacolare posizione, rimaneggiato nei secoli e danneggiato durante l’ultima guerra, conserva ancora l’aspetto severo e inaccessibile dell’epoca del Santo.

Tra gli eremi celestiniani, una meraviglia dell’arte e della natura è l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, nel territorio di Roccamorice (PE). Mimetizzato nella roccia, a circa 700 m s.l.m., nel Vallone di Santo Spirito nel Parco Nazionale della Majella, il Santo vi dimorò assieme ad alcuni discepoli.

A Manoppello (PE), per ammirare “Il vero Volto di Gesù Cristo” (lunedì 13 aprile)

Per il Lunedì dell’Angelo e per la classica uscita fuori porta di Pasquetta, in questo racconto esperienziale legato ai luoghi della spiritualità non poteva mancare un itinerario a Manoppello (Pe) e al suo Santuario che custodisce quello che è riconosciuto come il vero Volto di Gesù Cristo, dal 1646 esposto alla venerazione del popolo.

Si tratta di un velo tenue che riporta l’immagine di un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. È il caso unico al mondo in cui l’immagine è visibile identicamente da ambedue le parti. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Alla fine degli anni Settanta la suora trappista Blandina Paschalis Schloemer, esperta iconografa, scoprì che il Volto della Sindone di Torino e quello di Manoppello combaciavano perfettamente, perché entrambi i tessuti erano stati adagiati sulla salma di Gesù.

Da vedere nei dintorni, immersa tra i boschi di Serramonacesca (Pe), c’è l’Abbazia di San Liberatore a Majella che rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura romanica abruzzese e una delle più antiche chiese medievali benedettine. Costruita con la pietra calcarea della Majella, è uno scrigno che conserva innumerevoli tesori.

A Orsegna (CH) c’è la Festa dei Talami (Martedì 14 aprile)

Come ogni anno, il martedì dopo la Pasqua, Orsogna (CH) fa rivivere la scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia. La Festa dei Talami, divenuta nel 2011 “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, si svolge ogni anno e richiama migliaia di persone attratte da uno spettacolo unico che coniuga il teatro con la devozione popolare.

Su ogni talamo, attori giovani e adulti, immobili davanti a un fondale affrescato, posto sotto una raggiera alla quale è legata una bambina che impersona la Madonna, interpretano scene ispirate al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Le altre manifestazioni da non perdere in Abruzzo

Anche Corropoli (TE) celebra la risurrezione di Cristo con la rappresentazione dell’episodio evangelico della corsa di San Pietro e San Giovanni a verificare che il sepolcro dove era stato sepolto Gesù era vuoto, come aveva loro riferito Maria di Magdala.

Da Corropoli ci si può spostare a Campli (TE), per ammirare la Scala Santa istituita nel 1772 grazie a un Privilegio Pontificio di Clemente XIV. Ventotto gradini da salire rigorosamente in ginocchio. La ricompensa è l’assoluzione, e in alcuni giorni dell’anno, l’Indulgenza Plenaria.

Vale una sosta anche Civitella del Tronto (TE), aristocratica e pittoresca cittadina d’arte sovrastata dalla Fortezza Borbonica, una delle più imponenti opere di ingegneria militare.

INFO

www.abruzzoturismo.it




Pasqua a Firenze per la Cerimonia dello scoppio del carro

È un modo davvero originale di celebrare la Pasqua, ma antico di millenni. A Firenze, infatti, la domenica di Pasqua, che quest’anno cade il 1° aprile, si rinnova la tradizione della Cerimonia dello Scoppio del Carro, una celebrazione storica e religiosa insieme che attrae migliaia di visitatori, cittadini e curiosi.

Una storia che risale alle Crociate

Le origini della Cerimonia dello Scoppio del carro avrebbero origine durante la Prima Crociata della Guerra Santa, nel 1099. Un giovane fiorentino appartenente alla nobile famiglia dei Pazzi, detto Pazzino, fu il primo a scalare il muro di Gerusalemme e innalzare il vessillo cristiano.

Come premio per il suo coraggio, ricevette in dono tre pietre focaie provenienti dal Santo Sepolcro che conservò con sé fino alla fine della Crociata e portò a Firenze. Le tre pietre vennero in seguito utilizzate per donare una “scintilla di fuoco santo”, dopo la benedizione, alle famiglie, per accendere il focolare domestico, come simbolo della Resurrezione di Cristo. Oggi, le reliquie sono conservate nella Chiesa dei SS Apostoli.

La Cerimonia dello Scoppio del Carro è invece una tradizione che risale al 1622, quando, per la prima volta, venne realizzato un carro decorato, detto il “Brindellone”, a forma di torre a più piano. Trainato da due buoi ornati da ghirlande, venne portato in giro per le strade di Firenze, per poi essere “recapitato” in Piazza del Duomo, tra il Battistero e la Cattedrale.

Le fasi della Cerimonia

Ancora oggi, la cerimonia non è poi così diversa da quella delle origini. Si comincia alle 8 del mattino, quando il carro, decorato e ben “farcito” di fuochi d’artificio, viene accompagnato dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina dal deposito del Prato a Piazza del Duomo.

L’itinerario è quello di via del Prato, Borgo Ognissanti, Piazza Goldoni, via della Vigna Nuovo, via Strozzi, piazza della Repubblica, dove si ricongiungerà con il Gonfalone proveniente da Piazza della Signoria, via Roma e arrivo in Piazza San Giovanni.

Alle 8.15, una rappresentanza di Bandierai degli Uffizi partirà dal Palagio di Parte Guelfa percorrendo via Porta Rossa, Mercato Nuovo, via Vacchereccia con arrivo in Piazza della Signoria.

Alle 8.30, da qui si muoverà il Corteo della Repubblica Fiorentina, con il Gonfalone e in Sindaco, per raggiungere Piazza della Repubblica, accompagnata da un’esibizione di musici e sbandieratori.

Alle 9.40 è previsto l’arrivo del corteo e del Carro del Fuoco in Piazza San Giovanni e, alle 10.15, in attesa del clou della cerimonia, ci sarà il sorteggio per l’abbinamento delle partite del Torneo di San Giovanni.

Attorno alle 10, ha inizio la Santa Messa pasquale nella cattedrale, durante la quale, verso le 11, mentre si canta il Gloria, l’arcivescovo accende con il fuoco sacro un razzo a forma di colomba, detto “La Colombina”, simbolo dello Spirito Santo. Questa “vola” fuori dalla chiesa percorrendo un filo che va a colpire il carro fermo nella piazza, dando il via a un crescendo di luci, colori e scoppi di fuochi d’artificio.

La tradizione vuole che, se tutti i fuochi d’artificio esplodono, si prospetterà un raccolto ricco e un anno fortunato per la città e i suoi cittadini.

Quaresimali

Sono biscotti dalla forma di lettera che si preparano nel periodo di Pasqua nell’area di Firenze e di Prato. Gustosi e divertenti, sono facili da preparare.

Ingredienti

  • 150 gr di farina
  • 30 gr di cacao
  • 3 albumi montati a neve
  • 170 gr di zucchero a velo
  • 1 scorza d’arancia
  • Sale q.b.

 Mescolate insieme la farina, il cacao, lo zucchero e un pizzico di sale. Grattugiate nell’impasto la buccia di un arancio. Unite anche gli albumi montati a neve, continuando a mescolare delicatamente. Regolate di farina se l’impasto risulta troppo liquido. Se, al contrario, risulta troppo duro, aggiungete un altro albume. Ricavate i biscotti a forma di lettera a mano o con l’ausilio di un sac-à-poche e riponeteli su una teglia rivestita di carta da forno. Fate cuocere a 150 °C per circa 15 minuti.

COME ARRIVARE

In auto: da Nord e da Sud, autostrada A1 seguendo una delle quattro uscite per Firenze. Per chi arriva dalla costa Tirrenica, A11 Firenze-Pisa-Livorno.

DOVE MANGIARE

*Trattoria Il Porcospino, Piazza di Madonna degli Aldobrandini 11, tel 055/21770, www.il-porcospino.it/ . Cucina tradizionale

*All’Antico Ristoro di Cambi, via S.Onofrio 1R, tel 055/217134, www.anticoristorodicambi.it

DOVE DORMIRE

*Hotel Principe****, Lungarno Vespucci 34, tel 055/284848, www.hotelprincipe.com . Hote di charme in centro.

*Hotel De La Ville****, Piazza Antinori 1/r, tel 055/2381805, www.hoteldelaville.it/ 

INFO

www.visitflorence.com




Sconto speciale della compagnia SNAV per Pasqua

In occasione delle vacanze di Pasqua, SNAV società del gruppo MSC, lancia una promozione straordinaria per il periodo dal 26 Marzo al 4 Aprile 2018.

In questo periodo sarà possibile ottenere uno sconto del 20% (supplementi e diritti esclusi), acquistando un biglietto direttamente dal sito di SNAV(www.snav.it) scegliendo la voce “SPECIALE PASQUA” dal menu a tendina dedicato alle Promozioni e Convenzioni.
L’offerta è valida per tutte le rotte verso la Croazia, le isole Eolie, Ponza, Ventotene, le isole di Ischia e Procida ed il codice per ottenere lo sconto è PASQUA2018.

Per saperne di più potete contattare il numero 081 428 55 55 del call center SNAV, attivo dalle 8.00 alle 21.00 o recarvi alla vostra agenzia di viaggio.




Pasqua in Puglia: la ricetta della scarcella

La scarcella è uno dei dolci tipici della tradizione pasquale pugliese. Ha origini molto antiche ed esistono diverse interpretazioni del significato del suo nome e della sua storia.

Nella versione classica si presenta con una forma circolare che, secondo la credenza, porta fortuna e indica la rinascita, tema legato alla Pasqua. Anche per questo motivo era usanza decorare la scarcella con uova sode, oggi per lo più sostituite da ovetti di cioccolato. Il dolce simboleggerebbe inoltre la liberazione dal peccato originale e sempre le uova dovrebbero supportare questa interpretazione: per mangiare la scarcella le uova vanno infatti “scarcerate” dalla pasta del dolce e questo forse spiegherebbe anche il suo nome, che in dialetto si pronuncia “scarcedda”.

La tradizione vuole che la scarcella si prepari durante la Settimana Santa e si regali poi ad amici e parenti. Come della sua storia, ci sono molte versioni della sua ricetta, che variano a seconda delle città (esistono ricette originarie di Bari come di Molfetta e così via) e cambiano anche da famiglia a famiglia. La scarcella può essere realizzata con forme diverse rispetto a quella classica tondeggiante, ad esempio a forma di colomba o campana per richiamare la Pasqua, e con decorazioni svariate. La sua preparazione, se pur contenga ingredienti semplici, è mediamente complessa. Il dolce è di solito ricoperto di glassa e/o ripieno di confettura a piacimento. Di seguito riportiamo la ricetta più facile e più usata adatta a tutti:

Ingredienti:

250 grammi di farina

1 uovo

60 grammi di zucchero

50 ml di olio

scorza grattugiata di un limone

mezza bustina di lievito per dolci

un pizzico di sale

Per la glassa:

un albume

100 grammi di zucchero a velo

un cucchiaio di succo di limone

ovetti di cioccolato, codette colorate

 

Preparazione: Sistemate sul piano di lavoro la farina a fontana e mettete al suo interno l’uovo, l’olio, un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone. Cominciate ad impastare, aggiungete anche lo zucchero ed il lievito per dolci. Impastate fino ad avere un composto morbido e non appiccicoso. Formate un panetto, copritelo con un telo e lasciatelo riposare per 30 minuti. Preriscaldate il forno a 180°. Riprendete l’impasto e date la forma alla scarcella a piacimento (forma circolare, a campana, a forma di cuore ecc).

Trasferite la scarcella su una teglia ricoperta dalla carta forno e fatela cuocere nel forno caldo per circa 15 minuti. Intanto montate con una frusta elettrica l’albume con lo zucchero a velo e il succo di limone. Bisogna ottenere una glassa densa bianca. Estraete la scarcella dal forno e lasciate il forno accesso abbassando la temperatura a 120°. Fate raffreddare leggermente il dolce e ricopritelo poi con la glassa e le varie decorazioni. Rimettetelo nel forno per 2-3 minuti, giusto il tempo di far indurire la glassa.