UNESCO CON GUSTO: alla scoperta di Siracusa e della necropoli rupestre di Pantalica

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei siti UNESCO italiani. Questa settimana andiamo a Siracusa, in Sicilia, fondata nel 743 a.C dai Corinzi e definita da Cicerone, “la più grande e la più bella città greca”. Per la sua posizione strategica, la città è stata una delle più importanti della Magna Grecia, arricchendosi e passando attraverso la dominazione romana, bizantina, borbonica, ma anche araba, normanna, aragonese, per poi fare parte del Regno delle Due Sicilie prima dell’Unità d’Italia. Una storia lunghissima, che ha lasciato testimonianze preziose e uniche.

Il sito UNESCO

Comprende la città storica di Siracusa, con Ortigia, il centro storico della città, un’isola abitata da circa 3000 anni, l’area archeologica di Neapolis e la necropoli rupestre di Pantalica, a circa 40 km dalla città. Il sito è stato incluso nella lista “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO nel 2005, con la seguente motivazione:

“L’iscrizione del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” si giustifica in quanto la colonia di Siracusa, che occupò il territorio dove si era precedentemente sviluppata la civiltà preistorica di Pantalica, divenne presto il più importante centro della cultura greca del Mediterraneo, primeggiando anche sulle rivali Cartagine ed Atene. A Siracusa vissero ed operarono importanti personaggi del pensiero e dell’arte dell’antichità, quali Pindaro, Eschilo e Archimede, il cui nome è rimasto legato a quello della città. La stratificazione umana, culturale, architettonica ed artistica che caratterizza l’area di Siracusa dimostra come non ci siano esempi analoghi nella storia del Mediterraneo, che pure è caratterizzato da una grande diversità culturale: dall’antichità greca al barocco la città è un significativo esempio di un bene di eccezionale valore universale”.

Ortigia, alla scoperta del cuore antico di Siracusa

Il primo nucleo di quella che diventerà Siracusa è sorto sulla piccola isola di Ortigia, dove si trova la fonte Aretusa, in grado di fornire acqua ai primi coloni. In seguito, attorno al IV sec. a.C si aggiunsero i quartieri di Acradina, Epipoli, Neapolis e Tyche, tanto che Siracusa era conosciuta come la Pentapoli.

Il nostro itinerario parte proprio da Ortigia, ancora oggi il cuore più antico, un’isola collegata al resto della città dal Ponte Umbertino. A metà del ponte si trova il monumento ad Archimede, celebre cittadino e matematico, la cui scienza e furbizia, si dice, riuscì a sconfiggere la flotta romana.

Da qui si raggiunge il Tempio di Apollo, in Piazza Pancali. Costruito nel VI sec. a.C è il tempio più antico di tutta la Sicilia e, nel tempo, è diventato prima una chiesa bizantina, poi una moschea durante la dominazione araba. Infine è tornata una chiesa durante la presenza dei Normanni per poi essere adibito a caserma.

Prendendo a sinistra dal tempio si arriva all’Antico Mercato di Ortigia, una tappa che vale per respirare la vera atmosfera di un mercato siciliano, tra sapori e profumi tipici. Alcuni banchi propongono anche cibo da asporto e street food, tra panini, fritture, dolci e gelati.

Il Duomo barocco e il Castello Maniace

Proseguite ancora lungo via Matteotti fino alla Fontana di Diana e poi ancora fino a Piazza Duomo che spicca per la pavimentazione bianca e lucente e per i palazzi che vi si affacciano, dalle pareti chiare che riflettono la luce e la trasformano in un capolavoro di luce argentea, tant’è che è stata definita “la più bella piazza di Sicilia”.

Qui sorgeva il tempio di Atena, sul quale è stato costruito lo splendido Duomo di Siracusa, capolavoro del barocco. L’edifico è stato danneggiato durante il terremoto del 1693 ed è stato in parte ricostruito e restaurato nella prima metà del Settecento. L’interno a tre navate, invece, mantiene parte del colonnato dorico del tempio greco di Atena, e comprende alcune meravigliose cappelle barocche e un altare del 1659.

Sulla piazza si affacciano anche il Municipio, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Borgia, il Palazzo Beneventano e la Badia di Santa Lucia, che custodisce al suo interno di Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, che giunse in città dopo essere fuggito dal carcere di Malta.

Uscendo dalla chiesa e prendendo la strada sulla destra si arriva all’estremità più meridionale di Ortigia, dove si trova il cuore della città: la fonte Aretusa che, secondo il mito greco, prende il nome da una ninfa, che chiese alla dea Artemide di trasformarla in una fonte per sfuggire alle attenzioni sgradite di Alfeo. Oggi, lo specchio d’acqua si affaccia sul lungomare.

Continuando ancora verso l’estrema punta dell’isola si arriva al Castello Maniace, fatto costruire da Federico di Svevia nel 1239. È dedicato all’ammiraglio bizantino Giorgio Maniace, che nel 1038 riuscì a strappare la città ai dominatori arabi.

Ritornando verso nord, vale una sosta il Foro Italico, accanto al quale si trova il Porto Grande, splendido sia di giorno, tra yacht e barche di pescatori, sia di sera, tra ristoranti, bar, locali e musica dal vivo.

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I segreti dell’antica Neapolis

Da non perdere una visita al Parco Archeologico della Neapolis, che si trova nella parte nord occidentale di Siracusa e si estende per circa 240 mila chilometri con testimonianze che vanno dalla Preistoria all’età Bizantina.

Tra i monumenti di spicco ci sono il meraviglioso Teatro Greco, che ospita ancora oggi rappresentazioni di commedie e tragedie classiche, e l’Anfiteatro romano.

Da non perdere una visita alle Latomie della Neapolis, cave di pietra che venivano usate come prigione per gli schiavi. Le più antiche sono le Latomie dei Cappuccini, che si trovano all’interno di un boschetto e si inoltrano fin sotto il livello del mare e sono state sede prima di un orto botanico poi di un teatro.

Tra le curiosità c’è poi l’Orecchio di Dioniso, una grotta dalla forma di padiglione auricolare.

La necropoli rupestre di Pantalica

La Necropoli di Pantalica, anch’essa inclusa nel sito UNESCO, dista circa 40 km da Siracusa e si raggiunge percorrendo la SS114. Sorge su un altopiano dei Monti Iblei e comprende più di 5000 tombe scavate nella roccia, risalenti a un periodo che va dal XIII al VII secolo a.C. Si presume, infatti, che su queste alture avessero trovato rifugio le popolazioni sicule prima dell’arrivo dei colonizzatori greci.

Dopo un primo periodo di abbandono, durante la dominazione greca, Pantalica è stata ripopolata dai bizantini, che hanno trasformato le tombe rupestri in abitazioni, ma anche in chiese e oratori. Fa parte del complesso anche lo splendido Anaktoron o Palazzo del Principe, che ricorda i grandiosi palazzi micenei e domina la cima della collina.

Non sfugge all’occhio anche lo splendido contesto naturalistico di Pantalica, un’oasi naturale dove si possono trovare orchidee, anemoni, platani orientali, carubbi e oleandri, habitat perfetto per la volpe, il falco pellegrino e il granchio di fiume.

Gli altri siti UNESCO in Sicilia

Siracusa e la Necropoli rupestre di Pantalica è uno dei cinque siti “Patrimonio dell’Umanità” in Sicilia. Gli altri inclusi nella lista sono l’Area Archeologica di Agrigento, la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina a Palermo, dal 1997, le Isole Eolie, dal 2000 e le città tardo barocche della Val di Noto, in Sicilia sud orientale, dal 2002.

I sapori antichi di Siracusa, tra terra e mare

Infine, come da nostra consuetudine, non possono mancare i nostri gustosi suggerimenti su che cosa assaggiare o mettere in tavola durante la vostra visita a Siracusa, dove secoli di storia si riflettono anche nei piatti di terra e di mare. Tra i primi piatti, c’è la pasta alla siracusana un piatto “povero”, semplice e gustoso, a base di acciughe, pan grattato e olio extravergine di olive. Ottima anche la pasta con la salsa moresca, in cui si mescolano bottarga di tonno, succo di agrumi e cannella.

Con la bottarga di tonno di Marzameni si condiscono anche i cavateddi, con l’aggiunta di pomodori ciliegini di Pachino, mentre i ravioli casarecci utilizzano il pesce per il ripieno. Non manca nemmeno la zuppa di pesce, che si prepara con gamberi, sgombri, cozze e vongole, calamari, accompagnata da fette di pane raffermo e condita con olio e peperoncino.

Tra i secondi di mare, ricordiamo il tonno alla ghiotta, con peperoni, cipolle, patate e pomodori, e la cernia alla matalotta, accompagnata da capperi di Pantelleria, aglio, olive, prezzemolo e cipolla. Per chi preferisce i secondi di carne, da non perdere il farsumagru (falsomagro), un rotolo di carne farcito con formaggio, salumi e uova sode e cotto al forno, oppure le sfiziose polpette al sugo o il coniglio alla stemperata, fritto con un sugo di capperi, olive, sedano e pomodori. Tra i contorni di verdura, c’è la famosa caponata e la parmigiana di melanzane.

Dulcis in fundo…tra i dolci siracusani da non perdere ci sono quelli a bade di pasta di mandorle, le granite, (ottime alle mandorle e al limone), e la cuccia, un dolce al cucchiaio che si prepara in onore di Santa Lucia, a base di ricotta dolce, grano bollito, canditi, cioccolato fondente e mandorle. Legati alle feste ci sono poi i buccellati, biscotti alle mandorle glassati, i totò siracusani, biscotti con la glassa al cioccolato o al limone, che si preparano in occasione della Festa dei Morti, o la cassata siracusana, con strati di Pan di Spagna.

COME ARRIVARE

In aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Fontanarossa di Catania, che dista circa 45 minuti. Volano su Catania Ryanair (www.ryanair.com) , Air Italy (www.airitaly.com), Alitalia (www.alitalia.com), Easyjet (www.easyjet.com). In auto dalla Sicilia, per chi viene da Nord l’autostrada Messina -Catania, poi autostrada Catania – Siracusa. Da Sud, prendere l’autostrada Siracusa – Gela, da ovest autostrada Palermo – Catania poi autostrada Catania – Siracusa.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Don Camillo, via Delle Maestranze 96, Ortigia (SR), tel 0931/67133, www.ristorantedoncamillosiracusa.it Nel cuore di Ortigia, offre un menù raffinato di piatti di terra e di mare, con un’ampia carta dei vini. Menù degustazione € 60, bevande escluse. Alla carta da € 40 a € 92.

*Monzù Sicily, Piazza Minerva 6, Ortigia (SR), tel 0931/1756593, www.monzusicily.com A pochi passi dalla cattedrale, vanta una tradizione familiare risalente al 1786. Offre una cucina di buon livello di terra e di mare in un ambiente raffinato. In estate si può mangiare del dehors. Prezzo medio p.p € 60.

DOVE DORMIRE

*Grand Hotel Ortigia*****, viale G.Mazzini 12, tel 0931/464600, www.grandhotelortigia.it Albergo storico, costruito alla fine dell’Ottocento, conserva al suo interno le Mura Spagnole e altri reperti archeologici in un’area chiamata “piccolo museo”. I comfort invece sono tutti moderni in atmosfere liberty. Doppia da € 180.

*Albergo Domus Mariae***, via Vittorio Veneto 76, tel 0931/24854, www.domusmariaebenessere.com/ In un palazzo di inizio Novecento, si affaccia sul mare, comodo alle principali attrazioni, dispone di camere arredate nei colori mediterranei, piscina interna e centro benessere. Doppia da € 152.

INFO

www.siracusaturismo.net