Un weekend a Modena, seguendo il mito Ferrari

di Manuela Fiorini – per le foto dei Musei Ferrari si ringrazia Claudio Vincenzi

Basta dire “Ferrari” e subito il pensiero degli appassionati di motori, e non solo, va a Maranello e a Modena, dove è nato il mito del Cavallino rampante. Proprio seguendo il “Cavallino” si può vivere un weekend nella Motor Valley con tutta la famiglia, senza dimenticare il buon cibo, che qui va di pari passo con il rombo dei motori.

Il Museo Enzo Ferrari di Modena, all’origine del mito

L’itinerario parte dal Museo “Enzo Ferrari” di Modena, che si trova in via Paolo Ferrari 85, a Modena, proprio nel luogo in cui, il 18 febbraio 1898, nacque Enzo Ferrari. Già dal cavalcavia che porta al museo, lo sguardo del visitatore viene colpito dalle linee sinuose dell’enorme e avveniristico padiglione giallo, della stessa tonalità del logo del celebre “cavallino”, che omaggia il design della scocca di un’auto sportiva degli anni Cinquanta.

Ultima grande opera dell’architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future System, il padiglione sembra abbracciare i due edifici storici, la casa natale di Enzo Ferrari e l’Officina Alfredo Ferrari, mentre la sua forma morbida, che sembra un velo appoggiato sulle ampie vetrate, racchiude 5000 metri quadri di spazio espositivo, un vero e proprio “tempio dell’automobile dalle pareti di un bianco accecante.

Entriamo e cominciamo un vero e proprio “viaggio”, attraverso diverse stazioni, ognuna con il nome di una città, e le Ferrari GT in ordine cronologico, che sono state guidate da imprenditori, celebrità, attori e registi. Si può passeggiare tra le auto e ammirarne i particolari, oppure salire la scala che da una balaustra consente una suggestiva visione d’insieme delle auto esposte.

A intervalli regolari, le luci si abbassano e su una delle grandi pareti del padiglione, viene proiettato un breve filmato con immagini d’epoca sulla vita di Enzo Ferrari, da quando, bambino, assiste a una gara automobilistica a quando diventa lui stesso un pilota, da quando inizia a lavorare per l’Alfa Romeo alla fondazione della Scuderia che porta il suo nome, fino ai successi e alla nascita della leggenda Ferrari.

All’interno del padiglione si può anche provare l’ebbrezza di mettersi al volante di una Ferrari da Formula 1. Basta salire sul simulatore semi professionale e scegliere se guidare la “monoposto” sul circuito di Monza, Barcellona, Silverstone, Imola, Mugello, Zandvoort o SPA Francorchamps. E, se anche finite contro un muretto o andate in testa coda…potete ripartire in tutta tranquillità. La simulazione di 7 minuti costa € 25 ed è su prenotazione.

L’Officina Alfredo Ferrari e la Casa Natale di Enzo Ferrari

Usciti dal padiglione, il percorso di visita continua all’interno di un lungo edificio di mattoni, dove un tempo sorgeva l’Officina Alfredo Ferrari, padre di Enzo. Qui si trova un’esposizione permanente di motori Ferrari, per vedere da vicino il “cuore pulsante” della auto che hanno fatto sognare intere generazioni.

Nello spazio espositivo si trova anche una monoposto di Formula 1, mentre una galleria fotografica che ritrae Enzo Ferrari nelle diverse fasi della sua vita, oppure accanto a campioni come Nuvolari, Castellotti e Villeneuve, introduce allo spazio museale ricavato dalla Casa Natale, uno spazio più riservato e intimo. Un grande ritratto di Enzo Ferrari occupa quasi un’intera parete. In alcune teche si possono poi vedere alcune lettere scritte di suo pugno, la sua penna stilografica e i suoi occhiali.

Impossibile non emozionarsi davanti allo studio dove il Drake teneva le riunioni con i suoi collaboratori, che conosceva personalmente e chiamava per nome, dai dirigenti ai meccanici.

Sulla sua scrivania ci sono anche un mappamondo, il primo esemplare di cavallino rampante e altri cimeli che fanno parte della storia del mito Ferrari.

Secondo giorno: Maranello, dritti al cuore del Cavallino

Da Modena, l’itinerario conduce a Maranello, a circa 20 km dal capoluogo, dove ha sede la scuderia dove nascono le Ferrari. Chi lo desidera, attraverso un tour guidato, può visitare la parte storica dello stabilimento Ferrari, con l’androne originario del 1947, e la Cittadella, cuore dell’azienda, dove vengono progettate e realizzate tutte le vetture con il marchio del Cavallino rampante.

Le strutture architettoniche, poi, portano la firma di archistar come Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvelle, Marco Visconti e Luigi Sturchio. Il tour prosegue poi lungo la pista di Fiorano Modenese, il circuito dove, dal 1972, si effettuato i test drive di tutte le auto da competizione e da strada.

Imperdibile una visita al Museo Ferrari di Maranello, concettualmente collegato a quello di Modena. È possibile, infatti, acquistare il biglietto cumulativo per visitarli entrambi a € 24 per gli adulti e € 10 per i minori di 19 anni accompagnati.

Il Museo Ferrari di Maranello viene visitato ogni anno da migliaia di spettatori che si immergono nel magico mondo del “cavallino”, raccontando 90 anni di storia e grandi successi in un percorso che tocca le celebri auto di Formula 1 fino ai modelli leggendari delle categorie Sport Prototipi e Gran Turismo, senza dimenticare le Ferrari da strada, sogno proibito di tutti gli appassionati di auto.

Tra i pezzi “storici” in esposizioni, degna di nota è l’Alfa Romeo 8C 2300 Spider, la prima auto a sfoggiare il simbolo del Cavallino Rampante nel 1932 sulla scocca.

E poi la 125 S, la prima vera “Ferrari”, costruita dalla neonata Casa Automobilistica Italiana Ferrari nel 1947, in soli due esemplari, di cui l’unico rimasto al mondo, con il numero 56, è quello che si può ammirare proprio al Museo Ferrari di Maranello.

Proseguendo nel percorso di visita si arriva in un salone dove, disposte quasi a formare un anfiteatro, si possono ammirare le monoposto di Formula 1, tra cui la SF71H su cui hanno gareggiato Vettel e Räikkönen nel 2018.

C’era poi una sezione dedicata ai modelli Ferrari in edizione limitata, come le GTO F40, F50, Ferrari Enzo e LaFerrari, e la mostra temporanea Ferrari at 24 Heures du Mans dedicata alle Ferrari che dal 1949 a oggi hanno vinto la 24 Ore di Le Mans, dalla prima 166 MM Barchetta Touring, sul primo podio nel 49, alla 488 GTE, vincitrice dell’ultima edizione.

Ferrari, un’esperienza da ricordare!

Per chi volesse “portarsi a casa” un ricordo personalizzato, all’interno del Museo Ferrari di Maranello c’è un set fotografico dove potersi sedere al posto di guida di una Ferrari 458 Special A e farsi scattare alcune foto da fotografi professionisti. Alla fine dello shooting, si possono scegliere le foto preferite e farsele stampare per poi farsele confezionare in un elegante album con il logo del Cavallino.

Anche a Maranello, poi, come nel museo di Modena, si può sperimentare l’emozione di guidare una monoposto su uno dei circuiti più celebri di Formula 1, ma la vera chicca, è la possibilità di cimentarsi nell’esperienza di un Pit Stop. Se vi sentite “meccanici da Formula 1”, potete mettervi alla prova su una monoposto messa a disposizione in un’area dedicata del museo per un “cambio gomme”. Il tempo viene cronometrato e potete anche essere fotografati durante la vostra impresa.

Le auto di Enzo Ferrari

Vi lasciamo con qualche curiosità. Per esempio, vi siete mai chiesti quali auto guidava Enzo Ferrari? Come vi abbiamo raccontato, lui stesso era un pilota e, anche se dal 1929 aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla scuderia, non perse mai la passione per la guida. Per questo provava personalmente tutte le auto che uscivano dal suo stabilimento.

Alcune di esse le scelse come sue auto personali, come la 250 GT 2+2 del 1960, che usava per gli spostamenti personali. Ferrari amava le “quattro posti” perché in grado di unire velocità e comodità. Passò poi a una 330 GT 2+2 e successivamente a una 400 GT e a una 412. Auto che amava guidare e provare personalmente, sia in strada che sul circuito.

Dopo i motori…i sapori da non perdere!

Non solo terra di motori, ma anche di sapori! La terra modenese è famosa in tutto il mondo per i suoi celebri prodotti tipici, come il celebre Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Modena, l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena e il Lambrusco, l’irresistibile “rosso frizzante”.

Tra i primi piatti, non mancate di assaggiare i tortellini, la celebre pasta ripiena la cui forma ricorda un ombelico, da gustare rigorosamente in brodo, oppure i passatelli, una pasta lunga e ruvida a base di Parmigiano, uova, pangrattato e noce moscata, da gustare sempre in brodo. Ottimi anche i tortelloni, le lasagne e le tagliatelle al ragù.

Tra i secondi, troviamo lo zampone, carne macinata di maiale insaccata nella cotica della zampa anteriore, oppure il cotechino, di lavorazione simile, ma diverso per aspetto e spessore della cotenna, da gustare con i fagioli o con il purè. Ottimo anche lo gnocco fritto, da gustare imbottito con salumi e formaggi, e le tigelle, da spalmare con la cunza, un battuto di lardo, rosmarino e aglio.

Tra i dolci, troviamo invece il bensone, un pane dolce cotto al forno e decorato con grani di zucchero, gli amaretti, ottenuti da una pasta di mandorle e zuccher e la Torta Barozzi, inventata nel XIX secolo da Eugenio Gollini, pasticcere di Vignola, che la dedicò al suo famoso concittadino, l’architetto Jacopo Barozzi.

COME ARRIVARE

In auto: A22 del Brennero o A1 Milano-Napoli con uscita Modena Nord o Modena Sud. Chi arriva da altre città dell’Emilia Romagna può prendere anche la SS9 Via Emilia.

DOVE MANGIARE

*La Taverna dei Servi, via dei Servi 37, Modena tel 059/217134, www.tavernadeiservi.it Locale ricavato in una cantina del Seicento a due passi dal Duomo. Offre piatti della cucina tradizionale modenese, tra cui zuppe, antipasti con salumi e Parmigiano Reggiano, lasagne, tortellini e tortelloni.

*La Gazzella, via Vandelli 416, Maranello (MO), tel 0536/944597, www.ristorantelagazzella.com Sulle prime colline di Maranello, vanta una tradizione familiare dal 1964. Offre un menù di piatti della tradizione modenese, tra cui gnocco fritto e tigelle con salumi, formaggi e parmigiano.

DOVE DORMIRE

*Hotel PHI Canalgrande****Corso Canalgrande 6, Modena, tel 059/217160, www.hotelcanalgrandemodena.it. In centro storico e in un palazzo d’epoca, offre camere con wifi gratuito, colazione a buffet e terrazza con piante per un soggiorno rilassante.

*Hotel Maranello Palace****, via Grizzaga 71, Maranello (MO), tel 0536/1843000, www.hotelmaranellopalace.com Situato di fronte alla galleria del vento della Ferrari, immerso nel verde, offre camere e suite eleganti, oltre ad appartamenti con angolo cottura e area salotto.

INFO

www.ferrari.com

www.visitmodena.it




YOUNG REPORTER. Un Weekend per catturare il mio sogno chiamato FERRARI

Di Francesco Forti

Mi sono sempre piaciute le auto e la velocità, ma anche ammirarne la linea stilistica e capire come sono state fatte, progettate, sentire il “sound”, cioè il rombo dei loro motori. Un mio grande sogno è sempre stato quello di salire e fare un giro per le strade di Maranello sulla regina di tutte le auto: una Ferrari. E questo sogno si è finalmente realizzato. Ve lo voglio raccontare.

Primo giorno: sfrecciando su una Ferrari Portofino per le strade di Maranello

La mia avventura non poteva che iniziare a Maranello, dove nascono i bolidi con il marchio del Cavallino Rampante. Sono arrivato insieme ai miei genitori di venerdì e ci siamo sistemati presso l’Hotel Maranello Palace, che si trova proprio vicino allo stabilimento Ferrari.

Carlo Alberto Marchetti, il direttore, mi ha detto che nel pomeriggio ci sarebbe stata la prima sorpresa. Infatti, verso le quattro, siamo andati da Motorsport Maranello dove il sig. Massimo e suo figlio ci hanno accolto con gioia e subito ho visto davanti a me una magnifica Ferrari GT Portofino, che ha la caratteristica di trasformarsi da coupé a cabriolet grazie al tettuccio retrattile.

È stato davvero emozionante salire a bordo. Non mi sembrava vero. Il mio sogno si realizzava. A bordo della Ferrari c’era anche una telecamera che riprendeva tutto il percorso. Siamo partiti per un giro fantastico per le strade di Maranello, in compagnia dell’inconfondibile “sound”. Abbiamo visto il monumento dedicato a Gilles Villeneuve e anche l’ingresso dell’circuito di Fiorano, dove i piloti della Ferrari effettuano i test drive.

È stata davvero una giornata emozionante. Ma non era ancora finita. La sera siamo andati al ristorante “La gazzella” e abbiamo assaggiato i buonissimi piatti della cucina modenese. In particolare, mi sono piaciuti molto lo gnocco fritto e le tigelle con i salumi e il pesto modenese, con il lardo e il Parmigiano Reggiano. Poi abbiamo mangiato anche il risotto al parmigiano e aceto balsamico e i bolliti con le salse. Tutto buonissimo!

Secondo giorno: la visita al Museo Ferrari di Maranello alla fiera Motor Gallery

Il mattino dopo ci siamo recati al Museo “Enzo Ferrari” di Maranello. Li ad attenderci c’erano la giornalista Manuela e il fotografo Claudio, mandati da Weekend Premium, che con la loro simpatia ci hanno accompagnato in questo appassionante tour e mi hanno anche intervistato.

All’ingresso c’era uno slogan: “Vivi il sogno”, che sembrava rivolto proprio a me! All’interno ho potuto vedere dal vivo auto meravigliose, che raccontano più di 90 anni di successi della Ferrari.

Tra quelle che mi hanno più colpito c’è la mitica Alfa Romeo 8C 2300 Spider, la prima auto a sfoggiare il simbolo del Cavallino Rampante nel 1932 sulla scocca. E poi la 125 S, la prima vera “Ferrari”, costruita dalla neonata Casa Automobilistica Italiana Ferrari nel 1947, in soli due esemplari, di cui l’unico rimasto al mondo, con il numero 56, è quello che si può ammirare proprio al Museo Ferrari di Maranello.

Siamo poi arrivati in una sala che sembrava un’arena, dove erano esposte le monoposto di Formula 1, tra cui la SF71H su cui hanno gareggiato Vettel e Räikönen nel 2018.

C’era poi una sezione dedicata ai modelli Ferrari in edizione limitata, come le GTO F40, F50, Ferrari Enzo e LaFerrari, e una mostra dedicata alle Ferrari che dal 1949 a oggi hanno vinto la 24 Ore di Le Mans, dalla prima 166 MM Barchetta Touring, sul primo podio nel 49, alla 488 GTE, vincitrice dell’ultima edizione.

Non avrei mai smesso di guardare tutte quelle auto da sogno, non mi sembrava nemmeno vero di essere lì. Non sarei più voluto uscire. Purtroppo, però, abbiamo dovuto andare, ma i ricordi di questa mattina mi rimarranno per sempre. Anche grazie alle bellissime foto che mi ha fatto il fotografo Claudio.

Al pomeriggio, invece, abbiamo visitato una fiera che si chiama Modena Motor Gallery, dove ho potuto vedere altre auto di altri grandi case italiane, tra cui alcune che erano state protagoniste di importanti film. Ho poi conosciuto alcuni ragazzi che frequentano l’Istituto Ferrari di Maranello e che studiano per entrare a far parte del mondo Ferrari, tra designer, progettisti, meccanici. È stata davvero una giornata molto intensa e ricca di emozioni, che si è conclusa con una sorpresa. Ho saputo infatti da Manuela e da Claudio che a Modena c’è un altro museo dedicato alla Ferrari e per domani mattina loro hanno già prenotato la visita!

Terzo giorno: a “casa” di Enzo Ferrari

Arrivando a Modena, a un certo punto ci troviamo, sulla sinistra, lo stabilimento della Maserati, un edificio fatto tutto di vetrate con il simbolo del tridente. Dall’altra parte, invece, c’è un padiglione enorme e bellissimo, di colore giallo, che ricorda la carrozzeria di una Ferrari. È il Museo “Enzo Ferrari”, dove ci recheremo tra poco. che emozione!

Quando entriamo notiamo subito il contrasto tra l’edifico moderno, dalle linee sinuose e le vetrate, e un edificio più antico, che è l’originale Officina Alfredo Ferrari, del padre di Enzo. L’emozione è forte, perché mi rendo conto di trovarmi proprio dove è iniziato tutto, dove è nato il mito Ferrari.

Entriamo nel padiglione e ci troviamo in una sala grandissima dove sono posizionate le Ferrari GT che sono state guidate da ricchi imprenditori, celebrità, attori, registi. Il percorso era caratterizzato da tappe con il nome delle grandi città d’Europa. In una sola mattina siamo andati in Ferrari a Parigi, Londra, New York, Roma…una cosa possibile solo nei sogni, ma oggi anche nella realtà!

A un certo punto, le luci si sono abbassate e su una delle pareti, enorme, è stato proiettato un breve filmato sulla vita di Enzo Ferrari. È stato bello vedere come la sua grande passione sia scattata quando aveva appena dieci anni e ha assistito ad una gara automobilistica. Lui stesso è diventato un pilota, poi si è messo a lavorare per l’Alfa Romeo per fondare infine la sua Scuderia. Il resto è storia, anzi, leggenda!

Usciti dal padiglione, siamo entrati nell’edificio che una volta era l’Officina Alfredo Ferrari. Subito ho visto una monoposto da Formula 1, mentre, in tutta l’officina, erano esposti i potenti motori delle Ferrari, compreso quello della prima Ferrari da corsa, che avevo visto al museo di Maranello.

Siamo poi andati nella casa dove è nato Enzo Ferrari, accanto all’officina. Qui abbiamo potuto vedere moltissime fotografie che ritraevano il Drake in diversi momenti della sua vita. Un suo ritratto occupava tutta una parete. È stato molto emozionante vedere il suo studio, con il primo Cavallino Rampante sulla scrivania, il mappamondo, il tavolo dove teneva le riunioni con i suoi collaboratori. In una teca c’erano i suoi occhiali, la sua penna e alcune lettere scritte di suo pugno.

Il tempo è passato in fretta, mi sarebbe piaciuto che questo sogno non finisse mai. Vorrei già tornare. Però ho scattato tante fotografie e una volta tornato a casa me le guarderò spesso, per ricordarmi di questa bellissima esperienza, che ho potuto vivere e che non dimenticherò mai. Ringrazio ancora tutti, in particolare Erika di Dreamcatchers e Raffaele di Weekend Premium.

Non poteva però mancare un’altra sorpresa finale: questo mio articolo parteciperà al Premio Young Reporter indetto da Weekend Premium. Un’altra emozione!

Francesco

Testo raccolto da Manuela Fiorini – Si ringrazia per le foto Claudio Vincenzi




Modena, una città “di corsa”. Viaggio nel cuore della Motor Valley (2° parte)

Di Manuela Fiorini

Dopo avervi portato alla scoperta della storia, dell’arte e della cultura di Modena, oltre che dei suoi sapori tipici, in questa seconda parte di “Per una volta” dedicato alla città emiliana vi porteremo invece nei luoghi legati a un’altra eccellenza per cui Modena è famosa: i motori.

Un nome solo: Ferrari, ma anche Lamborghini, Ducati, Maserati, Pagani, Stanguellini, De Tomaso…un concentrato di velocità, storia, design, piloti leggendari, racchiuso in un territorio tra l’Emilia e la Romagna, tra Piacenza, Modena, Bologna e la Romagna, dove si concentrano 16.500 imprese legate ai motori, più di 66 mila addetti, un valore export di 5 miliardi di euro, ma anche un sistema turistico che include 15 musei dedicati, 16 collezioni private, 4 autodromi in grado di attrarre 1,2 milioni di spettatori all’anno con una ricaduta economica di 301 milioni di euro.

Il Motor Valley Fest, l’occasione per visitare la città è “la festa dei motori”

E Modena, con la sua storia e le sue strutture, è il cuore del territorio chiamato Motor Valley. L’occasione in più per visitarla è la prima edizione del Motor Valley Fest (www.motorvalleyfest.it)  che si tiene dal 13 al 16 maggio, un evento “diffuso” che prende le mosse da quello che è stato il Motor Show di Bologna per uscire dal format prettamente fieristico per espandersi sul territorio e coinvolgere il visitatore “affamato” di esperienze.

Si comincia giovedi 16 maggio, alle 9.30, presso il Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena con il convegno “Il futuro dell’automotive”, ma gli eventi più interessanti dal punto di vista turistico saranno il passaggio della Mille Miglia, venerdì 17 maggio con una parata di auto storiche che faranno tappa in Piazza Grande, sotto lo sguardo della Cattedrale e della Ghirlandina. Tra le “reginette”, una Maserati A6 Gsc Berlinetta.

Sabato 18 e domenica 19 maggio, invece, il cuore pulsante dell’evento sarà l’Autodromo di Modena, dove si tiene la terza edizione del Motor1Days. Per l’occasione il pubblico potrà partecipare e provare le auto con un test drive. C’è solo l’imbarazzo della scelta tra supercar, suv, berline, city car…Insomma, qualunque sia l’auto dei vostri sogni, potrete mettervi alla guida e provarla sulla pista!

Il Museo Enzo Ferrari, dove è nato il mito del “cavallino rampante”

Che decidiate di visitare Modena durante il Motor Valley Fest o in un altro momento, un itinerario all’insegna dei motori non può che iniziare dal Museo Casa Enzo Ferrari (www.museomodena.ferrari.com) dove è nato il mito del “cavallino rampante”. Il museo, che si trova in via Paolo Ferrari 85, è situato nel luogo dove, il 18 febbraio 1898, nacque Enzo Ferrari.

Si tratta di una modestissima casa di mattoni, dove si entra “in punta di piedi” per intraprendere un suggestivo percorso multimediale, che alterna tradizione e modernità, proprio secondo la filosofia del brand Ferrari. Qui si possono visitare alcune stanze, tra cui lo studio di Enzo Ferrari, con la scrivania e alcune foto e cimeli.

Accanto, si trova invece l’Officina di Alfredo Ferrari, padre di Enzo, dove è stata allestito il Museo dei Motori Ferrari, per ammirare da vicino il “cuore pulsante” delle auto che hanno fatto sognare generazioni. Si può poi ammirare una Ferrari da Formula 1 e una galleria fotografica che ritraggono Enzo Ferrari nelle diverse fasi della sua vita, da pilota a costruttore, oppure accanto a campioni indimenticabile, come Nuvolari, Castellotti e Villeneuve.

Tuttavia, a colpire il visitatore, è l’enorme e avveniristico padiglione giallo, come lo sfondo del logo del celebre “cavallino”, con la forma sinuosa che ricorda il cofano di un’auto sportiva degli anni Cinquanta. Ultima grande opera dell’architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future System, sembra abbracciare i due edifici storici, mentre la sua forma morbida, che sembra un velo appoggiato sulle ampie vetrate, custodisce 5000 metri quadri di spazio espositivo, un vero e proprio “tempio dell’automobile dalle pareti completamente bianche. Le pareti sono ricoperte da schermi su cui, ogni 50 minuti, scorrono immagini della storia della casa automobilistica, dalla nascita ai primi successi in Formula 1, fino ai tempi moderni.

Il cuore del museo è invece l’esposizione di diverse vetture di epoche diverse, non solo Ferrari, ma anche di altri celebri marchi come Maserati, Stanguellini o Alfa Romeo. Si può passeggiare tra le auto e ammirarne i particolari, ma anche salire la scala che da una balaustra consente una suggestiva visione d’insieme delle auto esposte.

Infine, per chi vuole provare il brivido di mettersi alla guida di una Ferrari da Formula 1, presso il museo c’è un simulatore semi professionale. Si può scegliere se guidare la “monoposto” sui circuiti più famosi tra Monza, Barcellona, Silverstone, Imola, Mugello, Zandvoort o SPA Francorchamps. E, se anche finite contro un muretto o andate in testa coda…potete ripartire in tutta tranquillità. La simulazione di 7 minuti costa € 25 ed è su prenotazione.

Da Modena a Maranello, seguendo il “cavallino”

A circa 20 km da Modena si trova Maranello, dove ha sede l’azienda dove materialmente “nascono” le Ferrari. Qui si trova il Museo Ferrari, concettualmente legato a quello di Modena. Per chi volesse vivere le due esperienze, con un biglietto cumulativo (intero € 20, minori di 19 anni € 10) si possono visitare entrambi i musei usufruendo della navetta che li collega a intervalli regolari.

Il Museo Ferrari di Maranello viene visitato ogni anno da migliaia di spettatori che si immergono nel magico mondo del “cavallino” in un percorso che tocca le celebri auto di Formula 1 fino ai modelli leggendari delle categorie Sport Prototipi e Gran Turismo, senza dimenticare le Ferrari da strada, sogno proibito di tutti gli appassionati di auto.

A Maranello, tuttavia, si possono vivere diverse esperienze interattive e didattiche. Per esempio, si può fare un eccezionale tour guidato in navetta che tocca la parte storica dello stabilimento Ferrari, con l’androne originario del 1947, e la Cittadella Ferrari, cuore dell’azienda dove vengono progettate e realizzate tutte le vetture con il marchio del Cavallino. Le strutture architettoniche portano la firma di archistar del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvelle, Marco Visconti e Luigi Sturchio. Il tour prosegue poi lungo la pista di Fiorano Modenese, il circuito dove, dal 1972, si effettuato i test drive di tutte le auto da competizione e da strada.

Per chi vuole “portarsi a casa” un ricordo personalizzato, all’interno del Museo c’è un set fotografico dove potete sedervi al posto di guida di una Ferrari 458 Special A e farvi scattare alcune foto da fotografi professionisti. Alla fine dello shooting, potete scegliere quali foto stampare e farvele confezionare in un elegante album, ovviamente con il logo del Cavallino.

Anche a Maranello, poi, come nel museo di Modena, potete sperimentare l’emozione di guidare una monoposto su uno dei circuiti più celebri di Formula 1, ma la vera chicca, a mio avviso, è la possibilità di cimentarsi nell’esperienza di un Pit Stop. Se vi sentite “meccanici da Formula 1”, potete mettervi alla prova su una monoposto messa a disposizione in un’area dedicata del museo per un “cambio gomme”. Il tempo viene cronometrato e potete anche essere fotografati durante la vostra impresa.

Infine, il Museo Ferrari ospita diverse mostre ed eventi. Attualmente, si può visitare Passion and Legend, un racconto per immagini e testimonianze di settant’anni di mito Ferrari, esattamente dal 12 marzo 1947, quando il Commendator Enzo Ferrari si mise personalmente alla guida della prima auto uscita dallo stabilimento di via Abetone Inferiore a Maranello. Si trattava di una 125 S.

Tuttavia Enzo Ferrari, che era stato un pilota finché, nel 1929, non aveva deciso di dedicarsi esclusivamente alla scuderia, non perse mai la passione per la guida. Per questo provava personalmente tutte le auto che uscivano dal suo stabilimento. Alcune le scelse come auto personali, come la 250 GT 2+2 del 1960, che usava per gli spostamenti personali. Ferrari amava le “quattro posti” perché in grado di unire velocità e comodità. Passò poi a una 330 GT 2+2 e successivamente a una 400 GT e a una 412. Auto che amava guidare e provare personalmente, sia in strada che sul circuito. Auto che ora fanno parte della temporanea Driven by Enzo.

Infine, per celebrare i 50 anni del sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher, il Museo Ferrari gli dedica la mostra “Michael 50” per ripercorrere le emozioni vissute insieme al grande pilota tra ricordi, cimeli, immagini e video.

Centro storico, un itinerario tra i motori

Sebbene sia il “nome” più importante, Modena non è legata solo alla Ferrari. Sono tanti, infatti, i luoghi forse meno noti, che tuttavia esprimono e testimoniano il legame tra la città e l’industria automobilistica, senza dimenticarne altri, legati ai personaggi che hanno contribuito a creare il suo mito. Ecco allora un suggerimento di tour tra i luoghi di Modena e provincia legati ai motori.

Uscendo dal Museo Casa Enzo Ferrari di Modena, per esempio, da via Paolo Ferrari dirigetevi a sinistra fino all’incrocio con viale Ciro Menotti. Qui sarete colpiti dall’eleganza dello splendido grattacielo dello stabilimento modenese della Maserati, sormontato dal simbolo del Tridente, dove nascono i modelli GranCabrio e GranTurismo. Allo showroom e allo store Maserati si può accedere liberamente (lun-ven 9-17), mentre rivolgendosi a Modenatur (www.modenatur.it o 059/220022) si può prenotare un Factory Tour di circa un’ora e mezzo che include anche la visita alla linea di assemblaggio e delle aree test e finizione delle auto (quota pp € 35).

Se vi trovate a fare due passi per il centro storico, invece, non mancate di lanciare un’occhiata al negozio di Corso Canalgrande 43, dove si trova la bottega (mi piace chiamarla così!) di barbiere “Da Antonio”, dove Enzo Ferrari è andato ogni mattina per cinquant’anni a farsi la barba, (mentre la domenica e il lunedì il barbiere si recava a casa sua). Ancora oggi, in nome di quell’amicizia, il negozio è arredato con diversi cimeli della Ferrari. La casa dove il Drake visse per la maggior parte della sua vita, invece, si trova al civico 11 di Largo Garibaldi.

Non tutti sanno, tuttavia, che prima di Ferrari e Maserati, i pionieri nella costruzione di auto a Modena furono gli Stanguellini. La loro “avventura” si può conoscere visitando il Museo dell’Auto Storica Stanguellini (www.stanguellini.it), in via Emilia Est 756. Il museo apre solo su prenotazione (allo 059/361105) e l’ingresso è gratuito. La visita è un viaggio che parte dalla prima auto immatricolata, con la targa 1-MO, nel 1910, la più vecchia della città, e continua con alcune vetture da corsa come le vetturette Sport 750 e 1100 della Fiat e quelle interamente costruite a Modena negli anni Cinquanta con il motore bialbero.

Ci sono la Junior 1100 e la Colibrì e le Formula3, ma anche testimonianze delle grandi competizioni di cui le auto firmate Stanguellini sono state protagoniste, come la Mille Miglia, la Targa Florio e le Coppe Vanderbilt. Le teche custodiscono poi attrezzi da officina realizzati a mano, fotografie delle vittorie di grandi piloti, tra cui Manuel Fangio e Tazio Nuvolari, oltre alla collezione di auto della famiglia, tra Maserati, Alfa Romeo e Porsche.

Seguendo il rombo dei motori…anche fuori città

Due altre tappe valgono a mio avviso la visita. Sono forse meno note e fuori dai tour tradizionali, ma credo che un appassionato di motori non possa perdere l’occasione.

La prima è la Collezione Umberto Panini o Museo Maserati (www.paninimotormuseum.it) che ha sede, pensate un po’, presso l’azienda agricola Hombre, (via Corletto Sud 320) a circa 10 km dal centro storico, tra le località di Baggiovara e Cognento. In un ambiente stile liberty si possono ammirare più di cento tra auto e motociclette d’epoca, le più antiche delle quali risalgono ai primi anni del Novecento.

Al piano inferiore si può ammirare una delle maggiori collezioni di Maserati al mondo: si tratta di 19 modelli storici del Tridente, “salvate” da Umberto Panini da una vendita all’asta a Londra, che ha permesso a questo immenso patrimonio “a motore” di rimanere nella città di Modena.  Il museo apre solo su prenotazione, da marzo a ottobre (tranne agosto).

Infine, a San Cesario sul Panaro, a circa 15 km dalla città, c’è lo stabilimento di Pagani Automobili (www.pagani.com), dove nascono auto uniche e futuristiche, disegnate dal genio italo-argentino Horacio Pagani. Qui nascono auto da sogno come Huayra e Zonda, concepite secondo la filosofia aziendale che si ispira all’opera di Leonardo da Vinci, secondo cui Arte e Scienza sono discipline che possono “camminare mano nella mano”.

Attraverso un Factory Tour si possono visitare il Museo Pagani e l’atelier e l’area produttiva. Per visitare il solo museo (lun-ven 9.30-17, sab 9.30-12.30 biglietto intero € 18, ridotto 12-18 anni € 12, minori di 12 anni gratis) non occorre la prenotazione, mentre per tour guidati possono essere prenotati contattando Modenatur (tel 059/220022, paganitour@modenatur.it)

INFO

www.motorvalley.it

www.visitmodena.it

 LA MIA TOP TEN IN ITALIA

1. Arcipelago della Maddalena (Sardegna)

Un concentrato di isole, grandi e piccole, con acque cristalline che non hanno nulla da invidiare a quelle maldiviane e caraibiche, spiagge bianche e persino rosa. L’area è Parco Nazionale e santuario dei Cetacei. E immerse in una natura di incredibile bellezza, si seguono le tracce di Garibaldi, di Napoleone e dell’Ammiraglio Nelson.

2. Isole Eolie (Messina, Sicilia)

Le “sette sorelle” si presentano ognuna con un carattere diverso. Non perdetevi la salita sullo Stromboli, il bagno circondati dalle pietre pomice galleggianti a Lipari, le acque bollenti di Vulcano, la natura selvaggia di Alicudi e Filicudi o una passeggiata nella tranquilla Panarea.

3. Cinque Terre (La Spezia, Liguria)

Paesaggi da cartolina, case colorate arroccate tra il mare e la montagna, terrazze di vigneti e un mare trasparente accomunato quello che un tempo erano villaggi di pescatori. Da non perdere una sosta golosa in una trattoria tipica per provare le specialità di mare e il celebre pesto alla ligure. Le Cinque Terre sono collegate tra loro dal percorso escursionistico Sentiero Azzurro e dalla linea ferroviaria.

4. Venezia

Può sembrare scontato, ma una città così ce l’abbiamo solo noi! Tant’è che molti paesi chiamano “piccola Venezia” luoghi che solo lontanamente le assomigliano. Passeggiare tra le sue calli, attraversare i suoi ponti, spostarsi con il vaporetto e persino camminare in Piazza San Marco con l’acqua alta sono emozioni assolutamente da regalarsi.

6. Pompei (Napoli, Campania)

L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C ha fermato il tempo e ha consentito a questa bella città di origine romana, preferita dai nobili per la loro villeggiatura, di arrivare fino a noi. Non solo con i suoi mosaici, i suoi affreschi e le sue ville antiche, ma anche con i suoi stessi abitanti, cristallizzati nelle pose che avevano nel momento in cui la violenza del vulcano si è abbattuta sulla città.

6. Spoleto (Perugia, Umbria)

Un cuore antico e pulsante, immerso tra colline, uliveti e vigneti, con vestigia romane e medievali. Da non perdere il Teatro Romano, il suggestivo Duomo e il Ponte delle Torri che sembra sospeso su un orrido.

7. Costiera Amalfitana (Salerno, Campania)

Colori così non si vedono che raramente concentrati in un unico paesaggio. Case variopinte addossate sulla scogliera a strapiombo su un mare cristallino, profumo di limoni, fiori e macchia mediterranea si associano alla cordialità delle persone

8. Lago di Como (Lombardia)

Paesaggi da cartolina cesellati ai piedi delle Prealpi. Da non perdere un tour che parte da Como, per ammirare le sue architetture rinascimentali, e toccare gli splendidi paesi di Bellagio, Varenna, Lecco, Menaggio e Colico

9. Isole Tremiti (Foggia, Puglia)

Una manciata di isole e scoglie che affiorano da un mare verde azzurro di fronte al promontorio del Gargano. La zona fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Dall’isola principale, San Nicola alla più abitata, San Donnino, si possono fare escursioni a Capraia e Pianosa, le più selvagge.

10. Montisola (Brescia, Lombardia)

È l’isola lacustre più grande d’Europa, che sorge al centro del Lago d’Iseo. Tra borghi antichi, arte e storia, nel 2019 è stata eletta terza migliore località turistica europea, davanti a eccellenze come Atene, Firenze e Amsterdam. Un piccolo gioiello da vedere…per una volta.