“Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato”, a Fano una mostra con i disegni del Codice Atlantico

L’uomo vitruviano è certamente il disegno più celebre di Leonardo da Vinci, che attraverso di esso, intendeva rappresentare le misure “ideali” del corpo umano, inscritte nelle due figure perfette, il cerchio, simbolo del Cielo e della perfezione divina, e il quadrato, simbolo della Terra. Tuttavia, il rapporto con Vitruvio, architetto romano del I sec. a.C è molto più complesso.

Proprio per analizzare il rapporto tra i due uomini di scienza appartenenti a due epoche diverse, e in occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci, dal 12 luglio al 13 ottobre 2019 il Museo del Palazzo Malatestiano di Fano (PU) ospita, nella Sala Morganti, la mostra “Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico”, che racconta al pubblico, per la prima volta, la battaglia tra un uomo e un libro, tra Leonardo e Vitruvio. Lo fa nella città del grande architetto romano, luogo della leggendaria basilica oggetto di recenti indagini archeologiche.

LA MOSTRA

La mostra affronta il multiforme rapporto fra Leonardo (1452-1519) e il testo di Vitruvio (I secolo a.C.), il celebre trattato latino di architettura che costituì le fondamenta teoriche della nuova maniera del costruire nel Rinascimento. Accusato dai contemporanei di essere un “omo sanza lettere”, Leonardo si proclamava orgogliosamente “discepolo dell’esperienza”, dichiarando di preferire gli esperimenti alle pagine dei libri.

Al trattato Leonardo attinge per questioni di idraulica e meteorologia, geometria e ottica, materiali e tecniche pittoriche, strumenti di misurazione, o anche solo come un repertorio di metafore e leggende, aneddoti su architetti e ingegneri dell’antichità, macchine prodigiose: per confrontarsi insomma con l’autorità di una fonte antica da ammirare, imitare e sfidare. La mostra ritorna, quindi, alle pagine di appunti e disegni di Leonardo per restituire al trattato la sua portata originale, oltre “il cerchio e il quadrato” del celeberrimo Uomo vitruviano.

IL PERCORSO DI VISITA

I visitatori avranno la rara opportunità di un incontro ravvicinato con cinque disegni originali di Leonardo dal leggendario Codice Atlantico conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. La selezione dei disegni in mostra copre l’intero periodo d’attività dell’artista, dagli ultimi decenni del Quattrocento ai primi del Cinquecento, spaziando da progetti per macchine militari (la balestra gigante), per la misurazione del tempo (l’orologio idraulico) e della distanza (l’odometro), fino a fogli di soggetto architettonico (la sezione del tiburio della cattedrale di Milano) e geometrico (le ‘lunule’, gli esercizi per la quadratura del cerchio).

Accanto a questi cinque ‘protagonisti’ verranno affiancate le principali edizioni cinquecentesche del trattato di Vitruvio: i testi che Leonardo potrebbe aver conosciuto e sfogliato.

CON LA TECNOLOGIA ALLA SCOPERTA DEL MONDO DI LEONARDO

Il supporto di strumenti multimediali permetterà di guidare lo sguardo dello spettatore sui fogli, aiutando a decodificare i dettagli più minuti dei disegni e la scrittura speculare di Leonardo.

Alla visione ravvicinata delle opere si contrappone l’esperienza immersiva delle proiezioni in grande formato dei capolavori grafici e pittorici dell’artista. Con il video “Leonardo ed io” i visitatori potranno entrare per zoom successivi in alcuni dei fogli più spettacolari di Leonardo provenienti dalle collezioni reali inglesi, spaziando dal macrocosmo (astri celesti, cieli tempestosi, mari in burrasca, scontri di eserciti) al microcosmo (gli organi del corpo umano, insetti, fiori).

Un video sull’Uomo vitruviano inviterà, invece, il pubblico in una sorta di viaggio nel tempo: a partire dal foglio bianco, farà apparire in sequenza i tratti di penna con cui ogni dettaglio del disegno furono tracciati dalla mano dell’artista.

Altra significativa esperienza immersiva è il mirroring dell’Uomo vitruviano, una proiezione interattiva che permette ai visitatori di ogni età di sovrapporre il proprio corpo al celeberrimo modello, confrontandosi con le proporzioni ‘perfette’ dettate da Vitruvio.

Un innovativo laboratorio digitale allestito in una sezione dedicata permetterà inoltre ai visitatori, tramite una app in realtà aumentata, di esplorare in alta definizione i disegni di macchine di Leonardo. In un grande imagewall a parete sarà possibile interagire con le macchine ricostruite digitalmente attraverso libere interazioni gestuali, permettendo ai visitatori di scomporne e ricomporne i meccanismi per comprenderne meglio il funzionamento e di metterle in azione, lanciando ad esempio un dardo con la balestra gigante, o misurando una distanza con l’odometro.

INFO

www.mostreleonardoraffaello.it




Da Raffaello. Raffaellino del Colle, a Urbino una grande mostra curata da Vittorio Sgarbi

C’è sempre una buona occasione per visitare la splendida Urbino. Quella in più è la splendida mostra “Da Raffaello. Raffaellino dal Colle”, ospitata fino al prossimo 13 ottobre presso le Sale del Casellare del Palazzo Ducale. Curata da Vittorio Sgarbi, la mostra fa da apripista alle celebrazioni urbinati del 2020 per il quinto centenario della morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) del quale Raffaellino del Colle è stato uno dei più fedeli seguaci. Pittore colto e intelligente, pur meno noto del suo maestro, è stato in grado di elaborare una delle espressioni più autentiche del Manierismo al di fuori di Firenze.

La mostra e il percorso di visita intende ripercorrere l’attività del discepolo del “divin pittore” che, pur essendo stato molto attivo nelle Marche, necessità di una rivalutazione storica e di una maggiore divulgazione. Per la prima volta si potranno ammirare, finalmente riunite, alcune delle sue opere più significative, provenienti da chiese e musei di Roma, Cagli, Mercatello sul Metauro, Perugia, Piobbico, Sansepolcro, Sant’Angelo in Vado, Urbania, Urbino. Il percorso sarà introdotto da due opere di Raffaello custodite nella raccolta dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma: una tavoletta, pressoché inedita, con la Madonna con il Bambino e l’affresco staccato con Putto reggifestone.

 “Era giusto fare questa mostra”, ha detto il curatore Vittorio Sgarbi, “Per celebrare i cinquecento anni dalla morte di Raffaello, nel 2020, dopo Roma il secondo polo è certamente Urbino, dove Raffaello è nato e c’è una sua presenza ideale. Abbiamo concepito una mostra monografica come quelle di nuova invenzione, dedicata a un intellettuale, scrittore, amico di Raffaello, che muove musica, teatro, cinema. Raffaellino del Colle è un pittore nato a Sansepolcro, ma pronto, già giovanissimo, a sentire lo spirito di Raffaello trovandosi con lui a lavorare nelle stanze vaticane nel 1517. Porta con sé quella luce ed è la nostalgia, quasi come quella di un figlio, verso Raffaello. Sarà come scoprire un pittore inedito, bello e luminoso. Spero sia l’occasione per mostrare un grande artista marchigiano, come all’inizio del secolo avvenne per Lotto”.

La mostra si può visitare da maggio a settembre, da martedì a domenica con orario 10-13 e 15-19; in ottobre da martedì a giovedì con orario 10-13; venerdì, domenica e festivi con orario 10-13 e 15-18. Il biglietto costa € 7, ridotto per gruppi, studenti e convenzioni € 5; 6-18 anni € 3; fino a 5 anni, disabili e accompagnatori gratis.

Gli eventi per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo e Raffaello

La mostra, promossa dal Comune di Urbino, con il contributo della Regione Marche e del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei cinquecento anni della morte di Raffaello Sanzio, è l’evento di apertura del nuovo ciclo di esposizioni diffuse tra Urbino, Fano e Pesaro che si terranno fino alla fine dell’estate dal titolo “Mostre per Leonardo e Raffaello”, nell’ambito degli eventi promossi da MIBAC per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, nel 2019, e di Raffaello Sanzio, nel 2020.

A Fano, per esempio, inaugurerà il prossimo 11 luglio, la mostra “Leonardo e Vitruvio. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico” a cura di Guido Beltramini, Francesca Borgo e Paolo Clini, ospitata presso la Sala Morganti del Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano. A Pesaro, invece, dal 13 luglio, Agostino Iacurci sperimenterà una visione contemporanea del De Architectura di Vitruvio con un progetto originale dal titolo “Agostino Iacurci Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De architectura” che si potrà vedere a Palazzo Mosca, sede dei Musei Civici.

INFO

www.mostreleonardoraffaello.it