Le 10 montagne più belle del mondo

Una Top 10 per gli amanti della montagna, ma non solo, quella di questa settimana, che ci è stata suggerita dallo splendido volume fotografico “Montagne. I Giganti della Terra” (Skira Editore, 224 pag, € 50) a cura di Massimo Zanella con testo di Nives Meroi. Un libro che, partendo dalle sette vette più altre della Terra illustra, le montagne più spettacolari del mondo, dalla Patagonia all’Himalaya, dal Kilimangiaro al Ruwenzori, dall’Alaska alle vette europee, dal Monte Bianco al Cervino. Senza dimenticare le nostre Dolomiti, Patrimonio dell’’Umanità UNESCO. Noi, invece, di seguito vi sveliamo quelle che ci sono piaciute di più.

1.Cervino (Italia/Svizzera)

Per la sua inconfondibile vetta a forma di piramide, il Cervino è forse la montagna più famosa del mondo e la più fotografata, oltre a essere uno dei simboli della Svizzera. A lungo è stata anche una delle montagne più difficili da scalare. La sua vetta, che si trova a 4478 metri era ritenuta “impossibile” per la sua ripidità e la sua forma. Tuttavia, questo “tabù” è stato infranto nel 1865 quando quattro alpinisti riuscirono nell’impresa, aprendo la via ad altri avventurosi, ma anche a tanti curiosi.

2. Monte Bianco (Italia/Francia)

Perdonateci un po’ di orgoglio nazionale, ma non potevamo non inserire nella nostra TOP 10 il Monte Bianco, che con i suoi 4807 metri è la cima più altra dell’Europa Occidentale ed è anche un simbolo dell’alpinismo mondiale. È infatti nel 1786 che gli scalatori Balmat e Piccard riescono a raggiungere la sua irraggiungibile (fino a quel momento) cima. E se pensiamo che, allora, i mezzi a disposizione e le attrezzature erano molto più rudimentali di quelli oggi possiamo capire l’importanza della loro impresa. Oggi, la cima del Monte Bianco si può raggiungere sia da Chamonix, in Francia, che da Courmayeur, in Valle d’Aosta, in Italia.

3. Everest (Cina/Nepal)

Entra di diritto nella nostra TOP 10 anche la cima più alta del mondo: il monte Everest, che con i suoi 8848 metri detiene il titolo di “regina delle montagne”, ma anche di “Dea Madre dell’Universo” nella tradizione delle popolazioni che vivono alle sue pendici. Il “Tetto del Mondo” fa parte della catena dell’Himalaya, tra Cina e Nepal e la sua vetta è stata conquistata per la prima volta nel 1953. Nonostante sia la montagna più alta del mondo, nella catena dell’Himalaya ci sono cime molto più difficili da scalare, che sono costate la vita a molti scalatori che hanno tentato l’impresa. Come il K2, la cui vetta è stata conquistata per la prima volta nel 1954 dagli italiani Compagnoni e Lacedelli e, da allora, sono da altri 300. Con un triste primato, ogni cinque scalatori che provano a sfidare questo “ottomila” uno perde la vita.

4. Vinicunca (Perù)

Ci piace perché il Vinicunca, che fa parte della catena delle Ande e appartiene geograficamente al Perù, ha qualcosa di magico. Chi arriva qui, dopo un trekking impegnativo che può durare anche cinque giorni, si trova davanti a uno spettacolo incredibile. La montagna, che è alta 5200 metri, ha l’aspetto di un arcobaleno colorato, con sfumature che vanno dall’ocra all’arancio, dal viola al verde al giallo e all’azzurro, tanto che è conosciuta anche come “la montagna dai sette colori”. Il perché di questo fenomeno si spiega perché, milioni di anni fa, qui si sono depositati materiali come ferro, zolfo, rame, ematite e dolomite che oggi creano questo incredibile effetto. La “montagna arcobaleno”, poi, per secoli è rimasta sepolta sotto uno strato di ghiaccio che solo sciogliendosi ha rivelato gli incredibili colori.

5. Monte Fuji (Giappone)

Con i suoi 3774 metri è la montagna più alta del Giappone, ma anche uno dei simboli del paese e protagonista di miti, leggende e tradizioni. Ogni anno, sono più di 200 mila gli escursionisti e gli scalatori provenienti da tutto il mondo che si avventurano sulla vetta per ammirare l’alba. Inconfondibile la sua forma a cono con la punta innevata, che ci ricorda la sua vera natura: quella di un vulcano, la cui ultima eruzione è avvenuta nel 1707.

6. Kirkjufell (Islanda)

Anche se non è all’altezza degli altri giganti della Terra (misura solo 463 metri), il Kirkjufell, situata sulla costa nord dell’Islanda è la montagna più fotografata di tutto il paese ed è addirittura stata protagonista del set della 6 e della 7 stagione della celebre serie “Il Trono di Spade”. Il suo nome significa “Montagna della Chiesa” perché la sua forma appuntita ricorda quella di un campanile” ed è il risultato dell’azione dei ghiacci che hanno eroso le sue pareti. Ma la sua peculiare bellezza è lo spettacolo che offre quando viene illuminata dall’aurora boreale, in un paesaggio fiabesco di cascate, luci e foreste.

7. Table Mountain (Sudafrica)

Disegna il profilo di Cape Town ed è considerata una delle sette meraviglie naturali del mondo. Table Mountain, in Sudafrica, è alta solo 1086 metri, ma raggiungere la sua cima, con un trekking o con la funivia, consente di ammirare uno degli spettacoli più belli della Terra, con vista mozzafiato su Cape Town e sull’Oceano, ai confini del Mondo. È una delle destinazioni più visitate del mondo e imprescindibile per chi si reca in Sudafrica.

8. Mauna Loa (Hawaii)

Il Manua Loa, che svetta tra i fiori tropicali e la vegetazione lussureggiante delle Hawaii, è il vulcano attivo più grande del mondo. La sua cima si trova a 4169 sul livello del mare ed è superato di 36 metri dal suo “vicino” Mauna Kea. Tuttavia, il Manua Loa ha una struttura a forma di cono che poggia sul fondale oceanico profondo 5000 metri e la sua altezza complessiva supera quella dell’Everest. È uno dei cinque vulcani attivi che formano l’isola maggiore delle Hawaii e offre uno degli spettacoli della natura più belli del mondo.

9. Kilimanjaro (Tanzania)

Con i suoi 5895 metri è la cima più alta dell’Africa, oltre che uno dei vulcani attivi più altri del pianeta. Il Kilimanjaro è composto da tre coni vulcanici, Kibo, Mawenzi e Shira. Tra il primo e il secondo si trova una piattaforma di circa 3600 ettari che viene chiamata “Sella dei venti” ed è la più grande area di tundra di altura in Africa. I suoi versanti ospitano animali esotici e in via di estinzione, tra cui leopardi ed elefanti. La sua caratteristica punta conica è ricoperta da un ghiacciaio perenne, il Ghiacciaio di Rebmann. La sua vetta è stata conquistata dall’uomo nel 1889.

10. Monte Roraima (Venezuela)

Sorge nel cuore dell’America Meridionale, nello stato di Bolivar, in Venezuela, ed è una delle formazioni rocciose della Terra. Il Monte Roraima è uno spettacolo della natura che sembra emergere dalle nubi ad altezze diverse. Gli indigeni del luogo lo chiamano “Madre di tutte le acque”, poiché dalla sua vetta di 2739 metri nascono cascate mozzafiato, che a loro volta alimentano diversi corsi d’acqua. Si affaccia, oltre che sul Venezuela, anche su Brasile e la Guyana, i cui confini si incontrano sulla sua cima. Qui si possono trovare una vegetazione e una fauna unici al mondo, tra cui piante carnivore e rane nere. La sua forma inconfondibile e il suo paesaggio lunare hanno anche ispirato Sir Arthur Conan Doyle per il suo celebre romanzo “Il mondo perduto” da cui è stata tratta la saga di Jurassic Park.




Le quattro stagioni della Val del Biòis

di Vittorina Fellin

Che sia autunno o inverno, primavera o estate, la Val del Biòis, perla naturale delle Dolomiti Bellunesi, è una destinazione perfetta per ogni forma di turismo. Nei mesi autunnali in particolare, quando i cieli si fanno tersi e le giornate più fresche, la valle diventa una meta ideale per golosi e rilassanti soggiorni. Situata in posizione centrale fra massici che superano i 3.000 metri come la Marmolada, il Civetta e le Pale di San Martino, la Val del Biòs affianca al fascino di una natura autentica e poco contaminata dal turismo di lungo corso, una radicata e sentita presenza artistica e culturale.

Pedalando nella Piana di Falcade

A gioielli artistici come la chiesetta alpina di San Simon, monumento nazionale dal 1877, la casa atelier dedicata ad Augusto Murer, annoverato tra i più significativi scultori italiani della seconda metà del Novecento e il percorso artistico dedicato ai Santi alle Finestre, si aggiungono itinerari di forte richiamo spirituale come il paese di Canale d’Agordo, luogo natìo di papa Giovanni Paolo I, da tutti ricordato come il “Papa del sorriso”.

La chiesa di San Simon

Il MusAL, museo dedicato ad Albino Luciani e la sua casa natale, aperta al pubblico dal 2019, meritano una visita, da programmare magari accompagnati dal direttore della Fondazione Luciani Loris Serafini, (tel. 0437/19.48.001-377.96.65.237), profondo conoscitore del pontefice e curatore, tra gli altri, della causa di beatificazione.

La casa natale di Papa Luciani

Per chi ama i paesaggi di montagna assolutamente consigliato il percorso tra le diverse frazioni che porta alla scoperta dei tabià, un tempo fienili e stalle, oggi splendidi manufatti in pietra e legno perfettamente ristrutturati e inseriti nel contesto paesaggistico (se ne contano oltre 300 originali di cui almeno 30 risalenti al 1.600).

Un tabià

Autunno: il respiro della montagna

La stagione del bramito dei cervi e del foliage è perfetta per riscoprire i borghi, visitare mostre e piccoli tesori artistici del territorio. Nella Piana, quando sulle Cime d’Auta e del Focobon compare la prima neve, è tempo di fiere dell’artigianato e dei prodotti tipici. Dal 25 al 26 settembre, come da 17 anni a questa parte, tornano a suonare i campanacci di mucche, asini, pecore e capre accompagnate da coloro che, nei mesi estivi, ne hanno seguito la crescita. È tempo di “Se Desmonteghea, colorata manifestazione che celebra la chiusura della stagione dell’alpeggio e che porta in valle i prodotti migliori delle malghe.

La manifestazione “Se desmonteghea”

Nei ristoranti della zona, sarà possibile degustare, già nei giorni precedenti la manifestazione, i menù dedicati alle malghe e agli alpeggi, insieme ai prodotti dell’agricoltura di montagna. A corollario la Piana sarà teatro di fiere dedicate all’artigianato e alle tipicità.

Panorama della Valfreda

I primi mesi autunnali sono anche il periodo ideale per passeggiare tra i sentieri o i boschi sopra le frazioni di San Tomaso ammirano l’incanto del foliage o l’enrosadira, il fenomeno dell’arrossamento delle cime dolomitiche dovuto alla presenza della dolomite, il minerale composto chimicamente da carbonato doppio calcio e magnesio che caratterizza l’unicità di queste montagne.

L’inverno: il richiamo degli sport adrenalinici

La Val del Biòis rientra nell’importante Ski Area San Pellegrino (27 impianti di risalita con impianti di innevamento programmato) e anche nel Dolomiti Superski (1.200 km di piste e un solo skipass). Dalle nere adrenaliniche alle piste per famiglie i chilometri per divertirsi, immersi in un paesaggio Patrimonio UNESCO, sono tanti. A questi si aggiungono anche gli itinerari più slow da fare magari con le ciaspole ai piedi o, per i più temerari, le arrampicate su ghiaccio, il carving e il Telemark, le uscite in motoslitta, il pattinaggio su ghiaccio e naturalmente lo snowboard.

Gruppo di sciatori a San Pellegrino

Primavera ed estate: all’insegna del turismo “lento”

Nelle stagioni più calde, la valle propone passeggiate e percorsi in quota per tutti i gusti e le difficoltà. Da Col Margherita, dove si concentra il maggior numero di impianti di risalita, si può raggiungere la cima a 2.500 metri d’altezza, sia dal versante Trentino del Passo San Pellegrino che dalla stessa Falcade, in poco tempo con una attrezzata funivia.

Relax dopo il trekking

Gli impavidi delle due ruote potranno poi ridiscendere attraverso il circuito San Pellegrino Bike Trail che consente di percorrere alcuni tracciati – utilizzati come piste da sci in inverno – in sella a una mountain bike. Presso la località Le Buse a Falcade è attivo anche un percorso di Flow Trail lungo 1,9 km. Dall’arrivo della seggiovia Costabella e dalla stazione a monte della funivia, inoltre, partono numerose escursioni di interesse storico che ripercorrono le tracce dei cruenti scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e le truppe austro-ungariche.

Sempre sul Col Margherita è da poco attivo il percorso “Le Rocce Fiorite” che attraverso cartelli esplicativi guida il visitatore alla scoperta del patrimonio naturalistico e botanico delle Dolomiti. Per gli amanti della geologia da segnalare l’itinerario che conduce alla Cascata delle Barezze, in località Sappade attraverso il quale, accompagnati dalle spiegazioni di una ricca cartellonistica, si possono comprendere le dinamiche che hanno portato alla nascita delle Dolomiti.

Cascata delle Barezze

Per chi vuole provare un’avventura adrenalinica, durante tutto il mese di settembre, nei weekend, rimane aperta la Zipline San Tomaso (partenza da San Tomaso Agordino), un percorso da brivido lungo 1.600 metri di cavo, immerso nella natura incontaminata della Vallata Agordina.

Si vola sospesi a un cavo alle Zipline di San Tomaso

Aperto tutto l’anno anche l’itinerario delle “Dolomiti in miniatura”, un percorso di 5 chilometri che dalla frazione di Pianezze si snoda verso Forcella San Tomaso. Ogni anno artisti di fama internazionale arricchiscono il percorso con le sculture su roccia delle più belle vette dolomitiche (ad oggi sono 15 le opere in visione).

L’itinerario delle Dolomiti in miniatura

Per gli amanti dell’arrampicata tra poco aprirà i battenti la Vertik Area Dolomiti, una palestra di arrampicata con la più grande parete speed al coperto della Regione. Natura e arte dialogano fra loro in perfetta armonia nel “Bosco degli Artisti” e nel “Giardino delle formiche” in località Le Buse, raggiungili da Falcade con la cabinovia (circa 2.000 metri), un percorso ad anello di circa 1 km dove grandi e piccini si possono divertire scoprendo, passo dopo passo, le opere artistiche nascoste tra gli alberi e la vita dei piccoli insetti.

La Vertik Dolomiti per gli appassionati di arrampicata e i santi dipinti sui muri

INFO

Prima del viaggio

Consorzio PromoFalcade Dolomiti, tel. 334.72.30.117, www.falcadedolomiti.it

Consorzio Val di Zoldo Turismo, tel. 0437/78.91.45, www.valdizoldo.net

Le scelte di Weekend Premium

Dormire

*Hotel Stella Alpina***, Piazza Municipio, 7, Piè Falcade (BL), tel 0437/599046, www.hotelstellalpina.com   

Mangiare

*Ristorante Alle Codole, Via XX Agosto, 29, Canale d’Agordo (BL), tel 0437/590396, www.allecodole.eu

*Ristorante Tabià, Frazione Feder, Canale d’Agordo (BL), tel 0437/590434

Camping

*Camping Eden, Via Pecol, 2 Falcade BL, tel 0437/599138, www.campingedenfalcade.com

*Camping Civetta, Piazza Rodolfo Balestra, 5 Val di Zoldo BL, tel 0437/ 789146, www.livecivetta.it




Alle Pale di San Martino si va… “Oltre lo sci”

Neve e sci: un binomio indissolubile per la montagna in inverno. Ma esiste un posto nel cuore delle Dolomiti, ai piedi delle Pale di San Martino, dove è possibile vivere appieno esperienze indimenticabili anche fuori dalle piste della skiarea. Dal 7 gennaio al 31 marzo infatti a San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi ripartono le attività “Oltre lo Sci”, con un ricco programma settimanale per vivere le emozioni della natura all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.

Dalla ciaspole al Nordic Walking

Numerosissime le attività in programma ai piedi delle Pale. Per chi ama le uscite nella natura da non perdere le escursioni con le racchette da neve in compagnia delle Guide Alpine Aquile di San Martino che giorno dopo giorno toccano le più belle località del territorio, dai laghetti di Colbricon ai Piani della Cavallazza, e i gioielli dell’Altopiano delle Pale e della Val Venegia.

Le Guide Alpine propongono inoltre corsi di sicurezza sulla neve, per imparare le nozioni base sul manto nevoso e le principali tecniche di soccorso in valanga, un bel modo per conoscere la montagna ed affrontare in sicurezza tutte le attività invernali, dallo scialpinismo al freeride. Senza dimenticare le escursioni serali con le ciaspole fino a malga Ces, per poi cenare in compagnia e rientrare in sella ad una motoslitta.

Sempre al calar della sera a Passo Cereda viene proposto il Winter Nordic Walking, una camminata da fare in compagnia con le ciaspole ai piedi e torcia frontale in mano circondati dal silenzio del bosco di notte. Tra le altre attività serali molto suggestivo l’aperitivo in motoslitta al tramonto, un modo nuovo e del tutto insolito per raggiungere i rifugi Colverde o i boschi della Tognola a San Martino e il rifugio forestale Val delle Moneghe a Sagron Mis godendosi l’aria frizzantina e il cielo stellato.

Attività nella natura, tra parchi e giri in carrozza

Merita certamente una visita la “casa” del parco di Villa Welsperg in Val Canali, il luogo ideale per conoscere la grande biodiversità che caratterizza gli ambienti montani di queste vallate, o il centro di Paneveggio, mentre in Valle del Vanoi si punta sulle visite guidate sul tema delle Grande Guerra.

Un occhio di riguardo viene mantenuto anche per la famiglia e per i bambini su tutto il territorio. A Passo Rolle si può vivere una mattinata in compagnia delle squadre cinofile della Scuola Alpina della Guardia di Finanza per un’emozionante esercitazione di soccorso in caso di valanga.

A San Martino di Castrozza c’è la possibilità di fare un bel giro in troika, la grande slitta trainata da possenti cavalli norici, mentre per chi preferisce i lama, simpatici animali utilizzati anche nella Pet Therapy, va contattato lo Chalet nel Doch nella Valle del Vanoi.

Adrenalina per grandi e piccoli

Il divertimento sulla neve passa anche per le tantissime opportunità dedicate ai bambini di tutte le sulla skiarea San Martino di Castrozza Passo Rolle: dalle discese con gommoni, bob e slittini del NassePark al Kinderheim sulla neve in Tognola, senza dimenticare le aree dedicate al pattinaggio su ghiaccio sia a San Martino di Castrozza che a Primiero.

Infine, per gli amanti dell’adrenalina da non perdere le avventure sulla neve con il pistenbully tour, per provare l’emozione di salire su un gatto delle nevi e scoprire come vengono preparate le piste dell’Alpe Tognola, l’emozione di un volo con il parapendio, sorvolando le piste da sci o una giornata insieme ai professionisti dell’ice climbing, l’arrampicata su ghiaccio in compagnia delle Guide Alpine Aquile di San Martino.

Chi vuole abbinare alla vacanza in montagna anche il piacere della gastronomia non ha che da scegliere: dall’Happy Cheese (aperitivo d’alta quota) alle visite guidate al Caseificio di Primiero e al birrificio artigianale BioNoc’, senza dimenticare i gustosi laboratori di San Martino per imparare a preparare alcuni gli spatzle o lo strudel.

INFO

www.sanmartino.com/IT/oltre-lo-sci/




Ecco le più belle foto di montagna vincitrici del “The Spirit Of The Mountains. Best of ims photo contest”

Settembre porta con sé la fine dell’estate, mutando anche gli scenari delle mete di molti viaggiatori del weekend. Con l’incalzare dell’autunno, le preferenze di molti si rivolgono alla montagna e alle sue atmosfere uniche. Per questa ragione, la rubrica “Weekend in the World” vi propone gli scatti più suggestivi che saranno in esposizione a Bressanone il prossimo mese.

Imponenti vette, ghiacciai e persino vulcani in eruzione sono i soggetti delle numerose foto scattate da fotografi di tutto il mondo. Ogni anno L’IMS Photo Contest raccoglie e premia le migliori immagini raffiguranti la montagna. Quest’anno i migliori 16 scatti di tutte le otto edizioni precedenti saranno esposti alla mostra intitolata “The Spirit of the Mountains. Best of IMS Photo Contest”, presso la Galleria Civica di Bressanone dal 2 al 20 ottobre. Il progetto è curato dal fotografo e responsabile del Corporate Design di Durst Hermann Pitscheider e dall’artista e direttore della Galleria Civica, Alex Pergher. (Informazioni & biglietti per il festival: www.ims.bz )

Gli scatti raccolti hanno immortalato, nei modi più svariati, l’ambiente montano e rappresentano le cime di quasi tutti i continenti, a partire dalle più vicine Dolomiti , passando per vette islandesi, asiatiche, americane, fino ad arrivare in Australia. Le immagini oltre a testimoniare la bellezza delle vette e la loro unicità, sono anche testimonianza di come la montagna sia vissuta in maniera profondamente diversa tra le persone, con le loro storie, e di come molti luoghi siano cambiati nel corso degli anni.

 

Zuppa primordiale o cerchio magico? In ogni caso, ancora una volta una prova che la natura crea le più belle opere d’arte. Con una lunghezza di 62 chilometri e una superficie di 524 km² che comprende i ghiacciai laterali, il ghiacciaio del Baltoro nel Karakorum è uno dei più grandi ghiacciai della terra. Con questa foto il fotografo polacco David Kaszlikowski ha vinto l’IMS Photo Contest 2014.  (Fotografo: Javier Herranz Casellas; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Bryce Canyon at Sunrise; Luogo dello scatto: Bryce Canyon National Park – Utah – USA)

 

Come una nube atomica sovradimensionata, un’enorme nuvola di cenere si erge nel cielo! Nell’autunno e nell’inverno del 2015 l’Etna è stato molto attivo; l’eruzione del 4 dicembre (vista nella foto da Cesarò presso Messina) è considerata dagli esperti la più violenta degli ultimi decenni, con un’enorme nube di cenere che si sposta a nord-est verso le grandi città di Messina e Reggio Calabria. (Fotografo:Giuseppe Mario Famiani; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Etna Eruttino; Luogo dello scatto: Etna – Sicilia – Italia)

 

Thor, il dio del tuono, lancia il suo martello quando infuria un temporale – questo quanto creduto dai Nordici. In questa immagine delle cime delle Odle sopra la Val di Funes, però, sembra che la vetta del Furchetta mandi un fulmine nel cielo, mentre le nuvole sopra potrebbero fare da sfondo ad un sabato di streghe; a destra del Furchetta del Sas Rigais, accanto ad essa gli spilli delle Odle. (Fotografo: Georg Kantioler; Nazione: Italia Titolo dello scatto: Cortocircuito in montagna; Luogo dello scatto:Le cime delle Odle – Dolomiti, Italia)

 

Questa foto è stata scattata durante il mio “Winter Photo Tour” nel marzo 2015, quella mattina ai piedi del monte Kirkjufell (463 m) sulla penisola di Snæfellsnes nell’Islanda occidentale, sul fiordo occidentale di Grundarfjörður. Il nome della montagna – Chiesa Montagna – deriva dalla sua forma simile ad un campanile; un tempo i mercanti danesi la chiamavano anche Sukkurtoppen (pane di zucchero). (Fotografo: Alban Henderyckx; Nazione: Francia; Titolo dello scatto: Il bagliore sulla Mountain Church; Luogo dello scatto: Kirkjufell – Islanda)

 

Anfiteatro naturale dove l’erosione del vento, l’acqua e il ghiaccio hanno formato i tipici camini delle fate. Il gioco di colori delle rocce, rosso, arancione e bianco traccia panorami spettacolari. (Fotografo: Javier Herranz Casellas; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Bryce Canyon at Sunrise; Luogo; dello scatto: Bryce Canyon National Park – Utah – USA)

 

La foto è stata scattata durante una spedizione della Facoltà di Geologia dell’Università di Tubinga nel sud della Groenlandia, che ho accompagnato come fotografo freelance. Vicino alla piccola città di Narsaq – con poco più di 1.500 abitanti una delle città più grandi della Groenlandia – ho scoperto questa discarica e sono rimasto affascinato dall’incredibile contrasto tra la natura pura e gli elettrodomestici smaltiti. (Fotografo: Ale Zea; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Narsaq; Luogo dello scatto: Narsaq – Groenlandia meridionale)

 

Il gruppo degli alpinisti sembra perdersi nel gigantesco paesaggio d’alta montagna sopra il ghiacciaio del MorteratschLe montagne disegnate in bianco e nero mi hanno subito ricordato il film “Die weiße Hölle vom Piz Palü” del pioniere del cinema di montagna Arnold Fanck, girato nel 1929 nel gruppo del Bernina e che rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema. (Fotografo: Arne Link; Nazione: Germania; Titolo dello scatto: Lost in ice; Luogo dello scatto: Gruppo sul Bernina, Svizzera)

 

(Fotografo:Janine Kirchner; Nazione: Germania)

 

(Fotografo: John Layden; Nazione: Francia; Titolo dello scatto: The majestic Aiguille du Midi; Luogo dello scatto: Aiguille du Midi – Mont Blanc – Chamonix – Francia)

 

Il fascino dell‘arrampicata! In questo fotogramma è presente tutto ciò che lo rappresenta: l’esposizione, la roccia fragile, l’adrenalina, il superamento della paura. Le due cordate sono in via Cassin (VIII-) nella parete nord della Cima Ovest e hanno già superato le principali difficoltà; tuttavia, li attende ancora il traverso di 80 metri (VII) estremamente esposto a sinistra verso la striscia d’acqua nera. (Fotografo: Jona Sacher; Nazione: Italia Titolo dello scatto: Il fascino dell’arrampicata su roccia; Luogo dello scatto: Cima occidentale – Dolomiti – Italia)

 

Stepan Novikov cammina con disinvoltura una high-line che attraversa il vuoto tra la roccia principale e quella sospesa. Una formazione rocciosa unica che in qualche modo e nonostante tutte le forze naturali negli ultimi 450 milioni di anni è riuscita a stare in piedi con orgoglio affacciandosi sulla bellissima Grose Valley sottostante. L’Hanging Rock si trova nel cuore del Parco Nazionale delle Blue Mountains e attira escursionisti, amanti della natura e avventurieri da tutto il mondo. (Fotografo: Kamil Sustiak; Nazione: Repubblica Ceca; Titolo dello scatto: Equilibrio delle priorità; Luogo dello scatto: Blue Mountains – New South Wales – Australia)

 

La gola di Thun è un luogo ideale per l’arrampicata su ghiaccio, perché quasi ogni inverno ci sono buone e sicure condizioni di ghiaccio per periodi prolungati. In questa foto l’”eroe” locale Rudolf Hauser si arrampica nel suo elemento preferito. Non potevo credere ai miei occhi quando il flash UV ha illuminato per la prima volta le strutture di ghiaccio in filigrana e improvvisamente l’intera gola si è illuminata in modo drammatico. (Fotografo: Markus Berger; Nazione: Austria; Titolo dello scatto: Black Light Ice Climbing; Luogo dello scatto: Sigmund-Thun-Klamm, Kaprun, Austria)

 

Questa foto è stata scattata da una grotta scavata dai soldati della Prima Guerra Mondiale. Le imponenti montagne sono le Tre Cime di Lavarello. (Fotografo: Michele Cimi; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Tre Cime di Lavarello; Luogo dello scatto: Tre Cime di Lavaredo – Dolomiti – Italia)

 

Sanju, membro della comunità semi nomade di Gaddi, conduce il suo gregge di pecore attraverso le nevicate e attraverso il passo Thamsar, alto 4.900 metri, nell’India di Himachal Pradesh. Questi pastori trascorrono la loro estate in prati d’alta quota ricchi di erba e intraprendono un viaggio scoraggiante verso le altitudini più basse, proprio quando l’inverno si fa sentire. Questo viaggio, che può durare fino a un mese, è estremamente pericoloso sia per l’uomo sia per la bestia. (Fotografo: Sankar Sridhar; Nazione: India; Titolo dello scatto: The Long March Home; Luogo dello scatto: Himachal – Pradesh – India)

 

Un fulmine di un vulcano si sprigiona dalla nube di cenere al cielo. Il 26 gennaio 2017, il vulcano Colima in Messico ha concluso il suo ultimo episodio eruttivo con questa grande esplosione. Ero a 7 miglia dal cratere e il cielo era limpido. Ho sentito un grande boom e poi un rumore simile a quello di un jet. Cascate di lava calda schizzavano via; dalla nube di cenere partì un fulmine creato dall’attrito delle particelle di cenere. È stato un momento glorioso, non un semplice evento. Tecnicamente, le eruzioni vulcaniche con tempi di posa di 3″ sono molto rischiose. (Fotografo: Sergio Tapiro Velasco; Nazione: Colima – Mexico; Titolo dello scatto: Light belongs to Heaven Luogo dello scatto: Colima Volcano – Mexico)

 

Saliamo alla vetta della Fradusta per un manto di neve ab-bastanza duro ma immacolato lasciando sul terreno le nostre tracce. Passiamo sotto alla cresta di salita e poi la risaliamo dalla forcella Alta del Ghiacciaio. Poco sopra, quasi in vetta alla Fradusta a 2940m, scorgo in basso persone che seguono le nostre tracce. Alzo la macchina fotografica che porto a tracolla e con il teleobiettivo scatto quest’immagine. Noi eravamo circa 250m di dislivello più in alto di loro. (Fotografo: Tommaso Forin; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Tracce; Luogo dello scatto: Altopiano delle Pale di San Martino)

 

 

Per leggere altri articoli della sezione “Weekend in the World” https://www.weekendpremium.it/wp/category/in-the-world/europe-viaggi-in/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




ESTATE IN MONTAGNA: a Pila in bicletta

In Valle D’Aosta, tra i quattromila più famosi delle Alpi “made in Italy”, la conca di Pila è situata in una posizione privilegiata e sempre soleggiata: la località offre la comodità della telecabina, che dal centro di Aosta conduce in quota, a 1800 metri, in 18 minuti. Per chi preferisce salire in auto, una serie di dolci tornanti conduce al paradiso valdostano di questo territorio, da cui godere di un panorama incredibile sull’arco alpino.

A piedi per sentieri, dai più agevoli alle ferrate, arrampicandosi alla maniera di Tarzan con funi e ponticelli nel parco avventura, in giro per baite o in sella alle due ruote, l’estate riserva le emozioni di una vacanza a misura di benessere e di divertimento.

Foto: Vicquery

Pila è anche il regno delle biciclette: gli appassionati di mountain bike hanno a diposizione un vasto comprensorio adatto ad ogni livello di capacità e strutturato su percorsi di diversa difficoltà; la località vanta 16 percorsi di Downhill praticati da biker provetti, oltre a percorsi di free ride e al recente tracciato tecnico di cross country di 4 km, utilizzato anche per gare agonistiche giovanili ed per manifestazioni di livello internazionale. Pila è stata fra i primi comprensori dell’arco alpino a dotarsi di strutture per la pratica della MTB a partire dagli anni Novanta e ha ospitato molte dimostrazioni conosciute in tutto il mondo. Gli impianti di risalita, aperti durante bella stagione, sono stati accessoriati con speciali ganci che consentono ai bikers di trasportare gratis le bici, giungendo in quota senza fatica. Il 21 e il 22 luglio Pila diventa capitale nazionale della mountain bike con i Campionati Italiani assoluti di XCO, downhill e trial: sono attesi circa mille atleti iscritti alle varie specialità, in gara per conquistare il titolo Campioni Italiani e per poter vantare la partecipazione a quello che si prospetta come il più importante evento agonistico nazionale delle ruote grasse.

Sarà l’occasione perfetta per provare le bici delle migliori aziende internazionali di ciclismo grazie all’area bike test con sentieri realizzati appositamente per gravity, e-bike e cross country, oltre a un ricco programma di show freestyle, escursioni guidate in mountain bike e tante attività outdoor per active family.

Per chi preferisce il trekking, a Pila c’ è un ampio ventaglio di passeggiate, più o meno lunghe ed impegnative, per ammirare i più bei paesaggi alpini. In estate, ogni giovedì è possibile effettuare delle escursioni in giornata, accompagnati dalle guide naturalistiche della Trekking Habitat, disponibili a far conoscere a tutti gli angoli più remoti della conca di Pila, dove si possono seguire le orme degli animali, scoprire la vegetazione alpina e le particolarità delle montagne di questo territorio. Costo: 10 € a persona.

Foto: R. Francesconi

DOVE MANGIARE

Per una sosta golosa in un ambiente
di design rivisitato in chiave alpina, il Ristorante in quota Société è un luogo immerso nella natura. In inverno è raggiungibile con gli sci o con il gatto delle nevi; in estate si arriva a piedi o in mountain bike. Da una vecchia baita è stata realizzata una moderna struttura contemporanea, con dettagli curati e largo uso di pietra, legno e vetro. Si assaggiano le specialità della casa e i piatti tipici valdostani ammirando le magnifiche montagne della catena delle Grand Jorasses. Un panorama semplicemente straordinario. www.ristorantesociete.it

Info www.pila.it




ESTATE IN MONTAGNA: Sul Monte Rosa alla scoperta dei Walser

Se d’inverno è il paradiso degli sciatori, in estate il grandissimo massiccio del Monte Rosa, le cui vette superano i 4500 metri, o re spettacolari vallate, ghiacciai, pascoli e boschi dove scoprire la natura alpina più autentica. Val d’Ayas, Valle di Gressoney e Valle di Champorcher, in territorio valdostano, e Valsesia in Piemonte: quattro valli unite da un unico denominatore: il solenne Monte Rosa. L’imponente ghiacciaio è visto da quattro angolazioni diverse: tre valli adagiate ai suoi piedi ed una che lo ammira da più lontano.

Foto di Roberto Clienti

Da non perdere per chi visita il Monte Rosa sono le pietanze della cucina Walser: il primo luglio, a Champoluc l’appuntamento goloso “Camminar Mangiando” conduce a scoprire i sapori antichi tra i villaggi walser; una degustazione itinerante, accompagnata da musica dal vivo. Si parte alle 9.30 e si sale con la funicolare a Ciarcerio: l’aperitivo è servito al Retsignon; per l’antipasto si prosegue al villaggio di Soussun, un piccolo centro immerso nella natura. Il primo piatto viene proposto al villaggio del Crest; segue una tappa al villaggio di Cuneaz per il secondo piatto, mentre la location per il dessert è il villaggio di Frantze (prenotazioni: tel. 39 3484458175).

Per chi ama le escursioni in alta quota, con gli impianti si può salire da Alagna fino al ghiacciaio di Indren e raggiungere (accompagnati dalle guide alpine) i rifugi Mantova, Gnifetti e la Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa. Dall’alto dei 4554 metri della Punta Gnifetti lo sguardo spazia dalla vertiginosa parete sud del Monte Rosa su Alagna e la Val Sesia, perdendosi nella pianura Padana fino alle Alpi Marittime.

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CHI SONO I WALSER?

E’ una popolazione di origine germanica, che insediatosi intorno all’anno 1000 nel cantone svizzero Vallese (da cui Walser) si è poi diffusa in tutto l’arco alpino, conservando la propria parlata, il Tisch (da deutch). Oggi la piccola comunità walser ha diversi insediamenti alpini in Italia tra il Piemonte e la Valle d’Aosta, attorno al massiccio del Monte Rosa.

Altre comunità walser si trovano in Svizzera (Canton Ticino e Grigioni), in Liechtenstein e in Austria, nel Vorarlberg, regione che confina con la Svizzera. La lingua walser, il Tisch da deutch, è ancora parlata a Gressoney, a Issime, ad Alagna, a Rimella, a Macugnaga e in Formazza. Per rivivere la tradizione non perdete l’antica Fiera di San Bernardo a Macugnaga dal 6 all’8 luglio, con una sessantina di espositori di artigianato alpino.

Gressoney Ferragosto Processione davanti al campanile di Saint Jean

 

LA RICETTA

GONFIOTTI (Hòckiené)

Ingredienti

• 3 uova
• un bicchierino di grappa
• 6 cucchiai di zucchero
• scorza grattugiata di un limone • 3 bicchieri di latte
• una presa di sale
• un pezzo di burro
• Farina q.b.
• un pizzico di lievito
• 2 mele

Mescolare le uova con lo zucchero, aggiungere la grappa, il lievito, il sale, la scorza di limone e amalgamare. un po’ per volta aggiungere il latte e la farina. sbucciare le mele, tagliarle e pezzetti e unirle all’impasto. Friggere nell’olio bollente qualche cucchiaiata di impasto nché i gon otti diventano di un bel colore dorato.

DOVE DORMIRE

Una splendida immagine del Monte Rosa è regalata dal giardino panoramico del Bed & Breakfast “Tre alberi liberi”, un’antica dimora a Riva Valdobbia, con piccolo angolo benessere e stanze strepitose, arredate con gusto. Ogni stanza ha una caratteristica, alcune mansardate, come la stanza Salice con un magnifico letto king size realizzato con legno antico e vasca idromassaggio; la stanza più intima si chiama Larice, ha uno spettacolare gioco di incastri dato dalle antiche travi recuperate, l’atmosfera è ricercata grazie ai mobili antichi come il letto, ricavato da una mangiatoia del 1800 e all’ampia doccia in pietra, corredata di idromassaggio. Il plus? I padroni di casa: Roberto, guida alpina, che accompagna gli ospiti a esplorare le montagne e Elena, appassionata di storia locale. www. trealberiliberi.it

Info www.visitmonterosa.com




Con Suzuki Swift dal sole di Milano alle neve di Bormio

Amiche di “Auto e Donna” siamo nella cosmopolita Milano, le temperature non sono pungenti ma il cielo è azzurro e il sole è meraviglioso. Puntiamo il navigatore direzione Valtellina: località Bormio per concederci una pausa tra relax e cose buone nel piatto. Partiamo carichissime e raggianti per la nostra fuga tra i monti, ma improvvisamente con il vento Burian arriva il gelo e tanta neve…
La nostra compagna di viaggio è la Suzuki Swift 1.2 Hybrid Top 4WD Allgrip.

Questa Suzuki è molto simpatica nella sua linea, disponibile anche in bicolor con tetto in contrasto, e ha una dotazione completa. Suzuki adotta, infatti, la filosofia “Tutto di serie, senza sorprese”.
Stiamo costeggiando il Lago di Lecco, gallerie dopo gallerie, eccoci verso la strada che taglia la Valtellina, il fondo stradale è bagnato, ma noi siamo tranquille…
Infatti dovete sapere che la Swift è l’unica auto ibrida del mercato lunga meno di quattro metri con trazione integrale.

Partite da Milano, dopo aver costeggiato il Lago di Lecco, gallerie dopo gallerie, eccoci verso la strada che taglia la Valtellina, il fondo stradale è bagnato, ma noi siamo tranquille…
La nostra compagna di viaggio è la Suzuki Swift 1.2 Hybrid Top 4WD Allgrip, e dovete sapere che la Swift è l’unica auto ibrida del mercato lunga meno di quattro metri con trazione integrale. Questa Suzuki è molto simpatica nella sua linea, disponibile anche in bicolor con tetto in contrasto, e ha una dotazione completa. Suzuki adotta, infatti, la filosofia “Tutto di serie, senza sorprese.
Ecco il cartello Bormio, siamo nel cuore delle Alpi… sta nevicando di brutto ma noi, equipaggiate con gomme invernali e il sistema 4WD ALLGRIP, siamo sicure.
Questo sistema non richiede alcun intervento da parte di chi guida, gestendo in modo automatico la ripartizione della coppia motrice tra i due assi. Di norma privilegia la trazione anteriore, ma il giunto viscoso – che ne costituisce l’elemento principale – è pronto a trasferire fino al 50% della coppia alle ruote posteriori, quando quelle anteriori perdono aderenza.

Le fatiche della città sono già lontane mentre sono vicinissimi i Bagni Vecchi di Valdidentro, con la loro storia millenaria, infatti sono una delle mete più gettonate in Valtellina. E allora perchè non fare una una sosta? Magari nella parte più antica, quella dei Bagni Romani, con due grandi vasche già in uso oltre duemila anni fa e poi nei Bagni dell’Arciduchessa, così chiamati perché un tempo riservati all’Arciduchessa d’Austria. E poi nella Grotta sudatoria di San Martino, scavata nella roccia per oltre 50 metri fino dove sgorga la sorgente termale. D’estate come d’inverno, è piacevole trascorrere attimi di puro relax nella piscina esterna con una vista mozzafiato sulla conca di Bormio.

Dopo un bel trattamento viso, ci rimettiamo alla guida alite e notiamo subito la facilità e la dimestichezza della giapponesina, stile e compattezza. Proprio per le sue dimensioni, è agile e maneggevole in città e sicura nei percorsi ricchi di curve. Punto a favore è il vantaggio di poter essere utilizzata anche in percorsi sterrati, sentieri off-road, ghiaccio e neve…Non è una sportiva ma garantisce performance piuttosto soddisfacenti e consumi ridotti.

Semplice da guidare e ancor più da parcheggiare, sempre aiutate dai sensori però …ed eccoci in un luogo gustosissimo: l’Agriturismo Rini dove si possono riscoprire le tradizioni della Valtellina e i sapori di una volta: pizzocheri, polenta e dolci…

UN PIENO DI SICUREZZA
Cariche di energia, ci rimettiamo alla guida con un pieno di sicurezza con fari Full LED con funzione non ti abbaglio e regolatore di velocità Adaptive Cruise Control (ACC), che sfrutta un radar a onde millimetriche per gestire automaticamente la distanza di sicurezza. Grazie al supporto dell’innovativo sistema di rilevamento frontale occhio di lince (Advanced Forward Detection System), che si avvale di una camera monoculare e di un sensore laser, si ha l’ausilio dei dispositivi di frenata autonoma d’emergenza attento frena (DSBS), di avviso di uscita involontaria dalla corsia guida dritto (LDW) e del controllo della traiettoria rettilinea restasveglio (WAF).


In soli 384 cm di lunghezza, grazie al passo di 2.450 mm, la Swift garantisce una buona abitabilità per 4 persone, omologata per 5, e un bagagliaio da 265 litri capace di accogliere qualsiasi passeggino.
Magari in questa prova io ci sto un po’ strettina ma noi donne sappiamo far incastrare sempre bene tutto… abbiamo fatto un pieno di cose buone da vedere, da gustare e da vivere e ora si torna nella nostra Milano, stranamente con il sole!

Dove Mangiare
Agriturismo Rini
La Rasiga
Osteria Bajona
Vecchia Combo
Al Filò

Info Turistiche
www.bormio.info




A Modena torna Skipass, il salone dedicato alla montagna e agli sport invernali

È tutto pronto per Skipass, il salone della montagna e degli sport invernali che da ventiquattro edizioni richiama a Modena visitatori e appassionati da ogni parte d’Italia e dall’estero. Da venerdì 27 a domenica 29 ottobre nei padiglioni di ModenaFiere si incontreranno esposizione e animazione, secondo una formula ormai collaudata. All’interno, si potranno trovare tutte le novità tra pacchetti vacanza, attrezzatura e abbigliamento per gli sport invernali e ultime tendenze. Ci saranno poi spazi aperti al pubblico che ospiteranno presentazioni, premiazioni e prove libere delle diverse discipline.

Il punto di forza è l’area esterna, organizzata per accogliere gare e contest internazionali di sci e snowboard su neve vera, oltre che alle discipline emergenti. La novità di quest’anno sarà il Ring Race, un grande ovale di neve su cui si sfideranno i campioni di Flat Track Racing, la disciplina che vede impegnate le moto da neve in manovre mozzafiato.

Sul fronte del turismo, saranno presenti Valle D’Aosta, Piemonte, Trentino, Valtellina e l’Alto Adige con Alpe di Siusi, Obereggen, Ortler Skiarena e Sappada, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Calabria, e le località austriache di Carinzia, Osttirole e Insbruck con pacchetti, offerte e novità della stagione invernale che sta per inaugurare.

Si rinnova anche la partecipazione della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), che oltre ai tradizionali appuntamenti con premiazioni e incontri con i campioni dello sci, farà rivivere ai visitatori l’emozione di una gara di Coppa del Mondo grazie alla diretta streaming delle gare di Soelden.

Tra le gare dell’Urban Rail Contest in programma, sabato 28, nell’area esterna, si tiene Street Fighter, la gara che ogni anno raduna a Modena i migliori snowboarder. Domenica 29, lo spettacolo è assicurato dagli sciatori estremi del Rail Ski-LLS.

Nel nuovissimo G-Balance Village, invece, si potranno provare le discipline outdoor emergenti. Come l’Indoboard, una tavola di legno che bascula sopra a un rullo cilindrico, su cui i visitatori potranno mettere alla prova equilibrio e resistenza. I professionisti, invece, si contenderanno il titolo di Indoman 2017. Si potranno poi provare anche la longboard, una tavola più lunga e più larga dei normali snowboard, il Swurfer, una tavola da surf sospesa nell’aria, oppure la footbike, un monopattino sportivo adatto sia al divertimento che alla mobilità urbana.

Non può poi mancare uno spazio dedicato all’arrampicata, con una parete verticale di 8 metri a disposizione del pubblico di adulti e bambini. Ci sarà poi un traliccio con volumi mobili dove poter fare un percorso sospesi in aria utilizzando mani e piedi.

L’edizione 2017 di Skipass si arricchisce poi di uno spettacolo senza precedenti con l’installazione della Whitezu Surfskate Waves Pro Training, una vera e propria onda artificiale dove rider professionisti, atleti e istruttori si cimenteranno in esibizioni mozzafiato che ricorderanno le cavalcate delle onde californiane, il tutto realizzato con delle tavole da surfskate. Nei tre giorni di manifestazione verrà creato un vero e proprio Whitezu Surfskate Club, dove atleti e istruttori dimostreranno al pubblico come migliorare la propria tecnica di surf allenandosi con le tavole da surfskate su una innovativa struttura fatta a onda.

E siccome per i bambini la neve è sinonimo di divertimento, a loro sono dedicate tante attività gratuite, come il pattinaggio su ghiaccio o le prime lezioni di sci e di snowboard su piste di neve fresa tenute da insegnanti qualificati.

Tra gli incontri, sabato 28 ottobre, alle 16, presso lo spazio Mediavillage Skipass Event, Danilo Callegari, classe 1983, appassionato di sport estremi e di montagna, alpinista e paracadutista, racconterà al pubblico le sue avventure, tra nuotate nelle acque oceaniche, scalate dalle Alpi all’Himalaya, passando per il Caucaso e le Ande. A seguire, alle 17, Mauro Corona, scrittore, alpinista e scultore presenta il suo libro “Quasi niente”.

INFO

Skipass-Salone del turismo e degli sport invernali

27-29 ottobre  -ModenaFiere, viale Virgilio 70

Orario: 10-20

Biglietto: intro € 15, ridotto € 10. Gratuito fino a 13 anni.

www.skipass.it




Weekend In: acqua di mare nelle Alpi del Tirolo

Nonostante AQUA DOME sia incastonata tra le bellissime montagne del Tirolo, precisamente della valle dell’Oetztal, in Austria, vi si può assaporare il profumo del mare. Immersi nella grande vasca salina, che pare galleggiare nell’aria (è sospesa a qualche metro da terra, sorretta da un pilastro) il profumo del mare si mescola all’aria fresca di montagna.

E non è tutto: sdraiandosi, con la testa in acqua, si sente la musica subacquea. Una sensazione incredibile, diversa dal canto delle onde del mare, ma altrettanto allettante. E ancora, per chi volesse rilassarsi in un luogo intimo, raccolto, con la luce fioca e fare il bagno in un ambiente salino, all’interno della spa si trova la “vasca dei desideri”. Pochi scalini per immergersi nel piacere dell’acqua tiepida: le pareti che accolgono questa vasca sono fatte di sale. Con ogni respiro si assimilano le proprietà dei minerali liberati come lo iodio, il magnesio, il calcio e il potassio. Luci soffuse e musica meditativa accompagnano il benessere all’interno del salubre ambiente climatico della grotta.

Nei pressi della “SoleGrotte” ovvero piscina salina, c’è un bagno di vapore salino dove vengono immessi, ad intervalli regolari, soluzioni saline; ottime per liberare le vie respiratorie. Rimanendo con il tema “salino”, da non perdere è il bagno di vapore con il peeling al sale che si trova alla SPA 3000 (ad esclusivo uso degli ospiti dell’hotel AQUA DOME) e la vicina sala relax con i lettini appesi al soffitto: le pareti di sale avvolgono questo luogo votato al massimo riposo.

E le altre piscine? Sono tutte con acqua termale, che sgorga a 68 gradi da una fonte a circa un km da AQUA DOME. Lungo un “canale d’acqua” che collega le piscine interne con quelle esterne si viene trasportati da una leggera corrente, e ci si lascia coccolare. Le vasche all’aperto sono dei bacini futuristi, un capolavoro architettonico, armoniosamente progettato intorno alla natura che sembrano essere sospese nell’aria.

Ogni vasca contiene una speciale attrazione: nella vasca salina c’è un contenuto di sale del 5%, si ascolta una dolce musica subacquea e gli effetti di luce rendono il bagno davvero speciale. Il rilassamento profondo si può sperimentare nella vasca idromassaggio; mentre nella vasca di zolfo dove scorre ogni 15 minuti acqua solforosa termale ci sono piacevoli panchine con gli idromassaggi. Un’ulteriore vasca di 25 metri, con acqua più fresca, soddisfa i nuotatori sportivi che desiderano nuotare all’aria aperta. Per chi vuole fare sport all’interno c’è una piscina sportiva di 15 m² dove si fa acqua gym.

Per riposarsi dopo bagni e intense saune ci si può accomodare nelle numerose sale relax, come la sala “Oasi blu”, arredata con i colori mistici di blu e rosso, questa attraente zona relax incarna uno speciale ambiente wellness in stile lounge. In sei poltrone imbottite ci si lascia rilassare e coccolare il cuore. La cupola blu notte rende perfetta la sensazione di riposo. E per rimanere fedeli alle Alpi: un cristallo di roccia stilizzata posta in messo alla stanza concretizza questa idea.

AQUA DOME – Tirol Therme Längenfeld

Oberlängenfeld 140

6444 Längenfeld / Österreich

Tel.: +43-5253-6400

office@aqua-dome.at




The Chedi Andermatt viene eletto “Hotel dell’anno 2017”: una speciale promozione per celebrare l’occasione.

L’edizione svizzera della prestigiosa guida GaultMillau, definita dalla rivista Time il Nuovo Testamento per i viaggiatori di tutto il mondo, ha incoronato The Chedi Andermatt “Hotel of The Year 2017”.

Con le sue 105 camere e suite, un’incredibile Spa di 2.400 mq con piscine interne ed esterne e 10 Spa suite private, una proposta F&B d’elezione in grado di unire le tradizioni gourmet d’Oriente e Occidente, due esclusive wine e cigar lounge e una cheese room, The Chedi Andermatt si propone come mecca per viaggiatori esigenti: hub ski in/ski out nella stagione invernale, grazie alla posizione prossima alle piste del Gemsstock e del comprensorio di Andermatt-Sedrun, ma anche perfetta destinazione estiva per gli amanti del Golf grazie al campo da campionato 18 buche di Andermatt disegnato da Kurt Rossknecht.

Il design d’eccezione firmato Jean-Michel Gathy e gli eccellenti ristoranti gestiti dall’Executive Chef Dietmar Sawyere (fra cui The Japanese Restaurant, valutato 16 punti sulla guida GaultMillau) sono fra le caratteristiche che hanno valso al 5 stelle lusso affiliato The Leading Hotels of the World l’ambito riconoscimento.

CAM-Dining-The Restaurant-Theatre Kitchen

Punta di diamante del progetto Andermatt Swiss Alps, che fa capo alla Orascom Development Holding di Samih Sawiris, fin dall’apertura a dicembre 2013 The Chedi Andermatt ha rivoluzionato la ricettività svizzera di lusso posizionando Andermatt sulla mappa delle destinazioni imperdibili per i viaggiatori internazionali più esigenti.
“Questo riconoscimento è il coronamento di 10 anni di lavoro – ha commentato Samih Sawiris – Siamo tutti molto orgogliosi di questo risultato che rappresenta un successo non solo per l’hotel ma per l’intero progetto di Andermatt Swiss Alps”.

CAM-Spa Fitness-Hydrothermal Pool

Per celebrare insieme l’occasione, l’hotel invita gli amanti della montagna e non solo a concedersi una fuga last minute sulle Alpi approfittando del pacchetto Hotel of the Year Special che include:
– Soggiorno di 2 notti in camera doppia
– Grand Buffet Breakfast giornaliero
– Cena da 4 portate con vini inclusi a The Restaurant per 2 persone
– 1 voucher da 50 CHF a persona spendibile presso The Spa
– Accesso libero a The Spa e Health Club
– Minibar analcolico in camera
– Servizio valet e parcheggio

Pacchetto a partire da CHF 640 a persona. Offerta valida per soggiorni fino al 30 settembre 2016.

info: www.chediandermatt.com




CAVALCANDO NEL VERDE, SOGGIORNO IN MONTAGNA

Il maso lena è gestito dalla famiglia Dellagiacoma, che offre otto suggestive suite, che rappresentano tutto quello che si spera di trovare durante un soggiorno in montagna: legno, profumo di larice e cirmolo, piccoli affreschi che danno il nome alle camere e ricordano gli antichi mestieri, cuscini con i cuoricini,candele, tendine.

Foto di Maso Lena www.masolena.it
Foto di Maso Lena www.masolena.it

La cucina è tipica del trentino, ma con una nota di genuinità difficile da reperire , qui non si è a km zero, ma a metro 0, la stalla con le mucche è adiacente alla casa e le mucche sono talmente belle e pulite che sembrano quelle di Walt Disney. Naturalmente è possibile bere il latte e fare delle merende da favola, per esempio una bella scorpacciata di panna appena montata, con generose cucchiaiate di frutti di bosco ( da non perdere!).

Foto: Maso Lena www.masolena.it
Foto: Maso Lena www.masolena.it

Animatrice di tutto è Katia Dellagiacoma appassionata di cavalli di razza norica, che ha portato a premi e riconoscimenti internazionali ( nel maneggio è possibile montare i cavalli )

Foto: Predazzo blog
Foto: Predazzo blog

Salita alla Cascata -38037 Predazzo tN
tel 0462 501851 – Katia Dellagiacoma 340 7128301 info@masole- na.it; wwwmasolena.it




Sci di fondo: mens sana in corpore sano

Anche se nelle ultime due settimane il sole ci ha fatto respirare momenti primaverili, purtroppo rari, marzo è ancora la stagione per dedicarsi alla montagna e agli sci.

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“L’aspetto ludico dello sport può influenzare la felicità della gente, mentre le attività all’aria aperta come lo sci hanno risultati psicologici positivi e contribuiscono al benessere generale dell’individuo”, dottor Lee.

sci di fondo

Praticare sci di fondo, rispetto a sci da discesa, offre maggiori opportunità di salute, perché genera un equilibrio psicofisico in grado di allenare tutti i distretti corporei dell’organismo in maniera equilibrata. Il primo fra tutti, argomentato dal Professor Wolfgang Schoberberger, interessa il cervello, infatti muoversi nel freddo, nel bel mezzo della natura innevata, gli dà forti benefici. Lo sci di fondo, praticato in un prato bianco o nel bosco, libera la nostra mente dallo stress quotidiano e ci aiuta a trovare la soluzione ai nostri problemi. Inoltre, incide sul nostro stato d’animo. Ciò è stato scoperto grazie a un campione di cinquanta persone, le quali hanno svelato che dedicarsi a questa attività aumenta la serenità, la disponibilità a socializzare, la sicurezza di sé e l’attenzione. Per quanto riguarda i benefici fisici si hanno diversi risultati, tutti quanti con esiti più che positivi.

sci di fondo

Praticare lo sci di  fondo incide sia sull’apparato muscolo-scheletrico e cardio vascolare, sia sulla coordinazione dei movimenti. Questo è dato dalla varietà dei movimenti che non sono sempre uguali, poiché il sentiero si divide tra salite e discese e quindi si alternano sforzi più intensi a fasi di riposo. I benefici che interessano l’apparato cardio-vascolare sono conseguenze di percorsi lunghi di un’ora, un’ora e mezzo. Come detto prima, lo sci di fondo aumenta le capacità di coordinazione perché bisogna coordinare braccia e gambe. Questa attività determina un altissimo consumo calorico, è poco traumatico per i muscoli e le articolazione e per questo è consigliato soprattutto per chi soffre di sovrappeso.

 




La magia della neve in Sila

«Credo nel rosa, nell’essere forti quando tutto va male. Credo che le ragazze felici siano le più belle». Così era solita dire Audrey Hepburn, ma sicuramente dinnanzi alla distesa immacolata del parco della Sila, avrebbe affermato di credere anche nel bianco. E ne sarete convinte anche voi, quando vi ritroverete nel cuore della Calabria, in uno degli altipiani tra i più estesi (oltre 74 mila ettari compresi tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone). Il candore vi conquisterà, così come l’atmosfera ovattata e i lunghi filari di alberi che vi ricordano il Canada. Potrete fare passeggiate con le ciaspole lungo i numerosi sentieri che partono dal Centro Cupone (sede del parco), mentre se capitate a fine febbraio (date ancora da definire), potrete godere dello spettacolo, delle corse con le slitte trainate da cani, tra le vette Monte Curcio e Monte Botte Donato.

sila

Poi per portarvi a casa un souvenir, raggiungete il paese San Giovanni in Fiore. Il paese vanta una tradizione tessile della Scuola Tappeti Caruso. Qui potrete scegliere tra tessuti ed arazzi, ma anche lenzuola e asciugamani. Se invece, preferite i gioielli, da Spadafora (www.spadaforagioielli.it) vi brilleranno gli occhi dinnanzi a monili unici, frutto di alta ingegneria orafa, come i preziosi “abracadabra” che si trasformano da anelli in bracciali, da ciondoli a collane

spadafora

La dritta pink
Perché non ritornare un po’ bambine e scatenarvi sulla pista di Bob su rotaie? Si trova a poca distanza dal lago artificiale Arvo, immersa in un parco naturale, alla base di una sciovia che porta fino alla cima di Monte Botte Donato (1928 metri). Tutto è ancora più bello con la neve (c’è anche l’innevamento artificiale) e la rigogliosa vegetazione intorno, mentre la luce tenua del sole vi illumina.

sila

Lorica piazzale Sciovia
Tel. 338 4989631




St Moritz: yoga in alta quota

Dalle montagne di St. Moritz arriva la novità della stagione sciistica di quest’anno: lo Yoga.
In uno dei comprensori sciistici più belli della Svizzera, quello della pista Paradiso, a Corviglia sono stati installati quattro punti fissi per  praticare, da soli o con una guida, questa antichissima disciplina.
Fare Yoga sulla neve è un modo davvero innovativo per rilassarsi, per ritrovare la tranquillità spirituale, per distanziarsi dalla quotidianità e risvegliare la propria energia vitale.
Un’esperienza unica che aiuta ad adattare il proprio corpo alla natura circostante e farlo entrare in armonia con essa, un metodo originale per godersi appieno la propria vacanza in montagna, un vero e proprio toccasana per il corpo e per la mente!

St-Moritz yoga

Info
Engadin St. Moritz Mountains AG
Via San Gian 30
7500 St. Moritz
T +41 81 830 00 00
info@mountains.ch
Suvretta Snowsports School propone ogni settimana corsi di yoga sulla neve (www.suvrettasnowsports.ch)

Dove dormire
Kempinski Grand Hôtel des Bains
Via Mezdi 27 – St. Moritz
Tel: +41 81 838 38 38
Albergo di lusso, con grande centro benesse e collocato in posizione fantastica, ai piedi della funivia che sale sulla Corviglia, dista pochi minuti a piedi dal lago di St. Moritz. Anche l’offerta gastronomica è molto varia.

Badrutt’s Palace Hotel
Via Serlas 27 – St. Moritz
Tel: 0041/81 8371000
Un albergo particolarmente adatto alle famiglie,  con camere molto tranquille, diversi ristoranti e tutti i confort. Gli animali domestici sono accettati.

St-Moritz yoga

Dove mangiare
Johri’s Talvo
Tel: 0041/81 83344 5
Il ristorante Johri’s Talvo, situato in un villaggio non lontano da St Moritz, rappresenta un rinomato angolo culinario, premiato con 18 punti Gault Millau e 2 stelle Michelin. Mobili e oggetti antichi creano un ambiente caratteristico e accogliente, perfetto per assaporare deliziose combinazioni tra la cucina francese e le ricette tipiche della tradizione montana, accompagnate da un ottimo vino, selezionato dalla ricca cantina del ristorante.

Ristorante Stambecco
Via Flora 9 – Glorenza (BZ)
Tel: 0473/ 831495
Il ristorante Stambecco si trova nel centro di Glorenza, città medioevale del 1304. Qui si possono gustare piatti della cucina tipica regionale preparati con cura tra i quali la zuppa di orzo, gli gnederli allo speck, al fegato o alla farina saracena, il cervo in umido, il carrè affumicato con crauti e gli stinchi di maiale arrosto.




Ricette di montagna a La Thuile

Per un viaggio quasi al confine con la Francia possiamo scegliere La Thuile, una piacevolissima località alpina della Valle d’Aosta, a 1.441 m s.l.m, attraversata dal corso impetuoso del torrente Dora di Verney.

thuile ricetta cioccolato
Tra una passeggiata in montagna e una con gli sci, oggi vogliamo fermarci per un pasto ristoratore in una delle baite in alta quota o nei ristoranti, tra i quali due citati nella Guida edita da Gambero Rosso. Nei caldi e accoglienti locali tipici, in paese e sulle piste, si possono scoprire i sapori della tradizione e gustare le specialità del luogo: il boudin, salume con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali, vino e sangue bovino o suino; la motzetta, carne essiccata di bovino, camoscio, cervo o cinghiale e la più nota fontina DOP.
I menù più classici propongono sostanziose pietanze a base di selvaggina o carne in umido rigorosamente accompagnate da polenta concia, una tra le tipiche ricette di montagna, che unisce la polenta al formaggio, e si può dire che ogni famiglia la personalizzi a suo modo. Una delle ricette-base è questa:

thuile ricetta cioccolato
Farina per polenta 400 grammi
Gorgonzola 400 grammi
Grana Padano o Parmigiano Reggiano 50 grammi
Acqua 1600 ml
Burro 100 grammi
Sale, olio

Preparare la polenta portando ad ebollizione l’acqua con sale e un cucchiaio di olio, poi versandovi la farina di mais, mescolando continuamente fino a cottura.
Ungere una teglia con il burro, coprendone successivamente il fondo con la polenta ancora morbida. Aggiungere poi il gorgonzola, a fette, insieme a piccoli fiocchi di burro, poi fare un altro strato di polenta e di gorgonzola, lasciando lo strato di formaggio più in alto. Terminare con Grana grattugiato e qualche altro fiocco di burro. Far cuocere per 15-20 minuti in forno, a 180°.
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Come accompagnamento, l’offerta di vini valdostana si compone di etichette prodotte tra i 300 e i 1200 m (viticolture di Morgex, le più alte d’Europa). I bianchi Vin Blanc de Morgex et de La Salle e Petit Arvine, i rossi Petit Rouge, Fumin e Mayolet, e il passito Chaudelune, vin de glace prodotto in quantità limitata.

thuile ricetta cioccolato

Per il dessert, La Thuile offre un panorama veramente ampio: dal 2009, infatti, è stata nominata Città del Cioccolato, e dal 2012 si tiene l’iniziativa Cioccolando in Alta Quota, che consente percorsi gastronomici a base di cioccolato, abbinato artigianalmente a altri prodotti tipici valdostani o alle spezie.
Veramente tipiche e deliziose, la Tometta di La Thuille, connubio di cioccolato al latte, gianduja e nocciole del Piemonte, e La Torta 1441, con pan di spagna al cioccolato, farcito da mousse al cioccolato, i gelati e la fondue au chocolat, servita con frutta fresca.

thuile ricetta cioccolato