Le 10 piazze più belle (e famose) del mondo

Una scelta davvero difficile, quella di questa settimana. Ogni città, grande o piccola, borgo o paese, infatti, ha la sua piazza. Da sempre, infatti, le piazze sono il simbolo della vita sociale, commerciale e politica. Abbiamo allora deciso, per la TOP TEN di questa settimana, di includere non solo le più belle, ma anche le più famose in tutto il mondo.

1.Piazza San Pietro (Città del Vaticano)

Capolavoro di Bernini, è stata realizzata tra il 1660 e il 1667 ed è probabilmente la piazza più famosa del mondo: Insieme alla Basilica di San Pietro, che su di essa si affaccia, è il simbolo della Cristianità. La piazza è composta da due parti, una a forma di trapezio rovesciato e l’altra ovale, con al centro l’obelisco egizio, che venne portato a Roma durante il regno dell’Imperatore Augusto. Nel 1586, papa Sisto V lo fece spostare dal circo di Caligola, dove si trovava in origine, di fronte alla facciata della Basilica, per celebrare il trionfo sul paganesimo. Le due parti della piazza sono uniti da quattro colonnati di 284 colonne e 88 pilastri, che sorreggono un architrave con 96 statue di marmo. Vi si accede da via di Porta Angelica e da via della Conciliazione. Sul lato est, il rione Borgo delimita il confine tra Città del Vaticano e lo Stato Italiano. Lunga 320 metri e larga 240, piazza San Pietro ha una capienza di più di 300 mila persone.

2.Piazza San Marco (Venezia, Italia)

Le sue immagini durante il fenomeno dell’“acqua alta” ogni volta fanno il giro del mondo. Ma Piazza San Marco, l’unica di Venezia a chiamarsi “piazza”, poiché tutti gli altri spazi della città lagunare vengono chiamati “campi”, è anche una delle più importanti piazze monumentali italiane ed europee. È il punto più basso di Venezia e il primo a essere allagato. Su di essa si affacciano diversi edifici di rara bellezza, tra cui la meravigliosa Basilica di San Marco e il Campanile di San Marco, l’edificio più alto di Venezia. Sulla parte più meridionale, chiamata Piazzetta San Marco, a cui si accede direttamente dal molo, si affacciano il Palazzo Ducale e la Libreria, mentre sul quello occidentale la Biblioteca Marciana. La piazza cominciò ad assumere la sua attuale funzione, e aspetto, nell’826 d.C, con l’arrivo delle reliquie di San Marco a Venezia.

3.Times Square (New York, Stati Uniti)

Ogni anno, la notte di Capodanno, circa 750 mila persone si radunano in Times Square e nelle vie limitrofe per festeggiare e vedere scendere la celebre palla luminosa, un evento che si ripete dal 1907. Times Square, sebbene più piccola di altre celebri piazze qui citate, è senza dubbio più famosa e conosciuta in tutto il mondo per le sue luci e i suoi fantasmagorici cartelloni pubblicitari, che ne hanno fatto un simbolo di New York e del suo stile di vita. Situata all’incrocio tra la Broadway e 7th Avenue, si estende dalla West 42nd Street alla West 47th Street ed è una delle principali attrazioni della città. La sua nascita risale dopo la Guerra di Indipendenza americana, quando il proprietario dell’area, allora agricola, tal John Morin Scott, la vende all’immobiliarista John Jacob Astor, che, intuendo il periodo favorevole, rivende i lotti a hotel e aziende. Agli inizi del Novecento, su impulso dell’editore del New York Times Adolph S. Ochs viene fatta costruire una stazione della metropolitana e l’area viene denominata “Times Square”.

4. Piazza Rossa (Mosca, Russia)

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1990, la Piazza Rossa di Mosca è non solo una delle piazze più famose del mondo, ma anche una delle più estese. Misura infatti 700 metri di lunghezza e 130 di larghezza. Il suo nome non deriva né dal colore delle costruzioni circostanti né dal richiamo al Comunismo. Deriva invece dall’aggettivo krasnaya, cioè “bello” o “rosso”. Sulla piazza si affacciano la bella Cattedrale di San Basilio, fatta da costruire nel 1561 da Ivan IV il terribile, il Cremlino, il Museo di Storia della Russia e il Mausoleo di Lenin. Ancora oggi si tengono nella piazza parate militari ed è uno dei luoghi più visitati di tutta la Russia.

5. Trafalgar Square (Londra – Regno Unito)

È uno dei luoghi iconici di Londra ed è dedicata alla battaglia di Trafalgar del 1805, quando la Royal Navy dell’Ammiraglio Horatio Nelson, che vi perse la vita, sconfisse le flotte di Francia e Spagna durante le guerre napoleoniche. La piazza si trova nel luogo dove, originariamente, si trovavano le stalle reali, poi spostate a Buckingham Palace. L’area, rimasta sguarnita, fu oggetto di un profondo rinnovamento, operato dall’architetto John Nas. All’area centrale della piazza si accede da tre strade principali, sul lato nord, si affaccia la National Gallery.  In mezzo si trova una colonna con capitello corinzio, alta 51,59 metri, sormontata da una statua dell’Ammiraglio Nelson. È circondata da quattro colossali leoni e una serie di fontane. Una tappa imperdibile per chi si reca nella capitale inglese.

6 Piazza Tienanmen (Pechino, Cina)

È la piazza più grande del mondo. Misura infatti 880 x 500 metri e il suo nome significa “Porta della pace celeste”. Piazza Tienanmen, a Pechino, è stata costruita nel 1417 e il suo lato nord porta alla Città Proibita. All’inizio, non era una piazza pubblica, ma riservata ai funzionari che qui vivevano tra la corte e gli uffici amministrativi. Divenne pubblica dopo essere stata fortemente danneggiata durante la Rivolta dei Boxer, nel 1898. Qui, il 1° ottobre 1949, Mao Tse Tung proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese ed è considerata un simbolo della nazione. All’estero, invece, è famosa per il massacro del 4 giugno 1989, quando le truppe militari assaltarono i manifestanti disarmati con i carri armati. È rimasta nella storia l’immagine dello studente, soprannominato “Tank Man”, che da solo camminò verso una colonna di carri armati, diventando uno dei simboli del XX secolo. Ogni giorno, all’alba e al tramonto, si tiene una cerimonia per alzare e abbassare la bandiera.

7. Piazza della Città Vecchia (Praga, Rep. Ceca)

Si trova tra il Ponte Carlo e Piazza Venceslao ed è il cuore storico e turistico di Praga. Piazza della Città Vecchia esisteva già nel 1200, quando era la piazza del mercato cittadina. La sua bellezza sta negli splendidi edifici, in stili diversi, che si affacciano su di essa. Tra questi ci sono la Chiesa di San Nicola, il Municipio con il celeberrimo Orologio Astronomico, famoso in tutto mondo, Palazzo Kinsky, la Chiesa di Santa Maria di Tyn. Splendide anche le case in stile romanico e gotico con le loro suggestive decorazioni, come la Casa alla Campana di Pietra, la Casa all’Ariete di Pietra, la Casa Storch, la Casa alla Volpe Rossa e molte altre. Al centro della piazza si trova il monumento dedicato al teologo boemo Jan Hus.

8. Jamaa el Fna (Marrakech, Marocco)

Una piazza dai mille volti, dove il tempo sembra essersi fermato e le atmosfere sono da “mille e una notte”. È Jamaa el Fna, uno dei simboli di Marrakech e cuore pulsante della città. A nord confina con il quartiere dei suq, a est con la kasba, mentre a sud ovest con la moschea di Koutoubia. La piazza, di cui si ha notizia fin dal XII secolo, ha una forma irregolare e si divide in due parti: la prima, più grande, è quella rivolta verso la moschea, mentre la più piccola è quella rivolta verso i suq. È poi divisa in zone, riservate alle diverse categorie merceologiche, dai venditori di piante a quelle di frutta secca. Su alcuni lati ci sono hotel e caffè con terrazza. La caratteristica della piazza è quella di cambiare letteralmente volto a seconda del momento della giornata. Al mattino e al pomeriggio vi si tiene un affollato e pittoresco mercato, con bancarelle che vendono le merci più svariate, dalle stoffe, alle spremute, dai datteri alle uova di struzzo. Si possono incontrare anche chiromanti, erboristi, incantatori di serpenti e ammaestratori di scimmie. Al calar della sera, arrivano i danzatori e i cantastorie, i maghi e suonatori. Le bancarelle chiudono e lasciano spazio agli stand dove poter mangiare pietanze della tradizione marocchina preparate al momento.

9. Piazza del Campo (Siena, Italia)

Un’altra piazza italiana nella nostra TOP TEN, la Piazza del Campo di Siena, famosa per la sua singolare forma a conchiglia e per essere una delle più grandi piazze medievali d’Europa. Risale, infatti, al 1169 e si trova nel punto in cui si diramano le tre principali vie cittadine che, ancora oggi, portano a Roma a sud est e a Firenze a nord. La piazza è famosa anche per il Palio, che si tiene due volte l’anno. Anche qui le origini sono medievali. Alla “giostra” equestre partecipano dieci cavalieri appartenenti alle contrade senesi che si sfidano facendo per tre volte il giro della piazza. Per l’occasione, il terreno viene ricoperto di sabbia, tufo e argilla.

10. Grand Places (Bruxelles, Belgio)

Inclusa dall’UNESCO nei siti Patrimonio dell’Umanità nel 1998, la Grand Place di Bruxelles è una delle più belle del mondo. Circondata da edifici fiamminghi di rara bellezza, tra cui il Municipio e la Maison du Roi, ha origine nel X secolo, quando i duchi di Lotaringia bonificarono la zona dopo aver costruito un loro forte lungo il corso del fiume Senne. Presto vi si installò un mercato all’aperto, che divenne il fulcro della vita commerciale e sociale di quella che sarà Bruxelles. La piazza diventa ancora più bella ogni due anni, quando, verso la metà del mese di agosto, viene completamente ricoperta da un tappeto di begonie colorate che formano motivi diversi e a tema.




Wine weekend in Romagna, dove il mosto del vino si sposa con il mosto delle idee

Di Raffaele d’Argenzio

Mentre l’estate si allontana e l’autunno si avvicina, scegliamo (bene!) di fare una weekend in Romagna, a Forlì, o meglio nel forlivese. Ce l’ha suggerito come wine across experience il Mondo del vino, la holding che ha vigneti dalla Romagna al Piemonte e fino alla Sicilia, quasi sempre in territori con un proprio fascino, che vale pena conoscere.

E venire da queste parti a pochi passi da Forlimpopoli, dove si festeggiano i 200 anni dalla nascita di Pellegrino Artusi,  mi sembra opportuno, quasi doveroso. Qui il grande gastronomo e letterato scrisse e pubblicò a proprie spese, nel lontano 1891, il libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, aprendo la strada a tutti quelli che oggi scrivono di cucina. Troppi.

L’opera dell’Artusi conta ben 111 edizioni, con oltre un milione di copie vendute. Al suo interno sono riunite 790 ricette. Dopo la sua morte, il ricettario non è più stato aggiornato e l’attuale edizione disponibile in commercio è identica a quella del 1911!

Prima tappa: i Poderi Dal Nespoli

Il primo obiettivo di un Wine Weekend non può essere che una cantina, un podere, un vigneto. È così che approdiamo al Poderi Dal Nespoli  a Civitella di Romagna. L’entrata è importante, si capisce subito che qui fanno sul serio. Subito dopo la cantina, c’è la bottega…ma la distesa di verde, dei filari che sembrano sentieri verso l’infinito ci affascina subito.

I filari sono di Sangiovese, il vitigno preferito anche dai vignaioli toscani che si trovano proprio oltre le colline del casentino. Quel Sangiovese che è anche l’uva del celebre Brunello. L’atmosfera è green al massimo, i filari nascono dalla valle e finiscono con il fondersi e confondersi con il bosco ancora intatto, dalla natura selvatica che si addolcisce con i vigneti.

I poderi sono della famiglia Ravaioli, che ora fa parte della holding Mondo del vino, e se avete la fortuna di incontrare durante la vostra visita Celita Ravaioli, fate di tutto per parlarle, lei è la responsabile dei vigneti e ve ne parlerà da innamorata e farà innamorare anche voi, mentre Fabio Ravaioli vi farà innamorare dei loro vini.

La cantina è antica e moderna nello stesso tempo, con presse e botti d’acciaio per il mosto e botti di legno di rovere per dare al vino quel sapore unico. Che sia antico o moderno, tuttavia, il profumo del mosto è sempre uguale: è natura viva, vita che nasce, piena di energia e di profumo.

Il profumo del mare ci chiama. Cervia ci aspetta

Profumo di mosto, ma anche il profumo di mare che ci porta il vento e che forse è un’illusione, ma non resistiamo a quel richiamo e puntiamo verso Cervia, tra mare, sapori e saline.

Prima un lungo sguardo al mare, poi l’appetito si fa sentire e ci precipitiamo alle Officine del sale, una lunga costruzione che un tempo serviva alla lavorazione del sale, ma che oggi ospita una struttura suddivisa fra un ristorante, una bottega di prodotti tipici, un bar, una biblioteca e perfino un teatro, il “Teatro della Musa”, che ospita spettacoli ed eventi.

In questo luogo fuori dal tempo ci si perde, ma il patron delle “Officine” Alessandro Fanelli è pronto a richiamare la vostra attenzione con le sue storie. È una sorta di Virgilio che racconta, spiega, affabula, descrive, un uomo innamorato del suo mestiere e del Gin che ha inventato e che ha chiamato “BANDITO”. E, forse, un simpatico “bandito” lo è anche lui.

Il patron delle Officine del Sale Alessandro Fanelli, istrionico “Bandito” e grande comunicatore, per lui  il ristorante può diventare un palcoscenico

Il suo limoncello invece è per pochi e solo a noi rivela il segreto del profumo: limoni sfusi arrivati da Amalfi e un pizzico di vaniglia.  E, a tavola: antipasto di pesce crudo, poi fritto di paranza e verdure, tutti a base di materie prime locali dal gusto unico, accompagnate dai vini dei Poderi Dal Nespoli, davvero eccezionali!

La torre San Michele ci osserva e sembra indicarci le famose Saline di Cervia, dove il sale è dolce. Non possiamo non andarci. E proprio le celebri saline sono la prossima tappa del nostro itinerario.

…il viaggio continua nella 2° pagina…

Le Saline di Cervia, dove il sale è…dolce

Ci aspetta una barca, ma la nostra meta non è il mare, bensì il canale che porta l’acqua salata alle saline. Vi diciamo subito che sono immense ed è meglio non visitarle in pieno sole. La barca ci porta nel cuore delle saline, ma poi dobbiamo continuare a piedi, percorrendo una fitta rete di sentieri che si snoda fra specchi d’acqua bassissima, che riflettono la luce del sole e riscaldano l’aria.

Il sale di Cervia è celebre per la sua…dolcezza. Ma perché il sale di Cervia è dolce?  In realtà, non è proprio “dolce”, semplicemente non ha il retrogusto amaro del sale comune, perché qui il terreno è argilloso e contribuisce a un’evaporazione più calcolata, che permette di avere il fior fiore del sale, con il minimo d’impurità, senza altri sali a parte il cloruro di sodio. E anche il fango che si deposita sul fondo pare abbia proprietà termali e curative!

Un altro mistero di queste saline è quel colore rosa che non ti aspetti, ma che subito ci ricorda i numerosi fenicotteri, che qui hanno il loro habitat ideale. Questa sfumatura caratteristica, come ci spiega la guida, è dalla presenza di un’alga rosa e da numerosissimi e minuscoli gamberi dello stesso colore, di cui i fenicotteri sono ghiotti. Proprio questa alimentazione così particolare conferisce al loro piumaggio quel rosa che ci piace tanto!

Ritorno a Forlì per ascoltare “Mosto – Il succo delle storie”

Si ritorna verso Forlì, una cittadina ordinata e pulita, che quasi sembra il set spento di un film ormai finito. Sarebbe bello visitare la mostra “Ulisse, l’arte e il mito”, ai Musei San Domenico, ricavati in un convento domenicano del XIII secolo, ma c’è solo il tempo di passare in albergo per togliersi il ricordo del sale per poi tornare ai Poderi Dal Nespoli, dove ci aspetta una serata eccezionale in cui il mosto del vino si sposa al Mosto delle idee.

Proprio così: Marco Martini, CEO del Mondo del Vino in questa splendida cantina crea anche weekend con eventi. E ormai da quattro anni si tiene “Mosto – Il succo delle storie”, in cui vengono invitati personaggi famosi della cultura che si raccontano o rispondono alle interviste di Matteo Caccia, che ne è anche il direttore artistico.

Si cena andando ai banchi dove si trovano piatti tipici realizzati con prodotti locali di qualità e familiarizzando ai tavoli che sono liberi. E il vino? È quello dei Poderi Dal Nespoli, naturalmente. Marco Martini ha messo una maglietta dello Staff e si diverte a farne parte, Matteo Caccia intervista scrittori e registi, ma beve buon vino anche lui. E non si sottrae alla nostra intervista.

Quando era ministro dell’economia, (anche se lui nega di avere mai pronunciato la famigerata frase) Giulio Tremonti disse che “con la cultura non si mangia”, però in Romagna ai Poderi Dal Nespoli con la cultura si beve!

Volete vivere una “wine experience“in Romagna? Clicca qui tutte le occasioni da non perdere 

COME ARRIVARE

In auto: A14 Adriatica con uscita Forlì, oppure la SS9 via Emilia. Da Forlì si può raggiungere Cervia in circa 35 minuti passando per via Cervese e poi sulla SP2 e sulla SP254. In treno: Forlì è servita dalla comoda linea ferroviaria Bologna-Ancora. Scendere alla stazione di Forlì.

DOVE MANGIARE E DORMIRE

*Officine del sale, via Evangelisti 2, Cervia (RA), tel 0544/976565, www.officinedelsale.com

*Borgo dei Guidi, via Villa Rossi 51, Nespoli (FC), tel 329/5480762, www.borgodeiguidi.it Cuore della tenuta del Podere Dal Nespoli, nella splendida villa in stile liberty dei primi del Novecento trovano spazio il ristorante gourmet al primo piano e al piano superiore le spaziose camere, tutte con bagno privato e finestre con vista sul parco secolare.

INFO

www.mondodelvino.com

http://www.turismoforlivese.it/

www.turismo.comunecervia.it

www.salinedicervia.it

 

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A PRIOCCA, NEL SITO UNESCO LANGHE-ROERO, PER UNA COINVOLGENTE WINE EXPERIENCE CREATA DAL “MONDODELVINO”

Di Raffaele D’Argenzio

Il turismo eno-gastronomico ha sfondato fra queste dolci colline curate e coccolate. Un paesaggio dipinto dalle mani dai viticoltori, dai contadini che le amano, forse di più da quando sono diventate sito Unesco proprio per la bellezza dei loro vigneti.

A Priocca si viene per il vino, per il paesaggio, ma anche per il ristorante IL CENTRO che ha conquistato una stella Michelin con una cucina regionale che interpreta le ricette della tradizione con sapiente fedeltà, usando prodotti di qualità. Naturalmente la cantina è fornita con i migliori vini. Il prezzo va da € 43 a € 75 a persona.

UN’ESPERIENZA COINVOLGENTE CON GUSTO

Tuttavia, dal 25 maggio c’è una ragione di più per venire qui a Priocca, in provincia di Cuneo, terra di grandi vini e di valide cantine.

Il Gruppo MONDODELVINO con grande spirito d’iniziativa ha creato il museo Wine Experience (ma museo è la parola giusta?), un percorso esperienziale e culturale per la conoscenza del vino.

“Abbiamo voluto offrire all’enoturista ed al semplice curioso un’occasione particolare per scoprire l’universo del vino andando oltre la bellezza dei territori viticoli”, ha spiegato Marco Martini, CEO di Mondodelvino SpA, esplorando, attraverso l’ausilio delle moderne tecnologie digitali e multimediali, la storia millenaria… i segreti della degustazione e dell’abbinamento a tavola, in un percorso esperienziale unico nel nostro Paese… meta privilegiata nei circuiti turistici del Roero, Langhe, Asti e Monferrato per accompagnare tutti, turisti e appassionati, italiani e stranieri, in un lungo e affascinante viaggio attraverso la cultura vitivinicola nel contesto di uno tra paesaggi vitati più belli del mondo”.

Durante per percorso si acquisiscono nozioni, ci si istruisce, ma si gioca anche con tavoli tecnologici e sbuffi di aromi. Veramente esperienze suggestive. Il costo: sui dieci euro comprese tre degustazioni. Ne vale la pena. E solo alla fine, se si vuole, si possono acquistare bottiglie di buona qualità a prezzi accessibili.

IL RISTORANTE “IL CENTRO”, TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE

Un locale di tradizione antica, che risale al 1956, che ha fatto della tradizione e dell’innovazione la sua bandiera. Ai gusti corposi della cucina regionale il ristorante “Il Centro” affianca la creatività, supportata dai migliori prodotti locali e dal calore della gestione familiare. Tra le specialità il guanciale di manzo caramellato e fichi, i ravioli con ragù di salsiccia e fegatini di pollo. Da provare assolutamente il dolce di nocciole.

Il ristorante vanta anche una suggestiva cantina con oltre 600 etichette, che si può anche visitare. Basta scendere al piano interrato e aprire la porta di legno per trovarsi in un mondo a parte fatto di luci soffuse, un pavimento di ghiaia e un soffitto di mattoni a vista. La prima stanza ospita il Barolo e il Barbaresco, mentre al tavolo situato al centro si può anche mangiare (su prenotazione) immersi in un’atmosfera unica. Nella stanza vicino, invece, si trovano le etichette nazionali e internazionali. Infine, nel cosiddetto crutin, una specie di sancta sanctorum del vino, sono custodite le annate più vecchie e preziose.

Ristorante “Il Centro(via Umberto I 5, tel 0173/616112, www.ristoranteilcentro.com)