Weekend in Franciacorta: uno stellare festival di bollicine…

 

 Franciacorta è stato il primo vino italiano, prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, ad aver ottenuto nel 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oggi la parola Franciacorta identifica il territorio, il vino e il metodo di produzione, che risponde a rigide e scrupolose norme volte a certificare l’assoluta qualità di questa eccellenza italiana.

Situata nel cuore della Lombardia, a due passi da Milano, la Franciacorta si affaccia sulle sponde del Lago d’Iseo, in un’area di circa 200 chilometri quadrati che comprende 19 comuni della Provincia di Brescia. Le sue dolci colline, delimitate ad ovest dal fiume Oglio e a nordest dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche, devono le loro antichissime origini ai ghiacciai che, ritirandosi oltre 10.000 anni fa, hanno creato l’anfiteatro all’interno del quale ha preso vita la Franciacorta.

La storia del Franciacorta ha origini molto antiche e radicate in un territorio dove la coltivazione della vite è stata una costante: dall’epoca romana al periodo tardo-antico, fino al pieno medioevo, le condizioni pedoclimatiche hanno sempre favorito la crescita dei vigneti. Il catasto napoleonico del 1809 fotografa una realtà con oltre mille ettari di terreni specializzati nella produzione di vini “mordaci”, come vennero definiti dal medico bresciano Girolamo Conforti nel “Libellus de vino mordaci”, e quasi altrettanti ettari di vigneti promiscui con altre colture.

Negli anni a venire le produzioni vitivinicole crebbero senza sosta fino ad eccedere di gran lunga le necessità della popolazione, dando così il via alle prime attività commerciali. In questa realtà all’inizio degli anni’60, il giovane enologo Franco Ziliani, con la produzione della prima annata di“Pinot di Franciacorta”, diede il via al passaggio dalla produzione amatoriale di vini con le bolle e di vini spumanti ante litteram, alla moderna e codificata attività produttiva di Franciacorta. Nell’arco di pochi anni, nel 1967, giunse il primo riconoscimento ufficiale con il Decreto del Presidente della Repubblica, che qualificò la Franciacorta quale zona a Denominazione di Origine Controllata (DOC), mentre dovrà passare ancora un ventennio perché i 29 produttori decidano di associarsi e dare vita, il 5 marzo del 1990, al Consorzio Franciacorta.

Nel weekend del 17 e 18 Settembre, tutto il territorio del Franciacorta festeggia i loro vini e le loro quisite specialità gastronomiche. … Un weekend dedicato al Festival in Cantina per creare un intrattenimento piacevole anche per chi sarà presente in occasione di questo appuntamento.
Due giornate dalle mille bollicine…. l’avete segnato in agenda?

Scopriamo la Franciacorta… in bus
Tantissime le attività , a cominciare dai numerosi tour bus, soluzione geniale per scoprire tutti gli angoli del Franciacorta .
I visitatori avranno la possibilità di scoprire il territorio e le cantina in cui nasce il Franciacorta salendo a bordo di comodi bus con partenza da Rovato (Via Martinengo Foro Boario zona mercato) accompagnati da una guida turistica professionista. I tour di circa 4 ore  partono alla mattina fino al primo pomeriggio .
Una splenda idea per vivere i vini franciacortiani!

Ecco le tappe

TAPPA 1
L’azienda agricola Gabriella Bariselli nata nel 1972 dal sogno dei suoi fondatori: i suoi nonni. Coltiva i vigneti e vinifica con la stessa passione e lo stesso impegno della Mari e del Cumparì che hanno immaginato e reso possibile tutto questo. Si trova nelle aree coltivate a vigneto più belle della Franciacorta, La parte più gratificante del suo lavoro è osservare i cicli naturali. I cambiamenti delle vigne, stagione dopo stagione: il sole, la pioggia e poi, ancora, la raccolta e la trasformazione in vini fatta in gocce di sapore profumate.

TAPPA 2
L’azienda Agricola Bonfadini  che nasce nel 1956 con il nonno Giovanni, da sempre coltivatore diretto in Franciacorta. Graziano, uno dei suoi 7 figli, ha ereditato l’amore per la terra ed il desiderio di creare qualcosa di speciale con l’uva che da sempre coltivavano. . Nel 2007 la figlia Francesca entra in azienda e, volendo onorare il lavoro che il nonno ed il padre avevano fatto fino ad allora, decide di iniziare a vinificare le proprie uve; nasce così nel 2010 il primo Franciacorta Bonfadini Nobilium Brut DOCG. Oggi sono in produzione 6 tipologie di Franciacorta che hanno ricevuto molti riconoscimenti e godono di un importante riscontro commerciale in Italia e all’estero.

TAPPA 3
Villa Franciacorta, nel comune di Monticelli Brusati, nel cuore del Borgo Villa risalente al 1500. Qui la famiglia Bianchi si è occupata del restauro del borgo medievale che, nel corso degli ultimi decenni, è tornato all’antica bellezza.
L’ampliamento della cantina, completamente interrata; il recupero della suggestiva residenza padronale; la ristrutturazione dei due nuclei di abitazioni rurali con corti, che oggi ospitano Villa Gradoni Charme& Nature un’incantevole agriturismo, fanno di Villa una delle realtà più importanti ed interessanti di tutta la Franciacorta. Dal 1978 la produzione di soli Franciacorta Millesimati,  l’ uso esclusivo di lieviti autoctoni, condizione a biologico, unica cantina certificata ISO14001 contraddistingue la filosofia della Famiglia Bianchi e dell’azienda Villa Franciacorta. 

TAPPA 4
Corte aura Franciacorta nasce nel 2009 per volontà di Federico Fossati che ha individuato nella Franciacorta il territorio che più di ogni altro avrebbe prodotto per i suoi vini la gamma più ricca e più ampia di sfumature. Oggi Corte aura produce oltre 100.000 bottiglie e la gamma di Franciacorta DOCG comprende Brut, Rosè, Pas Dosè, Satén e millesimati.

TAPPA 5
I Barisèi, amichevolmente chiamati così nel franciacortino da quattro generazioni: un nome di famiglia, ma anche un brand nato dalla volontà della progenie di sperimentare, innovare ed esprimere la propria capacità enologica ai massimi livelli qualitativi; dall’esigenza di dare al proprio lavoro una diversa risonanza, di esaltarne il valore e lasciare un’impronta profonda.

TAPPA 6
Romantica a Passirano, nel cuore della Franciacorta. La cantina è immersa nei dieci ettari di vigneto coltivati a Chardonnay e Pinot Nero. In questa meravigliosa cornice la famiglia Avanzi, dedita al vino da oltre ottant’ anni, produce un limitato numero di bottiglie nelle tipologie Base, Satèn, Rosé, Extra Brut e Riserva. La meticolosa cura del vigneto, le innovative tecniche di vinificazione e la curanei dettagli sono i capisaldi della filosofia di Romantica. Qui le pupitres custodiscono le bottiglie sui lieviti dei nostri Franciacorta Brut e Satèn, che diverranno gli incredibili Franciacorta di Romantica. Il piano inferiore ospita anche la cantina privata della famiglia, dove sono custoditi i Franciacorta più preziosi.

TAPPA 7
La Manèga Riconosciuta come una delle più esclusive cantine in termini di accoglienza e ospitalità. #vedicosabevi è il motto che accompagna le visite in cantina perché descrivere le tecniche di vinificazione passeggiando tra i vigneti tenuta è il miglior modo per apprezzare i suoi Franciacorta.

TAPPA 8
Fame?
Ristorante e Lounge Bar situati all’ interno del Palazzo Vantiniano, nella centrale Piazza Cavour di Rovato. Al primo piano trova spazio il ristorante da 40 coperti, una cucina contemporanea basata sulle stagioni ed una carta vini che spazia dalla Franciacorta al resto del mondo con più di 150 referenze. Al piano terra un Lounge Bar regno della mescita e della mixology, dove poter scegliere tra proposte classiche o tra quelle più contemporanee.

TAPPA 9
Nel centro al grazioso paesino lacustre, sotto al Castello Oldofredi e non lontano dal lago stesso, gestione giovane che si propone sia nell’ambiente sia nella linea gastronomica con uno stile contemporaneo leggero. All’interno di un edificio storico, sebbene l’arredo si rifaccia ad un design moderno, la cucina prende spunto da alcune ricette ed ingredienti del territorio; di fatto si allarga poi ad ispirazioni italiane ed internazionali.

TAPPA 10
La mitica Gina!
Nella Capitale della Franciacorta, nasce nel 1928 la Trattoria da Gina.
Una storia centenaria, una storia di passione , di ricette tradizionali e innovative.
Oggi, come allora proponiamo i piatti tipici della tradizione bresciana come il Manzo all’Olio di Rovato, i Casoncelli fatti a mano e serviti con il burro fuso ma anche diversi tagli di Carne come la Tagliata, il Filetto, la Fiorentina, degli ottimi Salumi nostrani e dei gustosissimi dolci sempre fatti in casa.

TAPPA 11
Hotel Iseolago, 4 stelle., Immerso nel verde della Franciacorta, a due passi dal lago e dalla riserva naturale delle Torbiere del Sebino, l’ è il luogo ideale per un soggiorno all’insegna del relax. Siamo nel cuore della Lombardia, un territorio privilegiato, ricco di arte e di tradizioni enogastronomiche.

TAPPA 12
Villa Biondelli , nel cuore della Franciacorta, a pochi minuti dal Lago d’Iseo, vi aspetta un’atmosfera fuori dal tempo, ideale per il riposo e per il relax. Una destinazione perfetta per gli amanti della natura e delle passeggiate all’aria aperta, la Villa è immersa in un parco di 2 ettari a sua volta circondato dai vigneti che producono i pregiati vini Biondelli.

TAPPA 13
Flabacco, Al centro della location un’ immensa libreria che simboleggia la Cultura del vinotano territori e imprese enoiche da tutto il Mondo. Una scoperta per tutti, ricercando e accostando giorno dopo giorno i grandi nomi del vino alle etichette più esclusive, con l’obbiettivo di una costante crescita della cultura enologica. Un mix di sapori e profumi per deliziare l’esperto e sorprendere il novizio creati con il frutto delle nostre migliori selezioni di vini in abbinamento a prodotti gastronomici di altissima qualità.

Musica, Maestro!

Arrivano le bande!
Il 17 settembre 2022 alle ore 20.45 si svolge un concerto diffuso nei diversi comuni appartenenti all’associazione Terra della Franciacorta, disseminando musica attraverso tutto il territorio, alla stessa ora.
Uno scenario inedito in cui sono coinvolte 20 realtà musicali: 13 corpi bandistici e 7 associazioni musicali, per un totale di 700 musicisti. Nello stesso momento è stato organizzato questo concerto diffuso tra tutti i comuni dell’Associazione Terra della Franciacorta.

Musica tra le vigne
Bollicine e divertimento vi aspettano per una serata di musica, tra le vigne e le colline A Plozza Ome (BS)concerto della band SHIVER, gruppo indie-folk lecchese nonchè  la band di Davide Van de Sfroos durante il suo tour italiano Folk Coopera Tour del 2016 ed il concerto-evento di San Siro del 2017., mentre la Spensierata  di Monterotondo di Passirano (BS)  riempe i filari con musica musica dal vivo tra le vigne.
Siete amanti del blues?
Niente di meglio di un buon Blues in vigna al tramonto !
Abrami Elisabetta  Provaglio d’Iseo (BS )punta sul blues, In occasione della Open Night del Festival, sabato 17 Settembre a partire dalle ore 17:30 alle ore 20:30. Qualche nota fuori dagli schemi, 2 calici di Franciacorta, mini burger e spiedini di patate: gli ingredienti per una serata blues, in vigna.

Per chi ama le tavole ruspanti
Centottanta Cantina, Restaurant
Corte Lantieri
Quelli che il vino…

Vegatariani?
Osteria della Villetta a  Palazzolo Sull’Oglio (BS) propone un menu dell’orto.
Frittata Frittata con zucchine e fiori di zucchine dell’orto in abbinamento a Franciacorta SatènLasagna di verdure dell’orto e pesto in abbianamento a Franciacorta Extra Brut
Insalata (per chi vuole trasgredire, anche con pollo ruspante …) in abbinamento a Franciacorta Dosaggio Zero
Crostata con frutta di stagione

Più Franciacorta di così…….

Il ristorante Bella Iseo Ristorante a Pilzone d’Iseo (BS) Si è ispirato alla cucina doc del territoro:
Salmerino aromatizzato al black BBQ con mango e verdure agro al Franciacorta Franciacorta Satèn
Tagliatella al farro, qualità Spelta, ragù di pecora gigante bergamasca, gruè di cacao e cipollotto, Franciacorta Brut
Baccalà ai 3 pepi, patate all’olio del Sebino, spuma al Franciacorta e rabarbaro al lampone, Franciacorta Brut Nature
Morbido all’uva fragola, crema all’anice stellato, candito di cedro e gelé di rosa

Quando il pic  nic diventa ‘gourmet’

Picnic D’autore In Vigna –

Quelli che il vino… Camignone di Passirano – Bs
Osteria Casa Marcellina in collaborazione con 4 ristoranti del territorio: un’occasione unica per godere a pieno di un pacchetto pic-nic d’eccezione nella cornice dei nostri vigneti, condotti in regime biologico, che circondano l’azienda. Dopo la visita guidata alle cantine delle ore 11.30, i pacchetti pic-nic abbinati ad una bottiglia di Franciacorta Brut DOCG ogni due persone, saranno ritirabili presso la nostra cantina per una esperienza indimenticabile nello spazio allestito in esclusiva nel nostro vigneto Mosnel. Per ogni coppia di pacchetti picnic prenotati sarà fornito uno zaino termico con logo Mosnel con una coppia di calici, che diventeranno un piacevole ricordo in più del felice momento trascorso con noi.

 Menu pesce d’acqua dolce alla Trattoria del Muliner Clusane d’Iseo (BS)punta sul pesce di lago
Antipasto: gran misto del lago (degustazione di pesce d’acqua dolce)
Primo piatto: zuppa di pomodoro e pescato del lago
Secondo piatto: tinca al forno De.Co. con polenta macinata a pietra oppure rotolo al salmerino
Dolce: torta del Muliner
In abbinamento: Franciacorta DOCG

LE CENE TOP
Villa Franciacorta
Monticelli Brusati (BS)
La casa dell’eremita, sulla Collina della Madonna della Rosa sarà teatro di una cena  gourmet a cura di Andrea Marenzi. Il percorso a  piedi attraverso il vigneti terrazzati sarà un esperienza immersiva che preparerà  ad uno scenario unico e godibile solo a pochi selezionatissimi fortunati. Aperta solo a 20  importanti estimatori  del marchio Villa Franciacorta. 1 Cena per 2  sarà inoltre offerta a chi avrà saputo cogliere momenti unici nelle giornate  precedenti postandoli con #villafranciacorta e taggando la nostra cantina. Lo scatto verrà scelto dall’ Azienda a insindacabile giudizio.

Stelle…a Bellavista
Più pretenziosa, la cena ELITE col visiting chef “bistellato” Gennaro Esposito da Bellavista ) mentre Mirabella, Rodengo-Saiano (BS) festeggia  ‘La cena Nature’ che offre la possibilità di cenare nel cuore pulsante della cantina assaporando i piatti dell’Agriturismo Forest di Iseo, suggestioni di lago e di terra che interpretano creativamente la tradizione e preparate con ingredienti a Km In accompagnamento tutta la linea Demetra, i Brut Nature che valorizzano il frutto delle vecchie vigne Mirabella con oltre 40 anni di storia.

Viva la Nonna!
Il ristorante Hostaria Uva Rara a  Monticelli Brusati (BS) propone (con mia grande gioia…) “C’era Una Volta In Franciacorta” un menù che si ispira alle ricette “della nonna” della Franciacorta e del Sebino rivisitate in chiave moderna.
Entree’ di benvenuto – Franciacorta Satèn
Antipasto: Agone di Montisola marinato al miele di castagno e aceto di mele – Franciacorta Dosaggio Zero
Primo piatto: Lasagnetta verde al pesce persico, pinoli, basilico, pomodorino confit, scorzetta di limone e pepe rosa – Franciacorta Blanc de Noir
Secondo piatto: Salmerino al bbq con polenta integrale di grano rosso, tartare di verdure ed erbe aromatiche, miele al peperoncino –  Franciacorta Rosé
Dessert: Bossolà della tradizione – brodo di giuggiola




Lago d’Iseo: i borghi, i piatti tipici e… una remata in ‘naét’

Benvenuti sul Lago d’Iseo! Welcome to Lake Iseo, Italy!

Oggi oltrepassiamo Brescia e le rinomate terre del Franciacorta per scoprire una meta ideale per un weekend all’insegna del bello e del gusto: il Lago d’Iseo.
E’ famoso in tutta Europa da quando l’artista Christo ha creato The Floating Piers, passerelle galleggianti che collegavano la sponda bresciana del Lago d’Iseo con Monte Isola e con l’isolotto di San Paolo.

Passato l’affollato evento, il Lago è tornato alla sua tranquillità ed è ancora tutto da scoprire, anche perché il turismo di massa non vi è ancora arrivato. Vi aspettano momenti di grande bellezza, passeggiando sul lungolago, spiando il Lago da magnifici scorci o addentrandovi tra i vicoli dei suoi suggestivi borghi: Iseo, Riva di Solto, Sulzano, Lovere, Pisogne, Sarnico e Peschiera Maraglio, dove potrete assaporare i prodotti tipici di queste terre, dal saporito salame ‘Ret’ di Capriolo ai salumi di Monte Isola, al delizioso pesce di lago: alborelle, salmerini, lucci e scardole.

Borghi e buona cucina

Iseo
E’ Il borgo principale. Ogni venerdì mattina ospita il più grande mercato all’aperto. Dal lungolago, addentratevi in piccoli vicoli che vi riporteranno al Medioevo. Da vedere: Pieve di Sant’Andrea, Casa dei Palatini, la Chiesa di Santa Maria del Mercato, Palazzo dell’Arsenale e il porto turistico, dove spesso sono ancorati dei ‘naét’, tipiche imbarcazioni a forma di gondola, usate dai pescatori locali.

Riva di Solto,  borgo autentico, tranquillo, poco turistico. Da vedere: i vicoli medioevali del centro storico, il porticciolo, la Pieve di San Nicola, la Torre del Porto e l’Orrido del Bogn, caratterizato da imponenti lastroni verticali a picco sul lago, rocce a strapiombo e acqua cristallina

Riva di Solto

Sulzano, tra palazzi cinquecenteschi e meravigliosi giardini a pelo d’acqua. vi aspetta una bella passeggiata dal porticciolo fino ai margini del lago, mentre in auto potrete raggiungere il Santuario di Santa Maria del Giogo da cui potrete godere un panorama mozzafiato.

Sulzano

Lovere, uno dei borghi più belli d’Italia. La scrittrice inglese Lady Mary Wortley Montagu lo ha descritto come “il luogo più romantico che abbia mai visto in vita mia”. L’accogliente nucleo storico, il patrimonio artistico, i palazzi eleganti, il lungolago, le piazze e le caffetterie invitano senz’altro a una visita. Da vedere : La Torre Civica, la splendida Basilica di S. Maria in Valvendra, la Galleria dell’Accademia Tadini che ospita opere di Antonio Canova, Tiepolo, Bellini e Hayez.

San Giovanni, Lovere

Pisogne, l‘ultimo comune a nord della sponda orientale del lago e punto di incontro tra il lago e la montagna. Da vedere: La Chiesa di Santa Maria della Neve, con un notevole ciclo di affreschi del pittore rinascimentale Girolamo Romanino, Piazza Mercato e il cuore del borgo con eleganti edifici tra cui svetta la Torre del Vescovo.

Pisogne, Santa Margarita della Neve. Un affresco del Romanino

Sarnico, vivace cittadina e patria dei cantieri nautici Riva. Da non perdere le eleganti ville liberty dell’architetto Sommaruga, visitabili in occasione di eventi. Per un selfie d’autore accovacciatevi sulle maxi panchine di Chris Bangle, ne troverete sette, ognuna di un colore diverso

Le maxi panchine di Chris Bangle,

Monte Isola, il cuore green del lago

E’ l’isola abitata più grande dei laghi europei. Qui il tempo sembra essersi fermato: nessuna automobile e una destinazione perfetta per il turismo green. Barche colorate, viuzze strette, ripide scalinate, borghi in pietra, negozietti e profumi di lago. Peschiera Maraglio è iI borgo più bello dell’ isola. Percorrendo le scalette che risalgono il versante del monte, vi potrà capitare di vedere le tipiche sardine stese al sole.


Da fare: Noleggiare una bicicletta e circumnavigare l’isola, passeggiare sul lungolago da Peschiera Maraglio verso Sensole, salire a 600 metri, in cima al monte dominato dal Santuario della Madonna della Ceriola. Panorama indimenticabile!

Monte Isola

Chi ama camminare troverà rilassanti passeggiate tra boschi e ulivi, mentre gli appassionati di  trekking si cimenteranno lungo l’Antica Strada Valeriana, un tempo cammino medievale di pellegrini e mercanti divenuto oggi un meraviglioso ’itinerario che si snoda sulla sponda orientale del lago tra Pilzone d’Iseo e Pisogne. Consigliatissima la visita in barca alle due isole minori Loreto e San Paolo, magari a bordo di un naet.

S.Paolo e un naet

Belle camminate… ma non vi è venuta fame?

Puntiamo verso Clusane, soprannominato ‘Il paese della tinca al forno con polenta’, il piatto più tipico del Lago, antica ricetta inventata dai pescatori che si dovevano accontentare di un pesce di scarto. Oggi la tinca è una celebrità! Ogni anno, a metà luglio viene festeggiata e proposta con la ricetta originale che la vuole ripiena di formaggio e spezie e cotta in pirofile di terracotta.


A Clusane ci accoglie Pierina Colosio al timone della Antica Trattoria del Gallo. Pensate che questo locale è nato come stazione di posta, con solo un paio di stanze per i viandanti e una stalla in cui far riposare i cavalli. Oggi è un must per chi vuole gustare la cucina del lago e soprattutto la famosa ‘tinca al forno’. Una  vera bontà!

Pierina Colosio dell’Antica Trattoria del Gallo ci racconta la ricetta della squisita tinca

Secondo voi, mi lasciavo scappare la ricetta originale? Eccola…

TINCA AL FORNO CON POLENTA

Ingredienti per 4 persone:
4 tinche di almeno 300 gr.
300 gr. di Grana Padano 24 mesi
300 gr. di pangrattato
prezzemolo alloro droghe alimentari (cannella, noce moscata, pepe e chiodi di garofano)
olio extravergine di oliva DOP del Sebino
300 gr. (o meno) di burro
sale qb
Preparazione:
Aprire le tinche sulla schiena e pulirle. Mescolare il pangrattato con il Grana Padano e insaporire il ripieno con un pizzico di droghe e sale; distribuirlo all’interno dei pesci e passarne un po’ anche all’esterno. In una teglia di terracotta mettere quattro fiocchetto di burro, l’olio, una presina di “droghe”, mettere sul fondo qualche foglia di alloro e olio fino a coprire l’intera superficie.
Posare le tinche, passate in precedenza esternamente nello stesso ripieno, aggiungere un mestolo d’acqua e cuocere in forno con il ripieno asciutto a 180°C per circa 60 minuti.
Servire con una polenta soda e fumante.
In abbinamento è indicato un buon curtefranca rosso, fruttato e leggero.

Tra stellati, locande e osterie, assaggiando i piatti della tradizione … e non

Se cercate la tradizione in tavola vi consiglio la Trattoria Da Gina a Rovato, capitale gastronomica del celebrato “manzo all’olio “A Montisola, deliziatevi con le specialità della Foresta e della Canogola, antica locanda a riva lago e l’ osteria Al Campel panorama mozzafiato e piatti squisiti.

Per scelte ‘gourmet’ consiglio la cucina innovativa da Cadebasi a Erbusco e un bicchiere indimenticabile Flabacco winebar di Adro, mentre i classici ritrovi per gli aperitivi sono La Dispensa e la terrazza del Viandante di Provaglio al tramonto. Se invece siete in cerca di stelle Michelin, ecco il Due Colombe di Corte Franca che serve il suo iconico piatto ‘La Patata Viola, il Gambero Rosso ed il Franciacorta’

La Patata Viola, il Gambero Rosso ed il Franciacorta

Abbiamo detto ‘Franciacorta’?…
Nel cuore di questa terra eno-generosa, troviamo l’ Azienda Agricola Mirabella Franciacorta che dal 1979 produce vini unici per carattere, tipicità, naturalità e qualità. Teresio Schiavi, cuore e fondatore di Mirabella e i suoi figli Alessandro e Alberto, sono da sempre paladini della sostenibilità, della vicinanza all’uomo e al suo benessere. Mirabella è stata tra le prime aziende ad abbracciare la viticoltura biologica (certificazione Valoritalia) segno concreto di sensibilità civica e ambientale

Dove dormire
Partiamo dal top. L’Albereta villa Liberty, Ophelia, 4 stelle appena ristrutturato e un interessante ristorante, il Romantick Relais Mirabella (romantico di nome e di fatto…) belle camere e vista spettacolare, Al Dossello suggestiva locanda di campagna

Mirabella Relais

La mia scoperta
Vi andrebbe di passare una notte in una ex fattoria, vista spettacolare sul Lago e sulla Riserva Naturale delle Torbiere, mentre a tavola vi aspetta una cucina succulenta?
Ecco l’Agriturismo Forest camere luminose e biciclette gratis per scoprire sentieri escursionistici. Troverete tanti prodotti fatti in casa:  olio, conserve, miele, stepitose marmellate (mele con zenzero, cannella e un’irresistibile crema di castagne). Oltre ai piatti tipici, nel menu troverete spettacolari taglieri con prodotti locali, esaltati dal pane fatto in casa ed accompagnati da un buon bicchiere di vino.

Delizie a tavola e in barattolo dell’Agriturismo Forest

Concludendo… cosa ne pensate di un weekend all’insegna del ‘bello e del gusto’ su e giù per il meraviglioso Lago d’Iseo ?

 




Weekend gourmet in Franciacorta. Tutti i segreti… inclusa la ricetta dell’iconico ” Manzo all’Olio di Rovato”

I vigneti della Franciacorta e il Lago d’Iseo

(in Italian and English)–

Benvenuti in Franciacorta!

di Cesare Zucca .
La sua estensione è di circa 240 Kmq e raggruppa i comuni di Adro, Brione, Capriolo, Castegnato, Cazzago S. Martino, Cellatica, Cologne, Coccaglio, Cortefranca, Erbusco, Gussago, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Polaveno, Provaglio, Rodengo Saiano e Rovato, dove ritroviamo testimonianze architettoniche dell’antichità come monasteri, chiese, abbazie, ville e castelli dell’epoca medioevale.

Il Castello Bornato

La tradizione viticola è da secoli protagonista di questo territorio e fin dalle epoche più remote. Affonda le sue radici nel lontano Cinquecento con le curtes francae ed approda ai vini “mordaci” del XVI secolo. In questo ambiente, sulle colline, è nata infine la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) italiana dedicata al metodo Franciacorta, emblema di una terra da sempre vocata alla viticoltura, forte anche della vicinanza del Lago d’Iseo, che mitiga le escursioni termiche.

Non a caso la famosa Guida Michelin, ha scelto Franciavorta  per presentare tutti i ristoranti stellati 2022, siglando una profonda condivisione sul piano della valorizzazione enogastronomica, e sull’approccio ambientale sostenibile, coronati dal Consorzio per la tutela del Franciacorta che ha lo scopo di valorizzare e tutelare la crescente produzione vitivinicola del territorio franciacortino.

Sul fronte della transizione green, la Franciacorta ha saputo perfezionare una viticoltura leader nella sostenibilità, paladina di un’agricoltura attenta a minimizzare gli impatti ambientali e a migliorare la biodiversità funzionale all’interno dell’ecosistema vigneto.

A tavola!

La cucina della Franciacorta sa coniugare i sapori delle carni dell’entroterra con quelli di pesce di lago e ci riserva numerose eccellenze gastronomiche, dai formaggi, come la robiola Bresciana, il casolet, il fatulì della Val Saviore, a salumi come la soppressata, il lardo aromatizzato al Curtefranca, il salame di Monte Isola e quello tipico di Capriolo. Il Lago d’Iseo offre alborelle, salmerini, lucci e scardole. Tanti piatti di pesce, come le sardine essiccate, la tinca al forno, , l’insalata di luccio.

Ottimo l’olio extravergine di oliva Laghi Lombardi DOP a indicazione geografica Sebino per condire il famoso manzo all’olio e tanti altri piatti stupendi che si possono assaggiare visitando soltanto questa terra meravigliosa.

Dove mangiare
Dina, Gussago
Nuova stella Michelin 2022 che ha definito  geniale la cucina di Alberto Gipponi
Dispensa Pani e Vini Franciacorta Adro
Matteo Cocchetti
classici bresciani, pesce di lago e di mare
Il Volto Iseo
Osteria apprezzata per i piatti di pesce di Lago e l’irresistibile mousse di  zucca e castagne
Barboglio de Gaioncelli, Corte Franca
cantina e ristorante tra le vigne.  Menu “a chilometro zero”,
Cucina San Francesco del Cappuccini  ,Cologne
Raffinato resort sulle colline della Franciacorta.

E per finire, tre ristoranti che partecipano al progetto Cibo di Mezzo, che propone materie prime, unicità, salubrità e territorialità. Prezzi unificati e molto accessibili a 60 o 100 euro tutto incluso, fino al 12 Dicembre
Cadebasi; Erbusco
Qualcosa di nuovo ma abbordabile, ottime le “tapas”, che loro chiamano “buffetti”
Al Malò
Chef Mauro Zacchetti, paladino del territorio e della tradizione. Idee, stile, fame e coraggio
Due Colombe , Corte Franca
Chef Stefano Cerveri, stellato pilastro e baluardo della ristorazione bresciana e vessillo della Franciacorta.

Il famoso “manzo all’olio di Rovato”, un piatto storico

il tradizionale manzo all’olio di Rovato

Al tempo della Repubblica di San Marco, il mercato della carne di Rovato, era il più importante sulla rotta da Venezia a Milano, dove i mercanti provenienti dalla Liguria erano soliti portare i prodotti tipici della loro terra, come l’olio e le acciughe
Questo piatto è databile con precisione alla seconda metà del Cinquecento quando la ricetta fu trascritta da una nobildonna di nome “Donna” Veronica Porcellaga.
È una ricetta di famiglia da cinque secoli, tramandata di generazione in generazione, affinché ogni famiglia abbia la sua versione. Si compone di tre ingredienti fondamentali: olio di oliva, acciughe e la carne sgrassata detta “cappello del prete”, solitamente utilizzata per il bollito misto. Poi aglio, pangrattato e qualche verdura. Secondo gli addetti ai lavori, il trucco è prima rosolare velocemente la carne sui lati in modo che cuocia lentamente e rimanga tenera, conservando tutti i succhi.

Una vesione alternativa, con purea di zucca

Una ricetta di 500 anni! E’ giusto rispettarla a pieno, come vuole la tradizione o rivisitarla con una ricetta innovativa?
Ho controllato con due top chef locali. Stefano Cerveri del ristorante stellato Due Colombe di Borgonato di Cortefranca, mantiene viva la tradizione di famiglia e rimane fedele alla cucina di Nonna Elvira, una versione classica del 1955 e arricchita con un cucchiaio di miele d’acacia mentre Matteo Cocchetti della Dispensa Pani e Vini Franciacorta propone un filetto di manzo “non tradizionale” cotto a bassa temperatura con sarde di lago essiccate e salsa al prezzemolo.
Inutile dire che un weekend in Franciacorta non è completo se non accompagnato da questo piatto che è un vero must! Basterà dare un’occhiata sul lungolago per scoprire molti ristoranti e osterie dove lo si può gustare

Ecco la ricetta originale.

MANZO ALL’OLIO DI ROVATO

La versione classica di Stefano Cerveni , dettata dalla nonna nel 1955.

Ingredienti
4 porzioni
1,5 chilogrammi di carne magra “cappello del prete”
1 tazza di olio extra vergine di oliva
1 cipolla tritata finemente
125 grammi di burro
3 acciughe sott’olio
1 carota
6 foglie fresche di spinaci
0,5 kg di farina di grano integrale
3 spicchi d’aglio
4 tazze di acqua calda
2 cucchiai di amido di mais
Preparazione
Soffriggere nel burro i filetti di acciughe, la cipolla tritata e gli spicchi d’aglio.
Tagliare a lungo la carne per fare due pezzi, farli rosolare in padella per dieci minuti. Aggiungere circa 4 bicchieri di acqua tiepida e cuocere a fuoco lento per almeno tre ore, eliminando il grasso che viene in superficie. A metà cottura aggiungete l’olio.
Mescolate una manciata di amido di mais con un po’ d’acqua e aggiungetela per addensare la salsa. Togliere la carne e tagliarla a fette di circa tre centimetri.
Filtrare la salsa in un’altra casseruola, aggiungere la carota e gli spinaci tritati finemente e se necessario un cucchiaino di maizena per addensare ulteriormente.
Servire accompagnato da polenta o patate al vapore.

Stefano Cervieri

Dormire in Franciacorta

Non c’è che l’imbarazzo della scelta, dal relais chic al più genuino agriturismo
L’Albereta, Erbusco
Elegante resort sulle colline franciacortine. Celebri spazi ristorante, guidati da Fabio Abbattista, tra cui il LeoneFelice VistaLago che offre anche un piacevolissimo dehors.
Ophelia , Cazzago San Martino
Un 4 stelle recemente ristrutturato,
Al Dossello Provaglio d’Iseo
romantica dimora di campagna
Ròcol, Ome
Rustica semplicità dI un genuino agriturismo

La mia scoperta

Agriturismo Forest. Via Roma Traversa 2, Iseo
Ex fattoria, vista spettacolare sul Lago d’Iseo e sulla Riserva Naturale delle Torbiere. Camere luminose e biciclette gratis per scoprire sentieri escursionistici. Troverete tanti prodotti fatti in casa:  olio, conserve, miele, marmellate di mele con zenzero o cannella e un’irresistibile crema di castagne.


A farvi sentire bene a tavola ci pensa la chef Manuela Baisotti con la sua cucina tradizionalmente nostrana ma raffinata, con quel tocco gourmet che la rende ancora più speciale..

Chef Manuela Baisotti e il suo meraviglioso Lago

Nel piatto e nel calice….

Nel cuore della Franciacorta troviamo l’ Azienda Agricola Mirabella Franciacorta che dal 1979 producono vini unici per carattere, tipicità, naturalità e qualità. Così si può riassumere l’impegno e il lavoro quotidiano di Teresio Schiavi, cuore e fondatore di Mirabella, e dei suoi due figli Alessandro e Alberto, paladini del sostegno dell’ambiente, della vicinanza all’uomo e al suo benessere, nonché l’impegno costante nel ricercare l’eccellenza qualitativa fuori dagli schemi e nel far vivere a tutti l’esperienza Franciacorta, anche organizzando visite e degustazioni

Mirabella è stata tra le prime aziende ad abbracciare la viticoltura biologica(certificazione Valoritalia)sui suoi 45ettari di vigneto,concentrati nella porzione centro-orientale della Franciacorta, dove i suoi abitanti vivono a stretto contato con le vigne. Il ricorso a prodotti di origine naturale, unito all’uso diatomizzatori che ne evitano la dispersione -e permettono di utilizzarne solo un terzo-è unsegno concreto di sensibilità civica e ambientale.

Perfino il tradizionale accoppiamento carne- vino rosso, può essere ammorbidito dalla mitezza del clima franciacortino e sopratutto addolcito dalla serenità del Lago.
Quindi… ecco DOM Mirabella, un rosè dorato di eccellente limpidezza e dal profumo di note mielose di frutta esotica. Il suo gusto secco e al tempo stesso vellutat sposa egregiamente il piatto forte della Chef. guancetta di maialino cotta a bassa temperatura, servita su polenta abbrustolita.

Da Forest:  un  delicato Rosè Dom Mirabella per accompagnare il tradizionale manzo all’olio.

Nel menu di Forest spiccano gli spettacolari casoncelli con burro di malga e salvia dell’orto, accompagnati da un Demetra Millesimato Mirabella, mentre il Demetra Pinot Bianco è deale con piatti di verdura , in questo caso saporiti finferli su crema di patate.

INFO
Consorzio Turela Vini Franciacorta

CESARE ZUCCA- -Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

>>> Here the recipe in English of Cerveri’s famous “Manzo all’olio di Rovato”  <<<

Would you like to taste some local, traditional, truly popular food. Just check around, along the lakeside promenade, there are many osteria where you can enjoy the most traditional dish, manzo all’olio di Rovato, (literally ‘Rovato beef in oil’). Rovato is a small town located in the Franciacorta hills, close to the lake.

La versione classicca di Stefano Cerveni , dettata dalla nonna nel 1955.

An historical recipe

At the time of the Republic of San Marco, the meat market in Rovato, was the most important one on the route from Venice to Milan, where the merchants coming from Liguria used to bring the typical products of their land, such as oil and anchovies. This dish can be accurately dated to the second half of the sixteenth century when the recipe was written down by a noblewoman named “Donna” Veronica Porcellaga. It has been a family recipe since five centuries, handed down from one generation to the next, so that each family has its own version. It consists of three basic ingredients: olive oil, anchovies and the non-fat meat called cappello del prete (priest’s hat), usually used for the bollito misto. Then garlic, breadcrumbs and some vegetables. According to insiders, the trick is first to sear the beef quickly on the sides so it cooks slowly and remains tender, keeping all the juices in.

The beef reinvented
A 500 years dish! So, is it right to fully respect the tradition, or revisit with an innovative recipe? I checked with two local top chefs.

Stefano Cervieri

Stefano Cerveri from Due Colombe in Borgonato di Cortefranca, keeps alive the family tradition and remains faithful to Granma Elvira’s cooking, a classic version dated 1955 and enriched with a spoon of acacia honey. Matteo Cocchetti from Dispensa Pani e Vini Franciacorta serves a ‘non tradizional’ beef filet, low temperature cooked with dried lake sardines and parsley sauce.

Here the original recipe. Enjoy your manzo all’olio.

il tradizionale manzo all’olio di Rovato

Ingrediants
4 Servings

1.5 kilograms (about 3 pounds) of lean meat ‘Priest’s hat’ meat

1 cup of extra vergin olive oil
1 onion finely chopped
125 grams (or about 4,5 ounces grams) of butter
3 anchovies in oil
1 carrot
6 fresh leaves of spinach
0.5 kilo (about 1 pound) of whole-grain wheat flour
3 garlic clove
4 cups of warm water
2 tablespoons of cornstarch

Method
Saute in butter the anchovy fillets, chopped onion and the garlic cloves.
Cut long for the meat to make two pieces, brown them in the pan for ten minutes. Add about 4 cups of warm water and slow cook for at least three hours, removing the fat that comes to the surface.
Halfway through, add the oil. Mix a handful of cornstarch with a little water and add it to thicken the sauce.
Remove the meat and cut into slices about three inches. Strain the sauce into another saucepan, add the carrot and finely chopped spinach and if necessary a teaspoon of cornstarch to thicken further.
Serve accompanied by polenta or a steamed potato

INFO
Consorzio Turela Vini Franciacorta