VIBOLDONE, PREZIOSA ABBAZIA NEL MILANESE

Di Raffaele d’Argenzio

(con la collaborazione della Prof. Giovanna Ferrari)

 Si sognano i grandi viaggi, ma a volte ci sono anche piccoli viaggi, gli urban weekend, che vale la pena di fare, perché si scoprono preziosità che danno ugualmente emozioni. E un’emozione ce l’ha data l’abbazia di Viboldone, a San Giuliano Milanese, (a 20 minuti da Milano). Ci ha incuriosito subito, perché non è stata costruita dai Benedettini, ma dagli Umiliati. Chi erano costoro?

Si parte per andare a scoprilo. Come compagna di viaggio per questo urban weekend abbiamo scelto la piccola Mazda 2. Perchè? Per non essere come tutti, per distinguerci.

COMPAGNA DI VIAGGIO: Mazda2 Hybrid

É una vettura di segmento B con un sofisticato motore Full Hybrid. Frutto di un accordo tra Mazda e Toyota, condivide l’ottimo progetto che ha dato vita anche alla gettonata Yaris.  A guardarla, il design è moderno e accattivante, oltre ad essere anche sportivo grazie alla grande “bocca” anteriore e ai generosi passaruota laterali. All’interno si percepisce l’uso di materiali di prima qualità, lo spazio è sufficiente per ospitare comodamente 5 persone, mentre i loro relativi bagagli vengono ospitati in un vano da 286 litri, limitato dalle forme sinuose della coda. Ma per un urban weekend va benissimo. Alla Mazda 2 Hybrid piace visitare Milano, ed è attenta ad andar piano per usare il motore elettrico e non dar fastidio.

DAI GRATTACIELI ALL’ABBAZIA

Non resistiamo ed andiamo a vederci le tre torri di City Life e a fare un po’ di shopping. Due passi nel parco e un giro intorno alla Fontana delle 4 stagioni (creata per la fiera campionaria del 1927) e poi si parte verso l’Abbazia. Arriviamo a Piazzale Corvetto, ma invece di prendere l’autostrada A1, scegliamo la via Emilia che ci porta a San Giuliano Milanese, e poi a Viboldone, che ne è frazione. La nostra campagna di viaggio rallenta, procede in elettrico e si ferma davanti al cancello dell’Abbazia.

La chiesa si staglia nel cielo con la  sua facciata di cotto impreziosita da bifore a vento e da statue di marmo che ricordano i protettori del luogo: la Vergine col bambino tra sant’Ambrogio e san Giovanni da Meda nella lunetta del bianco portale, e san Pietro e san Paolo in due nicchie.

L’abbazia di Viboldone fu fondata nel 1176, nello stesso anno della vittoria dei Comuni della Lega Lombarda contro l’imperatore Federico Barbarossa a Legnano. L’edificio originario di epoca romanica fu completato nel 1348 in stile gotico e poi rimaneggiato nel ‘600 dagli Olivetani, che chiusero le finestre delle navate laterali sostituendole con altari.

L’interno è illuminato dal grande oculo della facciata, e quasi ovunque è affrescato da maestri di scuola giottesca, non tutti identificati, di cui va ricordato almeno Giusto de’ Menabuoi, autore del Giudizio Universale osservabile nel tiburio, copia del Giudizio del suo maestro Giotto, che si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Gli affreschi, con storie di Cristo, Crocefissione, Madonna col Bambino, sono pieni di figure femminili, che richiamano la forte presenza delle donne in questo ordine religioso.

COSTRUITA DAGLI UMILIATI: MA CHI ERANO COSTORO?

Ce lo ha raccontato il gentile Ferdinando Reati, dell’associazione Amici dell’abbazia di Viboldone. Gli Umiliati erano un ordine religioso nato negli anni ’60-’70 del 1100, nello stesso periodo dei Valdesi, dei Patari e di altri movimenti evangelici tardo medioevali.  Il gruppo era composto da laici e chierici, che si riunivano in semplicità di costumi e in spirito antigerarchico in case dove collaboravano, in preghiera e lavoro, uomini e donne.

Un affresco in cui sono raffigurati gli Umiliati

Il loro centro più potente divenne proprio l’abbazia di Viboldone, ma le loro “case” e chiese erano un po’ ovunque nell’Italia settentrionale.  Erano abili nella tessitura di pregiati panni di lana e stimatissimi amministratori di terreni. Nella piana attorno a Viboldone – da “Vicus Boldoni”, borgo dei Boldoni – avevano, con i monaci cistercensi, irregimentato le risorgive, lì abbondanti, creando le “marcite”, vasti campi irrigui che sfruttando il continuo fluire delle acque davano fino a 8 tagli di fieno l’anno. Divennero perciò col tempo un ordine potente e ricco.

Perché allora chiamarsi “umiliati”?  Perchè furono “umiliati” dall’anatema papale del 1184, che li colpì come eretici, per aver disobbedito al divieto di celebrare riti religiosi nelle loro riunioni comunitarie e di predicare in pubblico, attività riservate al clero. Agli Umiliati succederanno gli Olivetani (Benedettini), successivamente costretti a lasciare l’abbazia quando questa fu soppressa dal governo austriaco. Nel 1941 il cardinale Ildefonso Schuster, dopo anni di abbandono, offrì l’abbazia a una comunità di monache benedettine, che tuttora vi abitano e si dedicano al restauro e ad attività di editoria religiosa e teologica.

L’ABBAZIA OGGI

L’abbazia e il suo bel campanile resistono tuttora tra svincoli autostradali, linee ferroviarie, gli aerei in atterraggio sull’aeroporto di Linate e la incombente urbanizzazione. L’alta velocità, la A1 e la via Emilia sono solo a 600 metri, ma basta percorrerli a piedi per ritrovare il silenzio e l’armonia di un paesaggio costruito pazientemente durante secoli. Delle bonifiche e delle capacità idrauliche degli Umiliati di Viboldone rimangono le risaie che la circondano, alimentate dall’acqua del canale della Vettabbia, di origine romana, che porta le sue acque al Lambro e poi al Po.

L’associazione degli Amici di Viboldone e altri gruppi di cittadini di San Giuliano Milanese esortano le autorità locali a prendersi cura degli edifici circostanti l’abbazia, abitati fino a vent’anni fa da contadini e salariati, ma che oggi sono in abbandono e potrebbero cadere in mano alla speculazione edilizia. Speriamo anche noi che l’Abbazia e il suo borgo restino così, a ricordarci questa pace che dura da oltre 800 anni.

Una pace che abbiamo ritrovato nel viale pedonale che dall’Abbazia porta alla stazione di San Giuliano, lungo il quale si vedono canali, risaie e forse anche le marcite. In fondo troviamo la stazione ferroviaria ed anche il ristorante La Ruota, buonissimo, ma inaspettatamente toscano. Intorno, però, ci sono agriturismi e ristoranti con piatti locali.

È ora di tornare a Milano, la Mazda 2 ci aspetta paziente e sembra sorriderci. Riparte in silenzio, per non disturbare. Il nostro urban weekend è finito.

INFO: www.viboldone.com 

Mazda2 Hybrid 116 CV SELECT

La plancia risulta dominata dal display centrale dedicato all’infotainment impianto multimediale da 8 pollici che fornisce numerose informazioni e gestisce la connettività per smartphone, l’impianto audio e la navigazione. Il powertrain full hybrid spesso si viaggia a emissioni zero (in partenza, a basse velocità e nel veleggio), questo permette di ottenere consumi bassi. Se si vogliono ottenere prestazioni brillanti basta premere i sull’acceleratore e i 116 CV si sentono tutti, per contro anche la rumorosità diventa accentuata.

Scheda tecnica

Motore: Full Hybrid Electric 1.5 VVT; Potenza: 116 CV; Velocità massima: 175 km/h; Consumi ciclo WLTP: 3,8-4 l/100 km; Cambio: automatico e-CVT;

Prezzo della versione provata: 31.020 euro.




La rivincita dell’auto…meglio se green

Di Paolo Artemi

Distanza sociale, ristoranti ridisegnati, alberghi sanificati, timore di incroci con gente senza mascherina, ma il weekend è sacro e mai si sarebbe potuto immaginare di doverlo sopprimere per mesi e mesi mentre le giornate si allungavano e il sole diventava padrone del cielo. Limitazioni a parte, è comunque venuto il momento di ritornare non al futuro, come incita un famoso film di fantascienza, ma alle belle abitudini del passato.

La rivincita del weekend in auto, per sostituire i voli mordi e fuggi ora non più low cost, riscoprire il picnic, puntare su eventi organizzati in vasti spazi, visitare mostre e musei senza essere incalzati, a distanza antivirus, conoscere i tanti stupendi borghi italiani e riappropriarsi di emozioni legate a foto che stanno ingiallendo.

CON L’AUDI e-TRON sportback SUL Lago di Como

Chiudete gli occhi e immaginate la striscia di asfalto luccicante che si snoda tra i monti lombardi che portano alla Madonna del Ghisallo, affiancata dal Museo del Ciclismo, mentre l’azzurro del cielo si fonde con il blu del Lago di Como.

Dai due motori elettrici dell’Audi e-Tron Sportback 50 quattro (75.400 euro) arriva un sussurro ma quando si preme l’acceleratore s’avverte, oltre al brusio delle gomme che si incollano all’asfalto, un sound artificiale generato da un piccolo altoparlante sistemato davanti alla ruota anteriore destra, intanto la Suv coupé prende velocità e la felicità prende forma.

Un’elettrica pura che se alimentata con energia proveniente da fonti rinnovabili chiude positivamente il cerchio della mobilità sostenibile. Un’Audi esclusiva, tanto spazio, tanto comfort, tanta sicurezza grazie alla trazione integrale. Con tanto dinamismo grazie ai 313 cavalli di potenza, un’accelerazione fulminea (il cambio sulle auto elettriche non c’è), un’autonomia di circa 350 km assicurata dalla batteria al litio di 92 kWh per coprire abbondantemente la distanza programmata per la gita.

CON LA PEUGEOT 508 SW HYBRID SULLA COSTIERA AMALFITANA

Chi durante la quarantena non vedeva l’ora di riprendere la routine del casa-ufficio-casa, code a singhiozzo comprese, può decidere di recarsi da Amalfi al feudo della colatura delle alici tra Cetara e Castellabate “au bord de la mer”. Ogni sosta consente di ammirare spettacoli unici e il turismo enogastronomico trova un valido alleato nell’ampio baule con il portellone motorizzato della Peugeot 508 Station Wagon ibrida ricaricabile (47.880 euro).

Il pupo anche durante il frena-accelera può tranquillamente distrarsi coccolato da sospensioni che stirano le grinze dell’asfalto tramite l’Active suspension control. La transizione dal motore elettrico a quello termico non si nota per niente e in modalità EV (puro elettrico) si percorrono una cinquantina di km in un comfort ancora più avvolgente.

225 cavalli non sono pochi, eppure i dati statistici sui consumi sono entusiasmanti, più di 70 km con un litro di verde, inoltre l’aiuto elettrico dà quell’energia che rende la 508 Hybrid ricaricabile anche alla spina di casa la più dinamica rispetto alle sorelle di tutta la gamma.

Con la Bentley Continental Convertibile Gtc W12 IN COSTA AZZURRA

Nel 2020, l’anno che ha restituito all’automobile lo scettro di regina della libertà di movimento, protagoniste ritornano a essere le strade. Le tre Corniches, che collegano Mentone a Nizza, sono percorsi di assoluta bellezza, che attraversano borghi pittoreschi e panorami mozzafiato. La Grande Corniche è la strada più mozzafiato e panoramica delle tre, al punto che Alfred Hitchcock la scelse come location per il film “Caccia al ladro”, con Cary Grant e Grace Kelly. L’attrice che divenne moglie del principe Ranieri, molti anni dopo proprio su queste curve perse la vita in un incidente d’auto.

La vettura ideale per percorrere in lungo e in largo questo tratto di Provenza, attraversando ovviamente Montecarlo sulle strade che una volta all’anno si trasformano nel circuito di Formula 1, è una regale gran turismo, la Bentley Continental Convertibile Gtc W12 (242.876 euro, con anglo-teutonica precisione). Un’opulenta supercar lunga 485 cm, che ospita comodamente quattro persone, spinta da un tecnologico 12 cilindri a doppia V, benzina, da 5.950 cc di cubatura, capace di erogare 635 cv, con cambio robotizzato a otto rapporti e trazione integrale.

Le prestazioni sono da top speed: 333 orari di velocità massima, zero-cento in 3,8 secondi. La sua missione però non è vincere a Le Mans, ma arrivare al vertice del comfort, dell’eleganza, della fruibilità. Nell’abitacolo, tanto per citare un dato rivelatore, ci sono due chilometri di cuciture che assemblano pelli pregiate e materiali nobili.

CON LA Porsche Taycan PER RIVIVERE IL RALLY DI MONTECARLO

L’alternativa eco alla cavalcata in terra francese con attraversamento di La Turbie e Roquebrune, mitiche tappe del Rally di Montecarlo, è la prima Porsche Taycan tutta elettrica. Il suo nome, Taycan, è una parola composta da due termini di origine turca, “tay” e “can”, che si può tradurre con “anima di un giovane cavallo vivace”, ricordando che il cavallo è il simbolo della Porsche.

Questa berlina sportiva lunga quasi cinque metri, a quattro ma anche quattro + uno posti, assicura una formidabile spinta attraverso due motori elettrici, uno all’anteriore e uno all’asse posteriore. Si può scegliere tra due modalità di utilizzo, La prima consente di avere accelerazioni da sportiva dura e pura, la seconda di aumentare l’autonomia.

La versione più potente è la Turbo S da 761 cv (192.977 euro), zero-cento in 2,8 secondi, con un’autonomia di 410 km prima di ricaricare la batteria. Rifornimento che si fa in un tempo brevissimo. Taycan è la prima vettura di serie dotata di un sistema di alimentazione a 800 Volt, invece di 400, che permette in circa cinque minuti di assicurarsi 100 km di autonomia se la rete di ricarica è ad alta potenza a corrente continua, come le Ionity.

….continua nella 2° pagina…

CON LA DS 3 Crossback e-Tense PER IL MUSE DI TRENTO

E ora dalla Grande Corniche all’Autostrada del Brennero, per sorprendere i figli adolescenti, che come sentono parlare di weekend coi genitori vanno in crisi. La meta è il Muse, il Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano, dove si possono prenotare corsi di programmazione e laboratori sulla natura o progettare viaggi ecologici tra quelli sponsorizzati dal museo nei posti più emozionanti del mondo.

Perfetta per raggiungere Trento, la DS 3 Crossback e-Tense (da 39.600 euro), un gioiellino di tecnologia. Lo stile è da crossover di carattere, nell’abitacolo a dir poco ricercato grazie all’utilizzo di materiali e rivestimenti di prestigio trionfa il design romboidale. I finestrini, volutamente piccoli, ricordano i cockpit degli aerei, lo spazio, invece, è abbondante per un’auto di questa categoria. L’elettromotore eroga 136 cv, facili da gestire con il valido antistress dell’eliminazione del cambio e l’autonomia sfiora i 320 km.

Alla sicurezza provvede l’angelo custode elettronico, che arriva a frenare da solo se la distrazione non fa vedere un ostacolo. La chicca è l’app MyDS che con il telefonino da remoto permette di controllare lo stato della batteria, avviarne la carica, programmare la temperatura interna. Fondamentale per salvare i punti della patente la SpeedCams che individua autovelox fissi e mobili, telecamere ai semafori ed eventuali incidenti.

CON LA Tesla Model 3 Long Range 4×4 PER GARBATE AVVENTURE GREEN

Avete bisogno di più spazio, della trazione integrale perché amate vivere garbate avventure e il vostro cuore batte per la mobilità elettrica sdoganata dall’istrionico genietto Elon Musk, l’inventore dell’auto elettrica che usava le batterie dei telefonini? Valutate la Tesla Model 3 Long Range 4×4, una berlina sportiva a cinque posti che quota 57.920 euro, ovviamente da tagliare in base agli incentivi offerti da Stato, Regioni, reti di vendita: chiedere uno sconto anche alla Tesla in fondo non costa nulla.

Model 3 è lunga 469 cm, esibisce un maxi baule da 542 litri e un propulsore da 351 cv. L’autonomia è di 560 km e si può contare per rifornimenti veloci in un network di punti di ricarica organizzato dalla casa americana con la collaborazione di hotel, boutique, ristoranti, resort di ogni tipo. A disegnarla lo statunitense Franz von Holzhausen, papà dello stile di tutte le Tesla. La batteria è parte integrante del pianale e si trova fra l’asse anteriore e quello posteriore. Quest’ultimo ospita il motore elettrico, mentre nella variante a trazione integrale un altro propulsore viene montato sull’avantreno.

L’aerodinamica è stata maniacalmente curata per aumentare l’autonomia. Per esempio, le maniglie delle porte a filo carrozzeria limitano i vortici dell’aria durante la marcia. L’obiettivo progettuale del coefficiente di resistenza aerodinamica era 0,21, il risultato 0,23. Gli interni? Minimalisti, in stile Musk. Tutte le possibili funzioni dell’auto si controllano da un grande schermo flottante da 15 pollici posto al centro della plancia.

CON LA LEXUS UX HYBRID A MONDOVI’, FRA LE MONGOLFIERE

Eh sì, tornare a guidare può avere un bell’effetto e creare una meravigliosa sensazione di benessere. La “Mrs. Robinson” di Simon & Garfunkel, diffusa dall’hi-fi Mark Levinson da 835 Watt attraverso i 17 altoparlanti della Lexus UX, può contribuire a creare l’atmosfera giusta per andare a vedere un raduno di mongolfiere. Colorate, allegre, leggiadre, molto sicure se ancorate al terreno e utilizzate per fare una salita a 25-30 metri, ideali per guardare dall’alto in basso chi sta giù con il naso all’insù. Si possono ammirare a Mondovì, capitale della mongolfiera, dove esiste l’unico aeroclub dedicato a questo sport aereo. Una cittadina che offre alternative gradevoli, come raggiungere il centro medievale con un passaggio in funivia, visitare il Museo della Stampa o quello della Ceramica o la Torre antica.

La Lexus UX, abbreviazione di Urban eXplorer, a trazione integrale (listino da 39.400 euro), è una crossover sportiva, con uno stile filante e aggressivo che anticipa le Lexus del futuro. Guarda avanti anche il gruppo propulsore, un Full Hybrid che utilizza un quattro cilindri da 1.987 cc, abbinato a tre unità elettriche, due sull’anteriore una sul retrotreno da 7 cv, per una potenza combinata di 184 cv.

Secondo i dati della casa giapponese con un litro di verde si percorrono più di 17 km e si emettono 103 grammi di CO2 al km. Salto nel futuro anche con i sistemi di sicurezza elettronici, che operano attraverso una fitta rete di sensori, radar compresi, per evitare o limitare i danni di un’eventuale collisione. A esaltare l’attenzione per l’ambiente, la casa giapponese informa che a fine carriera oltre il 90% dei componenti sarà riciclato, batteria ibrida compresa.

Con la MAZDA Cx-30 hybrid PER UNA GUIDA BRILLANTE

Così da una parte ci sono le mongolfiere a ricordare la conquista del volo, dall’altra la rivoluzione digitale dell’auto con l’avvento di Big Data, Gps e telematica, che pian piano cancelleranno il piacere della guida per farci lavorare o guardare la tv anche in viaggio. Per ora, per fortuna, c’è ancora spazio per una guida brillante, anche se priva di derapate, sovrasterzi di potenza e testacoda.

La garantisce Mazda Cx-30 Hybrid (listino da 24.750 euro), una crossover dallo stile coinvolgente in una nuova interpretazione del Kodo design, il marchio della casa di Hiroshima, perfetta per trasportare tutto il necessario per un ghiotto picnic, aiutati dallo Smart Cargo Box, un pannello sul fondo del vano bagagli ripiegabile in tre parti che viene adattato all’utilizzo che si vuole fare dello spazio.

Il fiore all’occhiello meccanico è il nuovo quattro cilindri della famiglia Skyline G, benzina, 1.998 cc, da 122 cv, che disattiva quando è opportuno due dei quattro cilindri per tagliare i consumi. Sfrutta la tecnologia Mild Hybrid ed è abbinato a un propulsore elettrico che opera come un booster e migliora le prestazioni in partenza e ai bassi regimi. La batteria che alimenta il motore elettrico viene ricaricata da un dispositivo che recupera l’energia in frenata e in decelerazione. I risultati sono molto interessanti, quasi 20 km con un litro di verde e 116 g di Co2 al km. Ma adesso basta, è venuto il momento di godersi il picnic.




Mazda 3 2019: piani di Bobbio in ibrida

Mazda 3 2019 – Alla realese non ci credevamo, era tantissimo tempo che un modello non si presentava così simile ad un concept. Il muso lungo, la forma del tre quarti posteriore è quasi del tutto fedele. Quando ce l’hanno consegnata nella sua vernice rossa, brillante (Vernice Soul Red Crystal), opalescente, è stata una piacevole conferma. Esteticamente è inconfondibile, si differenzia, nella sua elegante aggressività. L’assenza di spigoli (molto in voga negli ultimi anni), riflette la luce in modo tale che le forme cambino a seconda della prospettiva.

Il posteriore è alto, in contrapposizione con il muso lungo. Le forme sono scolpite, “tirate”, aerodinamiche, ma esprimono forza e velocità. L’ingombro dei cerchi nei passaruota è perfettamente studiato, i cerchi da diciotto dell’esemplare in prova parlano da soli.
Ci piace più l’anteriore che il posteriore, ma l’uno è nulla senza l’altro. Questo a causa della sua particolarità in relazione all’equilibrio delle forme. Insomma un totale successo. Forse non per tutti alla fine dei conti, ma così ben riuscito (oggi non si premia la personalità purtroppo).

Gli interni sono un’altro punto di forza, sopratutto riguardo i posti anteriori. Appena seduti, la posizione di guida è perfetta. Le regolazioni sono tantissime ed elettriche, ma bastano pochi aggiustamenti per ritrovarsi a proprio agio. E questo è un aspetto molto a cuore ai giapponesi (e ad alcune eccellenze italiane) e rimane un argomento troppo poco trattato.
In questi interni ogni informazione è nel posto giusto, tutto è ergonomico a servizio del guidatore.

A partire dal rotore che controlla lo schermo principale, fino ai controlli del clima. L’infotainment è ridotto all’osso, così come il modo di interagirci. I pulsanti di interazione sono solo quattro, ben posizionati nella consolle centrale, subito sotto il cambio. I sedili sono comodi e ben profilati, con una posizione di guida che strizza molto l’occhio al piacere di guida, con ispirazione sportiva. La corona del volante è stata ingrandita rispetto i passati modelli. E’ questo  l’unico neo in un ambiente assemblato con molta cura del dettaglio, compresa la scelta dei materiali.

Dopo questa positiva premessa partiamo per la prova. Attraversiamo la città e notiamo la silenziosità dell’abitacolo. Se non sentiamo musica dallo spettacolare impianto BOSE, non sentiamo molto altro, se non il suono dell’aspirazione del 2.0 benzina quando acceleriamo. L’isolamento acustico sembra di una categoria superiore. La guida è molto piacevole e anche nel traffico si guida rilassati e fiduciosi.

Lo spirito che esprime questa Mazda 3 ricalca perfettamente le forme esterne. Invoglia alla velocità, alla guida sportiva, ma attraverso un filtro di raffinatezza, che per primo parte dalla configurazione meccanica. Questo tipo di power train è infatti l’unico esempio sul mercato. Il 2.0 benzina skyactive-G Mazda M Hybrid è un aspirato ibrido benzina che non solo sfrutta la potenza extra del motore elettrico (di 7,5 Cv), ma riesce a sfruttare il funzionamento di un diesel per generare lo scoppio. In parole povere i consumi sono molto ridotti, senza tralasciare la potenza.

Quindi si guida bene. In autostrada è silenziosa e offre molti aiuti moderni alla guida, anche se alcuni non sono ancora stati sviluppati al massimo. Arriviamo a Barzio, per poi andare ai piani di Bobbio tramite la seggiovia. Un posto molto suggestivo e particolare, un grande spazio aperto in quota, dove si possono fare passeggiate, c’è un rifugio ecc.

Nella guida tra le curve l’assetto funziona molto bene, non troppo rigido ne il contrario. Lo sterzo è sincero, il cambio è spettacolare (da giapponese verace). L’handling è divertente, spinge a dare di più. Il grip è molto buono e colpisce proprio il rapporto e l’enorme sincronia tra i componenti. La rosposta del motore è lineare e morbida, da il meglio ai medi regimi (proprio come un diesel), ma ha una buona risposta al pedale, senza particolari ritardi.

piani di Bobbio (ogni diritto della foto è di chiunque ne sia proprietario)

Ai piani di Bobbio c’è un rifugio nel quale abbiamo mangiato abbastanza bene. Per alloggiare niente di che nei dintorni, consigliamo una visita in giornata.

 




Mazda 6 SW: corpo da ammiraglia, anima da sport week-end

Mazda 6 SW – Partiamo da Milano, dietro la redazione abbiamo ala fortuna di avere un pezzo di storia milanese, ma per prima dell’auto. E’ il palazzo delle Scintille, dove nel 1923 si è svolto il salone dell’auto, con le più belle di quell’anno. Mazda 6 SW sarebbe sicuramente una di queste, per quello le scattiamo la prima foto proprio lì.

Mazda punta sulla sicurezza. Bandiera di questo nuovo modello è infatti il traguardo di 5 stelle Euro NCAP. La struttura è stata rinforzata, ma è la tecnologia che conta. La casa giapponese ha infatti dotato Mazda 6 del sistema i-ACTIVSENSE, sistema di frenata assistita tra i migliori in circolazione. Questo in aggiunta agli ormai canonici  LED adattivi, assistenza intelligente per la velocità e un sistema di visione 360° (precisamente il “360° View Monitor”, di cui parleremo più avanti). Questa è la premessa che piacerebbe a “mamma Mazda” o al Direttore, ma noi seguiamo una linea diversa. Quello che ci ha colpito di questa macchina non è tanto la tecnologia votata all sicurezza, ma una purezza alla guida che è una sorpresa.

Non solo, questo modello di Mazda 6, nel meraviglioso colore della nostra prova (Soul Red Crystal), ha un effetto su strada sorprendente. Il Kodo design (nome delle forme Mazda degli ultimissimi anni) è palesemente una direzione vincente. La macchina è bella da ogni angolazione, con un muso molto basso, sportivo ma sinuoso, curve raccordate e grandi giochi di profondità per le fiancate e i passa-ruota. Tutto con finiture veramente di alta qualità. Le cromature sono al posto giusto, i cerchioni da ’19 riempiono molto bene, donando una personalità sicuramente sportiva, ma con la giusta serietà. E’ una macchina che per il “passante comune” è premium, al di là dello stemma sulla calandra.

Passando agli interni, di questa Mazda 6 SW non possiamo che rimanere soddisfatti. Il nostro esemplare è molto ben accessoriato, con finiture in pelle chiara (optional di 150 euro…pochissimo rispetto alla qualità del materiale) e alluminio spazzolato. Appena entrati si sente inoltre il classico profumo degli interni Mazda, particolare molto raffinato che caratterizza tutti i modelli della marca e che non è in nessun modo da sottovalutare.

Il cruscotto è in parte digitale e in parte fisico, con una grafica di grande effetto all’accensione dell’infotainment, ma da qui partono i dolori. Se Mazda da una parte è sempre all’altezza, qui si trovano le sue maggiori debolezze. Lo schermo è piccolo e di bassa risoluzione per gli standard odierni, ma il peggio è proprio il suo funzionamento. Il navigatore è impreciso, per niente intuitivo e non funziona sempre al massimo. Questo come tutto l’intero design grafico interno al sistema. Seppur le funzionalità siano limitate (per una macchina premium), sembrano quasi ostili a chi le usa. Lo schermo è touch, ma troppo lontano da raggiungere dal posto del guidatore senza che stacchi la schiena dal sedile. Tutto si comanda da un rotore subito prima della leva del cambio. La risposta fisica è eccellente, tutti i tasti sono solidi e precisi e il tutto è facile da raggiungere e disposto razionalmente. Ciò che risente di un calo è proprio tutto ciò che riguarda l’ambiente digitale (molto importante: da distinguere con la tecnologia di guida) lento e poco preciso. Unica eccezione è l’impianto Bose, che regala un’esperienza di altissima qualità, a tutti i regimi di volume e con qualunque tipo di genere musicale.

Ma dato che ciò che si fa in una macchina è prettamente guidare la parte che reputiamo più importante inizia adesso. Mazda 6 SW ci ha sorpresi. Da chiarire che il nostro esemplare in prova è dotato del 2.2 Diesel Bi-turbo da 184 Cv, con cambio automatico. Ci ha sorpreso l’equilibrio e l’evidente cura in fase di sviluppo. Lo sterzo, la risposta dei pedali di accelerazione e freno, l’assetto sono incredibilmente equilibrati e in armonia tra di loro. Il cambio è veloce e impercettibile alle velocità cittadine (se usato con la testa). Le palette dietro al volante sono in plastica, ma con un’ottima risposta. E finalmente passiamo ad assetto e motore.

Questo è il primo bi-turbo diesel che proviamo. Da qui traiamo la conclusione: per un amante della guida  è il motore da scegliere. Non è l’accelerazione né l’abbondante coppia a stupirci (445 Nm), ma l’erogazione. Il motore ha spunti ad ogni regime, l’allungo è speciale rispetto ai diesel che siamo abituati a guidare. E’ sempre pronto, è raffinato, progressivo. Inoltre la silenziosità e l’assenza quasi totale di rumore e vibrazioni è ciò che completa un’esperienza di guida sorprendente. La posizione di guida è incredibilmente confortevole e la corona dello sterzo, nonché la sua forma, almeno per noi, sono perfetti. Certo il peso di più di 2.000 Kg si sente, la macchina non è certo un peso piuma, ma non deve neanche esserlo. In ogni caso è un piacere, anche tra le curve.

Se avete 40.000 euro circa, avete una famiglia e vi piace la raffinatezza, il design, la guida e sopratutto avete tanti km da macinare, Mazda 6 SW fa decisamente al casa vostro. Vi sentirete coccolati dai materiali, dai profumi e dalle finiture. Non solo, una volta tornati al vostro garage, oltre che ad un bel musetto da guardare per un’ultima volta, non vedrete l’ora di guidarla di nuovo.




Settimana della moda Milano: serata chic con Mazda e Pollini

In corrispondenza dell’ultima Milano Fashion Week, Mazda ha presentato la nuova MX-5 Limited Edition, frutto della collaborazione con la casa di moda romagnola Pollini. L’evento si è svolto nell’atelier Pollini, proprio nel cuore del Quadrilatero della moda, ed ha attirato esperti del settore ma anche celebrities e personaggi di spicco.

Dopo la Mazda CX-3 Limited Edition, le due aziende, accomunate dal gusto per la tradizione ed allo stesso tempo per l’innovazione, hanno rinnovato la partneship e hanno avviato un nuovo progetto che ha dato vita all’elegante roadster Mazda MX-5 Limited Edition.

A rappresentare il “matrimonio” fra i due brand, alla guida della MX-5 Claudio di Benedetto, direttore communication di Mazda Italia e Marco Piazzi, direttore generale di Pollini SPA

La nuova MX-5 si contraddistingue per le linee sinuose della carrozzeria, gli interni raffinati, caratterizzati da ecopelle e stampa monogram Pollini Heritage che riveste gli interni delle portiere, il vano portaoggetti e le alette parasole.

Munita di trasmissione manuale a 6 rapporti, questa edizione speciale in tre esemplari unici, identificati con badge numerato in plancia, è dotata di un kit Pollini appositamente disegnato per la vettura, composto da due borsoni da viaggio, due necessaire con profili in tinta e un paio di sneaker coordinate, il tutto contraddistinto dal badge dell’edizione limitata.

Necessaire monogram Pollini Heritage

Ma qual è il leitmotiv della collaborazione? La cura nei dettagli e la passione per l’arte manifatturiera, che accomunano entrambe le aziende, sono due elementi che hanno permesso l’intesa tra l’eleganza e l’artigianalità di Pollini e la tecnologia di Mazda.

Disponibile in soli tre colori, Soul Red Crystal, Ceramic e Jet Black, MX-5 nasce in edizione limitata ed è già possibile acquistarla esclusivamente online, sul sito Mazda www.mazda.it.

 

 




Weekend nella “nuova Milano” con Mazda CX-3 Pollini

Mazda CX-3 Pollini – Per questo weekend abbiamo deciso di restare nella nostra città, per riscoprila, aggiornarci. Milano cambia, tanto negli ultimi anni. CityLife è uno dei sintomi più importanti di questo cambiamento. Novità, progresso, ma anche moda, fashion e nuovo carattere estetico che ha affascinato specialmente le milanesi, anche per  l’apertura del  CityLife  FASHION DISTRICT, un villaggio ai piedi dei due grattacieli.  CityLife nasce nella ex Milano Fiera, stravolgendo  il carattere architettonico della zona 5, appunto con la costruzione di due grattaceli, un parco e il centro commerciale urbano più grande d’Italia (nonché una fermata della nuova line MM Lilla). Tutto è nuovo in questo “isolato”, a parte il meraviglioso palazzo liberty che ospitò la seconda fiera dell’automobile in Italia.Ma non cambia solo la morfologia fisica:  è nato un nuovo punto, questo centro è infatti fruito da tutte le età anagrafiche, specialmente al femminile.


Ad accompagnarci in questa “esplorazione in casa nostra” una macchina che ha tutto della città, come della classe e della tecnologia che ormai la contraddistingue: Mazda CX-3 Polllini.
Costruita in soli 110 esemplari è la versione più chic di questo già validissimo crossover. La nostra è verniciata con un bel bianco perlato, con interni rosso scuro. Gli esterni li conosciamo: le linee sono sinuose e molto ben raccordate. E’ graziosa, agile nel traffico e molto brillante in città. E’ una macchina che per quanto riguarda il design (secondo la nostra opinione) non ha un lato che non sia piacevole da osservare. Il muso è aggressivo, molto ben disegnato. La fiancata è ricca di linee e nervature, molto curate ed eseguite magistralmente. Il retro è ben proporzionato e bilanciato: non è tozzo come la maggior parte delle auto di questo segmento e vagamente sportivo in questa speciale configurazione. Se non fosse emerso… ci piace.

Anche gli interni sono ben disegnati, ma soprattutto ben progettati. Si respira lo spirito tipicamente giapponese, una sensazione difficile da spiegare. Insomma tutto è ergonomico, intuibile, di facile utilizzo. Tutto è ben assemblato e di qualità, nonostante non sia un’auto progettata per il lusso puro. E’ un’auto che si guida, che ha ancora bisogno di qualcuno per essere utilizzata. A parte le provocazione il feeling è proprio questo. Merito anche della grande combinazione motore-sterzo-cambio. Appena saliti ci si sente immediatamente a proprio agio. Tutti i componenti meccanici rispetto la guida ci hanno colpito. Lo sterzo è preciso, consistente ma non affaticante, non troppo diretto e sensibile, per non esagerare con la sportività.

Il cambio per noi (sempre ribadendo che NON si tratta di una sportiva) è una goduria: innesti secchi, corsa corta ma con selettore molto morbido. Classica la frase “si cambia con un dito”, ma realtà in questo caso. Il motore è un 2.0 quattro cilindri benzina con 120 Cv. Scelta veramente inusuale nell’epoca del down-sizing. Questo propulsore risulta fluido ed elastico, con una buona ripresa e con molta coppia ai bassi regimi. E’ aspirato, quindi sempre pronto alla risposta dell’acceleratore, sensazione inusuale di questi tempi. Ci ha anche colpito la posizione di guida. Entrati si capisce il perché sia una versione limitatissima. Si trova subito il giusto feeling quando ci si siede sui bellissimi sedili foderati in alcantara e pelle Pollini.

L’artigianalità e l’attenzione alla tradizione che contraddistingue Mazda la ritroviamo nel disegno e nei materiali delle coperture si sposano con la tradizione artigianale italiana.
E’ quindi un prodotto premium, ricercato, ma con un’eccellente qualità-prezzo. 25.470 euro è il prezzo fisso di questa macchina, full-optional e senza la possibilità di cambiare allestimento.
Nel traffico della nuova Milano si muove agilmente e con grande eleganza, con apprezzamenti dei passanti che non ci aspettavamo.




La CX-3 ha successo e spinge a +32% Mazda Italia diventata maggiorenne

Quando si diventa maggiorenni si festeggia. Mazda Italia compie 18 anni. Il regalo per la filiale italiana,  che ha sede a Roma, arriva da ciò che più conta, le vendite: per la precisione un +32% nelle immatricolazioni italiane di gennaio rispetto allo stesso mese di un anno fa, con la nuova generazione del SUV CX-5 a dare una spinta molto vivace e il crossover compatto CX-3 a confermare il suo grande successo tra il pubblico. Mazda è sbarcata in Italia portando con sé una storia fatta soprattutto di dinamismo e innovazione.

 

MAZDA IERI: DAL SUGHERO AL MOTORE ROTATIVO

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La Mazda Cosmo Sport del 1967, la prima a motore rotativo

La casa madre nacque ufficialmente nel 1920, fondata ad Hiroshima da Jujiro Matsuda. Il suo business originario era la lavorazione del sughero (la compagnia si chiamava Toyo Cork Kogyo), ma presto passò alla produzione automobilistica. Il nome Mazda venne coniato nel 1931, una contrazione di Matsuda ma anche un riferimento alla divinità zoroastriana (da Zarathustra) Ahura Mazda. Il primo modello prodotto fu un veicolo a tre ruote, il Go, che ebbe molto successo in India e Cina.

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La Mazda 787B, trionfatrice della 24 ore di Le Mans 1991

La Mazda ha costruito la sua fama nel mondo dell’automobile soprattutto per la tecnologia del motore rotativo. Un’idea del tedesco Felix Wankel, introdotta dalla NSU nei primi anni ’50 e successivamente testata e sviluppata su licenza da diversi fra i maggiori costruttori mondiali. Fu Mazda però a crederci più degli altri, mettendo sul mercato molti modelli per parecchi anni, dalla Cosmo Sport del 1967 alle celebri RX-7 (1978-2003) ed RX-8 (2003-2011). Nel campo delle competizioni resta poi indimenticabile la vittoria assoluta alla 24 ore di Le Mans del 1991 con la Mazda 787B, a tutt’oggi l’unico successo di una marca asiatica nella corsa più massacrante del pianeta.

 

MAZDA OGGI: DALLA LEGGENDARIA SPIDER MX-5 AI SUV CX-3 E CX-5

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Mazda MX-5, la spider più venduta del mondo

C’è però sopra tutti gli altri un modello a cui si pensa immediatamente quando si sente il nome di questo costruttore: la spider Mazda MX-5. Semplicemente, la roadster più venduta di tutti i tempi, capace di superare il milione di esemplari dal 1989, anno di esordio. Non si contano i club di fedelissimi possessori di MX-5 in tutto il mondo, protagonisti ogni anno di affollatissimi raduni. Molto leggera, perfettamente bilanciata, trazione posteriore, potenza adeguata ma non esagerata: la ricetta perfetta per divertirsi alla guida, oggi come ieri.

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Il crossover compatto Mazda CX-3

Accanto alla leggendaria MX-5 la gamma attuale di prodotto comprende le efficienti e tecnologiche berline Mazda2, Mazda3 e Mazda6. A cui si è aggiunta negli ultimi anni la linea SUV, o crossover che dir si voglia. La compatta CX-3 e la più grande CX-5. Dati i gusti attuali del pubblico, era facile prevedere un successo di vendita anche per questi due modelli. Perché anche loro sono Mazda: racchiudono una filosofia ben precisa che si esprime in ogni aspetto dei veicolo, dal design esterno alla meccanica, dalla telaistica agli interni. I giapponesi usano l’espressione Jinba Ittai, che si può tradurre a grandi linee in “il cavallo e il suo cavaliere”. Significa che il mezzo meccanico va a formare un tutt’uno con la persona che lo guida, lo asseconda creando un’intesa armoniosa come i migliori cavalieri in sella agli animali più intelligenti e fedeli. E ogni auto di questa casa esprime in buona parte questa filosofia, appunto lo “Spirito Mazda“.

 

MAZDA DOMANI: SEMPRE TECNOLOGIA EVOLUTA E DESIGN RAFFINATO

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Il concept Mazda Vision Coupé anticipa le sportive di domani

Il futuro di Mazda può riassumersi per il momento in due importanti novità presentate negli ultimi mesi, una meccanica e una di design. Cominciamo da quest’ultima: il concept Vision Coupé, già pluripremiato. Non servono parole, è sufficiente osservare la foto. Poi una geniale evoluzione nel campo dei motori a combustione interna, che molti vorrebbero far sparire da un giorno all’altro, facendo finta di non capire che è ancora molto lontano il momento in cui se ne potrà fare a meno. Allora ecco una soluzione estremamente creativa per risparmiare carburante: Skyactiv X, il motore a benzina ad accensione per compressione controllata da candela. Senza andare troppo sul tecnico, unisce il meglio dei due mondi: l’efficienza nella combustione ad alto regime di rotazione dei motori a benzina (accensione con scintilla) con quella tipica a basso regime dei motori diesel (accensione per compressione). Ricerche in corso da diversi anni, ma gli ingegneri Mazda sono riusciti a renderla effettivamente utilizzabile e quasi pronta per la produzione in serie.

 

MAZDA ITALIA, LE SFIDE DEL FUTURO

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Roberto Pietrantonio, AD di Mazda Italia, accanto al SUV CX-5

Tornando all’espansione di Mazda nel nostro Paese, chiudiamo con le parole di Roberto Pietrantonio, amministratore delegato di Mazda Italia: “Come organizzazione abbiamo già vissuto tantissime esperienze ma siamo consapevoli che in Italia c’è ancora un enorme potenziale da esplorare, soprattutto nel raccontare l’heritage centenario del marchio giapponese e nell’aumentare la familiarità con il cliente italiano. Grazie a un design universalmente riconosciuto, una tecnologia motoristica distintiva e unica nel panorama automobilistico mondiale, siamo pronti a cogliere tutte le opportunità sul mercato per portare Mazda al successo anche in Italia“.




Mazda CX-3 e Pollini insieme per una Limited Edition molto fashion

Un debutto in grande stile, è proprio il caso di dirlo, per la nuova Mazda CX-3 Limited Edition In Partnership with Pollini, la city crossover in Limited Edition di 110 esemplari, disponibile da ottobre, che ha fatto il suo debutto lo scorso 20 novembre, in occasione dell’inaugurazione della nuova boutique Pollini in via del Babuino, a Roma.

Al cocktail party sono arrivati a bordo dell’elegante city crossover personalità del mondo della moda e dello spettacolo, tra cui Diletta Aleotta, Elena Santarelli, Anna Safroncik, Giorgio Marchesi e Fabio Troiano.

Tanti i punti in comune tra le due aziende: la casa automobilistica di Hiroshima, che da sempre ricerca la perfezione dei dettagli, anche attraverso la realizzazione manuale dei dettagli, come la realizzazione della corona del volante cucita a mano dai Maestri Artigiani Takumi, e lo storico brand di San Mauro Pascoli, che dal 1952 rappresenta una delle eccellenze italiane di pregio nel campo dello stile e della manifattura nella produzione di scarpe e accessori in pelle, caratterizzati dall’utilizzo di materiali pregiati, linee pulite e dettagli dalla forte identità.

Il risultato è una versione del piccolo crossover di Hiroshima premium e trendy, molto apprezzato dalle donne che amano esprimere la propria personalità anche attraverso l’auto. Elegante per natura, la Mazda CX-3 Limited Edition in Partnership with Pollini si caratterizza per i dettagli di altissimo livello, come le finiture con doppia cucitura dei sedili in pelle nappa Brown, e la ricerca sofisticata dei particolari interni, come la bocchetta d’aerazione centrale e “occhio di Polifemo” ergonomica.

Si aggiungono all’allestimento Exceed equipaggiamenti premium come il sedile di guida regolabile elettricamente con memoria, i cerchi in lega 18’’ cromati, protezione sottoscocca silver anteriore e posteriore, calotte retrovisori satinate e badge “Pollini” numerato posto in plancia.

La Limited Edition è motorizzata con l’unità 2.0L benzina da 120 CV. Il motore SKYACTIV-G 2.0 ad iniezione diretta nella variante da 120 CV a 6.000 g/min, con una coppia massima di 204 Nm a 2.800 g/min. vanta l’intera gamma di chicche tecnologiche: rapporto di compressione di 14:1, collettore di scarico 4-2-1, doppia fasatura della distribuzione sequenziale S-VT della famiglia dei motori Skyactiv che abbinate ad una “giusta cubatura” della cilindrata consentono al motore brillantezza e fluidità sconosciute a motori di pari potenza e minor cilindrata, senza minimamente intaccare consumi e costi di gestione.

Ognuno dei 110 esemplari viene proposto a un prezzo di 25.470 euro ed è impreziosito ulteriormente da un portadocumenti in pelle e da una VIP Card Pollini, personalizzata con il naming e il logo della Limited Edition, utilizzabile nei punti vendita Pollini che consentirà ai possessori di usufruire di vantaggi speciali sui prodotti del brand.




Mazda MX-5 RF, edizione speciale per pochi

Mazda MX-5 RF – La roadster più bella dell’anno aggiunge il tetto rigido sopra la testa.

L’azienda nipponica aveva svelato nei mesi scorsi (senza preavviso) la MX-5 RF, una versione speciale della sua tanto amata spider. Nel 2016 si è fregiata del titolo di “World Car of the Year” grazie al suo KODO Design. In soli 392 centimetri di lunghezza infatti riesce a concentrare le doti di una sportiva, di una vettura a cielo aperto e, perché no, di un’auto weekend per viaggiare in coppia ovunque si voglia. Il bagagliaio, infatti, a spazio a sufficienza per due porsoni o valigie rigide.

Merito della sua linea filante, semplice, elegante ma anche sportiva. Le due lettere (RF) aggiunte stanno per Retractable Fastback ed indicano a tutti gli effetti che questo nuovo modello è una hard-top. Il tetto infatti è rigido poiché costituito di metallo e si apre in 12 secondi, sia da fermi che in movimento (fino a 10 km/h), entrando in uno scomparto che non intacca né la linea né lo spazio per i bagagli dietro. La tinta Machine Grey è il tocco d’artista, esaltando le linee della MX-5 RF e donandole una certa personalità. Dentro si arricchisce con l’Alcantara.

Il motore della MX-5 RF è il 2.0 litri da 160 CV: 214 km/h di punta e 7,3 secondi l’accelerazione. Il peso è piuma: poco più di 1000 chilogrammi la rendono ancora più appetibile se si cerca un weekend sbarazzino. Completa il tutto il cambio automatico a 6 marce.

MAZDA MX-5 RF

Cilindrata cm3: 1998
Potenza massima kW (CV)/giri: 118 (160)/6000
Coppia max Nm/giri: 200/4600
Emissione di CO2 grammi/km: 154
Trazione: Posteriore
Velocità massima (km/h): 215
Accelerazione 0-100 km/h (s): 7,5
Consumo medio (km/l): 15,2
Lunghezza/larghezza/altezza (cm): 392/174/124
Passo (cm): 231
Peso in ordine di marcia (kg): 1055
Prezzo: da 36.500 euro




Lapo Elkann e Mazda in Darsena per la Mazda MX- 5 Levanto

Mazda ha scelto Garage Italia Customs per realizzare un “pezzo unico” della sua iconica spider MX5 di quarta generazione. 

Un incontro non casuale quello tra l’azienda giapponese e l’hub creativo di Lapo Elkann: Mazda infatti è l’azienda giapponese che più di altre ha fatto propria la tradizione nipponica per la manifattura di precisione ed il culto dell’abilità artigianale (l’arte dei Takumi) portata al suo massimo livello. Naturale complemento del Takumi non potevano che essere evidentemente i “Maestros” di Garage Italia Customs, specialisti dotati di abilità uniche e di assoluta eccezionalità nella customizzazione di prodotti che già rappresentano l’eccellenza nella realizzazione di prodotti di serie.

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L’idea creativa di questa spettacolare interpretazione di MX-5 nasce dalla creatività di Lapo Elkann e dal Film The “Endless Summer”, mitica pellicola di Bruce Brown del 1966 considerato un capolavoro dei docufilm sul Surf. L’esemplare realizzatosi chiama MX-5 Levanto: il nome  è quello di una perla della costiera Ligure che è considerata per le caratteristiche peculiari dei fondali del suo mare cristallino, la patria Italiana del surf.

La livrea della roadster è stato creata sviluppando il concetto dell’ estate infinita e rivisitata appunto ispirandosi a Levanto incrociando la mitica estetica da beach boy californiano con la sofisticata eleganza tipica della riviera italiana. La carrozzeria riprende i colori dei lunghi tramonti estivi (un endless sunset!) con un acceso tono arancio che sfuma nell’indaco all’altezza della linea di cintura. La particolare verniciatura è stata realizzata con abile maestria dagli artigiani specializzati di Garage Italia Customs che, dosando con attenzione la quantità di vernice spruzzata dalla pistola, sono riusciti ad ottenere una perfetta fusione, senza alcun tipo di stacco tra i due colori, che sfumano l’uno nell’altro in modo naturale.  Gli interni richiamano il dualismo cromatico degli esterni  con un rivestimento completo del cruscotto, dei pannelli porta e della selleria in denim giapponese, abbinato ad Alcantara nautico azzurro per le sedute (un materiale che si può tranquillamente bagnare, quindi perfettamente in linea con il concept della vettura) con cuciture a contrasto arancioni: materiali tanto giovani e pratici quanto eleganti ed inediti in campo Automotive.




Mazda MX-5 RF, a sorpresa svela l’hard top

Mazda MX-5 RF – Il Salone Internazionale dell’Auto di New York (NYIAS) svoltosi recentemente ha visto una serie di piacevoli sorprese, tra cui quello di Mazda. L’azienda nipponica ha svelato senza preavviso la MX-5 RF, una versione speciale dell’amata spider.

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Fresca fresca del pregiato titolo di “World Car of the Year”, che l’ha vista primeggiare su auto degne di grande rispetto come Audi A4, Mercedes GLC e jaguar XE, la piccola spider ha convinto grazie al suo KODO Design, ovvero la sua linea filante, semplice, elegante ma anche sportiva.

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Le due lettere aggiunte stanno per Retractable Fastback ed indicano a tutti gli effetti che questo nuovo modello è una hard-top – detta anche Targa. Il tetto infatti è rigido poiché costituito di metallo e si apre in 12 secondi, sia da fermi che in movimento (fino a 10 km/h), entrando in uno scomparto che non intacca né la linea né lo spazio per i bagagli dietro. La tinta Machine Grey è il tocco d’artista, in quanto esalta le linee della MX-5 RF e le dona una certa personalità.

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L’anima della RF è spinta da due tipi di propulsore, ossia il 1.5 litri da 131 CV capace di 204 km/h e 8,3 secondi per scattare da 0 a 100 km/h. Per avere ancora più sprint ecco invece il 2.0 litri da 160 CV: 214 km/h di punta e 7,3 secondi l’accelerazione. Il peso è piuma: 1015 chilogrammi la rendono ancora più appetibile se si cerca un weekend sbarazzino. Completa il tutto il cambio automatico a 6 marce, altra novità.

Ed ora che ragioni avete per non innamorarvi di quest’auto?




A Borghetto sul Mincio con la nuova Mazda2

Un weekend immersi nelle vie senza tempo di Borghetto sul Mincio, tra mulini, ponti e le acque del fiume Mincio.

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L‘Italia e i suoi meravigliosi borghi offrono innumerevoli spunti per trascorrere un weekend all’insegna del divertimento, arte e buon cibo. Trattandosi di una visita in giornata ho scelto un posto che potesse essere raggiunto facilmente da Milano; così la scelta è ricaduta sulla splendida Borghetto sul Mincio.

Borghetto è una frazione del comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. È incluso nella lista de “I Borghi più Belli d’Italia”. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario.

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Il programma della giornata: giro nel borgo, pranzo e poi dritti a Valeggio per acquistare i famosi tortellini.

(clicca qui per la ricetta)

Partenza ore 10.00 sicuri di raggiungere la meta per le 12.00.

Il viaggio è già parte del divertimento grazie alla nuova Mazda 2 – rosso fiammante dotata di un motore da 1496 cc –  per una velocità massima di 171km/h. Macchina brillante, dalle linee morbide e al contempo decise, trasmette la sensazione di forza interiore e potente energia cui dare libero sfogo.

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Oltretutto offre una serie di servizi che si sono rivelati assolutamente utili durante il viaggio in autostrada, come il sistema di sicurezza angoli ciechi e il controllo di fuoriuscita dalla carreggiata. Grazie all’innovativa TECNOLOGIA SKYACTIV tutti modelli Mazda di nuova generazione sono in grado di garantire elevate prestazioni e bassi consumi uniti a sicurezza e divertimento di guida senza eguali – 3,4/4,8 L/100Km Consumo di carburante su percorso combinato e 89/112 g/Km di Emissioni CO2 – il tutto a partire da 13.900 €. Anche la presenza del sistema di navigazione si è rivelato fondamentale, visto che abbiamo scelto di percorrere l’ultimo tratto – al posto che prendere l’uscita per Peschiera, siamo usciti a Desenzano – attraverso una strada panoramica;

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Arriviamo a Borghetto, un unicum urbanistico creato in simbiosi con il fiume Mincio. La cosa più bella che offre ai visitatori è un paesaggio naturale di grande respiro e suggestione: le acque del fiume indugiano silenziose tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli, tra cui i cigni, ma si agitano e imbiancano anche in piccole cascate, che fanno da sottofondo alle chiacchiere della gente, raccolte e protette dalle imponenti rocche del Ponte Visconteo. Il borgo offre anche spazio per lo shopping – non certamente quello sfrenato di Via Montenapoleone – dando la possibilità di acquistare souvenir, ma anche abiti e prodotti profumatissimi – presso la boutique Antico Mulino alla Torre –  e prodotti artigianali, ovviamente made in italy.

 

Girando tra le viuzze del paese abbiamo trovato una grata adibita alla pratica dei “lucchetti dell’amore”; che apprezziate o meno questa moderna tradizione, è senz’altro segno che Borghetto è per molti la città dell’amore – come la vicina Verona – tanto che ogni anno centinaia di sposi scelgono di utilizzare il borgo come sfondo per il proprio album di nozze, ricevimento nuziale e in alcuni casi matrimonio.

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Il nostro giro prosegue verso il ristorante, contenti più che mai di poter mangiare i famosi tortellini, chiamati qui nodo dell’amore. Scegliamo il Ristorante San Marco,  collocato sulle vive acque del Mincio tra le case,
che oltre ad una splendida vista panoramica sul paese è rinomato per la sua tradizione culinaria. La scelta delle pietanze è davvero difficile, tutto è invitante e perfettamente rappresentativo del luogo: il ragù di germano, il luccio, la trota, polenta e salame, prodotti tipici che ci fanno immergere sempre di più nella magia del luogo. I prezzi? in linea con la location senza essere eccessivi – la spesa si aggira tra i 25 e i 40 euro a testa.

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Contenti del pranzo facciamo un ultimo giro per il borgo, per poi dirigerci verso Valeggio. Qui abbiamo acquistato presso il pastificio Remelli, che da venti anni produce pasta fatta a mano, nel rispetto dell’antica tradizione pastaia, tortellini per tutti i gusti: classici, al ripieno di zucca, ricotta, cipolla e gallina.

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Terminiamo la giornata con un ottimo caffè in quel di Valeggio presso il bar 18ViaRomaCafè. Il locale serve la miscela  -Guatemala nel nostro caso– prodotta dal Laboratorio di torrefazione Giamaica Caffè di Verona dove la famiglia Frasi seleziona e prepara con metodi artigianali i migliori caffè del mondo.

 

Una giornata perfetta in un bellissimo borgo che ci lascia con un tramonto da togliere il fiato!

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Un weekend in Liguria con la MAZDA CX-3

Dal mare di PortoFino ai 1115 m. di BarBaGelataCon l’estate, un tuffo nel mare, un tuffo nella pazza folla piena di vita, colori, suoni e bella gente.

Ma a volte il caldo è troppo ed anche tutto il resto e allora si cerca refrigerio in quei monti che sono a due passi, basta salire in auto e dopo aver attraversato il fiume di folla ci si ritrova in strade silenziose, in un paesaggio verde che non immaginavi.

E’ l’altro mare, un mare verde. Il primo itinerario è quello che va da Portofino all’altra Liguria, e noi l’abbiamo fatto con la nuova Mazda CX-3 Portofino è come un santuario, dove almeno una volta l’anno bisogna andare. Sbucare nella piazzetta e vederla sempre uguale è una piccola emozione irrinunciabile. E spesso si trova qualcuno che si conosce per un abbraccio , un caffè o un pezzo di focaccia. Per il tuffo, però meglio Paraggi, un angolo davvero magnifico. Nel traffico la nostra Mazda CX-3 è agile e rapida, ed anche se vede altre colleghe importanti non ha complessi , anzi sembra pavoneggiarsi quando più di una persona si volta a guardarla. Sembra un’auto fatta apposta per queste strade bellissime, ma in cui devi saper scattare per poter uscire dagli ingorghi.

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Il primo fresco si può prendere salendo sul Monte di Portofino, andando ai giardini dell’Abbazia La Cervara, che hanno già vinto il premio dei Grandi Giardini Italiani per la gran cura e manutenzione. L’Abbazia è del 1361, è dedicata a San Girolamo ed è a picco sul mare. E’ stata fatto un gran lavoro per il recupero dei giardini, che val la pena di ammirare.

Ma anche Santa Margherita ha i suoi giardini di Villa Durazzo. Una sosta è d’obbligo anche per approfittare dei vari ristoranti che offrono i tipici piatti liguri, al pesto ai bucatini con acciughe. Ma quando il caldo si fa opprimente, senza pensarci due volte riguadagnamo l’autostrada e puntiamo verso Livorno. Si esce a Lavagna, e qualche ricordo comincia a farsi strada nella memoria. Poi capiremo perchè. Si va verso la Val Fontanabuona. A Cogorno, prima tappa alla Basilica dei Fieschi, edificata nel 1250, voluta da Papa Innocenzo IV, che apparteneva alla famiglia dei Fieschi, famiglia nobiliare che governava su Lavagna e sulle valli circostanti. Lo stile è romanico e la facciata è fatta di ardesia e di strisce di marmo bianco.

Benvenuti nel regno dell’ardesia, che anticamente si chiamava pietra di Lavagna, nome che era anche del torrente che attraversava la valle di questa pietra che è diventata famosa in tutto il mondo, sia per scriverci sopra, sia per i tavoli da bigliardo, sia per farne gradini, tetti…

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E i nostri ricordi tornano velocemente alle lavagne di scuola su cui scrivevamo coi gessetti, e dietro cui venivamo messi per punizione. Salendo si scopre l’altro mare, quello le cui dolci onde verdi sono colline coperte di faggete. Con questi boschi la Liguria, insieme al Trentino-Alto Adige, è la regione più forestata d’Italia.
Dopo profondi respiri, andiamo verto Orero, Cicagna, alla ricerca dell’l’ardesia.
Incontriamo una cava con tanto di scavatrice e non resistiamo ad addentrarci in una galleria per scoprire che i minatori scavano seguendo anche loro una vena.

Un grande muro di pietra d’ardesia ci ricorda quelli che troviamo nelle fortificazioni dei popoli preistorici, addirittura quelli di Machu Picchu. A Gattorna troviamo case con gerani e fiori, ma poi ci tuffiamo in una faggeta andando verso Orero, per visitare la chiesa di San Michele a Soglio.

Dall’esterno non è un granchè, ma quando ci aprono la porta (informarsi quando è aperta) ci appare una chiesa dallo stile barocco interamente ricoperta di vernice d’oro. Agli inizi del ‘900 la moglie di un emigrante che aveva fatto fortuna, diciamo poco limpidamente, cercò di espiare facendo restaurare la chiesa alla grande. Chissà se è stato perdonato?!

Invece a Lorsica troviamo il Museo del Damasco ,con uno degli ultimi laboratori che producono questo prezioso tessuto, che i genovesi importarono dall’oriente.

Qualcuno ci suggerisce per mangiar qualcosa di andare all’ Osteria di Fontebuona a Favale di Malvaro. La strada è stretta, ma la CX-3 non ha problemi, infatti è un suv compatto che riesce ad andare dappertutto, specialmente con la versione 4wd. Ma dobbimao dirfe che anche questa a due sole ruote motrici non ha problemi. Il cambio automatico è sincronizzato a perfezione. Va liscio come l’olio.

Ci rifocilliamo, ma invece di fermarci a dormire, preferiamo tornare a prendere l’autostrada. Ma per goderci ancora questo panorama, puntiamo verso altre curve, vogliamo goderci ancora la CX-3, e infatti le curve verso il passo della Scoglina (927 m.) ci fanno divertire. Questa è una bella strada per provarla. E dopo un tramonto galattico, si passa per Barbagelata m.1115) per poi scendere verso la val Trebbia, passando per Torriglia con i suoi famosi canestrelli. A Busalla incontriamo l’autostrada. La Mazda CX-3, forse si riposa , ma noi ci annoiamo.

COMPAGNA DI VIAGGIO

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La Mazda cx-3 di questo weekend è la versione SKYacTIV-D 1.5, turbodiesel 1,5 litri da 105 cV, con bassissimi consumi e prestazioni brillanti. le sue linee, dal design KoDo, le danno una personalità immediatamente riconoscibile. Il lungo frontale ha fari affilati che si protendono verso la calandra centrale donandole un aspetto dinamico.

Quindi questo crossover compatto si comporta da coupé con linee originali e carattere. la guida è ben calibrata grazie allo sterzo leggero ma preciso ed al cambio automatico a sei marce molto regolare. Insomma è sicuramente adatto alla città ma anche ai viaggi in montagna.Il comfort di marcia è ottimo. l’assetto è morbido rimanendo comunque sicuro grazie alla leggerezza e alle ottime sospensioni. la scocca è costituita per il 63% di acciai ad alta resistenza:
una scelta che ha permesso un sostanziale taglio sul fronte di rumore e
vibrazioni, grazie all’incrementata rigidità torsionale.

Nell’abitacolo della mazda cx-3: il quadro strumenti ad impronta sportiva ha un grande contagiri al centro,(negli allestimenti medio e top) ed è possibile comandare molte funzioni di bordo dal volante e dal controller al centro del tunnel con tasti e rotella. lo schermo da 7” incastonato nel cruscotto presenta infotainment da segmento superiore. Il navigatore è intuitivo e piacevole da consultare grazie alla grafica 3D.

Il Design della plancia sposa con armonia materiali ricercati: plastiche morbide, pelle con doppia cucitura e inserti effetto alluminio. l’abitabilità anteriore è ottima e i sedili sono morbidi al centro e più rigidi ai lati, per sostenere il corpo in curva. Dietro invece c’è spazio per due adulti, mentre il terzo è un po’ sacrificato.

Il motore giusto per l’Italia è il 1.5 SKYacTIV-D 1.5 (quello del nostro viaggio) che è possibile accoppiare alla trazione anteriore o integrale. le scelte: 2 o 4 WD, cambio automatico a 6 marce piuttosto che manuale a 5.

MAZDA CX-3

cilindrata cm3: 1499
Potenza massima: kW (cV)/giri: 77 (105)/4000 giri
coppia max Nm/giri: 270/1600-2500
Emissione di co2 grammi/km: 136
Trazione: anteriore
Velocità massima (km/h): 172
accelerazione 0-100 km/h (s): 11,9
consumo medio (km/l): 19,2
lunghezza/larghezza/altezza (cm): 428/177/154
Passo (cm): 257
Peso in ordine di marcia (kg): 1235

 




MAZDA MX-5 25 ANNIVERSARY

Lanciata nel 1989, la piccola Mazda MX-5 ha offerto costantemente quel tipo di divertimento di guida che solo una sportiva leggera può regalare, conquistando un gran numero di fan di tutte le culture e provenienze geografiche.

 

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Più di  940.000 Mazda MX-5 sono state prodotte nell’arco di tre generazioni, e questo modello continua anche oggi a fregiarsi del titolo di roadster più venduta al mondo nel Guinness dei Primati. Per festeggiare il suo 25° anniversario e in attesa della quarta generazione, prevista per il 2015, è nata una versione speciale della MX-5, basata sul modello con il tetto rigido retraibile, dotata di ammortizzatori Bilstein, di uno splendido colore esterno rosso metallizzato Soul Red in contrasto con il tetto, i montanti laterali e gli specchietti esterni che sono neri. Gli interni della Madza MX-5, invece, sono rivestiti in pelle chiara e i pannelli decorativi delle portiere sono elegantemente rifiniti a mano.

 

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Confermato il motore 2.0 4 cilindri a benzina declinato nei due livelli di potenza di 167 Cv a 7.000 giri/minuto (con cambio manuale a sei marce), e di 158 Cv a 6.700 giri/minuto (in abbinamento all’automatico).