Viaggio “gourmet” in Basilicata: dai Sassi di Matera ai calanchi di Aliano

(Italian and English version)

Basilicata: partiamo per un tour dove primeggiano ingredienti selvaggi e piatti veraci, proprio come questa terra.

Dal rafano selvaggio, conosciuto anche come “tartufo dei poveri” alla melanzana rossa di Rotonda, piccante e amarognola,  ottima sott’olio, fritta, grigliata, al formaggio canestrato di Moliterno squisitamente piccante. I piatti  sono ricchi, saporiti e solari: le strascinate (pasta con cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi (involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline, pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino, peperoncino e tante verdure).

Basilicata: partiamo dal firmamento Michelin

A Lavello, sotto il cielo stellato della Guida Michelin troviamo
Don Alfonso 1890  San Barbato
(Stella Michelin)
Il leggendario Alfonso Iaccarino, la moglie Livia e i figli Ernesto e Mario hanno portato al San Barbato la stessa filosofia e la stessa passione che hanno reso il Don Alfonso 1890 uno dei più importanti ristoranti al mondo, un tempio dell’ospitalità: cucina d’autore, accoglienza impeccabile e calore umano. Al timone lo Chef Donato De Leonardis . Ogni suo piatto è caratterizzato dalla cura maniacale dei dettagli e dalla ricerca di materie prime della migliore qualità.

Don Alfonso San Barbato , Adagiato tra le pendici dell’antico vulcano Monte Vulture e la valle del fiume Ofanto,

La cena diventa così un’esperienza culinaria interattiva offrendo alla vista lo spettacolo di una brigata di cucina gourmet immersa nel proprio affascinante lavoro, con suggestivi giochi di luce che accompagnano le preparazioni e le mise en place, dagli antipasti ai dessert.

Donato de Leonardis

Sapori e colori sulla Terrazza di Don Alfonso , San Barbato

Lasciamo Lavello e puntiamo verso l’incredibile.
Pronti? Chiudete gli occhi e adesso riapriteli… siamo a Matera!
L’incanto inenarrabile di una città a cui foto, disegni o video non rendono minimamente  giustizia al meraviglioso impatto e alla superlativa bellezza che ci circonda.


Matera va raggiunta, vista, vissuta …e assaggiata…

Molti viaggiatori gourmet conoscono da tempo questa città di montagna, unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera.
Autentiche ricette contadine composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. per non citare il pane di Matera, celebre in tutto il mondo

La storica cucina cucina povera.di Matera

Indiscutibile leggenda della cucina materana è il  dolce peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1 Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli).

Peperone crusco, il protagonista

Matera, Ristorante Vitantonio Lombardo  (Stella Michelin)

Vitantonio Lombardo è lucano di origine. Il suo è stato un viaggio con illustri maestrii come Paolo Teverini, Gianfranco Vissani e Fabio Barbaglini. Amante del suo territorio,ha voluto ridare vita ad una grotta abbandonata per proporre due menu :“Frammenti,  cucina della nostra storia e “Battiti, piatti in continua evoluzione”

Lo chef stellato Vitantonio Lombardo

Dalla cucina di Chef Vitantonio

 ll Terrazzino  
Vista, ambiente, cibo vero, menu ricco, prezzi moderati e… ho menzionato la vista? Benvenuti a Il Terrazzino di Matera, uno dei più antichi ristoranti a terrazza dei Sassi. Eustachio Persia mi ha accolto con un piatto di salumi nostrani, tra cui i miei lampascioni preferiti, bulbi di un fiore di campo comune del sud Italia, poi ho ordinato l’agnello, e…sorpresa! E  arrivato avvolto in carta paglia gialla.

l’agnello “incartato” del Terrazzino

Baccus
Situato nella zona dei Sassi, semplice ma elegante, noto per il suo Chef Carlo Pozzuoli che ama reinterpretare in chiave moderna i piatti tipici locali e i sapori e le tradizioni di una volta, come il minestrone con tagliolini ai ceci bianchi e neri, considerato ideale per le donne in gravidanza, poiché contiene molto ferro. Il menu dedica un’attenta ricerca delle erbe locali, come la cicoriella, il sivone utilizzate nelle insalate, nelle minestre, come ripieno di ravioli e pansotti o semplicemente lessate con olio e limone.

Matera: Carlo Pozzuoli e sua moglie Mariella: ospitalità e piatti veraci, come la loro zuppa con ceci bianchi e neri

Dolce finale… sporcamuso
Sorprendevi con un assaggio di un dolce sporcamuso a forma di cuore, un dessert strapieno di crema pasticcera calda che inevitabilmente vi finirà su tutta la faccia.

lo Sporcamuso

Da Mario
‘Rappresentiamo la tradizione. La mia famiglia gestisce questo ristorante dagli anni ’50’ mi racconta Anna, titolare del Ristorante Pizzeria Da Mario. ‘Da allora siamo sempre stati amati dai materani e da tutto il mondo. Molte celebrità hanno mangiato qui: Richard Gere, Mel Gibson solo per citarne alcuni” Tra i sui piatti forti: le  gustose orecchiette alle rape con acciughe e pangrattato tostato e i suoi famosi strascinati fatti in casa con funghi cardoncelli e guarniti con il tipico croccante di peperone crusco fritto.

i tradizionali “strascinati” con funghi e peperone crusco

Scelti per voi in Basilicata

La Locandiera, Bernalda
La Villa, Melfi
Luna Rossa, Terranova di Pollino
Forentum
, Lavello
Al Baliaggio, L’ Incanto, Venosa
Al becco della Civetta, Castelmezzano
Ego, Le Bubbole, Matera
Fandango, Scalera
Cibò, Massimo Carleo Home Restaurant , Potenza

Lo splendido artigianato locale

Le  migliori osterie

Pezzolla, Accettura(MT)
Gagliardi, Avigliano (PZ)
Da Beppe, La Rotonda (PZ)
La mangiatoia, Rotondella (MT)

… e per finire, ovviamente un Amaro Lucano!

Al mare

La Basilicata è bagnata dal Tirreno e dallo Ionio e il suo mare è considerato uno dei più puliti d’Italia. Nelle località di  Maratea, Acquafredda, della Spiaggia di Mezzanotte, Cersuta, Fiumicello, Spiaggia Nera, le Secche, Castrocucco e in molte altre, troverete lunghe spiagge sabbiose, calette nascoste, pittoresche grotte e sopratutto un mare cristallino. Per non parlare degli ottimi piatti di pesce…

Mare cristallino e ottimi piatti di pesce. La Basilicata vi aspetta!

Scelti per voi

La Locanda di Nettuno, Ohana, Taverna Rovita, Il Sacello , Maratea
L’approdo, Catrocucco
Hemingway, Bell’agio Bistrò, La Lampara Jonica, Scanzano Jonico
Essenza, Policoro
Le Vele, Acquafredda
Imperiale, Nova Siri

Maratea

Scopriamo Aliano

Destinazione per molti sconosciuta, Aliano è un piccolo villaggio nella provincia di Matera, insignito del riconoscimento di Parchi Letterari Italiani e situato in uno dei luoghi più insoliti, panoramici, magici e spirituali della Basilicata.
Il paesaggio argilloso circostante è caratterizzato da specie di canyon, chiamati calanchi.

Basilicata: we leave for a tour where wild ingredients and authentic dishes stand out, just like this land.
From the wild horseradish, also known as “poor man’s truffle” to the red aubergine of Rotonda, spicy and bitter, excellent in oil, fried, grilled, to the exquisitely spicy Moliterno canestrato cheese. The pastas are rich, tasty and sunny: strascinate (pasta with turnip tops from Matera and cruschi peppers), gnummareddi (rolls of lamb entrails, liver, lung, heart and sweetbreads tied by a thin natural casing), cod with cruschi peppers, cutturiddi (lamb with onions, tomatoes, bay leaf and rosemary), pignata (mutton or mutton seasoned in terracotta with spicy salami, pecorino, chilli and many vegetables).

Let’s start from the stars…
In Lavello, under the starry sky of the Michelin Guide we find Don Alfonso 1890 San Barbato (Stella Michelin) The legendary Alfonso Iaccarino, his wife Livia and their children Ernesto and Mario brought to San Barbato the same philosophy and the same passion that made Don Alfonso 1890 one of the most important restaurants in the world, a temple of hospitality: signature cuisine , impeccable hospitality and human warmth. At the helm the Chef Donato De Leonardis. Each of his dishes is characterized by the obsessive attention to detail and the search for raw materials of the best quality.

Don Alfonso San Barbato , Adagiato tra le pendici dell’antico vulcano Monte Vulture e la valle del fiume Ofanto,

Dinner thus becomes an interactive culinary experience offering the spectacle of a gourmet kitchen brigade immersed in their fascinating work, with suggestive plays of light that accompany the preparations and mise en place, from appetizers to desserts.

Donato de Leonardis

Sapori e colori sulla Terrazza di Don Alfonso , San Barbato

We leave Lavello and head towards the incredible. Are you ready? Close your eyes and now reopen them … we are in Matera!
The unspeakable charm of a city whose photos, drawings or videos do not do the least justice to the wonderful impact and the superlative beauty that surrounds us.

MATERA MUST BE REACHED, VISITED, LIVED AND… TASTED
Many gourmet travelers have long known this unique mountain town, dotted with caves, ancient dwellings carved into the rock, its poor Sassi inhabited by families and cattle, stories, legends and art. Matera, long isolated from the rest of Italy, remains one of the last true bastions of poor cuisine. Authentic peasant recipes composed of very poor ingredients that give life to a delicious, healthy and nutritious dish, such as the spectacular soups of local legumes and those with black chickpeas. not to mention the bread of Matera, famous all over the world

La storica cucina cucina povera.di Matera

The indisputable legend of Matera cuisine is the sweet crusco pepper, which is first dried in the sun and then fried to turn into a crunchy and tasty explosion of taste, delicious in all seasons. Starting from August 1st, between dances, songs and laid tables, the crapiata (traditional convivial dish with wheat, spelled, lentils, chickpeas, beans, broad beans, potatoes and peas) will be celebrated.

Peperone crusco, il protagonista

Matera, Ristorante Vitantonio Lombardo  (Stella Michelin)
Vitantonio Lombardo is originally from Basilicata. His was a journey with illustrious masters such as Paolo Teverini, Gianfranco Vissani and Fabio Barbaglini. Lover of his territory, he wanted to revive an abandoned cave to propose two menus: “Fragments, cuisine of our history and” Battiti, dishes in continuous evolution

Lo chef stellato Vitantonio Lombardo

Dalla cucina di Chef Vitantonio

 ll Terrazzino  
View, ambiance, real food, rich menu, moderate prices and … did I mention the view? Welcome to Il Terrazzino di Matera, one of the oldest terrace restaurants in the Sassi Eustachio Persia welcomed me with a plate of local cured meats, including my favorite lampascioni, bulbs of a common wildflower in southern Italy, then I ordered the lamb, and … surprise! It came wrapped in yellow straw paper.

l’agnello “incartato” del Terrazzino

Baccus
Located in the Sassi area, simple but elegant, known for its Chef Carlo Pozzuoli who loves to reinterpret in a modern key the typical local dishes and the flavors and traditions of the past, such as the minestrone with tagliolini with white and black chickpeas, considered ideal for pregnant women, as it contains a lot of iron. The menu devotes careful research of local herbs, such as chicory, sivone used in salads, soups, as a filling for ravioli and pansotti or simply boiled with oil and lemon.

Matera: Carlo Pozzuoli e sua moglie Mariella: ospitalità e piatti veraci, come la loro zuppa con ceci bianchi e neri

Dolce finale… sporcamuso
Final surprise with a taste of a sweet heart-shaped sporcamuss, a dessert filled with hot custard that will inevitably end up all over your face. a.

lo Sporcamuso

Da Mario
‘We represent tradition. My family has been running this restaurant since the 1950s, ‘Anna, owner of Ristorante Pizzeria Da Mario, tells me. ‘Since then we have always been loved by the people of Matera and by the whole world. Many celebrities have eaten here: Richard Gere, Mel Gibson just to name a few “Among his main dishes: the tasty orecchiette with turnips with anchovies and toasted breadcrumbs and his famous homemade strascinati with cardoncelli mushrooms and garnished with the typical crunchy pepper fried crusco.face.

i tradizionali “strascinati” con funghi e peperone crusco

Chosen for you

La Locandiera, Bernalda
La Villa, Melfi
Luna Rossa, Terranova di Pollino
Forentum
, Lavello
Al Baliaggio, L’ Incanto, Venosa
Al becco della Civetta, Castelmezzano
Ego, Le Bubbole, Matera
Fandango, Scalera
Cibò, Massimo Carleo Home Restaurant , Potenza

Lo splendido artigianato locale

Pezzolla, Accettura(MT)
Gagliardi, Avigliano (PZ)
Da Beppe, La Rotonda (PZ)
La mangiatoia, Rotondella (MT)

… e per finire, ovviamente un Amaro Lucano!

By the sea
Basilicata is bathed by the Tyrrhenian and Ionian and its sea is considered one of the cleanest in Italy. In the localities of Maratea, Acquafredda, Spiaggia di Mezzanotte, Cersuta, Fiumicello, Spiaggia Nera, le Secche, Castrocucco and many others, you will find long sandy beaches, hidden coves, picturesque caves and above all a crystalline sea. Not to mention the excellent fish dishes …

Mare cristallino e ottimi piatti di pesce. La Basilicata vi aspetta!

Selected for you

La Locanda di Nettuno, Ohana, Taverna Rovita, Il Sacello , Maratea
L’approdo, Catrocucco
Hemingway, Bell’agio Bistrò, La Lampara Jonica, Scanzano Jonico
Essenza, Policoro
Le Vele, Acquafredda
Imperiale, Nova Siri

Maratea

Discovering Aliano
Destination unknown to many, Aliano is a small village in the province of Matera, awarded the recognition of Italian Literary Parks and located in one of the most unusual, scenic, magical and spiritual places in Basilicata. The surrounding clayey landscape is characterized by species of canyons, called badlands.




Un weekend d’arte al mese: ecco i 12 TOP del 2024

Il 2024 si prospetta come un anno ricco di opportunità per gli amanti dell’arte e della cultura, con una serie di destinazioni straordinarie in Italia che offrono esperienze uniche. Questo itinerario artistico promette di trasportare i viaggiatori in un affascinante viaggio attraverso secoli di storia, architettura e creatività. Scopriamo insieme le 12 tappe imperdibili da includere nei tuoi weekend del 2024. Come? Lo abbiamo chiesto alla redazione, a validi esperti e a illustri firme* di Weekend Premium, che da sempre promuove le eccellenze scegliendo le destinazioni migliori. Abbiamo letteralmente “messo ai voti” alcune mete della nostra bella Penisola: ecco i 12 TOP Weekend d’arte del 2024, uno per ogni mese.

*Hanno votato i TOP Weekend (in ordine alfabetico): Rosanna Bianchi Andreotti, Benedetta d’Argenzio, Francesca Binfaré, Marina Cioccoloni, Damiano De Crescenzo, Giovanna Ferrari, Manuela Fiorini, Antonio Marangi, Beba Marsano, Giuseppe Ortolano e Cesare Zucca.

1. AOSTA, COGNE E GRAN PARADISO (VALLE D’AOSTA)

Se amate la montagna, la storia e gli spazi verdi, o innevati in inverno, regalatevi nel 2024 un weekend in Valle d’Aosta. Dedicate il primo giorno per vedere Aosta, la “Roma delle Alpi”, suo primo nome latino, essendo stata fondata dai Romani nel 1158 a.C. in posizione strategica per accedere alla Via delle Gallie. Tantissime le vestigia romane da ammirare in città, su cui spicca l’Arco di Augusto, del 25 d.C. Impossibile non notare poi la Porta Pretoria, ingresso orientale alla città, e l’anfiteatro romano sono testimoni della sua antica grandezza. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, con i suoi affreschi e opere d’arte, aggiunge un tocco di spiritualità al tuo weekend. Per un’esperienza completa, passeggiare per il centro storico è un viaggio nel tempo tra case medievali e botteghe artigianali.

Splendido anche il Criptoportico forense, nell’area del foro romano, che congiungeva il tempio di Auguro e quello dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Superbo il Teatro Romano, oggi inglobato nel Monastero delle Suore di Santa Caterina. Cuore dello shopping è invece la centrale Piazza Cavour, con negozi e locali. Alle spalle della piazza, si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista. Tra i musei da non perdere, invece, c’è il MAR – Museo Archeologico, insieme all’Area Megalitica. Da Aosta spostatevi poi nel delizioso paese di Cogne, a circa 40 minuti dal capoluogo, porta di Accesso al Parco Nazionale del Gran Paradiso.

2. AQUILEIA E GRADO (FRIULI VENEZIA GIULIA)

 Aquileia e Grado, patrimonio mondiale dell’UNESCO, sono gemme nascoste nel nord-est dell’Italia. Aquileia, con i suoi maestosi mosaici romani, è una finestra aperta sul passato, è una delle mete da mettere in lista per un weekend nel 2024. Con Ravenna e Brescia, Aquileia è il più importante sito archeologico dell’Italia settentrionale. La sua storia è veramente tutta da scoprire. Fondata nel 181 a.C. dai Romani come colonia militare, è diventata presto una delle principali città dell’Impero, grazie alla sua posizione strategica sulle rive del fiume Natisone, che all’epoca era navigabile, e a pochi chilometri dal mare. Fulcro del sito UNESCO è il foro romano con la splendida Basilica.

Da non perdere il Porto Fluviale, uno degli esempi meglio conservati nel mondo romano. Tra i Musei da non perdere c’è poi il Museo Archeologico Nazionale, che racconta la storia della città dalla sua fondazione. Durante una visita ad Aquileia, poi, imprescindibile un assaggio del Prosciutto di San Daniele Dop. Tra gli altri prodotti tipici c’è anche il salam tal aset, un salame fresco cotto nell’aceto e nelle cipolle. A 14 km da Aquileia si trova poi la bellissima Grado, con le sue spiagge e gli sport acquatici, ma bella anche in inverno con i suoi presepi galleggianti. 

3. CASERTA CON LA REGGIA E SAN LEUCIO (CAMPANIA)

Se non ci siete ancora stati, Caserta vale certamente un weekend nel 2024. La città infatti ha molto da offrire, a partire dalla celeberrima Reggia, a cui dedicare un’intera giornata. Gareggia in bellezza con la famosa reggia di Versailles ed è un inno al Barocco, al Neoclassico e alla sontuosità, tempio dell’arte e della bellezza con gli splendidi Giardini Reali e i parchi del complesso Vanvitelliano.

Tuttavia, lasciati gli sfarzi della reggia borbonica, vale la pena dedicare il secondo giorno alla visita di Casertavecchia, che dista circa 10 km da Caserta, splendido borgo medievale di origine longobarda. Qui, Pier Paolo Pasolini ambientò il suo Decameron, nel 1971. Si trova a 400 metri di altezza alle pendici dei Monti Tifanini e si presenta come un dedalo di case e antichi palazzi, sovrastati dal campanile del Duomo e dalle vestigia del suo castello. Un’altra frazione di Caserta che vale una visita è San Leucio, a 3,5 km dal centro. Nata come città utopistica, fondata da Ferdinando IV di Borbone per ritirarsi dalla vita di corte dopo la morte del primogenito, rispettava criteri urbanistici rigorosi, con case dotate di servizi igienici e acqua corrente. Qui c’era anche una fiorente produzione industriale di seta, apprezzata in tutto il mondo. Anche oggi, si può vedere quello che resta del setificio.

4. CASTELSARDO (SARDEGNA)

Situata sulla costa nord della Sardegna, Castelsardo è un affascinante borgo medievale con una vista spettacolare sul Mar Mediterraneo. In posizione superba al centro del golfo dell’AsinaraCastelsardo è splendida città per un weekend d’arte (da vedere la smagliante pala del Maestro di Castelsardo nella concattedrale di Sant’Antonio Abate), famosa nel mondo per i riti della Settimana Santa, una tradizione secolare, portata avanti dalla confraternita di Santa Croce fin dal XVI secolo.

Giornata cruciale è quella del lunissanti, durante la quale si effettua un affollato pellegrinaggio alla vicina basilica di Tergu. Castelsardo si distingue per una cucina spiccatamente di mare. Fiore all’occhiello l’aragosta e il tipico Sa Cassola, una zuppa di pesce del golfo. Tutto da accompagnare con un buon Vermentino di Sardegna.

 5. LUCCA (TOSCANA)

Lucca, circondata da mura cinquecentesche perfettamente conservate, è una destinazione toscana ricca di arte e cultura. Nel 2024 Lucca celebra i cent’anni della morte del suo concittadino più celebre, Giacomo Puccini, con un fitto calendario di eventi. È quindi l’occasione giusta per un weekend nella città toscana, che quest’anno si è anche aggiudicata l’Oscar Italiano del Cicloturismo, assegnato alle ciclovie e alle città che promuovono il turismo sostenibile per la Ciclopedonale Puccini, lunga 58 km, che collega Lucca a Torre del Lago.

Ma Lucca colpisce anche per il suo impianto urbano, la sua arte e i suoi monumenti, tra cui l’anfiteatro romano del I sec. d.C, la Cattedrale di San Martino e i suoi tesori, tra cui la reliquia del Volto Santo, custodita in un tempietto nella navata sinistra. Nella sagrestia, invece, si trova una delle opere più famose di Jacopo della Quercia, il Sarcofago di Ilaria del Carretto. Da non perdere poi una visita al Museo dell’antica zecca, all’Orto Botanico e, naturalmente, alla Casa Museo di Giacomo Puccini, in cui il compositore visse fino a 22 anni. Noleggia una bicicletta e percorri il perimetro delle mura per una vista panoramica della città.

6. MANTOVA E SABBIONETA (LOMBARDIA)

Entrambe Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Mantova e Sabbioneta hanno fatto parte dei domini della potente famiglia dei Gonzaga e si possono visitare entrambe in un weekend. Fondate secondo l’ideale di “città perfetta rinascimentale” hanno visto alternarsi i più grandi artisti del suo tempo, tra cui Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Giulio Romano. Mantova è anche la città natale del poeta Virgilio (è infatti di origine romana).

Un itinerario ideale parte da Ponte San Giorgio per poi arrivare nel cuore della città, il centro storico e ammirare, la Rocca di Sparafucile, il Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna. In Piazza Sordello si affacciano lo splendido Duomo e il maestoso Palazzo Ducale, simbolo della potenza della famiglia Gonzaga. Di fronte, si trova il più modesto Palazzo Bonacolsi, abitazione signorile dei primi signori di Mantova. Imperdibile, invece, la visita a Palazzo Te, una delle più belle ville italiane capolavoro di Giulio Romano. 

Sabbioneta, la piazza

Dedicate il secondo giorno alla visita di Sabbioneta, accedendovi da Porta Vittoria o da Porta imperiale. Arrivate a Piazza Ducale per ammirare la facciata del Palazzo Ducale, fulcro della vita politica di Vespasiano Gonzaga. Da non perdere, infine, le delizie della cucina mantovana, tra cui il risotto alla pilota, i tortelli di zucca, gli agnoli, i tortelli amari, il bollito accompagnato dalla celebre mostarda, il cotechino e la torta sbrisolona.

7. MATERA (BASILICATA)

Matera, con i suoi caratteristici sassi e le grotte scavate nella roccia, è una delle destinazioni più affascinanti d’Italia. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Matera offre un’esperienza unica nel suo genere. Dedicare un weekend a Matera significa visitare la terza città più antica del mondo. La città della Basilicata, infatti, si piazza al terzo posto, con 10 mila anni di storia, dopo Aleppo, in Siria, che ne ha 13 mila, e Gerico, in Cisgiordania, che ne ha 12 mila. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è famosa per i suoi Sassi, su cui il sole si riflette meravigliosi giochi di luce a ogni ora del giorno.

Colpisce il colpo d’occhio di questa città unica, scavata nel tufo e che si sviluppa lungo i pendii della Gravina, una valle profonda. Oggi, tra i Sassi si possono ammirare residenze, locali, botteghe artigiane ristrutturate. Incamminatevi nella zona più antica, costituita dai rioni di Sasso Barisano Sasso Cavernoso, divisi dal Colle della Civita. Qui si trovano il Duomo, le chiese scavate nel tufo, tra cui la Chiesa di San Giovanni e di San Domenico, le più antiche. Lungo “Il Piano” si sviluppa invece la città nuova, con i rioni più moderni ed eleganti. Non mancate di fermarvi ad ammirare il tramonto.

8. PAESTUM (CAMPANIA)

Paestum, antica città greca, è celebre per i suoi tre maestosi templi dorici. Un weekend a Paestum, da mettere in calendario in primavera vuol dire regalarsi un tuffo nella storia. Nota anche come Pesto, fino al 1926, la città è stata fondata dai coloni Achei nel VI secolo a.C.  La sua storia, tuttavia, continua ancora oggi, poiché offre la possibilità di visite archeologiche che ne testimoniano la sua unicità. In particolare è possibile ammirare zone sacre, come il santuario settentrionale e meridionale, ma anche il Foro d’epoca romana (l’antica agorà greca) con le sue strutture pubbliche, l’area abitativa, l’area termale e le mura difensive.

Il museo invece è organizzato in sezioni diverse che, tramite racconti ed immagini, raccontano la storia di Paestum a partire dall’età preistorica e protostorica, la Poseidonia d’epoca greca per poi finire con la colonia romana. Inoltre è possibile ammirare le metope arcaiche del favoloso Tempio di Hera collocate presso la foce del Sele.

9. PESARO (MARCHE)

Affacciata sull’Adriatico, coniuga la bellezza artistica con la splendida costa marchigiana. Pesaro, patria di Gioacchino Rossini, Città creativa per la musica Unesco, è Capitale italiana della cultura, teatro per tutto il 2024 di un cartellone di circa mille eventi (perfetto per tutti i weekend d’arte in programma). Due su tutti? Il Rossini Opera Festival in una super edizione e la mostra evento su Federico Barocci ai Musei Civici, scrigno della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini.

Un capolavoro del Rinascimento maturo, che incanta per le misure monumentali, il minuzioso lavoro di carpenteria, l’impalcatura prospettica, la luce di una pittura capace di trasformare in smalto i colori. Da vedere, ancora, il Museo nazionale Rossini, che racconta il grande compositore in chiave multimediale, e Villa Imperiale, progettata da Gerolamo Genga e decorata, tra gli altri, da Bronzino e Dosso Dossi per gli svaghi estivi di Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino.

10. SPELLO (UMBRIA)

Un borgo medievale immerso tra colline verdi, è noto per la sua bellezza e tranquillità. Un weekend a Spello, splendido borgo dell’Umbria, in  provincia di Perugia, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, consente di unire arte, storia e gusto. Il periodo migliore? La nona domenica dopo Pasqua per assistere alla celebre Infiorata del Corpus Domini, un evento molto suggestivo per il quale il borgo umbro è famoso in tutta Europa.

Durante la notte, gli infioratori tappezzano le vie del centro storico di tappeti floreali per consentire a tutti di ammirarli fin dal mattino successivo. Durante la visita, entrate dalla grandiosa Porta Consolare e percorrete i suggestivi vicoli, ammirando scorci e panorami, e fermandovi per ammirare i beni artistici, come la chiesa Santa Maria Maggiore con affreschi del Pinturicchio, Sant’Andrea e San Lorenzo. Uscendo da Porta Venere, poi, si ammirano le belle Torri di Properzio. Da non perdere i piatti della tradizione, tra cui gli gnocchi di patate al sugo d’oca, gli strangozzi al tartufo nero e la Torta al Testo, di antica origine romana.

11. TORINO (PIEMONTE)

Torino, città elegante e raffinata, è un paradiso per gli amanti dell’arte e circondata dalle Alpi, offre un mix irresistibile di cultura, storia e gastronomia. Compie duecento anni il Museo Egizio di Torino, nella top 10 delle attrazioni turistiche più amate d’Italia. Per il bicentenario si presenta con un nuovo look, che riempie d’orgoglio questa superba città d’arte, che brulica di musei d’eccezione meno mediatici e tutti da scoprire. Esempi? La Galleria Sabauda, pinacoteca con collezioni da capogiro.

Il Museo Civico in Palazzo Madama, 70mila opere dall’Alto Medioevo al Barocco, tra cui quel Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, vertice della ritrattistica rinascimentale. La Biblioteca Reale, custode di un corpus inestimabile: ben tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci, tra i quali il celeberrimo Autoritratto, e un manoscritto, il Codice sul volo degli uccelli.

12. URBINO (MARCHE)

Urbino, città natale di Raffaello, è un gioiello rinascimentale. In pieno centro storico, per esempio, si trova l’Oratorio di San Giovanni con il suo meraviglioso ciclo di affreschi quattrocenteschi, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino, tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano. A circa 2 chilometri da centro, in piena campagna, sorge invece la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro.

Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura. Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo.

Questo itinerario artistico attraverso l’Italia nel 2024 promette non solo di soddisfare la tua sete di bellezza artistica ma anche di immergerti in viaggi di storia, cultura e autenticità. Ogni tappa offre un’esperienza unica, un viaggio attraverso i secoli che ti lascerà con ricordi indelebili e una profonda connessione con il patrimonio artistico italiano. Preparati a essere affascinato, ispirato e a vivere un’avventura culturale senza pari. Buon viaggio!

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I 12 Top Weekend Premium 2024

Quali sono le destinazioni italiane da mettere in agenda per il 2024, oltre le classiche Roma, Firenze, Milano, Napoli, Venezia? Lo abbiamo chiesto alla redazione, a validi esperti e a illustri firme* di Weekend Premium, che da sempre promuove le eccellenze scegliendo le destinazioni migliori. Abbiamo letteralmente “messo ai voti” alcune mete della nostra bella Penisola: ecco i 12 TOP Weekend Premium 2024, uno al mese, in ordine alfabetico.

*Hanno votato i TOP Weekend (in ordine alfabetico): Rosanna Bianchi Andreotti, Benedetta d’Argenzio, Francesca Binfaré, Marina Cioccoloni, Damiano De Crescenzo, Giovanna Ferrari, Manuela Fiorini, Antonio Marangi, Beba Marsano, Giuseppe Ortolano e Cesare Zucca.

1. AOSTA, COGNE E GRAN PARADISO (VALLE D’AOSTA)

Se amate la montagna, la storia e gli spazi verdi, o innevati in inverno, regalatevi nel 2024 un weekend in Valle d’Aosta. Dedicate il primo giorno per vedere Aosta, l’antica Augusta Praetoria, suo primo nome latino, essendo stata fondata dai Romani nel 1158 a.C. in posizione strategica per accedere alla Via delle Gallie. Tantissime le vestigia romane da ammirare in città, su cui spicca l’Arco di Augusto, del 25 d.C. Impossibile non notare poi la Porta Pretoria, ingresso orientale alla città.

Splendido anche il Criptoportico forense, nell’area del foro romano, che congiungeva il tempio di Auguro e quello dedicato a Giove, Giunone e Minerva. Superbo il Teatro Romano, oggi inglobato nel Monastero delle Suore di Santa Caterina. Cuore dello shopping è invece la centrale Piazza Cavour, con negozi e locali. Alle spalle della piazza, si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista. Tra i musei da non perdere, invece, c’è il MAR – Museo Archeologico, insieme all’Area Megalitica. Da Aosta spostatevi poi nel delizioso paese di Cogne, a circa 40 minuti dal capoluogo, porta di Accesso al Parco Nazionale del Gran Paradiso.

2. AQUILEIA E GRADO (FRIULI VENEZIA GIULIA)

Con Ravenna e Brescia, Aquileia è il più importante sito archeologico dell’Italia settentrionale. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una delle mete da mettere in lista per un weekend nel 2024. La sua storia è veramente tutta da scoprire. Fondata nel 181 a.C. dai Romani come colonia militare, è diventata presto una delle principali città dell’Impero, grazie alla sua posizione strategica sulle rive del fiume Natisone, che all’epoca era navigabile, e a pochi chilometri dal mare. Fulcro del sito UNESCO è il foro romano con la splendida Basilica.

Da non perdere il Porto Fluviale, uno degli esempi meglio conservati nel mondo romano. Tra i Musei da non perdere c’è poi il Museo Archeologico Nazionale, che racconta la storia della città dalla sua fondazione. Durante una visita ad Aquileia, poi, imprescindibile un assaggio del Prosciutto di San Daniele Dop. Tra gli altri prodotti tipici c’è anche il salam tal aset, un salame fresco cotto nell’aceto e nelle cipolle. A 14 km da Aquileia si trova poi la bellissima Grado, con le sue spiagge e gli sport acquatici, ma bella anche in inverno con i suoi presepi galleggianti. 

3. CASERTA CON LA REGGIA E SAN LEUCIO (CAMPANIA)

Se non ci siete ancora stati, Caserta vale certamente un weekend nel 2024. La città infatti ha molto da offrire, a partire dalla celeberrima Reggia, a cui dedicare un’intera giornata. Gareggia in bellezza con la famosa reggia di Versailles ed è un inno al Barocco, al Neoclassico e alla sontuosità, tempio dell’arte e della bellezza con gli splendidi Giardini Reali e i parchi del complesso Vanvitelliano.

Tuttavia, lasciati gli sfarzi della reggia borbonica, vale la pena dedicare il secondo giorno alla visita di Casertavecchia, che dista circa 10 km da Caserta, splendido borgo medievale di origine longobarda. Qui, Pier Paolo Pasolini ambientò il suo Decameron, nel 1971. Si trova a 400 metri di altezza alle pendici dei Monti Tifanini e si presenta come un dedalo di case e antichi palazzi, sovrastati dal campanile del Duomo e dalle vestigia del suo castello. Un’altra frazione di Caserta che vale una visita è San Leucio, a 3,5 km dal centro. Nata come città utopistica, fondata da Ferdinando IV di Borbone per ritirarsi dalla vita di corte dopo la morte del primogenito, rispettava criteri urbanistici rigorosi, con case dotate di servizi igienici e acqua corrente. Qui c’era anche una fiorente produzione industriale di seta, apprezzata in tutto il mondo. Anche oggi, si può vedere quello che resta del setificio.

4. CASTELSARDO (SARDEGNA)

In posizione superba al centro del golfo dell’AsinaraCastelsardo è splendida città d’arte (da vedere la smagliante pala del Maestro di Castelsardo nella concattedrale di Sant’Antonio Abate), famosa nel mondo per i riti della Settimana Santa, una tradizione secolare, portata avanti dalla confraternita di Santa Croce fin dal XVI secolo.

Giornata cruciale è quella del lunissanti, durante la quale si effettua un affollato pellegrinaggio alla vicina basilica di Tergu. Castelsardo si distingue per una cucina spiccatamente di mare. Fiore all’occhiello l’aragosta, cucinata alla Castellanese (in un soffritto cui si aggiungono sugo di pomodoro, peperoncino, limone, le uova dell’aragosta stessa più la parte scura della testa) e all’Aragonese (in una salsa cremosa a base di aglio, olio, limone, prezzemolo, capperi e uova sode). Altro piatto tipico Sa Cassola, una zuppa di pesce del golfo. Tutto da accompagnare con un buon Vermentino di Sardegna.

 5. LUCCA (TOSCANA)

Nel 2024 Lucca celebra i cent’anni della morte del suo concittadino più celebre, Giacomo Puccini, con un fitto calendario di eventi. È quindi l’occasione giusta per un weekend nella città toscana, che quest’anno si è anche aggiudicata l’Oscar Italiano del Cicloturismo, assegnato alle ciclovie e alle città che promuovono il turismo sostenibile per la Ciclopedonale Puccini, lunga 58 km, che collega Lucca a Torre del Lago.

Ma Lucca colpisce anche per il suo impianto urbano, la sua arte e i suoi monumenti, tra cui l’anfiteatro romano del I sec. d.C, la Cattedrale di San Martino e i suoi tesori, tra cui la reliquia del Volto Santo, custodita in un tempietto nella navata sinistra. Nella sagrestia, invece, si trova una delle opere più famose di Jacopo della Quercia, il Sarcofago di Ilaria del Carretto. Da non perdere poi una visita al Museo dell’antica zecca, all’Orto Botanico e, naturalmente, alla Casa Museo di Giacomo Puccini, in cui il compositore visse fino a 22 anni.

6. MANTOVA E SABBIONETA (LOMBARDIA)

Entrambe Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Mantova e Sabbioneta hanno fatto parte dei domini della potente famiglia dei Gonzaga e si possono visitare entrambe in un weekend. Fondate secondo l’ideale di “città perfetta rinascimentale” hanno visto alternarsi i più grandi artisti del suo tempo, tra cui Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna e Giulio Romano. Mantova è anche la città natale del poeta Virgilio (è infatti di origine romana).

Un itinerario ideale parte da Ponte San Giorgio per poi arrivare nel cuore della città, il centro storico e ammirare, la Rocca di Sparafucile, il Castello di San Giorgio con la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna. In Piazza Sordello si affacciano lo splendido Duomo e il maestoso Palazzo Ducale, simbolo della potenza della famiglia Gonzaga. Di fronte, si trova il più modesto Palazzo Bonacolsi, abitazione signorile dei primi signori di Mantova. Imperdibile, invece, la visita a Palazzo Te, una delle più belle ville italiane capolavoro di Giulio Romano. 

Sabbioneta, la piazza

Dedicate il secondo giorno alla visita di Sabbioneta, accedendovi da Porta Vittoria o da Porta imperiale. Arrivate a Piazza Ducale per ammirare la facciata del Palazzo Ducale, fulcro della vita politica di Vespasiano Gonzaga. Da non perdere, infine, le delizie della cucina mantovana, tra cui il risotto alla pilota, i tortelli di zucca, gli agnoli, i tortelli amari, il bollito accompagnato dalla celebre mostarda, il cotechino e la torta sbrisolona.

7. MATERA (BASILICATA)

Dedicare un weekend a Matera significa visitare la terza città più antica del mondo. La città della Basilicata, infatti, si piazza al terzo posto, con 10 mila anni di storia, dopo Aleppo, in Siria, che ne ha 13 mila, e Gerico, in Cisgiordania, che ne ha 12 mila. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è famosa per i suoi Sassi, su cui il sole si riflette meravigliosi giochi di luce a ogni ora del giorno.

Colpisce il colpo d’occhio di questa città unica, scavata nel tufo e che si sviluppa lungo i pendii della Gravina, una valle profonda. Oggi, tra i Sassi si possono ammirare residenze, locali, botteghe artigiane ristrutturate. Incamminatevi nella zona più antica, costituita dai rioni di Sasso Barisano Sasso Cavernoso, divisi dal Colle della Civita. Qui si trovano il Duomo, le chiese scavate nel tufo, tra cui la Chiesa di San Giovanni e di San Domenico, le più antiche. Lungo “Il Piano” si sviluppa invece la città nuova, con i rioni più moderni ed eleganti. Non mancate di fermarvi ad ammirare il tramonto.

8. PAESTUM (CAMPANIA)

Un weekend a Paestum, da mettere in calendario in primavera vuol dire regalarsi un tuffo nella storia. Nota anche come Pesto, fino al 1926, la città è stata fondata dai coloni Achei nel VI secolo a.C.  La sua storia, tuttavia, continua ancora oggi, poiché offre la possibilità di visite archeologiche che ne testimoniano la sua unicità. In particolare è possibile ammirare zone sacre, come il santuario settentrionale e meridionale, ma anche il Foro d’epoca romana (l’antica agorà greca) con le sue strutture pubbliche, l’area abitativa, l’area termale e le mura difensive.

Il museo invece è organizzato in sezioni diverse che, tramite racconti ed immagini, raccontano la storia di Paestum a partire dall’età preistorica e protostorica, la Poseidonia d’epoca greca per poi finire con la colonia romana. Inoltre è possibile ammirare le metope arcaiche del favoloso Tempio di Hera collocate presso la foce del Sele.

9. PESARO (MARCHE)

Pesaro, patria di Gioacchino Rossini, Città creativa per la musica Unesco, è Capitale italiana della cultura, teatro per tutto il 2024 di un cartellone di circa mille eventi. Due su tutti? Il Rossini Opera Festival in una super edizione e la mostra evento su Federico Barocci ai Musei Civici, scrigno della Pala di Pesaro di Giovanni Bellini.

Un capolavoro del Rinascimento maturo, che incanta per le misure monumentali, il minuzioso lavoro di carpenteria, l’impalcatura prospettica, la luce di una pittura capace di trasformare in smalto i colori. Da vedere, ancora, il Museo nazionale Rossini, che racconta il grande compositore in chiave multimediale, e Villa Imperiale, progettata da Gerolamo Genga e decorata, tra gli altri, da Bronzino e Dosso Dossi per gli svaghi estivi di Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino.

10. SPELLO (UMBRIA)

Un weekend a Spello, splendido borgo dell’Umbria, in  provincia di Perugia, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, consente di unire arte, storia e gusto. Il periodo migliore? La nona domenica dopo Pasqua per assistere alla celebre Infiorata del Corpus Domini, un evento molto suggestivo per il quale il borgo umbro è famoso in tutta Europa.

Durante la notte, gli infioratori tappezzano le vie del centro storico di tappeti floreali per consentire a tutti di ammirarli fin dal mattino successivo. Durante la visita, entrate dalla grandiosa Porta Consolare e percorrete i suggestivi vicoli, ammirando scorci e panorami, e fermandovi per ammirare i beni artistici, come la chiesa Santa Maria Maggiore con affreschi del Pinturicchio, Sant’Andrea e San Lorenzo. Uscendo da Porta Venere, poi, si ammirano le belle Torri di Properzio. Da non perdere i piatti della tradizione, tra cui gli gnocchi di patate al sugo d’oca, gli strangozzi al tartufo nero e la Torta al Testo, di antica origine romana.

11. TORINO (PIEMONTE)

Compie duecento anni il Museo Egizio di Torino, nella top 10 delle attrazioni turistiche più amate d’Italia. Per il bicentenario si presenta con un nuovo look, che riempie d’orgoglio questa superba città d’arte, che brulica di musei d’eccezione meno mediatici e tutti da scoprire. Esempi? La Galleria Sabauda, pinacoteca con collezioni da capogiro.

Il Museo Civico in Palazzo Madama, 70mila opere dall’Alto Medioevo al Barocco, tra cui quel Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, vertice della ritrattistica rinascimentale. La Biblioteca Reale, custode di un corpus inestimabile: ben tredici fogli autografi di Leonardo da Vinci, tra i quali il celeberrimo Autoritratto, e un manoscritto, il Codice sul volo degli uccelli.

12. URBINO (MARCHE)

Un weekend a Urbino offre molti spunti interessanti. In pieno centro storico, per esempio, si trova l’Oratorio di San Giovanni con il suo meraviglioso ciclo di affreschi quattrocenteschi, opera dei fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino, tra gli interpreti più importanti del tardo gotico marchigiano. A circa 2 chilometri da centro, in piena campagna, sorge invece la Chiesa di San Bernardino, chiamata anche Mausoleo dei duchi, poiché destinata ad accogliere le spoglie di Federico da Montefeltro.

Si ritiene che sia il risultato della collaborazione tra Giorgio Martini e Bramante, di cui tipico è lo stile semplice all’interno della struttura. Gli amanti della tavola adoreranno essere avvolti da pietanze ricche di funghi e tartufi. Ma sappiate che il prodotto tipico locale è la crescia, una specie di piadina da accompagnare con il Salame di Montefeltro, con il Prosciutto di Carpegna, con il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo.

52 “WEEKEND PREMIUM”, UNO PER OGNI SETTIMANA

 Ai 12 TOP Weekend ne seguono altri 40, uno per ogni settimana dell’anno. Forse sarà difficile farli tutti, ma progettiamo di andarci, ci servirà per conoscere meglio la nostra Italia.

  1. Alberobello (BA)
  2. Alba – Grinzane Cavour (CN)
  3. Arzachena (SS)
  4. Bertinoro e Cesena (FC)
  5. Bodio Lomnago (VA) e il villaggio sommerso
  6. Bologna e Imola (Parco dei Gessi e Terme)
  7. Camerino (MC)
  8. Castelbuono (PA)
  9. Castel San Vincenzo (IS)
  10. Castiglioncello (LI)
  11. Catania/Etna
  12. Chioggia
  13. Cinque Terre (SP)
  14. Civita di Bagnoregio (VT)
  15. Cremona
  16. Dobbiaco (BZ)
  17. Este (PD)
  18. Catania ed Etna
  19. Forlì
  20. Gradara (PU)
  21. Gubbio (PG)
  22. Ischia
  23. Isernia
  24. Lierna (LC)
  25. Monferrato e Astigiano
  26. Oneglia (IM)
  27. Padova, con i Colli Euganei
  28. Pompei, con la Grande Pompei
  29. Portovenere
  30. Ravenna
  31. Sappada (UD)
  32. Sarzana, Luni/Valle del Magra (SP)
  33. Scanno e Sulmona (AQ)
  34. Siracusa
  35. Sorrento
  36. Termoli (CB)
  37. Trapani
  38. Trani/ Castelmonte
  39. Trento
  40. Udine



Le 10 città più antiche del mondo

Una vera sfida quella di questa settimana per la rubrica TOP 10. Siamo andati alla ricerca delle 10 città più antiche del mondo, prendendo in considerazione quelle che oggi sono ancora esistenti e abitate e che, all’inizio, prima di diventare grandi centri, erano solo piccoli insediamenti. Naturalmente, nessuna posizione è assoluta, dal momento che un nuovo ritrovamento archeologico può fare salire o scendere di posizione.

1. Aleppo (Siria Meridionale, 13.000 anni)

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1986, Aleppo, in Siria, nota anche come “La capitale del Nord”, ha scippato il primo posto a Gerico nella classifica mondiale e alla “conterranea” Damasco grazie a un ritrovamento archeologico: a circa 25 km è stata infatti rinvenuta una torre la cui datazione risalente a ben 13 mila anni fa. Gli esperti non sono tutti concordi sull’antichità di Aleppo, ma è certo che la zona in cui si trova la città era abitata già 8000 anni fa. Alcune con scrittura cuneiforme ritrovate in situ, poi, risalenti a 5000 anni fa, descrivono la città come importante centro del mondo antico sia per i commerci sia dal punto di vista militare per la sua posizione strategica tra il Mediterraneo e la Mesopotamia.

2. Gerico (Cisgiordania, 12.000 anni)

Seconda posizione per Gerico, in Cisgiordania, che vanta anche il primato di “città più bassa della Terra” poiché si trova a circa 240 metri sotto al livello del mare. Situata 30 km a est di Gerusalemme, nella fertile valle del fiume Giordano, vede i suoi primi insediamenti umani organizzati nel 10.000 a.C. I primi edifici di mattoni e fango, invece, cominciano a comparire nel 9.400 a.C. Gli archeologi hanno stabilito che, all’epoca, qui viveva un nucleo di circa 1000 persone.

3. Matera (Basilicata, Italia, 10.000 anni)

Ebbene sì, terzo podio per una città italiana. Matera, la “città dei Sassi”, che dal 1993 fanno parte dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO è vecchia di 10.000 anni. A quest’età, infatti, risalgono i primi ritrovamenti nelle grotte attorno alle gravine materane che fanno pensare alla presenza di cacciatori nomadi. Gli insediamenti umani diventano poi più stanziali durante il Neolitico, come testimoniano i resti dei primi villaggi. Interessante poi, che molte delle case che oggi sembrano nascere dalle gravine, sono state abitate continuamente dall’Età del Bronzo agli anni Cinquanta del XX secolo, quando gli abitanti sono stati sfollati.

4. Çatalhöyük (Turchia, 9.500 anni)

Scendiamo di una posizione e troviamo Çatalhöyük, che sorge a circa 60 km a sud di Konya, in Turchia e che vanta il primato di “prima città della storia dell’umanità” testimoniando il passaggio da villaggio a insediamento urbano vero e proprio con un numero di abitanti stimato tra i 5000 e i 10 mila. I primi ritrovamenti risalgono a circa 9.500 anni fa, mentre sulla parte più alta, a est, sono stati ritrovati i resti di 18 insediamenti neolitici riconducibili al periodo tra il 7.400 e il 6.200 a.C. Qui si possono ancora vedere diversi dipinti murali, rilievi, sculture che fanno pensare a un culto di una divinità femminile. È Patrimonio UNESCO dal 2012.

5. Atene (Grecia, 7.000 anni)

Se si parla di “culla della civiltà e del pensiero occidentale”, il pensiero corre subito ad Atene. La capitale della Grecia, considerata anche la patria delle moderne democrazie, ha una storia millenaria ed è stata ininterrottamente abitata negli ultimi 7.000 anni. Il primissimo insediamento su quella che oggi è la celeberrima Acropoli risale invece al 3000 a.C.

6. Ur (Iraq, 6.000 anni)

Situata sulla riva sinistra dell’Eufrate, a sud di quella che un tempo era la Mesopotamia, Ur è stata una delle città più importanti della civiltà Sumera, raggiungendo il suo massimo splendore nel III millennio a.C, in particolare sotto la I dinastia (2500-2400 a.C) e sotto la III (2110-2000 a.C). Tuttavia, i primi insediamenti abitato risalgono a prima del 4000 a.C. La città si trasformò da piccolo centro agricolo e pastorale a centro urbano attorno al 3000 a.C. Un tempo, Ur era situata tra la foce del Tigri e l’Eufrate, sul Golfo Persico. Oggi, a causa dello spostamento dei detriti portati dai fiumi, le sue rovine si trovano 15 km a ovest della città di Nassirya, in Iraq. Qui si possono ancora vedere i resti di uno Ziggurat e di un tempo dedicato alla dea sumera Inanna.

7. Uruk (Iraq, 5.000 anni)

 Secondo una teoria ancora controversa, il nome Iraq deriverebbe proprio da Uruk. Questa antichissima città, che oggi si chiama Warka, si trova in una zona paludosa a circa 230 km da Baghdad e a 20 km dal fiume Eufrate. I primi insediamenti nella zona sono datati alla fine del IV millennio a.C. In seguito, Uruk divenne uno dei centri più importanti della Mesopotamia, culla della civiltà sumerica. Qui, infatti, fu inventata la scrittura cuneiforme, come testimoniano i documenti ritrovati durante gli scavi. A Uruk dimoravano i re e fioriva l’arte, la cultura e l’architettura, insomma, un vero gioiello del mondo antico.

8. Damasco (Siria, 4.500 anni)

Ufficialmente, Damasco, la Capitale e la città più affascinante e misteriosa della Siria, è stata fondata nel 2.500 a.C nell’oasi Ghouta, ma i primissimi insediamenti umani risalgono ad almeno duemila anni prima, al 4.500 a.C. Quello che la rende unica, tuttavia, è la sua storia che ne ha fatto la culla di diverse civiltà, da quella bizantina a quella araba a quella ottomana, creando un mix di culture, arte e stili davvero ineguagliabile.

9. Gerusalemme (Israele, 4.000 anni)

 Nono posto per la città santa per Ebrei e Cristiani e terza al mondo in ordine di importanza dopo La Mecca e Medina, città sante per l’Islam. In realtà, la storia di Gerusalemme sarebbe anche più antica dei 4000 anni ufficiali, da quando, cioè, è stato possibile risalire alla sua storia attraverso la parola scritta. Viene infatti citata in alcuni testi egizi solo nel II millennio a.C e in alcune lettere risalenti al 1.400 a.C. In realtà, le prime testimonianze umane risalirebbero all’Età della Pietra. Il re David la conquistò poi nell’anno 1000 a.C, strappandola ai Gebusei, e ne fece la capitale del suo regno. Il resto è storia.

10. Varanasi (India, 3.500 anni)

Chiude la nostra TOP 10 Varanasi, la città sacra per gli Induisti. Il suo nome deriva da quello dei fiumi Varuna, che scorre a nord, e Assi, a sud. Gli inglesi la ribattezzarono invece Benares. Oggi, invece, è tornata al suo nome antico. I primi insediamenti risalgono al 3.500 a.C, mentre lo status di città è stato sancito nel 1.200 a.C. Oggi, Varanasi è una delle città più mistiche dell’India. Sacra a Shiva, accoglie ogni giorno persone che vengono qui in pellegrinaggio per immergersi nelle acque del Gange che, secondo la religione Indù è il fiume del Paradiso. Ogni fedele ha poi l’obbligo di immergersi nelle sue acque almeno una volta nella vita per purificarsi dai suoi peccati. Il momento più affascinante della giornata è attorno alle 18, l’ora della Puja, quando si celebrano riti e di recitano preghiere sul fiume.

 




I mercatini di Natale più belli d’Italia

Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia, quest’anno tornano i Mercatini di Natale. Una tradizione antichissima, che risale al 1434, anno a cui risale il primo documento scritto, redatto a Dresda, che parla di queste “fiere” a cui partecipano piccoli artigiani. Da allora, la tradizione si è diffusa nel Nord Europa ed è stata molto sentita, fino ad arrivare fino a noi. Quest’anno, da Nord a Sud, sono tantissimi i mercatini che, in ogni città o borgo, sono pronti ad accogliere i visitatori in tutta sicurezza. Ecco, allora, quali sono i Mercatini di Natale che valgono un viaggio o un weekend.

I Mercatini di Natale dell’Alto Adige (25 novembre-6 gennaio)

Avvolti nella magica atmosfera delle montagne innevate, i Mercatini dell’Alto Adige sono tra i più romantici d’Italia. Oltre al Mercatino di Bolzano, di cui vi abbiamo già parlato, si rinnova l’appuntamento anche a Bressanone, con gli chalet di legno caratteristici e i presepi artigianali, come quelli, spettacolari, che si possono ammirare presso la Hofburg, il Palazzo Vescovile.

Il Mercatino di Natale di Bressanone

A Merano, le casette colorate sono distribuite lungo il Passirio e si potranno ammirare e acquistare prodotti tipici altoatesini, prodotti dell’artigianato locale, dolci, profumi e molto altro. Da non perdere l’allestimento delle luci, tra cui lo splendido Calendario dell’Avvento da ammirare dalle finestre del Palais Mamming. A Vipiteno, invece, le casette di legno del mercatino sono distribuite attorno al grande albero di Natale. Il tema scelto per queste feste sono le Campane del Natale, a cui saranno dedicate anche le manifestazioni in programma.

INFO: www.sudtirol.info 

Il Mercatino di Trento (fino al 6 gennaio)

Anche il Trentino rimane una delle mete preferite di chi ama i Mercatini di Natale. Quello più grande è sicuramente il Mercatino di Natale di Trento, che conferma la sua vocazione “green”, tra valorizzazione di prodotti a Km zero, energia da fonti rinnovabili, stoviglie con marchio C.I.C. per ridurre al massimo il residuo non riciclabile, shopper e brochure in carta ecologica e attenzione alla differenziata.

Le casette saranno ben 100 e saranno dislocate tra Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti. Da Trento ci si può poi sportare a Rovereto, che dedica questa edizione al tema della luce, oppure ad Ala, dove i Mercatini di Natale si svolgono all’interno dei palazzi barocchi, oppure ad Avio, che accoglie i visitatori tra le mura del suo castello vestito a festa.

INFO: www.visittrentino.info

Il Marché Vert Noël di Aosta (fino al 6 gennaio)

Assai suggestivo anche il Marché Vert Noël di Aosta che si svolge nella splendida area archeologica attorno al Teatro Romano e all’Arco di Augusto. Qui i tipici chalet in legno offrono i prodotti tipici della cucina valdostana, tra cui i rinomati formaggi, primo tra tutti la Fontina DOP, ma anche salumi, vini, e creazioni degli artigiani locali in legno, stoffa, feltro.

Tutti i weekend, poi, attorno all’Arco di Augusto, ci sarà un anticipo della Fiera di Sant’Orso, che si tiene ogni anno il 30 e 31 gennaio, con gli artigiani valdostani che creeranno dal vivo le loro opere e organizzano laboratori creativi per grandi e piccoli. Immancabile, poi, la pista di pattinaggio e le giostre.

INFO: www.lovevada.it

Mercatino di Aprica, Sondrio (dal 4 dicembre al 6 gennaio)

La splendida località sciistica di Aprica, in provincia di Sondrio e a poca distanza da Milano, ai suoi 50 km di piste da discesa e agli altri 7 da sci di fondo, quest’anno aggiunge anche i Mercatini di Natale, che si tengono dal 4 all’8 dicembre, nei weekend dell’ 11 e 12 dicembre e del 18 e 19 dicembre, poi dal 24 dicembre al 6 gennaio.

Nel centro del paese si potranno visitare gli chalet dove produttori e artigiani locali espongono le loro creazioni. E, tra luci e musiche natalizie ci saranno tante occasioni di divertimento anche per i più piccoli.

INFO: www.apricaonline.com

Mercatino di Santa Maria Maggiore, Verbano-Cusio-Ossola (6-8 dicembre)

Spostandosi in Piemonte, nello splendido borgo di Santa Maria Maggiore, su cui sventola la Bandiera Arancione del Touring, dal 6 all’8 dicembre si tiene uno dei Mercatini di Natale più particolari d’Italia.

Non solo per le atmosfere suggestive, ma anche per l’unicità dei prodotti degli artigiani della Val d’Ossola, tra cui ceramiche, oggetti in vetro soffiato, decorazioni e addobbi natalizi. In tutto il borgo, poi, ci saranno delle splendide stufette allestite all’interno di tronchi di abete e stand dove poter gustare caldarroste, vin brulé, stinchéet, la piadina tipica da mangiare calda e condita con burro e sale. Da non perdere poi una visita al Museo dello Spazzacamino, unico in Italia nel suo genere, e alla Casa del Profumo Feminis-Farina, per conoscere la storia della celebre Acqua di Colonia che è nata proprio nel borgo di Santa Maria Maggiore.

INFO: www.santamariamaggiore.info

Mercatino di Natale di Sauris, Udine (4, 5 e 8 dicembre)

In uno dei borghi più belli del Friuli Venezia Giulia, nel cuore della Carnia, nelle giornate del 4, 5 e 8 dicembre si tiene un suggestivo Mercatino di Natale. Sulle bancarelle e negli chalet si potrà trovare il meglio dell’artigianato locale, ma anche sculture, oggetti di arredo, decorazioni fatte rigorosamente a mano, orologi e tante idee regalo.

Non mancheranno nemmeno i sapori tipici, tra cui il Prosciutto Sauris IGP, i formaggi d’alpeggio, creme a base di piante officinali locali, tisane, miele e dolci. E, per la gioia dei più piccoli, anche Babbo Natale farà una sosta al mercatino di Sauris per una foto ricordo.

INFO: www.sauris.org

Mercatino di Cison di Valmarino, Treviso (4-5-8-11e 12 dicembre)

In questo meraviglioso borgo Bandiera Arancione, circondato dai vigneti della Valdobbiadene, tutelato dal FAI, nel weekend del 4 e 5 dicembre, l’8 dicembre e nel fine settimana dell’11 e 12 dicembre si tiene il mercatino “Stelle a Natale”. Le bancarelle e gli chalet di legno sono dislocati nelle stradine del borgo e si potranno trovare i prodotti locali e artigianali.

Ogni espositore, poi, espone una sua originale rappresentazione della Natività. La piazza principale, invece, sarà addobbata con decorazioni natalizie ispirate al bosco e alla natura. Cison è anche un ottimo punto di partenza per escursioni nella Marca Trevigiana e nel vicino borgo di Rolle.

INFO: www.artigianatovivo.it

Mercatino di Natale di Verona (fino al 26 dicembre)

Nella città scaligera, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, fino al 26 dicembre si svolge la 12° edizione del Mercatino di Natale che si snoda tra Piazza dei Signori e le vie del centro storico, con oltre 100 casette di legno. L’evento si svolge in collaborazione con il Christkindlmarkt di Norimberga e propone tante idee regalo tra addobbi natalizi in vetro, ceramica e legni, dolci e specialità enogastronomiche.

L’ingresso al Mercatino è caratterizzato da una particolare e accogliente illuminazione che consente di immergersi subito nell’atmosfera natalizia. In piazza Bra, poi, con l’Arena sullo sfondo, si può ammirare la più grande Stella di Natale del mondo, con un peso di ben 88 tonnellate e un’altezza di 100 metri. Alla Gran Guardia, invece, è ospitata la rassegna “Presepi del Mondo a Verona”.

INFO: www.nataleinpiazza.it/

Villaggio di Natale Francese, Bologna (fino al 19 dicembre)

Sabato 20 novembre, e fino al 19 dicembre, torna in Piazza Minghetti, a Bologna, il Villaggio di Natale Francese, dove, tra magiche atmosfere e buoni sapori, grandi e piccoli potranno immergersi nella magica atmosfera delle feste. Le casette saranno addobbate a festa e proporranno, tra le altre cose, le prelibatezze della tradizione francese, rigorosamente di qualità. Ci saranno i dolci dell’Avvento e una selezione di più di ottanta tipi di formaggi, che potranno essere abbinati a un’ampia scelta di vini provenienti dalle più importanti regioni vinicole d’Oltralpe.

I più golosi potranno trovare i biscotti bretoni, con più di venti varietà di ripieni, cioccolatini dai gusti raffinati e gli immancabili macarons, i dolci più amati da re ed imperatori. Ci sarà anche la coloratissima casetta delle spezie e presso la Boulangerie si potranno gustare baquettes e croissants caldi. Non mancherà uno spazio dedicato alla specialità regionali e gli articoli regalo provenienti dalla Provenza e dalla Costa Azzurra, tra saponi, tovaglie, lavande ed essenze, mentre da Parigi arrivano i profumi e gli accessori alla moda.

INFO: www.facebook.com/Villaggiodinatalefrancese/

Candele a Candelara, Pesaro e Urbino (4, 5, 8,11,12 Dicembre)

Nello splendido centro storico quattrocentesco di Candelara, uno dei borghi più belli della provincia di Pesaro-Urbino, si tiene uno dei mercatini di Natale più romantici d’Italia. Si chiama Candele a Candelara poiché alle classiche casette di legno affianca una vera e propria festa delle luci. Tra gli addobbi e i prodotti artigianali, infatti, saranno disposte centinaia di candele che illumineranno tutto il borgo addobbato a festa, tra presepi, la bottega degli elfi, sculture di ferro, spazi dedicati alla musica e aree per i più piccoli.

 Durante i giorni della manifestazione, poi, per 15 minuti si spegneranno tutte le luci elettriche e il borgo sarà illuminato solo dalle candele. Candelara è poi un buon punto di partenza per chi vuole regalarsi un weekend o una vacanza nelle Marche. Fino al 6 gennaio, infatti, saranno tantissimi gli appuntamenti nell’ambito dell’iniziativa “Il Natale che non ti aspetti”, che coinvolge tutta la provincia di Pesaro-Urbino.

INFO: www.ilnatalechenontiaspetti.it

Arezzo diventa la “Città del Natale” (fino al 9 gennaio)

Ci spostiamo in Toscana, dove la splendida Arezzo, in occasione delle feste, si trasforma nella “Città del Natale” con installazioni luminose, presepi, tra cui il meraviglioso Presepe in movimento allestito nella chiesa in Piazza della Badia, eventi natalizi e show musicali. Non possono mancare, naturalmente, i mercatini, che si svolgono in diverse zone della città.

Per esempio nella grande area verde del “Prato”, che domina la città, si tiene il Mercato delle Meraviglie dedicato alle specialità gastronomiche. In Piazza Grande, invece, ci sarà il Villaggio Tirolese, mentre il Piazza San Jacopo e in Piazza Risorgimento ci sarà un mercatino tradizionale. Spostandosi, invece, in Piazza Guido Monaco, si potrà visitare un mercatino dedicato alle produzioni artigianali. Per i più piccoli, poi, non può mancare la Casa di Babbo Natale.

INFO: www.arezzocittadelnatale.it

Cadeau al Castello di Limatola, Benevento (fino al 12 dicembre)

A mezz’ora dalla Reggia di Caserta, si trova lo splendido borgo di Limatola, che fino al 12 dicembre ospita Cadeau al Castello, nelle suggestive sale del suo castello normanno. Si tratta di un evento unico nel suo genere nel Sud Italia e tra i più grandi eventi natalizi in Europa, che affianca ai tradizionali mercatini natalizi una vera a propria grande kermesse dedicata al Natale.

Tra prodotti artigianali, leccornie, addobbi natalizi, grandi e piccoli potranno visitare il Cottage di Babbo Natale, dove poter spedire la letterina e farsi una foto ricordo. Tra un via vai di elfi, un carillon gigante, il calendario dell’Avvento e un Albero parlante, si potrà fare compagnia a Babbo Natale mentre prepara la sua slitta con i doni. Non mancheranno nemmeno gli spettacoli di maghi e giullari, tra musica e scenografie fantasmagoriche. Da non perdere la mostra di presepi, che ospita anche pezzi preziosi e antichi. Al Castello di Limatola, poi, si può anche soggiornare.

INFO: www.mercatinodinatale-castellodilimatola.it

Matera Christmas Village, Matera (fino al 6 gennaio)

La meravigliosa Matera, gioiello della Basilicata che tutto il mondo ci invidia, non è solo la città del Presepe Vivente nei Sassi, il più famoso d’Italia, ma quest’anno, fino al 6 gennaio, si trasforma in un perfetto villaggio di Natale. Apre i battenti l’8 dicembre, infatti, il Matera Christmas Village.

In Piazza Vittorio Veneto ci sarà il tradizionale Mercatino di Natale, con prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato, idee regalo e stand gastronomici. Il Villaggio è a ingresso gratuito e sarà aperto tutti i giorni dalle 10 a mezzanotte. Per i più piccoli, non mancherà poi la Casa di Babbo Natale e diversi spazi dedicati agli eventi, per una perfetta magia natalizia.

INFO: www.isassidimatera.com

 




Basilicata. A Borgo San Gaetano un tuffo dove il mare è più blu

La Basilicata si conferma regina delle Bandiere Blu con cinque spiagge dove sventola il vessillo: soggiornando a Borgo San Gaetano, a Bernalda (MT) si possono scoprire tutte.

Borgo San Gaetano è un incantevole relais di charme a pochi chilometri da Metaponto. Si può partire ogni giorno alla scoperta di una delle spiagge dove sventola la Bandiera Blu, il vessillo che premia, ogni anno, qualità ambientale e turismo sostenibile. Eccellenza dei servizi e attenzione all’ambiente sono tra i principali parametri che vengono presi in considerazione, e per molte spiagge del territorio si tratta di una felice conferma.

Tra i 5 i litorali lucani che il Programma Bandiera Blu, Eco-label Internazionale per la certificazione, ha inserito nella sua lista vicinissimi a Borgo San Gaetano, il lido di Metaponto, il lido di Policoro, e il lido di Marina di Pisticci. Appena a mezz’ora di auto si trova il lido di Nova Siri, tutti affacciati sul Mar Jonio. Maratea, affacciata invece sul mar Tirreno, è la quinta perla, che può valere una gita!

La spiaggia di Metaponto

Borgo San Gaetano offre una vacanza di puro relax, con un’attenta accoglienza in tutta sicurezza nelle sue sette deliziose suite intime e dotate di ogni comfort, per un soggiorno in coppia e in famiglia. Qui il mare è splendido e i lidi non sono mai affollati, gli ospiti hanno la possibilità di prenotare anche servizi di spiaggia a Metaponto: l’estate si celebra con un tuffo dove l’acqua è più blu!

Il soggiorno a Borgo San Gaetano va da 90 a 150 euro per due persone a notte, inclusa la prima abbondante colazione bernaldese.

INFO

Borgo San Gaetano, Vico Corso Metaponto 25, Bernalda (MT) tel 0835/1790014

www.borgosangaetano.com




Autumn in Matera, in auto con ‘fido’ verso Palazzo Gattini, un Hotel speciale

L’autunno è una delle stagioni migliori per visitare Matera. Il clima è mite, i colori cambiano, la presenza dei turisti da ogni dove è meno invasiva e le vie del centro sono ancora vivaci. Per gli stessi motivi l’autunno è anche la stagione più adatta per una breve vacanza da condividere con il proprio cane in un albergo pet friendly,  organizzato per rendere unico ed esclusivo anche il soggiorno dei migliori amici a quattro zampe. Durante l’autunno cambia il clima e cambia il paesaggio, quello che rimane costante è il comfort esclusivo della natura, della storia e di una struttura pensata per il relax.

Matera è una città magica e merita di essere visitata con calma e, magari, più volte in diverse stagioni. In ogni periodo dell’anno, infatti, riesce a restituire qualcosa di unico e di speciale.
I mesi di settembre e ottobre sono mesi adatti per visitarla.
È un periodo in cui il caldo estivo lascia il posto a temperature più miti. Il paesaggio del materano cambia i suoi colori e mostra il proprio carattere sofisticato. La città è meno frenetica del solito, i turisti sono pochi e le possibilità di stabilire una relazione più profonda con la quotidianità locale sono molte. Inoltre, lo spirito estivo è ancora vivo e le strade e i negozi sono vivacemente animati.

Partiamo allora verso Matera con la nuovissima  Opel Mokka 2020

2020 Opel Mokka & Mokka-e

La nuova Opel Mokka 2020 rappresenta il non plus ultra dei SUV di segmento B: il corpo vettura compatto nasconde un abitacolo spazioso, non mancano inoltre tecnologie all’avanguardia e una gamma di motori completa che comprende anche una versione 100% elettrica. La vettura sfoggia uno stile deciso e moderno che può essere ampiamente personalizzato con accostamenti cromatici di sicuro effetto, tra cui alcune livree bicolore.

Piccola fuori e spaziosa dentro

Nonostante sia lungo appena 4,15 metri, questo SUV compatto può contare su un abitacolo ancora più spazioso rispetto alla versione che sostituisce. Questa caratteristica rende possibile organizzare un viaggio con la famiglia o un’uscita con le amiche per un aperitivo, andare a teatro o fare shopping in centro, ovviamente nella massima comodità. Il SUV della Casa del Fulmine vanta anche un bagagliaio particolarmente ampio da 350 litri che permette di stivare pacchi e pacchetti di qualsiasi dimensione. Le già citate dimensioni esterne compatte e il suo ampio raggio di sterzata offrono al Mokka un’agilità nel traffico urbano senza precedenti, inoltre la presenza dei sensori di parcheggio e della telecamera posteriore rende le operazioni di sosta un gioco da ragazzi.

C’è anche la versione elettrica

La vettura si sente a suo agio anche in autostrada e nelle gite fuori porta, perché può contare su una
gamma propulsori diesel e benzina affidabili e parchi nei consumi, con potenze comprese tra i 100 e i 130 CV. Chi desidera una vettura in grado di offrire zero emissioni può invece puntare sulla nuova versione 100% elettrica Opel Mokka-e, equipaggiata con un’unità da 136 CV in grado di offrire prestazioni entusiasmanti. Interessante anche l’autonomia di esercizio che può raggiungere i 322 km con una sola carica di energia.

Quando arriva?

La nuova Opel Mokka può essere già ordinata presso gli show room della Casa del Fulmine, mentre le prime consegne partiranno all’inizio del prossimo anno.

Autumn in Matera

In questo periodo ‘sospeso’ non è comunque difficile alimentare l’ interesse per le bellezze e le novità che riguardano il territorio materano. Sono molti gli spazi espositivi che hanno arricchito la proposta culturale della città di Matera, ecco alcuni suggerimenti per iniziare a conoscerli e pianificare le tappe del  prossimo viaggio.

La casa di Ortega

La Casa di Ortega può essere considerata un simbolo di Matera, soprattutto un simbolo della sua storia più recente fatta di importanti presenze e di attenzione costante da parte di artisti e intellettuali internazionali.
La Casa di Ortega testimonia la presenza nella città dei Sassi di Josè Ortega, importante artista spagnolo. Le opere esposte sono state realizzate negli anni ‘70 durante il suo soggiorno in città, si tratta di bassorilievi policromi realizzati utilizzando la tecnica artigianale della lavorazione della cartapesta.
Il percorso espositivo è stato allestito in un palazzo situato nel Sasso Barisano, la cui costruzione risale al XVII secolo, che Ortega acquistò durante la sua permanenza materana, e che i suoi eredi hanno donato alla Fondazione Zétema.

Vicinato a pozzo

Il Vicinato a Pozzo, nel rione Malve, è il primo elemento di un progetto molto più complesso, il ‘Parco della storia dell’uomo’, ideato per raccontare la millenaria presenza umana nel territorio materano. Il vicinato è l’agglomerato urbano che definiva la scansione spaziale dei Sassi, era costituito da un insieme di case che si affacciavano sullo stesso spazio. Il Vicinato a Pozzo propone la scoperta del territorio e della sua storia attraverso la fruizione di contenuti visivi, di allestimenti e di percorsi espositivi.

Museo immersivo della Bruna

La Festa della Bruna è l’appuntamento più atteso in città. Spiegare a parole la sequenza degli avvenimenti che avvengono durante la giornata del 2 luglio è abbastanza semplice, spiegare l’atmosfera che si respira in città e il continuo sentimento di attesa che accompagna ogni fase della festa è molto più complesso. Il Museo immersivo della Bruna offre un percorso multimediale che permette di vivere e, in alcuni casi, rivivere, i momenti più intensi della Festa della Madonna della Bruna, tra cui quello più atteso di tutti: lo strazzo del carro trionfale in cartapesta.

Dalí – La Persistenza degli Opposti

La mostra La persistenza degli opposti dedicata a Dalì è stata una delle attrazioni principali di Matera durante il 2019. Visto il suo successo di pubblico e l’interesse che ha suscitato al di fuori della città, è stata confermata anche per il 2020. Le opere dell’artista spagnolo possono essere ammirate negli ambienti del complesso di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci. La presenza in città di questa importante mostra è anticipata da alcune sculture collocate nel centro storico di Matera.

E Fido viene con noi a Palazzo Gattini l’Hotel di lusso ecogreen pet- friendly.

Reduce da una serie di riconoscimenti prestigiosi come (per il secondo anno consecutivo)  il premio Luxury Lifestyle Awards 2019 nella categoria dedicata ai migliori alberghi di lusso in Italia. Palazzo Gattini è anche il luogo privilegiato per l’accoglienza di  star internazionali del cinema  che spesso si trovano a Matera per alcune scene, come ad esempio è avvenuto per  i due attori protagonisti del nuovo film di 007′ No time to die’, Daniel Craig e Léa Seydoux, che hanno alloggiato presso il  lussuoso boutique hotel. Pare che James Bond abbia portato a Matera un po’ di organizzata confusione, e ha attirato la curiosità e l’interesse sia dei materani che dei turisti.
In città non sono mancati gli inseguimenti, gli spari e le belle macchine che da sempre fanno da cornice alle avventure dell’agente segreto più famoso.

Palazzo Gattini, l’edificio in cui si sviluppa l’ albergo, è un palazzo signorile che ospitava una famiglia nobile materana i Gattini appunto, (  il casato cui il palazzo apparteneva dal XV secolo) e che, dopo un accurato lavoro di restauro, è stato trasformato in una struttura ricettiva moderna adatta ad accogliere coloro che da una parte vogliono visitare Matera e dall’altra fare un’esperienza nel cuore del centro storico della città.


La struttura merita di essere conosciuta con attenzione perché presenta diversi aspetti interessanti sia da un punto di vista storico che da uno strettamente artistico e architettonico.
Uno dei simboli più evidenti del passato nobiliare dell’edificio è lo stemma della famiglia, che raffigura un gatto che morde un serpente, sormontato da una corona che rappresenta un privilegio concesso al Casato da Federico II di Svevia. In basso, invece, il motto “In Umbris Radiant”.

Il Luxury hotel amico degli amici a 4 zampe

L’idea di lasciare il tuo cane a casa o in una pensione non ti piace e vuoi portarlo in vacanza con te?  Chi vive con un cane, lo considera parte integrante della propria famiglia e ritiene che un’esperienza di viaggio sia completa solo quando può condividerla anche con il suo amico a quattro zampe.

A Palazzo Gattini ospitano il  cane e gli dedicano servizi esclusivi aggiuntivi per fare in modo che anche il suo soggiorno sia speciale. E’ un albergo pet friendly dove son ben accetti tutti gli animali domestici al cui arrivo, all’interno della stanza prenotata, sarà già pronto un kit di benvenuto composto da due ciotole, un biscotto, un cuscino comodo e grande per consentirgli di riposare e mezzo litro acqua naturale a temperatura ambiente.
Su richiesta, la cucina del ristorante può preparare piatti specifici e, sempre su richiesta, a disposizione c’è un servizio di dogsitting con una fidata dogsitter esterna. Inoltre sempre disponibili sono i contatti con alcuni dei veterinari che operano a Matera pronti a intervenire in caso di necessità.

Ma abbiamo scelto questo Hotel anche  per tante altre ragioni :

Palazzo Gattini è un albergo green!

Quotidianamente segue pratiche ecosostenibili e le scelte che riguardano i servizi aggiuntivi sono in ottica green.  Le azioni virtuose virtuose riguardano

Raccolta differenziata Molta attenzione è data alla differenziazione dei rifiuti-Uso di bottiglie di vetro con un deciso no all’uso delle bottiglie di plastica ma solo bottiglie di vetro (che si riutilizzano, dopo averle adeguatamente lavate)-Riduzione del cartaceo .Si usa la tecnologia in modo consapevole e grazie a un’app, di cui si servono per gestire le prenotazioni si è ridotto l’uso della carta.-Cura del Roof Garden. Per la cura del oof garden non si utilizzano pesticidi o altre sostanze chimiche ma prodotti ecologici con la sapienza di giardinieri specializzati.-Minivan totalmente elettrico. La mobilità è  ecosostenibile: per spostamenti e per favorire quelli dei nostri ospiti si utilizzano un minivan totalmente elettrico.-Stagionalità dei prodotti . Il ristorante “Le Bubbole” basa la sua proposta culinaria su cibi di stagione. La stessa cura e attenzione per i prodotti per la colazione e a quelli disponibili presso il bar dell hotel.-Distributori di shampoo e bagnoschiuma pratici distributori di shampoo e di bagnoschiuma o in tutte le camere. Lo scopo di questa operazione è quello di eliminare il kit cortesia e, di conseguenza, la produzione di rifiuti legata all’uso delle confezioni monodose.

Il benessere a Palazzo Gattini

Palazzo Gattini,  è stato organizzato in modo da dedicare la parte sottostante della sua struttura, adatta per clima e riservatezza, a ospitare un’area benessere e, in particolare, un percorso SPA.
La SPA di Palazzo Gattini è collocata nel piano più basso del palazzo, dove ci sono cisterne e grotte, qui è possibile abbandonarsi al relax grazie ai massaggi, ai trattamenti e ai percorsi studiati per il benessere
Gli ambienti della SPA si caratterizzano per il silenzio, per la quiete e per la riservatezza. In una suggestiva salasi è ricavato l’hammam, la cisterna più ampia ospita una piscina con idromassaggio, due lettini con getti jacuzzi e un getto a cascata per il massaggio verticale.
Allestito, poi, anche un angolo tisane: un piccolo ambiente in cui è possibile rilassarsi e gustare infusi di erbe e frutta che hanno qualità benefiche sul corpo e sulla mente.

La Vasca di galleggiamento

In un altro ambiente è ospitata una vasca di galleggiamento: un trattamento che favorisce il rilassamento del corpo e della mente.
All’interno della vasca vengono fatti sciogliere 250 kg di solfato di magnesio che favorisce il galleggiamento e l’abbandono totale in un contesto salutare, come quello acquatico.
L’ambiente in cui è collocata la vasca è molto accogliente: è una cisterna silenziosa che favorisce il rilassamento immersi nell’acqua.

Ristorante “Le Bubbole”

 

All’interno del ristorante “Le Bubbole” i piatti della tradizione culinaria lucana sono reinterpretati e proposti con accostamenti ricercati e studiati per scoprire nuovi sapori. Piatti e prodotti frutto delle disponibilità stagionali e gluten-free, ricette vegetariane e vegane e menù particolari pensati per i bambini.

Palazzo Gattini ha appena lanciato un’offerta speciale

Per quanti apprezzano la stagione autunnale e la ritengono adatta per regalarsi una breve vacanza in una città suggestiva e accogliente come Matera. Una tariffa anche per combinare smart working e relax. Palazzo Gattini infatti mette a  disposizione tecnologie digitali avanzate e la possibilità di lavorare in ambienti tranquilli e riservati.

Lo stile giusto

Per questo weekend speciale a Matera tra i suoi sassi suggestivi, lo stile deve essere sportivo e confortevole e sostenibile,  per cui vai con il Denim!

 Indossiamo i Denim Sostenibili Di Mango

Anche noi come Amalie E Cecilie Moosgard, Erika Boldrin, Diletta Bonaiuti, Jen Azoulay E Ines Melia siamo per i jeans sostenibili della nuova collezione Mango

E sul jeans la t-shirt ‘Call for Women’ di Manila Grace

Una t-shirt logata contro le malattie cardiovascolari che colpiscono le donne

In occasione della Giornata mondiale contro le malattie cardiovascolari del 29 settembre, Manila Grace dà un contributo concreto alla ricerca. Manila Grace chiama all’appello tutte le donne e con ‘CALL FOR WOMEN’ realizza infatti una t-shirt con logo, pensata e studiata ad hoc per l’occasione e che sarà in vendita in tutte le boutique e online da oggi, in occasione della Giornata mondiale contro le malattie cardiovascolari, che verrà celebrata il 29 settembre. Una parte delle vendite verrà devoluta alla GSD Foundation per questa importante causa benefica. Diffondiamo anche noi il messaggio passeggiando per le strade di Matera!

La Beauty routine del weekend

Anche per il beauty la nostra preferenza è green ed eco sostenibile. Scegliamo per la beauty routine del weekend le creme Bio Skon per il viso, versione idratante e antietà.

Mirtillo Rosso , il Pino Silvestre, l’Olio di Ribes Nero, Fiore di Cotone Nordico e Aloe Barbadendis BIO sono parte degli ingredienti efficaci e naturalissimi presenti.

Lo zaino e il trolley

Passeggiare in giro per Matera con un comodo zaino efficiente e bello si può.  Il marchio italiano  di accessori di pelletteria tech-design per business traveller Piquadro ha realizzato una speciale collezione di accessori e articoli da viaggio per lo storico brand motoristico MV Agusta, dedicata agli appassionati motociclisti e non  nel mondo. Un’aggiunta in puro stile italiano alla gamma di abbigliamento e accessori già disponibile.

 

I nuovi articoli della collezione “MV Agusta – Motorcycle Art”, brandizzati da Piquadro, includono zaini in tessuto e pelle pregiata, trolley, portafogli, portachiavi, portacarte e portamonete.




Piccolo & Premium. All’Art Hotel Villa Fiorella e a Borgo San Gaetano arte e tradizione

Di Giuseppe Ortolano

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle piccole realtà “premium”, gioielli ricettivi della nostra meravigliosa Italia, per si sono attrezzati per ripartire dopo la chiusura forzata e offrire ai propri ospiti una vacanza in totale relax e sicurezza. Questa settimana andiamo a Massa Lubrense, sulla Costiera Sorrentina, e in Basilicata, a Bernalda, nel materano per presentarvi due modi diversi di vivere il lusso e la tradizione.

All’ Art Hotel Villa Fiorella, la vacanza è un’opera d’arte

L’Art Hotel Villa Fiorella di Massa Lubrense (NA), situato nella parte meno caotica della Costiera Sorrentina, nasce dalla volontà di Alberto Colonna di realizzare il sogno che aveva condiviso con suo nonno e la passione per il suo lavoro di albergatore.

Ecco così che nel 2016 crea questo piccolo albergo affacciato sul mare che unisce l’attività di accoglienza degli ospiti a “uno degli hobby di famiglia: il collezionismo d’arte.” Alberto racconta infatti: “grazie a mio padre, che è da sempre un grande appassionato, abbiamo oggi diverse opere d’arte contemporanea importanti anche a livello internazionale come Sironi, Miltos Manetas, Chen Zhen, Takeo Hanazawa, Luigi Mainolfi e molti altri”, che a rotazione vengono esposte in questo piccolo hotel immerso nel verde che si trasforma in un piccolo museo di bellezza e creatività dove i sensi vengono stimolati e soddisfatti davvero a 360°.

Lo confesso l’Art Hotel Villa Fiorella, con tutte le camere esposte verso il mare, mi ha affascinato per la vista che comprende Capri sulla sinistra e il Vesuvio sulla destra. Da ammirare dalla Terrazza Fiorella Restaurant e dal Cielo Sky Lounge, due luoghi emblematici da dove poter godere della bellezza del golfo in ogni momento della giornata.

Il ristorante è il regno di Marco Del Sorbo al quale “questo periodo di stop forzato ha permesso di riflettere sulla terra, la nostra terra e tutti i profumi che questa ci dona”. Il menu è quindi un omaggio al territorio. Abbiamo infatti pensato ad un nostro “miglio verde” nel senso che i produttori scelti sono veramente del circondario sia per le verdure che per i latticini” racconta sempre Del Sorbo.

Soprattutto per gli ortaggi e le erbe, il Ristorante Terrazza Fiorella è praticamente autonomo grazie al suo orto che è stato implementato tanto di diventare uno dei piatti del nuovo menù “L’espressione dell’orto di Villa Fiorella”.

Anche la ricerca della carta dei vini non si è fermata e grazie alla competenza del sommelier Tiziano Imperato (da poco affiancato dal sommelier Francesco Izzo), Terrazza Fiorella ha una carta sempre più attenta alle realtà di pregio del territorio, soprattutto quelle emergenti come l’ischitana Crateca che realizza vini intorno ad un cratere inattivo, il Crateca appunto, oppure i circa due ettari di terrazzamenti recentemente recuperati e impiantati con le autoctone Biancolella, Forastera Piedirosso e Guernaccia, ma anche il piccolo orgoglio vitivinicolo della Penisola Sorrentina come l’azienda Abbazia di Crapolla di Vico Equense.

Anche le birre sono locali, provengono dal Birrificio Sorrento di Massa Lubrense, che produce birre utilizzando ricette fatte con ingredienti tipici della zona, come la Syrentum fatta con le bucce fresche di Limoni di Sorrento IGP, la Minerva fatta con le bucce fresche di Arance, e la Parthenope con le noci di Sorrento. Ah dimenticavo, poi c’è la piscina per un tuffo rinfrescante con negli occhi la bellezza della Costiera.

INFO: Art Hotel Villa Fiorella, via Vincenzo Maggio 5, Massa Lubrense (NA), tel. 081/8789832, www.arthotelvillafiorella.com

A Borgo San Gaetano di Barnalda (MT) si vive la tradizione più autentica

 La seconda tappa del nostro viaggio settimanale all’insegna del Piccolo & Premium ci porta in Basilicata, piccola-grande regione tutta da scoprire, con mare e montagna, meraviglie naturalistiche e archeologiche, patria di una città unica come Matera.

Una terra legata alle sue tradizioni come testimoniano strutture come l’elegante e intimo Borgo San Gaetano a Bernalda, ricavato da un antico frantoio di proprietà della signora Noemi Dell’Osso, bernaldese di origine, che lo gestisce insieme al marito Gianluigi Spinelli.

Non conoscevo Bernalda ma una volta giunto in questa località incantevole, a breve distanza dal mare di Metaponto, mi sono ritrovato a vivere lo spirito più vero di quella Lucania che incanta i visitatori con tante piccole attenzioni, ritmi slow e lo accompagna nella riscoperta del piacere di vivere.

Si alloggia nelle dimore e nei casalini del borgo, un tempo luoghi di lavoro annessi al palazzo padronale, curati nei minimi dettagli da un’attenta ristrutturazione che ha regalato loro nuova vita. L’accoglienza è calorosa, ricca di consigli per andare alla scoperta di chiese rurali, borghi incantati, riti e miti lucani, paesi scomparsi, mari dalle acque cristalline e ovviamente sapori tra macellerie che si trasformano in ottimi ristoranti di carne e trattorie contadine.

INFO: Borgo San Gaetano, Vico Corso Metaponto 25, Bernalda (MT), tel 0835/1790014, www.borgosangaetano.com




….E FRA I SASSI SPUNTA SALVADOR DALÌ (2° GIORNO)

di Isa Grassano

I chiostri delle Monacelle danno sulle impervie Gravine e godersi da qui le prime ore del mattino è davvero uno spettacolo. Dopo una ricca colazione, non dimenticate di assaggiare il pane igp, morbido e croccante, siete pronti per una seconda giornata alla scoperta di questa città senza tempo.

Dalla Cattedrale, tornate verso via delle Beccherie, la vecchia via “delle vuccerie” (macellerie). Oggi è rimasta solo una bottega che vende carne, ma in compenso ci sono numerosi laboratori con artigiani che lavorano il legno, la terracotta, dipingono a mano e molti negozi di souvenir.

Da qui raggiungerete piazza Vittorio Veneto con il belvedere Guerricchio e il mega elefante di Dalì (l’Elefante Spaziale). Si possono ammirare tre opere del maestro catalano sparse per le strade o le piazze (anche il Piano Surrealista e la Danza del Tempo); le altre, che comprendono sculture museali grandi e piccole, illustrazioni, opere in vetro, libri illustrati e arredi, sono state collocate nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci nel cuore dei Sassi. Fino al 30 novembre 2019 ospita la mostra, organizzata da Dalì Universe con il Circolo La Scaletta, “Salvador Dalí – La persistenza degli Opposti” (www.daliamatera.it).

E poco più avanti da piazza Vittorio Veneto c’è il mio posto del cuore. Un angolo poco conosciuto, intimo e raccolto, in via San Biagio dove si affaccia la chiesa di San Giovanni Battista, considerata il gioiello architettonico del Medioevo per la raffinata decorazione. Qui, quando ero ragazzina, andavo ogni domenica per la celebrazione liturgica.

Poi sarete pronti per scendere nei Sassi, per addentrarvi tra queste stradine tortuose che si susseguono e s’intersecano, attratti dalla luce e pure dallo sventolio dei panni stesi che infonde quel senso di quotidiano.

foto Lucrezia Argentiero

Infine, prima di partire ricordate di prendere una cartolina illustrata e celebrativa della città. Sono distribuite gratuitamente grazie a una iniziativa della Pro Loco. Tra i responsabili del progetto c’è Luca Petruzzellis che dice: «…una riporta Mariangela Melato sul set del film “l’albero di Guernica” del regista spagnolo Fernando Arrabel, girato nel 1975. Un’altra raffigura il cucù, un fischietto a forma di gallo. Un tempo era un pegno di promessa d’amore, oggi è un portafortuna». Provare per credere.

foto Lucrezia Argentiero

LA MIA TOP TEN 

IN ITALIA

1) Aosta, per fare un vero e proprio viaggio a ritroso negli anni, fino a 6000 anni indietro nell’Area Megalitica. All’interno si alternano testimonianze archeologiche dal Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e del Rame.

2) Bologna, la città dove vivo, per visitare la casa di Lucio Dalla, all’interno del palazzo quattrocentesco Palazzo Fontana in via D’Azeglio, che a partire da metà gennaio resterà aperta ogni venerdì (visite prenotabili con Bologna Welcome).

3) Castelmezzano e Pietrapertosa, due tra i borghi più belli d’Italia posti su due speroni rocciosi delle Dolomiti Lucane. A Castelmezzano si possono scorgere tracce dei templari, a Pietrapertosa il passato legato agli arabi.

4) Matera, per quanto descritto sopra

5) Milano, per andare sulle tracce di Leonardo da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla sua morte. A Palazzo Reale, dal 4 marzo, va in scena il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo. E per la cena ci si ferma dal nuovo ristorante Al Mercante, anche bottega storica, proprio accanto alla Pinacoteca Ambrosiana. Si mangia cucina tradizionale rivisitata, circondati dalle opere artistiche di Achille Funi.

IN THE WORLD

 1) Cipro, la terza isola più grande del Mediterraneo, dopo la Sicilia e la Sardegna, è una sorta di eden. Lo scoglio di Afrodite (a circa 25 chilometri da Pafos), chiamato “Petra tou Romiou”, è uno dei tratti più belli del litorale, dove, si dice, che la divinità emerse dalle onde del mare. E vi è anche una curiosità: un lago salato, un po’ fuori la città di Larnaca, il regno dei fenicotteri rosa.

2) Dresda, per visitare la pinacoteca Gemäldegalerie Alte Meister nello Zwinger, la casa degli Angioletti più imitati al mondo (resi celebri da Fiorucci), ovvero “la Madonna Sistina”, opera di Raffaello Sanzio. E ancora il teatro dell’opera Semperoper. Nei dintorni si raggiunge il Castello di Pillnitz, a soli 15 km, con un grande parco circostante con piante e fiori da tutto il mondo. Per lo shopping vale una tappa, la storica Manifattura di porcellana di Meißen.

3) Gozo. Appena scesi dal traghetto, si ha la sensazione di essere catapultati in un altro mondo. Rilassato e dai ritmi lenti. Ci si può distendere al sole nella baia di Ramla I-Hamra, con una sabbia rossastra e acque cristalline. Secondo la leggenda, questa zona fu il palcoscenico dell’incontro tra la Ninfa Calipso e Ulisse. Oppure si va a Xlendi Bay, a sud di Vittoria, situata in una stretta valle, con un porto protetto e una flotta di barche di pescatori.

4) Groningen. Una città al nord dell’Olanda dove tutti si muovono in bici, in qualsiasi stagione. Ogni chilometro di strada ha una corsia ciclabile, con pannelli che indicano le direzioni. Da non perdere un giro nel centro storico che ruota attorno al Martinitoren, la torre della cattedrale del 1400 dalla struttura gotica, dedicata a San Martino, visibile da più parti grazie ai 97 metri di altezza e divenuta il simbolo.

5) Lisbona, per scoprire che è intrisa di misteri e leggende, a cominciare da quella relativa alla sua fondazione: si narra infatti che sia stato il mitico Ulisse a fondarla essendosi avventurato oltre le Colonne d’Ercole. Si gira a bordo del mitico tram eléctrico giallo n. 28, il modo migliore per raggiungere i posti più noti. Per dormire, l’hotel Lisboa Plaza, due passi da Avenida da Liberdade, un hotel storico aperto negli anni cinquanta, con i pavimenti di parquet originali.

 

 

 




SASSI SEGRETI PER LA CAPITALE DELLA CULTURA 2019 (1° giorno)

di Isa Grassano 

«La prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta… ». Così ha più volte ripetuto il regista Mel Gibson, attratto dalla città di Matera tanto da girarvi The Passion. Il divo americano è rimasto stregato dal fascino della città antica, che sembra una succursale della Cappadocia, dove ha trovato un’atmosfera inutilmente cercata altrove. E come dargli torto. La stessa cosa era capitata a Pier Paolo Pasolini quando, nel 1964, fra le grotte dell’altipiano, aveva ricostruito “Il Vangelo secondo Matteo”.

Capiterà anche a voi, io perdo la testa ogni volta torno nella mia città d’origine. Torno e ogni volta mi emoziono. Rapita dal suo magnetismo, da quella vertigine culturale che si prova guardando i Sassi (patrimonio Unesco dal 1993). E s’intuisce immediatamente il perché Matera ha sbaragliato la concorrenza ed è stata nominata capitale della cultura, in una simbiosi perfetta tra architettura e natura, tra forma e materia, tra antico e moderno.

foto Lucrezia Argentiero

Il 19 gennaio, giorno dell’inaugurazione da capitale per tutto il 2019, inaugurazione accompagnata dalle musiche delle bande popolari, 131 provenienti da tutti i comuni della Basilicata, 20 dalle Regioni d’Italia e 27 da tutta Europa. Un ricco programma (consultabile su www.matera-basilicata2019.it), circa 300 eventi, quattro grandi mostre (sulla civiltà rupestre, sul Rinascimento Mediterraneo, sulla scuola Pitagorica e sull’Antropocene). Vale la pena munirsi del Passaporto 2019 (al costo di 19 euro), uno speciale biglietto di ingresso, per usufruire del ricco cartellone annuale e sentirsi “cittadini temporanei” e non turisti.

foto Lucrezia Argentiero

Da dove iniziare? Dallo stesso percorso che consiglio ai miei amici. La partenza è da piazzetta Pascoli (per chi arriva da Matera Sud) con il colpo emozionante su questo groviglio di rioni pietrosi. Piccola e raccolta, prende il nome dal vecchio liceo classico “Emanuele Duni” (lo stesso che ho frequentato io) in cui il poeta romagnolo insegnò per due anni, latino e greco. Andateci al tramonto, quando cominciano ad accendersi le prime lucine e le pietre chiare dei Sassi si colorano delle mille sfumature di rosso e arancio.

Date poi un’occhiata al vicino palazzo Lanfranchi, uno dei più bei palazzi seicenteschi con la sua facciata asimmetrica. Le sale sono intitolate a Carlo Levi, lo scrittore che ha contribuito a far uscire Matera dall’isolamento, descrivendo nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” la disastrosa condizione di vita della gente ammassata nei Sassi.

Ospita il museo di arte medievale e moderna della Basilicata, e dal 19 aprile al 29 settembre ospiterà anche l’esposizione “Rinascimento visto da Sud. Matera e l’Italia meridionale nel mediterraneo tra ‘400 e ‘500“. Più di 180 preziose opere d’arte, rarissimi oggetti e documenti storici. Uno dei numerosi eventi di Matera Capitale. Dinnanzi, si può ammirare anche la Goccia di Azuma, realizzata dal famoso scultore e pittore giapponese, artista Kenjiro Azuma.

Percorrendo via Ridola, vale la pena dare uno sguardo alla Chiesa del Purgatorio, in stile tardo barocco, arricchita da teschi e scheletri. Poco più avanti, la strada apre su Piazza San Francesco d’Assisi, con la chiesa omonima, la cui facciata, preceduta da un’ampia scalinata, si impone per il riecheggiare del barocco leccese, anche se in forme più sobrie.

Proseguite poi, attraversando piazza del Sedile (qui spicca il palazzo sede del Conservatorio Musicale) verso la Cattedrale. Lungo la strada si aprono altri meravigliosi scorci sui rioni pietrosi. Impossibile non fermarsi per scattare decine di fotografie o selfie. E dopo pochi metri arriverete nel cuore della Civita, il nucleo più antico (i Sassi si dividono in Barisano a Nord e Caveoso a Sud e in mezzo la Civita).

foto Lucrezia Argentiero

Mi affaccio sempre dalla terrazza per restare ogni volta incantata da tanta struggente bellezza. Entrate in Chiesa, un tripudio di ori e di decorazioni. Cercate l’affresco della Madonna della Bruna del XIII secolo (la Protettrice della città che si festeggia il 2 luglio).

Di fianco alcuni dei più importanti palazzi, come palazzo Gattini, già residenza della più antica famiglia nobiliare materana, trasformato in un hotel di lusso con tanto di Spa, aperta anche agli esterni. Fermatevi qui per la notte.

O nella vicina struttura Le Monacelle, L’intero complesso segue il filo conduttore dell’amore per i materiali legati alla terra. I colori predominanti sono il calore dell’ocra e del bianco panna. Dopo questo primo giorno a Matera, vi diamo appuntamento a domani, dove andremo alla scoperta delle tracce di Dalì.

L’autrice

Isa Grassano, lucana doc, vive a Bologna. Scrive di turismo, attualità, libri, personaggi e storie vere, per Viaggi e Venerdì di Repubblica, Donna Moderna, Io Donna, Marco Polo e sul suo blog amichesiparte. Tiene corsi di formazione per giornalisti ed è autrice di libri. L’ultimo è Forse Non Tutti Sanno che in Italia (Newton Compton). È coautrice della recente antologia Lettere alla Madre (Morellini). Il suo segreto? L’ottimismo dei folli e la tenacia dei muli.

DOVE DORMIRE

 *B&B “Il Cantagallo”, via Taranto 4/i. Tel. 3277823064, www.ilcantagallo.it. Cucina accessoriata, terrazzo con gazebo e posto auto sono i punti forti di questo bed and breakfast ricavato in un appartamento mansardato. Prezzo medio: 65 € per la coppia

*B&B “L’Affaccio”, Via Santa Cesarea, 4 Matera, Tel. 329.2039091, www.laffaccio.com. Un bed and breakfast ricavato in un palazzotto dei primi anni del 900. Ideale per gli amanti dell’arte: alle pareti le opere dell’artista Angela Difonzo, de la “Mani nell’arte”, una piccola bottega e galleria d’arte a pochi metri, dove trovare originali oggetti fatti a mano. Doppia da 70 euro.

*Hotel “Le Monacelle” 4*. . Via Riscatto, 9. Tel. 0835.344097, www.lemonacelle.com. Camere raffinate, una diversa dell’altra e una terrazza belvedere che affaccia sulla Murgia e sul torrente Gravina. Ha una piccola chiesetta dove a volte Mel Gibson si ritirava per pregare. Doppia 96 euro

DOVE MANGIARE

*La Lopa. via Bruno Buozzi, 13, tel. 0835 16 51 370, www.lalopa.com. Cucina a km zero, di eccellenza e prodotti provenienti dalla dolomite lucane. Nel locale, un vero e proprio Sasso recuperato, si organizzano anche eventi didattici e laboratori di pasta fatta in casa.

*“L’abbondanza Lucana”, via Bruno Buozzi, 11 | tel. 0835 33 45 74. Un viaggio fra gusto, cultura e antichi sapori. Pasta artigianale, peperoni cruschi, la salsiccia sbriciolata, sono alcune delle selezioni gastronomiche volute da Francesco Abbondanza.

*“Le Bubbole” Di Palazzo Gattini, via San Potito, 57, tel. 0835 19 70 562,  www.palazzogattini.it. Gestito da Pietro Demuro, all’interno dell’hotel di lusso Palazzo Gattini, offre una cucina “espressa” con materie prime eccellenti. Stagionalità, qualità, creatività, ricerca e tradizione sono gli ingredienti di ogni ricetta. Tra le specialità, Darna di baccalà cotta a bassa temperatura, humus di ceci e cipolla rossa croccante.

Mani nell’Arte, la creatività di Angela Difonzo

DOVE COMPRARE

*Tittà Art Couture, via delle Beccherie, www.tittajewels.com. La botteguccia più piccola (solo 7 metri quadri) in via delle Beccherie. Claudia Perdicchia crea gioielli in cui convive la tecnica del mosaico, del ricamo, dell’infilatura delle pietre dure. Spesso con un richiamo alla tradizione, come il cucù.

*Il Bottegaccio, Via Madonna dell’Idris, 10, www.ilbottegaccio.it. Nel cuore del Sasso Caveoso, Mario Daddiego realizza a mano il meglio dell’artigianato tipico tra cui le “pupe”, bambole in terracotta e vestiti decorati nei colori più disparati e che riprendono la tradizione popolare. Da non perdere il timbro per il pane, che un tempo serviva a distinguere il pane nel forno a legna in comune.

*Midecò, via delle Beccherie 79, tel. 333 72 60 978, Originali souvenir: i Sassi rappresentati su tessuti, porcellane, ceramiche, vetro e dipinti a mano da Mirella Caruso.

*Lucanum, www.lucanum.it, Un gioco da tavolo per scoprire e conoscere meglio la Basilicata, fino ad arrivare a Matera. Stile Monopoly si compone di un tabellone con la mappa della regione, 8 elementi artistici, 4 punti panoramici. C’è anche un’app mobile per sfide in rete. Vince chi dimostra di conoscere meglio la storia e le eccellenze lucane (costo 20,19 euro). Disponibile presso la libreria Mondadori in piazza Vittorio Veneto.

COME ARRIVARE

In treno: Matera non è collegata con la rete FS; con Italo fino a Salerno e poi servizio sostitutivo in bus; con Trenitalia fino a Salerno e poi servizio sostitutivo Freccialink

In aereo: con le principali compagnie fino all’aeroporto di Bari Palese e poi con un servizio navetta fino a Matera

In auto: dalla costa tirrenica, immettersi nell’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Seguire per Potenza. Quindi proseguire per Metaponto lungo la SS 407 “Basentana” fino alle indicazioni Matera. Dalla costa adriatica, percorrere l’autostrada Bologna-Taranto fino all’uscita Bari Nord. Proseguire per la zona industriale, per Altamura-Matera, cioè le SS 96 e poi la SS 99.

In pullman: servizio autobus extra-urbani low-cost Flixbus prenotabile direttamente dal sito (www.flixbus.it/autobus/matera).

Come muoversi: un tour con ape calessino permette di scoprire i Sassi su tre ruote. Tra questi, Ape nei Sassi (www.apeneisassi.it o telefonicamente al 329 46 58 589; range di prezzi 20 euro)

INFO

www.comune.matera.it/turismo

www.matera-basilicata2019.it




DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (parte 2) VERSO IL SUD: LISBONA, SUD EGEO, MATERA

-di Cesare Zucca-

Voglia di luce, sole, colori, emozioni? In più amate la buona tavola? Le ricette della tradizione?
I sapori antichi e Il meglio della cucina regionale?
Il nostro viaggio continua… oggi vi porto a scoprire tre gioielli del Mediterraneo e le loro meravigliose ricette della tradizione. Dagli azzurri delle maioliche portoghesi, al blu intenso del del Mare Egeo e delle casa, alla tavolozza dei colori dei sassi di Matera che all’alba riflettono candide sfumature tipicamente mediterranee e al tramonto sembrano confondersi con il cielo.

LISBONA, Portogallo


E’ la seconda classificata nella lista delle Capitali Europee della Cultura Gatronomica 2019. Una città tutta da scoprire e una destinazione super trendy. Cucina ricca, saporita, solare e ben condita. Da ristoranti stellati, a tipiche tabernas e suggestivi bar petiscos dove troverete stuzzichini con olive, insalata di polipo e crocchette di pesce. Tra le specialità: caldo verde (zuppa nazionale con cavolo, patate, erbe e fettine di chorizo), arroz de polvo (risotto cremoso con polipo), bifanas (involtini di maiale e vino), pregos (tramezzini di carne) e la famosa francesinha (toast superfacito con uova, prosciutto, salsiccia, formaggio e salsa al Porto). Tanto pesce, gustosi frutti di mare e ‘sua Maesta’ baccalà, fritto nelle pataniscas, oppure mantecato à Bras. Il dolcetto nazionale è pasteis de nata (piattelle alla crema, della serie ‘una tira l’altra’…) da gustare nella storica pasteleria alla Torre de Belèm.

SUD EGEO, Grecia


Una città non vi basta? Puntate verso l’Egeo Meridionale, designato Regione Europea della Gastronomia 2019. Vi aspettano più di 50 isole delle Cicladi e del Dodecanneso: Paros, Andros, Milos, Mykonos, Kos, Santorini, Syros, Naxos, Tinos, Rodi, Kalymnos, Karpathos e tante altre destinazioni idilliache ricche di tavole vibranti di gusto, colore e delizie che vanno dal polipo alle sardine in crosta di sesamo, all’agnello profumato alle erbe, a formaggi di pecora, a verdure e legumi solari. Tanto pesce servito in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). e xtapodi (calamari arrosto)

Capra, agnello e manzo, innaffiati dai vini locali. L’ineguagliabile fava di Santorini,  essiccata e poi preparata come una purea, molto simile come consistenza all’hummus. È un piatto semplice ma allo stesso tempo molto nutriente, può essere servito come piatto principale oppure più spesso come contorno con feta, cipolle e olive nere.

Tanto pesce servitor in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). Ottimi formaggi tra cui kefalotiri, ladotiri, skotiri, mizithra. Ottimi piatti vegetariani: revithokeftedes (polpette di ceci), tsimetia (fiori di zucchine ripiene). Tanto miele: il profumatissimo mayiotiko proviene dai fiori primaverili e viene usato in molti piatti: avgokalamara (pasta fritta), kalsounia (dolce al formaggio) amigdalota (biscotti di marzapane) lo troviamo perfino nell’acquavite tsikoudia. Grazie al suo ambiente geofisico, ai prodotti locali e all’identità gastronomica la regione del Sud Egeo è un paradiso terrestre.

MATERA, Italia


Infine Matera, il 2019 si annuncia come un anno glorioso per il gioiello lucano eletto Capitale della Cultura Europea 2019. Molti viaggiatori esperti di cibo conoscono da tempo questa città di montagna unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera. Autentiche ricette contadine composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. Sarà un grande anno per Matera che il 19 Gennaio inaugurerà ufficialmente gli eventi con la partecipazione di bande provenienti dalle Capitali della Cultura di tutto il mondo. Grande festa anche per il pane di Matera, celebre in tutto il mondo, che sarà protagonista di workshops, degustazioni e festeggiamenti.

Indiscutibile leggenda della cucina materana è il  dolce peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1 Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli). In Giugno, la città dei Sassi ospiterà Breadway, un viaggio nella tradizione della panificazione materana. La primavera 2019 vedrà l’installazione delle tavolate Mammamiaaa, cene aperte e tutti in cui lospite prepara una ricetta tradizionale della sua famiglia insieme a dieci invitati. A novembre si terrà l’Asta del Tartufo bianco lucano in contemporanea a quella di Alba. TGrande spazio alla cucina locale, dalla cialledda (pane duro condito con patate, cipolla, erbette della Murgia),Paste ricche, saporite e solari: le strascinate (pasta con cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi (involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline, pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino, peperoncino e tante verdure).


Lunedì prossimo ci aspettano Francia e Finlandia, due regioni con caratteristiche diverse ma con una passione in comune: grandi competizioni gastronomiche.
Vi porterò in due meravigliose città: Lione e Helsinky.
Buon viaggio gourmet!

 




DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (parte 1) VERSO L’EST: CRACOVIA, LUBIANA, SIBIU

  • di Cesare Zucca-

Golosi, buongustai, amanti della buona cucina…preparate le valigie e dimenticate la dieta!
Insieme viaggeremo alla volta di 8 meravigliose destinazioni che nel 2019 festeggeranno il meglio della propria gastronomia.
Cracovia, Lubiana, Sibiu, Matera, Lisbona, Helsinky, Lione e il Sud Egeo vi aspettano con i loro prodotti, le loro ricette, la loro storia e la loro cultura culinaria.
Festival, competizioni, ristoranti, chef stellati, ristoratori della tradizione e dell’iinovazione,  conferme e sorprese, migliaia di tavole imbandite, locations spettacolari…
Inutile dirlo: Buon Appetito!

CRACOVIA, Polonia

Patrimonio dell’umanità UNESCO, luogo di storia, arte, cultura e squisita gastronomia.
Cracovia è stata proclamata la Capitale Europea della Cultura Gastronomica 2019 e celebrerà il titolo con grandi eventi culinari tra cui Zapusty (Carnevale di Febbraio), protagonista l’irrinunciabile pasticceria locale: makowiec (torta ai semi di  papavero), paczki (bomboloni fritti ripieni), galaretka (gelatine di frutta), sernik (al formaggio), szarlotka, (torta ripiena di mele servita calda con panna montata).


La cucina polacca è sostanziosa e varia: pierogi (il raviolo nazionale al formaggio, patate, funghi, crauti, salmone, selvaggina), śledzie w śmietanie (aringhe in panna acida), smalec (crostini di pane spalmati con strutto e cipolla fritta, maggiorana e vodka), volaille z kurczka (bistecche di pollo ripiene di funghi), kielbasa (salsiccia classica e bianca), il succulento bigos, (stufato di crauti con carni e salumi), zapiekanka, (popolarissima baguette al forno condita funghi, al salmone o al formaggio). Tante zuppe: pomidorowa (riso e pomodoro),  grochówka (piselli e pancetta) e… la mia preferita zurek, (segale acida, patate, salsicce, alloro e maggiorana e uovo sodo).

LUBIANA, Slovenia


Il 2019 sarà un anno gourmet, dalla spettacolare Gourmet Cup (25-28 Gennaio) che si svolgerà nel bellissimo Castello e nella vicina Krvavec, premiata due volte come migliore sky resort della SlovenIa, alla Festa di San Martino (11 Novembre) con circa 80 produttori di vino sloveno e ristoratori di eccellenza provenienti da tutta la Slovenia. L’offerta si concentrerà sul vino novello, mentre la parte culinaria proporrà tradizionali piatti lubianesi rivisitati in una chiave moderna. E poi ancora fino numerose competizioni di potica (dolce al ripienodi di miele e noci), Chef sloveni come Ana Roš, proclamata ‘Migliore Chef Donna del Mondo 2017’, sono alla guida di una cucina locale, premiata con le stelle Michelin. La capitale Lubiana, ha locali hipster ma anche rustici ristoranti di campagna. Durante l’anno, la città organizza eventi golosi, come Festival delle ciliegie, la Domenica delle fragole, la Mostra delle delicatezze delle fattorie slovene.


Da non perdere un meraviglioso Food Tour, percorso guidato dedicato ai buongustai, attraverso botteghe, mercati e ristoranti tipici, alla scoperta (e all’assaggio!) della gastronomia locale che esalta i piatti sloveni preparati con ingredienti locali, prodotti coltivati ​​nei prati, boschi, campi e giardini. Il sale è raccolto dalle saline dell’Adriatico, il miele è fatto da api native, gli eccellenti vini, come Refosco e Malvazija, vengono abbinati ai piatti della tradizione: oca o anatra arrosto con mlinci (pasta non lievitata) e cavolo rosso stufato, pršut (prosciutto essiccato all’aria), zlikrofi (ravioli ripieni di maiale) la classica prekmurska gibanica (dolce di pasta frolla e strudel fruttato).

SIBIU, Romania


Si è piazzata seconda nella lista ‘European Region of Gastronomy 2019’.
Si trova nella Transilvania meridionale e offre una cucina tradizionale e invitante, nè troppo piccante nè troppo complicate, perfetta tutto l’anno e sopratutto nei mesi freddi. Impera la carne di maiale: jumari (ciccioli di grasso di maiale con pancetta affumicata, cipolle e pane casalingo) accompagnati da buon bicchiere di țuică (brandy di prugne) cighiri (grosse polpette con l’aggiunta di interiora e spezie) mici (salsicce alla griglia), drob de miel (polpettone pasquale con agnello, interiora, uova e tante erbe).

Zuppe favolose: ciorba radautean (zuppa di pollo servita con crema acida) e ciorba de burta (con la trippa). sarmale (involtini di cavolo, mamaliga, (polenta soffice al formaggio). Tra i dolci: alivenci (quasi una polenta alla vaniglia con uvetta e yogurt) julfa (classica torta della nonna,) papanasi (con formaggio fritto e marmellata di mirtilli) e la classica placinta (sfoglia al formaggio).


Dopo l’Est Europa, punteremo verso Sud, per scoprire e riscoprire le tradizioni gastronomiche di Lisbona, delle azzurrissime Isole dell’Egeo Meridionale e della Capitale della Cultura Europea 2109: l’incomparabile Matera.  
A lunedì prossimo e… buon viaggio gourmet!




ADRENALINA LUCANA CON IL “VOLO DELL’ANGELO”

Di Raffaele d’Argenzio

E’ senza dubbio affascinante guardarsi intorno  in questo scenario delle Piccole Dolomiti Lucane, inaspettate e da scoprire. Non è vero che io ed i miei amici siamo i primi, ma ci pare di esserlo. Il gusto della scoperta  ha un sapore  intenso, virile, che dà energia e coraggio.  Ora guardo quel borgo lassù, e so che devo raggiungerlo, che voglio raggiungerlo.

 

E’ Pietrapertosa ( pietra bucata), anche esso uno dei Borghi più belli d’Italia. Ma per raggiungerlo prendo la strada più breve, quella del volo. Ma ne avrò il coraggio?

Per arrivare al punto da cui si spicca il volo, la strada è certamente in salita, ma ci si abitua subito, passo dopo passo, si fa del trekking, la polvere cittadina viene spazzata via. Eccoci qui, arrivati. Ci si guarda nell’indecisione, si va non si va? Si vola o non si vola? I più giovani sono entusiasti, gli adulti indecisi guardano il panorama stupendo prendendo tempo, ma il gusto della scoperta ha il sapore del coraggio. Non si torna indietro: IO VOLO!

E’ un attimo, mi imbracano con le misure di sicurezza, il casco per  forare l’aria come un proiettile e poi parto. Sai che sei appeso ad un cavo d’acciao, sicuro, ma non sono abituato a non sentire sulla sotto di me. Ti sembra di volare davvero, il panorama è stupendo  e la velocità di oltre 100 km orari ti inietta adrenalina pura nelle vene, adrenalina lucana. Arrrivi e vorresti non fosse già finito. Ma poi pensi che puoi fare il volo del ritorno.

(www.volodellangelo.com)

Veduta di Pietrapertosa

PIETRAPERTOSA, SULLE TRACCE DEGLI ARABI

Ora sono a Pietrapertosa, anche qui guglie e forme modellate dall’acqua e dal vento. Anche qui una bella chiesa,  quella del Convento San Francesco, un grande convento che non ti aspetti in un piccolo borgo. Affreschi interessanti tardo 1400.

Anche interessante  il quartiere dell’Arabata, infatti questo borgo  fu creato proprio dagli arabi intorno all’anno mille, guidati dal principe Bomar. Viuzze, scale, case scavate nella roccia, e poi piccoli orti verdi,  protetti dalle case abbarbicate alla montagna, che ricordano le case arabe. Che Piertrapertosa fosse un borgo unico e interessante lo testimoniano anche le foto scattate qui dal grande fotografo Henri Cartier-Bresson. Ed ora le riproduzioni di quelle foto sono sparse nelle stradine a dimostrazione che qui il tempo ha assunto un’altra dimensione.

Ed anche qui  una salita (ma siamo nelle Dolomiti, no? Anche se Piccole) un castello Normanno, un ampliamento di  quello arabo precedente. E qui si trova  la famosa pietra pertosa (pietra bucata) che ha dato il nome al paese. Una grande caverna intorno alla quale  era stata fatta la fortezza.

Da qui un panorama stupendo sulla valle del Basento, anche qui a volte si può arrivare a vedere il golfo di Taranto.

 

Dove mangiare? Alla “ Locanda di Pietra”, ho mangiato bene, piatti della tradizione lucana, curati con materie prima di qualità.

Ristorante Alla Locanda di Pietra

Si sta bene a Pietrapertosa, l’occasione per tornarci è a metà agosto per l’evento “Sulle tracce degli Arabi”.  Ci sarà anche la danza del ventre. Io vorrei ma non posso.

Il Volo dell’Angelo mi aspetta. E pare che questa tratta da Pietrapertosa a Castelmezzano sia ancora più bella.

www.comune.pietrsapertosa.pz.it

Il volo degli innamorati




ITALIA PIU’: LA TERZA CITTA’ PIU’ ANTICA DEL MONDO DIVENTA CAPITALE DELLA CULTURA.

PERCHE’ANDARCI:

Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale Europea della Cultura per il 2019.

 

DA VEDERE:

L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e il Duomo sono le più antiche.

 

DOVE DORMIRE:

Locanda San Martino, Via Fiorentini, 71 – 75100 – Matera, Italy, tel. (+39) 0835 256600 www.locandadisanmartino.it/

A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere scavate nel tufo.

 

Hotel del Campo, Via Lucrezio snc – 75100 Matera (MT), tel. +39 0835 388844 www.hoteldelcampo.it/it/home

L’Hotel del Campo rimane uno dei più esclusivi a Matera, frutto del riadattamento di un’antica masseria risalente alla fine del 1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore dell’omonimo Museo Nazionale

 

DOVE MANGIARE:

Ristorante Alle Fornaci, Piazza Firrao, 7 75100 – Matera (MT), Tel: 0835 335037

Intimo ed elegante, rappresenta un raffinato ritrovo per i cultori della cucina tipica lucana e nazionale www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante

 

         Trattoria il Caveoso, Via Bruno Buozzi, 21 (Matera) Tel: 0835312374 www.ristorantedelcaveoso.it/

Nel cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze della tradizione lucana accogliendo i suoi ospiti nelle rocce secolari.

 

 

Per maggiori informazioni visitate il sito: www.comune.matera.it

 




Colori e Sogno intorno a Matera

dal 12 aprile al 7 maggio

COLORI E SOGNO INTORNO A MATERA

Matera è città antichissima. Scavata nel tufo, nota come la “Città Sotterranea” e famosa per i suoi “Sassi”, martedì 12 aprile inaugura negli Ipogei di piazza San Francesco, la mostra “Colori e sogno intorno a Matera” di Athos Faccincani. L’artista dalla formazione poliedrica e sempre attento ai problemi e ai mutamenti sociali, proporrà lavori dedicati a Matera, una pittura, testimone di gioia e di serenità, che regala colori accesi, luce, sole e racconti semplici nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori. Un omaggio al cammino della città verso la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. www.comune.matera.it

matera

 

DOVE DORMIRE:

Caveoso Hotel, In questo 3 stelle nel cuore dei “sassi”, ogni angolo racconta una storia antica di centinaia di anni. www.caveosohotel.com

DOVE MANGIARE:

Ristorante del Caveoso, Sapori di una volta in chiave creativa e per i vini un’accurata selezione di etichette. www.ristorantedelcaveoso.it




I Magnifici 7: Matera, Basilicata

MATERA, Basilicata

Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. L’unicità di Matera è stata riconosciuta ufficialmente, tanto da essere stata scelta come Capitale Europea della Cultura per il 2019.

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DOVE MANGIARE: Ristorante Alle Fornaci www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante, Trattoria il Caveoso www.ristorantedelcaveoso.it/

DOVE DORMIRE: Hotel del Campo www.hoteldelcampo.it/it/home, Locanda San Martino www.locandadisanmartino.it/