Cinque weekend per girare il mondo senza uscire dall’Italia

In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, in cui i viaggi all’estero sono sconsigliati e molte frontiere stanno verosimilmente per chiudere, possiamo scegliere di continuare a visitare, scoprire e ammirare la nostra bella penisola. L’Italia, infatti, da Nord a Sud vanta paesaggi variegati e affascinante, molti dei quali non hanno nulla da invidiare alle blasonate mete estere che si vedono nelle pubblicità e sulle riviste, anzi, si assomigliano proprio!

Ci avete mai fatto caso, per esempio, che il foliage alle pendici delle nostre Dolomiti e nei parchi non ha nulla da invidiare a quello del Canada o degli Stati Uniti? O che le spiagge e il mare della Sardegna sono i nostri Caraibi?

E perché andare fino ad Atene, quando la Valle dei Templi di Agrigento può ugualmente farci viaggiare nella storia?

In questo nuovo appuntamento, vi presentiamo allora le mete italiane che hanno un “gemello” all’estero. E magari, quando potremo tornare a viaggiare, ci verrà la voglia e la curiosità di visitarli entrambi.

1. Genova, sul Trenino di Casella come sul Trenino Rosso del Bernina

Salire sul Trenino Rosso del Bernina, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Ma anche Genova ha il suo trenino storico. È quello di Casella, che parte dal centro città e si addentra per 25 km tra il crinale appenninico compreso tra la Valle Scrivia e la Val Polcevera, in un territorio di rara bellezza, tra valli e boschi, ma con i primi 6 km con una splendida vista mare.

Si arriva a 458 metri di quota, con un procedere lento che non supera mai i 30 km/h e, in alcuni tratti, affronta pendenze del per mille. La ferrovia Casella, il cui progetto risale al 1907 e la costruzione al 1921, consente di raggiungere i paesi di Sant’Olcese, Casella e altri Comuni dell’entroterra. Alla stazione di Campi, poi, si intercetta il percorso escursionistico del Parco delle Mura e dei Forti, che porta al Forte Diamante e poi al Forte Righi.

Il “gemello” svizzero del trenino Casella, è il celebre Trenino Rosso del Bernina, che si muove lungo la Ferrovia Retrica, che collega l’Italia alla Svizzera, dal Comune di Tirano, in provincia di Sondrio, a St Moritz, rinomata località di villeggiatura delle Alpi svizzere frequentata dal jet set internazionale. Nel 2008, è stato inserito dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità per entrambe le sue tratte, quella dell’Albula, che collega Thusis a St Moritz, inaugurata nel 1904 e lunga 67 km, tra 42 tunnel e 144 ponti e viadotti, e la tratta del valico del Bernina, di 61 km.

Quest’ultimo è annoverato tra i tratti ferroviari più alti d’Europa e tra i più ripidi del mondo, con una pendenza fino al 70% senza uso di cremagliera. Durante la sua corsa, il Trenino Rosso attraversa la Valtellina, la Val Poschiavo e l’Engandina, per poi arrivare al capolinea, nella “Montecarlo delle Alpi”.

Per saperne di più leggi qui il nostro articolo 

2. In Liguria come in Islanda per il whale watching

Non bisogna andare troppo lontano per vivere una delle esperienze più emozionanti che ci siano: l’avvistamento di balene e cetacei. Se si dice whale watching, la mente va subito al Canada o all’Islanda. Invece, i “giganti del mare” si possono ammirare anche in Liguria, cuore del Santuario dei Cetacei nato con il Progetto Pelagos negli anni Novanta.

Nel 1999 è stato ufficialmente istituito il Santuario Internazionale dei Cetacei del Mar Ligure, un’area protetta di 100 mila km quadrati che si estende tra Tolone, in Francia, Capo Falcone, nella Sardegna occidentale, e Fosso Chiarone, in Toscana. In questo tratto di mare si possono effettuare escursioni guidate per avvistare le balenottere comuni, delfini e stenelle, un delfino di piccole dimensioni. Dalla primavera all’autunno si parte per le escursioni dai porti di Camogli, Genova, Varazze, Savona, Loano, Andora, Laigueglia, Bordighera, Sanremo e Imperia. Le gite durano spesso tutta la giornata, ma le emozioni di fronte a un incontro ravvicinato sono davvero ineguagliabili.

Se invece ci si vuole ritagliare una vacanza più lunga e volare direttamente in Islanda, uno dei punti di partenza migliori per l’avvistamento di balene e delfini è Hùsavik, nell’Islanda settentrionali, nota come “la capitale europea dell’osservazione delle balene”. I tour partono dalla cittadina, che si affaccia sulla baia di Skjálfandi.

La baia costituisce un habitat particolarmente adatto per la vita dei cetacei, grazie alle particolari condizioni e all’abbondanza di nutrimento. Qui si incontrano facilmente una decina di specie, tra cui la balenottera azzurra, il più grande animale vivente al mondo.

Altre belle escursioni per avvistare i cetacei partono da Akurery, dalla penisola di Snæfellsnes e dalla capitale Reykjavík. In particolare, la penisola di Snæfellsnes è uno dei luoghi migliori per incontrare le orche, soprattutto nei mesi invernali. In queste acque si possono incontrare anche capodogli, balene Minke, balenottere rostrate, megattere, focene e diverse specie di delfini.

3. A Votigno di Canossa (RE) c’è un piccolo Tibet

Il Tibet è sicuramente uno dei paesi più affascinanti del mondo, per la sua spiritualità e per la sua travagliata storia millenaria. Non è, tuttavia, molto facile da raggiungere, tra viaggio e visti necessari per entrare. Niente paura, però, perché anche in Italia c’è un “piccolo Tibet”, dove poter sperimentale la stessa atmosfera mistica.

La Casa del Tibet  si trova a Votigno di Canossa (RE), sulle colline reggiane, ed è una struttura unica in Italia e la prima in Europa, dove visitatori e monaci possono pregare, seguire convegni, visitare il piccolo museo e prendere parte a iniziative culturali e convegni sulla cultura tibetana.

Inaugurata nel marzo del 1990 sotto gli auspici del Dalai Lama, che l’ha visitata il 25 ottobre del 1999 e in quell’occasione ha inaugurato il museo, si presenta come un borgo medievale ristrutturato. Alle antiche pietre si alternano statue del Buddha, campane, bandiere e altri simboli della cultura tibetana. A Votigno vive anche una famiglia tibetana, quelle del musicista e flautista Nawang Dhundup. Il borgo, invece, per la sua storia e il suo perfetto stato di conservazione, è incluso nei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si può anche pernottare nel delizioso B&B.

Se, invece, volete visitare il Tibet, a emergenza sanitaria finita, non potete perdervi una visita al palazzo del Potala di Lasha, simbolo del paese, che con i suoi colori bianco e rosso domina la cima di una collina e custodisce tra le sue sale preziose statue di Budda. Imperdibile poi una visita al Tempio Jokhang, il più sacro del buddismo tibetano e meta di pellegrini provenienti da tutto il paese.

Inoltratevi poi lungo Barkhor Street, la strada che conduce al tempio, sulla quale si affacciano bancarelle e negozi di artigianato. Presso il Monastero Sera, invece, si può assistere al dibattito dei monaci sui testi sacri del buddismo. Il primo monastero costruito in Tibet è invece Samye, che si trova a due ore di auto dalla città di Tsetang, immerso in un paesaggio quasi surreale, tra alte montagne, dune sabbiose e distese desertiche. Non perdetevi poi il meraviglioso Lago Yamdrok, il più fotografato del Tibet, con i suoi colori mozzafiato e gli yak che pascolano sulle sue rive. Si raggiunge in due ore di auto da Lasha.

4. A Castelluccio di Norcia come in…Mongolia

Se avete spesso sognato di visitare la lontana Mongolia, con i suoi splendidi paesaggi e le vestigia del regno di Gengis Khan, sappiate che potete averne un assaggio visitando Castelluccio di Norcia, in provincia di Perugia, nel periodo compreso tra la fine della primavera e l’estate.

Le case del borgo sono appollaiate a nido d’aquila a 1450 metri di altezza e da qui si può raggiungere il meraviglioso Pian Grande, un altipiano che, tra giugno e luglio, si colora dei colori della fioritura delle celebri lenticchie. Il paesaggio si trasforma in una colorata tavolozza di sfumature da fare invidia ai quadri di qualsiasi Impressionista. I colori dei fiori di lenticchie si mescolano a quelli di papaveri, fiordalisi e brassici gialli, e il risultato è davvero spettacolare.

L’altopiano umbro ricorda le vaste steppe della Mongolia, un paese con un’estensione cinque volte più grande dell’Italia, ma dalla densità di popolazione bassissima. Per secoli i nomadi hanno viaggiato con il bestiame allo stato semi brado attraverso le immense pianure. Le stesse che oggi in primavera si colorano delle fioriture di efedra, rabarbaro, artemisia, peonia e dell’ormai raro giglio selvatico, da secoli utilizzato per scopi medicinali e nei riti sciamanici.

Se desiderate visitare la Mongolia, mettete in conto almeno tre settimane. Tra le eccellenze da non perdere c’è un’escursione del Deserto dei Gobi, nell’antica capitale di Gengis Khan, Erdene Zuu, nella capitale Ulan Bator, alle sorgenti termali di Tsenkher e nella valle di Orkhon, alla “perla blu dell’Asia”, il lago Hovsgol, nell’area vulcanica di Khorgo-Terk e allo splendido Tsagaan Nuur.

Potete leggere il nostro approfondimento qui.

5. Palermo, alla Vucciria come al souk di Marrakech

Per vivere le magiche atmosfere di un autentico souk, nell’attesa di volare a Marrakech, potete visitare la Vucciria di Palermo, che si estende tra via Roma, La Cala, il Cassaro, via Cassari, piazza del Garraffello, via Argenteria Nuova, piazza Carracciolo, via Maccheronai e all’interno del mandamento Castellammare e si snoda tra stretti vicoli e stradine contorte. Le atmosfere non hanno nulla da invidiale ai souk orientali.

Qui, infatti, si trova davvero di tutto, dal pesce fresco a frutta e verdura, ma anche i piatti tipici della cucina siciliana, anche in versione street food. Tra questi si possono gustare i deliziosi polpi, bolliti al momento e serviti con una spruzzata dei deliziosi limoni di Sicilia, oppure le sarde, che vengono pulite davanti agli occhi dei visitatori e cotte alla brace. E poi panelle, stigghiole, panini con la milza, olive e pomodori secchi. Dagli anni 2000 la Vucciria è diventata uno dei centri della movida palermitana.

Dal tardo pomeriggio fino a tarda notte, infatti, si possono trovare diversi spazi e locali che vendono bevande e “cibo di strada”. Non mancano nemmeno le eccellenze artistiche. Nella zona del mercato, infatti, si possono ammirare imponenti palazzi nobiliari, come il Palazzo Mazzarino, appartenuto alla famiglia del celebre cardinale che tenne le sorti della politica francese, palazzo Gravina Filangeri di Rammacca e la fontana del Garraffello.

Stesse atmosfere, ma altri profumi e sapori, si trovano invece nel grande souk di Marrakech, che si estende in un dedalo di viuzze e stradine nella parte settentrionale della centrale Piazza Jamaa el Fna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Dalla piazza, più caotica e assolata, attraverso vicoletti stretti, si accede alla zona più ombreggiata, sui cui si affacciano negozi che vendono di tutto, dalle spezie, alla frutta secca, dai tappeti ai cesti e cappelli di paglia, dalle babbucce agli oggetti di artigianato in legno e ferro battuto, agli abiti alle borse. Il tutto, in un’atmosfera colorata, vivace e chiassosa, dove a fare la parte del leone è la contrattazione.

A poche ore dall’Italia, Marrakech è una delle più famose città imperiali del Marocco. Oltre al souk, sono da non perdere una visita alla Medina, ai giardini Majorelle e alla Moschea Koutobia.

Leggi il nostro articolo di approfondimento qui 

Non perdetevi la seconda puntata per scoprire altri luoghi in Italia che hanno un “gemello” all’estero…




Marrakech, la gemma rossa del Nord Africa

Perché non approfittare del ponte dei Santi e volare fino a Marrakech per scoprire la bellissima città rossa? Vi troverete immediatamente sbalzati in un mondo colorato e profumato avvolti da un’atmosfera da mille e una notte.

Marrakech, a poche ore dall’Italia è una delle più famose città imperiali del Marocco conosciuta per la sua famosa piazza Jemaa El Fna Patrimonio Unesco, per la Medina, per i giardini Majorelle, per la Moschea Koutoubia e per tanto altro ancora che brevemente cercheremo di illustrare.

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Giunti a Marrakech consigliamo di entrare nel cuore pulsante della città: la piazza, Jemaa El Fna. E’ il modo migliore per conoscere gli abitanti, le usanze e respirare l’atmosfera tipica marocchina. Nella piazza, che è una grande area pedonale, incontrerete portatori d’acqua, incantatori di serpenti, venditori ambulanti, cantastorie, indovini e i famosi musicisti gnawa.

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Questa piazza è magica, pittoresca, autentica e ammaliatrice. Difatti chi la visita una volta vuole rivederla. Fatelo anche voi, visitatela più volte durante il vostro soggiorno, ma scegliete di farlo in momenti diversi della giornata perché scoprirete che magicamente cambia volto ad ogni ora. Ad esempio la sera, con le luci che la illuminano a giorno, è veramente affascinante. Per viverla pienamente fatelo sorseggiando un the alla menta in una delle tante terrazze dei locali ubicati tutt’intorno.

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Nella zona nord della piazza i souk dove fare acquisti. Sarà facilissimo riempire un’intera valigia di souvenir perché sono tutti prodotti artigianali di vera bellezza. I tappeti berberi dai mille colori con lavorazioni diverse, pelletteria di ogni genere dalle cinture alle pantofole, ceramiche dipinte con i tipici colori marocchini, rose profumatissime essiccate da utilizzare per profumare la biancheria, oggetti in legno intarsiati eccellentemente insomma qui lo shopping diventerà sfrenato. Importantissima però la contrattazione che è un’usanza tipica dei paesi arabi e in particolar modo a Marrakech. Dunque alla richiesta di 10 Dirham offritene 3 per chiudere la contrattazione a 5.

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A soli 300 mt a ovest della piazza Jemaa El Fna visitate uno dei simbolo della città di Marrakech la Moschea Koutoubia Indirizzo: Medina Jamaa El Fenna, individuabile dal suo alto minareto. Conosciuta anche con altri nomi come Jami ‘al-Kutubiyah, la moschea Kutubiya, la moschea Kutubiyyin o la moschea dei librai. E’ la più grande della città e nel 1158, quando fu conclusa, era una delle moschee più importanti del mondo islamico. Potrete ammirare la sua bellezza solo dall’esterno in quanto è vietato l’ingresso ai non mussulmani.

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Altro simbolo di Marrakech è il Palazzo El Bahia Indirizzo: Avenue Imam El Ghazali una delle opere architettoniche più importanti della città. Si tratta di un palazzo risalente al XIX secolo di grande bellezza e di grande attrazione turistica.

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Palazzo Bahia

Poco lontano dal Palazzo El Bahia le Tombe Saadiane si tratta delle tombe reali. Vi stupiranno le lussuose decorazioni.

Non perdete inoltre una delle scuole coraniche più antiche del paese: la Madrasa di Be Youssef, Indirizzo: Rue Assouel, per oltre quattro secoli è stata una casa per studenti. Pensate che ne poteva ospitare sino a 900.

Se avete a disposizione ancora qualche ora utilizzatela per visitare i Giardini Majorelle che si trovano nella parte nuova della città. Questi giardini furono costruiti attorno al 1900 da Jacques Majorelle per poi essere acquistati, nel 1980, da Pierré Bergé e Yves Saint-Lauren devoluti poi dagli stessi alla città. Che spettacolo di colori, una vera oasi all’interno di Marrakech. Piante, fiori, fontane è ciò che vi circonderà.

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I Giardini Majorelle

Non possiamo non parlarvi della cucina marocchina perché propone piatti deliziosi. Un insieme di sapori, aromi e colori che accontenteranno palato e occhi. Molte le spezie utilizzate così come le verdure che accompagnano sempre carne o pesce.

Il piatto nazionale marocchino è il couscous. Alla base del piatto il frumento macinato, brodo, verdura e carne gli altri alimenti oltre chiaramente alle spezie. Il couscous si cucina nella cuscussiera, composta da una pentola (kedra) dove si prepara  il brodo e da una parte superiore forata (kaskas) dove si cuoce il couscous. Delizioso.

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INFO UTILI:

Come arrivare: Tanti i voli low cost dall’Italia come Easyjet e Ryanair (sono le compagnie aeree tra le più economiche). L’aeroporto di Marrakech è il Menara da qui potete raggiungere il centro con il bus 19 o con i tanti taxi fuori dall’aeroporto.

Dove dormire: Assolutamente in un Riad. I Riad sono delle case tipiche marocchine a forma quadrata. Il patio centrale è a cielo aperto e fanno da cornice fontane e piante.

Dove mangiare: In uno dei tanti ristoranti intorno alla piazza Jemaa El Fna

Non ci resta che augurarvi un buon soggiorno nella caotica, imprevedibile, colorata, profumata città rossa, gemma del Nord Africa, Marrakech.

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Il souk di Marrakech




Luxury weekend per sole donne a Marrakech

Dar Darma, è un lussuoso Riad del XVIII secolo situato nel cuore della Medina, a pochi passi dal Museo di Marrakech. Dar Darma accoglie gli ospiti con ampi spazi, un’atmosfera elegante e di assoluta privacy, un servizio personalizzato e al tempo stesso informale. 

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L’esclusivo riad ripropone questo autunno l’offerta Ladies a Darma, per coloro che non rinunciano ad una vacanza fra sole donne. L’offerta, valida per un minimo di tre notti, include uno sconto del 10% su cibo e bevande, lezioni di cucina private su prenotazione. Sarà quindi un soggiorno all’insegna del gusto, del benessere e della scoperta della città.

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Dar Darma offre la possibilità di partecipare a una cooking lesson con lo chef del riad e, a conclusione, i piatti preparati potranno essere degustati sulle soleggiate terrazze del riad. Imparerete a preparare alcune specialità tipiche carpendo i segreti delle ricette da riproporre poi a casa, con gli amici, al proprio ritorno. E’ inoltre previsto il 10% di sconto sui pasti all’interno del ristorante di Dar Darma, aperto anche agli ospiti esterni.

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Da non perdere la visita a uno dei tanti hammam della città, veri regni del benessere per una totale remise in forme. Le ospiti di Dar Darma hanno a loro disposizione la possibilità di una convenzione con il noto centro Les Bains de Marrakesh, situato all’interno delle mura della medina, per concedersi un bagno rilassante con sali da bagno profumati ai petali di rosa, scrub e massaggi rivitalizzanti. E invece coloro che non desiderano uscire dal riad, possono usufruire del piccolo ma intimo hammam interno.

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Un’altra esperienza è quella di esplorare la città, perdendosi tra i vicoli e tra gli affollati mercati, fino ad arrivare ai luoghi di maggior interesse, tra cui la piazza Djemaa el Fna, all’ombra del minareto della Koutoubia, che offre uno spettacolo suggestivo grazie ai musicisti, agli indovini, agli incantatori di serpenti e alle donne che dipingono tatuaggi all’henné. E infine è d’obbligo la visita ai Giardini di Majorelle, appartenuta all’artista francese Jacques Majorelle, grande collezionista di piante provenienti da tutto il mondo e acquistata poi da Yves Saint-Laurent come residenza privata.

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Non resta quindi che partire per vivere un’esperienza tutta al femminile! L’offerta Ladies a Dar Darma è valida tutto l’anno per un soggiorno minimo di tre notti e non cumulabile con altre offerte.

 Per prenotazioni e informazioni:

Dar Darma, Marrakech
tel. +39 02.669927.204
info@dardarma.com – reservation@dardarma.com
www.dardarma.com

 




MARRAKECH MAROCCO DA 800,00 A 1.300,00

Marrakech, la ”Città Rossa” è ricca di contrasti: si passa dal caos della piazza Djemaa el-Fna e dei souk alla pace e ai silenzi che regnano all’interno dei riad o negli hammam. Marrakech è un vero e proprio teatro a cielo aperto.D’obbligo è una visita alla piazza Djemaa el-Fna che significa “Piazza dei morti” poichè storicamente veniva usata per le esecuzioni pubbliche.

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Sulla piazza sarete accolti da odori molto intensi e attratti da cantastorie, giocolieri, acrobati, incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie, portatori d’acqua e addirittura un dentista che esercita direttamente sul selciato. Un’altra piazza molto interessante è Place Aux Epices, cioè la P.zza delle Spezie, molto piccola, dove si vendono spezie e profumi di ogni genere.

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COME ARRIVARE:
In aereo (3,5 ore)- A/R con Ryanair al costo di circa euro 279,00

DOVE PERNOTTARE:
Riad Carllian , 24-25 Derb Jamaa, Medina, Marrakech. Situato a 600 metri dalla piazza Jemaa El Fna di Marrakech, il Riad Carllian offre centro spa e benessere, ristorante, e connessione Wi-Fi gratuita. Le camere dispongono di aria condizio- nata, TV satellitare, patio, lettore CD, e bagno privato con doccia e vasca. Al Riad Carllian una settimana costa circa 700,00 euro.

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DOVE MANGIARE: Nei tanti ristorantini che si affacciano sulla celebre piazza Jemaa el Fna, spendendo 15 euro.

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PORSCHE MACAN: DUE ANIME TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE

Viaggiando con l’ultima sportivissima sport utility della casa tedesca, la Porsche Macan.

Ci sono particolari che, per un porschista, non andrebbero nemmeno citati: come il blocchetto dell’accensione a sinistra del volante (secondo la tradizione sportiva per la gara di Le Mans), o i sedili che possono abbassarsi fin quasi al pavimento con perfetta postura, il volante piccolo e sportivo (è addirittura quello della 918) e, come le Porsche più moderne, la teoria di pulsanti ai lati della leva del cambio e sul cielo del padiglione. Eppure, questa contraddizione tra elementi storici e recentissimi, rispecchia lo spirito di Porsche come del Marocco in genere e della “mitica” Marrakech in particolare. Tradizioni e modernità: dalle più antiche nella città, crocevia di traffici in ogni direzione, il cui nome ha originato quello della nazione, alle grandi strade scorrevoli che si dirigono a Sud, con frequenti presenze di campi da golf anche a 27 buche, di grandi spa per il relax e, in un’altra direzione, di vari impianti per giocare con i quad su piste apposite o in escursioni verso quello che chiamano deserto. Ma tale è solo per i turisti, perché, intendiamoci, attorno a Marrakech di sabbia e dune non ce ne sono: se mai ghiaia, roccia, terra e polvere, perché il deserto, quello vero, è altrove. Ma siamo sempre in Africa, e comunque la sensazione di muoversi guidando una Porsche, una nuova Porsche, non ancora in vendita al momento di questo esclusivo test internazionale, aggiunge ulteriore fascino.

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La nuova sport utility compatta è attesa dal mercato, con nuovi clienti che l’hanno ordinata senza nemmeno averla provata né vista dal vivo. Anche Macan ha due anime: sportiva senza confronti (al momento non esiste concorrenza con simili caratteristiche) e con discrete capacità fuoristrada. In proposito, se non si acquista la costosa Turbo che ne è dotata di serie, consigliabile adottare l’opzione delle sospensioni Pasm (Porsche automatic suspension management), con le quali, oltre allo smorzamento pneumatico, Macan può sollevarsi fino a 230 mm per superare ostacoli preclusi a molte suv non così specializzate. Prima di mettere le ruote fuori dalle tracce, sull’asfalto la guida regala sensazioni dinamiche di qualità: assetto che esalta la facilità istintiva di inserimento in curva, percorrenza con pieno appoggio e uscita con grande trazione, che anche da integrale privilegia comunque il posteriore. Agilità e compattezza con spazi a bordo che non mancano, per viaggiare con famiglia, ma soprattutto con grande stile.
Prime ondulazioni, ecco che la geologia si è sbizzarrita a creare un paesaggio che cambia in continuazione, con tagli netti tra forme e colori, testimoniando lo scontro tra fenomeni di intensa orogenesi : l’Atlante si è sollevato creandosi spazio tra sedimenti preesistenti, forzando le rocce a plasmarsi in modo scultoreo. Mentre alcuni livelli interessano aree anche di vastità regionale, altri coinvolgono solo affioramenti locali, generando così la fantastica variabilità delle zone. Che per la stagione primaverile, sono ancora molto verdi, aggiungendo altro fascino ai paesaggi marocchini.

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Al punto di indurci a interrompere il piacere di guida e il ritmo imposto dal programma, per sostare ad ammirare i dintorni. Valli che salgono e scendono, rosse rocce lisce che sembrano ideali per le incisioni rupestri (e non lontano ci sono), altopiani verdissimi che ricordano l’Irlanda, canyon che fanno pensare d’essere in Colorado, e le sempre presenti alte montagne della catena: nulla rimane fisso, il paesaggio scorre creando la sensazione di un mondo in evoluzione, con la natura che sembra un laboratorio creativo. Si sale di quota, spesso senza rendersene conto: l’atmosfera è cristallina, l’aria frizzante, il sole scotta. Poi ci si rende conto di essere oltre quota duemila e la temperatura sia di soli 8°, eppure ci si trova tostati dal sole in pochi istanti, giusto il tempo di un picnic e di un relax bevendo tea alla menta. Un altro po’ di curve alla guida, dove sentire che Macan con la trasmissione integrale di Carrera 4 diverte: la ripartizione (come il paesaggio) varia continuamente, qui tra anteriore e posteriore, mostrandolo sul display nel cruscotto in modo istantaneo. Nei tratti con buona visibilità, spingiamo e i cavalli si sentono, poi la montagna sale ancora, lo sterrato è liscio ed esposto, ma la sensazione di essere tutt’uno con la vettura porta a istintivo pilotaggio, senza fatica e con grande sensazione di sicurezza. Foreste e boschi spazzati dal vento, ruscelli e praticelli verdi si sostituiscono alle rocce rosse, e anche il fondo diventa poi grigio: sembra asfaltato ma non lo è, eppure la trazione integrale lavora alla perfezione. Al punto che viene voglia di avventura: con circospezione (anche eccessiva) cerchiamo varianti alla strada principale, deviando su antichi ponti, come procedendo, sbucati oltre il limite della vegetazione, in un paesaggio da grandi parchi americani, su passaggi millimetrici su fondo a grandi lastroni di roccia. Le ruote si staccano spesso da terra, con delicatezza e progressione, ma la gestione della motricità di Macan ci fa procedere senza interruzioni. Ritornando verso Marrakech, prima di ammirare il lago artificiale di Lalla-Takerkoust con il meraviglioso resort, deviamo per la zona più divertente ai fini della guida, il “deserto” di ghiaia. Tra morbide e infinite ondulazioni, lunghissimi sterrati consentono di correre veloci, davvero molto veloci, certificando le ultime doti di Macan, una nuova sportiva Porsche, in grado di filare così anche fuoristrada.

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DOVE ALLOGGIARE
Royal Palm Marrakech

Situato a  soli 12 km a sud dal centro storico di Marrakech, a meno di 10 minuti dall’aeroporto, all’interno di una vasta proprietà di 231 ettari nel cuore di un oliveto secolare, il Royal Palm Marrakech è un hotel eco-sostenibile che si spira alle tradizioni architettoniche della cultura berbera. L’hotel propone due diverse tipologie di accommodation eleganti suite e ville. Si distingue inoltre per una spa faraonica, un centro sportivo all’avanguardia, raffinati ristoranti e un campo da golf 18 buche con un prestigioso country club. Le sue caratteristiche fanno di questo hotel uno degli indirizzi più esclusivi per i viaggiatori alla ricerca di qualcosa di veramente speciale.

www.beachcomber-hotels.it
info@beachcomber.it

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Hotel La Mamounia
Non è solo un albergo: un modo di essere, di vivere la vacanza, o la sosta a Marrakech. Costruito novant’anni fa e più volte rimodernato, è stato set di moltissimi film e dimora abituale di personaggi come Sir Winston Churchill e mille altri. La nostra “stanza”, contando ogni spazio e comprese le due terrazze, ha undici vani. L’hotel La Mamounia offre 136 camere tra classic, superior e deluxe, e 71 suite: tra queste 7 d’exception e 3 riad, composti ognuno da tre camere da letto, una salotto marocchino e la piscina privata. La spa ha 2.500 metri quadri, e i giardini sono un intero parco. Tutto questo, in stile marocchino e lussuoso, nel centro della città. Perché varcato il ben guardato cancello, con quattro passi si arriva alla Koutoubia, simbolo stesso di Marrakech, e poco oltre, si stende la grande piazza Djemaa el fna, patrimonio dell’umanità Unesco per i suoni che le rendono unica. Noi, oltre che a passeggio verso l’imbrunire, quando i colori ne aumentano il fascino, ci siamo recati alla celebre piazza guidando la Macan, il mattino prima che sia chiusa al traffico. Per scattare qualche immagine tra bancarelle e viavai di traffico, nel momento in cui è ancora prevalentemente dedicata ai locali, e non ancora organizzata completamente per i turisti. E i suoni sono da mercato, mentre concertisti e incantatori di serpenti dormono ancora.

La Mamounia offre anche eccellenze gastronomiche con cucina internazionale: quattro ristoranti da scegliere, dalla stella Michelin de L’Italien, a Le Français, alla cucina mediterranea de Le Pavillon; noi abbiamo optato per la cultura locale: nel panoramico ristorante Le Marocain, dove la vista è spettacolare dal parco all’Atlante, per degustare le specialità marocchine, chiedendo però l’extra di una cospicua dose di Harissa (la gustosa salsa di peperoncino) da abbinare a verdure. Fino alla tajine di fragole stufate con gelato al cardamomo.

Avenue Bab Jdid
40040 Marrakech – Marocco
Tel. +212.524.388.600
www.mamounia.com

Marrakech Hotel la Mamounia 03

LA COMPAGNA DI VIAGGIO
Tutta nuova, la suv compatta di Porsche ristabilisce nuovi parametri per guidabilità sportiva e soluzioni tecnologiche, il tutto condito dalla salsa di lusso con la qualità teutonica. In apparenza più piccola dei quasi quattro metri e settanta, ha abitabilità adeguata e valido bagagliaio. La meccanica si affida a motori turbo: 3.0 a benzina da 250 kW-340 CV (Macan S), 3.6 da 294 kW-400 CV (Macan Turbo), 3.0 a gasolio per l’Italia con potenza diminuita di 8 CV per evitare le tasse extra, da 183 kW-250 CV con 560 Nm. Per tutte il cambio a doppia frizione Pdk con sette rapporti.
Prezzi identici per Macan S e S Diesel, da 60.985 euro, mentre la Turbo, che comprende varie dotazioni opzionali sulle altre (come sospensioni Pasm, pacchetto Sport Chrono, sistema Porsche Torque Vectoring Plus con ripartizione variabile della coppia motrice mediante e differenziale autobloccante a comando elettronico posteriore, luci abbaglianti dinamiche, ecc.), oltre alla potenza elevatissima, costa 83.317 euro.

www.porsche.it

Porsche Macan 001

 SCHEDA TECNICA

Dimensioni: 468/192/162 cm
Potenza: 250 CV a 4.000 giri/min
Coppia: 580 Nm a 1.750 giri/min
Velocità massima: 230 km/h
0-100 km/h: 6,3 secondi
Consumo medio: 5,8 l/100 km (17,2 km/l)
Emissioni di CO2: 164 g/100 km

 

Porsche Macan 007