Leonardo a Milano: scegliamo le tappe fondamentali

Ecco i luoghi imperdibili per scoprire il passaggio di Leonardo a Milano: pittura, architettura, idraulica

 

Leonardo a Milano lasciò tracce della sua creatività geniale: nella città degli Sforza  Leonardo  trascorse venti anni, il periodo più lungo e fertile della sua vita.

Leonardo, chi era costui? Una domanda lecita, dopo aver visto  un’opera televisiva che ne fa quasi un personaggio da leggenda.

Ma, bando alle fantasie, Leonardo è stato un personaggio storico, un genio del XVI secolo, che trascorse ben venti anni a Milano.

Alla corte di Ludovico Sforza Leonardo si affermò per i suoi innumerevoli talenti: di pittore, architetto, ingegnere, studioso della natura.

E “Leonardo a Milano” é un itinerario che conserva tante tracce della sua presenza, anche disperse nella modernità.

Un itineraio  diverso da quelli che abbiamo già proposto nelle nostre rubriche

Milano: andar per parchi

 

 

leonardo a Milano: cenacolo-leonardo
il cenacolo-leonardo

Il Cenacolo

Prima tappa di un ideale itinerario di “Leonardo a Milano” é senz’altro il capolavoro assoluto del Cenacolo, fragilissimo e perfettamente  restaurato: sulla parete del Refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie splende questo capolavoro, salvato per miracolo dai bombardamenti, ma non dai danni del tempo.

Infatti qui Leonardo, grande  sperimentatore, utilizzò la nuova tecnica delicatissima della tempera mista su gesso.

Un capolavoro che richiede estrema attenzione, quindi sempre, anche in tempi di aperture normali, le visite sono contingentate e da prenotare con molto anticipo.

leonardo a Milano: casa atellani vigna di leonardo
casa atellani vigna di leonardo

La Vigna di Leonardo

Attraversiamo la strada, Corso Magenta, per entrare nella Milano: a spasso con Leonardo affascinante dimora del ’400 dove si visita la Vigna di Leonardo, un terreno donato all’artista proprio da Ludovico il Moro, in modo che fosse vicino all’opera da completare.

leonardo a Milano: ambrosiana- milano-codice-atlantico
ambrosiana- milano-codice-atlantico

Leonardo a Milano: nella Pinacoteca Ambrosiana

Altri capolavori alla Pinacoteca Ambrosiana,  uno dei musei più importanti di Milano, che custodisce la più ampia collezione di fogli leonardeschi, il Codice Atlantico,  visibili in originale solo da parte di studiosi, ma esposti in digitale nella Sala Federiciana, insieme con il Ritratto di Musico di Leonardo.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia

Il Leonardo scienziato invece, è protagonista del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia non a caso a lui intitolato.

 

leonardo a Milano: Macchina_volante_-_Museo_scienza_tecnologia_Milano
Macchina_volante_-_Museo_scienza_tecnologia_Milano

Ospita una serie di modelli costruiti sulla base dei disegni di Leonardo, una versione 3d curata nei materiali e rispettosa delle idee dell’artista, tra cui la famosa Vite Aerea, simile a un’elica, tra i disegni più belli del nostro artista.

Il Museo della Scienza è forse il luogo più rappresentativo dell’affinità tra Milano  e Leonardo, una città e un artista accomunati da curiosità, ricerca, innovazione, sperimentazione continua e ingegnosa.

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Il Castello Sforzesco: una tappa fondamentale di “Leonardo a Milano”

Sempre nel centro storico, per proseguire la nostra passeggiata sulle tracce di Leonardo, entriamo all’interno nel Castello Sforzesco, sede imponente della corte.

Qui la mano di Leonardo, che  progettò per il Duca meravigliose macchine scenografiche di cui purtroppo non resta traccia, rimane nell’affresco della Sala delle Asse.

Anche questo restaurato con grande accuratezza, rivela l’attenzione di Leonardo verso la natura, fino alla verosimiglianza.

Tralci di un pergolato di gelsi in omaggio a Ludovico Sforza il cui soprannome il Moro indica appunto le piante di gelso e in omaggio alla produzione della seta, si sviluppano sulle pareti e sul soffitto, creando un effetto di sfondamento  dello spazio, e aprendo la grande Sala sull’esterno.

Le Conche

Poco lontano dal castello Sforzesco scorreva l’acqua del Naviglio, regolata dalle famose Conche studiate e progettate da Leonardo.

leonardo a Milano: conca incoronata
conca incoronata

 

La conca dell’Incoronata, in fondo a via San Marco, è la più famosa e dimostra chiaramente il funzionamento delle paratie che regolavano l’acqua del Naviglio della Martesana, in modo da favorire  la navigazione dei barconi.

Una Milano dinamica fin da allora, ricca di scambi e di commerci, con una rete di vie d’acqua in continuo sviluppo,  richiedeva soluzioni nuove per la mobilità.

Una meravigliosa fonte di ispirazione per un genio creativo come Leonardo, sempre pronto a ideare progetti all’avanguardia, se non fantascientifici. Che, nei disegni, immaginava addirittura una Milano a diversi livelli, con una rete idrica e fognaria sotterranea per garantire igiene e salute.

Ma in questa ricerca  continua, anche Leonardo fece alcuni errori? Forse uno degli errori fu la Conca Fallata lungo il Naviglio Pavese, vicino alla Chiesa Rossa.

 

leonardo a Milano il glicine di Leonardo
il glicine di Leonardo a Milano

In realtà ci sono dubbi sul fatto che Leonardo abbia effettivamente progettato questa conca milanese, che ebbe varie vicissitudini. Tuttavia è tradizione definire  Glicine di Leonardo un magnifico   glicine antichissimo nel quartiere Ripamonti, proprio vicino alla Conca Fallata. Realtà o fantasia?

A dimostrazione del fatto che la presenza di Leonardo a Milano è talmente potente da intrecciare storia e leggenda.

leonardo a Milano ippodromo -san-siro-cavallo
ippodromo -san-siro-cavallo

Leonardo a Milano: anche all’Ippodromo di San Siro

Torniamo allora al nostro itinerario leonardesco e andiamo in periferia all’Ippodromo di San Siro dove, da alcuni anni, fa bella mostra  il famoso colossale  cavallo in bronzo.  L’opera, firmata dall’artista giapponese Nina Akamu, è basata proprio sugli studi dei disegni di Leonardo, che a lungo studiò il progetto di un maestoso cavallo di bronzo celebrativo.

Mai realizzato, il progetto doveva conciliare potenza, dinamismo, leggerezza e l’enorme peso della statua equestre.

 

 




Il Cenacolo di Leonardo: a Milano aperto al pubblico fino al 21 febbraio

La nostra rubrica d’arte oggi cade proprio nel famoso giorno in cui tutti gli innamorati celebrano il loro amore. Se la festa di San Valentino infatti celebra l’amore di coppia, noi oggi celebriamo l’amore per l’arte. Quindi, per chiunque avesse voglia di organizzarsi un weekend a Milano nei prossimi giorni ecco una meta imperdibile: Il Cenacolo (o ultima cena) di Leonardo Da Vinci a Milano. Avete letto bene, proprio il cenacolo del 1494 commissionato da Ludovico il Moro in persona e dipinto da uno degli artisti più famosi di sempre. Che aspettate?

Il Cenacolo di Leonardo: a Milano aperto al pubblico fino al 21 febbraio
Ultima cena, Leonardo da Vinci (1494-1498), MI

 

IL CENACOLO: DURATA, ORARI E BIGLIETTI DELLA MOSTRA

Durata: questo privilegio però non durerà per sempre, poiché il Cenacolo sarà aperto in via transitoria solo fino al 21 febbraio. 

Giorni di apertura: dal martedì al venerdì. Nei sabati e domeniche, salvo modifiche alla attuale normativa di contenimento del Covid, resterà chiuso.

Orari per il pubblico: primo accesso 9.45, ultimo 18.45. 

Biglietti: intero € 15,00 e ridotto: € 2,00 (per i giovani dai 18 ai 25 anni). Gli ingressi potranno essere prenotati online, con prevendita settimanale, date le incertezze sull’evolversi della situazione. Ma i biglietti potranno essere acquistati anche il giorno stesso della visita presso la biglietteria del museo dalle 9.30 alle 18.30, naturalmente sino alla saturazione dei posti disponibili (fino 16 ogni quarto d’ora).

Indirizzo: Corso Magenta, 24 (20123 Milano)

Telefono per info: 02.80294401 e il sito web

Il Cenacolo di Leonardo: a Milano aperto al pubblico fino al 21 febbraio
Dettaglio Ultima cena, Leonardo da Vinci (1494-1498), MI

 

PICCOLO ANEDDOTO SULL’OPERA DI LEONARDO

«Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Di’, chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone» (Giovanni 13, 21-26)

L’affresco rappresenta un passo del Vangelo di Giovanni 13:21, nel quale Gesù annuncia che nelle ore avvenire verrà tradito da uno degli apostoli. Lo stile dell’opera si avvicina molto alla tradizione dei cenacoli di Firenze, ma Leonardo riesce rinnovare l’iconografia per dare alla composizione un’atmosfera quasi intima. Viene descritto infatti un momento estremamente delicato dell’episodio religioso, che riesce in qualche modo a trasmettere un sentimento emotivo a chi osserva questo capolavoro. Leonardo infatti, non a caso ha studiato a lungo i moti dell’animo dei singoli personaggi dell’opera, rivelati sconcertati e stupiti dalla notizia. 

Ecco un appunto di Leonardo riguardante l’opera (documentato nell’opera letteraria di Edmondo Solmi): 

«Uno, che beveva, lascia la zaina nel suo sito, e volge la testa inverso il proponitore. Un altro tesse le dita delle sue mani insieme, e con rigide ciglia si volta al compagno; l’altro, colle mani aperte, mostra le palme di quelle, e alza la spalla inverso li orecchi, e fa la bocca della meraviglia. Un altro parla nell’orecchio all’altro, e quello che l’ascolta si torce inverso lui, e gli porge li orecchi, tendendo un coltello nell’una mano e nell’altra il pane, mezzo diviso da tal coltello. L’altro, nel voltarsi, tenendo un coltello in mano, versa con tal mano una zaina sopra della tavola. L’altro posa le mani sopra della tavola e guarda, l’altro soffia nel boccone, l’altro si china per vedere il proponitore, e fassi ombra colla mano alli occhi, l’altro si tira indirieto a quel che si china, e vede il proponitore infra ‘l muro e ‘l chinato.»

Il Cenacolo di Leonardo: a Milano aperto al pubblico fino al 21 febbraio
Dettaglio Ultima cena, Leonardo da Vinci (1494-1498), MI

 




Tutti pazzi per Leonardo! Le iniziative a Milano, dove il genio toscano trascorse 20 anni alla corte sforzesca

Franca Dell’Arciprete Scotti

Nell’ambito di “Milano Leonardo 500”, la Sala delle Asse, il più importante ambiente del Castello Sforzesco, è eccezionalmente riaperta al pubblico dopo 6 anni di studi e restauri, svelando le nuove tracce leonardesche apparse sulle sue pareti. Una scoperta che rivela una nuova geografia del progetto di decorazione ideato da Leonardo e che sarà la base di nuovi studi sul genio vinciano.

Attraverso la scenografica installazione multimediale “Sotto l’ombra del Moro”, i visitatori sono guidati nella lettura dello spazio della Sala, dalla volta alle pareti laterali, e scopriranno come Leonardo abbia qui sviluppato il suo concetto di imitazione della natura tanto da immaginare un sottobosco e, al di là degli alberi, case e colline all’orizzonte: dalla stanza del duca Sforza al territorio da lui governato.

Una straordinaria radice (detta Il Monocromo perché disegnata a carboncino) alla base di un grande, illusionistico, pergolato di diciotto alberi di gelso, legati con corde annodate, che si intrecciano sulla volta della Sala sorreggendo uno stemma e le targhe sforzesche.

Uscendo dal Castello Sforzesco dopo la visita delle mostre, il visitatore potrà passeggiare per Milano e viaggiare in Lombardia alla ricerca dei luoghi in cui Leonardo è vissuto, dove ha lasciato un segno del suo genio.

www.milanocastello.it

Al Museo del Novecento: una mostra omaggia Leonardo da Vinci attraverso il dialogo ideale con Lucio Fontana

In Sala Fontana, fino al 12 settembre, si svolge una lettura in chiave moderna dell’opera del maestro rinascimentale attraverso i lavori su carta e le sculture in ceramica di Lucio Fontana realizzate tra gli anni Trenta e i primi anni Cinquanta.

Creatività eccellenti molto distanti nel tempo in dialogo affascinante in uno dei luoghi più suggestivi del Museo e dell’intera città: un esempio della capacità degli artisti del Novecento di rileggere i grandi maestri del passato. Cavalli rampanti, guerrieri, centauri, cavalieri e cavalli marini, riproposti in molteplici soluzioni formali, plastiche e cromatiche animano Sala Fontana, in un ideale percorso cronologico che conduce alla famosa “Struttura al neon”.

www.museodelnovecento.org

Alla Fondazione Stelline L’Ultima Cena dopo Leonardo

Fino al 30 giugno, una grande mostra internazionale intitolata L’Ultima Cena dopo Leonardo, con la presenza di sei figure chiave della scena artistica contemporanea: Anish Kapoor, Robert Longo, Masbedo, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun.

La mostra, prodotta dalla stessa Fondazione Stelline e a cura di Demetrio Paparoni, propone sei grandi artisti internazionali, di diversa tradizione culturale, che rileggono il tema dell’Ultima Cena a partire dalla raffigurazione che ne ha dato Leonardo, facendone una delle espressioni più alte della nostra cultura, in un originale dialogo tra oriente e occidente. L’Ultima Cena dopo Leonardo ha l’obiettivo di sottolineare come l’opera di Leonardo continui a contaminare l’arte contemporanea.

www.stelline.it/it

Fabbrica del Vapore: “Leonardo da Vinci 3d” in cattedrale

Fino al 22 settembreLeonardo da Vinci 3d” racconta il genio vinciano, la sua vita, le sue scoperte, le sue straordinarie opere d’arte attraverso la tecnologia più rivoluzionaria, tra realtà aumentata e ologrammi.

Prodotta da Medartec e Comune di Milano, con la produzione artistica dello studio fiorentino Art Media Studio, in collaborazione con Fratelli Alinari, il più antico archivio di immagini fotografico al mondo, la mostra è esposta alla Fabbrica del Vapore, luogo ideale per indagare l’artista e scienziato con un linguaggio tecnologico e multimediale, capace di restituire la genialità di Leonardo e farne apprezzare la straordinaria attualità, attraverso uno sguardo inedito.

“Leonardo da Vinci 3D” è stata ideata come un viaggio lungo oltre 500 anni e permette di conoscere ‘dal vivo’ il maestro del Rinascimento Italiano: è infatti lo stesso Leonardo, riprodotto in una creazione olografica a grandezza naturale, a raccontare le intuizioni e gli episodi che costellano il suo lavoro.

Il percorso della mostra narra l’intero universo leonardiano: dalla sala macchine alla mirror room dedicata al volo, fino alla grande sala immersiva. Cuore del percorso è la cosiddetta ‘mostra impossibile’: una galleria digitale che riunisce – per la prima volta in un unico spazio – i più celebri dipinti leonardeschi riprodotti a grandezza naturale, dalla Gioconda alla Vergine delle rocce.

www.fabbricadelvapore.org

Un’affascinante e suggestiva “visita guidata virtuale”

Per rievocare la vivacità culturale di Milano e della Lombardia ai tempi di Leonardo da Vinci e analizzare i rapporti che il Maestro intrattenne con la corte sforzesca e gli artisti suoi contemporanei, ecco una bella iniziativa.

Con proiezione di immagini e reading di passi del romanzo “Leonardo alla corte del Moro” di Dino Bonardi e del volume AA.VV., Il genio di Leonardo raccontato anche in milanese una suggestiva “visita guidata virtuale”.

info@meravigliedizioni.it

You are Leo”, sulle tracce di Leonardo

Un’emozionante esperienza culturale e turistica tra reale e virtuale nella Milano di Leonardo da Vinci In esclusiva mondiale You are Leo, il primo street tour dedicato a Leonardo da Vinci “Maestro Lombardo, fiorentino in Milano” nel suo lungo soggiorno milanese. You are Leo è dunque una passeggiata nel centro di Milano e al contempo un viaggio nel tempo, possibile grazie ad avanzate tecnologie che permetteranno al visitatore di ripercorrere i passi di Leonardo.

In seguito a un’importante ricerca scientifica per una corretta ricostruzione filologica, è stato creato un virtual tour che mostra Milano come poteva essere ammirata da Leonardo.

Un percorso a piedi di circa un miglio lombardo (1,8 km) e durata di circa 1 ora e 30 minuti. Ciascun partecipante verrà munito di un visore VR e sarà accompagnato da un esperto storico dell’arte che lascerà il posto agli occhi di Leonardo, per immergersi nei suoi luoghi, vedere ciò che lui stesso vedeva e lo spettatore diverrà Leonardo.

INFO

www.youareleo.com




Milano celebra Leonardo

Nell’ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni della morte di Leonardo da Vinci, Milano celebra il genio toscano con un vario e vasto calendario di iniziative per ricordare il forte legame tra la città e quello che è considerato il “genio” per antonomasia. È il 1482, infatti, quando Leonardo giunge a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro, che ne fu il mecenate, e ci rimane per circa vent’anni, lasciando tracce della sua arte e della sua scienza.

Sulle tracce del genio

Una visita ideale sulle tracce di Leonardo parte dal Refettorio di Santa Maria delle Grazie, dove è si trova il Cenacolo, noto anche come l’Ultima Cena. Presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, invece, è custodito dal 1637 il Codice Atlantico, la più grande raccolta al mondo di disegni, progetti, scritti autografi di Leonardo, che spaziano dall’anatomia all’architettura, dalla scienza alla pittura.

Spostandosi invece al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” (www.museoscienza.org) è possibile invece ammirare la più importante collezione a livello mondiale di modelli leonardeschi, realizzati tra il 1952 e il 1956 da un gruppo di studiosi, che si sono basati sui disegni dello scienziato. Fino al 13 ottobre, poi, presso il museo di tiene la mostra temporanea “Leonardo da Vinci Parade”, realizzata in collaborazione con la Pinacoteca di Brera.

Si tratta di un accostamento inconsueto e inedito tra arte e scienza, dove i modelli leonardeschi, che spaziano dall’ingegneria alla tecnica, vengono messi a confronto con gli affreschi di pittori lombardi del XVI secolo, valorizzando la collezione storica con cui il Museo inaugurava ufficialmente la sua apertura, nel 1953.

Una delle testimonianze più suggestive, invece, si trova presso la Sala delle Asse del Castello Sforzesco (www.saladelleassecastello.it/) dove Leonardo ha realizzato nel 1498 un finto pergolato con rami intrecciati che formano l’emblema vinciano del nodo che forma un cerchio che inscrive una doppia croce e una possente radice disegnata sulla parete est della sala.

La Sala sarà riaperta al pubblico il 16 maggio dopo una prima fase di restauri che riprenderanno nel 2020. Per l’occasione sarà possibile ammirare i disegni preparatori emersi durante i lavori, finora visibili solo ai restauratori, tra tronchi, paesaggi, rami e foglie che rimodellano la percezione dello spazio e confermano la volontà dell’artista di sviluppare il suo concetto di imitazione della natura.

Le mostre e gli eventi

Nove mesi di eventi e iniziative, dal maggio 2019 a gennaio 2020, celebrano il legame tra Milano e Leonardo. Vediamone alcune. Fulcro del palinsesto sarà il Castello Sforzesco, le cui sale ospiteranno la mostra Leonardo e la Sala delle Asse tra Natura, Arte e scienza (dal 16 maggio al 18 agosto) presso la Cappella Ducale. Nella Salam delle Armi, fino al 12 gennaio 2020, sarà allestito un percorso multimediale che ricostruisce la città come doveva apparire agli occhi di Leonardo tra il 1482 e il 1512.

Tre i progetti espositivi a Palazzo Reale, simbolo del potere sforzesco. Fino a luglio si tiene la mostra Il meraviglioso mondo della natura, che ha come filo conduttore la rappresentazione leonardesca del naturale. Dal 7/10 al 17/11 si tiene invece la mostra La Cena di Leonardo per Francesco: un capolavoro di seta e argento, che espone per la prima volta al pubblico dopo i restauri la copia del Cenacolo realizzata ad arazzo tra il 1505 e il 1510.

Il collettivo di artisti Studio Azzurro, fino a luglio, propone un percorso interattivo dedicato alle macchine leonardesche. Altre iniziative si svolgeranno al Museo del Novecento, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, a Palazzo Litta e nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Programma completo su www.leonardomilano.org

La vigna di Leonardo

Nel 1498 Ludovico il Moro dona a Leonardo una vigna di 8300 mq situata sul retro della Casa degli Atellani. Il genio vinciano le era particolarmente affezionato, tant’è che, quando nel 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono Ludovico Sforza e lo imprigionano, prima di lasciare Milano Leonardo affitta la vigna al padre del suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì.

E anche quando i francesi la confischeranno, farà in modo di rientrarne in possesso. Nel suo testamento ne lascerà una parte al Salì e un’altra a un suo fedele servitore. Oggi la vigna e il museo annesso si possono visitare con tour guidati di 30 minuti (biglietto € 10 intero, € 8 ridotto).

Ossibuchi alla milanese

Ingredienti

  • 4 ossibuchi di vitello da 300 gr cadauno
  • 500 ml di brodo di carne
  • 1 cipolla dorata
  • 50 gr di farina 00
  • 50 ml di vino bianco
  • 40 gr di burro
  • 3 cucchiai di Olio EVO
  • Sale e pepe

 Per la gremolada

  • 2 spicchi di aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • Scorza di 1 limone

In una padella mettete a rosolare la cipolla tritata finemente con il burro e l’olio. Incidete la membrana che circonda gli ossibuchi e passateli nella farina da entrambi i lati. Quando la cipolla sarà appassita unite gli ossibuchi e fateli rosolare. Bagnateli poi con un bicchiere di vino bianco, lasciate evaporare poi aggiungete il sale, il pepe e il brodo. Lasciate cuocere per circa un’ora e mezzo a fuoco lento, muovendo di tanto in tanto la padella per non fare attaccare gli ossibuchi. Nel frattempo preparate la gremolada, tritando insieme il prezzemolo, l’aglio e la buccia del limone. Aggiungete agli ossibuchi a 5 minuti dalla fine della cottura. Servite con abbondante sugo, accompagnati da un risotto alla milanese o dalla polenta.

COME ARRIVARE

In auto: Milano si raggiunge percorrendo l’A8 da Como e Varese, l’A4 da Torino, l’A7 da Genova e l’A1 da Bologna, poi tangenziale Ovest. A1 e A4 da Bergamo, poi tangenziale Est. In treno: sono presenti tre stazioni: Centrale, Cadorna e Garibaldi.

DOVE MANGIARE

*Trattoria Nuovo Macello, via Lombroso 20, Milano, tel 02/59902122, www.trattorianuovomacello.it

*Antica Trattoria della Pesa, viale Pasubio 10, Milano, tel 02/6555741, www.anticatrattoriadellapesa.com/

DOVE DORMIRE

*Star Hotel Rosa Grand Milano****, Piazza Fontana 3, Milano, tel 02/88311, www.starhotelscollezione.com/it/i-nostri-hotel/rosa-grand-milano

*Hotel Milano Castello***, via San Tomaso 2, Milano, tel 02/38241026, www.hotelmilanocastello.com

INFO

www.turismo.milano.it

www.comune.milano.it




Vinci, a casa di Leonardo

Il 2019 sarà l’anno di Leonardo, il genio per antonomasia, di cui ricorrono i 500 anni della morte. Noto come Leonardo “da Vinci”, nacque però ad Anchiano, a 3 km dal borgo, il 15 aprile del 1452 dalla relazione di Piero con una domestica. Era, quindi, un figlio illegittimo. La sua fama lo portò poi in giro per l’Italia e anche all’estero, al punto che sono molteplici gli eventi per celebrare il cinquecentenario della sua scomparsa (Leonardo mori nel maniero di Clos-Lucé, ad Amboise, in Francia il 2 maggio 1519).

Perché, allora, non cominciare il nostro “anno leonardiano” proprio da Vinci? Il borgo di circa 14 mila abitanti è situato a una cinquantina di km da Firenze, sulle pendici del Montalbano, nel Valdarno Inferiore, in un paesaggio scolpito da oliveti e vigneti, da dove passa la Strada del Vino e dell’Olio del Montalbano.

Una giornata con Leonardo

Il fulcro del paese è rappresentato dal Castello dei Conti Guidi, sede, dal 1953, del Museo Leonardiano (www.museoleonardiano.it) , interamente dedicato al genio rinascimentale. Dislocato su due edifici (nel castello e nella Palazzina Uzielli), propone un’esposizione permanente che racconta la vita e le opere dell’artista, architetto e scienziato attraverso le sue macchine volanti, le ricostruzioni digitali dei suoi progetti, le riproduzioni a grandezza naturale e cartelli esplicativi con la storia della sua vita. Punto di forza, le 60 macchine ricostruite secondo gli stessi progetti di Leonardo.

I più piccoli, poi, possono immedesimarsi proprio in Leonardo attraverso laboratori e attività. Nella sezione Leonardo e l’anatomia, inaugurata nel 2016, viene invece illustrato attraverso disegni, attività didattiche e visite tematiche l’interesse che Leonardo nutriva per il corpo umano e le sue funzionalità.

All’interno del Castello dei Conti Guidi, poi, si possono ammirare alcuni pregevoli affreschi che documentano il susseguirsi dei diversi periodi storici. Tra i capolavori, la Madonna con il Bambino, ceramica di Andrea della Robbia del 1523. Fa parte del complesso della Rocca anche Villa Vignozzi, da cui si gode uno splendido panorama di Vinci, e la Chiesa di Santa Croce, che custodisce pregiati dipinti e la fonte battesimale dove si dice sia stato battezzato Leonardo.

Dietro il Castello, spicca la riproduzione in legno dell’Uomo Vitruviano, celeberrimo disegno di Leonardo dove egli rappresentò le proporzioni ideali del corpo umano racchiuse in un quadrato e in un tondo. Davanti alla Palazzina Uzielli, invece, si può ammirare Piazza dei Guidi, realizzata da Mimmo Paladino che si è ispirato proprio a Leonardo per l’architettura e il design della piazza.

Fanno parte dell’itinerario Leonardiano anche il Cavallo di Leonardo, monumento in bronzo che domina Piazza della Libertà, e la Biblioteca Leonardiana, un centro di documentazione che conserva documenti e manoscritti specializzati sull’opera di Leonardo da Vinci, inclusi gli sviluppi storici delle sue invenzioni e intuizioni.

Da Vinci ad Anchiano lungo la Strada Verde

Nel pomeriggio, dopo aver visitato Vinci, il suo centro storico e il museo dedicato a Leonardo, ci incamminiamo a piedi (in alternativa si può arrivare in auto percorrendo via per Anchiano) lungo la Strada Verde, un percorso di 3 km che attraversa la splendida campagna vinciana e porta ad Anchiano, dove si trova la Casa Natale di Leonardo.

Riaperta nel 2012 dopo una serie di restauri e innovazioni, si avvale della narrazione audio visiva Leonardo a Vinci: un genio si racconta, che, attraverso una moderna tecnologia tridimensionale, fa rivivere il genio rinascimentale e il suo universo più intimo e personale, ma anche il suo rapporto con il territorio.

Un ologramma a grandezza naturale ci mostra un Leonardo ormai anziano, che dalla sua ultima dimore francese ripercorre a ritroso la sua vita, tra studi, frequentazioni e vicende che lo legano alla sua terra natale. L’applicazione multimediale Leonardo Touch, poi, consente di interagire con i disegni e i dipinti leonardiani esplorandone e “toccandone con mano” i dettagli.

La casa vera e propria, invece, si trova a sinistra della biglietteria e si compone di tre stanze. In quella centrale spicca un vecchio camino, un tavolo di legno e una scultura che ritrae un Leonardo severo, con la caratteristica barba. Nella stanza di destra, invece, sono raccolti pannelli bilingue (italiano e inglese) che illustrano la storia della casa. Entrando nella stanza di sinistra, invece, sarete accolti dall’ologramma di Leonardo a grandezza naturale.

Adiacente all’edificio principale, poi, si trova una casa colonica, dove è possibile ammirare una riproduzione digitale ad alta definizione del Cenacolo, unica pittura murale di Leonardo oggi visibile. Grazie alla moderna tecnologie si può “esplorare” l’opera e soffermarsi sui particolari attraverso due modalità, una gestuale e una touchscreen, attivando diversi percorsi tematici, da quello iconografico e quello storico artistico, fino ai restauri.

In onore di Leonardo nasce la Minestra del Vinciano

Sarà servita come “piatto principe” nei ristoranti di Vinci e dintorni per tutto il 2019, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della morte di Leonardo e avrà una versione estiva e una invernale. È la Minestra del Vinciano, una ricetta ideata dall’assessore alla Cultura del Comune di Vinci, Paolo Santini, dopo un’attenta e puntuale ricerca archivistica, grazie alla quale è stato possibile ricostruire quali erano le principali coltivazioni ai tempi di Leonardo e, di conseguenza, i principali ingredienti per la preparazione dei cibi.

La ricetta, elaborata dallo chef Benedetto Squicciarino di Slow Food Empolese Valdelsa, ha come ingredienti principali acqua, erbe spontanee di stagioni, ortaggi di stagione, aglio, cipolla, alloro, erbe aromatiche, lardo o cotenna di maiale. Il piatto è quanto di più simile possa aver mangiato Leonardo durante gli anni della sua infanzia e giovinezza a Vinci.

Un manoscritto del 1418 custodito nei fondi dell’Archivio Storico di Stato di Firenze, infatti, riporta come si invitava il popolo a coltivare l’orto e a produrre erbaggi di stagione per avere garantito un nutrimento sano e ricco di sostanza, per poter combattere malattie, epidemie e rimanere in forze per poter lavorare nei campi. Se ne può quindi dedurre che Leonardo e i suoi concittadini consumassero zuppe di legumi come fave, piselli e ceci in inverno e minestre di erbe aromatiche e lattuga in estate. Lasciandovi la curiosità di gustare la Minestra del Vinciano durante la vostra visita a Vinci, noi vi suggeriamo invece un’altra ottima zuppa della tradizione toscana.

Minestra di pane

Ingredienti

  • 8 fette di pane toscano
  • 300 gr di fagioli borlotti
  • ½ cavolo verza
  • 2 mazzetti di cavolo nero
  • 1 patata
  • 1 cipolla
  • 2 carote + 2 gambi di sedano
  • 1 pomodoro
  • 1 spicchio di aglio
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe

Mettete a lessare i fagioli in circa due litri di acqua salata. Scolateli poi riducetene in purea circa la metà e rimetteteli nell’acqua di cottura. In un’altra pentola fate rosolare in 4 cucchiai di olio la cipolla affettata e lo spicchio di aglio. Appena la cipolla sarà appassita aggiungete anche il pomodoro tagliato a tocchetti, i cavoli puliti e tagliati a listarelle, le carote e il sedano a fette e la patata a cubotti. Salate, pepate e lasciate cuocere per 10 minuti. Unite poi il brodo con la purea di fagioli e continuate la cottura per 45 minuti. Disponete le fette di pane casereccio, tagliate a metà, in una zuppiera, copritele con metà della zuppa, poi disponete altre fette di pane e la restante minestra. Condite con un filo di olio EVO a crudo e aspettate 10 minuti prima di servire.

COME ARRIVARE

In auto: A1 Milano-Roma sia per chi viene da Nord che per chi viene da Sud. Uscire a Firenze Scandicci, poi prendere la Superstrada Firenze – Pisa -Livorno, uscire a Empoli e seguire le indicazioni per Vinci. Per chi viene da Ovest, A21 Genova-Livorno con uscita Pisa Aeroporto, poi prendere la Superstrada Firenze -Pisa-Livorno con uscita Empoli e poi proseguire in direzione di Vinci.

DOVE MANGIARE

*La Torretta, via Della Torre 19, Vinci, tel 0571/56100, www.ristorantelatorrettavinci.com Locale caratteristico con piatti della cucina tradizionale toscana, tra cui fiorentina, carne alla brace, schiacciata, pappardelle al cinghiale, fino ai tipici cantuccini con il vin santo. Ottima lista di vini toscani selezionati da produttori locali. Prezzo media a persona € 25.

*Il Ristoro del Museo, via Montalbano 9, Vinci (Fi), tel 0571/56516, piccolo locale a conduzione familiare con un menù di piatti tipici della cucina toscana. Consigliata la prenotazione. Prezzo medio € 28.

DOVE DORMIRE

*Hotel Monna Lisa***, via Lamporecchiana 27/29, Vinci (Fi), tel 0571/56266, www.hotelmonnalisavinci.it Nel centro di Vinci e con vista sulle colline toscane, dispone di 29 camere arredare con cura, con riscaldamento autonomo e aria condizionata, TV con canali satellitari, Wi fi gratuito, con possibilità di prenotare visite e ingressi ai musei. Gli animali sono i benvenuti. Doppia da € 74.

*Hotel Alexandra***, via dei Martiri 82, Vinci (Fi), tel 0571/56224, all’ingresso di Vinci, dista 5 minuti a piedi dal centro e 11 dal Museo Leonardiano. Ad appena 3 km si raggiunge la Casa Natale di Leonardo. A disposizione area lounge, bar -ristorante e terrazza-giardino. Doppia da € 83.

INFO

www.firenzeturismo.it

www.museoleonardiano.it




Leonardo da Vinci torna a Milano

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Leonardo 3 – Il mondo di Leonardo” è il titolo della nuova e tecnologica mostra dedicata al più grande genio che l’Italia abbia mai avuto. All’interno della Sala del Re, in Piazza della Scala a Milano avrà luogo Leonardo 3, aperta fino al 31 luglio.  La mostra nasce dal progetto del laboratorio Leonardo 3, che per dieci anni ha studiato, codificato e interpretato gli studi e le opere di Leonardo, in un lavoro di ricerca che ha permesso oggi di poter avvicinarsi al genio toscano in un modo completamente innovativo.

Il lavoro di ricerca è stato portato avanti da Mario Taddei ed Edoardo Zanon, e vuole portare all’attenzione degli spettatori non tanto il lato artistico di Leonardo da Vinci, quanto il suo genio ingegneristico, i suoi progetti, gli studi di meccanica e i suoi scritti per lungo tempo rimasti indecifrati.

Alla mostra Leonardo 3 verranno esposte circa 200 macchine ideate dal genio toscano, fedelmente riprodotte basandosi sugli appunti che Leonardo teneva. Tra queste il Leone Meccanico, la Bombarda multipla, il Cavaliere Robot. Alla mostra Leonardo 3 si dedica ampio spazio anche alle novità assolute, come la Macchina del tempo, la Macchina Volante di Milano, il Sottomarino meccanico, il cubo magico e tante altre.

La mostra Leonardo 3 sarà completata da una serie di esperienze interattive tridimensionali, grazie alle quali lo spettatore avrà la possibilità di vivere in prima persona la costruzione della Macchina Volante di Milano e delle torre più alta del Castello Sforzesco, oltre che la realizzazione dell’affresco de l’Ultima Cena.

La mostra Leonardo 3 – Il mondo di Leonardo lancia più di uno sguardo verso il futuro, cercando di far rivivere attraverso un’esperienza unica la vita di Leonardo da Vinci e farne apprezzare a pieno il suo genio artistico e la sua abilità di costruttore.

Info
Leonardo3 – il Mondo di Leonardo
Le Sale del Re
Piazza della Scala – Ingresso Galleria Vittorio Emanuele II
Fino al 31 luglio
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00

Biglietti € 12,00 (intero), € 11,00 (studenti e riduzioni), € 10,00 (gruppi), € 9,00 (bambini e ragazzi), € 6,00 (gruppi scolastici).
Tel. 02.794181
info@leonardo3 – www.leonardo3.net
www.facebook.com/leonardo3museum