L’Altro Weekend: Parabita, il Salento nascosto tra preistoria e arte contemporanea (LE)

Parabita, il Salento nascosto tra preistoria e arte contemporanea (LE)

Pochi chilometri separano la vivace e frequentatissima Gallipoli dalla tranquilla e riservata Parabita. Un borgo dalle antichissime origini, nei cui pressi si trova la “Grotta delle Veneri” è uno degli insediamenti archeologici più importanti del sud Italia, in seguito alla cui scoperta si è potuto avere la certezza della presenza dell’uomo di Neanderthal nel Bacino del Mediterraneo. Proprio qui furono trovate due statuine  (12.000-10.000 a.c.) scolpite in osso di cavallo riproducenti donne in stato di gravidanza.

Castello di Parabita

Da vedere. Nel centro storico si ammira il castello angioino risalente al XIV secolo e modificato nel Cinquecento. Parabita ospita anche alcuni interessanti frantoi ipogei, anticamente utilizzati per la produzione di olio per l’illuminazione; il Convento di Santa Maria dell’Umiltà, fondato nel 1405, che conserva ancora alcuni elementi decorativi, tra cui un affresco cinquecentesco; due cripte bizantine: la cripta urbana di Santa Marina e la cripta rupestre del Cirlicì. Belle alcune chiese barocche e diversi palazzi storici tra i quali  il seicentesco Palazzo d’Alfonso o Castriota e il cinquecentesco Palazzo dei Veneziani.

Convento di Parabita

Da fare. Una passeggiate nei vicoli della città vecchia alla ricerca delle numerose edicole votive tornate a nuova vita grazie al progetto di  “Parabita per il contemporaneo” che ha coinvolto 16 artisti, tra i quali Giovanni Lamorgese, Adrian Paci, Mimmo Paladino, Luigi Presicce, Michelangelo Pistoletto e Namsal Siedlecki.  Le loro opere dialogano con la religiosità popolare delle edicole votive.

 

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Puglia “fai da te”, il viaggio continua

Dopo aver lasciato, nella scorsa puntata, Carovigno, la seconda parte del viaggio in Puglia “fai da te” continua. Prossima tappa, Lecce.

6° GIORNO

Un giro di Lecce

Puglia non può prescindere da una visita alla “Perla del Salento”. È bello perdersi per le vie del centro storico ad ammirare la bellezza dei palazzi e delle chiese in stile barocco. Meritano assolutamente una visita la Basilica di Santa Croce, la Cattedrale con la sua piazza, Santa Chiara e San Matteo.

Otranto

Si raggiunge da Lecce in pochi minuti. Si può ammirare l’imponente catello aragonese letteralmente incastonato nel centro storico e, naturalmente, il panorama mozzafiato. Visita d’obbligo alla cattedrale con il suo meraviglioso pavimento a mosaico.

7° GIORNO

Riserva Torre Guaceto

Si cammina per cinque chilometri dal parcheggio alla Torre, in mezzo a spiagge incontaminate e selvagge. Naturalmente è una passeggiata consigliata a chi ha un discreto allenamento e voglia di camminare. Non bisogna dimenticarsi di portare con sé la giusta scorta di acqua e cibo, tenendo presente che il tratto iniziale è costellato da alberi di fichi selvaggi: se la stagione è quella giusta si può approfittare per un assaggio!

Ostuni

La città bianca che svetta in cima alla collina ed è visibile a molti km di distanza. Merita una visita serale, ricca com’è di caratteristici e particolari locali: si cammina per le strade illuminate, con tavolini disposti lungo i vicoli pieni di avventori che mangiano di gusto e bevono allegramente i tanti, superlativi, vini locali.

8° GIORNO

Cisternino, Locorotondo, Martinafranca

Giornata dedicata al giro delle tre province: nel raggio di una ventina di chilometri si possono visitare tre splendide città, Cisternino (Brindisi), Locorotondo (Bari), Martinafranca (Taranto). A Cisternino sono da provare assolutamente le celeberrime “bombette”, involtini di capocollo ripieni di caciocavallo e avvolti da fettine di pancetta e pangrattato.

9° GIORNO

Monopoli, Polignano a Mare

Sulla via del ritorno abbiamo visitato Monopoli (assolutamente da vedere la Concattedrale della Madonna della Madia) e Polignano a Mare, con il suo meraviglioso panorama mozzafiato, con case a strapiombo sul mare, e la foto obbligatoria ai piedi della grande statua dedicata a Domenico Modugno, il suo figlio più illustre.

Il vitto

Prima della partenza amici e conoscenti, pugliesi e no, ci ripetevano il solito luogo comune che in qualsiasi posto avremmo mangiato in Puglia, avremmo mangiato bene. Luogo comune forse ma abbiamo potuto appurare di persona che è proprio vero. In trattorie o ristoranti più sofisticati, panetterie o bar, abbiamo sempre degustato prodotti ottimi e genuini. Tra tutti abbiamo apprezzato in particolar modo le “tette delle monache” nel bar annesso al Monastero di Santa Chiara ad Altamura.




La Puglia “fai-da te”: la nostra avventura

Ospitiamo il racconto del viaggio in Puglia (con una tappa a Matera) “fai da te” dei nostri lettori Claudio e Simona, in cui potete trovare tanti spunti e suggerimenti per le vostre vacanze e i vostri weekend. E domani la seconda puntata.

Di Claudio e Simona

Il giro della Costiera Amalfitana ci ha talmente entusiasmato che abbiamo deciso di ripetere l’esperienza nel Sud Italia con un altro giro fai-da-te. Meta prescelta questa volta la parte centromeridionale della Puglia, una zona che ci permette anche di fare un’incursione in Basilicata per visitare Matera, città intrigante e bellissima. Questa volta abbiamo deciso di “dividere in due” la vacanza: una prima parte dedicata a visitare Matera e le zone più interne della Puglia facendo base nel centro di Altamura. Una seconda, invece, dedicata alle zone costiere, con base a Torre Santa Sabina, frazione di Carovigno, in provincia di Brindisi. Questo ci ha permesso di essere vicini al massimo ad un’ora di auto ai luoghi che avevamo scelto di visitare.

Il noleggio auto

Fatti due conti, abbiamo visto che la formula più conveniente per questo viaggio era quella del volo più noleggio auto. Per quanto riguarda il volo, la compagnia più conveniente rimane Ryan Air: partenza da Bergamo e arrivo a Bari Palese (e ritorno, ovviamente) con un solo bagaglio da stiva, siamo riusciti a spuntare un prezzo totale inferiore ai 250 euro.  Per quanto riguarda l’auto, dai vari motori di ricerca è uscita una versione elettrica, la Polestar, prima serie da 231 CV, noleggiata da Hertz. Il suo costo era poco più elevato di una Citroen C1 e di gran lunga inferiore (almeno un 30%) ad auto del segmento B (da circa 50 euro al giorno si passava ai 70/80). Poiché la kasko stipulata con la società di noleggio non era assolutamente conveniente, abbiamo aggiunto a parte un’assicurazione che con un costo totale di circa 60 euro ci avrebbe rimborsato per intero, in caso di danni, la franchigia.

È stata la nostra prima esperienza in assoluto con un’auto elettrica: divertente ma, come suggeriva Hertz, prima di salire a bordo è bene leggersi le istruzioni d’uso presenti sul sito. L’avessimo fatto, ci saremmo risparmiati qualche piccolo fastidio, come ricercare la colonnina di ricarica giusta, cambiare velocemente una stazione radio o regolare l’aria condizionata!

1° GIORNO

Castel del Monte

Usciti dall’aeroporto e ritirata l’auto a noleggio, ci siamo diretti subito verso Castel del Monte. In cima alla collina si staglia questa particolarissima ed enigmatica costruzione voluta da Federico II di Svevia per i suoi momenti di svago e riposo. Un edificio a pianta ottagonale con otto torri ottagonali poste ai vertici e tutte le stanze interne di forma trapezoidale. Un vero e proprio tuffo nel Medioevo. Da lì ci siamo diretti ad Altamura.

Altamura

Altamura è stata la base della prima metà del viaggio, in posizione strategica per poter raggiungere le varie mete nel giro di un’ora al massimo. L’abbiamo quindi girata prevalentemente la sera, quando le luci del tramonto regalano un certo fascino a questa bella cittadina.

2° GIORNO

Matera

Matera rappresentava la meta principale del nostro viaggio. Raggiunta di prima mattina, ci siamo recati subito all’ufficio del turismo per poter prenotare una visita guidata, imprescindibile per conoscere la storia e le caratteristiche di questa straordinaria città. Abbiamo conosciuto quindi le differenze storiche ed architettoniche tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, che meglio conserva i tratti architettonici originari. Con la guida siamo entrati in una casa-museo dei sassi materani, arredata con mobili e attrezzi originali di fine Ottocento, quando, e per parecchi decenni ancora, fino ai primi anni Cinquanta del secolo scorso, uomini e animali vivevano nella medesima grotta. Visita guidata che ci ha per messo di entrare anche in due chiese rupestri tra le più famose, Santa Maria di Idris e San Giovanni in Monterrone.

Terminato il giro con la guida, ci siamo dedicati a scoprire gli angoli più nascosti dei Sassi ed in breve si è fatta sera. Da un paio di punti panoramici si possono ammirare i Sassi illuminati, in uno spettacolo da togliere il fiato: da piazza Vittorio Veneto il Sasso Barisano con la Cattedrale di San Giovanni sullo sfondo e dietro piazza San Francesco il Sasso Caveoso.

3° GIORNO

Alberobello

Un giro in Puglia che si rispetti non può fare a meno di una visita ad Alberobello e ai suoi trulli. D’obbligo una visita (a pagamento) al Trullo Sovrano, dove si ritrovano tutte le caratteristiche tipiche di un trullo, arredato con suppellettili e attrezzi d’epoca. E obbligatorio è anche scattare una fotografia al Vicolo Fiorito!

4° GIORNO

Gravina in Puglia

Anche Gravina di Puglia merita una visita: si possono ammirare diverse chiese rupestri (San Michele la più famosa), il “ponte di James Bond”, il ponte acquedotto del XVII secolo apparso nella scena di apertura di “No Time To Die” e la gravina, una profonda fenditura del terreno (un vero e proprio canyon) generata dall’erosione delle acque e dai movimenti tettonici che hanno caratterizzato nel corso delle varie ere geologiche l’altopiano delle Murge.

5° GIORNO

Castellana Grotte

Durante il nostro trasferimento verso il mare, abbiamo fatto tappa (obbligatoria, come la prenotazione) alle grotte di Castellana. Il percorso è lungo complessivamente tre chilometri circa. Si entra dalla Grave, la cavità più grande e collegata naturalmente con l’esterno. Si passa poi in diversi ambienti il cui nome è il frutto della fantasia dei primi esploratori che vedevano nelle concrezioni calcaree appena scoperte la forma della Lupa Capitolina, del Duomo di Milano o della Torre di Pisa. Si percorre poi il Corridoio del Deserto detto anche Grand Canyon, caratterizzato da una colorazione rossiccia dovuta alla presenza in tale tratto di abbondanti minerali ferrosi. In fondo al percorso arriva nella Grotta Bianca, cavità di alabastro luminosa e splendente.

Carovigno

Situata a pochi chilometri dalla nostra residenza, anche Carovigno merita una visita, la piazza ed il Castello, soprattutto.

il viaggio continua nella seconda puntata




CONCORSO POESIA DI VIAGGIO 2024: “SALENTO NEL CUORE E NEL VENTO”

Ecco un’altra poesia che partecipa alla Seconda edizione del Concorso letterario “Poesia di Viaggio”.  Pubblichiamo “Salento nel cuore e nel vento” di Arcangelo Vitolo, che descrive la malinconia di un amante incompreso durante una festa in cui si balla la Pizzica, il coinvolgente ballo dalle antiche origini che trascina una folla festante e scatenata.

Per inviare la vostra Poesia di Viaggio trovate qui il bando completo. La scadenza del concorso è stata prorogata al 30 aprile 2024.

SALENTO NEL CUORE E NEL VENTO

La Pizzica tra le strade di pietra biancaLa gente balla con la luna sulla testaUn uomo solo con la sua ombra stancaSembra stare fuori dalla festa,Stringe un bicchiere tra le maniHa intinto il cuore nel vinoSarà pieno o vuoto lo saprà domaniCosa ne sarà del suo destino,Innamorato di chi non lo vedeSi strugge e si consuma dentroL’amore toglie e l’amore concedeIn bilico sopra un abisso di vetro,Vaga nel ventre bianco del SalentoOgni lacrima si perde nel ventoAl ritmo di un cuore d’argentoOgni sorriso lacera il pianto,Da solo sta tra la genteNon c’è solitudine peggioreLecce lo abbraccia dolcementeE del mare gli regala l’odore.ARCANGELO VITOLO  




Weekend a Lecce, lo splendore del barocco, le delizie a tavola e la ricetta originale dei “bocconotti”

(in italian and english) —Pronti per il prossimo viaggio? Ad accoglierci è Lecce, la “Signora del Barocco“.

Il nostro weekend del bello e del gusto ci porta in Puglia, a Lecce, dove l’arte barocca trionfa nelle guglie, nei portali, nelle chiese, nei monumenti e negli affascinanti palazzi del centro storico.Il nostro itinerario  inizia da Porta Rudiae e termina a Porta San Biagio. Un percorso che misura meno di un chilometro, ma è ricco di meraviglie barocche, carico di decorazioni e  illuminato dai riflessi dorati della pietra leccese.

Partiamo da Porta Rudiae le cui colonne raccontano storie e leggende, da Idomeneo, mitico re di Creta e fondatore della città ai Santi patroni di Lecce, Oronzo, Giusto e Fortunato.A pochi metri. scopriremo un gigantesco ficus di 500 anni e la splendida Piazza del Duomo, vero trionfo del barocco leccese, con la sfarzosa facciata della Cattedrale, il Campanile, i palazzi del Vescovado e del Seminario nel cui cortile risiede il celebre Pozzo dalle esuberanti decorazioni scultoree.

Il Duomo
Da qui si ramificano alcune tra le più importanti strade di Lecce sulle quali si affacciano raffinati palazzi e interessanti  botteghe artigianali dove vengono realizzati oggetti in ceramca, in cartapesta e in pietra leccese. Proseguiamo su Via Palmieri e raggiungiamo lo spettacolare Arco  e l’Obelisco di Porta Napoli.Tappa obbligatoria: il Convento dei Celestini e la, il più significativo esempio di barocco leccese, specialmente per l’opulenza delle decorazioni della facciata principale.
Lo spettacolare interno dela Basilica di Santa Croce

Piazza Sant’Oronzo, era una volta la “Piazza dei Mercanti”, in cui si svolgevano le attività commerciali. Oggi è il fulcro della vita cittadina e il  salotto cittadino, punto di incontro e di ritrovo, popolato da negozi e caffè. Qui spicca una Colonna alta 29 metri e l’ Anfiteatro Romano che si pensa che potesse accogliere circa 25.000 spettatori. E’ un luogo nel cuore  e … nelle tavole dei leccesi, che gli hanno dedicato una pietanza che viene preparata il 26 Agosto: un umido con pomodoro e galletto ruspante di primo canto. Una bontà….

Piazza S.Oronzo, la Colonna e l’Anfitearo

A proposito, voglia di uno snack? Puntiamo verso lo storico storico Caffè Alvino, dove potrete gustare i dolci salentini per eccellenza, i bocconotti, pasticcini piuttosto grassocci (infatti li chiamano anche pasticciotti) imbottiti di crema pasticciera, amarena o pasta di mandorle.Deliziosi: uno tira l’altro… Volete la ricetta originale ? Le istruzioni a fine pagina.

Infine il Castello di Carlo V, oltre che a ospitare eventi e mostre, accoglie gustose manifestazioni eno-gastronomiche e qui… la buona cucina non manca, a cominciare da verdure e legumi spesso cucinati in pentole di terracotta, insaporiti con erbe mediterranee come salvia, menta, origano, rosmarino timo, maggiorana e serviti con le friselle di pane tostato. Io adoro i pampasciuli, cipollette selvatiche dal gusto amaragnolo, lessate e condite con olio, aceto, menta, aglio e peperoncino.

I miei preferiti: gli squisiti e saporitisimi “pampasciuli

I piatti tipici della cucina lecceseTra i primi troviamo il rustico, dischi di pasta sfoglia ripieni di mozzarella, besciamella, pomodoro, pepe e noce moscata, le sagne ‘ncannulate, tagliatelle ritorte, condite con sugo di pomodoro, ricotta e basilico fresco e le celeberrime orecchiette, sia cucinate con le tradizionali cime di rapa, sia combinate con sugo di pomodoro e ricotta forte di pecora. Il primo più caratteristico è la versione salentina della tradizionale pasta e ceci, che i leccesi chiamano ciceri e tria, con la pasta tagliata a rombi, cucinata in parte bolllta e in parte fritta in olio bollente.

il piatto superstar: le celeberrime orecchiette,qui cucinate con le tradizionali cime di rapa

Più barocche di così…Ecco le monachelle, lumachine dei mesi estivi, chiamate così perché ricordano il colore del vestito monacale. Vengono servite in tanti modi diversi: col sugo, in bianco o con origano e cipolla. Anche le carni non scherzano: i pezzetti, spezzatini di carne di cavallo popolari anche come farcitura di un panino, mentre i turcinieddhri sono involtini di interiora di agnello, alla griglia o alla brace, una specialità estremamente saporita, da consumare ancora rovente…

municeddhe

Tra i piatti di pesce Scapece, piatto “povero” dal caratteristico colore giallo. con pesce azzurro (solitamente lo zerro) fritto e condito con mollica di pane, zafferano, olio, aceto e altre spezie dal gusto pungenteTaieddhra: cozze tra strati di zucchine, carciofi, patate, cipolle, insaporite da pomodoro, prezzemolo, olio e formaggio grattugiato.

Due tipici piatti di pesce: Taieddhra: e Scapece

Fracaja, un mix di piccoli pesci fritti in abbondante olio bollente.Polpo alla pignata: cucinato in umido dentro a una pentola in terracotta usata anticamente per cuocere sul fuoco del camino, spesso accompagnato dal pane puccia, alle olive nere.

Polpo alla pignata

I vini più caratteristici sono Il Negramaro, il Salice Salentino e il Primitivo di Manduria  vini autoctoni salentini che si contraddistinguono per la corposità del colore e del sapore.

Solaika, la Stella nel firmamento leccese

Nel centro storico di Lecce incontriamo la Chef Solaika Marrocco, l’ unica donna a ricevere una nuova Stella Michelin 2022 e il premio Giovane Chef dell’Anno. Solaika è al timone del Primo Restaurant. I primi passi li ha mossi nella cucina di casa, con la mamma, a 10 anni all’interno di un panificio dal forno a legna e a 14 anni ha capito che l’essere cuoca sarebbe stato la sua vita..Con idee chiare e una forza di volontà che sposa sensibilità a determinazione, Solaika propone una cucina che parla dei valori della Puglia,

Solaika Marrocco

A casa mia non si è mai pensato al semplice nutrirsi, racconta Solaika, dietro ogni pasto c’era una storia, una cultura, una responsabilità” e definisce la sua cucina “diretta e concisa: i miei piatti  con i mie piatti, arriva subito quello che voglio comunicare, non mi piacciono i fronzoli”

Due piatti di Solaika Marrocco

“Per esempio, la mia parmigiana di melanzane, aggiunge Solaika, è fatta con una base di besciamella al grano arso, una salsa al basilico, tranci di melanzane cotte al cartoccio e passati nel pomodoro rosso rivestita poi con veli di pomodoro e germogli di basilico.”

…e le osterie?

Cucina Casereccia Le ZieEvviva la tradizione! Ambiente verace, tipo ” la nostra casa nel Salento” Arredi semplici, atmosfera informale e nel menu, oltre a una massiccia presenza di verdure e un ricco carrello di antipasti locali, spiccano i

La cucina casereccia della Zie, cucina verace,pasta “ciceri e tria” compresa.

Osteria ContemporaneaQui la pasta è preparata ogni mattina e le orecchiette sono “primitive” al ragu bianco.Nelle vicinanze del centro storico, mira alla valorizzazione delle materie prime locali, come le patate di Alliste, gli ortaggi di Narni, i salumi e le carni della Valle d’Itria e i latticini di Andria.

Sulla tavola di Osteria Contemporanea

Lecce vi aspetta per un tuffo nel bello e nel gusto, perchè non tuffarsi subito in questa atmosfera magica, magari regalandovi  un “dolce” momento con uno dei suoi pasticcini più tipici?

Ecco la ricetta originaleI BOCCONOTTI LECCESI

I bocconotti leccesi

Ingredienti per la pasta frolla:– 2 uova (1 intero + 1 tuorlo)– 250 di farina– 100 g di burro– 100 g di zucchero– la buccia di un limoneIngredienti per la crema pasticcera– 3 tuorli d’uova– 100 g di zucchero– 50 g di farina– 400 ml di latte- amarene sciroppate o marmellata di amarene- Stampini a forma di conchigliaPreparazione pasta frollaImpastate a mano tutti gli ingredienti e avvolgete tutto in pellicola:Fate riposare in frigo per almeno un’ora.Nel frattempo preparate la crema pasticcera. Montate uova e zucchero con una frusta, poi aggiungete la farina. In un pentolino a parte scaldate il latte a fuoco dolce. Usatene una parte per stemperare la crema di uova, zucchero e farina, e poi unite tutto nel pentolino e cuocete a fiamma dolce continuando a mescolare. Dopo di che la farete raffreddare a temperatura ambiente.Preparazione bocconottoStendete una sfoglia sottile con la pasta frolla e riveste gli stampini a forma di conchiglia.Bucherellate la pasta frolla con una forchetta e poi farcite con la crema pasticcera ed un paio di amarene sciroppate o marmellata di amarene. Coprite con un secondo strato di crema pasticcera e poi chiudete con la pasta frolla. Con una leggera pressione con le dita sigillate i bordi e poi rifinite con una forchetta. Bucherellate anche la seconda sfoglia di pasta frolla e poi spennellate la superficie con un uovo sbattuto.Infornate a 180° e cuocete i bocconotti per 20 minuti circa. Fateli raffreddare e poi copriteli con zucchero a velo.

Ready for the next trip? To welcome us is Lecce, the “Lady of the Baroque”.

Our weekend of beauty and taste takes us to Lecce in the Puglia Region (Italy) where Baroque art triumphs in the spiers, portals, churches, monuments and fascinating buildings of the historic center. Lecce will offer beauty and taste, why not dive straight into this magical atmosphere, perhaps giving yourself a “sweet” moment with its most typical dessert?Here is the original recipe of the BOCCONOTTI

I bocconotti leccesi
Ingredients for the shortcrust pastry:– 2 eggs (1 whole + 1 yolk)- 250 of flour- 100 g of butter- 100 g of sugar- the peel of a lemonIngredients for the custard– 3 egg yolks- 100 g of sugar- 50 g of flour- 400 ml of milk- sour cherries in syrup or black cherry jam- Shell-shaped moldsShortcrust pastry preparationKnead all the ingredients by hand and wrap everything in cling film:Let it rest in the fridge for at least an hour.Meanwhile, prepare the custard. Whip eggs and sugar with a whisk, then add the flour. In a separate saucepan, heat the milk over low heat. Use a part of it to dissolve the cream of eggs, sugar and flour, and then add everything in the saucepan and cook over low heat while continuing to mix. After that you will let it cool to room temperature.Bocconotto preparationRoll out a thin sheet with the shortcrust pastry and cover the shell-shaped molds.Prick the pastry with a fork and then stuff with the custard and a couple of sour cherries in syrup or black cherry jam. Cover with a second layer of custard and then close with the shortcrust pastry. With light pressure with your fingers, seal the edges and then finish with a fork. Also prick the second sheet of shortcrust pastry and then brush the surface with a beaten egg.Bake at 180 ° and cook the bocconotti for about 20 minutes. Let them cool and then cover them with powdered sugar.




Weekend solare, turchese e squisito? Tricase e la Puglia vi aspettano…

(in Italian and English)

Tricase in provincia di Lecce, è una graziosa cittadina della Puglia, affacciata sullo Ionio, perfetta per un soggiorno all’insegna di mare fantastico, arte e tradizione adagiata sul tratto orientale della costa del Salento. Tricase è uno dei 32 comuni che costituiscono il Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase che, oltre a preservare un patrimonio architettonico e ambientale raro, custodisce paesaggi mozzafiato, fra falesie, prati aridi, e la rara bellezza dei garofanini salentini, dei fiordalisi di Leuca e la locale “quercia Vallonea ” di 700 anni di età, dichiarata monumento botanico.

L’incanto marino della Puglia
Tricase ha un caratteristico centro storico,  raggiungibile superando l’intricato dedalo di viuzze dopo Porta Terra. Da qui, si dirama il borgo antico fino all’imponente Castello dei Principi Gallone e le architetture sacre, dalla barocca Chiesa di San Domenico alla maestosa Chiesa Matrice, voluta dai principi Gallone, dalla Chiesa della Natività, con l’ipogeo della Cripta della Madonna di Pompei, fino alla rinascimentale Chiesa di San Michele Arcangelo orgoglio di piazza Pisanelli, considerata una delle “sette perle” dell’architettura salentina,
Architetture storiche di Tricase
Architetture storiche di Tricase
Il Castello.

Nelle vicinanze di Tricase vi aspetta Marina Serra e la sua magica piscina naturale un anfiteatro roccioso dove l’acqua è cristallina e non perdetevi la grotta Matrona, spettacolo di luci, colori e riflessi turchesi. Grande festa il 12 agosto, per la sua Sagra del Pesce, mentre il giorno successivo il paese scende in strada per la Festa di San Nicola E Il mare si riempie di barche di pescatori che partono in processione, illuminate anche da terra dai fuochi d’artificio.Uno spettacolo!

La piscina naturale di Marina Serra

Volete di più?

In Via Marina Porto, 3, Vi aspetta una deliziosa scoperta: G&CO e le delizie di Myriam Ricchiuto, la Mestra Gelatiera autrice della ricetta di oggi“Abbiamo deciso di condividere con voi la ricetta del nostro gelato al finocchietto selvatico, perché ci piaceva l’idea di un prodotto che racconta della nostra terra.” , ci racconta Myriam,” Raccogliamo il nostro finocchietto lungo le coste del Salento, in zone impervie dove non passano auto e quindi non inquinate, e dopo una lunga infusione, per dar modo che venga fuori tutto il suo profumo, lo utilizziamo nel nostro gelato”.

Myriam Ricchiuto in azione
Myriam Ricchiuto in azione

Tre coni e il Premio Sostenibilità

“La nostra etica fin da principio è stata nel rispetto delle risorse e della materia prima. continua Myriam, “a tal fine attrezzature per il recupero e riciclo dell’acqua sono state una scelta primaria. Selezioniamo e investiamo in materia prima di altissima qualità e questo ha richiesto massima cura nell’utilizzo.  La scelta è di ridare vita agli scarti, facendoli diventare fertilizzanti naturali o fermentati per un’agricoltura biologica.”
Ice cream makes you happY

Policy “No waste”

“Inoltre a seguito di eventi e serate a tema abbiamo sempre coinvolto associazioni per la raccolta differenziata e il corretto smaltimento dei rifiuti prodotti, piantumando alberi e piante a conclusione delle stesse”.  Myriam aggiunge: “Cerchiamo insomma, nel nostro piccolo e per quanto possibile, di rispettare e tutelare i nostri clienti con scelte sane e genuine e selezionare coltivatori e produttori che come noi abbiamo grande rispetto per la natura e quello che ci offre”

CREMA DI FINOCCHIETTO SELVATICO

Ingredientilatte intero alta qualità 630panna 35% m.g. 140saccarosio 121destrosio 30maltodestrina 18dè 20latte magro in polvere 1% m.g. 34glucosio disidratato 30dè 20Totale kg. 1,000

PreparazioneIl finocchietto selvatico viene lasciato in infusione nel latte fresco per 24 ore, dopodiché viene filtrato e miscelato insieme a tutti gli altri ingredienti.Il composto dopo una prima fase di pastorizzazione ad 85 gradi passa nel mantecatore.Dopo la fase di matecatura il nostro gelato al finocchietto selvatico è pronto per essere degustato.

INFOG&CO

Per raggiungere Tricase, potete volare su Brindisi e Bari oppure prendere il treno, scendere alla stazione di Lecce e da qui servirvi dei treni locali

Curious about Myriam’s delicious crema? Turn the page , Clck Next> 

L’incanto marino della Puglia
Tricase in the province of Lecce, is a lovely town in Puglia, overlooking the Ionian Sea, perfect for a stay under the banner of fantastic sea, art and tradition nestled on the eastern stretch of the Salento coast. Tricase is one of the 32 municipalities that make up the Costa Otranto – Santa Maria di Leuca and Bosco di Tricase Regional Natural Park which, in addition to preserving a rare architectural and environmental heritage, preserves breathtaking landscapes, including cliffs, arid meadows, and the rare beauty of carnations from Salento, cornflowers from Leuca and the local 700-year-old “Vallonea oak”, declared a botanical monument.
Architetture storiche di Tricase
Architetture storiche di Tricase
Il Castello.
In the vicinity of Tricase, you ‘ll discover Marina Serra and its magical natural pool await you, a rocky amphitheater where the water is crystal clear and do not miss the Matrona cave, a show of lights, colors and turquoise reflections. Big party on 12 August, for its Fish Festival, while the next day the town goes down to the streets for the Feast of San Nicola E The sea is filled with fishing boats that depart in procession, also illuminated from the ground by the fires of ‘ artifice. What a show!
La piscina naturale di Marina Serra
Do you want more? In Via Marina Porto, 3, a delicious discovery awaits you: G&CO and the delights of Myriam Ricchiuto, the Mestra Gelato maker, author of today’s recipe “We decided to share with you the recipe for our wild fennel ice cream, because we liked the idea of a product that tells about our land.” , Myriam tells us, “We collect our fennel along the coasts of Salento, in inaccessible areas where no cars pass and therefore not polluted, and after a long infusion, to allow all its scent to come out, we use it in our ice cream”.
Myriam Ricchiuto in azione
Myriam Ricchiuto in azione
WILD FENNEL CREAMIngredients high quality whole milk 630 cream 35% fat 140 sucrose 121 dextrose 30 maltodextrin 18dè 20 skimmed milk powder 1% fat 34 dehydrated glucose 30dè 20 Total kg. 1,000 Preparation The wild fennel is left to infuse in fresh milk for 24 hours, after which it is filtered and mixed together with all the other ingredients. After a first phase of pasteurization at 85 degrees, the mixture passes into the batch freezer. After the maturing phase, our wild fennel ice cream is ready to be tasted. INFOG&CO To reach Tricase, you can fly to Brindisi and Bari or take the train, get off at Lecce station and from here use local trains




ITALIA PIU’: PORTO SELVAGGIO, DOVE IL MARE E’ DAVVERO PIU’ BLU

PERCHE’ ANDARCI:

Nel comune di Nardò, il Parco Naturale di Porto Selvaggio, di 1.122 ettari, offre uno spettacolo unico tra il profumo di resina e il canto delle cicale, la pineta di 300 ettari e la vegetazione della macchia mediterranea. Istituito area naturale protetta della Regione Puglia dal 2006, inserito nel 2007 dal FAI (Fondo Ambientale Italiano) nell’elenco dei “100 luoghi da salvare”, il Parco si affaccia sulla costa a metà tra Porto Cesareo e Gallipoli. Considerato uno dei litorali più puliti d’Italia, merita più volte le 5 vele per le acque cristalline.

 

DA VEDERE:

Tre i siti di interesse, su una costa di sette chilometri: la Palude del Capitano, Torre Inserraglio e La Baia di Uluzzo, oltre a cavità e grotte carsiche come Grotta di Torre dell’Alto, Grotta Capelvenere, Grotta del Cavallo e Grotta di Uluzzo. Le particolari specie di flora e fauna marina sono ideali per le gite subacquee, mentre a pochi metri dal litorale si notano costruzioni simili a trulli in pietra scura, detti  “furnieddhi”, nati come deposito per gli attrezzi agricoli.

DOVE DORMIRE:

Villa Scinata Guest House Strada Santa Caterina, 53, 73048 Nardò (LE) +393287784390 www.scinata.com

Villa Scinata Guest House si trova a Santa Caterina (Nardò) è un’antica dimora degli inizi del secolo scorso con un parco di 5 ettari

Hotel 33 Baroni**** via Giuseppe Mazzini, 23, 73014 Gallipoli (Lecce) – Italy tel. +390833263227 http://www.hotel33baroni.it

Perfetto per chi ama la movida di Gallipoli, a 300 metri dal centro storico, l’Hotel 33 Baroni è un palazzo ristrutturato recentemente e dotato di tutti i comfort e i servizi.

DOVE MANGIARE:

Ristorante Corallo Lungomare Lamarmora 105 – Santa Maria al Bagno – Nardò (Lecce), +39 0833 573603 http://www.corallohotelristorante.it

A Santa Maria al Bagno il Ristorante Corallo offre portate di pesce fresco locale, specialità di crudo, cotto e pizze.

Hostaria Corte Santa Lucia Via Santa Lucia, 46 Nardò +39.0833.835275  http://www.cortesantalucia.com

Rustico ed elegante l’ambiente di Hostaria Corte Santa Lucia, ubicata in un’antica e tradizionale casa di corte di Nardò, dove è possibile sperimentare una cucina tradizionale rivisitata.

 

Per maggiori informazioni visitate il sito: www.comune.nardo.le.it




Weekend al Vivosa Apulia Resort: le Maldive del Salento

Per chi desidera scoprire angoli di paradiso non troppo lontani da casa perché non optare per un angolo di Puglia? A Ugento, in provincia di Lecce, nel profondo Salento, sorge il Vivosa Apulia Resort: un eco-resort quattro stelle in un parco naturale, tra dune di sabbia e mare cristallino. L’atmosfera è magica, la posizione è perfetta e i servizi sono tanti.

Primo e unico “Antistress Resort” in Italia, Vivosa Apulia Resort realizza piani personalizzati per ogni singolo ospite in base ad una misurazione scientifica dello Stress attraverso il metodo EASE. L’intero Resort è dedicato alla formula Antistress, integrando offerta gastronomica naturale e bilanciata ad attività fisiche mirate, sedute yoga, pilates, meditazione e trattamenti tonificanti e rilassanti.

Il raffinato Resort è in totale armonia con l’ambiente circostante e offre soluzioni per una vacanza adatta a tutta la famiglia. Relax e benessere per i più grandi e molte attività dedicate ai bambini: miniclub, campo Scout, parco giochi, giochi d’acqua in un’apposita piscina, laboratori di teatro, orto didattico e tante altre. Tra gli highlight c’è l’Ecokidspass, un nuovo modo per fare giocare i bambini a contatto con la natura. Tutto al Vivosa è “family friendly” come ad esempio il menù dedicato ai più piccoli nel ristorante principale.

La grande SPA di 800 mq è una vera e propria oasi naturale, la cui filosofia è utilizzare i più pregiati prodotti del territorio per regalare un piacere assoluto. L’offerta della SPA prevede numerosi percorsi benessere e comprende tra le altre cose: biosauna, sauna finlandese, hammam, docce emozionali, cromo-aromaterapia, un’ampia area relax e piscine idromassaggio. Tutto perfetto per lasciarsi alle spalle lo stress del lavoro e della città.

Il Salento poi non delude certo le aspettative culinarie. Il resort prevede la possibilità, oltre che di assaggiare ottimi piatti della cucina regionale e internazionale nel ristorante ‘A Puteca, anche di partecipare a laboratori sull’Energy cooking, corsi di cucina, degustazioni di prodotti tipici e dimostrazioni di preparazioni di specialità locali, come formaggi e pasta fatta in casa, regalando agli ospiti le emozioni gastronomiche del Salento a 360°. Attenzione è posta poi su tutti i tipi di diete e intolleranze alimentari. Nell’healthy corner, che include una proposta variegata di alimenti per rispondere alle esigenze degli ospiti che desiderano mantenere in vacanza le proprie abitudini ed una dieta sana e equilibrata, non poteva mancare il buffet vegano.

Ma la vera preziosità del Vivosa Resort è la natura che circonda questo pezzo di Maldive che si slancia nel mediterraneo, nel mare che i romani chiamavano Nostrum.

VIVOSA APULIA RESORT

Via Vicinale Fontanelle, Marina di Ugento (LE)

Tel. +39 0833 931 002

info@vivosaresort.com

www.vivosaresort.com




Lecce ospita il Festival del Cinema Europeo

DAL 18 AL 23 APRILE

LECCE

FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Una festa della cultura europea e mediterranea nella splendida città salentina. In programma circa 100 film tra lungometraggi, corti e documentari provenienti da molti Paesi europei, con un canale di dialogo privilegiato con i giovani artisti. Un’occasione per visitare il centro storico e degustare la cucina locale. www.festivaldelcinemaeuropeo.com

Porta_San_Biagio_Lecce
Porta di San Biagio

 

DOVE DORMIRE: Dimora Storica Torre del Parco 1419, fortezza medievale situata nel centro di Lecce. Arredata con mobili d’epoca, affreschi originali e un antico cortile nel quale rilassarsi. www.torredelparco.com

Eos Hotel, appena fuori dal centro di Lecce, a soli 15 minuti a piedi dall’Anfiteatro Romano e da altri siti storici. www.hoteleos.it

DOVE MANGIARE: Osteria degli spiriti, vicino ai giardini pubblici, una trattoria dagli alti soffitti, tipici di una vecchia masseria, e cucina mediterranea. www.osteriadeglispiriti.it

La torre di Merlino, nel centro storico barocco della città, un caratteristico ristorante dall’eclettica proposta. La cucina non è mai banale e interpreta in chiave moderna il territorio. www.torredimerlino.it