I 10 vigneti più belli del mondo

Disegnano e dipingono il paesaggio con i loro colori mozzafiato, che cambiano a seconda delle stagioni. Sono i vigneti, da cui nascono vini prestigiosi, ma anche “eroici” poiché le vigne sono coltivate in terreni e in zone “difficili”, come le isole o le terrazze a ridosso di rilievi a strapiombo sul mare. Ma quali sono i 10 vigneti più belli del mondo? Eccoli nella nostra TOP 10 di questa settimana. E la nostra Italia fa un po’ la parte del leone.

1. Pantelleria (Italia)

Merita il primo posto per la bellezza del paesaggio e, soprattutto, per l’unicità della sua viticoltura. A Pantelleria, piccola isola della Sicilia, la viticoltura legata all’alberello pantesco è stata addirittura dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO nel 2014. Le viti, dell’altezza di un alberello, crescono sulle terrazze e strapiombo sul mare, e sono il risultato di una tradizione pratica e orale tramandata in dialetto locale da generazione di vinaioli e contadini. La tecnica di coltivazione, infatti, è molto complessa e avviene in condizioni climatiche particolari e su un terreno “difficile”. Il risultato, però, è un capolavoro: il Passito di Pantelleria DOC, conosciuto in tutto il mondo. Per scoprire questo mondo in cui uomo e natura collaborano, nel 2016 è nato l’Itinerario della Strada della Vite ad Alberello”, un circuito di 37 km per conoscere le tecniche di coltivazione e la storia di questa viticoltura davvero unica.

2.Lanzarote (Canarie, Spagna)

Un paesaggio davvero lunare quello che si ammira sull’isola vulcanica di Lanzarote, nei pressi del pueblo di La Geria. Il terreno nerissimo contrasta con il verde dei piccoli alberelli di vite, che vengono coltivati all’interno di buche circolari, scavate per proteggere le piante dai venti sahariani che soffiano costantemente sull’isola e, contemporaneamente, nutrirle con il ricchissimo terreno vulcanico. La raccolta dell’uva, la Malvasia vulcanica, poi, avviene rigorosamente a mano. I vini si possono poi gustare nelle tantissime cantine, o, meglio Bodegas del vino di Lanzarote.

3.Ischia e Ponza (Italia)

I terrazzamenti a strapiombo sul mare azzurro caratterizzano le isole campane di Ischia e Ponza. Qui la viticoltura ha una storia antichissima, che risale al VIII secolo a.C quando i Greci chiamarono l’isola di Ischia “Oenaria”, cioè “luogo della vite e del vino”. Furono tuttavia gli Eubei a comprendere le potenzialità di questo territorio e iniziarono a coltivare la vite. La terra di queste isole, però, era sì fertile, ma impervia e fatta di pendii. Attraverso i terrazzamenti, queste prime popolazioni riuscirono a strappare terra coltivabile alla natura così che, durante il Medioevo e il Rinascimento, il vino ischitano veniva esportato nelle corti di tutta Italia e nei grandi mercati esteri. Ancora oggi, qui si coltivano vitigni sia a bacca bianca, come la Biancolella, la Forastera, il San Lunardo, l’Arilla e la Guarnaccia, sia a bacca rossa, come la Guarnaccia, il Piedirosso e la Cannamelu.

4. Langhe, Roero e Monferrato (Italia)

Le colline raccontate da Pavese e Fenoglio, sono entrate a fare parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2014. Uno splendido territorio di 10.789 ettari, compreso tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo, caratterizzati da dolci rilievi collinari modellati dalla natura e dall’uomo. Da generazioni, qui nascono le vigne dai cui frutti nascono il Barolo, il Barbaresco e l’Asti spumante, amatissimi in tutto il mondo. Fanno parte del Patrimonio UNESCO ben 29 Comuni e sei territori d’eccellenza: la Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante e il Monferrato degli Infernotti.

5. Alto Douro (Portogallo)

Situata nel nord del Portogallo,a 120 km da Porto, l’Alta Valle del Douro, o Alto Douro, è una delle regioni vinicole più antiche del mondo, con alle spalle duemila anni di viticoltura che hanno plasmato questa zona. Tuttavia, solo nel XVIII secolo è iniziata la produzione di quello che il suo prodotto più celebre, il vino Porto, rinomato in tutto il mondo. La bellezza del paesaggio, caratterizzato da colline ammantate di vigneti che si riflettono sulle acque de fiume Douro, cambiando colore dal verde all’arancione, dal marrone al rosso al dorato, a seconda delle stagioni, hanno indotto l’UNESCO a includerlo nei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2001. Le uve dai grappoli viola, rossi e verdi sono ottime anche da tavola.

6. Isola di Pico (Azzorre, Portogallo)

Disegnano un paesaggio unico, come unici sono i vini che nascono qui, anche i vigneti dell’Isola di Pico, nell’arcipelago delle Azzorre. Anch’essi Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2004, disegnano un paesaggio surreale, caratterizzato da un terreno vulcanico scurissimo, su cui sorge una grande “scacchiera” fatta di stretti muretti di pietra, chiamati currais o curraletas, che riparano le vigne dal vento che soffia forte dal mare, ma lasciano passare la luce del sole necessaria alla maturazione delle uve. I vigneti si trovano nelle località di Lajido da Criação Velha e di Lajido de Santa Luzia e la storia della loro coltivazione risale alla fine del XV secolo. La bontà dei vini nati da una fortunata combinazione di terreno lavico, ricco di nutrienti, e di un microclima caldo secco, li ha fatti apprezzate in molti paesi sia dell’Europa che dell’America e sono arrivati persino sulla tavola degli zar di Russia. Il vino di Pico è fresco e fruttato, secco e leggero, ottimo con i piatti di pesce e frutti di mare. Qui si produce poi anche il vinho de cheiro, cioè il “fragolino”, che si porta in tavola nei giorni di festa.

7. Champagne e Borgogna (Francia)

Non possono mancare nella nostra TOP 10 le regioni vitivinicole francesi di Borgogna e Champagne, entrambe siti UNESCO: la prima per il clima unico e i paesaggi mozzafiato, fatti di dolci colline ammantate di vigneti, intervallati da borghi medievali, canali, castelli e antiche abbazie; la seconda per le sue cantine e i siti storici, culla della tradizione da cui nasce il celebre champagne Dom Perignon. In Borgogna, i vigneti più belli sono quelli a sud di Digione, sulle pendici della Côte de Nuits e attorno alla città di Beaune, dove nascono alcuni dei vini più prestigiosi del mondo, come il Romanée-Conti, il Vosne-Romanée o Montrachet. Splendida anche la striscia di vigneti, lunga 60 km e larga appena 2, che porta da Digione a Santenay. Nella Champagne, invece, vale una visita la Collina Saint Nicauise a Reims che custodisce chilometri di cave sotterranee, utilizzate fin dal Medioevo per la vinificazione, l’invecchiamento e lo stoccaggio del vino. A Épernay, invece, si trovano le enormi cantine delle maison più prestigiose, e la celebre abbazia in cui visse Dom Pierre Perignon, che inventò la seconda fermentazione naturale che caratterizza lo Champagne.

8. Lavaux (Svizzera)

Un piccolo miracolo della collaborazione tra uomo e natura sono i vigneti terrazzati di Lavaux, nel Cantone di Vaud, in Svizzera, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2007. Ricoprono un’area di 830 ettari che si estende tra Losanna e Montreaux e sfruttano un clima sorprendentemente mediterraneo che dà vita a un vino assai apprezzato, lo Chasselas. A intuire le potenzialità di questo territorio furono i monaci cistercensi che, nel XII secolo terrazzarono le colline con muretti di pietra, riuscendo poi a impiantare i magnifici vigneti che ricoprono il territorio per una lunghezza di 14 km, dando vita a un paesaggio di rara bellezza. I vigneti si possono visitare percorrendo i sentieri che si snodano tra di essi, a piedi o in bicicletta.

9. Valle del Reno (Germania)

I vigneti della Valle del Reno vantano il primato di più ripidi della Germania. Più dell’80%, infatti, hanno un’inclinazione del 30%. L’area vinicola si trova per la maggior parte nella regione della Renania-Palatinato, mentre una piccola area è inclusa in quella del Nord Reno-Westfalia per un totale di 470 ettari di vigne che si estendono dal comune di Oberdollendorf, vicino a Königswinter, di fronte a Bonn, a nord di Bingen, in parte su entrambe le rive dell’omonimo corso medio del Reno. A portare qui la viticoltura furono i Romani, dopo aver fondato le città di Colonia e di Bonn. Nel Medioevo fiorì sotto la guida dei monaci Cistercensi, che costruirono il monastero di Heisterbach, sopra Oberdollendorf, che divenne un importante centro per il commercio del vino. In questa zona dai paesaggi da cartolina si trovano anche le vestigia di diversi castelli e alcuni vigneti terrazzati. Sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2002.

10. Napa Valley (California, USA)

Chiude la nostra TOP 10 la splendida Napa Valley, in California, una grande vallata rinomata per i suoi vitigni Cabernet-Sauvignon e Chardonnay, ma anche per il turismo del vino. La sua prossimità all’Oceano Pacifico, ma protetta da montagne e colline, ha fatto sì che nella valle si creasse un microclima mediterranei, ideale per la coltivazione della vite, che qui cresce in una quindicina di varietà. Le uve vengono poi lavorate in 450 cantine. Il paesaggio offre spunti per una visita in tutte le stagioni dell’anno, dalla primavera, caratterizzata dal verde delle colline e dai colori e profumi dei fiori, all’estata animata da un ricco calendario di festival ed eventi. In autunno, poi, si possono visitare i vigneti e le cantine e mangiare nei tanti ristoranti di cui è piena la zona. Senza parlare poi dell’inverno, con le atmosfere natalizie che accendono le città della valle e apre le porte dei centri termali. Il tutto, naturalmente, accompagnato da un buon bicchiere di vino californiano!




Le news di settembre, tra mostre, vendemmia e Dolomiti

Con settembre torna la nostra rubrica dedicata alle novità nel mondo del turismo, tra eventi a tema, pacchetti turistici, esperienze enogastronomiche e tanto altro. Ecco quelle di questa settimana selezionate per voi.

Due ville per due mostre sulla riviera del Brenta

Villa Pisani e Villa Loredan a Stra (VE), dal 5 settembre al 3 ottobre, ospitano due mostre dello stesso artista, Marco Tagliaro, milanese, classe 1942, con l’obiettivo di valorizzare la Riviera del Brenta e il paesaggio veneto.  La retrospettiva “Villa Pisani nel paesaggio veneto”, curata da Gianna Marcato e allestita nelle tre sale, alle quali si accede dal magnifico colonnato del Museo di Villa Pisani, comprende 66 opere, realizzate con diverse tecniche, tra olii, acquerelli, incisioni, ed esposte in ordine cronologico. Il percorso inizia con un disegno del 1959 a inchiostro di china su carta, che riproduce un interno della chiesa di San Giovanni e Paolo, e termina con tre acquerelli realizzati nell’estate del 2021, dedicati a Villa Pisani.

La seconda mostra, “Claritas. Luci e colori della Riviera del Brenta”, curata da Luciana Sidari, raccoglie 25 nuovi acquerelli di Tagliaro che rappresentano l’esterno o particolari di alcune ville venete, dalla Malcontenta a Stra, realizzati nel periodo segnato dalla pandemia. Ingresso libero.

INFO: www.polomusealeveneto.beniculturali.it  

A Fontanafredda c’è la Festa della Vendemmia

A Serralunga d’Alba (CN), nel cuore delle Langhe, la cantina Fontanafredda presenta la Festa della Vendemmia 2021 #Renaissance, che si tiene venerdì 10 e sabato 11 settembre, all’insegna del buon vino e del buon cibo, della sostenibilità, della musica e dell’intrattenimento. Durante tutta la durata dell’evento si alterneranno musica dal vivo e dj set.

Gli eventi musicali accompagnano la ricercata proposta gastronomica a firma Alciati, che ritorna anche in questa edizione con formule adatte per tutti i gusti: Apericena a Fontana, il Ristoro del Langarolo, pranzo e cena intorno al lago by Osteria Disguido, Pic Nic Gourmet e l’imperdibile street food targato Guidoristorante. Non mancheranno nemmeno le visite guidate alle cantine storiche con possibilità di acquisto.

Oltre al vino, poi, non mancheranno i cocktail del The Beach Green Concept Club e le birre artigianali del birrificio Baladin. Non mancherà nemmeno l’intrattenimento sia per i bambini che per gli adulti, con giochi educativi nel verde, come lo spettacolo “Io sono foglia viaggiante”, i trampoli itineranti e la pigiatura dell’uva a piedi nudi, dedicata ai più piccoli, sabato alle 17. Per l’accesso alla manifestazione è necessario il Green Pass e la prenotazione online.

INFO: www.villaggionarrante.it e www.fontanafredda.it

 Scoprire la Marmolada da quattro punti panoramici mozzafiato

Bella per natura e ricca di storia, la Marmolada (3343 mslm) custodisce un patrimonio inestimabile, dalla storia dell’evoluzione geologica delle Dolomiti a quella legate alle vicende della Grande Guerra. Grazie agli impianti di risalita di Marmolada Move to the top, si possono raggiungere punti panoramici insoliti, da cui avere una vista mozzafiato sulle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, sui ghiacciai perenni, sulle vallate che si estendono a perdita d’occhio. Tra questi c’è la terrazza panoramica di Punta Rocca, che si può raggiungere comodamente con l’ascensore posizionato all’interno della stazione di arrivo.

C’è poi La Grotta della Madonna, un luogo sacro e suggestivo. La statua della Vergine è stata consacrata da papa Giovanni Paolo II nel 1979 e dietro cela una piccola finestra dalla quale, soprattutto quando c’è la neve, si può godere di uno spettacolo incredibile sul versante Sud della Marmolada, sul Rifugio Falier e il centro geografico delle Dolomiti in Valle Ombretta.

Un altro splendido punto di osservazione, che necessità però di un’attrezzatura particolare, c’è la Zona Monumentale Sacra con le sue gallerie, dalle quali scorgere panorami inediti. Ogni finestra panoramica, infatti, è una feritoia nella roccia creta dai soldati che hanno combattuto qui durante la Prima Guerra Mondiale. Tra le gallerie da non perdere c’è quella che consente di ammirare il panorama della cima del Piz Boé, ma anche il punto di osservazione della Forcella a Vu e delle creste della Marmolada appena sopra Serauta.

Dal Punto panoramico di Serauta, a 3000 metri, si può osservare poi uno dei panorami più belli sui Monti Civetta, Pelmo e Antelao. Uscendo dalla stazione di Serauta, poi, si incontra un enorme cuore di legno, dietro ai quali si scorgono i profili dei tre monti.

INFO: www.funiviemarmolada.com

Al Quellenhof Luxury Resort Lazise relax e divertimento “danteschi”

Dal 14 settembre, il Quellenhof Luxury Resort di Lazise, 5 stelle nello splendido scenario del Lago di Garda, propone in una location da sogno, iniziative speciali dedicate ai 700 anni della morte di Dante Alighieri e alla sua opera universale, la Divina Commedia. Un omaggio declinato tra l’offerta wellness e quella enogastronomica, che diventa un’occasione unica per vivere un’esperienza tra lusso, relax e divertimento.

Tra le iniziative c’è la possibilità di intraprendere un viaggio sensoriale attraverso i tre regni di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Presso l’Onda Spa, con saune, zone relax, laghetto balneabile e piscine si può fare un viaggio interiore durante un trattamento yang o rilassarmi in sauna durante le ventilazioni a tema Divina Commedia.

Nell’elegante bar dell’Hotel o nel panoramico Pool Bar a bordo piscina si possono invece gustare i cocktail dai nomi suggestivi ispirati ai personaggi più celebri che Dante incontra nei tre regni, da Francesca da Rimini al Frate Gaudente, da Tolomea a Beatrice. Infine, la cantina dei vini, con le sue oltre 800 pregiate etichette, crea la suggestiva atmosfera per cene di degustazione con la sommelier Michela Cavedoni. Ogni venerdì viene poi proposto un interessante bling tasting abbinato alle eccellenze culinarie delle Regioni italiane e ispirato ai luoghi della vita di Dante: Firenze, Bologna, Verona e Ravenna.

INFO: www.quellenhof-lazise.it




ALBA: GUIDA AL WEEKEND CON IL TARTUFO

Ad Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo bianco, lo chef Davide Oldani ha presentato un moderno tagliatartufi, denominato Xfetta, per affettare in maniere adeguata il prezioso tubero. A Barberesco si è invece tenuta la “Penultima cena”, una performance di Anotherview in cui assaporare le Langhe, una meta ideale per un weekend con gusto.

Di Giusy Serafino.

È iniziata la grande festa dei weekend con sua Maestà Il tartufo bianco di Alba, nel magico scenario delle Langhe. Un territorio affascinante per il senso di pacata eleganza che lo contraddistingue come in un quadro d’autore.

Ogni anno qui si svolge la “Fiera internazionale del tartufo bianco”, giunta alla 89esima edizione, che attira estimatori da ogni parte del mondo alla ricerca di curiosità o aspetti innovativi.

Lo chef Davide Oldani, stella Michelin, ha presentato, presso l’Alba Truffle, il tagliatartufi “Xfetta”, per non affettare male e rovinare il tartufo pregiato…Un grande show, da parte del meno pretenzioso degli chef stellati.

Il prezioso accessorio, realizzato da Ambrogio Sanelli, è composto da un unico pezzo d’acciaio e da una lama fissa, per avere fette uguali, senza variazioni di sapore. La caratteristica del Tuber magnatum pico è quella di produrre piacere attraverso le sue proprietà organolettiche, rendendo unici piatti anche molto semplici come l’uovo in cocotte o in camicia, i piatti di pasta fresca, come ravioli o tajarin, o la battuta di fassona.

Presso il ristorante Casa Nicolini, una location di pregio con vista incantevole sul paesaggio collinare, lo chef ha presenziato a una singolare performance denominata “La penultima cena”, un’opera d’arte moderna, modernissima: 12 pasti per dodici persone, uno ogni 2 ore. Tutto in presa diretta, per una lunga tavola conviviale che si protrae per 24 ore, dinanzi al magnifico scenario dei vigneti, con lo sfondo delle colline Patrimonio UNESCO e la torre di Barbaresco, nell’omonima località.

Si tratta di Anotherwiew, un progetto di Marco Tabasso, Tatiana Uzlova e Robert Andriessen, che consiste nella realizzazione di “Finestre nomadi digitali”, ognuna delle quali racconta un giorno della vita di un luogo diverso del mondo. In contrasto con la nostra realtà in rapido movimento e frammentata, si invita lo spettatore a godersi il lento scorrere del tempo dalla prospettiva della propria casa.

Ospiti del mondo dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia si sono susseguiti insieme a personaggi della tradizione piemontese (trifolai e collezionisti di vini) per gustare piatti tipici su cui la grattata di tartufo è stata d’obbligo. Ma Alba, oltre che mangiar bene, consente altri aspetti di gusto, come singolari musei, castelli prestigiosi e innumerevoli opere d’arte.

LA CULTURA DEL GUSTO ANCHE NELL’ARCHITETTURA

Partendo dalla centralissima piazza Risorgimento, ci si imbatte nel Palazzo Comunale, eretto sul foro della città romana, e sede del governo della città nel Medioevo; la Cattedrale di San Lorenzo, di fondazione paleocristiana e poi romanica.

In piazza Rossetti, oltre al Museo Diocesano con il suo bel campanile, si trova il Centro studi “Beppe Fenoglio”, casa museo dello scrittore, fronteggiata dal monumento di Umberto Mastroianni, con documenti sulla sua vita, ma anche sulla città e sulla Fiera del Tartufo.

A poca distanza, La Chiesa di San Giuseppe, eretta dalla Confraternita dei Pellegrini a partire dal 1656, ricorda le forme tipiche dell’architettura della Controriforma.

La struttura del Teatro Sociale “Giorgio Busca” è unica in Italia poiché la sala ottocentesca a “ferro di cavallo”, opera dell’architetto Busca e la grande sala di fine ‘900, si affacciano su un unico palcoscenico; nel foyer è visibile un’area archeologica romana.

Sulla piazza si affacciano la chiesa di Santa Caterina di fondazione medievale, ricostruita nel XVIII secolo, ora dedicata al culto ortodosso e il Seminario Vescovile del XVIII secolo. La Chiesa di San Domenico, con il convento dei Domenicani, venne costruita a partire dal 1292, e ha la facciata in stile romanico-gotico.

Il Complesso della Maddalena, invece, è stato un monastero delle suore domenicane, fondato dalla Beata Margherita di Savoia nel 1448, ospita in autunno la Fiera del Tartufo Bianco di Alba. Il profilo della città è però costituito da torri, residenze nobiliari e case-torri medievali che rammentano la floridezza di epoca comunale (XII-XII sec).

DOVE MANGIARE

*Osteria La Fermata “, Corso Bra,56 tel. 0173/36 67 63, Alba (CN), cucina tipica di Langa e Roero, www.osterialafermata.com

*Ristorante Casa Nicolini, Strada Nicolini Basso, 34 Barbaresco (CN), tel 0173/638139, www.casanicolini.it

DOVE DORMIRE

*B&B La terrazza sulle torri, viale Torino 6, Alba (CN), tel 0173/440741, www.laterrazzasulletorri.it. A soli 9 minuti a piedi dalla Cattedrale e dal castello Grinzane Cavour.

*Hotel Ristorante I Castelli ****, viale Torino 14, alba (CN), tel 0173/361978, www.hotel-icastelli.com. A poca distanza dai principali monumenti della città, doppia da € 149.

INFO

*Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba, www.fieradeltartufo.org

*Ente turismo langhe Monferrato Roero, Piazza Risorgimento, 2 + 39 0173 35833, www.langheroero.it

*Piemonte on wine, Servizio gratuito prenotazioni visite nelle cantine www.piemonteonwine.it

*Consorzio turistico Langhe Monferraro Roero, Servizio gratuito prenotazioni www.tartufoevino.it




Roero (CN), un panorama (di)vino, tra vigne e castelli

Un itinerario tra le colline del Roero, Patrimonio dell’Umanità Unesco, in occasione della prima edizione di Vitis – I Grandi Bianchi del Roero, che ha visto protagonisti i celebri bianchi autoctoni abbinati a piatti della cucina piemontesi, nella splendida cornice del Castello Reale di Govone.

Al Castello di Govone la prima edizione di VITIS

Tra i vini protagonisti, l’annata 2018 dell’Arneis insieme all’Arneis Riserva, al Moscato Giallo e all’altro vino autoctono, La Favorita, presentati dall’Enoteca Regionale del Roero 2.0 con i suoi 66 afferenti.

Vini che nascono in questo territorio unico, con un suolo di diversa composizione, a tratti argilloso, poi calcareo e sabbioso, e in un’area climatica semi-arida, su terreni collinari con un’altitudine non superiore ai 400 metri.

Durante la serata, ogni vino è stato raccontato e degustato tra storia e proiezioni e in abbinamento a piatto in grado di esaltarlo. Le bottiglie di Roero Arneis Docg Metodo classico, Langhe Favorita Docg 2018, Roero Arneis Docg 2018, Roero Arneis Docg Riserva e Moscato d’Asti Docg Santa Vittoria d’Alba sono stati serviti nascondendo l’etichetta e, alla fine della serata, insigniti del titolo onorario di Vini dell’anno 2019 dell’Enoteca Regionale del Roero.

Govone e il suo castello

L’evento si è svolto nella splendida cornice del Castello Reale, situato nel piccolo paese di Govone, sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, nel cuneese, a metà strada tra Alba e Asti, al confine con il Monferrato e di fronte alle Langhe.

Da vedere il Ponte del Re, fatto costruire da Carlo Felice di Savoia tra il 1819 e il 1820 per evitare il guado della carrozza mentre si recava al Castello di Govone, sua residenza estiva. Merita sicuramente una visita il Castello (www.castellorealedigovone.it) , il cui ingresso è stato realizzato su disegno di Guarino Guarini e decorato con bassorilievi che raffigurano il mito di Ercole.

Entrando nell’atrio, due scaloni gemelli conducono al piano superiore. Prendendo la Galleria di Levante, con affreschi di Andrea Piazza e Carlo Pagani, si arriva agli Appartamenti del Re e agli Appartamenti della Regina. Splendido il Salone d’Onore, affrescano interamente a trompe-l’oil negli anni Venti dell’Ottocento con la raffigurazione del mito di Niobe e altre scene mitologiche.

Simmetrica rispetto al Salone d’Onore, la Galleria di Ponente porta invece alle Sale Cinesi, così chiamate per le tappezzerie di ispirazione orientale, destinate agli ospiti del re e della regina.

Splendido il giardino, dove tra marzo e aprile fioriscono migliaia di tulipani selvatici.

Canale, borgo dei sapori

Facciamo poi tappa a Canale, dove nella centrale via Roma si trova la sede dell’Associazione Enoteca Regionale del Roero 2.0 (www.roeroturismo.it), dove siamo accolti dallo stemma della casata dei Roero per una visita nella storia e nella tradizione del territorio che ne porta il nome.

Nata nel 2017, l’Associazione include 66 afferenti, tutte aziende vitivinicole e nel 2018 ha venduto 9500 bottiglie, dispone di una selezione di 300 etichette e ha generato un fatturato di 256 mila euro. Tra i vini più richiesti, con particolare attenzione dai paesi Scandinavi, dalla Germania e dall’Italia, ci sono il Roero Arneis, seguito dal Roero Arneis Spumante, dal Nebbiolo e dal Roero.

Canale vanta anche un ristorante stellato, il Ristorante l’Enoteca (www.davidepalluda.it) , dello chef Davide Palluda insignito di una stella Michelin, che si trova al primo piano del complesso ottocentesco dove si trova anche la sede dell’Associazione.  Il menù comprende piatti creativi che partono da ingredienti e prodotti piemontesi, ma anche pesce e interpretazioni originali. Più informale, l’Osteria con piatti della tradizione.

Canale è famosa anche per le sue pesche a pasta bianca e buccia spessa, alle quali è dedicata una fiera nel mese di luglio.

Andar per rocche nel Roero

I paesaggi del Roero sono caratterizzati da boschi e vigneti, ma anche da numerose rocche e castelli, che sembrano spuntare all’improvviso tra dirupi, pareti di rocce e burroni, spesso circondati da una fitta vegetazione.

Facciamo tappa nel borgo di Guarene, dove si trova l’omonimo castello (www.castellodiguarene.com), dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il maniero sorge in un meraviglioso punto panoramico, un vero e proprio balcone naturale che consente alla vista di spaziare tra il Roero, le Langhe e il Monferrato.

All’imponenza della costruzione, disposta su tre livelli e per un’altezza di circa 25 metri, fanno da contraltare l’eleganza dei giardini, realizzati nella prima metà del Settecento. Oggi, all’interno del castello è stato ricavato un hotel cinque stelle lusso con ristorante e centro benessere.

A Magliano Alfieri si trova invece un castello che ospita due musei, il Museo dei Soffitti in Gesso e il Museo Teatro del Paesaggio delle Langhe e del Roero. Il castello seicentesco riassume un’armonia di stili tra quello tardo rinascimentale, più sobrio e austero, e quello più elegante e decorativo del barocco.

A Monticello d’Alba facciamo una sosta prima al Castello (www.roerodimonticello.it), tra i più importanti e meglio conservati della zona, pur risalendo al 1372. Ciò è dovuto al fatto che il castello, dalle sue origini a oggi, è sempre stato abitato dalla famiglia dei Roero di Monticello, che vi risiedono anche attualmente. Il castello è caratterizzato da tre torri imponenti e da uno splendido parco. Mozzafiato la vista che si gode dalla sua posizione privilegiata.

Prima di lasciare il Roero, facciamo un’ultima sosta alla Cascina La Pranda che, oltre a produrre un vino totalmente biologico, è anche un laboratorio di bioedilizia, che utilizza solo minerali del territorio, tra pietre e argille, senza l’uso di prodotti chimici.

COME ARRIVARE

In auto, A21 Torino-Piacenza con uscita Asti Est, A22 Asti – Cuneo con uscita Alba, oppure A6 Torino-Savona con uscita Marene.

DOVE MANGIARE

*Ristorante Scuderie di Govone, Piazza Vittorio Emanuele II, 17 Govone, tel 0173/328096, www.castellodigovone.it

*Osteria dell’Enoteca, via Roma 57, Canale (CN), tel 338/5622924, www.davidepalluda.it

DOVE DORMIRE

*Castello di Guarene *****, via Roero 2, Guarene (CN), tel 0173//441332, www.castellodiguarene.com

*Foresteria Conti Roero***, Piazza San Ponzio 3, Fraz. Villa, Monticello d’Alba (CN), tel 0173/466226

INFO

www.langheroero.it




Sfide storiche e gustose, festival storico filosofici e giardini fioriti. Ecco dove andare nel weekend del 1° e 2 giugno

Ancora indecisi su che cosa fare nel weekend? Il prossimo del 1° e 2 giugno è ricco di appuntamenti da nord a sud. Per esempio, a Roddi (CN), porta di ingresso delle Langhe, si festeggia il Barolo, mentre Venezia torna ai fasti delle Repubbliche Marinare con lo storico Palio. A Mirandola (MO), la città dei Pico, si parla di identità con il Pro-Memoria Festival, mentre a Spello (PG) si celebrano le rose. Infine, per chi si trova in Sardegna, a Carloforte, sull’Isola di San Pietro, si danno appuntamento i migliori chef nazionali e internazionali per l’edizione 2019 di Girotonno. Ecco il dettaglio delle proposte che abbiamo pensato per voi.

A Roddi (CN), alla scoperta di “Io Barolo”

Un viaggio gustoso e multisensoriale alla scoperta del “Re dei Vini”, il Barolo, che sabato 1° giugno viene celebrato a Roddi (CN), porta di ingresso della Langa del Barolo, con “Io Barolo”, una degustazione itinerante nel centro storico tra vini rinomati e piatti di grandi chef.

In questa settima edizione, in programma dalle 17 alle 22, circa trenta produttori incontreranno gli appassionati di Barolo e dei paesaggi delle Langhe, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, lungo le strade e le piazze del centro medievale di Roddi, da piazza Umberto I fino ai piedi del Castello. Ogni produttore proporrà in degustazione cru e annate differenti. I partecipanti, poi, possono contare su un’ampia scelta di piatti caldi e freddi, preparati dallo chef Danilo Lorusso del ristorante La Crota, che potranno essere acquistati anche singolarmente.

Non mancheranno, per gli appassionati, anche laboratori e Masterclass per approfondire la conoscenza del Barolo e degli altri grandi vini delle Langhe. In particolare, con la Food & Wine Experience si potranno sperimentare abbinamenti gourmet fra una selezione di vini piemontesi ed eccellenze agroalimentari.

Si potranno anche scoprire i vini attraverso le proprie percezioni sensoriali attraverso il percorso interattivo Wine Tasting Experience 4.0 in cui ogni partecipante valuterà i vini in degustazione, ricostruendone il profilo sensoriale attraverso il proprio smartphone.

Infine, novità di questa edizione, la Masterclass in italiano e inglese a cura di Canrina Social dedicata agli spumanti Metodo Classico da uve Nebbiolo. Il biglietto per partecipare a “Io Barolo” costa € 30 (€ 25 in prevendita on line) e comprende un pass per degustare i vini di tutti i produttori presente (fino a tre etichette di Barolo e Nebbiolo ciascuno).

INFO: www.stradadelbarolo.it

A Venezia per il 64° Palio delle Antiche Repubbliche Marinare

Nei giorni in cui si tiene anche la Biennale, Venezia celebra il suo glorioso passato di Repubblica Marinara con il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, che quest’anno coincide con i festeggiamenti per la Festa della Sensa (Ascensione) uno degli eventi più antichi e sentiti della tradizione veneziana.

Nel weekend del 1° e 2 giugno chi si reca nella Serenissima potrà assistere a un ricco programma, che culminerà, sabato 1°, con il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare e domenica 2 con il corteo sull’acqua e la cerimonia dello Sposalizio di Venezia con il Mare. Nella regata si sfideranno i rappresentanti delle antiche Repubbliche Marinare, oltre a Venezia, Livorno, Pisa, Amalfi e Genova. Ogni vogatore si farà portavoce della storia e delle imprese della città che rappresenta.

La partenza sarà all’altezza della Biennale, mentre l’arrivo, novità di questa edizione, è stato spostato nei primi 200 metri del Canal Grande, all’altezza della Madonna della Salute, per consentire al pubblico di assistere alla manifestazione.

Altra novità, il corteo storico non attraverserà più riva degli Schiavoni, ma verrà fatto transitare lungo le vie della città per coinvolgere sia i veneziani che i visitatori. Anche la presentazione degli equipaggi, poi, sarà aperta al pubblico, che potrà ammirare così i costumi storici.

INFO: www.repubblichemarinare.org

A Mirandola (MO), torna il Pro-Memoria Festival

Da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno, a Mirandola, nota come “la città dei Pico”, torna il Pro-Memoria Festival, che per l’edizione 2019 avrà come filo conduttore l’identità personale e collettiva con un ricco programma di incontri, spettacoli e approfondimenti che si terranno nei luoghi “storici” della città.

Il festival parte dal concetto che l’identità di ognuno di noi, ma anche quella dei popoli, delle nazioni e appartenenze, è figlia della memoria: i ricordi individuali, le tradizioni, i costumi, i miti fondatori, il passato collettivo, sono tutti tasselli del mosaico. Si parte venerdì 31, alle 17, con un ricordo di Leonardo Sciascia a trent’anni dalla sua scomparsa. Alle 19, lo storico Alberto Melloni e l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi riflettono sull’identità religiosa. La serata si conclude alle 21 con la proiezione del film “Le monde de Sorrentino”.

Tra gli appuntamenti di sabato 1° giugno, alle 11 il filologo Maurizio Bettini dialoga con Ernesto Franco sul concetto di “umanità”. Alle 16.30, Gian Piero Brunetta dialoga con la regista Francesca Archibugi sul tema del “Cinema che ho incontrato, amato e vissuto”. Si parla invece del concetto di identità in amore (alle 17.30) con la scrittrice e critica letteraria Nadia Fusino e l’antropologo Marino Niola. Alle 21, viaggio musicale con il concerto Sfrimma con i compositori e polistrumentisti Enzo e Lorenzo Mancuso.

L’ultima giornata, domenica 2 giugno, è dedicata alla letteratura con Lina Bonzoni, docente di letteratura italiana alla Scuola Normale di Pisa che dialoga con il poeta Franco Marcoaldi (alle 11) sul tema della lettura come incontro personale e dialogo con gli autori che si leggono. Nel pomeriggio, alle 15, lo storico Giuliano Albarani dialoga con Alberto De Bernardi sul racconto di un secolo di vicende italiane, dal 1919 a oggi, tra storia, memoria e identità.

Alle 18, il candidato al Premio Strega Marco Missiroli passa in rassegna insieme a Ernesto Franco le declinazioni dell’idea di fedeltà. Alle 21.30, l’attore e regista Ivano Marescotti e la Filarmonica C.e G Andreoli propongono il concerto “Musica e identità nazionale. Verso una nuova identità europea”.

INFO: www.memoriafestival.it

A Spello (PG) tornano “I giorni delle rose”

La splendida Villa Fidelia di Spello (PG) è la location della VII edizione de “I giorni delle rose” che si tiene dal 31 maggio al 2 giugno. Padrino della manifestazione sarà Carlo Pagani, il Maestro Giardiniere che in TV e nei suoi libri ci ha fatto scoprire i segreti dei giardini e delle piante e che accompagnerà i visitatori in un’eccezionale passeggiata guidata tra le rose.

Il tema dell’edizione 2019, invece, è “La rosa indiana” e rende omaggio all’India, paese ospite, che sarà rappresentata dall’ambasciatrice Viru Vararaghavan e dal maestro Ricchizzi, formatosi a Benares, che condurrà il concerto per sitar “Raga del mattino”.

Saranno due le rose protagoniste: la Rosa Antica di Pompei, che dopo duemila anni è pronta a rinascere, e la Rosa Romanov, legata alla storia e al destino dell’ultimo zar. Non mancherà nemmeno la mostra mercato con oltre 130 espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero, che animerà il giardino della villa. In programma anche un corso di Design Multispecie che si terrà “en plain air” a Villa Fidelia. Grazie al progetto Moda in fiore, invece, si potrà assistere a una sfilata di diversi marchi sullo sfondo del tappeto erboso antistante la villa.

Tornano anche i concorsi legati alla manifestazione, come il Concorso nazionale di poesia, il Concorso nazionale di progetti di giardini di rose, il Concorso nazionale di arte fotografica e, soprattutto, il più atteso e glamour, “La Rosa in testa, che premia i migliori cappelli e acconciature indossati dai visitatori. Nell’ambito della manifestazione sarà assegnato ance il premio “Roseti d’Italia” a un roseto della regione Umbria.

Non mancheranno nemmeno gli appuntamenti gastronomici, con assaggi del “Rosolio dei giorni delle rose”, offerto dall’antica liquoreria Sant’Andrea di Collepardo, il paese delle erbe. La Limonaia della villa ospita invece laboratori e conferenze a tema. Per l’occasione, gli appassionati di archeologia potranno visitare i resti del Sacello di Venere, a cui si accede direttamente dal parco. A poca distanza si trova anche la Villa dei Mosaici di Spello, sito di età imperiale unico nel suo genere.

INFO: www.igiornidellerose.it

A Carloforte (SU) torna la sfida gustosa di Girotonno

È una delle manifestazioni più importanti e caratteristiche, che per la sua 17° edizione, in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Carloforte, sull’Isola di San Pietro (Sardegna), prevede un ricco programma con una competizione tra chef stellati da quattro diversi paesi, una sfida a colpi di ricette della cucina carlofortina-sarda e di quella internazionale, ma anche spettacoli, concerti sotto le stelle e tanti eventi collaterali.

Stiamo parlando di Girotonno, la rassegna dedicata alla valorizzazione e promozione della cultura legata all’economia del tonno e delle tonnare, da secoli legata strettamente al territorio. Proprio a Carloforte, infatti, è ancora attiva una delle più antiche tonnare del Mediterraneo, la cui attività + iniziata nel 1738.

Tra gli eventi più attesi, il Tuna Competition, tra Italia, Ecuador, Giappone e Tunisia, che schierano i loro migliori chef per una gara di cucina internazionale. Ogni giorno, gli chef di ogni paese propongono piatti a base di tonno. A tenere in alto la tradizione culinaria italiana ci sono Rocco Pace e Stefano di Gregorio.

Torna anche il Girotonno Live Cooking, che vede esibirsi dal vivo i maggiori interpreti della cucina italiana nelle loro migliori ricette, che saranno poi degustate dal pubblico. Presso il Tuna Village, un vero e proprio villaggio gastronomico dedicato al tonno, invece, si potranno gustare specialità carlofortine e internazionali.

Ricchissimo anche il calendario degli spettacoli, tra musica e concerti gratuiti “sotto le stelle” sul palco di Corso Battellieri. Giovedì 30 maggio si tiene la finale di Arezzo Wave Band Sardegna 2019. Venerdì 31 maggio, serata con Provenzano Dj e Sandro Bit. Sabato 1° giugno a salire sul palco sarà la cantante sarda Bianca Atzei, mentre domenica 2 giugno sarà la volta della rock band cipriota Minus One.

INFO: www.girotonno.it




A PRIOCCA, NEL SITO UNESCO LANGHE-ROERO, PER UNA COINVOLGENTE WINE EXPERIENCE CREATA DAL “MONDODELVINO”

Di Raffaele D’Argenzio

Il turismo eno-gastronomico ha sfondato fra queste dolci colline curate e coccolate. Un paesaggio dipinto dalle mani dai viticoltori, dai contadini che le amano, forse di più da quando sono diventate sito Unesco proprio per la bellezza dei loro vigneti.

A Priocca si viene per il vino, per il paesaggio, ma anche per il ristorante IL CENTRO che ha conquistato una stella Michelin con una cucina regionale che interpreta le ricette della tradizione con sapiente fedeltà, usando prodotti di qualità. Naturalmente la cantina è fornita con i migliori vini. Il prezzo va da € 43 a € 75 a persona.

UN’ESPERIENZA COINVOLGENTE CON GUSTO

Tuttavia, dal 25 maggio c’è una ragione di più per venire qui a Priocca, in provincia di Cuneo, terra di grandi vini e di valide cantine.

Il Gruppo MONDODELVINO con grande spirito d’iniziativa ha creato il museo Wine Experience (ma museo è la parola giusta?), un percorso esperienziale e culturale per la conoscenza del vino.

“Abbiamo voluto offrire all’enoturista ed al semplice curioso un’occasione particolare per scoprire l’universo del vino andando oltre la bellezza dei territori viticoli”, ha spiegato Marco Martini, CEO di Mondodelvino SpA, esplorando, attraverso l’ausilio delle moderne tecnologie digitali e multimediali, la storia millenaria… i segreti della degustazione e dell’abbinamento a tavola, in un percorso esperienziale unico nel nostro Paese… meta privilegiata nei circuiti turistici del Roero, Langhe, Asti e Monferrato per accompagnare tutti, turisti e appassionati, italiani e stranieri, in un lungo e affascinante viaggio attraverso la cultura vitivinicola nel contesto di uno tra paesaggi vitati più belli del mondo”.

Durante per percorso si acquisiscono nozioni, ci si istruisce, ma si gioca anche con tavoli tecnologici e sbuffi di aromi. Veramente esperienze suggestive. Il costo: sui dieci euro comprese tre degustazioni. Ne vale la pena. E solo alla fine, se si vuole, si possono acquistare bottiglie di buona qualità a prezzi accessibili.

IL RISTORANTE “IL CENTRO”, TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE

Un locale di tradizione antica, che risale al 1956, che ha fatto della tradizione e dell’innovazione la sua bandiera. Ai gusti corposi della cucina regionale il ristorante “Il Centro” affianca la creatività, supportata dai migliori prodotti locali e dal calore della gestione familiare. Tra le specialità il guanciale di manzo caramellato e fichi, i ravioli con ragù di salsiccia e fegatini di pollo. Da provare assolutamente il dolce di nocciole.

Il ristorante vanta anche una suggestiva cantina con oltre 600 etichette, che si può anche visitare. Basta scendere al piano interrato e aprire la porta di legno per trovarsi in un mondo a parte fatto di luci soffuse, un pavimento di ghiaia e un soffitto di mattoni a vista. La prima stanza ospita il Barolo e il Barbaresco, mentre al tavolo situato al centro si può anche mangiare (su prenotazione) immersi in un’atmosfera unica. Nella stanza vicino, invece, si trovano le etichette nazionali e internazionali. Infine, nel cosiddetto crutin, una specie di sancta sanctorum del vino, sono custodite le annate più vecchie e preziose.

Ristorante “Il Centro(via Umberto I 5, tel 0173/616112, www.ristoranteilcentro.com)

 




Da Neive ad Alba per la Fiera del Tartufo Bianco (2° giorno)

Ci lasciamo alle spalle il borgo di Neive per una prima parte della giornata dedicata a un itinerario lungo i sentieri del Dolcetto e del Barbaresco, tra le colline ammantate di vigneti.

Il percorso ad anello, ben segnalato, parte da Neive. Da qui si sale fino a La Morra, uno dei punti più panoramici della Bassa Langa. Potete soffermarvi ad ammirare il bel centro storico medievale, prima di proseguire alla volta di Barolo, la culla del nebbiolo, il vitigno da cui derivano il Barolo e il Barbaresco, i celebri vini delle Langhe. Ci fermiamo presso il castello Falletti, risalente al X secolo, per una visita e una degustazione presso l’Enoteca Regionale.

Proseguiamo quindi lungo la strada provinciale, ammirando le colline dipinte dai colori dell’autunno per raggiungere Monforte e, da qui, scendiamo fino a Dogliani, famosa per la produzione del Dolcetto. In questo “gioco” di saliscendi, risaliamo poi toccando Serralunga.

Dopo pochi chilometri tocchiamo Castiglione Falletto, suggestivo borgo medievale arroccato su una collina a 350 mslm per lasciare spaziare lo sguardo sui paesaggi della Bassa Langa. La tappa successiva è Grinzane Cavour, che merita una sosta per visitare la suggestiva enoteca regionale ospitata in una chiesa. Scendiamo poi verso Barbaresco per poi concludere il percorso con il ritorno a Neive.

Alba, la capitale del tartufo

Da Neive imbocchiamo prima la SP3, poi la A33 e dopo circa 13 km arriviamo ad Alba dove, durante tutti i weekend fino al 25 novembre, si tiene l’88° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, uno degli eventi gastronomici più importanti d’Italia.

Fulcro della fiera sarà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, aperto tutti i weekend  e il 1° e il 2 novembre, dove poter incontrare esperti del settore e acquistare tartufi garantiti dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Ci sarà poi l’Alba Truffle Show, uno spazio dedicato agli show cooking, alle Analisi Sensoriali del tartufo e alla Wine Tasting Experience. Da non perdere i Foodies Moments, dove il tartufo bianco incontra la cucina d’autore. Guidati da chef stellati del territorio delle Langhe Roero e Monferrato si propongono come una vetrina creativa che anima le migliori cucine italiane nella creazione di piatti dove il Tartufo Bianco d’Alba è protagonista.

Non solo. Nell’Anno del Cibo Italiano saranno presenti anche altre regioni italiane, tra cui Liguria e Basilicata, che insieme a Pantelleria, Lago di Garda e alle Creative Cities Unesco saranno protagoniste degli show cooking. Durante le Ultimate Truffles Dinner, in programma il 25 ottobre e il 22 novembre, si potranno gustare inconsueti abbinamenti del Tartufo Bianco d’Alba con elementi unici della cucina internazionale, come le ostriche e il manzo di Kobe. Domenica 11 novembre, invece, si terrà la XIX edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, il cui ricavato sarà donato in beneficienza.

Piazza Risorgimento si trasformerà poi nel Salotto dei Gusti e Profumi, un’esposizione permanente che celebra le eccellenze del territorio con assaggi, degustazioni, workshop e laboratori didattici.

Sono in programma anche mostre, laboratori per bambini, concerti, incontri con esperti e manifestazioni folkloristiche. Il programma completo su www.fieradeltartufo.org

Da vedere in città

Possiamo dare un primo sguardo d’insieme alla città, nota, oltre che per il tartufo, anche per la sua produzione vinicola e per essere inclusa nel territorio delle Langhe Roero, che insieme al Monferrato è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2014.

La città, che conta poco più di 30 mila abitanti, si sviluppa sulla riva destra del fiume Tanaro ed è circondata da colline ammantate di vigneti il cui colore cambia a seconda della stagione. Sono tante le cose da vedere, tra palazzi d’epoca, le torri, le chiese, la città sotterranea. Ci incamminiamo allora per il centro storico.

 

Cominciamo la nostra visita dalla Cattedrale di San Lorenzo, l’edificio religioso più importante di Alba. Costruita tra il 1486 e il 1517, domina Piazza Risorgimento ed è in stile gotico, con caratteristici mattoncini rossi. L’interno, a tre navate, spicca per gli splendidi e luminosi colori, che spaziano dal blu all’oro, dal marrone al rosso al beige.

In Piazza Risorgimento si trova anche il Palazzo Comunale, edificato su preesistenti abitazioni romane. Al suo interno sono conservati alcuni capolavori, come una Pietà trecentesca e un’Adorazione dei Magi. Nella Sala del Consiglio Comunale, invece, si trova una tavola risalente al 1501, opera di Macrino d’Alba, raffigurante la Madonna con il Bambino, una pala seicentesca della Madonna col Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna,  e Il Concerto, attribuito a Mattia Preti.

Vale una visita anche la Chiesa della Maddalena, in via Vittorio Emanuele, in stile barocco piemontese. Sulla facciata, spicca un portale ligneo sui cui sono scolpite tre frecce incrociate, simbolo delle Beata Margherita di Savoia.

Ci spostiamo poi in via Calissano, dove si trova la Chiesa di San Domenico, del XIII secolo. Realizzata in stile gotico. Si dice che la chiesa sia stata utilizzata da Napoleone come stalla per i suoi cavalli durante le sue campagne militari. L’edificio è poi stato oggetto di importanti restauri negli anni Settanta. Oggi, anche se la chiesa è ancora consacrata, è adibita per lo più a mostre ed eventi, concerti e conferenze.

All’esterno ha un aspetto piuttosto semplice, ma al suo interno è uno scrigno di tesori. La chiesa di San Giuseppe, in via Manzoni, costruita dalla Confraternita dei Pellegrini nel 1643, custodisce un ciclo di affreschi del 1720 sulla volta. Risale al Settecento anche la statua lignea del santo, opera di Stefano Maria e Giuseppe Maria Clemente, e l’organo fabbricato dai fratelli Concone di Torino.

Le torri e la Città Sotterranea

Alba è conosciuta anche come “la città dalle cento torri” per il gran numero di queste costruzioni elevate in passato a scopo difensivo. Oggi ne sono rimaste assai poche. Molte, infatti, sono state abbattute, mentre altre sono state abbassate o incorporate in altri edifici. Da Piazza Duomo si possono vedere le tre meglio conservate: Torre Bonino, Torre Astesiano e Torre Sineo, risalenti al XII secolo.

Un tour da non perdere è invece quello che consente di visitare la città sotterranea con la guida di un archeologo professionista, per conoscere le testimonianze di un passato ricco di eventi. Si parte da Piazza Risorgimento, dove ci sono i resti del foro romano e delle case torri medievali, si arriva poi presso la Chiesa di San Giuseppe per ammirare i resti del teatro romano e di una torre medievale.

Si prosegue ancora verso Piazza Pertinace, dove ci sono i resti di un tempio romano. Nei sotterranei della Banca Regionale Europea si possono invece vedere le strutture murario di una domus e un antico condotto fognario, che prosegue sotto la Banca d’Alba.

Si toccano poi la Scuola Media Vida, il cortile dell’Asl e il Teatro Sociale, dove si ammirano un tratto delle mura romane, i resti di un antico magazzino. Un tratto delle mura di cinta romane si incontra anche presso Via Cuneo, mentre nei sotterranei della Cattedrale di San Lorenzo si possono vedere i resti del foro, della basilica romane, di un fonte battesimale e di una chiesa paleocristiana. Il tour si conclude presso il Museo Civico Archeologico e di Scienze Naturali “F.Eusebio”. (info e prenotazioni tour: www.ambientecultura.it, tel 0173/292475 o museo@comune.alba.cn.it)

Infine, vale una visita Casa Fenoglio, un edificio di tre piani che conserva testimonianze e documenti della vita e della produzione letteraria dello scrittore, drammaturgo, traduttore e partigiano, nato ad Alba il 1° marzo 1922. Proprio qui, infatti, sono state scritte le sue opere più importanti. (Info: www.centrostudibeppefenoglio.it)

Alba da gustare

Con il tartufo bianco d’Alba vengono arricchiti molti piatti, come i tajarin al burro, la carne cruda, l’uovo cotto al forno o i risotti. Nei ristoranti e trattorie che offrono piatti della cucina locale vi consigliamo specialità come la carne cruda all’albese (di cui trovate qui sotto la ricetta), il vitello tonnato, i flan di verdura, i ravioli di carne mista, ma anche la celebra bagna cauda, il fritto misto piemontese, la finanziera, una ricetta povera a base di frattaglie, o il risotto e il brasato al Barolo. Tra i dolci, spiccano il tradizionale bonet, o la torta alle nocciole del Piemonte.

Carne cruda all’Albese

Ingredienti

  • 1/2 kg di coscia di vitello
  • 4 spicchi d’aglio
  • Succo di 2 limoni
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe
  • 1 tartufo bianco d’Alba

Battete la carne con un grosso coltello, poi tagliatela a pezzettoni e macinatela al momento. Conditela con l’olio, l’aglio schiacciato, il sale e il pepe e, per ultimo, il succo dei limoni. Amalgamate bene il tutto, poi servite nei piatti appena pronta, affinché la carne conservi il suo colorito rosa, con qualche lamella di tartufo bianco d’Alba affettato con l’affetta tartufi.

COME ARRIVARE

In auto: da Torino, A21 in direzione Piacenza-Genova con uscita Asti Est, poi A33 Cuneo-Alba e seguire le indicazioni per Alba. Da Genova, A10 in direzione Alessandria -Ventimiglia – Aeroporto e uscire a Genova Arenzano, poi proseguire sulla A26 verso Milano e seguire per Alessandria. Dal bivio Alessandria Ovest imboccare la A21 verso Torino e uscire ad Asti Est. Continuare sulla tangenziale per Alba e imboccare la SS231 fino al centro cittadino. Da Sud, A1 fino a Firenze. A Firenze Nord prendere la A12 Genova-Viareggio in direzione Genova. A Genova imboccare l’A10 in direzione Alessandria. Da qui la A21 Torino-Piacenza in direzione Torino e uscire ad Asti Est. Continuare poi sulla tangenziale per Alba e prendere la SS231.

 DOVE MANGIARE

*Dulcis Vitis, via Rattazzi 7, Alba (CN), tel 0173/364633, www.dulcisvitis.it Locale raffinato nel centro storico. Lo chef Bruno Cingolani prepara piatti con ingredienti naturali selezionati, inclusi i pregiati tartufi bianchi. Anche piatti di pesce. Prezzo medio € 45

*La Rossa, via Don G. Alberione 10/D, Alba (CN), tel 0173/060639, www.ristorantelarossa.it Ristorante gourmet che offre un’ampia scelta di menù degustazione o piatti alla carta raffinati, preparati con estro, fantasia e ingredienti del territorio, in abbinamento a vini locali e nazionali. Menù da € 50 a € 75. Alla carta da € 60.

DOVE DORMIRE

*Hotel Calissano****, via Pola 8, Alba, tel 0173/364855, www.hotelcalissano.it Struttura con 90 camere e 3 suite arredate con mobili d’epoca, tappeti, bagno privato in marmo e TV satellitare. A disposizione centro fitness, parcheggio. Ristorante con specialità piemontesi e nazionali. Doppia da € 120, tripla da € 180, family da € 210, suite da € 250.

*I Castelli****, Corso Torino 14/1, tel 0173/361978, www.hotel-icastelli.com A pochi passi dal centro di Alba e comodo a tutte le località della Langhe Roero, offre 87 camere arredate con tutti i comfort, dotate di riscaldamento e aria condizionate regolabili, wi fi, bagno privato, frigobar e cassetta di sicurezza. Fiore all’occhiello il ristorante sulla terrazza panoramica, a 30 metri di altezza, che propone i piatti della cucina piemontese elaborati in chiave moderna.

INFO

www.langheroero.it/