7 TOP CHEF: STELLATI, FAMOSI E CON UNA PASSIONE IN COMUNE: L’AUTOMOBILE

DI CESARE ZUCCA –

7 Top Chef al volante: Alessandro Borghese, Antonino Cannavacciuolo, Antonia Klugmann, Stefano Basello, Terry Giacomello, Pietro D’Agostino, Angelo Troiani.
Ci raccontano la loro prima auto, l’auto di oggi, l’auto dei sogni e …quella volta che…
Sette personalità diverse alla ricerca della perfezione, sia nella creazione di un piatto, sia nella scelta della propria auto. Una meticolosa bilancia che compara esperimentazioni culinarie a test di velocità, un’attenta ricerca di ingredienti che appaghino il palato e prestazioni tecniche che soddisfino il piacere della guida.
Scopriamoli quando, lontani dai fornelli, si mettono al volante.

ALESSANDRO BORGHESE, popolarissimo conduttore televisivo di ‘4 ristoranti’ e ‘Cuochi d’Italia’ nonchè chef del  suo ristorante ‘Il Lusso della Semplicità’ a Milano.
Che auto guidi?
In pista guido una Porsche GT3. La passione per i motori la sento nel sangue, nella testa e nel cuore. Faccio il pilota per divertirmi, quando mi va di girare in pista. Sono da track day, non gara.
Una passione ereditata?
Si, mio nonno gestiva l’autofficina, “Autoricambi Borghese” proprio nel cuore di Napoli. Papà è stato un pilota di motociclette, ha corso in tutte le categorie. Anche lui aveva la sua scuderia. Sono cresciuto lì, tra gare, piloti e storie.

Le mie muse erano moto e macchine dalle forme cosi’ sinuose che parevano fendere l’aria anche da ferme. Sognavo di guidarle in pista per portarle al limite e godere del fischio dei pneumatici, lasciando dietro di me una nuvola bianca di fumo. Con la nascita delle mie figlie mi sono dato una calmata, il mio assetto è passato da due a quattro ruote e ho comprato l’auto dei miei sogni.
È stato amore a prima vista.
Un aneddoto legato alle auto?
Qualche mese fa, a Monza, stavo chiacchierando con Guido Meda, che mi raccontava di una competizione con moto storiche, al Mugello, a cui avrebbe partecipato. A un certo punto mi fa: “ancora mi prendo a sportellate con i ventenni sulla motocicletta”. al che ho fatto la battuta: “Io invece mi prendo a sportellate con i ventenni con le macchine, e… mi faccio meno male”,

ANTONIA KLUGMANN
Ex giudice di ‘Masterchef’, ristorante stellato L’Argine a Vencò di Dolegna del Collio, Gorizia, ha raccontato alla nostra Silvia Terraneo di avere una grande passione per le auto. “Guido tantissimo perchè molto spesso devo lasciare gli orti e i frutteti del mio ristorante per raggiungere mete diverse ed è guidando che scopro bellezze della nostra Italia e anche , per restare in tema, dei ristorantini fuori circuito, dove spesso trovo piatti antichi che mi ricordano le ricette pugliesi del nonno e le specialità emiliane della nonna”

STEFANO BASELLO
Chef deI ‘Fogolar’ di Là di Moret, Udine. Il suo ‘pane del bosco’ è stato premiato per  ‘Miglior storia di territorio e sostenibilità’ ai Food&Wine Italia Awards 2020.


Sei uno chef green anche nella scelta di un’ auto?
Certamente. Prediligo il gruppo Toyota perchè è molto attento all’inquinamento e alle persone con problemi fisici. Ho scelto una RAV 4 ibrida. Mi piace contribuire in una piccola parte a un minor inquinamento e con un SUV viaggio agevolmente anche nelle strade più sconnesse, visto la mia passione per la raccolta di erbe selvatiche.
Se la tua auto fosse un piatto del tuo menu…
Potrebbe identificarsi con ‘Crudità d’Asparagi’, un piatto green e dinamico. Mangiandolo, scopri continue sorprese, come all’interno della mia RAV
La tua prima auto e quella dei desideri…
Ho debuttato al volante con una Fiat Punto Sporting, smagliante di giallo.
L’auto dei miei sogni è la Lexus NX Hybrid, bellissima linea sportiva e grande tecnologia.


Picnic fuori città: dove vai?
Le mie scampagnate fuori città con la mia famiglia sono spesso in Carnia, tra boschi, malghe e prati che profumano di fieno ed erbe. A rallegrare il pic nic c’è sempre un buon pane croccante con delle fette di salame nostrano, del Montasio e una crostata con marmellata ai frutti di bosco. Da bere? Una freschissima bevanda al sambuco.
Cosa cerchi in auto?
Praticità e un bagaglio capace. Spesso ci si ferma da piccoli produttori per caricare materia prima oppure raggiungiamo i boschi dello Zoncilan e raccogliamo le cortecce degli abeti che altrimenti verrebbe buttate, le carichiamo nello spazioso bagagliaio e rientriamo in cucina per produrre la farina che darà vita al nostro ‘pane del bosco’.
Nel viaggio di rientro, nell’ abitacolo c’è un profumo che sembra di essere ancora nel bosco: alberi, resine, muschi…un incanto che rimane per più  giorni.


Qualche appassionato pilota anche in casa?
(ride) Una domenica sono andato con la famiglia a Sauris, suggestiva zona montana del Friuli, nota per l’ineguagliabile speck. La strada era tortuosa, ma l’auto si arrampicava disinvolta.
Mia figlia di 6 anni è rimasta talmente colpita che ad un certo punto sbotta: “Papà da domani voglio guidare quest’auto! mi regali la patente?

PIETRO D’AGOSTINO
Il suo ristorante ‘La Capinera’ a Taormina, stella Michelin è stato consacrato dalla critica internazionale come uno dei migliori ristoranti italiani.


Che auto guidi
?
Una Audi Q3, l’ho scelta perchè è performante, semisportiva, adatta a tutte le circostanze, bella e di tendenza. Mi garantisce affidabilità, stabilità, versatilità ed eleganza comoda.

Finalmente una scampagnata fuori città… come ti organizzi?
Adoro percorrere in auto le strade dell’Etna, sia versante sud che Nord. Nel mio cestino picnic metterei senz’altro pane casareccio, delle polpette di sgombro condite con cipolla in agrodolce e finocchietto selvatico, un pezzo di caciocavallo e, perché no, una bella parmigiana di melanzane.


La tua prima auto
L’auto di mia mamma, una Golf Volkswagen, che usavo per i miei spostamenti con gli amici e le prime fidanzate. Ma a 20 anni… avevo già le valigie pronte per andare a vivere all’Estero. Sono rimasto fuori per 15 anni e, devo dire, che mi muovevo con i mezzi pubblici. Ricordo solo quando mi sono trasferito in Florida, di avere acquistato una di quelle classiche macchine americane enormi e decappottabili, credo fosse una Ford Mustang, di seconda o terza mano, ovviamente.


L’auto dei suoi sogni?
Una Porche, bellissima, sportiva ma di classe.
Che musica ascolti in auto?
Beh, mi viene in mente un bel CD dei Coldplay, dal titolo augurale: Viva La Vida.


Un episodio legato alla guida ?
Beh, l’avere dormito in macchina con tre colleghi, una notte di tantissimianni fa, rimasti bloccati dalla neve lungo una strada buia e deserta, una delle tante deviazioni della famigerata autostrada Salerno-Reggio Calabria, durante il viaggio di ritorno, provenienti da Milano.
Da meridionali, non eravamo preparati all’evenienza neve, e così, seppure pieno inverno, non avevo pensato di montare dei pneumatici termici.

ANGELO TROIANI, Chef dello storico ‘Il Convivio Troiani‘ a Roma. Stella Michelin.
Cosa cerca uno chef in un’auto?
Credo che cerchi: linea, prestazioni, sostenibilità e spazio intelligente.
La prima macchina che ho avuto è stata una Punto, ora guido una Fiat Abarth 595, un’ auto di cui sono veramente innamorato, sarà il design, sarà perché è un’icona italiana… è la terza che acquisto.
Quella indimenticabile volta in auto….
Ero alla festa di matrimonio della figlia di un mio caro amico e stavo tornando a casa. A quel tempo avevo una macchina sportiva: una Porche Cayman, quindi molto bassa, non adatta a strade di campagna. Era notte e avevo impostato il navigatore e seguendo le sue indicazioni mi sono ritrovato in una mulattiera senza uscita dove sono rimasto bloccato praticamente tutta la notte…solo all’alba è arrivato un carroattrezzi a tirarmi fuori.
La macchina dei tuoi sogni?
La Maserati Gran Turismo, per la sua storia, il suo fascino e, inutile dirlo, le sue prestazioni.
Giornata libera. Dove vai?
Giornata libera? (ride) Magari…
Nel caso si presentasse questa meravigliosa opportunità, beh, mi infilerei sulla mia Fiat, suonerei tanta musica italiana, vecchia e nuova , andrei al mare a pescare e porterei con me il necessario per fare il barbecue.

TERRY GIACOMELLO alla guida del ristorante ‘Inkiostro’ a Parma, Stella Michelin.
Che auto cerca uno chef ?
Per me è importante che sia un’auto vantaggiosa nei consumi, che sia comoda e spaziosa. Quando ho del tempo libero, mi piace organizzare un picnic con la famiglia e guidare verso la montagna o verso i laghi, quindi confort e spazio sono essenziali.
Cosa c’è nel tuo cestino del picnic?
Una buona parmigiana, magari un pasticcio di pasta e, se so di trovare un barbecue, delle carni da grigliare.
Ricordi la tua prima auto?
Certo,una Fiat 128 gentilmente prestata da mio papà… sai, per fare pratica andava benissimo, ma già allora sognavo altri volanti e carrozzerie sbalorditive. E puntavo alto: una Lamborghini! Bellissima, grintosa… davvero l’’auto dei miei sogni che purtroppo per ora rimane un sogno, ma un giorno, chissà…
Che auto guidi?
Una DS 7 Crossback, l ‘ho scelta per la sua estetica, il confort e i consumi ideali, sia per girare con la famiglia sia per recarmi al lavoro, anche se a volte uso la bicicletta, visto che il ristorante è piuttosto vicino a casa.
Anche tu hai un “quella volta in auto…”?
Stavo attraversando il tunnel del Monte bianco, dove qualche mese prima era scoppiato un incendio, e dove il limite di velocità che era molto basso, sui 50 Km all’ora. Ero cosi immerso nella guida, che non mi sono accorto di aver superato il limite di velocità. Arrivato all’uscita, un agente mi ha fermato per comunicarmi che avevo ‘preso’ tutti gli autovelox nella galleria, cinque su cinque… un record! Ero veramente sorpreso e visibilmente scosso, mi sono scusato non so quante e quante volte… Fortunatamente l’agente è stato comprensivo… anche nella multa.

ANTONINO CANNAVACCIUOLO
Uno degli chef più amati in TV,  al timone del ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio. 2 Stelle Michelin. Oltre alla cucina ha un’altra passione: le automobili.
“Ho cominciato con una vecchia 500, ovviamente modificata e poi una R4 -ha raccontato al Corriere della Sera- tra i tanti modelli che ho guidato, ho amato la Mercedes ML, La Maserati GT e la Volvo XC90 Robusta, comoda, trazione integrale e cambio automatico e la fantastica possibilità di aprire la macchina senza dover usare le chiavi, sembra una stupidata, ma quando piove o tieni le mani ”impicciate” è… geniale”.
Antonino viaggia moltissimo, oltre 100mila km. all’anno e ama la velocità, pur restando sempre all’erta. “Proprio qualche mese fa per colpa di un guidatore indeciso sulla direzione da prendere a un incrocio, ho rischiato di tamponare violentemente: è scattata la frenata di emergenza e così la mia ”fedina” resta candida. Sono un pilota veloce, ma attentissimo”

INFO
Il lusso della Semplicità
Il Convivio Troiani
Villa Crespi
Inkiosto
El Fogolar
La Capinera
L’Argine a Vencò 

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

 




ALESSANDRO BORGHESE: IL LUSSO DELLA SEMPLICITA’, L’ANIMA ROCK E… “CHI SARO’ TRA 20 ANNI”

DI CESARE ZUCCA

Milano. Incontro con Superstar Chef Alessandro Borghese: il suo ristorante ‘Il lusso della semplicità‘, la famiglia, i viaggi, la passione rock, i tatuaggi, il coniglio di Wilma e le sue avventure nel tempo del Covid e nel futuro.


Dove passeresti un weekend libero?
A Venezia, con mia moglie Wilma e le mie figlie Arizona e Alexandra.
Ti piace guidare?
Ho due hobbies: orologi e auto. Sono un appassionato della velocità e quando posso vado a correre in pista, attualmente sto guidando una Porche 23.


Hai girato mezzo mondo, quali sono stati i tuoi viaggi preferiti?
Per quanto riguarda la mia persona come crescita e per la scoperta del mondo, direi gli anni che ho percorso nelle navi da crociera, un periodo che considero la mia ‘infanzia gastronomica’. Seychelles, Madagascar, Città del Capo, Israele… un’ esperienza che sono pronto a rivivere e  che considero un po’ come la mia università.


Un giramondo…e il tuo ristorante preferito?
Non posso dire di avere un ristorante preferito o un piatto memorabile perché mi sorprendo ogni volta. Ho bellissimi ricordi di cene speciali a Capo Verde, in Giappone, a San Francisco, dove sono nato, ho vissuto indimenticabili cene romantiche con mia moglie e sono finito in luoghi imprevedibili, come quella piccola baracca vicino alla spiaggia a Maui, nelle Hawaii, dove non solo ho gustato uno dei migliori sushi della mia vita, ma ho anche conosciuto preparazioni di cui non ero al corrente, un ricordo incancellabile.


Nei tuoi viaggi, trai ispirazione dal cibo locale?
Sì tutto quello che è il discorso della contaminazione nella cucina e secondo me è un argomento molto importante. Recentemente ero con tutta la mia famiglia nelle Mauritius, in una delle proprietà Constance Hotels & Resorts . Era uno scambio gastronomico dove ho dato due cene di gala e nei momenti liberi andavo a curiosare nei mercati rionali, dove ho potuto cogliere la natura dei prodotti, assaggiare le specialità locali e riportarne qualcosa a casa.


C’è qualche piatto che mangi solo se cucinato da un’altra persona?
Il coniglio alla birra di Wilma, buonissimo. rustico, semplice e ineguagliabile !
E un altro piatto della memoria: la pasta e patate di mio zio Tonino e i suoi spaghetti ‘alla moda di Nerano’, un delizioso posticino sulla Costiera Amalfitana.
Il tuo primo ricordo della cucina?
È legato alla domenica quando mio padre si alzava all’alba per cucinare il suo famoso ragù  fatto con i pomodori e il basilico nei barattoli di vetro, quelli di una volta… ero ragazzino e mi ricordo che mi svegliavo con quell’aroma che inondava tutta la casa.


Cucini a casa?
(sorride) In questi momenti… si, alla grande!
C’è stato un periodo in cui cucinavo a casa, quando Wilma ha avuto la prima bambina, quindi preparavo io: molta carne di vitello e di manzo, passati di verdura, creme di patate e lenticchie, tutto espresso. Altrimenti quasi mai, sono sempre in giro per trasmissioni o eventi e quando rientro a casa sono veramente stanco, però quelle rare volte che riesco a mettermi in cucina, ho grandi soddisfazioni: oggi per esempio ho fatto il pane!

Se curioso nel tuo frigo, cosa trovo?
Acciughe, prosciutto, uova, buon parmigiano, formaggi e salsiccie contadine. Non mancano delle erbe aromatiche, succhi di frutta per le bimbe, verdure, qualche barattolo sotto vetro di conserva fatta da me, tipo la giardiniera. Insomma un frigorifero ben fornito.
Mai nel tuo frigo…
Cibi preconfezionati e dadi, nemmeno del pepe già macinato, perché amo macinarlo io, al momento.
Il tuo ristorante a Milano. Io entro e…
Trovi un videowall con tante immagini del locale e dei piatti, sulla destra c’è una grande scalinata che porta in un ambiente in acciaio e legno, un arredamento essenzialmente severo ma nello stesso tempo accogliente.

Sulle pareti troverai molte opere d’ arte moderna piuttosto importanti, che mia moglie e io amiamo collezionare, finalmente arrivi in una grande sala dalle mattonelle verdi con cantina a vIsta e un bar stile anni ’20. Io e la mia brigata siamo dietro a una vetrata, una specie di enorme acquario dove ci vedi cucinare a vista.

Alla sera, il nostro  dj ‘spinna’ vinili originali di rock, la mia passione. E’ la musica che sento più vicina, ti invade e forse a qualcuno, come me, rapisce anche l’anima e la fa sua.
Scegli tu la musica?
Assolutamente si ! Amo tutta la musica, e amo abbinare un buon pezzo a un mio piatto!
La tua playlist?
Puoi trovare hardcore, jazz, ballate, blues e tanto rock da Scott Mc Kenzie a The Guess Who, da Johnny Cash a Wild Cherry…

Una passione che sfocia anche in TV e ora onlne…
Si, In TV spero al più presto, quando finalmente l’orrore del Covid sarà finito, ci sarà una nuova edizione di Alessandro Borghese Kitchen Sound, tratta dall’originale videoenciclopedia di ricette a ritmo di musica, un format che in cinque stagioni tv ha raccontato centinaia di ricette, dalle più semplici a quelle più elaborate. Ora è alla sua prima versione social sulle pagine @alekitchensound Facebook e Instagram con tre ricette a tema al giorno  Sono partito dai piatti per i bambini, poi non mancheranno le ricette per i single e quelle healthy.

Il tuo ristorante inneggia al ‘lusso della semplicità’: cos’è per te la ‘semplicità’ in cucina?
Ridurre un piatto alla sua forma base e concentrarsi su un ingrediente alla volta. Sperimentazione e creazione, quasi in un’ atmosfera musicale, visto che i piatti dalla cucina si muovono come strumenti di un concerto rock. Raramente ‘semplice’ significa ‘facile’: quando si entra in cucina c’è studio, progettualità, fantasia e la ricerca di un obiettivo ben preciso coordinato dall’esperienza.
I tuoi progetti ‘post-covid’?
Andare avanti con i miei progetti televisivi e la riapertura del mio ristorante.
Come ti vedi fra vent’anni?
Un marito felice e un buon papà, con due meravigliose figlie che stanno realizzando i loro sogni. Mi vedo ancora cuoco, anche se mi vedo cucinare più a casa che non in un ristorante, mi vedo aiutare a crescere tanti giovani cuochi e vedo che… forse farò dello sport oltre a guidare la macchina, perché è giusto per la mia salute e …per la mia linea (ride).
I tuoi tatuaggi?
Ne ho tanti.. Quello sul braccio dice ‘randagi’ e ricorda un periodo della mia vita quando ero come un cuoco randagio che andava in giro per il mondo con una sacca di coltelli e tanta voglia di conoscere la vita, sull’altro braccio ho il melograno, figura della nascita e simbolo ebraico dell’onestà e della correttezza. Ne ho ne tanti altri, ma te ii racconto la prossima volta…

Ci conto! però adesso mi racconti la tua ricetta…
Yessss! Spaghetti alla chitarra cacio & pepe, un mio cavallo di battaglia, un ‘classico’ con un pizzico di ‘trasgressione’…sono anni che lavoro su questo piatto nel quale, nonostante la tradizione voglia del pecorino, mi piace usare anche del parmigiano reggiano stagionato 30 mesi e un pepe violetto che arriva dalla Tasmania e che regala allo spaghetto un leggero colore pervinca.

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CACIO & PEPE Ingredienti per 4 persone
400 g di Spaghetti alla Chitarra
200 g di Parmigiano Reggiano
300 g di Pecorino Romano Coccia Bianca
3 g di Pepe di Tasmania da macinare 3 g di Pepe Nero Sale q.b.
Preparazione
Metti a cuocere gli spaghetti alla chitarra in acqua bollente con poco sale.
Grattugia parmigiano e pecorino, passali con un setaccio a maglie fini e mischiali in una bowl d’acciaio; aggiungi poca acqua di cottura della pasta e amalgama con una frusta da pasticceria fino ad avere una consistenza cremosa. Aggiungi il pepe macinato al mortaio. Scola bene la pasta, manteca nella bowl e servi subito.

INFO
Alessandro Borghese-Il lusso della semplicità
#ALEKITCHENSound
@AleKitchenSound @AlessandroBorgheseOfficialPage

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’