Veneto: siete pronti ? Si parte per uno stellare viaggio gourmet. Top Chef e “hostarie” da non perdere …

(Italian and English version)

La cucina veneta… che abbondanza, che varietà e che squisitezze…

Bigoli al Torchi, grossi ruvidi spaghetti trafilati al bronzo conditi solitamente con le sarde o con il ragù d’anatra, pasta e fagioli minestra della tradizione contadina nella versione veneta, si utilizzano i borlotti secchi conditi con lardo pancetta o cotenna. Baccalà alla vicentina cotto per molte ore a fuoco lento su un fondo di cipolla, aglio, prezzemolo e acciughe dissalate con aggiunta di latte formaggio grattugiato, si serve con polenta bianca.

Baccalà alla vicentina

Ne volete ancora?

Bisato in teglia, anguilla rosolata e spruzzata con aceto e vino rosso, salsa di pomodoro e trasferita in forno. Fegato alla veneziana tagliato a fettine sottili e marinato in acqua e aceto quindi cotto brevemente con una pari quantità di cipolla bianca. Sarde in Saor dove i pesci, infarinati e fritti  sono lasciati per almeno due giorni in una tipica marinatura preparata con cipolle, olio ,vino e aceto. Seppie in umido cotte in umido con pomodoro e il loro nero e servite con polenta bianca.

Il classico sugo nero di seppia

La prestigiosa  Guida Michelin ha premiato una delle regioni italiane più belle, più varie e certamente più gourmet:  il Veneto, che ha fatto incetta di riconoscimenti, ottenendo una miriade di stelle e confermandosi di essere una regione capace di unire alle bellezze del territorio anche le eccellenze nel mondo gastronomico

Tante nuove stelle …

Le scopriamo nelle province di Belluno e Verona. Nello specifico a Cortina d’Ampezzo al Sanbrite di Riccardo Gaspari. In provincia di Verona premiati due ristoranti: il primo aperto lo scorso anno dallo chef Giacomo Sacchetto, il secondo è quello di Mattia Bianchi, tornato in Veneto dopo l’esperienza in Australia. Confermata anche la stella per Matteo Grandi, mentre Piergiorgio Siviero è stato ancora una volta premiato per la  sostenibilità.

Ecco le Stelle Michelin nel firmamento veneto

Altissimo – Casin del Gamba
Arzignano – Damini Macelleria & Affini
Asiago –  La Tana Gourmet
Asiago – Stube Gourmet
Barbarano – Vicentino Aqua Crua
Bardolino –  La Veranda del Color
Borgoricco –  Storie d’Amore
Castelfranco Veneto – Feva
Cavaion Veronese –  Oseleta
Cortina d’Ampezzo – SanBrite
Cortina – d’Ampezzo Tivoli

Le meravigliose Dolomiti di Cortina d’Ampezzo

Lonigo, La Peca
Lughetto,Venezia – Antica Osteria Cera
Malcesine – Vecchia Malcesine
Oderzo – Gellius
Pieve d’Alpago – Dolada
Puos d’Alpago –  Locanda San Lorenzo
Romagnano –  La Cru

L’incanto di Venezia

Schio –  Spinechile
Verona –  Il Desco
Venezia – Il Ridotto-
Venezia – Glam Enrico Bartolini
Venezia –  Oro Restaurant
Venezia – Osteria da Fiore
Venezia –  Quadri
Venezia / Burano – Venissa

L’esclusiva bottiglia del Venissa, etichetta in foglie d’oro e pregiatissima uva dorona

… E le “osterie” ? Incominciamo con un pizzico di storia…


Era il 1200 e nei capitolari della magistratura dei Signori della Notte, che vegliava sulla tranquillità notturna di Venezia appare un nuovo termine: “Hostarìa” Da allora l’‘hostaria’ ha rallegrato i palati dei veneziani fino a oggi, rimanendo rustica o diventando più sofisticata, ma sempre rispettando la storia e la tradizione della cucina lagunare.
Siamo nel 2021 e le “Osterie” sono ancora un rifugio per chi cerca gusto, tradizione e…prezzi ragionevoli

Ecco le nostre scelte

Zamboni; Arcugnano
Alle codole, Canale d’Agordo,
Dai mazzieri Follina
Enoteca della Valpolicella, Fumane
Al ponte, Lusia
Madonnetta -Marostica
Il sogno– Mirano,
Arcadia– Porto Tolle


Locanda Solagna- Quero Bass
Al forno-Refronto,
Antica trattoria al bosco– Saonara
San Siro-Seren del Grappa
da Doro- Soragna,
Al bersagliere-Verona.

Venezia: quando l'”hostaria” diventa top

Hostaria da Franz, Venezia
Ritrovo storico che prende il nome dal suo fondatore, il soldato austroungarico Franz Habeler e che da allora è diventato sinonimo di ospitalità, gusto e tradizione. Maurizio Gasparini, lo ha ereditato dal padre, ottimo cuoco, grande viaggiatore, appassionato di cucina e promotore di nuovi piatti, come il suo celebre risotto alle fragole, forse il primo ad apparire nella Laguna. Oggi, al timone, troviamo Matteo Lazzaro.
L’ Osteria al Museo, Burano
Molto tempo fa era una bottega di merletti e da un paio d’anni è diventata un punto di rinnovo della tradizione e del gusto della cucina veneziana. Sorseggiando uno spettacolare ‘Bellini alla Pesca Bianca’, incontro Antonio Santaniello. Nel menu trionfa il pesce della Laguna, rigorosamente fresco e fornito, quotidianamente, dal nostro pescivendolo di fiducia sull’isola di Burano e da alcuni banchi del prestigioso Mercato di Rialto.

Gasparini e Santaniello

Incontri stellari con gli chef stellati del Veneto

Chef Raffaele Ros, San Martino, Scorzè, Venezia

Una volta era una bottega per il commercio di granaglie, oggi è segnalato nelle migliori guide gastronomiche. Cinque generazioni si tramandano una storia legata al territorio e alla tradizione con una tale passione che ha conquistato l’ambita stella Michelin.
Mi parla di questa località?
Scorzè e un punto di partenza strategico per raggiungere destinazioni d’arte come Venezia, Padova, Treviso, Serravalle Vecchia, il bellissimo Castello di Conegliano e quello di S.Salvatore a Susegana. Tutt’intorno pulsa un territorio disseminato da entità enogastronomiche di rilievo, da Valdobbiadene all’Alto Trevigiano, alle Colline Bassanesi.
Cucine da scoprire?
Tante… con i loro vini, prosecco e olio e tanti tipi di radicchio: dal rosso trevigiano, al variegato di Catelfranco, al precoce di Scorzè al tardive IGP. Fino a Febbraio il Consorzio Ristoranti del Radicchio lo celebrerà, oltre che da me, anche in molti ristoranti del territorio.

Raffaele Ros
Raffaele Ros

Chef Alajmo , Le Calandre , Rubano ( Padova)

Benvenuti nell’ impero stellato di Alajmo. Le Calandre, La Montecchia, Il Quadri …
Come è diventato chef?
Aggirandomi sin da piccolo nella cucina del ristorante, divertendomi nel toccare, manipolare il cibo come ad esempio l’impasto dei biscotti.
Qualche appassionato di cucina nella sua famiglia?
Mia madre, Rita Chimetto, chef del Ristorante Aurora, il precedente nome de Le Calandre, alla quale nel 1992 la Guida Michelin ha riconosciuto la prima stella Michelin.
Tre aggettivi per descrivere la cucina delle Calandre?
Fluida, leggera, profonda e aggiungerei ironica.

Massimo Alajmo

Chef Mauro Buffo, 12 Apostoli, Verona

Ha iniziato a 19 anni da Gualtiero Marchesi, ha lavorato da Ferran Adrià, Giappone, Tirolo, New York e  da questi viaggi porta sapori e sensazioni nel suo menu he ama usare le eccellenze italiane e poi magari applicarle a tecniche nuove o diverse,
Cosa c’è sempre nel suo frigorifero di casa?
Vino bianco, formaggi composti, ortaggi
E mai…?
Quello che non ci sta … per questione di spazio!
Cucina a casa?
sì mi piace improvvisare per gli amici, anche se preferisco non sperimentare , piuttosto andare sul classico, A casa mi piace dedicarmi al riso che, devo ammettere, amo solo se cucinato da me. mentre lascio cucinare la selvaggina a alcuni amici, che sono veramente esperti

Mauro Buffo

Chef Matteo Grandi –Matteo Grandi, Vicenza

Oggi lo ritroviamo con la Stella Michelin nella nuova location di Piazza dei Signori a Vicenza Matteo Grandi in Basilica. Cucina di grande tecnica, con forti influenze francesi e asiatiche., i i piatti di  gyoza o di riso e vongole. Matteo rispetta la tradizione e la proprone in chiave moderna, dove i contrasti trovano un equilibrio e le sorprese sono sempre piacevoli
Matteo, da dove comincia la tua storia?
Beh quella popolare da vincitore di Hell’s Kitchen Italia del 2014, poi ospite al Forte Village, in cui operavo nel ristorante di Carlo Cracco in qualità di Executive Chef. Oggi lo ritroviamo con la stella della Guida Michelin 2021 confermata, nella nuova location di Piazza dei Signori a Vicenza Matteo Grandi in Basilica.
I tuoi viaggi?
Molti, con un inizio da film di avventura: avevo 18 anni e papà mi spedì a Shaghai d per allargare il mio orizzonte professionale…. beh , senza conoscere una parola d’inglese.
La tua ricetta di vita?
Essere in forma smagliante e in piena armonia con mia moglie che governa accoglienza e servizio.

Matteo Grandi

Chef  Giancarlo Perbellini –Casa Perbellini, Verona

Siamo a Verona, alle nostre spalle domina la superba Cattedrale di S. Zeno . ll ristorante vanta due stelle Michelin e vi accoglie con una squisita ma pur sempre disinvolta regia teatrale, compresp il rito della tovaglia che viene stesa davanti al commensale, molto ‘Locandiera’ di Goldoni…
Se tu fossi un piatto del tuo menu, saresti…
Il mio wafer al sesamo, tartare di branzino, caprino all’erba cipollina e sensazione di liquirizia:  guai a chi me lo tocca…. è come un figlio! oppure il guanciale di maialino iberico cotto con la birra, servito con pure di lievito madre e servito con cappuccio croccante: la genesi dei Perbellini.
Un piatto che preferisci mangiar se cucinato da un’altra persona?
Si, il riso e patate di mia mamma Silvana. Il suo trucco era di  irrorararlo di grana padano e lasciarlo riposare per qualche minuto, per creare quella pellicina che tuttora costituisce per me un ricordo visivo davvero indimenticabile.

Giancarlo Perbellini

Chef Matteo Bianchi – Amistà, Corrubbio di Negarine (Verona)

A pochi chilometri da Verona incontrerete il ristorante Amistà, nel magico Byblos Art Hotel frutto dell’inventiva di Alessandro Mendini, l’architetto e designer, che ha fuso in elementi contemporanei la classica  . Lo Chef Mattia Bianchi ha iniziato la sua carriera a Villa del Quar con Bruno Barbieri. Poi sono iniziati i viaggi: Londra, Perth e Sydney. Nel 2019 conquista l’ambita Stella Michelin per il l’ Amistà.
Il suo primo ricordo in cucina?
Il primissimo ricordo torna alla cucina di casa, dove spiavo nonna Carla intenta a preparare i pasti. Aveva sempre prodotti freschissimi e di prima qualità provenienti dalle proprietà che mio nonno, in veste di mezzadro, curava per una famiglia nobile.
Qualche piatto del suo menu che le ricorda quei momenti?
Si, un piatto forte di Amistà e cioè il tortello di corte veronese, farcito con carne bianche tipiche degli animali da cortile, dalla spada di coniglio alla coscia di faraona, alle alette di pollo.

Matteo Bianchi

La “Stella Green Michelin”

Chef Piergiorgio Siviero, Ristorante Lazzaro 1915 Pontelongo

Da cinque anni consecutivi conquista la Stella ” Green”Michelin. Una stella verde che premia l’utilizzo di energie rinnovabili, risparmio energetico, gestione del tovagliato, ecocompatibilità fino alla scelta dei detersivi in cucina e al packaging riciclabile. Il menu cambia ogni mese con prodotti stagionali puntando sulla stagionalità, come il radicchio” di gennaio, il tartufo di ottobre, l’oca di novembre. Una stella important, che certifica l’impegno nei confronti dell’ambiente e della collettività, celebra e incoraggia le iniziative sostenibili nel campo della gastronomia, con lo scopo di preservare il territorio, di rifornirsi alla coerenza e alla filosofia “no waste” e cioè la politica del “non spreco” con un’ intelligente gestione dei rifiuti e con la riutilizzazione degli avanzi.

Piergiorgio Siviero

Volete un saggio della maestria del campione “green” ?
Vi è mai avanzato del panettone a Natale? cosa farne ? Buttarlo sarebbe un omicidio…
Ecco come Piergiorgio Siviero ha recuperato il panettone di Natale, trasformandolo in protagonista nella nuova versione di un tradizionale piatto della montagna: i canederli in brodo. Per questa ricetta Siviero si è affidato a un panettone Loison dall’intenso profumo del mandarino tardivo di Ciaculli.

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CANEDERLI DI PANETTONE RAFFERMO IN CONSOMME’

Il piatto “recupero gourmet” dello Chef stellato Piergiorgio Siviero

Ingredienti
per 4 persone

  • 250 g Panettone Loison al Mandarino Tardivo di Ciaculli
  • 100 cl latte
  • 50 g Vezzena d’alpeggio grattugiato
  • 30 g pancetta affumicata tagliata a dadi di circa mezzo centimetro per lato
  • 1/2 tuorlo d’uovo
  • Un mazzetto di erba cipollina
  • Pepe nero Sarawak
  • Sale fino
  • Polvere di Panettone Loison al Mandarino Tardivo di Ciaculli
  • Carote gialle e pimpinella
  • 200 cl brodo di pollo o gallina completamente sgrassato (o brodo vegetale)
  • 10 cl succo di limone
  • 50 cl succo mandarino verde
  • 5 cl salsa soia
    Mai buttare via il panettone vecchio! Specialmente se è profumato agli agrumi…

Procedimento
Privare il panettone della crosta, tagliarlo a fettine e farlo ammordire  In una terrina in cui avrete versato il latte portato ad ebollizione.
Far riposare almeno due ore. Quando il composto risulterà morbido aggiungere il Vezzena ed il 1/2 tuorlo d’uovo. Regolare di sale e pepe. Aggiungere la pancetta affumicata e formare i canederli e l’erba cipollina.
Passarli infine nella polvere di Panettone al mandarino. Cuocerli a piacere in un brodo di carne o pollo per 5/6 minuti, oppure più leggeri al vapore (8/9 minuti).
Aggiungere al brodo fresco il succo di limone e mandarino e la salsa di soia. Regolare di sale. Portare a bollore.
Porre in una fondina tre canederli, versare il consommé bollente, guarnire con filetti di carota gialla e foglioline di pimpinella.
Buon Appetito!

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Cesare incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto nel suo blog, in stile ‘Turista non Turista’

For the English version, turn the page. Click Next>

Venetian cuisine … what abundance, what variety and what delicacies …
Bigoli al Torchi, large rough bronze-drawn spaghetti usually seasoned with sardines or duck ragout, traditional peasant pasta and beans soup in the Venetian version, dry borlotti beans seasoned with bacon or rind are used. Baccalà alla Vicentina cooked for many hours on low heat on a base of onion, garlic, parsley and desalted anchovies with the addition of grated cheese milk, it is served with white polenta.

Baccalà alla vicentina

Do you want more?
Bisato in a pan, browned eel sprinkled with vinegar and red wine, tomato sauce and transferred to the oven. Venetian liver cut into thin slices and marinated in water and vinegar then cooked briefly with an equal quantity of white onion. Sarde in Saor where the floured and fried fish are left for at least two days in a typical marinade prepared with onions, oil, wine and vinegar. Stewed cuttlefish cooked in stew with tomato and their black and served with white polenta
.

Il classico sugo nero di seppia

The prestigious Michelin Guide has awarded one of the most beautiful, most varied and certainly the most gourmet Italian regions: Veneto, which has collected awards, obtaining a myriad of stars and confirming itself to be a region capable of combining the beauties of the territory with the excellence in the gastronomic world So many new stars … We discover them in the provinces of Belluno and Verona. Specifically in Cortina d’Ampezzo at Riccardo Gaspari’s Sanbrite. Two restaurants have been awarded in the province of Verona: the first opened last year by chef Giacomo Sacchetti, the second is that of Mattia Bianchi, who returned to Veneto after his experience in Australia. The star was also confirmed for Matteo Grandi, while Piergiorgio Siviero was once again awarded for sustainability.

Here are the Michelin Stars in the Veneto firmament

Altissimo – Casin del Gamba
Arzignano – Damini Macelleria & Affini
Asiago –  La Tana Gourmet
Asiago – Stube Gourmet
Barbarano – Vicentino Aqua Crua
Bardolino –  La Veranda del Color
Borgoricco –  Storie d’Amore
Castelfranco Veneto – Feva
Cavaion Veronese –  Oseleta
Cortina d’Ampezzo – SanBrite
Cortina – d’Ampezzo Tivoli

Le meravigliose Dolomiti di Cortina d’Ampezzo

Lonigo, La Peca
Lughetto,Venezia – Antica Osteria Cera
Malcesine – Vecchia Malcesine
Oderzo – Gellius
Pieve d’Alpago – Dolada
Puos d’Alpago –  Locanda San Lorenzo
Romagnano –  La Cru

L’incanto di Venezia

Schio –  Spinechile
Verona –  Il Desco
Venezia – Il Ridotto-
Venezia – Glam Enrico Bartolini
Venezia –  Oro Restaurant
Venezia – Osteria da Fiore
Venezia –  Quadri
Venezia / Burano – Venissa

L’esclusiva bottiglia del Venissa, etichetta in foglie d’oro e pregiatissima uva dorona

What about the “hosteria “? Let’s start with a pinch of history …


It was 1200 and in the capitulars of the magistracy of the Lords of the Night, which watched over the nocturnal tranquility of Venice, a new term appears: “Hostarìa” Since then the ‘hostaria’ has delighted the palates of the Venetians until today, remaining rustic or becoming more sophisticated, but always respecting the history and tradition of lagoon cuisine. We are in 2021 and the “Osterie” are still a refuge for those looking for taste, tradition and … reasonable prices Here are our choices

Zamboni; Arcugnano
Alle codole, Canale d’Agordo,
Dai mazzieri Follina
Enoteca della Valpolicella, Fumane
Al ponte, Lusia
Madonnetta -Marostica
Il sogno– Mirano,
Arcadia– Porto Tolle
Locanda Solagna- Quero Bass
Al forno-Refronto,
Antica trattoria al bosco– Saonara
San Siro-Seren del Grappa
da Doro- Soragna,
Al bersagliere-Verona.

Venice: when the “hostaria” becomes top

Hostaria da Franz,
Venice
Historical meeting that takes its name from its founder, the Austro-Hungarian soldier Franz Habeler and which has since become synonymous with hospitality, taste and tradition. Maurizio Gasparini inherited it from his father, an excellent cook, great traveler, passionate about cooking and promoter of new dishes, such as his famous strawberry risotto, perhaps the first to appear in the Lagoon. Today, at the helm, we find Matteo Lazzaro.
Osteria al Museo, Burano A long time ago it was a lace shop and a couple of years ago it has become a point of renewal of the tradition and taste of Venetian cuisine. Sipping a spectacular ‘Bellini alla Pesca Bianca’, I meet Antonio Santaniello. On the menu, fish from the Lagoon triumphs, rigorously fresh and supplied daily by our trusted fishmonger on the island of Burano and by some stalls in the prestigious Rialto Market.

Gasparini e Santaniello

Incontri stellari con gli chef stellati del Veneto

Chef Raffaele Ros, San Martino, Scorzè, Venezia

Once it was a shop for the grain trade, today it is reported in the best gastronomic guides. Five generations have handed down a history linked to the territory and tradition with such a passion that it has won the coveted Michelin star. Can you tell me about this place? Scorzè is a strategic starting point for reaching art destinations such as Venice, Padua, Treviso, Serravalle Vecchia, the beautiful Castle of Conegliano and that of San Salvatore in Susegana. All around pulsates a territory scattered with important food and wine entities, from Valdobbiadene to the Upper Treviso area, to the Bassanesi Hills. Kitchens to discover? Many … with their wines, prosecco and oil and many types of radicchio: from the red of Treviso, to the variegated of Catelfranco, to the precocious of Scorzè to the late IGP. Until February the Radicchio Restaurants Consortium will celebrate it, as well as with me, also in many restaurants in the area.

Raffaele Ros
Raffaele Ros

Chef Alajmo , Le Calandre , Rubano ( Padova)

Welcome to the starry empire of Alajmo. Le Calandre, La Montecchia, Il Quadri … How did you become a chef? Since I was a child I have been wandering around the restaurant kitchen, having fun touching and manipulating food such as the dough for biscuits. Any cooking enthusiasts in his family? My mother, Rita Chimetto, chef of the Aurora Restaurant, the former name of Le Calandre, to which in 1992 the Michelin Guide recognized the first Michelin star. Three adjectives to describe the cuisine of Le Calandre? Fluid, light, deep and I would add ironic.

Massimo Alajmo

Chef Mauro Buffo, 12 Apostoli, Verona

He started at 19 with Gualtiero Marchesi, worked for Ferran Adrià, Japan, Tyrol, New York and from these trips he brings flavors and sensations to his menu he loves to use Italian excellences and then maybe apply them to new or different techniques, What’s always in his fridge at home? White wine, compound cheeses, vegetables And never…? What does not fit … for a matter of space! Do you cook at home? yes I like to improvise for friends, even if I prefer not to experiment, rather to go classic, At home I like to devote myself to rice which, I must admit, I only love if cooked by myself. while I let some friends cook the game, who are really experts

Mauro Buffo

Chef Matteo Grandi –Matteo Grandi, Vicenza

Today we find it with the Michelin Star in the new location of Piazza dei Signori in Vicenza Matteo Grandi in the Basilica. Cuisine of great technique, with strong French and Asian influences., The dishes of gyoza or rice and clams. Matteo respects tradition and proposes it in a modern key, where contrasts find a balance and surprises are always pleasant Matteo, where does your story start? Well the popular one as winner of Hell’s Kitchen Italia in 2014, then a guest at Forte Village, where I worked in Carlo Cracco’s restaurant as Executive Chef. Today we find it again with the Michelin Guide 2021 star confirmed, in the new location of Piazza dei Signori in Vicenza Matteo Grandi in the Basilica. Your travels? Many, with an adventure film start: I was 18 and dad sent me to Shaghai d to broaden my professional horizon …. well, without knowing a word of English. Your recipe for life? Being in great shape and in full harmony with my wife who governs hospitality and service.

Matteo Grandi

Chef  Giancarlo Perbellini –Casa Perbellini, Verona

We are in Verona, behind us the superb Cathedral of S. Zeno dominates. The restaurant boasts two Michelin stars and welcomes you with an exquisite but nonetheless casual theatrical direction, including the ritual of the tablecloth that is spread in front of the diner, very Goldoni’s ‘Loc Bandiera’ … If you were a dish on your menu, you would be … My sesame wafer, sea bass tartare, goat cheese with chives and a sensation of licorice: woe to anyone who touches it …. he is like a son! or the Iberian pork cheek cooked with beer, served with pure mother yeast and served with a crispy hood: the genesis of Perbellini. A dish that you prefer to eat if cooked by another person? Yes, my mother Silvana’s rice and potatoes. Her trick was to sprinkle it with Grana Padano and let it rest for a few minutes, to create that little skin that still constitutes a truly unforgettable visual memory for me.

Giancarlo Perbellini

Chef Matteo Bianchi – Amistà, Corrubbio di Negarine (Verona)

A few kilometers from Verona you will find the Amistà restaurant, in the magical Byblos Art Hotel, the result of the inventiveness of Alessandro Mendini, the architect and designer, who has fused the classic into contemporary elements. Chef Mattia Bianchi began his career at Villa del Quar with Bruno Barbieri. Then the journeys began: London, Perth and Sydney. In 2019 it won the coveted Michelin Star for the Amistà. Your first memory in the kitchen? The very first memory goes back to the home kitchen, where I spied on grandma Carla intent on preparing meals. She always had the freshest and top quality products from the properties that my grandfather, as a sharecropper, looked after for a noble family. Any dish on her menu that reminds you of those moments? Yes, a strong dish of Amistà, namely the Veronese court tortello, stuffed with white meat typical of farmyard animals, from rabbit sword to guinea fowl leg, to chicken wings.

 

Matteo Bianchi

La “Stella Green Michelin”

Chef Piergiorgio Siviero, Ristorante Lazzaro 1915 Pontelongo

For five consecutive years it has won the “Green” Michelin Star. A green star that rewards the use of renewable energy, energy saving, tablecloth management, eco-compatibility up to the choice of detergents in the kitchen and recyclable packaging. The menu changes every month with seasonal products focusing on seasonality, such as the radicchio “in January, the truffle in October, the goose in November. An important star, which certifies the commitment to the environment and the community, celebrates and encourages sustainable initiatives in the field of gastronomy, with the aim of preserving the territory, supplying oneself with consistency and the “no waste” philosophy, that is the policy of “no waste” with intelligent waste management and the reuse of leftovers.

Piergiorgio Siviero

Do you want a sample of the mastery of the “green” champion? Have you ever had any panettone left over at Christmas? what to do with it? Throwing it would be murder … Here’s how Piergiorgio Siviero recovered the Christmas panettone, transforming it into the protagonist in the new version of a traditional mountain dish: canederli in broth. For this recipe, Siviero relied on a Loison panettone with an intense aroma of late Ciaculli mandarin. Do you want to discover the recipe? HERE TOU GO!

CANEDERLI DI PANETTONE RAFFERMO IN CONSOMME’

The “gourmet recovery” dish of the starred Chef Piergiorgio Siviero
Ingredients for 4 people 250 g Panettone Loison with Ciaculli Late Mandarin 100 cl milk 50 g grated Alpine Vezzena 30 g smoked bacon cut into cubes about half a centimeter per side 1/2 egg yolk A bunch of chives Sarawak black pepper Fine salt Loison Panettone Powder with Ciaculli Late Mandarin Yellow carrots and burnet burner 200 cl completely defatted chicken or hen broth (or vegetable broth) 10 cl lemon juice 50 cl green mandarin juice 5 cl soy sauce
 
  • Mai buttare via il panettone vecchio! Specialmente se è profumato agli agrumi…

Method
Remove the crust from the panettone, cut it into slices and soften it in a bowl into which you have poured the boiling milk.Let it rest for at least two hours. When the mixture is soft, add the Vezzena and 1/2 egg yolk. Season with salt and pepper. Add the smoked bacon and form the dumplings and chives. Finally pass them in the powder of Panettone with mandarin. Cook them to taste in a meat or chicken broth for 5/6 minutes, or steamed lighter (8/9 minutes). Add the lemon and mandarin juice and the soy sauce to the fresh broth. Season with salt. Bring to the boil. Place three dumplings in a bowl, pour in the boiling consommé, garnish with yellow carrot fillets and burnet leaves.
Enjoy your meal!




Weekend a Venezia (come non l’avete mai vista e…. gustata)

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA

“Nessun battello nessun pescatore, nessuna lanterna nella rossa Venezia…”
Così scriveva il poeta Alfred de Musset nel 1844 dipingendo una Venezia vuota e solitaria.
Sono passati molti anni e questi versi sono inaspettatamente attuali.
In tempo di Covid, Venezia, la meta turistica più popolare del mondo, ha visto annullate le  le visite dei turisti americani, cinesi, giapponesi e ampiamente dimezzate quelle di turisti da tutto il mondo.

Viaggi cancellati, prenotazioni disdette. un fatturato che va dal 50 al 90% in meno del solito. In questi giorni, passata la pur ridotta affluenza del Festival del Cinema, Venezia è tornata ad essere una città semivuota che sa regalare visioni davvero insolite mai viste e di certo ancora più incantatrici.


Quasi inesistenti le file ai vaporetti. che sebbene limitati nel numero, sono attenti al distanziamento e all’obbligatorietà della mascherina.

Qualche turista in Piazza San Marco e dintorni, ma basterà lasciare il centro per trovare calli, vicoli e sotoporteghi, completamente deserti. Visione insolitamente solitaria forse, ma che fa della città una meta perfetta per un weekend in una Venezia segreta, deserta, irreale e ancora più seducente. Poco lavoro anche per i gondolieri che hanno abbassato i prezzi: ora con 50-60 Euro potrete fare  un bel giro in gondola, turistico si , ma pur sempre un simbolo della città.


Un weekend emozionante dove potrete scoprire angoli insoliti, conoscere nuove storie, vivere momenti indimenticabili e… gustare la meravigliosa cucina della Laguna, sia in ristoranti di lusso che in semplici trattorie, ambedue indimenticabili.

Dove alloggiare:

Dimentichamo gli albergoni turistici (anche quelli mezzi vuoti) per scoprire alloggi più ‘ nicchia’.
Corte di Gabriela
Nella piccola Calle degli Avvocati vi aspetta un’ accuratissima residenza dove l’estro del proprietario /chef vi riserverà  un’accoglienza perfetta a cominciare dalla biancheria, servita in sacchi di carta  rustica, alle setose lenzuola.

Design moderno, piccola colazione rigorosamente cucinata i casa, squisita e servita in un delizioso giardino. Qua e là foto vintage con grandi star del festival passati, Paul Newman, Claudia Cardinale, Jane Fonda…

Forse è una delle migliori scelte di lusso nel quartiere. Un hotel boutique di 10 camere in uno dei quartieri più eleganti di Venezia, Corte Di Gabriela è una residenza chic che sposa lo stile contemporaneo al’incanto di tocchi storici. In pieno centro, vicino a San Marco, a pochi passi dalle principali attrazioni della città, in una via tranquilla e isolata.
questo hotel dispone di un grazioso cortile interno e di un’accogliente ( e fornita di un ricco buffet preparato in casa dal Patron Gian Luca)
Tutte le camere sono diverse e
eleganti uguali; alcune sono decorate da affreschi sul soffitto, mentre altre hanno vista sul canale. I servizi sono grandi e moderni, iPad e connessione Wi-Fi gratuita.

EGO’ 
Letteralmente di fianco al Ponte di Rialto, boutique hotel 4 stelle lusso che racconta la storia di Marco Polo e della Via della Seta. Sarà la gentilissima Ekaterina ad accogliervi e a raccontarvi come ogni camera richiami un episodio del suo viaggio, mentre qua e là spuntano accenni storici sulla vita del grande conquistatore.

Per una notte speciale, una camera soeciale, letto rotondo, jacuzzi mosaicata tra ori, luna e sole e al risveglio una ricca colazione servita in camera oppure in salottino con vista sul Canal Grande.

Dove mangiare: partiamo alla grande

Arva
Tra stucchi, dipinti e affreschi , nello splendore de trionfo settecentesco veneziano, vi aspetta l’esclusivo ristorante dell’Hotel Aman, con i suoi suntuosi saloni all’interno e il suo giardino con vista sul canale.

Chef Dario Ossola è al timone di una cucina veneziana ricercata con squisite variazioni gourmet. Location e cena da Oscar, non a caso è stata scelta da George Clooney per la sua festa di matrimonio. 

Bistro de Venise
Quintessenza dello stile, della storia e della cucina veneziana. Tre sale dedicate a leggendari personaggi veneziani: Goldoni, Casanova, Vivaldi.
Un menu classico con ricette storiche alternate a innovazioni dello chef… Tappezzeria rossa le pareti quadri ottocenteschi, musica di quartetto d’archi: insomma un elegante tuffo nel passato
Zanze XVI
Tuffiamoci nel presente e in menu ‘mappamondo’ dove la creatività di Chef Stefano incontra la classicità di certe ricette della Laguna.
Arredamento in stile moderno, direi casual chic, personale impeccabilmente affabile., eccellente selezione di vini.

Hostaria da Franz
Tradizione e qualità, insomma la classe non è acqua ( spesso ‘alta’ a Venezia)
Un locale assolutamente pilotato dall’Impeccabile Maitre Maurizio Maurizio Gasparini che, in un’ atmosfera da bistro  elegante ma disinvolto, vi consiglierà come gustare al massimo la cucina e la serata.

Ma dove vanno a cena i veri veneziani?

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Dove vanno a cena i veri veneziani?

Ecco quattro indirizzi di strutture ‘qualità-prezzo’  (si insomma, dove non ti ‘spellano’…) principalmente frequentati dai locali.
La Trattoria Storica
Si passa da un simpatico dehors a un interno ricco di quadri d’autore, che spesso costituivano il pagamento per una buona cena. Menù veneziano al 100% a cominciare da…. ci sono andato due volte!Antico Gatoleto
Adriano e Bilal vi accoglieranno subito con un sorriso e una deliziosa focaccia alle cipolle rosse e foglie di cappero. Buttatevi sul pesce come ho fatto io: un antipasto di crudo davvero memorabile, ottimi spaghetti al nero di seppia prezzi modici.

Trattoria Alla Madonna
Un classico della ristorazione veneziana. E’ lì da 75 anni e la gestione è passata da generazione in generazione. Oggi se ne occupa Lucio Rado, ma il menù è quello di sempre. Qui non si può sbagliare: piatti abbondanti servizio accurato e soprattutto… Niente musica un tuffo nel passato con le delizie del presente optate per la tradizione: fegato alla veneta E lasciatevi consigliare per il pesce.
Osteria Oliva nera
Una vera rivelazionre: piatti da chef stellato ma, per fortuna, senza attitudine, complimenti a Stefano Novello… Già il calice di bianco servito con olive verdi e nere marinate all’arancio, uno sballo…Il tradizionale piatto ‘bigoli in salsa’ una pasta con sugo di cipolle e acciughe era semplicemente perfetta.
Per i dolci lasciatevi sedurre dalla proprietaria Isabella che, oltre che a occuparsi del ristorante, gestisce un delizioso B&B giusto dietro l’angolo. Mi ha servito un tortino di datteri con gelato al limone: una delizia.
Per finire… surprise!
Incontriamo il Prete Rosso soprannome di Vivaldi, un ristorantino con terrazza in cima alla Locanda Vivaldi, un piccolo paradiso poco conosciuto e in genere riservato a chi alloggia alla Locanda, ma prenotabile anche da clienti esterni, Chef Antonio vi delizierà con sorridenti, proprio come lui, piatti veneziani di pesce fresco. E che vista spettacolare! Godetevi una dei tramonti più belli della vostra vita…

E se volete scoprire dove i veneziani fanno il lunch di mezzogiorno, l’indirizzo  è unico: la leggendaria Rosticceria Gislon in Calle de la Bissa, 5424/ dove il lungo bancone stracolmo di delizie gastronomiche vi delizierà prima la vista e poi il palato con le più classiche specialità veneziane, dal saor al celeberrimo baccalà mantecato, a un’impareggiabile mozzarella in carrozza con le acciughe.
Parecchio affollato, un po’ di fila da fare, ma ne vale la pena.
Come vedrete, il covid non ferma i buongustai !
CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.
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“No boats, no fishermen, no lanterns in red Venice …” So wrote the poet Alfred de Musset in 1844, painting an empty and lonely Venice. Many years have passed and these verses are unexpectedly current. In time of Covid, Venice, the most popular tourist destination in the world, saw the visits of American, Chinese, Japanese tourists canceled and those of tourists from all over the world halved. Trips canceled, reservations canceled. a turnover ranging from 50 to 90% less than usual. In these days, after the reduced turnout of the Film Festival, Venice has returned to being a half-empty city that knows how to offer truly unusual visions never seen before and certainly even more enchanting. The lines at the vaporetti are almost non-existent. which although limited in number, are attentive to the spacing and obligatory nature of the mask. A few tourists in Piazza San Marco and its surroundings, but it will be enough to leave the center to find calli, alleys and sotoporteghi, completely deserted. An unusually solitary vision perhaps, but which makes the city a perfect destination for a weekend in a secret, deserted, unreal and even more seductive Venice. Little work also for the gondoliers who have lowered their prices: now with 50-60 Euros you can take a nice gondola ride, tourist yes, but still a symbol of the city. An exciting weekend where you can discover unusual corners, learn new stories, experience unforgettable moments and… taste the wonderful cuisine of the Lagoon, both in luxury restaurants and in simple trattorias, both unforgettable. Where stay: We forget the tourist hotels (even the half-empty ones) to discover more ‘niche’ accommodations. Court of Gabriela In the small Calle degli Avvocati a very accurate residence awaits you where the inspiration of the owner / chef will reserve you a perfect welcome, starting with the linen, served in rustic paper bags, to the silky sheets. Modern design, small breakfast strictly home cooked, exquisite and served in a delightful garden. Here and there vintage photos with past festival stars, Paul Newman, Claudia Cardinale, Jane Fonda… Perhaps it is one of the best luxury choices in the neighborhood. A 10-room boutique hotel in one of the most elegant districts of Venice, Corte Di Gabriela is a chic residence that marries contemporary style with the charm of historic touches. In the center, near San Marco, a few steps from the main attractions of the city, in a quiet and isolated street. this hotel has a lovely internal courtyard and a cozy (and equipped with a rich buffet prepared at home by the Patron Gian Luca) All the rooms are different and elegant alike; some are decorated with frescoes on the ceiling, while others have canal views. Amenities are large and modern, iPads and free Wi-Fi. EGO’ Literally next to the Rialto Bridge, a 4-star luxury boutique hotel that tells the story of Marco Polo and the Silk Road. It will be the very kind Ekaterina to welcome you and tell you how each room recalls an episode of his journey, while here and there historical hints on the life of the great conqueror pop up. For a special night, a soecial room, a round bed, a jacuzzi with a mosaic of gold, moon and sun and when you wake up a rich breakfast served in your room or in the sitting room overlooking the Grand Canal. Where to eat: let’s get off to a great start Arva Among stuccos, paintings and frescoes, in the splendor of the eighteenth-century Venetian triumph, the exclusive restaurant of the Hotel Aman awaits you, with its sumptuous halls inside and its garden overlooking the canal. Chef Dario Ossola is at the helm of a refined Venetian cuisine with exquisite gourmet variations. Location and Oscar dinner, it is no coincidence that George Clooney chose it for his wedding party. Bistro de Venise Quintessence of Venetian style, history and cuisine. Three rooms dedicated to legendary Venetian characters: Goldoni, Casanova, Vivaldi. A classic menu with historical recipes alternating with innovations by the chef … Red upholstery on the nineteenth-century painting walls, string quartet music: in short, an elegant blast from the past Zanze XVI Let’s dive into the present and into the ‘globe’ menu where Chef Stefano’s creativity meets the classicism of certain recipes from the Lagoon. Modern decor, I would say casual chic, impeccably friendly staff, excellent wine selection. Hostaria by Franz Tradition and quality, in short, class is not water (often ‘high’ in Venice) A place absolutely driven by the impeccable Maitre Maurizio Maurizio Gasparini who, in an elegant but casual bistro atmosphere, will advise you on how to enjoy the cuisine and the evening to the fullest.
Where do real Venetians go for dinner?
Here are four addresses of ‘quality-price’ structures (yes, in short, where they don’t ‘peel’ you …) mainly frequented by locals. The Historic Trattoria It goes from a nice terrace to an interior full of paintings by the author, which often constituted the payment for a good dinner. 100% Venetian menu starting from …. I went there twice! Antico Gatoleto Adriano and Bilal will immediately welcome you with a smile and a delicious focaccia with red onions and caper leaves. Throw yourself on the fish as I did: a truly memorable raw appetizer, excellent spaghetti with cuttlefish ink at reasonable prices. Trattoria Alla Madonna A classic of Venetian catering. It has been there for 75 years and the management has passed from generation to generation. Today Lucio Rado takes care of it, but the menu is the same as always. Here you cannot go wrong: abundant dishes, accurate service and above all… No music a dip in the past with the delights of the present opt ​​for tradition: Venetian liver And let us advise you for the fish. Osteria Oliva black A real revelation: starred chef dishes but, luckily, without attitude, congratulations to Stefano Novello … Already the white glass served with green and black olives marinated in orange, a high … The traditional ‘bigoli in sauce’ dish a pasta with onion and anchovy sauce was just perfect. For desserts, let yourself be seduced by the owner Isabella who, in addition to taking care of the restaurant, runs a delightful B&B just around the corner. She served me a date pie with lemon ice cream: a delight. Finally… surprise! We meet the Red Priest, nickname of Vivaldi, a restaurant with a terrace at the top of the Locanda Vivaldi, a little known paradise and generally reserved for those who stay at the Locanda, but can also be booked by external customers, Chef Antonio will delight you with smiling, just like him , Venetian dishes of fresh fish. And what a spectacular view! Enjoy one of the most beautiful sunsets of your life … And if you want to find out where the Venetians have their midday lunch, the address is unique: the legendary Rosticceria Gislon in Calle de la Bissa, 5424 / where the long counter full of gastronomic delights will delight you first the sight and then the palate with the more classic Venetian specialties, from saor to the famous creamed cod, to an incomparable mozzarella in carrozza with anchovies. Quite crowded, a bit of a queue to do, but it’s worth it. As you will see, covid does not stop gourmets!