Esperienza gourmet in Istria: quando il turismo incontra il sapore

Benvenuti in Istria, un gioiello culinario che fonde la bellezza paesaggistica con il piacere del palato. Questa regione croata, baciata dal mare Adriatico e bagnata dal sole mediterraneo, si sta affermando come una destinazione gourmet di prim’ordine. In questo viaggio attraverso i sapori dell’Istria, ci concentreremo sulla produzione di olio e vino, due pilastri che stanno trasformando la regione in un paradiso per gli armanti del buon cibo e del vino.

L’Olio d’Oliva: Un Tesoro Liquido

L’Istria vanta una lunga tradizione nella produzione di olio d’oliva, e le sue colline sono punteggiate da uliveti secolari. L’ulivo è infatti presente nella penisola sin dai tempi degli antichi greci, come riportano varie testimonianze scritte. A quegli scritti, si aggiungono i resti degli antichi oleifici, situati lungo la costa occidentale istriana, soprattutto a Brione, Barbariga, Parenzo, Porto Cervera. Questa storica tradizione non si è affatto affievolita, tanto che oggi, la più importante pubblicazione al mondo dedicata all’olio extravergine di oliva, Flos Olei, anche nel 2024 premia l’Istria e i suoi olivicoltori: la penisola croata sarà per l’ottava volta la miglior regione al mondo per l’olio extravergine, con il maggior numero di oli inseriti nella guida (in tutto 69). La combinazione di clima mite, terreno ricco e cure agricole tradizionali conferisce a questo olio un sapore unico e inconfondibile. Visitare una delle numerose aziende agricole della zona offre non solo l’opportunità di assaporare oli pregiati, ma anche di immergersi nell’arte dell’estrazione dell’olio. Dalle olive al frantoio, seguire il percorso di produzione è un’esperienza sensoriale che coinvolge la vista, l’olfatto e il gusto.

Vino: Il Calice che Racconta la Storia del Territorio

L’Istria è anche rinomata per i suoi vini di alta qualità, che riflettono il carattere del terreno e il clima ideale. Le cantine della regione accolgono gli appassionati di vino in un viaggio attraverso i vitigni autoctoni, come il Malvasia. Infatti in Istria si trova ovunque ed è parte integrante dell’identità agricola della regione. Il vino è di color giallo paglia, di gradevole aroma che richiama il fiore d’acacia. È armonioso, di freschezza moderata e di sfruttare equilibrata. In Istria è altrettanto tipico il Terrano, vino di un intenso colore tra il viola e il rosso-rubino, di un vivace aroma di frutta, estremamente fresco e beverino. Partecipare a degustazioni guidate permette di esplorare la complessità di questi vini e di comprendere il connubio tra tradizione e innovazione che caratterizza la scena vinicola istriana. Oltre alle cantine, molti agriturismi offrono la possibilità di abbinare i vini locali a piatti tipici, regalando un’esperienza gastronomica completa.


La Malvasia bianca di Candia è un vitigno a frutto bianco, con un leggero aroma del moscato dà origine a un vino frizzante secco, morbido e fresco al palato, di buona struttura generale.

L’Istria, diventando sempre più una destinazione gourmet, si distingue per la sua capacità di soddisfare tutti i sensi. Dai panorami pittoreschi delle colline ricoperte di ulivi ai sapori intensi degli oli e dei vini locali, ogni angolo di questa regione racconta una storia di tradizione e passione per la gastronomia. Che siate appassionati di cucina, intenditori di vino o semplicemente viaggiatori curiosi, l’Istria si rivela un destino che sa conquistare il cuore di chiunque ami i piaceri della tavola.

In conclusione, l’Istria si sta trasformando in un’esperienza gourmet da non perdere. Con la sua produzione di olio e vino di qualità, la regione invita i viaggiatori a scoprire il lato più delizioso della sua cultura. Lasciatevi conquistare dai sapori autentici dell’Istria, dove il turismo si fonde armoniosamente con il gusto, regalando esperienze indimenticabili a ogni occone e sorso.




Viaggio “gourmet”in Sicilia, colori, profumi, sapori e tre ricette stellate

(italian and english versions)

A tavola!

La Sicilia ha un grande patrimonio culinario che riflette le tradizioni degli antichi sovrani e che può essere trovato in ricette locali come cous cous, sorbetto, marzapane, frutta candita e miele, oltre alla tipica salsa con sardine, pinoli, uvetta e zafferano, i classici arancini. pesce spada, pesce azzurri e le squisite ‘zuppe povere’ di verdure dell’orto.

Nel cielo della Sicilia brillano 14 Stelle Michelin

Archi – Zash
Bagheria – I Pupi
Caltagirone – Coria
Catania – Sapio interv
Linguaglossa –  Shalai
Lipari –  Il Cappero
Malfa –  Signum

Il famoso mercato del pesce a Catania

Taormina –  La Capinera
Modica –  Accursio
Ragusa – La Fenice
Ragusa – Locanda Don Serafino
Taormina – St. George by Heinz Beck
Terrasini –  Il Bavaglino
Taormina –  Otto Geleng

L’Etna

I classici, anche “on the road”

Tre protagonista dello street food siciliano:a popolarissima arancina,  polpettina di riso fritta e ripiena di ragù o di prosciutto e mozzarella o … di quello che pare al cuoco., mentre per le strade di Palermo trionfano le panelle, pane farcito con frittelle di ceci aromatizzate al prezzemolo e… una mia passione, pani câ meusa, panino con la milza, che diventa “maritato” se sposa un’abbondante grattuggiata di caciocavallo.

Street food spettacolari: arancino al nero di seppia, panelle e la meuza
Street food spettacolari: arancino al nero di seppia, panelle e la meuza

Ancora fame?
Ecco la caponata di melanzane, ricco piatto in sugo agrodolce con pomodoro, cipolle, olive, capperi, sedano. Pasta con le sarde e finocchietto in un sugo bianco con zafferano uvetta e pinoli. Le primedonne della strada sono però le famose spremute ” dal vivo” delle succose arance siciliane.

Le favolose spremute d’arancia sicilana …anche in versione “street food” .

La tradizione del riciclo

Paladine della politica ” no waste”,  le nonne e le antenate palermitane usavano tutti gli avanzi di pasta rotta  per realizzare una minestra con i tenerumi tipiche zucchine lunghe estive. Amano l’acqua e si trovano d’estate e i primi di autunno.

La Brigata delle Signore di Menfi, paladine della tradizione, dei prodoti del territorio e del risparmio

Una delizia , che troviamo anche nel menu e nella ricetta dello Chef stellato Roberto Toro, al timone di Otto Geleng a Taormina. Toro ha creato un coloratissimo risotto con seppia, foglie di tenerumi e peperone crusco.
Ecco la ricetta

Chef Roberto Toro e il suo risotto con la partecipazione straordinaria dei tenerumi!
Chef Roberto Toro e il suo risotto con la partecipazione straordinaria dei tenerumi!

Il pesce

I ricci. erotici ma… centellinati
Prendete un riccio di mare, tagliatelo in due, spremete ci sopra un po’ di limone e concedetevi questa libidine, considerata un afrodisiaco anche dagli antichi Greci.  Molti mercati marini offrono succulenti ricci da mangiare crudi sul posto, ma attenzione: è vietato il prelievo di più di 50 esemplari per pescatore e mai in maggio e giugno, proprio per dare la possibilità all’animale di potersi riprodurre sotto costa.
Dall’Africa e dalla storia arriva il cous cous di pesce, che a San Vito lo Capo è  addirittura festeggiato in un Festival internazionale, mentre i messinesi celebrano stoccafisso alla ghiotta in umido con patate, olive, capperi e pomodoro.
Irrestibili sono gli involtin di sarde a beccafico, anche lo sgombro profuma la tavola siciliana, lo chef stellato Pietro D’Agostino, al timone della Capinera di Taormina lo propone “a modo mio”
Curiosi? Ecco la sua ricetta

“o sgombro mio” il piatto di Pietro D’Agostino

Dolcezze sicule

Come non menzionare i cannoli, ormai famosi in tutto il mondo  le ruote del carretto e la tradizionale cassata di ricotta? Irresistible torta glassata con crema di ricotta, canditi e glassa, e poi ancora le sfinci di San Giuseppe, il natalizio buccellato, grossa ciambella farcita da moltissimi tipi di frutta secca e gocce di cioccolato, infine Il bianco mangiare classico budino di latte di mandorla.

Dolcezze sicule: le ruote, la cassata e i cannoli  famosi in tutto il mondo

Lo chef stellato Alessandro Ingiulla lo ha rivisitato e ne è uscito un bianco mangiare con rosmarino, ficodindia e latte croccante. Ecco per voi, la ricetta

Chef Ingiulla e il suo Dolcemangiare
Chef Ingiulla e il suo Dolcemangiare servito da Sapio a Catania

Sua Maestà la Granita

 La tradizione dice che furono gli arabi a portare in Sicilia lo sherbet, bevanda ghiacciata aromatizzata con frutta o acqua di rose. Oggi è l’incontrastato drink ghiacciato, simbolo della Trinacria. c’è da sbizzarrisi: dalla classica alla frutta fragole, lamponi, limone, gelso, alla versione al caffè accompagnato da panna e brioche, alle versoni trendy con menta, zenzero o nella nuova versione “wine slushie” al vino.

Le mille versioni della granita; ovvero la semplicità e creatività

Tra le osterie consigliate:

Gente di mare Acicastello.
Terracotta Agrigento.
Oasi osteria del mare Licata.
Quattro archi Milo.
La rusticana Modica.
Lo scrigno dei sapori Palazzolo Acreide.
Corona Palermo
Al ritrovo San Vito lo capo.
Cantina siciliana Trapani.

… e per un calice di vino “Made in Sicily”?

Risposta ovvia: Mandrarossa, eccellenza vinicola siciliana con i suoi vini nati nel “Menfishire”, il territorio di Menfi e nelle 2 contrade scelte, per una produzione che va dai vini classici a un’ intensa varietà di vini nuovi, alcuni dei quali unici per il panorama siciliano.

tre eccellenze Madrarossa

Si passa dal classico e popolare Grillo,il bianco siciliano per eccellenza, fresco e giovane, con sentori di agrumi e fico d’india che richiamano immediatamente l’atmosfera della vera Sicilia, al Grecanico Dorato, dall’intenso profumo di zagara, limoni e cedri fino a chiccherie come il Chenin Blanc Brut ottenuto con metodo Charmat da uve di Chenin Blanc che, con la sua freschezza, esalta tutti i momenti di festa e convivialità. Sapido ed elegante, con un finale lungo e persistente, invita a sperimentare nuovi abbinamenti.
Brindiamo!

Una scena della Cavalleria ©Foto Franco Lannino

Una scena della Cavalleria Rusticana ©Foto Franco Lannino
INFO
(Per infomazioni sui ristoranti, dettagli, menu e indirizzi clicca il nome in rosso)
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At the table!

Sicily has a great culinary heritage that reflects the traditions of the ancient rulers and that can be found in local recipes such as cous cous, sorbet, marzipan, candied fruit and honey, as well as the typical sauce with sardines, pine nuts, raisins and saffron, the classicarancini. swordfish, blue fish and the exquisite ‘poor soups’ of garden vegetables.

14 starred restaurants shine in the sky of Sicily

Archi – Zash
Bagheria – I Pupi
Caltagirone – Coria
Catania – Sapio
Linguaglossa –  Shalai
Lipari –  Il Cappero
Malfa –  Signum
Taormina –  La Capinera
Modica –  Accursio
Ragusa – La Fenice
Ragusa – Locanda Don Serafino
Taormina – St. George by Heinz Beck
Terrasini –  Il Bavaglino
Taormina –  Otto Geleng

I classici, anche “on the road”

3 protagonists of Sicilian street food: a very popular arancina, a fried rice ball stuffed with meat sauce or ham and mozzarella or … whatever the cook thinks., While in the streets of Palermo panelle triumph, bread stuffed with pancakes of chickpeas flavored with parsley and … a passion of mine, pani câ meusa, sandwich with spleen, which becomes “married” if combined with a generous grated caciocavallo cheese.

Street food spettacolari: arancino al nero di seppia, panelle e la meuza
Street food spettacolari: arancino al nero di seppia, panelle e la meuza

Still hungry?
Here is the eggplant caponata, a rich dish in sweet and sour sauce with tomato, onions, olives, capers, celery.Pasta with sardines and fennel in a white sauce with saffron, raisins and pine nuts. The prima donnas of the street, however, are the famous “live” juices of the juicy Sicilian oranges.

Le favolose spremute d’arancia sicilana …anche in versione “street food” .

La tradizione del riciclo

Paladins of the “no waste” policy, the grandmothers and ancestors of Palermo used all the leftovers of broken pasta to make a soup with the typical tenerumi long summer courgettes. They love water and can be found in summer and early autumn.

La Brigata delle Signore di Menfi in azione

A delight, which we also find in the menu and in the recipe of starred Chef Roberto Toro, at the helm of Otto Geleng in Taormina. Toro has created a colorful risotto with cuttlefish, tenerumi leaves and crusco pepper. Here the recipe

Chef Roberto Toro e il suo risotto con la partecipazione straordinaria dei tenerumi!
Chef Roberto Toro e il suo risotto con la partecipazione straordinaria dei tenerumi!

Il pesce -The fish

Sea urchins,. erotic but … few

Take a sea urchin, cut it in two, squeeze a little lemon on it and treat yourself to this delicacy, considered an aphrodisiac even by the ancient Greeks.Many marine markets offer succulent hedgehogs to eat raw on the spot, but beware: it is forbidden to take more than 50 specimens per fisherman and never in May and June just to give the animal the opportunity to reproduce under the coast.

In San Vito lo Capo fish couscous is celebrated in an international festival, while the people of Messina celebrate stewed stockfish with potatoes, olives, capers and tomatoes. The rolls of beccafico sadines  are Irrestible as well those of veal or lamb entrails. Even mackerel perfumes the Sicilian table, the starred chef Pietro D’Agostino, at the helm of the Capinera di Taormina proposes it “my way”
Are you curious? Here the recipe

“o sgombro mio” il piatto di Pietro D’Agostino

Dolcezze sicule

How not to mention the cannoli, now famous all over the world, the cart wheels and the traditional ricotta cassata? Irresistible cake glazed with ricotta cream, candied fruit and icing. The biancomangiare is a classic almond milk pudding.

Dolcezze sicule: le ruote, la cassata e i cannoli  famosi in tutto il mondo

The starred chef Alessandro Ingiulla has revisited it and the result is a white to eat with rosemary, prickly pear and crunchy milk. Here for you, the  recipe

Chef Ingiulla e il suo Dolcemangiare
Chef Ingiulla e il suo Dolcemangiare servito da Sapio a Catania

“Osterie”

Gente di mare Acicastello.
Terracotta Agrigento.
Oasi osteria del mare Licata.
Quattro archi Milo.
La rusticana Modica.
Lo scrigno dei sapori Palazzolo Acreide.
Corona Palermo
Al ritrovo San Vito lo capo.
Cantina siciliana Trapani.

… and for a glass of “Made in Sicily” wine?

Obvious answer: Mandrarossa, Sicilian wine excellence with its wines born in “Menfishire”, the territory of Menfi and in the 2 selected districts, for a production that ranges from classic wines to an intense variety of new wines, some of which are unique for the Sicilian landscape.

tre eccellenze Madrarossa

We spam from the classic and popular Grillo, the Sicilian white par excellence, fresh and young, with hints of citrus and prickly pear that immediately recall the atmosphere of the real Sicily, to Grecanico Dorato, with an intense scent of orange blossom, lemons and cedars to chiccherie such as the Chenin Blanc Brut obtained with the Charmat method from Chenin Blanc grapes which, with its freshness, enhances all moments of celebration and conviviality. Sapid and elegant, with a long and persistent finish, it invites you to experiment with new combinations. Let’s toast!

Una scena della Cavalleria ©Foto Franco Lannino

Una scena della Cavalleria Rusticana ©Foto Franco Lannino




Milano: il piacere dei déhors

A Milano, nelle calde serate estive, drink sfiziosi e piatti gourmet da gustare nei déhors: vere e proprie oasi incantate, endroit freschi e di tendenza dal fascino nascosto

Di Franca Dell’Arciprete Scotti

Riservati o scenografici i déhors di Giacomo Milano

I presupposti per un’estate al top ci sono tutti: vista Piazza Duomo, terrazza all’aperto in pieno centro, location che ricorda uno stile vagamente retrò ispirato agli anni ’30 di grande classe … e sul tavolo un cocktail fresco ghiacciato da gustare godendosi un po’ di relax! La terrazza all’aperto rappresenta il cuore pulsante del Ristorante Giacomo Arengario, uno degli indirizzi immancabili del capoluogo meneghino, affacciato direttamente su Piazza Duomo.

La carta prevede una selezione di squisite leccornie della tradizione classica che hanno reso famosa la cucina di Giacomo, dal Gran Crudo di Giacomo, allo spaghetto al pomodoro, alla cotoletta – solo per citarne alcuni – fino agli impareggiabili dessert.

Diversa, invece, ma altrettanto invitante, l’atmosfera informale che si respira nel piccolo giardino da Giacomo Rosticceria in Via Pasquale Sottocorno n. 36, in zona Cinque Giornate, un angolo di verde animato da un pergolato di vite e pochi tavolini in cui degustare piatti tipici cucinati seguendo la vecchia tradizione di Giacomo.

INFO

*Ristorante Giacomo Arengario, via Guglielmo Marconi, 1, tel 02/72093814

*Giacomo Rosticceria, via Pasquale Sottocorno 36, tel 02/36709354

www.facebook.com/ristorantigiacomomilano

Spica: un déhors e un giardino segreto nel cuore di Milano

Riapre Spica, un angolo tranquillo e intimo, a due passi dal brusio vivace di Porta Venezia, quartiere milanese simbolo dell’Art Nouveau. Il ristorante delle chef Ritu Dalmia e Viviana Varese dà il via a un’estate incentrata sulla freschezza, con un viaggio di sapori, colori e profumi.

Il giro intorno al mondo in stile Spica è proposto con un menù speciale ispirato al brunch anglosassone, ma realizzato con piatti che evocano i sapori delle migliori cucine del pianeta.

Un brunch da gustare nell’atmosfera vibrante e colorata che si ritrova all’interno del ristorante, o nel déhors su strada in Via Melzo e nel giardino segreto nel cortile, aperto dal venerdì alla domenica, con due menù del giorno a prezzo fisso, oltre al menù alla carta.

INFO

Spica Restaurant, via Melzo 9, tel 02/84572974, www.spicarestaurant.com

All’Origine: chicche golose in zona Guastalla a Milano

L’estate 2020 del ristorante All’Origine è da vivere in strada. Con due grandi novità: un aperitivo per palati gourmet e un déhors che occupa gran parte del marciapiede antistante il locale, dove una quarantina di ospiti potranno comodamente godere, nel rispetto del distanziamento previsto, le specialità del talentuoso chef Fabio Titone.

L’aperitivo gourmet è una formula inedita per questo ristorante: dalle 18 fino a chiusura, parte dei tavoli saranno dedicati a chi vorrà semplicemente sorseggiare vini al calice, scegliendo tra bianchi, rossi e bollicine di un’ampia lista di etichette, accompagnati da un tris di golose chicche che variano giornalmente a seconda dell’estro dello chef.

Si potrà così degustare un bacio di dama cacio e pepe all’agrodolce di verdurine con granita all’aceto di mele, una zucca in doppia consistenza con semi di zucca glassati, una focaccina con lardo di Colonnata, grissini al pomodoro, al nero di seppia e di semola stirati a mano ogni giorno da Fabio. Oppure un tagliere di salumi della Valle di Lanzo con prosciutto di Parma o un plateau di pesce Royal.

INFO

All’Origine, Via Lamarmora 36, tel. 02/5464312, www.ristoranteallorigine.com . www.ristoranteallorigineshop.it

Speronari Suites e il suo ristorante El Porteño Gourmet

A pochi passi dal Duomo, in una delle più tipiche strade del centro di Milano, una nuova area outdoor invita a gustare lunch e aperitivo, fino alla cena e al dopo cena. Speronari Suites, riaperto nel pieno rispetto delle normative di sanificazione, sceglie la sinergia con Dorrego Company per il ristorante El Porteño Gourmet.

Così, nella via Speronari, tutta pedonalizzata, possono godere la nuova area outdoor sia gli ospiti di Speronari Suites, sia milanesi e turisti che in estate desiderano un nuovo luogo di incontro, dal pranzo al dinner.

Il romantico déhors accoglie un pubblico giovane e trendy, desideroso di respirare un’atmosfera internazionale e la tradizione enogastronomica argentina: dalle classiche empanadas di vari ripieni ai diversi tagli di carne teneri e saporiti cucinati lentamente alla parrilla, oltre alle novità, come le paste, le portate a base di salmone, le insalate, le varie proposte vegetariane come le empanadas di verdure e la cotoletta di tofu.

INFO

El Porteño Gourmet, via Speronari 4, tel  02/49428140, www.speronarisuites.it, www.dorregocompany.com




DESTINAZIONI GOURMET: 8 CITTÀ EUROPEE DA VISITARE NEL 2019. (parte 2) VERSO IL SUD: LISBONA, SUD EGEO, MATERA

-di Cesare Zucca-

Voglia di luce, sole, colori, emozioni? In più amate la buona tavola? Le ricette della tradizione?
I sapori antichi e Il meglio della cucina regionale?
Il nostro viaggio continua… oggi vi porto a scoprire tre gioielli del Mediterraneo e le loro meravigliose ricette della tradizione. Dagli azzurri delle maioliche portoghesi, al blu intenso del del Mare Egeo e delle casa, alla tavolozza dei colori dei sassi di Matera che all’alba riflettono candide sfumature tipicamente mediterranee e al tramonto sembrano confondersi con il cielo.

LISBONA, Portogallo


E’ la seconda classificata nella lista delle Capitali Europee della Cultura Gatronomica 2019. Una città tutta da scoprire e una destinazione super trendy. Cucina ricca, saporita, solare e ben condita. Da ristoranti stellati, a tipiche tabernas e suggestivi bar petiscos dove troverete stuzzichini con olive, insalata di polipo e crocchette di pesce. Tra le specialità: caldo verde (zuppa nazionale con cavolo, patate, erbe e fettine di chorizo), arroz de polvo (risotto cremoso con polipo), bifanas (involtini di maiale e vino), pregos (tramezzini di carne) e la famosa francesinha (toast superfacito con uova, prosciutto, salsiccia, formaggio e salsa al Porto). Tanto pesce, gustosi frutti di mare e ‘sua Maesta’ baccalà, fritto nelle pataniscas, oppure mantecato à Bras. Il dolcetto nazionale è pasteis de nata (piattelle alla crema, della serie ‘una tira l’altra’…) da gustare nella storica pasteleria alla Torre de Belèm.

SUD EGEO, Grecia


Una città non vi basta? Puntate verso l’Egeo Meridionale, designato Regione Europea della Gastronomia 2019. Vi aspettano più di 50 isole delle Cicladi e del Dodecanneso: Paros, Andros, Milos, Mykonos, Kos, Santorini, Syros, Naxos, Tinos, Rodi, Kalymnos, Karpathos e tante altre destinazioni idilliache ricche di tavole vibranti di gusto, colore e delizie che vanno dal polipo alle sardine in crosta di sesamo, all’agnello profumato alle erbe, a formaggi di pecora, a verdure e legumi solari. Tanto pesce servito in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). e xtapodi (calamari arrosto)

Capra, agnello e manzo, innaffiati dai vini locali. L’ineguagliabile fava di Santorini,  essiccata e poi preparata come una purea, molto simile come consistenza all’hummus. È un piatto semplice ma allo stesso tempo molto nutriente, può essere servito come piatto principale oppure più spesso come contorno con feta, cipolle e olive nere.

Tanto pesce servitor in stile kakavia (stufato) e gouna (essiccato al sole). Ottimi formaggi tra cui kefalotiri, ladotiri, skotiri, mizithra. Ottimi piatti vegetariani: revithokeftedes (polpette di ceci), tsimetia (fiori di zucchine ripiene). Tanto miele: il profumatissimo mayiotiko proviene dai fiori primaverili e viene usato in molti piatti: avgokalamara (pasta fritta), kalsounia (dolce al formaggio) amigdalota (biscotti di marzapane) lo troviamo perfino nell’acquavite tsikoudia. Grazie al suo ambiente geofisico, ai prodotti locali e all’identità gastronomica la regione del Sud Egeo è un paradiso terrestre.

MATERA, Italia


Infine Matera, il 2019 si annuncia come un anno glorioso per il gioiello lucano eletto Capitale della Cultura Europea 2019. Molti viaggiatori esperti di cibo conoscono da tempo questa città di montagna unica, costellata da caverne, da antiche abitazioni scavate nella roccia, dai suoi poveri Sassi abitati da famiglie e bestiame, da storie, leggende e arte. Matera, a lungo isolata dal resto d’Italia, rimane uno degli ultimi veri baluardi della cucina povera. Autentiche ricette contadine composte da ingredienti poverissimi che danno vita ad un piatto buonissimi, sani e nutrienti, come le spettacolari zuppe di legumi locali e quelle con i ceci neri. Sarà un grande anno per Matera che il 19 Gennaio inaugurerà ufficialmente gli eventi con la partecipazione di bande provenienti dalle Capitali della Cultura di tutto il mondo. Grande festa anche per il pane di Matera, celebre in tutto il mondo, che sarà protagonista di workshops, degustazioni e festeggiamenti.

Indiscutibile leggenda della cucina materana è il  dolce peperone crusco, che viene prima essiccato al sole e poi fritto per tramutarsi in una croccante e saporita esplosione di gusto, deliziosa in tutte le stagioni. A partire dal 1 Agosto, tra balli, canti e tavole imbandite, si celebrerà la crapiata (tradizionale piatto conviviale con grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli). In Giugno, la città dei Sassi ospiterà Breadway, un viaggio nella tradizione della panificazione materana. La primavera 2019 vedrà l’installazione delle tavolate Mammamiaaa, cene aperte e tutti in cui lospite prepara una ricetta tradizionale della sua famiglia insieme a dieci invitati. A novembre si terrà l’Asta del Tartufo bianco lucano in contemporanea a quella di Alba. TGrande spazio alla cucina locale, dalla cialledda (pane duro condito con patate, cipolla, erbette della Murgia),Paste ricche, saporite e solari: le strascinate (pasta con cime di rape materane e peperoni cruschi), i gnummareddi (involtini di interiora di agnello, fegato, polmone, cuore e animelle legati da un sottile budello naturale), il baccalà con peperoni cruschi, cutturiddi (agnello con cipolline, pomodori, alloro e rosmarino), pignata (carne di pecora o di castrato condito in terracotta con salame piccante, pecorino, peperoncino e tante verdure).


Lunedì prossimo ci aspettano Francia e Finlandia, due regioni con caratteristiche diverse ma con una passione in comune: grandi competizioni gastronomiche.
Vi porterò in due meravigliose città: Lione e Helsinky.
Buon viaggio gourmet!