ROMA SEGRETA (parte 1) PORTE MISTERIOSE, LA CHIESA ‘HORROR’, LA SERRATURA MAGICA, IL GIARDINO INCANTATO, LA PIETRA DIABOLICA E… LO SPAGHETTO STELLATO DEL CONVIVIO TROIANI

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

Quanti sono i segreti che nemmeno i romani conoscono?
Oltre la Roma “famosa” c’è una Roma che nasconde segreti e misteri.
Seguitemi…

Quanti sono i sanpietrini di San Pietro?
Eccoli, il simbolo ‘stradale’ che tappezza le vie e i vicoli di Roma, percorsi familiari diurni e magiche pietre lunari di notte. Tra i 2 milioni di sanpietrini che compongono l’enorme piazza di San Pietro, il più famooso è “Il cuore di Nerone” e si trova nel Libeccio della Rosa dei Venti piantato nella piazza. Passato sotto milioni di occhi, è stato identificato poche volte.

Si tratta di un piccolissimo bassorilievo a forma di cuore trovato da alcuni bambini e soprannominato in questo modo senza nessun motivo particolare. C’è chi lo chiama “Cuore del Bernini“ e sarebbe un’opera dell’Autore quale segno di un amore mai trovato, altri lo hanno battezzato “Cuore di Michelangelo” e sostengono che sarebbe stato scolpito dal Maestro quale simbolo di un amore infranto, un’altra leggenda dice che fu una donna a crearlo per ricordare il marito condannato a morte ingiustamente.
Voi per quale versione votate?


Alla caccia del cuore
Ecco alcune indicazioni per trovarlo: a circa 10 metri dall’obelisco centrale, corre tutto intorno a disegnare un cerchio di marmo per terra la “Rosa dei Venti”, cioè delle aree della piazza in cui è presente un disco più chiaro, con l’indicazione della direzione geografica e del nome del vento corrispondente. Il Cuore di Nerone si trova nel riquadro del sud-ovest, cioè quello del “libeccio”, cioè sul lato sinistro della piazza se guardate la facciata della basilica.


Porta Alchemica
Uno dei luoghi più segreti di Roma. Situata nei Giardini di Piazza Vittorio sul colle Esquilino, questa strana struttura fu costruita tra il 1655 e il 1680 dal marchese Palombara all’interno della sua residenza dove oggi si trovano i giardini. Complice nientemeno che la Regina Cristina di Svezia, il nobile si avvicinò al mondo dell’alchimia creando un laboratorio gestito dal famoso alchimista Bandiera che allestì una vera aula di studi.

Si dice che un allievo, dopo un’intera notte alla ricerca di un’erba magica abile di produrre oro, abbia trovato la formula, si sia riempito le tasche di oro e sia fuggito, dimenticando un foglio pieno di simboli che rivelavano il segreto della pietra filosofale. Quei simboli sono ora la decorazione della Porta Magica.


Da vedere a stomaco vuoto
Nel bel mezzo di Via Veneto, c’è la chiesa di Santa Maria Immacolata con una cappella interamente decorata da ossa raccolte tra il 1528 e il 1870 dal cimitero di Santa Croce.
Teschi, tibie, femori, scheletri, tutti accuratamente installati nelle rispettive cripte. Brrrrrr…


La pietra del Diavolo
Nella Chiesa di Santa Sabina noterete una grossa pietra nera riposta su una piccola colonna,. La leggenda dice che il Diavolo tentò di distrarre San Domenico intento a pregare ma, non riuscendoci, afferrò con forza la grossa pietra e la scagliò contro il Santo. Lo mancò e colpì invece la lastra tombale, rompendola. Vero o falso? In realtà la pietra è il peso di una bilancia romana trovato nei sotterranei e la lastra fu rotta nel 1527 dall’architetto Domenico Fontana durante un restauro, ma è bello credere alle leggende e Roma ne sforna una ogni minuto…


Ora la pietra troneggia sopra una colonnona a spirale e sulla superficie sono incisi dei segni che sarebbero gli artigli diabolici. Qualcuno sostiene sostiene che di notte il Diavolo si aggiri incapucciato nell’oscurità, ma io non ci credo.


Pasta storica
Situato a San Lorenzo, il Pastificio Cerere è un’antica fabbrica che produceva pasta a Roma da oltre 50 anni. E’ diventato una Fondazione e ospita studi di artisti e design, atelier di artisti, gallerie e una scuola di fotografia e un rinomato ristorante.


Serratura con vista
Stai cercando una vista alternativa della cupola più famosa di Roma?
La troverai attraverso il buco della serratura di una grande porta in Piazza Cavalieri di Malta sull’Aventino attraverso il quale si gode di un’ inaspettata vista della famosa cupola.
Vi consiglio di andarci di notte, molto suggestivo. Instagram story immediata…

Weekend fuori città per un viaggio incantato.
A Latina, poco distante da Roma, vi aspetta un segreto di rara bellezza: i Giardini di Ninfa che nascono sulle ceneri di Ninfa antica, fiorente cittadina medievale sull’unica via di comunicazione che da Roma portava al sud, al sicuro dai briganti e dalla palude insalubre che infestava queste zone durante il Medioevo. Sono stato particolarmente fortunato perchè la mia visita ha coinciso con una delle ricorrenti passeggiate organizzate dai Parchi Letterari accompagnate da attori che raccontano la storia del Giardino

attraverso gli scritti di poeti e scrittori che in passato ne rimasero ammaliati e trasferirono in parole la sua magia, da Boris Pasternak a Virginia Woolf, che scriveva immersa nelle gelide acque, da Thomas Eliot a Tennessee Williams fino a Karen Blixen e Truman Capote senza dimenticare Gabriele d’Annunzio, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Bassani, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, solo per citarne alcuni. Nel 2018 i Giardini di Ninfa sono entrati a far parte della rete dei Parchi Letterari  in memoria di Marguerite Chapin. Le prossime visite ‘letterarie’, sono 24 Agosto, 21 Settembre, 4 Ottobre, mentre il Giardino sarà visitabile fino a Novembre nei primi weekend del mese. Controllate giorni e orari.


Un’altra sorpresa (deludente…)
Era la quarta volta che cercavo di procurarmi i biglietti per il tour del tanto elogiato Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia e considerato una delle più importanti ville del Rinascimento. Ho provato sul posto, ho provato online…niente sempre ‘sold out’.


Finalmente sono riuscito a prenotare l’ultimo posto libero. Dopo una severa perquiszione stile aereoporto, parte un tour guidato in italiano (o quasi visto il forte accento francese della guida, peraltro alquanto verbosa e noiosa). SI accede al giardino, grazioso, ma nulla di spettacolare e poi nel patio, inchiodati a un’interminabile spiegazione delle colonne e dei diversi stili.


La guida si eccitava parecchio del fatto che sul cornicione un paio di sculturine fossero attribuite a Leonardo… Anche all’interno le delusioni non sono mancate: sale disadorne di arredi, vari zig zag per evitare le zone di lavoro dell’Ambasciatore e del personale, alle pareti qualche dipinto originale, ma parecchie copie. Nessun opera di rilievo, nonostante la Guida si sgolasse a gemellare i quadri appesi al lavoro di Tiziano e di Caravaggio o, peggio ancora, paragonare il soffitto a quello della Cappella Sistina…


La visita è durata un’ora, ma sinceramente 15 minuti bastavano.

( ENGLISH TRANSLATION)

TEXT AND PHOTO BY CESARE ZUCCA – How many secrets are there that not even the Romans know? Beyond the “famous” Rome there is a Rome that hides secrets and mysteries. Follow me… How many San Pietro cobblestones are there? Here they are, the ‘road’ symbol that covers the streets and alleys of Rome, family paths during the day and magical moonstones at night. Among the 2 million cobblestones that make up the huge Piazza di San Pietro, the most famous is “The heart of Nero” and is located in the Libeccio della Rosa dei Venti planted in the square. Passed under millions of eyes, he has only been identified a few times. It is a very small heart-shaped bas-relief found by some children and nicknamed in this way for no particular reason. There are those who call it “Heart of Bernini” and it would be a work of the Author as a sign of a love never found, others have baptized it “Heart of Michelangelo” and claim that it would have been sculpted by the Master as a symbol of a broken love , another legend says that it was a woman who created it to remember her husband unjustly sentenced to death. Which version do you vote for? In pursuit of the heart Here are some indications to find it: about 10 meters from the central obelisk, the “Rosa dei Venti” runs all around to draw a circle of marble on the ground, that is the areas of the square where there is a lighter disc, with the indication of the geographical direction and the name of the corresponding wind. The Heart of Nero is located in the south-west square, that is, that of the “libeccio”, that is, on the left side of the square if you look at the facade of the basilica. Alchemical Door One of the most secret places in Rome. Located in the Gardens of Piazza Vittorio on the Esquiline Hill, this strange structure was built between 1655 and 1680 by the Marquis Palombara inside his residence where the gardens are today. Accomplice none other than Queen Christina of Sweden, the noble approached the world of alchemy by creating a laboratory run by the famous alchemist Bandiera who set up a real study room. It is said that a pupil, after a whole night in search of a magical herb capable of producing gold, found the formula, filled his pockets with gold and fled, forgetting a sheet full of symbols that revealed the secret of the philosopher’s Stone. Those symbols are now the decoration of the Magic Door. To be seen on an empty stomach In the middle of Via Veneto, there is the church of Santa Maria Immacolata with a chapel entirely decorated with bones collected between 1528 and 1870 from the cemetery of Santa Croce. Skulls, tibias, femurs, skeletons, all carefully installed in their respective crypts. Brrrrrr … The Devil’s stone In the Church of Santa Sabina you will notice a large black stone placed on a small column. The legend says that the Devil tried to distract Saint Dominic intent on praying but, failing to do so, he grabbed the big stone with force and threw it at the Saint. He missed it and hit the tombstone instead, breaking it. True or false? In reality, the stone is the weight of a Roman scale found in the basement and the slab was broken in 1527 by the architect Domenico Fontana during a restoration, but it is nice to believe the legends and Rome churns out one every minute … Now the stone towers over a spiral column and on the surface there are signs that would be the evil claws. Some say that at night the Devil wanders hooded in the dark, but I don’t believe it. Historic pasta Located in San Lorenzo, the Pastificio Cerere is an ancient factory that has been producing pasta in Rome for over 50 years. It has become a Foundation and houses artists and design studios, artists’ studios, galleries and a photography school and a renowned restaurant. Lock with a view Are you looking for an alternative view of the most famous dome in Rome? You will find it through the keyhole of a large door in Piazza Cavalieri di Malta on the Aventine where you can enjoy an unexpected view of the famous dome. I recommend you to go there at night, very impressive. Immediate Instagram story … Weekend out of town for an enchanted journey. In Latina, not far from Rome, a secret of rare beauty awaits you: the Gardens of Ninfa which are born on the ashes of ancient Ninfa, a flourishing medieval town on the only communication route that led from Rome to the south, safe from brigands and unhealthy swamp that infested these areas during the Middle Ages. I was particularly lucky because my visit coincided with one of the recurring walks organized by the Literary Parks accompanied by actors who tell the story of the Garden through the writings of poets and writers who in the past were bewitched by her and transferred her magic into words, from Boris Pasternak to Virginia Woolf, who wrote immersed in icy waters, from Thomas Eliot to Tennessee Williams to Karen Blixen and Truman Capote

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Dopo tanto tempo dedicato all Francia, ci voleva qualcosa davvero Made in Italy, anzi Made in Rome e, visto che avevo un certo languorino, il mio pensiero è corso a uno dei piatti più famosi della cucina romana, l’ineguagliabile amatriciana !
Dove trovarne una superlativa?


A Il Convivio Troiani ristorante stellato dei Fratelli Troiani, che da 25 anni serve un’amatriciana considerata la mIgliore di Roma. E’ un ristorante con quattro stanze dai diversi approcci, tra cui una molto ’artistica’ con i tavoli decorati da tavolozze e tubetti di colore, che in realtà sono gustosissime salse da contorno.

“L’amatriciana è da più di 25 anni il nostro piatto signature, mi racconta l’ Executive Chef Angelo Troiani, dove gli ingredienti tradizionali: lo spaghettone, i pomodori e  il pecorino romano che giocano, secondo la nostra prerogativa, sulla distinzione degli elementi e dei gusti con tecniche innovative, come l’aggiunta finale del guanciale croccante che sostituisce quello di cottura, rendendo il piatto meno sapido e più gradevole al palato.
E poi qualche altro segreto che… rimane segreto.

Al Convivio, i tradizionali primi piatti di pasta hanno subito un twist, come la Carbomare, con spaghetti, uova, pesce fresco, lamelle di palamita rese croccanti in forno, infine parmigiano e pepe, giusto per citare la carbonara classica. Altra specialità: lo spaghetto che si accoppia a cozze fresche e differenti tipi di alghe con un sughetto chiamato ‘quasi pomodoro’ fatto con bacche di goji.Le alghe sono una passione dello Chef che le usa anche nella cottura del suo ‘Bosco e Riviera’  dedicato al giovane Chef Alessandro Narducci, morto in un incidente stradale sul lungotevere della Vittoria, amico di Angelo Troiani, suo maestro e socio. Consiste in un delicato lombo di cinghiale, servito con alghe cristallizzate, salicornia, mayonese, granita e patè di riccio.

Veniamo all’iconico “ajo, ojo e peperoncino”. Come lo avrà ‘stravolto’ ?
“E’ un piatto che mi piace fare molto perché estemporaneo, mi dice Angelo, per cui gli ingredienti, i profumi e i sapori sono netti e molto distinguibili. Mi fa venire in mente il gioco dei ‘calci in culo’, perché ogni ingrediente dà la spinta all’altro, e tutti i singoli sapori vengono esaltati. Io ho aggiunto delle mazzancolle e l’ho profumato al limone con menta e mardorle. Tradizionale o quasi…vuoi la ricetta?”

SPAGHETTI AJO E OJO, PEPERONCINO, PECORINO ROMANO, MAZZANCOLLE, LIMONE, MENTA E SCAGLIE DI MANDORLE

INGREDIENTI:
360gr di spaghetti
1/2 kilo di mazzancolle grandezza media
60 gr pecorino romano grattugiato
buccia grattugiata di 1/4 di limone
cuc tav di succo di limone
20 foglie di menta
40 gr scaglie di mandorle
2 spicchi d’aglio
PREPARAZIONE
Tagliare l’aglio a metà e separarlo dall’anima. Rosolarlo in poco olio girandolo di tutte due le parti. Togliere l’aglio. Pulire i gamberi, togliere l’intestino, tagliarli per lungo.
Fare un brodo con le teste e 600gr di acqua. Appena arriva a bollore filtrare il brodo. Rosolarli nello stesso olio, poi toglierli. Mettere il succo di limone, il brodo e il peperoncino.
Cuocere la pasta, toglierla al dente, saltarla e aggiungere le mazzancolle.
Completare con il pecorino, il limone grattugiato e la menta.
Impiattare e decorare con un po’ del pecorino romano e mandorle.

INFO
Il Convivio Troiani
Giardino di Ninfa.

 

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.