Autunno trentino: Arco, dall’olio alla grappa

L’avevo già scritto qui che l’autunno è una stagione da rivalutare, è la stagione del gusto, delle scelte, del pensiero, dei sentimenti, del calore del cuore e non del sole cocente o dei termosifoni. Noi siamo andati a cercarlo in Trentino, dove il lago di Garda si sposa con le falde delle Alpi. Ma, insieme al foliage, vi abbiamo trovato palme e ulivi. Questo è l’autunno ad Arco.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa. Panorama con lago di Garda

È ben strano questo posto. La vite si tinge di rosso e d’oro, ma trionfa il verde argenteo degli ulivi, con grappoli di olive colorate. Il Mediterraneo è arrivato fin qui, con il microclima creato dal respiro del Garda: il vento.

Raffaele d’Argenzio

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa. Panorama

Ad Arco ci si arriva seguendo la costa est del lago oppure, uscendo dall’autostrada A 22, a Rovereto Sud. Siamo sotto le Alpi Giudicarie, eppure ti sembra d’essere in Liguria. Non per nulla, anche il tipo di oliva dell’Alto Garda si avvicina all’oliva ligure taggiasca. Il nostro sarà un weekend mediterraneo, alla scoperta del rito dell’oro verde, dell’olio d’oliva che dall’antichità è cibo, medicina e anche portatore di sacralità.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa

Quando l’oliva diventa oro

Accoglienza ospitale in un perfetto agriturismo, nel cui giardino ovviamente trovi ulivi con grappoli di olive pronte ad essere raccolte, poi una piacevole cena in un ristorante con piatti e prodotti del luogo, ma rivisitati e proposti con ricercatezza. Ma al mattino via subito a cercare uliveti e frantoi. Uliveti ne trovi dappertutto, prati ancora verdi in cui si ergono gli ulivi come argentei monumenti.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa. La raccolta delle olive

La raccolta delle olive avviene con le reti, per non perderne nessuna. E ci spiegano che l’olio migliore arriva quando l’oliva è metà verde e  metà rossa/marrone.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa. La raccolta delle olive dettaglio

Per il primo frantoio si deve salire verso Tenno, e a Cologna lo troviamo ma con un nome inatteso “Frantoio Acetaia del Balsamico. E già, qui oltre all’olio si produce un ottimo aceto balsamico, di quello vero, non quello finto fatto con il caramello che trovate nei supermercati a 8 euro.

Eccellenze enogastronomiche

Qui l’aceto diventa balsamico dopo aver fatto bollire il mosto, e invecchiato attraverso un percorso in botti di otto tipi di legno diverso, dal rovere, all’acacia al pero, ma il risultato è …balsamico.

Botti di aceto balsamico

L’olio invece è prodotto in un efficiente frantoio e potete vederlo uscire come oro liquido, pieno delle proprietà salutari antiossidanti che rigenerano. Qualsiasi medico potrà consigliarvelo come una sorta di elisir. Anche per la pelle è meglio di qualsiasi crema. Ma siccome siamo anche golosi, quest’olio lo apprezziamo anche nel gelato di loro produzione, durante la degustazione.

Degustazione di olio

Verso il Lago di Tenno, ma ci fermiamo a Canale

Ci affacciamo sul lago di Garda come da un balcone, e ripartiamo verso il lago di Tenno, di cui ci han detto meraviglie. Si parte, ma anche qui talvolta piove. Si prosegue ma ci dicono che è meglio fermarsi, il lago con la pioggia non è bello, allora ci fermiamo al borgo medievale di Canale di Tenno. Una freccia indica un parcheggio sulla destra, l’entrata del borgo è vicina.

Canale di Tenno
Scorcio di Canale di Tenno

La sottile pioggia, con il grigio del cielo vicino, è come una patina che lo allontana nel tempo.  Tutto sembra ferma nel passato, qualche turista  con ombrello sembra un alieno arrivato dal futuro. Tutto è costruito su archi di pietra che i saggi mastri muratori sapevano costruire. Su quegli archi non fienili con assi di legno ma piani e piani di case addossate che si sostenevano vicenda. Un’architettura diversa da altri borghi montani, Renzo Piano avrebbe avuto poco da insegnare qui a Canale. Qui l’arco impera, sostiene, abbellisce e esprime un senso di raccoglimento.

Stradine a Canale di Tenno
Stradine a Canale di Tenno

Chi lo ha salvato dall’abbandono è stato il pittore Giacomo Vittone (Torino 1898) un impiegato della banca di Riva, ma poi curatore del Museo di Riva. Ed ora qui potete visitare la Casa degli Artisti G.Vittone, uno spazio dedicato agli artisti prima ancora che all’arte: spazio espositivo, d’accoglienza di laboratori.

Casa degli Artisti
Interno della Casa degli Artisti

Quando usciamo non piove più, il sole si affaccia fra le nuvole, il tempo è tornato bello, ma anche la patina del tempo si è dissolta. E a noi dispiace un po’.

Arco, il Mediterraneo arriva in Trentino

Che strano posto è questo? Siamo in autunno, ai piedi delle Alpi Giudicarie, e ci sembra d’essere in Liguria. Palme, ulivi ed anche banani nelle strade e nei giardini.  Tanta storia è raccontata dai palazzi e dagli archi di cui è disseminata la città.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa
Ad Arco palme e vegetazione mediterranea

Ma il nome “Arco”; non viene dall’arco, quasi sicuramente deriva dal latino ARX, rocca, roccia. Infatti quella che vediamo in alto è la Rocca che ancora oggi sembra sorvegliare e proteggere. Ci sono tanti posti da visitare ma il bello di Arco è proprio passeggiare fra queste strade in cui trovate anche un antico lavatoio. Ad Arco l’autunno è dolce, l’Ora arriva puntuale a metà giornale per portare su la temperatura mite del più grande lago italiano. E qui assapori anche il gusto dell’autunno con le castagne, l’olio appena fatto (ma è costoso) e il nuovo vino.

Autunno tempo di castagne

tedeschi e gli austriaci lo sanno da sempre e arrivano puntuali a godersi l’autunno.  Naturalmente pare che la principessa Sissi sia passata anche da qui. Daniele del turismo Garda Trentino ci mette la mano sul fuoco.

Dopo l’olio e il vino, una grappa trentina non guasta

A Vignole troviamo il Frantoio Bertamini, l’ultimo con le mole, che ci raccontano la storia dell’olivicoltura. Anche qui degustazione, anche qui poche gocce d’olio su del pane soddisfano il nostro palato come il piatto di un grande chef.

Frantoio Bertamini

Al Frantoio Madonna delle Vittorie, la degustazione dell’olio si abbina allo spumante Trentodoc, e volendo anche un pranzo nello spazioso e organizzatissimo agriturismo. Qui degli esperti dell’olio sembrano davvero dei sommelier che tengono corsi a noi scolari con voglia d’imparare. Così scopriamo che esiste anche l’olio denocciolato, cioè fatto frangendo le olive private dal nocciolo, quindi molto più prezioso.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa

La fortuna vuole che sia presente Matteo Marzadro, patron anche della distilleria della Grappa “Le 18 Lune”, vicino al casello Rovereto Nord dell’A 22. L’occasione era ghiotta e non potevamo farci sfuggire una degustazione di questa famosa grappa. Ricorderemo a lungo i Sapori e i Colori caldi dell’autunno in Trentino.

L’autunno ad Arco, dall’olio alla grappa
Dove mangiare

Osteria Le Servite – www.leservite.com
Acetaia del Balsamico – www.acetaiadelbalsamico.it
Antica Croce (vicino al Castello di Tenno) www.gardaslowemotion.it
Antiche Mura – www.antiche-mura.it
Madonna delle Vittorie – www.madonnadellevittorie.it

Dove dormire

Agritur La Cort – www.agriturlacort.it
Lido Palace – www.lido-palace.it
Monastero Arx Vivendi – www.monastero-arxvivendi.com

Frantoio Madonna delle Vittorie

INFO

www.gardatrentino.it




Lago di Garda: 370 chilometri quadrati d’amore

Gardina, la ninfa protettrice della zona del Garda si innamorò perdutamente del bellissimo Benaco. Un amore corrisposto, passionale. Un amore da favola fino a quando il bel Benaco, il giorno delle nozze non viene colpito da un malore. E muore. Da quel giorno la vita di Gardina cambia, tutto diventa doloroso e la giovane donna cerca di alleviare la sofferenza piangendo. E sono le sue lacrime che hanno riempito il bacino del Lago di Garda.

La storia d’amore struggente di Gardina e Benaco è la prima storia che ci racconta la guida mentre costeggiamo la sponda veneta del Lago, diretti alla deliziosa località di Malcesine. E sembra quasi di vederla, Gardina, nel profilo del monte che sovrasta il lago: il profilo del viso delicato di giovane donna che protegge gli abitanti che vivono sulle sue sponde.

I borghi della riva veneta

La riva veneta del Lago di Garda è costellata di piccoli borghi incasellati nella pietra e nella storia: Malcesine, Lazise, Torri del Benaco, Peschiera. Borghi scenografici in cui l’azzurro del lago arriva fin dentro i piccoli vicoli.

Panorama del lago di Garda da Malcesine

E su queste docili acque l’ideale è il giro in veliero: un’imbarcazione storica lunga 24 metri che ti permette, al tramonto, di godere della luce del sole che si riflette sull’acqua fino a scomparire.

Giro in veliero sul Lago con Punta San Vigilio sullo sfondo

E toccare le sponde della piccola perla del Lago: Punta San Vigilio. Un’oasi naturale in cui si incastrano palazzi storici con statue incastonate quasi a sorvegliare le antiche mura.

Palazzi antichi a Punta San Vigilio

Malcesine: la “pietra mal fatta” del Lago

Sembri che il nome del borgo derivi proprio dalle parole latine “mala” e “silex” probabilmente dovuta alle pietre che costituiscono la pavimentazione del borgo. Malcesine si affaccia sul Lago ed è sovrastata dal Monte Baldo e si snoda in piccole stradine, vicoli (tra cui un piccolo e stretto vicolo) che si apre su una piccola piazzetta e che si trova al di sotto del castello di Malcesine.

Due scorci di Malcesine

Ma il Lago di Garda, nella sponda del Veneto, non è solo piccoli borghi ma anche grande tradizione enogastronomica. Uno dei testimonial più famosi di questa tradizione è sicuramente la Cantina Zeni, produzione ultracentenaria di vini in una cantina che è un vero e proprio museo.  Storia e innovazione che si muovono di pari passo: produzione vinicola e esperienze sensoriali a disposizione di chi vuole assaggiare i pregiati vini che nascono sulle sponde venete del Lago di Garda.

E, insieme al vino, la grande tradizione dell’olio che da secoli arricchisce le tavole degli abitanti della riva del Veneto. Olio Extra Vergine d’Oliva Garda D.O.P. orientale, l’oro verde.

Peschiera del Garda, il patrimonio UNESCO a due passi di “Lago”

Peschiera, da cui parte il fiume Mincio che tocca alcuni tra i più belli borghi d’Italia, è entrata a far parte a partire dal 2017 del patrimonio UNESCO proprio grazie alla sua fortezza. Ed è proprio la fortezza che ha consegnato questa cittadina alla storia: a partire dall’età del bronzo passando per i romani fino a essere una fortezza che difendeva la Serenissima per passare poi a Napoleone.

La fortezza di Peschiera

E la fortezza, come ogni baluardo di difesa che si rispetti, è circondata dal fiume che oggi fa da cornice al verde che spunta dalle antiche e alte mura. Passeggiando lungo le mura si può ammirare tutto lo splendore di quella che un tempo era la roccaforte di numerosi imperi. Un museo a cielo aperto in cui ogni singola e piccola pietra racconta una storia centenaria fatta di battaglie, sconfitte ma anche grandi vittorie.  La cura dell’ambiente pubblico cittadino fa si che la passeggiata sia piena di colori e di profumi: azalee, petunie, margherite che fanno da corollario perfetto al già suggestivo paesaggio.

Fioriture a Peschiera

I borghi sul Mincio

E il Mincio che nasce proprio a Peschiera, si muove e scorre per chilometri disegnando linee e percorsi sinuosi lungo tutta la regione. E nel suo percorso incontra borghetti suggestivi come Valeggio sul Mincio.  Valeggio sul Mincio con Borghetto sul Mincio sono due borghi riuniti nello stesso comune, entrambi per fondazione risalgono al periodo dei Longobardi anche se poi sono stati arricchiti di costruzioni e baluardi medievali quando infervoravano le lotte di potere tra i signorotti del territorio veronese e la Serenissima.

Panorama di Valeggio sul Mincio

E dalla vista panoramica di Valeggio sul Mincio con sosta sul ponte che sovrasta il fiume, si arriva al centro di Valeggio sul Mincio dove i sapori e gli odori della tradizione culinaria dell’entroterra del Lago di Garda del Veneto ti accoglie attraverso i vicoli cittadini.

La sottilissima sfoglia che racchiude il ripieno del “nodo d’amore”

E se parliamo di tradizione culinaria, parliamo di amore. Amore per la propria tradizione, per i propri lavoratori che si muovevano dai piccoli borghi per andare a lavorare nei grandi poli produttivi del Veneto ma anche dell’Emilia.  E l’amore che si è tradotto in piccole leccornie da gustare magari in compagnia, lungo una tavolata imbastita e piena di commensali: il nodo d’amore.  Si tratta di un piccolo tortello, che differisce da quello emiliano, formato da una pasta sottilissima che alla vista sembra quasi trasparente e ripiena con un insieme di tagli di carne come suino, bovino, pollo che conferiscono sapore al piatto.

Un piatto di “nodi d’amore”

Torri del Benaco, il borgo che profuma di limone

Anche se Gardina ha perso Benaco, il suo grande amore, i due innamorati non verranno mai separati. Sorge infatti sulle sponde venete del Lago di Garda il borgo di Torri del Benaco: un piccolo borgo che si affaccia docile e tranquillo sul lago. Le sue strade, i suoi viali e i suoi caffè che arrivano fin dentro alle acque azzurre del Lago.  Torri del Benaco dove sorge la Limonaia: un sito produttivo molto suggestivo. Una costruzione in pietra viva all’interno della quale vivono e prosperano qualità di limoni che arrivano in tutta Italia.

La Limonaia a Torri del Benaco

Limoni che nascono grazie all’aria che il Lago sembra respirare, al sole che piano poggia i suoi raggi sulle folte fronte dell’agrumeto.  Profumi di fiori estivi che accompagnano il visitatore nella passeggiata lungo la sponda del lago fino ad arrivare in uno dei suoi caffe circondati da piccole barchette da pesca, per gustare granita (al limone, rigorosamente).

Barche a Torri del Benaco

L’amore che ha dato origine ad uno dei luoghi più suggestivi d’Italia in una testimonianza eterna di bellezza.

INFO

www.visitgarda.com




Ecco le ultime novità e le offerte per le vostre vacanze e weekend

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica che vi propone offerte, pacchetti e novità per le vostre vacanze e weekend. Ecco quelle che abbiamo selezionato per voi questa settimana.

A Bolzano un nuovo Parco Bioenergetico

Bolzano, città che da sempre si distingue per la sua vocazione green, ha inaugurato un nuovo Parco Bioenergetico, uno spazio ricreativo per gli amanti delle terapie naturali e un polmone verde per cittadini e visitatori. Il nuovo “polmone verde” si estende per 130 ettari ed è distribuito lungo le passeggiate storiche del Guncina e di Sant’Osvaldo. Si tratta di un’area unica nel suo genere che grazie all’innovativa tecnica del Bioenergetic Landscapes ha permesso di rilevare campi bio-elettromagnetici creati da una serie di alberi lungo la passeggiata del Lungo Isarco, tra Ponte Roma e via Bassano del Grappa.

Il parco è quindi carico di energia positiva, con un effetto terapeutico su corpo e mente. Le frequenze generate dagli alberi, infatti, possono entrare in risonanza con organi e sistemi del corpo umano portando grandi benefici. Il percorso, che si sviluppa su 14.360 mq, invita a scaricare lo stress attraverso una semplice passeggiata, momenti di riflessione o abbracciare un albero (tree hugging), da soli o in compagnia, seduti su una delle tante panchine colorate posizionate accanto a uno dei giganti verdi per rigenerarsi e caricarsi di positività. L’ideale è una sosta di almeno 10-15 minuti.

INFO: www.bolzano-bozen.it

Lazise, al Quellenhof Luxury Resort il “Giro del mondo il 80 giorni”

Una proposta esclusiva quella del Quellenhoff Luxury Resort di Lazise, il 5 stelle che si affaccia nella splendida cornice del Lago di Garda, per viaggiare con la mente e con lo spirito. Il programma estivo “Around the World in 80 days” abbina cocktail d’autore e trattamenti wellness ispirati alle tappe de “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Sono inclusi massaggi esotici, tutti da provare nella rinomata Onda Spa di 2000 mq tra saune, piscine e zone relax e raffinate creazioni mixology a cura del Bar Manager Mario Esposito, da gustare presso il bar del resort o nel Poll Bar panoramico.

Per esempio, si ispira a Parigi il trattamento French Nails con smalto semipermanente (25 min, e 30), mentre è un omaggio a Bombay il massaggio alla schiena con olio di sesamo caldo abbinato a un impacco allo zenzero (50 min, € 89). A San Francisco si ispira invece il Massaggio Californiano con movimenti lenti e oli (50 min € 89, 80 min € 125), mentre è dedicato a Londra il Cream Tea, uno scrub al tè Earl Grey e miele bio (50 min e 98). Infine, omaggia la Sicilia e Brindisi il trattamento Cannoli Siciliani che inizia con un peeling delicato all’arancia e sale marino, seguito da un impacco alla vaniglia e un massaggio al cacao (100 min € 135).

Si ispirano sempre alle avventure del protagonista del romanzo di Verne gli 80 cocktail internazionali rivisitati da Mario Esposito e dal suo staff, dal Cosmopolitan, al Cardinale, all’Old Cuban, realizzati a partire da una vasta lista di rinomati gin, whisky, rum, vodka, agave, vermouth e vini.

INFO: www.quellenhof-lazise.it

Al Bas Moos Dolomites Spa Resort di Sesto (BZ) percorsi benessere nella natura

Un’estate per rilassarsi, ricaricare le energie e ritrovare l’armonia con se stessi, il partner e la natura. Sono i percorsi benessere proposti dal Bad Moos Dolomites Spa Resort di Sesto, che sorge tra gli splendidi panorami della Val Fiscalina, in Alto Adige.

Per esempio, “Benessere qui e ora” è un percorso in tre tappe per ritrovare l’equilibrio e la pace interiore. La prima tappa consiste nel camminare e immergersi nel bosco, alternando cammino e riposo, contemplando suoni e colori della natura. La seconda tappa consiste in un esercizio di equilibrio e concentrazione: mettere i sassi in equilibrio uno sull’altro. Infine, l’ultima tappa consiste in una sosta nella sauna della Spa, guidati dal Maestro di sauna Charly. L’esperienza è pensata per un minimo di 6 persone, dura complessivamente 5 ore e va prenotata entro il giorno precedente.

L’esperienza “Benessere per due”, invece, è pensata per ritrovare l’armonia di coppia. Si comincia dalla piscina riscaldata esterna, immersi nella natura, si continua poi nella bio sauna per un primo massaggio rilassante, per poi spostarsi nella Relax Grotta Sulfurea, per un massaggio con olio di mandorle e acqua di rose. Infine, la coppia potrà rilassarsi nella Panoramic Sauna St Valentin e nella Sala Relax Old Stube con stuzzichini e calici di vino. Durata 5 ore (dalle 11 alle 16). Prenotazioni alla reception.

Il pacchetto “Wellness per corpo e anima, invece, valido per tutta l’estate, comprende 4 pernottamenti in mezza pensione con prima colazione e merenda altoatesina, cena con menù a scelta di 4-5 portate + 1 buono Wellness del valore di 60 euro da utilizzare nella Spa Termesana con piscine e saune. Il tutto a partire da € 570 a persona. Prolungando il soggiorno, aumenta anche il valore del buono: sarà di € 80 per 5 giorni e di € 100 per 6 pernottamenti.

INFO: www.badmoos.com

All’Ecovillage “Baia delle Ginestre” di Teulada (CA) la Sardegna più autentica

La Sardegna più autentica, tra mare, natura, tradizioni, nel rispetto dell’ambiente, si può vivere all’Ecovillage Baia delle Ginestre di Teulada (CA), nel sud dell’isola.  La nuova gestione, dal 1° luglio 2021, fa rinascere la struttura con una veste rinnovata sia nel nome che nel logo, mettendo in evidenza la formula di eco village, rispetto alla precedente di albergo residenziale. Il villaggio si trova sul promontorio di Capo Teulada e si affaccia sulla suggestiva Baia delle Ginestre, tra macchia mediterranea, acque turchesi e villini immersi nel verde. Dalla vicina foresta di Gutturu Mannu, ricca di mirto, ulivo e ginepro, l’occhio spazia alle maestose scogliere di Capo Teulada fino alle spiagge esotiche di Porto Zafferano, tra scorci luminosi di rara bellezza e paesaggi mozzafiato, da visitare anche grazie ai numerosi percorsi ciclabili che si snodano nella natura incontaminata.

Non solo. Il Sud della Sardegna è stata terra di conquista da parte dei Romani, dei quali conserva numerosi reperti immersi nei fondali. Ma è stata anche terra di scorribande dei corsari spagnoli. E proprio a quel periodo risalgono le antiche torri aragonesi, che si affacciano sulle coste a difesa degli invasori. Il percorso tra queste torri, che consente di ammirare anche alcuni nuraghi, costituisce uno splendido tragitto di trekking o mountain bike.

A pochi chilometri dal villaggio, nel basso Sulcis, si trovano poi le misteriose Domus de Janas, le “case delle fate”, scavate dalla roccia e abitate, si narra, da fiabesche figure di donne alte come il palmo di una mano. Si dice che, ancora oggi, escano durante le notti di luna piena per donare un pizzico di follia a chi ancora crede nelle fiabe. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una vacanza rilassante ma, al tempo stesso, per andare alla scoperta dei riti, miti, tradizioni e storia della Sardegna più autentica.

INFO: www.baiaecovillage.it