Wine weekend in Romagna, dove il mosto del vino si sposa con il mosto delle idee

Di Raffaele d’Argenzio

Mentre l’estate si allontana e l’autunno si avvicina, scegliamo (bene!) di fare una weekend in Romagna, a Forlì, o meglio nel forlivese. Ce l’ha suggerito come wine across experience il Mondo del vino, la holding che ha vigneti dalla Romagna al Piemonte e fino alla Sicilia, quasi sempre in territori con un proprio fascino, che vale pena conoscere.

E venire da queste parti a pochi passi da Forlimpopoli, dove si festeggiano i 200 anni dalla nascita di Pellegrino Artusi,  mi sembra opportuno, quasi doveroso. Qui il grande gastronomo e letterato scrisse e pubblicò a proprie spese, nel lontano 1891, il libro di ricette “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, aprendo la strada a tutti quelli che oggi scrivono di cucina. Troppi.

L’opera dell’Artusi conta ben 111 edizioni, con oltre un milione di copie vendute. Al suo interno sono riunite 790 ricette. Dopo la sua morte, il ricettario non è più stato aggiornato e l’attuale edizione disponibile in commercio è identica a quella del 1911!

Prima tappa: i Poderi Dal Nespoli

Il primo obiettivo di un Wine Weekend non può essere che una cantina, un podere, un vigneto. È così che approdiamo al Poderi Dal Nespoli  a Civitella di Romagna. L’entrata è importante, si capisce subito che qui fanno sul serio. Subito dopo la cantina, c’è la bottega…ma la distesa di verde, dei filari che sembrano sentieri verso l’infinito ci affascina subito.

I filari sono di Sangiovese, il vitigno preferito anche dai vignaioli toscani che si trovano proprio oltre le colline del casentino. Quel Sangiovese che è anche l’uva del celebre Brunello. L’atmosfera è green al massimo, i filari nascono dalla valle e finiscono con il fondersi e confondersi con il bosco ancora intatto, dalla natura selvatica che si addolcisce con i vigneti.

I poderi sono della famiglia Ravaioli, che ora fa parte della holding Mondo del vino, e se avete la fortuna di incontrare durante la vostra visita Celita Ravaioli, fate di tutto per parlarle, lei è la responsabile dei vigneti e ve ne parlerà da innamorata e farà innamorare anche voi, mentre Fabio Ravaioli vi farà innamorare dei loro vini.

La cantina è antica e moderna nello stesso tempo, con presse e botti d’acciaio per il mosto e botti di legno di rovere per dare al vino quel sapore unico. Che sia antico o moderno, tuttavia, il profumo del mosto è sempre uguale: è natura viva, vita che nasce, piena di energia e di profumo.

Il profumo del mare ci chiama. Cervia ci aspetta

Profumo di mosto, ma anche il profumo di mare che ci porta il vento e che forse è un’illusione, ma non resistiamo a quel richiamo e puntiamo verso Cervia, tra mare, sapori e saline.

Prima un lungo sguardo al mare, poi l’appetito si fa sentire e ci precipitiamo alle Officine del sale, una lunga costruzione che un tempo serviva alla lavorazione del sale, ma che oggi ospita una struttura suddivisa fra un ristorante, una bottega di prodotti tipici, un bar, una biblioteca e perfino un teatro, il “Teatro della Musa”, che ospita spettacoli ed eventi.

In questo luogo fuori dal tempo ci si perde, ma il patron delle “Officine” Alessandro Fanelli è pronto a richiamare la vostra attenzione con le sue storie. È una sorta di Virgilio che racconta, spiega, affabula, descrive, un uomo innamorato del suo mestiere e del Gin che ha inventato e che ha chiamato “BANDITO”. E, forse, un simpatico “bandito” lo è anche lui.

Il patron delle Officine del Sale Alessandro Fanelli, istrionico “Bandito” e grande comunicatore, per lui  il ristorante può diventare un palcoscenico

Il suo limoncello invece è per pochi e solo a noi rivela il segreto del profumo: limoni sfusi arrivati da Amalfi e un pizzico di vaniglia.  E, a tavola: antipasto di pesce crudo, poi fritto di paranza e verdure, tutti a base di materie prime locali dal gusto unico, accompagnate dai vini dei Poderi Dal Nespoli, davvero eccezionali!

La torre San Michele ci osserva e sembra indicarci le famose Saline di Cervia, dove il sale è dolce. Non possiamo non andarci. E proprio le celebri saline sono la prossima tappa del nostro itinerario.

…il viaggio continua nella 2° pagina…

Le Saline di Cervia, dove il sale è…dolce

Ci aspetta una barca, ma la nostra meta non è il mare, bensì il canale che porta l’acqua salata alle saline. Vi diciamo subito che sono immense ed è meglio non visitarle in pieno sole. La barca ci porta nel cuore delle saline, ma poi dobbiamo continuare a piedi, percorrendo una fitta rete di sentieri che si snoda fra specchi d’acqua bassissima, che riflettono la luce del sole e riscaldano l’aria.

Il sale di Cervia è celebre per la sua…dolcezza. Ma perché il sale di Cervia è dolce?  In realtà, non è proprio “dolce”, semplicemente non ha il retrogusto amaro del sale comune, perché qui il terreno è argilloso e contribuisce a un’evaporazione più calcolata, che permette di avere il fior fiore del sale, con il minimo d’impurità, senza altri sali a parte il cloruro di sodio. E anche il fango che si deposita sul fondo pare abbia proprietà termali e curative!

Un altro mistero di queste saline è quel colore rosa che non ti aspetti, ma che subito ci ricorda i numerosi fenicotteri, che qui hanno il loro habitat ideale. Questa sfumatura caratteristica, come ci spiega la guida, è dalla presenza di un’alga rosa e da numerosissimi e minuscoli gamberi dello stesso colore, di cui i fenicotteri sono ghiotti. Proprio questa alimentazione così particolare conferisce al loro piumaggio quel rosa che ci piace tanto!

Ritorno a Forlì per ascoltare “Mosto – Il succo delle storie”

Si ritorna verso Forlì, una cittadina ordinata e pulita, che quasi sembra il set spento di un film ormai finito. Sarebbe bello visitare la mostra “Ulisse, l’arte e il mito”, ai Musei San Domenico, ricavati in un convento domenicano del XIII secolo, ma c’è solo il tempo di passare in albergo per togliersi il ricordo del sale per poi tornare ai Poderi Dal Nespoli, dove ci aspetta una serata eccezionale in cui il mosto del vino si sposa al Mosto delle idee.

Proprio così: Marco Martini, CEO del Mondo del Vino in questa splendida cantina crea anche weekend con eventi. E ormai da quattro anni si tiene “Mosto – Il succo delle storie”, in cui vengono invitati personaggi famosi della cultura che si raccontano o rispondono alle interviste di Matteo Caccia, che ne è anche il direttore artistico.

Si cena andando ai banchi dove si trovano piatti tipici realizzati con prodotti locali di qualità e familiarizzando ai tavoli che sono liberi. E il vino? È quello dei Poderi Dal Nespoli, naturalmente. Marco Martini ha messo una maglietta dello Staff e si diverte a farne parte, Matteo Caccia intervista scrittori e registi, ma beve buon vino anche lui. E non si sottrae alla nostra intervista.

Quando era ministro dell’economia, (anche se lui nega di avere mai pronunciato la famigerata frase) Giulio Tremonti disse che “con la cultura non si mangia”, però in Romagna ai Poderi Dal Nespoli con la cultura si beve!

Volete vivere una “wine experience“in Romagna? Clicca qui tutte le occasioni da non perdere 

COME ARRIVARE

In auto: A14 Adriatica con uscita Forlì, oppure la SS9 via Emilia. Da Forlì si può raggiungere Cervia in circa 35 minuti passando per via Cervese e poi sulla SP2 e sulla SP254. In treno: Forlì è servita dalla comoda linea ferroviaria Bologna-Ancora. Scendere alla stazione di Forlì.

DOVE MANGIARE E DORMIRE

*Officine del sale, via Evangelisti 2, Cervia (RA), tel 0544/976565, www.officinedelsale.com

*Borgo dei Guidi, via Villa Rossi 51, Nespoli (FC), tel 329/5480762, www.borgodeiguidi.it Cuore della tenuta del Podere Dal Nespoli, nella splendida villa in stile liberty dei primi del Novecento trovano spazio il ristorante gourmet al primo piano e al piano superiore le spaziose camere, tutte con bagno privato e finestre con vista sul parco secolare.

INFO

www.mondodelvino.com

http://www.turismoforlivese.it/

www.turismo.comunecervia.it

www.salinedicervia.it

 

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A FORLÌ IL VIAGGIO DI ULISSE NON SI FERMERÀ

Di Benedetta D’ArgenzioIn coscienza della gravità della situazione, Forlì dice no al coronavirus e comunica la riapertura della mostra “Ulisse. L’arte e il mito”, visitabile tutti i giorni fino al 21 Giugno 2020. Secondo il decreto del Presidente del Consiglio, la riapertura della mostra è garantita a condizione che si assicurino modalità di fruizione tali da evitare assembramenti di persone, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Un messaggio di fiducia e speranza, che definisce la cultura come un modello di comunicazione positiva che non può essere fermato, come il figura leggendaria di Ulisse. La mostra Allestita nelle sale del San Domenico, la mostra ospita 250 opere suddivise in 16 sezioni, dall’antico al Novecento. Il tema affrontato dalla mostra è quello di Ulisse e del suo mito, che da tremila anni domina la cultura dell’area mediterranea ed è oggi universale. Mito che si è fatto storia e si è tramutato in archetipo, idea, immagine. Un percorso museale che non solo comprende tutti i tipi di arte (dalla pittura alla scultura, dai mosaici agli arazzi), ma attraverso capolavori di ogni tempo racconta un itinerario senza precedenti. A partire dall’Ulisse di Sperlonga, opera in marmo risalente al I secolo, immagine simbolo della grande mostra; si passa alla suggestiva cornice del grande Rubens, raffigurante il Concilio degli dei, fino a Le muse inquietanti di De Chirico, all’Ulisse di Arturo Martini e al cavallo statuario di Mimmo Paladino. Un percorso emozionante che racconta di un Ulisse reso specchio di noi stessi; rappresenta infatti le nostre sfide, la nostra voglia di rischiare, di conoscere..insomma il nostro destino. Muovendo alla scoperta di un “al di fuori” sconosciuto e complesso che è dentro di noi.Prezzo: 15€ – disponibile servizio ticketone CollaborazioniGrazie al fondamentale intervento della Fondazione Cassa dei Risparmi e alla regia di Gianfranco Brunelli, sono state proposte collaborazioni con i più importanti Musei nazionali e internazionali, tra i quali il Musée d’Orsay di Parigi, la Royal Academy di Londra, il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il MOMA di New York, i Musei Vaticani, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, Gallerie d’Italia e l’Università di Ginevra, solo per citarne alcuni!FORLÌ DA SCOPRIRE…Ricca di chiese, piazze e musei, Forlì possiede molte attrazioni che annualmente attirano turisti di ogni tipo. Tra i musei si ha il già citato San Domenico (ingresso 5€), che è un complesso formato da 5 edifici che ospita numerose mostre temporanee e la Pinacoteca Civica. Palazzo Romagnoli invece, dopo essere stato a lungo destinato all’Esercito, oggi ospita le collezioni civiche del Novecento di opere pittoriche e plastiche rappresentative del vasto e composito patrimonio novecentesco forlinese. Villa Mussolini, nota per essere stata appunto residenza di Benito Mussolini, è ad oggi un museo. Tra le chiese è consigliabile visitare l’Abbazia di San Mercuriale, in pieno centro, nota come l’edificio più noto della città e uno dei simboli dell’intera Emilia-Romagna. La cattedrale di Santa Croce, o meglio nota come Duomo di Forlì, è la sede del vescovo di Forlì-Bertinoro e ospita la xilografia della Madonna del Fuoco, patrona della diocesi.Tra una visita e un’altra è impossibile non capitare all’interno di Piazza Aurelio Saffi, poiché si trova al centro dei quattro principali corsi, e quindi nel cuore della città. Di forma trapezoidale, è una delle più grandi piazze d’Italia. …E DA GUSTARE La città di Forlì si è trovata ad essere portavoce di una storica e fiera tradizione culinaria contadina, che proprio nel cuore della Romagna trova le sue origini.La cultura gastronomica quindi gira intorno ai prodotti dell’entroterra collinare che vede principalmente tagliatelle, cappelletti, passatelli, piadine, secondi di carne e ottimi vini rossi a base Sangiovese.Protagonista indiscusso di tutte le sagre paesane è il bartolaccio (detto Bartlaz), un tortello di sfoglia, a forma di mezzaluna, ripieno con purea di patate, pancetta, parmigiano stagionato, sale e pepe. Viene infine cotto su una particolare lastra di arenaria rovente. COME ARRIVAREIn auto è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A1 Milano-Napoli, e A14 Bologna-Bari-Taranto, ‘uscita Forlì’.  DOVE MANGIARE *Osteria del mercato, tel. 0543 034805 e sito http://www.osteriadelmercatoforli.it, offre un’atmosfera intima tipica dell’osteria. A conduzione familiare, si viene accolti a braccia aperte verso la scoperta di sapori locali, tramite piatti abbondanti e tipici della zona. *Trattoria Ratatouille, tel. 0543 27959, è un localino in pieno centro che presenta un menù studiato al dettaglio rappresentativo della cucina romagnola*Osteria enoteca Salumé, tel. 0543 36400, è particolare per le sue piccole dimensioni e per offrire cucina del territorio con interessanti varianti tali da incuriosire, ma da non stravolgere i sapori originali della zona. Da veri intenditori!DOVE DORMIRE ****Grand Hotel Forlì, tel. +39 0543.479586 e sito https://www.grandhotelforli.com, è uno dei più votati dai turisti ed è situato alle porte del centro a soli 15 minuti d’auto dall’Aeroporto. Offre camere ultramoderne, un centro benessere, una terrazza all’ultimo piano con vista mozzafiato. **Hotel Marta, tel. 0543 28288 e sito https://www.hotelmartaforli.it, si trova nel centro a soli 5 minuti a piedi da Piazza Saffi e a 750 metro dai Musei di San Domenico. Con una reception aperta h/24 offre un ottimo servizio di accoglienza, un’atmosfera famigliare, e una posizione unica. 




Fra Venezia e Forlì: un weekend di mostre imperdibili

VENEZIA

La città più romantica è sempre lei, Venezia. Inutile stilare una classifica dei luoghi che più ispirano questo sentimento, dietro qualsiasi angolo si nasconde uno scorcio romantico… non per niente la città ha dato i natali a Casanova. In ogni caso gli innamorati che vi approdano non si perdano un tramonto dai Giardini, una passeggiata perdendosi tra le calli, una vista mozzafiato dalla cima del Campanile di San Giorgio e soprattutto una vista dal basso, cioè dalle vie principali della città, i canali.

RITA KERNN-LARSEN. DIPINTI SURREALISTI – FINO AL 26 GIUGNO

Alla Collezione Peggy Guggenheim, un inedito approfondimento dedicato all’arte surrealista di Rita Kernn-Larsen, rinomata pittrice danese.Un’esposizione, che inaugura le due nuove sale espositive del museo, le “Project Rooms”: spazi destinati ad accogliere progetti finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista, o specifiche tematiche legate alla produzione artistica di un determinato interprete del XX secolo. www.guggenheim-venice.it

DOVE MANGIARE

Fondamenta della Misericordia

Per una cena romantica questo è il posto giusto. Piatti della cucina tipica veneziana e una vasta scelta di pesce fresco. I tavolini all’aperto si affacciano sul Canale. trattoriamisericordia.com

DOVE DORMIRE

Hotel Principe

Un quattro stelle dotato di tutti i comfort. Vanta una terrazza con vista sul Canal Grande, si trova a 200 metri dalla stazione. L’arredamento in stile veneziano. www.hotelprincipevenice.it

 

FORLÌ

Una città d’arte che ancora oggi ha tracce significative del romanico e del Rinascimento e conserva anche una notevole presenza del ricco patrimonio dell’età del razionalismo degli anni Venti e Trenta. Ma anche città universitaria con facoltà di prestigio. Vanta un centro dedicato alla creatività dei giovani, dove si possono esplorare le frontiere della tecnologia applicata all’arte contemporanea. www.unibo.it/it/campus-forli

ART DÉCO. GLI ANNI RUGGENTI IN ITALIA – FINO AL 18 GIUGNO

L’Art Déco come “arte di vivere” che ha influenzato lo stile in ogni ambito: dagli arredi alla moda, dalle automobili ai manifesti pubblicitari, dal cinema alla musica. L’esposizione allestita ai Musei San Domenico racconta attraverso documenti e testimonianze l’atmosfera frizzante degli anni del jazz e dei divi come Rodolfo Valentino, Greta Garbo e Marlene Dietrich, un’epoca in cui il nostro Paese, sull’onda di quanto avveniva nel resto d’Europa, elaborava particolari codici estetici che avrebbero contribuito anche alla nascita del “Made in Italy”. www.mostrefondazioneforli.it

DOVE MANGIARE

Osteria L’Amorosa

Punto di riferimento gastronomico della città, offre una cucina tradizionale romagnola senza alcuna rivisitazione. Deliziosi i primi fatti in casa e ottime anche le carni (da assaggiare il coniglio). Vasta scelta di dolci. Ambiente accogliente e personale cortese. Assolutamente consigliata la prenotazione. Telefono 0543 796100

DOVE DORMIRE

Hotel San Giorgio

In posizione tranquilla, questo quattro stelle alle porte di Forlì, vanta camere ulta moderne parcheggio e wi fi gratuiti, e una palestra ben attrezzata. www.hotelsangiorgioforli.it




Weekend a Forlì alla scoperta di Piero della Francesca

fino al 26 giugno

Piero della Francesca. Indagine su un mito.

Una mostra unica quella allestita ai Musei San Domenico di Forlì, che pone a confronto l’immenso Piero Della Francesca con i più grandi maestri del Rinascimento, da Domenico Veneziano a Beato Angelico, da Paolo Uccello a Filippo Lippi e Francesco Laurana. Una mostra che indaga il mito di Piero quando esso rinasce, dopo i secoli dell’oblio, nel moderno e nei Macchiaioli. Ma soprattutto per il fascino che la sua pittura ha avuto su molti artisti europei come Johann Anton Ramboux o Charles Loyeux, fino agli echi pierfrancescani che risuonano in Degas e Seurat. www.mostrefondazioneforli.it

collage forlì

 

DOVE DORMIRE:

Hotel Masini, Modernità e comfort nel palazzo che fu dimora dei Conti Teodoli. www.masinihotel.it

DOVE MANGIARE:

Osteria del Medio, antica location e conviviale punto d’incontro. Ingredienti rigorosamente freschi e originari del territorio per una cucina che propone i sapori di un tempo abbracciati da una calda atmosfera. www.osteriadelmedio.com