Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend

di Benedetta d’Argenzio

Esiste un’insalata talmente pregiata da essere l’ingrediente principe di un intero menù stellato? Un ingrediente che vive d’inverno e domina le tavole con il suo colore unico e la sua particolare sagoma: il radicchio di Treviso. Buono in tutte le salse, crudo o cotto, può far parte di qualsiasi tipo di portata (dal salato al dolce) grazie alla sua lunga e controllata coltura. Un sapore amarognolo inconfondibile che contraddistingue non solo la cicoria, ma anche il territorio che popola, il trevigiano. In questa area geografica veneta, ricca di bellezze di ogni tipo, infatti avere il radicchio in frigo è quasi d’obbligo nelle stagioni più fredde. Un ingrediente talmente unico da riuscire a coniugare bellezza e gusto. Ecco la nostra guida: 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Coltura del radicchio di Treviso IGP, immersa in una pregiata tradizione costruita in questa regione di generazione in generazione

Il nostro weekend alla scoperta del radicchio di Treviso

Il nostro weekend con gusto parte dal ristorante ai Brittoni in centro a Treviso che offre un intero menù a base di radicchio: dalle casatelle in carrozza (formaggio trevigiano) al risotto, fino ad un dolce di cioccolato con spuma di liquore al radicchio. Con una vista sul canale tipico di questa città, riesce a comunicare tanto della storia di Treviso. Insieme alla sognante Venezia, Treviso emerge prorompente sui canali d’acqua, suo elemento prediletto, che donano alla città un’aria magica. Ricca di storia e aneddoti che, senza troppe difficoltà, posso rientrare in un vero e proprio weekend all’insegna del gusto e del bello. Dall’imponente Piazza dei Signori, al Duomo fino ad arrivare alla fontana delle tette e al parco degli alberi parlanti. La scelta è vasta e di certo non vi annoierete!

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Piazza dei Signori: la più importante piazza di Treviso e sede dell’antica signoria trevigiana

Facile parlare del centro e di una città famosa per le sue meraviglie, il nostro weekend adesso si sposta verso la campagna, verso la natura. Appuntamento da non perdere è l’oasi di Cervara, riserva naturale di grande bellezza a pochi chilometri da Treviso e ultima palude del Sile che si estende per 25 ettari. È un luogo ideale per passeggiare, fotografare e praticare birdwatching. Per i più raffinati invece è impossibile non passare per il Golf club Ca’ amata che offre un eccellente ristorante e passeggiate nel verde (anche per i non appassionati di golf). Tra flan con fonduta di Asiago e tagliatelle fatte in casa, scoprirete i sapori del radicchio come mai gli avete assaggiati. Ciliegina sulla torta per un weekend perfetto è il soggiorno all’hotel Fior di Castelfranco veneto: una struttura a quattro stelle celebre in tutto il trevigiano per eleganza e sfiziosità da osservare e gustare. 

Perché il radicchio di Treviso è un tesoro che vale un weekend
Viaggio culinario offerto dal ristorante Hotel Fior**** con: l’uovo che non c’è, tegola di patata americana robiola e radicchio, frittella di polenta con stravecchio “oro”

Il nostro weekend con gusto termina qui, se seguirete qualche nostra dritta non esitate a taggarci sui nostri canali social (Facebook, Instagram, Youtube, Tiktok)! Siamo attivi tutti giorni per nuove guide in tutta l’Italia. 

Ecco il nostro mini vlog del weekend! Se vi piace fatecelo sapere con un like e un commento!

 

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Thanks to @radicchioditrevisoigp @fruttaeverduraigp per il fantastico weekend!

Collab @ristoranteaibrittoni @oasidicervara @glofclubcaamata @hotelfior

Volete scoprire altre meraviglie di Treviso? Leggete la nostra precedente puntata su questa unica terra (link)..buon divertimento!




Neive, il borgo dei quattro vini (1° giorno)

Tre rossi, il Barbaresco DOCG, il Barbera d’Alba DOC, il Dolcetto d’Alba DOC, e un celebre bianco, il Moscato d’Asti DOCG, ma anche il pregiato tartufo bianco e le nocciole del Piemonte IGP fanno di Neive, in provincia di Cuneo, uno dei borghi da visitare e, soprattutto, da gustare. Da poco inserito tra i “Borghi più belli d’Italia” per la sua storia e le sue bellezze storico-architettoniche e paesaggistiche, non potevamo farcelo scappare per trascorrere insieme a voi un weekend autunnale tra i paesaggi delle Langhe, tanto care a Beppe Fenoglio e a Cesare Pavese.

Passeggiando tra le antiche vestigia medievali

Il borgo si estende tra l’ultima Langa del Moscato e le colline del Monferrato, una terra generosa e pittoresca. Il centro storico conserva ancora il suo impianto medievale, nonostante non rimanga più nulla dell’antica rocca. L’aspetto più evidente di questo passato antico è rappresentato dalle case dai tetti rossi, addossate le une alle altre. Dall’alto, invece, si gode uno splendido panorama sui vigneti.

Accediamo alla parte storica attraverso Porta San Rocco. A sinistra dell’arco si trova la cinquecentesca Cappella di San Rocco, a pianta quadrangolare e, poco distante Casa Demaria del XVI secolo. Di fronte alla cappella c’è invece il Palazzo dei Conti Bongioanni Cocito, in stile barocco, realizzata su progetto di Giovanni Antonio Borgese attorno al 1750. L’interno conserva alcuni pregiati affreschi, decorazioni e stucchi in stile rococò.

Neive vanta ben 36 cantine, molte delle quali sono ospitate in dimore signorili. Tra queste c’è il palazzo settecentesco dei Conti di Castelborgo, che raggiungiamo imboccando la prima strada a sinistra da via Demarca e, da qui, svoltando in via Lafleur. Nelle cantine del palazzo, dove ancora oggi avvengono pregiate produzioni vinicole, sono stati eseguiti i primi esperimenti per la vinificazione del vitigno Nebbiolo, che porteranno poi alla produzione del Barbaresco.

Proprio di fronte al palazzo si trovano invece i Giardini dei Conti di Castelborgo, dai quali si accede passando attraverso una serie di archi e cancellate di ferro battuto su cui spicca lo stemma della famiglia nobiliare, opera dell’architetto Giovanni Antonio Borgese del 1751.

Tra palazzi, cantine e distillerie

Procedendo ancora dalla Porta di San Rocco arriviamo in Piazza Italia, la più importante del borgo, circondata da case variopinte. A destra si trova la parte medievali, mentre a sinistra si trovano palazzi costruiti dopo la metà del XVI secolo. Tra questi c’è il vecchio Palazzo Comunale, noto anche come Palazzo dell’Orologio, originario del XVI secolo ma oggetto di un importante rifacimento da parte dell’architetto Borgese nel 1760.In stile rococò piemontese, è provvisto di un timpano slanciato e possente, che sorregge l’orologio.

Proprio di fronte si trova invece quella che fu la residenza di Borgese, ora sede degli uffici municipali. Nelle cantine è oggi ospitata la Bottega dei Quattro Vini, di proprietà dei produttori locali, che si alternano nella sua conduzione. All’interno, è possibile effettuare degustazioni guidate di Dolcetto, Barbaresco, Barbera e Moscato accompagnati da salumi e formaggi.

Si affaccia su Piazza Italia anche il Museo Casa della Donna Selvatica (www.distilleriaromanolevi.com) che merita senz’altro una visita. Il Museo testimonia l’arte dei fratelli Lidia e Romano Levi che hanno continuato la tradizione di famiglia producendo una grappa unica, nota come la “Grappa della Donna Selvatica”. Spicca non solo per il sapore unico, frutto di sapienti composizioni di erbe immerse nel distillato di vinacce, ma anche per l’arte con cui sono realizzate le etichette delle bottiglie, disegnate a mano. Talmente uniche che sono state identificate nella corrente artistica chiamata “Arte Selvatica”. Oggi, le bottiglie sono contese da collezionisti e dai ristoranti più famosi del mondo.

Dalla fine di Piazza Italia prendiamo poi via Cocito e saliamo fino a Pian Castello. Sulla sinistra, incontriamo il Palazzo dei Conti Cocito, la famiglia nobile più antica di Neive. Oggi il palazzo ospita il ristorante La Contea, mentre, di fronte, si trova l’enoteca Il nido della Cinciallegra, degli stessi proprietari, dove è possibile degustare vini e prodotti locali selezionati da aziende del territorio.

L’edificio privato più antico di Neive in assoluto è invece Casa Cotto, che risale agli inizi del XIII secolo. Di proprietà di una famiglia di banchieri, era provvista anche di una torretta, oggi in parte scomparsa. Durante i restauri sono stati rinvenuti nell’archivolto della porta di ingresso alcuni mattoni di epoca romana. Dello stesso periodo è la Torre dell’Orologio, del 1224, che ha incastonata nelle mura una lapide funeraria romana dedicata a una coppia di sposi.

Risale invece al X secolo la Torre del Monastero, che si incontra sulla strada per Mango. In stile romanico, è a pianta quadrata ed è l’unica testimonianza rimasta del monastero benedettino di Santa Marta del Piano. Merita una sosta anche l’arciconfraternita di San Michele, anch’essa opera del Borgese, costruita tra il 1759 e il 1789, in stile barocco sabaudo, a navata unica sormontata da una cupola a base circolare. Sul portale sono stati scolpite le allegorie dei diritti dell’uomo.

Uscendo dal centro per la porta a Nord, si incontra invece la Cappella di San Sebastiano, del XV secolo, ma ricostruita nel XVII, dedicata al santo venerato, insieme a San Rocco, per la sua protezione dalla peste.

Appena fuori dal centro storico, invece, nei pressi del cimitero nuovo, si trova la Cappella Riccardi Candiani, costruita negli anni Venti del Novecento dallo scultore torinese Carlo Biscarra. In stile neogotico, ha una facciata ispirato a quella del Duomo di Chivasso con decorazioni in cotto di ispirazione Art Nouveau e gotiche. Al suo interno si trovano invece le tombe di famiglia dei Conti di Castelborgo.

Si conclude qui la nostra visita al borgo. Nella seconda parte del nostro itinerario vi proponiamo un tour di-vino, alla scoperta dei piccoli borghi nei dintorni, con meta finale la splendida città di Alba, da visitare in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco.

Neive da gustare

In questa terra così ricca e generosa, c’è solo l’imbarazzo della scelta su che cosa gustare durante il vostro soggiorno. Se una degustazione dei quattro vini è d’obbligo, tra i prodotti tipici delle Langhe ci sono le Nocciole del Piemonte IGP e il celebre Tartufo d’Alba. Ottimi anche i salumi locali, tra cui un salame dal sapore dolce e profumato al Barbaresco e i formaggi delle Langhe, come la robiola, il Murazzano, il Bra, nella versione tenera o stagionata, e il Bross.

Fermandovi in uno dei tanti ristoranti, agriturismo o trattorie che propongono menù tipici, potete scegliere tra bagna caôda, tajarin al tartufo, carne cruda all’albese o coniglio al civèt. Come secondo, o come piatto unico, il fritto misto alla piemontese, a base di carne e frattaglie. Infine, da non perdere i dolci, come la torta alle nocciole e lo zabaione al moscato, che vi proponiamo di preparare seguendo la nostra ricetta.

Torta di nocciole con zabaione al Moscato

Ingredienti

  • 250 gr di nocciole del Piemonte sgusciate
  • 280 gr di zucchero
  • 8 tuorli
  • 6 albumi
  • 80 gr di Moscato
  • Burro
  • Sale

Tritate grossolanamente le nocciole, poi frullatele con 150 gr di zucchero e in pizzico di sale. Montate a neve gli albumi con 50 gr di zucchero. Prendete una ciotola e mescolate le nocciole frullate con i 4 tuorli. Unite anche gli albumi montati a neve e mescolate delicatamente. Imburrate uno stampo di circa 25 cm di diametro e versatevi il composto livellandolo. Infornate a 170°C per circa 40 minuti. Nel frattempo, preparate lo zabaione mescolando in una casseruola gli altri 4 tuorli con 80 gr di zucchero e 80 di Moscato. Scaldate il composto a bagnomaria, poi montatelo con lo sbattitore elettrico. Servite lo zabaione appena fatto con la torta tiepida.

COME ARRIVARE

In auto: da Torino, A21 con uscita Asti Est, poi prendere la A33 Asti-Cuneo con uscita Neive. Da Asti, A33 Asti-Cuneo con uscita Neive. Da Cuneo, SS231 fino all’incrocio di Baraccone di Castagnito, poi voltare a destra e procedere per circa 6 km. Da Alba, seguire per Asti, poi all’altezza di Castagnito svoltare in direzione di Barbaresco-Mango e seguire indicazioni per Neive.

DOVE MANGIARE

*La luna nel pozzo, Piazza Italia, Neive, tel 0173/67098, www.lalunanelpozzo-neive.it Ristorante di buon livello con menù piemontese e ingredienti biologici e di qualità. Piatti a base di tartufo e buona carta dei vini. Menù degustazione da € 45 a € 58. Menù tartufo da € 110. Alla carta € 42/65

*La Cantina del Rondò, via Fausoni 7, Neive, tel 0173/679808, www.cantinadelrondo.it Propone un menù con piatti tipici delle Langhe, realizzati con ingredienti biologici, come uova e farine, e locali da piccoli fornitori. Vini delle Langhe di produzione propria. Menù da € 35, menù tartufo da € 85; alla carta da € 40.

DOVE DORMIRE

*Hotel Borgese, via Circonvallazione 1, Neive (CN), tel 0173/1950170, www.hotelborgeseneive.com Ristrutturato nel 2016, offre camere e suite arredate con materiali naturali, come la pietra di Langa, e i pavimenti in parquet. Ogni stanza è arredata secondo un tema. Nelle suite sono presenti anche doccia o vasca emozionale con aromaterapia o cromoterapia. Doppia da € 100.

*Hotel Castelbourg, via Cocito 1, Neive, tel 0173/67380, www.castelbourg.com Albergo ricavato in una casa del XVIII secolo completamente restaurata con particolare cura all’organizzazione degli spazi interni. Dispone di camere a bagni spaziosi e luminosi, arredate nei dettagli. Doppia da € 90

INFO

www.comunedineive.it




TERRA DI TEATE, FRA ADRIATICO E MAIELLA

Usciamo A14-E55 all’altezza del casello di Francavilla, subito dopo aver superato Pescara, ci inoltriamo per via Cerreto, la percorriamo tenendo sulla destra il campo golf di Miglianico e ci immettiamo sulla SS263, seguiamo val di Foro, superiamo Vacri e arriviamo al castello di Semivicoli, circa 400 mslm, da cui si spazia dalla vetta innevata della Maiella al mare Adriatico. Visitiamo il castello-palazzo del XVII-XVIII° secolo dei baroni Perticone, ideale anche come alloggio (€ 80-280 suite).

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Con la SP14 raggiungiamo in auto Fara Filiorum Petri, poi la SS81 ci conduce fino a San Martino sulla Marrucina, fra Colle Grande e Gamberale, ecco la Tenuta Agricola Masciarelli. Azienda complessa, con governo e vini al femminile, eleganza e grazia, gusto e alta qualità sono i profumi che respiriamo nei 300 ettari di vigne in 14 diversi territori, fra 200 e 500 mslm da Ripa a Nereto, nelle cantine e in frantoio. Assaggiamo 6 etichette di vini: qui rinacque il Montepulciano d’Abruzzo. Acquistiamo i vini bianchi Castello Semivicoli e i rossi Masciarelli.

Da qui un salto a Guardiagrele, la città di pietra per curiosare fra le tradizionali botteghe orafe. Prendiamo la comunale per Comino fino a Bocca di Valle, poi la SP539 per Crocefisso seguendo il limitare del Parco della Maiella.   Sosta alla tipica locanda abruzzese, da Matilde (€30/35) in Colle Pagnotta, che sovrasta sant’Eufemia, per un piatto di gnocchi al sugo di agnello e pecora bollita.  A seguire una escursione nei pendii della Maiella fino a Pretoro, borgo su uno sperone roccioso a 600 mslm. Stiamo sulla SP539 fino a intersecare la SP220 che seguiamo verso valle passando per gli eremi Celestiniani, Roccamontepiano, Tracanna, Reginaldo fino alla SS81, la valle dei Teatini. Arriviamo a Bucchianico, dove ci sono altre vigne della Tenuta Masciarelli, per entrare nel ristorante La Neviera (€ 40/55 pax) in via Cappellina San Camillo al civico 6, e gustare due piatti a base di carne di coniglio, strepitosa donna Giulietta in cucina, le chitarre di farro e la sella arrosto. Pernottiamo a Chieti al moderno e tecnologico Harris Hotel (€ 79 junior suite ) in via Padre Valignani 219, con sauna e palestra.

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Mattinata dedicata a visitare la città partendo dalla cattedrale di San Giustino, san Francesco al Corso, l’antica santa Maria del Tricalle, anfiteatro e antiche rovine romane di Teate, Torre Toppi, l’Esedra di Pescheria e palazzo Majo. Fra una visita e l’altra, sosta-merenda, in via Papa Giovanni XXIII° alla tavernetta da Ianni (€ 20) per un piatto di antipasti abruzzesi abbondante. Riprendiamo l’auto e seguiamo via Madonna della Vittoria uscendo dalla città fino al raccordo per l’autostrada, rotonda Aterno, e ingresso al casello dell’autostrada A25-E80 Roma-Pescara.

WINE TASTING

Gianni Masciarelli Montepulciano 2013

Montepulciano d’Abruzzo Doc – Chieti – Regione Abruzzo

Dai vigneti di Loreto Aprutino, uve Montepulciano al 100% dedicate a Gianni. Rosso rubino intenso e profondo; ventaglio di aromi di pigna, fiori secchi colorati, erba fieno e te;  in bocca un elegante gusto di soia e frutti di marasche mature, finale equilibrato con tannini scivolosi, retrogusto fresco di prugna rossa. € 8/18 ( in cantina/enoteca) – abbinamento sella di coniglio

Tenute Agricole Masciarelli, Marina Cvetic Masciarelli, contrada Gamberale 1, 66010 San Martino sulla Marrucina, Chieti, www.masciarelli.it , tel. +390871 801723

ABBINAMENTO E RICETTA DI VIAGGIO: SELLA DI CONIGLIO

INGREDIENTI (per 4 persone):

1000 gr carne di sella o di lombo di coniglio (rustico);coniglio

70 gr rosmarino, timo, salvia, maggiorana fresche;

300 gr patate novelle medie;

200 gr carote e zucchine;

200 ml vino bianco secco misto a aceto di vino;

40 gr di burro;

25 ml olio extravergine d’oliva;

sale e pepe (macinato e intero a grani)  q.b. a piacere

Piatto di antiche tradizioni dal Piemonte all’Abruzzo, la sella di coniglio può essere ben accompagnata con polenta schietta o con peperonata oppure essere usata per un ragù di spaghetti, chitarre o tagliolini.

Pulire e lavare con molta cura la sella; metterla in un recipiente di giusta dimensione, unire le erbe aromatiche, il vino bianco e l’aceto; coprire e lasciare marinare almeno mezza giornata in luogo fresco; girare ogni tanto. Pulire le patate novelle tagliate in sei spicchi, lasciare in acqua fredda per 60 minuti, quindi asciugarle molto bene. Scolare la carne, posizionarla in una pirofila precedentemente scaldata con burro e olio, sale e pepe macinato e infornare a 180° per 25 minuti da girare e bagnare con sugo proprio almeno due volte. Tenere a parte la marinatura in un pentolino. Intanto pulire e lavare le altre verdure dando una forma identica a zucchine e carote.  Unire tutte le verdure, scottare in acqua bollente, cuocerle a vapore per 10 minuti, buttare in padella con burro e lasciarle rosolare esternamente. Scaldare, ridurre la marinata aggiungendo ancora vino e burro. Unire nel pentolino il fondo di cottura e filtrare, tenere caldissimo. Tagliare a fette la sella cotta e caldissima, impiattare due fette con sopra la salsa bollente, contornare a tricolore con patate, carote, zucchine e qualche foglia di timo.

 




10 SUPERFOOD PER L’ESTATE 2015

Bye Bye spinaci e mirtilli, diamo spazio nelle nostre cucine a questi nuovi 10 Superfood che ci aiuteranno a mantenerci sani… anche in vacanza.

Secondo la classifica pubblicata da Condé Nast Johansens i 10 superfood da non dimenticare nella nostra dieta giornaliera sono:

1) KEFIR

FOOD

Il kefìr o chefir è una bevanda ricca di fermenti lattici e probiotici ottenuta dalla fermentazione del latte. Contiene circa lo 0,8% di acido lattico, ha un gusto fresco ed è un alimento nutriente. Originario del Caucaso, è tuttora molto popolare nell’ex Unione Sovietica. Secondo la leggenda, Maometto avrebbe donato i primi grani di kefir agli avi dei montanari del Caucaso, che per questa ragione l’hanno chiamato “miglio del profeta”. Il kefir veniva preparato con il latte di vacca, pecora o capra. Tradizionalmente si metteva in otri di pelle e lo si rimpiazzava con latte fresco per cui la fermentazione avveniva continuamente.

2) MACA

FOOD

E’ una pianta erbacea annuale, ma per la formazione di radici di accumulo può essere definita perennante, nativa della Cordigliera delle Ande del Perù e della Bolivia. È coltivata per la sua radice commestibile (ipocotile). Oltre all’uso come cibo è utilizzata nella medicina popolare come ricostituente, per aumentare le facoltà fisiche e mentali. Le popolazioni andine dall’antichità la utilizzano anche per migliorare e risolvere problemi di fertilità e migliorare le prestazioni sessuali.

3) BEE POLLEN

FOOD

Le api sono tra gli insetti più apprezzati dall’uomo in quanto gli offrono miele, cera, propoli e soprattutto polline. Il polline di api costituisce la più ricca e completa fonte di minerali, vitamine, enzimi ed aminoacidi presenti in natura. 1. E’ una dinamo nutrizionale, ossia una fonte di energia pura e immediatamente disponibile, è un antiage, migliora la pelle, aiuta a perdere peso, aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo, migliora le prestazioni sportive,essendo uno stimolante, il polline accresce anche la libido e l’eccitazione sessuale, stimola il cervello, rafforza le difese immunitarie,supporto alle terapie anticancro.

4) INCAN GOLDEN BERRIES

FOOD

Il nome scentifico della pianta che produce il golden berry è Physalis peruviana, si tratta di una pianta originaria del Sud America. Produce un piccolo frutto rotondo, simile ad pomodoro, di colore giallo, noto anche come Inca berry. Studi scientifici dimostrano che hanno una elevata capacità antiossidante grazie a specifici componenti – probabilmente polifenoli e/o carotenoidi – concentrati soprattutto nei semi. Hanno un contenuto di fibre straordinario.

5) FUNGHI MEDICINALI

FOOD

Nelle antiche medicine di Cina, Giappone e India si conosceva bene il potere curativo di alcune specie di funghi che non a caso venivano usati per trattare una serie di malattie più o meno gravi. Negli Stati Uniti e in Europa è invece da poco che si stanno imparando a conoscere le doti curative dei funghi e anche le ricerche scientifiche sono sempre più attente a valutarne i possibili benefici per la salute.

6) BIRCH WATER

FOOD

Acqua di betulla, o linfa di betulla , ritenuto il nuovo ” superdrink ” , viene sfruttato e imbottigliato direttamente dai tronchi di betulle per fare un idratante , disintossicante e bere naturalmente dolce . La sua impressionante serie di antiossidanti , vitamine e aminoacidi e significativamente più bassa nei zucchero e calorie rispetto alla mai – acqua di cocco popolare, betulla acqua rende il posto ideale – bevanda allenamento. Alcune ricerche affermano che l’acqua potabile di betulla può anche migliorare la cellulite , abbassare il colesterolo e prevenire la carie!

7) LIQUID CHLOROPHYL

FOOD

La clorofilla è il pigmento che conferisce alle piante il loro colore ricco di verde e permette loro di produrre energia attraverso la fotosintesi . Sorprendentemente , la struttura molecolare di clorofilla è così simile all’emoglobina ( la molecola globuli rossi che trasporta l’ossigeno in tutto il corpo ), che si può effettivamente migliorare l’efficienza dei globuli rossi e aiuta a fornire i muscoli con l’ossigeno vitale . Di conseguenza , vi sentirete più eccitato e il vostro benessere maggiore . La clorofilla è anche ricco di antiossidanti e ha molte proprietà infiammatorie per aiutare a combattere fuori una serie di malattie , tra cui il cancro. Può anche riequilibrare i livelli di pH del corpo aiuta diventa più alcalino , che è quando il corpo funzioni più efficacemente . Prova ad aggiungere qualche goccia di clorofilla liquido per l’acqua calda e limone per una spinta alcalino prima cosa al mattino.

8) ACTIVATED CHARCOAL

FOOD

Il carbone attivo si lega alle tossine che permettano loro di essere lavata fuori piuttosto che riassorbito dal corpo. Questo può aiutare ad alleviare il gonfiore e gas all’interno dell’intestino , abbassare il colesterolo , aiuta il flusso biliare durante la gravidanza e anche prevenire postumi di una sbornia . Il carbone attivo può essere utilizzato anche come un meccanismo di filtrazione dell’acqua invece di utilizzare prodotti chimici come il cloro . È possibile prendere carbone sotto forma di compresse o , se vi sentite coraggiosi , si può bere . Bevanda isotonica di Botanic Lab è un’alternativa fresca degustazione mescolato con zucchero di canna grezzo e limone.

9) AMARANTH

It takes hundreds of extremely tiny seeds of amaranth to fill this 1/8th teaspoon measuring spoon. Amaranth is gluten free, contains more essential amino acids than any other plant source (lysine in particular), high in protein and is second only to quinoa as a plant-based source of iron. Amaranth is said to be the only grain to include vitamin C.
It takes hundreds of extremely tiny seeds of amaranth to fill this 1/8th teaspoon measuring spoon. Amaranth is gluten free, contains more essential amino acids than any other plant source (lysine in particular), high in protein and is second only to quinoa as a plant-based source of iron. Amaranth is said to be the only grain to include vitamin C.

Farsi da parte quinoa , c’è un altro antico super- grano in città. Protein -compresso con tutti e nove gli aminoacidi essenziali e pieno di calcio, ferro , potassio e magnesio , amaranto è il nuovo migliore amico di un vegano . Amaranto può fare un sostituto fantastico quinoa in quanto ha una consistenza e cucina molto simile preparazione, ma senza il gusto amaro . E ‘anche senza glutine e molto più facile da digerire rispetto altri cereali complessi . Sapore versatile amaranto significa che può essere utilizzato sia in piatti dolci e salati . Prova a mescolare amaranto cotto con cannella e frutta fresca per un delizioso e nutriente zuppa alternativa.

10) BAOBAB

FOOD

Baobab , una polvere a base di frutti di baobab africano , è una centrale elettrica o di vitamine e minerali e una gradita aggiunta alla vostra dieta . Aduna , il marchio dietro il Baobab Superfruit Powder , sostiene che ha sei volte più vitamina C di un’arancia , sei volte più potassio di una banana e doppio il calcio del latte ! Fornisce inoltre una generosa dose di antiossidanti e aiuta il corpo ad assorbire il ferro in modo efficace . Il suo delicato sapore fruttato rende Baobab l’abbinamento perfetto per un frullato o come ingrediente immunostimolanti nella tua dolce preferito.




In Costa Smeralda con il Porto Cervo Food Festival

Mentre a Milano è in corso il Taste of Milano 2015food lovers hanno passato il weekend in Costa Smeralda. Infatti il 6 e 7 giugno è andato in scena  il Porto Cervo Food festival. Alla sua settima edizione, la manifestazione, solitamente in programma a settembre ha animato l’esclusiva Porto Cervo con cene gourmet, lezioni di cucina e attività per i bambini passando per laboratori di cucina naturale e molto altro ancora.

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Al centro del Porto Cervo Food Festival, sono state le bontà agroalimentari sarde e non solo. Dal continente sono arrivati alcuni importanti esponenti dell’eccellenza enogastronomica italiana.

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Il Porto Cervo Conference Center ha accolto molti  appassioanti di food in vacanza in Sardegna accompagnandoli in degustazioni di salumi, formaggi, dolci, confetture, bottarga, caviale e tante altre specialità tipiche del Bel Paese.

Per avere maggiori informazioni:
www.portocervofoodfestival.com