Spiagge pulite e pneumatici “verdi”. A Lampedusa l’ultima tappa del progetto di Marevivo e EcoTyre “PFU Zero”

Il 2019 potremmo definirlo l’anno delle spiagge (più) pulite, grazie alle numerose iniziative e progetti mirati a sensibilizzare e a raccogliere i rifiuti dalle nostre coste e dai nostri mari.

Tra questi c’è il progetto “PFU Zero”, promosso da Marevivo ed EcoTyre, giunto alla sua sesta edizione, che per tutta l’estate ha fatto tappa in sei delle spiagge più belle della nostra penisola per raccogliere, sulla terraferma e in mare, gli “pneumatici fuori uso” (PFU).

L’ultima tappa è stata la splendida isola di Lampedusa dove, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, dei cittadini e delle squadre di diving sono stati raccolti ben 9.850 kg di PFU, di cui 8.200 a terra e 270 in mare.

Il recupero degli pneumatici in mare è stato possibile grazie alla collaborazione e al lavoro di diving locali: Marina Diving, Moby Diving Center, Pelagos Diving Center, Wild Tuna Diving e Associazione armatori.

I PFU “di terra”, invece erano già stati stoccati in un’area definita dal Comune, secondo un protocollo di intesa sottoscritto tra l’Amministrazione locale ed Ecotyre che prevede il ritiro gratuito e periodico delle gomme giunte a fine vita presenti sull’isola e garantisce l’avvio del corretto recupero con mezzi adeguati. L’accordo ha risolto un problema annoso per l’isola che, per caratteristiche geografiche, ha da sempre riscontrato una serie di difficoltà logistiche nella gestione degli PFU con conseguenti accumuli sul territorio.

Ma che fine fanno gli PFU recuperati?

Naturalmente, non sono semplici rifiuti, ma costituiscono una risorsa preziosa, riciclabile al 100%. La maggior parte infatti, viene triturata e ridotta al cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi, tra cui i fondi stradali e l superfici sportive, oppure per l’isolamento e per l’arredo urbano.

Inoltre, grazie al progetto di EcoTyre “Da Gomma a Gomma”, ideato in Italia ma realizzato grazie alla collaborazione di partner tecnici italiani e internazionali, è stato realizzato il primo pneumatico verde con il 20% di gomma riciclata, devulcanizzata e derivante dal trattamento di PFU raccolti. Inoltre, i test effettuati sugli pneumatici “di prova” montati su 20 camion EcoTyre hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, a quelli convenzionali.

“Lampedusa”, ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre, “è l’ultima tappa di PFU Zero sulle coste italiane 2019, un’edizione di successo che da un lato ci ha permesso di recuperare gli pneumatici abbandonati in mare e a terra, ma soprattutto ci ha dato la possibilità di incontrare tanti cittadini e turisti intervenuti e spiegare loro l’importanza del corretto smaltimento di PFU. Il mondo dei rifiuti e dei prodotti a fine vita, infatti, deve vincere la scommessa della circolarità. Su questo assunto ci siamo concentrati in questi anni: uno pneumatico giunto a fine vita può essere utilizzato per creare nuovi pneumatici? La risposta è sì e il nostro progetto “da Gomma a Gomma” lo dimostra”.

“Grazie alla sinergia con la comunità locale”, ha aggiunto Carmen di Penta, Direttore Generale Marevivo, “si è raggiunto un notevole risultato: sono stati infatti raccolti più di 1.000 copertoni a Lampedusa. Adesso ci aspetta Linosa con il prossimo appuntamento. Bisogna proseguire su questa strada perché solo la continuità di queste iniziative di sensibilizzazione della comunità può essere davvero utile a tutelare la salute del nostro ambiente, e dunque di tutti noi”.

Insomma, se per le prossime vacanze potremmo contare su spiagge più pulite, ognuno di noi può renderle nel suo piccolo ancora più “green”, impegnandosi a consumare meno plastica, a smaltire i rifiuti per consentirne il riciclo, o, perché no, prendere parte a giornate dedicate alla raccolta dei rifiuti abbandonati.