Un bosco verticale

IL GRATTACIELO VERDE DI MILANO RACCONTATO DA STEFANO BOERI

Sabato 14 maggio alle ore 17, Stefano Boeri, architetto e professore di Architettura Urbanistica presso il Politecnico di Milano, presenterà il suo nuovo libro Un bosco verticale. Libretto di istruzioni per il prototipo di una città foresta (2015, Corraini Edizioni).download (1)

Tutti conoscono, o almeno ne hanno sentito parlare, del cosiddetto “bosco verticale” ossia il complesso milanese che proprio nel centro della movida cittadina propone un’innovativa idea di architettura urbana. Il progetto, portato avanti dallo studio Boeri, ha tentato di introdurre nell’architettura un concetto fino ad ora estraneo ossia la biodiversità.

Il Bosco Verticale è infatti, un edificio pensato per essere abitato dagli uomini quanto da quelle altre specie (come uccelli e insetti) che l’inarrestabile predominio del cemento ha allontanato dalle nostre città.

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Il libro racconta, con un taglio ironico e divertito, la nascita del progetto, dai primi spunti di ispirazione alla sua effettiva realizzazione.

ASPETTANDO PAROLARIO

UN BOSCO VERTICALE:
IL GRATTACIELO VERDE DI MILANO RACCONTATO DA STEFANO BOERI
Sabato 14 maggio, ore 17
Villa del Grumello – Como
Via per Cernobbio 11



Norvegia: le prime autostrade per le bici.

In Europa esistono grandi esempi dei ecosostenibilità, e sopratutto di eco-mobilità. L’Olanda ne fa parte con un grandissimo numero di biciclette marcianti e km di piste ciclabili. Ma il governo Norvegese, che punta entro il 2050 a divenire un Paese e emissioni zero, ha preso la cosa molto seriamente. Ha infatti in programma di stanziare 8 miliardi di corone norvegesi (poco meno di 847 milioni di euro) nella costruzione di 10 autostrade a due corsie dedicate esclusivamente alle biciclette, e distribuite per tutto il Paese, dalle città alle aree extraurbane. helgeland-seven-sisters-1400
Certo, il clima e la morfologia non aiutano, e questo spiegherebbe la non popolarità in merito alle due ruote.
Questo invito a pedalare dovrebbe avere come risultato la crescita degli spostamenti in bicicletta tra il 10 e il 20% e quindi diminuire considerevolmente le emissioni di gas serra dovuti ai trasporti.
Inoltre il governo sta progressivamente aumentando le tasse sui veicoli, con l’obbiettivo, in circa 14 anni, di fermare la crescita nell’impiego di autovetture.
Per concludere, la costruzione di ponti tra i fiordi è ultimo dei provvedimenti che dovrebbero diminuire ulteriormente lupo di combustibili fossili, diminuendo drasticamente anche gli spostamenti via mare.bike-ride-in-balestrand-1400-1400
Certo non mancano i movimenti contrari che sostengono: “siamo già troppo impegnati a liberare le nostre auto dalla neve”.




Vienna: capitale “Green” di vivibilità.

Abbiamo già trattato di una grande capitale europea che si è convertita all’ecologia, guadagnandone vivibilità, bellezza e prestigio. Parlando di vivibilità non si può non citare Vienna, che secondo l’ultima classifica dell’Economist (Global Liveability Ranking 2014) ha raggiunto il secondo posto, dopo Auckland con un punteggio di 97,4 su 100. Questo grazie alla valutazione di vari fattori quali servizi, strutture, aree verdi fruibili, sistema sanitario ed educativo ecc…

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La capitale asburgica aveva già alcuni primati ecologici riguardo aree verdi e qualità di acqua e aria, questo grazie all’enorme quantità di aree boscose, prati, giardini e campi che arrivano ad occupare il 50% del territorio comunale. Le aree sono articolate per l’intera metropoli e molto variegate: ci sono poi quasi 300 parchi urbani, il Lobau, un’ incontaminata riserva fluviale, la Dolauinsel, l’isola sul Danubio rimasta intaccata dall’inquinamento e da opere artificiali. E, ancora, oasi metropolitane come il parco delRing con i suoi infiniti viali alberati (oltre 100mila piante), il Wienerwald, un sito UNESCO, classificato come “riserva della biosfera”, in cui si studiano strategie per la salvaguardia dell’ambiente: l’area ricopre circa diecimila ettari, estendendosi per sette distretti, ospitando più di duemila specie di piante e di animali nella zona occidentale della città, facilmente raggiungibile grazie all’efficienza dei trasporti pubblici viennesi: in questa struttura si organizzano escursioni guidate, ma anche con la possibilità di godersi passeggiate sia a piedi che in mountain bike.

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Tutto questo è possibile grazie alla gestione intelligente del verde cittadino, che mette al centro il programma per la conservazione e la protezione degli habitat di specie vegetali e animali, grazie anche a norme quali, per esempio, l’obbligo a piantare un albero nuovo per ogni pianta abbattuta.
Naturalmente, l’utilizzo di biciclette è obbligato, in un ambiente cosi ricco di verde fruibile e di amore per la cultura “green”, con oltre mille chilometri di piste ciclabili.

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E’ nato quindi un nuovo turismo, che ci porta a viaggiare per scappare dall’ambiente grigio e mesto che ci circonda, dalle troppe auto, dallo smog e dall’inquinamento acustico per immergersi in un ambiente ricco di storia, per vivere anche per un breve periodo la qualità di vita, che basta poco per raggiungere.




Hyundai IONIQ: il futuro sarà divertente da guidare?

Si sta delineando una nuova visione della mobilità. La consapevolezza ecologica porterà nel prossimo futuro ad una progressiva scomparsa delle autovetture a combustibili fossili ed un’esponenziale crescita dei veicoli a “impatto zero“.

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Hyundai, vuole delineare questa nuova mobilità presentando la IONIQ, una risposta ai cambiamenti in atto, ma rivedendo in chiave più fruibile i preconcetti sulle vetture con alimentazione completamente elettrica o ibrida. Questo nuovo modello offre ai clienti 3 tipi di motorizzazioni Green: ibrida benzina/elettrico (HEV), che sfrutta il motore a benzina e la dinamica della vettura per ricaricare le batterie e restituire maggior efficenza e necessariamente la potenza del motore, ibrida plug-in benzina/elettrico (pHEV), che abbina un basso consumo di carburante con la propulsione ricevuta dalle batterie, riducendo le emissione o ottimizzando i consumi e l’autonomia e 100% elettrico (EV), alimentata da una batteria agli ioni ultra-efficente (da questo ne deriva il nome) e ad alta capacità. Tutto questo accoppiato ad un design accattivante e originale e una risposta al volante divertente e reattiva. Una reale rivoluzione nel mondo delle precedenti ibride.

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Tutto questo anche grazie ad una nuova piattaforma tecnica, il telaio è studiato per risultare maneggevole con tutti i tipi di motorizzazioni, con qualsiasi configurazione scelta.

L’anteprima di questo modello è prevista a gennaio 2016 in Corea, con un debutto definitivo per marzo, in occasione del Salone di Ginevra.




Copenaghen: la città più green d’Europa

Il mondo sembra che si stia finalmente svegliando. Solo dopo decenni e decenni di danni irresponsabili e ingiustificati al nostro stesso ecosistema, arrivati quasi al punto di non ritorno, ci stiamo finalmente rendendo conto che l’ecologia è la scienza prioritaria. CPH-from-above-05-1

Dopo il fiasco della conferenza climatica di Copenaghen del 2009, la capitale danese ha messo in atto una consistente trasformazione. Un progetto per la sua rinascita: è diventata la città più green d’Europa. Frank Jensen, il sindaco, mostra con fierezza i dati che riguardano gli importanti traguardi raggiunti.biking-lane-in-copenhagen

In una città di un milione e 200 mila abitanti, il 45% si sposta in bici, grazie naturalmente all’enorme disponibilità di piste ciclabili (con svincoli aerei sull’area antistante il porto, che permettono di superare gli ingorghi delle auto). Inoltre, la città produce il 3% di energia pulita grazie ad un parco eolico costruito in mare a circa 3 km dalla costa, un progetto molto ambizioso e ad altissima tecnologia.

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Per ultimo, ciò che rende cosi Green la città è la generale gestione di tutte le attività che riguardano la salvaguardia dell’ambiente e il verde cittadino. Precisamente l’uso della tecnologia a favore di questi ultimi (sonde sono disseminate per la città, perfino nei cassoni dell’immondizia, per un accurato controllo dei rifiuti). L’obbiettivo ultimo di Copenaghen è diventare priva di emissioni di carbonio nel 2025, con buone probabilità di successo.
Emanuele D’Argenzio




Bosco Verticale: a Milano vince la Natura

Nel quartiere Isola, 800 alberi fra i 3 e i 9 metri di altezza, 11.000 fra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti, per un totale di oltre 100 specie diverse coprono  20.000 metri quadrati di bosco e sottobosco che densificano in altezza il verde nella Città. Il progetto, si propone come modello di sensibilità ecologica e ambientale. L’uso della vegetazione come completamento dell’involucro edilizio consentirà la diminuzione di escursioni termiche, la riduzione delle polveri sottili, inquinamento acustico e un miglioramento del comfort climatico interno.
Laura Gatti è l’agronomo paesaggista che insieme a Emanuela Borio ha curato le vere “fondamenta” verdi del bosco. Gatti ha selezionato le piante con un criterio che va oltre la semplice estetica, gli esemplari devono infatti  resistere a condizioni estreme quali  vento, potature e aggressione dei parassiti.
Inoltre le soluzioni devono conciliare esigenze ingenieristiche.
Scartate le  piante allergiche, per produrre l’effetto visivo di un bosco sono stati selezionati  alberi tra cui lecci, parrozie, noccioli turchi, faggi, pruni che inoltre oltre ad essere semplici da mantenere sono capaci di fissare le micro-polveri.

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In fase preliminare, le piante sono state sottoposte ai test della galleria del vento a Miami, in condizioni di fortissimo stress.  Naturalmente, anche per ciascuna delle vasche da cinque metri cubi di terra che accoglierà le piante, sono stati svolti test di portata e impermeabilizzazione. Le tensioni maggiori saranno, in generale, per gli alberi che si trovano più in alto. Ma la sicurezza è massima.
Ogni albero è stato infatti ancorato a una fune di sicurezza, tesa in verticale, in modo che se anche i vari rami o il tronco dovessero spezzarsi, rimarrebbero sospesi senza cadere.
Per quanto riguarda il mantenimento e l’irrigazione, grazie a un sistema di pompe di calore e di sensori, sfrutterà l’acqua non potabile proveniente dalla prima falda, già usata una volta per gli impianti di condizionamento. Inoltre,per ridurre l’impatto ambientale e produrre energia l’edificio è disseminato di panelli solari e altri impianti a energia geotermica.

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Questa costruzione, oltre ad essere un grande passo ecologico e tecnologico per il nostro paese, è anche motivo di orgoglio: la giuria internazionale del premio “International Highrise Award” ha infatti scelto come vincitore dell’edizione 2014 proprio il Bosco Verticale di Boeri Studio. Sostenibilità, design e qualità degli spazi interni insieme all’integrazione nel contesto urbano di appartenenza sono i criteri seguiti per la selezione.Per quest’ultima edizione, il DAM ha valutato oltre 800 grattacieli realizzati negli ultimi due anni in tutto il mondo.
Il nostro “Bosco Metropolitano è stato definito: “Un progetto meraviglioso! Espressione del bisogno umano di contatto con la natura. I grattacieli boscosi sono un vivido esempio di simbiosi tra architettura e natura. Il progetto è un’idea radicale e coraggiosa per le città di domani, rappresenta sicuramente un modello per lo sviluppo di aree ad alta densità di popolazione in altri paesi europei”.

epa04495505 A handout released by the German Architecture Museum shows the gardens of the office highrise Bosco Verticale in Milan, Italy, 27 June 2014. The unusual building has won the International Highrise Award worth 50,000 euros. It has been awarded every two years by the city of Frankfurt and the German Architecture Museum since 2004.  EPA/KIRSTEN BUCHER / HANDOUT MANDATORY CREDIT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES




La LEAF è la più venduta in Norvegia… e in Italia?

Record di vendite a ottobre per la Nissan LEAF, la berlina elettrica della Casa giapponese. Non stiamo parlando dell’Italia, ovviamente, ma della Norvegia. Ciò nonostante si tratta comunque di un ottimo risultato, specchio di una tendenza che in alcuni paesi d’Europa è già realtà.

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Non solo, ma con ben 3.755 unità registrate nel 2013, la Nissan LEAF è la quarta berlina compatta elettrica più venduta, sempre in Norvegia, dietro a Mazda CX-5, Toyota Auris e all’insuperabile Volkswagen Golf, ben salda in prima posizione. E così il veicolo 100% elettrico più venduto al mondo ha superato le sue rivali tradizionali, ibride ed elettriche, ottenendo circa il 6% di quota di mercato totale delle vetture.

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La seconda generazione di Nissan LEAF, lanciata all’inizio dell’anno, continua a essere leader nella mobilità a zero emissioni, e questa volta ottenendo un risultato eccezionale per quanto riguarda il mercato norvegese, l’indiscussa capitale mondiale dell’auto elettrica. Merito anche delle migliorie apportate rispetto alla precedente versione.

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La nuova Nissan LEAF, infatti, sembra essere ancora più adatta allo stile di vita norvegese. L’aumento della capacità del bagagliaio, l’omologazione a cinque posti e la ricarica rapida di serie, la rendono l’auto ideale per le famiglie. Inoltre gli ingegneri della Nissan hanno progettato un “Nordic pack” che comprende il riscaldamento della batteria, ad hoc per la regione nordica, che deve affrontare inverni molto freddi.

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Bernard Loire, Amministratore Delegato Nissan Italia

Ma in Italia come si colloca un prodotto del genere? Secondo quanto dichiarato da Bernard LOIRE, Amministratore Delegato Nissan Italia, nel corso della presentazione della nuova LEAF lo scorso aprile, fino allo scorso anno erano solo poche decine i concessionari abilitati alla vendita di LEAF, mentre entro la fine del 2013 la totalità dei dealer sarà attrezzata e formata per gestire il prodotto elettrico, offrendo una rete di ben 304 punti di ricarica contro i 75 già presenti.

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Sicuramente l’Italia non è la Norvegia, ma entro la fine del 2013 i punti di ricarica, compresi quelli pubblici, dovrebbero passare da un totale di 500 a circa 800. Un percorso arduo che, ci auguriamo, avrà degli sviluppi notevoli nei prossimi anni, sia per l’interesse che le istituzioni sono tenute ad avere sull’argomento, sia per gli investimenti delle più grandi società di energia (vedi ENEL ed ENI, A2A ecc.), ma anche per l’arrivo di un sempre maggior numero di prodotti elettrici che la concorrenza immette sul mercato.

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Autogrill di Villoresi EST, Lainate, sull’autostrada A8 Milano Varese

Grazie all’autonomia salita a 199 km, la nuova LEAF può diventare la seconda auto di famiglia, alternativa perfetta a una vettura benzina o diesel, soprattutto se riesce a supportare gli spostamenti quotidiani e si può poi ricaricare durante la notte. Offerta con tre versioni, Visia, Acenta e Tekna, il cliente può decidere di acquistare la LEAF completa di batteria, oppure – a un prezzo d’ingresso inferiore – con la soluzione del noleggio della batteria.

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In funzione della scelta i prezzi di listino (con cavo da 16 Amp incluso) sono i seguenti: la Visia parte da 30.690 euro (con noleggio batteria 24.790), la Acenta da 33.690 euro (con noleggio batteria 27.790 euro), e la Tekna da 36.090 euro (con noleggio batteria 30.190 euro). Tornando alla possibilità di affittare la batteria, il canone mensile partirà da 79 euro al mese a fronte di un chilometraggio annuo di 12.500 km.
Info: www.nissan.it




Auto&Donna… A volte ritornano

apparve in edicola per la prima volta, precorrendo i tempi.
nomia proprie del sesso femminile d’oggi, sempre in movimento, multi tasking ma allo stesso tempo sensibile e rispettoso dell’ambiente.

ORA SU WEB

Un ritorno dettato anche da un trend sempre più in crescita: le donne, infatti, si stanno rivelando sempre più esperte e protagoniste della rete. Sono 10 milioni, infatti, le utenti donna tra i 18 e i 54 anni che hanno navigato sul web nel 2012 (registrando un +6 % rispetto al 2011).
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