Le 10 località sciistiche più famose del mondo

Gli appassionati di sport invernali, che siano gli sci, lo snowboard o le ciaspole, sono sempre alla ricerca di luoghi nuovi, affascinanti e attrezzati per mettersi alla prova. Ma quali sono le località sciistiche più famose del mondo. Eccole nella nostra TOP 10 della settimana, in ordine alfabetico.

1.Alta Badia (Bolzano – Italia)

 Con più di 1200 km di piste, l’Alta Badia è una delle più importanti località sciistiche dei Trentino Alto Adige. Si trova in provincia di Bolzano ed è inclusa del comprensorio sciistico del Dolomiti Superski. Per le sue piste e le sue attrezzature all’avanguardia ogni anno ospita le gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino. Ma è meta anche degli appassionati di sci per i suoi paesaggi mozzafiato e i deliziosi piatti tipici che si possono gustare nei ristoranti e nei rifugi, tra cui canederli, speck, formaggi e strudel.

 2.Aspen Snowmass (Denver, Colorado – USA)

 Situata a 3818 metri di altitudine, il comprensorio sciistico di Aspen Snowmass si trova a tre ore e mezzo di auto da Denver, nello Stato americano del Colorado e fa parte del Rocky Mountain National Park. A disposizione degli appassionati di sci ci sono più di 300 piste che si estendono su 509 km, servite da 42 impianti di risalita. È una dei più importanti e famosi comprensori sciistici del Nord America e nel 1950 ha ospitato il Campionato del Mondo di Sci Alpino che per la prima volta si teneva degli Stati Uniti. La stazione si divide in quattro macro aree con piste e soluzioni per tutti i gusti e i livelli. Oltre allo sci, infatti, si possono praticare snowboard, passeggiate con le ciaspole, pattinaggio sul ghiaccio e snowbike. Inoltre, si può anche scivolare sulle Montagne Russe.

3.Cerro Catedral (Patagonia – Argentina)

 Tra le più belle stazioni sciistiche del mondo c’è anche quella del Cerro Catedral, in Patagonia, considerato il più grande centro di sport invernali dell’intero emisfero australe. Tra le attrazioni principali, ci sono naturalmente i paesaggi mozzafiato, con i panorami e la vista sul lago Nahuel Huapi sullo sfondo delle piste. Durante la stagione invernale, sono più di 250 mila i visitatori che arrivano qui per praticare sport, ma anche per godere della vista di questo luogo straordinario ai confini del mondo.

4.Chamonix-Mont Blanc (Francia)

 Situato al confine tra Francia, Svizzera e Italia, la stazione sciistica di Chamonix -Mont Blanc è stata pioniera e capitale dell’alpinismo europeo. Proprio qui si sono svolte due edizioni del Campionato Mondiale di Sci Alpino, di cui la prima nel 1937. Da non perdere, poi, un giro in elicottero per ammirare il Monte Bianco dal cielo. Le escursioni partono dal villaggio di Megève.

5.Cortina d’Ampezzo (Veneto – Italia)

 Nella TOP 10 un’altra stazione sciistica italiana, la celeberrima Cortina d’Ampezzo. Meta del jet set internazionale, alle splendide piste da sci associa locali esclusivi, hotel a cinque stelle, ristoranti gourmet e boutique delle griffes più famose. La sua fama e la sua bellezza hanno fatto da sfondo a produzioni hollywoodiane, tra cui “James Bond 007 – For your eyes only “ e Cliffhanger. Ha ospitato i Giochi Olimpici Invernali nel 1956 e sarà la sede delle Olimpiadi anche nel 2026, insieme a Milano. Un privilegio bissato da pochissime località al mondo.

6. Grandvalira (Andorra)

Situata sulla catena dei Pirenei, nell’estremità nord orientale del Principato di Andorra, la stazione sciistica di Grandvalira è la più grande dei Pirenei e meta di sciatori da tutta Europa che possono usufruire di 130 piste per un totale di più di 200 km. Non solo sci, però. Tra le attività che si possono fare ci sono anche i giri in slitta trainata da cani e imparare a costruire un igloo.

7. Levi (Lapponia)

Le sue montagne non sono molto elevate, ma a fare la differenza è il paesaggio. Levi, stazione sciistica della Lapponia si trova ad appena 130 km da Circolo Polare Artico e sciare qui significa poter avvistare i meravigliosi giochi di luce dell’Aurora Boreale. Inoltre, l’illuminazione delle piste è garantita anche durante i due mesi della “notte polare.”

8. Madonna di Campiglio (Trento – Italia)

Terza località italiana nella TOP 10. Come non includere, infatti, Madonna di Campiglio, che contende a Cortina il titolo di “capitale del jet set invernale”. Dotata di ogni genere di lusso e comfort, oltre che di piste e impianti per tutti i gusti, la località in provincia di Trento era frequentata da nobili e intellettuali fin dal XIX secolo e spicca anche per l’offerta culturale e di intrattenimento, oltre che per l’ampia offerta gastronomica che spazia dai ristoranti tradizionali a quelli gourmet.

9. Niseko (Sapporo – Giappone)

Situata a circa due ore di auto da Sapporog, la stazione sciistica di Niseko vanta la neve migliore del mondo, grazie alle correnti fredde che provengono dalla Siberia. Oltre alle piste adatte a tutte le esigenze, suddivise in diverse aree, vanta un paesaggio mozzafiato con vista sul Monte Yotei, un vulcano spento di 1898 metri di altezza.

10. S. Moritz (Svizzera)

Chiude la nostra TOP 10 la rinomata stazione di S. Moritz, gemma delle Alpi Svizzere e uno dei centri invernali più antichi del mondo. Qui trascorrono le vacanze personalità del cinema, della politica e dell’imprenditoria, tra cui David Beckham, Hugh Grant e George Clooney. Alle piste si possono alternate i voli in parapendio e i lanci con il paracadute. Il modo migliore per arrivarci per un’esperienza davvero indimenticabile? Da Milano con il Bernina Express, una delle linee ferroviarie più belle del mondo.




I 10 paesaggi invernali più belli del mondo

La neve trasforma i paesaggi donando loro una veste insolita e affascinante. Ma vi siete chiesti quali sono i paesaggi invernali più belli del mondo? Noi sì. E vi diciamo la nostra nella nostra TOP 10 della settimana. Ecco, allora, secondo noi quali sono.

1. Dolomiti (Italia)

Perdonateci la vena patriottica, ma secondo noi al primo posto tra i paesaggi innevati più belli del mondo ci sono le nostre meravigliose Dolomiti. Dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2009, questa catena montuosa situata a nord est della nostra penisola vanta una storia antichissima. Le rocce infatti, si sono formate ben 250 milioni di anni fa grazie all’accumulo di conchiglie e coralli sul fondo di quello che allora era un grande oceano che ricopriva la maggior parte della superficie terrestre. Il risultato sono rocce di colore chiaro, sulle quale si riflettono i raggi del sole che regalano tramonti rossi e rosati che si vedono solo qui. Senza contare la varietà di paesaggi unici, tra laghi cristallini, guglie scolpite dal vento, vallate ammantate di neve su cui sono disseminate baite e paesini, ma anche località diventate famose in tutto il mondo, come Cortina d’Ampezzo, Corvara o la Val Gardena.

2.Parco Nazionale di Banff (Canada)

Tra le meraviglia della natura in inverno annoveriamo anche il Parco Nazionale di Banff, situato nella provincia dell’Alberta, in Canada. Anch’esso Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1984, è situato nel cuore delle Montagne Rocciose Canadesi, a 150 km da Calgary e si estende su una superficie di 6641 kmq. Il suo territorio è caratterizzato da ghiacciai, guglie, foreste di conifere e paesaggi alpini che in inverno assumono un aspetto da fiaba. È uno dei parchi nazionali più visitati del mondo per la bellezza dei suoi paesaggi. Sono circa 3 milioni i turisti di tutto il mondo che ogni anno arrivano qui per ammirarli in tutte le stagioni. Il parco, infatti, è percorso da una fitta rete di sentieri che consente di ammirarlo a piedi, in bici o a cavallo. In estate, poi, si possono anche fare immersione nei suoi laghi cristallini.

3.Isole Svalbard (Norvegia)

Il loro nome significa “costa fredda”. Infatti, il territorio delle Isole Svalbard è interamente ricoperto dai ghiacci. Situate nel Mar Glaciale Artico, appartengono alla Norvegia e contano appena 2940 abitanti. Sono le terre abitate più a nord del pianeta Terra. Tuttavia, le isole sono toccate da una corrente nord atlantica che ne mitiga il clima artico e mantiene le acque circostanti navigabili per gran parte dell’anno. Il principale centro è Longyearbyen, da cui partono le escursioni in barca e da dove si possono organizzare anche quelle per ammirare i ghiacciai. I paesaggi delle Svalbard sono caratterizzati infatti da maestose cime dai ghiacci perenni, grandi iceberg che galleggiano sull’acqua e una fauna affascinante, tra cui orsi polari, balene, foche, trichechi, l’elusiva volpe artica e la renna delle Svalbard. Tra le mete più affascinanti ci sono i villaggi “dimenticati” di Pyramiden, dove si trova il ghiacciaio Nordenskjöldbreen, tra i più belli del mondo, e di Barentsburg, ai confini della Terra. Senza dimenticare lo stupefacente spettacolo dell’Aurora Boreale.

4. Perito Moreno (Argentina)

Tra gli spettacoli invernali più belli della Terra c’è anche il Ghiacciaio Perito Moreno, considerato l’ottava meraviglia del mondo e terza riserva di acqua dolce del globo. Situato nel Parco Nazionale Los Glaciares, nella provincia di Santa Cruz, in Argentina, si trova a 78 km dalla località turistica El Calafete e prende il nome dall’esploratore Francisco Moreno, che lo scoprì nel XIX secolo. Si estende per 250 kmq e ha una lunghezza di 30 km. La sua particolarità è quella di essere un ghiacciaio “in movimento”. La sua lingua ghiacciata anteriore, lunga 5 km, infatti, si estende sul lago Argentino e l’avanzamento di circa 3 metri al giorno è dovuto a un cuscinetto di acqua alla base del ghiacciaio che lo tiene staccato dalla roccia. Questo gioiello della Patagonia argentina attira al suo cospetto milioni di visitatori all’anno che amano soprattutto il facile minitrekking di un’ora e mezzo. Un’altra splendida esperienza è la navigazione di un’ora e mezzo attorno al ghiacciaio per ammirare le sue spettacolari pareti di ghiaccio, alcune alte fino a 60 metri!

5. Harbin (Cina)

Capoluogo della provincia dello Heilongjiang, nella Cina nord orientale, al confine con la Siberia, Harbin è nota in tutto il mondo come la “città di ghiaccio” per il suo originalissimo e spettacolare festival, l’Harbin Ice and Snow World. Nato nel 1963, ma istituito a cadenza annuale nel 1983, il festival si svolge su una superficie di 700 mila mq da dicembre a febbraio, quando le temperature si mantengono sotto ai -20°C. Qui arrivano artigiani, scultori e mastri proveniente da tutta la Cina per dare vita a gigantesche e spettacolari sculture di ghiaccio, tra castelli, villaggi, draghi, piramidi, sfingi, pagode e treni a vapore. All’interno di ogni scultura, poi, sono collocate delle splendide luci che si accendono appena tramonta il sole per rendere tutto ancora più magico.

6. Nagano (Giappone)

Nagano, splendida città della regione di Chubu, sull’isola di Honshu, è una delle destinazioni invernali più importanti del Giappone e la più grande stazione sciistica del Paese. Tuttavia, la zona è famosa anche per le sue sorgenti termali. A Yamanouchi, a nord della città principale, si trova il Parco delle Scimmie Jigokudani, dove poter ammirare e fotografare uno spettacolo unico al mondo: i macachi delle nevi che fanno il bagno nei laghetti termali bollenti. Spesso, poi, nelle piscine si immergono anche altri animali per riscaldarsi dalle rigide temperature. Qui, infatti, la neve è presente per quasi un terzo dell’anno. A poca distanza dal parco si trova lo splendido resort Shibu Onsen che si affaccia sulle sorgenti termali, ciascuna con proprietà diverse a seconda del contenuto di minerali. Un’altra splendida attrazione nella zona è il Castello di Mutsumoto.

7. Abisko (Svezia)

Abisko, nella Lapponia svedese, ad appena 200 km dal Circolo Polare Artico, è chiamata anche la “Capitale dell’Aurora” poiché chi si reca qui ha il 95% di possibilità di ammirare lo splendido e unico fenomeno dell’Aurora Boreale. E la ragione è la mancanza di inquinamento luminoso e l’aria secca, la più secca di tutto il paese. La città sorge nel cuore dell’omonimo Parco Nazionale e, più si sale di quota, più le luci dell’Aurora sono definite e suggestiva. Dalla Mountain Station di Abisko si trova l’osservatorio e la seggiovia più lunga di tutta la Svezia, ben 2 km, che porta alla cima del Monte di Nuolja, a 1174 metri di altezza. La stazione fornisce anche tute e stivali termini per affrontare le temperature che qui sfiorano i – 30°C. Ne vale tuttavia la pena per ammirare le “luci danzanti” che compaiono all’improvviso, cambiando dal giallo al verde, dal rosa al viola, cambiano forma e allungandosi nelle limpide notti polari. Da non perdere anche il grande lago ghiacciato e il valico “Porta dei Lapponi”, a forma di sella, che il popolo Sami attraversa insieme alle sue renne.

8. Deserto dei Gobi (Mongolia)

È l’unico luogo al mondo in cui si possono ammirare i cammelli nella neve. Il Deserto dei Gobi, il cui nome significa “luogo senza acqua” è una regione semidesertica che si estende per un terzo della superficie della Mongolia e parte della Cina del Nord. Il terreno è arido e sassoso, ricoperto di arbusti, e le dune di sabbia ricoprono solo il 3% della sua estensione. Tuttavia, quando si ricoprono di neve regalano uno degli spettacoli più belli del mondo. Qui, infatti, in inverno le temperature possono toccare i – 40°C, mentre durante l’estate i + 40°C. Da non perdere un’escursione a Tsagaan Suvarga, con le sue spettacolari formazioni calcaree ricoperte di striature colorate alte 30 metri.

9. Kirkjufell (Islanda)

Uno spettacolo della natura talmente bello da essere scelto come set cinematografico da celebri serie TV, come Games of Thrones e Vikings. Kirkjufell è sicuramente la montagna più fotografata d’Islanda. Alta 463 metri, sorge sulla costa nord, nella penisola di Snæfellsnes, vicino alla città di Grundarfjörður posta nell’ omonimo fiordo. Il nome significa “campanile” per la sua somiglianza con il campanile di una chiesa. La sua caratteristica forma a cono è dovuta all’erosione delle pareti da parte dei ghiacci. Splendide le cascate nelle vicinanze e, soprattutto le notti artiche durante le quali le luci dell’Aurora boreale danzano in cerchio vicino alla cima della montagna.

10. Midway (Utah, USA)

Chiude la nostra TOP 10 la cittadina di Midway, nello Utah, Stati Uniti. Questa piccola città di montagna in inverno si trasforma grazie ai suoi paesaggi ghiacciati e allo splendido Ice Castle, un castello di ghiaccio realizzato disponendo a mano centinaia di migliaia di stalattiti. All’interno, poi, si trovano tunnel intagliati nel ghiaccio, fontane, scivoli e molto altro ancora, illuminato da fantastici giochi di luci al LED. Da non perdere poi una visita all’Horsehead Crater, un cratere a forma di cono di rara bellezza. E, per gli amanti dello sci, ci sono le piste di Park City.




In Val di Fiemme per il World Wellness Weekend

Nel weekend del 16-18 settembre torna in Val di Fiemme il World Wellness Weekend, giunto alla sua 6° edizione. Si tratta di un grande evento internazionale che dal 2017 vede coinvolti ben 120 Paesi con il fine di promuovere il benessere psicofisico come stile di vita. La Val di Fiemme è poi l’unica realtà al mondo a partecipare con il suo intero territorio.

Gli eventi proposti per questa edizione si concentrano su 5 pilastri del World Wellness Weekend: riposo e creatività, nutrizione e immunità, movimento e vitalità, mindfulness e serenità, motivazione e solidarietà. Dall’alba al tramonto, quindi, si susseguiranno eventi che avranno come scenari l’impareggiabile catena delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità UNESCO e la Foresta dei Violini, tra escursioni, aperitivi fioriti, saluti al sole e musica in vetta.

Venerdì e sabato si passeggia nella natura

Cominciamo con qualche ghiotta anticipazione sul ricco programma. Venerdì 16 settembre, l’apertura dei lavori è prevista alle ore 16 presso il Palafiemme di Cavalese dove si terrà il convegno “Dolomites Well Being Summit 2022”, dedicato al benessere promosso dalle aziende del territorio.

Alle 17.30, invece, è in programma una splendida passeggiata per ammirare un Tramonto dolomitico. Una guida accompagnerà i partecipanti presso un rifugio per prendere parte a una danza di ringraziamento al sole. A seguire, aperitivo fiorito con formaggi di Fiemme. Ritorno a valle con luci frontali.

Sabato 17 settembre, invece, nei boschi di Cavalese si svolge la passeggiata esperienziale “La Foresta aumentata” per riconnettersi con i propri sensi. Camminando poi si potrà scoprire il Wellbeing District, il distretto delle aziende che esportano benessere in tutto il mondo.

Domenica: trekking all’alba e Suoni delle Dolomiti

La giornata di domenica 18 settembre comincerà alle 5,45 con una passeggiata di un’ora con meta la vetta del Corno Bianco per ammirare lo scenario mozzafiato dell’alba. Si saluterà poi il risveglio del sole con il suono di un corno mentre sarà possibile degustare un infuso caldo energizzante con biscotti aromatizzati alle erbe alpine.

Alle ore 12, invece, sull’Altopiano di Lavazé prosegue la magia della rassegna “I Suoni delle Dolomiti” con Andrea Dulbecco, Alessandro Bianchini, Marco Micheli, e Nicola Angelucci che tra i massicci del Latemar e del Catinaccio celebreranno la musica di Chick Corea spaziando dal mondo classico a quello contemporaneo con incursioni nel jazz.

C’è anche lo Yoga Festival della Val di Fiemme

In contemporanea, si svolge anche il primo Yoga Festival della Val di Fiemme, che si tiene presso il Biolago di Predazzo il 17 e 18 settembre. Sarà una due giorni di yoga, benessere e condivisione nello splendido scenario dello specchio di acqua cristallina.

Ci saranno tantissimi insegnanti provenienti dalla Val di Fiemme che proporranno tanti stili di pratica diversi: dallo yoga nidra, vinyasa flow, Taijii, bagni di suono, ginnastica dei meridiani con in più molte attività olistiche di contorno, come i tatuaggi con l’hennè e shiatsu per i bambini.

INFO

www.visitfiemme.it/it/italian-style-and-events/eventi/World-Wellness-Weekend




E-state in montagna!

Chi sceglie la montagna per le proprie vacanze o anche solo per la fuga di un weekend, può contare su una ricca offerta di eventi, rassegne, ma anche di possibilità di praticare sport, tra camminate, trekking, escursioni in MTB o a cavallo. Ecco che cosa c’è di nuovo.

A Pila (AO) un luglio super dinamico

Per chi sceglie la Valle d’Aosta e desidera una vacanza attiva, a Pila avrà solo l’imbarazzo della scelta. Il calendario degli eventi, per tutti i gusti, infatti, è fittissimo.

Per esempio, sabato 16 luglio si tiene La Montée des Trouveurs, un trekking goliardico per raggiungere il rifugio Arbolle e lì festeggiare con una cena tradizionale in attesa della Aosta -Becca di Nona del giorno dopo. Fin dal mattino e a cena la musica e i canti di Remy Boniface animeranno la compagnia. Appuntamento alle ore 10.30 a Pila presso il lago Chamolé da dove si partirà. Prenotazione necessaria: rifugioarbolle@gmail.com, www.rifugioarbolle.com +39 0165 50011 +39 3358056781 +39 3451365894.

Domenica 17 luglio alle ore 9.00 si parte dal Rifugio Arbolle e si scende a piedi in direzione del vallone del Comboé e qui, in attesa degli atleti dell’Aosta – Becca di Nona che passeranno in mattinata sui sentieri, si esibiranno in concerto l’Orage Duo. Ed ecco la Aosta – Becca di Nona alla sua 12°edizione, domenica 17 luglio, con la Vertical running, in una giornata 3 eventi: 2 trail classici e uno gourmet, La Montée des Gourmants, dove a tappe si ricaricheranno le energie nei punti gastronomici allestiti con le migliori selezioni di prodotti della Valle d’Aosta e l’esibizione di gruppi folkloristici e musicali locali: sport, natura, buon cibo, festa e allegria in una formula nuova di conoscenza e promozione del territorio.

Luglio è anche il mese delle degustazioni alla scoperta dei vini valdostani. Nei giovedì 21 e 28 luglio, e poi tutti i giovedì di agosto, presso il Ristorante Yeti dalle 16 alle 17 circa verranno proposti quattro vini, accompagnati da assaggi di salumi e formaggi valdostani sapientemente abbinati. Questo viaggio nel gusto sarà accompagnato dalla sommelier Katia Albanese, titolare del ristorante Yeti di Pila, sito all’arrivo della telecabina Aosta/Pila. Minimo quattro, massimo dieci partecipanti (età minima 18 anni). Costo € 25 a persona (4 vini valdostani). Prenotazione necessaria: +39 0165 521181 – info@yetipila.it

In Valtellina un’estate “active”

Chi ama le vacanze dinamiche e a contatto con la natura può scegliere la Valtellina che offre mete per tutti i gusti e gradi di preparazione. Tra le escursioni più belle ci sono i laghi di Cancano, le sorgenti dell’Adda, il Crap da la Parè, la Val Federia, l’Alpe Trela oppure le Cascate della Val Nera.

Chi vuole cimentarsi in qualcosa di più impegnativo, il piccolo Tibet è circondato da più di 20 cime alte oltre 3000 metri, quindi le emozioni sono assicurate anche per i più allenati: la Bochèta dal Cantòn popolata da camosci e stambecchi; il tour alpino del Ghiacciaio dei Forni, percorribile lungo i più impegnativi sentieri dei contrabbandieri; il Piz Trovat per raggiungere il quale si deve superare circa 500 gradini, scale e uno spettacolare ponte sospeso.

Per gli appassionati di bike ci sono 3.200 km di sentieri e poi il Mottolino Fun Mountain e Mountain Park Carosello 3000 per chi ama la discesa e la velocità. Per chi vuole rilassarsi, può pedalare sulla pianeggiante ciclopedonale di Livigno: 17 chilometri di tranquillità.

Per il soggiorno, poi, si può scegliere il Montivas Lodge del gruppo Lungolivigno, una struttura unica nel suo genere, perfettamente sostenibile e in simbiosi con la natura, grazie a un metodo costruttivo a basso impatto ambientale con isolamento termico ottimale, un impianto a cippato, un moderno sistema di recupero energetico e la scelta di numerosi materiali ecologici molto pregiati.

Intorno al Montivas Lodge ci sono poi incantevoli malghe dove rifocillarsi, si può partecipare a tour d’alpinismo avvincenti, arrampicate su roccia da brivido, gite in mountain bike.

INFO: www.montivas.com

Sulle Alpi Giulie c’è il No Boarders Music Festival

Dal 22 luglio al 7 agosto, sulle Alpi Giulie si tiene invece il “No boarders Music Festival”, la rassegna musicale “senza confini” che fin dalla sua prima edizione, nel 1995, ha promosso la musica con forma di cultura e mezzo di comunicazione capace di travalicare ogni barriera, sociale, economica, culturale. I concerti e gli spettacoli si svolgono nello splendido palcoscenico naturale delle Alpi Giuile, dalla Val Bartolo all’Altopiano del Montasio, dall’anfiteatro calcareo che costituisce il comprensorio dei Laghi di Fusine fino alla Sella Prevala, sul confine con la Slovenia.

Tra i nomi in calendario: Brunori SAS, Benjamin Clementine e Paolo Fresu. Tantissimi anche gli eventi collaterali tra mostre, esposizioni, workshop musicale e serate enogastronomiche, tutti con un denominatore comune: la bassa sostenibilità ambientale. I concerti, infatti sono stati organizzati tutti in orario diurno per risparmiare energia elettrica e sono a zero emissioni.

L’accesso alle location, poi, è consentito solo a piedi o in bicicletta, anche elettrica, e l’accoglienza degli ospiti prevede anche la fornitura di tenda e articoli per l’igiene personale biodegradabili. Programma completo sul sito dell’evento.

INFO: www.nobordersmusicfestival.com

Agosto e settembre con “I suoni delle Dolomiti”

Sulle splendide montagne del Trentino, si rinnova l’appuntamento con la rassegna “I suoni delle Dolomiti”, giunto alla 26° edizione. Gli appuntamenti in calendario sono 17 e ci terranno compagnia fino al 17 settembre, con la consueta formula che prevede la salita del pubblico insieme agli artisti sulle vette che ospitano i concerti, percorrendo sentieri, prati e radure, in un dialogo aperto tra musica e natura. Si parte il 22 agosto, a Pian della Nana, sulle Dolomiti del Brenta, alle 12, con i Radiodervish che propongono un concerto-tributo a Franco Battiato.

Tra gli ospiti stranieri troviamo invece la cantautrice berlinese Alice Phoebe Lou, che si esibirà il 24 agosto a Camp Centener, e l’Amsterdam Sinfonietta, che il 26 agosto aprirà il programma della musica classica in località La Porta (Gruppo Cornacci). E, ancora il Trio Italiano d’Archi (il 14 settembre ai Laghi di Bombasél), la violinista Alena Baeva (il 19 settembre al Rifugio Pertini) e la violoncellista Anastasia Kobekina (il 19 settembre al Rifugio Pertini), con un’offerta che spazia dalla canzone d’autore al jazz, dalla musica classica ai suoni propri di culture diverse.

La violinista Alena Baeva e la violoncellista Anastasia Kobekina

Il programma prevede anche due progetti speciali: “L’Alba delle Dolomiti” e “Il Trekking dei Suoni”. Il 29 agosto, alle 6.30 del mattino, Marco Paolini, accompagnato da Alberto Ziliotto alla chitarra, renderà omaggio allo scrittore Luigi Meneghello, leggendo alcuni stralci del suo libro “Piccoli Maestri”.

Marco Paolini

Dal 10 al 12 settembre si tiene invece il Trekking dei Suoni. Il trekking si snoderà lungo i sentieri del Gruppo delle Dolomiti di Brenta e si concluderà con il concerto di Mario Brunello e Gevorg Dabaghyan, tra i maggiori rappresentanti della tradizione musicale armena, insieme al National Chamber Choir of Armenia. Chiudono il festival Elio, con un omaggio a Enzo Jannacci, il 21 settembre e Max Gazzè il 23 settembre.

Trekking con Mario Brunello

INFO: www.visittrentino.info/it/isuonidelledolomiti/programma




Festival e grandi eventi. Ecco che cosa c’è di nuovo

Torna la rubrica dedicata alle news con le offerte, gli eventi e le occasioni da cogliere al volo, tra grandi eventi, festival e curiosità. Ecco quelli che abbiamo selezionato per voi questa settimana.

Milano, a Villa Arconati torna “Terraforma”

Nella splendida cornice di Villa Arconati, a 10 km dal centro di Milano, dal 1° al 3 luglio si tiene la VII edizione di Terraforma, il festival internazionale di musica dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità ambientale. La chiave di lettura di questa nuova edizione sarà “Once, we just dance” e vuole concentrarsi sull’essenza più radicale del festival: l’esperienza dello stare insieme attraverso la musica e la danza, legando il senso del ritmo alle frequenze naturali dell’ambiente.

Dai primi innovatori e precursori del genere ai giovani e promettenti nuovi talenti della scena musicale sperimentale, Terraforma ha ospitato negli anni, fra gli altri, artisti come Laurie Anderson, Charlemagne Palestine, Suzanne Ciani, Biosphere, Wolfgang Voigt, Donato Dozzy, Caterina Barbieri, Laraaji, Sir Richard Bishop, Andrew Weatherall, Mica Levi, Rabih Beaini, Beatrice Dillon, Mark Fell, Paquita Gordon, Objekt, Lee Gamble, Helena Hauff e Dj Stingray.

A fare da teatro al festival è una delle più maestose ville di delizia del Nord Ovest, voluta nel Seicento da Galeazzo Arconati e divenuta nel Settecento uno scrigno di arte e cultura dove celebrare i fasti dell’aristocrazia del tempo. Celebrata da Carlo Goldoni e da Antonio Canova, ospiti illustri dei padroni di casa, Villa Arconati era conosciuta come la “petite Versailles italienne”. È aperta al pubblico tutte le domeniche, fino all’11 dicembre, dalle 11 alle 19 e il ricavato dei biglietti di ingresso è devoluto alla realizzazione di progetti sociali e culturali.

INFO: www.terraformafestival.com e www.villaarconati-far.it

Sulle Dolomiti Paganella al via il Mountain Future Festival

Un’edizione lunghissima, la IV del Mountain Future Festival che si tiene dal 1°luglio al 18 settembre sull’Altopiano della Paganella, nello splendido scenario delle Dolomiti del Brenta. Il Festival è dedicato alla montagna e ai suoi possibili scenari e sviluppi futuri, sia dal punto di vista ambientale che economico e turistico, con un occhio alla qualità della vita dei residenti e degli ospiti. Nuovissima la formula 2022, che avrà come tema “Radici”, e che si arricchisce di un fitto calendario di appuntamenti per tutta l’estate.

Nel mese di luglio, ad aprire il dibattito sui temi legati alla montagna saranno gli alpinisti e le guide alpine di Dolomiti Open con “Festival dell’arrampicata inclusiva” (a San Lorenzo Dorsino, 1, 2 e 3 luglio): tre giorni ricchi di eventi, tra tavole rotonde, spettacoli teatrali e arrampicate sulla Falesia Dimenticata, la parete salvata dalla comunità grazie a un’operazione di crowdfunding avviata nel 2017 e che oggi conta ben 30 vie di arrampicata adatte anche alle persone con disabilità. A seguire, due giorni all’insegna delle pratiche olistiche con le attività e il festival di BrentAnima (San Lorenzo Dorsino, 16 e 17 luglio).

Durante l’evento si parlerà del coraggio di essere imperfetti e dei limiti dell’uomo di fronte alla natura con il grande campione di parapendio Nicola Donini (Molveno, Piazza della chiesa, 14 luglio, ore 21.00) e di cosa possono insegnarci gli animali selvatici con la mostra fotografica di Fabrizio Bottamedi (Andalo, dal 18 al 30 luglio). A chiudere il mese di luglio, sarà Luca Barbarossa, in tournée italiana con il concerto “Non perderti niente”. Oltre a esibirsi con i suoi successi, Barbarossa dialogherà con il conduttore televisivo Federico Quaranta sull’importanza di riscoprire il silenzio e i sapori della montagna (Palacongressi Andalo, 25 luglio, ore 21.00).

Il primo appuntamento di agosto sarà con il climatologo e scrittore Luca Mercalli e il ricercatore in gestione e pianificazione forestale Giorgio Vacchiano, che faranno scoprire le relazioni tra la resilienza del bosco e la crisi climatica (Fai della Paganella, Arena della Stelle, 6 agosto, ore 17.00). Altro momento importante del mese sarà la decima edizione di TEDx Trento, che si svolgerà nell’affascinante anfiteatro naturale di Malga Terlaga, sulle Dolomiti di Brenta (7 agosto).

Seguiranno quindi altri due attesi appuntamenti: da una parte quello con la scrittrice Valentina Boschetto Doorly e lo scrittore, giornalista e conduttore televisivo Emilio Casalini che rifletteranno sull’importanza del ritorno alle proprie radici (Andalo, Parco Palacongressi, 12 agosto, ore 17.00); dall’altra quello con il grande alpinista Hans Kammerlander che, ripercorrendo le sue imprese, parlerà dei propri limiti e dell’equilibrio con la natura (Molveno, Piazza della chiesa, 14 agosto, ore 21.00). Tra gli eventi che animeranno il mese anche la nuova edizione di “Notti d’estate, laggiù sulle montagne” (Zambana Vecchia, 20 agosto, ore 21.00), organizzato dalla Pro Loco di Zambana, che propone uno straordinario viaggio tra musica e parole per scoprire il rapporto che le popolazioni antiche avevano con la natura.

Settembre si aprirà con un coinvolgente evento di due giorni in collaborazione con Swarovski e Albatros (Andalo, 2 e 3 settembre): si tornerà quindi a parlare di natura e del rapporto con gli animali, in particolare l’orso bruno, con lo zoologo, scrittore e divulgatore Andrea Mustoni (Andalo, Parco del Palacongressi, 6 settembre, ore 17.00). Per tutti gli amanti delle attività all’aria aperta e della vita a contatto con la natura, a settembre tornerà infine uno degli appuntamenti più attesi dell’Altopiano: Orme – Festival dei sentieri (Fai della Paganella, dal 15 al 18 settembre).

INFO: www.mountainfuturefestival.it

Nella Valle dei Templi si tiene “Il Simposio degli Dei”

Un evento straordinario in una location tra le più belle del mondo: la Valle dei Templi di Agrigento. È il “Simposio degli Dei”, uno spettacolo esclusivo in tre atti che accompagnerà tutta l’estate siciliana fino al 28 ottobre 2022 con ben 36 appuntamenti in 4 mesi. È il progetto innovativo de Le Stoai che si ispira alla storia millenaria dell’Antica Grecia per valorizzare attraverso l’arte e la cultura la bellezza attuale del territorio. L’ambientazione, infatti, è il più grande parco archeologico del mondo, in cui si potranno gustare anche gli autentici cibi dell’antica Grecia da cui la cucina siciliana trae origine.

Il Simposio degli Dei trascinerà lo spettatore in un’esperienza totalizzante, tra arte, natura e cultura, ascoltando musiche dalle vibrazioni ancestrali e assistendo a danze rituali. I tre atti si svolgono in tre ambientazioni diverse. Il primo si svolge nel giardino, tra ulivi secolari, e mette in scena il rito, inteso come insieme di gesti che mettono in comunicazione gli uomini e gli dei.

Il secondo atto è invece il simposio, nella sala interna, una cena a base di prodotti tipici dell’antica Grecia, accompagnati da Ambrosia d’Uva, un nettare di cui si nutrivano gli dei. Durante la degustazione, gli attori continueranno a recitare tra i commensali, che possono interagire con loro dando vita ogni volta a uno spettacolo unico. Infine, l’ultimo atto si svolge nella terrazza all’aperto, con una vista mozzafiato sulla Valle dei templi, dove racconti ed emozioni fanno nascere il mito.

Il Simposio degli Dei si svolge alle ore 19.30 e dura circa 90 minuti. Di seguito le date previste.  Luglio: mercoledì 6, venerdì 8, mercoledì 13, venerdì 15, mercoledì 20, venerdì 22, mercoledì 27, venerdì 29. Agosto: mercoledì 3, venerdì 5, martedì 9, giovedì 11, mercoledì 17, venerdì 19, mercoledì 24, venerdì 26, mercoledì 31. Settembre: venerdì 2, martedì 6, giovedì 8, mercoledì 14, venerdì 16, mercoledì 21, venerdì 23, mercoledì 28, venerdì 30. Ottobre: mercoledì 5, venerdì 7, mercoledì 12, venerdì 14, mercoledì 19, venerdì 21, mercoledì 26, venerdì 28.  Il costo del biglietto è di 75 €, per i bambini tra i 6 e i 12 anni il costo è di 50 €, comprensivo di cena a menu fisso con vini.

INFO: tel 0922/437146, www.stoai/show

Airbnb lancia il Fondo Wow! Per alloggi…incredibili

Case a forme di stivale, di astronave, di delfino o di patata gigante. Qualunque sia l’idea o la forma, basta che sia folle. Airbnb è infatti alla ricerca delle case più incredibili del mondo e contribuirà a finanziare la loro costruzione attraverso il “Fondo WOW” del valore di 10 milioni di dollari.

Il concorso di idee è rivolto a designer o aspiranti tali, architetti ed esperti del fai-da-te provenienti da tutto il mondo e saranno selezionate le 100 idee più creative, dando la possibilità a 100 persone di trasformarle in vere e proprie abitazioni da affittare su Airbnb all’interno della categoria WOW che raccoglie le sistemazioni e gli alloggi più originali.

C’è tempo fino al prossimo 22 luglio per inviare la propria candidatura alla pagina airbnb.it/omgfund. Le 100 proposte più folli riceveranno 100 mila dollari ciascuna per realizzare la propria idea e renderla prenotabile. Le idee saranno valutate da una giuria di esperti in base alla loro originalità, fattibilità, sostenibilità e all’esperienza in grado di offrire agli ospiti.

Nel 2021 sono stati aggiunti ad Airbnb più di 30 mila alloggi unici e la categoria WOW è stata utilizzata dallo scorso mese di maggio 2,5 miliardi di volte dagli utenti. A livello globale, poi, nel 2021 le prenotazioni di alloggi “unici” sono aumentate del 49% rispetto al 2021 con un guadagno medio di oltre 2800 euro per ogni host.

INFO: per maggiori informazioni si può consultare il regolamento ufficiale

 




All’Alpin Panorama Hotel Hubertus arriva la Spa “sospesa

Un’idea per un weekend da sogno? All’Alpin Panorama Hotel Hubertus di Valdaora (Bressanone), in Alto Adige, arriva Heaven & Hell, una nuovissima Spa “sospesa” tra cielo e terra per un benessere a 360°. La Spa è un vero e proprio capolavoro architettonico con il cielo sopra e la terra sotto, totalmente immersa nei paesaggi naturali, tra valli, altopiani e cime delle Alpi, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, che si possono ammirare dalle grandi vetrate con vista mozzafiato.

Heaven & Hell: filosofia degli opposti

L’innovativa Spa aprirà i battenti a partire dal prossimo mese di maggio e inaugurerà la stagione estiva. La filosofia del progetto, realizzato dallo Studio noa* di Bolzano, si basa sul principio degli opposti. A partire dal nome, Heaven & Hell (Paradiso & Inferno). L’area wellness inizia con una stanza relax e prosegue con una piattaforma sporgente, dove si trovano le piscine e le saune.

La piattaforma si compone di due piani: a quello di sopra, l’Heaven si trovano le piscine all’aperto. Qui il tepore delle vasche idromassaggio con lettini o sedute avvolge dolcemente il corpo e consente di immergersi nella bellezza della natura, donando la sensazione di “toccare il cielo con un dito. Al piano di sotto, l’Hell, ci sono invece le saune, una vasca idromassaggio, una zona nudisti e un’ice room. Le casette che le ospitano, poi, sembrano capovolte, nell’ottica di un ambiente surreale dove non sono in vigore le leggi della fisica.

La struttura statica, poi, è in acciaio, mentre la copertura è stata realizzata con pannelli di alluminio. Inoltre, per garantire la privacy degli ospiti, nelle saune e nella stanza relax sono state installate delle lamelle di metallo. La pavimentazione della piattaforma, poi, è realizzata con piastrelle grigio/beige, mentre quella della stanza relax in parquet chiaro. Tutta la struttura, infine, è collegata alla zona relax dell’hotel da una passerella che regala agli ospiti nuove prospettive di benessere.

Ma non è finita qui. Perché, oltre alla piattaforma “Heaven & Hell”, gli ospiti dell’hotel avranno a disposizione anche il Parco Alpenreych di 7000 mq, con sette diverse saune, sei piscine riscaldate, una Sky Pool panoramica, diverse zone relax e un’ampia selezione di trattamenti wellness e beauty che traggono energia dalla natura. L’Alpin Panorama Hotel Hubertus di Valdaora (Bressanone) fa parte del gruppo Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol, che vanta 29 strutture in Alto Adige specializzate in vacanze benessere.

INFO

https://www.belvita.it/it/hotel-benessere-alto-adige/hotel-alto-adige/alpin-panorama-hotel-hubertus

 

 

 




Un weekend in Trentino con i prodotti Slow Food Razza Rendena

L’occasione è ghiotta (è proprio il caso di dirlo!) per regalarsi un weekend sulle Dolomiti del Brenta, tra le malghe di Madonna di Campiglio, e abbinare la bellezza della natura alla bontà di un menù a base di prodotti tipici del territorio.

Torna infatti l’esperienza “Slow Food tra le Dolomiti”, che consente di assaporare i prelibati prodotti locali, dal formaggio alla carne, inseriti in deliziosi menù dedicato alla Razza Rendena, il bovino autoctono del Trentino, che dal 2019 fa parte della grande famiglia internazionale di “Slow Food”.

Il primo appuntamento è sabato 19 marzo, a partire dalle 19.30, presso Malga Ritorto, mentre la serata conclusiva si terrà sabato 26 marzo a Cascina Zeledria. L’iniziativa si propone di fare conoscere il Presidio Slow Food Razza Rendena attraverso l’esperienza diretta dei produttori che, con grande passione per il lavoro e la terra, sono legati a questa straordinaria razza bovina, diventata il simbolo della Val Rendena. Con una grande storia alle spalle. Da secoli, infatti, queste mucche sono preziose alleate dell’uomo nel presidiare il territorio e modellare il paesaggio con il tratto distintivo degli alpeggi d’alta quota.

Ad accompagnare la cena ci sarà Flavio Franceschetti, Fiduciario delle Condotta Slow Food Giudicarie, insieme ai produttori della Macelleria Bazzoli di Roncone, a Malga Ritorto, e del caseificio Maso Pan, a Cascina Zeledria, che racconteranno la storia e le caratteristiche dei prodotti che saranno portati in tavola.

La quota di partecipazione è di € 60 a persona e comprende il trasporto con gatto delle nevi o funivia, cene con le portate presenti nel menù, 1 bottiglia di vino ogni 4 persone, acqua e caffè. Le prenotazioni, fino a esaurimento posti, si effettuano entro le ore 14 del giovedì precedente l’evento. È richiesto il Super Green Pass.

Rifugio Malga Ritorto: il Menù di sabato 19 marzo

Cominciamo a deliziarvi il palato svelandovi il ricco menù di sabato 19 marzo. Il ritrovo è alle 19.30 presso il parcheggio Patascoss, a 2 km dal ristorante, che si raggiungerà a bordo di un gatto delle nevi. Alle 20, inizio cena con prodotti di Razza Rendena e altri Slow Food locali.

Il Menù prevede

  • Tartare di manzo Razza Rendena con radicchio dell’orso
  • Flan di Rapa del Bondo con fonduta di formaggi Rendena
  • Gnocchi di patate del Lomaso con Noci del Bleggio, burro di malga e salvia
  • Tagliata di manzo Razza Rendena con riduzione di Teroldego, ketchup di rosa e Polenta di Storo.
  • Parfait alle Noci del Bleggio al miele con composta di pere e cioccolato
  • Biscotti di Meliga con Farina di Storo

Ristorante Cascina Zeledria: il Menù di sabato 26 marzo

Il ritrovo è alle 19.30 presso il parcheggio riservato a 1 km dal ristorante, che si raggiungerà a bordo di un gatto delle nevi. Alle 20, inizio cena con prodotti di Razza Rendena e altri Slow Food locali.

Il Menù prevede

  • Salame Rendena
  • Tagliere di formaggi di malga Zeledria dell’estate 2021
  • Canederli in brodo o al burro di malga Zeledria
  • Delizie alla piastra di carne e fegato di vitello e manzo Razza Rendena
  • Polenta con farina di Storo e formaggio fuso di Malga Zeledria
  • Ricotta con miele millefiori dell’Apicoltura “Villi” Fisto
  • Vino Marzermino/Birra da l’Ors Birrificio Val Rendena
  • Acqua naturale o frizzante Surgiva Carisolo
  • Caffè
  • Grappa Carimiro Poli Santa Massenza

INFO

Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, tel 0465/447501, info@campigliodolomiti.it o prenotazioni online su www.campigliodolomiti.it/topexperience

 




Weekend News: offerte deluxe e concorsi d’eleganza

Eventi esclusivi, pacchetti turistici, novità dal mondo del turismo. Torna la nostra rubrica dedicata alla news.

Al Col Alto di Corvara (BZ) si può vivere una Mixology Experience

All’Hotel Col Alto di Corvara (4 stelle Superior), struttura storica della valle altoatesina, aperto nel 1938 e che vanta un centinaio di camere di cui 20 superior rinnovate nel 2019, si può vivere un’esperienza che abbina la montagna alla cultura del buon bere. Il pacchetto Mixology Experience, infatti, prevede ogni sera, all’aperitivo e durante il dopo cena, uno speciale drink con ingredienti speciali e fatti in casa, preparati del bartender Domenico Barone e Giovanni Rinaldi. Fulcro di questa vacanza è il Bar Col Alto, una vera riserva di distillati, dedicata esclusivamente agli ospiti dell’hotel.

La selezione di grappe, whisky, cognac e rum è vastissima e vengono organizzate degustazioni per consentirne la scoperta. La carta dei cocktails, poi, include una selezione di grandi classici vintage e moderni. Il pacchetto Mixology Experience parte da € 2030 a persona e include: 7 notti in suite Sellaronda di 50 mq con vista mozzafiato sulle Dolomiti, mezza pensione con una ricca colazione di prodotti freschi locali e cena con un ricco buffet di antipasti e insalate e 4 portate a scelta.

Accesso all’area wellness & spa di 1000 mq con piscina coperta con idromassaggio ai Sali marini, grotta ai Sali marini, bagno turco, sauna finlandese, fontana di ghiaccio, percorso Kneipp, lettini e materassini ad acqua riscaldati. Ogni giorno: aperitivo su misura servito in suite e cocktail a sorpresa per il dopo cena. Servizio ski bus per gli impianti da sci.  Per altri tipi di soggiorno fino al 10 aprile 2022 restano valide le tariffe invernali a partire da € 170 a persona al giorno in camera doppia con trattamento di mezza pensione.

INFO: www.colalto.it

A St Moritz per l’I.C.E. International Concours of Elegance

Sabato 26 febbraio, torna a St Moritz l’I.C.E. International Concours of Elegance, il concorso automobilistico d’eleganza che si tiene sul più celebre lago ghiacciato delle Alpi Svizzere, dove si danno appuntamento vetture da sogno, collezionisti e appassionati provenienti da tutto il mondo. Le cime innevate dell’ Alta Engandina faranno da cornice alla superficie d’acqua ghiacciata su cui poggeranno una cinquantina di auto classiche, vintage e da corsa.

I tre grandi temi sono: Cinema, Racing e Lifestyle con auto molto significative per valore da collezione, ma soprattutto iconiche interpreti della storia dell’automobilismo mondiale. Ci saranno ben sei monoposto, otto barchette tra le più famose degli anni 50, 60 e 70, fino alle più note Maserati, Pagani e Porsche. Le cinque categorie saranno giudicate da una giuria presieduta da Marco Makaus, autore, esperto di collezionismo, “voce” della Mille Miglia e ideatore e patron di THE I.C.E. St Moritz.

INFO: www.theicestmoritz.ch

Al Parkhotel Holzener di Soprabolzano una vacanza sostenibile per tutta la famiglia

Al Parkhotel Holzner di Soprabolzano si può vivere una vacanza all’insegna della tradizione e della natura, ma anche della sostenibilità. L’hotel (4 stelle Superior) è stato costruito nel 1908 e la sua gestione è arrivata alla quarta generazione. Sia dentro che fuori svela un design Liberty Alpino fuso alle linee pulite dello stile moderno. L’albergo è il luogo ideale per vivere una vacanza a misura di famiglia, tra relax, divertimento, proposte wellness e gourmet, grazie a un team qualificato e disponibile.

Il Parkhotel Holzner fa parte del gruppo Familienhotels Südtirol, specializzati nell’offrire vacanze all’insegna del comfort e dei servizi di alta qualità a misura di bimbo con ricchi programmi di intrattenimento, aree giochi e spazi interni ed esterni dedicati ai più piccoli. In particolare, il Parkhotel Holzner dispone di un parco di 10 mila mq che si affaccia sulle Dolomiti, in cui i bambini possono giocare tra scivoli e altalene e accarezzare caprette, alpaca e lepri dello “Zoo delle coccole”. Gli adulti invece, possono divertirsi giocando a tennis o a bocce, noleggiare una MTB e scoprire l’Alto Adige sulle due ruote. Non manca nemmeno un’area wellness con piscina interna ed esterna, aree relax, sauna panoramica e liberty Spa di 880 mq con un’ampia rosa di trattamenti.

Anche la proposta gastronomica è di alto livello con un menù a base di prodotti locali e stagionali. Oltre al ristorante dell’hotel si può cenare anche al “1908”, guidato dallo chef Stephan Zippl, che a fine 2021 ha ricevuto il doppio riconoscimento della Stella Michelin e della Stella Verde. Non ultimo, il tema della sostenibilità. Ne è un esempio il riscaldamento a biomassa che consente di scaldare tutti gli ambienti a emissioni zero e l’adesione al piano Green Energy, nel 2019, che permette di produrre energia al 100% green.

INFO: www.parkhotel-holzner.com




Weekend del bello e del gusto: i sapori del Cadore e il trionfo delle Dolomiti

Benvenuti in Cadore!
Si trova solo un paio d’ore d’ auto da Venezia, comprende i paesi dell’alto e del centro Cadore, uniti con lo scopo di dare al turista un’offerta completa per i suoi soggiorni di vacanza, sia d’estate come d’inverno.


La storia storia del Cadore ha origini antiche e fastose, ne è un esempio Pieve, la cui piazza centrale ricorda i fasti e le ricchezze delle famiglie locali, quando tutto il territorio apparteneva alla Serenissima e dove nacqua un illustro concittadino: il pittore Tiziano, ricordato da una statua nella pazza centrale. Del grande Artista, potrete visitare la casa natale e ammirare la Pala della Madonna con Bambino tra i santi Tiziano e Andre, conservata nella Chiesa  di Santa Maria Nascente.

DA San Vito a Domegge troviamo una serie di musei all’aperto e musei tradizionali, testimonianze, chiese e oggetti preziosi che raccontano il cammino dell’uomo, I numerosi comuni che ne fanno parte hanno proprie peculiarità e meraviglie tutte da scoprire.

la casa di Tiziano a Pieve di Cadore

Paradiso a 2 ruote
La Lunga Via delle Dolomiti è una delle più spettacolari piste ciclabili d’Europa, per pedalare negli scenari mozzafiato delle Dolomiti. La strada attraversa gli antichi borghi della Valle del Boite e copre più di 30 chilometri, con punti di ristoro, panorami eccezionali e importanti siti storico-culturali. Il percorso è parte della Ciclovia dell’ Amicizia che va da Monaco a Venezia!

Paradiso degli sportivi
In estate i sentieri che raggiungono rifugi alpini vi faranno scoprire panorami mozzafiato e scorci incantevoli. Iniziando con escursioni facili per prendere confidenza con l’attrezzatura e per rendersi conto dell’effettivo sforzo fisico che questo sport comporta, dopo un po’ di pratica e di allenamento, si potrà proseguire, in maniera graduale, su tracciati più avanzati e più impegnativi.


In inverno lo sci alpino e lo snowboard sono tra gli sport più popolari nelle Dolomiti. I possessori dello skipass e della Cadore Card possono usufruire gratuitamente del servizio di skibus che collega i vari paesi agli impianti di risalita del comprensorio sciistico di San Vito, Cortina, Auronzo e Misurina.

La slitta
Un mezzo che non ha età , dove ci si può lanciare lungo le tante splendide strade di neve battuta, a conclusione di una fantastica giornata all’aria aperta e magari dopo aver assaggiato i deliziosi piatti dolomitici in uno dei tanti rifugi aperti.

La tipica cucina Cadorina
In Cadore si possono assaggiare cibi prodotti direttamente dalle aziende locali, grazie ai loro orti e allevamenti di bestiame.
Tradizionali coltivazioni contadine, come cereali, frumento, segale, e l’orzo vengono utilizzati per fare il pane e le minestre. Mucche, galline, pecore, capre e maiali allevati nelle stalle adiacenti alle case, costituiscono parte fondamentale dell’alimentazione della sua popolazione.

I caratteristici costumi cadorini

Carni d’allevamento e di cacciagione,, salumi e formaggi rallegrano la tavola, accompagnati dall’immancabile polenta e funghi porcini o finferli. Tante eccellenze, come i fagioli Gialet e quelli di Lamon, le patate dolci di Cesiomaggiore, il cavolo nero “capuz” di Vinigo, le noci e le castagne di Feltre, la polenta di mais “sponcio” e altre succulente prelibatezze.


Tra i primi piatti più caratteristici troviamo i casunziei, ravioli a forma di mezzaluna, ripieni di rape rosse e patate, conditi con burro fuso, semi di papavero e la”poina” tipica ricotta affumicata. Il latte arriva dalla stalla di Costalissolo, caciotte (anche a latte misto capra), il canestrato, un formaggio stagionato nel fieno.

I canederli , gnocchi della “cucina povera” fatti con pane raffermo inumidito con latte, uova e farina, talvolta arricchiti da pezzetti di speck e prezzemolo. Vengono serviti in brodo o al ragù. Con un tocco gourmet i canederli diventano un dessert, addolciti e conditi con marmellata di frutti di bosco.

Tipicità gastronomiche del Cadore : i canederli in brodo e il cervo in salmì

Un altro piatto tipico è il pastin di carne tritata che è molto simile agli hamburger con un sapore genuino e che conquista perché è molto speziato. La tradizione vuole che si possa mangiare anche crudo tanto che un tempo veniva mangiato proprio nel periodo in cui si macellava il maiale, quindi veniva consumato esclusivamente in inverno.

Capriolo in salmì, carne rude, forte, dal sentore di terra e di montagna. Un prodotto straordinario e prelibato da gustare con una pasta fresca all’uovo, come una pappardella, oppure come secondo piatto accompagnato a della polenta saltata in padella nel suo sugo.

Fra i dolci, le vigorose zopes con uova, vino, grappa e lo zucchero, un cibo ritemprante che veniva preparato al ritorno dai boschi dopo una faticosa giornata di lavoro, mentre lo strudel, originario del Trentino Alto Adige, è oggi diventato il dessert simbolo delle Dolomiti, oltre al classico con uvette e pinoli, anche la versione frutti di bosco e alkermes, una bonta!

Zopes e strudel

Uno dei prodotti tipici di Auronzo di Cadore e di tutto il bellunese è la produzione di miele che ha una tradizione molto antica. Si abbina anche ai formaggi e nella preparazione dei dolci. La mela è il frutto più amato e con essa si preparano le kodinze, fette di mete tonde essiccate al sole, ma anche il kodinzon che è invece una conserva da spalmare o da utilizzare come dolcificante per il vin brulè o la grappa.

Dove mangiare rustico
La Ziria, Santo Stefano
Taulà dei Bos, Cibiana
Boton d’Oro, Cima Gogna
Bob, Cima Gogna

Dove mangiare “green”
Guida Michelin ha voluto premiare i paladini della sostenibilità che mirano a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche, produrre  materie prime, curare l’orto e prodotti a chilometro zero, ridurre gli sprechi e optare per prodotti a chilometro zero.


Lerchner’s in Runggen, San Lorenzo Sebato,
Antica Locanda al Cervo,San Genesio,
1908, Stephan Zippl, Renon
Terra, Sarentino
Agritur El Mas ,Moena.
Sanbrite, Cortina d’Ampezzo

Dove mangiare gourmet
Capriolo, Vodo
Mondschein, Sappada
Grual, Vodo
Tivoli, Cortina d’Ampezzo

La Stella del Cadore si chiama Fabrizia.
Siamo a Cima Sappada, nella nell’antica borgata Hoffe, dove Sappad, ci attende il ristorante Laite, Stella Michelin.
E’ un minuscolo gioiello nascosto tra i vecchi tabiè (fienili) le cui finestre, affacciate sulle spettacolari Dolomiti, sono arricchite da cascate di gerani selvatici.


Due accoglienti stanze in legno, riportano a un’atmosfera familiare con echi di tempi passati. Laite sa sedurre i suoi ospiti con i piatti sapientemente preparati da Fabrizia Meroi che onora reinterpreta la cucina cadorina come nel cervo fondente, cirmolo, tuberi e muschio, nel raviolo di camoscio e papavero, o nel sorprendente canederlo di castagne, alloro, mandarino.

Il raviolo di camoscio e papavero di Fabrizia Meroi

La cucina di Fabrizia rivela intuizione e immaginazione, come nel Tagliolino di Riso Nero Venere, piatto senza precedenti, dove il riso ridotto in polvere, si trasforma in una pasta, servita con cavolo, prosciutto affumicato, kummel e felicemente abbinato a un ottimo Pecorino Rève Velenos.

il tagliolino di riso Venere

E le malghe…?
Cercate un pasto nella tranquillità di prati e boschi dominati dallo splendore delle maestose Dolomiti? Nelle malghe cadorine troverete  formaggi e salumi locali, canederli, gnocchi, piatti di selvaggina, innaffiati da un buon calice di Groppello, di Muller, di Pinot Nero o del Vino del Passo.


Eccone una selezione:
Malga Giau
Malga Maraia
Malga Federa,

Malga Misurina
Malga Rin Bianco
Malga Melin

Una tavola rustica e i piatti nostrani del Cadore , Siamo alla Malga Melin  quasi al confine con l’Austria.

INFO
Pro Loco Cadore

 




Autunno in Alto Adige, tra vigne e castelli

Un weekend dove con l’autunno tornano le antiche tradizioni come il torggelen, quando i contadini e osterie offrono buon vino e castagne. Perdersi tra questi paesaggi a degustare vini nelle cantine sormontati da castelli. Così l’Alto Adige accoglie turisti.

Testo e foto di Vittorio Giannella

Un fine settimana di prossimità prima che arrivi il generale inverno col suo carico di freddo e grigiore? Chiudete gli occhi e immaginate di essere sulle rive di un torrente spumeggiante, tutt’intorno circondato da ripidi declivi ricoperti da vigneti e boschi, e, in fondo, montagne alte fino a tremila metri. Un sogno?

Il fiume Talvera e, sulla sfondo, Castel Roncolo

No, è proprio cosi, esiste davvero ed è la Valle Isarco in provincia di Bolzano, qui in Alto Adige. Noi di Weekend  Premium l’abbiamo scelta per le eccellenze enogastronomiche e di tutto il bello che i dintorni del capoluogo offrono: cantine e degustazioni, pedalate e trekking tra le vigne en plein air, sperimentando in diversi modi la cultura del vino.

Ecco il premio per chi sale fin quassù. Gli uomini di queste valli altoatesine hanno cercato da sempre spazi da condividere con la roccia, strappandole poco alla volta fazzoletti di terra per coltivare i vigneti più a nord d’Italia. Quella di queste divine montagne è una storia geologica antichissima, grazie alla quale si è generata una mineralità del terreno che, conferisce ai vini giusta acidità, freschezza ed eleganza.

BOLZANO: VIGNE E CASTELLI

Lasciamo la A22 del Brennero e raggiungiamo l’hotel Laurin nel cuore di Bolzano, un’oasi verde con alberi secolari, riserva di frescura. Ci inoltriamo tra le vie animate della città, i poggioli delle case colmi di gerani colorano il grigio delle pietre, fino alla caratteristica via dei Portici, nel nucleo originale di Bolzano, con botteghe artigiane, osterie e negozi sfavillanti, dove lasciarsi andare allo shopping, fino ad arrivare nella splendida piazza Walther, in cui spicca il Duomo gotico del XIII secolo, con un elegante campanile a cuspide traforata, ricco di affreschi all’interno.

Il Duomo e il monumento in Piazza Walther

Da sempre la valle Isarco è stata zona di passaggio e nodo di comunicazione tra le regioni italiane e i paesi transalpini, e lo si intuisce per la presenza di castelli e manieri, che troneggiano dall’alto. Sono 800, un numero impressionante che fa dell’Alto Adige la regione europea con la più alta concentrazione di castelli.

L’imponente profilo di Castel Mareccio

Da visitare senza dubbio Castel Mareccio, con torri cilindriche e mastio, attorniato da vigneti. Castel Roncolo, da non perdere per gli affreschi, arroccato su un roccione a picco sul torrente Talvera, lungo la strada per la valle Sarentino, e Castel Firmiano dove è possibile visitare uno dei musei della montagna realizzato dal celebre alpinista Reinhold Messner.

Una delle opere del Museo Messner

DOPO I CASTELLI, LA PRIMA CANTINA

Abbiamo appuntamento alla cantina Nals Margreid nella vicina Nalles, caratteristico borgo ai piedi della muraglia alpina che ospita gran parte dei 14 vitigni, fra cui Schiava, Chardonnay, Kerner, Riesling, Gewurztraminer e altri, fino ai 700 metri di quota, un contesto che unisce il clima delle Alpi al sapore intenso e unico delle brezze mediterranee.

Le botti della cantina Nals Margreid

Colpisce il fatto che ogni bottiglia porti un nome: “Perché in questo modo diamo un segno di carattere unico, ma soprattutto certifica l’origine. Il nome diventa cosi ambasciatore di un’unica simbiosi tra uomo e terra” ci spiega Gottfried Pollinger direttore della cantina, versandoci un fresco Sirmian, pinot bianco, vincitore quest’anno di tre bicchieri del Gambero Rosso. Un veloce giro nella bella struttura fatta di rovere, acciaio e vetro, sinonimi di tradizione, innovazione e concretezza.

Gottfried Pollinger direttore della cantina

Ripartiamo con l’auto appesantita da un po’ di bottiglie, alla volta di Chiusa, la piccola cittadina della bassa Valle Isarco, dove dormiremo all’ hotel Spitalerhof.

SECONDO GIORNO: CANTINE E UN’ABBAZIA

Chiusa è dominata dal monte Sabiona, sulla cui cima svetta l’antichissima residenza dei vescovi che da qui amministravano il Tirolo. Un grande territorio non ha bisogno di grandi parole, si racconta da sé. Qui le radici e la storia sono rimaste le stesse di sempre. Ogni stagione offre un’opportunità, ogni angolo una sorpresa, anche in questi giorni di primo autunno, con le vigne che stanno donando i grappoli maturati a queste quote, una pacchia per l’enoturista che può fare sosta e degustare.

I vigneti della Cantina Kofererhof

Ne approfittiamo per conoscere e degustare i vini di un’altra cantina, nel comune di Novacella, che domina con i suoi vigneti a terrazze, la sottostante celebre abbazia omonima del 1142, tenuta da monaci agostiniani, resa ancora più suggestiva dall’anfiteatro di vigneti. Ci fa da Cicerone Gunther Kerschbaumer, il proprietario della cantina Kofererhof, uno dei più antichi masi dell’Alto Adige.

L’Abbazia di Novacella

Come ovunque nella valle, sono soprattutto le uve bianche a trovare le condizioni ideali per la maturazione. “Su una superficie di 5,5 ettari a 650 metri di altitudine, la mineralità del terreno e il microclima conferiscono ai vini del maso una spiccata acidità, fruttati e freschi, peculiarità proprie delle uve che crescono nelle vigne più a nord d’Italia e che con particolare energia traggono nutrimento da un terreno povero” ci spiega Gunther tra i filari, mentre sua madre Erika, in costume tipico, rientra a casa con un mazzo di fiori per abbellire il tavolo, e sul suo volto risalta l’ambizione, tutta valligiana dell’Alto Adige, di conciliare il turismo con una gestione ideale del territorio e delle risorse naturali.

Gunther Kerschbaumer, proprietario della cantina Kofererhof

Tra muri vecchi di secoli, degustiamo Sylvaner, Muller Thurgau, Kerner e Riesling, sperimentando dal vivo la cultura del vino abbinato alla bellezza del paesaggio che si vede dalle ampie vetrate, potente antidoto a tristezza e stress.

Alcuni vini della cantina Kofererhof

Il sole nel frattempo disceso dietro le montagne non dà più luce né calore ma prima di rientrare in hotel, a Chiusa, ci fermiamo alla cantina Kellerei Valle Isarco, dove, tra il ventaglio di etichette di ottimi vini bianchi che assaggiamo, restiamo particolarmente colpiti dal Vernatch, un vino rosso sorprendente, anche per il prezzo, che ha dentro di sé la purezza del vitigno autoctono Schiava: austero, tannico ed elegante.

Alcune pregiate etichette della Cantina Kellerei

TERZO GIORNO: A 2000 m, CONNEL RIFUGIO DEL GUSTO

L’escursione per raggiungere La Villa in alta Valle Badia comincia di primo mattino, quando la luce del sole incendia di rosa le cime delle Dolomiti, in un’aria che ossigena fisico e cuore, una valle capace di sedurre con un mix di efficienza “tedesca” e calore “ladino” oltre che con l’alta gastronomia e il benessere.

Il profilo del Lagazuoi

Con la cabinovia saliamo due alla volta con le E-bike per poter raggiungere il rifugio Utia de Bioch, vincitore del premio 2021 per la diffusione della cultura del vino, dove abbiamo appuntamento con il proprietario Valentini. Si arriva su un altipiano a 2000 m. d’altitudine e con facilità percorriamo le salite che si presentano fino alla struttura, un attico sul gruppo del Sella e in fondo, la Marmolada, scintillante col suo ghiacciaio.

Il rifugio Utia de Bioch

Il 2021 è un anno ricco di cambiamenti in tutti gli ambiti e rappresenta dunque anche un’occasione di rinascita e innovazione nel settore gastronomico”, ci dice Valentini, “e anche quest’anno, in alta Val Badia sta per cominciare l’iniziativa “sciare con gusto” la dodicesima, dove i rifugi associati come il mio, proporranno menù di otto chef stellati, abbinati ognuno ad un rifugio sulle piste. Per prenotare il proprio tavolo si può chiamare direttamente il rifugio partecipante in cui si vuole mangiare, scegliendo tra i piatti che si addicono meglio ai propri gusti culinari”.

E non è tutto. Nella sua fornitissima vinoteca d’alta quota, si potranno degustare una selezione dei migliori vini dell’Alto Adige, (per info www.altabadia.org). Qui nella bella stagione si può mangiare all’aperto con lo scenario dei Monti Pallidi, patrimonio mondiale dell’umanità, prati e boschi a perdita d’occhio.

Vini di qualità ad alta quota

Mentre parliamo, si susseguono ricette profumate di erbette selvatiche, pino mugo, frutti di bosco e funghi, che accompagnano salmerini, formaggi di malga e canederli, innaffiati da ottimi vini locali. Una cucina autentica, basata su prodotti di un territorio ancora rispettato e protetto.

Un irresistibile stinco di maiale alle erbette

È ora di tornare, ma non prima di aver visitato l’ultima cantina, la più a sud della regione al confine con il Trentino: la cantina Colterenzio, 300 soci, 14 vitigni coltivati in trecento ettari tra i 230 e i 650 metri d’altitudine, 1,9 milioni di bottiglie vendute in 33 paesi in tutto il mondo. Questi i risultati del lavoro di tante famiglie che da anni e anni producono il loro prezioso liquido e si tramandano di figlio in figlio i segreti della coltivazione vitivinicola.

Degustazione di vini alla Cantina Colterenzio

INFO

DOVE DORMIRE

*Parkhotel Laurin a Bolzano, 100 metri dalla stazione ferroviaria www.laurin.it
*Vinum hotel Spitalerhof a Chiusa, con due camere botti tutte da provare. www.spitalerhof.it

Il bistrò del Park Hotel Laurin

DOVE MANGIARE

*Ristorante Kircherhof ad Albes, piatti del territorio, da non perdere le tagliatelle fatte a mano con finferli e ciliegie. Vasta scelta di vini altoatesina. www.kircherhof.it

*Ristorante Turmwirt a Gudon con ingredienti acquistati dai contadini locali. Pane ai vari semi ancora caldo, succhi e grappe di produzione propria. Da non perdere sella di cervo e tortelli di zucca fatti a mano. www.turmwirt.com

*Rifugio Utia de Bioch, a 2000m con un panorama mozzafiato sulla Marmolada e il gruppo del Sella. Vincitore del premio speciale cultura del vino in Alto Adige. Ottima la costoletta di mangalica alla brace con erbette e fichi, dello chef Nicola Laera. www.fornata.it

CANTINE

www.koefererhof.it a Novacella.

www.kellerei-eisacktal.it a Chiusa

www.nalsmargreid.com a Nalles

www.colterenzio.it a Cornaiano




Nel Parco dell’Adamello con la Ford Kuga Hybrid “Vignale”

Di Raffaele d’Argenzio

Il Parco dell’Adamello lombardo, che confina con quello del Trentino, ci sembra un po’ riservato, timido, eppure ha contenuti importantissimi, a cominciare dalle incisioni rupestri del popolo dei Camuni. È una sorpresa sapere che è proprio questo il primo sito ad essere stato riconosciuto dall’Unesco, in Italia nel 1979. Non il Colosseo o Firenze, ma le incisioni della Val Camonica. Su questi massi levigati dai ghiacciai si legge la nostra preistoria.

Incisioni rupestri nel Parco Archeologico a Naquane

Ma qui fra panorami, sentieri green, formaggi di malga, vini di montagna, laghi da bere, creste che disegnano il cielo, si sente anche l’energia lombarda, che certamente riesce anche a dare un impulso green e fattivo al territorio. Un giorno ci torneremo per farcelo raccontare. La bellezza e la storia bisogna farle vivere, o rivivere. Sì, torneremo.

Prima tappa: i parchi archeologici della Val Camonica

Anche per questo weekend alla scoperta del Parco dell’Adamello, la Ford Kuga Plug-in Hibryd “Vignale” è la nostra compagna di viaggio, che ci permetterà di girare fra questi prati verdi usando solo la trazione elettrica, quindi senza inquinare minimamente.

Prendendo l’A4, usciamo a Bergamo e poi proseguiamo seguendo le indicazioni per il Lago d’Iseo lungo la SS42 del Tonale e della Mendola. Arriviamo così in Valcamonica, dove si trovano più di 140 mila petroglifi, tra simboli e figure scalfite su 2500 rocce, che coprono un periodo di circa 8000 anni di storia, o preistoria. I temi sono legati alla caccia, alla guerra, all’agricoltura, alla navigazione, ma anche al simbolismo e alla magia. Non solo. Quella della Val Camonica è annoverata tra le più grandi collezioni di incisioni rupestri al mondo.

Incisioni rupestri in Val Camonica

Si deve al geografo bresciano Walther Lang la scoperta, nel 1909, delle prime incisioni rupestri su sassi di Pian del Greppe, nei pressi di Cemmo (Capo di Ponte). In seguito, negli anni, ne emersero ben 2500, per lo più concentrate tra le cime della Concarena e il Pizzo Badile Camuno. 

Il Pizzo Badile al tramonto

Per tutelare le incisioni e per renderle fruibili ai visitatori, sono stati creati nell’area otto parchi archeologici: il Parco del Lago Moro, dove si possono trovare circa 100 incisioni più antiche, attribuite al popolo dei Camuni, risalenti al Mesolitico (VIII-VI millennio a.C).

Il Parco archeologico del Lago Moro Luine e Monticolo

L’area più grande della Valcamonica è invece la Riserva Naturale delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, che si estende per 300 ettari e include più di 400 petroglifi. Nel territorio di Capo di Ponte, invece, si trova il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, il primo a essere istituito, nel 1955, con 104 rocce incise.

Il Parco Nazionale Capo di Ponte

Nel centro storico di Capo di Ponte si trova anche il Museo Nazionale della Preistoria della Val Camonica, nello splendido contesto di Villa Agostani. Infine, nel Parco Archeologico di Seradina-Beldolina, attraverso cinque diversi percorsi si possono ammirare le incisioni più belle, che raffigurano guerrieri e cacciatori, agricoltori e rarissime iscrizioni in etrusco settentrionale.

Il Museo Nazionale della Preistoria della Val Camonica

Il Borgo di Cevo e la Val Saviore

Con la nostra Ford Kuga Hybrid Vignale proseguiamo poi verso la Val Saviore e arriviamo a Cevo, uno dei borghi più interessanti e sostenibili del Parco, perché produce da sé energia elettrica, che riesce anche a rivendere riempendo le casse del Comune (ottimo esempio di gestione). Qui ci fermiamo per ricaricare ad una colonnina la nostra “compagna di viaggio” e per ammirare le bellezze del borgo.

Ricarica elettrica per la Ford Kuga Hybrid Vignale

A Cevo si trova anche la Casa del Parco, del 1922, nota anche come Villa Ferrari, che oggi è la sede della Comunità Montana, ma è anche albergo/ostello per i turisti. Accanto si trova anche una chiesetta del 1932, ispirata all’architettura gotico-lombarda, oggi è sconsacrata e viene usata anche per esporre mostre fotografiche.

Davanti alla Casa del Parco e nei boschi con la Ford Kuga

A pochi passi un laboratorio di Fitodepurazione, con cui attraverso le piante vengono depurate le acque reflue. Per riposarsi e immergersi nella natura, ci sta bene un pic-nic nella Pineta di Cevo.

L’impianto di fito depurazione della Casa del Parco

Ci fermiamo per la notte all’Hotel Sargas, che si trova nelle vicinanze di un antico acquedotto che raccoglie acqua sorgiva da un bosco di conifere proprio sopra al borgo di Cevo. La vista sulla Valcamonica è davvero spettacolare.

Secondo giorno del weekend: i cinque laghi della Val d’Avio

Ci svegliamo di buon mattino, l’aria è frizzante, fresca. Sotto lo sguardo vigile di Pizzo Badile, ripartiamo con la nostra Ford Kuga Hybrid Vignale alla volta della Val d’Avio. Questa parte del Parco dell’Adamello è caratterizzata da cinque splendidi laghi alpini, situati a diverse altezze. Alcuni sono artificiali e sono stati creati attraverso un sistema di dighe per alimentare il sistema idroelettrico della valle. A 1901 metri troviamo il Lago d’Aviolo, poi il Lago d’Avio a 1910, il Lago Benedetto, a 1944, il Lago Venerrocolo, a 2535 metri e il Lago Pantano d’Avio, a 2375.

Lo spettacolo del Lago d’Avio

I primi due sono di origine naturale e sono stati ampliati tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale attraverso la costruzione di dighe. Quella che alimenta il Lago d’Avio risale al 1929. Arriviamo a Vezza d’Oglio e, una volta nel centro del paese, seguiamo le indicazioni per Val Paghera-Aviolo. Dopo aver percorso circa 6 km, lasciamo l’auto nel parcheggio della vecchia teleferica dell’Enel, a 1495 metri. Ci incamminiamo quindi sul sentiero Cai 21, che si arrampica tra cascate, ruscelli e una splendida vegetazione, regalando scorci mozzafiato. Camminiamo fino a un ponte di legno che attraversa un torrente e raggiungiamo uno spiazzo dove troviamo una cartina dell’Alta Val Camonica.

Prendiamo la direzione sulla sinistra, che indica “Rifugio Aviolo”. Arrivati qui, dopo circa 100 metri, arriviamo finalmente al cospetto dello spettacolare Lago d’Aviolo, dai colori strabilianti che spaziano dall’azzurro al verde smeraldo, dove si specchiano, a seconda delle stazioni, le cime innevate o il verde delle pinete circostanti.

La compagna di viaggio: Ford Kuga Plug-in Hybrid “Vignale

Della FORD KUGA PLUG-IN abbiamo già parlato nel nostro servizio nel Parco di Roccamonfina ma ora vi sveliamo le preziosità della Versione Vignale

La Ford Kuga plug-in hybrid che ci ha accompagnato per tutto il nostro test risulta declinata nel ricco allestimento top di gamma denominato Vignale.  La Kuga declinata nell’allestimento Vignale porta in dote un abitacolo dal carattere premium che non ha nulla da invidiare – per quanto riguarda pregio e qualità dei materiali – alle solite “blasonate” teutoniche. Gli interni sono infatti impreziositi da rivestimenti in pregiata pelle, dedicati non solo ai sedili regolabili e riscaldabili elettricamente, ma anche ai pannelli porta e alla plancia.

Degna di nota è anche la dotazione tecnologica che comprende tra le altre cose l’infotainment SYNC 3 Radio DAB con sei diffusori, abbinato ad un ampio display da ben 12,3 pollici, non manca inoltre la connessione internet, grazie al FordPass Connect (modem 4G) dotato del dispositivo di chiamate d’emergenza “eCall”.

La lunga lista di accessori forniti nella dotazione della Vignale è ancora moto lunga, ma non si può tralasciare il “Winter pack” e i numerosi sistemi di assistenza alla guida come il lane Keeping Aid con nuovo sistema Road Edge Detection, oppure il Sistema monitoraggio attenzione del conducente e il Pre-collision Assist con riconoscimento pedoni e ciclisti.

Scheda tecnica

Potenza complessiva: 225 CV

Accelerazione 0-100 km/h: 9,2 secondi

Velocita massima: 200 km/h

Autonomia a trazione elettrica: 56 km (ciclo misto WLTP)

Consumo medio: 1,4 l/100 km

Emissioni CO2 ciclo misto: 32 g/km

Prezzi listino e optional

Ford Kuga Vignale plug-in hybrid 225 CV automatico: prezzo: da 46.250 euro

Optional presenti sulla vettura provata:

  • Cerchi in lega 20 pollici PEARL GREY: 1.250 euro
  • Ruotino di scorta: 200 euro
  • Technology pack: 750 euro
  • Co-pilot pack: 1.000 euro
  • Tetto panoramico elettrico: 1.250 euro
  • Opzione fumatori: 50 euro
  • Allarme volumetrico e perimetrale: 400 euro

Totale optional selezionati: 4.900 euro

Prezzo di listino con optional: 51.150 euro

Promozione “VANTAGGI FORD”: 5.500 euro

Prezzo in promozione: 45.650 euro

DOVE MANGIARE

*Ristorante Lambich, via Nazionale 45, Fornaci (BS), tel 0364/434486, www.lambich.it,

*Ristorante Pizzeria GheBel, via Cesare Battisti 1, Ossimo (BS), tel 0364/311058, www.ristoranteghebel.it

INFO

www.turismovallecamonica.it




Le quattro stagioni della Val del Biòis

di Vittorina Fellin

Che sia autunno o inverno, primavera o estate, la Val del Biòis, perla naturale delle Dolomiti Bellunesi, è una destinazione perfetta per ogni forma di turismo. Nei mesi autunnali in particolare, quando i cieli si fanno tersi e le giornate più fresche, la valle diventa una meta ideale per golosi e rilassanti soggiorni. Situata in posizione centrale fra massici che superano i 3.000 metri come la Marmolada, il Civetta e le Pale di San Martino, la Val del Biòs affianca al fascino di una natura autentica e poco contaminata dal turismo di lungo corso, una radicata e sentita presenza artistica e culturale.

Pedalando nella Piana di Falcade

A gioielli artistici come la chiesetta alpina di San Simon, monumento nazionale dal 1877, la casa atelier dedicata ad Augusto Murer, annoverato tra i più significativi scultori italiani della seconda metà del Novecento e il percorso artistico dedicato ai Santi alle Finestre, si aggiungono itinerari di forte richiamo spirituale come il paese di Canale d’Agordo, luogo natìo di papa Giovanni Paolo I, da tutti ricordato come il “Papa del sorriso”.

La chiesa di San Simon

Il MusAL, museo dedicato ad Albino Luciani e la sua casa natale, aperta al pubblico dal 2019, meritano una visita, da programmare magari accompagnati dal direttore della Fondazione Luciani Loris Serafini, (tel. 0437/19.48.001-377.96.65.237), profondo conoscitore del pontefice e curatore, tra gli altri, della causa di beatificazione.

La casa natale di Papa Luciani

Per chi ama i paesaggi di montagna assolutamente consigliato il percorso tra le diverse frazioni che porta alla scoperta dei tabià, un tempo fienili e stalle, oggi splendidi manufatti in pietra e legno perfettamente ristrutturati e inseriti nel contesto paesaggistico (se ne contano oltre 300 originali di cui almeno 30 risalenti al 1.600).

Un tabià

Autunno: il respiro della montagna

La stagione del bramito dei cervi e del foliage è perfetta per riscoprire i borghi, visitare mostre e piccoli tesori artistici del territorio. Nella Piana, quando sulle Cime d’Auta e del Focobon compare la prima neve, è tempo di fiere dell’artigianato e dei prodotti tipici. Dal 25 al 26 settembre, come da 17 anni a questa parte, tornano a suonare i campanacci di mucche, asini, pecore e capre accompagnate da coloro che, nei mesi estivi, ne hanno seguito la crescita. È tempo di “Se Desmonteghea, colorata manifestazione che celebra la chiusura della stagione dell’alpeggio e che porta in valle i prodotti migliori delle malghe.

La manifestazione “Se desmonteghea”

Nei ristoranti della zona, sarà possibile degustare, già nei giorni precedenti la manifestazione, i menù dedicati alle malghe e agli alpeggi, insieme ai prodotti dell’agricoltura di montagna. A corollario la Piana sarà teatro di fiere dedicate all’artigianato e alle tipicità.

Panorama della Valfreda

I primi mesi autunnali sono anche il periodo ideale per passeggiare tra i sentieri o i boschi sopra le frazioni di San Tomaso ammirano l’incanto del foliage o l’enrosadira, il fenomeno dell’arrossamento delle cime dolomitiche dovuto alla presenza della dolomite, il minerale composto chimicamente da carbonato doppio calcio e magnesio che caratterizza l’unicità di queste montagne.

L’inverno: il richiamo degli sport adrenalinici

La Val del Biòis rientra nell’importante Ski Area San Pellegrino (27 impianti di risalita con impianti di innevamento programmato) e anche nel Dolomiti Superski (1.200 km di piste e un solo skipass). Dalle nere adrenaliniche alle piste per famiglie i chilometri per divertirsi, immersi in un paesaggio Patrimonio UNESCO, sono tanti. A questi si aggiungono anche gli itinerari più slow da fare magari con le ciaspole ai piedi o, per i più temerari, le arrampicate su ghiaccio, il carving e il Telemark, le uscite in motoslitta, il pattinaggio su ghiaccio e naturalmente lo snowboard.

Gruppo di sciatori a San Pellegrino

Primavera ed estate: all’insegna del turismo “lento”

Nelle stagioni più calde, la valle propone passeggiate e percorsi in quota per tutti i gusti e le difficoltà. Da Col Margherita, dove si concentra il maggior numero di impianti di risalita, si può raggiungere la cima a 2.500 metri d’altezza, sia dal versante Trentino del Passo San Pellegrino che dalla stessa Falcade, in poco tempo con una attrezzata funivia.

Relax dopo il trekking

Gli impavidi delle due ruote potranno poi ridiscendere attraverso il circuito San Pellegrino Bike Trail che consente di percorrere alcuni tracciati – utilizzati come piste da sci in inverno – in sella a una mountain bike. Presso la località Le Buse a Falcade è attivo anche un percorso di Flow Trail lungo 1,9 km. Dall’arrivo della seggiovia Costabella e dalla stazione a monte della funivia, inoltre, partono numerose escursioni di interesse storico che ripercorrono le tracce dei cruenti scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e le truppe austro-ungariche.

Sempre sul Col Margherita è da poco attivo il percorso “Le Rocce Fiorite” che attraverso cartelli esplicativi guida il visitatore alla scoperta del patrimonio naturalistico e botanico delle Dolomiti. Per gli amanti della geologia da segnalare l’itinerario che conduce alla Cascata delle Barezze, in località Sappade attraverso il quale, accompagnati dalle spiegazioni di una ricca cartellonistica, si possono comprendere le dinamiche che hanno portato alla nascita delle Dolomiti.

Cascata delle Barezze

Per chi vuole provare un’avventura adrenalinica, durante tutto il mese di settembre, nei weekend, rimane aperta la Zipline San Tomaso (partenza da San Tomaso Agordino), un percorso da brivido lungo 1.600 metri di cavo, immerso nella natura incontaminata della Vallata Agordina.

Si vola sospesi a un cavo alle Zipline di San Tomaso

Aperto tutto l’anno anche l’itinerario delle “Dolomiti in miniatura”, un percorso di 5 chilometri che dalla frazione di Pianezze si snoda verso Forcella San Tomaso. Ogni anno artisti di fama internazionale arricchiscono il percorso con le sculture su roccia delle più belle vette dolomitiche (ad oggi sono 15 le opere in visione).

L’itinerario delle Dolomiti in miniatura

Per gli amanti dell’arrampicata tra poco aprirà i battenti la Vertik Area Dolomiti, una palestra di arrampicata con la più grande parete speed al coperto della Regione. Natura e arte dialogano fra loro in perfetta armonia nel “Bosco degli Artisti” e nel “Giardino delle formiche” in località Le Buse, raggiungili da Falcade con la cabinovia (circa 2.000 metri), un percorso ad anello di circa 1 km dove grandi e piccini si possono divertire scoprendo, passo dopo passo, le opere artistiche nascoste tra gli alberi e la vita dei piccoli insetti.

La Vertik Dolomiti per gli appassionati di arrampicata e i santi dipinti sui muri

INFO

Prima del viaggio

Consorzio PromoFalcade Dolomiti, tel. 334.72.30.117, www.falcadedolomiti.it

Consorzio Val di Zoldo Turismo, tel. 0437/78.91.45, www.valdizoldo.net

Le scelte di Weekend Premium

Dormire

*Hotel Stella Alpina***, Piazza Municipio, 7, Piè Falcade (BL), tel 0437/599046, www.hotelstellalpina.com   

Mangiare

*Ristorante Alle Codole, Via XX Agosto, 29, Canale d’Agordo (BL), tel 0437/590396, www.allecodole.eu

*Ristorante Tabià, Frazione Feder, Canale d’Agordo (BL), tel 0437/590434

Camping

*Camping Eden, Via Pecol, 2 Falcade BL, tel 0437/599138, www.campingedenfalcade.com

*Camping Civetta, Piazza Rodolfo Balestra, 5 Val di Zoldo BL, tel 0437/ 789146, www.livecivetta.it




Le news di settembre, tra mostre, vendemmia e Dolomiti

Con settembre torna la nostra rubrica dedicata alle novità nel mondo del turismo, tra eventi a tema, pacchetti turistici, esperienze enogastronomiche e tanto altro. Ecco quelle di questa settimana selezionate per voi.

Due ville per due mostre sulla riviera del Brenta

Villa Pisani e Villa Loredan a Stra (VE), dal 5 settembre al 3 ottobre, ospitano due mostre dello stesso artista, Marco Tagliaro, milanese, classe 1942, con l’obiettivo di valorizzare la Riviera del Brenta e il paesaggio veneto.  La retrospettiva “Villa Pisani nel paesaggio veneto”, curata da Gianna Marcato e allestita nelle tre sale, alle quali si accede dal magnifico colonnato del Museo di Villa Pisani, comprende 66 opere, realizzate con diverse tecniche, tra olii, acquerelli, incisioni, ed esposte in ordine cronologico. Il percorso inizia con un disegno del 1959 a inchiostro di china su carta, che riproduce un interno della chiesa di San Giovanni e Paolo, e termina con tre acquerelli realizzati nell’estate del 2021, dedicati a Villa Pisani.

La seconda mostra, “Claritas. Luci e colori della Riviera del Brenta”, curata da Luciana Sidari, raccoglie 25 nuovi acquerelli di Tagliaro che rappresentano l’esterno o particolari di alcune ville venete, dalla Malcontenta a Stra, realizzati nel periodo segnato dalla pandemia. Ingresso libero.

INFO: www.polomusealeveneto.beniculturali.it  

A Fontanafredda c’è la Festa della Vendemmia

A Serralunga d’Alba (CN), nel cuore delle Langhe, la cantina Fontanafredda presenta la Festa della Vendemmia 2021 #Renaissance, che si tiene venerdì 10 e sabato 11 settembre, all’insegna del buon vino e del buon cibo, della sostenibilità, della musica e dell’intrattenimento. Durante tutta la durata dell’evento si alterneranno musica dal vivo e dj set.

Gli eventi musicali accompagnano la ricercata proposta gastronomica a firma Alciati, che ritorna anche in questa edizione con formule adatte per tutti i gusti: Apericena a Fontana, il Ristoro del Langarolo, pranzo e cena intorno al lago by Osteria Disguido, Pic Nic Gourmet e l’imperdibile street food targato Guidoristorante. Non mancheranno nemmeno le visite guidate alle cantine storiche con possibilità di acquisto.

Oltre al vino, poi, non mancheranno i cocktail del The Beach Green Concept Club e le birre artigianali del birrificio Baladin. Non mancherà nemmeno l’intrattenimento sia per i bambini che per gli adulti, con giochi educativi nel verde, come lo spettacolo “Io sono foglia viaggiante”, i trampoli itineranti e la pigiatura dell’uva a piedi nudi, dedicata ai più piccoli, sabato alle 17. Per l’accesso alla manifestazione è necessario il Green Pass e la prenotazione online.

INFO: www.villaggionarrante.it e www.fontanafredda.it

 Scoprire la Marmolada da quattro punti panoramici mozzafiato

Bella per natura e ricca di storia, la Marmolada (3343 mslm) custodisce un patrimonio inestimabile, dalla storia dell’evoluzione geologica delle Dolomiti a quella legate alle vicende della Grande Guerra. Grazie agli impianti di risalita di Marmolada Move to the top, si possono raggiungere punti panoramici insoliti, da cui avere una vista mozzafiato sulle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, sui ghiacciai perenni, sulle vallate che si estendono a perdita d’occhio. Tra questi c’è la terrazza panoramica di Punta Rocca, che si può raggiungere comodamente con l’ascensore posizionato all’interno della stazione di arrivo.

C’è poi La Grotta della Madonna, un luogo sacro e suggestivo. La statua della Vergine è stata consacrata da papa Giovanni Paolo II nel 1979 e dietro cela una piccola finestra dalla quale, soprattutto quando c’è la neve, si può godere di uno spettacolo incredibile sul versante Sud della Marmolada, sul Rifugio Falier e il centro geografico delle Dolomiti in Valle Ombretta.

Un altro splendido punto di osservazione, che necessità però di un’attrezzatura particolare, c’è la Zona Monumentale Sacra con le sue gallerie, dalle quali scorgere panorami inediti. Ogni finestra panoramica, infatti, è una feritoia nella roccia creta dai soldati che hanno combattuto qui durante la Prima Guerra Mondiale. Tra le gallerie da non perdere c’è quella che consente di ammirare il panorama della cima del Piz Boé, ma anche il punto di osservazione della Forcella a Vu e delle creste della Marmolada appena sopra Serauta.

Dal Punto panoramico di Serauta, a 3000 metri, si può osservare poi uno dei panorami più belli sui Monti Civetta, Pelmo e Antelao. Uscendo dalla stazione di Serauta, poi, si incontra un enorme cuore di legno, dietro ai quali si scorgono i profili dei tre monti.

INFO: www.funiviemarmolada.com

Al Quellenhof Luxury Resort Lazise relax e divertimento “danteschi”

Dal 14 settembre, il Quellenhof Luxury Resort di Lazise, 5 stelle nello splendido scenario del Lago di Garda, propone in una location da sogno, iniziative speciali dedicate ai 700 anni della morte di Dante Alighieri e alla sua opera universale, la Divina Commedia. Un omaggio declinato tra l’offerta wellness e quella enogastronomica, che diventa un’occasione unica per vivere un’esperienza tra lusso, relax e divertimento.

Tra le iniziative c’è la possibilità di intraprendere un viaggio sensoriale attraverso i tre regni di Inferno, Purgatorio e Paradiso. Presso l’Onda Spa, con saune, zone relax, laghetto balneabile e piscine si può fare un viaggio interiore durante un trattamento yang o rilassarmi in sauna durante le ventilazioni a tema Divina Commedia.

Nell’elegante bar dell’Hotel o nel panoramico Pool Bar a bordo piscina si possono invece gustare i cocktail dai nomi suggestivi ispirati ai personaggi più celebri che Dante incontra nei tre regni, da Francesca da Rimini al Frate Gaudente, da Tolomea a Beatrice. Infine, la cantina dei vini, con le sue oltre 800 pregiate etichette, crea la suggestiva atmosfera per cene di degustazione con la sommelier Michela Cavedoni. Ogni venerdì viene poi proposto un interessante bling tasting abbinato alle eccellenze culinarie delle Regioni italiane e ispirato ai luoghi della vita di Dante: Firenze, Bologna, Verona e Ravenna.

INFO: www.quellenhof-lazise.it




Weekend e vacanze 2021: come scegliere dove e quando

Di Giuseppe Ortolano

La bella stagione è alle porte e con essa le vacanze estive che, anche quest’anno, saranno condizionate dalle regole da rispettare per uscire dalla pandemia. Meglio quindi optare per una vacanza di prossimità, dato che viaggi più impegnativi all’estero – specie nei paesi extra-europei – sono, nella maggior parte dei casi, ancora pieni di incognite.

La prima regola base da rispettare, ovunque si voglia andare, riguarda la prenotazione. Passaggi aerei, alberghi, case vacanze, villaggi turistici, residence e tutti i servizi turistici per i quali viene chiesta una caparra, se non il pagamento anticipato, devono potere essere disdetti per cause di forza maggiore (peggioramento della situazione sanitaria, quarantena o malattia per sé o un familiare, ordinanze e limitazione delle autorità, chiusure delle frontiere nazionali o regionali, ecc.) senza alcuna penale.

E i soldi versati devono essere rimborsati, senza alcun obbligo di accettare voucher da utilizzare per lo stesso servizio entro un determinato tempo.  E veniamo al tipo di sistemazione preferita.

DESTINAZIONI RURALI E ISOLATE

Secondo alcune delle evidenze emerse da un sondaggio Airbnb presentato in occasione dell’accordo con Agriturist, prima associazione di agriturismo in Italia, cambia l’idea del viaggio: oltre alla rinnovata attenzione per sicurezza e distanziamento, la voglia di disconnessione, di “staccare” dalle preoccupazioni e dalle videoconferenze, si traduce in un forte interesse per il turismo rurale di prossimità e per destinazioni isolate. Insieme agli agriturismi sono in forte crescita anche le case vacanze, meglio se con piscina, per effetto del rifiuto agli assembramenti, l’indipendenza dalla ristorazione e la comodità come alloggio.

IL MARE: LE ISOLE, LA PUGLIA E LA SARDEGNA SEGRETA

Passando alle mete, il mare la fa, come da tradizione, da padrone. Già ma dove andare per evitare luoghi troppo affollati? La prima scelta riguarda il quando non il dove. Infatti se si parte per le vacanze nei mesi di giugno o di luglio, ma anche a settembre, qualsiasi meta è buona, e sicuramente si possono risparmiare dei bei soldi. Tra i luoghi dove trascorrere una piacevole vacanza marina c’è ancora una volta la Puglia, magari scegliendo le dune e il mare cristallino della poco frequentata costa tarantina, da Torre Colimena a Campomarino, da Bagnara a Ginosa.

La spiaggia di Torre Colimena

Se preferite le isole ecco le tranquille Marettimo e Levanzo, nell’arcipelago delle Egadi o, tra le isole toscane, la selvaggia Capraia e la zona della Costa dei Gabbiani nei pressi di Capoliveri, una vera e propria oasi di serenità.

L’isola di Capraia

In Sardegna si possono evitare le mete più conosciute per scegliere piccoli gioielli incontaminati, come il tratto di costa fra Marina di Gairo e Cardedu, con la spiaggia di Coccorrocci, o le dune e i deserti di sabbia della Costa Verde, nella vecchia zona mineraria nel sud ovest dell’isola. Un’altra meta possibile è la costa molisana, con le spiagge sabbiose di Campomarino e di Marina di Petacciato.

Lo splendido mare della Costa Verde, in Sardegna

IN MONTAGNA: DA NUS A CADERZONE TERME

In montagna è decisamente più facile trovare luoghi meno frequentati. Provate la bellissima Val di Saint-Barthélemy, nei pressi di Nus in Valle d’Aosta, con il suo osservatorio astronomico e le sere stellate e prive di inquinamento luminoso.

Val di Saint-Barthélemy

O l’Oasi Zegna in Piemonte, con i sentieri che la attraversano dedicati al forest bathing, dove è stata dimostrata l’elevata capacità di rilascio di sostanze volatili, i monoterpeni, efficaci nello stimolare positivamente le difese immunitarie.

In Alto Adige si può raggiungere il grazioso paesino di Mazia, frazione di Malles in Val Venosta, che si fregia del titolo di Villaggio degli Alpinisti essendo impegnato nella tutela di un territorio montano spesso minacciato da un turismo di massa sempre più invasivo, promuovendo un turismo ecologico e sostenibile dove esseri umani e ambienti naturali convivono in armonia.

Mazia, in Val Venosta

Nel vicino Trentino si può optare per Caderzone Terme (Borgo Green 2019, WEEKEND PREMIUM AWARD), un piccolo Eden con solo 600 abitanti a 13 km da Madonna di Campiglio. Un vero e proprio Borgo della Salute con un rilassante centro termale e di benessere nato grazie all’acqua della fonte ferruginosa di Sant’Antonio e un museo della Malga che racconta la vita contadina del passato.

Il borgo green di Caderzone Terme

Se invece si vuole scegliere l’Appennino, si possono raggiungere le Foreste Casentinesi, tra Toscana e Romagna, con oltre 600 km di sentieri, gli itinerari dedicati alla MTB, i sentieri natura e i percorsi ad alta accessibilità.

Giochi d’acqua nel Parco delle Foreste Casentinesi

L’ultima “dritta” che ci sentiamo di darvi riguarda due luoghi immersi nella natura dove, pur non essendoci né mare né montagne, è realmente possibile staccare e recuperare la serenità messa a dura prova dai tanti lockdown.

IN COLLINA: DA BORGOTUFI AL CASTELLO DI POSTIGNANO

Sono il Castello di Postignano, suggestivo borgo medievale nel cuore della Valnerina, in Umbria, rinato nel 2007, con case private, un affascinante albergo diffuso, un’accogliente trattoria, un bar panoramico, un laboratorio di tessitura, una bottega antiquaria e diversi spazi espositivi immersi nel verde della natura.

Il Castello di Postignano

In Molise si può invece scegliere Borgotufi, antica frazione rurale nel comune di Castel del Giudice, restaurata e trasformata in albergo diffuso attraverso un attento ed accurato recupero architettonico. Due luoghi da vivere lentamente, leggendo, ascoltando musica, rilassandosi e dedicando il proprio tempo alle passeggiate nella natura e al buon cibo. Perché la vacanza in tempo di Covid può e deve essere un momento di rigenerazione. Ovviamente sempre in piena sicurezza.

Borgotufi




Sciare a Cortina nell’anno dei Mondiali di Sci

Di Edoardo Stucchi

Le piste sono aperte, anzi, no. Rimangono chiuse fino al 5 marzo. Dopo l’ultimo provvedimento del neonato Governo Draghi, gli appassionati di sci dovranno ancora attendere. Nel frattempo, però, vi presentiamo il TOP delle stazioni sciistiche italiane, partendo proprio dalla “Regina delle Dolomiti”, Cortina d’Ampezzo, che quest’anno ospiterà anche i Mondiali di Sci.

A Cortina ci sono 6 aree principali per praticare lo sci e altri sport invernali: Faloria, Monte Cristallo, Mietres, Tofana, Lagazuoi, Cinque Torri, per complessive 101 piste da sci, per un totale di 120 km di piste. Un terzo di queste sono raccomandate per gli sciatori principianti, il 62% per gli sciatori intermedi e solo il 5% delle piste possono essere utilizzate dagli sciatori esperti.

Lo splendido panorama invernale di Cortina

51 impianti di risalita e funivie sono disponibili per gli sciatori, con una capacità totale di trasporto per 59.000 persone in un’ora. La pendenza verticale è di 1715 metri, il dislivello tra Staunies sul Cristallo a 2939 metri e Cortina a 1224 metri.

Le cabinovia Freccia del Cielo

Faloria, panorami mozzafiato

Prendendo la moderna funivia che parte dal centro di Cortina d’Ampezzo in breve tempo vi porterà a 2134 metri di altitudine direttamente alle piste da sci a Faloria, una ski area dolomitica con panorami incantevoli e 30 km di piste per gli sciatori.

Una delle più belle piste da sci forse e la pista Vitelli, una pista lunga immersa in uno scenario da favola. Da Faloria si può raggiungere la ski area del Cristallo scendendo nella località Rio Gere che dista 7 km da Cortina e prendendo la veloce seggiovia Cristallo o lo skibus.

Cristallo, la pista dei Mondiali

Per arrivare in pochi minuti a Son Forca e alle piste da sci del Monte Cristallo si può salire con la seggiovia quadriposto del Rio Gere. Sulle piste del comprensorio sciistico vengono utilizzati impianti moderni di innevamento artificiale in modo tale da garantire un buon manto nevoso per tutta la stagione invernale.

La pista da Rio Gere può essere utilizzata per competizioni nazionali ed insieme ad altre piste da sci è stata utilizzata da squadre nazionali per gli allenamenti in occasione delle gare di Coppa del Mondo.

Allenamenti di sci per la Coppa del Mondo

Guargnè – Mietres, per i meno esperti

Nella ski area Guargnè – Mietres ci sono 5 piste e la maggior parte sono dotate di impianti di innevamento artificiale. Le piste da sci nell’area sciistica Mietres sono di sono di facile e media difficoltà ed è per questo che vengono spesso utilizzate dagli sciatori meno esperti per imparare a sciare o per l’allenamento di ski club.

A Mietres c’è anche una pista speciale per gli slittini ed è possibile noleggiare snow bob e slittini alla partenza della seggiovia a Guargné. La partenza degli impianti di Mietres di fianco alla piscina di Guargnè è collegata con il centro. L’area sciistica Ra Valles può essere raggiunta con la funivia Freccia nel Cielo o da uno skibus.

Ra Valles, si scia fino a primavera

L’area sciistica di Ra Valles può essere raggiunta con la funivia Freccia del cielo. A Ra Valles ci sono tre impianti di risalita e l’area e collegata con il comprensorio sciistico Tofana dalla pista nera Forcella Rossa. Le piste sul versante orientale sono piste di difficoltà media e sono circondate da un imponente scenario naturale spettacolare ed una veduta meravigliosa sula conca di Cortina e le maestose montagne che la circondano. Dato che le piste si trovano ad alta quota (2200 m – 2850 m), qui c’è la neve anche in tarda primavera. Nel 2001 è stato possibile sciare per un breve periodo anche nel mese di luglio.

Cinque Torri, paradiso degli sport invernali

L’esposizione a nord di alcune piste da sci nell’area sciistica Cinque Torri – Averau garantisce un manto nevoso e condizioni migliori per gli sport invernali. Anche quando non c’è la neve in abbondanza, gli impianti di innevamento artificiale contribuiscono a mantenere le piste in ottime condizioni per sciare. Nella ski area Cinque Torri ci sono piste facili e di media difficoltà, immerse in uno scenario naturale di straordinaria bellezza

Lagazuoi, tra Cortina e Alta Badia

L’area sciistica Lagazuoi collega il comprensorio sciistico di Cortina e quello dell’Alta Badia ed offre una vasta gamma di percorsi e sentieri per gli sciatori in un ambiente naturale di una bellezza incantevole, dominato dalle Dolomiti.

DOVE DORMIRE

*Hotel de la Poste, piazza Roma 14, tel. 0436.4271 www.delaposte.it

*Hotel Cristallo Resort & Spa, via Menardi 42, tel. 0436.881111, www.marriott.com

*Rosapetra Spa Resort,  località Zuel 1, tel. 0436.869062, www.rosapetracortina.it/

*Park Faloria Resort, località Zuel 46, tel. 0436.2959, www.faloriasparesort.com

*Villa Argentina, località Pocol 44, tel. 0436.5641, www.hotelargentinacortina.it

DOVE MANGIARE

*Ristorante Ra Stua, via Grohmann 2, tel. 0436868341, www.ristoranterastuacortina.it

*Ristorante Il Vizietto, via Cesare Battisti 64/a, tel. 0436.860789, www.ilviziettodicortina.it

*Dolom’eats all’Aquila, piazza Pittori fratelli Ghedina 1, tel. 331.9601116, www.dolomeatsaquila.com/

*Da Beppe Sello, località Ronco 68, tel. 0436.3236, www.beppesello.it

La sala del ristorante Ra Stua

RIFUGI IN QUOTA

*Col Druscie, Tofane, tel. 0436.862372, cell. 338.8694531

*Rifugio Dibona, Tofane, te. 0436.860294 cell. 333.1434408, https://rifugiodibona.business.site/

*Capanna Tondi, Faloria, te. 0436.5775 cell. 3383333585, www.rifugiocapannatondi.it

Il rifugio Capanna Tondi




Green Premium Awards. Mezzano, il borgo romantico

Mezzano è tra i comuni che ambiscono ai Green Premium Awards promosso da Weekendpremium. Cuore romantico e suggestivo della  valle di Primiero, nella provincia di Trento, Mezzano è un piccolo centro capace di incantare per la bellezza del territorio e per la sua disarmante semplicità, fatta di piccoli dettagli e segni sparsi del rurale, che hanno permesso a Mezzano di essere inserito tra i Borghi più belli d’Italia.

A Mezzano la comunità è al 100% rinnovabile. Parola di Legambiente

Questo piccolo borgo rappresenta un esempio virtuoso dal punto di vista energetico, tanto da essersi meritato, insieme agli altri comuni delle Valli di Primiero e Vanoi, il titolo di Comunità 100% Rinnovabile di Legambiente. Queste vallate dolomitiche infatti, oltre al loro ambiente di pregio e alla loro particolare vocazione energetica, puntano da diversi anni all’eccellenza sotto il profilo ambientale, collocandosi sul panorama nazionale e internazionale come località a elevata sostenibilità.

Il territorio è autonomo dal punto di vista energetico grazie alla produzione idroelettrica, che è pari a 10 volte il consumo annuo locale, mentre sono due gli impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa finora realizzati. Oltre a ciò le Valli di Primiero e Vanoi hanno portato avanti negli anni progetti innovativi nel campo energetico, nella riduzione del combustibile fossile, nella mobilità, nella cura del paesaggio in senso ampio. Il tutto per garantire un miglioramento nella qualità della vita degli abitanti che si traduce anche nel modo di fare turismo.

Mezzano di Primiero, dove le cataste di legna diventano arte

Nel cuore delle Dolomiti, riconosciute dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, tutto si fonda su due risorse naturali fondamentali: acqua e legno. Proprio il legno, elemento semplice quanto prezioso, trova la sua massima valorizzazione a Mezzano, che ospita la mostra permanente “Cataste & Canzei”, un museo en plein air unico nel suo genere.

Tra le strette viuzze del paese – le canisèle – ci si imbatte in una trentina di cataste artistiche di legna, nate dalla tradizione della gente di montagna di accatastare in bell’ordine la scorta di legna per l’inverno:  la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo, la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966, gli uomini intenti a tagliare l’albero, la catasta instabile che cede a un coreografico crollo.

Ogni canzèl è un piccolo capolavoro di perizia e attenzione, nello spirito parsimonioso di chi abita i paesi di montagna, ma anche una vivida e cangiante tavolozza nelle calde tinte del legno che colorano le vie di Mezzano.

Mezzano da vedere

La meraviglia di Mezzano nasce dal luogo in cui sorge. A poco più di 15 chilometri da San Martino di Castrozza, è rimasta ai margini dell’esplosione del turismo di massa e conserva piccoli gioielli naturali e curiosità locali tutte da esplorare.

I dintorni di Mezzano racchiudono il fascino dell’aspra, ma allo stesso tempo dolcemente ricca, natura delle Dolomiti e l’amore che gli uomini nel tempo hanno saputo dimostrarle, con il rispetto che la montagna merita. Il miglior modo per scoprire questo ambiente eccezionale è scegliere di farlo in modo ecosostenibile: a piedi, in mountain bike o magari con una bicicletta a pedalata assistita, alimentata naturalmente da energia 100% rinnovabile.

A caccia di consigli dalla…sedia rossa!

Per avere i giusti consigli e scoprire tutti i segreti di Mezzano, tanto romantico quanto green, ci si può affidare alla curiosa sedia rossa che viene posizionata di volta in volta nei suoi angoli più suggestivi.

Se i turisti la trovano, basta che suonino la campanella appoggiata al suo sedile e una persona del paese arriva e si mette a loro disposizione per rispondere alle domande, dare informazioni, raccontare la storia del borgo, svelare curiosità e aneddoti, indicare dove poter trovare prodotti tipici e lavorazioni artigianali, dove poter dormire e mangiare, quali sentieri da percorrere per salire a malghe e rifugi…

COME ARRIVARE

In auto: A13 Bologna-Padova, uscita Padova Sud o Ovest, poi SS50 per Primiero, San Martino e Passo Rolle. A4 Torino-Trieste fino a Vicenza, poi A31 Vicenza -Valdastico con uscite Dueville, poi SS50 per Primiero. A22 Modena-Verona-Brennero con uscita Trento Sud e SS50 come sopra.

DOVE MANGIARE

 *Ristorante Lozen, loc. Lozen, tel 0439/719066, www.bblozen.it/. Annesso al B&B propone piatti trentini come polenta, luganeghe, trote, funghi, piatti stagionali, grigliate di carne e molto altro.

*Ristorante La Lontra, via Don Cosner, Mezzano (TN), tel 0439/67274, www.albergolalontra.it Nel cuore della Mezzano romantica, il ristorante propone una cucina regionale da assaporare in un ambiente familiare e intimo. Le ricette tipiche trentine sono preparate con ingredienti a km zero.

DOVE DORMIRE

*Hotel Garnì Paradisi****S, via Del Pian 25/A, Mezzano (TN), tel 0439/725389, www.hgparadisi.it  Bellissima struttura ecosostenibile con camere, suite e appartamenti con angolo cottura. Fiore all’occhiello la spa con sauna, biosauna, bagno turco, doccia emozionale, fontana di ghiaccio e angolo tisaneria.

*Hotel Salgetti***, via Roma 149, Mezzano (TN); tel 0439/67172, www.hotelsalgetti.it Bella struttura a gestione familiare. Propone attività tutto l’anno. Ristorante con menù tradizionale a disposizione degli ospiti.

INFO

www.mezzanoromantica.it