Weekend “gourmet” a Milano. Il chiosco delle meraviglie si chiama EXIT

(Italian and english version) —-

C’era un volta…

Un chiosco di giornali, proprio a due passi dal Duomo, In Piazza Erculea a Milano.
Oggi quel chiosco è rinato con una nuova identità che nasce dall’esigenza di offrire una cucina semplice, disponibile a tutte le ore del giorno, autorevole ma allo stesso tempo accessibile, identificabile con un semplice binomio: gastronomia urbana.

Exit Gastronomia Urbana si trova nel centro della Piazza Erculea, in una posizione che restituisce l’identità vera della città, che in questo luogo esalta il valore del tempo, del nostro tempo. L’impronta internazionale e cosmopolita della cucina di Exit è fornita dalla creatività e dall’estro di Matias Perdomo, Simon Press e Thomas Piras, che dal loro ristorante stellato Contraste hanno contribuito a infondere una visione contemporanea, elegante e multiculturale ai piatt di Exit, anche i più semplici.
La carta dei vini offre quasi 300 etichette, dando spazio principalmente a cantine Italiane e Francesi. E’ disponibile sempre una selezione di vini al calice e un’ampia scelta di cocktail e long drinks che vi potranno far trascorrere un po’ di tempo anche solo in compagnia di un ottimo bicchiere e uno stuzzichino. Non dimentichiamoci: siamo pur sempre in un chiosco, il luogo in cui è più semplice entrare!

Per iniziare si passa da alcuni assaggi “iconici” che spaziano dalle acciughe del cantabrico, a ostriche, prosciutto iberico, mozzarella, burrata  fino alla iconica “Focaccia Manuelina di Recco” servita anche cln ‘nduja e alle verdure di stagione, e sempre un best seller per uno stuzzichino pomeridiano o nell’ora dell’aperitivo
.Si, perchè Exit è aperto non-stop dalla mattina alla sera .

le acciughe del Cantabrico e la famosa Focaccia Manuelina al formaggio

Al timone di Exit c’è lo Chef Cosimo Landolfa pugliese nel cuore, milanese nello spirito, internazionale nella sua cucina.  L’ho incontrato per una breve intervista.
Ciao Cosimo, domanda di rito: se hai un weekend libero. dove vai?
Mi piace passarlo con gli amici e scoprire gastronomie locali. Le mie mete preferite sono la Versilia, la Sicilia e la mia terra,  specialmente Francavilla Fontana, dove sono nato.

Francavilla Fontana

Adoro tutta la penisola del Salento, dove forse un giorno avrò un ristorante tutto mio, magari su una torretta in riva al mare o nel vecchio casolare di famiglia.

il Castello di Gallipoli

Se tu fossi un piatto?
(sorride) Sarei una pasta e fagioli: un piatto accogliente, semplice ma nello stesso tempo super proteico, che ti coccola con materia prima.

Torniamo alla cucina di Exit. Un piatto che ami particolaremente?
Maialino, cipolla marinata e verza fermentata. Amo assaporare con le verdure, specialmente con questa verza,  “condita” con zenzero, limone e peperoncino quindi lasciata fermentare per 7gg all’interno di un barattolo di vetro chiuso. Lasciamelo dire : un’emozione intensa!

Il maialino”emozionante” di Chef Landolfa

C’e un piatto che mangi solo se cucinato da un’altra persona?
Certo,  turcinieddi  di mia mamma Angela, Una pietanza della tradizione contadina pugliese.
Sono involtini ripieni di frattaglie e quelli di mamma sono inimitabili!
Il tuo primo ricordo in cucina?
A 3 anni, vicino al forno a legna, arrampicato su una cassetta di legno per spiare nonna Maddalena mentre cucinava i suoi fantastici cibi fritti.

La prima scintilla gastronomica?
E’ scattata quattro anni fa, a Torino. Nonstante mi fossi laureato in architettura. ho scelto di seguire una passione che avevo da sempre nel cuore. Mi sono iscritto alla Scuola di Alba e da lì è partita la mia storia…
Che arriva fino a Exit e a questo sublime piatto di animelle e zucca… ci regali la ricetta?

Eccola!

La ricetta di Cosimo Landolfa
ANIMELLA DI VITELLO, ZUCCA E AMARETTI
Ingredienti
250 gr di animelle di cuore di vitello
1l di latte
1 Zucca delica piccola
100 gr di amaretti
200 gr di pane
2 kg di ossa di vitello

Una cipolla
Due carote
1 bicchiere di vino rosso
Timo fresco
Aceto di mele q.b
Olio EVO qb
Succo di limone qb
Una noce di burro

Per il fondo bruno di vitello:
Adagiare le ossa di vitello su di una teglia con carta da forno ed infornare a 200 gradi, forno statico per 45 minuti. Nel mentre tagliare a mirepoix le carote e la cipolla. In una pentola dai bordi alti stufare delicatamente le verdure in modo da estrarne la dolcezza. Una volta tostate, aggiungere le ossa alla mirepoix, girare per bene e sfumare con il vino rosso. Una volta evaporato l’alcol, aggiungere acqua e ghiaccio a coprire. Lasciare sobbollire per almeno 6/8 ore assicurandosi di aggiungere acqua ogni qualvolta sia necessario.
Passato il tempo filtrare il fondo con l’ aiuto di un colino trasferendolo in un’altra pentola più piccola.
Con la schiumarola eliminare le impurità in eccesso, e continuare la cottura fin quando non sarà ridotto a consistenza di demi glace.

Per le animelle:
Lasciare spurgare per una notte le animelle ammollo nel latte. Pulire le animelle, scartando la parte grassa e i tessuti connettivi in eccesso, cuocerle in acqua bollente acidula per 10 minuti e raffredarle per interrompere la cottura.

Per la purea di zucca:
Cuocere la zucca intera in forno statico a 180 gradi per circa 30-40 minuti. Una volta morbida privarla della buccia e dei semi. Lasciar scolare la polpa dal liquido in eccesso in un colino cinese in modo da ottenere una purea più asciutta e soda.
Frullare la polpa in un thermomix montandola con olio a filo e aggiustandola di sale e pepe.

Per il pane con gli amaretti
Tagliare una brunoise con la mollica di pane e tostarla in pentola con olio e timo. Una volta fredda aggiungere gli amaretti sbriciolati.

Finitura del piatto:
In una padella arrostire con una noce di burro le animelle. Una volta che si sarà formata la crosticina sfumare con il succo di limone e glassare con il fondo di vitello.
Adagiamo in un lato del piatto una quenelle di purea di zucca, affianco l’ animella glassata che ricopriamo con pane agli amaretti. Finire con timo fresco.

INFO
Exit Gastronomia Urbana

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

Here the english version and the recipe…. enjoy!

Once upon a time …
A newspaper kiosk, just a stone’s throw from the Duomo, in Piazza Erculea in Milan. Today that kiosk has been reborn with a new identity that arises from the need to offer a simple cuisine, available at all hours of the day, authoritative but at the same time accessible, identifiable with a simple combination: urban gastronomy.

Exit Gastronomia Urbana  is located in the center of Piazza Erculea, in a position that restores the true identity of the city, which in this place enhances the value of time, of our time. The international and cosmopolitan imprint of Exit’s cuisine is provided by the creativity and inspiration of Matias Perdomo, Simon Press and Thomas Piras, who from their starred restaurant Contraste have contributed to instilling a contemporary, elegant and multicultural vision to the Exit dishes. even the simplest.
The wine list offers almost 300 labels, mainly giving space to Italian and French wineries. There is always a selection of wines by the glass and a wide choice of cocktails and long drinks that will allow you to spend some time even just in the company of an excellent glass and an appetizer. Let’s not forget: we are still in a kiosk, the easiest place to enter!

To start we go from some “iconic” tastings ranging from Cantabrian anchovies, to oysters, Iberian ham, mozzarella, burrata up to the iconic “Focaccia Manuelina di Recco” also served cln ‘nduja and seasonal vegetables, and always a best seller for an afternoon snack or aperitif time Yes, because Exit is open non-stop from morning to evening.

Exit Executive Chef Cosimo Landolfa’s recipe
VEAL SWEETBREADS, PUMPKIN AND AMARETTI

Ingrediants
250 gr of veal heart sweetbreads 1l of milk 1 small delica squash 100 gr of macaroons 200 gr of bread 2 kg of veal bones An onion Two carrots 1 glass of red wine Fresh thyme Apple cider vinegar to taste EVO oil to taste Lemon juice to taste A knob of butter
For the brown veal stock:
Place the veal bones on a baking sheet with parchment paper and bake at 200 degrees, static oven for 45 minutes. Meanwhile, cut the carrots and onion into mirepoix. In a high-sided saucepan, gently stew the vegetables to extract their sweetness. Once toasted, add the bones to the mirepoix, stir well and deglaze with the red wine. Once the alcohol has evaporated, add water and ice to cover. Let it simmer for at least 6/8 hours making sure to add water whenever necessary. After the time has elapsed, filter the bottom with the help of a colander, transferring it to another smaller pot. With a skimmer, remove excess impurities and continue cooking until it is reduced to a consistency of demi glace.
For the sweetbreads:
Let the sweetbreads soak in milk overnight. Clean the sweetbreads, discarding the fatty part and excess connective tissues, cook them in acidulous boiling water for 10 minutes and cool them to stop cooking. For the pumpkin puree: Cook the whole pumpkin in a static oven at 180 degrees for about 30-40 minutes. Once soft, remove the peel and seeds. Allow the excess liquid to drain the pulp in a Chinese colander in order to obtain a drier and firmer puree. Blend the pulp in a thermomix whipping it with oil and seasoning with salt and pepper.
For the bread with macaroons
Cut a brunoise with the breadcrumbs and toast it in a saucepan with oil and thyme. Once cold, add the crumbled amaretti. Plate finish: In a pan, roast the sweetbreads with a knob of butter. Once the crust has formed, blend with the lemon juice and glaze with the veal stock. We place a quenelle of pumpkin puree on one side of the plate, alongside the glazed sweetbread which we cover with amaretti bread. Finish with fresh thyme.




Weekend di Halloween. Un viaggio “horror-gourmet” nella notte delle streghe

di Cesare Zucca –

Halloween è alle porte. La notte delle streghe ci riserverà sorprese, paure, brividi, incantesimi, emozioni e tante zucche dal sogghigno malefico.
Fortunatamente molte finiranno in padella, per diventare piatti meravigliosi e squisitezze a tavola…e non solo: le più pregiate vi regaleranno un meraviglioso trattamento di bellezza…

Benvenuti nel “Horror-Gourmet tour”!

Curiosi? Curiose? Pronti per un viaggio “horror-gourmet”?

Ecco dove andare se amate le emozioni soprannaturali e dove NON andare se … siete fifoni!


Partiamo da lontano…

USA. Siamo a Salem in Massachusetts, il famoso Paese delle Streghe, meta di visitatori americani e stranieri, attirati dalle sue architetture, dalle eredità marinare, dalle straordinarie storie dei suoi antenati e da tutto ciò che sa di magico.

Il processo alle streghe di Salem , dipinto da Harrison Matteson. (© Peabody Essex Museum)

Qui infatti le stregonerie, vere o presunte, sono di casa fin dal 1862 quando scoppiò la witch hysteria, la caccia alle streghe che vide violente persecuzioni e esecuzioni capitali di giovane donne ingiustamente accusate di poteri satanici. A Salem operano piu’ di 400 streghe “autorizzate” che potete incontrare dappertutto, nelle loro tane, nel supermercato oppure mentre fanno tranquillamente quattro chiacchere al bar.

due streghe per le strade di Salem

Triora, Imperia

Torniamo in Italia, la gemella italiana di Salem è Triora, a 800 metri di altitudine nell’entroterra ligure. Nel 1500, questo suggestivo borgo medioevale  è stato teatro di un celebre processo contro alcune donne accusate di eseguire riti magici, di causare pestilenze e addirittura di praticare il cannibalismo. Il borgo conserva un fascino oscuro che continua ad attirare turisti curiosi.

Triora

Qui troverete  il Museo della stregoneriae e la “cabotina” ovvero la grotta delle streghe, mentre in Agosto si festeggia la Strigòra, grande Festa delle Fattucchiere. Ad Halloween viene generalmente organizzata una suggestiva festa popolata da zucche grignanti, losche figure incappucciate e fuochi accesi che fanno da sfondo a uno spettacolo emozionante e interattivo che piace a grandi e piccini.

Villa delle Streghe a Cortenova, Lombardia

Conosciuta come “Casa Rossa” questa straordinaria abitazione, oggi completamente abbandonata, si è meritata l’appellativo di “Villa delle streghe” in seguito alla diffusione di alcune storie legate a episodi di satanismo e perfino a una fontana che zampillava sangue.

La Villa delle Streghe

Monticello d’Alba, Piemonte

Si dice che nell’interno del Castello di proprietà dei Conti di Roero,  si aggiri il fantasma di Chiara, figlia diciottenne del Cont, promessa in sposa ad un distante cugino. Chiara, tuttavia, si invaghì di un ufficiale francese e convinse i genitori a farle sposare il suo vero amore. Il cugino, geloso e possessivo, si presentò alle nozze e accoltellò a morte l’ufficiale. Fu catturato e giustiziato ma la povera Chiara passò il resto della vita aggirarandosi nei meandri del castello.

Palazzo Vallemani, Ancona

Anche le Marche, regione serena, ospitale e sempre allegra, non ci risparmia sorprese horror. Si racconta che negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Palazzo Vallemani, locato nei pressi di Serra San Quirico, abbia vissuto una terribile esecuzione di massa nella quali sarebbero state assassinate più di 20 persone. Alcuni dei coraggiosi che si sono avventurati al suo interno, parlano di strani suoni nelle stanze, di apparizioni di ombre, di improvvisi rumori. Recentemente, nelle stanze dell’edificio è stato realizzato un video che avrebbe lasciato tutti a bocca aperta: i filmati sarebbero risultati completamente neri,  con un sottofondo di una triste melodia suonata al violino. Brrr….

Castello di Montebello a Poggio Torriana

Anche Rimini, dolce e festaiola ha la sua buona dose di mistero…
La protagonista è la piccola Azzurrina,, figlia di Uguccione di Montebello. La bimba era nata albina, cosa insolita e malvista, ritenuta opera del diavolo. Per tenerla nascosta ai cortigiano e al popolo del borgo, Uguccione la richiuse in una stanza e di lei non si seppe più nulla. Si dice peró che il suo fantasma vaghi nel castello e che si manifesti al solstizio d’estate.

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La stanza di Azzurrina © Castello di Montebello Facebook

Il Castello , Trani

Non uno ma bensì due fantasmi sembrerebbero popolare le notti di questo Castello: Sifridina, contessa di Caserta, tenuta prigioniera per 11 anni all’interno delle segrete e  Armida, giovane donna uccisa dal marito perché sospettata di tradimento. Chi l’ha vista ha detto che la donna si presenta velata da un misterioso mantello rosso.

Castello di Roppolo, Piemonte

Al suo interno si aggirano i fantasmi di  Bernardo Valperga di Mazzè e di sua moglie, scomparsi misteriosamente nel 1400. Molti secoli dopo, vennero trovati i resti di uno scheletro che esami approfonditi hanno attribuito proprio a Bernardo. E la moglie? Pare che di notte si agggiri nelle stanze in cerca del marito…

La Rocca di Gradara nelle Marche e Il Castello di Santarcangelo in Romagna

Due località famose, oltre che per la storia di due sfortunati amanti, anche per il fantasma  Francesca, la Dama Bianca, che venne uccisa dal marito Gianciotto Malatesta quando la sorprese amoreggiare con Paolo, fratello di Gianciotto. Francesca, nonostante sia stata Immortalata dalle leggendarie narrazioni di Dante, Shakespeare, D’Annunzio e musicata da Zandonai, pare non essersi data pace e ancora oggi  terrorizza da sempre gli abitanti del borgo. Si dice infatti che lo spirito della sventurata si aggiri nel castello nelle notti di luna piena.

Paolo e Francesca

In un “Halloween weekend gourmet” non poteva mancare uno Chef fantasma….

E’ Giuseppe, il cuoco di corte al Castello di Rivalta, che dicono aggirarsi irrequieto tra le stanze, spegnendo le luci, mettendo in moto gli elettrodomestici o accendendo i fornelli…

A proposito di chef…..

Nei menu della notte delle streghe, la grande protagonista è notoriamente la zucca. Cucinata in mille modi, dalle ricette più elaborate e quelle velocissime… già pronte in vasetto. Servita come contorno o delizioso ripieno nella pasta fatta a mano, nel classico risotto, nelle buonissime zuppe, nei dolci e perfino nei drinks.

Zuppe , fatte in casa o … pronte in vasetto …

Zucca forever…

Beh, forse ho un po’ esagerato con il sottotitolo, ma considerato il mio cognome …
concedemi questo momento di gloria…. In effetti tutto il mondo celebra la ‘regina degli ortaggi’. Negli Stati Uniti si festeggia ThanksGiving con l’americanissima pumpkin pie, torta cremosa alla zucca, in Spagna, a Valencia, troverete i tradizionali buñuelos de calabaza, i dolci delle  feste religiose, in Baviera  la zucca diventa kürbissuppe, una zuppa arricchita con patate e carote, in Corea il hobakjuk, un porridge servito con sfere di riso, in Brasile il ricco piatto camarão na moranga con i gamberi, mentre in Turchia si trasforma in kabak tatlisi un dolce con le noci, mentre in India la zucca du ka halwa  viene servita in umido con saporite spezie e lavorata con latte e zucchero come dessert con mandorle, anacardi e pistacchi.

Dall’India al Brasile

Naturalmente anche in Sud America, oggi il paese gourmet di tendenza, non mancano piatti di zucca. Dal Perù i picarones, frittelle dolci con patate e farina, aromatizzate con cannella, chiodi di garofano e anice, in Cile sopaipillas, crocchette dolci di zucca e farina. in Messico, per celebrare il Día de Muertos, si cucina la  calabaza en tacha, dove la zucca viene marinata con cannella, succo d’arancia e piloncillo, tipico zucchero dell’ America Latina, mentre In Argentina viene portata in tavola la carbonada en zapallo, uno spezzatino di carne, dove la zucca fa da scodella.

la carbonada argentina

La troviamo dolce anche in Egitto, dove si serve il kar’ assaly, un ripieno a base di zucca, aromatizzato con cardamomo, cannella, acqua di fiori d’arancio e miele, il tutto stratificato da uvetta, noci e cocco grattugiato. In Iran si serve il ghalie kadoo, uno stufato di zucca e lenticchie, In Afghanistan si gusta il challaw kadu dove la zucca, dapprima abbrustolita viene fatta cuocere in una miscela a base di cipolla, aglio, zenzero, curcuma, coriandolo, peperoncino in polvere e salsa di pomodoro, un piatto saporito spesso servito con agnello e yougurt.

Dall' Afghanistan il challaw kadu
Dall’ Afghanistan il challaw kadu

Particolarmente gustosa la sankhya lapov cambogiana, dove la zucca cruda viene svuotata e riempita con una miscela di latte di cocco, zucchero di palma (occhio… ho detto di palma, non di canna) e uova, per poi essere cotta al vapore. Un avolta raffreddata viene tagliata a fette che rivelano il dolce e tenero ripieno. Vi assicuro , una bontà e nemmeno troppo difficile da fare.
Come faccio a saperlo? Durente un viaggio in Cambogia, ho seguito una classe di sankaya e l’ho rifatta al ritorno , un successone!

Sankhya lapov tipico dolce cambogiano, servito da una Chef di Siem Reap e nella mia versione italiana, non male, dai…

La zucca, la regina delle purée”

Da sola o accompagnata da altre verdure, sa regalare il profumo del bosco, il sapore della castagna e la magia degli incantevoli colori delle foglie autunnali. Compatta e dolce, e’ un meraviglioso contorno per carni robuste e saporiti formaggi Lo Chef Cosimo Landolfa, al timone del Ristorante EXIT Gastronomia Urbana, di Milano, l’ha accoppiata a un’ animella di vitello passata nel burro e guarnita da crumble di amaretto. Che delizia!

Animella e zucca, l’accoppiata vincente nel piatto di Landolfa

…e in italia…

La ritroviamo nel classico risotto, nelle zuppe, come gnocchi, con le polpette, con il baccalà e come gustoso ripieno in un tanti tipi di pasta fresca tra cui i ravioli, i cappellacci, i celeberrimi tortelli conditi con burro, salvia e amaretto. Sono nati nel 1500,a Mantova,  ma sono ormai conosciuti in mezzo mondo… ne sa qualcosa il Pastificio Zini che li esporta in piu di 40 paesi diversi tra cui Francia, Inghilterra, Spagna, Australia ,Corea, USA, Cina.

Tortelli di zucca con amaretto di Zini, un successo modiale

La zucca si scatena: nei gnocchi, nelle creme e pureè. in formati multicolori, al naturale, speziata o allo zenzero… e in un delizioso risotto pronto in “2 minuti” di Viva la Mamma

QUANDO LA ZUCCA SI INNAMORA DEL…MANGO
Los Angeles: Barbara Pollastrini  chef dell’ Heroic Deli & Wine Bar, si è divertita con i nuovi paccherini di zucca e mango di Rustichella d’Abruzzo e ha creato un piatto dai colori autunnali, accompagnato da una crema di patate e porri e guarnito con chips di funghi, uovo di quaglia e croccantini di albicocche secche. In Abruzzo , Massimiliano Cappucci al timone del Trabocco Punta Rocciosa “sposa” la zucca al mango adagiandoli su una saporita crema di pecorino. 

La creazione californiana di Barbara Pollastrini e quella abruzzese di Massimiliano Cappucci di cui vi diamo la ricetta.

La ricetta dei paccherini alla zucca firmata da Cappucci

A Felino, vicino a Parma, lo chef Achille Fereoli della Trattoria Pane e Salame si è ispirato al prodotto più famoso della sua città: il salame e li ha interpretati con una pasta di salame, crema di porro  e amaretti.

Achille Fereoli

PACCHERINI, PASTA DI SALAME, PECORINO E AMARETTI
Ingredienti 6 persone, 500 gr di salame fresco, macinato sottile, 1 bicchiere di olio extra vergine, 1/2 litro di latte, rosmarino,alloro, qb, kg 1-1/2 di porro tagliato a rondelle sottili 100 gr amaretti sbriciolat.  PreparazioneIn un tegame alto mettere la pasta di salame, olio, rosmarino e alloro. Cuocere 10 minuti a fuoco vivace, poi aggiungere il porro, il latte e far cuocere per circa 1 ora a fuoco medio. Versare la pasta e far cuocere al dente. Per finire, una bella spruzzata di amaretti

Arrivano le streghe: misteriose, sexy e magiche…
Ecco i look di Halloween 2021

Non c’è budget per il costume?
No problem: tuffatevi nell’armadio o dove avete archiviato i vecchi vestiti, sceglietene uno nero e…via con il re-styling: bucare, macchiare, strappare, sfrangiare, sfilacciare, agire senza pietà.

Non dimenticatevi della zucca, anche in versione minigonna…

E il trucco?
Teatrale, naturalmente: occhi fumè, labbra esagerate, unghie finte lunghe e graffianti, qua e là qualche taglio insanguinato, da realizzare con un intenso rossetto rosso
Accessoriatevi
:
Insetti, ragni, ragnatele e tante tarantole, dovunque. Mentre nel negozietto cinese troverete scheletri, teschetti e fantasmi in plastica da applicare a orecchini, borse, scarpe e collane.


Da realizzare in cartone
Tutti i segni zodiacali con Arieti e Scorpioni. In testa alla classifica la stella con la punta in alto che simboleggia il potere della stregoneria.
In testa:
Parrucche, trecce, extentions multicolore, fiori appassiti, corone di carta e naturalmente i classici cappellacci a tesa larga.

Il classico cappellaccio della strega
Il classico cappellaccio della strega

Colore
Black is magic, quindi nero, nero, nero, con qualche concessione al grigio e al viola.
Magie nascoste (o quasi)
II vostro intimo più provocante indossato a vista o sotto una cappa di pizzo trasparente… chi l’ha detto che le streghe non possano essere sexy ?

…e poi la zucca fa bene alla pelle e allo spirito…

Bardolino, Lago di Garda. Per un trattamento viso, la BIO – Spa di Aqualux ha optato per la regina degli ortaggi invernali, rigorosamente selezionata tra quelle provenienti dalle aziende agricole che non utilizzano fertilizzanti o pesticidi.

Nella Spa dell’ Aqualux di Bardolino la zucca è protagonista di un esclusivo trattamento di benessere sostenibile, un vero e proprio booster di energia!

La zucca, prodotto molto diffuso nel basso veronese e nel mantovano, è  un ottimo alimento a livello nutrizionale e una perfeetta alleata per la cura della pelle, ricca di caroteni, pro-vitamina A e svariati minerali, tra cui fosforo, ferro, magnesio e potassio, vitamina C e vitamine del gruppo B.


E’ ideale per donare alla pelle del viso un vero e proprio concentrato di energia  e mettere in atto una potente strategia antiossidante; contiene infatti anche i flavonoidi, che combattono i radicali liberi dell’ossigeno, mantenendo le cellule più giovani.

Dopo una profonda detersione e una delicata esfoliazione la pelle del viso è pronta per ricevere l’applicazione di una maschera a base di polpa di zucca finemente tritata, yogurt, miele e cannella, preziosa spezia dall’azione idratante e purificante. Durante l’applicazione della maschera, in cabina viene diffuso l’aroma di menta che aiuta ad allontanare fatica, stress e nervosismo.


Dopo aver rimosso la maschera, un delicato e rilassante massaggio contribuirà ad esaltare la tonicità, la compattezza e la luminosità del viso.  Per finire, un infuso caldo di mela rossa e cannella, particolarmente utile a livello energizzante e stimolante.
Il trattamento viso dura circa 50 minuti e costa 70 Euro.

Forthe recipe in english , just click Next>

Italian Pumpkin Dishes
We find the pumpkin in the classic risotto, in soups, as gnocchi, with meatballs, with cod and as a tasty filling in many types of fresh pasta including ravioli, cappellacci, the famous tortelli seasoned with butter, sage and amaretto. They were born in 1500, in Mantua, but are now known all over the world … the Pastificio Zini exports them to more than 40 different countries including France, England, Spain, Australia, Korea, USA, China.

Tortelli di zucca con amaretto di Zini, un successo modiale

La zucca si scatena: nei gnocchi, nelle creme e pureè. in formati multicolori, al naturale, speziata o allo zenzero… e in un delizioso risotto pronto in “2 minuti” di Viva la Mamma

Pumpkin goes wild: in gnocchi, creams and purees. multicolored formats, natural, spiced or with ginger … and in a delicious risotto ready in “2 minutes” by Viva la Mamma

WHEN PUMPKIN FALLS IN LOVE WITH … MANGO
Los Angeles: Barbara Pollastrini, chef of the Heroic Deli & Wine Bar,, enjoyed the new pumpkin and mango paccherini from Rustichella d’Abruzzo  and created a dish with autumnal colors, accompanied by a cream of potatoes and leeks and garnished withmushroom chips, quail egg and dried apricot crunches. In the Marche region, Massimiliano Cappucci at the helm of Trabocco Punta Rocciosa, in the Marche region, “marries” mango with pumpkin by placing the pasta on a tasty pecorino cream.

La creazione californiana di Barbara Pollastrini e quella abruzzese di Massimiliano Cappucci di cui vi diamo la ricetta.

In Felino, near Parma, chef Achille Fereoli of Trattoria Pane e Salame was inspired by the most famous product of his city: salami and interpreted them with a salami paste, leek cream and amaretti. Here the recipe

Achille Fereoli

PACCHERINI, GROUNDED SALAMI,  PECORINO CHEESE AND AMARETTI
Ingredients 6 people, 500 gr of fresh salami, finely ground, 1 glass of extra virgin olive oil, 1/2 liter of milk, rosemary, bay leaf, to taste, 1-1 / 2 kg of leek cut into thin slices 100 gr crumbled amaretti.
Preparation Put the salami paste, oil, rosemary and bay leaf in a high pan. Cook for 10 minutes over high heat, then add the leek, milk and cook for about 1 hour over medium heat. Pour in the pasta and cook until al dente. Finally, a nice splash of amaretti