Come caricare i bagagli in auto: consigli per viaggiare leggeri

Siete sicuri di sapere come caricare i bagagli in auto in modo corretto? La domanda non è fuori luogo e nemmeno fuori tempo; infatti, se anche le vacanze estive sono terminate, i weekend non si esauriscono mai. Non c’è niente di meglio di un bel viaggetto nella nostra bella auto, magari acquistata da poco. Tuttavia, perché tale viaggio sia rilassante, vanno seguite alcune precise regole di comportamento. Diamo per scontato che il vostro veicolo sia in perfetto ordine e abbiate eseguito a puntino la manutenzione necessaria. Non dovete fare altro che prendere le valigie e metterle in macchina. E qui casca l’asino perché, osservando come certa gente va in giro, si direbbe proprio che le idee non siano molto chiare. Esistono regole precise da osservare di natura fisica, logica e normativa. Altrimenti i rischi possono diventare enormi. Vediamo come e perché.

COME CARICARE I BAGAGLI IN AUTO: SIATE LEGGERI E LONGILINEI

Come caricare i bagagli in auto

Partiamo dall’aspetto normativo. Il Codice della strada prevede procedure precise da seguire nel trasportare carichi. Le sanzioni sono pesantissime: l’articolo 164 disciplina la sistemazione del carico, le violazioni sono punite con multe da 84 a 335 euro, la perdita di tre punti dalla patente e il ritiro immediato della carta di circolazione fino a quando il carico non sia stato collocato secondo le disposizioni di legge. Inoltre l’articolo 61 impone dei limiti di sagoma, significa che il carico esterno non può eccedere precisi ingombri. In questo caso i trasgressori sono passibili di multe da 419 a 1.682 euro. La rilettura di questi due articoli è altamente consigliabile.

Per non farla troppo lunga, caricare bagagli nelle posizioni sbagliate ed eccere nel peso compromette la stabilità del veicolo. Ad esempio, un carico eccessivo sul tetto sottopone l’auto ad elevatissime forze laterali nelle curve, aumentando i rischi di ribaltamento; allo stesso modo, anche in rettilineo durante una frenata violenta il peso aggiuntivo sul tetto aumenterà eccessivamente il trasferimento di carico all’anteriore, provocando quasi certamente la perdita di aderenza delle ruote posteriori, innescando un testacoda che faciliterà il ribaltamento (perché il carico sul tetto “tirerà” l’auto verso la direzione della sbandata). Inoltre esiste anche un problema di efficienza. Bagagli sul tetto aumenteranno la resistenza all’avanzamento (cioè l’opposizione dell’aria), necessitando di molta più potenza per mantenere la stessa velocità, quindi consumando più carburante ed inquinando di più.

Ci sono problemi anche se le valigie si caricano solo nel bagagliaio. La stabilità di un veicolo dipende dal suo baricentro, cioè il punto verso cui convergono tutte le forze che agiscono su di esso. Più questo punto sarà in basso e vicino al centro del veicolo, maggiore sarà la sua stabilità. Se si caricano troppi bagagli vicino alla coda, aumentandone quindi il peso, il baricentro si sposterà troppo all’indietro, rendendo l’auto sottosterzante, dunque più difficile da controllare in curva.

Avrete quindi già capito cosa si deve fare. I bagagli più pesanti devono essere sempre collocati il più possibile verso il fondo del bagagliaio (cioè vicino al centro dell’auto). Se non ci sono passeggeri ai posti posteriori, si può sfruttare il pavimento davanti al divanetto per oggetti più pesanti, posizione ideale perché in basso e al centro. Ad una condizione: che siano saldamente ancorati. Non essendoci passeggeri dietro, si possono anche sfruttare le cinture di sicurezza per “allacciare i bagagli”. Perché qualsiasi oggetto non ancorato nell’abitacolo può trasformarsi in un proiettile vagante in caso di urto violento. La stessa cosa vale per il bagagliaio. In tal caso, usare i ganci solitamente presenti.

Infine, se non si può rinunciare a caricare qualcosa sul tetto, allora si devono mettere solo oggetti leggeri, inserendoli negli appositi bauletti in vendita nei negozi di ricambi, i quali hanno forma aerodinamica e limiteranno il peggioramento nell’avanzamento. Anche gli oggetti nel bauletto dovranno essere saldamente ancorati. Ultima cosa, le biciclette. Mai sul tetto, per i motivi sopra descritti. Esistono appositi supporti da fissare alla coda dell’auto, in modo che non ostacolino l’avanzamento e non compromettano la stabilità. Sapere come caricare i bagagli in auto nel modo giusto è questione soprattutto di buon senso ed informazioni attendibili.




Consigli per stare bene

Piccoli accorgimenti per stare meglio. Il nostro corpo ci manda sempre dei segnali se sta bene e se sta male, il trucco sta nell’ascoltarli e capirli e poi migliorarsi.

Oltre alle passeggiate nel verde, di cui vi abbiamo già parlato, che aiuta la salute mentale e fisica perchè aumenta i pensieri positivi, ci sono tante cose che possiamo fare per noi stessi per stare bene. Non c’è bisogno di andare da esperti a farsi curare e a farsi prescrivere medicinali, se vi accorgete di quali sono le cose che vi fanno sentire bene e quelle che invece vi fanno sentire male, sarete in grado di regolarvi. Quale cibo mangiare, quante ore dormire, che sforzi fisici fare…

Per dormire bene, mangiare leggero

Ma non solo di sera. Deve essere proprio uno stile di vita. Una dieta abitualmente ricca di grassi porta, infatti, a una scarsa qualità del sonno, ad apnee notturne e a sonnolenza durante il giorno. Lo ha dimostrato una ricerca australiana pubblicata sulla rivista Nutrients condotta su 1800 uomini adulti sottoposti a monitoraggio dell’alimentazione e del sonno per un anno. E se non si dorme bene, si mangia di più (circa 200 calorie in più al dì). Un circolo vizioso, insomma, dal quale sfuggire con una dieta sana e leggera. Certo, con qualche strappo alla regola permesso.

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Colpi di sonno invincibili: la narcolessia

E’ una malattia neurologica e si ha quando il cervello è incapace di regolare in modo fisiologico il ritmo sonno-veglia. Provoca sonnolenza diurna, con un irresistibile impulso ad addormentarsi ogni 2 o 3 ore, anche nel corso di una conversazione, durante i pasti, quando si è alla guida, creando imbarazzo. Il consiglio è di rivolgersi a centri specializzati (www.sonnomed.it). Una vera e propria cura non c’è, ma aiuta fare pisolini preventivi di 15-20’ e dormire a orari regolari evitando sport nelle ore serali.

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La salute vien mangiando

Quiche lorraine per 4 pers.: 1 mazzo asparagi, 1 rotolo pasta brisée, 150 ml panna, 150 ml latte, 150 g groviera, 100 g pomodorini, 3 uova, pepe e sale. Lessare asparagi e tagliare a metà i pomodorini. Rivestire tortiera e disporre la pasta brisée. Cuocere in forno 180° per 15’. Mescolare latte, panna, groviera grattugiata, tre uova, sale e pepe. Togliere la base dal forno, aggiungere asparagi cotti e spezzettati, pomodorini e composto; rimettere in forno 180°, per 30’.

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Bad Moms, 5 idee per facilitarvi la vita

Dopo l’uscita al cinema di Bad Moms quante di voi si sono sentite proprio come loro? Vogliamo darvi alcuni consigli utili per “sopravvivere” alla giornata piena di impegni e cose da ricordare.

Siete anche voi Bad Moms, mamme con il sogno proibito di scappare dalla routine, che nonostante le sudate, arrivano sempre tardi, con una gran voglia di non andare a quella riunione a scuola, con il dolce fatto in casa che doveva arrivare al mercatino benefico ma si è bruciato? Come nell’ultimo film di Lucas e Moore, protagoniste reali di giornate troppo corte per fare tutto? Ebbene: prendetevi un attimo. Ci sono tante cose che possono aiutarvi. Eccone alcune.

HappyMama,marmellate fatte come in casa

Bollire frutta e zucchero per ore e ore, impiastricciare la cucina, preparare i vasetti e decorare le etichette: se la sgobbata da marmellata non fa per voi, c’è chi la prepara come in casa, ma con tutte le accortezze che servono. È HappyMama a Cavriago (RE), che prepara confetture e mostarde proprio come una volta: con le etichette a pois e una signora anni Cinquanta incollate sul vetro, il cappuccio in stoffa con un nastrino lezioso, i colori naturali della frutta e delle verdure. Se le mettete su un piattino, potete addirittura fingere di averle preparate voi. Per provarle, a partire da 13 euro ci si può regalare un kit di assaggi Salse per formaggi & Confetture, che comprende 4 vasetti (da 43 grammi l’uno).

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Per informazioni HappyMama

Via Terenziani e Poletti, 5 – 42025 Cavriago (RE)

Tel. 348 8845113

Email: 
info@happymama.it

Sito web: www.happymama.it

Olivilla, la Padella 2.0 per cucinare sano

Avete una cena con parecchi ospiti e volete cucinare velocemente e in modo gustoso? Non servono litri d’olio e molto tempo, basta Olivilla, la padella che vanta il primo rivestimento composto esclusivamente da solventi ad acqua e sostanze naturali, tra cui l’olio d’oliva. E se fino ad oggi la prassi prevedeva di ungere la parte interna della padella al suo primo utilizzo con un batuffolo di cotone imbevuto d’olio, oggi – grazie allo speciale rivestimento Ollia-Tech – questa operazione non è più necessaria. Costa 30,63 euro la versione con diametro da 20 centimetri.

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Per informazioni Illa Spa

Via Ghisolfi e Guareschi, 17 – 43015 Noceto (PR)

Tel. 0521 667511

Sito web: www.illa.it

Mail: marketing@illa.it

DoggyLy – La cuccia sempre pulita

I cani sono una gran soddisfazione, ma che impegno. Per risparmiare un po’ di tempo sulla pulizia della cuccia, ci sono le Doggyly, lettini di design per i migliori amici che abitano la casa. Le superfici in ecopelle e le strutture in metallo si detergono facilmente con un pannetto umido, le coperture dei cuscini si lavano in acqua a 30 gradi e sapone neutro. E tra i vari materiali c’è anche il corian, che combina robustezza, proprietà igieniche e facilità nella pulizia. Perché l’angolo dedicato a Fido sia sempre accogliente, profumato, senza richiedere tempo e fatica per la sua pulizia. La bellissima linea Fashion parte da 150 euro + iva.

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Per informazioni: DoggyLy by RSP srl

Via Cadorna 17 – 21052 Busto Arsizio (VA)

Tel. 348 8943150

E-mail: info@doggyly.com

Sito web: www.doggyly.com

 

Beauty Day alle Terme della Salvarola

Avete portato i bimbi a scuola, a nuoto, finito il lavoro in ufficio, rassettato casa, stirato e via dicendo? Ebbene: voi vi sentirete a posto, ma la vostra pelle non è felice di tutte queste corse contro il tempo. Allora è il momento per pensare anche a lei, con un beauty day alle Terme della Salvarola, sulle colline modenesi. Con l’Offerta Autunno, 1 gommage ai bio cereali e uva fresca Grasparossa, 1 impacco ristrutturante al lievito di vino, miele delle colline modenesi, acqua termale solfo magnesiaca e 1 massaggio tonificante con uva fresca di lambrusco Grasparossa e olio di vinacciolo con doccia e crema finale alla zucca e vinaccioli, e una giornata di benessere tra le 5 tra vasche e piscine termali della SPA Balnea con idromassaggi e giochi d’acqua, camminamenti vascolari, sauna, bagno di vapore con aromi, luci colorate e zona relax, costano 175 euro a persona. In regalo una crema corpo alla zucca e vinaccioli (200 ml) del valore di 41 euro. E il lunedì sarà molto più facile da affrontare.

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Per informazioni Terme della Salvarola

Località Salvarola Terme sulle colline di Modena

Tel. 0536 871788

E-mail: info@hoteltermesalvarola.it

Sito web: www.termesalvarola.it/balnea

Hotel Kristiania, meritato weekend romantico

A forza di correre e inseguire liste di cose da fare, ci si dimentica di essere parte di una coppia. E allora un po’ di tempo per due, per rimediare a qualche disattenzione, per riportare armonia è un regalo meritato. Un weekend profumato e romantico è quello da trascorrere al Kristiania Leading Nature & Wellness Resort di Cogolo di Pejo (TN), in Trentino, dove natura ed essenze del Parco Nazionale dello Stelvio si respirano dentro e fuori il centro benessere Wellness & Beauty Acquaviva, custodito tra gli ambienti in legno dell’hotel. Prezzi per il soggiorno a partire da 90 euro per persona con trattamento di mezza pensione.

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Per informazioni Kristiania Leading Nature & Wellness Resort

Via S. Antonio, 18 – 38024 Cogolo di Pejo (TN)
Tel. 0463 754157
E-mail: info@hotelkristiania.it

Sito Web: www.hotelkristiania.it




Vivere in modo sano e più a lungo

5) Vita “in fumo” con le sigaretteRisultati immagini per fumare

Lo sanno tutti, ma è meglio ribadirlo: il fumo fa male. Eppure 83.000 sono i decessi correlati ai danni da fumo e, nonostante questo, 11 milioni sono i connazionali che continuano inderogabilmente a fumare. L’Italia recepisce la nuova Direttiva europea sul tabacco entrata in vigore il 20 maggio: stop al fumo in auto e ai mozziconi per terra, divieto di pubblicità alle sigarette elettroniche, multe più alte e licenza a rischio a chi vende a minorenni.

6) Longevità nippo-italica: il segreto sta nel cibo

Contano genetica e stile di vita (non fumare, fare sport), ma anche l’alimentazione ha un ruolo determinante nella longevità. E, infatti, gli italiani della famosa e salubre dieta mediterranea contendono il record ai nipponici a colpi di sana alimentazione: noi pane e pasta, loro riso; noi fagioli, ceci e lenticchie, loro soia; noi latticini, loro tofu e yogurt; noi olio extravergine d’oliva, loro soia. Per tutti: carni bianche, pesce, verdura e frutta fresca. Risultato? Tenere lontani le malattie cerebrovascolari e il declino della memoria, con una vita media di 84 anni per le donne e 78,5 gli uomini (due in più di inglesi e tedeschi e 4 in più degli americani).

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7) Sport: meglio in palestra o all’aperto?

Con la bella stagione, la risposta che verrebbe spontanea sarebbe all’aperto. Ma attenti al troppo caldo. E poi dipende. Da uno studio commissionato dalla rete Tv Cnn è risultato che ci sono risposte diverse per la corsa e per la bici. La prima è meglio farla all’aperto: la stessa persona alla stessa velocità in un’ora risulta che fuori brucia 970 calorie contro le 661 in palestra; il battito cardiaco medio è 163 contro 129; il rischio di infortuni è maggiore sul tapis-roulant che non su strade e sentieri, con fondi diversi che migliorano la propriocettività. Per non parlare del divertimento e dell’umore. Per la bici, invece, vince la cyclette: un’ora di esercizio brucia 761 calorie contro 570 della bici; il battito cardiaco medio è 140 contro 119. Oltre al rischio di cadute, che indoor non c’è. L’importante, in ogni caso, è divertirsi.

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8) Invecchiamento rallentato con l’hi-techRisultati immagini per anziani e tecnologia

Per chi è nato quando la televisione era in bianco e nero e il telefono era solo quello che c’era in casa, all’ingresso o in sala, certo non è facile navigare in Internet, essere attivi sui social, inviare email, parlare su Skype o scrivere un Whatsapp. Tutti termini e modi assolutamente inesistenti ai tempi della loro gioventù ma che ora devono imparare, anche solo per capire cosa dicono i nipoti. Meglio ancora se diventano strumenti che sono in grado di usare, per sentirsi integrati e attivi nella società nella quale vivono, contrastando l’isolamento. Ne guadagna la socialità ma anche la salute: meno disturbi della memoria, più vivace la curiosità e le capacità cognitive.

Se vi siete persi i primi 4 consigli potete cliccare su questo link e scoprirli: Consigli per vivere bene e più a lungo




Consigli per vivere bene e più a lungo

 Otto consigli utili per stare bene: tra sana alimentazione, giusto movimento e saper vivere

1) Dieta di lunga vita targata The QueenRisultati immagini per elisabetta ii

Sua Maestà Elisabetta II d’Inghilterra: 90 anni e non sentirli. Ma qual è il suo segreto? Oltre alla genetica, certo, sta anche nella buona e sana alimentazione, lei che di diete non ha mai voluto parlare e, men che mai, farle. Dalla voce dei suoi cuochi: 4 pasti giornalieri, tè a colazione (ovvio, molto English), Corn Flakes e frutta fresca; a pranzo pesce su un letto di lattuga o zucchine; merenda a base di tè (ancora) con torte e toast con salmone affumicato; segue gin serale e cena a base di pesce e selvaggina, pudding (una specie di budino) e frutta fresca. Le pesche che crescono a Windsor le preferite. Va beh, per noi poveri mortali non è certo una dieta facile da fare, tra tram da inseguire, lavoro da svolgere, famiglia da curare, però un buon insegnamento lo possiamo trarre da tutto ciò: fare sempre 4 pasti giornalieri, in modo da “spezzare” la fame e tenere vivace il metabolismo non facendolo impigrire, e non seguire diete, spesso assurde, ma ascoltare le necessità del proprio corpo.

2) Acciacchi dell’età, cosa si può evitare

Il movimento, si sa, migliora e mantiene un buon livello di qualità dRisultati immagini per attività fisicaella vita. E tra le linee-guida che il Ministero della Salute indica ai medici c’è quella di esortare i propri pazienti a fare attività fisica giornaliera. Certo, con moderazione, “a braccetto con la propria età”. Un po’ di artrosi (la degenerazione delle articolazioni spesso dovuta alle cartilagini, tessuto che con l’età si usura) o di osteoporosi, dovuto a un minor efficiente ricambio cellulare e circolazione sanguigna, dopo i 50-60 anni ci sta, noi però possiamo fare qualcosa: contrastarle e rallentarle con un’alimentazione corretta, con l’uso di eventuali integratori, e con lo sport, mantenendo una buona elasticità facendo stretching, Pilates, yoga. Senza l’agonismo, ma con il buonumore.

3) La salute passa anche per le start-up

Sì, sfruttando le innovative tecnologie, il progetto Hi Future! del gruppo Jhonson & Jhonson mette a confronto esperienze e studi di ricerca di aziende farmaceutiche favorendo il dialogo tra il mondo della sanità e quello dei giovani. Negli ultimi 4 anni le start-up che operano nel campo delle scienze della vita sono più che raddoppiate e questo sharing tra loro, questa condivisione di conoscenze farà fare passi da gigante nella ricerca medica, allungando così le nostre aspettative di vita.

4) Cancro: non è più un male così brutto

Certo bello non è, ma dire che è incurabile, in molti casi, è sbagliato. Risultati immagini per combattere il cancroRispetto a decenni fa la situazione è molto migliorata: a 5 anni dalla diagnosi, è vivo il 91% di malati di cancro ai testicoli, l’88% di coloro a cui è stato diagnosticato alla prostata, l’85% di donne alle quali è stato trovato al seno. Insomma, c’è speranza di poter lottare con gli strumenti giusti che la medicina ha trovato facendo passi da gigante nella ricerca. Ovvio che gli ex malati non sono degli highlander e, come del resto è consigliato anche agli altri dopo una certa età, è bene che si sottopongano agli screening per la diagnosi precoce dei tumori. Oltre a condurre una vita salutare.

Non perdere gli altri consigli per vivere meglio pubblicati tra una settimana!




Ritorno con grinta: Abarth e Fiat 124 Spider

Cinquant’anni fa, al Salone di Torino, Fiat presentò la 124 Spider: destinata a diventare un’icona con fascino quotidiano e prestazioni sportive – vari i successi nei rally – vide la produzione di oltre duecentomila unità dal 1966 all’85, tre quarti delle quali vendute sul mercato americano, con marchio Fiat e Pininfarina. Il ritorno di un modello elegante e particolare, con tanto di versione Abarth per non scordare il palmares sportivo, evidenzia la volontà del costruttore torinese di andare avanti, guardando anche indietro per non scordare un passato da valorizzare.

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La nuova 124 Spider non è un’operazione nostalgia: il Centro Stile ha realizzato qualche studiato omaggio all’antenata, per collegare il nuovo progetto a una tradizione importante. La linea è slanciata nel complesso, pur con abitacolo corto e anteriore lungo: il frontale con luci, calandra esagonale e gobbe sul cofano ammicca alla primigenia; la fiancata è classica con proporzioni da regole auree come all’epoca delle 2017-Fiat-124-Spider-Abarth-7scoperte da corsa, mentre il posteriore è reso importante dalle particolari luci con andamento orizzontale. La  punta sulle emozioni, facili per la livrea aggressiva ma sostenute dal Dna del marchio e dalle prestazioni effettive. Vera spider con dinamica agile e leggera, è stata sviluppata dalla Squadra Corse con cura artigianale ed eccellenza tecnica.

Come si accede all’abitacolo arriva la percezione di vettura che, lo ammettiamo o no, sembra essere sempre stata nel nostro subcosciente: colori, finiture, materiali, posizione di guida bassa e arretrata, sedili in pelle, Scorpione al centro del volante verticale, comandi disposti dove devono essere, leva del cambio corta, avviamento a pulsante, contagiri a fondo rosso e pedaliera d’alluminio, tutto evoca sport e tradizione, competizioniFiat-Abarth-124-Spider-Genf-2016-Sitzprobe-1200x800-255cc5ea7066038a e voglia di spingere, godendosi la vettura scoperta: ci sono anche i sedili riscaldati di serie.

Per la cattiva stagione la capote ha doppio strato, il parabrezza ha buon isolamento acustico e il lunotto è antirumore, ma 124 Spider va scoperta: la capote si apre e chiude dal posto guida con una sola mano, e in pochi secondi si ripiega dietro i sedili senza occupare spazio nel bagagliaio.

Premuto il pulsante si avvia il : potente e con buona coppia, ha erogazione scorrevole che apprezziamo lungo l’itinerario turistico, dalle curve della Valpolicella alla sponda orientale del Lago di Garda. Qui non possiamo provare la velocità massima, dichiarata in ben 232 km/h, ma come deviamo per il percorso della storica cronoscalata Caprino-Spiazzi, la pendenza verso il Monte Baldo sembra scomparire sotto la guizzante agilità della 124 Spider, con il differenziale autobloccante meccanico di serie, permettono un comportamento da sportiva di razza.

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Difficile, in questa fase di intenso piacere di guida, capire se si stiano rievocando sensazioni della 124 Spider da corsa ci cinquant’anni fa, o si apprezzi questa vettura tutta nuova: probabilmente condensa il fascino di entrambe.

Riprendiamo fiato e ammiriamo il paesaggio, lasciandolo scorrere attorno a noi con andatura più turistica, che conferma la doppia anima dell’ultima scoperta Abarth. In realtà, lo riconosciamo, vogliamo anche lascarci ammirare:  è una vettura attesa, con stile che seduce i giovani ed entusiasma chi abbia vissuto le gesta sportive dell’antenata.

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Viaggiando da turisti, apprezziamo la dotazione con climatizzatore, stereo con quattro altoparlanti, lettore mp3, ingressi Usb e Aux, cruise control e retrovisori esterni regolabili elettricamente, più una serie di opzioni tra le quali il pack Sound Plus che offre un sistema infotainment integrato, gestibile attraverso una manopola ergonomica sul tunnel centrale con touchscreen a colori da 7”, sintonizzatore digitale DAB, doppie prese Usb e Bluetooth, più il sistema Hi-Fi Bose con nove altoparlanti dei quali quattro integrati nei poggiatesta e clima automatico. Condensando anche nelle finiture e nella fruibilità quotidiana, il vero spirito sportivo e la raffinatezza del marchio Abarth, nelle cui Officine impera la coniugazione tra tecnologia e cura artigianale.




VICENZA, TRA PALLADIO E IL BACCALÀ

Una città sorprendente, che conserva gioielli come le architetture palladiane. Qui, infatti, Andrea Palladio ha lasciato numerose testimonianze della sua arte. Vicenza è anche la città in cui gustare il prelibato baccalà alla vicentina, magari in una pausa dalla visita al centro storico. Un fine settimana a Vicenza può iniziare da Piazza dai Signori, al cui ingresso stanno due colonne, sormontate una da un leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia,di cui vicenza entrò a far parte nel 1404, e l’altra della statua di Cristo Redentore.

Vicenza

Costeggia la piazza la Basilica Palladiana, capolavoro del grande architetto rinascimentale, dalle forme classiche ed eleganti. Qui si trova anche la Torre Bissara. Sotto i portici della Basilica si trovano le più importanti oreficerie della città. La sua storia, infatti, è intimamente connessa con l’arte orafa.

L’altro fiore all’occhiello è il Teatro Olimpico, progettato da Palladio nel 1580,  ma realizzato dal suo allievo Jacopo Scamozzi. Dal lato sud di Piazza dei Signori di accede a Piazza delle Erbe, con la medievale Torre del girone o del tormento, dove fu imprigionato Silvio Pellico. Vale una visita anche a Palazzo Chiericati, altro capolavoro palladiano e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che si trova in Piazza Matteotti, che ospita una splendida pinacoteca.

In Piazza Duomo si trova anche la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, che porta anch’essa la firma del Palladio. Nella Chiesa di Santa Corona, invece, si trova la tomba del grande architetto.

 

 

 

BACCALÀ ALLA VICENTINA

INGREDIENTI

  • 1 kg di stoccafisso secco, 250 gr di cipolle
  • ½ litro di olio extravergine di oliva
  • 3 sarde sotto sale, ½ litro di latte fresco
  • farina bianca q.b., 50 gr di parmigiano grattuggiato
  • Prezzemolo tritato, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Ammollate lo stoccafisso, togliete la lisca e le spine e tagliatelo e pezzi. Affettate finemente le cipolle e rosolate in un tegame con un bicchiere d’olio, poi aggiungete le sarde sotto sale tagliate a pezzetti e, a fuoco spento, il prezzemolo tritato. Infarinate i pezzi di stoccafisso, irrorateli con il soffritto preparato a disponeteli l’uno accanto all’altro in un tegame di cotto, dopo aver versato sul fondo un po’ di soffritto. Ricoprite il pesce con il resto del soffritto e aggiungete il latte, il parmigiano grattuggiato, il sale e il pepe. Unite il resto dell’olio e cuocete a fuoco dolce per circa 4 ore e mezzo, senza mai mescolare, ma muovendo il tegame in senso rotatorio. Servite con polenta alla brace.

I VINI: tra i bianchi il Vespaio di Breganze DOC e il Lessini Durello, oppure il Rosso di Barbano, dal color rubino e il sapore fruttato. dove acquistare: Casa Vinicola Zonin, via Borgolecco 9, Gambellara (VI), tel 044/64160-0444/640174 (enoteca), www.zonin1821.it