IL MONDO FESTEGGIA ‘PASTA DAY’: LE RICETTE DI UN TOP CHEF COREANO, UN AMERICANO E UN BRASILIANO

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

La pasta è servita!
Il 25 Ottobre è “World Pasta Day”: a casa, al ristorante, in versione street food, sua Maestà la Pasta sarà festeggiata (e gustata) in tutto il mondo.

Tre top chef internazionali si sono riuniti a Pescara per realizzare una loro secialità, ognuno mantenendo le proprie origini culinarie e la propria identità. Tutti hanno scelto le paste artigianali di Rustichella d’Abruzzo che in questa occasione ha festeggiato il primo raccolto dell’anno,
Conosciamoli:
Per cavalleria, ladies first, ecco Barbara Pollastrini, Executive Chef di Heroics, Santa Monica  California USA. Al suo fianco Douglas Benatti, Chef e Proprietario di Enosteria, San Paolo, Brasile e Chanoh Lee, Food Artist, Seul, Corea.
Li ho incontrati per parlare di viaggi, gastronomia e delle loro ricette.

BARBARA POLLASTRINI
Barbara, dove spendi un weekend libero?
Lascio Los Angeles e cerco posti tranquilli,  Silver Lake  è tra i miei preferiti
Un viaggio importante?
A Tokyo per lavoro e per studiare la cucina giapponese, da cui ho adottato il rispetto per un modo di cucinare intelligente, senza sprechi.
Cosa ordinano solitamente i tuoi clienti californiani?
Lei un’insalatona e lui una pasta, (che lei assaggia alla grande)
E un italiano?
Probabilmente il mio Oh My God, un ricco panino superfacito con salame, prosciutto, formaggio e verdure.
La tua ricetta ?
Un piatto che ho chiamto Santa Barbara (ride) no, non sono io … solo perchè ogni ingrediente viene da Santa Barbara, una ricetta comunque ripetibile anche in Italia.

DOUGLAS BENATTI
Una buona destinazione x un weekend in Brasile?
Il litorale al nord di San Paolo
La tua ricetta?
Un’insolita carbonara di paccheri all’ananas, vongole, calamari, bacon affumicato e burro tipico del Sud del Brasile.
Se non fossi diventato uno chef, saresti stato…
Un giocatore di basket, da ragazzo ero un vero campione.
Se venissi a trovarti a San Paolo, dove mi porteresti?
Non ho dubbi, nella regione Minas Gerais: meravigliosi caseggiati coloniali, storia, ecoturismo, e gastronomia.

CHENOH LEE
Vive a Seul, Corea. Dopo due ristoranti si è tasformato in food artist
Seul è parecchio conciata. Scappi mai?
Si, ma in un’ora di auto trovi villaggi dove si può trovare del vero kimchi.
Che auto guidi ?
Una Audi cabriolet A 5, ma il mio sogno è la Porsche oppure una Aston Martin proprio come James Bond…
Cucina coreana o italiana?
Da noi c’è molta processo fermentativo, in Italia gli ingredienti sono più utilizzati al naturale.
La tua ricetta?
Un piatto che mi ha ispirato la regione dell’Abruzzo.

Curioso nel vostro frigo di casa e di sicuro troverò…
Douglas: Formaggio e cime di rapa
Chenoh: Uova, visto che preferisco coprare solo quanto è necessario per la giornata e di sicuro mangerò delle uova.
Barbara: Uova e poco altro perché a casa cucino raramente.

Non troverò mai..
Douglas: interiora di qualsiasi animale
Chenoh: Coca Cola
Barbara: sugo di pomodoro in scatola. Deve essere fresco o niente…

La ricetta di Barbara Pollastrini
THE SANTA BARBARA
Per gli spaghetti:
80 gr di pasta blu alla spirulina Rustichella
2  gr di sale
Per la salsa
3 cucchiai di burro fatto in casa ai ricci di mare
1 puntina di aglio tritato
Il corallo del gambero (ottenuto spremendo la testa)
Per la decorazione del piatto:
1 Gambero di Mazara
1 cucchiaio di caviale Beluga
1 riccio di mare
1 viola
Per la Pasta:
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata, scolare al dente.
Tagliare la calotta superiore ai ricci  e asportare delicatamente con un cucchiaino le uova interne, ponendole in una terrina con del ghiaccio.
Preparare il burro fatto in casa e frullare le uova precedentemente ricavate dal riccio di mare, lasciando una lingua di riccio per la decorazione finale.
Nel frattempo, in un padella far ammorbidire il burro ai ricci a temperatura ambiente, aggiungere l’aglio e il corallo del gambero e amalgamare il tutto
Nel frattempo friggere la testa del gambero fino a che diventa croccante.
Rosolare per qualche istante la coda di gambero su una padella con un pochino di sale e pepe
Scolare gli spaghetti e versarli nel tegame, rimestare delicatamente per un minuto a fuoco spento, fino a che il burro si scioglie completamente.
Impiattare la pasta, adagiare il gambero  e la sua testa al lato degli spaghetti, aggiungere del uova del riccio e il caviale.
Decorare con un fiore

La ricetta di Douglas Benatti
PACCHERI ALL’ANANAS CON VONGOLE E CALAMARI

Ingredienti

Un pacchetto di Paccheri All’Ananas Rustichella
Guanciale (0.22lb)
Pecorino (0,22 libbre)
Grana Padano (0.22lb)
Tuorlo d’uovo (0,33 libbre)
Calamari (0.44lb)
Vongole (0.44lb)
Vino bianco (1.69 once)
Cipolla (0,11 libbre)
Aglio (1 spicchio)
Bottarga (scorza)
Prosciutto croccante per decorare
Preparazione
Cuocere la pasta in acqua bollente per 12 minuti
In una padella, friggere il guanciale e l’aglio, quindi aggiungere la vongole, la cipolla e il vino. Mettere il coperchio sulla padella e far in modo che i gusci delle vongole si aprano.
Aggiungere i calamari e un minuto dopo aggiungere i tuorli, il pecorino e il grana padano, mescolando sempre con un cucchiaio.
Infine, aggiungere la pasta e un po ‘di acqua di cottura.
Aggiungere il sale e la bottarga.
Decorare con prosciutto crudo e servirlo.

La ricetta di Chenou Lee
SPAGHETTI ALLA CURCUMA , ZENZERO E CARBONE

Ingredienti
Per 2 persone
1 aragosta
5 gamberi
1 calamari
100 g di mirepoix ( battuto di verdure di stagione)
Puree di pomodoro 100 ml
300 ml di olio
100 g di spaghetti Rustichella d’Abruzzo curcuma, zenzero
50 g di spaghetti Rustichella d’Abruzzo al carbone
Preparazione
Sbollentare l’aragosta e togliere la pelle
Pulire i gamberi
Tagliare i calamari
Soffriggere mirepoix, aragosta e gamberi sgusciati
Aggiungi la purea di pomodoro e olio bollente per 40 minuti
Macchia e versare in padella
Cuocere la pasta
Mentre cuoci la pasta
Cuocere aragosta e gamberi e passarre i calamari in olio
Condire il pesce con limone, sale, pepe
Condire gli spaghetti l’ olio e il pesce.
Aggiungere le erbe

Cesare Zucca
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.

 




Al Brasile il Weekend Premium “Black in the World 2019”

Per la prima volta, durante l’evento per la consegna dei Weekend Premium Awards che si è svolto all’Enterprise Hotel di Milano è stato consegnato al Brasile, il premio BLACK IN THE WORLD, un primato negativo “per aver distrutto milioni di alberi della foresta amazzonica con incendi dolosi superiori del 145% rispetto all’anno precedente”. Non si tratta di un premio “negativo” per il paese o i brasiliani, ma rivolto alle politiche del premier Jair Bolsonaro, che, nonostante l’invito, non è venuto a ritirare il premio.

“Bolsonaro dice che l’Amazzonia è del Brasile e ne fa quello che vuole”, ha detto il direttore Raffaele D’Argenzio durante la (mancata) consegna del premio. “Noi di Weekend Premium invece diciamo che la Terra è come un grande condominio, e io non posso bruciare casa mia senza dare alle fiamme anche quella degli altri”.

Questa è stata la prima edizione del BLACK IN THE WORLD AWARD, ma l’intenzione è quella di continuare ad assegnarlo anche in futuro.

Le motivazioni? Ecco un po’ di numeri

Vale la pena ricordare qualche dato sul triste fenomeno degli incendi dolosi nell’Amazzonia brasiliana, che è all’origine dell’assegnazione del riconoscimento negativo.

In base ai rilevamenti dell’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali (Inpe) nel periodo gennaio – agosto 2019 gli incendi nella foresta amazzonica sono aumentati dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2018, e il 52% dei roghi si concentra nell’Amazzonia brasiliana. La deforestazione, poi, solo nello scorso mese di luglio, è aumentata del 278% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Secondo la CNN sono stati quasi 73 mila i roghi che hanno mandato in fumo la foresta brasiliana dall’inizio dell’anno. Secondo l’Inpe, questi incendi non sono imputabili a fenomeni cosiddetti “naturali”, ma la loro posizione, sul limitare della foresta, fanno pensare ad atti voluti, incendi dolosi appiccati per liberare terreno utile da adibire alle coltivazioni.

Anche l’astronauta italiano Luca Parmitano ha pubblicato sul suo profilo Twitter alcune immagini della foresta amazzonica in fiamme, scattate dallo spazio, parlando di “incendi dolosi”.

Non è un mistero infatti che Bolsonaro sia stato eletto con l’appoggio delle grandi lobby dell’agroalimentare e dell’industria estrattiva e che le sue politiche hanno sostenuto la deforestazione di massa affinché si potesse estrarre, coltivare e costruire.

A essere in pericolo sono anche le comunità indigene, divenuti “scomodi” per la loro strenua resistenza per la difesa dei loro villaggi e del loro ambiente, che ha fatto aumentare la violenza nei loro confronti da parte di estrattori, coltivatori e minatori. Lo stesso Bolsonaro ha tagliato i fondi alle associazioni di tutela dei diritti delle popolazioni indigene, ha permesso l’utilizzo di pesticidi prima vietati e ha accusato le ONG di essere le responsabili dei roghi “per screditarlo”. Accuse prontamente rispedite al mittente dai principali rappresentanti delle ONG chiamate in causa.

Lo scorso 24 agosto, le pressioni internazionali e le proteste interne in Brasile hanno indotto Bolsonaro a mandare l’esercito nelle regioni devastate dagli incendi. Ha però rifiutato i fondi offerti dal G7.

L’Amazzonia, il “polmone della Terra”

Ricordiamo infine che la foresta Amazzonica è la più grande del nostro pianeta e produce da sola il 20% dell’ossigeno. In cambio, assorbe ogni anno ben 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

Da una ricerca condotta dal climatologo brasiliano Carlos Norbe, se la foresta venisse distrutta per una percentuale del 20-25% il suo delicato ecosistema potrebbe arrivare a un punto di non ritorno e il “polmone della Terra” potrebbe trasformarsi in un’arida savana. Attualmente, siamo a quota 17%.




IL MONDO IN UN BICCHIERE: LA CACHACA SIMBOLO DEL BRASILE IN FESTA

Di Micol Bonazzoli

Le spiagge sull’Oceano, il delirio per il calcio, la samba e il carnevale, il sole che splende implacabile, l’allegria collettiva della gente e la caipirinha che scorre a fiumi. Bevanda che riassume l’essenza di un Paese unico al mondo, il Brasile. Ed è proprio qui che nasce la cachaca.

LA CACHACA, IL LIQUORE NAZIONALE

Il Brasile è davvero immenso: il più grande dell’America Latina e, per estensione, il quinto al mondo. Conta 200 milioni di abitanti di etnie diverse che convivono nel più vasto melting-pot al mondo.

Saranno anche luoghi comuni ma le mille facce del Brasile – dove ogni occasione è buona per far festa – sembrano convivere nella cachaca (o aguardiente de cana), il distillato nazionale ricavato dalla canna da zucchero, il terzo più bevuto al mondo. Anche se a consumarla è principalmente la popolazione carioca.

Nel Paese si contano 4.500 marche commerciali che distillano, ogni anno, un miliardo e 300 mila litri: il consumo interno ammonta a più di 8 litri a persona, un autentico record.

LE CARATTERISTICHE DELLA CACHACA

Del resto la cachaca è prodotto con la canna da zucchero di cui il Brasile è il primo produttore mondiale. Furono i portoghesi a importarla per ricavare il costoso brown sugar venduto nelle corti d’Europa con guadagni assai elevati.

Non a caso il nome cachaca deriva dal portoghese cagaca, ovvero la schiuma che si forma nella superficie del succo di canna da zucchero in fermentazione. La variabile qualitativa è legata all’uso della melassa o del succo di canna vergine e della distillazione in alambicchi discontinui.

La cachaca normalmente è ruvida, con una forte nota eterea, difficile da bere liscia (ma i brasiliani la preferiscono liscia) e il suo consumo è salito alle stelle quando è diventata l’ingrediente fondamentale per uno dei cocktail più richiesti nel mondo: la caipirinha (che dagli anni ‘80 ha letteralmente spopolato), o nelle famose batidas, rinfrescanti frullati alcolici con mango, cocco, papaja ed altre delizie esotiche. L’eventuale invecchiamento va dai due ai dodici anni e avviene normalmente in legno di quercia bianca brasiliana o in altre essenze tropicali di legni duri.

VIVA IL BRASILE LIBERO

Per correttezza storica, va ricordato che la cachaca divenne anche il simbolo dell’autonomia del Paese, in netta contrapposizione all’imperialismo portoghese, con moti che culminarono nel 1822 nella dichiarazione di indipendenza. Tutto ciò dopo sanguinose rivolte, che coinvolsero le fasce più povere della popolazione, stanca della schiavitù e delle vessazioni nei campi e nelle miniere. Bere cachaca, insomma, significava volersi ribellare ai conquistadores. A coronamento della lunga storia della cachaca è arrivato nel 1994 il riconoscimento di “prodotto culturale rappresentativo del popolo brasiliano”.

COME SI BEVE LA CACHACA

L’unico abbinamento interessante – per gli amanti delle sensazioni forti – è la preparazione di una fresca caipirinha con zucchero di canna, molto lime e ghiaccio ed utilizzarla, alla stregua di un ottimo vino rosso, da sorseggiare con un abbondante grigliata di carne mista. Oppure, come va di moda ora in Brasile, abbinandola a frutta esotica.

 




A Rio de Janeiro, per scoprire la ricetta della Feijoada

Le musiche, il cibo e la voglia di fare festa tipico dei brasiliani sono arrivati fino alle nostre latitudini. Al punto che sono molte, soprattutto in estate, le serate a tema, dove i balli ma, soprattutto, il buon cibo carioca, ci suggeriscono l’impressione di essere proprio là, nella nazione famosa in tutto il mondo per il suo carnevale e per il calcio. E la città che salta subito alla mente è Rio de Janeiro. Dove vogliamo portarvi oggi.

Una città dai due volti

L’anima di Rio è scissa irrimediabilmente in due: le classi più agiate e gli esponenti della media borghesia risiedono nella zona sud, le classi più povere abitano la zona nord; le favelas ricoprono le colline come una seconda pelle, fino a lambire il “confine” con i quartieri benestanti. La nostra visita comincia dal centro storico, dove si concentra la più alta percentuale di musei, edifici coloniali, chiese e la miriade di ristoranti, bar e negozi e da dove parte la nostra visita.

Il Centro è attraversato da due grandi viali: Avenida Presidente Vargas, che prosegue in direzione del Sambodromo, il colossale “stadio del Samba” dove, ogni anno le “scuole” si sfidano a colpi di carri, danze e lustrini nello spettacolare Carnevale, e Avenida Rio Branco che, invece, vi porterà nel cuore di Rio, Praça Floriano. il centro della vita sociale dei cittadini.

L’edificio più bello della piazza è il Teatro Municipal, mentre, immediatamente a nord, si incontra il Museu Nacional de Belas Artes, che ospita 800 opere originali, tra dipinti e sculture. Oltre alla prestigiosa collezione di Arte Brasiliera, sono molto suggestive le gallerie dedicate all’arte africana e popolare, sintomo evidente che Rio non dimentica le sue origini.

Percorrendo Largo de Carioca ci si imbatte nell’edificio religioso più antico della città, il Convento di Santo Antonio, risalente al 1608. L’edificio, che conserva delle bellissime sculture in legno ed è decorato con piastrelle di un blu intenso.

Se dalla collina che ospita il convento si alzano gli occhi all’orizzonte, si incontra un singolare edificio colorato, il Palazzo Petrobas. Alle sue spalle, ecco, invece, la Catedral Metropolitana, di fattezze ultramoderne. Il suo interno ricorda una caverna ed è ornata da meravigliose vetrate colorate. Se la vostra passione sono i piccoli negozi di artigianato locale, non perdetevi una passeggiata lungo l’ottocentesca Rua de Carioca. Qui si concentrano deliziose botteghe dove si può acquistare davvero di tutto: dai deliziosi formaggi brasiliani del Minas Gerais ai prelibati vini portoghesi e spagnoli, fino agli strumenti musicali tanto in voga durante il carnevale.

Attorno al nucleo centrale della città si assemblano sobborghi e quartieri. Tra questi, Santa Teresa, situata lungo la cresta delle colline che si innalzano dal centro storico. In questa zona, negli anni Sessanta e Settanta, si stabilirono diversi hippies , la cui impronta culturale è ancora visibile nello stile architettonico del quartiere.

Se amate l’arte, fermatevi al Museu Chàcara do Céu, che espone opere di Monet, Picasso e Portinari. Il museo è immerso nello splendido Parque das Ruinas, punto di incontro di artisti ed intellettuali. Nel giardino sono ancora visibili le rovine del palazzo della ricca ereditiera Laurindas Santos Lobos. Una parte di esso è stato magistralmente restaurato e, dal piano superiore, si può godere di una superba vista di Rio.

La salita al Pan di Zucchero

Insieme alla Statua del Cristo Redentore, la collina del Pan di Zucchero è uno dei simboli di Rio de Janeiro e vi si può salire per ammirare la città dall’alto, grazie a due funivie che partono ogni 30 minuti da Praça General Tiburcio e prestano servizio dalle 8 alle 22.

La prima conduce direttamente alla cima del colle e permette di ammirare dall’alto uno splendido panorama d’insieme della città, del monte Corcovado con la statua del Cristo e della spiaggia di Copacabana. La seconda funivia si ferma al Morro de Urca, a 215 metri, e consente di ammirare la Baia de Guanabara e la linea della costa.

Il Cristo Redentore ed il parco di Tijuca

Un altro indimenticabile simbolo di Rio de Janeiro è la Statua del Cristo Redentore, un ciclopico monumento al Salvatore che raggiunge l’altezza di 710 metri e si erge sulla cima del Monte Corcovado (Il Gobbo).

Il Cristo sembra avvolgere la città in un abbraccio protettivo. Il braccio sinistro il nord e, seguendolo con lo sguardo, è possibile scorgere il Maracanã, lo stadio più grande del mondo e l’aeroporto. Il braccio destro indica, invece, la Laguna Rodrigo de Freitas, il Giardino Botanico e le spiagge di Ipanema e Leblon.

Il monte Corcovado, basamento naturale della statua, è situato all’interno del Parque Nacional da Tijuca e si può raggiungere grazie ad un trenino a cremagliera. La stazione di partenza è in Rua Cosme Velho ed i treni passano ogni mezz’ora. Il viaggio è piacevole, quasi un elogio della lentezza, e attraversa il panorama mozzafiato del parco nazionale di Tijuca, ricavato da ciò che resta della foresta amazzonica che un tempo circondava la città.

Le spiagge più famose del mondo

L’eterna estate di Rio la rende meta ideale del turismo internazionale per tutto il corso dell’anno. E per chi fugge da un inverno freddo e nebbioso non c’è niente di meglio che lasciarsi trascinare dall’inebriante movida delle spiagge, altro volto della poliedrica metropoli brasiliana.

La spiaggia più famosa è certamente Copacabana, dall’inconfondibile aspetto ricurvo e dall’estensione di 4,5 km. Prende il nome dal sobborgo omonimo, stretto tra la striscia di sabbia e le colline, e che vanta l’incredibile primato di 25.000 persone per chilometro quadrato, una delle densità più elevate del mondo! La striscia di sabbia bianchissima si affaccia su un mare azzurro intenso e, standosene distesi al sole, si può ammirare il profilo del Pan di Zucchero.

Più snob e chic di Copacabana, le spiagge di Ipanema e Leblon fanno parte di un’unica striscia di sabbia. Questa zona è frequentata dai brasiliani più ricchi, che abitano l’omonimo quartiere, uno dei più ambiti di Rio. La zona attorno alla spiaggia ospita la più alta concentrazione di boutiques, locali notturni e botteghe di fine gioielleria.

Ipanema, il cui nome deriva da un vocabolo indio che significa “acque pericolose”, a causa delle sue onde impetuose, è il ritrovo ideale dei surfisti, che si possono incontrare mentre passeggiano tenendo sottobraccio le coloratissime tavole.

Il Carnevale più famoso del mondo

Il Carnevale di Rio è il più famoso del mondo. Non solo per la sua magnificenza ma, soprattutto, per il fiume di persone che riesce a radunare nella città carioca nei giorni della manifestazione.I festeggiamenti si concentrano nei quattro giorni che precedono la Quaresima, anche se, in realtà, per gli abitanti di Rio, i preparativi urgono per 365 giorni all’anno.

L’apice della manifestazione si raggiunge nella splendida cornice del Sambodromo, un vero e proprio stadio, progettato da Oscar Niemayer e costruito nel 1984, in soli quattro mesi, proprio per ospitare le sfilate delle Escolas de samba. Questa moderna arena, che sorge sull’Avenida Marques de Sapucaì, è costituita da un rettilineo di 800 metri, ai lati del quale sono sistemati i palchi e le tribune, per una capienza totale di circa 200.000 spettatori.

La partecipazione alle sfilate è consentita solo alle Scuole di Samba associazioni di artisti, ognuna della quali conta circa 2000/3000 membri. A Rio sono circa 70, ma per le sfilate al Sambodromo vengono scelte le quattordici migliori. Ogni scuola ha a disposizione 90 minuti per la sua esibizione.

La parata inizia con la samba do enredo (il tema musicale) e con le abre alas, un gruppo di ballerini che porta le insegne della scuola .Essi  sono seguiti dai commissão de frente, i membri più anziani, le ali dei ballerini principali, quelle dei bambini e dei carri neobarocchi, ricoperti d’argento e lamè, sui quali sgargianti ballerine ancheggiano al ritmo della samba indossando costumi stravaganti e bizzarre acconciature di piume di struzzo raggiungono facilmente il metro e mezzo e si combinano con scintillanti mantelli, perizomi di strasse e seni dipinti.

I sapori di Rio

La cucina brasiliana è un sapiente e fantasioso mix di sapori e culture diverse; in essa convergono le peculiarità della cucina indigena, africana ed europea. La Feijoada  è considerato il piatto nazionale e si presenta come uno stufato di carne servito con riso e fagioli e decorato con bucce d’arancia, pepe e farina.

Il Frango ao molho pardo, invece, è costituito da pezzi di pollo con verdure, ricoperto da una salsa molto speziata. Il pollo è anche l’ingrediente principale dello Xinxim de galinha, preparato con aggiunta di sale, aglio, limone, a cui vengono spesso aggiunti gamberetti ed olio di dendè. Di origine africana, il vatapè viene preparato con frutti di mare, serviti con una salsa densa a base di manioca, cocco ed olio di dendè.

Tra le attrattive della cucina brasiliana, i succhi di frutta, che vengono preparati all’istante e serviti con ghiaccio, latte o zucchero di canna. L’invito è quello a sperimentare. Sono tantissimi, infatti, i frutti brasiliani dai nomi intraducibili, come abiu, sorva, seriguela, bacuri, jambo, da scoprire e gustare.

Tra gli alcolici, la birra è una delle bevande più amate e se ne trovano di diverse versioni. La cachaça, detto anche aguardente, invece, è un liquore di canna e gradazione alcolica elevata prodotto e bevuto in tutto il paese. Serve da base per fantasiosi cocktail, tra cui il più famoso, la caipirinha, che si ottiene aggiungendo lime, zucchero e ghiaccio tritato. Le batidas, invece, mescolano la cachaca con zucchero e succo di frutta.

Feijoada

È il piatto per eccellenza di Rio de Janeiro e si trova praticamente in tutti i ristoranti. L’origine risale alla zona nord del Portogallo, dove però venivano utilizzati i fagioli bianchi o rossi. La versione brasiliana utilizza quelli neri, tipici del sud America.

 Ingredienti per 8 persone

  • 1 kg di fagioli neri
  • 300 gr di guanciale
  • 200 gr di pancetta
  • 300 gr di costine di maiale affumicate
  • 300 gr di salsicce affumicate
  • 2 cipolle
  • 6 spicchi di aglio
  • 3 foglie di alloro
  • 2 rametti di timo
  • 2 peperoncini
  • Sale e pepe q.b
  • Olio extravergine di oliva q.b.

 Almeno 12 ore prima, mettete a mollo i fagioli neri. Tagliate poi le costine di maiale e fatele cuocere in una pentola a pressione finché non saranno morbide. Conservate ‘acqua di cottura, che utilizzerete per cuocere i fagioli, aggiungendo quella del loro ammollo. Aggiungete le foglie di alloro. Tagliate a pezzi il guanciale, conditelo con uno spicchio d’aglio tritato, il sale e il pepe pi rosolatelo in una padella antiaderente per eliminare il grasso in eccesso. Mettete poi da parte il guanciale e, nella stessa padella, fate rosolare anche la pancetta tagliata a cubetti. Una volta eliminato il grasso, mettete anche questa da parte. Sempre nella stessa padella mettete a soffriggere nell’olio EVO i rimanenti spicchi di aglio, la cipolla tritata e il timo. Unite i fagili, la carne di maiale, la pancetta, la salsiccia a fettine, i peperoncini tritati e il soffritto di aglio e cipolla. Faete cuocere finché non si addenserà il brodo. Regolate di sale e di pepe. Servite con riso oppure con cavolo nero saltato in padella.

Il vino: Valpolicella Superiore, un vino con un buon tenore alcolico e buona acidità che ben accompagna i secondi di carne affumicata, legumi e spezie sottoposti a lunga cottura. In alternativa, i brasiliani l’abbinano alla caipirinha.

COME ARRIVARE

L’aeroporto Galeão di Rio de Janeiro è collegato con i principali aeroporti internazionali d’Europa. Dall’Italia, è possibile effettuare voli diretti da Milano Malpensa o Roma Fiumicino. Collegamenti  per Rio anche via Parigi, Londra, Madrid e Lisbona.

DOVE DORMIRE

*Best Western Premier Américas Fashion Hotel by Lenny Niemeyer*****, Av. das Américas, 8.585, Barra da Tijuca, Rio de Janeiro, tel 0055 21 2431-0909, www.bestwestern.com Fashion Hotel di design nel cuore del centro storico e a pochi minuti dalle celebri spiagge. Doppia con colazione da € 64

*Windsor Marapedi*****, Avenida Lucio Costa ,5400 – Barra da Tijuca, Barra da Tijuca, Rio de Janeiro, tel 0055 21 2195-9900, www.windsorhoteis.com/hotel/windsor-marapendi/ Situato nel vivce quartiere di Barra da Tijuca, gode di una splendida posizione di fronte alla spiaggia di Praia de Barra. Doppia con colazione da € 84.

DOVE MANGIARE

*Escondidinho, Beco dos Barbeiros, 12, Rio de Janeiro, Tel 0055 21 2242 2234, Locale caratteristico per gustare i piatti classici della tradizione brasiliana, tra cui la “costela”, costolette di manzo in salsa piccante con manioca e crescione, il piatto doc del ristorante.

*Aprazível, Rua Aprazível, 62, Rio de Janeiro, Tel 0055 21 2508 9174,

Situato nel quartiere di Santa Teresa, consente di immergersi in un’atmosfera che ricorda i tropici, tra tetti di paglia, alberi e una vista mozzafiato. Il menù offre il meglio della cucina brasiliana, tra cui la moqueca, uno stufato di pesce, e cocktail alla frutta. 

INFO

www.visit.rio




RIO DE JANEIRO

A praia do Arpoador tem 500 metros de extensão, se localiza entre Copacabana e Ipanema. O visual é paradisíaco com areias claras, ondas fortes, aparelhos de musculação e quadras de esportes. A praia é muito frequentada por surfistas e esportitas. O arpoador é muito visitado pelos turistas pois é um local previlegiado para apreciar o mar e o por do sol no Rio de Janeiro.  Rio de Janeiro (RJ). Foto: Plinio Bordin
A Rio de Janeiro (RJ). Foto: Plinio Bordin

RIO DE JANEIRO

Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016 al via il 5 agosto: numeri e aspettative

Il 5 agosto è ormai alle porte e i migliori atleti provenienti da tutto il mondo sono pronti per incontrarsi a Rio de Janeiro ed essere i protagonisti dei Giochi Olimpici e Paralimpici 2016, che per la prima volta si terranno in un Paese del Sud America.

Ilha Fiscal

Grazie alla grande visibilità generata dell’evento a livello internazionale, si prevede che il Brasile possa ottenere, dopo la Coppa del Mondo nel 2014, un nuovo impatto particolarmente positivo in termini di turismo. È previsto l’arrivo di 500.000 visitatori internazionali che potranno sperimentare di persona l’atmosfera delle Olimpiadi e la bellezza della Cidade Maravilhosa, alimentando il desiderio di altri viaggiatori che vorranno partire alla scoperta del Brasile oppure quello di tornare, magari per visitare altre destinazioni di questo vasto Paese, particolarmente variegato in termini di scenari e offerta turistica.

Museu de Arte Contempor‚nea foi projetado pelo arquiteto Oscar Niemeyer e inaugurado em setembro de 1996. Uma escultura, com 16 metros de altura e 50 de di‚metro, o Museu de Arte Contempor‚nea de NiterÛi conta com trÍs pavimentos elevados e um subterr‚neo. Uma grande rampa externa em bet„o vermelho conduz o visitante atravÈs de curvas livres no espaÁo ‡s duas entradas distintas dos pavimentos superiores. NiterÛi (RJ). 1999. Foto: Christian Knepper / Embratur *** Local Caption *** PT: Autorizado o uso exclusivo para divulgaÁ„o do produto turÌstico  brasileiro. EN: Exclusively authorized for promoting the brazilian tourist product.
Museu de Arte Contemporanea

Rio è già in fermento e lo sarà per tutta la durata dell’evento: il Boulevard Olímpico di Porto Maravilha e Parque Madureira ospiterà in 188,000 mq numerosi spazi culturali, concerti, musei itineranti e interattivi, campi sportivi e schermi per seguire le competizioni e immergesi completamente nell’atmosfera olimpica carioca.

Numeri sui Giochi Olimpici

  • 45.000 volontari impegnati nelle giornate delle competizioni
  • 25.100 giornalisti professionisti accreditati
  • 10.903 atleti provenienti da 205 Paesi del mondo
  • 7 milioni di biglietti per assistere alle competizioni
  • 306 competizioni per aggiudicarsi altrettante medaglie
  • 42 campionati del mondo disputati in soli 17 giorni
  • Audience globale prevista: 5 miliardi di persone
  • Numeri sui Giochi Paralimpiadi
  • 25.000 volontari impegnati nelle giornate delle competizioni
  • 7.200 giornalisti professionisti accreditati
  • 4.500 atleti provenienti da più di 150 Paesi del mondo
  • 1,8 milioni di biglietti per assistere alle competizioni
  • 528 competizioni per aggiudicarsi altrettante medaglie
  • 23 campionati del mondo disputati in soli 17 giorni
  • Leblon, Ipanema e Arpoador



Week end di Automobili a San Paolo

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Buongiorno a tutte,

questo week end “voliamo” insieme a San Paolo, la città più cosmopolita e maggiore metropoli del Brasile, dove ancora non abbiamo fatto tappa insieme in questo nostro tour 2014 intorno al Brasile. Circa un mese fa nella capitale paulista c’è stato un week end di grande fermento per due importanti eventi: il Salone dell’Automobile e il Gran Premio di Formula 1 di Interlagos.

Il Salone dell’Automobile è giunto alla 27a edizione (30 ottobre – 9 novembre) e si è aperto con numeri da record, per un evento in questa parte di mondo: 150 tra lanci mondiali e locali, 500 veicoli esposti, 41 marche presenti, 750 mila visitatori su un’area espositiva cresciuta del 20% rispetto all’ultima edizione, quella del 2012.

Salao de Sao Paulo

E’ stata questa l’ occasione in cui, tutti i grandi costruttori svelano i loro piani di espansione. Attualmente in Brasile il leader incontrastato è Fiat, che da quest’anno ha un secondo stabilimento qui in Brasile, nello stato di Pernambuco, nel nord est, dove progetta di produrre 200 mila unità all’anno. Ma il dominio dello storico brand piemontese dovrà presto lottare con il Gruppo Volkswagen pronto ad investire importanti risorse per aumentare la propria presenza in Brasile e magari a superare proprio Fiat. Non da meno la presenza anche delle case giapponesi e coreane che sono ugualmente pronte a sferrare il loro attacco al mercato.

Jeep Renegade

Suv e crossover sono stati i protagonisti indiscussi del Salone dell’Automobile di San Paolo di quest’anno:

Fiat do Brasil oltre alla nuova edizione della Fiat Bravo e all’aggiornamento della popolare Fiat Uno ha presentato Jeep Renegade, small SUV fabbricato nel nuovo stabilimento di Pernambuco. Inoltre la casa torinese ha conquistato l’attenzione dei visitatori con una concept di grande fascino, completamente realizzata nei design studios brasiliani e con dettagli stilistici e forme inedite per il marchio: il crossover Fiat FCC4 (sigla che sta appunto per Fiat Concept Car numero 4).

FCC4

Volkswagen ha lanciato assieme alla Cross Up! anche due nuove versioni (Cross e Space) dell’ultima generazione della piccola Fox, presentata lo scorso settembre. Lo stand Volkswagen, tra l’altro, con i suoi 5 mila metri quadri e il tema “Desperte seus Sonhos” (Svegliate i vostri sogni) ha conquistato il premio di miglior stand del Salone 2014, conferito dai giornalisti specializzati di Abiauto, e ottenendo più del doppio del punteggio rispetto al secondo classificato.

Volkswagen

Citroen ha portato al Salone di San Paolo una divertente versione ‘Lunar’ della C3 Aircross prodotta localmente e differente in vari elementi dalla C3 Picasso europea.

Non da meno è casa Nissan, che ha presentato il nuovo concept Kicks, che con proporzioni compatte (è lungo 4,3 metri e largo 1,8) e un design ispirato ai modelli sportivi si posiziona nella fascia alta del segmento dei cosiddetti crossover urbani.

interlagos

Secondo importante appuntamento del mese di Novembre a San Paolo è stato il GP del Brasile, disputato sul circuito di Interlagos. Alla fine la vittoria è andata a Nico Rosberg, il secondo gradino del podio a Lewis Hamilton, diventato poi Campione del Mondo in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi e il gradino più basso al brasiliano Felipe Massa in mezzo alla felicità del popolo di casa!

Questo nostro tour 2014 intorno ai luoghi, alla cultura, alla cucina e alle tradizioni del Brasile, “Gigante dell’America Latina”, giunge per il momento al termine! Spero di essere riuscita a trasmettervi informazioni e passione per questo paese bellissimo!

Vi auguro Buone Feste di Natale e Felice Anno Nuovo!

Un abbraccio

Laura




Ricetta dei quindim brasiliani!

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao a tutti,

non so voi, ma a me nel periodo pre-Natalizio mi viene la voglia di sperimentare sempre ricette nuove, pensando poi di preparare qualcosa di diverso per esempio per il giorno di Natale. Ovviamente vivendo in un paese straniero, ho occasione anche di conoscere ricette diverse, a noi sconosciute, e la voglia di provarle diventa allora ancora più forte!

Sperando che anche a voi interessi conoscere ricette nuove, questo sabato pubblico la ricetta di un dolce molto popolare in Brasile: il quindim.

farina di cocco

E’ un dolcetto di derivazione portoghese a base di cocco e latte condensato. Si presenta come un flan con un ripieno molto morbido e dal sapore molto dolce e leggero. Vediamo ingredienti e procedimento!

Ingredienti:

  • Farina di cocco 150 gr
  • 6 tuorli
  • Latte condensato 350 gr
  • Latte di cocco 50 ml
  • Succo di lime 45 gr
  • Burro e zucchero semolato per lo stampo

Procedimento:

  • Spremere il succo del lime
  • Collocare la farina di cocco in una ciotola, unire il latte condensato e mescolare bene per amalgamare tutto
  • Dividere gli albumi dai tuorli e incorporare questi ultimi al composto
  • Aggiungere anche il succo di lime e il latte di cocco. Mescolare bene
  • Coprire con la pellicola trasparente e lasciare riposare per 15 minuti
  • Imburrare uno stampo da cupcake e spolverizzarlo con lo zucchero semolato e inserirlo all’interno di una teglia più larga, per la cottura a bagnomaria
  • Riprendere l’impasto e aggiungere per ultimo anche il latte di cocco, mescolare bene e poi versare il composto nello stampo aiutandovi con un mestolo
  • Scaldare dell’acqua in un pentolino e versarla nella teglia larga contenente lo stampo (l’acqua deve coprire per due terzi gli stampini)
  • Cuocere in forno statico a 180° per 40 minuti
  • A cottura ultimata sfornare i quindim e lasciarli raffreddare prima di sformarli, rovesciando lo stampo su un vassoio

Quindim finale

I quindim brasiliani sono pronti per essere gustati!!

Spero vi piacciano. La ricetta come vedere è semplice!

Buon sabato e buon we…al profumo di cocco!




Sta arrivando il Natale…

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Lo spirito natalizio qui in Brasile si fa sentire molto presto! I preparativi e gli allestimenti per Natale iniziano già con la fine di ottobre.…nonostante qui le festività natalizie avvengano in piena estate! Da metà novembre tutti i principali centri commerciali (che nelle città radunano la parte principale dei negozi) sono allestiti con alberi di Natale e decorazioni particolari molto originali. Quest’anno nel centro commerciale davanti a casa mia, per esempio, è stata costruita una bellissima casa di Babbo Natale a 2 piani, dove si può entrare e visitare le stanze dove vivono “Papai Noel” e sua moglie.

Praca Liberdade

Questa settimana poi a Belo Horizonte c’è stata la tradizionale inaugurazione delle luminarie di alcune delle principali piazze della città. In piazza Liberdade questo bellissimo spettacolo raduna tantissime persone: alla presenza del Governatore del Minas Gerais, del prefetto della città e di altre importanti personalità, verso le 19.30, momento in cui la giornata volge al buio, inizia il countdown e in un solo attimo 7 mila metri di cavi luminosi, 4 mila lampade strobo e 600 mila micro lampadine  illuminano tutti i giardini, gli alberi, le fontane di questa bellissima piazza! Io ero presente e devo dire che è stata una forte emozione!

Arvore_de_Natal_Lagoa_Rodrigo_Freitas

A Rio de Janeiro, l’albero di Natale della Lagoa Rodrigo de Freitas nel quartiere di Ipanema è già diventato, dopo 19 anni, uno dei simboli della città. L’inaugurazione è avvenuta sabato scorso quando più di 3 milioni di lampadine si sono accese per illuminare le 200.000 persone presenti per questa tradizionale festa! Con 85 metri di altezza, l’albero di Ipanema corrisponde ad un palazzo di 28 piani ed è già entrato nel Guiness dei primati come albero di Natale più alto al mondo.

 

Nel sud del Brasile invece, a circa 130 km dalla capitale dello Stato del Rio Grande do Sul – Porto Alegre – sorge un piccolo centro chiamato Gramado, nella Serra Gaúcha. Questo piccolo centro è famoso in tutto il Brasile come il paese del Natale! Già l’architettura della cittadina con le costruzioni di chiara matrice tedesca, frutto del periodo coloniale durante l’Ottocento, rende Gramado un posto speciale per il Natale. Sembra, infatti, di essere a Bolzano o Merano per i classici mercatini!

Gramado

Qui da metà dicembre a metà gennaio avviene“Natal Luz”, evento in cui l’atmosfera del Natale fonde luci, suoni e giochi tradizionalmente natalizi con l’allegria folkoristica del Brasile. Al Natal Luz partecipa tutta la città: le strade, i parchi, i viali, le case vengono addobbate ed ornate di luci, e tutta Gramado diventa una sorta di villaggio di Babbo Natale. L’attenzione di cittadini e turisti è poi tutta per il grande albero illuminato (alto più di 8 metri) posto all’entrata del paese. Tra gli eventi principali, il concerto della Federazione dei Cori del Rio Grande do Sul, con tipiche musiche natalizie, durante il quale anche i componenti del coro si schierano con formazione ad albero di Natale e l’annuale raduno di tutti i Babbi Natale del Sud America.

Correios

Altra tradizione tipica del periodo pre Natalizio in Brasile è la campagna “Papai Noel dos Correios”, realizzata da più di 20 anni in tutto il paese e molto seguita. Tramite le Poste brasiliane (Correios), tutti i bambini meno abbienti possono inviare le loro letterine a Babbo Natale esprimendo i loro desideri. Le letterine vengono poi esposte negli uffici postali dove chiunque può scegliere una letterina e inviare il regalo richiesto al bambino. Ovviamente i bambini fanno di tutto per realizzare letterine di Natale bellissime e colorate per attirare al massimo l’attenzione dei loro benefattori!

In Italia questo week end è quello dell’Immacolata, quando la maggior parte delle famiglie prepara le proprie decorazioni natalizie in casa.

Quindi…buoni preparativi e buon long we!




Gita a Arraial d’Ajuda

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Settimana scorsa abbiamo approfittato di due giorni di ferie per la festa della “Consciência Negra” (20 Novembre, giorno dedicato alla riflessione sull’inserimento dei neri nella società brasiliana) e abbiamo trascorso un lungo we ad Arraial d’ Ajuda.

mapa_arraial_d_ajuda

Per arrivare da Belo Horizonte, abbiamo volato, per poco più di un ora, verso Porto Seguro, seconda città dello stato di Bahia, dopo Salvador. Questa area, direttamente affacciata sull’Oceano Atlantico, fu la prima zona del territorio brasiliano, ad essere scoperta dai navigatori Portoghesi.

Da Porto Seguro per arrivare a Arraial d’ Ajuda ci si mette circa mezz’ora di taxi, compresi 10 minuti di traghetto per attraversare l’estuario del fiume Buranhém che arriva dal Minas Gerais.

Igreja-nossa-senhora-d-ajuda

Si racconta che il nome del paese derivi dal periodo della colonizzazione portoghese nel 1500. All’inizio di quel secolo infatti, i gesuiti, si stabilirono su questa costa, per convertire gli indios alla religione cattolica. Il primo problema che trovarono fu che l’unica sorgente di acqua della zona si trovava nell’area di Porto Seguro e quindi al di là del fiume. Decisero così di pregare la Nossa Senhora de Ajuda perchè li aiutasse a trovare una fonte di acqua più comoda. Avvenne un miracolo e proprio al centro del villaggio, sgorgò una sorgente naturale. Fu così che nel 1549, i gesuiti edificarono la chiesa di Nossa Senhora d’Ajuda, ritenuta una tra le più antiche costruzioni del Brasile. Decisero anche di chiamare il paese Vila d’ Ajuda (paese della Nossa Senhora d’Ajuda), nome trasformatosi poi in Arraial (altro termine per indicare “paese”).

Centro

Il paesino, caratterizzato da piccole casette colorate, rimane arroccato in cima ad una piccola collina. E’ abbastanza turistico ma per questo molto semplice da “vivere”. All’insegna di una vacanza molto rilassante nel giro di poche centinaia di metri si trovano negozi di vario genere, pousadas dove dormire, tantissimi ristoranti dai più ai meno tipici (ci siamo gustati delle ottime aragoste!) e baracchini per bere delle ottime Caipirinha. Le vie più famose sono la “Broduei” (scritto proprio così) e la rua do Mucugê, che per il suo stile architettonico, e la varietà di strutture raffinate è conosciuta come una delle vie più “charmose” di tutto il Brasile.

Praia

Sotto il paese…la costa di spiaggia chiara e fine e l’oceano Atlantico! Intorno una ricca vegetazione verde si alterna ad alte rocce rosse. Il paesaggio è incredibile, paradisiaco!

Le spiagge più belle? Quella di Mucugê, appena ai piedi del paese e quella di Pitinga.

Praia Mucuge

Il principale impegno della nostra vacanza? Uscire dal nostro hotel fronte mare (ce ne sono tantissimi e per tutte le tasche) e camminare per chilometri sulla lunga spiaggia dorata! L’unica attenzione da avere è riguardo alla marea: al mattino la spiaggia è lunga e ampia, intorno all’ora di pranzo si restringe molto, costringendo quasi tutti i localini e bar a ritirare buona parte dei loro ombrelloni e tavolini. Ma a metà pomeriggio la spiaggia torna ad essere la cornice bellissima di questo paesaggio.

Nelle vicinanze dicono che meriti molto Trancoso, altro paesino meno turistico che noi però, essendo rimasti solo 3 giorni, non abbiamo visitato. Altra attrazione della zona è l’ Eco Park, parco acquatico più grande di tutta la America Latina.

Buon we…sognando spiagge brasiliane!




Un piccolo aperitivo brasiliano!

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao amiche di Auto&Donna,

per questo sabato ho pensato di darvi due ricettine tipiche per organizzare un piccolo aperitivo brasiliano!

Si tratta quindi di uno stuzzichino (Frango a passarinho) e di due cocktail da servire insieme (la Batida de Coco e l’intramontabile Caipirinha). Vi piace come idea? Vediamo gli ingredienti e le ricette:

Frango a passarinho

Frango a passarinho (Pollo fritto)
“Frango a passarinho” vuol dire “pollo uccellino“, perché il pollo viene tagliato a piccoli pezzi. In Brasile si mangia solitamente, o abbinato a riso e fagioli, o appunto come “tiragosto” e cioè aperitivo/stuzzichino. Deve essere ben condito, croccante e molto asciutto.

Ingredienti

  • 1 pollo medio eviscerato
  • 4 cucchiai di succo di limone
  • 4 spicchi d’aglio
  • Sale
  • Pepe
  • olio di mais per friggere
  • prezzemolo tritato per guarnire, a piacere

Pulire il pollo lasciando la pelle e tagliare a piccoli pezzi con una mannaia. La coscia, per esempio, deve essere tagliata in 2 o 3 pezzi. Sbucciare e tagliare l’aglio a fettine. Condire il pollo con il limone, l’aglio, sale, pepe e lasciar marinare per almeno 1 ora. A piacere si possono aggiungere altre spezie. Eliminare l’aglio, asciugare per evitare gli schizzi e friggere, un po’ alla volta, in abbondante olio di mais ben caldo, finché non è dorato e croccante. Far asciugare su carta assorbente e servire caldo, a piacere su un letto di lattuga. Si può cospargere di prezzemolo tritato.

batida-de-coco

Batida de coco
La “batida de coco” è uno dei rinomati aperitivi a base di “pinga” (o cachaça) e latte concentrato zuccherato. Può essere preparata in anticipo e si conserva a lungo preferibilmente in frigorifero. Viene servita con ghiaccio come aperitivo o pura, come digestivo.  Volendo il latte di cocco si può sostituire con della frutta (per es delle fragole) e si ottiene una batida de fruta (con le fragole per es diventerebbe una “Batida de Morango”)

Ingredienti

  • 200 ml di latte di cocco
  • 300 ml di latte concentrato zuccherato (1 lattina)
  • 300 ml di cachaça o vodka

Frullare gli ingredienti, imbottigliare e conservare in frigorifero. Prima di servire agitare la bottiglia. Servire in bicchieri bassi con ghiaccio tritato come aperitivo e in piccoli calici come digestivo.

Caipirinha

Caipirinha
Caipirinha è il diminutivo di “caipira”, parola che designa colui che abita in campagna. La “caipirinha” è stata ufficialmente riconosciuta in Brasile con un decreto che definisce che: “La bevanda…con gradazione alcolica compresa tra quindici e trentasei per cento in volume,… elaborata con “cachaça”, lime e zucchero, potrà essere denominata “caipirinha” ed è una bevanda tipica brasiliana”. La caipirinha preparata con vodka in Brasile viene chiamata “caipivodka”, mentre esiste anche la “caipisakè”, tipica dei ristoranti giapponesi e con il Sakè come base alcolica.

Ingredienti

  • 1 lime
  • 1 o 2 cucchiai di zucchero
  • ½ bicchiere di cachaça o vodka
  • ghiaccio tritato

Lavare e tagliare il limone a piccoli pezzi. Pestare il limone con lo zucchero in un bicchiere grande e aggiungere la cachaça o la vodka e il ghiaccio. Coprire con un altro bicchiere, agitare e versare in un bicchiere largo e basso, con il limone e il ghiaccio. Servire subito.

Buon we e…buon aperitivo brasileiro!!

Laura




I popoli indigeni del Brasile

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao amiche di Auto&Donna,

oggi andiamo alla scoperta dei popoli indigeni del Brasile. Attualmente i gruppi di indios riconosciuti dal governo brasiliano sono più di 200, a cui vanno aggiunti altri gruppi  non riconosciuti ufficialmente o considerati come sottogruppi di quelli riconosciuti.

Indigeni 1500

Questi popoli abitano l’odierno Brasile da ancora prima dell’arrivo degli Europei, intorno al 1500. Cristoforo Colombo pensava di aver raggiunto le Indie orientali e per questo motivo, i primi esploratori chiamarono questi popoli con il nome di Indios, termine rimasto in uso ancora oggi.

Secondo l’ultimo censimento realizzato nel 2010 da IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística), i brasiliani sono 190.755.799 milioni e l’attuale popolazione indigena brasiliana sarebbe formata da 817.693 indigeni (502.783 vivono in zone rurali e 315.180 in zone urbane). Alcuni di questi gruppi stanno scomparendo e sono rappresentati da poche decine di individui. Altri hanno comunità più grandi, come i Guarani Kaiowá (oltre 31.000 unità solo in Brasile) o i Kaingang (oltre 33.000 unità).

Mapa Indigeni

Secondo questo censimento, in tutti i 27 stati federali, compreso il Distretto Federale, vivono popolazioni indigene, anche se la regione del Nord è quella in cui si concentra la maggior parte di indigeni, circa il 37,4% del totale. Alcuni gruppi sono del tutto isolati e vivono all’interno della foresta amazzonica, altri vivono in riserve delimitate dalle autorità brasiliane, altri ancora in villaggi assimilati alle città. Molti gruppi vivono in aree di confine e sono localizzati all’interno di più stati (in particolare Brasile, Colombia, Perù, Bolivia e Venezuela).

Ogni gruppo parla una lingua diversa, tranne alcuni casi in cui due o più gruppi hanno in comune la stessa lingua. Una minoranza dei gruppi parla il portoghese come lingua principale essendo la loro lingua madre estinta. In totale sono state registrate 274 lingue parlate e secondo il censimento il 17,5% della popolazione indigena non parla il portoghese.

Indigeni

Oltre ai 200 gruppi indigeni identificati, il FUNAI (Fondazione Nazionale degli Indigeni Brasiliani) registra inoltre 69 gruppi indios non contattati (che, cioè, non hanno contatti con il mondo esterno) oltre a gruppi che stanno richiedendo il riconoscimento della loro condizione indigena attraverso l’organo federale indigeno.

Questi gruppi, volutamente non vogliono avere contatti con le altre tribù, e questa loro decisione, quasi certamente, è il risultato di disastrosi rapporti precedenti, del reiterarsi di altre invasioni e della distruzione della loro foresta. Per esempio, i gruppi in-contattati che vivono nello stato di Acre sono probabilmente i sopravvissuti all’epoca del boom del caucciù, durante la quale molti Indiani furono ridotti in schiavitù. È probabile che i sopravvissuti siano fuggiti risalendo i fiumi. I ricordi delle atrocità commesse contro i loro antenati potrebbero essere ancora molto forti.

Indigeni Incontattati

Quel che si sa di questi popoli è molto poco. Sappiamo con certezza che vogliono rimanere isolati: rispondono agli esterni e agli aerei che li sorvolavano scoccando contro di loro delle frecce o nascondendosi nel folto della foresta. Alcuni sono cacciatori nomadi. Altri sono più sedentari e vivono in case comunitarie, coltivando manioca e praticando caccia e pesca. Altri ancora utilizzano archi e frecce molto grandi.

Gli in-contattati sono considerati tra i popoli più vulnerabili del paese: dipendono totalmente dalla foresta per la loro sopravvivenza, ma gran parte di questa viene distrutta dai taglialegna, dagli allevatori, dalle prospezioni petrolifere e da altri grandi progetti industriali. Inoltre, non hanno difese immunitarie verso le malattie portate dall’esterno e anche una semplice influenza, un raffreddore, un morbillo rischierebbe di spazzarli via. I popoli in-contattati del Brasile devono essere protetti e i loro diritti alla terra riconosciuti prima che loro e le foreste da cui dipende la loro sopravvivenza siano cancellati per sempre.

Indigeni con arco

Molti gruppi hanno contatti occasionali, a volte ostili, con le tribù vicine. E sono ben consapevoli di essere circondati da altre società. Spesso, gli indigeni limitrofi e il FUNAI sanno approssimativamente dove abitano. Sin dal 1987 il FUNAI gestisce un dipartimento dedicato agli Indiani in-contattati e la sua politica è quella di stabilire il contatto solo nel caso che sia stata messa a grave rischio la loro immediata sopravvivenza. Diversamente non viene intrapreso nessun tentativo. Al contrario, il FUNAI ha il compito di demarcare e proteggere la loro terra dalle invasioni attraverso degli avamposti di protezione. I popoli in-contattati devono avere il diritto di decidere se vivere isolati oppure no. Ma per esercitare questo diritto hanno bisogno del tempo e dello spazio necessari.

Buon we!

Laura

 




Viaggiare verso il Brasile

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao a tutte,

come è andata questa settimana in Italia? So che per tante città e regioni ci sono stati paura e disagi per le alluvioni. Qua invece abbiamo passato una settimana di caldo torrido con temperature record per il periodo. Nel mio stato, il Minas Gerais, non piove da mesi e siamo in allerta per la siccità!

Ma veniamo all’argomento di questo nuovo sabato brasiliano di Auto&Donna: Viaggiare verso il Brasile.

Allora prima di tutto per venire in Brasile per motivi turistici, come cittadini italiani, non avrete bisogno di fare nessuna richiesta di visto o procedura particolare prima di partire (come si fa per es. per gli Stati Uniti d’America). Una volta sull’aereo vi verrà consegnato un modulo da compilare: dovrete inserire i vostri dati completi, dove alloggerete, i motivi del viaggio….Questo modulo dovrete consegnarlo, una volta atterrati in Brasile, alla polizia di frontiera, dove verificheranno anche la validità del vostro passaporto (che deve avere una validità minima di 6 mesi).

cartao-entrada-saida-brasil

Con questa procedura (diciamo per motivi di turismo) la permanenza dei cittadini italiani non dovrà superare 90 giorni nell’arco di 180 giorni a contare dalla data della prima entrata in territorio brasiliano; Può essere quindi, che alla partenza, vi venga anche richiesto di presentare il biglietto di rientro in Italia. Per maggiori informazioni potete rivolgervi all’Ambasciata Brasiliana a Roma http://roma.itamaraty.gov.br/it o al Consolato a Milano http://milao.itamaraty.gov.br/

Le compagnie aree principali con cui viaggiare dall’Italia verso il Brasile (escludendo i voli charter) sono Alitalia, con voli diretti da Roma su San Paolo o su Rio de Janeiro oppure TAM (compagnia di bandiera Brasiliana) che collega Milano a San Paolo con volo diretto. Molteplici sono poi le possibilità di volare con altre compagnie europee, facendo uno scalo in più in Europa. Moltissimi sono i voli per esempio operati da TAP (compagnia di bandiera Portoghese) in partenza dalla città di Lisbona e che propone voli diretti da Lisbona per varie città del Brasile.

TAM

Come per altri paesi del Mondo, nel caso in cui arriviate da un volo intercontinentale con scalo in Brasile e dobbiate poi proseguire con un volo interno su un’altra città del Brasile, dovrete ritirare le valigie nel primo scalo e rispedirle per la seconda parte del viaggio. Quindi mettiamo che il vostro volo sia Milano-Belo Horizonte (per venire a trovare a me). Volerete con TAM da Milano a San Paolo e poi sempre con TAM da San Paolo a Belo Horizonte. Nonostante la compagnia sia la stessa, una volta arrivati a San Paolo, dovrete ritirare le valigie, uscire nella zona Arrivi (come se doveste uscire), e presentarvi ad un Check-In apposta per i voli in connessione dove rispedire le valigie. A quel punto potrete recarvi nella zona Partenze dei Voli Nazionali, e seguire la normale procedura di controllo documenti e controllo bagaglio a mano.

guarulhos-airport

Ultima cosa importante: in teoria nelle vostre valigie non potrete portare nulla di alimentare! Quindi..anche nel caso in cui veniate a trovare me, purtroppo non potrete portarmi pezzi di formaggio grana, salumi o altro. E’ però permesso portare fino a 12 litri di bevande (alcoliche o non) nel bagaglio che spedite. Quindi se volete portarmi una bottiglia di buon vino italiano, quella sarà apprezzata. Nel caso in cui vi fermino in dogana per controllare i bagagli (e succede abbastanza facilmente), vi faranno passare le valigie al metal dector e molto probabilmente vi chiederanno poi di aprirle per controllarne il contenuto. Qualsiasi alimento troveranno, ve lo confischeranno (in teoria vale anche per prodotti secchi, tipo pasta e biscotti su cui però sono solitamente più tolleranti). Nel caso abbiate il vostro computer portatile, oppure una macchina fotografica particolarmente nuova, potrebbero richiedervi la ricevuta di pagamento (che se il pc ha qualche mese/anno, voi sicuramente non avrete con voi). Il Brasile ha tasse di importazione molto alte per tutte le tipologie di prodotti e quindi vogliono evitare che stiate trasportando per es, un PC nuovo che, rivenderete una volta arrivati in Brasile.

Direi che queste sono tutte le informazioni pratiche che mi sono venute in mente!

Buon we e ….Buon viaggio!!

 




LA SCUOLA BRASILIANA

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Buongiorno a tutti e buon sabato dalla vostra inviata per Auto&Donna in Brasile!

Oggi parliamo della Scuola Brasiliana, come è suddivisa, come funziona ecc.

I bambini brasiliani possono iniziare il loro percorso con la scuola materna (facoltativa), chiamata Educação Infantil che è divisa in Maternal (dai 2 ai 5 anni), che si concentra sullo stabilire contatti principalmente sociali e il Jardim (dai 3 ai 6 anni) che mira invece a fornire delle prime conoscenze scolastiche. Ancora prima il bambino può andare al Berçario, che corrisponde al nostro nido, dove i bambini vengono presi fin dai primi mesi di vita.

Passiamo poi alla scuola primaria obbligatoria che si divide in Ensino Fundamental I (i primi 5 anni scolastici) e Ensino Fundamental II (i successivi 4 anni).

Ensino Fundamental

Fino a poco tempo fa l’età obbligatoria per iniziare a frequentare la scuola era 7 anni. Quest’età ora è stata ridotta ai 6 anni ma (come in Italia) i bambini possono iniziare a frequentare la scuola già all’età di 5 anni purché ne compiano 6 entro il primo semestre.

Durante l’ Ensino Fundamental I, gli studenti hanno, solitamente, un’ unica insegnante che li accompagna dal primo al quinto anno. Le materie obbligatorie sono portoghese, storia, geografia, matematica, scienze e educazione fisica.

Nel Ensino Fundamental II a queste materie si aggiunge anche lo studio di due lingue straniere (normalmente inglese e spagnolo).

A seguire poi si arriva all’educazione secondaria (le nostre scuole superiori), in portoghese Ensino Medio, che dura 3 anni e va quindi dai 15 ai 18 anni. Le materie nuove sono chimica, biologia, filosofia e sociologia. La scuola in Brasile è obbligatoria fino ai 14 anni, quindi fino alla fine dell’Ensino Fundamental II.

Uniforme

L’anno scolastico va da Febbraio fino a Dicembre con una pausa a Luglio. Le ferie principali sono però nel periodo Natalizio e poi per tutto gennaio, quando in Brasile è estate. Un’altra curiosità è che tutti i bambini brasiliani, dall’asilo fino alle superiori, utilizzano un’uniforme scolastica, solitamente abbastanza sportiva.

A causa della grande quantità di studenti, gli orari di lezione in molte scuole del Brasile sono divisi in 3 sessioni, dalle 7.00 alle 12.00, dalle 12.00 alle 17.00 e dalle 17.00 alle 22.00. Questa suddivisione solitamente si applica sia alle scuole private sia a quelle pubbliche.

Maple Bear

La maggior parte delle famiglie di classe media brasiliane iscrive i propri figli alle scuole private, considerate molto superiori alle scuole statali. Questo accade anche per i figli degli espatriati che vivono in Brasile. Oltre alle scuole private normali, ci sono anche scuole internazionali e religiose. A Belo Horizonte, per esempio, dove vivo io, esistono alcune  scuole internazionali molto ben considerate: la scuola Italo-brasiliana (Fundação Torino) la scuola Americana (EABH) e la scuola Canadese (Maple Bear)

Una volta terminato l’Ensino Medio, gli studenti possono entrare nel mondo universitario, ossia l’Ensino superior.

Per quanto possa apparire contraddittorio, sopratutto dopo quanto abbiamo detto sulle scuole private, le università statali del Brasile sono migliori di quelle private. Ciò sembra ancora più paradossale, infatti, considerando che la maggior parte degli studenti che frequentano l’università prima frequentavano scuole medie private.

Universidade

Per poter accedere all’universita, è necessario passare un esame di ammissione, detto “vestibular”. Nelle università private il vestibular di solito è solo una formalità, mentre le università statali usano il test per selezionare i migliori studenti dal, solitamente alto, numero di candidati e questa è un altra ragione del più alto prestigio delle lauree conseguite nelle università statali.

Per prepararsi in modo adeguato al vestibular è molto comune frequentare per 6 mesi il cosidetto “Cursinho”, un corso creato apposta per studiare in vista dell’esame di ammissione universitario.

Buon we!

Laura




Elezioni presidenziali Brasile 2014

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao amiche di Auto&Donna,

oggi parliamo di un tema molto attuale in Brasile: domani infatti, domenica 5 ottobre, gli elettori verranno chiamati alle urne, come ogni 4 anni, per votare alle elezioni presidenziali Brasile 2014. Vediamo, dunque, come funziona il sistema elettorale Brasiliano e quali saranno i principali attori di queste elezioni.

Camara dos deputados

Il Brasile è una repubblica federale presidenziale composta da 26 Stati più il Distretto Federale di Brasilia. La guida della Repubblica è affidata ad un Presidente, eletto a maggioranza assoluta (se necessario con un secondo turno di ballottaggio). Domenica, oltre che per il Presidente Federale, i brasiliani saranno anche chiamati a rinnovare la Câmara dos Deputados e un terzo del Senato Federale (nel 2010 ne vennero rinnovati i due terzi, così come accadrà nel 2018).

Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente, che possiede anche le funzioni di Capo di Stato e Capo del Governo, mentre il potere legislativo è detenuto dal Congresso nazionale, che è diviso in due camere parlamentari: la Camera dei Deputati, quadriennale, di 513 membri, e il Senato Federale che comprende 81 membri. Il sistema di voto è di tipo statale per l’elezione dei senatori: ogni stato elegge tre o due candidati in base al numero degli abitanti; per l’elezione del presidente e della Camera dei Deputati, invece, si adopera un sistema proporzionale che tiene conto della popolazione complessiva di tutto il Paese.

Sistema elettronico

Dal 1996 il Brasile usa, primo al mondo, un sistema di votazione elettronica, universale e obbligatoria (l’elettore che non vota e non giustifica la sua assenza alle urne per 3 volte, avrà la tessera elettorale cancellata). Votano tutti i cittadini alfabetizzati fra i 18 e 70 anni.

Vediamo quali sono gli ultimi pronostici e i principali attori di queste elezioni:

Dilma-rousseff

  • Dilma Roussef, presidente federale in uscita, che dovrà convincere 140 milioni di elettori brasiliani a tornare a dare fiducia al PT (Partito dei Lavoratori), che in Brasile governa da 12 anni. Nata a Belo Horizonte in una famiglia di buona borghesia. Studia nei migliori collegi. Entra nel movimento studentesco che si batte contro la dittatura militare. Diventa marxista. Si dà alla lotta armata e la chiamano Giovanna d’Arco. Nel ’70 viene arrestata a San Paolo e rimane in carcere tre anni. La torturano per 22 giorni. Quando esce si rifà una vita a Porto Alegre. Si sposa e divorzia due volte, ha una figlia e una nipote. Approfondisce gli studi di economia e entra nel Pt dell’ex presidente Lula. Nel primo governo, Lula la nomina ministro dell’Energia. Poi la mette al suo fianco come Capo di Gabinetto. E nel 2010 la sostiene nella corsa alla presidenza.

MARINA-SILVA

  • Marina Silva, candidata del Partito socialista brasiliano (Psb): terza di undici figli in una poverissima famiglia di raccoglitori di caucciù, sposata due volte e con quattro figli, nasce nelle palafitte di Acre, lo Stato più disperato dell’Amazzonia. Rimane analfabeta fino a 16 anni, quando, dopo la morte della madre, entra in convento dove impara a leggere e scrivere. Si appassiona alla storia del Brasile e recuperando il tempo, si laurea in breve tempo. Per guadagnarsi da vivere fa la domestica. Milita per qualche tempo nel Partito comunista rivoluzionario. Scocca poi, anche per lei, la scintilla con Lula. A 36 anni diventa nelle liste del Pt la più giovane senatrice del Brasile. Nel 2002, dopo il primo trionfo presidenziale di Lula, è ministro dell’Ambiente e si batte contro la deforestazione. Carica che lascia nel 2008 per protesta contro la costruzione di due centrali idroelettriche in Amazzonia e la corruzione che dilaga nel partito. Disillusa, lascia il Pt e aderisce ai Verdi, fino al 2013 quando passa al Partito Socialista. Forte dell’appoggio degli evangelici (è membro attivo dell’Assembleia de Deus, una delle chiese più aggressive), delle masse rurali della sua terra, della borghesia delle metropoli ideologicamente avversa al Pt, dichiara: «Sarò la prima presidente di colore del Brasile», (la Obama del Sudamerica).

Aecio-neves

  • Aecio Neves del partito socialdemocratico (Psdb): Nato anche lui a Belo Horizonte, è il più giovane dei tre candidati principali. Ex governatore di Minas Gerais, è nipote di Tancredo Neves, figura di spicco della transizione tra dittatura militare e democrazia. Neves era considerato, fino a metà agosto il catalizzatore del voto anti-PT e l’unico candidato in grado di impensierire la Presidente uscente. Nelle ultime settimane, invece, è progressivamente scomparso dal centro del dibattito, polarizzato dallo scontro Silva-Rousseff.

Vediamo cosa è successo nelle ultime settimane! Fino al metà agosto il partito Socialista era rappresentato da Eduardo Campos, l’ex governatore di Pernambuco. Ma il 13 agosto, il Cesna su cui Campos viaggiava e su cui avrebbe dovuto viaggiare anche la sua vicepresidente Marina, precipitò a Santos e il candidato perse la vita.

Da quel momento la stessa provvidenza, che all’ultimo non fece salire Marina su quel Cesna, l’ha catapultata in testa ai sondaggi. Campos aveva un indice di gradimento che oscillava intorno al 10 per cento. Marina in un mese di campagna raggiunge e quasi supera Dilma, attestandosi intorno al 35 per cento, e togliendo moltissimi voti a Aecio. Dopo un boom iniziale Marina subisce, però, una certa frenata nei sondaggi delle ultime settimane. La candidata ambientalista, infatti, presenta piani di riforme molto fumosi e poco concreti, non specificando dove intende prendere le risorse per attuarle.

Dilma, dall’altro lato, è più concreta ma, sopratutto dopo i Mondiali e in prospettiva delle prossime Olimpiadi di Rio 2016, è accusata dalla nuova borghesia di incapacità per non aver investito i capitali destinati a questi eventi, in sanità e istruzione, spesso ancora al livello del terzo mondo.

Dibattiti tv

L’esito del risultato finale rimane ancora molto incerto, anche se, secondo gli ultimi sondaggi, Dilma Rousseff è in ripresa e vincente al secondo turno. Le intenzioni di voto la vedrebbero posizionarsi prima, nel primo turno, con un 40% contro il 27% della Silva e solo il 18% del  conservatore Aecio Neves. E, per la prima volta dopo settimane, Rousseff risulterebbe in vantaggio nel ballottaggio del 26 ottobre:  vincerebbe le elezioni con il 47% contro il 43% di Silva. Ovviamente un esiguo tre per cento di distacco non tranquillizza più di tanto il Pt, ma è senz’altro un fatto positivo dopo una serie di segnali allarmanti!

Vedremo come andrà: vincerà l’ambientalista, religiosa e sognatrice Marina o verrà riconfermata la dura e pragmatica manager Dilma?  O alla fine la spunterà il conservatore Aecio?

Buon we,

Laura




Açaí, il frutto amazzonico che ha conquistato il mondo!

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

L’Açaí (si pronuncia “Asaì”), frutto di una palma amazzonica, ha conquistato il mondo! Dopo una larga diffusione in Brasile (si trovano bar e baracchine ad ogni angolo delle strade…anzi anche in spiaggia!!) è arrivato fino ai bar di Los Angeles, New York e Parigi.

Ma vediamo di cosa si tratta. Già in uno dei miei primi articoli sulla frutta brasiliana, care amiche di Auto&Donna, vi avevo anticipato qualcosa di questo frutto miracoloso, ma oggi ne parliamo in modo più approfondito! Tanto per darvi un’idea, vi racconto subito che, negli stati del Nord del Brasile, di Amazzonia e Parà, suoi i principali produttori, il consumo di açaí è il doppio del consumo di latte!

açaí palm

L’açaí è una palma che può raggiungere un’altezza di 25 metri. Cresce spontanea nelle regioni nord del Brasile e nello Stato del Parà si trova la migliore qualità. In cima alla palma, che è molto sottile, nascono, raggruppati in grossi e lunghi grappoli, i frutti di açaí, piccole bacche rotonde, di colore viola scuro, quasi nere (ricordano un po’ i nostri mirtilli) composte all’80% dal nocciolo e per il restante 20% dalla polpa.

Normalmente la raccolta avviene durante la notte, così che si possa poi portare il raccolto subito al mercato e mantenere così intatte le proprietà nutritive di questo “super-frutto”. Visto che la palma su cui cresce è molto sottile e i frutti si trovano solo in cima, la raccolta viene solitamente fatta da ragazzi giovani e magri che riescono così a salire sulla palma senza problemi. Il raccolto più ricco avviene tra i mesi di luglio e dicembre.

Açai
Le bacche vengono poi lavate e spolpate; la polpa segue un processo molto attento di pastorizzazione, confezionata e immediatamente dopo, surgelata, così da mantenere inalterate le proprietà fino al momento del consumo.

Açai na tigela

Gli abitanti delle ragioni amazzoniche in cui il frutto abbonda, lo utilizzano per preparare succhi, vini, dolci, liquori e gelati. Il succo di açaí, mischiato alla farina di tapioca e unito al pesce grigliato, fa parte della loro alimentazione quotidiana. Nel resto del Brasile e del mondo viene venduto come bibita e sotto forma di capsule, ma la forma più comune di trovarlo (almeno in Brasile dove esistono tantissimi bar che vendono solo Açaí) è come “Açaí na tigela” in cui la polpa congelata del frutto è frullata insieme allo sciroppo di guaranà, fino ad assumere l’aspetto di un sorbetto e venduto con frutta fresca o cereali.

Açai Energia

L’Açaí ha avuto un grandissimo successo, inizialmente sopratutto tra gli sportivi e nelle palestre grazie al suo alto valore energetico che garantisce un picco incredibile nelle attività fisiche (100 grammi contengono 250 calorie). E’ un frutto ricco di proteine, fibre e vitamine (C, B1 e B2). Contiene anche una buona quantità di fosforo, ferro, calcio e potassio. E’ un ottimo alleato per combattere i radicali liberi, grazie alle sue qualità antiossidanti. Possiede un alto contenuto anche di antociani, presenti in altri alimenti di color viola, come l’uva e che garantiscono una miglior circolazione sanguigna. Solo per avere un’idea, un litro di Açai contiene valori 35 volte più alti di antociani di quelli contenuti in 1 litro di vino rosso!

Insomma stiamo davvero parlando di un Super Frutto!! Ne avevate già sentito parlare?

Buon we,

Laura

 




Oscar Niemeyer e Belo Horizonte

Di Laura Orlandi – www.ourlifeinbh.com

Ciao Amiche di Auto&Donna,

come va? Tornate tutte ai ritmi normali? Eccoci, come ogni sabato, al nostro incontro tra Auto&Donna e il Brasile. Oggi, come vostra inviata, vi racconto di un personaggio brasiliano famoso: l’architetto Oscar Niemeyer.

O. Niemeyer

Nato a Rio de Janeiro nel 1907 Oscar Ribeiro de Almeida Niemeyer Soares Filho fu uno dei più noti e importanti architetti a livello internazionale del XX secolo. Collaborò per diversi anni con Le Corbusier e fu tra i pionieri nell’esplorazione delle possibilità costruttive ed espressive del cemento armato. Da molti ammiratori venne paragonato più ad uno scultore, che ad un architetto, per la dinamicità delle forme e delle curve sensuali che sempre utilizzò nei suoi edifici.

Nel corso della sua vita, lavorò molto in Brasile ma anche all’estero. Nel 1939, il sindaco di New York, Fiorello La Guardia, impressionato dal lavoro svolto da Niemeyer per la costruzione del padiglione brasiliano al New York World’s Fair, lo onorò con le chiavi della città di New York. Nel 1947, fece parte del team internazionale che avrebbe lavorato sul progetto del quartier generale delle Nazioni Unite a New York.

Brasilia

Nel 1956 venne chiamato dal neo eletto presidente del Brasile Juscelino Kubitschek per un progetto molto audace. Kubitschek gli disse: “Sto per fare costruire una nuova capitale del paese e voglio che lei mi aiuti […] Oscar, questa volta costruiremo la capitale del Brasile.” In 4 anni venne così costruita interamente Brasilia, attuale capitale del Brasile, città nel desolato centro del paese, a migliaia di chilometri da qualsiasi altra città maggiore. La volontà di Kubitschek era di stimolare l’industria nazionale, integrando aree del paese distanti per popolare e portare il progresso a regioni inospitali.

Museo Niteroi

Dopo anni di riconoscimenti e lavori all’estero,e 21 anni di esilio a Parigi, durante il regime militare che dominò il Brasile, nel 1985 torno in patria e nel 1996, a 89 anni, lavorò all’edificio che molti considerano il suo miglior lavoro: il Museo di arte contemporanea di Niteroi, città limitrofa a Rio de Janeiro. L’edificio poggia su di una roccia, offrendo una bellissima vista della Baia di Guanabara e della città di Rio de Janeiro. Morì nel 2012 a quasi 105 anni.

Ma, torniamo un attimo indietro e vediamo anche il legame di Niemeyer con la città dove io vivo, Belo Horizonte.

Chiesa di San Francisco

Nel 1940, prima quindi di costruire Brasilia, Niemeyer incontrò lo stesso Juscelino Kubitschek, che allora era il sindaco di Belo Horizonte. Kubitschek commissionò a Niemeyer lo sviluppo di una serie di edifici di un nuovo quartiere a nord della città chiamato Pampulha. Qui Niemeyer costruì il primo monumento moderno in Brasile: la chiesa di San Francesco di Assisi. L’edificio, caratterizzato da sinuose linee curve e rivestito di azulejos azzurri sullo stile portoghese, ricevette l’acclamazione internazionale dopo l’esibizione del 1943 di ‘edifici brasiliani’ al MoMA di New York ma le autorità conservatrici della chiesa di Minas Gerais rifiutarono di consacrare la chiesa fino al 1959, sia per la sua forma non ortodossa, sia per la pittura murale dell’altare, dipinta da Candio Portinari che dipinse Cristo come il salvatore di matti, poveri ed eretici.

Casa do Baile

A Pampulha Niemeyer construì inoltre, attorno al lago artificiale, la Casa do Baile (nella foto), un casinò, trasformato nel 1957 nella sede del MAM (Museo di Arte Moderna) una discoteca, un ristorante, un golf club e uno yacht club che lui stesso definì come una casa-barca fatta di linee dure che si lancia sulle acque tranquille del lago.

Ed Niemeyer BH

A Belo Horizonte però, si trovano altre importanti opere del “Maestro”. Nel 2010, fu inaugurata la Cidade Administrativa Tancredo Neves, progettata da un Niemeyer, ultra centenario, per ospitare la sede del Governo del Minas Gerais. Inoltre in centro città, si possono osservare altri due edifici importante da lui progettati: la Biblioteca Publica Estadual e l’Edificio Niemeyer, uno dei più bei palazzi della città, con le sue curve e il suo stile sinuoso che ricordano le colline mineire.

Buon we amiche!

Laura