CARAIBI LOW COST

(Italian and english version)MARZO IN THE WORLD: CaraibiCome meglio finire il nostro mese dedicato ai viaggi all’estero se non con un grande classico? Oggi vi portiamo ai Caraibi: mare cristallino, resort da sogno, sole 365 giorni l’anno, e vacanze all’insegna del puro relax. In particolare La Repubblica Dominicana e il Messico. Se alle meraviglie naturali e al clima eccezionale si uniscono anche i prezzi abbordabili dei mesi estivi ecco che il sogno si trasforma in realtà.CaraibiUna vacanza fruibile in tutti i periodi dell’anno grazie alle temperature elevate anche se a luglio e ad agosto aumenta il tasso di umidità.La Repubblica Dominicana, spesso chiamata erroneamente Santo Domingo per via della sua capitale, è un’isola delle Antille caratterizzata a nord dalla Cordillera  e a nord – est da pianure.Molto belli i parchi nazionali che racchiudono foreste tropicali, cascate, fauna e flora spettacolari e percorsi escursionistici interessanti.Ma la Repubblica Dominicana è conosciuta principalmente per le sue spiagge mozzafiato, lunghe distese di sabbia bianca e fine lambite da acque trasparenti e bordate da file di altissime palme.CaraibiIl sito è considerato dagli esperti uno dei punti più belli al mondo per praticare questa attività.

MESSICO

A holiday can be enjoyed at all times of the year thanks to the high temperatures, even if the humidity rises in July and August. The Dominican Republic, often wrongly called Santo Domingo because of its capital, is an island in the Antilles characterised in the north by the Cordillera and in the north-east by plains. There are beautiful national parks with tropical forests, waterfalls, spectacular flora and fauna and interesting hiking trails.But the Dominican Republic is best known for its breathtaking beaches, long stretches of fine white sand lapped by clear waters and bordered by rows of tall palm trees.CaraibiDiving enthusiasts should not miss diving in the waters of the underwater park La Caleta, located not far from Santo Domingo. The site is considered by experts to be one of the most beautiful spots in the world to practice this activity.MEXICOMexico offers sea and dream beaches combined with the possibility of discovering a land rich in history and traditions. In the state of Quintana Roo it is possible to admire 130 km of coastline stretching from the city of Puerto Morelos in the north to Punta Vallarta, Cozumel, Cancun, Tulum and Cabo San Lucas. These are the most popular destinations, characterised by crystal-clear sea, coral reefs and white stretches of sand.CaraibiPlaya del Carmen is perhaps the most famous resort on the Mexican coast, ideal for both beach lovers and those attracted by the nightlife.CaraibiThe beating heart of the resort is Avenida 5, an avenue running parallel to the sea and lined with trendy clubs, bars and excellent restaurants. Playa de Carmen is also a paradise for diving enthusiasts. Not to be missed is the island of Cozumel, which can be visited by taking a ferry from the port of Playa, an ideal stop for snorkellers.Are you ready for your Caribbean holiday?Caraibi




I 10 Parchi Nazionali più belli del mondo

(Italian and English version)

MARZO IN THE WORLD: TOP 10 parchi nazionali

Parchi e Riserva hanno l’obiettivo di tutelare paesaggi ed ecosistemi di rara bellezza, consentendo di preservare una ricca biodiversità dalla mano dell’uomo che, tuttavia, in queste zone protette può diventare uno spettatore e stupirsi della bellezza della natura. Ma quali sono i Parchi Nazionali più belli del mondo? Abbiamo provato a cercarli per l’appuntamento settimanale della nostra rubrica TOP 10. Questi sono quelli che, secondo noi, meritano una posizione in classifica.

1. Parco Nazionale del Serengeti (Tanzania)

Il suo nome in lingua masai significa “pianura sconfinata”. Il Parco Nazionale del Serengeti, con i suoi 14.763 kmq è una delle aree protette più importanti dell’Africa Orientale e tra le più famose del mondo. Si trova nel nord della Tanzania, nell’omonima pianura, tra il Lago Vittoria e il confine con il Kenya. Confina poi con altri celebri parchi africani, come quello di Masai Mara, in Kenya, e la riserva naturale di Ngorongoro.

Qui vivono leoni, leopardi, elefanti, zebre, antilopi, gazzelle gnu, ippopotami e tante altre specie. Qui si può assistere a uno degli spettacoli della natura più belli del mondo, chiamata la “grande migrazione”, si tratta infatti del più importante movimento di animali selvatici della Terra. Nel 1981 è stato inserito dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità.

2. Parco Nazionale di Yellowstone (Stati Uniti)

È il Parco Nazionale più antico del mondo. La sua istituzione risale infatti al 1° marzo 1872. Yellowstone si estende su un’area di 8983,18 kmq (quasi quanto la Corsica) e si trova a cavallo fra tre stati, il Wyoming per la parte nord occidentale, l’Idaho per quella sud orientale e il Montana per quello sud occidentale. È anche uno dei parchi più visitati del mondo, con più di 4 milioni di visitatori all’anno. E di fascino ne ha da vendere. Basti pensare che include diversi ecosistemi, tra cui il più ampio è quello della foresta subalpina.

Qui si trovano canyon mozzafiato, catene montuose, laghi, tra cui lo Yellowstone, uno dei più grandi laghi d’alta quota in tutti gli USA, e, soprattutto la Caldera di Yellowstone, il più grande super vulcano del mondo considerato dormiente. Inoltre, più della metà dei geyser e delle sorgenti idrotermali del mondo si trovano in questo parco, tutti alimentati dall’attività vulcanica in corso. Tra gli “ospiti” troviamo il lupo grigio, il grizzly, il bisonte americano e il wapiti. La mandria di bisonti dello Yellowstone, poi, è la più antica e numerosa di tutti gli Stati Uniti. Dal 1978 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

3. Parco Nazionale delle Isole Galapagos

Al terzo porto il Parco Nazionale delle Isole Galapagos, anch’esso Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1979. Fondato nel 1959 in omaggio a Charles Darwin che su queste isole formulò le sue teorie dell’evoluzione, è divenuto operativo dal 1968. Comprende il 97% del territorio delle Isole Galapagos, inclusi i centri abitati di Santa Cruz, San Cristobal, Baltra, Floreana e Isabela. Uno degli itinerari più belli è Tortuga Bay, sull’isola di Santa Cruz, a circa 20 minuti a piedi dal molo da dove partono i taxi acquatici a Puerto Ayora.

Il percorso consente di fare incontri ravvicinati con iguane marine, granchi e uccelli. Nella baia, poi, si possono avvistare gli squali pinna bianca che nuotano a piccoli gruppi e la gigantesca tartaruga delle Galapagos. Le isole vantano una biodiversità unica al mondo che include l’iguana terreste delle Galapagos e quella marina, la tartaruga gigante e la tartaruga verde, il pinguino delle Galapagos, l’unico che vive all’Equatore, il cormorano attero, la sula dai piedi azzurri, il pellicano bruno. il leone marino e l’otaria orsina.

4. Parco Nazionale di Goreme (Turchia)

Il suo nome completo è Parco Nazionale di Goreme e dei siti rupestri della Cappadocia. Entra di diritto nella nostra TOP 10 per i suoi paesaggi unici, disegnati nei secoli da rocce erose dall’acqua e dal vento. Si trova nella Turchia Centrale, in un’area di circa 100 kmq, nella provincia di Neysehir. Include la regione vulcanica dei monti Hasan ed Ercives nell’Anatolia centrale. Le rocce di basalto e di tufo hanno dato origine a torri rocciose, pilastri, rocce a tende e i famosi Camini delle fate.

Qui nel IV secolo si insediò una prima comunità di anacoreti, che iniziarono ad abitare in celle scavate nella roccia e, successivamente, in veri e propri villaggi sotterranei per sfuggire agli attacchi dei predoni arabi.  Attorno all’842 le chiese sotterranee vennero decorate con dipinti colorati di una bellezza unica. Ancora oggi, alcune persone vivono in case rupestri, anche se non sotto terra. Anche il Parco Nazionale di Goreme è stato inserito tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1985.

5. Parco Nazionale Torres del Paine (Patagonia, Cile)

Laghi cristallini, torri di granito, ghiacciai perenni. Il Parco Nazionale Torres del Paine regala uno dei paesaggi più straordinari del Cile. Siamo nella regione della Patagonia, a 112 km a nord di Puerto Natales e a 312 dalla città di Punta Arenas. Tra le montagne comprese nel suo territorio ci sono il complesso del Cerro Paine, la cui cima più importante tocca i 3050 mslsm, le Torred del Paine, che danno il nome al parco, e i Cuernos del Paine.

Vallate, fiumi, ghiacciai sono l’habitat dove hanno trovato casa puma, guanachi, volpi grigie, marà, nandù e il condor delle Ande. Qui si trovano anche due rari mammiferi, il kodkod, un piccolo gatto selvatico, e l’orso dagli occhiali, l’unico orso nel Sud America. Tra le specie di uccelli assai rare, invece, troviamo il fenicottero del Cile e l’anatra muschiata. È uno dei parchi più visitati del Paese e il 75% dei turisti è straniero, per lo più proveniente dall’Europa. È stato inaugurato il 13 maggio 1959, il 28 aprile 1978 è diventato Riserva della Biosfera e, nel 1994, è entrato nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

6. Parco del Gran Canyon (Arizona, USA)

È uno dei parchi più famosi al mondo per le sue caratteristiche e inconfondibili rocce rosse che si colorano di sfumature incredibili riflettendo la luce del sole, soprattutto all’alba e al tramonto. Istituito il 26 febbraio 1919 prende il nome dal Grand Canyon una gola formata dal fiume Colorado in più di 5 milioni di anni, profonda ben 1600 metri e lunga 450 km.

Il parco si estende per 49128 kmq e, fino alla presidenza Roosvelt, l’area era di proprietà dei Nativi Americani che oggi abitano solo in una piccola zona. È considerata una delle “meraviglie naturali del mondo” e ogni anno attira milioni di visitatori provenienti da tutto il pianeta che vogliono ammirare almeno una volta nella vita lo straordinario panorama da uno dei tanti punti di osservazione oppure grazie a un volo panoramico in elicottero. Costa circa 250 dollari, ma ne vale la pena.

7. Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice (Croazia)

Una successione di ben 16 laghi, collegati tra loro da cascate e circondati da una vegetazione lussureggiante. Entra nella nostra TOP 10 anche il Parco Nazionale del Laghi di Plitvice, nella vicina Croazia, una meraviglia della natura che fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1979. Il parco si estende su una superficie di 33mila ettari tra boschi, grotte, cascate, laghi e corsi d’acqua dove vive una ricca biodiversità tra cui 157 specie di uccelli, 50 di mammiferi, 321 di lepidotteri, tra cui 76 specie di farfalle e 245 di falene.

Tra gli animali che si possono avvistare qui ci sono l’orso bruno, il lupo, la lince, il cinghiale e il capriolo. Gli splendidi laghi sono formati da due fiumi, il Fiume Bianco e il Fiume Nero, che confluiscono nel fiume Korana. Inoltre, le loro acque sono ricche di Sali minerali di origine calcarea, come carbonato di calcio e di magnesio che nei secoli hanno formato strati di travertino, che insieme alla folta vegetazione, regala scorci di rara bellezza. Nel parco ci si può spostare a piedi, in bicicletta, ma anche in barca e con un trenino, ammirando i suoi incredibili colori.

8. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (Italia)

Non potevamo non inserire un parco italiano nella nostra TOP 10. E la scelta è caduta sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno. Natura incontaminata, un mare cristallino, antiche vestigia e tesori barocchi fanno di questo parco uno dei più belli e interessanti del mondo. Diventato Parco Nazionale nel 1991, si estende oggi per più di 181 mila ettari, corrispondenti alla parte meridionale della provincia di Salerno, compresa tra la Piana del Sele a nord, la Basilicata a sud e il Mar Tirreno a ovest. Nell’area del parco sono inclusi anche 80 Comuni e 8 Comunità Montane.

Inoltre, fanno parte del territorio del parco anche gli splendidi siti archeologici di Paestum e Velia, città greche poi passate sotto il dominio romano. Un altro gioiello del parco è la Certosa di Padula, la più grande d’Italia, e uno del più monumentali complessi religiosi in stile barocco del Sud Italia. L’ampio territorio e la varietà di ambienti ha poi fatto sì che nel parco trovassero il loro habitat ideale circa 600 specie di animali diverse. Come l’istrice, la faina, lo scoiattolo, il lupo, la lontra, la lepre, ma anche il ghiro, il gatto selvatico, il cinghiale, il cervo e il capriolo.

Sono poi presenti numerose specie di pipistrelli e di rapaci, come l’aquila reale, il nibbio, il falco pellegrino, il gufo reale, e il nibbio. Nelle acque del Tirreno nuotano poi tursiopi e capodogli. Ci sono stati avvistamenti anche di tartarughe Caretta caretta. Dal 1997 è anche Riserva della Biosfera, dal 1998 Patrimonio UNESCO e dal 2010 è l’unico parco italiano a essere diventato geoparco.

9. Parco Nazionale di Huanglong (Cina)

Un paesaggio magico, formato da terrazze di acqua termale in centinaia di piscinette di calcite. Le terrazze, disposte su diversi livelli, si trovano a diverse altezze e fino a 4000 metri. Il tutto circondato da boschi, cascate e cime innevate. Entra nella nostra TOP 10 anche il Parco Nazionale di Huanglong, il cui nome significa “drago giallo”.

Si trova nella Contea di Songpan, nella provincia di Sichuan, in Cina. Occupa la parte meridionale della catena montuosa del Minshan, a 150 km a nord ovest di Chengdu. Qui vivono diverse specie, tra cui alcune rare e considerate in via di estinzione, come il panda gigante e la scimmia dorata del Sichuan. Anche il parco di Huanglong fa parte, dal 1992, dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e dal 2000 è stata aggiunta anche all’elenco delle Riserve della Biosfera.

10. Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta (Australia)

Chiude la nostra TOP 10 l’iconico Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta, uno dei simboli dell’Australia. Situato nella provincia dei Territori del Nord, a circa 1400 km a sud di Darwin, si estende su un’area di 1326 kmq e comprende le famosissime formazioni geologiche che gli danno il nome: Ayers Rock, Uluru, in lingua aborigena, lo straordinario monolito di granito rosso che muta colore a seconda delle ore del giorno, e Mount Olga, Kata Tjuta in aborigeno, una cupola rocciosa che svetta nel bel mezzo di una piana. Questa area è considerata sacra dagli aborigeni australiani, ai quali è stata restituita nel 1985. Oggi, il parco è gestito in maniera congiunta dal Governo australiano e dalla comunità aborigena.

È Riserva della Biosfera dal 1977 e Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987. Qui si possono osservare canguri, emù, dingo e wallaby che vagano liberi sulle sabbie di questo “deserto rosso”, ma anche 13 specie di serventi, rapaci come il falco marrone e il gheppio australiano, un raro parrocchetto e altre 170 specie di uccelli che ne fanno un paradiso per gli amanti del birdwatching. E, anche se non è un uccello, l’animale più ambito per il proprio obiettivo fotografico è…l’euro, o wallaroo, un incrocio tra un canguro e un wallaby.

FOR ENGLISH VERSION CLICK HERE >>Parks and Reserves aim to protect landscapes and ecosystems of rare beauty, allowing them to preserve a rich biodiversity from the hand of man, who, however, in these protected areas can become a spectator and marvel at the beauty of nature. But which are the most beautiful National Parks in the world? We have tried to find them for the weekly appointment of our TOP 10 column. These are the ones that, in our opinion, deserve a place in the ranking. 

1. Serengeti National Park (Tanzania)

Its name in the Maasai language means ‘boundless plain’. At 14,763 square kilometres, the Serengeti National Park is one of the most important protected areas in East Africa and among the most famous in the world. It is located in northern Tanzania, in the plain of the same name, between Lake Victoria and the Kenyan border. It borders other famous African parks, such as Kenya’s Masai Mara and the Ngorongoro Nature Reserve.Lions, leopards, elephants, zebras, antelopes, wildebeest gazelles, hippos and many other species live here. Here you can witness one of the most beautiful spectacles of nature in the world, called the ‘great migration’, it is in fact the most important movement of wild animals on earth. In 1981, it was listed by UNESCO as a World Heritage site. 

2. Yellowstone National Park (United States)

This is the oldest National Park in the world. It was established on 1 March 1872. Yellowstone covers an area of 8983.18 square kilometres (almost the size of Corsica) and straddles three states, Wyoming for the north-west, Idaho for the south-east and Montana for the south-west. It is also one of the most visited parks in the world, with more than 4 million visitors a year. And it has charm to spare. Suffice it to say that it includes several ecosystems, the largest of which is the subalpine forest.There are breathtaking canyons, mountain ranges, lakes, including the Yellowstone, one of the largest high-altitude lakes in the entire USA, and, above all, the Yellowstone Caldera, the world’s largest supervolcano considered dormant. In addition, more than half of the world’s geysers and hydrothermal springs are found in this park, all fed by ongoing volcanic activity. Among the ‘guests’ are the grey wolf, the grizzly, the American bison and the wapiti. The Yellowstone bison herd is the oldest and most numerous in the United States. It has been a UNESCO World Heritage Site since 1978. 

3. Galapagos Islands National Park

At the third port is the Galapagos Islands National Park, also a UNESCO World Heritage Site since 1979. Founded in 1959 in homage to Charles Darwin who formulated his theories of evolution on these islands, it has been operational since 1968. It encompasses 97% of the territory of the Galapagos Islands, including the settlements of Santa Cruz, San Cristobal, Baltra, Floreana and Isabela. One of the most beautiful itineraries is Tortuga Bay, on the island of Santa Cruz, about a 20-minute walk from the pier where the water taxis depart in Puerto Ayora.The route allows for close encounters with marine iguanas, crabs and birds. In the bay, you can also spot white tip sharks swimming in small groups and the giant Galapagos tortoise. The islands boast a unique biodiversity that includes the Galapagos terrestrial and marine iguanas, the giant and green turtles, the Galapagos penguin, the only one living on the Equator, the land cormorant, the blue-footed gannet, the brown pelican, the sea lion and the orsina sea lion. 

4. Goreme National Park (Turkey)

Its full name is Goreme National Park and Cappadocia’s rocky sites. It is rightfully in our TOP 10 for its unique landscapes, shaped over centuries by rocks eroded by water and wind. It is located in Central Turkey, in an area of about 100 square kilometres, in the province of Neysehir. It includes the volcanic region of the Hasan and Ercives mountains in central Anatolia. The basalt and tuff rocks have given rise to rock towers, pillars, tent rocks and the famous Fairy Chimneys.An early community of anchorites settled here in the 4th century, who began to live in cells carved into the rock and, later, in actual underground villages to escape attacks by Arab raiders. Around 842, the underground churches were decorated with colourful paintings of unique beauty. Even today, some people still live in cave houses, although not underground. The Goreme National Park was also listed as a UNESCO World Heritage site in 1985. 

5. Torres del Paine National Park (Patagonia, Chile)

Crystalline lakes, granite towers, perennial glaciers. The Torres del Paine National Park offers one of the most extraordinary landscapes in Chile. We are in the Patagonia region, 112 km north of Puerto Natales and 312 km from the city of Punta Arenas. Among the mountains within its territory are the Cerro Paine complex, whose most important peak touches 3050 mslsm, the Torred del Paine, which gives the park its name, and the Cuernos del Paine.Valleys, rivers and glaciers are the habitat of pumas, guanacos, grey foxes, maras, nandos and the Andes condor. Two rare mammals are also found here, the kodkod, a small wild cat, and the spectacled bear, the only bear in South America. Rare bird species include the Chilean flamingo and the musk duck. It is one of the most visited parks in the country and 75% of the tourists are foreigners, mostly from Europe. It was inaugurated on 13 May 1959, became a Biosphere Reserve on 28 April 1978 and entered the list of World Heritage Sites in 1994. 

6. Grand Canyon Park (Arizona, USA)

It is one of the most famous parks in the world for its characteristic and unmistakable red rocks that are coloured in incredible shades reflecting the sunlight, especially at sunrise and sunset. Established on 26 February 1919, it takes its name from the Grand Canyon, a gorge formed by the Colorado River over more than 5 million years, 1600 metres deep and 450 km long.The park covers 49128 square kilometres and, until the Roosevelt presidency, the area was owned by Native Americans, who now inhabit only a small area. It is considered one of the ‘Natural Wonders of the World’ and every year attracts millions of visitors from all over the planet who want to admire the extraordinary panorama at least once in their lifetime from one of the many viewpoints or from a scenic helicopter flight. It costs about $250, but it is well worth it. 

7. Plitvice Lakes National Park (Croatia)

A succession of no less than 16 lakes, connected by waterfalls and surrounded by lush vegetation. Also in our TOP 10 is the Plitvice Lakes National Park in neighbouring Croatia, a natural wonder that has been a UNESCO World Heritage Site since 1979. The park covers an area of 33 thousand hectares with forests, caves, waterfalls, lakes and streams, and is home to a rich biodiversity including 157 species of birds, 50 species of mammals, 321 species of lepidoptera, including 76 species of butterflies and 245 species of moths.Animals that can be spotted here include the brown bear, wolf, lynx, wild boar and roe deer. The beautiful lakes are formed by two rivers, the White River and the Black River, which flow into the Korana River. In addition, their waters are rich in mineral salts of calcareous origin, such as calcium carbonate and magnesium carbonate, which over the centuries have formed layers of travertine, which, together with the thick vegetation, provides glimpses of rare beauty. In the park, you can move around on foot, by bicycle, but also by boat and small train, admiring its incredible colours. 

8. Cilento, Vallo di Diano and Alburni National Park (Italy)

We could not fail to include an Italian park in our TOP 10. And the choice fell on the Cilento, Vallo di Diano and Alburni National Park in the province of Salerno. Unspoilt nature, a crystal-clear sea, ancient vestiges and baroque treasures make this park one of the most beautiful and interesting in the world. It became a National Park in 1991 and now covers more than 181,000 hectares, corresponding to the southern part of the province of Salerno, between the Sele Plain to the north, Basilicata to the south and the Tyrrhenian Sea to the west. The park area also includes 80 municipalities and 8 mountain communities.Also part of the park’s territory are the splendid archaeological sites of Paestum and Velia, Greek cities that later came under Roman rule. Another jewel of the park is the Charterhouse of Padula, the largest in Italy, and one of the most monumental Baroque-style religious complexes in southern Italy. The vast territory and variety of environments has also meant that around 600 different species of animals find their ideal habitat in the park. Such as the porcupine, beech marten, squirrel, wolf, otter, hare, as well as dormouse, wild cat, wild boar, deer and roe deer.There are also numerous species of bats and birds of prey, such as the golden eagle, kite, peregrine falcon and eagle owl. Bottlenose dolphins and sperm whales also swim in the waters of the Tyrrhenian Sea. There have also been sightings of Caretta caretta turtles. Since 1997 it has also been a Biosphere Reserve, since 1998 a UNESCO World Heritage Site and since 2010 the only Italian park to have become a geopark. 

9. Huanglong National Park (China)

A magical landscape formed by thermal water terraces in hundreds of calcite pools. The terraces, arranged on different levels, are located at different heights and up to 4000 metres. All surrounded by forests, waterfalls and snow-capped peaks. Also in our TOP 10 is Huanglong National Park, whose name means ‘yellow dragon’.It is located in Songpan County, Sichuan Province, China. It occupies the southern part of the Minshan mountain range, 150 km north-west of Chengdu. It is home to several species, including some rare and considered endangered, such as the giant panda and the Sichuan golden monkey. Huanglong Park has also been a UNESCO World Heritage Site since 1992 and was added to the list of Biosphere Reserves in 2000. 

10. Uluru-Kata Tjuta National Park (Australia)

Closing our TOP 10 is the iconic Uluru-Kata Tjuta National Park, one of Australia’s symbols. Located in the Northern Territories province, about 1400 km south of Darwin, it covers an area of 1326 square kilometres and includes the famous geological formations that give it its name: Ayers Rock, Uluru, in Aboriginal language, the extraordinary red granite monolith that changes colour depending on the time of day, and Mount Olga, Kata Tjuta in Aboriginal, a rocky dome that stands in the middle of a plain. This area is considered sacred by the Australian Aborigines, to whom it was returned in 1985. Today, the park is jointly managed by the Australian Government and the Aboriginal community.It has been a Biosphere Reserve since 1977 and a UNESCO World Heritage Site since 1987. Here, you can see kangaroos, emus, dingoes and wallabies roaming free on the sands of this ‘red desert’, as well as 13 species of servants, birds of prey such as the brown hawk and Australian kestrel, a rare parakeet and 170 other bird species, making it a paradise for birdwatchers. And, although not a bird, the most coveted animal for your photographic lens is…the euro, or wallaroo, a cross between a kangaroo and a wallaby.




Samarcanda, una meta da mito

(Italian and English version)MARZO IN THE WORLD: Samarcanda, Uzbekistan

Forse qualcuno l’ha scoperta, oltre che sui banchi di scuola, con Roberto Vecchioni e la sua famosa e commovente canzone “Samarcanda”. Ricordate? corri cavallo, corri ti prego fino a Samarcanda io ti guiderò. Nella realtà questo luogo ha alle spalle una storia di ben 2700 anni e le sue straordinarie bellezze hanno fatto sì che nel 2001 fosse dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Samarcanda è più bella di quanto non si possa immaginare. È impareggiabile, la città delle mille e una notte con gioielli architettonici di grande bellezza.

È una città della Repubblica dell’Uzbekistan, stato dell’Asia centrale, ed è conosciuta soprattutto per la sua posizione, nel mezzo della Via della seta, un percorso di circa 8.000 chilometri. Nell’antichità era una rotta commerciale tra l’impero cinese e quello romano. Vi accorgerete che a Samarcanda tutto ruota intorno a Piazza Registan di bellezza stupefacente. È l’elemento urbanistico di maggior rilievo in città oltre ad esserne il cuore. È qui che nel passato, attraverso enormi corni (dzharchis) venivano annunciati i proclami reali oltre alle esecuzioni capitali. Dunque un luogo che brulica di vita e di storia in ogni centimetro quadrato. Di forma rettangolare e molto lunga è circondata da tre bellissime madrase (scuole islamiche): Ulugh Beg, Sher-Dor e   Tilya-Kori.

SamarcandaPiazza Registan

La madrasa Ulugh Beg, a ovest della piazza, porta il nome dal sovrano dell’impero timuride ed è  in stile azero. In questa scuola venivano insegnate materie quali filosofia, teologia e astronomia. All’interno diversi mosaici richiamano appunto l’astronomia. Il soffitto è una cupola di colore blu intenso,  la struttura e i minareti hanno un rivestimento di maioliche e mosaici posati in maniera tale da formare gradevoli motivi geometrici. All’interno si trovano le stanze degli studenti e l’aula dove si svolgevano le lezioni (Darskhna).

Samarcanda
Piazza Registan

Di fronte alla madrasa Ulugh Beg, a est della piazza,  si trova la Sher-Dor  che significa porta dei leoni. Si tratta di un complesso, come del resto le altre due madrase, di notevole bellezza architettonica. Il nome  “Sher-Dor” o Cher Dor, deriva dai mosaici e dalle decorazioni del timpano che rappresentano leoni e tigri. Anomala tale rappresentazione visto che, la tradizione islamica, vieta la raffigurazione di esseri viventi.

L’ultima delle tre madrase, la Tilya-Kori (che significa copertura d’oro) sfoggia una moschea decorata in oro e si trova tra le altre due. Oltre che dalla moschea, è composta da due gallerie in cui è ospitato il museo della città. È veramente molto bella con decorazioni raffiguranti due tigri che lasciano senza fiato.

samarcanda
Medrese Tilya-Kori- Moschea
Samarcanda

Da vedere in città la moschea Bibi Khanum, uno dei  monumenti più importanti di Samarcanda a lungo considerata tra le più grandi e più belle moschee del mondo islamico. Voluta dal sovrano Amir Tamur (Tamerlano) in onore dell’amata moglie da cui prende il nome, è stata costruita con pietre preziose. Pare che ci vollero 90 elefanti per trasportare tutte le pietre necessarie alla costruzione che fu completata tra il 1399 e il 1404. Ma a causa di un terribile terremoto crollò parzialmente. Molti i lavori fatti recentemente per ripristinare alcune sue parti, come l’ingresso principale e diverse cupole. All’interno un grande cortile dove trova posto un piedistallo su cui poggia un Corano di enormi dimensioni. Di fronte il mausoleo e il tipico mercato per farsi un’idea dei prodotti tipici e della vita quotidiana del popolo uzbeko.

Molte leggende sono legate a questa moschea e ve ne accenniamo alcune tra le più significative.

Si narra che questa grande moschea fu costruita in onore della moglie di Tamerlano. L’architetto che curava la costruzione si innamorò perdutamente della bella Bibi a tal punto che chiese un bacio per completare il lavoro. Il bacio fu concesso ma costò la vita a entrambi perché Tamerlano ordinò la loro morte e  deliberò che le donne del suo impero portassero il velo.

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Una veduta della moschea Bibi Khanum

Un’altra leggenda narra invece che dalla moschea, ancora oggi, si sentono i singhiozzi della moglie amata da Tamerlano ma costretta, a seguito del tradimento, a portare il velo per sempre.

Un altro luogo da non perdere è il Mausoleo di Gur–e Amir, luogo simbolo cimiteriale della dinastia timuride, dove riposano le spoglie di Tamerlano e di altri sovrani timuridi. Tamerlano desiderava essere sepolto nel paese che gli diede i natali, Shakhrisabz, ma Ulugh Ben non rispettò le volontà e fece seppellire il corpo nel mausoleo.

Samarcanda
Un particolare del Mausoleo di Gur–e Amir

Un altro luogo di grande interesse è la necropoli di Shakh-i Zinda (il re vivente). I   monumenti funebri sembra non abbiano eguali in tutta l’Asia centrale. L’architettura di questo luogo è sorprendente. All’interno la sepoltura più antica è quella di Kusama ibn Abbas, il cugino del profeta Maometto arrivato a Samarcanda per diffondere la religione ma dove trovò la morte per mano di pagani in un momento di preghiera. Secondo invece una leggenda sembra che Kusam Ibn Abbas abbia lasciato questo mondo vivo e oggi continua a vivere nella cripta sotto la moschea dove soleva pregare. Ed è per questa ragione che il popolo cominciò a chiamalo “il re vivente”. La tomba è meta di pellegrinaggi ed è molto venerata dai musulmani.

Samarcanda
La necropoli Shohizinda che significa “Il re vivente” si trova nella parte nord-est di Samarcanda

Da non perdere assolutamente è l’Osservatorio di Ulugh Ben, sovrano e astronomo che nel 1420 diede vita a un astrolabio che ancora oggi viene considerato, dagli studiosi,  uno dei migliori osservatori dell’Islam medievale. Si tratta di una vera e propria opera d’ingegneria, nato per calcolare la posizione delle stelle con minuziosa precisione.

Samarcanda
Osservatorio di Ulugh Ben

Fate un salto alla Tomba di Daniele. Si tratta di un edificio sormontato da 5 cupole con all’interno la lunga pietra sepolcrale (18 metri) contenente le spoglie del profeta Daniele. La leggenda vuole che la lunghezza del sepolcro sia dovuta al fatto che le ossa del profeta   dell’antico Testamento crescano di circa mezzo pollice ogni anno e pertanto sia stato necessario adeguare il sepolcro. Le spiegazioni più attendibili invece parlano di una scelta fatta al fine di rendere difficile un eventuale trafugamento del corpo del profeta. Ma resta il fatto che qui giungono persone che chiedono di essere guarite dai mal di testa, dall’insonnia e dagli incubi.

SamarcandaTomba di Daniele

Consigliamo inoltre di visitare il Siyob Bazaar di Samarcanda, un bazar di dimensioni enormi vicino alla  Moschea di Bibi-Khanym. Si tratta di un mercato pubblico tipico della cultura islamica dove potrete assistere alla vendita di ogni genere di prodotto. Dalla frutta (che consigliamo di acquistare per la bontà) al  naan, il pane tipico, a tessuti per arredi sino all’abbigliamento. È qui che si comprende la vita degli abitanti ed è bello interagire con loro.

Si tratta sostanzialmente di un centro commerciale all’aperto frequentato soprattutto dai locali ma anche da molti turisti in cerca della vera Samarcanda.

Non possiamo non parlarvi della cucina locale che regala piatti particolari e molto saporiti come il gustosissimo piatto tradizionale, il plov, del riso con carne di montone, uvetta e verdure in olio di cotone generalmente accompagnato dal naan. Provate i shashlik, spiedini di carne cotti alla brace. A Samarcanda la versione tipica del plov è con la mela cotogna, una vera delizia per il palato.

Non abbiamo invece buone notizie per quanto concerne la movida. A Samarcanda non ci sono molti locali. Generalmente sono le strutture alberghiere a organizzare serate per intrattenere i turisti.

samarcanda

Vi consigliamo, prima della partenza, un libro edito da Feltrinelli: Verso Samarcanda – la lunga marcia II – di Bernard Ollivier. Un libro che vi anticiperà la cultura e le bellezze del posto.

DOVE ALLOGGIARE: tante le soluzioni a disposizione a partire da hotel lussuosi, alberghi modesti ma accoglienti e soluzioni molto economiche come i bed and breakfast. Noi vi segnaliamo: Orient Star Samarkand – indirizzo: Dagbitskaya Street 33, Samarkand 140120, Uzbekistan Telefono00998 66 232 29 06

DOVE MANGIARE: Registon Restourant  (5, Registan Street). Situato vicino alla bellissima piazza Registon, il ristorante è piccolo, raccolto e ben arredato. Molte le decorazioni tipiche del posto. Tappeti e cuscini per accomodarsi a terra fanno da cornice alle zuppe cucinate di cereali e a dolci deliziosi a cominciare dal le frittelle che vengono servite con fette di mela e sciroppo di caramello.

Non ci resta che augurarvi un bellissimo viaggio nella terra che fu calpestata da Marco Polo che così descrisse la città:« Samarcan è una nobile cittade, e sonvi cristiani e saracini » (Marco Polo, Il Milione)

samarcanda
Un bellissimo tramonto su Samarcanda
FOR ENGLISH VERSION CLICK HERE >>Perhaps someone discovered it not only at school but also with Roberto Vecchioni and his famous and moving song ‘Samarkand’. Remember? Run horse, run please to Samarkand I will guide you. In reality, this place has a history of no less than 2700 years behind it and its extraordinary beauty led to it being declared a UNESCO World Heritage Site in 2001. Samarkand is more beautiful than you can imagine. It is incomparable, the city of a thousand and one nights with architectural gems of great beauty.It is a city in the Republic of Uzbekistan, a Central Asian state, and is best known for its location in the middle of the Silk Road, a route of some 8,000 kilometres. In antiquity, it was a trade route between the Chinese and Roman empires. You will realise that everything in Samarkand revolves around the astonishingly beautiful Registan Square. It is the most prominent urban element in the city as well as being its heart. This is where, in the past, royal proclamations were announced through huge horns (dzharchis) as well as executions. So it is a place teeming with life and history in every square inch. Rectangular in shape and very long, it is surrounded by three beautiful madrasas (Islamic schools): Ulugh Beg, Sher-Dor and Tilya-Kori.

SamarcandaRegistan Square

The Ulugh Beg madrasa, to the west of the square, is named after the ruler of the Timurid empire and is Azerbaijani in style. In this school, subjects such as philosophy, theology and astronomy were taught. Inside, several mosaics recall astronomy. The ceiling is a deep blue dome, and the structure and minarets are covered with tiles and mosaics laid in such a way as to form attractive geometric patterns. Inside are the students’ rooms and the lecture hall (Darskhna).Samarcanda

Registan Square

Opposite the Ulugh Beg madrasa, to the east of the square, is the Sher-Dor, meaning lions’ gate. It is a complex, like the other two madrasas, of remarkable architectural beauty. The name ‘Sher-Dor’ or Cher Dor, derives from the mosaics and gable decorations depicting lions and tigers. Anomalous such representation given that, according to Islamic tradition, the depiction of living beings is forbidden.The last of the three madrasas, the Tilya-Kori (meaning golden roof) sports a mosque decorated in gold and is located between the other two. Besides the mosque, it consists of two galleries housing the city museum. It is really very beautiful with breathtaking decorations depicting two tigers.

samarcandaMedrese Tilya-Kori- Mosque

A must-see in the city is the Bibi Khanum Mosque, one of the most important monuments in Samarkand long considered to be among the largest and most beautiful mosques in the Islamic world. Commissioned by the ruler Amir Tamur (Tamerlane) in honour of his beloved wife after whom it was named, it was built with precious stones. Apparently it took 90 elephants to transport all the stones needed for the construction, which was completed between 1399 and 1404. But due to a terrible earthquake it partially collapsed. Much work has recently been done to restore parts of it, such as the main entrance and several domes. Inside there is a large courtyard with a pedestal on which a huge Koran rests. Opposite is the mausoleum and a typical market to get an idea of the typical products and daily life of the Uzbek people.Many legends are linked to this mosque and we will mention some of the most significant ones.It is said that this great mosque was built in honour of Tamerlane’s wife. The architect in charge of the construction fell madly in love with the beautiful Bibi to such an extent that he asked for a kiss to complete the work. The kiss was granted but it cost them both their lives because Tamerlane ordered their deaths and decreed that the women of his empire should wear the veil.

SamarcandaA view of the Bibi Khanum mosque

Another legend has it that from the mosque, even today, one can hear the sobs of Tamerlane’s beloved wife but forced, as a result of the betrayal, to wear the veil forever.Another place not to be missed is the Mausoleum of Gur-e Amir, a cemetery symbol of the Timurid dynasty, where the remains of Tamerlane and other Timurid rulers rest. Tamerlane wished to be buried in his birthplace, Shakhrisabz, but Ulugh Ben disregarded his wishes and had the body buried in the mausoleum.

SamarcandaA detail of the Mausoleum of Gur-e Amir

Another place of great interest is the necropolis of Shakh-i Zinda (the living king). The burial monuments seem to have no equal in the whole of Central Asia. The architecture of this place is astonishing. Inside, the oldest burial is that of Kusama ibn Abbas, the cousin of the prophet Muhammad who arrived in Samarkand to spread the religion but where he met his death at the hands of pagans during a moment of prayer. According to legend, however, it seems that Kusam Ibn Abbas left this world alive and today continues to live in the crypt under the mosque where he used to pray. And it is for this reason that the people began to call him ‘the living king’. The tomb is a place of pilgrimage and is highly venerated by Muslims.

SamarcandaThe Shohizinda Necropolis meaning ‘The Living King’ is located in the north-eastern part of Samarkand.

Not to be missed is the Observatory of Ulugh Ben, a ruler and astronomer who in 1420 created an astrolabe that is still considered by scholars to be one of the best observatories in medieval Islam. It is a true work of engineering, created to calculate the position of the stars with minute precision.

SamarcandaUlugh Ben Observatory

Take a trip to the Tomb of Daniel. This is a building surmounted by five domes with the long tombstone (18 metres) inside containing the remains of the prophet Daniel. Legend has it that the length of the tomb is due to the fact that the bones of the Old Testament prophet grew about half an inch every year and therefore the tomb had to be adapted. The most reliable explanations instead speak of a choice made in order to make it difficult for the prophet’s body to be stolen. But the fact remains that people come here asking to be cured of headaches, insomnia and nightmares.

SamarcandaTomb of Daniel

We also recommend a visit to the Siyob Bazaar in Samarkand, a huge bazaar near the Bibi-Khanym Mosque. This is a public market typical of Islamic culture where you can witness the sale of all kinds of products. From fruit (which we recommend you buy for the goodness) to naan, the typical bread, to fabrics for furniture to clothing. It is here that you understand the life of the inhabitants and it is nice to interact with them.It is basically an open-air shopping centre frequented mainly by locals but also by many tourists in search of the real Samarkand.We cannot fail to tell you about the local cuisine, which offers special and very tasty dishes such as the very tasty traditional dish, plov, rice with mutton, sultanas and vegetables in cotton oil usually accompanied by naan. Try shashlik, skewers of barbecued meat. In Samarkand, the typical version of plov is with quince, a real treat for the palate.On the other hand, we don’t have good news when it comes to nightlife. There are not many clubs in Samarkand. It is generally the hotel establishments that organise evenings to entertain tourists.samarcandaWe recommend, before you leave, a book published by Feltrinelli: Verso Samarcanda – la lunga marcia II – by Bernard Ollivier. A book that will give you an insight into the culture and beauty of the place.WHERE TO STAY: there are many solutions available, from luxurious hotels to modest but cosy hotels and very cheap solutions such as bed and breakfasts. We recommend: Orient Star Samarkand – address: Dagbitskaya Street 33, Samarkand 140120, Uzbekistan Telephone: 00998 66 232 29 06WHERE TO EAT: Registon Restourant (5, Registan Street). Located near the beautiful Registon Square, the restaurant is small, cosy and well furnished. Many typical local decorations. Carpets and cushions for seating on the floor frame the cooked grain soups and delicious desserts starting with pancakes served with apple slices and caramel syrup.All that remains is to wish you a wonderful trip to the land that was trodden by Marco Polo, who described the city as follows: ‘Samarcan is a noble city, and there are Christians and Saracens’ (Marco Polo, The Million)samarcanda




La scelta green delle Isole Baleari

(Italian and English version)di Marina CioccoloniMARZO IN THE WORLD: Maiorca, SpagnaNon solo spiagge ma anche natura incontaminata. Maiorca punta sul turismo sostenibile.Famose per il mare, le vacanze e la movida le Isole Baleari attirano ogni anno eserciti di vacanzieri grazie al clima mite tutto l’anno. Persino Frédéric Chopin, insieme alla compagna George Sand, vi aveva passato un inverno prendendo in affitto a Valdemossa alcuni locali della Cartuja, l’ex-convento dei certosini. Oggi quelle stanze sono un museo e conservano oggetti e spartiti, il piano fatto arrivare da Parigi, fotografie e ricordi della chiacchieratissima coppia. Il giardino si affaccia sulla Serra de Tramuntana e Palma in lontananza.

Lettere autografe di Frédréric Chopen a Valdemossa
Proprio la Serra de Tramuntana è al centro di un progetto di sviluppo sostenibile del governo delle Baleari. Tutto è iniziato nel 2016 con l’introduzione della Tassa sul Turismo Sostenibile (ITS) addebitata dagli alloggi turistici agli ospiti.  I proventi dell’imposta sono reinvestiti in progetti ambientali per trasformare le Isole Baleari in una meta pienamente green. Sono già oltre 170 i progetti approvati.
La costa vista dalla Serra de Tramuntana
La Serra de Tramuntana si sviluppa da est a ovest dell’Isola di Maiorca e conta 550 km di costa in totale. Ricca di pini, olivi, querce, mandorli e alberi di carruba è un polmone verde e conta numerosi sentieri. Molti di questi costeggiano il mare regalando visioni spettacolari grazie al verde dei pini marittimi, al blu del mare e al rosso delle rocce di questa parte dell’Isola.  Imperdibile il sentiero che in un’ora di cammino porta da Banyalbufar a Port des Canonge lungo la costa.
Nei pressi di Port des Canonge
Si rimane colpiti dalla bellezza di olivi centenari dai tronchi contorti che protendono i rami verso il cielo. Alcuni hanno più di 500 anni.Ai romani si deve l’importazione dell’olivo e della vite sull’isola, mentre degli arabi, che gli erano succeduti, è la tradizione della coltivazione a terrazzamenti per ovviare alle asperità del terreno, tutto in salita. La coltivazione a terrazze arriva fino al mare e da allora è diventata una caratteristica del paesaggio come i muretti a secco: si dice che ce ne siano migliaia di chilometri.Grano, olivo e vite contribuiscono all’economia locale e non è raro nei numerosi agriturismi pranzare con il pane maison, l’olio molato nel frantoio di famiglia, e il vino locale, come a Can Beneit, recentemente ristrutturato per offrire ogni comfort ma che ha saputo conservare il fascino della vecchia casa colonica. In stagione l’antico frantoio (visitabile) viene ancora usato per l’olio che si utilizza nel locale ristorante.Il turismo è una voce importante per Maiorca, che in un anno vede transitare per l’aeroporto di Palma circa 23 milioni di passeggeri, di cui l’80% turisti.  Un numero importante per un’isola con una fiorente enogastronomia e zone di vini DOC e bodegas (cantine) che aprono le porte ai visitatori per degustazioni, come la Bodega Ribas, in esercizio dal 1780 e considerata non solo la più antica dell’isola ma anche la più antica al mondo proprietà della stessa famiglia, ora alla decima generazione.Clima gradevole, natura incontaminata, prodotti enogastronomici di qualità sono tutti elementi vincenti per quest’isola che ha deciso di puntare non solo sul mare ma anche su un turismo sostenibile e green. Tra i progetti c’è la ristrutturazione di un edificio nell’ex tenuta agricola di Planicia da trasformare in un rifugio per un turismo esperienziale e per chi desidera vivere la Serra a piedi o in bicicletta. Un altro progetto ha visto la trasformazione di un vecchio laboratorio per la lavorazione del tabacco in un albergo ecosostenibile, l’hotel Alaró Natura nel villaggio di Alaró.CLICK THE NEXT PAGE FOR ENGLISH VERSION >Not only beaches but also unspoilt nature. Majorca focuses on sustainable tourism.Famous for its sea, holidays and nightlife, the Balearic Islands attract armies of holidaymakers every year thanks to its mild climate all year round. Even Frédéric Chopin, together with his partner George Sand, spent a winter there, renting rooms in Valdemossa in the Cartuja, the former Carthusian monastery. Today, those rooms are a museum and house objects and scores, the piano flown in from Paris, photographs and mementos of the much-talked-about couple. The garden overlooks the Serra de Tramuntana and Palma in the distance.

Autograph letters from Frédréric Chopen to Valdemossa

It is precisely the Serra de Tramuntana that is at the centre of a sustainable development project of the Balearic government. It all started in 2016 with the introduction of the Sustainable Tourism Tax (ITS) charged by tourist accommodation to guests. The proceeds of the tax are reinvested in environmental projects to transform the Balearic Islands into a fully green destination. More than 170 projects have already been approved.

The coast as seen from the Serra de Tramuntana

The Serra de Tramuntana stretches from east to west of the island of Majorca and has 550 km of coastline in total. Rich in pine, olive, oak, almond and carob trees, it is a green lung and has numerous paths. Many of them run alongside the sea, offering spectacular views thanks to the green of the maritime pines, the blue of the sea and the red of the rocks in this part of the island. Don’t miss the one-hour walk from Banyalbufar to Port des Canonge along the coast.

Near Port des Canonge

One is struck by the beauty of centuries-old olive trees with twisted trunks stretching their branches towards the sky. Some are over 500 years old.The Romans are credited with importing the olive tree and the vine to the island, while the Arabs, who had succeeded them, are responsible for the tradition of terraced cultivation to compensate for the ruggedness of the terrain, which is all uphill. Terraced cultivation reaches all the way to the sea and has since become a feature of the landscape like the dry stone walls: it is said that there are thousands of kilometres of them.Wheat, olives and vines contribute to the local economy and it is not uncommon in the many agritourisms to dine on maison bread, oil pressed in the family mill, and local wine, as at Can Beneit, recently renovated to offer every comfort but which has retained the charm of the old farmhouse. In season, the old mill (which can be visited) is still used for the oil that is used in the local restaurant.Tourism is an important item for Mallorca, which in one year sees some 23 million passengers pass through Palma airport, of which 80 per cent are tourists. An important number for an island with a thriving wine and food industry and areas of AOC wines and bodegas (wine cellars) that open their doors to visitors for tastings, such as the Bodega Ribas, in operation since 1780 and considered not only the oldest on the island but also the oldest in the world owned by the same family, now in its tenth generation.Pleasant climate, unspoilt nature, quality food and wine are all winning elements for this island that has decided to focus not only on the sea but also on sustainable, green tourism. Among the projects is the renovation of a building on the former Planicia agricultural estate to be transformed into a refuge for experiential tourism and for those wishing to experience the Serra on foot or by bicycle. Another project saw the transformation of an old tobacco processing workshop into an environmentally sustainable hotel, the Hotel Alaró Natura in the village of Alaró.




Le 10 città da visitare nel 2022

Dopo avervi svelato i 10 paesi da visitare nel 2022, questa settimana per la nostra rubrica TOP 10, vi presentiamo le 10 città dove programmare una vacanza nel corso del nuovo anno, secondo la classifica Best in Travel 2022 di Lonely Planet.

1.Auckland (Nuova Zelanda)

Al primo posto troviamo la splendida città della Nuova Zelanda. Non proprio a due passi, siamo d’accordo, ma sicuramente un sogno da realizzare almeno una volta nella vita. È il centro urbano più grande del paese e offre al visitatore 53 vulcani, più di 50 isole, tre regioni vitivinicole e splendide spiagge lambite da un mare cristallino. Inoltre, paradossalmente, proprio l’isolamento dovuto alle misure anti Covid hanno contribuito al risveglio culturale. Da non perdere una visita all’Auckland Museum, parte integrante dello skyline, per immergersi nella cultura maori attraverso una collezione di manufatti che raccontano le origini della città.

2.Taipei (Taiwan)

Secondo posto per la città asiatica, dove le tradizioni più antiche oggi convivono con le tendenze più moderne, inclusa la cultura LGBT + progressista. La capitale di Taiwan offre anche una raffinata cultura gastronomica oltre a un ricchissimo panorama culturale, storico e ambientale. Da non perdere i templi taoisti, il National Palace Museum, che documenta 5000 anni di storia, senza dimenticare i ristoranti tipici, i mercati e lo street food.

3.Friburgo (Germania)

Al terzo posto una città europea, Friburgo, piccolo gioiello verde della Germania e punto di partenza per esplorare la Foresta Nera. I vicoli acciottolati, i tetti spioventi e il suo suggestivo centro storico vi conquisteranno. Non solo: Friburgo spicca per la sua vocazione “green”, con un efficiente e moderno trasporto pubblico, un numero di biciclette doppio rispetto a quello delle automobili e spazi verdi urbani dove passeggiare e godere della natura. Da non perdere la salita allo Schlossberg, il castello immerso nei boschi che domina la città dall’alto. Si raggiunge a piedi o attraverso la funicolare Schlossbergbahn. Tra i musei da non perdere, il Freiburger Münster, con la sua tipica architettura con guglie di pietra traforata, i gargoyle e le raffigurazioni di animali, che svetta sui tetti della città e domina la piazza centrale. All’ Augustinermuseum, invece, ci si immerge nelle opere degli artisti vissuti tra il Medioevo e il XIX secolo.

4.Atlanta (Stati Uniti)

Quarta posizione per la capitale della Georgia, nel sud degli Stati Uniti. Una città definita da Lonely Planet “un fiorente e luminoso gioiello culturale”, grazie alla vivace scena artistica e le iniziative di sostenibilità all’avanguardia. Ricca di parchi e sede di prestigiose università, Atlanta è la città dove “per caso”, è nata la Coca Cola, nel 1886, grazie all’errore di un farmacista che voleva creare uno sciroppo antidolorifico. Questa e altre curiosità si possono conoscere visitando il museo “World of Coca Cola”, al 121 di Baker Street. Qui è nato anche Martin Luther King e la città è ricca di luoghi a lui legati, dalla casa natale al 501 di Auburn Avenue, alla chiesa battista di Ebezere, dove era pastore, alla sua tomba, che si trova al centro di uno specchio d’acqua. Altri monumenti sono legati alle Olimpiadi, come il Centennial Olympic Park con la Fountain of the Rings, la più grande fontana interattiva del mondo. Senza dimenticare il CNN Center, il complesso dove ha sede una delle più famose reti Tv americane.

5. Lagos (Nigeria)

La più grande della Nigeria è una città tutta da scoprire e che riserva grandi sorprese. Si estende tra il Golfo di Guinea e l’omonima laguna (in lingua yoruba, Lagos significa appunto “laguna”). Il centro finanziario è l’Isola di Victoria, dove si concentrano le località balneari, le boutique e la vivace vita notturna. Da non perdere una visita a Freedom Park, antica prigione dell’età coloniale, ora sede di concerti ed eventi. Altre tappe da non perdere la Nike Art Gallery, dove ammirare le opere di Nike Okundaye, tra gli artisti nigeriani più importanti. Il Lekki Conservation Center, invece, ospita diversi esemplari di fauna selvatica. Da non perdere una tappa al Lekki Market, dove si possono trovare manufatti provenienti da tutta l’Africa.

6. Nicosia (Cipro)

A portata di mano per pianificare un viaggio, Nicosia, la capitale dell’Isola di Cipro è un originale concentrato di cultura greca, turca, musulmana e cristiana. Oltre alla doppia anima, greca e turca, la città vanta anche architetture di stampo veneziano, oltre a splendide spiagge. Emblema di questo multiculturalismo è la Linea Verde istituita dall’ONU nel 1974, in concomitanza con l’invasione turca. Tra le peculiarità da vedere, le Mura Veneziane del 1567, costruite a protezione della città dall’invasione ottomana, dalla caratteristica forma a fiocco di neve. Tutto da scoprire il quartiere di Chrysaliniotissa, con moschee, bazar, mercati ed edifici cristiani.

7. Dublino (Irlanda)

Settima posizione per la capitale dell’Irlanda che celebra i cento anni dalla pubblicazione dell’Ulisse di Joyce, il suo cittadino più celebre. Oggi Dublino è una città vibrante e piena di vita, passata attraverso crisi e trionfi e a una storia non sempre facile. Ma è una città in cui arte, letteratura e musica fanno da colonne portanti, senza dimenticare le sue atmosfere pacate, ma vivaci. Da non perdere un tour dei suoi celebri pub, oltre che dei suoi musei e dei suoi edifici. Nei dintorni, poi, si trovano splendide località di mare per escursioni in giornata. Da mettere in lista per il 2022.

8. Merida (Messico)

Merida, la città più importante della Penisola dello Yucatan e culla della civiltà Maya, entra all’ottavo posto delle città da visitare nel 2022. Splendida città coloniale, come traspare dalle sue vie tortuose e dalle ampie piazze, vanta alcuni dei musei migliori della regione. Come il Gran Museo del mondo Maya, con oltre un migliaio di manufatti. È anche una delle migliori destinazioni gastronomiche del Messico e offre ristoranti eccellenti e strutture ricettive accoglienti, mercati colorati e un fitto calendario annuale di eventi.

9. Firenze (Italia)

Nelle città “Best in Travel 2022” c’è anche la nostra Firenze, culla del Rinascimento italiano che ha saputo rilanciarsi nonostante la pandemia, mettendo il suo immenso patrimonio artistico e culturale al centro di nuove iniziative per decentralizzare il turismo, tra itinerari a piedi, edicole abbellite con la street art, luoghi segreti e visite guidate dietro le quinte degli atelier. Evergreen, invece, le visite ai monumenti classici, dagli Uffizi a Piazza della Signoria, da Porto Vecchio alla Casa di Dante, dalle Cappelle Medicee a Palazzo Pitti, dalla Basilica di Santa Croce al Duomo e al Battistero. Un inno alla bellezza, all’arte e alla storia italiana.

10. Gyenongju (Corea del Sud)

In decima posizione la splendida città della Corea del Sud, molto più a misura d’uomo rispetto alle grandi metropoli. Gyeongju è un vero e proprio museo a cielo aperto, ricca di palazzi antichi e tombe dell’aristocrazia Silla e centinaia di reliquie buddiste che abbelliscono i laghetti con i fiori di loro, le colline e i parchi. Ultima tappa della Via della Seta Marittima, è un crocevia di storia, ma anche di pietre preziosi, oro e tessuti. Da non perdere una visita a Tumuli-Gongwon, un sito archeologico con tombe a tumulo immerse in una natura rigogliosa e suggestiva, che continua a regalare tesori di inestimabile valore.




I 10 migliori paesi da visitare nel 2022

Torneremo a viaggiare nel 2022? Lo speriamo tutti. E, per portare una ventata di ottimismo, Lonely Planet ha pubblicato il suo atteso Best in Travel, cioè la classifica delle migliori mete per il prossimo anno. Per cominciare a sognare. Ecco, allora, la classifica dei 10 migliori paesi dove viaggiare il prossimo anno.

1. Isole Cook

Al primo posto, secondo Lonely Planet, ci sono le Isole Cook, una meta non proprio vicinissima per i viaggiatori italiani, ma da scegliere per un viaggio di nozze o per quello della vita. Le 15 isole vulcaniche sono sparse su due milioni di kmq nell’Oceano Pacifico, nella zona della Polinesia. Ne fanno una meta ideale anche le recenti politiche di sostenibilità ambientale, oltre che i panorami incontaminati e le tradizioni tutte da scoprire.

2. Norvegia

Secondo posto tra i paesi da non perdere e, aggiungiamo noi, molto più a portata di mano, la Norvegia. Secondo alcune classifiche internazionali, è anche il miglior paese al mondo dove vivere per la sua natura selvaggia e per le sue politiche green. Tra i plus da non perdere il nuovo Museo Munch di Oslo.

3. Mauritius

C’è sempre un buon motivo per scegliere le Mauritius, al terzo posto delle mete 2022. Le spiagge esotiche, il mare cristallino, la natura meravigliosa e sorprendente conquistarono anche Mark Twain, che le definì “il Paradiso”. Ma le isole nel cuore dell’Oceano Indiano conquistano anche per la loro variegata e ricca tradizione culturale.

4. Belize

Una meta da mettere in lista sia che siate viaggiatori alla ricerca della tranquillità sia che cerchiate una vacanza avventurosa. Il Belize vanta la seconda barriera corallina più grande del mondo, il mare cristallino tipico dei Caraibi, una flora e una fauna uniche e vestigia della civiltà Maya tutte da scoprire.

5. Slovenia

Anche noi di Weekend Premium l’abbiamo candita ai Green Awards nella sezione “Green in the World” e Lonely Planet lo conferma: la Slovenia è tra le mete Top da scegliere per il 2022. Vicinissima all’Italia, eccelle per la sua vocazione green, una natura rigogliosa, coccolata da politiche di sostenibilità ambientale. Anche i suoi paesaggi solo molto vari, tra Alpi, mare Adriatico, città e borghi pieni di storia, senza dimenticare i buoni sapori.

6. Anguilla

Poco più di 100 kmq per questa splendida isola nei Caraibi orientali, territorio britannico. Le sue spiagge sono lunghe distese sabbiose, come la splendida Rendevouz Bay, da cui si vede la vicina isola di Saint Martin, e altre calette isolate che si raggiungono solo in barca. Attenzione anche all’aspetto ecologico e sostenibile. Tra le aree protette, da non perdere la grotta di Big Spring, con le sue incisioni rupestri risalenti alla preistoria, ed East End Point, oasi per la conservazione della fauna selvatica.

7. Oman

“Una destinazione del Golfo innovativa e con un ricco patrimonio culturale”. Questa la motivazione che inserisce l’Oman nella TOP 10 delle destinazioni 2022. Una società accogliente e un forte senso di identità consentono di vivere la tradizione araba più autentica. Da non perdere un tuffo nella storia con escursioni ai forti e ai castelli di Bahla, Nizwa, Nakhal e Rustaq, oppure al Bahrain Fort. Per una full immersion nelle tradizioni, invece, si possono visitare i villaggi, tra cui il suggestivo Misfatt Al Abryyn, mentre una tappa obbligata è Muscat con la sua Grand Mosque. Gli amanti della natura possono invece perdersi davanti allo spettacolo delle Cascate Ayn Athun, che si possono ammirare solo dopo forti piogge. Un’altra meraviglia sono le tombe di Bat, dalla caratteristica forma ad alveare e che celano ancora tanti misteri. Infine, il deserto dell’Oman offre paesaggi mozzafiato, come le dune Sharqiya Sands, o gli scorci vertiginosi del Grand Canyon dello Jebel Shams. Per chi ama il mare, invece, ci sono i fiordi di Musandam per ammirare il passaggio dei delfini.

8. Nepal

Porta di accesso alle più alte cime del pianeta, in Nepal è nella TOP 10 delle mete 2022. Le imponenti cime della catena dell’Himalaya, paesaggi straordinari, villaggi e antichi templi, da sempre questo paese asiatico esercita un forte fascino sui visitatori occidentali, che qui possono dedicarsi a scalate ed escursioni, ma anche apprezzare la complessa cultura e le sue bellezze naturali. Da non perdere la visita alle città di Katmandu, la capitale, Patan e Bhaktapur, con gli antichi monasteri ed edifici con secoli sulle spalle. A Sud, invece, il paesaggio cambia completamente e ci si immerge nei colori della jungla subtropicale, tra parchi nazionali, natura incontaminata e ammirare rinoceronti, coccodrilli e uccelli esotici. Per gli amanti del glamping la meta ideale è Chitwan, mentre per immergersi nella spiritualità del luogo, non può mancare una visita al luogo in cui è nato il Buddha, vicino a Lumbini.

9. Malawi

Un paese dalle mille sfaccettature il Malawi, tra safari, città balneari, piantagioni di tè e montagne. A sud, per esempio, troviamo le suggestive cime del Mulanje e l’Altopiano di Zomba, paradiso degli escursionisti per la presenza di molte specie animali. A Nord, invece, ci sono le praterie dell’Altopiano di Nyika, che ricordano le Highlands scozzesi. Sul Lago Malawu dalle acque cristalline si possono invece praticare snorkeling, kayak o anche solo rilassarsi. Tra le eccellenze del paese c’è il Liwonde National Park dove ammirare ippopotami, eleganti e coccodrilli.

Altri luoghi da non perdere per gli amanti della natura e dall’avventura ci sono il romantico Mvuu Camp, nei pressi di Shire River, oppure Likoma Island con le sue acque caraibiche. D’obbligo una tappa a Livingstonia, la città fondata dai missionari scozzesi, oppure alla capitale Lilongwe, brulicante di vita, con il suo Lilongwe Wildlife Center per il recupero della fauna selvatica ferita, orfana o in difficoltà. Chi ama l’archeologia non può perdersi un’escursione a Karonga, il “distretto fossile” del Malawi per le sue testimonianze della preistoria. Infine, il massiccio del Mulanje, alto 3002 metri, accontenta anche gli appassionati di trekking, che dall’alto possono ammirare il paese da un inedito punto di vista.

Veduta aerea di Likoma Island

  1. Egitto

Da sempre tra le più gettonate mete dei viaggiatori per la sua storia millenaria, l’Egitto offre però un’occasione in più per essere meta di un viaggio. Nel 2022, infatti, festeggia il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon e lo fa con nuovi musei e un ricco calendario di eventi.

Inoltre, ultimamente, alcune nuove start-up consentono di scoprire il paese al di fuori de soliti luoghi. Rimangono, comunque, tappe imperdibili, le piramidi e la Sfinge di Giza e il Museo del Cairo, la Valle dei Re a Luxor, i templi di Karnak e Luxor, Dendera, Edfu e Abu Simbel. Gli amanti del mare e delle immersioni avranno solo l’imbarazzo della scelta tra le località che si affacciano su entrambe le sponde del Mar Rosso, tra spiagge deserte e fondali mozzafiato grazie alla meravigliosa barriera corallina.

Il tempio di Abu Simbel




Tendenze 2022: vince l’arte diffusa e la natura sostenibile

di Beba Marsano

Puntuale come ogni anno, il Best in Travel targato Lonely Planet pubblica le tre classifiche di Paesi, regioni e città da visitare nei dodici mesi successivi. Trenta destinazioni in totale (tra cui quella vera rivelazione, che sono i Fiordi Occidentali d’Islanda), che per il 2022 contemplano una sola meta italiana, Firenze, premiata per le iniziative volte a decentrare il turismo. Una per tutte? Il colossale progetto “Uffizi Diffusi”, destinato a portare il suo immenso patrimonio, formato intorno alle collezioni dei Medici, in un centinaio di sedi sull’intero territorio regionale. Ma nel corso dell’anno valgono la (ri)scoperta altri piccoli e grandi centri, investiti di nuova luce in virtù di nuovi musei (Genova) o anniversari di portata storica. Come i 600 anni della nascita di uno dei più splendidi signori del Rinascimento, Federico da Montefeltro, celebrato da un programma di iniziative che vede alleate Urbino e Gubbio, o i 200 anni della morte del massimo esponente della scultura neoclassica, Antonio Canova; in suo onore si uniscono in un unico polo Bassano del Grappa e Possagno, custodi – insieme – del più alto numero di opere canoviane al mondo.

Veduta di Gubbio

Fuori Italia, a occupare la ribalta è soprattutto l’Egitto (ignorato dalla “Bibbia” di Lonely Planet), che nel 2022 celebra il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon con l’attesissima inaugurazione del Grande Museo Egizio al Cairo, che si annuncia come il più vasto museo archeologico al mondo.

IL tesoro di Tutankhamon al Museo del Cairo

WEEKEND ITALIA

PROCIDA

Capitale italiana della cultura 2022, Procida è quell’isola di contrade variopinte e terrazze panoramiche, che ha ispirato Elsa Morante (vi ambienta L’isola di Arturo) e fatto da sfondo a più di quaranta film, da Detenuto in attesa di giudizio, con Alberto Sordi in una delle rare interpretazioni drammatiche, a Il Postino, con Massimo Troisi e Philippe Noiret. Da vedere, l’antica cittadella carceraria nel formidabile complesso monumentale di Palazzo d’Avalos e l’Abbazia di San Michele Arcangelo su un promontorio a picco sul mare.

FIRENZE

L’unica italiana nella top ten delle città del Best in Travel 2022 targato Lonely Planet. Il motivo? La pluri-offerta culturale (dalle mostre best seller all’attesa apertura del Corridoio Vasariano il prossimo autunno) e “le iniziative tese a decentrare il turismo e renderlo più sostenibile”, ha detto il sindaco Dario Nardella. Il riferimento è al colossale progetto “Uffizi Diffusi” che, nelle parole del direttore Eike Schmidt, promette l’espansione del museo fiorentino in un centinaio di sedi sull’intero territorio regionale.

GENOVA

Il capoluogo ligure riparte dall’arte e dalla cultura. Nel 2022 saluta l’apertura del Museo della Città nella Loggia di Banchi e del Museo dell’Emigrazione nel complesso medievale della Commenda di Prè, oltre alla riapertura di due dei suoi gioielli: Palazzo Rosso, nel cuore di via Garibaldi, completamente riallestito, e Sant’Agostino, il principale museo di scultura in Liguria, custode dell’emozionante monumento funebre di Margherita di Brabante, capolavoro di Giovanni Pisano.

BASSANO DEL GRAPPA E POSSAGNO

Canova 2022, la macchina organizzativa per i 200 anni della morte di Antonio Canova, nasce sotto il segno dell’alleanza tra Bassano del Grappa e Possagno per promuovere la conoscenza dell’opera e dei luoghi del grande scultore. I Musei Civici di Bassano e la Gypsotheca di Possagno, a pochi chilometri gli uni dall’altra, costituiscono infatti, con il loro ingente patrimonio, il polo canoviano più importante al mondo.

URBINO-GUBBIO

In onore dei 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, condottiero e mecenate, un intenso programma di celebrazioni unirà Urbino, dove il duca stabilì la sua corte, e Gubbio, città in cui nacque. Fulcro del progetto due grandi mostre, alle quali si affiancano convegni, un ciclo di incontri, spettacoli dal vivo e la quarantesima edizione della Festa del duca (13-15 agosto), che animerà Urbino con la rievocazione della vita quotidiana dell’epoca.

Il Palazzo Ducale di Urbino

VIAGGI MONDO

AUCKLAND (Nuova Zelanda)

Per quanto riguarda le città, in testa all’indice di gradimento Lonely Planet c’è Auckland, il porto più importante della Nuova Zelanda in virtù della posizione sulle rotte transpacifiche e città eterogenea, la cui area metropolitane include 53 vulcani, più di 50 isole, tre regioni vinicole e un gran numero di spiagge. Gli autori della guida l’hanno scelta per la capacità di trasformare la crisi in opportunità, poiché dopo la pandemia la scena culturale è completamente rifiorita.

NORVEGIA

Secondo l’Indice di sviluppo umano, tra i posti migliori al mondo in cui vivere c’è la Norvegia. Terra di spettacolari bellezze naturali, ma anche Paese all’avanguardia in termini di sostenibilità e tecnologia verde. Nel 2022 si presenta con il nuovissimo, imperdibile Museo Munch sul fiordo di Oslo.

Il Museo Munch di Oslo

FIORDI OCCIDENTALI ISLANDESI 

Quasi irraggiungibili, collegati al resto del Paese da un piccolo istmo di 7 chilometri, i Fiordi Occidentali islandesi costituiscono con i loro panorami immensi, i ghiacciai, le cascate, le imponenti maree, la regione più affascinante, selvaggia e remota dell’isola. Regno di foche, volpi artiche, pulcinelle di mare, sono secondo Lonely Planet la destinazione perfetta per un viaggio in una natura incorrotta, ancora lontana dai flussi turistici.

EGITTO

Il 2022 segna l’anno di rilancio dell’Egitto, che festeggia il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon con l’attesissima inaugurazione – più volte rimandata – del Grande Museo Egizio al Cairo, in prossimità delle piramidi di Giza. Progetto da un miliardo di dollari per quello che si presenta come il più grande museo archeologico al mondo: 490mila metri quadri occupati da 5600 reperti straordinari, tra cui il tesoro al gran completo del faraone bambino.

ISOLE COOK 

L’arcipelago più lontano del mondo. Quello, sull’atlante, sempre ai margini di pagina, distante da noi ben 12 fusi orari e 24 ore di volo. Una manciata di atolli corallini nella sconfinata chiazza blu del Pacifico: 15 isole principali su oltre 2milioni di chilometri quadrati (quasi 10 volte l’Italia), di cui la metà destinati a parco marino, il più grande del pianeta. Nella capitale Rarotonga, cresciuta intorno a un cono vulcanico tappezzato di giungla, si fa anche trekking sul tracciato del Cross Island Trek, quattro ore di cammino per guadagnarsi incantevoli panorami sulla laguna.