Un weekend con gusto, musica e natura

Si avvicina di nuovo il weekend e siamo ancora in estate (visto che l’autunno ufficialmente inizierà il 21 settembre). Chi ha ancora voglia di vacanze o di una gita fuori porta, può quindi organizzare un’uscita con gli amici, in coppia o con la famiglia. Ecco, allora i nostri consigli per il fine settimana del 9 e 10 settembre.

A Rivoli (TO) “C’era una volta un re”

Sabato 9 e domenica 10 settembre, a Rivoli, nel torinese, si tiene la 27° edizione di “C’era una volta un re” per rivivere le atmosfere del 1730 tra balli, canti, eventi, spettacoli e rievocazioni storiche. Si comincia sabato 9, alle 17, in via Piol e, per tutto il giorno fino a tarda sera ci saranno intrattenimenti e spettacoli. La magia continua la domenica, dalle 9.30. Il centro storico cittadino, tra Piazza Garibaldi e il castello, sarà teatro di numerose attività per due giorni, che culmineranno la sera di domenica con la rappresentazione della vita e dell’abdicazione di Vittorio Amedeo II.

Proprio a Rivoli, infatti, il 3 settembre 1730, il re abdicò a favore del figlio Carlo Emanuele III e, in quasi mezzo secolo di regno, Rivoli è stata testimone dei fasti della corte e di importanti eventi storici e politici. Durante la rievocazione, i visitatori incontreranno personaggi dell’epoca, interpretati da attori e gruppi storici, che racconteranno episodi della vita di corte e popolare tra palazzi e monumenti della città. Per esempio, lungo il percorso che porta al Castello, si potranno ammirare momenti della quotidianità di nobili e popolani, canti, balli, musica e giochi.

La Chiesa di Santa Croce, invece, sarà teatri di concerti di musica barocca e scene di vita quotidiana, mentre in Piazza Bollani ci sarà la riproduzione di un antico mercato con la sua locanda d’epoca. Alcuni pittori riprodurranno scorci della città, mentre in piazza San Rocco sono in programma giochi per bambini. In piazza Matteotti, invece, si potrà assistere a scene di vita tra nobili e militari, mente il Piazza del Castello ci sarà la ricostruzione del Presidio Militare, grazie alla presenza di un reggimento di artiglieria, con un accampamento ed esposizione di cannoni. Domenica alle 20.30, gran finale con la narrazione dell’abdicazione del re con un coinvolgente spettacolo teatrale.

INFO: www.comune.rivoli.to.it/a-settembre-torna-cera-una-volta-un-re/

A Sestri Ponente (GE) torna Comics & Games

Nel  weekend del 9 e 10 settembre, torna a Sestri Ponente, in provincia di Genova, il Genova Comix & Games, arrivato all’11°edizione. Nelle piazze di via Sestri e a Villa Rossi, per tutto il fine settimana, ci saranno tanti eventi e attività per tutti gli amanti dei fumetti, tra cosplay, giochi di ruolo, videogiochi, gadget e, soprattutto, tanti ospiti pronti a incontrare i visitatori, tra artisti, illustratori e doppiatori.

Non mancherà nemmeno un’area dedicata ai più piccoli, con tanti divertenti workshop a partire dai 4 anni e fino agli 11. Da non perdere, poi, la gara dei Cosplay, in piazza Tazzoli, ispirata a fumetti, videogiochi e film di animazione. L’ingresso all’evento è gratuito.

INFO: www.facebook.com/genovacomics

A Cervia (RA) si va in barca nella salina

Sabato 9 e domenica 10 settembre, alle 17, si può cogliere l’occasione per una splendida escursione in barca alla Salina di Cervia, nel cuore del Parco del Delta del Po. Il ritrovo per la partenza è alle 16.45 presso il Centro Visite del Parco, in via Bova 61, a Cervia. Si sale poi su una barca elettrica che si muove lenta e silenziosa prima nel canale circondariale della Salina, per poi raggiungere i bacini salanti. Qui si arriverà a un pontile, dove si scenderà e si proseguirà a piedi per un tratto, lungo gli argini dei bacini salanti, per arrivare ad ammirare il cuore della Salina.

A un certo punto del viaggio, una volta risaliti in barca, ci si dovrà abbassare per alcuni istanti per passare sotto a un ponticello di mattoni. Si potranno così ammirare incredibili panorami di acqua e cielo, alla scoperta del celebre Sale Dolce di Cervia.

Senza dimenticare che il Parco del Delta del Po è una delle mete preferite dagli appassionati di birdwatching. Durata circa 1 ora e 30. Indossare abbigliamento comodo, occhiali da sole e cappellino e portare una bottiglietta d’acqua. Quota di partecipazione: € 12, gratuito fino a 1 metro.

INFO: WhatsApp e tel 0544/973040, salinadicervia@atlantide,net

A Roma torna la Sagra del Pesce fritto e Baccalà

Dal 7 al 10 settembre, torna a Roma l’attesissima Sagra del Pesce Fritto e Baccalà, che si tiene dalle 18.30 alle 00.30 in Piazzale 12 ottobre 1492, davanti a Eataly. Ci si potrà aggirare tra gazebo e food truck e godersi squisitezze come la strepitosa frittura di mare della Pro Loco Fiumicino, oppure il tradizionale filetto di baccalà, i panini dello Stravizio Street Food & Art, che propone il polpotto con pane aromatizzato alla curcuma, friariello, polpo alla piastra con olio aromatizzato al limone, stracciatella e pomodoro secco e il polpo fritto con farina di semola, cacio cavallo e scarola ripassata con olive taggiasche.

Presso la Locanda del Baccalà, invece, si potranno gustare paccheri al baccalà, mezzi ziti alla genovese di mare e bruschetta con baccalà. Immancabili anche la piadina e lo gnocco fritto arricchiti con baccalà e sfiziosi abbinamenti. E, poi, cubo di baccalà fritto alla semola, polpo fritto e scamorza in carrozza con pesce.

Non mancheranno nemmeno le birre artigianali e i cocktail, vini al calice e bibite e, naturalmente, i dolci, tra cui maritozzi, sfogliatelle, cannoli e babà. L’ingresso alla sagra è gratuito, presso le casse si possono acquistare i gettoni per le

INFO: www.eataly.net

Gragnano (NA) diventa la “Città della Pasta”

Dall’8 al 10 settembre, si tiene la 21° edizione di Gragnano Città della Pasta, promosso dal Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP. Tantissimi gli eventi in programma, tra sapori, arte, storia e cultura per celebrare uno dei prodotti italiani più iconici del mondo: la pasta. Nei tre giorni della kermesse saranno presenti chef stellati e stand dedicati alla preparazione di ricette legate al territorio, ma anche innovative e contemporanee.

Inoltre, talk show e convegni tematici per approfondire l’importanza della tutela dei prodotti alimentari e promuovere l’italianità del gusto. Inoltre, sono in programma visite guidate nei pastifici per scoprire la storia e le fasi di produzione della pasta di Gragnano. Non mancheranno nemmeno performance live e street art per animare la città e coinvolgere il pubblico. L’occasione è unica anche per visitare la cittadina campane e scoprire le sue meraviglie storico-artistiche. Nella suggestiva Valle dei Mulini, poi, sarà inaugurato il Mulino Lo Monaco.

INFO: www.consorziogragnanocittadellapasta.it

In Sardegna per il Festival Internazionale “Isole che parlano”

Dall’8 al 10 settembre, in Gallura, si tiene la 27° edizione del Festival Internazionale “Isole che parlano”, che si tiene a Palau, Arzachena, Luogosanto e La Maddalena, nel nord est dell’isola. La giornata dell’8 settembre sarà dedicata ad uno zoom sulla scena creativa che gravita attorno ad Amsterdam. La mattina, a Punta don Diego-Talmone a Palau ci aspetterà il concerto acustico post trekking con Giuseppe Doronzo. Pluripremiato sassofonista e compositore, Doronzo, concentra la sua ricerca sul sassofono baritono fondendo musica contemporanea e improvvisata con culture antiche, rituali e paesaggi sonori della Basilicata.

Nel pomeriggio, ci si sposta a Cala Martinella per il concerto al tramonto Risacca#18, uno dei più amati dal pubblico. Sarà ospite il Duo IN (Corea del Sud, Scozia/NL), composto dai musicisti Sun Mi Hong (batteria ed elettronica) e Alistair Payne (tromba ed elettronica), che darà vita a un dialogo di matrice jazzistica a due voci.

Alla sera (22:00) ci sposteremo a Punta Palau per il primo dei due appuntamenti al faro di quest’anno, Al Faro #10.1, dal titolo Mediterranean Avantgarde con l’AVA Trio con sonorità del Mediterraneo, che danno vita a un suono vibrante e travolgente che conduce l’ascoltatore in un viaggio senza tempo.

INFO: www.isolecheparlano.it




È il weekend di San Giovanni!

Il prossimo weekend sarà quello del 24 e 25 giugno, quello in cui si celebra San Giovanni e il solstizio d’Estate, ma anche la luce e la bella stagione. Tantissimi gli eventi a tema, ma anche tante le occasioni per visitare le nostre città o quelle in cui, magari, non siamo mai stati. Ecco, allora, gli eventi che abbiamo selezionato per voi nel primo vero fine settimana estivo!

A Monza per la Rievocazione Storica

Domenica 25 giugno, nel centro storico di Monza, si rinnova la tradizione con la 42° edizione della Rievocazione Storica, l’evento conclusivo e più atteso della Festa di San Giovanni. Dalle 16.30, piazza dell’Arengario si trasformerà in un mercato medievale e si potrà andare alla scoperta degli antichi mestieri, come quello della lavorazione del pizzo e della lana, ma anche ammirare le prove dei falconieri e degustare gli squisiti confetti del banchetto di nozze di Teodolinda.

Lungo le vie del centro storico, poi, la sfilata e l’esibizione degli sbandieratori annuncerà l’evento clou: il corteo con centinaia di figuranti in costume (alle 21) che, accompagnato da tamburi e chiarine medievali, percorrerà la strada dalla torre viscontea a Piazza Duomo. Sotto le guglie della cattedrale, poi, sono in programma divertimenti di ispirazione medievale con danzatori e cantori, spettacoli di magia ed esibizioni canore.

Per concludere in bellezza, poi, giochi di luce e fuochi saranno accompagnati dalla musica e dalla danza in verticale oltre che dall’imperdibile volo della colomba teodolindea sul pallone aerostato. Un vero e proprio “salto” nel XIII secolo sullo sfondo dei monumenti monzesi.

INFO: www.facebook.com/comitatorievocazionestoricamonza/

A Battaglia Terme (PD) apre il Castello del Catajo

Domenica 25 giugno, a Battaglia Terme, nel padovano, il meraviglioso Castello del Catajo aprirà straordinariamente al pubblico dalle 10 alle 19 e si potrà visitare, insieme alla preziosa cappellina imperiale, grazie a una visita guidata. Si tratta di un’occasione unica per ammirare un raro gioiello del neogotico, costruito nel 1838 in occasione della visita degli imperatori d’Austria.

Si tratta di una delle costruzioni più bizzarre dell’Ottocento, fatta di legno colorato, dorature e cieli stellati che danno l’impressione di essere immersi in una fiaba. La visita dura circa un’ora e un quarto e i turni sono a numero chiuso. Prenotazione obbligatoria. Ingresso: adulti € 13, bambini 5-12 anni € 5, minori di 5 anni gratis.

INFO:  www.castellodelcatajo.it

A San Giovanni in Marignano (RN) per la Notte delle Streghe

Dal 21 al 25 giugno, torna a San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini, l’attesissima Notte delle Streghe. L’edizione di quest’anno è dedicata alle stelle, alle costellazioni e alle meccaniche celesti, per ricordare il bicentenario della nascita di Padre Alessandro Serpieri, filosofo, scienziato e astronomo.

Da sempre, infatti, l’uomo indaga la volta celeste per comprendere meglio il funzionamento del mondo, le sue particolarità e i suoi strani fenomeni. Tuttavia, la notte è anche il momento delle streghe, che agiscono avvolte dall’oscurità, preparano i loro intrugli medicamentosi e predicono il futuro. In questa edizione, si racconterà il rapporto tra le streghe e il cielo. Ricchissimo il programma, con un mercato, stand gastronomici, eventi a tema, incontri e un percorso nel centro storico che porterà alla scoperta di luoghi “magici”.

INFO: www.nottedellestreghe.net

In battello da Pisa a Bocca d’Arno

Domenica 25 giugno, alle 17.30, si parte dallo Scalo Roncioni, Lungarno Mediceo 16, a Pisa, per un’escursione in barca della durata di due ore e mezzo con aperitivo finale che porterà fino a Bocca d’Arno (e ritorno). Durante il percorso, si ascolteranno molte delle storie che il fiume racconta, come quella dei navicelli che solcavano in passato le sue acque, ma anche storie d’amore e di eroi dimenticati e di muggini saltati dalle reti dei pescatori.

La partenza è prevista alle 17.45, il ritorno per le 20.15. Si consiglia di portare una borraccia d’acqua. Quota di partecipazione: adulti € 28, bambini 6-12 anni € 12, gratis fino a 5 anni. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.citygrantour.it, citygrandtour@gmail.com

Nella Capitale per Roma Baccalà

 Dal 22 al 25 giugno torna in Piazza Damiano Sauli, alla Garbatella, Roma Baccalà, la grande manifestazione culturale e gastronomica dedicata al pesce salato. Il tema di questa quarta edizione è la luce, per celebrare l’inizio dell’estate, le sue leggende e le sue feste differenti nel mondo. Per quattro giorni, il quartiere diventerà un grande palcoscenico in cui si incontreranno profumi, sapori ed esperti. Per esempio, in programma c’è la gara “Porta la baffa, noi ti diamo la piazza” che permette a cuochi amatoriali di realizzare in piazza uno showcooking con la loro ricetta di baccalà o stoccafisso e il vincitore sarà decretato da una giuria di giornalisti e cuochi professionisti.

Presso il Teatro dello Scambio, invece, il 22 giugno apertura dei lavori con il talk “Più luce per la nostra festa” per un viaggio che toccherà il Portogallo e la Norvegia, dove si festeggia St Hans, la ricorrenza scandinava che celebra la luce e l’estate con falò e decorazioni in tutte le case. Sabato sera, invece, showcooking dello chef Fabio Pezzoli del ristorante Campo de Fiori di Oslo, che proporrà una cucina fusion romano-norvegese.

Non mancherà poi un focus sul sale, fondamentale per la conservazione del pesce e derivati, come la bottarga di baccalà. Presenti anche i rappresentanti delle principali sagre italiane dedicate al baccalà e allo stoccafisso, come lo Stocco di Messina e lo stand della Regione Calabria, ma non mancherà nemmeno la cucina kosher e curda. Gli educatori Slow Food poi proporranno laboratori di educazione al gusto per bambini e famiglia. Ingresso gratuito.

INFO: www.romabaccala.it

A Napoli si entra gratis al MUSAP

Sabato 24 giugno, a partire dalle ore 10, si potrà visitare gratuitamente il MUSAP – Museo Artistico del Politecnico di Napoli, ospitato presso Palazzo Zapata, in piazza Trieste e Trento 48. Si tratta di un’occasione davvero imperdibile per scoprire lo straordinario patrimonio artistico e culturale che la Fondazione Circolo Artistico Politecnico ha raccolto e valorizzato nell’arco di tre secoli di storia, dall’Ottocento a oggi.

Il Museo, infatti, ospita una collezione che vanta 520 dipinti, 80 sculture, 5500 fotografie, 4700 volumi, oltre a reperti documentali, strumenti musicali e arredi d’epoca che ripercorrono la storia di Napoli dalla Belle Epoque all’arte contemporanea. Prenotazione obbligatoria.

INFO: www.musapnapoli.it , segreteria@fondazionecircoloartistico.it

A Palermo, sulle tracce dei Templari

Sabato 24 giugno, alle 10.30 si parte da Piazza Bologni, a Palermo, per una passeggiata narrata sulle tracce dei Cavalieri Templari. Si potrà conoscere i loro segreti, miti e leggende sorti attorno alla loro figura e la verità storica. Una vera a propria “indagine” itinerante sull’origine, i luoghi, il mito e l’eredità dei Cavalieri dell’Ordine del Tempio, protagonisti di una delle pagine più controverse ed enigmatiche del Medioevo, da secoli al centro di leggende e racconti affascinanti.

La passeggiata si svolge tutta in esterno e non sono previsti ingressi ai monumenti. Prenotazione obbligatoria anche via WhatsApp indicando: “I cavalieri templari”, nome e cognome, numero dei partecipati e recapito telefonico. Quota di partecipazione: € 5, gratuito soci Tacus.

INFO: tel 320/2267975




Scopriamo Lisbona in tram, a ritmo di ‘fado’ e al gusto di ‘bacalhau’

Benvenuti a Lisbona! Welcome to Lisbon!…
(in italian and english)


di Cesare Zucca —

Ospitale, solare, vera: una città che ha ancora un’anima, dove puoi trovare la botteguccia dell’artigiano che ripara violini, il tipografo che sigilla i quaderni con le tue iniziali, la signora dell’Alfama che dipinge a mano le cartoline, il cuoco che sbuca dalla cucina per controllare se il suo bacalhau è di tuo gradimento…Insomma, un tuffo a ritroso nel tempo e uno sguardo al futuro per un viaggio tra ieri, oggi, domani, il fado e… il piatto nazionale portoghese: il baccalà.

Lisbona è una città da scoprire a piedi e girare…in tram
A Lisbona i tram sono essenziali e quindi la prima cosa da fare è comprare un abbonamento di trasporto giornaliero, perché utilizzerete molte volte autobus e tram. Interessanti anche i bus gialli  ‘sù e giù’  perfetti per scoprire la città, con voce guida in italiano, scendete quando vi pare, visitate e riprendendete il bus successivo, il biglietto dura fino a 72 ore.

Per i tram, potete iniziare con il numero 12 e, osservando dal finestrino, vi farete una idea generale della città. Il tram più famoso di Lisbona è l’iconico 28, giallo, minuscolo e scattante. Si arrampica fino al Castello da cui si gode di una vista spettacolare di Lisbona e del Tago. E’ affollato e turistico, occhio al portafoglio, meglio imbucarlo in borsa o nello zainetto, rigorosamente indossato sul davanti. Io ho comunque preferito il Bus 737  che propone un ‘tram tour’ con comodi posti numerati: stesso itinenario e meno ansia…

L’iconico tram 28

Questi tram vi porteranno fino ai piedi del Castello, dove si estendono due antichi e originali quartieri: Mouraria e Alfama. Zigzagando senza fretta tra labirinti colorati e saliscendi inaspettati, troverete certamente un angolino indimenticabile dove gustare un buon bicchiere di porto o vinho verde e assaggiare qualche piatto tipico.

Sperimentate il caldo verde, una zuppa a base di cavolo, patate e chorizo o il polvo à Lagareiro, un polpo prima stufato e poi grigliato, servito con una salsa piccante. Nel quartiere troverete diversi negozietti che vendono pesce in scatola, soprattutto sardine; in molti di questi, potrete sedervi e mangiare le sardine che avete scelto, che vi verranno servite su un piatto, accompagnate da pane o patate.Montiamo di nuovo su un autobus diretto al Parque das Nações, dove si trova anche il Casinò, il colossale Ponte Vasco da Gama e l’Oceanário, uno dei più grandi acquari al mondo, popolato da 15.000 tipi di pesci, compreso alcuni squali che vi passano a pochi centimetri di distanza.

Oceanario

Arriva la sera.. Benvenuti nel Chiado e nel Bairro Alto!
La meta top è il quartiere di Chiado e del Bairro Alto, eleganti e alternativi.
Per arrivarci possiamo imbarcarci nuovamente sul 28 oppure scegliere uno dei pittoreschi ascensori:  l’ Elevador de Santa Justa o l’ Elevador Da Gloria, che si trova nella Piazza dos Restauradores.

Il quartiere Chiado

Il classico luogo d’incontro è A Brasileira, una delle tante caffetterie con terrazza, popolarissime anche nel Bairro Alto, raggiungibile da Rua Misericordia. E’ uno dei migliori quartieri dove gustare la cucina locale e ascoltare fado suonato e cantato da autentici e virtuosi musicisti portoghesi.

Lisbona di notte: nelle strade echeggiano le struggenti melodie del fado

Lasciatevi rapire da questa musica leggenda e tradizione del Portogallo e amata come fosse un inno nazionale. La ‘Regina del fado’ Amalia Rodrigues, adorata e mai dimenticata dal popolo portoghese, è tuttora idolatrata e presente  dovunque, anche come manichino in vetrina in un negozio del centro, E’ un idolo anche per i più giovani che continuano a cantare le sue struggenti canzoni di fado.

Si sostiene che questa musica sia nata in localacci frequentati da marinai e prostitute, di certo fado significa ‘fato ‘e traduce in parole e musica tormenti, ombre e conflitti sia storici che personali.

Niente di più appropriato che regalare al nostro percorso una sosta in uno dei numerosi locali con cena e musica. I migliori? Casa de Linhares, Sr. Vinho, Maria da Mouraria  O Faia, Mesa de Frades, Clube de Fado, El Povo e la storica Adega Machado.

Un’ esibizione di fado al Povo di Lisbona

Sono locali che offrono cucine diverse tra di loro, ma con una pietanza sempre e rigorosamente in comune: il bacalhau (baccalà), il piatto nazionale che nelle botteghe, nei mercati e nei ristoranti non manca mai. Il più storico (e mio preferito) è il bacalhau à Brás, quasi una  gustosa frittata con cipolle, patatine fritte, uova, olive nere e prezzemolo fresco.

Dove mangiare il miglior ‘bacalhau’ di Lisbona
I ristoranti più popolari: Gambrinus, Lisboa à Noite, Monte-Mar Lisboa, Café Martinho da Arcada, Granja Velha, Varanda de Lisboa, Solar dos Presuntos, Tasca da Esquina. Pap’Açorda. 5 Oceanos, Ramalho.
I più rinomati: Terra Nova by Populi, D’Bacalhau, mentre Il baccalà diventa un piatto gourmet quando è firmato dal top Chef Luis Avillez: Cantinho do Avillez e Bairro do Avillez

‘ Rei do Bacalhau’ rigorosamente cucinata alla griglia , anche in strada

RICETTA BACALHAU à la BRAS

bacalhau à la Bras

Ingredienti per 4 persone

300 gr Baccalà
350 gr Patate
4 Uova
2 Cipolle
2 spicchi di aglio
Olive nere
Prezzemolo
600 gr olio di semi
Olio extravergine di oliva q b
Pepe nero q b

La ricetta originale richiede una complicata dissalatura del pesce, ma  per semplificare potete usare del baccalà già ammollato. Se preferite togliere un po’ di sapidità, potete  immergerlo nel latte per circa un’ora.
Lessate il baccalà per un paio di minuti, scolatelo e lasciatelo intiepidire. Elimina la pelle e le eventuali lische. Spezzettatelo con le mani e tenetelo da parte
Pulite e tagliate le patate a bastoncini sottili e poi mettetele in una ciotola, coperta di acqua fredda. Riducete le cipolle a fettine sottili, unite l’aglio tritato.
In una padella scaldate l’olio, aggiungete cipolle e aglio, fate rolosolare sempre mescolando.
Scolate e asciugate le patate, friggetele nell’olio a 180°C.  Scolatele e togliete l’ olio in eccesso. Aggiungete il baccalà, rosolatelo un attimo e aggiungete le patate fritte. mescolando.
In una ciotola sbattete e pepate le uova, poi unitele al baccalà e mescolate fino a ottenere un composto cremoso.
Il bacalhau a la Braz è pronto ! Guarnite con prezzemolo tritato e olive nere.

Here the original recipe of ‘Bacalhau a la Braz’ in english

Where to eat the best ‘bacalhau’ in Lisbon
The most popular restaurants: Gambrinus, Lisboa à Noite, Monte-Mar Lisboa, Café Martinho da Arcada, Granja Velha, Varanda de Lisboa, Solar dos Presuntos, Tasca da Esquina. Pap’Açorda. 5 Oceanos, Ramalho.
The most famous: Terra Nova by Populi, D’Bacalhau
Cod becomes a gourmet dish signed by top Chef Luis Avillez: Cantinho do Avillez and Bairro do Avillez

RECIPE of the BACALHAU A LA BRAZ

bacalhau à la Bras

Ingredients for 4 people

300 gr Cod
350 gr Potatoes
4 eggs
2 Onions
2 cloves of garlic
Black olives
Parsley
600 gr of seed oil
Extra virgin olive oil q b
Black pepper q b

The original recipe requires a complicated desalting of the fish, but to simplify it you can use already soaked cod. If you prefer to remove some of the flavor, you can soak it in milk for about an hour.
Boil the cod for a couple of minutes, drain it and let it cool. Eliminate the skin and any bones. Break it up with your hands and keep it aside
Clean and cut the potatoes into thin sticks and then place them in a bowl covered with cold water. Reduce the onions into thin slices, add the minced garlic.
In a pan heat the oil, add onions and garlic, let it stir, stirring constantly.
Drain and dry the potatoes, fry them in oil at 180 ° C. Drain them and remove the excess oil. Add the cod, brown it for a moment and add the fried potatoes. stirring.
In a bowl, beat and pepper the eggs, then add them to the cod and mix until you get a creamy mixture. Garnish with chopped parsley and black olives
The bacalhau a la Braz is ready!




Borghi d'(A)mare: Castiglione e la ricetta del baccalà alla maremmana

Castiglione della Pescaia, borgo medievale di 7500 abitanti che dista poco più di 20 km da Grosseto, è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, oltre ad avere conquistato anche la palma di “Mare più bello d’Italia” conferitogli da Legambiente. Senza dimenticare la tradizione gastronomica: da qui infatti, passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana. Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale. Le origini del borgo risalgono ai Romani, che fondarono la cittadina con il nome di Salembrum.

Il fiore all’occhiello è però il Castello di Castiglione, costruito prima dai pisani, poi completato dagli Aragonesi sulla collina di Poggio Petriccio. Circondato da mura imponenti, non è visitabile al suo interno, ma consente di ammirare scorci superlativi sulla Maremma. Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma. Il pomeriggio è dedicato al relax. Il lungo litorale di spiaggia chiara che si estende dalla foce del Bruna al Porto Canale e alla Darsena si divide in Spiaggia di Levante, più larga, e Spiaggia di Ponente, sovrastata dal Castello. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.

SECONDO GIORNO: Vetulonia, sulle orme degli Etruschi

Percorriamo la Strada Provinciale delle Padule e in circa mezz’ora arriviamo a Vetulonia, un borgo medievale in cui sono ancora visibili le mura etrusche del VI secolo a.C. Vetulonia custodisce una delle più importanti e vaste necropoli etrusche. Le tombe monumentali sono disposte lungo la Via dei Sepolcri che si inoltra nella campagna costellata di uliveti e vegetazione a macchia. L’Area Archeologica di Costa Murata (ingresso libero, tutti i gg 10-19) a cui si accede dalla piazzetta del cimitero, conserva la bella Tomba del Belvedere, quella della Pietrera, risalente al VII secolo e formata da due camere sovrapposte, la tomba del Diavolino e quella della Fibula d’Oro. Spostandosi nel centro abitato, invece, vale una visita il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” che conserva reperti etruschi tra cui spiccano i gioielli della Collezione Lancetti e la Stele del guerriero Aule Feluske. Scendendo lungo la via principale si arriva invece al quartiere di Poggiarello Renzetti, dove sono in corso scavi che hanno portato alla luce la Domus dei Dolia.

LA RICETTA: Baccalà alla Maremmana

 Ingredienti

  • 800 gr di baccalà
  • 4 cucchiai di farina
  • 300 gr di pomodorini
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 rametti di prezzemolo
  • Sale e pepe
  • Olio EVO
  • Olio per friggere

La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.

Il vinoVermentino Doc della Maremma Toscana, un bianco dal sapore sapido e intenso, con note di pesca bianca, agrumi e rabarbaro. Dove comprare: Azienda Vinicola Cacciagrande, loc. Ampio Tirli, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/944168, www.cacciagrande.com

COME ARRIVARE   

In auto: da Nord-Ovest, A11 Genova-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, uscita Follonica Nord e seguire indicazioni Castiglione della Pescaia. Da Nord, A1, Bologna-Firenze, poi SCG Firenze-Pisa-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, con uscita Follonica. Da Sud, E80 da Roma a Grosseto, uscita Grosseto Sud, indicazioni per Marina di Grosseto. Alla rotatoria SS 322 della Collacchie e seguire indicazioni per Castiglione della Pescaia.

DOVE MANGIARE  

*Il Conventolargo Beccani 3, Scarlino, tel 0566/37041. Splendida location in un convento agostiniano del 1652, con uno splendido giardino a terrazza che si affaccia sulla Maremma. Menù stagionale con piatti di carne e di pesce. Carta dei vini con più di 30 etichette.

*L’Arpione, via Vittorio Veneto 68, Castiglione della Pescaia, tel 0564/939812. Situato sul lungomare, offre un menù a base di specialità di pesce e della cucina tradizionale toscana reinterpretate dallo chef Jenel Grigore, insignito nel 2014 dal prestigioso riconoscimento “Stella della Ristorazione”.

DOVE DORMIRE   

*L’Approdo****, via Ponte Giorgini 29, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/933466.In posizione strategica, nel centro storico, a 5 minuti dalla spiaggia e con vista sul porto canale, dispone di 50 camere e 35 monolocali con aria condizionata e wi-fi gratuito. A disposizione American Bar, parcheggio.

*Hotel Kinda***, via Ansedonia 21, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/937105. A pochi passi dal mare e circondato dalla pineta, dispone di 24 camere con bagno privato, terrazzo e TV satellitare. Ristorante con menù tipico toscano e ampia lista vini.

INFO

www.turismocastiglionedellapescaia.it  e www.castiglionepescaia.it




LISBONA: LA DESTINAZIONE TRENDY DEL MOMENTO

-Testo e foto di Cesare Zucca-

City break a Lisbona. Ospitale, solare, bellissima. Una città che ha ancora un’anima, dove puoi trovare la botteguccia dell’artigiano che ripara violini, il tipografo che sigilla i quaderni con le tue iniziali, il cuoco che sbuca dalla cucina per controllare se il suo baccalà è di tuo gradimento e la signora dell’Alfama che dipinge a mano le cartoline. Insomma, un tuffo a ritroso nel tempo e uno sguardo al futuro per un viaggio tra ieri, oggi e domani. Ecco il mio weekend in 7 mosse.


1) Autobus ‘sù e giù’ perfetti per scoprire la città. Voce guida in italiano, scendi quando ti pare, visiti e riprendi il bus successive, il biglietto dura fino a 72 ore.
Ho scelto il conveniente ‘All in One’, che prevede anche un giro in battello.

Soste d’obbligo: il Mosteiro dos Jerónimos, la Torre de Belém e una puntatina alla sua storica ‘pasteleria’ per una scorpacciata di ‘pasteis de nata’, il tradizionale dolcetto alla crema su una cialda croccante. Uno non ne basta, ve lo assicuro…


2) MAAT museo d’arte, architettura e tecnologia. E’ una gigantesca conchiglia futuristica a picco sul fiume Tago. L’artista giapponese Tadashi Kawamata presenta Over Flow un’installazione che vi trasporterà in un paesaggio dopo la catastrofe ecologica, dove i detriti trasportati dal mare stanno per inghiottire la civiltà.
3) Il tram 28. Simbolo della città, giallo, minuscolo e scattante. Si arrampica fino al Castello da cui si gode di una vista spettacolare. Affollato e turistico, io ho preferito il bus 737 e uno dei ‘tram tour’ dai posti numerati. Ah, occhio al portafoglio, meglio imbucarlo in borsa o nello zainetto, rigorosamente indossato sul davanti.


4) Fado, la musica che rappresenta storia, identità e cultura del Portogallo. Ho visitato la casa di Amalia Rodriguez , la regina del fado, il Museo del Fado e molti locali con cena e musica, tra cui Tasca do Chico, Tasca do Jaime, Mascote da Atalaia, Parreirinha de Alfama e la storica Adega Machado.


5) Baccalà! Il piatto nazionale. Nelle tascas, tra cui la Tasca do Manuel o nel popolare Solar dos Presuntos. Il mio preferito è il ‘Baccalhau à Bràs’. Insuperabile quello con ‘olive esplosive’ cucinato dallo chef stellato Jose Avillez, nel suo Café’ Lisboa.


6) Alfama, un quartiere che ricorda I carruggi genovesi. Tra labirinti colorati e saliscendi inaspettati, troverete un angolino indimenticabile dove gustare un buon bicchiere di porto o vinho verde.


7) Cascais, ci arrivate In mezz’ora di treno. Una deliziosa Portofino portoghese, famosa per I frutti di mare, grigliati sotto i vostri occhi. Un’alternativa storica? Sintra con le sue residenze regali. Se ne e’ innamorata anche Madonna, che qui ha deciso di investire in ville e palazzi…

INFO
https://www.visitlisboa.com/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Lisbona, alla scoperta della capitale del fado (1° parte). Con la ricetta del baccalà alla portoghese

Mettete un cd di fado come colonna sonora della vostra serata, preparate, seguendo la nostra ricetta, il baccalà alla portoghese, chiudete gli occhi e immaginate di essere a Lisbona, tra quartieri antichi e nuovi, locali pittoreschi e una cucina che mescola sapori atlantici e mediterranei. Questa settimana Ricette di Viaggio vi porta proprio alla scoperta della capitale portoghese. Venite con noi!

Uno sguardo d’insieme

Lisbona si sviluppa su sette colli e si estende sulla sponda settentrionale del fiume Tago (Rio Tejo). Il centro storico è relativamente piccolo e si può tranquillamente visitare a piedi, mentre per visitare le zone collinari si possono prendere i tram o le funicolari. Il quartiere di Alfama, a est, sorprende per le sue viuzze medievali, accanto ad esso, si trova il quartiere di Baixa, che si estende da  Praça de Comércio, lungo il fiume, fino a Praça de Figueira. Si estende, invece, verso ovest la zona del Chiado, il quartiere commerciale.

Il Barrio Alto, invece, è la zona residenziale e centro della vita notturna e del divertimento. Prendendo, infine, un tram o un treno in direzione ovest, si arriva a Belém, mentre, viaggiando in direzione nord est, si arriva al Parque das Nações, sede dell’Expo Internazionale del 1998. L’aeroporto, invece, è situato a 4 km dal centro cittadino, dal quale è facilmente collegato dai mezzi pubblici.

Lungo le strade della Baixa

L’itinerario parte dal cuore pulsante di Lisbona, la Baixa, la “città bassa”, sede di uffici governativi, e negozi, attraversata da strade pedonali. pLa orta di ingresso della città è la Praça do Comércio, circondata da edifici classici provvisti di portici, retaggio del Palazzo Reale. Sotto ai portici si trova anche il celebre Martinho do Arcada il caffè ristorante tra i più amati da Fernando Pessoa che, proprio qui, scrisse gli appunti per comporre il suo celebre Mensagem. E, proprio Pessoa descrisse il municipio o Camara Municipal, che sorge nella piccola e adiacente Plaça do Municipio, come “uno degli edifici più belli della città”.

Da  Praça do Comércio si snoda un percorso pedonale lungo Rua Augusta, inaugurato dall’Arco da Vitoria, sul quale si trovano decorazioni dedicate a Vasco de Gama. Per ammirare la città dall’alto, basta raggiungere Rua Santa Giusta e salire sull’Elevador (tutti i gg dalle 8 alle 20) per scorgere da oltre 30 metri di altezza i quartieri di Baixa, Mouraria ed Alfama.

Le piazze più animate e vitali della Baixa, tuttavia, sono il Rossio e la Praça da Figueira. Il Rossio, in realtà Plaça Dom Pedro IV  , è stata, fin dal Medioevo, la piazza più importante della città. Nel XIX secolo, i numerosi caffè che si affacciano sulla piazza hanno cominciato ad attrarre scrittori ed intellettuali, cha amavano sedere ai tavolini all’aperto, per ammirare le fontane barocche zampillanti e lo splendido pavimento a mosaico con tessere grigie e bianche. Al centro del Rossio si trova il monumento a Dom Pedro IV, a cui la piazza è dedicata. In realtà, la storia tramanda che la statua sarebbe stata pensata per celebrare Massimiliano D’Asburgo ma, in seguito al suo assassinio, venne “riciclata” per Pietro IV.

Con una breve passeggiata e est del Rossio si arriva alla Plaça de Figueira, circondata da caffè caratteristici, tra cui, al n° 188, la Confeitaria Nacional  (www.confeitarianacional.com ), fondata nel 1829, la più antica della Baixa e una dei locali storici di Lisbona.

Oltre il Rossio si apre, invece, Praça dos Restauradores, il cui nome si deve alla proclamazione di indipendenza, avvenuta qui nel 1640. Sulla piazza si erge il Palacio de Foz, un tempo sede del Ministero della Propaganda di Salazar e, oggi sede dell’Ufficio del Turismo. Proseguendo verso nord, si incontra l’ Élevador da Gloria che conduce a Barrio Alto mentre, in direzione est, alla fine di Rua das Portas Santo Antão, si trova l’Elevador do Lavra.

L’Alfama, qui è nato il fado

Proprio qui, inizia l’ascesa alle colline che circondano lo splendido quartiere medievale dell’Alfama, dove, fin dagli anni Trenta del Novecento, sono sorte le prime casa do fado.  Le colline si innalzano intorno alla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, la chiesa più antica  di Lisbona. La chiesa ha l’aspetto di una fortezza ed è in stile romanico, anche se sono evidenti interventi successivi. All’interno della cattedrale sono custodite le reliquie di São Vicente.

In Largo do Chafariz de Dentro é d’obbligo una sosta alla Casa do Fado e da Guitarra Portoguesa (www.museudofado.pt) indispensabile per conoscere la storia della musica tradizionale portoghese. Sono molti, poi, i locali dell’Alfama che propongono spettacoli di fado dal vivo.

 

Nel cuore della Lisbona medievale

Salendo la strada che parte dalla Chiesa di Santa Luzia si arriva, invece al Mirador de Santa Luzia, dal quale parte la strada che conduce al superbo Castelo de São Jorge (www.castelodesaojorge.pt; marzo). Il castello, dichiarato monumento nazionale nel 1910, ha origini antichissime. Si pensa che il primo nucleo fu fatto costruire dai Visigoti nel V secolo. Successivamente, nel IX secolo, i Mori lo fortificarono con una cinta muraria lunga circa 2 km.

Il castello fu teatro, nel 1147, di un assedio di 17 settimane, passato alla storia come “L’assedio di Lisbona”, durante le quali i cristiani, in realtà un esercito di mercenari ed ex crociati al soldo del conte di Porto Alfonso Henriques, se ne riappropriarono. La fortezza, a pianta quadrata, è circondata da mura e si compone di undici tra bastioni e torri di guardia.

Il viaggio nel tempo continua nel quartiere di Santa Cruz, a nord del castello, un villaggio medievale pressoché intatto, con scorci suggestivi ed immagini di vita quotidiana d’altri tempi. Un minuscolo arco conduce, invece, al quartiere della Mouraria, dove furono relegati i mori superstiti dopo l’assedio della fortezza. Oggi, è un quartiere d’atmosfera, dove si concentrano i migliori ristoranti africani della città.

Da non perdere, invece, una visita alla Feira de Ladra (Mercato dei ladri!), il celebre “mercatino delle pulci” di Lisbona, che si trova in Campo de Santa Clara. Nelle vicinanze, svetta anche l’inconfondibile cupola bianca della chiesa di Santa Engracia, la cui costruzione fu iniziata nel 1682 per concludersi solo nel 1966! Nella chiesa riposano diverse personalità della storia di Lisbona, tra cui la “regina del fado” Amalia Rodrigues.

Merita una visita anche il pittoresco Museu Nacional do Azulejo, in Rua da Madre de Deus 4, ospitato nel convento di Madre de Deus, una cornice perfetta per le collezioni di azulejos, le caratteristiche piastrelle moresche con tessere in ceramica di colori brillanti, risalenti al XV secolo. Il museo offre una panoramica sulla lavorazione di queste caratteristiche “piastrelle portoghesi”.

Se fin qui vi abbiamo incuriosito, vi diamo appuntamento a domani con la seconda parte dell’’itinerario e con i suggerimenti su che cosa gustare della ricca e gustosa cucina portoghese. Intanto, di seguito, vi sveliamo la ricetta del bacalhau à portuguesa.

Baccalà alla portoghese

Ingredienti

  • 1 kg di baccalà
  • 1 kg di patate
  • 2 bicchieri di latte
  • 40 gr di burro
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 100 gr di olive nere
  • Pan grattato q.b.
  • Olio EVO
  • Sale e pepe

Mettete in ammollo il baccalà per circa 24 ore, cambiando l’acqua almeno 4 volte. Dopo l’ammollo, eliminate la pelle, poi mettetelo a bollire per circa 15 minuti in una pentola insieme a qualche foglia di alloro. Scolatelo e fatelo intiepidire, poi ricavatene dei pezzetti non troppo piccoli. Lavate le patate e bollitele in acqua salata per circa 30 minuti. Poi scolatele, sbucciatele e schiacciatele con lo schiacciapatate. Aggiungete il latte, l’aglio spremuto, il prezzemolo tritato, il burro, le olive a pezzetti. Mescolate, poi unite anche il baccalà e il parmigiano grattugiato. Mescolate ancora, poi mettete il composto ben livellato in una teglia da forno precedentemente imburrata e cosparsa di pangrattato. Condite la superficie con un filo di olio EVO e un’altra spolverata di pangrattato. Infornate a 200 °C per circa 30 minuti e fino a doratura. Sfornate, lasciate intiepidire e servite.

DOVE MANGIARE

*Alcantara, Rua Maria Luisa Holstein, 15, 1300-388 Lisboa, tel. 00351 917 5680554 www.alcantaracafe.com. Locale ricavato in una vecchia fabbrica con arredi che mescolano armoniosamente pilastri di acciaio, mobili eleganti, architettura neoclassica e art decò con statue di bronzo. Offre un menù di cucina internazionale, ma propone, ogni giorno, specialità della tradizione portoghese.

 *Cervejaria da Trindade , Rua Nova da Trindade 20-C, 1200-303, tel 00351. 213 423 506, www.cervejariatrindade.pt , Nel quartiere di Barrio Alto, è la più antica birreria di Lisbona. Risale, infatti, al 1834 ed è ricavata in un convento.  Le pareti sono decorate con magnifiche azulejos ( le mattonelle tradizionali) raffiguranti gli sale sono ricavate dai locali del convento e sono assai suggestiva. Specializzato in frutti di mare e crostacei, ffre anche piatti di carne e pesci più economici. Tra le specialità della casa il bife picado à trindade (bistecca alla birra).

DOVE DORMIRE

*Fenix Lisboa****, Praça Marquês de Pombal 8, tel +351 213 716660, www.hfhotels.com/hotels-it/hf-fenix-lisboa-it/  A poca distanza dal Bairro Alto e dall’ Avenida da Liberdade, la via più famosa di Lisbona. dispone di camere recentemente rinnovate con bagno privato, wi fi gratuito. Doppia da € 140.

*Hotel Tivoli Jardim****, Rua Júlio César Machado 7-9, 1250 – 135 Lisboa, tel +351. 213.591000, www.tivolihotels.com. Hotel moderno, recentemente ristrutturato, che sorge nel centro di Lisbona. Le camere e suite sono provviste di bagno privato con doccia, accesso internet, TV e minibar. A disposizione, servizio baby sitting, bar e ristorante, servizio lavanderia. Doppia standard da € 208.

INFO

www.visitlisboa.com




Borghi d'(A)mare: Castiglione e la ricetta del baccalà alla maremmana

Castiglione della Pescaia, borgo medievale di 7500 abitanti che dista poco più di 20 km da Grosseto, può fregiarsi del primo posto sul podio di “Mare più bello d’Italia”, conferitogli da Legambiente e Touring Club nella Guida Blu. Non solo. Il suo centro medievale, gli è valso un posto tra i Borghi più belli d’Italia. Senza dimenticare la tradizione gastronomica: da qui infatti, passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana. Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale. Le origini del borgo risalgono ai Romani, che fondarono la cittadina con il nome di Salembrum. Il fiore all’occhiello è però il Castello di Castiglione, costruito prima dai pisani, poi completato dagli Aragonesi sulla collina di Poggio Petriccio. Circondato da mura imponenti, non è visitabile al suo interno, ma consente di ammirare scorci superlativi sulla Maremma. Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma. Il pomeriggio è dedicato al relax. Il lungo litorale di spiaggia chiara che si estende dalla foce del Bruna al Porto Canale e alla Darsena si divide in Spiaggia di Levante, più larga, e Spiaggia di Ponente, sovrastata dal Castello. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.

SECONDO GIORNO: Vetulonia, sulle orme degli Etruschi

Percorriamo la Strada Provinciale delle Padule e in circa mezz’ora arriviamo a Vetulonia, un borgo medievale in cui sono ancora visibili le mura etrusche del VI secolo a.C. Vetulonia custodisce una delle più importanti e vaste necropoli etrusche. Le tombe monumentali sono disposte lungo la Via dei Sepolcri che si inoltra nella campagna costellata di uliveti e vegetazione a macchia. L’Area Archeologica di Costa Murata (ingresso libero, tutti i gg 10-19) a cui si accede dalla piazzetta del cimitero, conserva la bella Tomba del Belvedere, quella della Pietrera, risalente al VII secolo e formata da due camere sovrapposte, la tomba del Diavolino e quella della Fibula d’Oro. Spostandosi nel centro abitato, invece, vale una visita il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” che conserva reperti etruschi tra cui spiccano i gioielli della Collezione Lancetti e la Stele del guerriero Aule Feluske. Scendendo lungo la via principale si arriva invece al quartiere di Poggiarello Renzetti, dove sono in corso scavi che hanno portato alla luce la Domus dei Dolia.

LA RICETTA: Baccalà alla Maremmana

 Ingredienti

  • 800 gr di baccalà
  • 4 cucchiai di farina
  • 300 gr di pomodorini
  • 1 cipolla
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3 rametti di prezzemolo
  • Sale e pepe
  • Olio EVO
  • Olio per friggere

La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.

Il vino: Vermentino Doc della Maremma Toscana, un bianco dal sapore sapido e intenso, con note di pesca bianca, agrumi e rabarbaro. Dove comprare: Azienda Vinicola Cacciagrande, loc. Ampio Tirli, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/944168, www.cacciagrande.com

 COME ARRIVARE  

In auto: da Nord-Ovest, A11 Genova-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, uscita Follonica Nord e seguire indicazioni Castiglione della Pescaia. Da Nord, A1, Bologna-Firenze, poi SCG Firenze-Pisa-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, con uscita Follonica. Da Sud, E80 da Roma a Grosseto, uscita Grosseto Sud, indicazioni per Marina di Grosseto. Alla rotatoria SS 322 della Collacchie e seguire indicazioni per Castiglione della Pescaia.

 DOVE MANGIARE 

*Il Convento, largo Beccani 3, Scarlino, tel 0566/37041. Splendida location in un convento agostiniano del 1652, con uno splendido giardino a terrazza che si affaccia sulla Maremma. Menù stagionale con piatti di carne e di pesce. Carta dei vini con più di 30 etichette. Prezzo medio a persona € 40.

*L’Arpione, via Vittorio Veneto 68, Castiglione della Pescaia, tel 0564/939812. Situato sul lungomare, offre un menù a base di specialità di pesce e della cucina tradizionale toscana reinterpretate dallo chef Jenel Grigore, insignito nel 2014 dal prestigioso riconoscimento “Stella della Ristorazione”. Prezzo medio a persona € 40, bevande escluse.

 DOVE DORMIRE  

*L’Approdo****, via Ponte Giorgini 29, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/933466.In posizione strategica, nel centro storico, a 5 minuti dalla spiaggia e con vista sul porto canale, dispone di 50 camere e 35 monolocali con aria condizionata e wi-fi gratuito. A disposizione American Bar, parcheggio. Doppia da € 80. Sconti per le famiglie nel periodo estivo.

*Hotel Kinda***, via Ansedonia 21, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/937105. A pochi passi dal mare e circondato dalla pineta, dispone di 24 camere con bagno privato, terrazzo e TV satellitare. Ristorante con menù tipico toscano e ampia lista vini. Doppia con colazione da € 159, tripla da € 180.

INFO: www.turismocastiglionedellapescaia.it  e www.castiglionepescaia.it




Vicenza, tra l’architettura del Palladio e i sapori del baccalà

Una città con un territorio sorprendente, che conserva gioielli naturali e architettonici, come i capolavori di Andrea Palladio, che qui ha lasciato numerose testimonianze della sua arte, inserite dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Ville nelle cui cucine soni nate le leggendarie ricette con sua maestà il baccalà Veduta del fiume Retrone dal Ponte San Michele.

La nostra comoda e preziosa Citroen C4 Picasso ci ha condotti da Soave fin qui, dove può cominciare la seconda parte del nostro percorso con un itinerario da fare in un fine settimana, ammirando i paesaggi opera dell’uomo e della natura. La tappa è Vicenza, dove ci si ferma per una visita al centro storico e per gustare il prelibato baccalà alla vicentina. Si parte da Piazza dei Signori, al cui ingresso svettano due colonne, sormontate una da un leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia, di cui Vicenza entrò a far parte nel 1404, e l’altra dalla statua di Cristo Redentore. Costeggia la piazza la Basilica Palladiana, capolavoro del grande architetto rinascimentale. Qui si trova anche la Torre Bissara. Sotto i portici della Basilica, sorgono le più importanti oreficerie della città.

L’altro fiore all’occhiello è il Teatro Olimpico, progettato da Palladio nel 1580, ma realizzato dal suo allievo Jacopo Scamozzi. Dal lato sud di Piazza dei Signori si accede a Piazza delle Erbe, con la medievale Torre del girone o del tormento, dove fu imprigionato Silvio Pellico. Vale una visita anche Palazzo Chiericati, altro capolavoro palladiano, che si trova in Piazza Matteotti. In Piazza Duomo si trova poi la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, che porta anch’essa la firma del Palladio. Nella Chiesa di Santa Corona, invece, si trova la tomba del grande architetto. Ma prima di uscire dalla città conviene andare al santuario di Monteberico, da cui si ammira il panorama dell’intera Vicenza.

Prendendo la SP247, si raggiunge Villa Almerico Capra, detta La Rotonda (www.villalarotonda.it), che dista circa 2,8 km dal centro. Si tratta della villa veneta più famosa del mondo, progettata dal Palladio nel 1556 per Paolo Almerico e poi terminata dai fratelli Capra. Vale una visita anche Villa Valmarana ai Nani (www.villavalmarana.com), famosa per lo splendido ciclo di affreschi di Gianbattista e Giandomenico Tiepolo. Una curiosità: deve il suo nome a diciassette statue di nani posizionate sul muro di cinta.

Secondo giorno

Da Vicenza a Marostica

Si parte alla volta di Bassano del Grappa, percorrendo prima la SR53, poi la SP52. Incastonata tra le rive del Brenta e le pendici del Monte Grappa, la cittadina vanta diverse eccellenze, come il Ponte Coperto o Ponte degli Alpini, costruito nel 1209 e rifatto su progetto di Palladio nel 1569. Nei pressi del ponte si trova anche la storica Bottega Nardini, la più famosa distilleria di grappa bassanese, risalente al 1779. Tra i monumenti da non perder, c’è anche il Castello Superiore, costruito dai Vescovi di Vicenza e completato dagli Ezzelini. Meritano una visita anche Palazzo Pretorio, costruito tra il 1300 e il 1400, la Porta delle Grazie con il monumento al generale Giardino, l’antico Borgo Margnan, che si affaccia sul Brenta e la Loggia, sede del Municipio.

Marostica – Scacchi viventi

Nella stessa piazza si trova anche il Duomo di Santa Maria in Colle.

Vale una sosta il Museo Civico, ospitato nel trecentesco ex convento di San Francesco, che conserva ceramiche, dipinti e opere di Canova, oltre a una ricca sezione archeologica. Nel pomeriggio, si percorre Viale Vicenza e si prende la SP 248 in direzione di Marostica, famosa nel mondo per i suoi scacchi viventi. La partita si tiene nella Piazza degli Scacchi solo negli anni pari. Di fronte alla piazza si trova anche il suggestivo Castello Inferiore, costruito dai Vescovi di Vicenza e completato dagli Ezzelini. Meritano una visita anche Palazzo Pretorio, costruito tra il 1300 e il 1400, la Porta delle Grazie, con il monumento al generale Giardino, l’antico Borgo Margnan, che si affaccia sul Brenta e la Loggia, sede del Municipio. Nella stessa piazza si trova anche il Duomo di Santa Maria in Colle. Vale una sosta il Museo Civico, ospitato nel trecentesco ex convento di San Francesco, che conserva ceramiche, dipinti e opere di Canova, oltre a una ricca sezione archeologica.

Da Vicenza alle Piccole Dolomiti

La seconda proposta è un itinerario di 125 km nella Valle Agno, dedicata a chi ama i bei paesaggi con soste per visitare le ville venete che si incontrano lungo il percorso. Si parte sempre da Vicenza, poi si prende la SR11 in direzione di Montecchio Maggiore, dove ci si ferma per visitare Villa Cordellina Lombardi che conserva, nel suo salone principale, un ciclo di affreschi di Gian Battista Tiepolo ispirati alle gesta di Alessandro Magno e di Scipione l’Africano. Si risale poi in auto con destinazione Trissino e poi Cornedo Vicentino. Si procede poi lungo la SP46 e si arriva a Valdagno, dove, all’interno dello splendido Palazzo Festari, si trova il Museo Civico “Dal Lago” che custodisce numerosi fossili preistorici rinvenuti nella valle. All’interno, anche una ricostruzione dell’ambiente di Jurassic Park, che non mancherà di divertire grandi e piccoli. La tappa successiva è Recoaro Terme, nell’alta Valle dell’Agno, ai piedi delle Piccole Dolomiti. Qui ci si può fermare per il pranzo, magari assaporando le specialità locali, come gli “gnocchi con la fioreta”. Nel pomeriggio, si riprende lungo la SP46 in direzione delle Valli del Pasubio, toccando Schio, Malo e Piovene Rocchette. Ci si avvia poi lungo il tratto finale dell’itinerario toccando Thiene, Breganze, Dueville e Caldogno, dove ci si ferma per visitare Villa Caldogno, progettata dal Palladio e inserita nella lista dei siti Unesco.

BACCALÀ ALLA VICENTINA

INGREDIENTI

– 1 kg di stoccafisso secco

– 250 gr di cipolle

– ½ litro di olio extravergine di oliva

– 3 sarde sotto sale

– ½ litro di latte fresco

– farina bianca q.b

– 50 gr di parmigiano grattugiato

– Prezzemolo tritato, sale e pepe q.b

PREPARAZIONE

Ammollate lo stoccafisso, togliete la lisca e le spine e tagliatelo a pezzi. Affettate le cipolle e rosolatele in un tegame con un bicchiere d’olio, poi aggiungete le sarde sotto sale tagliate a pezzetti e, a fuoco spento, il prezzemolo tritato. Infarinate i pezzi di stoccafisso, irrorateli con il soffritto preparato e disponeteli l’uno accanto all’altro in un tegame di cotto, dopo aver versato sul fondo un po’ di soffritto. Ricoprite il pesce con il resto del soffritto e aggiungete il latte, il parmigiano grattugiato, il sale e il pepe. Unite il resto dell’olio e cuocete a fuoco dolce per circa 4 ore e mezzo, senza mai mescolare, ma muovendo il tegame in senso rotatorio. Servite con polenta alla brace.

I VINI

Vespaiolo di Breganze DOC e Lessini Durello per i bianchi, oppure il Rosso di Barbano, dal color rubino e il sapore fruttato.

Dove acquistare: Casa Vinicola Zonin, via Borgolecco 9, Gambellara (VI

Tel: 0444/640160 – 0444/640174 (enoteca) www.zonin1821.it

GNOCCHI CON LA FIORETA

INGREDIENTI

– 1,5 l di fioretta (ricotta fresca)

– 800 g di farina

– 4 uova

– noce moscata grattugiata

– sale

– 200 g di burro fuso

– 10 foglioline di salvia

– formaggio grana grattugiato a piacimento

PREPARAZIONE

In una ciotola ampia versate la fioretta e unite la farina, quind impastate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto liscio ma discretamente compatto. Aiutandovi con un cucchiaio, prendete parte del composto e fatene dei piccoli gnocchi da tuffare nell’acqua bollente abbondantemente salata. Quando riaffiorano lasciarli cuocere per altri tre, quattro minuti. Nel frattempo mettete a scaldare in una padellina il burro lasciandolo fino a che s’è colorato di nocciola. Pescate quindi gli gnocchi con delicatezza, disponeteli nel piatto, cospargeteli con abbondante formaggio grattugiato, conditeli con il burro fuso e servite. A piacere possono essere aggiunte delle foglie di salvia per insaporire il burro oppure può essere grattugiata della ricotta affumicata. Evitare di alterare la ricetta base con altri ingredienti.

I VINI

Soave DOC di Poggi è il vino bianco per eccellenza della tradizione veronese. È prodotto con uve garganega e trebbiano di Soave, raccolte a mano verso la fine di settembre. Dove acquistare: Cantine Poggi, via Poggi 7, Affi (VR). Tel: 045 7235044

www.cantinepoggi.it




La ricetta del baccalà alla veneta

Ingredienti per 4 persone:

  • 700 g di stoccafisso
  • 1 manciata di foglie di prezzemolo
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale
  • Pepe

Difficoltà: minima

Tempo di preparazione: 30’

“” di cottura: 30’

Disponete lo stoccafisso in una casseruola, e ricopritelo d’acqua fredda, poi  portatelo ad ebollizione. Fatelo leggermente saltare e schiumare, copritelo e fatelo sbollire per 20’. Al termine lasciate lo stoccafisso nell’acqua di cottura per altri 20’.

Dunque scolatelo, spellatelo ed eliminate le lische: poi sbriciolate la polpa e riponetela in un mortaio. Pestatela con un pestello, mettetela in una terrina e versate a filo l’olio, sempre mescolando con energia. Continuate a versare l’olio finchè non si sarà creato un composto spumoso.

Regolate con sale e pepe, amalgamate il prezzemolo lavato e tritato, e lo spicchio d’aglio tagliato.

Servite il baccalà mantecato sul piatto di portata, accompagnandolo con fette di pane caldo e polenta bianca.

 




VICENZA, TRA PALLADIO E IL BACCALÀ

Una città sorprendente, che conserva gioielli come le architetture palladiane. Qui, infatti, Andrea Palladio ha lasciato numerose testimonianze della sua arte. Vicenza è anche la città in cui gustare il prelibato baccalà alla vicentina, magari in una pausa dalla visita al centro storico. Un fine settimana a Vicenza può iniziare da Piazza dai Signori, al cui ingresso stanno due colonne, sormontate una da un leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia,di cui vicenza entrò a far parte nel 1404, e l’altra della statua di Cristo Redentore.

Vicenza

Costeggia la piazza la Basilica Palladiana, capolavoro del grande architetto rinascimentale, dalle forme classiche ed eleganti. Qui si trova anche la Torre Bissara. Sotto i portici della Basilica si trovano le più importanti oreficerie della città. La sua storia, infatti, è intimamente connessa con l’arte orafa.

L’altro fiore all’occhiello è il Teatro Olimpico, progettato da Palladio nel 1580,  ma realizzato dal suo allievo Jacopo Scamozzi. Dal lato sud di Piazza dei Signori di accede a Piazza delle Erbe, con la medievale Torre del girone o del tormento, dove fu imprigionato Silvio Pellico. Vale una visita anche a Palazzo Chiericati, altro capolavoro palladiano e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, che si trova in Piazza Matteotti, che ospita una splendida pinacoteca.

In Piazza Duomo si trova anche la Cattedrale di Santa Maria Annunciata, che porta anch’essa la firma del Palladio. Nella Chiesa di Santa Corona, invece, si trova la tomba del grande architetto.

 

 

 

BACCALÀ ALLA VICENTINA

INGREDIENTI

  • 1 kg di stoccafisso secco, 250 gr di cipolle
  • ½ litro di olio extravergine di oliva
  • 3 sarde sotto sale, ½ litro di latte fresco
  • farina bianca q.b., 50 gr di parmigiano grattuggiato
  • Prezzemolo tritato, sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Ammollate lo stoccafisso, togliete la lisca e le spine e tagliatelo e pezzi. Affettate finemente le cipolle e rosolate in un tegame con un bicchiere d’olio, poi aggiungete le sarde sotto sale tagliate a pezzetti e, a fuoco spento, il prezzemolo tritato. Infarinate i pezzi di stoccafisso, irrorateli con il soffritto preparato a disponeteli l’uno accanto all’altro in un tegame di cotto, dopo aver versato sul fondo un po’ di soffritto. Ricoprite il pesce con il resto del soffritto e aggiungete il latte, il parmigiano grattuggiato, il sale e il pepe. Unite il resto dell’olio e cuocete a fuoco dolce per circa 4 ore e mezzo, senza mai mescolare, ma muovendo il tegame in senso rotatorio. Servite con polenta alla brace.

I VINI: tra i bianchi il Vespaio di Breganze DOC e il Lessini Durello, oppure il Rosso di Barbano, dal color rubino e il sapore fruttato. dove acquistare: Casa Vinicola Zonin, via Borgolecco 9, Gambellara (VI), tel 044/64160-0444/640174 (enoteca), www.zonin1821.it




RICETTA DELLA SETTIMANA: BACALHAU À BRÁS

ricetta

Chiara ha risposto alla sfida che Auto&Donna ha lanciato e ha mandato sulla pagina FB, non 2 ma ben 3 ricette!!
Anche se questa dovrà rimanere fuori concorso abbiamo deciso di condividerla qui con voi.
E’ una ricetta che proviene direttamente da un suo viaggio in Portogallo.
Di cosa si tratta? Semplice : BACALHAU À BRÁS.

Ingredienti:
– 1 filetto di baccalà già ammollato (oppure, ricordatevi di lasciarlo in acqua almeno per 24 ore prima di cucinarlo)
– 1 cipolla bianca
– 2 uova (oppure la pratica mousse di uova Eggy)
– 4 patate
– olio quanto basta
– un goccio di latte
– pepe
– prezzemolo fresco
– un bicchiere di vino bianco

Preparazione
Si tagliano a julienne le patate e si mettono a rosolare a fuoco vivo con abbondate olio (attenzione a girarle di tanto in tanto se no finirete per avere un rosti); nel frattempo affettare finemente la cipolla e quando le patate saranno un po’ croccantine, rimuovetele e mettete la cipolla nella stessa padella a rosolare, a fuoco lento. Quando inizierà a farsi trasparente, aggiungere il baccalà a pezzi e infine le patate: girate di tanto in tanto. Dopo 5 minuti, aggiungere anche le uova sbattute con un goccio di latte (oppure, la comodissima mousse già pronta Eggy) ed abbondante pepe: mescolare bene tutto. Deve diventare un pasticcio ben amalgamato. Per finire, spolverizzare con prezzemolo tritato; in Portogallo spesso viene servito con olive nere snocciolate, seguite il vostro gusto. Non uso sale perchè in genere il baccalà è già molto sapido: assaggiate prima di servire e, nel caso, aggiungetelo solo a fine cottura.