Lancia Ypsilon Mya – Look esclusivo, design seducente e stile unconventional: è l’ultima edizione limitata che veste la Lancia Ypsilon e si chiama Mya. Da fuori ti conquista con le sue linee sinuose da citycar chic, una volta dentro “rapisce” per il comfort e l’esclusività dei materiali.
In un batter d’ali
È il Grigio Lunare tristrato, l’esclusivo colore dall’effetto cangiante e iridescente che seduce gli occhi e ammalia lo sguardo, a vestire la Ypsilon Mya. Di giorno abbaglia chi la vede mentre di notte risplende e regala riflessi violacei, conquistando gli occhi dei passanti. Come una collana ricca di perle si aggiunge poi la finitura satinata che percorre i passaruota laterali, la griglia frontale, gli specchietti e le maniglie. I cerchi in lega diamantati sono fiori notturni che sbocciano. A ben guardarla, questa Ypsilon sembra una farfalla pronta a sbattere le ali per volare!
Seducenti, ricercati, inediti
Dentro regna l’alcantara posizionato sui sedili, l’effetto denim sulle fasce laterali e il logo Y ricamato sui poggiatesta. I tappeti sono in morbido velluto, adatti per far riposare i piedi dopo un’intensa giornata sui tacchi. Cuciture lavorate sapientemente di colore grigio arricchiscono volante, cuffia leva cambio e sezione laterale dei sedili. Nella ricca dotazione di serie anche quattro airbag, ESC con Hill Holder, climatizzatore, sensori di parcheggio posteriori e sistema UconnectTM 5″ Radio LIVE, per soddisfare una donna elegante e sicura di sé in ogni situazione.
Una gamma completa
Una guida semplice in ogni situazione grazie al volante leggero e preciso, la Ypsilon Mya sa contraddistinguersi anche per la sua abilità nel destreggiarsi in mezzo al traffico e nel saper parcheggiare anche dove apparentemente sembra impossibile. Ben quattro i motori disponibili: c’è il 1.2 litri benzina da 69 CV, affidabile e brioso, oppure il 1.3 diesel da 95 CV per la donna che ama viaggiare. Le versioni Ecochic a GPL e Metano infine abbattono ulteriormente i consumi e le emissioni. Prezzi a partire da 15.650 euro.
Bertha Benz: la prima donna a viaggiare in auto
Bertha Benz, prima automobilista della storia, è stata accolta nella Hall of Fame. Socia in affari, creativa e lungimirante, di suo marito, Carl Benz, membro della Hall of Fame dal 1984, Bertha è una figura chiave nella presentazione della prima richiesta di brevetto per l’automobile del 1886 e nel dimostrare che l’invenzione di suo marito era pronta a circolare su strada. Così facendo, si è guadagnata di diritto un posto al sole nella storia come prima automobilista della storia.
Bertha Benz diede a suo marito Karl Benz la possibilità di guidare la sua azienda e dedicarsi alla sua invenzione garantendogli la necessaria base finanziaria: investì, infatti, l’eredità ricevuta dai genitori e si impegnò in prima persona per raggiungere questo storico traguardo, con una visione ben chiara dell’importanza del lavoro di suo marito. Un’enorme fiducia nell’uomo e nella sua invenzione. Una passione che, dopo molti anni, l’ha portata a raggiungere questo riconoscimento postumo.
Non è difficile immaginare che Bertha Benz avesse grande personalità e carattere, ben oltre il semplice assioma che dietro ogni grande uomo vede sempre una grande donna. Bertha riuscì a fare in modo che Carl credesse nelle sue capacità per realizzare il suo sogno, superare i periodi difficili e continuare a fare sempre nuovi tentativi.
“Mia nonna è stata molto importante per me. Il suo ruolo nel dare concretezza all’invenzione di suo marito è stato un leitmotiv in famiglia. Personalmente mi sono sempre sforzata di far capire quanto Bertha abbia dovuto impegnarsi per rendere possibile tutto ciò” ha dichiarato Jutta Benz, pronipote di Bertha e Carl Benz. “Anche per lei il ruolo di moglie sul finire del XIX secolo prevedeva che dovesse occuparsi della famiglia, crescere cinque figli, gestire la casa, cucinare e così via. I risultati che ha ottenuto sono stati quindi doppi rispetto a quelli di un uomo. Insomma, se mi è concesso dirlo, è tempo ormai che Bertha Benz entri a far parte della Hall of Fame, a 32 anni da Carl e a 130 dalla sua impresa. Personalmente sono molto soddisfatta che questo onore venga ora concesso anche alla mia bisnonna”.
Fino ad oggi Bertha Benz era nota soprattutto per il primo lungo viaggio in auto della storia (da Mannheim a Pforzheim) nell’agosto del 1888 con i suoi figli Richard e Eugen, all’insaputa del marito. Oggi quella tratta si percorre in un’ora (100 km), ma allora ci voleva molto di più. Stando a quanto dichiarato dalla sua pronipote, Jutta Benz, ci volle anche molto coraggio per affrontare quel percorso: il viaggio non era stato, infatti, preparato in alcun modo affinché suo marito non si accorgesse di nulla. Se si verificava un problema si limitava a risolverlo, senza colpo ferire. Fece sosta presso una farmacia di Wiesloch, diventata il primo distributore di carburante del mondo, per acquistare della ‛ligroina’, una benzina solvente che alimentava la vettura.
Si fermò anche presso un calzolaio a cui fece riparare la pelle della ganasce del freno. Bertha Benz usò poi la spilla del suo cappello per pulire un condotto del carburante ostruito e risolse un problema ad un cavo di accensione utilizzando l’elastico delle calze come isolante. Una donna indipendente, sempre pronta a trovare una soluzione e grande conoscitrice dell’auto, tanto che le sue intuizioni aiutarono Carl Benz a migliorare ulteriormente la vettura. Bertha fu così anche la prima Quality Manager dell’industria automobilistica. Con il suo viaggio pionieristico dimostrò poi che l’invenzione di suo marito fosse adatta all’uso quotidiano.
Ma questo fu solo l’inizio della continua storia di successo dell’automobile. Il viaggio non solo confermò il lavoro di Carl Benz ma rappresentò anche un’autentica attività Sales & Marketing grazie a cui la Patent-Motorwagen di Benz ebbe successo sul mercato.
Christian Boucke, Responsabile di Mercedes-Benz Classic, ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi del fatto che ora Bertha Benz sia nell’Automotive Hall of Fame con suo marito Carl: se l’è davvero meritato!”.
Secondo l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific, and Cultural Organization) il brevetto dell’automobile di Carl Benz ha dato un grande contributo all’eredità culturale del mondo. Per questo, a maggio del 2011, è stato ufficialmente incluso nel Memory of the World Register dell’UNESCO, a riprova della sua l’importanza a livello mondiale e come simbolo dell’origine dell’odierna società mobile.
Proviamo la Mercedes Classe B: glamour, di classe e con un tocco di charme femminile.
Di Agnese Piazzalunga
Station wagon, Suv o monovolume? Quando devi acquistare un’auto il dilemma è grande, se poi aggiungi che la vuoi glamour, di classe e con un tocco di charme femminile, allora la scelta si riduce ulteriormente. Mercedes con la Classe B sembra aver racchiuso in un’unica auto tutti questi concetti e, per scoprire se è vero, c’è solo una cosa da fare: provarla.
Abbiamo provato la versione B160 diesel, con un motore da 4 cilindri 1500 cc da 90 cavalli, ovvero il primo stadio per entrare nel mondo della Stella a 3 punte.
Il primo impatto è caratterizzato dalla linea, il frontale aggressivo e le linee morbide siglano una forma non troppo sagomata, ma dall’essenza semplice ed elegante. Dinamica e versatile nel contesto urbano della quotidianità, ottima per muoversi con tanti bagagli anche ingombranti (zaini, borsoni, attrezzature sportive) per poi trasformarsi nella sua duplice anima glamour per una serata chic o eventi mondani, ti mette a tuo agio anche perché emerge tutta la classe della casa tedesca.
Strumentazione completa e molto ricercata, facilmente accessibile. Interni molto curati nello stile Mercedes, la versione da noi provata era nera e bicolore bianco-nero nei rivestimenti interni, davvero molto glamour e chic.
In ripresa si sente il motore che spinge, ma poi in progressione l’insonorizzazione è buona, risulta silenziosa e confortevole. Si può parlare a bordo senza alzare la voce e ascoltare musica di sottofondo, anche questa è classe.
Il posto guida, abbastanza alto, consente un’ottima visuale, buona la visibilità durante le manovre a veicolo fermo.
La Classe B ha un comportamento dinamico onesto, cioè avvisa e ti fa capire cosa sta succedendo, per esempio su fondi scivolosi si sente la perdita di aderenza permettendo la correzione. Ovviamente si parla di condizioni estreme quando anche i controlli elettronici non possono fare di più. E in quanto a sicurezza questa Mercedes Classe B ha tutti gli ultimi ritrovati in materia di sicurezza, davvero uno step elevato offerti a un prezzo davvero contenuto se si confrontano altri modelli del segmento.
I consumi sono ottimi, con 50 euro abbiamo percorso circa 700 km tra strade montane, autostrade e centri urbani. Il piccolo diesel Mercedes non ha nulla da invidiare ai grandi, con la coppia necessaria a tirarsi di impaccio in ogni situazione. Davvero una gran bella sorpresa.
Classe B è la sintesi dell’auto della donna moderna, dinamica e di classe, ottima compagna per lunghi viaggi e all’occorrenza si trasforma in un mezzo di classe per un evento importante da ostentare come un bel gioiello in una serata chic.
La versione full optional da noi provata costa circa 27mila euro, si parte però da una base di 20mila euro. Anche questa è un’altra bella sorpresa firmata Mercedes.
PAGELLA – Mercedes classe B
Linea
dinamica
Strumentazione
buona, particolare il quadrante degli strumenti
Accelerazione/ripresa
discreta
Cambio
manuale a 6marce preciso e confortevole
Sterzo
ottimo
Finiture
ottime
Freni
buoni
Posto guida
molto confortevole con sedili con varie regolazioni
Abitabilità
buona, sedili posteriori studiati per lunghi viaggi
Bagagliaio
buono
Consumi
ottimi, quasi 20 km con un litro
Su strada
molto confortevole
Prezzo
ottimo rapporto qualità prezzo
SUZUKI S-CROSS: i maghi del 4WD si sono fatti in 2WD
Porte Aperte sabato 23 e domenica 24 novembre, presso tutte le concessionarie ufficiali Suzuki, per il lancio di Suzuki S-CROSS 2WD, la versione a due ruote motrici del nuovo Crossover della Casa giapponese. Fino a fine mese la potete acquistare a 16.900 euro (a partire dalla versione Easy 1.6 2WD a benzina,IPT e vernice metallizzata escluse), sia in caso di rottamazione sia di permuta, con in aggiunta la promozione Suzuki Smile – Estensione di garanzia a 5 anni compresa nel prezzo.
Grazie a un design dalle linee dinamiche, sportivo e moderno, alla ricchezza degli equipaggiamenti, agli spazi intelligenti, al comfort per cinque passeggeri, alla posizione di guida alta e dominante, che garantisce una perfetta visuale durante la guida, la Suzuki S-CROSS ha già riscosso un notevole successo.
“Se dici che la prendi per la famiglia ti credono tutti”: interni salotto a prova di succo e patatine, tetto panoramico a doppio cristallo scorrevole con un’apertura di 55 cm, bassi consumi, sicurezza a 5 stelle, ampio bagagliaio dalla capacità minima di 430 litri, e 5 anni di garanzia compresi nel prezzo. Ma non solo: la S-CROSS rispetta anche l’ambiente grazie a consumi parchi e ridotti livelli di emissioni di CO2. In particolare, la versione 2 ruote motrici DDiS Start&Stop rilascia solo 110 g/km di CO2 e permette di percorrere ben 23,8 chilometri con un litro.
La Suzuki S-CROSS è ai primi posti anche in ambito sicurezza: è stata giudicata uno dei veicoli più sicuri sul mercato europeo, aggiudicandosi le 5 stelle da parte dell’EURONCAP.
C’è a chi piace e a chi no, ma l’odore di nuovo che ci pervade quando saliamo su una macchina appena uscita dalla concessionaria è qualcosa di speciale, così come il profumo di caldarroste appena tostate… che fanno tanto autunno. E quindi cosa aspettate? Saliamo a bordo della nuova Suzuki S-Cross e andiamo a raccogliere le castagne!
La nuova S-Cross si adatta perfettamente alle esigenze di chi cerca spazio in abbondanza, ma limitando le dimensioni… Confortevole per 5 persone, è lunga 430 cm e dispone di un bagagliaio di ben 430 litri. Una crossover dotata anche di un tetto panoramico di nuova concezione, lungo complessivamente 100 cm, che si compone di due sezioni in cristallo (disposte una di fronte all’altra) con apertura a scorrimento, che crea un “effetto cabrio” su una vettura Crossover! Quando si apre, infatti, il varco è di ben 56 cm…
Perfetto se pensate di guidare tra le vette delle Dolomiti e, se siete fortunate (o sfortunate, ma dipende dai punti di vista…) scorgere la prima neve alzando lo sguardo al cielo. In realtà da queste parti è la stagione dei frutti autunnali, e quale migliore occasione di gustarli se non la Festa della Castagna, tra Lana, Tesimo, Foiana e Prissiano, tutti comuni in provincia di Bolzano, fino al 3 novembre. Qui, tra castelli, castagneti, degustazioni e fiaccolate, potete davvero trascorrere un bel fine settimana in famiglia.
Disponibile a due e quattro ruote motrici, il nuovo sistema di trazione integrale ALLGRIP offre sulla Suzuki S-Cross la possibilità di selezionare quattro modalità di guida, attraverso un comodo selettore posto nella consolle centrale. La modalità Auto privilegia il risparmio di carburante in condizioni di guida abituali, utilizzando la trazione a due ruote motrici come impostazione predefinita, e passando a quella integrale se necessario.
Con la modalità Sport, invece,la vostra guida al volante della S-Cross sarà più brillante nei percorsi misti, sfruttando al massimo la trazione integrale in risposta alla pressione sull’acceleratore.La modalità Snow è ottimale sulle superfici innevate, non asfaltate o in generale su superfici a basso coefficiente d’attrito, e utilizza le quattro ruote motrici come impostazione predefinita, mentre con Lock avrete la massima mobilità dell’auto su neve, fango o sabbia.
Due i motori che spingono la nuova S-Cross della Suzuki, entrambi 1.6 e con 120 Cv, ma uno è a benzina e l’altro è diesel. Il primo è abbinato sia alla trasmissione manuale a cinque marce sia all’opzionale cambio a variazione continua CVT, mentre il secondo è offerto con il cambio manuale a sei rapporti. Dieci, invece, i colori disponibili della carrozzeria, tra cui i due nuovi Crystal Lime metallizzato e Amethyst Gray perlato metallizzato.
Infine, l’aumentata funzionalità del quadro strumenti della S-Cross, aiuta il conducente a concentrarsi sulla guida. Il contagiri e il tachimetro di grandi dimensioni, affiancano un display multi-funzione che indica il consumo istantaneo, la temperatura esterna, l’orario e, nei modelli 4×4, la modalità di trazione selezionata. Comprende anche l’avviso dell’allacciamento cinture di sicurezza posteriori e le indicazioni dei sensori di parcheggio a ultrasuoni. Da 19.400 euro.
Info
http://auto.suzuki.it/scross
www.lana.info/it
Audi Q5 HYBRID4: turismo sostenibile
Di Nicola D. Bonetti
Il lago d’Iseo dalle mille particolarità, tra cui Montisola, la più grande isola lacustre d’Europa, ha angoli tuttora da scoprire, per un turismo colto e rilassante. In molte località è capace di riportare in pochi istanti alla tranquilla serenità di tempi andati. E per non rompere questa atmosfera non potevamo che andarci con una ibrida.
Lady Mary Wortley Montagu, tra le lettere che la resero nota, in una datata 21 luglio 1747, scrisse dal Lago d’Iseo: “I am now in a place the most beautifully romantic I ever saw in my life…”. Ci sono località talmente vicine, alle quali siamo abituati a riconoscere un ruolo da turismo minore: domenicale, da “mezza giornata” o addirittura facendoci un salto per due passi sul lungolago con gelato serale in estate. Sarebbe corretto considerare meglio un lago che, se non è tra i tre maggiori italiani, è comunque il quarto, con 65 kmq di estensione, e il cui perimetro di 63 km consente una rapida mobilità.
Se ci immaginassimo a osservarlo con occhio da stranieri, anche senza ritornare al Settecento, potremmo entusiasmarci per la collocazione geografica facilmente raggiungibile, il microclima che influenza anche enologia e gastronomia, la presenza dell’isola lacustre più elevata in Europa, e la vicinanza di “patrimoni dell’umanità” come le incisioni rupestri dei Camuni a settentrione. Ci accorgeremmo di luoghi da far scoprire al grande turismo, come le “piramidi di terra” di Zone, gli insediamenti preistorici tra le torbiere accanto a Iseo, o i rari fenomeni climatici glaciali della “Valletta del Freddo” di Solto Collina, con la curiosa flora d’alta montagna a bassa quota. O anche semplicemente per essere adiacente alla Franciacorta, i cui vini (non più solo bollicine), e il cui sistema di cantine sono famosi nel mondo. E ancora scoprire un circolo di golf con ventisette buche su tre percorsi, ognuno con il nome di un vino locale dove, poco lontano, si può mangiare il rinomato “manzo all’olio”.
Oppure pensare che il Lago d’Iseo possa racchiudere in un solo ambiente il fascino di un sistema di navigazione evoluto (ci sono anche cene e feste danzanti a bordo), di una vecchia ferrovia che lo costeggia e che porta i turisti direttamente a Brescia per mostre o musei, oppure in montagna fino a Edolo. Che possa racchiudere un’altra linea, che collega Sarnico a Bergamo (via Paratico), e che in alcuni periodi dell’anno lo fa tramite il “Trenoblu” con le vecchie locomotive a vapore. Che, per gli appassionati di motori e di storia, a Predore ci siano gli stabilimenti Riva, da dove sono usciti i più bei motoscafi al mondo, o che da Brescia ogni anno nel mese di maggio si corra la Mille Miglia, “la corsa più bella del mondo”, il cui museo è sempre aperto. E che la Valtrompia, con le celebri armi, sia altrettanto vicina.
Auto&Donna ha cominciato il tour attorno al Sebino (l’antico nome sembra derivante dalla forma “curva” del lago), in modo non convenzionale, senza partire dalle estremità e arrivando invece da ovest, scendendo dal passo di Solto Collina. Una prima vista dall’alto emoziona, lo sguardo spazia da nord fin verso Monte Isola, e di fronte svettano le montagne bresciane attorno al Guglielmo. Al fondo della discesa, svoltando a sinistra ci immettiamo sulla litoranea a Riva di Solto, scegliendo di percorrere il perimetro del lago in senso orario, per avere sempre le acque sul lato destro, con maggior vista.
La strada principale evita l’abitato: entrando ci si immerge in una prima oasi di pace, dove il tempo sembra rallentare. Due passi per ammirare il lago da vicino e si prosegue per il Bögn, sorta di “orrido” dove le rocce con stratificazioni verticali si interrompono solo per la larghezza della strada, con spettacolare paesaggio naturale, arrivando a Castro, il cui nome riporta alla fondazione in epoca romana. Lo scenario morfologico si allarga a Lovere, capitale settentrionale sulla sponda bergamasca, dove le acciaierie hanno ceduto parte del posto a una gradevole e rilassante marina; il centro della città offre portici e negozi, bar e ristoranti, le mostre e la collezione d’arte dell’Accademia Tadini.
Valicato l’immissario, il fiume Oglio che scende dai ghiacci dell’Adamello lungo tutta la Valle Camonica, si passa sulla sponda bresciana, dove le gallerie rendono buona parte del tracciato scorrevole. Da non trascurare l’uscita per Vello di Marone, abitato dove il tempo si è davvero fermato e dove si suggerisce una sosta gastronomica memorabile. In luoghi come questi, è gradevole utilizzare la funzione della vettura che ci accompagna, che la rende particolare rispetto alle altre del genere: infatti Audi Q5 hybrid dispone del tasto EV, che la converte a sola propulsione elettrica. Non superando i 60 km/h, si muove silenziosamente anche fino a tre km, senza una goccia di benzina, scorrendo in modo rispettoso dell’ambiente lungo le rive del lago, o visitando i centri storici dei paesi rivieraschi senza alcuna emissione.
Se il tempo lo consente, la sosta successiva è Sale Marasino, dove ci s’imbarca per raggiungere in pochi minuti Monte Isola, per una buona passeggiata o per assaggiare i pesci essiccati al sole. Ritornati sulla sponda, Montecolino è un porticciolo tra campeggi, e poco dopo arriva Iseo, l’effettiva capitale del lago, con interessante centro storico, porto e intriganti negozi di antiquariato. La riva meridionale, da Iseo a Sarnico (la dirimpettaia “capitale” bergamasca), ha vocazione più vacanziera, con villaggi turistici e campeggi, da Clusane (famoso per la tinca al forno) a Paratico, dove primeggiano le attività di cantieri per imbarcazioni, noleggi compresi. Sarnico è mercantile e festaiola, primo approdo dei bergamaschi che raggiungono il lago, solitamente per un gelato al chiosco che per noi è subito oltre il ponte sull’Oglio, che divide la sponda bresciana da quella orobica.
Si riparte in direzione dell’alto lago, con gli ulivi di Predore, favoriti dal sole che batte per buona parte della giornata, prima che la costa si orienti più a nord verso Tavernola Bergamasca, paese che sarebbe stato incantevole se una scriteriata cementeria non ne avesse snaturata l’immagine. Meglio proseguire verso le piccole baie di Zorzino e Zù, predilette da velisti e surfisti che non amano la folla, con il paesaggio di nuovo aspro tra rocce e lago, per concludere il nostro giro a Riva di Solto. Con una serie di visioni negli occhi che scorrono veloci: un weekend pieno e intenso, senza divagazioni o visite ai musei, a indicare che il comprensorio del Lago d’Iseo meriti ben più di un fine settimana.
Come, peraltro, fanno tedeschi e olandesi con barche al traino, inglesi e francesi che arrivano a Bergamo con Ryanair, e molti, moltissimi altri.
Audi Q5 2.0 TFSI Hybrid4
Spazio e comfort, guidabilità e dinamica con prestazioni brillanti: raffinatezza di un progetto che, integrato dalla tecnologia a doppia motorizzazione, permette alla prima ibrida di Ingolstadt di rivelare più anime. Dalla sicurezza della trazione integrale “quattro” alla scorrevolezza del cambio automatico Tiptronic a otto rapporti, dalla prontezza del motore 2.0 TFSI (turbo con iniezione diretta di benzina), alla spinta dell’overboost che aumenta coppia e potenza con l’energia delle batterie al litio, come il Kers di Formula 1, per schizzare via in allunghi infiniti.
Oppure, premere il tasto “EV”, convertendo la Q5 in un’elettrica che, silenziosamente, può raggiungere i 100 km/h. E se viene voglia di esplorare il mondo non asfaltato o di avvicinarsi al lago per l’alaggio di un natante, la trazione permette mobilità e motricità di rilievo. Elegante e raffinata, Q5 hybrid coniuga la praticità da crossover alla sostenibilità ambientale da ibrida: prestazioni da sei cilindri con emissioni e consume da quattro. Guidata con buona allegria durante il nostro test, insistendo con le marce basse tra misto e saliscendi attorno al lago, non ha mai percorso meno di 10 km con un litro, ma nell’uso normale arriva oltre i 14. E se non si superano i 60 km/h, può percorrere fino a 3 km senza una goccia di benzina. Q5 2.0 TFSI hybrid quattro, già con buone dotazioni, sistemi di sicurezza e assistenza avanzati, e cambio automatico di serie, è proposta a 57.950 euro; in allestimento Business (conveniente per i pacchetti presenti) 58.810, Advanced a 59.250 e Advanced Plus a 59.950.
www.audi.it
INFO
www.lagodiseo.org
www.lagodiseo.it
www.iseolake.info
www.turismobergamo.it
www.turismo.regione.lombardia.it
www.lagodiseoeventi.net
www.navigazionelagoiseo.it
DOVE MANGIARE
Trattoria Glisenti
Nell’abitato di Vello, sulla sponda bresciana, la centenaria Trattoria offer il tradizionale pesce di lago, o una ricercata e competente creatività. Sul terrazzo o nelle salette, accoglienza e ospitalità trasferiscono l’avventore in un’ambientazione di estremo relax. Dove sentirsi ospiti, ascoltando i suggerimenti di chi accoglie con stile. Eleganza sobria e cucina di grande qualità, con olio d’oliva prodotto in loco, curate con passione da Marzia e Luisa.
Via Provinciale, 34
Vello di Marone – BS –
Tel. 030.987.222
www.trattoriaglisenti.it
DOVE DORMIRE Relais I Due Roccoli****
In posizione rilevata, con vista unica sul lago e verso Monte Isola, il raffinato relais è circondato da un parco di dieci ettari, dove tra prati, cespugli e alberi secolari, e varie costruzioni storiche attorno alla torre quattrocentesca del ristorante, ospitano camere curate anche con dettagli artistici, con opera presenti in tutta la tenuta. Altre residenze, realizzate da architetti del verde, seguono i terrazzamenti che collegano gli edifici, immergendosi nella natura. Il nome “I due roccoli” trae origine dalle antiche postazioni di caccia ai migratori, possibili solo in luoghi con tale disposizione.
Via Silvio Bonomelli, Iseo – BS
Tel. 030.98.22.977
www.idueroccoli.com
Novecento mai visto: From Albers to Warhol to (now)
Avete tempo fino al 30 giugno! Non perdete questo appuntamento oltre i motori nell’universo arte!
Il Museo Santa Giulia di Brescia ospita i capolavori della Daimler Art Collection per la prima volta in Italia.
Nell’ambito di “Novecento mai visto”, la mostra curata dalla dott.ssa Renate Wiehager, saranno raccolte 230 opere firmate da 110 artisti internazionali, dal 1909 ad oggi: una selezione di grande valore che parte dai classici del Costruttivismo e dell’Arte Concreta, passando per il Minimalismo e le Tendenze Concettuali.
Tra le opere esposte anche installazioni, fotografie e video di noti artisti contemporanei. L’esposizione sarà, inoltre, arricchita dalla presenza di due nuovi lavori di Nic Hess e Luca Trevisani e un ulteriore percorso interamente dedicato all’arte italiana, da De Chirico a Cattelan.
La mostra, articolata attraverso un percorso che pone in risalto i principali movimenti artistici dell’ultimo secolo, prevede anche un ampio programma educativo per gli allievi delle scuole e degli istituti superiori di Brescia e provincia, che sarà sviluppato in collaborazione con il dipartimento educativo del museo. Scopo del programma è quello di esaminare e approfondire il contenuto dell’esposizione, le opere e gli artisti nell’ambito di lezioni o studi. Agli studenti verrà distribuito uno specifico catalogo sulla mostra, elaborato dal dipartimento della Daimler Art Collection. Il programma educativo comprende anche una visita guidata della mostra. Nel periodo precedente all’apertura, dipendenti del museo, insegnanti, professori e studenti di storia dell’arte saranno istruiti per fornire al giovane pubblico informazioni chiave e numerosi interessanti dettagli. È inoltre previsto un servizio di scuolabus gratuito, organizzato grazie al supporto di EvoBus Italia. Un’iniziativa che testimonia l’impegno sul territorio del gruppo Daimler in Italia.
Con questo progetto dedicato alle scuole e agli istituti superiori di Brescia, la Daimler Art Collection intende offrire un contributo fondamentale e sostenibile all’educazione artistica. Inoltre, il programma educativo aggiungerà al curriculum scolastico temi legati all’arte contemporanea europea e internazionale, dagli inizi del XX secolo fino ad oggi, concentrandosi su tendenze astratte, l’arte legata alle automobili, l’arte fotografica e la video arte contemporanea, trattando tematiche critiche di grande attualità. Un programma educativo che, per molti bambini e adolescenti, sarà la prima occasione di contatto le tendenze del XX secolo e dell’arte contemporanea