ATENE, CHEF THEODOSIS VENETIS E LA SUA INSALATA GRECA… CON TRASGRESSIONE ITALIANA

( italian and english version) –


Uno dei ristoranti più rinomati di Atene, il Metropolis Roof Garden situato al decimo piano dello splendido Hotel Electra Metropolis,
una delle location più magiche della città, da cui si gode di un’ impareggiabile vista sul Partenone. Chef Theodosis Venetis offre agli ospiti l’opportunità unica di gustare la sua cucina che mixa con perfetto equilibrio la creatività greca contemporanea a un tocco d’Oriente.


Come sei diventato chef?
Un caso della vita!  Il mio primo pensiero era di arruolarmi nella polizia antiterroistica. Ma sarei dovuto tornare a scuola e  avrei dovuto studiare per molti mesi. Mi sono buttato sul cibo e ho avuto la fortuna di lavorare con grandi Chef stellati, da Sergio Herman a Rik Jansma, al mio ‘padre spirituale’ Ettore Botrini nel suo ristorante Etrusco a Cipro, poi sono seguiti ristoranti di spicco come Edodi, Ark, Matsuhisa.


Tanti ristoranti … e il tuo?
Prima o poi arriverà…Mi piacerebbe averne uno senza nome, magari su una spiaggia. Menù spartano: una zuppa, un’insalata greca, pesce del giorno e basta. Lì verrebbe la gente del posto, mentre qui la clientela è decisamente più varia e internazionale, quindi un menù più vasto, sempre tenendo d’occhio la tradizione della cucina greca.


Dove ti piace passare il weekend?
Mi piace curiosare in giro per Atene, scoprire ristoranti appena aperti, nuovi bistrò, angoli di street food. Se ho tutta la giornata libera, vado al mare, li ci sono i posti migliori per gustare pesce freschissimo, certo, bisogna conoscerli o meglio ancora farseli indicare da qualcuno del posto, perché molti non hanno un nome.

Se sono in vena di carne, mi sposto appena fuori Atene, dove si può ancora trovare qualche ‘taverna’ con il proprietario che cucina, spesso egregiamente.


Le tue destinazioni greche preferite?
In estate punto verso isole greche per scoprire verdure, carni, pesci, in più ho una grande passione per antichi oggetti d’artigianato. Mi piace molto la zona di Lefkada,  vero paradiso gastronomico dove trovo gli autentici ingredienti della tradizionale cucina greca in tutti i suoi piatti più conosciuti, come , pita, souvlaki e lo yogurt, la moussaka e le squisita purè di fave gialle.


Pesce ottimo, dalle triglie rosse marinate al rosmarino al baccalà fritto, al ‘caviale greco’ avgotaraho. Nelle bancarelle troverai un meraviglioso miele ambrato, olive succose, le lenticchie Eglouvis e tanti prodotti tipici del territorio.
Qualcuno nella tua ricetta?
Si, nella mia insalata ho usato ingredienti tipicamente greci, come la soumada, bevanda alle mandorle dell’isola di Chio, ma anche una… trasgressione italiana, cioè il salame prodotto a Lefkada, importato molto tempo fa dai primi abitanti dell’isola, provenienti da Burano.

                         INSALATA DI ASPARAGI CON MAIONESE ALLE MANDORLE,
                                      CUORE  D’ARANCIA E SALAME DI LEFKADA


Ingredienti per 2-4 persone

1 mazzetto di asparagi bianchi
100 gr di salame di Leukada
150 gr di mandorle sbucciate
2 cucchiai di aneto tagliuzzato
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 arancia (solo il cuore)
50 gr di mirtilli rossi secchi
La schiuma di mandorle
100 ml di olio di semi d’uva
200 ml di latte di mandorla
1 gr di gomma xantana
10 ml di soumada di Chios
1 sifone iSi
I ravanelli
20 pezzetti di ravanelli
400 ml di acqua
400 ml di aceto di dragoncello
80 gr di zucchero
20 gr di sale
3 foglie di alloro
3 pezzi di anice stellato
1 cucchiaio di semi di coriandolo
La salsa di agrumi
60 ml di succo d’arancia
20 ml di limone
20 ml di lime
10 ml di pompelmo
10 ml di Syrup 50-50
3 gr di sale
60 gr di olio di sole
3 gr di gomma xantana

Preparazione:
Sbollire gli asparagi in acqua salata fino a diventare morbidi, ma sempre croccanti.
Lasciarli raffreddare per 10 minuti.
Tagliare a cubetti metà degli asparagi per fare una specie di tartare.
Aggiungere aneto, prezzemolo e i mirtilli spezzettati e metà del salame tagliuzzato, il cuore d’arancia, metà della nostra salsa e sale marino.
Mescolare bene e lasciare marinare per 5 minuti.
La salsa:
Mescolare tutto in un mixer e conservarli in un contenitore di plastica facile da spremere.
I ravanelli:
In una pentola, far sobbollire per 1 minuto: zucchero, sale, aceto, foglie di alloro, anice stellato, semi di coriandolo e acqua.
Far raffreddare.  Mettere radici e liquido in una busta idonea, chiuderla bene e eseguire una  cottura sottovuoto  ‘sous vide’ a 60 gradi per 20 minuti, Raffreddare in un cestello o un vaso pieno di  ghiaccio.
Il salame croccante:
Tagliare il salame a fettine di 4 millimetri (l’ideale è tagliarlo a macchina),
Metterlo nel disidratatore per 8 ore a 55 gradi o fino a quando è croccante.
La schiuma di mandorle:
Frullare tutto insieme a temperatura fredda. Mettere il liquido nel sifone, dove lo lascerete almeno 2 ore.
Impiattamento:
Mettere la tartare nel centro del piato e tutt’intorno gli asparagi tagliati a pezzetti.
Appoggiare le fettine di salame (devono sembrare dei funghetti) , aggiungere la schiuma di mandorle,  circondare il piatto con la salsa di agrumi e guarnire con erbe a piacere e basilico.

INFO
Electra Metropolis Roof Garden

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ATHENS.
CHEF THEODOSIS VENETIS AND HIS GREEK SALAD… WITH ITALIAN TWIST

by Cesare Zucca –

One of the most renowned restaurants in Athens, the Metropolis Roof Garden located on the tenth floor of the splendid Hotel Electra Metropolis, one of the most magical locations in the city, from which you can enjoy an incomparable view of the Parthenon. Chef Theodosis Venetis offers guests the unique opportunity to taste his cuisine that perfectly mixes contemporary Greek creativity with a touch of the Orient.


How did you become a chef?
My first thought was to join the anti-terrorist police. But I would have to go back to school and I would have had to study for many months. I threw myself into food and was lucky enough to work with great starred Chefs, from Sergio Herman to Rik Jansma, to my ‘spiritual father’ Ettore Botrini in his Etrusco restaurant in Cyprus, then followed by prominent restaurants such as Edodi, Ark, Matsuhisa.


Many restaurants … what about your own?
Sooner or later it will come … I would like to have one without a name, maybe on a beach. Spartan menu: a soup, a Greek salad, fish of the day and that’s it. There the locals would come, while here the clientele is decidedly more varied and international, therefore a wider menu, always keeping an eye on the tradition of Greek cuisine.


Where do you like to spend the weekend?
I like to browse around Athens, discover newly opened restaurants, new bistros, street food corners. If I have the whole day off, I go to the beach, there are the best places to enjoy fresh fish, of course, you need to know them or better still have them indicated by someone from the place, because many do not have a name.

If I’m in the mood for meat, I move just outside Athens, where you can still find some ‘taverns’ with the owner cooking, often very well. .


Your favorite Greek destinations?
In the summer, I go to the Greek islands to discover vegetables, meats, fish, plus I have a great passion for ancient handicrafts. I really like the area of Lefkada, a true gastronomic paradise where I find the authentic ingredients of traditional Greek cuisine in all its best known dishes, such as pita, souvlaki and yogurt, moussaka and exquisite yellow bean purée.


Excellent fish, from red mullet marinated with rosemary to fried cod, avgotaraho ‘Greek caviar’. In the stalls you will find a wonderful amber honey, juicy olives, Eglouvis lentils and many typical products of the area.
Anyone in your recipe?
Yes, in my salad I used typically Greek ingredients, such as soumada, a drink with almonds from the island of Chios, but also an … Italian transgression, that is the salami produced in Lefkada, imported long ago by the first inhabitants of the island , coming from Burano.

 ASPARAGUS SALAD WITH ALMOND MAYONNAISE, HEART OF ORANGE AND LEFKADA SALAMI


Ingredienti per 2-4 persone

ingredients
1 bunch of white asparagus
100 gr of Leukada salami
150 gr of peeled almonds 2
tablespoons of shredded dill

2 tablespoons of chopped parsley
1 orange (heart only)
50 gr of dried cranberries
The almond foam
100 ml of grape seed oil
200 ml of almond milk
1 gr of xanthan gum
10 ml of Chios soumada
1 iSi siphon
The radishes
20 pieces of radishes
400 ml of water
400 ml of tarragon vinegar
80 grams of sugar
20 gr of salt
3 bay leaves
3 pieces of star anise
1 tablespoon of coriander seeds
The citrus sauce
60 ml of orange juice
20 ml of lemon
20 ml of lime
10 ml of grapefruit
10 ml of Syrup 50-50
3 gr of salt
60 gr of sun oil
3 grams of xanthan gum

Preparation:
Blanch the asparagus in salted water until soft, but always crunchy. Let them cool for 10 minutes. Cut half the asparagus into cubes to make a kind of tartare. Add the dill, parsley and the chopped blueberries and half of the shredded salami, the heart of orange, half of our sauce and sea salt. Mix well and leave to marinate for 5 minutes.

The sauce:
Mix everything in a blender and store them in an easy-to-squeeze plastic container.

The radishes: In a saucepan, simmer for 1 minute: sugar, salt, vinegar, bay leaves, star anise, coriander seeds and water. Let it cool down. Put roots and liquid in a suitable bag, close it tightly and vacuum cook ‘sous vide’ at 60 degrees for 20 minutes.Cool in a basket or jar full of ice.
The crispy salami:
Cut the salami into 4 mm slices (the ideal is to cut it by machine), Put it in the dehydrator for 8 hours at 55 degrees or until crisp.

The almond foam:
Blend everything together at a cold temperature. Put the liquid in the siphon, where you will leave it at least 2 hours
Plating:
Put the tartare in the center of the plate and all around the asparagus cut into small pieces. Place the slices of salami (they must look like mushrooms), add the almond foam, surround the plate with the citrus sauce and garnish with herbs of your choice and basil.

INFO
Electra Metropolis Roof Garden




Parigi-Atene, il viaggio gourmet dello chef stellato Angelos Lantos

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

Spondi è uno dei ristoranti più rinomati nel cuore di Atene. Votato “miglior ristorante in Grecia” per 19 anni consecutivi, premiato con la sua prima stella Michelin nel 2002, grazie allo Chef Arnaud Bignon e con una seconda stella nel 2008. Ora alla guida di Spondi c’è Angelos Landos e la sua raffinata cucina mediterranea, realizzata con tecniche di cottura francesi e ingredienti locali freschi che preludono a un grande viaggio gastronomico da Parigi a Atene.
Non per niente si parte con un francesissimo kir royal. 


Ho incontrato Angelos nel suo regno.

Come inizia la tua giornata?
5 giorni alla settimana insegno in una Scuola di cucina, mi piace il contatto con i giovani, hanno grande energia e me la trasmettono. Dopo le classi, raggiungo il ristorante che mi vede impegnato 6 giorni alla settimana.
Come descrivi la cucina di Spondi?
Ho voluto creare piatti unici, combinando sapori, profumi e colori, onorando allo stesso tempo la Haute Cuisine francese e la storia gastronomica Ellenica.
Qualche ricetta top nel menu?
Citerò due piatti di pesce. Scampi al limone, caviale Petrossian Daurenki, pompelmo, genziana e sedano e un mio ‘piatto d’autore’: granchio cucinato con rapa, miele di acacia, dragoncello e frutto della passione,
Quando hai del tempo libero dove ami passare il weekend ?
Amo le Alpi francesi, dove mi piace camminare per ore e respirare la fragranza delle foreste, la mota preferita resta Parigi, una città dove ho lavorato a lungo e che amo tanto. Ogni volta è fonte di ispirazione e di esperienza di approfondimento su nuovi ingredienti. L’adoro quando è misteriosamente avvolta dalla brouillard…

Quando parli, hai un leggero accento francese… c’è un po’ di Francia anche nel menu?
Certo, dopo tanti anni passati in Francia, accento e ispirazione restano. Molti delle proposte sono decisamente ‘voici la France’ dal fois gras al mio piccione al sedano rapa, noci tonka e salsina di more.


La tua cucina utilizza sempre il tradizionali prodotti della Grecia?
Non sempre, anche molte determinazioni dei piatti vengono praticamente dettate dai nostri fornitori e dalle stagioni. A cominciare dall’olio d’oliva oppure certi formaggi, ottimi ma non sempre recuperabili durante tutto l’anno.
Una recente inchiesta tra ragazzi, ha rivelato che il 50% vuole diventare Chef. Cosa commenti?
Non voglio sembrare cinico, ma penso che solo il 5% arriverà al traguardo e nemmeno subito, ma dopo 10-15 anni di studio, pratica e duro lavoro.

Sempre e mai nel tuo frigorifero
Sempre: yougurt e formaggi di ogni tipo. Mai ketchup e salse pronte.
Se non fossi diventato Chef?
Ho sempre sognato di diventare un dottore. Purtroppo la mia famiglia non poteva sostenere i costi elevato dell’università. Cosi ho dovuto abbandonare il mio sogno, arrotolarmi le manche e incominciare la mia avventura in cucina .
Avventura stellare, visto che Spondi brilla di 2 stelle Michelin…
(sorride) Si, penso di aver passato gli esami…

LA RICETTA DELLO CHEF: CAPESANTE, RICCI, ARANCI, FINOCCHIO

Dosi per 1 porzione
Ingredienti
2 ½ capesante
40 gr di succo d’arancia
5 gr di olio d’oliva
scaglie di sale marino
15 gr di salicornia (finocchio marino)
6 fette di finocchio
1 fiore di viola
gel di finocchio
3 finocchi
estratto di finocchio
amido modificato Ultratex
sale
Procedimento
Pulire i finocchi, passarli al frullatore e bollire
Passare attraverso un setaccio e raffreddare
Aggiungere l’estratto di finocchio, il sale e il ………….. per ottenere un gel.
Conservare il tutto in un sacchetto.
Per il gelato di riccio
160 gr di tuorlo d’uovo
6 gr di anice selvatico
200 gr di panna
800 gr di latte
6 gr di stabilizzatore Stab 2000
sale
400 gr di ricci di mare (300 gr di lingue e 100 gr di liquido)
Procedimento
Bollire il latte, la panna, l’anice selvatico e Stab 200.
Versare il tuorlo d’uovo e cuocere per 2 minuti a 82°.
Far raffreddare e aggiungere i ricci, mescolare con un frullatore a immersione e passare al setaccio.
Surgelare in ciotole di ceramica
Impiattamento
Condire le capesante tagliate in 8 pezzi con il succo d’arancia, l’olio d’oliva e il sale.
Mettere in una ciotola di vetro, aggiungere un po’ di gel di finocchio, le fettine di finocchio, la salicornia, finire con una quenelle di gelato di ricci e decorare con una violetta di campo.
INFO

 




Atene, dove passato e presente si incontrano

La capitale della Grecia è una città che sorprende per i suoi mille aspetti. Una città che abbiamo imparato a conoscere sui banchi di scuola: prima polis a instaurare un governo democratico, una città di conquiste e di continui cambiamenti, i contrasti con Sparta… Un fine settimana ad Atene equivale a fare un tuffo nel passato. E non solo. Perché Atene non è solo storia, arte e cultura ma anche divertimento e ottimo cibo.

Noi della redazione siamo partiti alcuni giorni fa e vi raccontiamo ciò che ci è piaciuto maggiormente dandovi inoltre alcuni indicazioni su cosa vedere e fare una volta giunti nella capitale ellenica.

Arrivati in città abbiamo dedicato la mattinata del primo giorno all’Acropoli, fiore all’occhiello di Atene, simbolo e punto di riferimento di questa magica città nonché Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’Acropoli si trova su un promontorio roccioso. L’ingresso all’Acropoli vi permette di  visitare le  meraviglie in esso contenute. Noi per motivi di spazio vi parliamo di quello che ci ha colpito particolarmente:  il Partenone, il Teatro di Erode Attico, l’Eretteo e il tempio di Atena Nike. Ma vi sono altre meraviglie da ammirare come i Propilei, l’Odeon di Pericle, il Portico di Eumene e tanti altri spettacolari reperti.   Una volta entrati vi sentirete sbalzati nel passato e il paesaggio monumentale è da togliere il fiato.

Atene
L’Acropoli al tramonto

Alla base dell’Acropoli lo spettacolare teatro di Erode Attico, a lui dedicato. Erode Attico era un ricco cittadino di Atene vissuto nel II secolo d.C. L’Odeon  fu costruito per suo volere a partire dal 161 d.C in memoria di sua moglie e ha le caratteristiche di un teatro romano. La gradinata era composta da 32 sedili e poteva contenere sino a 5.000 persone. Il tetto era stato costruito con legno di cedro e la facciata che ancora oggi è ben visibile era a tre piani con grandi archi.

Atene
Teatro di Erode Attico

A sud ovest dell’Acropoli, vicino ai Propilei, su uno sperone roccioso ecco Il Tempio di Atena Nike, un piccolo tempio ionico in pietra calcarea rivestito di marmo  con quattro colonne ioniche monolitiche sul fronte e quattro sul retro.  Fu costruito nel 420 a.C per la dea Atena. All’interno era ospitata la statua di legno della Dea che la rappresentava in piedi con un melograno in una mano e  un elmo nell’altra. La statua non aveva le ali per cui venne chiamata anche Vittoria senza ali. Gli antichi dissero che Nike giunse sin li volando e che una volta arrivata ad Atene e dovendosi fermare non avrebbe più avuto bisogno delle ali, senza ali dunque non avrebbe mai lasciato Atene.

Atene
Il Tempio di Atena Nike

Superati i Propilei (l’ingresso monumentale dell’acropoli di Atene) ecco il maestoso Partenone, il tempio simbolo dell’Acropoli dedicato ad Atena Parthenos, la protettrice della città. La sua costruzione in marmo di Penteli ebbe inizio  nel 447 a.C e finì 9 anni dopo sotto la supervisione di Fidia. È in stile dorico e ha 8 colonne in marmo su ogni lato corto e 17 colonne sui lati più lunghi. All’interno del tempio era conservata la statua di Atena Parthenos, altra creazione di Fidia, considerata una delle meraviglie del mondo antico e costruita con più di 1.000 chili d’oro e d’avorio. La statua era alta oltre 10 metri e rappresentava la dea guerriera con una Nike alata nella mano destra, uno scudo, regalo di Zeus, sul petto e un elmo sul capo ornato di cavalli alati.

Atene
Il maestoso Partenone

Nel lato nord dell’Acropoli si trova l’Eretteo, il luogo più sacro di tutta l’Acropoli. Costruito nel 421 a.C. in stile dorico e ionico fu completato 15 anni dopo. La parte più interessante è la loggia delle Korai, le famose Cariatidi, sei splendide fanciulle sorreggono il soffitto. All’apparenza possono sembrare tutte uguali ma nella realtà i lineamenti delle statue sono ognuna diversa dall’altra anche se hanno in comune i lunghi capelli sciolti sulle spalle (questo permetteva di rafforzare il punto del collo della statua). Sono chiaramente riproduzioni esatte degli originali che sono custoditi nel museo dell’Acropoli.   La costruzione aveva lo scopo di ospitare i rituali religiosi. Netto il contrasto tra l’Eretteo e il Partenone, il primo con forme aggraziate, delicate e sinuose il secondo maestoso e massiccio.

Atene
Eretteo e le famose Cariatidi

L’Acropoli è facilmente raggiungibile perché si trova a 400 metri dalla fermata della metropolitana Acropoli. Il costo del biglietto di ingresso è di 20 euro a persona.

Finita la mattinata dedicata alla storia dell’antica Atene non ci resta che visitare i quartieri sotto l’Acropoli il vivace e colorato quartiere di Plaka con le sue stradine tortuose, i palazzi neoclassici e i caratteristici ristorantini che fanno da cornice.  Ci siamo rilassati passeggiando per Via Adrianou alla scoperta dei tanti negozietti di souvenir. Senza nemmeno rendercene conto   ci ritroviamo nell’altro  caratteristico quartiere di Atene: Monastiraki famoso per il brulicante e coloratissimo mercato delle pulci. Qui troviamo di tutto nei numerosi negozi: gioielli, tovaglie, abiti, calamite, prodotti tipici locali, insomma un vero bazar a cielo aperto.

Atene
La Plaka

Acquistiamo anche noi il nostro souvenir per portare a casa un pezzo di Atene. Abbiamo optato per  un komboloi  una sorta di rosario di tradizione greca. Questo oggetto lo abbiamo visto molto spesso in mano a molti uomini. È una collana formata da tante piccole sfere infilate in una sottile corda le cui estremità vengono chiuse tra loro e spesso finite con un’altra pallina. Possono essere di pietra dura, di ceramica, di osso, di vetro, di legno o di pietre preziose. Viene continuamente passato ritmicamente tra le dita.  “Sembra essere un anti-stress”, diciamo a un greco il quale risentito ci spiega che è molto di più: una filosofia per loro greci, un fedele compagno di vita che li accompagna nella gioia e nel dolore. I prezzi di questo oggetto vanno da 3 euro per quelli di materiali poveri a centinaia di euro per quelli più pregiati.  È un accessorio molto comune ma resta comunque un oggetto di uso prettamente maschile.

Atene
Komboloi

Felici e soddisfatti del nostro acquisto ci dirigiamo verso il Palazzo del Parlamento che si trova sul viale Vasilisis Sofias, di fronte alla famosa piazza Syntagma.  Alla base del Palazzo il Monumento al Milite Ignote piantonato dagli evzones, i soldati con il costume tradizionale greco. Ci soffermiamo a osservare le calzature alquanto buffe, ci facciamo rimproverare da un militare per aver superato la transenna e scattiamo le nostre fotografie. Ad ogni ora si cambia la guardia e lo spettacolo è ancora più solenne se avviene alla domenica alle 10.

Atene
Evzones

In un lato della Piazza Sintagma si trova il lussuoso Hotel Grande Bretagne, risalente al 1842, frequentato dalle celebrità. Esattamente nella parte opposta al Parlamento la Via Ermou, molto frequentata durante il giorno e ricca di negozi. La piazza è spesso utilizzata per manifestazioni e pertanto può diventare pericolosa. Per cui è meglio allontanarsi quando si intravedono manifestanti e polizia.

Il giorno dopo decidiamo di dedicare un po’ di tempo a chiese e monumenti sacri dunque ci dirigiamo in Piazza Mitropolis nella zona di Plaka raggiungibile con la metro verde (1) o blu (3) direzione Monastiraki Station.

Prima fra tutte vogliamo vedere la chiesa per eccellenza della città di Atene: la cattedrale metropolitana dell’Annunciazione conosciuta anche come Mitropoli. Fu costruita nel 1842 e terminò 20 anni dopo. Lo stile è bizantino moderno e la facciata ha due campanili. Al suo interno i sarcofagi di Gregorio V e di Santa Filothei. Le spoglie di questa Santa sono visibili attraverso un vetro. Affreschi bellissimi sulle pareti e le luci delle candele rendono magica e spirituale l’atmosfera.

Atene
La cattedrale metropolitana dell’Annunciazione

Di fronte alla cattedrale sorge la statua di Damaskinos Papandreou, arcivescovo della chiesa ortodossa durante la seconda guerra mondiale e leader spirituale di tutti i greco-ortodossi.

Accanto alla cattedrale, sul lato destro rispetto all’ingresso, ecco la chiesa  di Panagia Gorgoepikoos dedicata alla Beata Vergine Maria Gorgoepikoos. Questa piccola chiesa che rappresenta un vero esempio di stile ateniese è chiamata anche “la piccola cattedrale” ed è conservata divinamente. Al momento della nostra visita è chiusa quindi ci limitiamo ad ammirarla esternamente ma leggiamo che al proprio interno sono conservati affreschi molto belli di epoca novecentesca.

Atene
Chiesa di Panagia Gorgoepikoos

Ci addentriamo nelle strette vie del quartiere Plaka per cercare un locale dove mangiare e ne troviamo uno delizioso e molto caratteristico. Un pergolato di stoffe colorate, piccoli tavolini in legno con cuscini colorati intrecciati a mano, vasetti di erbe aromatiche ovunque. Felici di questa scoperta ordiniamo insalata di pollo, omelette con prosciutto, formaggio, pomodori e cipolla, birra, acqua e caffè espresso. Il conto è accettabile: 22 euro. Il locale si chiama Kafeneio To 111 e si trova al 111 di Ermou (tel. 021 0323 7967).

Atene

Soddisfatti e rifocillati ripartiamo per andare a visitare l’ultima chiesa nel nostro elenco. Una chiesa  greco ortodossa risalente all’XI secolo in stile bizantino che si trova al centro di Via Ermou: la chiesa Kapnikarea dedicata alla presentazione della Beata Vergine Maria. È una delle chiese più antiche di Atene. Proseguiamo camminando per le stradine sempre affollatissime.

Atene
La chiesa Kapnikarea

Si è fatto tardi per cui non resta che prepararci per andare a cena. Scegliamo una taverna in un quartiere popolare quello di Petralona che si trova sulla linea verde in direzione Piraeus. Il ristorante si chiama Aster è al 48 di Troon (tel. 021 0341 6668).

Atene
L’interno del ristorante Aster

Lo troviamo con difficoltà ma il locale è delizioso e siamo accolti calorosamente dal personale che ci fa accomodare nella saletta appena scesi i gradini. Pochi tavoli di formica, lampada sul tavolo, pareti colorate è tutto ciò che regala questo piccolo ristorantino. Spieghiamo che vorremmo assaggiare piatti tipici greci e lasciamo a loro la scelta di cosa servire. Ci portano una insalata deliziosa con pomodori, cetrioli, cipolle, capperi e formaggio. Segue un piatto a base di lenticchie, insalata, ravanelli, cipolle e salmone. Un gusto acre che non riusciamo a identificare se lime o zenzero comunque particolare e delizioso. Ed eccoci al piatto forte della serata: uno stracotto con una purea di fave? Non lo sappiamo ma ha poca importanza. Viene terminato nel giro di pochi minuti tanto è gradevole. Per terminare un dolcetto tipico accompagna il conto. Non neghiamo di aver avuto qualche problema a comprendere che si trattava proprio del conto visto che era un bigliettino completamente accartocciato posto in un bicchierino.

Atene
Il ristorante Aster

Il giorno dopo decidiamo di girovagare senza meta ammirando semplicemente ciò che ci circonda ma non limitandoci alle zone indubbiamente splendide di Atene ma anche il popolare quartiere Omonia, a due passi dalla metropolitana omonima.  Ci addentriamo tra i vicoli dove è visibile la vera  crisi della Grecia, giunta ormai al settimo anno, ciò che vediamo è un pugno in pieno stomaco. Uomini e donne rovistano nei cassonetti dell’immondizia per recuperare qualche abito o addirittura cibo, ragazzi seduti a terra si drogano, bevono, urlano. È raccapricciante, è una foto tragica ma tra le più vere della Grecia di oggi. L’Acropoli, i quartieri Plaka e Monastiraki sembrano lontani anni luci e invece sono lì a poche fermate di metropolitana. Le vie sono poco curate, le saracinesche arrugginite e molte di esse recano la scritta “vendesi”. E proprio lì, dove anni prima prosperavano negozi e botteghe, oggi il degrado è totale.

Camminiamo a zig zag tra emarginati buttati a terra a smaltire la sbronza e lasciamo il quartiere.

Un po’ rattristati da questa visione ci rendiamo conto che purtroppo ogni paese ha il proprio lato oscuro quello che il turista non deve vedere e conoscere. È pomeriggio e prima di lasciare Atene ci rechiamo a un appuntamento goloso: un locale in Eolou 21, nella zona di Omonia, diventato famoso per servire i loukoumades più buoni di Atene – tel. 021.03210880 http://lukumades.com/. Si tratta di frittelle dolci, tonde, delle dimensioni di una pallina da golf e sono tipiche della Grecia. Farina, lievito, acqua, miele il tutto tuffato in olio bollente danno vita a questo dolce semplice ma gustosissimo.

Atene
L’appuntamento goloso per l’assaggio dei loukoumades

Vengono servite calde con miele, granella di mandorle e cannella. In questo locale però la scelta è incredibile: cioccolato, crema di banana, pistacchio, crema pasticcera. Optiamo per 10 palline farcite di crema di banana e ricoperte di una calda colata di cioccolata. Una bomba esplosiva di calorie ma una delizia per il palato. Il locale è gremito di ragazzi che mangiano i loukoumades chiacchierando. Il costo per una confezione da 10 è irrisorio: 5,20 euro a porzione e 0,50 euro per una bottiglietta d’acqua.  A fondo pagina trovate la ricetta per realizzare i vostri loukoumades.

E per la cena? Decidiamo di tornare alla nostra piccola taverna ricca di colori. Ci addentriamo nuovamente nel quartiere Plaka e andiamo da Kafeneio To 111 per gustare insalate verdi e una generosa birra ghiacciata.

La nostra vacanza termina qui. Atene è senza dubbio una città che non si dimentica perché come dicevamo in apertura è eclettica e con mille risvolti e offre molto al viaggiatore curioso. È in questa città che il passato e il presente si incontrano e si sposano armoniosamente tra loro.

Dunque non ci resta che augurarvi un soggiorno nella città della storia.

Loukoumades al miele per 6

Ingredienti

  • 200 gr farina 0
  • 50 gr amido di frumento
  • 1 bustina lievito di birra liofilizzato
  • 1 cucchiaio colmo di miele
  • 280 ml acqua tiepida
  • Un pizzico di sale
  • olio di semi di girasole
  • polvere di cannella
  • battuto di noci
  • miele morbido

Preparazione

  • Amalgamare molto bene gli ingredienti: farina, amido di frumento, lievito, un pizzico di sale, l’acqua tiepida, un cucchiaio di miele e lavorare sino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico.
  • Lasciare riposare a lungo e sino a quando il volume della pasta non è raddoppiato.
  • Scaldare nel frattempo l’olio e una volta arrivato a temperatura tuffare la pasta aiutandosi con 2 cucchiai in modo tale che assumano la forma di palline.
  • Una volta cotti appoggiare i loukoumandes su carta assorbente per asciugare l’olio in eccesso. E’ il momento di cospargerli di miele, cannella e noci tritate.

Atene

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ATENE. TASOS MANTIS: IL SUO RISTORANTE STELLATO, LA SUA TERRA, IL RISPETTO, L’INNOVAZIONE E I FIORI DEL SUO GIARDINO

TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –

Hytra: nell’antica Grecia era una pentola di terracotta, chiusa ermeticamente e capace di trattenere il vapore all’interno in modo da conservare tutto l’aroma. Oggi il rituale sembra ripetersi da Hytra elegante locale al sesto piano dell’ Onassis Culture Centerd e stella Michelin dal 2010, un ristorante che vuole racchiudere e rinnovare la tradizione della cucina greca. Come un vascello che attraversa i mari blu della Grecia. Al timone Chef Tasos Mantis.
L’ho incontrato nel suo Hytra, a Atene.

Tasos,  hai lavorato in cucine super stellate come Geranium a Copenaghen, The Fat Duck in Inghilterra,  Hov Van Cleve a Bruxelles,  Funky Gourmet a Atene. Ti hanno influenzato?
Sono sempre stato affascinato dalle sperimentazioni degli altri, ma poi, col passare del tempo, si è creato il mio carattere e la mia personalità in cucina.
Cos’è importante nel tuo lavoro ?
Un ottimo rapporto con il fornitore  e con il prodotto fresco. Ho cercato e trovato allevatori e coltivatori che mi portano gli alimenti più caratteristici della mia terra e del mio mare. Sono tesori della nostra tradizione che impiego con grande rispetto per la loro identità. Ho trovato questo equilibrio e ne sono estremamente fiero.


Il tuo motto?
Prodotti locali, nuove idee.
Un esempio?
Un orgoglio ellenico: i gamberi di Koilada, un villaggio sulla costa di Argolida. Li servo con aghi di pino, crescione,  alghe, foglie di senape e decorati con piccoli fiori bianchi.


Dove ti piace passare un weekend libero?
Nel mio giardino a Alpochori, circa 40 minuti da Atene. Passo il mio tempo piantando, coltivando e raccogliendo fiori commestibili, elementi che, come vedrai, sono molto presenti nella mia cucina.
A proposito, mi parli dei tuoi piatti ‘floreali’?
Mi piace presentarli come mini bouquet dai gusti accesi. Per esempio ‘Vitamin Sea‘ dove un mix di ostriche, bacche di sambuco, capperi e erba cipollina viene decorato con un nasturzio rosso mentre i fiori di sabuco fanno corona e profumano le mie vongole marinate con finocchio selvatico e il piacevole contrasto di confit di limone e succo fermentato di pera.


Dove hai viaggiato e dove ti piaceebbe viaggiae?
Ho setacciato e continuo a scoprire la Scandinavia. Svezia e la Danimarca sono le mie destinazioni preferite.Mi piacerebbe visitare Hong Kong e girare per gli Stati Uniti. Sono luoghi opposti e  culture contrastanti, forse per questo ne sono attratto.
Dal viaggio porti qualcosa che finirà nel tuo menu?
Certo, è proprio una delle ragioni per cui viaggio, aprire la mente, gustare nuovi ingredienti, scoprire maniere e tecniche che non conoscevo, prendere appunti e idee.


Dove indirizzeresti un tourista gourmet in vacanza nel tuo territorio?
Senz’altro a Trikala, alla spettacolare fattoria di Mister Dimos, allevatore di maiali neri.
Un piatto che ti ricorda qualcuno in particolare?

La pasta orzo di mia nonna. Un piatto semplice con verdure e carne, una tradizione che non può mancare sulla tavola della domenica.
Sempre nel tuo frigo…
Non possono mancare i fiori e le erbe del mio giardino. Anche nel tuo piatto, vedrai.
E nalla tua ricetta?
Fiordalisi.

 Vongole, chutney di cetriolo, fiori di sambuco, finocchi selvatici e fiordalisi del mio giardinoIngredienti
10 gr vongole
3 gambi di fiori di finocchio selvatico
Sale di finocchio
20 ml succo di pera
3 bucce di limone
3 gr garum
3 pezzi di alghe pistillata
8gr chutney (salsa di cetrioli)
sale marino q.b.
fiordalisi

Per la salsa
gr 1600 cetrioli
gr 100 aceto d verbena
gr 75 zucchero
2 foglie di salvia
15 gr di verbena

Preparazione
Grattuggiamo i cetrioli in stile brunoise, eliminiamo la parte liquida.
In una casseruola prepariamo un caramello leggero, dopodichè ci mettiamo il cetriolo.
C
hiudiamo con un coperchio.
Quando il liquido del cetriolo è svanito, sfumiamo con l’aceto.
Facciamolo cuocere per circa 10 minuti. Aspettiamo che si asciughi e teniamolo da parte.

Mettiamo gli altri ingredienti sopra le vongole crude.

INFO
Hytra 




ATENE: 9 MOSSE E… UN SEGRETO

( Italian and English versions)

Weekend nella Capitale Ellenica? Atene è un’ottima destinazione per un ‘city break’ dove storia, arte, cultura, cibo e divertimento vi terranno occupati dalla mattina fino all’alba. Io ci vado spesso, parto venerdi e ritorno domenica o addirittura lunedi.
Il migliorI modI per scoprire Atene? Anche se un po’ turistico, l’autobus rosso https://www.citysightseeing.gr/ ti farà scorazzare per la città, ti fermi dove vuoi, visiti e prendi quello dopo, il tutto commentato in più di 10 lingue.

Decisamente ‘ turista non turista’ l’organizzazione volontaria This is Athens, regala, yes… regala gratuitamente la possibilità di visitare la città scortati da una guida locale. Sono tutti volontari ateniesi che amano la loro città e che vogliono che anche tu te ne innamori….


Ecco 9 mosse per scoprire la città più… un segreto davvero gustoso.
Buon viaggio!


1)
Si parte alla grande con la meta più classica e più spettacolare: l’Acropolis. Disseminati su una collina, vi attendono il Partenone, il tempio di Atena Nike, i monumenti Propilei, Eretteo e il Teatro di Dionisio. Molti scalini, ma senza grossi problemi. No passeggini. Ovviamente affollatissimo. Fate come me, visitatelo verso metà pomeriggio, troverete meno turisti e meno fila al botteghino.

Non perderdetevi il vicino Museo Acropolis, dall’ essenziale architettura moderna e minimalista, quasi una fortezza che vuole proteggere bellezze e tesori inestimabili. Aperto fino alle 20, venerdi alle 22. Lunedì chiuso.

2)
Il Centro Stavros Niarchos, disegnato dal nostro famosissimo architetto Renzo Piano. Ospita la Biblioteca Nazionale con piu’ di 750.000 libri, e il Greek National Opera Theatre, dove gli amanti del balletto e dell’opera potranno applaudire le stelle della danza e i capolavori di Verdi, Puccini, Mozart e tanti altri. Ci si arriva con navette gratuite dalla popolare Piazza Syntagma.


3)
Volete farvi un look greco? Ispiratevi neI Museo di arte folkloristica, nel Museum of the History of the Greek Costume (Dimokritou 7) e nel Benaki Museum (Koumpari 1), dove è in scena la mostra ‘Doulamas, the magnificent. An exceptional overcoat’ dedicata ai meravigliosi costumi storici e agli abiti tradizionali magnificamente ricamati. E poi…via con lo shopping tra le bancarelle di Monastiraki, quartiere famoso per le sue boutiques vintage e il mercatino delle pulci di fine settimana.


4)
Volete tutta Atene (e il mare) ai vostri piedi? Il Monte Licabeto è la vostra meta. Prendete un taxi (costano pochissimo) per Aristippou St, Kolonaki. Potrete salire a piedi o prendere la curiosissima funicolare gialla (5 Euro). Breve tragitto, vista mozzafiato e, ovviamente, un selfie. Potete scendere a piedi e godervi la passeggiata.


5)
Varvakeios, storico, caotico mercato tradizionale, tutti i pesci dell’Egeo, carni, le verdure locali. i  famosi pistacchi dell’isola di Egina e un’infinità di spezie.

Dai venditori improvvisati accampati nelle vicine strade Athinas, Evripidou, Sofokleous e Vissis troverete di tutto: icone religiose, strumenti musicali, oggetti d’antiquariato veri e fasulli e tanti souvenir, C’è perfino una strada dedicata esclusivamente alle maniglie

6)
Il quartiere Anafiotika. Ci sono capitato per caso…mi sembrava di essere su un’isoletta greca.
E’ un villaggio semi abbandonato nascosto sul collina. Piccole case piene di graffiti, viuzze
popolate da gattoni pigri.

Location perfetta per un lunch in una delle tante taberne, tra cui Elaia, Zorbas, Psara e il mio preferito To Kafeneio, pura cucina greca, dolmates fatti a mano, la storica puree di favas, cipolle, limone e feta, tradizionale formaggio greco.


7) Per quelli che amano il mare.
Atene offre una meravigliosa Riviera. Nella escusiva zona di Vouliagmeni,  il 5 stelle boutique hotel Margi è un vero paradiso!

Camere luminose, tutti i comfort e un delizioso ristorante al bordo della piscina, servizio impeccabile ! Ho gustato un ‘ottima insalata di quinoa e melograno

8) Serata wow? Per lui: capello e barba da copertina di Vogue, pantalone a sigaretta, sneaker tendenza. Per lei: tubino sexy, tacco 12 o giù di lì, pronti per tuffarvi nella movida ellenica. Meglio non andarci in auto o taxi: le strade sono spesso intasate, usate la metropolitana (efficientissima fino alle 2 di notte) per scendere a Gazi o Keramikos, i quartieri più frequentati da ateniesi e turisti. Troverete musica, club, pub e locali e ouzo non stop.

9) La miglior pita della città?
Non ho dubbi: da Yoleni’s. Anche il New York Times è d’accordo.

Locato nella trendy zona Kolonaki, Yoleni’s ha un’ enorme quantità di pregiati prodotti locali, produce i suoi vini e offre  un ristorante e un bar. La loro pizza e sopratutto le pita sono insuperabili!
UN piccolo SEGRETO
Si chiana Diporto, si trova al 9 di Sokratous, all’angolo con Theatrou. Cercatelo;  è un sotterraneo a cui si accede scendendo dalle minuscole porte semi nascoste dai graffiti. Nessuna insegna, difficile da  trovare ma, grazie all’indirizzo e alle mie foto, sono certo che raggiungerete la meta.


Frequentato principalmente da lavoratori della zona, più qualche intrepido turista.  Ambiente spartano, cibo casareccio e freschissimo. Nessun menù,  le pietanze si scelgono direttamente dalle pentole: pochi piatti serviti con pane, acqua e vino (solo bianco).

  Due primi, un paio di secondi di carne o pesce e naturalmente una ricca insalata greca con olive nere e feta. Io ho assaggiato una spettacolare minestra di ceci e una di fagioli. Proprietario (e oste)  piuttosto burbero. Che non vi venga in mente di fotografarlo nè tantomeno chiedergli un selfie…vi manderebbe a quel paese (rigorosamente in greco). Prezzi bassi, ma non bassissimi… l’oste si è fatto furbo. Però l’atmosfera è magica e il cibo saporito.

Attenzione: è aperto solo a mezzogiorno, chiuso sabato e domenica, ma se arrivate di venerdì mattina o se il vostro ritorno è di lunedi pomeriggio, potrete fare questa esperienza davvero unica. 

INFO
www.visitgreece.gr
www.thisisathens.org
http://www.visitgreece.gr/
National Greek Opera
Margi
Yoleni’s.

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ATHENS: 9 MOVES AND… A SECRET
Text and photos by Cesare Zucca Weekend in the Hellenic capital? Athens is an excellent destination for a ‘city break’ where history, art, culture, food and entertainment will keep you busy from morning until dawn. I go there often, I leave on Friday and return on Sunday or even Monday. The best ways to discover Athens? Although a little touristy, the red bus https://www.citysightseeing.gr/ will take you around the city, stop wherever you want, visit and take the one after, all commented in more than 10 languages. Definitely ‘tourist not tourist’, the voluntary organization This is Athens, gives, yes … gives you the opportunity to visit the city for free, escorted by a local guide. They are all Athenian volunteers who love their city and want you to fall in love with it too…. Here are 9 moves to discover the city plus… a really tasty secret. Have a good trip! 1) We get off to a great start with the most classic and most spectacular destination: the Acropolis. Scattered on a hill, the Parthenon, the temple of Athena Nike, the monuments Propylaea, Erechtheus and the Theater of Dionysus await you. Many steps, but without major problems. No strollers. Obviously very crowded. Do like me, visit it in the middle of the afternoon, you will find fewer tourists and less queues at the box office. Do not miss the nearby Acropolis Museum, with its essential modern and minimalist architecture, almost a fortress that wants to protect priceless beauties and treasures. Open until 8pm, Friday at 10pm. Closed on Mondays. 2) The Stavros Niarchos Center, designed by our very famous architect Renzo Piano. It houses the National Library with more than 750,000 books, and the Greek National Opera Theater, where ballet and opera lovers can applaud the stars of dance and the masterpieces of Verdi, Puccini, Mozart and many others. It can be reached by free shuttles from the popular Syntagma Square. 3) Do you want to get a Greek look? Inspire yourself in the Museum of folk art, in the Museum of the History of the Greek Costume (Dimokritou 7) and in the Benaki Museum (Koumpari 1), where the exhibition ‘Doulamas, the magnificent is staged. An exceptional overcoat is dedicated to the wonderful historical costumes and beautifully embroidered traditional clothes. And then… go shopping among the stalls of Monastiraki, a district famous for its vintage boutiques and the weekend flea market. 4) Do you want all of Athens (and the sea) at your feet? Mount Licabeto is your destination. Take a taxi (very cheap) to Aristippou St, Kolonaki. You can walk up or take the curious yellow funicular (5 Euros). Short drive, stunning views and, of course, a selfie. You can walk down and enjoy the walk. 5) Varvakeios, historic, chaotic traditional market, all Aegean fish, meats, local vegetables. the famous pistachios from the island of Aegina and an infinite number of spices. From the makeshift vendors camped in nearby Athinas, Evripidou, Sofokleous and Vissis streets, you will find everything: religious icons, musical instruments, real and fake antiques and lots of souvenirs. There is even a street dedicated exclusively to handles 6) The Anafiotika neighborhood. I happened to be there by chance … I felt like I was on a Greek island. It is a semi-abandoned village hidden on the hill. Small houses full of graffiti, narrow streets populated by lazy big cats. Perfect location for a lunch in one of the many tabernas, including Elaia, Zorbas, Psara and my favorite To Kafeneio, pure Greek cuisine, handmade dolmates, the historic favas puree, onions, lemon and feta, traditional Greek cheese. 7) For those who love the sea. Athens offers a wonderful Riviera. In the exclusive area of ​​Vouliagmeni, the 5-star boutique hotel Margi is a true paradise! Bright rooms, all comforts and a delightful restaurant by the pool, impeccable service! I enjoyed an excellent quinoa and pomegranate salad 8) Wow evening? For him: Vogue cover hat and beard, cigarette trousers, trendy sneaker. For her: sexy sheath dress, heel 12 or so, ready to dive into the Hellenic nightlife. Better not to go there by car or taxi: the streets are often clogged, use the subway (very efficient until 2 am) to get off at Gazi or Keramikos, the neighborhoods most frequented by Athenians and tourists. You will find music, clubs, pubs and clubs and non-stop ouzo. 9) The best pita in town? I have no doubts: from Yoleni’s. The New York Times also agrees. Located in the trendy Kolonaki area, Yoleni’s has a huge amount of fine local products, produces its own wines and offers a restaurant and bar. Their pizza and above all the pita are unbeatable! A little SECRET It is called Diporto, it is located at 9 of Sokratous, at the corner with Theatrou. Look for it; it is a basement which is accessed by going down through the tiny semi-hidden doors