Weekend alla scoperta dei vini del Monferrato Astigiano

(italian and english version)

Benvenuti nella parte occidentale della Provincia di Asti, tra il fiume Tanaro e le ripide colline del Moscato, caratterizzata da un paesaggio prevalentemente collinare, arricchito da borghi storici tra cui Moncalvo, Grazzano Badoglio, Montemagno, Vignale, tante piccole perle in un mare di colline e paesaggi vitivinicoli divenuti patrimonio dell’UNESCO. Scoprirete gli infernot, antichissime cantine sotterranee dove da secoli si mette il vino ad affinare, grazie alla temperatura costante e il grado di umidità, ideali per invecchiare e affinare spumanti e vini,.

Asti

Gli amati del bello troveranno luoghi storici e notevoli strutture d’arte a cominciare da Palazzo Mazzetti di Asti, il capoluogo della provincia che fu “Municipium” romano, poi sede del ducato di Asti e del Ducato longobardo ricordati nell’ annuale Palio Storico tra i più antichi d”Italia, che offre al pubblico uno spettacolo senza eguali grazie alla corsa di cavalli montati senza sella.

Le bandiere del Palio Astigiano nelle strade della città.


Vi aspettano Palazzo Alfieri, il Museo del Risorgimento, il Castello medioevale, la suggestiva Torre di San Vittore a Montemagno e tanti borghi da scoprire, ognuno con le proprie delizie gastronomiche locali e vini eccellenti.

Torre di S,Guido a Montemagno

Pochi chilometri e siamo a Castagnole Monferrato, dove scopriamo l’azienda agricola Montalbera, una suggestiva struttura che, oltre alla produzione di vini doc, offre una showroom per degustazioni vini, sale relax, sessioni di yoga nella barricai, piscina con idromassaggio affacciata sui vigneti,

Tutt’intorno, trionfa un vero anfiteatro di vigne dove nascono molte varietà di vini (Barbera d’Asti, Grignolino, Viognier, Monferrato Nebbiolo) e “last but not least” il Ruchè docg, un rosso prodotto da un vitigno autoctono, rinato grazie alle ricerche di Franco Morando. Vengono lavorate le particelle più selezionate come il Ruché Laccento e il Ruché Limpronta e 12 mesi di legno per avere la Docg

Tutto è cominciato negli anni Ottanta, quando la famiglia Morando ha iniziato (e continua) ad acquisire terreni oltre agli attuali 175 ettari. Grazie a loro è avvenuta la rinascita del Ruchè, un rosso prodotto da un vitigno autoctono omonimo tipico di otto paesi e altre varietà (Barbera d’Asti, Grignolino,Viognier, Monferrato Nebbiolo) Ruchè è un vino dal carattere inconfondibile dallo sgargiante color rosso granato, ai piacevoli sentori floreali di rosa e viola, le note fruttate di albicocca e la speziatura che emerge con l’evoluzione lo rendono immediatamente riconoscibile nel bicchiere.

 

Oggi il Ruchè è conosciuto e apprezzato sulle tavole nazionali ed internazionali per le sue caratteristiche uniche ed affascinanti che hanno origine da questo straordinario terroir. “ Il Ruché per il Monferrato è un sogno, una meraviglia, rappresenta la possibilità di emergere per tutto il territorio” racconta il Ceo Franco Morando, che, per la prima volta ha voluto applicare su un vitigno a bacca nera la tecnica e lo studio della vendemmia notturna, che già da diversi anni l’azienda aveva realizzato sui vini bianchi

Franco Morando

L’assaggio del Barbera d’Asti Superior, ci porta in un mondo di eccellenze, dove spiccano i ruchè LA TRADIZIONE,  LACCENTO, LIMPRONTA  Parliamo di vini caldi, piacevole e di rara setosità, dal profumo Intenso, persistente con sentori di petali di rosa e frutti di bosco che evolgono in spezie orientali e pepe nero.

E le bollicine?
Scoprite gli Extra Dry, Cuvée Rosé e Cuvée Blanche Metodo Martinotti e l ’ottimo 120+1 un, lasciatemelo dire, champagne piemontese. Un progetto sposato dall’enologo Luca Caramellino e concluso da Morando. “La prima bottiglia stappata dovrà riposare 40 giorni, poi il mio giovane campione sarà presentato a Parigi, in Francia. Perché il nostro 120+1 è a tutti gli effetti uno ‘champagne’, Io condivido….

DOVE DORMIRE

Per chi volesse passare una notte da sogno, magari dopo un tour in cantina e una ricca degustazione dei vini Montalbera accompagnata dalle delizie delle eccellenze gastronomiche del territorio…. beh, proprio girato l’angolo potrà alloggiare in una delle Wine Suites, quattro alloggi indipendenti dove accoglienza, servizio, privacy, relax, confort e un panorama mozzafiato sono garantiti… Vi verrranno consegnate le chiavi, proprio come se foste a casa vostra: riservatezza e squisita accoglienza rendono il soggiorno indimenticabile.

Prossima tappa
La storica Distilleria Mazzetti d’Altavilla Monferrato fin dal 1846 produce grappa, curandone la distillazione, effettuata con una fonte di calore che crea l’evaporazione delle parti volatili di una sostanza ad una precisa temperatura e la ricondensazione del vapore in liquido. Varcata la porta di ingresso il visitatore può immergersi in un concentrato di storia, leggenda, natura ed ancora arte, profumi e aromi. La sua Torre Panoramica con il percorso di salita alla cima condito da racconti e curiosità, regala la vista a 360° sull’arco collinare e alpino mentre la Distilleria e la Barricaia accolgono i visitatori.
In una terra di “ruchè” non poteva mancare la Grappa 7.0 
che in soli tre anni ha saputo far breccia nel palato della new generation. Con zero impatto ambientale degli impianti di produzione, l’uso di fonti energetiche rinnovabili e un packaging moderno che strizza l’occhio alla tradizione, la 7.0 fa da scenario glamour a un distillato d’elite che esprime i sentori  per una generazione curiosa ed esigente.

Oltre al ruchè troverete innumerevoli grappe di vino: moscato, barolo, brachetto, barbaresco oppure suadenti gusti di caffè. mirtillo, fragola. limone e tanta altra frutta accuratamente selezionata, raccolta fresca in stagione, per poter dare tutto il suo meglio.

Volete sorprendere i vostri ospiti?
Gran finale tavola con i simpaticissimi “Zuccherini Spiritosi”, perfetti flambè dopo-pasto che , accanto ai gusti tradizionali, propongono nuovi intriganti sapori, come l’assenzio, lo zenzero con arancia e caffè, rosa canina, liquirizia e menta…
Accendeteli e decorare il vostro piatto all’ insegna del gusto e dello stupore. Successo garantito!

Continuiamo il nostro viaggio enologico per arrivare a Vignale Monferrato, dove sorge (è proprio il caso di dirlo) il futuristico ingresso della Cantina Hic et Nunc, un progetto visionario, contemporaneo, esperienziale, capitanato da Massimo Rosolen e Valentina Pascarella e da un team giovane, accompagnato e guidato da professionisti del settore.

Potrete visitare i vigneti, la cantina, degustare i loro vini in abbinamento con i sapori del territorio, fare shopping nel wine shop. Una vera full immersion per chi vuole approfondire gli aspetti più enologici e per chi vuole unire l’esperienza con il pernottamento in una delle sette accoglienti camere e magari un tuffo in piscina.
Un luogo “trasparente” dove le grandi vetrate sui vigneti permettono agli ospiti di gettare l’occhio sull’esterno e l’interno della produzione vitivinicola, seguendo l’intero processo di vinificazione.

Tra i vini di Hic et Nunc, vorrei citare Mète, un brut rosè dalla bella acidità, perfetto con formaggi delicati e Monbullae, bollicina di qualità, fresco e deciso, dai delicati sentori di petali di rosa che sfumano in miele e spezie, Ideale come aperitivo e per le crudité di mare.

Dalla cantina Hic et Nunc: a sinistra Mele. a destra Monbullae

Massimo è un paladino dell’innovazione. ma anche della tradizione. Tra le sue  “missioni” il recupero del baratuciat, varietà a bacca bianca rara ed antica che genera il Felem, un vino affascinante, che si distingue per la sua personalità distintiva, la struttura ben definita e il carattere fruttato e minerale.
Un vero e proprio gioiello enologico, dove ogni bottiglia viene accuratamente etichettata e numerata a mano, per poi essere consegnata in un esclusivo cofanetto.

Vini eccellenti per una cucina locale gustosa, dove i tradizonali piatti “poveri” si alternano a rivisitazioni “gourmet”, dal classico Bonèt Monferrino nuove interpretazioni e ricette innovative.
Curiosi di saperne di più?
Giovedi prossimo Weekend Premium vi porterà nel paradiso gastronomico del Monferrato Astigiano e
Arrivederci!

Un ringraziamento speciale a Franco Morando, Eleonora, Veronica, Daniel e tutto il fantastico team Montalbera

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Discovering Montalbera wines and the enchantment of Monferrato Astigiano (Piedmont, Italy)

Text and Photos © Cesare Zucca
(italian and english version)

Welcome to the western part of the province of Asti, between the Tanaro river and the steep Moscato hills, characterized by a predominantly hilly landscape, enriched by historic villages including Moncalvo, Grazzano Badoglio, Montemagno, Vignale, many small pearls in a sea of hills and wine-growing landscapes which have become a UNESCO world heritage site, featuring places of art such as Palazzo Alfieri, the Risorgimento Museum, Palazzo Mazzetti.

In Castagnole Monferrato (Asti) in Piedmont, Italy, we discovered the Montalbera farm, a suggestive structure which, in addition to the production of excellent wines, offers a showroom for wine tastings, relaxation rooms, yoga sessions in the barrel room, swimming pool and jacuzzi overlooking the vineyards.

All around triumphs a true amphitheater of vineyards where many varieties of wines are born (Barbera d’Asti, Grignolino, Viognier, Monferrato Nebbiolo) and “last but not least” the Ruchè docg, a red produced from an indigenous vine, reborn thanks to the research of Franco Morando whose the most selected particles such as Ruché LACCENTO and Ruché LIMPRESA are processed 12 months of wood to obtain the Docg.i.

Here is an extremely elegant, silky, warm wine on the palate, with a great balance that reflects the international taste of the modern taster and attentive to innovative pleasures, matured in steel tanks and subsequently bottled positioned horizontally at a controlled temperature, Ruchè is a wine with an unmistakable character with a bright garnet red colour, pleasant floral hints of rose and violet, fruity notes of apricot and the spiciness that emerges with evolution making it immediately recognizable in the glass

Today Ruchè is known and appreciated on national and international tables for its unique and fascinating characteristics which originate from that extraordinary terroir that is Monferrato.
Oggi il Ruchè è conosciuto e apprezzato sulle tavole nazionali ed internazionali per le sue caratteristiche uniche ed affascinanti che hanno origine da quello straordinario terroir che è il Monferrato.

“For Monferrato, Ruché is a dream, a wonder, it represents the possibility of emerging for the entire territory” says CEO Franco Morando, who, for the first time, wanted to apply the technique and study of the night harvest, which the company had already carried out on white wines for several years

 

Franco Morando

Tasting the Barbera d’Asti Superiore, we realize that we are in a universe of excellency.
Among the Montalbera ruchès, LA TRADIZIONE, LACCENTO and LIMPRONTA stand out. Tasting the Barbera d’Asti Superire, we realize that we are in a universe of warm wines  , pleasant and of rare silkiness with an intense, persistent aroma with hints of rose petals and wild berries in jam. uby bone tending towards garnet, Intense, persistent with tending aromatic memories and typical hints of berries, which evolve into oriental spices and black pepper.

What about sparkling ?
Discover the Extra Dry, Cuvée Rosé and the Cuvée Blanche Metodo Martinotti, while the120+1 stands out, as a true Piedmontese champagne. A project embraced by the oenologist Luca Caramellino and concluded by Morando. “The first bottle uncorked will have to rest for 40 days, then my young sample will be presented in Paris, France. Because our 120+1 is in all respects a ‘champagne’.

For those who want to spend a dream night, perhaps after a tour of the cellar and a rich tasting of Montalbera wines accompanied by the delights of the gastronomic excellence of the area… well, just around the corner you can stay in one of the Wine Suites, four independent accommodations where hospitality, service, privacy, relaxation, comfort and a breathtaking view are guaranteed… You will be given the keys, just as if you were at home: confidentiality and exquisite hospitality make your stay unforgettable.

The different types of Suites are characterized by elegant simplicity and furnishings that recall the typical “Tropeziana” tradition with furnishings and design elements that blend well with the surrounding natural context, always respecting the historicity of the terroir.

Montalbera, attentive to sustainability, including social sustainability, has changed the working hours of the 22 workers in the countryside, which become more than 90 during the harvest, moving them to less hot and muggy moments of the day, in the morning from 6am while the evening harvest begins in the late afternoon.

The historic Mazzetti d’Altavilla Monferrato Distillery has been producing grappa since 1846, taking care of its distillation, carried out with a heat source that creates the evaporation of the volatile parts of a substance at a precise temperature and the recondensation of the vapor into liquid. Once through the entrance door, the visitor can immerse himself in a concentration of history, legend, nature and even art, perfumes and aromas.
Its Panoramic Tower with the route up to the top peppered with stories and curiosities, offers a 360° view of the hilly and Alpine arc while the Distillery and the Barrique cellar welcome visitors.
In a land of “ruchè” Grappa 7.0 could not be missing, which in just three years has managed to make inroads into the palate of the new generation. With zero environmental impact of the production plants, the use of renewable energy sources and modern packaging that winks at tradition, the 7.0 is the glamorous backdrop to an elite distillate that expresses the aromas for a curious and demanding generation .

In addition to ruchè you will find countless wine grappas: Moscato, Barolo, Brachetto, Barbaresco or persuasive coffee flavours. blueberry, strawberry. lemon and many other carefully selected fruits, harvested fresh in season, to be able to give all its best.

Do you want to surprise your guests?
Grand finale table with the very nice “Spirit Sugars”, perfect after-meal flambés which, alongside traditional flavours, offer new intriguing flavours, such as absinthe, ginger with orange and coffee, rose hips, liquorice and mint…
Light them and decorate your dish with taste and amazement. Guaranteed success!

We continue our wine journey to arrive in Vignale Monferrato, where (it is appropriate to say) stands the futuristic entrance of the Hic et Nunc winery, a visionary, contemporary, experiential project, led by Massimo Rosolen and Valentina Pascarella and a young team , accompanied and guided by professionals in the sector.

You can visit the vineyards, the cellar, taste their wines combined with the flavors of the area, go shopping in the wine shop. A true full immersion for those who want to delve deeper into the more oenological aspects and for those who want to combine the experience with an overnight stay in one of the seven welcoming rooms and perhaps a dip in the pool.
A “transparent” place where the large windows overlooking the vineyards allow guests to glimpse the outside and inside of the wine production, following the entire winemaking process.

Among the wines of Hic et Nunc, I would like to mention Mète, a brut rosé with beautiful acidity, perfect with delicate cheeses and Monbullae, a quality sparkling wine, fresh and decisive, with delicate hints of rose petals that fade into honey and spices, ideal as aperitif and for seafood crudités.

From the Hic et Nunc winery: Mele on the left. on the right Monbullae

Massimo is a champion of innovation. but also of tradition. Among his “missions” is the recovery of baratuciat, a rare and ancient white grape variety that generates Felem, a fascinating wine, which stands out for its distinctive personality, well-defined structure and fruity and mineral character.
A true oenological jewel, where each bottle is carefully labeled and numbered by hand, and then delivered in an exclusive box.

Excellent wines for tasty local cuisine, where traditional “poor” dishes alternate with “gourmet” reinterpretations, from the classic Bonèt Monferrino to new interpretations and innovative recipes.
Curious to know more?
Next Thursday Weekend Premium will take you to the gastronomic paradise of Monferrato Astigiano
Arrivederci!

The tradizional Bonèt with ciocholate and amaretto. Next Thursday we wil tell you he originalrecipe!

Many thanks to Franco Morando, Eleonora, Veronica, Daniel and all the Montalbera Wines team!

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles.art, entertainment. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style

 

 






Torna il “Bagna Cauda Day”

Il 2, 3 e 4 dicembre il “Bagna Cauda Day”, il rito della più grande Bagna Cauda Collettiva, che si celebra ad Asti e nel resto del Mondo, festeggia i suoi primi dieci anni. L’intingolo più caratteristico della cucina piemontese, che piace anche a Papa Francesco, sarà protagonista assoluta di un evento ironico e articolato, che coinvolge 150 locali ad Asti, in Europa e nel mondo.

Tra le adesioni di questa edizione, infatti, c’è quella di Eataly, che celebrerà l’evento in cinque ristoranti in Piemonte e a Bologna, quella del Facciola Wine Bar di Berlino, e poi Da Marco Restaurant di Shanghai e Osteria Carlina di New York.

Come funziona il Bagna Cauda Day

Basta recarsi in uno dei 150 ristoranti aderenti all’iniziativa. Il prezzo base è di 28 euro a persone e dà diritto a un posto a tavola e a una bagna cauda abbondante, variegata e colorata alle verdure. A questi si può aggiungere una bottiglia di vino doc e docg proposta direttamente dai produttori locali al costo di 12 euro. Da quest’anno, poi, è proposta la Bagna Sovrana, un menù completo con la bagna cauda al centro, accompagnata da altre portate. In questo caso il prezzo varia a seconda della proposta.

Ogni ristorante, poi, proporrà la sua Bagna Cauda in tre versioni, segnalate da un semaforo. Rosso, cioè “come Dio comanda” nella versione tradizionale; Giallo, per indicare la versione “eretica”, con poco aglio, e Verde per la versione “atea”, senza aglio. Inoltre, ci sarà la possibilità di un “finale in gloria”, cioè di concludere la bagna cauda secondo la tradizione: con un uovo cotto direttamente nel fujot con una grattatina di tartufo bianco d’Alba. Il costo di questa aggiunta profumata varierà a seconda della quotazione dei tartufi bianchi.

Infine, per chi lo desidera, poi, sarà disponibile il “Kit del dopo bagnacauda” con dentifricio “Baciami subito”, magnesia, molecola, grappa Ab selezione, torroncini Barbero” con un piccolo sovraprezzo. Segnaliamo poi che al Mercato Contadino di Coldiretti, in Corso Alessandria 271, ad Asti) si potranno acquistare tutti gli ingredienti per preparare la bagna cauda tra verdure, aglio, pane fresco e olio EVO.

INFO

L’elenco completo ristoranti aderenti all’iniziativa è disponibile sul sito www.bagnacaudaday.it. Si prenota direttamente telefonando o mandando una mail al locale.

 

 




Weekend del bello e del gusto, l’itinerario per scoprire Asti, l’incanto del Monferrato e dei suoi dintorni.

dI Cesare Zucca

(Italian and English versions)

Un viaggio tra natura, arte, storia, curiosità e un paradiso gourmet ! Il nostro weekend del bello e del gusto ci porta alla scoperta del Monferrato, delle Langhe e del Roero.

Scoprirete paesaggi magici, panorami mozzafiato,  terre ricche di storia, d’ arte, di leggende e… buon gusto a tavola! Tante le specialità che potrete assaggiare nei vari ristoranti della zona come i tajarin al burro, la carne cruda all’albese, il vitello tonnato,  la bagna cauda, il fritto misto alla piemontese fatto di ingredienti dolci e salati, la cotoletta astesana, la frittura di agnello, la finanziera (ricetta contadina povera a base di frattaglie).

Siamo in un territorio straordinario, generoso di materie prime eccezionali come le carni, i grandi vini, le deliziose nocciole che hanno conquistato anche il grande Chef Enrico Crippa, che ha firmato per Relanghe una crema di nocciola al cacao, la soffice Torta di Alba, e l’olio di nocciola, con cui ama finire il suo piatto “cardo e cardo”, giusto connubio tra due elementi della cucina regionale.

Enrico Crippa e il suo Olio di Nocciola

Tante eccellenze, come pregiati salumi langaroli, molti di produzione familiare o di piccole aziende locali, salami in sfiziose varianti ai vini Barolo e Pelaverga., la pancetta arrotolata, il lardo profumato con erbe aromatiche e ginepro e la salsiccia, che può essere consumata cotta o cruda. Tra i prodotti caseari, il celebratissimo Castelmagno, la Robiola di Roccaverano, grande formaggio caprino, il Murazzano dall’inconfondibile profumo e il trifulin, che la tradizione dice venire piacevolmente “contaminato” dal pungente aroma del tartufo che cresce nei dintorni.

Abbiamo detto tartufo?

Assolutamente si! e fino al 5 Dicembre Alba ospita la Fiera Internazionale del Tartufo, vero re di queste terre e irresistibile condimento per i tajarin al burro, la carne cruda, l’uovo cotto al forno o ancora i risotti. Il tartufo è un fungo “ladruncolo” che ruba la vita degli altri per accrescere la sua bellezza e il suo fascino.

Come Giulietta e Romeo…. la fettuccina e il tartufo

Non a caso Tartuffe,la commedia di Molière s’intitola così e parla di un truffatore, di un ipocrita, proprio come il tartufo che non svela la sua vera identità, se non a chi  lo vuole conoscere (e gustare) intimamente.
Il 2021 non è stata un’annata generosa di tartufi… quindi rarissimi, difficili da trovare e di certo non economici, pensate che una “grattata” sul vostro piatto preferito, viene intorno a 60 Euro!

Una generosa “grattata” di Sua Maestà il Tartufo Bianco di Alba… in un piatto firmato da Massimiliano Musso: “uovo morbido in un guscio d’oro”

La pera Madernassa

La troviamo nella piccola frazione di Vezza d’Alba, alle porte del Roero. E’ ideale per essere cotta e servita in mille preparazioni, come come quelle prodotte dalla storica Azienda Mariangela Prunotto, che la utilizza con vini, tra cui il Moscato e il Dolcetto e nella deliziosa ricetta cognà all’albese, con mosto d’uva dolcetto, mele cotogne, nocciole e noci, ottima da degustare con formaggi e carni bollite oltre che sulla polenta.

Pronti per partire per un affascinante itinerario ?

Il nostro viaggio inizia a Alba, gioiello delle Langhe. E’ una città ricca di storia la cui bellezza si può assaporare passeggiando per le vie del centro storico e visitando le istituzioni culturali più importanti.

Nata come villaggio preistorico  ben 8000 anni fa, fu poi insediata dall’Impero Romano e chiamata Alba Pompeia, per continuare la sua storia, ricca di fiorenti attività durante il Medioevo fino alla dominazione dei Savoia-

le torri medioevali di Alba

Siamo nella splendida Piazza, dominata dall’imponente Duomo e stiamo per avventurarci nei tour Alba sotterranea, dove scopriremo le radici romane e medioevali della città.

Alba sotterranea

Da vedere a Alba

La Cattedrale di San Lorenzo
La Chiesa della Maddalena
Il Palazzo Comunale
Torre Bonino, Torre Astesiano e Torre Sineo
La Chiesa di San Domenico
Casa Fenoglio

Il Duomo di Alba

Lasciamo Alba e raggiungiamo Asti, che sorge sulla riva sinistra del fiume Tanaro, tra le verdi colline del Monferrato, zona famosa per le sue bellezze artistiche, le testimonianze di arte romanica e le tradizioni enogastronomiche.  Col nome di Hasta Pompeia, fu città romana, poi  ducato longobardo, dall’XI secolo divenne un fiorente libero comune diventando un punto strategico di scambi commerciali e bancari. Nel XVI secolo arrivarono i Savoia e, grazie alla rivoluzione 1797, venne proclamata Repubblica di Asti. Nell’800 iniziarono i lavori di ammodernamento edilizio della città.

la superba Cattedrale di Asti

Da vedere a Asti
La Cattedrale
La Cripta Museo Sant’Anastasio

Torre Troyana o Torre dell’Orologio
Palazzo Ottolenghi,
Palazzo Alfieri

Palazzo Alfieri, casa natale del celebre poeta Vittorio Alfieri.

Due mostre da non perdere
Palazzo Mazzetti, ospita la splendida mostra I Macchiaioli, l’avventura dell’Arte moderna. Oltre ottanta dipinti firmati nome illustri, come da Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldini, protagonisti del movimento artistico che ha rivoluzionato la storia della successiva pittura italiana.

Nel Museo Guglielminetti, fino al 31 Dicembre sono esposti 40 bozzetti per costumi di scena firmati da grandi maestri della scenografia internazionale del ’900. Si passa dalle opere storiche come l’acquerello del 1922 del francese George Zarbier a «Il principe Igor» del costumista Nicola Benois, ai bozzetti di Giovanni Agostinucci per il tenore Placido Domingo ne’ «I Pagliacci» di Leoncavallo

La mostra del Costume Teatrale al Museo Guglielminetti

Arriva Babbo  Natale!
Mercatini, regali, golosità e un panettone stellato…
Aria di festività a Asti, dove più di 120 casette propongono le migliori realtà artigianali,  idee regalo,  oggetti e decorazioni fatte a mano e eccellenze enogastronomiche provenienti da tutta Italia. Troverete salumi nostrani, formaggi d’autore e le confetture per accompagnarli al meglio.

Da Asti ci spostiamo a Govone dove, nel suntuoso Castello Reale residenza estiva del principe Carlo Felice e della sua corte, si festeggia “Natale a Casa Savoia” con rievocazioni dei piatti e delle tradizioni delle feste dell’epoca. Non manca la partcipazione di Babbo e Mamma Natale, accompagnati da Elfi e amici nel brioso musical “La Casa di Babbo Natale”, itinerario cantato e recitato che coinvolge tutta la famiglia.

… e il panettone?

Sotto il cielo stellato (Michelin) del Monferrato, poteva non essere che una squisitezza gourmet: la nuovissima creazione dello Chef Massimiliano Musso, che ho incontrato nel suo ristorante stellato Ca’ Vittoria (Tigliole)

Ca’ Vittoria

Salve Massimiliano, com’è nato il suo panettone?
E’ iniziato tutto nel 2012, con uno stage dal grande Maestro Mauro Morandin, dove ho imparato l’arte di fare un panettone. Ho cominciato a proporlo soltanto ai clienti del ristorante e ho continuato così per 10 anni, senza pensare a un discorso di grande distribuzione.
Quando è scattata la scintilla ” marketing”?
Quando ho realizzato che sarebbe stata un’ottima idea di produrlo anche per una clientela più vasta, pur mantenendo il rigoroso processo di lievitazione e rispettando la qualità degli ingredienti: lievito madre, cioccolato al latte e la profumatissima albicocca tonda di Costigliole d’Asti, una delle più saporite che si possano trovare nel mercato estivo.
Il nome?
Ho voluto creare un panettone che promuovesse il territorio, a cominciare dal nome e l’ho chiamato l’Alfiere.

Massimiliano Musso con il suo panettone “L’ Alfiere” omaggio al poeta astigiano Vittorio Alfieri

Una miriade di paradisi stellati

Enrico Crippa con il suo 3 Stelle Michelin Piazza Duomo (Alba) guida un battaglione di stellati, confermando che questi territori sono dei veri paradisi gourmet
Due Stelle: L’Antica Corona Reale” (Cervere) e La Madernassa (Guarene), da dove Michelangelo Mammoliti si appresta però a fare i bagagli, verso il verso il suo nuovo ristorante interno al Boscareto Resort di Serralunga.
Sempre a Alba troviamo Larossa” di Andrea Larossa eLocanda del Pilone” Chef Federico Gallo, mentre Monforte d’Alba vanta due ristoranti: Borgo Sant’Anna con lo chef Pasquale Laera e FRE con Yannick Alléno.


A Cherasco e nella Langa, altri quattro stellati: Da Francesco con lo chef Francesco Oberto, Il Guido (Costigliole) con Luca Zecchin a Santo Stefano Belbo, Guido/Tenute Fontanafredda” (Serralunga d’Alba) con Ugo Alciati e La Ciau del Tornavento (Trelso) con lo chef Maurilio Garola
Cinque stelle nell’Astigiano e Monferrato: I Caffi (Acqui Terme), La Fermata (Spinetta Marengo) la Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini (Penango) con lo chef langarolo Gabriele Boffa e Il Cascinale Nuovo (Isola D’Asti) con Walter Ferretto.


Anche il Roero si difende benissimo: All’Enoteca” (Piobesi d’Alba) con Davide Palluda, il 21.9 (Tenuta Carretta, Piobesi) con Flavio Costa e, primadonna tra le chef, Elide Mollo Cordero, al timone de’ Il Centro (Priocca)
Menzione speciale per La Morra, un paese di soli 2700 residenti che vanta ben 3 ristoranti stellati: Osteria Arborina” dello chef Enrico Marmo, Palas Cerequio con Damiano Nigro e il Massimo Camia dello chef Camia.

La Morra

…e le trattorie?

Ho adottato il motto: “Ask the Locals”, chiedi alla gente del luogo, nessuno infatti sa meglio suggerire indirizzi preziosi e ghiotti piatti. Quindi ho interpellato Chiara Roggero, infaticabile guida, profonda conoscitrice del territorio e … ottima forchetta.
Trattoria del Peso (Belvedere)
Storico locale in piccolo borgo a circa 650 m d’altitudine. Qui pare che il tempo si sia fermato
Le Teste di Rapa (Asti)
Giovane, spigliato, creativo, a cominciare dall’insolito sushi piemontese  con polenta, funghi, carne cruda di Fassona e alghe.

il “sushi piemontese” di Teste di Rapa

Trattoria Salvetti (Paroldo)
Bagna cauda, plin, piatti poveri della tradizione.
Trattoria Mollo (
Torresina)
Dove si mormora venga servito il miglior fritto alla piemontese della zona
Il Podestà (Asti)
Cardo con acciughe, i plin in brodo di gallina e uno spettacolare zabaglione

E nel calice…

Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, cuore unitario di un territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, rappresenta il punto di riferimento di una filiera vitivinicola che esprime, con i suoi prodotti, la storia e il valore di una regione unica al mondo.
Splendidamente rappresentati i vitigni a bacca nera tipici del Piemonte, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Freisa, mentre, rimanendo sempre nel Monferrato significativo è il Consorzio dell’Asti e Moscato d’Asti che tutela la produzione di Moscato d’Asti, risorsa principale del territorio.

Saliamo le colline per raggiungere Castagnole delle Lanze
Siamo approdati nel meraviglioso mondo di Tenuta San Mauro esempio di storia e passione familiare antica. Da mamma Clara, Mauro ha preso il piacere del vino con la difesa della genuinità a tutti i costi; da papà Ettore, ha preso l’amore per la terra, per l’antica agricoltura, le sue tradizioni, i suoi valori. Tradizione e sfida è il motto di famiglia.

La Tenuta San Mauro

La cantina della Tenuta vanta  vini eccellenti, tra cui Alta Langa, un bianco equilibrato, cremoso e intenso con sentori di frutta secca e ideale per piatti  di pesce, carni bianche e formaggi di media stagionatura, la Barbera d’Asti colore rosso rubino, gusto avvolgente con sentori di frutti di bosco. Perfetto con carni rosse e bianche elaborate, selvaggina e primi piatti corposi e un delizioso Rosè che Chef Bongiovanni ha insolitamete accoppiato a una sensazionale tartare di Fassona, rigorosamente tagliata a mano.

Rosè e fassona

Qui il vero signore della tavola è ilBarbaresco e la Tenuta offre ricche degustazioni: più di due ore per vivere la Barbaresco Experience con 3 gamme del favoloso rosso o la Selection Experience, con un mix di rosè, chardonnnay , barbere, barbaresco e con un gran fnale di moscato d’Asti. Il tutto accompagnato da formaggi e salumi locali, pane e piccola pasticceria.
Costo a persona Euro 25 -35.  Prenotazioni online

il Barbaresco della Tenuta San Mauro

I “Sentieri Gastronomici” sono un progetto dedicato al turismo enogastronomico volto alla valorizzazione delle piccole imprese agricole locali. vengono proposti al pubblico una serie di tour, experience e pacchetti, indissolubilmente legati all’enogastronomia locale, ma anche alle bellezze e alla storia del territorio. Al timone de progetto troviamolo Chef Diego Bongiovanni, volto televisivo noto per le sua apparizioni a Prova del Cuoco.

Una degustazione presso la Tenuta San Mauro e lo Chef Bongiovanni , promotore di Sentieri Gastronomici

La missione di Diego è di valorizzare il territorio regionale e i prodotti locali per una cucina autentica e tradizionale.
Come non potevo non “rubargli” una ricetta?

RISOTTO ALLA ZUCCA CON CASTAGNE E CREMA DI CALSTELMAGNO DOP

Risotto di Diego Bongiovanni

Ingredienti
400 gr di riso carnaroli
100 gr di Parmigiano
50 gr di burro
1 zucca tipo mantovana
150 gr di Castelmagno DOP
150 ml di latte
150 gr di castagne bollite con l’alloro
2 l di acqua
1 gambo di sedano
1 cipolla rossa
1 carota
1 mela
2 spicchi di aglio
400 gr di scaramella o muscolo
30 gr di olio evo
Sale
Erbe aromatiche

Preparazione
In una pentola mettere tutti gli ingredienti del brodo con l’olio e rosolare bene il tutto fino a rendere le verdure e la carne dorata.
Aggiungere l’acqua fredda e cuocere il brodo per circa 2 ore a fuoco basso.
Intanto cuocere la zucca in forno avvolta da carta alluminio per circa 1 ora, poi pelarla e pulirla dall’interno. Frullarla molto finemente e tenerla a disposizione.
In una pentola tostare a secco il riso, poi aggiungere il brodo poco alla volta e cuocere il riso a fuoco vivace mescolando in continuazione.
Passati circa 5 minuti dalla cottura aggiungere la crema di zucca e continuare la cottura. Quando cotto togliere dal fuoco e mantecarlo con burro e Parmigiano e metterlo nei piatti.
Sciogliere il Castelmagno con il latte fino a renderlo cremoso in un pentolino, poi con un cucchiaio mettere delle gocce di salsa sul risotto, sbriciolare le castagne direttamente nel piatto e servire in tavola.

INFO
Ente Turismo Langhe Monferrato Roero
Email
info@visitlmr.it (Area Langhe Roero)
info1@visitlmr.it (Area Monferrato)
Tel. +39 0173 35833 (Informazioni Turistiche Langhe Roero)
Tel. +39 0141 530357 (Informazioni Turistiche Monferrato Astigiano)

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

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DISCOVERING MONFERRATO, LANGHE AND ROERO

You will discover magical landscapes, breathtaking views, lands rich in history, art, legends and… good taste at the table! There are many specialties that you can taste in the various restaurants in the area such as tajarin with butter; raw Albese meat, veal with tuna sauce; the bagna cauda; the Piedmontese mixed fry made of sweet and savory ingredients, the AstI cutlet, the fried lamb, the finanziera

We are in an extraordinary territory, generous with exceptional raw materials such as meats, great wines, delicious hazelnuts that have also won over the great Chef Enrico Crippa, who has signed a hazelnut cream with cocoa, the soft Torta di Alba, for Relanghe. and hazelnut oil, with which he likes to finish his dish “cardoon and thistle”, the right combination of two elements of regional cuisine.

Enrico Crippa e il suo Olio di Nocciola 

Many excellences, such as fine Langhe salami, many of family production or from small local companies, salami in delicious variations to Barolo and Pelaverga wines. the rolled pancetta, the lard scented with aromatic herbs and juniper and the sausage, which can be eaten cooked or raw. Among the dairy products, the celebrated Castelmagno, the Robiola di Roccaverano, a great goat cheese, the Murazzano with its unmistakable scent and the trifulin, which tradition says is pleasantly “contaminated” by the pungent aroma of the truffle that grows in the surroundings.

Did we say truffle?
Absolutely yes! and until December 5th Alba hosts the International Truffle Fair, the true king of these lands and an irresistible condiment for buttered tajarin, raw meat, baked egg or even risotto. The truffle is a “thief” mushroom that steals the life of others to enhance its beauty and charm.

Come Giulietta e Romeo…. la fettuccina e il tartufo

2021 was not a generous year of truffles … therefore very rare, difficult to find and certainly not cheap, just think that a “scratch” on your favorite dish is around 60 Euros!

Una generosa “grattata” di Sua Maestà il Tartufo Bianco di Alba… in un piatto firmato da Massimiliano Musso: “uovo morbido in un guscio d’oro”

The Madernassa pear
We find it in the small hamlet of Vezza d’Alba, at the gates of the Roero. It is ideal to be cooked and served in a thousand preparations, such as those produced by the historic Azienda Mariangela Prunotto, which serves it with wines, including Moscato and Dolcetto and in the delicious Cognà Albese recipe, with Dolcetto grape must. , quince, hazelnuts and walnuts, excellent to taste with cheeses and boiled meats as well as on polenta.

Ready for our trip? Let’s start from Alba, jewel of the Langhe. We leave the splendid Piazza, dominated by the imposing Duomo, to venture into the underground Alba tours, where we will discover the Roman and medieval roots of the city.
To be seen in Alba

La Cattedrale di San Lorenzo
La Chiesa della Maddalena
Il Palazzo Comunale
Torre Bonino, Torre Astesiano e Torre Sineo
La Chiesa di San Domenico
Casa Fenoglio

Il Duomo di Alba

We leave Alba and reach Asti.
Worth seeing in Ast
i
La Cattedrale
La Cripta Museo Sant’Anastasio

Torre Troyana o Torre dell’Orologio
Palazzo Ottolenghi,
Palazzo Alfieri

Palazzo Alfieri, casa natale del celebre poeta Vittorio Alfieri.

Palazzo Mazzetti, hosts the splendid exhibition I Macchiaioli, the adventure of modern art.
Over eighty paintings signed by illustrious names, such as by Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldini, protagonists of the artistic movement that revolutionized the history of subsequent Italian painting.

Santa Claus is coming!
Markets, gifts, goodies and a starred panettone …
In Asti more than 120 houses offer the best handicrafts, gift ideas, handmade objects and decorations and food and wine excellences from all over Italy.You will find local cured meats, signature cheeses and jams to best accompany them.

Celebrate a Royal Christmas in Govone where, in the sumptuous Royal Castle, the summer residence of Prince Carlo Felice and his court, “Christmas in the House of Savoy” is celebrated with re-enactments of the dishes and traditions of the feasts of the time. Do not miss the participation of Santa and Mother Christmas, accompanied by Elves and friends in the lively musical “Santa’s House”, a sung and recited itinerary that involves the whole family .. .

… e il panettone?

Under the starry sky (Michelin) of Monferrato, it could only be a gourmet delicacy: the brand new creation of Chef Massimiliano Musso, whom I met in his starred restaurant Ca’ Vittoria (Tigliole)

Ca’ Vittoria

How was your panettone born?
It all started in 2012, with an internship with the great Maestro Mauro Morandin, where I learned the art of making a panettone.I started offering it only to the restaurant’s customers and I continued doing this for 10 years, without thinking of a large-scale distribution.
When did the “marketing” spark?
When I realized that it would be an excellent idea to produce it also for a wider clientele, while maintaining the rigorous leavening process and respecting the quality of the ingredients: mother yeast, milk chocolate and the very fragrant round apricot of Costigliole d’Asti,one of the tastiest that can be found in the summer market.
The name?
I wanted to create a panettone that would promote the area, starting with the name and I called it the Alfiere.

Massimiliano Musso con il suo panettone “L’Alfiere” omaggio al poeta astigiano Vittorio Alfieri

Enrico Crippa with his 3 Michelin Stars Piazza Duomo (Alba) leads a battalion of stars, confirming that these territories are true gourmet paradises Two Stars: L’Antica Corona Reale “(Cervere) and La Madernassa (Guarene), from where Michelangelo Mammoliti is preparing to pack his bags, towards his new restaurant inside the Boscareto Resort in Serralunga d’Alba” Also in Alba we find Larossa “by Andrea Larossa and” Locanda del Pilone “Chef Federico Gallo, while Monforte d’Alba boasts two restaurants: Borgo Sant’Anna with chef Pasquale Laera and FRE with Yannick Alléno.

In Cherasco and in the Langa other four starred: Da Francesco with chef Francesco Oberto, Il Guido da Costigliole with Luca Zecchin in Santo Stefano Belbo, Guido / Tenute Fontanafredda “Serralunga d’Alba with Ugo Alciati and La Ciau del Tornavento (Trelso) with the chef Maurilio Garola Five stars in Asti and Monferrato: I Caffi (Acqui Terme), La Fermata (Spinetta Marengo), Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini (Penango) with the Langhe chef Gabriele Boffa and Il Cascinale Nuovo (Isola D’Asti) with Walter Ferretto .


Roero also defends itself very well:
All’Enoteca “(Piobesi d’Alba) with Davide Palluda, 21.9 (Tenuta Carretta, Piobesi) with Flavio Costa and, leading lady among the chefs, Elide Mollo Cordero, at the helm of ‘Il Centro (
Priocca) Special mention for La Morra, a town of only 2700 residents that boasts 3 starred restaurants: Osteria Arborina “by chef Enrico Marmo, Palas Cerequio with Damiano Nigro and Massimo Camia by chef Camia.
.

La Morra

… and the trattorias?
I have adopted the motto: “Ask the Locals”, ask the locals, in fact no one knows better how to suggest precious addresses and delicious dishes. So I contacted Chiara Roggero, a tireless guide, a profound connoisseur of the area and… an excellent fork.
Here they are:
T
rattoria del Peso (Belvedere) Local historian in a small village at about 650 m above sea level. Here it seems that time has stopped The Turnip Heads (Asti) Young, easy-going, creative, starting with the unusual Piedmontese sushi with polenta, mushrooms, raw Fassona meat and seaweed. the “Piedmontese sushi” of Teste di Rapa Trattoria Salvetti (Paroldo) Bagna cauda, plin, poor traditional dishes. Trattoria Mollo (Torresina) Where it is rumored that the best Piedmontese fried in the area is served The Podestà (Asti) Thistle with anchovies, plins in chicken broth and a spectacular zabaglione

Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, is the unitary heart of a Unesco World Heritage area, represents the reference point of a wine industry that expresses, with its products, the history and value of a region unique in the world . 
The black grape varieties typical of Piedmont, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Freisa are splendidly represented, while, always remaining in the Monferrato significant is the. Consorzio dell’Asti e Moscato d’Asti which protects the production of Moscato d’Asti, the main resource of the territory.

The real lord of the table is Barbaresco We have landed in the wonderful world of Tenuta San Mauro (Castagnole delle Lanze) ancient family history and passion. From mother Clara, Mauro took the pleasure of wine with the defense of authenticity at all costs; from father Ettore, he took the love for the land, for ancient agriculture, its traditions, its values. Tradition and challenge is the family motto.

La Tenuta San Mauro

The Tenuta boasts excellent wines, including Alta Langa, a balanced, creamy and intense white with hints of dried fruit and ideal for fish dishes, white meats and medium-aged cheeses, Barbera d’Asti ruby red color, enveloping taste with hints of wild berries. Perfect with elaborate red and white meats, game and full-bodied first courses, a delicious Rosé that Chef Bongiovanni has unusual paired with a sensational Fassona tartare, rigorously cut by hand.

Rosè e fassona

Tenuta San Mauro offers rich tastings: more than two hours to experience the Barbaresco Experience with 3 ranges of the fabulous red or the Selection Experience, with a mix of rosé, chardonnnay, barbere, barbaresco and with a great fnale of Moscato d’Asti. All accompanied by local cheeses and cold cuts, bread and small pastries. Cost per person Euro 25 -35. Reservations  online

il Barbaresco della Tenuta San Mauro

I “Sentieri Gastronomici” is a project dedicated to food and wine tourism aimed at enhancing small local agricultural businesses. A series of tours, experiences and packages are offered to the public, inextricably linked to local food and wine, but also to the beauty and history of the area. At the helm of the project we find Chef Diego Bongiovanni, a television face known for his appearances at Prova del Cuoco .

Una degustazione presso la Tenuta San Mauro e lo Chef Bongiovanni , promotore di Sentieri Gastronomici

Diego’s mission is to enhance the regional territory and local products for an authentic and traditional cuisine. How could I not “steal” a recipe?
PUMPKIN RISOTTO WITH CHESTNUTS AND CALSTELMAGNO DOP CREAM

Risotto di Diego Bongiovanni

Ingrediants
400 grams of carnaroli rice 100 gr of Parmesan 50 gr of butter 1 Mantuan type pumpkin 150 gr of Castelmagno DOP 150 ml of milk 150 grams of boiled chestnuts with bay leaves 2 liters of water 1 stalk of celery 1 red onion 1 carrot 1 apple 2 cloves of garlic 400 gr of scaramella or muscle 30 gr of extra virgin olive oil salt Herbs

Preparation
In a saucepan, put all the broth ingredients with the oil and brown everything well until the vegetables and meat are golden. Add the cold water and cook the broth for about 2 hours over low heat. Meanwhile, bake the pumpkin in the oven wrapped in aluminum foil for about 1 hour, then peel it and clean it from the inside. Blend it very finely and keep it available. Dry toast the rice in a saucepan, then add the broth a little at a time and cook the rice over high heat, stirring constantly. After about 5 minutes from cooking, add the pumpkin cream and continue cooking. When cooked, remove from the heat and mix it with butter and Parmesan and put it on plates. Melt the Castelmagno with the milk until it is creamy in a saucepan, then with a spoon put some drops of sauce on the risotto, crumble the chestnuts directly on the plate and serve on the table. 

INFO
Ente Turismo Langhe Monferrato Roero
Email
info@visitlmr.it (Area Langhe Roero)
info1@visitlmr.it (Area Monferrato)
Tel. +39 0173 35833 (Informazioni Turistiche Langhe Roero)
Tel. +39 0141 530357 (Informazioni Turistiche Monferrato Astigiano)




Il 2017 è l’Anno dei Borghi: alla scoperta di Canelli

Nell’anno dei borghi non potevamo non presentarvene almeno 10, fra tutti quelli  dove passare un weekend di primavera. Luoghi magici, da visitare in punta di piedi per non rovinare l’incantesimo, da vedere con gli occhi, annusare, gustare e toccare per riscoprire la capacità dei nostri sensi di trasmetterci emozioni, abbandonando per un attimo telefonini, macchine fotografiche digitali, selfie. I borghi d’Italia – non solo questi dieci – sono una delle risorse di questo paese, da tutelare e valorizzare e soprattutto da vivere dedicando qualche rilassante weekend alla loro ri-scoperta. Fine settimana fatti di passeggiate, visite a chiese, palazzi, castelli, antiche botteghe e golose soste in trattorie, ristoranti e artigiani della gastronomia. Noi ne abbiamo selezionati dieci, da nord a sud, ma non vogliamo fare torto a nessuno. Sono quelli che ci hanno colpito di più in questi ultimi mesi, che vi invitiamo a visitare ben sapendo che ce ne sono molti altri pronti ad accoglierci a braccia aperte. Dove vi condurremo nei prossimi numeri della nostra rivista. Buon weekend a tutte e tutti.

CANELLI – LE CATTEDRALI SOTTERRANEE

Canelli, una delle capitali mondiali del vino, riserva al turista che la raggiunge, uscendo al casello di Alessandria Sud della A26, una piacevole sorpresa. Sono le cattedrali sotterranee, ovvero le ampie cantine scavate nei secoli nel cuore del borgo antico per conservare le bottiglie di vino spumante, dolce e secco, prodotto in zona. Oggi alcune di queste cantine (Gancia, Bosca, Coppo e Contratto) aprono le porte al pubblico, che le può visitare durante il weekend con un coppa di vino con le bollicine in mano. Passeggiando per il centro storico non dimenticatevi di visitare le chiese barocche, l’imponente castello seicentesco e l’Enoteca Regionale. Fino allo scorso anno, nel terzo weekend di giugno, il borgo organizzava la ricostruzione dell’Assedio del 1613, dove il visitatore era invitato a vivere per un paio di giorni dentro una città assediata, tra contadini in fuga e spie, soldati e frati che attraversano le vie della città con le loro fiaccole.

OSPITALITÀ

È piacevole dormire nelle camere ricavate in queste due cascine circondate dai vigneti di dolce uva moscato. L’Azienda Agricola La Martinella mette a disposizione anche un forno, un barbecue a legna in mattoni e un dehor per godere tiepide serate della bella stagione.




Asti e il Caravaggio al Castello di Miradolo

Nel cuore del Piemonte alla scoperta di Asti, con la sua storia, la sua arte e le sue dolci colline. Le suggestive Cattedrali Sotterranee di Canelli, vere culle dello spumante italiano. E poi il grande Caravaggio nella splendida cornice del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo. Da nord a sud, tanti appuntamenti da non perdere!

Asti Albugnano_(Asti)_panorama

I disegni che formano le colline Astigiane, sono da soli un’opera d’arte. E infatti, nel giugno del 2014, insieme alle Cattedrali Sotterranee di Canelli (www.comune.canelli.at.it), le storiche cantine dove dalla metà del XIX secolo si produce il primo spumante italiano, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Cattedarali sotterranee_Bosca

Asti, immersa tra queste favolose geometrie, nota per i suoi vini, per il tartufo, per l’antichissimo Palio, e per essere la città natale di Vittorio Alfieri, riserva delle vere e proprie sorprese. Meta poco toccata dal turismo di massa, ha una storia davvero affascinante che si perde nella notte dei tempi. Prima i Liguri, poi i Celti ed infine i Romani furono protagonisti della sua nascita, ma la grande trasformazione della città e la sua ricchezza segnarono la storia d’Italia e d’Europa a partire dal 1200 quando banchieri e commercianti di uno dei Comuni più floridi della penisola iniziarono a viaggiare e ad aprire le vie verso terre più lontane. Proprio questo momento di grande floridità segna anche fisicamente la città, lasciando visibili ancora oggi in tutta la loro magnificenza, palazzi, chiese, torri e piazze. Da non perdere, una visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, alla Collegiata di San Secondo, alla Cripta di Sant’Anastasio, a Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri. Una vera chicca anche il Teatro Alfieri costruito nel 1830 e che dopo un lungo restauro durato oltre trent’anni è tornato di nuovo attivo. E poi il Museo dell’antichissimo Palio e il Museo Paleontologico con la balena Tersilla, l’ultimo cetaceo fossile ottimamente conservato e lungo circa 7 metri. Ma Asti è anche una città da gustare lentamente, camminando per le sue vie medievali, scoprendo ad ogni angolo le antiche torri, il quartiere ebraico con la Sinagoga, lo storico Caffè Cocchi dove gustarsi un aperitivo e i suoi ottimi ristoranti dove assaporare le specialità locali. www.comune.asti.it

collage asti

FINO AL 10 APRILE CARAVAGGIO AL CASTELLO DI MIRADOLO

A San Secondo di Pinerolo, nelle accoglienti sale del Castello di Miradolo, meraviglioso maniero neogotico, è ospitata la nuova suggestiva mostra dal titolo CARAVAGGIO E IL SUO TEMPO. Circa quaranta dipinti, molti dei quali mai visti prima d’ora in Italia, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private italiane ed estere Una mostra raffinata ed elegante dove emerge chiaramente il genio di Caravaggio. Presenti anche opere di straordinari maestri caravaggeschi che raccontano la realtà e con essa la vita. Tra questi, Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, Cecco del Caravaggio, Mario Minniti, Jusepe de Ribera, Gioacchino Assereto, Rutilio Manetti, Matthias Stomer, Giuseppe Vermiglio, Pacecco De Rosa, Biagio Manzoni, Gregorio e Mattia Preti.   www.fondazionecosso.com

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