Friuli Venezia Giulia: viaggio “gourmet”alla scoperta degli chef e delle ricette friulane

( Italian and English versions)

Vi piace viaggiare? Visitare luoghi incantevoli? Scoprire ristoranti gourmet?

Puntate verso il Friuli Venezia Giulia dove gli amanti dei viaggi e dell’alta cucina troveranno un concentrato delle loro passion e potranno scoprire la ricca biodiversità di un territorio che cambia radicalmente dalle cime della Carnia fino al mare Adriatico che lambisce Trieste.


Sarà un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione enogastronomica regionale, ricca di piatti che gli chef locali sanno proporre facendo esprimere al massimo le materie primefrico

Piatti tipici della cucina friulana

La tradizione sulla tavola friulana

Gnocchi al montasio di patate conditi con latte, farina, formaggio montasio e noce moscata..
Salàm tal asêt: fette di salame cotte nell’aceto.
Fertae cui urticions: frittata con le cime del luppolo.
Pitina all’aceto polpetta affumicata di carne di capriolo, pecora, capra, rosolata nel burro e sfumata con aceto.
Frico, popolare tortino di formaggio, un piatto della cucina povera che utilizzava gli avanzi di formaggio

Il frico, storico piatto della cucina povera che utilizzava gli avanzi di formaggio

Radicchio col poc ripassato in padella con i ciccioli e un po’ di aceto.
Jota,  zuppa  con ingredienti poveri e di riciclo, soprattutto fagioli e cavoli cappuccio marinati sotto sale.
Toc in braide, polenta molto morbida guarnita con fonduta di latte e formaggio e condita poi con farina di mais rosolata nel burro.
Crespella con sclopit, crepe farcita con silene rigonfia, una gustosa pianta erbacea spontanea.
Musetto e brovada, lunga macerazione di rape e vinaccia servite con il tipico cotechino locale.

la “brovada” e il musetto

i mitici “cjarsons”

Sono gli storici ravioli ‘poveri’ che venivano fatti con quello che offriva il momento: patate. verdure, talvolta frutta, zucchero, cannella e servito con burro ricotta affumicata grattugiata e cannella. Un autentico piatto della tradizione il cui ripieno varia da paese a paese, da valle a valle, da cuoco a cuoco… come lo dimostrano Eddi Riotto (Alla Tavernetta) Stefano Basello (Al Fogolar 1905 ) e Massimiliano Sabinot (Vitello d’Oro), tre top chef di Udine che lo interpretano ognuno a modo proprio.

Da sinistra: Massimiliano Sabinot, Stefano Basello, Eddi Riotto

I “cjarsons” nelle versioni dei 3 chef:: ripieni di patate, erbe, salsiccia e ricotta, alla moda di Fusea, rigorosamente servito su piatto di legno e alla ” Carnica”,

Le Stelle Michelin nel firmamento friulano

Seconda stella per l’Harry’s Piccolo di Trieste guidato dallo chef Matteo Metullio, giovane interprete del territorio, del mare, dell’orto di stagione, fino a preparazioni e sapori evocanti il lontano est.

Matteo Metullio

A Ruda, a pochi chilometri dal mare, troviamo lo Chef Alessio Devidè. al timone della l’Osteria Altran un ristorante apparentemente rustico ma in realtà deliziosamente romantico in una tenuta vinicola immersa nel verde. Cucina in stile contemporaneo che punta su ingredienti di alta qualità e un’attenta preparazione.

Osteria Altran  con lo Chef Alessio Devidè

 Il viaggio prosegue salendo lungo dolci colline fino ad arrivare a Cormons, dove scorirete la Trattoria Al Cacciatore e la cucina territorial dello chef Alessandro Gavagna  che ci sa stupire con una eccezionale reinterpretazione della tradizionale butada, una pasta contadina

Alessandro Gavagna

Viaggiando tra i vigneti si arriva a Dolegna del Collio nella cucina di Antonia Klugmann che, in un ex mulino ristrutturato ha aperto L’Argine di Vencò: i suoi piatti trovano spesso le radici in un orto ed un frutteto intorno al ristorante affiacciato sul verde.

Antonia Klugmann

A Colloredo di Monte Albano lo chef Ivan Bombieri è al timone de La Taverna, composto da orangerie, serre e suggestivi ambienti d’epoca I suoi piatti valorizzano le materie prime, rispettano la stagionalità dei prodotti e i ritmi della natura.

Ivan Bombieri

Da ben 9 anni due stelle brillano sui Ristorante Agli Amici 1887 a Godia (Udine).
In cucina troviamo i fratelli Michela e Emanuele Scarello, attenti a perpetuare la tradizione di ospitalità e a far scoprire i vini di piccoli e contemporaneamnte abili a rinnovare il repertorio tradizionale, portando alla ribalta i prodotti della regione, dove il mare e la montagna si uniscono con tocchi di originalità.

Michela e Emanuele Scarello,

A pochi chilometri da Pordenone, troviamo La Primula, un locale che vanta oltre 140 anni di attività, famoso per i piatti di terra e di mare dello chef Andrea Canton.

Andrea Canton

Saliamo a Sappada Vecchia , meravigliosamente circandata dalle spettacolari Dolomiti. Qui impera la chef stellata Fabrizia Meroi e il suo ristorante Laite, due piccole e romantiche stanze, all’interno di una tipica casa di montagna.

Fabrizia Meroi

Marco Talamini La Torre , Spilimbergo. Nei suoi menu vincono territorio, meticolosa selezione delle materie prime, cura a stagionalità, attenzione al gusto e alla sobrietà degli ingredienti.

Marco Talamini

… e le osterie?

Da Alvise, Sutrio
Ai cacciatori, Cavasso Nuovo
Borgo Poscolle, Cavazzo Carnico
Al Castello, Fagagna
Stella d’oro, Verzegnis
Rosen Bar, Gorizia
Ivana & Secondo, Pinzano al Tagliamento
Sale e Pepe, Stregna
Da Afro, Spilimbergo

In Friuli gli enoturisti non possono non visitare San Daniele  conosciuto a livello internazionale per la produzione di un prosciutto frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico.

Un prosciutto San Daniele servito al Ristorante El Fogolar 1905. Proviene dalla Casa dek Prosciutto “Alberti 1906″‘ uno dei pochi piccoli artigiani rimasti

Fino a Ottobre…

La Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia offre più di 150 esperienze enogastronomiche integrate per passare una giornata all’insegna del gusto e della scoperta delle tradizioni food&wine. Scoprirete vigneti, cantine, malghe, riserve naturali, lagune,il golfo di Trieste, oltra ai frutteti e uliveti dove nascono le eccellenze del territorio.
E alcuni dei borghi più belli d’Italia come Strassoldo e Valvasone

Strassoldo e Valvasone

Per chi ama la natura e…il buon vino
Harvest & Taste
si rivolge agli amanti della natura che, fino a settembre potranno conoscere il mondo delle api, creare un erbario, entrare in contatto con gli animali oppure mparare a cucinare il tradizionale dolce gubana, mentre Cantine & Vigneti vi porterà a assaporare la viticoltura regionale.

INFO
Ristoranti: per info, menu, indirizzi, orari, cliccate sul nome in rosso.
PromoTurismo Friuli Venezia Giulia
Cantine & Vigneti
Harvest & Taste

e per finire in dolcezza…

Cividale del Friuli. Una delle pasticcerie storiche è la Ducale di Paolo Zorzenone, famosa per la sua ‘gubana’ ,  un pane dolce di origine contadina che veniva arricchito con di frutta e miele.

La “gubana” di Paolo Zorzenone

Ricetta semplice, ma che può essere elaborata con la vostra fantasia e diventare “gourmet”
Curiosi di conoscerla?  Girate pagine, Cliccate Next>

LA RICETTA DELLA GUBANA DI PAOLO ZORZENONE

Ingredienti per 8 persone:

250 gr. Farina , 0, 80 gr. Burro, 70 gr. Zucchero, 30 gr. Miele, 1 uovo, 1 tuorlo d’uovo, 50 gr. Latte, 10 gr. Lievito di birra, 2gr. Sale, 150 gr. Pinoli, 100 gr. amaretti, 100gr. uvetta, 1 limone, 1 albume d’uovo, 3 gr. Cacao amaro, 10 gr. Olio di semi d’arachide
Liquori: marsala, grappa, vermouth, amaretto, rum q.b.. Canella q.b., Vaniglia q.b.
Procedimento:
Prima di iniziare con l’impasto si prepara l’uvetta, si mette in ammollo l’uvetta con i distillati si copre per bene e si lascia in ammollo per 2 – 3 giorni.
Impastate la farina (meta del peso) con lievito di birra, il latte, 10 gr. zucchero. Aggiungete poi l’uovo, il tuorlo e un pizzico di sale.
Impastate con vigore fino ad ottenere una pasta morbida. Lasciatela lievitare per 1 ora.
Aggiungete l’altra metta della farina, 40 gr. di burro e 20 gr. di zucchero, amalgamate tutto per bene e lasciate lievitare per 12 ore.

Per il ripieno:
Tostate i pinoli con 10 gr. Burro. Una volta raffreddati, aggiungete la frutta secca tritata: mandorle, noci; amaretti, pizzico di sale, vaniglia, cannella, canditi, scorza di limone, e l’uvetta sultanina (precedentemente mesa in ammollo) Amalgamate tutto per bene il tutto bagnando con il marsala di tanto in tanto diventando un ripieno morbido e non asciutto. Fate riposare per 24 ore.
Stendete l’impasto creando una forma rettangolare, ungete la pasta con un po’ di burro sciolto e poi distribuite il ripieno generosamente su tutta la superficie.
Arrotolate il tutto sigillando bene le due estremità. Allungate il rotolo ottenuto e arrotolatelo.
Posizionate la Gubana in uno stampo imburrato e lasciatelo lievitare. Spennellate la superficie con l’albume sbatuto e aggiungete in cima un po’ di zucchero semolato. Infornare a 180gradi per 45 min. Fate raffreddare per circa 6 ore e dopo sarà pronta per essere servita.

INFO

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Cantine & Vigneti

CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

For the english version, just Click Next>

Do you like to travel? Visiting enchanting places? Discover gourmet restaurants?

Head towards Friuli Venezia Giulia where lovers of travel and haute cuisine will find a concentration of their passions and will be able to discover the rich biodiversity of a territory that changes radically from the peaks of Carnia to the Adriatic Sea that laps Trieste. .

t will be a real journey into the regional food and wine tradition, full of dishes that local chefs know how to offer, making the raw materials best expressed
Typical dishes of Friulian cuisine
Montasio potato gnocchi seasoned with milk, flour, montasio cheese and nutmeg. Salàm tal asêt: slices of salami cooked in vinegar. Fertae cui urticions: omelette with hop tops. Pitina with vinegar smoked meatball of venison, sheep, goat, browned in butter and blended with vinegar. Frico, popular cheesecake, a poor cuisine dish that used leftover cheese The frico, a historic dish of poor cuisine that used the leftovers of cheese Radicchio con poc sautéed in a pan with cracklings and a little vinegar. Jota, a soup with poor and recycled ingredients, especially beans and cabbage marinated in salt. Toc in braide, very soft polenta garnished with milk and cheese fondue and then seasoned with corn flour browned in butter. Crepe with sclopit, crepe stuffed with swollen silene, a tasty spontaneous herbaceous plant. Musetto and brovada, long maceration of turnips and marc served with the typical local cotechino.

la “brovada” e il musetto

the mythical “cjarsons”
They are the historic ‘poor’ ravioli that were made with what the moment offered: potatoes. vegetables, sometimes fruit, sugar, cinnamon and served with grated smoked ricotta butter and cinnamon. An authentic traditional dish whose filling varies from town to town, from valley to valley, from cook to cook … as demonstrated by Eddi Riotto (Alla Tavernetta) Stefano Basello (Al Fogolar 1905) and Massimiliano Sabinot (Vitello d’Oro ), three top chefs from Udine who interpret it each in their own way.

Da sinistra: Massimiliano Sabinot, Stefano Basello, Eddi Riotto

The “cjarsons” in the versions of the 3 chefs :: stuffed with potatoes, herbs, sausage and ricotta, in the style of Fusea, strictly served on a wooden plate and “Carnica” style.

The Michelin Stars in the Friulian firmament
Second star for Harry’s Piccolo in Trieste led by chef Matteo Metullio, a young interpreter of the territory, the sea, the seasonal vegetable garden, up to preparations and flavors evoking the far east.

 

Matteo Metullion

In Ruda, a few kilometers from the sea, we find Chef Alessio Devidè. at the helm of the Osteria Altran, an apparently rustic but actually delightfully romantic restaurant in a wine estate surrounded by greenery. Contemporary style cuisine that focuses on high quality ingredients and careful preparation
Osteria Altran

Osteria Altran  con lo Chef Alessio Devidè

The journey continues climbing along gentle hills until you reach Cormons, where you will discover the Trattoria Al Cacciatore and the territorial cuisine of chef Alessandro Gavagna who knows how to amaze us with an exceptional reinterpretation of the traditional butada, a peasant pasta

Trattoria Al Cacciatore

Alessandro Gavagna

Traveling through the vineyards you arrive in Dolegna del Collio in the kitchen of Antonia Klugmann who, in a renovated former mill, opened L’Argine di Vencò: her dishes often find their roots in a vegetable garden and an orchard around the restaurant overlooking the greenery.

Antonia Klugmann

 

In Colloredo di Monte Albano, chef Ivan Bombieri is at the helm of La Taverna, made up of orangeries, greenhouses and evocative period settings. His dishes enhance the raw materials, respect the seasonality of the products and the rhythms of nature.

La Taverna

Ivan Bombieri

For 9 years, two stars have been shining on the Agli Amici 1887 Restaurant in Godia (Udine). In the kitchen we find the brothers Michela and Emanuele Scarello, careful to perpetuate the tradition of hospitality and to discover the wines of young and contemporary people capable of renewing the traditional repertoire, bringing to the fore the products of the region, where the sea and the mountains come together with touches of originality.

Agli Amici 1887

Michela e Emanuele Scarello,

A few kilometers from Pordenone, we find La Primula, a place that boasts over 140 years of activity, famous for the land and sea dishes of chef Andrea Canton.

La Primula,

Andrea Canton

We go up to Sappada Vecchia, wonderfully surrounded by the spectacular Dolomites. Here the starred chef Fabrizia Meroi and lei Laite’s restaurant reigns, two small and romantic rooms, inside a typical mountain house.

Laite,

Fabrizia Meroi

Marco Talamini The Tower, Spilimbergo. In its menus, territory, meticulous selection of raw materials, attention to seasonality, attention to the taste and sobriety of the ingredients win.

La Torre

Marco Talamini

… What about the “osterie”?

Da Alvise, Sutrio
Ai cacciatori, Cavasso Nuovo
Borgo Poscolle, Cavazzo Carnico
Al Castello, Fagagna
Stella d’oro, Verzegnis
Rosen Bar, Gorizia
Ivana & Secondo, Pinzano al Tagliamento
Sale e Pepe, Stregna
Da Afro, Spilimbergo

In Friuli, wine tourists cannot fail to visit San Daniele, known internationally for the production of a ham that is the result of a millenary tradition and a unique microclimate. o.

Un prosciutto San Daniele servito al Ristorante El Fogolar 1905. Proviene dalla Casa dek Prosciutto “Alberti 1906″‘ uno dei pochi piccoli artigiani rimasti

Until October …
The Friuli Venezia Giulia Wine and Flavors Route offers more than 150 integrated food and wine experiences to spend a day dedicated to taste and the discovery of food & wine traditions. You will discover vineyards, cellars, huts, nature reserves, lagoons, the Gulf of Trieste, as well as the orchards and olive groves where the excellences of the territory are born. And some of the most beautiful villages in Italy such as Strassoldo and Valvasone

Strassoldo e Valvasone

For those who love nature and … good wine
Harvest & Taste is aimed at nature lovers who, until September, will be able to learn about the world of bees, create a herbarium, get in touch with animals or learn how to cook the traditional sweet gubana, while Cantine & Vigneti will take you to taste viticulture.regional.…

INFO
Restaurants: for info, menus, addresses, timetables, click on the name in red. .
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Harvest & Taste

and to end up on a sweet note …
Cividale del Friuli. One of the historic pastry shops is Paolo Zorzenone’s Ducale, famous for its ‘gubana’, a sweet bread of peasant origin that was enriched with fruit and honey.

Simple recipe, but which can be elaborated with your imagination and become “gourmet” Are you curious to know her?
Just turn page, Click Next>

La “gubana” di Paolo Zorzenone

THE RECIPE OF PAOLO ZORZENONE’S GUBANA
Ingredients for 8 people:
250 gr. Flour, 0, 80 gr. Butter, 70 gr. Sugar, 30 gr. Honey, 1 egg, 1 egg yolk, 50 gr. Milk, 10 gr. Brewer’s yeast, 2gr. Salt, 150 gr. Pine nuts, 100 gr. macaroons, 100gr. raisins, 1 lemon, 1 egg white, 3 gr. Bitter cocoa, 10 gr. Peanut oil Liqueurs: marsala, grappa, vermouth, amaretto, rum to taste .. Canella to taste, Vanilla to taste
Method:
Before starting with the dough, prepare the raisins, soak the raisins with the distillates, cover them well and leave to soak for 2 – 3 days. Mix the flour (half the weight) with brewer’s yeast, milk, 10 gr. sugar. Then add the egg, the yolk and a pinch of salt. Knead vigorously until you get a soft dough. Let it rise for 1 hour. Add the other metta of the flour, 40 gr. of butter and 20 gr. of sugar, mix everything well and let rise for 12 hours.

For the stuffing:
Toast the pine nuts with 10 gr.Butter. Once cooled, add the chopped dried fruit: almonds, walnuts; macaroons, pinch of salt, vanilla, cinnamon, candied fruit, lemon zest, and raisins (previously soaked) Mix everything thoroughly, wetting it with Marsala from time to time, becoming a soft and not dry filling. Let it rest for 24 hours. Roll out the dough into a rectangular shape, grease the dough with a little melted butter and then distribute the filling generously over the entire surface. Roll it all up, sealing the two ends well. Stretch the roll obtained and roll it up. Place the Gubana in a buttered mold and let it rise. Brush the surface with the beaten egg white and add a little granulated sugar to the top. Bake at 180 degrees for 45 min.Let it cool for about 6 hours and then it will be ready to be served.

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CESARE ZUCCA Travel, food & lifestyle.
Born in Milan, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights, to meet and interview top chefs from all over the world and to ‘steal ‘their recipes… All of them treasured in his blog, with a “Non Touristy Tourist ”  style

 




Elba e Arcipelago Toscano in barca a vela tra colori e cetacei

Sette isole in sette giorni, visitando le meraviglie dell’Arcipelago Toscano in barca a vela, soffermandosi per ammirare colori, sfumature, tramonti e contrasti, il tutto in maniera lenta. È la proposta per un’estate a contatto con la natura di Horca Myseria, valida dal 21 giugno al 2 ottobre 2020.

Si salpa ogni sabato alle 18 da Salivoli, nei pressi di Piombino, dove si arriva comodamente in macchina. Dopo una breve navigazione si arriverà all’Isola d’Elba dove si resterà incantati dagli scorci e dai colori dell’isola unica per i suoi colori e per le sue quiete baie.

Veleggiando tra le isole

Gli itinerari possibili sono davvero tanti, adatti a una settimana rilassante e divertente come a una veleggiata più sportiva. A seconda del meteo si potrà scegliere di costeggiare l’Elba, per poi rivolgere la prua verso ovest, e raggiungere Capraia e la Corsica, precisamente Macinaggio, Centuri, lo scoglio della Giraglia, il Deserto des Agriates, St Florent, luoghi da sogno e a portata di mano.

In alternativa, si farà rotta verso sud per esplorare l’Isola del Giglio e Giannutri, avvistare Montecristo e forse anche sbarcare sull’isola.

Si navigherà in acque abitate da delfini e balene in un susseguirsi di calette deliziose dove gustare alla fonda il tramonto in compagnia di un buon Pastis, circondati dalla profumata macchia mediterranea.

Tra cetacei e piatti tipici

Lo specchio di mare compreso tra Liguria e Corsica infatti, durante il periodo estivo, registra un’elevata quantità di sostanze nutritive e plancton, creando le condizioni ideali per l’alimentazione dei cetacei, per questo motivo è conosciuto come Santuario dei Cetacei; è molto facile avvistarne diversi esemplari!

La tradizione enogastronomica delle isole non mancherà di sorprendere; nelle passeggiate a terra, oltre a visitare siti storici o di interesse naturalistico, si avrà modo di gustare piatti tipici scegliendo tra uno dei tanti ristorantini nei caratteristici porticcioli. Scoprire queste isole in barca a vela è davvero il modo migliore per apprezzarne tutte le sfumature, i colori, i profumi, i contrasti.

Quanto costa

Il costo per partecipante varia a seconda della settimana, da 490 a 790 euro. Per l’intera barca compreso lo skipper il costo parte da 2450 e un massimo di 4750 nelle settimane di agosto a settimana. Per equipaggi completi di 6/7 persone, iscritte contemporaneamente, il 7° posto è gratis e alloggia in dinette.  Per Quota barca intera si intende Skipper compreso. Per crociere familiari con minori o per Gruppi precostituiti fino a 6 persone, l’imbarcazione potrà essere noleggiata con uso esclusivo e Skipper Horca Myseria.

La quota comprende: uso dell’imbarcazione, skipper, sistemazione a bordo in cabine doppie, tender e fuoribordo, Assistenza Medica.

La quota non comprende: viaggio per/dal porto d’imbarco/sbarco, quota di gestione pratica (€ 40), cassa comune che comprende: carburante, cambusa, spese portuali di imbarco/sbarco e durante la crociera, vitto dello skipper e pulizie finali (di circa 20/25 € al giorno, lo skipper non partecipa alla cassa comune), assicurazione annullamento viaggi (2,60% sul totale del pacchetto) e tutto quello non espressamente indicato in “la quota comprende”.

INFO

Per altre offerte si può consultare il sito www.horcamyseria.it




Elba, l’isola delle centocinquanta spiagge (2° parte)

Di Luca Pollini – foto di R.Ridi

Lo storico Diodoro Siculo narra che gli Argonauti, guidati da Giasone, dopo aver conquistato il vello d’oro sbarcarono sull’isola d’Elba che chiamarono Aethalia. Pare che quella dove approdarono con  la loro nave Argon fosse la Spiaggia delle Ghiaie, con ciottoli venati di nero. Il giorno dopo è proprio la volta delle spiagge. Sarà la facilità con cui si può raggiungere questo piccolo angolo di paradiso – i traghetti partono da Piombino con la frequenza di una linea metropolitana – o saranno le sensazioni di tranquillità e serenità che si prova una volta messo piede sulla sabbia chiara di una delle sue spiagge, certo è che il luogo sembra essere sempre avvolto in un’atmosfera di assoluta pace.

A me è sufficiente un weekend, meglio se lungo, per ricaricare le pile. La magia dell’Elba la respiro soprattutto lungo le sue coste, tra spiagge, scogliere e il mare che non esce mai dal campo visivo ovunque mi stia trovando, in un continuo gioco di forme, colori, ambientazioni uniche e mai uguali.

Sono 150 le spiagge dell’isola d’Elba, descriverle tutte è impossibile: io, come fanno gli elbani, scelgo dove andare in base a come spira il vento. Quella che preferisco in assoluto è la spiaggia del Forno, la più piccola delle tre che si aprono nel golfo della Biodola. Tranquilla, intima – è lunga appena 120 metri – composta di sabbia fine e dorata, dove si affaccia un piccolo agglomerato di casette caratteristiche di colori pastello. È la spiaggia dove da bambini io e mia sorella vivevamo allo stato brado per tutto il mese di settembre.

Intima, ma anche spettacolare, anche la spiaggia di Punta delle Ciarpe, a sinistra della spiaggia dell’Innamorata di Capoliveri, dove sono visibili le tracce dell’attività mineraria immerse nella macchia mediterranea. A destra, tra gli scogli di punta di Pareti, è presente un’altra caletta che adoro: è quella della Fetovaia, nel comune di Campo nell’Elba.

Non è una spiaggia semplicemente bella, è favolosa: qui il fondo di sabbia bianca contribuisce alla colorazione turchese della baia. Sabbia a parte, è tutto il contesto paesaggistico che lascia a bocca aperta. Uno scenario caraibico con il piccolo, omonimo, promontorio che cinge la baia proteggendola dai venti più umidi provenienti da nord. Unico inconveniente l’affollamento nei mesi estivi, specialmente ad agosto.

Vita Notturna

Meglio mettere subito in chiaro che l’Elba non è Ibiza e nemmeno Mykonos. Insomma, se si ha in mente quel tipo di situazione si è fuori strada. Detto questo, all’Elba si mangia molto bene: la media dei ristoranti è di buona qualità. Ottimi i vini, alcuni controllati dal marchio DOC, come l’Elba bianco, l’Elba Rosso – il mio preferito, lo bevo anche come aperitivo accompagnato da crostini toscani – o DOCG come l’Aleatico.

Come in tutte le località balneari, vanno forti i beach party (molto frequentata è la spiaggia di Cavoli, nel comune di Campo nell’Elba) e gli aperitivi pre-serali, ma non mancano discoteche e locali con musica dal vivo. E comunque, se si vuole bere un super Mojito e ascoltare buona musica, si va a Marciana Marina, allo Slocum Samba Cafè, sul porto: ci passo le serate, perché Guido – il titolare – è un vero artista nella preparazione del cocktail e un grande intenditore di musica.

Un viaggio per conoscersi

Negli anni ho avuto modo di “camminarla” in lungo e in largo, di amarne silenzi, scenari, varietà di ambienti, luce, colori e di apprezzare l’energia che quest’isola riesce a trasmettere: eppure sono convinto che questo territorio sia ancora tutto da scoprire. Come sono convinto che all’Elba si viene anche per fare un viaggio dentro se stessi.

LA MIA TOP TEN: ITALIA

Arbus (Medio Campidano) – Qui ci sono le dune di sabbia di Piscinas, le più belle d’Italia (e forse del mondo). Un solo resort, una sola spiaggia, un Eden in terra. Siamo nel sud occidentale della Sardegna, in Costa Verde.

Bolzano – Non tanto la città quanto il Lago di Braies, in Val Pusteria, un raro gioiello della natura. Quando lo vedi sembra di ritrovarsi in una fiaba: d’estate è colore smeraldo, in inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Magia assicurata!

Isola d’Elba  – per tutto quanto descritto nel servizio

Tellaro – Borghetto arroccato su di una scogliera, nel comune di Lerici: viuzze strette e intrecciate, casette colorate, dove la storia incontra la cultura e dà vita a splendide tradizioni. Come quella della notte del 24 dicembre, quando si svolge il Natale Subacqueo.

Venezia – Ci sono angoli di questa città meno battuti, ma a mio avviso splendidi quanto Rialto, San Marco e Canal Grande: come il Sestiere Castello, Ca’ Zenobio degli Armeni, lo Squero di San Trovaso dove si costruiscono e riparano le gondole, o ancora la Scala Contarini del Bovolo.

IN THE WORLD

Arcipelago di Bazaruto (Mozambico) – Vero e proprio paradiso tropicale sull’Oceano Indiano popolato da decine di specie di uccelli e, sotto acque cristalline, duemila diverse di specie di pesci tropicali. Uno spettacolo per gli occhi e per la mente.

Maldive – Selvagge e lussuose allo stesso tempo, tra incantevoli spiagge bianche, acque cristalline e straordinario mondo marino: una delle 1200 isole che formano l’arcipelago è un luogo da visitare almeno una volta nella vita.

Samarcanda (Uzbekistan) – Una delle città più splendide dell’Asia: il solo Registan con le sue tre madrase vale il viaggio. E poi lo spettacolare viale delle tombe della dinastia timuride.

Tromsø (Norvegia) – Più che la città (400 km a nord del Circolo polare artico) lo spettacolo dell’aurora boreale, ben visibile dalle campagne limitrofe durante i mesi invernali.

Ushuaia (Argentina) – È l’ultima città della Terra, un crocevia di avventure: a piedi, in bici, in auto, in barca. I colori e i suoni di questo lembo all’estremo Sud nel pianeta restano indimenticabili.