Andrea Farinetti: Il Rinascimento verde parte dal vino

Di Raffaele d’Argenzio

Questa settimana abbiamo intervistato Andrea Farinetti, figlio di Oscar Farinetti, oggi a capo del Villaggio Fontanafredda di Serralunga d’Alba (CN).

Il Villaggio Fontanafredda è un anche un pezzo di storia: qui il Re Vittorio Emanuele II visse la sua storia d’amore con la Bella Rosina, e qui oggi si producono milioni di bottiglie degli ottimi vini della Langhe, ma anche ospitalità per chi vuol vivere un weekend green.

Andrea è alto, fluente nel raccontare, con un gran sorriso amichevole, ma poi ti accorgi che in quel sorriso c’è la determinazione di un giovane manager e anche la forza della passione per le Langhe e per vino biologico in sintonia con la natura.

E, a guardarci bene, quel sorriso ricorda anche quello di papà Oscar Farinetti, buon sangue non mente.  L’intervista avviene in un angolo del Villaggio, sotto una gigantesca sequoia e poco lontano dal ristorante Guido, condotto dallo chef stellato Ugo Alciati. Un weekend green d’eccezione.

Andrea, come hai vissuto il lock-down, come hai utilizzato questi mesi?

“Sono stati mesi molto strani: abbiamo visto il mondo fermarsi, ma il tempo è stato utilizzato per creare nuove possibilità, opportunità. Abbiamo preso coscienza del fatto che le catastrofi possono esistere. Abbiamo altrettanto capito che solo noi, come esseri umani, abbiamo la capacità di posticiparle e annullarle. Infatti se stiamo 2 mesi a casa, il pianeta si rigenera. Quindi abbiamo anche capito che ne va del nostro futuro rispettare il nostro pianeta e, con le crisi sociali in atto, rispettare le persone. Abbiamo ragionato sul rispetto della Terra e quindi sul rispetto delle persone, dandogli poi un nome: Rinascimento verde.

Questo nome perché abbiamo analizzato il periodo storico del Medioevo che poi porta al Rinascimento, col quale troviamo grandi parallelismi. Medioevo come crisi finanziaria del 2008, peste nera come COVID-19, oggi come il Rinascimento. Quindi cambiare prospettiva e rinascere. E abbiamo cercato di farlo ragionando su tutto. Dalla produzione di vini all’ospitalità, che è come ci rapportiamo, come ci raccontiamo al mondo. Rispetto al Rinascimento ci sono similarità, ma differenze. Al contrario del Rinascimento la terra va messa al centro dell’uomo, come primo elemento di riflessione.

Secondo: nel primo Rinascimento si usava la bellezza come valore, che è fiducia in se stessi. Forza e fiducia nel singolo. Oggi non è più la bellezza a guidarci ma senso di comunità: da soli si può fare tanto, ma insieme si può fare meglio. La comunità servirà per sollevare lo spirito globale di rispetto della Terra. Poi abbiamo ragionato sullo strumento, ognuno ha il suo. Per noi il vino e l’ospitalità. Vino non più come bevanda, come oggetto di consumo. Ma come sogno che si arricchisce di valori nuovi.

Convivialità, armonia, incontro e confronto che generano la comunità. Siamo un marchio conosciuto, dal 1858. E vogliamo aprirci al mondo, per creare questo spirito di rinascimento verde. Questo si è traslato anche nella nostra produzione. Dalla materia prima al non spreco”.

Il mondo del vino, di solito, è un mondo di “anziani”. Cosa conti di portare tu, come giovane?

“Il mondo del vino non è proprio un mondo di anziani. Degli anziani ci voleva, ci vuole la loro grande esperienza. Noi come giovani riusciamo a partire da un livello alto, grazie proprio a questa loro preziosissima esperienza, grazie a chi ha insegnato un mestiere, una cultura. L’obbiettivo è aggiungere alla grandissima qualità, che già abbiamo, un sentimento nuovo: il rispetto. Far sì che il nostro vino non parli solo di gusto e territorio, ma porti un messaggio più ampio che riguarda l’eticità: rispetto per la terra e per il sociale.

Abbiamo 120 ettari biologici certificati. Tutto è eco-friendly, dalla bottiglia (85% riciclabile) alla carta, al tappo (100% naturale). Stiamo per imbottigliare il primo vino che con un tappo, riesce a crearne un altro. Tutto questo sta alla base.  A livello di ospitalità, abbiamo anche lavorato su un lago che restituisce depurate tutte le acque reflue del villaggio Fontanafredda.  La natura viene restituita migliore di come l’abbiamo trovata. L’energia nel 2022 sarà auto-prodotta al 100%.  Tutto questo, applicato alla nostra azienda, per creare vini che non rientrino solo nel superfluo, ma che parlino e dicano qualcosa di più”.

Queste sono idee tue, non delle generazioni precedenti!

“Si! Ma le generazioni precedenti non hanno colpe. Non esistevano consapevolezza e conoscenza, che oggi esistono e che abbiamo il dovere di seguire”.

Cosa può trovare un giovane nel mondo del vino?

“Tutto quello che vuole, se ha passione nel mestiere. Sei a contatto con la terra, produci la materia che la terra ti dà. È tempo di produttori, non di imbottigliatori e trasformatori. Il giovane può riuscire a dare il suo pensiero in un prodotto, che poi offre al mondo. Offre se stesso al mondo tramite una bottiglia, la bottiglia che produce”.

Come conti di riportare tu, come mondo dell’eno-turismo, gli stranieri in Italia?

“Intanto abbiamo pensato a come riportare gli italiani. Nel passato ci siamo dimenticati di noi, degli italiani. E ora riscopriamo il nostro retaggio. Ma gli stranieri sono indubbiamente fondamentali. L’Italia vive sul turismo.  Per primo si fa comunicando al mondo questo sentimento del rispetto.  Si fa comunicando che l’Italia è etica, che in Italia si vuole bene a se stessi e al mondo. Aggiungendo questo al nostro enorme patrimonio storico, culturale e artistico. Quindi convincere il turista che qui non trova solo bellezza, ma etica e stile di vita che ne deriva”.

Perché un giovane dovrebbe venire qui a Fontanafredda?

“Noi siamo una comunità aperta a tutti e per tutti, con formule per tutti. Tutto è qualità e sostenibilità, per tutte le tasche. Dalla ristorazione al soggiorno. E chiaramente trova la cultura del vino. Ma ripeto, l’offerta è differenziata e per tutti. Anche un giovane può godere di un soggiorno nelle langhe, anche solo per il weekend, spendendo il giusto e stando bene”.

Qual è il programma per un weekend giovane, qui a Fontanafredda?

“Si arriva il venerdì sera: aperitivo al Garden con musica, dormire alla “Foresteria delle Vigne” Sabato: al mattino, 4 passi nei 12 km di percorso nel “Bosco dei pensieri”, dove illustriamo flora e fauna, con scritti di Fenoglio e Pavese, che raccontano di una natura persa. Pranzo, aperitivo nella tenuta, visita alle cantine …poi, o sei distrutto e vai a dormire, o cena easy sempre all’interno della tenuta”.

Domanda personale, alcuni luoghi sono magici e danno sensazioni di felicità…le hai mai provate e dove?

…la risposta e i cinque punti nella seconda pagina…

Domanda personale, alcuni luoghi sono magici e danno sensazioni di felicità…le hai mai provate e dove?

“Il luogo conta per il 40%, il resto lo mette l’uomo. Il luogo ti mette in predisposizione verso l’esterno verso ciò che incontriamo. All’estero il mio luogo magico è Stoccolma, che per il mondo è tristezza e austerità, ma che al contrario mi ha dato gioia e serenità, non per il luogo in sé, ma per le persone!

In Italia, invece, un luogo dove ho provato felicità è “Castelbuono” in Sicilia, subito sopra Cefalù. Luogo, paese anarchico con il più grande festival di-vino (31 luglio, 1-2 agosto), cui segue festival di musica indie-rock (6-9 agosto). Un posto magnifico, per tutti”.

INFO: www.fontanafredda.it

I 5 PUNTI PER RIPARTIRE SECONDO ANDREA FARINETTI

CORAGGIO: Avere coraggio di affrontare l’ignoto, avere coraggio di affrontare le nuove sfide, avere coraggio di darsi da fare anche nei momenti più difficili, quando tutto sembra perduto. Avere e dare coraggio è una nobile qualità d’animo che ci permette di affrontare pericoli e difficoltà quotidiane. Qui a Fontanafredda da oltre 160 anni.

FIDUCIA: La fiducia è la base dei rapporti umani, senza di essa verrebbe meno la sopravvivenza della nostra specie. Non può esistere una comunità se non c’è fiducia e condivisione.

UMILTÀ: Essere riservati, umili e controllati nelle proprie azioni sono caratteristiche e qualità abituali del nostro essere piemontesi, «Langhetti», in particolar modo.

VERITÀ: Il punto di partenza dei contenuti della nostra narrazione sono i processi, le azioni, le strategie vere sui quali lavoriamo ogni giorno. La differenza nella narrazione la si fa solo se alla base ci sono: verità, qualità e rispetto.

RISPETTO: Dal 1858 siamo una comunità, qui nel “paese” di Fontanafredda, dove da generazioni vivono e lavorano famiglie intere, dove il rispetto sociale sta alla base dei rapporti umani. Ci uniamo intorno ai valori della terra aprendoci a tutti coloro che vorranno farne parte, generando una nuova comunità mondiale costruita sul rispetto del pianeta, riscoprendo il gusto della fiducia negli altri

VERDE: Quando il rispetto per la terra diventa rispetto per le persone. Valori che hanno un colore ben preciso: verde.