AUTUNNO: CINQUE WEEKEND TOP (Prima puntata: il Nord)

di Cesare Zucca

Un weekend in autunno è l’occasione perfetta per scoprire nuove mete, conoscerne la storia e scoprirne le tradizioni. Lasciatevi sedurre dalla storia, dalle arti, dalle magiche cromie della natura e dagli appetitosi piatti della tradizione locale.
Vi aspettano momenti ideali per rilassarvi, divertirvi, vivere eventi esclusivi, serate d’intrattenimento e succulente sagre gourmet con le eccellenze del territorio.

Un classico piatto autunnale :Risotto ai Funghi

Pronti per il nostro viaggio alla scoperta dei top weekend italiani?
Partiamo dal Nord !

Arona, Lago Maggiore (Piemonte)
Antico rifugio degli arcivescovi della diocesi di Milano e in seguito dominio visconteo per quasi duecento anni.
DA VEDERE
Sul Sacro Monte di Arona , oltre a una delle vedute più affascinanti della città, vi aspetta il “San Carlone” gigantesca statua dedicata a San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano nel 1535. E’ stata costruita nei primi anni del 1600, in rame e granito, alta 33 metri
Dal 3 al 5 Novembre si terrà la Lago Maggiore Marathon appuntamento dell’atletica leggere italiana, pronto ad accogliere atleti amatori da tutto il mondo.
Nel “Village” sarà possibile trovare la migliore produzione per maratoneti e la kermesse abbraccerà anche Stresa e Verbania
DA GUSTARE
Tra le pietanze tipiche del Lago Maggiore spiccano le alborelle, solitamente servite fritte o in carpione, il luccio e la trota, serviti normalmente bolliti e accompagnati da maionese. Tra I piatti più tradizionali troviamo un’antica specialià del posto il risotto al pesce persico, sfilettato e impanato.preparato come vuole la ricetta originaleAlba (Piemonte)
DA VEDERE
L’autunno è il mese ideale per visitarla, quando il profumo di tartufo inebria le vie cittadine, le colline assumono colori di grande fascino mentre il centro storico cittadino si trasforma in un villaggio medievale.
Cattedrale di San Lorenzo, imponente edificio in stile gotico in caratteristici mattoncini rossi e caratterizzato all’interno da splendidi toni di blu all’oro, dal beige e marrone.Chiesa della Maddalena, in piazza Risorgimento riccamente decorato in stile barocco, caratterizzato da otto colonne corinzie che si alternano a lesene e da una cupola con lanternino., Alba Sotterranea, In una visita suggestiva in compagnia di un archeologo professionista potrete scoprire le radici storiche della città di Alba.
DA GUSTARE
Nei weekend dal 7 Ottobre al 3 Dicembre, Alba ospita il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco, una delle principali vetrine dell’alta gastronomia italiana. Un’occasione unica per gustare e acquistare i pregiati tuber magnatum Pico soprannominato l’ “Oro bianco delle Langhe”. Il “Re Tartufo” sposa un’infinità di piatti, incomparabile condimento dei classici tajarin al burro, del tradizionale risotto e di deliziosi carpacci e crostini. Il mio piatto preferito? Una ricetta semplice ma deliziosa: l’uovo al paletto” (come lo chiamano nel dialetto albese) ovvero un uovo cotto in tegamino , generosamente arricchito da una “grattata” di tartufo bianco dall’aroma inebriante.Arquà (Veneto)
Nascosto tra i Colli Euganei, ci aspetta un borgo pieno di bellezze artistiche, di memorie storiche e di dolci golosità.
DA VEDERE
La Chiesa di Santa Maria Assunta, l’ Oratorio della Santissima Trinità, Loggia dei Vicari e Piazza San Marco. Nei pressi della piazza scoprirete Il Belvedere sui Colli Euganei, da cui potrete godere di un meraviglioso panorama. La grande attrazione è la Casa del Petrarca, sommo Poeta che amò immensamente questa terra e l’incantevole borgo e gli abitani di Arquà,con cui amava dialogare nelle sue passeggiate quotidiane.  Le sue spoglie, dopo accurate  e avventurose ispezioni,  sono state trovate in un’arca in marmo rosso, arricchita da una delle targhe dei Parchi Letterari Italiani, un’ associazione che mira a evidenziari luoghi amati dalla letteratura italiana e straniera.
DA GUSTARE
Nella prime due Domeniche di Ottobre si celebra la Fiera delle Giuggiola
piccolo frutto tipico della zona. Tra musiche, danze, sbandieratori, giullari in costume il borgo si tinge di un’ autentica atmosfera medievale, mentre nelle strade si servono gli zàleti, tipici biscotti della tradizione contadina abbinati al Moscato Fior d’Arancio dei Colli Euganei o al liquoroso Brodo di Giuggiole

Oneglia (Liguria)
Insieme con Porto Maurizio, è uno dei due abitati che formano la città di Imperia.
Il suo centro ottocentesco ha il fulcro in Piazza Dante sovrastata dal palazzo del “Cremlino” e incorniciata da una fila di portici in stile neoclassico. Nella Piazza scoprirete il rinomato Caffè Piccardo, centenario salotto dell’elite onegliese, mentre i ricercati negozi della vicina Via Bonfante costituiscono una meta ideale per lo shopping
DA VEDERE
Collegiata di San Giovanni Battista  attigua alle vecchie case dei pescatori e piazza S. Giovanni, luogo di ritrovo amato e molto frequentato. Villa Grock fatta edificare dal famoso clown svizzero. E’ in stile liberty, con un suggestivo padiglione per le feste e un rigoglioso giardino, con una piscina animata da gioiosi giochi d’acqua.
Nella “Città dell’Olio”non poteva mancare il Museo dell’Olivo nella palazzina stile Liberty, antica sede della celebre ditta olearia Carli.
DA GUSTARE
D’autunno arriva l’olio nuovo. I sapori e profumi di stagione sono protagonisti dei weekend di Olioliva, manifestazione che festeggia la squisita oliva Taggiasca. Tra le tante delizie gastronomiche: come resistere a un trancio di farinata di ceci o della tipica torta verde oppure della famosa Pizza all’Andrea , condita con pomodoro, capperi, olive, aglio, pasta di acciughe e origano irrorati d’olio taggiasco. Pare fosse particolarmente gradita all’ammiraglio Andrea Doria, nativo di Oneglia.
Capitano buongustaio!
Brescia (Lombardia)
E per finire… un tuffo nel green di Landscape Festival 2023, realizzato dai più importanti paesaggisti di tutto il mondo. Sarà un incanto di installazioni floreali, allestimenti verdi e arte green diffusa in una città ripensata in chiave paesaggistica e vestita di verde dal 9 Settembre per tutte le tre settimane del Festival. Nell’ambito di “Brescia, Capitale della Cultura 2023” molti luoghi del centro storico verranno collegati tra loro come un labirinto.

DA VEDERE
La corte interna del MO.CA ospiterà una grande aiuola con al centro una stanza dalle pareti verdi realizzate con piante di carpino, mentre la piazza sarà arredata dalle opere scultoree degli artisti Marco Nones e Sergio Camin.e da un mix di graminacee e piante ornamentali scelte da Claudia Depau. Piazza Bruno Boni diventerà un “giardino labirinto polisensoriale”  con un tavolol  lungo 10 metri dal quale emergerà una barriera di cipresii che via via diradandosi, permetterà ai partecipanti di guardarsi, conoscersi e socializzare. Sarà  un entusiasmante palinsesto di incontri, laboratori, attività didattiche, eventi speciali con musica di sottofondo studiata ad hoc, esibizioni dal vivo e aperitivi.
(Se volete sapere di più su Brescia Capitale della Cultura, cliccate qui e qui)
DA GUSTARE
I classici casoncelli, una delle varianti del raviolo ripieno a forma di mezzaluna, conditi con abbondante burro fuso, salvia e grana. Il ripieno può essere di carne, prosciutto cotto o di magro, con le erbette. Squisiti (e rigorosamente fatti in casa ) quelli della Trattoria Cave a Botticino, con un ricco ripieno di carne di cinghiale e parmigiano.

Martedi prossimo scopriremo insieme altri top weekend e punteremo verso il Centro e il Sud d’italia!

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo.  Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta in stile ‘Turista non Turista’

 

 

 

 

 




10 TOP Weekend al profumo di tartufo

Autunno, tempo di tartufi. Il pregiato tubero viene celebrato in tutta Italia con fiere e feste. Perché allora non ritagliarsi un weekend nelle “terre del tartufo”, all’insegna dei buoni sapori. Ne abbiamo scelti dieci, naturalmente…al profumo di tartufo!

1. Alba (CN), un weekend nella “capitale” del tartufo bianco

Un fine settimana imperdibile per gli amanti del tartufo non può che essere ad Alba, in provincia di Cuneo, “capitale” del pregiato tartufo bianco. Qui, per tutti i weekend fino al 13 dicembre, si tiene la 90° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo. Oltre alla tradizionale Mostra Mondiale del Tartufo Bianco di Alba, che si tiene nel Cortile della Maddalena, nel centro storico di Alba, sono in programma degustazioni, incontri e show cooking con grandi chef, laboratori per bambini, cene e tema, corsi di cucina, salotti del gusto e molto altro.

Potete poi approfittare della Fiera del Tartufo per andare alla scoperta delle colline delle Langhe e del Monferrato, oppure visitare Neive, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, con i suoi scorci senza tempo. Potete poi organizzare una visita alle cantine e alle aziende vitivinicolo dove nascono i celebri vini piemontesi,

INFO: www.fieradeltartufo.org

2. A Moncalvo (AT), la 66° Fiera Nazionale del Tartufo

A Moncalvo, nel cuore del Monferrato, per due domeniche, il 16 e 25 ottobre, si tiene la Fiera Nazionale del Tartufo, giunta alla 66° edizione e tra gli eventi più importanti d’Italia dedicati al profumato tubero. Tra le curiosità legate a questa festa e al borgo, c’è la notizia della presenza di tartufi fin dal 1594, documentata da documenti conservati nell’Archivio Storico Comunale. Anche quest’anno, la fiera si svolge sotto i portici di Piazza Carlo Alberto e propone degustazioni, esposizione e vendita di tartufi, ma anche di oggetti di artigianato locale.

E come non abbinare i piatti a base di tartufo con i celebri vini piemontesi come il Barbera d’Asti e del Monferrato, il Grignolino, Freisa, Malvasia e Chardonnay, DOC o DOCG.  Presso lo stand della Pro Loco, poi, per tutte e due le domeniche si potrà usufruire di un menù a base di tartufo al costo di € 35 a persona. Domenica 25 ottobre, invece, è in programma una camminata tra le colline. L’ingresso alla fiera è gratuito. Sono in vigore le misure anti Covid, tra cui l’obbligo di indossare la mascherina.

INFO: www.fieradeltartufodimoncalvo.it

3. A Murisengo (AL), la “Stagione nazionale del Tartufo Trifola d’Or”

È una delle manifestazioni più lunghe dedicate al tartufo. A Murisengo, in provincia di Alessandria, nel cuore delle colline del Monferrato, dal 17 ottobre al 13 dicembre, si tiene la “Stagione Nazionale del Tartufo Bianco Trifola d’Or”, giunto quest’anno alla sua 53° edizione. Proprio l’emergenza sanitaria ha costretto gli organizzatori a modificare la formula, non più concentrata su due giorni, ma “spalmata” su un periodo più lungo, per consentire a tutti di prendere parte all’evento, evitando gli assembramenti.

Il programma prevede pasti a tema presso i ristoranti della Terra del tartufo, con possibilità di consultare online sul sito dell’evento i menù e i locali aderenti. Il Piazza Boario ci sarà poi l’Angolo del Trifolau, dove poter acquistare i Tuber magnatum pico e i tartufi neri direttamente dai cercatori. In via Asti, all’angolo con via Chivasso, ci sarà poi un Temporary Store con possibilità di acquistare specialità locali tra cui miele, nocciole, salumi, formaggi, zafferano, salse, dolci, ma anche fiori e tessuti.

Infine, per tutti i 18 giorni della manifestazione, su prenotazione, si potrà prendere parte a enotrekking tra i vigneti con degustazioni nelle cantine, escursioni di nordic walking nei luoghi del tartufo con tappe gastronomiche, storywalking tra i monumenti, arte e storia del paese con degustazione finale di torta di nocciole, escursioni in ebike tra le colline del Monferrato, tra castelli, pievi e musei, e prendere parte a una “cerca” simulata insieme ai tartufai e ai loro cani. Gran finale, il 13 dicembre, con il Mercatino di Natale.

 INFO: www.fieradeltartufo.com

4. A Calestano (PR) aspettando il trentennale del Tartufo nero di Fragno

Anche l’edizione 2020 della Fiera del Tartufo Nero di Fragno di Calestano (PR) avrà una sua versione speciale, “Aspettando il trentennale”, che si tiene tutte le domeniche, dal 18 ottobre all’8 novembre. Non mancherà il Mercatino del tartufo Uncinato di Fragno, disciplinato dal Consorzio Qualità Tipica Val Baganza con il Borsino del Tartufo, che si tiene nello splendido scenario dei portici.

Il programma prevede poi, tutte le domeniche, visite guidate in tartufaia (alle 9 a Vallerano con partenza dal parcheggio della chiesa), escursioni nelle Terre del Tartufo (alle 9.30 con partenza dalla sede della Pro Loco in Piazza Europa). Presso le Vecchie carceri, poi, si potrà visitare la mostra “Il diamante di Fragno” per scoprire il Tartufo Uncinato. Alle 12.30, poi, i ristoranti e gli agriturismi convenzionati proporranno un pranzo a base di Tartufo Uncinato di Fragno.

INFO: www.tartufonerofragno.it e www.prolococalestano.it

5. A Savigno (BO), Tartòfla celebra il tartufo bianco pregiato

Sulle colline bolognesi, a Savigno di Valsamoggia, nei weekend del 24 e 25 ottobre, 30 ottobre e 1° novembre, il 7 e 8 novembre e 14 e 15 novembre si tiene la 37° edizione di Tartòfla, la Mostra Mercato del Tartufo Bianco Pregiato. Lungo le vie del centro, saranno presenti le tradizionali bancarelle di espositori locali e nazionale, lo stand gastronomico della Pro Loco, con posti a sedere ridotti e distanziati nel rispetto delle norme anti Covid.

Non mancheranno nemmeno i percorsi di degustazione nei ristoranti e negli agriturismi, gli squisiti cibi di strada, degustazioni di Vini dei Colli Bolognesi, presentazioni di libri e passeggiate guidate per scoprire dove nasce il tartufo bianco e, perché no, sperare di trovarne qualcuno. Tanti anche gli eventi collaterali, tra cui il mercatino del vecchio e dell’antico, le botteghe storiche, il mercato dei produttori agricoli, quello degli hobbisti, quello dell’arte e dell’ingegno, oltre a mostre fotografiche, spettacoli e musica.

INFO: www.tartufosavigno.com

….scopri le altre mete al profumo di tartufo nella 2° pagina…

6. A Sant’Agata Feltria (RN) la Fiera del Tartufo Bianco e Nero

Nelle domeniche 18 e 25 ottobre, a nello splendido borgo di Sant’Agata Feltria si rinnova l’appuntamento con la Fiera del Tartufo Bianco e Nero, che propone una selezione di eccellenze del territorio, prima fra tutte il tartufo bianco pregiato. Nelle “terre dei Montefeltro” il tartufo è a km zero. Nasce infatti tra questi boschi e passa direttamente alle tavole, accompagnato dagli ottimi vini locali.

Non mancherà il tradizionale mercatino dei prodotti biologici e naturali, la premiazione del miglior tartufo della fiera (domenica 18 ottobre, alla 15) in Piazza Garibaldi, le gare di cani da tartufo, le passeggiate con i tartufai e i loro fedeli compagni a quattro zampe, e Wine 2020, un percorso di-vino con degustazioni di vini. Non perdete poi l’occasione per visitare i monumenti del borgo, tra cui il Teatro Angelo Mariani, la Rocca Fregoso, il Convento di San Girolamo e le fontane artistiche. Poco distante si trova San Leo, con la sua Rocca che domina tutta la Val Marecchia, e il borgo antico.

INFO: www.prolocosantagatafeltria.com

7. San Miniato (PI), la Fiera del Tartufo Bianco compie 50 anni

Un’altra delle celebri fiere dedicate al tartufo è la Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, in provincia di Pisa, che quest’anno festeggia la sua 50° edizione per ben tre weekend di novembre, il 14 e 15, il 21 e 22 e il 28 e 29. Il tema scelto per celebrare il mezzo secolo è “Il tartufo al femminile” e ogni settimana sarà declinato in maniera diversa, dando spazio a show cooking, incontri, eventi con protagoniste le donne.

Tra le curiosità legate a San Miniato c’è il record, attualmente detenuto, di “tartufo più grande del mondo”, ben 2 chili e 520 grammi, trovato nel 1954 da Arturo Gallerini.  La Fiera del Tartufo è poi un’ottima occasione per andare alla scoperta del borgo, arroccato su una collina vestita dei colori dell’autunno, con il suo castello e la rocca difensiva, risalenti al Medioevo.

INFO: www.sanminiatopromozione.it

8. A Volterra (PI) un’edizione speciale di Volterragusto

 Per celebrare la candidatura di Volterra a Capitale Italiana della Cultura 2022, nei weekend del 24 e 25 ottobre e 31 ottobre e 1° novembre si tiene un’edizione speciale, la 23°, di Volterragusto, mostra mercato del tartufo bianco e dei prodotti tipici locali, dedicato al tema “Il Cibo e la cultura”. Fulcro della manifestazione sarà l’area compresa tra la splendida Piazza dei Priori e le Logge del Palazzo Pretorio, dove saranno dislocati gli stand dei produttori di tartufo, affiancati da quelli di formaggi, salumi, confetture, dolci, cioccolato, vino e tanto altro ancora.

Tantissimi gli eventi collaterali in programma. Tra i più importanti, l’assegnazione del Premio Letterario Jarro (31 ottobre, alle 17.30 nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo dei Priori), che quest’anno andrà al giornalista Fabio Francione, curatore dell’ultima edizione de “La Scienza in cucina e l’Arte di Mangiar bene” di Pellegrino Artusi.

Il tema scelto, “Il cibo e la cultura”, coinvolgerà poi luoghi e musei di Volterra, tra cui il Museo civico Guarnacci, con visite tematiche, il Teatro Romano, la Pinacoteca Civica, il Palazzo dei Priori, con un banco di assaggio di vini locali, le Cantine di Palazzo Pitti, il Duomo di Volterra, fresco di restauri, la Torre del Maschio della Fortezza Medicea, con una visita guidata agli orti del carcere.

Per i più piccoli, il 24 e il 31 ottobre, al Parco Fiumi, ci sarà “Tartufando, giocando s’impara”, una divertente simulazione di “caccia al tartufo”. Domenica 25, poi non mancheranno le Visite in tartufaia, per scoprire come nasce e dove cresce il tartufo. Domenica 1° novembre, invece, con “Bacche, spiriti e gin” si va alla scoperta del Bosco di Berignone, dove crescono le bacche con cui viene prodotto il gin, con una piccola degustazione. Sempre il 1° novembre, in Piazza San Giovanni, spettacolo del Gruppo Storico Sbandieratori e Musici della Città di Volterra.

INFO: www.volterragusto.com

 9. A San Giovanni d’Asso (SI) la Mostra Mercato del tartufo bianco delle Crete Senesi

Un’edizione un po’ diversa, la 35°, della Mostra del Tartufo Bianco delle Crete Senesi di San Giovanni d’Asso, in provincia di Siena, che si tiene nei weekend del 7-8 e 14-15 novembre. Si tratta di una delle manifestazioni più importanti d’Italia legate al tartufo ed espressione della tradizione dei tartufai, coltivatori e cavatori di pregiato tartufo bianco.

In abbinamento al profumato tuber toscano si potranno inoltre degustare altri prodotti locali, tra cui cioccolato, formaggi, salumi, vini e molto altro. Per l’occasione, i ristoranti e i locali offriranno menù a tema, mentre non mancherà il mercatino di prodotti tipici, artigianali e curiosità.

INFO: www.tartufodisangiovannidasso.it

10. A Sant’Angelo in Vado (PU) la 57° Mostra del Tartufo Bianco

La Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche di Sant’Angelo in Vado, che quest’anno celebra la sua 57° edizione, è seconda in Italia, per longevità, solo a quella di Alba. L’appuntamento è per il fine settimana del 17 e 18 ottobre, 24 e 25 ottobre, 31 ottobre e 1° novembre. Più di 80 gli espositori che si potranno trovare nella tradizionale location di piazza Garibaldo, tra produttori di tartufo, stand di specialità gastronomiche locali e artigianato. Inoltre, nei ristoranti, bar e stuzzicherie del paese si potranno gustare specialità tutte a base di tartufo.

Confermato il 27° raduno di auto d’epoca, che sfileranno per le strade del paese, e la “Due giorni del Motociclista” il 17 e 18 ottobre in Piazza delle Erbe. In piazza Pio XII, all’interno de Il Cubo, sarà ospitata l’installazione fotografica dedicata al tartufo “Spore – La diffusione del Tartufo nel Mondo”. Tra le mostre anche THINKhesa, una collettiva di artisti locali contemporanei in cui saranno esposte le opere realizzate durante il lockdown.

INFO: www.mostratartufo.it




Vino, buon cibo e…San Gennaro. Ecco gli eventi del weekend da non perdere

Con l’arrivo dell’autunno, riprende il nostro appuntamento con gli eventi del weekend. Vi segnaleremo quelli più interessanti, più belli, più curiosi, insomma, quelli da non perdere. Viaggiando da Nord a Sud.  Molti, infatti, sono quelli in programma, tutti organizzati in sicurezza e nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid-19, che vi invitiamo a rispettare per la sicurezza e il divertimento di tutti. Ecco le nostre proposte per il weekend del 19 e 20 settembre.

Ad Alba (CN) per la Festa del Vino

Domenica 20 settembre apre i battenti nel centro storico di Alba, la Festa del Vino, una grande kermesse che vede sfilare le eccellenze vinicole del territorio delle Langhe-Roero, da degustare insieme a deliziosi abbinamenti gastronomici.

L’itinerario del gusto si snoda lungo Piazza Risorgimento, via Cavour e Piazza San Giovanni, dove, dalle 14 alle 20, i produttori presenteranno le loro eccellenze e promuoveranno le realtà territoriali. Tra queste i celebri Barolo e Barbaresco, fiori all’occhiello, a cui si affiancano altri rinomati vini delle Langhe e del Roero, tra cui il Nebbiolo d’alba, il Roero, il Roero Arneis, la Barbera d’Alba, il Dolcetto d’Alba, di Diano e di Dogliani, per citarne solo alcuni.

L’evento è organizzato nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid 19. Per questo motivo sono stati previsti due turni di degustazione, dalle 13.45 alle 16.30 e dalle 16.30 alle 19.15, con numeri contingentati, a cui il pubblico può accedere dietro prenotazione. Il costo della degustazione illimitata presso i banchi di assaggio di via Cavour e Piazza Duomo è di € 15 a persona con Calice e taschina in omaggio. L’evento si replica domenica 27 settembre con le stesse modalità.

INFO: www.gowinet.it

A Castelvetro (MO), il Lambrusco Grasparossa è protagonista di “Non è la sagra!”.

Cambia il format, per rispettare le norme di contenimento del coronavirus, ma non il gusto del celebre Lambrusco Grasparossa, protagonista nei weekend del 18, 19 e 20 e del 25, 26 e 27 settembre di “Non è la sagra!”, nello splendido scenario del borgo di Castelvetro, sulle colline modenesi, insignito della Bandiera Arancione.

Il programma prevede il masterclass di degustazione “It’s wine o’clock – Sotto la torre col produttore”, in collaborazione con le aziende associate al Consorzio Castelvetro di Modena V.I.T.A. per scoprire il mondo del vino e approfondire le proprie conoscenze enologiche. I produttori guideranno il pubblico alla scoperta di sapori e tradizioni uniche attraverso gustosi assaggi.

Torna anche il Lambro Truck, golose degustazioni di vini accompagnate da specialità di street food. Saranno presenti anche alcuni produttori vitivinicoli per i consigli sugli abbinamenti e approfondimenti sulle etichette in assaggio.

Nell’ambito di Cantine Accoglienti, invece, si potranno visitare le cantine del territorio e le aziende vitivinicole con una visita guidata con degustazione.

INFO: www.visitcastelvetro.it

A Viterbo torna lo Slow Food Village

Dal 18 al 20 settembre, dalle 18.30 alle 23.30 torna in Piazza Sal Lorenzo a Viterbo lo Slow Food Village, in un’edizione che si attiene alle disposizioni per la prevenzione del Covid-19.  Il titolo di questa edizione è “Ricominciamo dalla terra”, e vuole essere un forte incoraggiamento alla ripresa rivolto a produttori, ristoratori, titolari di agriturismo, in particolare della Tuscia, ripartendo dal “cibo buono, pulito e giusto per tutti”.

Per tutte e tre le giornate i ristoranti e le botteghe del gusto di Viterbo aderenti all’iniziativa proporranno il “Menù speciali dell’Alleanza” con ricette della tradizione e prodotti tipici locali.

Venerdì 18 e sabato 19 settembre, sempre in piazza San Lorenzo, alle 22.30 è in programma lo spettacolo degli artisti di strada del Circo Verde. Domenica 20, invece, aprirà il Mercato della Terra, progetto Slow Food in cui i piccoli produttori locali presentano e vendono le loro eccellenze, accompagnati a laboratori didattici e a consigli per una spesa consapevole. Infine, tutte le sere, alle 18.30, talk show con protagonisti del mondo dell’enogastronomia.

Per partecipare agli eventi è necessario prenotare cliccando qui o presentandosi 15 minuti prima dell’evento per la registrazione presso l’info point di Slow Food in piazza San Lorenzo

INFO: www.slowfoodvillage.it

Napoli in festa per San Gennaro

Sabato 19 settembre Napoli celebra il Santo Patrono San Gennaro con una grande festa che ne trasformerà il volto e l’atmosfera. Un evento impedibile non solo per i napoletani, ma anche per chi vorrà raggiungere la città per assistere a un evento assolutamente unico ed emozionante che consentirà di conoscere le storia, la fede, la musica e le bellezze di Napoli.

Ricchissimo il programma. Tra gli eventi da segnalare, sabato 19 settembre, alle 10.30, è in programma una passeggiata guidata nel centro storico dal titolo Urbs Sanguinis, alla scoperta della devozione e dei miti sorti attorno al sangue di San Gennaro, ma non solo. Il Santo Patrono, infatti, non è il solo a operare il prodigio della liquefazione del sangue. Lungo il percorso si potranno infatti conoscere le storie legate ad altri santi martiri, tra cui San Luigi Gonzaga, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Sant’Andrea Avellino e San Sebastiano. Ritrovo per la partenza in Piazza San Gaetano, davanti alla statua del Santo. Quota di partecipazione € 10, prenotazione obbligatoria, evento a numero chiuso. Info: tel 340/9543337 o larteneltempo@gmail.com

Alle 17.30, invece, si potrà prendere parte al tour guidato “Sulle tracce di San Gennaro”. Si parte dal Duomo di Napoli, dove si scoprirà la storia di “faccia gialla”, l’accordo che portò alla costruzione della cappella del tesoro. Si prosegue poi verso Largo Riario Sforza per ammirare l’Obelisco dedicato a San Gennaro e la suggestiva opera di street art “Mission Possible” che raffigura San Gennaro e Caravaggio mentre leggono il giornale.

Si continua verso via Spaccanapoli, dove si ammira la grande opera di street art di Jorit dedicata a San Gennaro. Quota di partecipazione: adulti € 12, 7-18 anni € 8, gratis fino a 6 anni. Prenotazione obbligatoria, come la mascherina, e partecipazione a numero chiuso. Info: 328/9705049 o 327/4910331, lacaparenapoli@gmail.com

Presso la Casa del Mandolino Napoletano, in piazzetta Museo Filangeri 247, alle 20.30, si tiene invece il concerto di canzoni classiche napoletane San Gennà Pienzace Tu, che ripercorre la storia della canzone napoletana dalle origini alla metà del Novecento. Sono previsti due turni, alle 18.30 e alle 20.30. Quota di partecipazione € 12. Prenotazione obbligatoria. Evento a numero chiuso. È prevista la misurazione della temperatura e la sanificazione degli ambienti prima di ogni spettacolo. Info: tel 340/3334674, casadelmandolinonapoli@gmail.com

Infine, alle 21, va in scena Viva Viva San Gennaro, un concerto di canzoni napoletane dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento, che si tiene nella sala concerti Napulitanata, della Galleria Principe, di fronte al Museo Nazionale. Ingresso € 12. Accesso a numero chiuso, max 20 persone con prenotazione obbligatoria, così come l’uso della mascherina.

INFO: www.napulitanata.com, tel 348/9983871.




SCOPRIAMO LA CUCINA ‘GREEN’, MA CHI SARA’ IL ‘TOP GREEN CHEF’ 2020?

DI CESARE ZUCCA

Cucina green: top chefs di tutto il mondo hanno aderito a questa corrente che sta questo  avendo moltissimi seguaci, compresi noi di Weekend Premium , che siamo strati fra i primi già dal 2014. Lo dimostra il nostro ‘TOP GREEN CHEF’ Weekend Premium Award che ogni anno celebra gli Chef che si sono distinti in questo settore.  L’anno scorso il Premio è andato a Franco Aliberti del Ristorante Tre Cristi di Milano.


La redazione ed i nostri preziosi collaboratori  hanno già indicano dei nomi che abbiamo messo mettiamo in nomination, ma i giochi sono ancora aperti: Saranno infatti i nostri followers e i nostri lettori a votano o anche indicarci degli ulteriori nomi. E potranno farlo fino al primo settembre. L’esito si saprà in seguito, quando Raffele D’Argenzio, Direttore di Weekend Premium consegnerà l’ambito trofeo nel corso del rituale evento a Milano, alla presenza della stampa e di varie personalità.
Chi sarà il Top Green Chef 2020?
L’elenco dei nominati è prestigioso e la lista è ancora aperta.
Potete votare per uno dei nominati o segnalare un vostro preferito.
La premiazione avverrà a Settembre, quindi.. votate, votate!
Ecco i nominati:
Pino Cuttaia, Licata, AG
Philipp Hillebrand, Merano,
Alessandro Martellini, Valgardena,
Fabio Pisani e Andrea Negrini, Ristorante Aimo & Nadia, Milano
Simone Zanon, Ristorante Al Ronchettino, Milano
Maicol Izzo, Ristorante Piazzetta Milù, Castellammare, Napoli
Simone Basello Ristorante El Fogolar, Udine
 
Cosa significa essere un ‘green chef’?
Essere un cuoco green significa considerare la terra e fare scelte rispettose nel modo in cui prepariamo il cibo, una ricetta che possiamo seguire tutti noi per colazione, pranzo e cena.
In qualità di consumatori attenti all’ambiente, possiamo optare su utensili e elettrodomestici green o trasformare in green l’arredamento dell’ambiente dove cuciniamo giornalmente, ma sono soprattutto le cose che facciamo ogni giorno, come mangiare, che hanno il maggiore impatto sull’ambiente.


Tutto inizia in cucina…
Ecco le innovazioni e le idee design ideali per una cucina green.
Molte finestre azionabili per luce naturale e ventilazione libera.
I pavimenti preferibili sono in legno, facilmente lavabili con acqua e sapone.


Un raccoglitore per materiali compostabili vicino all’area di lavoro.
Uno spazio adeguato per tutti i materiali riciclabili.
Un valido frigorifero/congelatore ad alta efficienza energetica.
Uno spazio dove coltivare le votre erbe preferite.


Una dispensa facile da gestire che non incoraggi l’accumulo.
Un contenitore, che mantenga fresca frutta e verdura, senza richiedere refrigerazione.


Iniziamo con uno spazio di lavoro pulito. Se cucinare verde è l’ obiettivo, che si inizi con la pulizia green. Le stufe e i forni a induzione si scaldano più rapidamente e sono più del doppio efficienti nel trasferimento del calore rispetto ai bruciatori a gas e circa il 20% migliori rispetto alle primitive opzioni elettriche. Ecco perché cucinare green è una decisione importante e un modo davvero efficiente per iniziare a risparmiare energia in cucina e non solo, la cucina green infatti è sinonimo di salute.

7 consigli per cucinare green
1) Durante la cottura, coprire il cibo che state cucinando con un coperchio bollente che aiuterà la circolazione dell’aria e quello che state cucinando bollirà in minor tempo
2) Utilizzare pentole a fondo piatto  non troppo sottile (onde evitare che che il fondo venga piegato o addirittura fuso) per aderire meglio al piano cottura e rendere uniforme la diffusione del calore. Il calore, omogeneo e costante, evita che i cibi si attacchino al fondo e riduce l’utilizzo di condimento e grassi.
3) Non usare pentole grandi per dosi piccole.
4) Spegnere il fuoco qualche attimo prima della cottura desiderata. Il calore terminerà la cottura.


5) Gli avanzi richiedono meno energia per riscaldarsi. Quindi preparare abbastanza per un prossimo pasto.
6) Certi cibi che vengono preparat in pentola, come stufati, cassaroles o ratatouilles, sono compatti e meno soggetti a spazi d’aria, quindi  necessitano di meno energia per essere cucinati.
7) Nel menu aumentare l’uso di verdure, insalate e frutta. Perchè? Semplice: non richiedono alcuna cottura!

E ricordatevi che ….
Il foglio di alluminio è utile in molti modi in cucina e usarlo saggiamente può aiutarti a fare meglio per il pianeta. Alcuni tipi di fogli di alluminio sul mercato sono realizzati con materiali riciclabili, il che li rende ancora più ecologi.

E’ utilizzabile sia su cibi freddi che caldi, sostituisce pentole da forno che richiedon spesso tempo e  acqua caldo per essere pulite e dopo l’uso può essere nuovamente appiattito e riutilizzato in maniera intelligente e creativa: da salvamanglia anti pittura, quando si tinteggiano le porte, a fonte di calore salva tessuto nella stiratura di capi delicati, posizionato sotto il tessuto e passando il ferro sospeso  a qualche centimetro dal capo, per non parlare di utilizzi decorativi, dagli addobbi natalizi alla copertura di oggetti a cui vorrete dare un effetto specchio.

Cucinare in modo ecologicamente responsabile dipende anche dal modo in cui si utilizza il frigorifero. Se hai intenzione di conservare qualsiasi alimento cotto nel tuo frigorifero, dovresti lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente per un po ‘in modo che la temperatura all’interno del tuo frigorifero non debba aumentare e consumare più energia  
È anche importante controllare la guarnizione di gomma del tuo frigorifero per accertarti che stia fornendo un isolamento adeguato.

No plastica!
Tra le celebrità italiane, Massimo Spigaroli, famoso ristoratore di Polesine di Zibello, è promotore di una curiosa iniziativa  per ripulire il Po, il bistellato Pino Cuttaia del ristorante stelato La Madia a Licata, Agrigento, è il creatore di “Nnumari”, un progetto dedicato alla sostenibilità della filiera agroalimentare nel Mediterraneo, da sempre luogo di incontro, contaminazione e integrazione, mentre Mauro Colagreco, recentemente eletto Miglior Chef del Mondo, è stato il primo a ottenere la Plastic Free Certification per aver eliminato la plastica dal suo ristorante tristellato Mirazur a Mentone. Colagreco vuole dare l’esempio e ha invitato alcuni celebri colleghi a raccogliere la sfida: Dominique Crenn, Royer, Narisawa, Atala, Roellinger.

Molti chef stellati, paladini del Km.0 coltivano frutta e verdura nei pressi del proprio ristorante. Bruno Barbieri al Fourghetti di Bologna,  Terry Giacomello a Inkiostro, Parma e Aurora Mazzucchelli (nella foto) al Marconi di Sasso Marconi, giusto per citarne alcuni dell’ Emilia e Romagna e tanti, tanti altri su e giù per l’Italia.

Quando le  stelle diventano green
Mossi dall’emergenza climatica, numerosi top chef stellati diventati paladini dell’ambiente.
Vorrei citare due piatti ‘signature’ creati da due indiscusse eccellenze della gastronomia italiana: ‘Lattuga’ di Heinz Beck e ’21-31-41′ di Enrico Crippa.
Heinz Beck è da anni pioniere della ricerca nel campo delle diete salutari, sostenitore di una cucina salubre e studioso del rapporto cibo-medicina. A Roma è al timone del ristorante “La Pergola”, certificato Green Key e da ben 10 anni premiato con 3 stelle Michelin, nella sua cucina ha adottato soluzioni green e all’avanguardia per ottimizzare al meglio i consumi energetici delle varie attrezzature.

” La protezione dell’ambiente in cui viviamo è una priorità”, ha dichiarato in un’ intervista all’ANSA. “Ritengo giusto sensibilizzare le persone, a livello globale, a fare del proprio meglio per limitare i danni e modificare gli atteggiamenti sbagliati che abbiamo o abbiamo avuto in passato e che hanno contribuito al peggioramento della situazione. Studio costantemente, insieme allo staff, per cercare di rendere ogni piatto il più sostenibile possibile, limitando gli sprechi e cercando di sfruttare anche gli scarti delle materie prime. Ad esempio nel mio “Fontana o Pomodoro” del pomodoro… non si butta via nulla.”


Uno dei suoi piatti signature si  chiama semplicemente ‘Lattuga’, ed è un omaggio alla serenella, una lattuga digestiva, ricca di potassio e magnesio, fornita da due agricoltori di Rieti. Viene cotta a 46 gradi e servita tiepida in un brodo di pollo cresciuto con fichi secchi e poi arricchita con polvere di porcino, maionnese di soya grigliata, cipolla, ravanello in carpione. Bontà inenarrabile!

Alba, Piemonte. Nell’incanto delle Langhe Enrico Crippa, executve Chef del tristellato Ristorante Piazza Duomo. ha fatto dei vegetali la punta di diamante della sua cucina. Con il prezioso aiuto dai giardinieri-ortolani Fabio Miglio, Nicola Borio e Enrico Costanza, ha realizzato uno spettacolare sistema di serre e orti dove coltiva molteplici varietà  di insalate e ortaggi, germogli di cavolo e daikon, piante marine come la martensia e la salicornia e tanta frutta. E non mancano le riscoperte, come sisaro, un antica varietà di carota tipica del Roero.

Tutte le coltivazioni vengono gestite nella totale assenza di prodotti chimici e fertilizzanti di sintesi, ma solo con preparati ammessi in coltivazione biologica e con metodo biodinamico, secondo una filosofia già applicata da anni ai vitigni Ceretto.

Il piatto green più famoso dello Chef si intitola ’21-31-41′ ed è una straordinaria (ripeto straordinaria) insalata il cui nome sta a indicare il numero di germogli, fiori e foglie che la compongono, nei diverse stagioni, Un numero sempre in variazione che in maggio tocca il top: più di 100 varietà. Crippa, persona tranquilla e affabile, sdrammatizza cosiì questa ‘opera d’arte’: ” E’ una semplice insalata, niente di cucinato, cosa strana per un cuoco, ma sempre una grande emozione”.

INFO
La Pergola, Roma 
Piazza Duomo, Alba

CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘Turista non Turista’

 

 




ALBA: GUIDA AL WEEKEND CON IL TARTUFO

Ad Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo bianco, lo chef Davide Oldani ha presentato un moderno tagliatartufi, denominato Xfetta, per affettare in maniere adeguata il prezioso tubero. A Barberesco si è invece tenuta la “Penultima cena”, una performance di Anotherview in cui assaporare le Langhe, una meta ideale per un weekend con gusto.

Di Giusy Serafino.

È iniziata la grande festa dei weekend con sua Maestà Il tartufo bianco di Alba, nel magico scenario delle Langhe. Un territorio affascinante per il senso di pacata eleganza che lo contraddistingue come in un quadro d’autore.

Ogni anno qui si svolge la “Fiera internazionale del tartufo bianco”, giunta alla 89esima edizione, che attira estimatori da ogni parte del mondo alla ricerca di curiosità o aspetti innovativi.

Lo chef Davide Oldani, stella Michelin, ha presentato, presso l’Alba Truffle, il tagliatartufi “Xfetta”, per non affettare male e rovinare il tartufo pregiato…Un grande show, da parte del meno pretenzioso degli chef stellati.

Il prezioso accessorio, realizzato da Ambrogio Sanelli, è composto da un unico pezzo d’acciaio e da una lama fissa, per avere fette uguali, senza variazioni di sapore. La caratteristica del Tuber magnatum pico è quella di produrre piacere attraverso le sue proprietà organolettiche, rendendo unici piatti anche molto semplici come l’uovo in cocotte o in camicia, i piatti di pasta fresca, come ravioli o tajarin, o la battuta di fassona.

Presso il ristorante Casa Nicolini, una location di pregio con vista incantevole sul paesaggio collinare, lo chef ha presenziato a una singolare performance denominata “La penultima cena”, un’opera d’arte moderna, modernissima: 12 pasti per dodici persone, uno ogni 2 ore. Tutto in presa diretta, per una lunga tavola conviviale che si protrae per 24 ore, dinanzi al magnifico scenario dei vigneti, con lo sfondo delle colline Patrimonio UNESCO e la torre di Barbaresco, nell’omonima località.

Si tratta di Anotherwiew, un progetto di Marco Tabasso, Tatiana Uzlova e Robert Andriessen, che consiste nella realizzazione di “Finestre nomadi digitali”, ognuna delle quali racconta un giorno della vita di un luogo diverso del mondo. In contrasto con la nostra realtà in rapido movimento e frammentata, si invita lo spettatore a godersi il lento scorrere del tempo dalla prospettiva della propria casa.

Ospiti del mondo dell’arte, della cultura e dell’enogastronomia si sono susseguiti insieme a personaggi della tradizione piemontese (trifolai e collezionisti di vini) per gustare piatti tipici su cui la grattata di tartufo è stata d’obbligo. Ma Alba, oltre che mangiar bene, consente altri aspetti di gusto, come singolari musei, castelli prestigiosi e innumerevoli opere d’arte.

LA CULTURA DEL GUSTO ANCHE NELL’ARCHITETTURA

Partendo dalla centralissima piazza Risorgimento, ci si imbatte nel Palazzo Comunale, eretto sul foro della città romana, e sede del governo della città nel Medioevo; la Cattedrale di San Lorenzo, di fondazione paleocristiana e poi romanica.

In piazza Rossetti, oltre al Museo Diocesano con il suo bel campanile, si trova il Centro studi “Beppe Fenoglio”, casa museo dello scrittore, fronteggiata dal monumento di Umberto Mastroianni, con documenti sulla sua vita, ma anche sulla città e sulla Fiera del Tartufo.

A poca distanza, La Chiesa di San Giuseppe, eretta dalla Confraternita dei Pellegrini a partire dal 1656, ricorda le forme tipiche dell’architettura della Controriforma.

La struttura del Teatro Sociale “Giorgio Busca” è unica in Italia poiché la sala ottocentesca a “ferro di cavallo”, opera dell’architetto Busca e la grande sala di fine ‘900, si affacciano su un unico palcoscenico; nel foyer è visibile un’area archeologica romana.

Sulla piazza si affacciano la chiesa di Santa Caterina di fondazione medievale, ricostruita nel XVIII secolo, ora dedicata al culto ortodosso e il Seminario Vescovile del XVIII secolo. La Chiesa di San Domenico, con il convento dei Domenicani, venne costruita a partire dal 1292, e ha la facciata in stile romanico-gotico.

Il Complesso della Maddalena, invece, è stato un monastero delle suore domenicane, fondato dalla Beata Margherita di Savoia nel 1448, ospita in autunno la Fiera del Tartufo Bianco di Alba. Il profilo della città è però costituito da torri, residenze nobiliari e case-torri medievali che rammentano la floridezza di epoca comunale (XII-XII sec).

DOVE MANGIARE

*Osteria La Fermata “, Corso Bra,56 tel. 0173/36 67 63, Alba (CN), cucina tipica di Langa e Roero, www.osterialafermata.com

*Ristorante Casa Nicolini, Strada Nicolini Basso, 34 Barbaresco (CN), tel 0173/638139, www.casanicolini.it

DOVE DORMIRE

*B&B La terrazza sulle torri, viale Torino 6, Alba (CN), tel 0173/440741, www.laterrazzasulletorri.it. A soli 9 minuti a piedi dalla Cattedrale e dal castello Grinzane Cavour.

*Hotel Ristorante I Castelli ****, viale Torino 14, alba (CN), tel 0173/361978, www.hotel-icastelli.com. A poca distanza dai principali monumenti della città, doppia da € 149.

INFO

*Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba, www.fieradeltartufo.org

*Ente turismo langhe Monferrato Roero, Piazza Risorgimento, 2 + 39 0173 35833, www.langheroero.it

*Piemonte on wine, Servizio gratuito prenotazioni visite nelle cantine www.piemonteonwine.it

*Consorzio turistico Langhe Monferraro Roero, Servizio gratuito prenotazioni www.tartufoevino.it




ENRICO CRIPPA: 3 STELLE (MICHELIN) SI POSANO SULL’INCANTO DELLE LANGHE

Testo e foto di Cesare Zucca.

Alba, Piemonte. Nell’incanto delle Langhe incontro Enrico Crippa, executve Chef del tristellato Ristorante Piazza Duomo. Le sue scelte, i suoi sogni, i suoi viaggi, i suoi weekend. Ho gustato un suo piatto d’autore: merluzzo e zucca, dove l’ esaltazione della semplicità, la coerenza delle cotture e  l’intuizione degli accoppiamenti confermano l’eccellenza.

Hai scelto le Langhe, perché?
Posso dire quindi che la mia scelta non è stata affatto difficile. Le Langhe sono un territorio straordinario, ricco di materie prime eccezionali come le carni, la nocciola, i grandi vini.
A proposito di nocciole, mi vuoi parlare del ‘tuo’ Olio di Nocciole?
La tradizione di Langa ha sempre visto la produzione di questo olio straordinario. In collaborazione con Relanghe abbiamo deciso di produrne uno che portasse il mio nome.
Lo utilizziamo per finire il nostro piatto Cardo e Cardo, il giusto connubio tra due elementi della cucina regionale.


Tu sei paladino della ‘leggibilità’ in un piatto. Quali sono i segreti della tua crociata?
Nessun segreto. Credo che quando assaggiamo un piatto dobbiamo trovare l’identità degli ingredienti e non dovremmo percepirne solo la tecnica. Diciamo che le tecniche utilizzate devono essere al servizio del piatto e non viceversa.
C’è un cibo che ami solo se cucinato da un altro?
Più che un cibo, una cucina: quella giapponese. L’attenzione agli ingredienti, la cura delle preparazioni e delle cotture, la coreografia del piatto non hanno pari se fatti dalle loro mani.
Quale dei suoi piatti ti rappresenta meglio?
Tutti i miei piatti mi rappresentano. Sono tutti nati dalle esperienze passate e presenti, dal territorio che mi ospita e dai miei viaggi. Ognuno di loro porta con se il riassunto della mia cucina.


Ami viaggiare?
Ho viaggiato tanto per le mie esperienze di lavoro e tutt’ora viaggio molto per piacere e per professione. È normale che tutto ciò che incontro e assaggio sia fonte di ispirazione
Lavoro permettendo, dove ti piace passare un weekend?
Appena posso mi rifugio tra la Costa Azzurra e le Alpi, per trovare un po’ di relax ma anche per dedicarmi alla mia grande passione: il ciclismo.
Un sogno nel cassetto?
Sicuramente un ristorante aperto solo a pranzo, magari in campagna con tanto verde intorno: credo che assaporare una cucina con la luce diurna e la tranquillità di poter fare una passeggiata nella natura dopo pranzo sia un regalo impagabile da fare a noi stessi.
Sei triplamente stellato. Michelin ti attribuisce una quarta stella. Cosa pensi?
Una bella novità e un possibile nuovo traguardo da raggiungere!

                                                                   MERLUZZO E ZUCCA
INGREDIENTI

Per 20 persone
Per il merluzzo
3 kg di filetto di merluzzo fresco con pelle
Qb sale fine
Per la salsa di zucca
1,5 kg di zucca
600 gr di burro
80 gr di farina
1.5 l di acqua
vino bianco
PREPARAZIONE
Per il merluzzo
Salare il merluzzo abbondantemente con il sale fino. Cospargere bene tutta la superfice e lasciarlo a salare per 35 minuti.
Successivamente lavarlo, asciugarlo e lasciarlo riposare in frigo per 24 ore.
Il giorno successivo tagliare dei bei tranci eliminando la pelle e dando una forma di parallelepipedo di 80 gr l’uno .
Recuperare pelle e ritagli
Per la salsa di zucca
Tagliare il burro a pezzi e lasciarlo spumeggiare in pentola. Aggiungere la zucca precedentemente pulita, tagliata e infarinata. lasciar cuocere e poi bagnare con l’acqua. Cuocere per 2 ore a fuoco basso. Terminata la cottura, filtrare il composto ottenuto.
Per finire
Adagiare il filetto di merluzzo tagliato a forma di parallelepido e decorarlo con la salsa di zucca.

INFO
Ristorante Piazza Duomo
Piazza Risorgimento, 4 – 12051 – Alba (CN)




Da Neive ad Alba per la Fiera del Tartufo Bianco (2° giorno)

Ci lasciamo alle spalle il borgo di Neive per una prima parte della giornata dedicata a un itinerario lungo i sentieri del Dolcetto e del Barbaresco, tra le colline ammantate di vigneti.

Il percorso ad anello, ben segnalato, parte da Neive. Da qui si sale fino a La Morra, uno dei punti più panoramici della Bassa Langa. Potete soffermarvi ad ammirare il bel centro storico medievale, prima di proseguire alla volta di Barolo, la culla del nebbiolo, il vitigno da cui derivano il Barolo e il Barbaresco, i celebri vini delle Langhe. Ci fermiamo presso il castello Falletti, risalente al X secolo, per una visita e una degustazione presso l’Enoteca Regionale.

Proseguiamo quindi lungo la strada provinciale, ammirando le colline dipinte dai colori dell’autunno per raggiungere Monforte e, da qui, scendiamo fino a Dogliani, famosa per la produzione del Dolcetto. In questo “gioco” di saliscendi, risaliamo poi toccando Serralunga.

Dopo pochi chilometri tocchiamo Castiglione Falletto, suggestivo borgo medievale arroccato su una collina a 350 mslm per lasciare spaziare lo sguardo sui paesaggi della Bassa Langa. La tappa successiva è Grinzane Cavour, che merita una sosta per visitare la suggestiva enoteca regionale ospitata in una chiesa. Scendiamo poi verso Barbaresco per poi concludere il percorso con il ritorno a Neive.

Alba, la capitale del tartufo

Da Neive imbocchiamo prima la SP3, poi la A33 e dopo circa 13 km arriviamo ad Alba dove, durante tutti i weekend fino al 25 novembre, si tiene l’88° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, uno degli eventi gastronomici più importanti d’Italia.

Fulcro della fiera sarà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, aperto tutti i weekend  e il 1° e il 2 novembre, dove poter incontrare esperti del settore e acquistare tartufi garantiti dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Ci sarà poi l’Alba Truffle Show, uno spazio dedicato agli show cooking, alle Analisi Sensoriali del tartufo e alla Wine Tasting Experience. Da non perdere i Foodies Moments, dove il tartufo bianco incontra la cucina d’autore. Guidati da chef stellati del territorio delle Langhe Roero e Monferrato si propongono come una vetrina creativa che anima le migliori cucine italiane nella creazione di piatti dove il Tartufo Bianco d’Alba è protagonista.

Non solo. Nell’Anno del Cibo Italiano saranno presenti anche altre regioni italiane, tra cui Liguria e Basilicata, che insieme a Pantelleria, Lago di Garda e alle Creative Cities Unesco saranno protagoniste degli show cooking. Durante le Ultimate Truffles Dinner, in programma il 25 ottobre e il 22 novembre, si potranno gustare inconsueti abbinamenti del Tartufo Bianco d’Alba con elementi unici della cucina internazionale, come le ostriche e il manzo di Kobe. Domenica 11 novembre, invece, si terrà la XIX edizione dell’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, il cui ricavato sarà donato in beneficienza.

Piazza Risorgimento si trasformerà poi nel Salotto dei Gusti e Profumi, un’esposizione permanente che celebra le eccellenze del territorio con assaggi, degustazioni, workshop e laboratori didattici.

Sono in programma anche mostre, laboratori per bambini, concerti, incontri con esperti e manifestazioni folkloristiche. Il programma completo su www.fieradeltartufo.org

Da vedere in città

Possiamo dare un primo sguardo d’insieme alla città, nota, oltre che per il tartufo, anche per la sua produzione vinicola e per essere inclusa nel territorio delle Langhe Roero, che insieme al Monferrato è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 2014.

La città, che conta poco più di 30 mila abitanti, si sviluppa sulla riva destra del fiume Tanaro ed è circondata da colline ammantate di vigneti il cui colore cambia a seconda della stagione. Sono tante le cose da vedere, tra palazzi d’epoca, le torri, le chiese, la città sotterranea. Ci incamminiamo allora per il centro storico.

 

Cominciamo la nostra visita dalla Cattedrale di San Lorenzo, l’edificio religioso più importante di Alba. Costruita tra il 1486 e il 1517, domina Piazza Risorgimento ed è in stile gotico, con caratteristici mattoncini rossi. L’interno, a tre navate, spicca per gli splendidi e luminosi colori, che spaziano dal blu all’oro, dal marrone al rosso al beige.

In Piazza Risorgimento si trova anche il Palazzo Comunale, edificato su preesistenti abitazioni romane. Al suo interno sono conservati alcuni capolavori, come una Pietà trecentesca e un’Adorazione dei Magi. Nella Sala del Consiglio Comunale, invece, si trova una tavola risalente al 1501, opera di Macrino d’Alba, raffigurante la Madonna con il Bambino, una pala seicentesca della Madonna col Bambino tra San Giuseppe e Sant’Anna,  e Il Concerto, attribuito a Mattia Preti.

Vale una visita anche la Chiesa della Maddalena, in via Vittorio Emanuele, in stile barocco piemontese. Sulla facciata, spicca un portale ligneo sui cui sono scolpite tre frecce incrociate, simbolo delle Beata Margherita di Savoia.

Ci spostiamo poi in via Calissano, dove si trova la Chiesa di San Domenico, del XIII secolo. Realizzata in stile gotico. Si dice che la chiesa sia stata utilizzata da Napoleone come stalla per i suoi cavalli durante le sue campagne militari. L’edificio è poi stato oggetto di importanti restauri negli anni Settanta. Oggi, anche se la chiesa è ancora consacrata, è adibita per lo più a mostre ed eventi, concerti e conferenze.

All’esterno ha un aspetto piuttosto semplice, ma al suo interno è uno scrigno di tesori. La chiesa di San Giuseppe, in via Manzoni, costruita dalla Confraternita dei Pellegrini nel 1643, custodisce un ciclo di affreschi del 1720 sulla volta. Risale al Settecento anche la statua lignea del santo, opera di Stefano Maria e Giuseppe Maria Clemente, e l’organo fabbricato dai fratelli Concone di Torino.

Le torri e la Città Sotterranea

Alba è conosciuta anche come “la città dalle cento torri” per il gran numero di queste costruzioni elevate in passato a scopo difensivo. Oggi ne sono rimaste assai poche. Molte, infatti, sono state abbattute, mentre altre sono state abbassate o incorporate in altri edifici. Da Piazza Duomo si possono vedere le tre meglio conservate: Torre Bonino, Torre Astesiano e Torre Sineo, risalenti al XII secolo.

Un tour da non perdere è invece quello che consente di visitare la città sotterranea con la guida di un archeologo professionista, per conoscere le testimonianze di un passato ricco di eventi. Si parte da Piazza Risorgimento, dove ci sono i resti del foro romano e delle case torri medievali, si arriva poi presso la Chiesa di San Giuseppe per ammirare i resti del teatro romano e di una torre medievale.

Si prosegue ancora verso Piazza Pertinace, dove ci sono i resti di un tempio romano. Nei sotterranei della Banca Regionale Europea si possono invece vedere le strutture murario di una domus e un antico condotto fognario, che prosegue sotto la Banca d’Alba.

Si toccano poi la Scuola Media Vida, il cortile dell’Asl e il Teatro Sociale, dove si ammirano un tratto delle mura romane, i resti di un antico magazzino. Un tratto delle mura di cinta romane si incontra anche presso Via Cuneo, mentre nei sotterranei della Cattedrale di San Lorenzo si possono vedere i resti del foro, della basilica romane, di un fonte battesimale e di una chiesa paleocristiana. Il tour si conclude presso il Museo Civico Archeologico e di Scienze Naturali “F.Eusebio”. (info e prenotazioni tour: www.ambientecultura.it, tel 0173/292475 o museo@comune.alba.cn.it)

Infine, vale una visita Casa Fenoglio, un edificio di tre piani che conserva testimonianze e documenti della vita e della produzione letteraria dello scrittore, drammaturgo, traduttore e partigiano, nato ad Alba il 1° marzo 1922. Proprio qui, infatti, sono state scritte le sue opere più importanti. (Info: www.centrostudibeppefenoglio.it)

Alba da gustare

Con il tartufo bianco d’Alba vengono arricchiti molti piatti, come i tajarin al burro, la carne cruda, l’uovo cotto al forno o i risotti. Nei ristoranti e trattorie che offrono piatti della cucina locale vi consigliamo specialità come la carne cruda all’albese (di cui trovate qui sotto la ricetta), il vitello tonnato, i flan di verdura, i ravioli di carne mista, ma anche la celebra bagna cauda, il fritto misto piemontese, la finanziera, una ricetta povera a base di frattaglie, o il risotto e il brasato al Barolo. Tra i dolci, spiccano il tradizionale bonet, o la torta alle nocciole del Piemonte.

Carne cruda all’Albese

Ingredienti

  • 1/2 kg di coscia di vitello
  • 4 spicchi d’aglio
  • Succo di 2 limoni
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale e pepe
  • 1 tartufo bianco d’Alba

Battete la carne con un grosso coltello, poi tagliatela a pezzettoni e macinatela al momento. Conditela con l’olio, l’aglio schiacciato, il sale e il pepe e, per ultimo, il succo dei limoni. Amalgamate bene il tutto, poi servite nei piatti appena pronta, affinché la carne conservi il suo colorito rosa, con qualche lamella di tartufo bianco d’Alba affettato con l’affetta tartufi.

COME ARRIVARE

In auto: da Torino, A21 in direzione Piacenza-Genova con uscita Asti Est, poi A33 Cuneo-Alba e seguire le indicazioni per Alba. Da Genova, A10 in direzione Alessandria -Ventimiglia – Aeroporto e uscire a Genova Arenzano, poi proseguire sulla A26 verso Milano e seguire per Alessandria. Dal bivio Alessandria Ovest imboccare la A21 verso Torino e uscire ad Asti Est. Continuare sulla tangenziale per Alba e imboccare la SS231 fino al centro cittadino. Da Sud, A1 fino a Firenze. A Firenze Nord prendere la A12 Genova-Viareggio in direzione Genova. A Genova imboccare l’A10 in direzione Alessandria. Da qui la A21 Torino-Piacenza in direzione Torino e uscire ad Asti Est. Continuare poi sulla tangenziale per Alba e prendere la SS231.

 DOVE MANGIARE

*Dulcis Vitis, via Rattazzi 7, Alba (CN), tel 0173/364633, www.dulcisvitis.it Locale raffinato nel centro storico. Lo chef Bruno Cingolani prepara piatti con ingredienti naturali selezionati, inclusi i pregiati tartufi bianchi. Anche piatti di pesce. Prezzo medio € 45

*La Rossa, via Don G. Alberione 10/D, Alba (CN), tel 0173/060639, www.ristorantelarossa.it Ristorante gourmet che offre un’ampia scelta di menù degustazione o piatti alla carta raffinati, preparati con estro, fantasia e ingredienti del territorio, in abbinamento a vini locali e nazionali. Menù da € 50 a € 75. Alla carta da € 60.

DOVE DORMIRE

*Hotel Calissano****, via Pola 8, Alba, tel 0173/364855, www.hotelcalissano.it Struttura con 90 camere e 3 suite arredate con mobili d’epoca, tappeti, bagno privato in marmo e TV satellitare. A disposizione centro fitness, parcheggio. Ristorante con specialità piemontesi e nazionali. Doppia da € 120, tripla da € 180, family da € 210, suite da € 250.

*I Castelli****, Corso Torino 14/1, tel 0173/361978, www.hotel-icastelli.com A pochi passi dal centro di Alba e comodo a tutte le località della Langhe Roero, offre 87 camere arredate con tutti i comfort, dotate di riscaldamento e aria condizionate regolabili, wi fi, bagno privato, frigobar e cassetta di sicurezza. Fiore all’occhiello il ristorante sulla terrazza panoramica, a 30 metri di altezza, che propone i piatti della cucina piemontese elaborati in chiave moderna.

INFO

www.langheroero.it/




Dallo scorso weekend fino al 27 novembre la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Un piccolo lusso da vivere a prezzi low cost. La Fiera d’Alba è l’appuntamento più noto per gli amanti del prezioso e profumatissimo tubero.

Qui si possono acquistare tartufi a prezzi decisamente convenienti e soprattutto con tanto di certificato di garanzia che assicura la qualità e la provenienza del prodotto.  Oltre alla mostra-mercato, alle tante degustazioni con economica grattata di tartufo inclusa e alla possibilità di partecipare ad uscite con i cercatori di tartufi, si può partecipare ad eventi culturali e visitare mostre, come quella dedicata a Giacomo Balla  dalla Fondazione Ferrero.

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La  Fiera del Tartufo Bianco può essere l’occasione per andare alla scoperta delle Langhe-Roero, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco insieme al Monferrato. Un territorio che incanta il turista con le sue colline sapientemente modellate dal lavoro dell’uomo, dove i filari dei vigneti lambiscono eleganti castelli e i boschi dove si celano i tartufi sfiorano santuari e chiese di antica bellezza. Assolutamente da visitare  il WiMu di Barolo, ospitato nell’antico castello Falletti. Un vero e proprio museo emozionale dedicato al vino di queste terre, che si snoda fra luce e buio, suoni e colori, video e congegni che il visitatore stesso deve azionare.

www.fieradeltartufo.org

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Dove mangiare:

Per provare il meglio della cucina langarola ci si può sedere ai tavoli dell‘Osteria Boccondivino di Bra ( www.boccondivinoslow.it ) dove, nella prima metà degli anni Ottanta, Carlo Petrini e altri coraggiosi iniziarono l’avventura di Slow Food. Il locale  è ancora oggi situato all’interno del cortile che ospita la sede nazionale di Slow Food e la carta dei vini raccoglie le piccole e grandi cantine di Langa e Roero. Nel centro di Alba si può invece  mangiare all’Osteria dell’Arco ( tel. 0173.363974), l’altro locale gestito dalla cooperativa che cura la cucina del Boccondivino.  In tutte e due le osterie si servono in prevalenza prodotti locali e stagionali, molti dei quali tutelati dal Presidio Slow Food

Dove dormire:

Evitate Alba, che in questo periodo  è affollata e cara, e spostatevi di qualche decina di chilometri fino a Vignale Monferrato.  L’agriturismo Drè Castè dell’azienda agricola Il Mongetto, ospitato in un palazzetto settecentesco, accoglie gli ospiti in camere con le volte dipinte. Il luogo ideale per provare anche la vera cucina  monferrina, accompagnata dagli ottimi vini di produzione propria. www.mongetto.it




Lasciatevi accompagnare da Giulietta: è tempo di tartufi

Iniziato ufficialmente l’autunno, è tempo di deporre le armi e di arrendersi ai colori e ai sapori della nuova stagione. I prossimi fine settimana saranno contrassegnati dal dominio del tartufo, considerato vero e proprio gioiello della terra, e per scoprirlo vi consigliamo la nuova Giulietta dell’Alfa Romeo.

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Sarà forse poco allettante alla vista, ma il tartufo è una delle più amate e pregiate prelibatezze da buongustai. Era il cibo di re e imperatori ed è ancora oggi materia prima di alta cucina. Su tutte le tipologie di tartufo il più pregiato in assoluto è quello bianco: pregiatissimi sono quello di Alba, che al tartufo dedica la Fiera, fino al 17 novembre, e quello di Acqualagna, nelle Marche, dove tra la fine di ottobre e i primi di novembre si tiene una seguitissima Fiera. Spazio a questo prodotto italiano pregiatissimo, anche alla Mostra del tartufo Bianco e dei prodotti agro-alimentari a Gubbio, dal 30 ottobre al 3 novembre, dove dieci regioni italiane espongono il prelibato fungo e i lori prodotti tipici, con i bei paesaggi della campagna umbra a fare da sfondo.

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Dal suo debutto, a metà del 2010, ne sono state vendute oltre 212.000 unità in tutto il mondo. Per il MY 2014, la Giulietta dell’Alfa Romeo indossa una veste delicatamente ritoccata: nuovi la mascherina, la cornice cromata dei fendinebbia e i cerchi da 16, 17 e 18 pollici. Rivisti anche gli interni, dai materiali ai pannelli porte e maniglie, fino alla plancia, che ora ospita al centro un inedito schermo di 6,5” e che, nel complesso, è più tecnologico ed elegante.

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Spinta dal nuovo motore 2.0 JTDM 2 da 150 Cv e 380 Nm, la Giulietta MY 2014 si riconosce anche per le nuove tinte della carrozzeria, Perla Moonlight, blu Anodizzato e Bronzo. Disponibile anche con allestimento Quadrifoglio Verde (dotata del motore 1750 TBi da 235 Cv), la nuova Giulietta sarà ordinabile nelle versioni Progression, Distinctive e nella top di gamma Exclusive.

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Immancabile, su tutte, il selettore Alfa DNA (di serie su tutta la gamma), con cui modificare i parametri di motore, cambio, sistema sterzante, differenziale elettronico Q2 e il sistema di controllo della stabilità ESC, per tre diverse modalità di guida, Dynamic, Normal e All Weather. Per tutte anche 6 airbag, clima manuale, sensore di pressione degli pneumatici e l’innovativo ESC (con ASR e hill holder). Tanti, infine, i pacchetti con cui personalizzarla, come più vi piace.
Da 18.950 euro.

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Info
www.alfaromeo.it
www.fieradeltartufo.org
http://acqualagna.com/fiere-tartufo/fiera-nazionale
www.comune.gubbio.pg.it