Milano esperienze immersive

  Milano esperienze immersive. Pareti interattive di capolavori, menù con vista su angoli spettacolari   di Milano

 

 

Franca Dell’Arciprete Scotti

 

Il museo Leonardo3 presenta la nuova parete interattiva

Il museo Leonardo3 presenta I Dipinti di Leonardo, un’intera parete interattiva offerta al pubblico e sviluppata interamente dal centro studi L3.

Un approccio innovativo che consentirà al visitatore di arrivare a una conoscenza approfondita di tutti i dipinti del grande maestro, mediante un’intera parete multimediale e interattiva che presenta i suoi capolavori in uno spazio ideale e ne illustra simultaneamente il progressivo e coerente sviluppo nel tempo.

 

Per la prima volta riuniti, i 20 dipinti ricondotti unanimemente alla paternità di Leonardo, si dischiudono alla vista come disponendosi nell’atelier stesso dell’artista: il visitatore è perciò messo in condizione di apprezzarli anzitutto in un’unica veduta d’insieme, potendo nel contempo saggiarne, come mai prima d’ora, i reciproci rapporti dimensionali, per poi procedere a un contatto visivo intimo, esplorandone anche il più minuto particolare.

I dipinti sono: Annunciazione (Firenze, Uffizi), Madonna del garofano (Monaco, Alte Pinakothek), Ritratto di Ginevra Benci (Washington, National Gallery of Art), Battesimo di Cristo (Firenze, Uffizi), Madonna Benois (San Pietroburgo, Hermitage), Adorazione dei Magi (Firenze, Uffizi), San Girolamo penitente (Città del Vaticano, Pinacoteca Apostolica), Vergine delle rocce, prima versione (Parigi, Louvre), Ritratto di un musico (Milano, Pinacoteca Ambrosiana), Dama con l’ermellino (Cracovia, Czartoriskij Muzeum), Madonna Litta (San Pietroburgo, Hermitage), Belle Ferronnière (Parigi, Louvre), Vergine delle rocce, seconda versione (Londra, National Gallery), Ultima Cena (Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, versione restaurata digitalmente da Leonardo3), Madonna dei fusi (collezione privata), Monna Lisa (Parigi, Louvre), Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnello (Parigi, Louvre), San Giovanni Battista (Parigi, Louvre), Bacco (Parigi, Louvre), Salvator Mundi (collezione privata)

I Dipinti di Leonardo si pone, come un innovativo strumento analitico per accedere a una conoscenza più pervasiva e coinvolgente della pittura del maestro.

 

Sunset Hospitality Group apre Giardino Cordusio

Un  nuovo raffinato concept, tutto italiano, di Cocktail Bar Classico attende in Piazza Cordusio

Sunset Hospitality Group (SHG), azienda leader nella proposta di esperienze uniche nel settore dell’ospitalità in tutto il mondo, annuncia l’esclusiva apertura in Italia, nel centro di Milano, di GIARDINO CORDUSIO, un tradizionale Cocktail Bar dal sapore tutto italiano, il cui concept, nuovo per il Gruppo, è stato realizzato in collaborazione con Giancarlo Mancino, imprenditore e barman consulente di fama mondiale.

Milano-esperienze-immersive-Giardino-Cordusio
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La location fa parte del progetto di riqualificazione e restauro dello storico Palazzo Venezia, oggi Palazzo Cordusio Gran Meliá, situato in posizione strategica nel cuore della città.

L’edificio, costruito tra il 1897 e il 1901 dall’architetto Luca Beltrami si trova infatti in Piazza Cordusio all’interno di un naturale distretto finanziario, a pochi passi dalle vie dello shopping di lusso e dai più importanti monumenti storici come il Duomo, il Teatro alla Scala e il Castello Sforzesco.

GIARDINO CORDUSIO è un elegante giardino metropolitano – con 150 coperti nel cortile a piano terra di Palazzo Cordusio Gran Meliá – in cui trascorrere una pausa rilassante e degustare un’ampia selezione di spirits pregiati e cocktail d’autore.

 

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Una destinazione a tutto tondo  in puro stile italiano, pronta a soddisfare le esigenze di una clientela diversificata con un impeccabile servizio di qualità.

Ad accogliere gli ospiti un’armoniosa fusione di tonalità verdi e dorate, con una palette che ricorda le sfumature di un rigoglioso giardino dove foglie color smeraldo sono impreziosite dai riflessi di una calda illuminazione che fa da sfondo alle confortevoli poltrone in velluto e alle variegate piante esotiche in sala.

GIARDINO CORDUSIO è quindi molto più di un bar. È un inno all’arte di vivere, un raffinato rifugio metropolitano che pur strizzando l’occhio a influenze internazionali, propone la tradizione italiana anche nei piatti dello Chef Andrea Nani.

 

 

 

Ramen Shifu, i sapori d’Oriente in versione street style

Un nuovo locale in zona Navigli ha aperto da pochi mesi.

Salgono così a tre i punti vendita milanesi di questo Ramen contemporaneo

 

Milano-esperienze-immersive-Ramen-Shifu
Milano-esperienze-immersive-Ramen-Shifu

La cultura gastronomica evolve, muta, delinea un racconto contemporaneo: così in Giappone il Ramen, piatto orientale dalla tradizione millenaria, esce dai ristoranti per assumere il carattere di cibo di strada. È questo lo “street style” di Ramen Shifu, che in questi anni ha conquistato il capoluogo lombardo.

Ramen Shifu è attivo a Milano in ben tre punti, nelle zone Centrale, Porta Romana e di ultima apertura in zona Navigli. Tutti hanno come caratteristica un ambiente giovane e creativo con elementi decorativi e tematici propri del Giappone. In questo contesto contemporaneo trova nuova interpretazione questo piatto millenario.

Miso-pinattsu-ramen

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Ramen Shifu omaggia la tradizione e la arricchisce con la contemporaneità. Il brodo, cuore pulsante di ogni ciotola di ramen, viene preparato seguendo le tradizionali ricette della regione di Hakata in Giappone. Gli ingredienti selezionati, come ossa fresche e verdure, vengono lasciati a cuocere per oltre 6-9 ore, garantendo un gusto ricco e profondo che ha conquistato il palato dei numerosi clienti.

Il menu rivela un’attenzione particolare nella selezione di piatti spicy, con la possibilità di personalizzare il livello di piccantezza da 1 a 5 come parte della “Spicy Challenge”, una sfida con se stessi e la propria affinità con il piccante.

ramen
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Ramen Shifu offre inoltre un menù vegano per soddisfare i clienti che vogliono ridurre il consumo di alimenti di origine animale. I caratteristici antipasti di street food giapponese, come gyoza o takoyaki, e il menù di riso completano l’offerta gastronomica rivolta agli amanti della cucina nipponica.

Il design dei locali riflette la passione per la cultura pop giapponese, mescolando elementi manga, cyberpunk e street art per creare un’atmosfera vivace e accogliente, un ambiente unico dove gustare la sua cucina eccellente.

Ramen Shifu, Via Fabio Filzi 10 | T 02 8726 4268

Viale Montenero 48 | T 02 36580049

Corso Manusardi 3 | T 02 36630960

E-mail ramenshifumilano@gmail.com

Consegna a domicilio con Deliveroo e Glovo

 

 

I gioielli ittici dell’Alaska nel menu dei ristoranti “selvaggi”

Il pescato dell’Alaska nasce e cresce  libero, nutrendosi nelle acque incontaminate dell’Oceano Pacifico dell’estremo nord.

Sono specie ricche di Omega 3, acidi grassi polinsaturi a catena lunga, considerati  veri e propri alleati della salute.  La consistenza è soda e compatta per il salmone e morbida per il black cod, conosciuto anche come pesce burro.

Specie ittiche dell'ALASKA
Specie ittiche dell’ALASKA

 

Dal 20 febbraio, per un mese, saranno in menu in otto ristoranti che fanno parte dell’AIRG, l’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi che promuove la cucina del Sol Levante attraverso eventi e degustazioni.

Otto famosi chef giapponesi e il rinomato e stellato Claudio Sadler metteranno in menu salmone selvaggio, black cod e ikura dell’Alaska, a conferma del gusto, della versatilità e della naturalità di questi straordinari pesci.

Ecco i ristoranti: CHIC’N QUICK (Milano) cnq@sadler.it- www.chicnquick.it

FINGER’S GARDEN (Milano) info@fingersrestaurants.com – www.fingersrestaurants.com

KOKORO (Milano) info@ristorantekokoro.it – kokororistorantegiapponese.business.site

MAMBO TONY  SUSHI (Varallo Sesia)  348 7901480 – www.menuconte.it/mambosushi

MIKACHAN (Roma)  338 1737246 – www.mikachan.it

OSAKA (Milano) ristoranteosaka.milano@gmail.com – www.milanoosaka.com

POPOROYA (Milano) info@poporoya.it – www.poporoyamilano.com

SHIRO (Milano) info@poporoya.it – www.ristoranteshiro.it

ZERO (Milano) zeromagenta@me.com – www.zero-milano.it

 

 

Lungoparma in tavola: due appuntamenti d’eccezione

Due ristoranti di spicco della scena gastronomica meneghina aprono le loro porte alla raffinata gamma di vini  emiliani.

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Milano-esperienze-immersive-Ilona-Shekatur-Lungoparma

 

Il bon vivre e l’eleganza dei vini Lungoparma tornano a deliziare le migliori tavole del capoluogo meneghino grazie al progetto “Lungoparma in tavola”. Il 29 febbraio e il 20 marzo 2024, il pubblico milanese potrà gustare questa pregiata gamma di vini emiliani in due location che sono diventate sinonimo di ricerca e qualità.

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Ad aprire il calendario dei nuovi appuntamenti, il giorno 29 febbraio l’elegante ristorante panoramico Mi VIew in Viale Achille Papa 30 a Milano, ospiterà l’abbinamento tra le proposte di cucina contemporanea dell’Executive Chef Cristian Spagnoli e l’eccellenza dei vini Lungoparma.  Il 20 marzo, la raffinata semplicità della cucina di Daniel Canzian enfatizzerà la proposta enologica nell’omonimo ristorante in Via Castelfidardo angolo via San Marco, a Milano.

Il format “Lungoparma in tavola” è stato ideato da Ilona Shekatur, Brand Manager di Lungoparma e Responsabile Creativa di tutti i progetti ad esso legati,  in collaborazione con l’esperta di vini ed eventi dedicati al comparto Susanna Amerigo. Il format prevede in ogni location la realizzazione di un menù ad hoc che si abbini ai tre vini iconici della Maison vitivinicola: Il Classico, il Bianco Reale e il Quota 16.

 

 




Milano. Art&Food

Milano. Art&Food. Alfa Romeo e oltre 110 musei coinvolti per esplorare il tema della luce in Museocity. E golosità in tavola

 

Il DNA Alfa Romeo “accende” il weekend dei musei milanesi

Progettato dal Centro Stile Alfa Romeo e realizzato da iGuzzini illuminazione, il DNA sarà protagonista di MuseoCity, evento del Comune di Milano che coinvolge oltre 90 istituzioni culturali dell’area lombarda, in un weekend – dal 3 al 5 marzo – dedicato alla riscoperta di opere meno note, legate ogni anno a un tema specifico.

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Il tema dell’edizione 2023 è “La luce dei musei”, perfetto per raccontare un’opera che non è una semplice fonte di illuminazione, ma l’essenza stessa del marchio.

Dal 3 al 5 marzo sarà la monumentale installazione luminosa del Museo di Arese a raccontare la storia di Alfa Romeo.

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Alta 15 metri, rappresenta l’essenza del Marchio, in uno spettacolo di luci e segni a svelare le vetture più iconiche.

Sabato 4 marzo apertura straordinaria del Museo fino a mezzanotte, in un’inedita veste “A luci spente”.

Un ricco programma di eventi nel weekend, dalla Formula 1 al tributo ad Autodelta nel 60° anniversario

Velocità, bellezza e una storia industriale lunga 113 anni: come rappresentare gli elementi identitari del marchio Alfa Romeo attraverso un “oggetto” che non sia una singola automobile, ma qualcosa che idealmente le rappresenti tutte?

Il DNA è una struttura cilindrica alta 15 metri e un diametro di 4, formata da elementi in acciaio, plexiglass e luci – 150 elementi luminosi che contengono 8192 segmenti a led, 1.500 metri di cavetti – fortemente presente nello spazio ma dinamica e leggera, con un vortice discendente che, in un’alternanza di accensione e spegnimento, crea una danza di luci, collegando tra di loro elementi diversi.

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All’interno dell’installazione c’è infatti una vera e propria cascata di lettere, a comporre i nomi dei modelli più iconici di sempre –  dalla Disco Volante alla 33 Stradale, dalla 8C 2900B Speciale le Mans al “Duetto” – oltre a stilemi, come l’inconfondibile V della calandra, realizzati su sagome di metallo verniciate in Rosso Alfa, ed elementi luminosi curvi di lunghezze diverse che si susseguono dal soffitto vetrato del Museo sino al basamento. Un sofisticato impianto tecnologico governa questo spettacolo di luci, che può essere modulato in diversi scenari a seconda dell’effetto desiderato: dal battito del cuore che si muove all’interno del cilindro alla scia, con lampi che si rincorrono nel perimetro esterno.

Il weekend 3-5 marzo sarà arricchito da altre attività al Museo Alfa Romeo: oltre alle visite guidate all’esposizione e ai depositi della Collezione, nella giornata di domenica 5 si potrà assistere in diretta al GP del Bahrain, primo appuntamento del campionato 2023 di Formula 1.

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E sempre domenica, alle 14.30, una parata di Alfa Romeo sulla pista interna del Museo tributerà un omaggio ad Autodelta, il leggendario reparto corse fondato proprio il 5 marzo di 60 anni fa. Al termine della parata, alle 15, la conferenza Backstage che ripercorrerà la storia di Autodelta.

Tutte le attività del weekend sono gratuite e comprese nel biglietto di ingresso del Museo. Non è necessaria la prenotazione. Per informazioni www.museoalfaromeo.com

Milano. Art&Food

Museocity 2023: la nuova edizione torna dal 3 al 5 marzo

Oltre 110 musei coinvolti per esplorare il tema della luce

Giunge alla settima edizione Milano MuseoCity, la manifestazione promossa dal Comune di Milano in collaborazione con Associazione MuseoCity, che ha l’obiettivo di valorizzare i musei promuovendo la conoscenza del loro eccezionale patrimonio.

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Dal 3 al 5 marzo, Milano si trasforma in un unico, grande museo diffuso grazie all’apertura coordinata di oltre 110 tra musei pubblici e privati, grandi e piccoli, in centro e in periferia – sono 38 le sedi situate nell’hinterland -, di arte, storia, scienza, design, che offrono al pubblico visite straordinarie, tour guidati, mostre ed eventi speciali, conferenze e laboratori, per adulti e bambini.

Il tema scelto per la nuova edizione è “La Luce dei Musei”, tema affrontato da molti punti di vista, che fa emergere uno dei punti di forza della manifestazione: la sua interdisciplinarità e la sua capacità di intercettare l’interesse di un vasto pubblico, nel segno della cultura.

 

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Dettagli allegato
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Tra le molte proposte di MuseoCity torna “Museo Segreto”, un percorso, a cura di Federica Giacobello, che quest’anno si sviluppa tra le 103 sedi partecipanti consentendo al pubblico di scoprire opere inedite o proposte con modalità nuove. In questa settima edizione sono 72 le opere “segrete” disseminate, che mostreranno al pubblico le tante declinazioni che può assumere il tema “La Luce dei Musei”.

In occasione della manifestazione si aprono a Palazzo Reale dal 3 marzo due speciali progetti espositivi.

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Casa-Museo-Spazio-Tadini_Dettaglio-dal-trittico-Il-corridore-notturno-di-Emilio-Tadini_Milano_MuseoCity23

 

Fino al 4 giugno, al piano nobile del Palazzo, sarà allestita la mostra “A casa del Viceré. Eugenio di Beauharnais nella Milano napoleonica”, un approfondimento sull’arte, il gusto e la moda in epoca napoleonica negli ambienti della corte del Vicerè d’Italia. Per l’occasione, al termine di un complesso restauro, sarà straordinariamente esposto in Sala delle Cariatidi il Centrotavola commissionato al grande mosaicista romano Giacomo Raffaelli per il banchetto in onore di Napoleone e della sua incoronazione a Re d’Italia.

Fino al 2 aprile, nell’Appartamento dei Principi, la mostra “TRE-DI-CI. Sguardi sui musei di Lombardia” racconterà tredici musei lombardi attraverso il lavoro di altrettanti fotografi. L’esposizione è promossa dal MiC (Direzione regionale Musei Lombardia) e dal Museo di Fotografia Contemporanea (MUFOCO) con il Comune di Milano – Cultura, e prodotta insieme a Palazzo Reale in occasione di MuseoCity.

Milano. Art&Food

Wagamama, prossima fermata Milano Garibaldi

wagamama, tra i più apprezzati brand di cucina panasiatica,  annuncia l’apertura del suo decimo ristorante in Italia, fissata per il primo marzo 2023.

Il nuovo locale fa parte dell’attesa Food Hall nella stazione di Milano Porta Garibaldi, realizzata in partnership con Altagares Italia (Gruppo Altarea), società titolare dei diritti di sfruttamento commerciale e pubblicitario della stazione, secondo scalo meneghino e importantissimo snodo tra l’Alta Velocità, i trasporti urbani e regionali della Lombardia.

 

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Una calda porzione di ramen, teppanyaki grigliati alla perfezione, donburi di carne e verdure, gyoza, noodles, il profumo del curry che avvolge diverse portate, il menù wagamama presenta più di 50 piatti, un viaggio gastronomico e sensoriale dove i sapori orientali incontrano la semplicità, l’attenzione a un pasto fresco e nutriente.

 

Milano.-ArtFood-wagamama
Milano.-ArtFood-wagamama

 

Non mancano invitanti proposte vegetariane, vegane e le mini portate per i più piccoli. Senza dimenticare l’ampia selezione di tè e le centrifughe preparate al momento. Ad accompagnare l’esperienza della degustazione, un ambiente finemente ricercato, tra l’eleganza del marmo e il caldo abbraccio del legno, dove si respira l’approccio amichevole di chi ti accoglie e che contraddistingue il brand in tutto il mondo.

La nuova location, con le sue 120 sedute e 20 dipendenti, si aggiunge alle tre già presenti sul territorio milanese, dalla centralissima via San Pietro all’Orto, passando per lo Shopping District di CityLife fino alla Food Court del Bicocca Village.

 

 

Milano 37 Restaurant di Gorgonzola ospita la cantina Montresor Heritage

La storia della Valpolicella nel calice: Milano 37 Restaurant di Gorgonzola ospita la cantina Montresor Heritage  per una serata dal sapore veneto.

Continuano le serate tematiche con ospite una cantina.

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Venerdì 3 marzo è ospite cantina della Valpolicella Montresor Heritage, una realtà storica fondata a Verona nel 1892 da Giacomo Montresor. Ospite della serata Edoardo Montresor, l’ultima generazione in 130 anni di storia, che spiegherà il territorio, il passato, presente e futuro di questa grande azienda della Valpolicella. In sala il fondatore di Milano 37, Luigi Pantaleo, e il socio Maître Enrico Rizzo, condurranno gli ospiti nell’assaggio dei vini.

 Parte-dello-staff-di-Milano-37-Restaurant

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Lo Chef Carlo Andrea Pantaleo ha creato per l’occasione un menù dal sapore veneto pensato appositamente per abbinare i vini Montresor, a partire dall’Uovo 60 spuma di taleggio, radicchio tardivo e cotechino grigliato con il Pinot Nero Brut Millesimato Montresor. Si prosegue col Raviolo di brasato con la sua salsa, Amarone e fonduta di Asiago in abbinamento con Valpolicella Ripasso Capitel della Crosara 2019, poi a seguire la Guancetta di maiale nero, cremoso alla cipolla di Chioggia e chips di polenta con l’Amarone della Valpolicella Capitel della Crosara 2015. In chiusura Cioccolato, lampone e nocciole salate col Recioto della Valpolicella Re Teodorico 2018.

 

Milano. Art&Food

Salmone selvaggio, black cod e ikura dell’Alaska nel menù di marzo di nove prestigiosi ristoranti milanesi

A marzo saranno i ristoranti milanesi a proporre ricette gourmet con il salmone selvaggio, il black cod (o carbonaro) e l’ikura (il “caviale rosso da salmone Sockeye). Un’occasione straordinaria sia per chi è già consumatore di queste delizie, sia per chi ancora non le conosce.

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Milano.-ArtFood-PESCI-DELLALASKA

 

Sono nove i locali dove trovare “l’Alaska nel piatto”, ristoranti selezionatissimi e famosi per la loro offerta gastronomica di pesce.

All’Antica Osteria Cavallini https://www.anticaosteriacavallini.it/ si punta sulla tradizione, con il trancio di salmone selvaggio, accompagnato della tipica salsa Gravlax e purè di patate. Magari da gustare nello splendido giardino d’inverno.

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Per lo specialista del pesce Andrea Mangiaracina de “Al Fresco”, https://www.alfrescomilano.it/   il salmone selvaggio viene preparato in carpaccio marinato con fave novelle e salsa wasabi. Un tocco gastronomico di grande leggerezza e bontà.

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Anche il Finger’s Garden, https://www.fingersrestaurants.com/ autentico giardino delle delizie, ha in menù Alaska. La sua proposta è il black cod marinato in salsa d’arancia e miso. Lo Chef, Roberto Okabe, un vero maestro della cucina giapponese che si esprime con fusioni, contaminazioni e grande estro.

Ancora, Roberto Okabe  e la sua ricetta per un pre-spettacolo al Finger’s A.R.T.S, ristorante che si affaccia sul luminoso foyer del Teatro Arcimboldi.

 

 




I 10 ghiacciai più belli del mondo

Chi non ha mai subito il fascino dei ghiacciai, magari immaginandosi nei panni degli antichi esploratori alle prese con enormi distese di ghiaccio e temperature estreme? Protagonisti di numerosi film, si stima che ricoprano circa il 10% della superficie terrestre, percentuale purtroppo destinata a calare a causa del riscaldamento globale. Inoltre, i ghiacciai accumulano il 75% dell’acqua dolce della Terra, oltre a regalare paesaggi e colori mozzafiato. In questo primo appuntamento dell’anno della rubrica TOP 10, siamo andati alla scoperta dei 10 ghiacciai più belli del mondo.

 1. Mer de Glace (Chamonix, Francia)

Cominciamo con un ghiacciaio molto vicino a noi. Lo splendido Mer de Glace (Mare di ghiaccio), che si trova sul versante Nord del Monte Bianco, nella località francese di Chamonix. È un ghiacciaio vallivo tra i più belli del mondo, la cui altitudine varia da 1800 a 4100 metri sul livello del mare. Lungo 13 km spicca si inserisce in uno splendido contesto alpino ed è una delle mete turistiche più apprezzate delle Alpi. Si possono infatti raggiungere diversi punti panoramici e terrazze per poterlo ammirare in tutta la sua bellezza.

2. Perito Moreno (Argentina)

 Il ghiacciaio forse più famoso del mondo è il Perito Moreno, che si trova nel Parco Nazionale Los Glaciares, nella parte occidentale della provincia di Santa Cruz, in Argentina, nel cuore della Patagonia. Deve il suo nome al naturalista Francisco Moreno e spicca per le splendide sfumature di blu e azzurro che si riflettono sul Lago Argentino su cui si affaccia, con un fronte di ghiaccio alto ben 60 metri! Ha poi una lunghezza record di 30 km e copre un’area di 250 kmq. Ha la particolarità di essere un ghiacciaio in movimento, dovuto alla presenza alla sua base di un cuscino d’acqua che lo tiene staccato dalla roccia e che lo fa avanzare di circa 2 metri al giorno. Un’altra sua caratteristica è il bellissimo Ponte di Ghiaccio, creato dall’erosione da parte delle acque del Lago Argentino, una delle attrazioni più visitate della zona.

3. Vatnajökull (Islanda)

 Inserito in uno splendido contesto naturale, il ghiacciaio Vatnajökull si trova nella parte sud orientale dell’Islanda ed è il più grande dell’isola e il secondo più grande d’Europa, dopo l’Austfonna, nell’arcipelago norvegese delle Svalbard. Grande poco meno della Corsica, è anche la quarta massa di ghiaccio al mondo, dopo la calotta glaciale dell’Antartide, quella della Groenlandia e il Campo de Hielo Sur, in Patagonia. La sua superficie è di circa 8100 kmq, la sua altezza massima raggiunge i 2110 metri e contiene circa 3100 metri cubi di ghiaccio. Sotto al ghiacciaio si trova una superficie di roccia costituita da un altopiano con un’altezza media di 670 metri.

4. Chugach State Park (Alaska, Stati Uniti)

Terra di neve e ghiaccio, l’Alaska è ricchissima di ghiacciai e paesaggi bianchi di rara bellezza, che purtroppo risentono dei cambiamenti climatici, al punto che molti ghiacciai si stanno ritirando, lasciando il posto a estese foreste. Uno dei luoghi più belli dove poterli ammirare è il Chugach State Park, nell’ Alaska centro meridionale. Occupa una superficie di 2004 kmq ed è stato istituito nel 1970 per tutelare l’ecosistema dei monti Chugach e tutelare l’approvvigionamento idrico della cittadina di Anchorage, la più grande dello Stato americano. Il parco è il terzo più grande degli Stati Uniti e regala paesaggi mozzafiato, da ammirare durante un trekking da fare almeno una volta nella vita.

5. Furtwängler (Kilimangiaro, Tanzania)

Una meraviglia della natura destinata purtroppo a sparire. Il Furtwängler è considerato uno dei dieci ghiacciai più importanti del mondo per l’osservazione dei cambiamenti climatici. Si trova proprio sulla cima del Kilimangiaro, in Tanzania, e costituisce l’ultima parte di un ghiacciaio molto più esteso, che ricopriva tutta la calotta. Deve il suo nome all’esploratore Walter Furtwängler, che insieme al collega Siegfried König, faceva parte della quarta squadra che raggiunse la vetta del Kilimangiaro nel 1912. Da allora al giugno del 2011, il ghiacciaio ha perso l’85% del suo volume e, a questo ritmo, si calcola che entro il 2040 sarà praticamente scomparso.

6. Cerro Vinciguerra (Argentina)

 Nella TOP 10 ritroviamo ancora un ghiacciaio della Terra del Fuoco. Il ghiacciaio Vinciguerra, intitolato all’ittiologo italiano Decio Vinciguerra è uno dei più belli dell’Argentina, al punto da poter competere con il Perito Moreno. È la vetta più alta della Cordigliera Orientale delle Ande e si trova nel territorio del Parco Nazionale della Terra del Fuoco a sud del Lago di Fagnano. Il ghiacciaio ha due vette principali, a ovest e a est. Per le sue immense risorse naturali, Vinciguerra è stato inserito nel Programma Idrologico Internazionale dell’UNESCO. La città più vicina per arrivarci e da cui partire per un indimenticabile trekking è Ushuaia.

7. Athabasca (Alberta, Canada)

 Un’altra dei ghiacciai più belli del mondo è l’Athabasca, nello Stato canadese di Alberta. Fa parte delle Montagne Rocciose canadesi e nel suo territorio sono compresi due parchi nazionali, il Banff National Park e il Jasper National Park. Si colloca a ben 4mila metri di altitudine ed è una delle sei “dita” principali del Columbia Icefield. Anch’esso è vittima dei cambiamenti climatici e negli ultimi 125 anni ha perdo più della metà del suo volume, ritirandosi per più di 1,5 km. È meta privilegiata delle escursioni, poiché è un ghiacciaio molto “comodo”. Si trova in fatti vicinissimo all’autostrada e i più pigri possono accedervi a bordo dell’Ice Explorer, un pulmino fuoristrada che porta i visitatori nel cuore del ghiacciaio. I più sportivi, invece, possono scegliere tra due percorsi trekking, di sei e tre ore.

8. Sólheimajökull (Islanda)

Ancora un ghiacciaio islandese nella nostra TOP 10. Si tratta del Sólheimajökull, una lingua glaciale di 10 km che scorre nella direzione sud del paese, tra i vulcani Katla ed Eyjafjallajökull. Fa parte di un ghiacciaio più grande, il Mýrdalsjökull e dà origine a un fiume, il Jökulsá, che sfocia nell’Oceano Atlantico. Il ghiacciaio è facilmente accessibile dalla città di Vík í Mýrdal, un’importante località turistica a 120 km da Reykjavik. Si può scalare facilmente ed è meta di escursioni e trekking per ammirare la bellezza unica del paesaggio islandese.

9. Cerro Vespignani (Argentina)

Un altro dei ghiacciai più belli del mondo si trova ancora nelle Ande Patagoniche, in Argentina e anche questa volta ha il nome di un italiano. Si tratta del Cerro Vespignani, meta degli amanti del trekking e dei paesaggi incontaminati. Il ghiacciaio si affaccia sul meraviglioso Lago del Desierto, che si raggiunge dalla città di El Chalten percorrendo la Route 23. Si può anche navigare sul lago in una minicrociera di 20 minuti e ammirare il ghiacciaio Vespignani, il ghiacciaio Huemul e il lato nord del Monte Fitz Roy. Il sentiero che porta sul ghiacciaio, invece, è percorribile in circa un’ora e un quarto e consente di scattare fotografie mozzafiato.

10. Balmaceda e Serrano (Cile)

Chiudono la nostra TOP 10 due splendidi ghiacciai, il Balmaceda e Serrano, nella Patagonia Cilena, ricca di parchi naturali e paesaggi mozzafiato. I due ghiacciai si trovano nel Parque Nacional Bernardo O’Higgins, tra le province di Magallanes e Ultima Esperanza e si possono raggiungere esclusivamente in barca, partendo da Puerto Natales e inoltrandosi nel fiordo di Ultima Esperanza, ammirando la bellezza selvaggia di un ambiente unico e fragile.